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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 08 Aprile 2009 |
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STUDIO NON EVIDENZIA ALCUN COLLEGAMENTO TRA CARENZA DI VITAMINA D E DEPRESSIONE STAGIONALE
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Bruxelles, 8 aprile 2009 - L´inverno è sinonimo di sci, slittini e cioccolata calda. Per molti, questa stagione è tuttavia sinonimo di depressione. Con l´avvento della stagione invernale le giornate si accorciano e c´è una minore quantità di luce solare. I sintomi della depressione stagionale (Seasonal affective disorder, Sad) sono stati associati a una carenza di vitamina D. I ricercatori dell´università di Warwick (Regno Unito) non hanno, tuttavia, rilevato alcuna chiara associazione tra i livelli di vitamina D nel sangue e la depressione. I risultati dello studio sono stati pubblicati nella rivista Journal of Affective Disorders. La depressione stagionale colpisce normalmente individui che godono di condizioni mentali nella norma lungo tutto il corso dell´anno. I soggetti colpiti soffrono di significativi sbalzi d´umore in occasione dei cambi di stagione, che comprendo fenomeni depressivi ed episodi di ipersonnia, letargia ed eccessivo appetito. In passato, alcuni ricercatori avevano affermato che l´esposizione alla luce del sole stimola la produzione di vitamina D nella pelle e che la depressione stagionale poteva essere collegata a una riduzione della vitamina D conseguente alla riduzione della quantità di luce. Il team di ricerca britannico ha, tuttavia, scoperto che livelli contenuti di vitamina D nel sangue potrebbero non essere associati alla depressione. Sotto la guida del professor Oscar Franco della f acoltà di medicina di Warwick, i ricercatori hanno effettuato uno studio trasversale sulla popolazione e hanno testato i livelli di vitamina D (25-idrossivitamina D) in 3. 262 soggetti provenienti da Pechino e Shanghai, in Cina, nel quadro del progetto dedicato allo studio delle condizioni relative a nutrizione e salute nella popolazione anziana in Cina ("Nutrition and Health of Aging Population in China" Nhapc). Agli intervistati è stato somministrato un questionario volto a valutare la presenza dei sintomi della depressione. Questi sintomi sono stati classificati come tali con un punteggio pari o superiori a 16 in base alla scala Ces-d (Center for Epidemiological Studies of Depression Scale). Il team, in collaborazione con i colleghi dell´Istituto di scienze nutritive dell´Accademia delle scienze cinese, in Cina, hanno utilizzato il dosaggio radioimmunologico (un metodo per misurare la quantità precisa di una data sostanza nel sangue) per misurare le concentrazioni di vitamina D in circolo nel sangue. Nello studio i ricercatori hanno rilevato una minore prevalenza (7,2%) dei sintomi depressivi nel tertile più alto delle concentrazioni di 25-idrossivitamina D rispetto al tertile più basso (11,1%). "Questa associazione si è attenuata in modo significativo in seguito alla verifica dei vari fattori ed è scomparsa dopo aver inserito nel modello la posizione geografica," hanno scritto i ricercatori. Gli esperti ritengono che la carenza di vitamina D aumenti nel momento in cui la concentrazione di 25-idrossivitamina D nel siero del sangue è pari o inferiore ai 12 nanogrammi/millimetro (ng/ml). La concentrazione normale di 25-idrossivitamina D nel siero del sangue è compresa tra i 25 e i 50 ng/ml. "Sono pochi gli studi che hanno analizzato il nesso tra le concentrazioni di 25-idrossivitamina D e la depressione nella popolazione" ha affermato il professor Franco. "La carenza di vitamina D è stata associata anche a numerose malattie croniche, tra le quali l´osteoporosi, i tumori più diffusi, le patologie autoimmuni e cardiovascolari" ha aggiunto. "Gli studi relativi agli effetti della somministrazione di integratori di vitamina D svolti in precedenza hanno prodotto risultati diversificati. Sono necessari ulteriori studi per valutare se la vitamina D è associata alla depressione stagionale, ma il nostro studio solleva alcune domande relativamente all´opportunità di assumere quantità maggiori di vitamina D per combattere i sintomi della depressione. " I dati delle ricerche condotte in passato indicano che sono colpiti da questo disturbo l´1,3- 3% degli europei, contro un dato compreso tra lo 0,8 e il 9,7% relativo agli americani e un dato compreso tra lo 0 e lo 0,9% per quanto riguarda gli asiatici. I ricercatori hanno inoltre scoperto che il 70-80% dei soggetti colpiti da depressione stagionale sono donne, e l´età più frequente di insorgenza della malattia si attesta attorno ai 30 anni. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Warwick: http://www. Warwick. Ac. Uk Accademia delle scienze cinese http://english. Cas. Ac. Cn . |
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