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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Settembre 2006 |
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APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DALLA COMMISSIONE DEI DODICI IL NUOVO PROGETTO DI NORMA CONCESSIONI DI GRANDI DERIVAZIONI A SCOPO IDROELETTRICO
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Trento, 28 settembre 2006 - La commissione dei dodici ha approvato ieri a Roma il nuovo progetto di norma d’attuazione in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Il nuovo progetto di norma, una volta ottenuto il parere positivo da parte dei ministeri competenti, risolverà in via definitiva i contenzioni aperti con la Comunità europea e il governo, ed affida alla Provincia autonoma di Trento la competenza sulle grandi strutture idrauliche (dighe comprese) e sulle concessioni in via di rinnovo. “Viva soddisfazione” è stata espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai: “Quello di oggi è un significativo passo in avanti in settore strategico per il Trentino. Ora mi aspetto una velocissima approvazione della nuova norma di attuazione da parte del Consiglio dei ministri”. La delegazioni trentina, che ha discusso oggi la questione in Commissione dei dodici, era composta dal dirigente generale degli affari istituzionali della Provincia autonoma di Trento, Gianfranco Postal, dall’avvocato Giuseppe Detomas, da Mario Medici di Rovereto. In aula erano presenti, come membri della commissione governativa, l’ex senatore Renzo Michelini e Ugo Rossi. E’ destinata a cambiare la norma di attuazione in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Stamani a Roma la Commissione dei dodici ha approvato all’unanimità un progetto di norma d’attuazione, nuovo nella veste e nel contenuto. Il nuovo progetto di norma di attuazione raggiunge due obiettivi: eliminare ogni contenzioso con l’Unione europea, perché sono abrogate tutte le norme italiane contestate e affidare, in modo definitivo e inequivocabile, alle due Province autonome di Trento e Bolzano sia la competenza legislativa che amministrativa per quanto riguardo le grandi derivazioni a scopo idroelettriche. Le leggi provinciali dovranno unicamente rispettare i principi fondamentali delle leggi statali e gli obblighi comunitari. In tempi brevi sarà quindi possibile risolvere il contenzioso con Bruxelles per la norma di attuazione e il contenzioso fra Stato e Province autonome aperto davanti alla corte costituzionale sulle rispettive leggi provinciali e statali. Quest’ultimo contenzioso era stato aperto dalla Legge Finanziaria 2006, la quale tendeva a spogliare le Regioni e Province autonome dei poteri legislativi (soprattutto nella fase transitoria) e concedeva dieci anni di proroga alle attuali concessioni, escludendo di fatto l’intervento regionale o provinciale. A sostegno di questa impostazione lo Stato aveva impugnato le provinciali e la Provincia autonoma di Trento quelle statali. Il nuovo progetto di norma di attuazione approvato stamani mette al sicuro le leggi provinciali (esistenti e future) in materia di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Questo progetto di norma approvato all’unanimità dalla Commissione dei Dodici, presieduta dall’onorevole Gianclaudio Bressa, è già stato inviato per i pareri a tutti i ministeri competenti: Svilippo economico (attività produttive), coordinamento Politiche comunitarie e Tesoro. Le attuali leggi provinciali prevedono che alla scadenza delle concessioni tutte le strutture idrauliche (dighe comprese) passano al demanio provinciale. Alla Provincia autonoma di Trento spetta la competenza di valutare la compatibilità di nuove concessioni con la tutela dell’ambiente e la sicurezza del territorio, bandire una gara europea, stabilire le nuove condizioni di concessione, i canoni e gli obblighi di servizio. La delegazioni trentina, che ha discusso oggi la questione in commissione dei dodici era composta dal dirigente generale degli affari istituzionali della Provincia autonoma di Trento, Gianfranco Postal, l’avvocato Giuseppe Detomas, Mario Medici di Rovereto. In qualità di rappresentanti del Governo erano presenti oggi in commissione anche l’ex senatore Renzo Michelini e Ugo Rossi. . |
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