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Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Aprile 2009 |
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LAVORO FVG: PESANTI I DATI PRIMO TRIMESTRE 2009
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Trieste, 23 aprile 2009 - Sul piano del bilancio annuale, nel 2008 il mercato del lavoro appare stabile e conferma i 522 mila occupati del 2007. Per contro, tra gli indicatori di crisi del primo trimestre 2009, risalta la dinamica preoccupante della Cassa integrazione. In soli tre mesi ha raggiunto 2. 112. 000 ore (con una crescita del 134 per cento rispetto ad un anno fa), un andamento che, se dovesse venir riportato su tutto l´anno, finirebbe per attestarsi al livello, mai raggiunto in passato, di oltre 8 milioni di ore. In particolare è stata registrata una crescita esponenziale della cassa integrazione ordinaria, con 1. 200. 000 ore. A questo si aggiunge la mobilità: con 2. 026 ingressi, risulta in crescita rispetto sia al corrispondente trimestre del 2007 che a quello precedente. Sono i risultati più salienti del punto fatto questa mattina dall´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, che assieme al direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro, Domenico Tranquilli, ha analizzato i dati degli indicatori di crisi (Cassa integrazione guadagni ed ingresso in liste di mobilità) relativi ai primi mesi del 2009, il bilancio del 2008 delle forze lavoro e l´andamento del mercato del lavoro nel quarto trimestre 2008. "A fronte di un quadro trimestrale molto negativo - ha detto l´assessore Rosolen riferendosi all´inizio dell´anno - non possiamo che sottolineare come in marzo la cassa integrazione si diminuita rispetto a febbraio, situazione che speriamo possa venir confermata anche per aprile, rafforzando i segnali di rallentamento della crisi che già molti osservatori stanno indicando in questi giorni" "Quello del monitoraggio dei dati è solo uno dei tanti fronti aperti dalla Regione in risposta al momento che stiamo attraversando" ha notato l´assessore, rilevando che gli altri prevedono la progettazione e la gestione degli ammortizzatori in deroga, il ddl regionale sulle norme anticrisi, la gestione del pacchetto incentivi per l´assunzione dei lavoratori coinvolti; il tutto senza trascurare temi quali lo sviluppo della cultura della sicurezza e della legalità ed il contrasto al lavoro sommerso. L´assessore ha quindi evidenziato che il primo momento in cui le dinamiche della crisi si sono manifestate con particolare intensità è stato il quarto trimestre 2008, con una diminuzione dell´occupazione di 3 mila unità, dato pesante ma inferiore alle aspettative e bilanciato dalla diminuzione di 3 mila unità, rispetto allo stesso periodo del 2007, delle persone in cerca di lavoro. "In pratica - ha spiegato Rosolen - l´andamento registrato in questo trimestre è stato meno negativo rispetto alle aspettative, decisamente più pessimistiche, e ha finito per influenzare l´andamento complessivo del mercato del lavoro nel 2008". L´assessore ha quindi ricordato che nei prossimi giorni sarà conclusa la procedura degli ammortizzatori in deroga con l´accordo che sarà sottoscritto assieme al ministro al Welfare Maurizio Sacconi. "Il Friuli Venezia Giulia può contare su 45 milioni, di cui 30 per il sostegno alla perdita di reddito dei lavoratori e 15 per la gestione delle politiche attive, risorse importanti che potranno essere ulteriormente incrementate sulla base dell´effettivo andamento della spesa". Intanto, nel corso degli ultimi sei mesi, la Regione ha provveduto alla dichiarazione dei piani di crisi ed alla progettazione dei rispettivi piani di fronteggiamento nei settori della gomma-plastica e del legno in provincia di Gorizia, della meccanica e del legno nel Pordenonese, della chimica e degli spedizionieri a livello regionale. In questo momento, inoltre, si sta valutando la medesima prassi per il settore delle occhialerie, e questo sia in relazione ai problemi della Safilo che per il coinvolgimento della Carnia nella crisi dell´occhiale nel Cadorino. Nel primo trimestre 2009 sono stati registrati alti livelli di ricorso alla Cig, a conferma del periodo di debolezza del ciclo economico che ha colpito in particolare l´industria. Complessivamente in Friuli Venezia Giulia le ore di Cig superano i 2,1 milioni, cifra pari alla metà del monte ore totale erogato nel 2008 con una crescita, rispetto ad un anno fa, di 1,2 milioni di ore (+134,2 per cento). E´ un aumento alimentato soprattutto dalla Cassa integrazione ordinaria dell´industria, che mostra un eccezionale trend di crescita, mentre la Cig straordinaria segnala una flessione pari a -19,3 per cento. Volendo esprimere le ore di Cig in termini di lavoratori Fte (full time equivalent), nel primo trimestre 2009 sono stati 5. 120 i lavoratori messi in Cig, con un saldo di quasi 3 mila lavoratori in più rispetto ad un anno fa. Valutando la distribuzione in percentuale della Cig per componente, si rileva che il primato spetta alla Cigo: la cassa integrazione ordinaria pesa infatti per quasi 2/3 sul totale delle ore. In pratica, se nel primo trimestre del 2008 la componente ordinaria ammontava al 10,2 per cento e quella straordinaria al 77,0 per cento, ora la situazione risulta rovesciata e nel primo trimestre 2009 l´ordinaria è pari al 60,9 per cento mentre la straordinaria è al 26,5 per cento. All´inizio del 2009 le province più colpite dalla Cig totale sono Pordenone, che con il 48,1 per cento assorbe quasi la metà delle ore, mentre Udine si assesta al 24,8 per cento e Gurizia al 21,3 per cento. Decisamente staccata Trieste, con il 5,8 per cento. Per Gorizia e Trieste comunque il dato è nettamente migliore a quello registrato nello stesso periodo del 2009, che per Gorizia era del 38,5 per cento e per Trieste del 16,9 per cento. Sostanzialmente, nel raffronto tra il primo trimestre del 2008 e lo stesso periodo del 2009, la Cig aumenta in tutta la regione tranne che a Trieste, dove registra un calo pari al 19,4 per cento. A Udine l´aumento è del 259,7 per cento, a Pordenone del 295,8 per cento a Gorizia del 29,7 per cento. Nell´isontino però la componente ordinaria della Cig aumenta del 4. 366,4 per cento, mentre quella straordinaria scende a - 89,9 per cento. A Udine la componente straordinaria varia in percentuale del 288,8 percento e quella ordinaria del 500,8 per cento ed a Pordenone l´ordinaria aumenta del 1. 293,2 per cento mentre la straordinaria si assesta al 37,7 per cento. Valutando i dati per settore economico, nel primo trimestre 2009 la meccanica incide per il 66 per cento della Cigo con 845 mila ore erogate in provincia di Pordenone (424 mila ore) e Gorizia (330 mila ore). Il settore del legno è al secondo posto con il 12 per cento della Cigo e con 152 mila ore erogate in provincia di Pordenone (87 mila ore) e Udine (54 mila ore). Le 560 mila ore di Cig straordinaria sono invece divise tra la meccanica, con un incidenza del 36 per cento, pari a 203 mila ore distribuite tra la provincia di Pordenone (151 mila ore) e quella di Udine (44 mila ore). Anche qui il legno è al secondo posto con un´incidenza del 35 per cento, pari a 193 mila ore erogate in provincia di Udine (152 mila ore) e Pordenone (41 mila ore). Infine gli ingressi in mobilità nel raffronto tra il primo trimestre del 2008 ed il primo trimestre del 2009. In totale i primi mesi del 2009 registrano un incremento del 37,1 per cento con 2. 026 lavoratori entrati in mobilità. E´ in testa Pordenone, con un incremento del 63,8 per cento ed un totale di 570 lavoratori in mobilità, seguita da Udine, con il 47,9 per cento d´aumento e 908 lavoratori in mobilità, e Gorizia, con l´aumento del 24,3 per cento e 256 lavoratori in mobilità. Trieste presenta un calo pari a -37,3 per cento con 188 lavoratori che entrano in mobilità contro i 300 del 2008. La classe d´età per cui si riscontra una più elevata percentuale di variazione nell´entrata in mobilità è quella over 40 e over 50, che rappresentano la fascia più a rischio d´uscita dal mondo del lavoro. Seguono i giovani con meno di 30 anni al 32,2 per cento. In questo contesto è stato rilevato che la mobilità non indennizzata (L. 236/93) cresce del 48,9 per cento e quindi a ritmi decisamente superiori a quella indennizzata (L. 223/91) che registra un incremento del 15,9 per cento. Il 46 per cento dei lavoratori espulsi proviene da imprese industriali, il 27 per cento dai servizi, il 15 per cento dall´edilizia ed il 12 per cento dal Commercio . |
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