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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Settembre 2006
 
   
  AUMENTANO GLI EUROPEI CHE FANNO ACQUISTI IN ALTRI STATI UE NEL 2005 UN CITTADINO SU QUATTRO HA COMPRATO ALMENO UN PRODOTTO FUORI DAL PROPRIO PAESE

 
   
  Bruxelles, 28 settembre 2006 - La Commissione europea ha pubblicato ieri i risultati di un sondaggio di Eurobarometro sulla tutela del consumatore nel mercato interno. In pochi anni, gli acquisti transfrontalieri all´interno dell´Ue hanno conosciuto un rapido incremento. Negli ultimi dodici mesi, oltre un quarto dei cittadini europei (26%) ha effettuato almeno un acquisto in un altro paese membro diverso da quello d´origine, più del doppio rispetto al 2003 quando erano stati il 12% (il dato si riferiva in quel caso all´Ue15). Secondo l´indagine, la maggior parte delle spese sono avvenute in occasione di vacanze o viaggi di lavoro (19%), mentre solo il 6% dei cittadini europei ha effettuato acquisti online da fornitori con sede in un paese membro diverso dal proprio. Il dato risulta in controtendenza rispetto all´andamento positivo fatto registrare in questi anni dall´e-commerce - il 27% dei cittadini ha dichiarato infatti di aver fatto almeno un acquisto online nell´ultimo anno. In generale, circa i 2/3 degli intervistati ritiene che vi siano più rischi o difficoltà nell´acquistare beni e servizi dai venditori negli altri Stati membri; in particolare i cittadini europei quando comprano all´estero si sentono meno protetti come consumatori, hanno paura di essere truffati, di avere problemi con le consegne e di non poter fare reclamo. Il commissario Markos Kyprianou, responsabile per la salute e la tutela dei consumatori, ha voluto così commentare i dati del sondaggio di Eurobarometro: "La crescita degli acquisti transfrontalieri dimostra come la visione della Commissione di un mercato della vendita al dettaglio senza più confini stia prendendo forma. Abbiamo tuttavia ancora della strada da fare prima che il reale potenziale del mercato interno al dettaglio dispieghi tutti i suoi benefici per i consumatori e per le imprese". Tornando sui dati positivi dell´e-commerce Kyprianou ha poi dichiarato: "Sembra che consumatori acquistino più volentieri online ma non ancora da siti web di Stati membri diversi dal proprio. Dobbiamo fare di più per aumentare la fiducia dei consumatori ma anche per aiutare le imprese a superare gli ostacoli alla commercializzazione e alla vendita transfrontaliera dei loro prodotti". Il sondaggio di Eurobarometro è stato condotto tra febbraio e marzo 2006 su un campione di 25. 000 intervistati su tutto il territorio comunitario. Dall´inchiesta emerge che il 42% degli intervistati ritiene che i propri diritti siano meglio protetti attraverso prezzi alla vendita chiari e trasparenti, mentre il 35% è convinto che sia più efficace la possibilità di restituire la merce acquistata entro un termine stabilito in caso di ripensamento. Inoltre un consumatore su tre (34%) pensa che la possibilità di cambiare il prodotto o rescindere il contratto nel caso in cui non sia conforme all´accordo originario con il venditore sia un altro strumento di tutela efficace. Infine, per quanto riguarda l´atteggiamento dei consumatori nei confronti degli acquisti all´estero, il 71% degli europei ritiene che sia più difficile risolvere le questioni legate a eventuali reclami quando si fa acquisti in un altro Stato membro; il 68% ha dichiarato di aver paura di rimanere vittima di una frode o una truffa e il 45% si sente meno sicuro nel fare acquisti online su siti web di altri paesi. .  
   
 

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