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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Aprile 2009 |
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IL RILANCIO DEL PARCO E DEL COMPLESSO MONUMENTALE DI STUPINIGI
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Dopo l’acquisizione dalla Fondazione dell’Ordine Mauriziano, nel gennaio scorso, di circa 1400 ettari di terreni e fabbricati costituenti il complesso urbano e rurale del Parco naturale di Stupinigi, valutati 58,7 milioni di euro, la presidente Bresso ha presentato oggi le linee attraverso cui si svilupperà il progetto di rilancio dell’intera area intorno alla Palazzina di caccia, non compresa nella compravendita perché patrimonio indisponibile della stessa Fondazione. Insieme all’assessore ai Parchi, Nicola de Ruggiero, ed al commissario straordinario del parco di Stupinigi, Roberto Saini, la presidente ha illustrato ai giornalisti, durante una conferenza stampa nel Palazzo della Giunta regionale a Torino, i punti salienti del programma di recupero e rilancio del complesso monumentale e naturale di origine sabauda, che ricade nei territori comunali di Candiolo, Orbassano, Nichelino e Torino. L’elenco delle azioni da intraprendere ha come base la redazione di un progetto strategico di recupero dei poderi situati sul viale di accesso alla palazzina, nell’ambito di un protocollo di intesa tra Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comune di Nichelino, Ente Parco di Stupinigi, Ente Parco del Po e Fondazione Ordine Mauriziano. “Come già annunciato a gennaio nei giorni della firma dell’atto di compravendita - ha spiegato la presidente Bresso - il nostro primo obiettivo era quello di evitare la dispersione e la frammentazione degli immobili, una situazione che ne avrebbe compromesso il recupero. Per questo abbiamo proceduto all’acquisto dei beni dalla Fondazione Ordine Mauriziano. Ora possiamo avviare una forte attività di valorizzazione del complesso, per restituirlo all’aspetto originario, così come concepito dall’architetto Juvarra nei suoi progetti, e per renderlo sempre più ‘vissuto’ dai cittadini e dai turisti che certamente saranno attratti da un gioiello architettonico e naturalistico a due passi dal centro di Torino”. “Il Piemonte e Torino - ha aggiunto dal canto suo l’assessore de Ruggiero - avranno così un´altra preziosa opportunità naturale a sud della città, dopo quella del Parco della Mandria a nord della capitale subalpina. Sarà un ulteriore polmone verde di dimensioni notevoli, a disposizione anche delle province più vicine del Basso Piemonte, Cuneo ed Asti. L’area protetta di Stupinigi rappresenta un tessera basilare della Rete Ecologica regionale, prevista dal nuovo Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità, in fase di approvazione fin dalla scorsa seduta da parte del Consiglio regionale del Piemonte. Stupinigi può offrire al turismo innumerevoli opportunità e diventare un polo sostenibile di attrazione, compatibile con la presenza di amanti della natura, rispettosi di una risorsa di valore naturalistico che si aggiunge alla grande ricchezza regionale rappresentata dalle aree protette piemontesi, patrimonio di tutti. Importante si rivela la scelta di sottoporre ad una profonda revisione il sistema viario intorno al complesso. Non più una Palazzina di caccia intesa come banale ed inquinata rotonda, bensì come nucleo centrale di un’area naturale ed architettonica dal pregio inestimabile e, soprattutto, viva”. Infatti tra i principali argomenti per il rilancio dell’area è prevista la chiusura al traffico della provinciale n. 23 “del Sestriere”, nel tratto tra la Palazzina di caccia e l’incrocio per Candiolo, e la sua trasformazione in percorso pedonale e ciclabile, oltre al ripristino delle rotte storiche del disegno di Juvarra e la riconversione degli attuali pioppeti in bosco di alto fusto, al fine di ricostituire parte del parco originario. Intanto, a partire da lunedì 6 aprile, l’Ente Parco ha dato l’avvio alla raccolta dei rifiuti abbandonati sulla superficie dell’area acquisita affidandone il compito a due cooperative sociali. “Il quadro delle azioni promosse dal parco in questi primi mesi dell’anno - ha sottolineato infine il commissario straordinario dell’Ente Parco Saini - si completa con alcuni interventi già avviati di gestione delle aree boschive e dei viali alberati, affidati all’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente della Regione Piemonte, finalizzati a garantire la sicurezza dei fruitori ed a migliorare le condizioni naturali. Oltre a ciò sono previsti progetti di sistemazione e di ampliamento dei punti di attestamento e delle aree di sosta e la collaborazione per la manutenzione del territorio, che si sta definendo con alcuni degli agricoltori affittuari delle cascine presenti nel Parco. La collaborazione con la Regione e con gli altri Enti direttamente interessati al contesto territoriale dell’area protetta può inoltre consentire di definire, in tempi relativamente brevi, la destinazione dei poderi di contorno al viale di accesso alla Palazzina di caccia, con l’intento di costruire un vero e proprio borgo animato da molteplici attività consone alla storia ed all’ambiente del luogo, divenendo un polo di attrazione unico nel panorama regionale”. . |
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