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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Aprile 2009
 
   
  LA SICILIA AL TAVOLO NAZIONALE CON LE REGIONI VIRTUOSE

 
   
  Palermo, 21 aprile 2009 - “Se si darà vita a un’alleanza tra Stato e regioni virtuose per costituire un sistema sanitario nazionale eccellente, noi vogliamo esserci. La Sicilia ha tutte le carte in regola per sedersi ai tavoli nazionali con la dignità e l’orgoglio di chi vuole e sa rispettare le regole”. Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commenta così le parole del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che ieri nel corso di un convegno a Milano ha elogiato il percorso intrapreso dalla Sicilia in materia sanitaria. “In nove mesi – prosegue Lombardo – non soltanto abbiamo risanato i conti, grazie anche alla tenacia dell’assessore Russo, che ha saputo rispettare le rigorose misure previste dal Piano di rientro con provvedimenti anche impopolari, ma abbiamo pure varato all’Ars una innovativa legge di riordino del sistema regionale estremamente importante, sia perché recepisce tutte le indicazioni ministeriali, sia perché è stata il frutto – e non certo il compromesso - di intense giornate di dibattito parlamentare. Le parole del ministro Sacconi – continua – il presidente - fanno piacere perché rappresentano un prezioso riconoscimento dell’opera di risanamento che questo governo regionale, che ho l’onore di guidare, sta portando avanti. Sono convinto che la Sicilia saprà assumere sempre più un ruolo di guida e di stimolo per tutte le regioni del Mezzogiorno, che con il federalismo alle porte dovranno esaltare le proprie specificità e mettere in campo tutte le intelligenze per dire basta all’assistenzialismo e alla dipendenza dal governo centrale”. “Sappiamo che il cammino verso il definitivo risanamento è ancora lungo – conclude Lombardo – ma la strada è tracciata e non si torna indietro. E con la stessa forza morale con cui abbiamo onorato gli impegni con lo Stato, chiederemo che vengano finalmente concesse alla nostra regione le somme, circa 900 milioni di euro, finora trattenute per far fronte al deficit della sanità”. .  
   
 

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