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Notiziario Marketpress di Lunedì 04 Maggio 2009
 
   
  LAVORO: IL MERCATO DEL LAVORO IN FVG NEL BIENNIO ANTE CRISI

 
   
  Trieste, 4 maggio 2009 - Nel 2008 l´occupazione ha tenuto in Friuli Venezia Giulia, il trend relativo all´offerta di lavoro è stato positivo e, per quanto riguarda gli occupati, la situazione è praticamente stabile, con 522 mila unità ed un decremento del 0,1 per cento (562 unità in meno nel biennio). Lo confermano l´Istat e l´Agenzia regionale del Lavoro, evidenziando i particolari di un quadro in cui già si delineavano i primi segnali della crisi economica ed occupazionale. Un periodo difficile, che in regione ha avuto il suo picco lo scorso febbraio e che il Governo regionale e l´assessore al Lavoro Alessia Rosolen stanno affrontando con il sostegno alle aziende e l´estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le categorie di lavoratori. Entrando nello specifico, l´offerta di lavoro (e cioè occupati e persone in cerca di occupazione) alla fine dello scorso anno era di 545 mila unità con un aumento di 4 mila unità pari allo 0,7 per cento rispetto al 2007. Dato positivo, anche se inferiore a quello registrato a livello nazionale che è di +1,5 e a quello relativo al Nordest, pari all´1,8 per cento. A livello locale, l´offerta di lavoro presentava andamenti diversi: nella provincia di Pordenone si rilevava l´incremento maggiore con un +2,2 per cento, nelle province di Udine e Gorizia l´incremento va dall´1,1 all´1,4 per cento, mentre a Trieste si manifestava un calo di 2 mila unità, con una variazione negativa del 2,2 per cento. Anche gli occupati rimangono nello scorso biennio al livello costante di 522 mila unità, con una perdita del solo 0,1 per cento, ma la tenuta dell´occupazione regionale è da attribuire in prevalenza alla componente femminile, che passa dalle 218 mila del 2007 alle 219 mila del 2008, mentre i maschi perdono lo 0,3 per cento. Un andamento positivo quindi? In parte, dal momento che comunque nel biennio sono aumentate le persone in cerca di occupazione, passate da 18 mila a 23 mila unità, con un incremento del 26,4 per cento, fenomeno che ha i suoi picchi a Udine, (1. 500 persone in cerca di lavoro) a Pordenone e a Gorizia, che registrano entrambe 2 mila persone alla ricerca di un´occupazione. In regione è passato dal 67,9 per cento al 68,2 per cento il tasso di attività (l´incidenza della forza lavoro totale nella classe di età considerata) nella fascia d´età che va dai 15 ai 64 anni, mentre resta poco meno che stabile (varia dal 65,5 per cento al 65,3 per cento). Nel 2008 l´unica provincia che ha mantenuto il tasso di occupazione a livello stabile e a livelli superiori a quelli regionali è stata Pordenone, con il 67,1 per cento. Udine ha avuto un minimo incremento di tre decimi di punto, mentre un calo dell´1,2 per cento è stato registrato tanto a Gorizia che a Trieste. Il tasso di disoccupazione è salito dal 3,4 per cento del 2007 a 4,3 per cento del 2008 ed è aumentato il tasso di disoccupazione femminile passando dal 4,8 per cento al 6,4 per cento, mentre quello maschile è andato dal 2,5 per cento al 2,7 per cento. E´ da rilevare che il tasso di disoccupazione registrato nel 2008 in regione risulta superiore a quello dell´area nord-orientale che è del 3,4 per cento, ma rimane inferiore rispetto a quello nazionale, al 6,7 per cento. Sul piano provinciale va sottolineato come il tasso di disoccupazione sia in aumento su tutto il territorio, mantenendo tuttavia un livello inferiore alla media regionale in provincia di Pordenone (3,9 per cento) e di Udine (4,0 per cento), mentre è superiore a Trieste (4,5 per cento) e a Gorizia (5,8 per cento). Infine la situazione degli occupati per settore economico, un andamento che fa percepire le prime avvisaglie di quello che sarebbe poi accaduto nel 2009. Se si esamina la distribuzione degli occupati per settore economico, si nota che gli addetti nel biennio 2007-2008 sono diminuiti nell´industria di 2 mila unità (-1,1 per cento) mentre sono aumentati di mille unità nei servizi (+0,4 per cento). Rimane stabile lo stock di 38 mila occupati nel comparto edile e anche il settore agricolo resta invariato con 13 mila unità. Nel dettaglio, le donne occupate nell´industria passano da 43 mila a 42 mila unità con una contrazione del 2,1 per cento, compensata dall´aumento del terziario di 2 mila unità (da 170 mila del 2007 alle 172 mila del 2008). La presenza femminile nell´edilizia scende da 4 mila a 3 mila unità ed in agricoltura da 5 mila a 4 mila unità. Per quanto riguarda la distribuzione dell´occupazione maschile, tra 2007 e 2008 si registra una flessione nell´industria dello 0,7 per cento. In tutto sono mille unità in meno e lo stock passa da 135 mila a 134 mila. Si osserva invece un lieve aumento dell´edilizia, settore in cui gli uomini occupati passano da 34mila a 35mila (+2,2 per cento). Nel biennio rimane stabile la quota di 160 mila uomini occupati nel terziario. Se si considerano infine le dinamiche avvenute nell´ultimo biennio in relazione alla professione, il quadro in regione si presenta complessivamente stabile, con una lieve diminuzione dei lavoratori indipendenti, che da 121 mila si attestano a 120 mila (-0,7 per cento), a fronte di un leggero aumento dei lavoratori dipendenti, che da 401 mila salgono a 402 mila (+0,1 per cento). .  
   
 

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