|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Venerdì 24 Aprile 2009 |
|
|
|
|
|
APT: UNA STRATEGIA PER VALORIZZARE MICROATTRATTORI TURISTICI DELLA BASILICATA
|
|
|
|
|
|
"Sono centinaia le attività di animazione culturale e di attrazione turistica promosse in questi anni da un vasto parterre di soggetti pubblici e privati, che hanno variamente combinato la loro azione dando vita a piccoli musei, allestimenti, interventi ed eventi in ambito locale". Ad affermarlo è Gianpiero Perri, direttore generale dell´Apt di Basilicata. Come si fa - continua - a valorizzare questo straordinario lavorio in funzione della costruzione di un sistema turistico regionale? I 500 microattrattori esistenti sono al momento un’importante occasione di conoscenza ma non riescono a funzionare da traino, a costituire in sé la motivazione al viaggio, che è la prima molla dello sviluppo turistico. Realtà come piccoli musei storici, della civiltà contadina, naturalistici, presupporrebbero – prosegue Perri - un sistema turistico già esistente o comunque itinerari e percorsi turistici vivi e dinamici, partenariati efficienti tra associazioni, promotori del turismo ed enti locali, insiemi dunque organizzati e strutturati. Questa strategia è oggi prioritaria. Conseguire questo obiettivo è fondamentale per mettere in valore lo sforzo prodotto in questi anni, per non passare dall’entusiasmo iniziale all’incuria e all’abbandono di iniziative che pure hanno impegnato significative risorse pubbliche e per dotare davvero il territorio di un insieme di stimoli e di occasioni di visita”. Per Perri “L’idea forza intorno a cui ruota la riflessione dell’Apt Basilicata è quella che in economia dei sistemi non si può prescindere dal considerare adeguatamente il concetto di soglia, quel criterio per cui ogni fenomeno economico per “funzionare” richiede una “massa critica”,una “densità” al di sotto o al di sopra della quale vengono meno anche i presupposti di sostenibilità,oltre che l’efficacia stessa dell’intervento ipotizzato non conseguendo l’obiettivo di suscitare quella attenzione per cui si propone un determinato progetto culturale e innescare conseguenti dinamiche di sviluppo. In questa prospettiva occorre scoraggiare tendenze centrate sulla polverizzazione e la frammentazione di iniziative in assenza di un sistema organizzato dell’offerta. Una proposta culturale permanente – sottolinea Perri – deve avere una capacità gravitazionale, di qui la strategia dei grandi attrattori. Al senso comune che riconosce la necessità di tutelare e proteggere i beni culturali, e quindi ammette l’utilità sociale di questo tipo di spesa, non sempre segue analogo convincimento in ordine ad ulteriori interventi finalizzati alla valorizzazione e fruizione, i soli in grado di dare una giustificazione economica e produttiva agli stessi beni restaurati. Bisogna combattere questo ritardo culturale – conclude Perri – che considera la cultura un lusso o un investimento con poca resa e limita le potenzialità dei prodotti culturali”. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|