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Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Aprile 2009 |
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VONGOLARE, LA REGIONE MARCHE VUOL RISOLVERE IL PROBLEMA, NON SPOSTARLO.
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Il problema della zona di pesca delle vongolare nel tratto di mare di Civitanova e` di vecchia data: questa e` un´area povera e poco pescosa, inoltre mancano studi che ne rilevino ´ come stabilito dalla legge ´ la ´fine dell´affidamento in gestione in via sperimentale´. Si aspetta quindi una sentenza del Tar per determinarne le competenze di pesca fra i compartimenti di Ancona e San Benedetto. La sentenza, qualunque essa sia,a parere della Regione, non risolvera` alcun problema, ma semplicemente lo sposta, come e` avvenuto negli ultimi anni, da una parte all´altra della regione. Ora, la Regione non ha avuto e non ha competenze in merito e cerca solo di risolvere il problema generato per la zone di pesca delle Vongolare, da scelte effettuate dal ministero competente. Con la presente nota la Regione Marche intende rispondere alla lettera della Legapesca pubblicata dalla stampa locale che ha sollevato polemiche addirittura riguardo alla volonta` regionale di porre fine alle polemiche. La gestione della risorsa molluschi infatti e` affidata con decreti del Ministro, ai Consorzi di gestione, da oltre un decennio. Le imprese di pesca per decreto devono pescare in una determinata zona e non possono spostarsi, anche in presenza di risorse distribuite in maniera non omogenea. Gli spostamenti fatti negli ultimi periodo hanno seguito piu` le logiche politiche che scientifiche. Stupisce dunque che la critica di ´equilibrismi´ fatta alla politica in genere e alla Regione in modo diretto, venga proprio da Legapesca! Mentre la Regione, che solo da qualche tempo e per far da paciere si e` intromessa nella vicenda delle vongolare, rispedisce la polemica al mittente, consapevole del fatto che non si puo` risolvere alcunche` se il Ministero che ha rilasciato le licenze di pesca, non attua piani di ritiro, ovvero consenta la compravendita di imbarcazioni da un compartimento all´altro, coinvolgendo tutte le marinerie italiane. In pratica le barche sono troppe (nelle Marche operano 200 imbarcazioni su 700 italiane) e le risorse, anche se non ben rilevate con metodi scientifici, troppo poche e soprattutto non equamente distribuite. Bisogna avere il coraggio di eliminare il problema e non piu` spostarlo da una parte all´altra della regione Marche. . |
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