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Notiziario Marketpress di
Lunedì 18 Maggio 2009 |
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PRIVACY: COMUNI, AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO E TASSA SUI RIFIUTI
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L´amministratore non gli dà ascolto e al condomino arrivano due cartelle Tarsu. È accaduto ad un inquilino milanese che, ritenendo scorretto ed arbitrario l´utilizzo dei propri dati personali, è ricorso al Garante per la privacy. Oggetto della segnalazione il fatto che l´amministratore, trasmettendo agli uffici del Comune il modello contenente la denuncia di "occupazione e detenzione di locali e aree" ai fini del calcolo e del versamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (c. D. Tarsu) riferito alla sua posizione tributaria, non avrebbe tenuto in debito conto la sua intenzione – comunicata diversi mesi prima – di procedere direttamente a tale adempimento. L´amministratore, dal canto suo, ha rappresentato all´Autorità di aver svolto lecitamente il trattamento dei dati del condomino in questione, dando esecuzione agli obblighi derivanti dal regolamento comunale, in particolare la compilazione di una scheda riepilogativa recante i totali dei dati raccolti, relativamente alle unità immobiliari del complesso abitativo. Il Garante, pur riconoscendo l´effettiva liceità del trattamento posto in essere dall´amministratore, ne ha contestato il mancato rispetto del principio di correttezza. Se l´amministratore, infatti, avesse avuto cura di verificare che la dichiarazione del condomino era effettivamente già stata resa ai competenti uffici del Comune avrebbe evitato i disguidi poi effettivamente verificatisi. Il Garante ha dunque prescritto all´amministratore di porre in essere, prima di espletare le relative procedure di calcolo delle tasse, ogni scrupolosa verifica delle denunce già effettuate da parte degli occupanti dello stabile amministrato. |
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