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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Aprile 2009
 
   
  MELFI: QUALE FUTURO PER STABILIMENTO TRENITALIA?

 
   
   Melfi, 14 aprile 2009 - Il presidente del gruppo regionale di Forza Italia verso il Pdl, Nicola Pagliuca, ha presentato una interrogazione urgente al Presidente della Giunta e all’Assessore al ramo finalizzata a conoscere: “quali iniziative il Governo regionale ha intenzione di metter in campo per scongiurare l’ipotesi di chiusura dello stabilimento produttivo Trenitalia di S. Nicola di Melfi, paventata dall’azienda e quali azioni la Giunta regionale adotterà per richiamare Trenitalia Spa alle proprie responsabilità, evitando decisioni unilateralmente ‘imposte’ e non concertate con le organizzazioni sindacali e con le Istituzioni locali”. Inoltre, il consigliere Pagliuca ha anche chiesto di sapere: “quali misure si intendano realizzare a tutela delle condizioni di lavoro del personale e per il ripristino delle condizioni di sicurezza e igienico-sanitarie dell’impianto”. “In effetti – ricorda Pagliuca - in data 2 aprile /2009, presso lo stabilimento Trenitalia di S. Nicola di Melfi, si è tenuta, a seguito di convocazione aziendale, una riunione tra le sigle sindacali di categoria Filt-cgil, Fit-cisl e Uilt-uil e Trenitalia Spa, avente ad oggetto il programma di produzione industriale. In quella sede, i rappresentanti aziendali hanno manifestato l’intenzione di voler cessare l’attività dello stabilimento, ponendo quale causa di giustificazione delle scelte aziendali il fatto che ‘l’evoluzione dei volumi della domanda di componentistica dei mezzi leggeri diesel si prevede non essere compensata dal processo di internazionalizzazione in atto’. Una decione assurda – sostiene il capogruppo di Fi-pdl - in quanto lo stabilimento Trenitalia di S. Nicola di Melfi risulta essere l’unico impianto a livello nazionale ad aver raggiunto gli obiettivi per l’anno 2008, non solo, ma la pianificazione aziendale è stata determinata unilateralmente da Trenitalia, mediante l’adozione di provvedimenti ‘imposti’, tra i quali risulta esserci anche la vendita dell’impianto, che ha portato ad una superficiale gestione del contratto di locazione dello stesso e conseguenti costi di gestione davvero esorbitanti”. “Per non dire – conclude Pagliuca - che la causa della chiusura, addotta dall’azienda, risulta essere davvero pretestuosa, in quanto la complessiva produzione di motori diesel, cui è legato l’impianto, non si prevede possa subire ridimensionamenti tali da poter mettere in discussione il futuro dello stabilimento di Melfi”. .  
   
 

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