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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 14 Giugno 2004 |
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VERRANNO PRESENTATI A GIORNI I RISULTATI DEL PROGETTO DELL'UE PER UN'ANALISI DEL LIVELLO DI DEMOCRAZIA DELL'EUROPA |
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Bruxelles, 14 giugno 2004 - Il 18 giugno verranno presentati a Bruxelles i risultati del progetto Europub 'osservatorio dello spazio pubblico europeo; raccolta di dati per controllare il livello di democrazia dell'Europa'. L'obiettivo del progetto era valutare fino a che punto le attuali strutture e prassi decisionali al livello europeo offrano un sistema efficace di contestazione politica, e in quale misura stia emergendo una 'classe politica' europea. Il progetto doveva anche individuare indicatori affidabili per monitorare gli sviluppi nella sfera pubblica europea e per esaminare il livello di democrazia dell'Europa. L'evento fornirà ai ricercatori l'opportunità di presentare, discutere e spiegare le proprie conclusioni e raccomandazioni politiche, e consentirà di aprire un dialogo tra ricercatori, decisori politici e Ong (organizzazioni non governative). |
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INVESTIRE NELLA RICERCA È UNA QUESTIONE 'DI VITA O DI MORTE', DICE BUSQUIN AI RAPPRESENTANTI DEL SETTORE DEI TRASPORTI PUBBLICI |
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Bruxelles, 14 giugno 2004 - 'Investire di più e meglio nella ricerca è per l'Europa una questione di vita o di morte', ha affermato il 9 giugno Philippe Busquin, Commissario europeo per la Ricerca. L'affermazione è stata fatta nel corso della riunione dell'Uitp (l'unione internazionale del trasporto pubblico), vista dal commissario come 'una buona occasione per ricordarvi che il trasporto pubblico è e dovrà essere coinvolto nella politica europea di ricerca'. Energia pulita, nuovi materiali e tecnologie dell'informazione sono solo alcune tra le aree di ricerca che toccano da vicino il trasporto pubblico, ha detto Busquin. Per sottolineare fino a che punto l'Unione europea si stia impegnando per favorire il progresso del settore del trasporto pubblico, il Commissario ha citato due progetti finanziati dall'Ue. Il progetto Safetram, che terminerà a fine giugno, ha riunito industria e operatori per sviluppare e provare nuovi concetti destinati a migliorare la sicurezza dei passeggeri in caso di collisione. 'I risultati di Safetram dovrebbero servire di base per una norma europea sulla capacità di resistenza agli impatti dei tram e del materiale rotabile metropolitano', ha detto. Anche il progetto Libertin ha riunito industria e operatori, ma questa volta per definire nuove specifiche tecniche comuni per il materiale rotabile a uso intenso. Secondo il Commissario, i risultati dovrebbero favorire il progressivo emergere di un mercato europeo di sistemi ferroviari leggeri. Busquin ha anche promesso che i futuri programmi di ricerca europei continueranno a offrire una messe di opportunità e di strumenti adeguati per sostenere la ricerca relativa ai trasporti pubblici. La sfida per l'industria, ha detto, è usare queste opportunità nel modo più intelligente possibile e organizzarsi. Il Commissario ha concluso chiedendo al settore dei trasporti pubblici di dar vita a un'azione Eranet - un'iniziativa destinata a rafforzare il coordinamento dei programmi di ricerca nazionali. |
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CONFINDUSTRIA: GIORNATA DALLA SEMPLIFICAZIONE |
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Roma, 14 giugno 2004 – Il 16 giugno avrà luogo presso Confindustria un incontro sul tema “ Giornata della semplificazione”. Liberalizzazione generale dell'attività imprenditoriale, information technology per la gestione, formazione e discrezionalità legata ai risultati per i funzionari pubblici: questi i capisaldi del "Decalogo di Confindustria per la semplificazione" elaborato dal Consiglio Centrale Piccola Industria per la Prima Giornata della Semplificazione. Il Paese ha bisogno di regole più semplici ed efficaci: siamo costantemente e abbondantemente sotto il ventesimo posto in graduatoria in molti degli indicatori legati alla efficienza della regolazione e spesso siamo relegati nelle posizioni di coda. Le politiche di semplificazione messe in atto in quest'ultimo decennio non hanno raggiunto risultati apprezzabili; alcune innovazioni come lo sportello unico sono ad oggi solo formalmente attive ed in contesti circoscritti; l'applicazione del principio del silenzio assenso è stata depotenziata da una riregolazione ad hoc. Sembra prendere corpo uno stato di cose che punta ad accontentarsi di una mancata complicazione piuttosto che a riprendere con vigore la strada della semplificazione. L'allargamento dell'Unione Europea e il processo federativo in atto possono rappresentare un'occasione unica per avviare una incisiva azione di rinnovamento e semplificazione. Ma dobbiamo operare con la necessaria urgenza, perché gli altri Paesi si stanno modernizzando con rapidità maggiore rispetto all'Italia ed il divario di competitività che ne consegue tende a crescere Programma: 9.45 Registrazione Apertura: Sandro Salmoiraghi Presidente Piccola Industria – Confindustria; Imprese E Regole: Gianni Bonati Vice Presidente British Gas Italia Spa; Sergio Ceccuzzi Presidente Confindustria Toscana; Dino Menarin Presidente Cciaa Vicenza; Hugh Morgan Williams Presidente del Consiglio Pmi - Confederation of British Industries; Rapporto Formez: le esigenze di semplificazione delle imprese Carlo Flamment Presidente Formez; Decalogo per la Semplificazione- Luigi Carbone Consigliere di Stato; Giuseppe Franco Ferrari Ordinario Università Bocconi. Regolazione, Informatizzazione E Formazione: Franco Bassanini Senatore, Francesco Bellotti Presidente Commissione Pmi – Unice, Antonio Catricalà Segretario Generale Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Albertis Presidente Ance, Vasco Errani Presidente Regione Emilia Romagna, Angelo M. Petroni Direttore Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione, Lucio Stanca Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Coordina Roberto Ippolito La Stampa. Conclusioni Luca Cordero di Montezemolo Presidente Confindustria. Segreteria organizzativa: Confindustria Piccola Industria - Fax 065910629 - E-mail c.Paoletti@confindustria.it |
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UN OSSERVATORIO PERMANENTE SUI RAPPORTI BANCA E IMPRESA È IL RISULTATO DI UN TAVOLO DI LAVORO CONGIUNTO DELLE NOVE ASSOCIAZIONI OPERATIVO DALL’INIZIO DEL 2003: OGNI TRE MESI REPORT SETTORE PER SETTORE |
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Roma, 11 giugno 2004 - Un linguaggio comune tra banche e imprese di tutti i settori grazie ad una base informativa comune di dati e analisi: con il lavoro del tavolo congiunto è stato realizzato l’Osservatorio permanente sui rapporti banca e impresa costituito da Abi, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Coordinamento nazionale confidi. Obiettivo è migliorare il dialogo tra il mondo del credito e delle imprese ed individuare soluzioni adeguate e innovative per le sfide dello sviluppo, della crescita e della competitività in Italia e all’estero. La Base informativa comune dell’Osservatorio farà da supporto quantitativo a ricerche, studi e analisi per approfondire, anche su base geografica e settoriale, l’evoluzione e le problematiche legate sia alla domanda che all’offerta di credito. L’osservatorio è stato formalizzato oggi con la firma di un protocollo d’intesa da parte dei direttori generali delle nove associazioni ed è il risultato di un tavolo di lavoro operativo dall’inizio dello scorso anno. È composto da due organi: il Board, di cui fanno parte i direttori generali e i segretari generali, che si riunisce almeno due volte l’anno; il Research Department, composto dai rappresentanti degli uffici tecnici, che si riunisce almeno quattro volte l’anno. L’osservatorio raccoglie e diffonde il Report trimestrale con i principali dati quantitativi relativi al credito e al rapporto banche-imprese, realizzato con il modello di analisi e di classificazione delle informazioni messo a punto dal tavolo di lavoro congiunto nel corso di 15 mesi di lavoro, anche con incontri bilaterali tra i rappresentanti dei singoli comparti coinvolti. Gli elementi chiave del modello di analisi delle informazioni statistiche sono stati definiti tenendo conto delle specificità e delle esigenze di ogni singolo settore imprenditoriale e saranno affinati e integrati nel prosieguo dell’attività dell’Osservatorio. Il rapporto contiene i dati relativi ai finanziamenti per ogni segmento di mercato (agricoltura, artigianato, commercio, industria e nell’ambito dei vari comparti l’ammontare dei finanziamenti alle Pmi). Tra le altre informazioni, la suddivisione per durata e aree geografiche dei finanziamenti, il rapporto tra finanziamenti accordati e utilizzati, il credito agevolato, le sofferenze e alcuni dati sui tassi di interesse e le garanzie richieste nei diversi settori. L’osservatorio ha anche il compito di approfondire ed esaminare le problematiche all’ordine del giorno del rapporto tra banche e imprese (come ad esempio Basilea 2 e l’analisi delle esigenze delle imprese e le modalità con cui possono essere soddisfatte dalle banche). Di volta in volta, in base alle necessità del momento, l’Osservatorio potrà invitare a partecipare ai lavori anche i rappresentanti di istituzioni e di altre associazioni, aree professionali e del mondo della formazione. Potrà anche stanziare risorse finanziarie per realizzare ulteriori ricerche specifiche o approfondimenti sui temi di interesse. Il protocollo è stato siglato l’11 giugno presso la sede dell’Abi da Gian Carlo Sangalli (Cna), Vito Bianco (Confagricoltura), Sandro Naccarelli (Confapi), Guido Bolaffi (Confartigianato), Luigi Taranto (Confcommercio), Mauro Bussoni (Confesercenti), Stefano Parisi (Confindustria), Andrea Muti (Coordinamento nazionale confidi) e Giuseppe Zadra (Abi). |
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AL VIA IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE TRA UNICREDIT FACTORING E GRIFO FACTOR |
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Milano, 11 giugno 2004 - Unicredit Factoring, nell'ambito del programma di razionalizzazione delle attività di factoring del Gruppo Unicredit, ha acquisito la partecipazione azionaria di Grifo Factor detenuta da Banca dell'Umbria 1462 S.p.a. Unicredit Factoring sarà la società di riferimento per l'attività di factoring del Gruppo e nel corso dell'anno, si concretizzerà la fusione per incorporazione di Grifo Factor. Il Cda ha nominato Luigi Moncada (già Amministratore Delegato di Unicredit Factoring), Consigliere Delegato di Grifo Factor e Antonio Fiore (Capo della Gestione Crediti e Rischi di Unicredit Factoring) Consigliere entrante di Grifo Factor. Unicredit Factoring affiancherà Banca dell'Umbria per le esigenze specifiche di tutti i clienti relative al prodotto factoring e sarà in grado di soddisfare le necessità e le richieste sempre più articolate ed esigenti del mercato. Grifo Factor con un margine di intermediazione pari ad Euro 1,5 milioni (+ 13% sull'anno precedente), ha registrato nel 2003 commissioni nette in crescita del 16% ed un margine finanziario + 9% rispetto al 2002, confermando il positivo andamento legato alla piena attuazione del piano industriale. Il turnover annuale di Grifo Factor attestatosi ad Euro 91 milioni, ha confermato il risultato dell'esercizio precedente. Il saldo riveniente dalla gestione caratteristica ha, inoltre, raggiunto un livello pari ad Euro 724 mila. L'utile netto di 535 mila Euro ed il processo di rinnovamento del parco cedenti già operato a partire dal precedente esercizio, fanno presumere che - grazie anche alla fusione con Unicredit Factoring ed alle forti sinergie che ne derivano – l'attività subirà un sensibile sviluppo. |
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GIUSEPPE DISTEFANO, NOMINATO MEMBRO DELL’ INTERNATIONAL SECURITIES MARKET ASSOCIATION (ISMA) |
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Milano, 14 giugno 2004 - Giuseppe Distefano, Responsabile Area Fixed Income e Tesoreria di Banca Profilo, è stato eletto Membro dell’ International Securities Market Association (Isma), l’organismo internazionale indipendente che vigila sull’efficienza del mercato attraverso il rispetto di regole condivise fra le 450 società aderenti dislocate in 50 Paesi. La nomina di Distefano, per la durata di tre anni, è avvenuta nell’ambito della Assemblea annuale generale tenutasi ieri, giovedì 10 giugno, a Roma. Insieme a Distefano, entrano nel Board di Isma anche Brian Lawson (Nomura International plc) e Martin Scheck (Ubs Ag). Il Board di Isma è composto da 16 membri in rappresentanza delle aree geografiche e dei principali mercati coinvolti. |
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UBM LANCIA BEI 5Y SLIDING CAP PER 100 MLN€ |
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Milano, 14 giugno 2004 - Nel panorama delle attività finanziare su cui i piccoli risparmiatori possono investire, si è inserita da ieri una nuova obbligazione emessa dalla Bei (Banca Europea per gli Investimenti), emittente sovranazionale con rating Aaa, considerato uno fra gli emittenti al mondo di più solida e provata robustezza finanziaria. Il titolo, con durata pari a 5 anni, è indicizzato al tasso Euribor a 3 mesi, ed aggiorna la cedola trimestralmente in modo da seguire l'andamento dei tassi di mercato. Oltre al tasso monetario, usualmente superiore a quello del Bot di pari scadenza, viene corrisposto all'investitore anche uno spread positivo pari a 0.25%, superiore ai tassi comunemente riscontrabili per emittenti di questo standing. Tale cedola può crescere fino a raggiungere un livello massimo, crescente di anno in anno, dal 3% (circa 90 punti base maggiore del tasso Euribor a 3 mesi attuale) fino al 4.60% con livelli intermedi del 3.30%, 3.70% e 4.10%. Il titolo si indirizza a quegli investitori che cercano la tranquillità sul fronte del rischio di credito, associata ad una aspettativa di tassi di interesse in moderata, e non repentina, crescita. Il titolo è portato sul mercato da Unicredit Banca Mobiliare, ed è reperibile presso qualunque banca commerciale. |
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OFFERTA DI AZIONI TERNA: ENEL DEFINISCE IL PREZZO MASSIMO |
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Roma, 14 giugno 2004 - Enel, nell’ambito dell’Offerta Globale di azioni della controllata Terna S.p.a ed in conformità a quanto previsto nel relativo Prospetto Informativo, ha individuato il prezzo massimo della singola azione in € 1,85. Tale prezzo massimo è stato determinato prima dell’avvio dell’offerta riservata al pubblico (l’Opv) in Italia, che inizierà il prossimo 14 giugno per concludersi il 18 dello stesso mese, anche sulla base di analisi svolte dai Global Coordinator e sentiti gli stessi, e tenuto conto dell’andamento dei mercati finanziari e delle manifestazioni di interesse ricevute dagli investitori istituzionali nell’ambito dell’Offerta loro riservata, iniziata il 7 giugno scorso e che terminerà contestualmente al termine dell’Opv. Il prezzo definitivo di offerta, che sarà individuato al termine dell’Offerta Globale con le modalità indicate nel Prospetto Informativo, sarà comunicato al pubblico con apposito avviso entro il 20 giugno 2004. Si ricorda in proposito che l’Opv per la quale Mediobanca svolge il ruolo di Responsabile del Collocamento e Sponsor, sarà cosi articolata: un’offerta riservata ai dipendenti del Gruppo Enel (così come definiti nel Prospetto Informativo); un’offerta per un quantitativo non superiore al 50% dell’Opv riservata a coloro che il 27 maggio 2004 (data del Prospetto Informativo) risultino azionisti Enel e siano residenti in Italia; un’offerta riservata al pubblico indistinto. Nell’ambito dell’Opv è prevista un’incentivazione consistente nell’assegnazione gratuita di azioni Terna (bonus share) per gli aderenti che conservino ininterrottamente per 18 mesi la proprietà delle azioni acquistate in sede di Opv. La bonus share è prevista nella misura di 1 azione ogni 20 per il pubblico indistinto e per gli azionisti Enel e di 1 azione ogni 10 per i dipendenti del Gruppo Enel. Le adesioni all’Opv da parte del pubblico indistinto e degli azionisti Enel potranno pervenire in Banca e/o presso le Poste. |
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EDISON: S&P INNALZA IL MERITO DI CREDITO A LUNGO TERMINE A BBB+, STABLE OUTLOOK; MOODY’S MIGLIORA L’OUTLOOK DEL RATING BAA3 DA NEGATIVE A POSITIVE |
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Milano, 14 giugno 2004 - Moody’s ha comunicato l’ 11 giugno di avere modificato da “negative” a “positive” l’outlook del rating Baa3 del credito a lungo termine di Edison. Il cambiamento è motivato dai miglioramenti nei risultati operativi e finanziari realizzati nel 2003, dal rafforzamento della posizione di liquidità grazie alle operazioni di riordino del debito effettuate e dall’aspettativa che i principali ratio finanziari rimarranno stabili anche in presenza di un impegnativo piano di investimenti. Moody’s afferma, inoltre, che il “positive outlook” incorpora la possibilità di un futuro ulteriore miglioramento del rating nel momento in cui le presenti incertezze sulla posizione di Edf nell’azionariato e sui relativi diritti di voto vengano definitivamente chiarite in modo positivo. Soltanto pochi giorni fa, lunedì 7 giugno, l’agenzia di rating Standard&poor’s aveva comunicato di avere elevato a Bbb+, stable outlook, il rating del credito a lungo termine di Edison e di avere confermato a A-2 quello a breve termine. Le motivazioni sulle quali S&p basa il proprio giudizio sono legate al miglioramento della struttura finanziaria ottenuto in tempi più rapidi e in modo più rilevante di quanto ci si attendesse, associato alla percezione di una riduzione nel livello di rischio del business e alla neutralità della struttura azionaria in relazione al miglioramento della qualità del credito di Edison. Standard&poor’s rileva che il profilo finanziario della società è significativamente migliorato nell’esercizio 2003 grazie alla riduzione e ristrutturazione del debito e alla capacità di generare cassa che hanno portato i ratios di copertura finanziaria ad un livello in linea con il nuovo rating. Per quanto concerne le prospettive del business, Standard&poor’s rileva l’esistenza di una serie di fattori che mitigano i rischi connessi al processo di liberalizzazione dei mercati, quali la perdurante scarsità di capacità produttiva a livello nazionale e il buon bilanciamento fra fonti di produzione e mercati di destinazione di Edison. Standard&poor’s ritiene infine che l’outlook del rating sia stabile grazie all’insieme degli elementi indicati precedentemente, accompagnati dal rafforzamento della posizione di mercato di Edison e dal miglioramento costante delle performance economico-finanziarie. Entrambe le agenzie hanno effettuato le proprie valutazioni del rating di Edison senza tenere conto degli effetti positivi derivanti dall’ulteriore iniezione di liquidità connessa alla conversione dei warrant in circolazione per oltre 1 miliardo di euro, scadenti il 31 dicembre 2007. I giudizi espressi in questi giorni da S&p e Moody’s confermano l’elevato standing unanimamente riconosciuto al Gruppo Edison da tutte le controparti finanziarie che hanno recentemente perfezionato con il Gruppo stesso importanti operazioni bancarie e di capital market. |
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PRIVATE EQUITY: ION TRADING ANNUNCIA L’INGRESSO DEL FONDO TA ASSOCIATES AL FIANCO DI KAIROS |
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Dublino, 14 giugno 2004 – il fondo di private equity Ta Associates, con sede a Boston (Usa) e oltre $5 miliardi di fondi in gestione, ha effettuato l’11 giugno un investimento di €35 milioni per una partecipazione di minoranza nel gruppo Ion Trading, affiancando Andrea Pignataro, azionista di maggioranza e il fondo Kairos Partners Private Equity Fund, socio in Ion dal 2001. Quote minoritarie sono detenute dal management della società e da Interbanca. Il gruppo Ion è leader nella fornitura di soluzioni software per il trading di titoli a reddito fisso. Il Gruppo prevede per il 2004 un fatturato pari a circa €24 milioni, in forte crescita rispetto al 2003 e impiega 110 dipendenti. Andrea Pignataro, fondatore e amministratore delegato di Ion, ha dichiarato: “Siamo lieti di accogliere nella compagine azionaria di Ion un investitore come Ta, del quale ci ha colpito il track record di operazioni di successo nell’ambito della tecnologia applicata alla finanza. Confidiamo nel contributo di Ta per supportare la crescita del Gruppo nel mondo e in particolare negli Stati Uniti.” “All’epoca del nostro investimento avevamo identificato Ion come una società con un’ottima tecnologia, un management di alto livello e un eccezionale potenziale di crescita.” ha dichiarato Stefano Iamoni, gestore del Kairos Partners Private Equity Fund e membro del consiglio di amministrazione di Ion “I risultati finora realizzati sono stati superiori alle nostre aspettative e siamo lieti di dare il benvenuto al nuovo socio col quale lavoreremo per continuare il percorso di crescita di Ion.” Kenneth T. Schiciano, Managing Director di Ta Associates, riconosce Ion come uno dei principali fornitori di soluzioni per il trading di titoli a reddito fisso: “il management della società ha reso Ion un fornitore chiave per tutti i maggiori operatori sui mercati fixed income del mondo. Ta offrirà il suo contributo per accelerare l’espansione di Ion sia organicamente sia per mezzo di acquisizioni strategiche. Ion Trading e Kairos sono stati assistiti dagli studi legali Simmons & Simmons e A&l Goodbody. Goodwin Procter Llp e Travers Smith Braithwaite hanno assistito Ta Associates. |
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IFI: NOMINATO PRESIDENTE GIANLUIGI GABETTI |
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Torino, 11 giugno 2004 - Si è riunito l’11 giugno a Torino il Consiglio di Amministrazione dell’Ifi – Istituto Finanziario Industriale. Dopo aver ricordato il Presidente Umberto Agnelli, recentemente scomparso, il Consiglio ha nominato Presidente Gianluigi Gabetti e Vice Presidente Pio Teodorani-fabbri e ha inoltre cooptato Luca Ferrero Ventimiglia. |
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IFIL: NOMINA DANIEL JOHN WINTELER AD AMMINISTRATORE DELEGATO |
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Torino, 11 giugno 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ifil, riunitosi l’11 giugno a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti - dopo aver ricordato la figura di Umberto Agnelli, per molti anni Presidente della Società - ha integrato il numero dei propri componenti, cooptando John Elkann e nominandolo anche membro del comitato esecutivo della Società. Inoltre il Consiglio ha proposto la nomina di Daniel John Winteler ad Amministratore Delegato della Società. La nomina è soggetta all’approvazione delle modifiche statutarie da parte dell’Assemblea dei Soci dell’Ifil che avrà luogo il prossimo 22 giugno. È stato infine aggiornato il Comitato Remunerazioni e Nomine, che risulta così composto: Gianluigi Gabetti (Presidente), John Elkann, Mario Greco. |
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TELECOM E ASSINDUSTRIA :“NO STOP BUSINESS AZIENDA SICURA” |
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Milano, 14 giugno 2004 - Lunedì 14 giugno 2004 a Milano si terrà l’incontro “No stop business Azienda Sicura”, promosso da Telecom Italia in partnership con Confindustria per la promozione e l’utilizzo di sicurezza informatica e di “Business Continuity”. Il Workshop si terrà alle ore 10.30 presso l’Auditorium di Assolombarda in Via Pantano 9. L’evento di lunedì in Assolombarda, che fa parte di un’azione nazionale congiunta tra Telecom Italia e Confindustria, sarà imperniato sui temi della sicurezza informatica delle reti, sulla protezione dell’informazione e dei sistemi. |
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GRUPPO COIN: IL CDA ESAMINA I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2004 L'USCITA DAL MERCATO TEDESCO SPINGE LA REDDITIVITÀ: MOL A € 17,6 MILIONI (€ 1,7 MILIONI NELL'ANALOGO TRIMESTRE 2003); TORNANO IN NERO SIA IL RISULTATO OPERATIVO CHE L'UTILE ANTE-IMPOSTE |
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Venezia, 10 Giugno 2004 - Parte bene il 2004 per Gruppo Coin sul fronte della redditività: il Consiglio di Amministrazione della società ha infatti approvato il 10 giugno a Venezia i risultati consolidati della relazione trimestrale al 30 aprile 2004, caratterizzati da un margine operativo lordo in crescita a € 17,6 milioni, significativamente superiore agli € 1,7 milioni del primo trimestre 2003 e da un risultato operativo di € 4,7 milioni rispetto alla perdita di € 14,2 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I risultati del primo trimestre 2004 evidenziano quindi i benefici della scelta strategica di uscire dal mercato tedesco, avviata dal gruppo nell'ottobre 2003 e completata nei giorni scorsi, come comunicato il 1° giugno. Il positivo andamento della redditività si riflette anche sull'utile ante-imposte che raggiunge € 1 milione (rispetto ad un "rosso" di € 23,2 milioni al 30 aprile 2003), tenendo conto, tra l'altro, di ammortamenti per € 13,8 milioni (€ 16,8 milioni nel primo trimestre 2003), di proventi straordinari netti per € 7,5 milioni (in questa voce è confluita la plusvalenza di € 6,3 milioni derivante dalla cessione delle azioni della società Sep S.p.a.), di oneri finanziari netti pari a € 5,7 milioni dovuti al maggior indebitamento attribuibile agli oneri sostenuti in Germania e di rettifiche di valore di attività finanziarie pari a € 4,6 milioni (per € 4,3 relativi alla svalutazione della partecipata tedesca). Per effetto dell'accordo siglato il 1° giugno scorso, le perdite maturate dalle attività in Germania nel 1° trimestre 2004, pari a € 4,3 milioni di Euro, sono considerate non operative. Più contrastato l'andamento delle vendite, che a livello consolidato nel periodo 1° febbraio-30 aprile 2004 sono state pari a € 248,3 milioni (€ 308,1 milioni nel corrispondente periodo del 2003, che però includeva € 48,4 milioni di vendite realizzate in Germania) con un calo, a perimetro omogeneo, del 5,2%. Il gruppo ha dunque migliorato la redditività, pur in presenza di un volume di fatturato inferiore. Del resto, sul mercato italiano permane una congiuntura non certamente favorevole alla propensione ai consumi particolarmente nel settore dell'abbigliamento, cui si aggiunge un inizio della stagione primaverile caratterizzata da una forte instabilità climatica dove poche giornate di bel tempo si sono alternate a molte piovose e con temperature al di sotto delle medie stagionali di periodo. Scomponendo le vendite per insegna, note positive provengono dalla rete di negozi Oviesse, che fa registrare una crescita del 3,6% a € 156,4 milioni grazie all'impatto delle nuove collezioni 2004; più in particolare, rispetto allo scorso esercizio le vendite hanno evidenziato una crescita a quantità a fronte di una diminuzione del prezzo medio del 5%, quale primo effetto del processo di riposizionamento del prodotto. Permane invece la debolezza dell'insegna Coin, che ha registrato una flessione delle vendite, nel primo trimestre del 2004 rispetto al 1° trimestre 2003, del 9,4% a € 84,6 milioni. In un contesto di risultati così significativamente inferiori alle attese e non attribuibili solamente alla stagnazione del mercato di riferimento, è in corso lo studio strategico, avviato dal Gruppo in collaborazione con una società di consulenza internazionale, volto all'identificazione delle opportunità di creazione di valore e alla definizione dell'assetto ottimale dell'insegna nel mercato italiano. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, l'indebitamento al 30 aprile 2004 è di € 330,0 milioni e include debiti finanziari derivanti dall'accordo di restituzione a Kaufhalle dei 71 negozi in Germania per circa 74 milioni di Euro (compresi 25 milioni di Euro, scadenti a febbraio 2005, relativi alla seconda tranche dovuta a Kaufhalle). Al netto dei sopracitati € 74 milioni, l'indebitamento finanziario al 30 aprile 2004 ammonterebbe a € 256 milioni, sostanzialmente in linea con gli € 245,5 milioni del primo trimestre 2003. Come già riportato nel bilancio al 31 gennaio 2004, relativamente all'operazione straordinaria in Germania, si segnala che l'impatto economico è stato interamente evidenziato nel bilancio al 31 gennaio 2004 mentre il relativo esborso finanziario è interamente riflesso nell'attuale posizione finanziaria. Attualmente il Gruppo ha a disposizione linee di credito per € 271 milioni, derivanti dall'accordo siglato con le banche lo scorso agosto 2003. A queste si aggiungono € 48 milioni di nuove linee di credito, scadenti a giugno 2004. Coerentemente con il piano di rientro stabilito, alla data attuale sono già stati rimborsati € 18 milioni di Euro e non sono previsti ritardi sul rimborso, al 30 giugno 2004, dei residui € 30 milioni. |
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BIALETTI INDUSTRIE: L'INNOVAZIONE GUIDA LA CRESCITA: FATTURATO 2003 SI È INFATTI CHIUSO A 154 MILIONI DI EURO |
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Milano, 14 giugno 2004 - Bilancio positivo per Bialetti Industrie che guarda con fiducia al 2004 per proseguire una tendenza pluriennale di forte crescita. Il fatturato 2003 si è infatti chiuso a 154 milioni di euro, segnando un aumento del 21% sul già positivo fatturato 2002 ed eccedendo le migliori previsioni. Tutto questo in presenza di forti investimenti in innovazione che hanno raggiunto i 16 milioni di euro. Nel 2003 sono stati infatti realizzati sia il nuovo impianto di verniciatura completamente automatizzato, sia l'ampliamento di 6.000 metri quadrati del magazzino, tra i più moderni impianti semiautomatizzati d'Europa. Sono stati studiati e realizzati nuovi prodotti sia nel settore pentolame sia nel settore caffettiere e il 2003 ha segnato anche un'importante svolta in comunicazione con il ritorno di Bialetti in televisione, il lancio di importanti campagne pubblicitarie in Italia e all'Estero e un'intensa attività di Relazioni Pubbliche. Sempre nel 2003 è stata portata a termine un'operazione di razionalizzazione della struttura che ha comportato la creazione di Bialetti Holding Spa, quale capogruppo da cui dipende Bialetti Industrie Spa come società operativa, con i marchi Bialetti e Rondine. Inoltre a Bialetti Industrie Spa spetta il controllo delle filiali commerciali Bialetti France e Bialetti Deutschland nonché la quota della joint venture con la messicana Ecko Bialetti. |
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ENI: COMPLETATO L'AVVIAMENTO DELL'IMPIANTO DI KARACHAGANAK IN KAZAKHSTAN E CONSEGNATO IL PRIMO CARICO DI GREGGIO |
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S. Donato Milanese, 14 giugno 2004 - Il 10 giugno 2004, è stato effettuato il primo carico di 89 mila tonnellate di greggio. A regime, al terminale di Novorossiysk arriveranno 150.000 barili di olio al giorno Eni, co-operatore del giacimento di Karachaganak assieme a Bg Group, annuncia l'avviamento del nuovo Centro di Trattamento di olio e iniezione di gas del campo gigante di Karachaganak, situato nel Nord Ovest del Kazakhstan. Il 10 giugno 2004 è stato effettuato nel terminale di Novorossiysk, sul Mar Nero, il primo carico di 89 mila tonnellate di greggio di spettanza Eni. Il greggio prodotto dal giacimento di Karachaganak raggiunge il terminale di Novorossiysk utilizzando l'oleodotto Cpc a un ritmo (a regime) di 150.000 barili di olio al giorno. Nella costruzione delle infrastrutture di Karachaganak sono stati investiti 4,3 miliardi di dollari e sono state impiegate nella sua fase culminante 20.000 persone. Il contributo delle imprese kazake e della manodopera locale alla realizzazione del progetto ha inciso per 1,3 miliardi di dollari dell'investimento complessivo. San Donato Milanese, 11 giugno 2004 Note: Eni e Bg sono co-operatori del giacimento di Karachaganak, uno dei più grandi giacimenti a olio e condensati del mondo, ubicato nel Kazakhstan nord occidentale, con oltre 5 miliardi di Boe di riserve. Karachaganak Petroleum Operating B.v. (Kpo) è la joint venture costituita da Eni (32,5%), Bg Group (32,5%), Chevrontexaco (20%) e Lukoil (15%). |
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PIÙ ENERGIA ELETTRICA DI IMPORTAZIONE A BASSO COSTO DESTINATA A FAMIGLIE, COMMERCIO E ARTIGIANATO |
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Milano, 14 giugno 2004 – L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha attribuito in via esclusiva all’Acquirente Unico la capacità di trasporto dell’elettricità sulle reti transfrontaliere resa disponibile dal ricorso alle clausole di interrompibilità previste nei contratti di importazioni dell’Edf. Il provvedimento, disponibile sul sito www.Autorita.energia.it, permetterà di destinare al mercato vincolato (famiglie, artigianato, commercio) una quota aggiuntiva di elettricità a basso costo per circa 2 Twh. Il contratto pluriennale di importazione di elettricità con l’Edf, trasferito dall’Enel all’Acquirente Unico dallo scorso gennaio, contiene delle clausole di interrompibilità e modulabilità che permettono al fornitore di ridurre, a propria discrezione ma entro limiti complessivi giornalieri e annuali prestabiliti, le quantità fornite giorno per giorno. La capacità di trasporto che si rende disponibile sulle linee internazionali per tali riduzioni di carico finora è stata assegnata dal Gestore della rete, tramite gara, al miglior offerente. Tuttavia lo svolgimento di tali gare veniva spesso pregiudicato dalla ristrettezza dei tempi disponibili per l’esecuzione delle gare. Il provvedimento dell’Autorità, attribuendo all’Acquirente Unico la disponibilità esclusiva della capacità di trasporto che si rende libera, permette allo stesso di provvedere alla sottoscrizione di ulteriori contratti di importazione. Obiettivo dell’Autorità è aumentare la quota di approvvigionamento di elettricità da parte dell’Acquirente Unico a prezzi costanti e più vantaggiosi per le forniture al mercato vincolato. |
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CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: -1,6% A MAGGIO |
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Roma, 14 giugno 2004 – Meno 1,6% è la diminuzione della domanda di energia elettrica nel mese di maggio 2004 rispetto allo stesso mese del 2003. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 25,8 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di tre gradi rispetto a maggio 2003). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +0,5%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la diminuzione dei consumi, registrata a maggio 2004 rispetto a maggio 2003, ha interessato tutto il territorio nazionale: -0,6% al Sud, -1,9% al Centro, -2,1% al Nord. I 25,8 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti per il 45,9% al Nord, per il 30,0% al Centro e per il 24,1% al Sud. Nel mese di maggio 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’86,4% con la produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) facendo ricorso alle importazioni, in diminuzione (-19,6%) rispetto a maggio 2003. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione delle quantità provenienti dai Paesi frontalieri sull’arco alpino. Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione nazionale netta (23,1 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,0% rispetto a maggio 2003. In particolare si è avuto un aumento della produzione idroelettrica (+14,7%), geotermoelettrica (+5,6%) ed eolica (+97,5%); in calo la produzione termoelettrica (-2,2%) Il profilo congiunturale della domanda elettrica ha fatto registrare una diminuzione dell’1,4%. L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it |
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"ENERGIA & MERCATO", IL NUOVO OSSERVATORIO SULLA LIBERALIZZAZIONE DELL'ENERGIA IN ITALIA CREATO DA NPV - NET PRESENT VALUE |
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Milano, 14 giugno 2004 - Lo scorso dicembre 2003 Npv - Net Present Value ha costituito "Energia & Mercato", l'Osservatorio sulla liberalizzazione dell'energia in Italia. Tramite Energia & Mercato, Npv si propone di monitorare periodicamente le dinamiche strategiche ed organizzative più significative nel mercato neoliberalizzato dell'energia con il fine di identificare i principali trend di settore. L'indagine che verrà presentata alla stampa martedì 22 giugno 2004, dal titolo "L'evoluzione competitiva e lo sviluppo delle politiche di canale nel mercato della vendita del gas in Italia", intende dare una risposta ai principali interrogativi che la liberalizzazione del mercato gas pone oggi agli operatori del settore, evidenziando in particolare: livello di pressione competitiva sui segmenti di mercato liberalizzati, criteri di segmentazione del mercato, politiche di canale per difendere/fidelizzare la customer base e per conquistare nuovi clienti, leve commerciali utilizzate e le opportunità offerte dal dual fuel. Il processo di liberalizzazione del mercato del gas, completato nel gennaio 2003, ha infatti consolidato una serie di dinamiche tra gli operatori della vendita, ponendoli di fronte ad importanti cambiamenti del proprio business model e rendendoli consapevoli dell'esistenza di un "Sistema Mercato" nel quale misurarsi quotidianamente, costituito da clienti, liberi di scegliere, diversi per dimensione dei consumi, opportunità e modalità di gestione e di sviluppo, operatori della vendita con i quali competere (crescita organica) o coevolvere (alleanze, partnership), fornitori dal cui approvvigionamento può generarsi importante fonte di vantaggio competitivo, organizzazione e processi dalla cui razionalizzazione può derivare efficienza gestionale ed efficacia commerciale La capacità di affrontare oggi tali cambiamenti sarà determinante per l'esistenza e l'evoluzione degli operatori stessi.Diviene dunque importante monitorare, alla luce dell'evoluzione dello scenario competitivo, quali strategie commerciali di presidio e quali modalità di sviluppo della customer base vengono adottate dai player di riferimento del mercato civile del gas in Italia. Hanno partecipato all'indagine di "Energia & Mercato", tramite interviste personali, Amministratori Delegati, Responsabili Pianificazione Strategica e Responsabili Marketing/commerciale di 24 tra le principali realtà della vendita del gas nel mercato civile in Italia. |
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GRUPPO VENTAGLIO: BRUNO COLOMBO SCEGLIE CLAUDIO CALABI COME NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO |
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Milano, 14 giugno 2004 - Il Consiglio d'Amministrazione de I Viaggi Del Ventaglio S.p.a. (Vve), riunitosi il 10 giugno , ha confermato la scelta proposta dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Bruno Colombo, di nominare Claudio Calabi nuovo Amministratore Delegato del Gruppo Ventaglio. Al nuovo Amministratore Delegato Claudio Calabi è stato affidato il mandato e la responsabilità gestionale globale di tutte le attività del Gruppo, in conformità con le strategie e le politiche generali e di sviluppo stabilite dal Presidente Bruno Colombo e dal Vice Presidente Stefano Colombo. "Ventaglio, Gruppo integrato presente nell'attività alberghiera, di tour operating, nel trasporto aereo e nella distribuzione, leader nell'area villaggistica con il suo marchio Ventaclub, - ha affermato Bruno Colombo, Presidente del Gruppo Ventaglio - è così in grado di operare con una struttura organizzativa di primissimo piano, qualificata ad affrontare, in maniera ancora più efficace, l'evolversi del settore turistico". "Il nostro Gruppo - ha continuato Bruno Colombo - è una multinazionale presente in 20 Paesi nel mondo che si pone due obiettivi primari: esportare nel mondo lo stile della vacanza italiana e potenziare l'offerta su tutto il territorio italiano a favore dell 'incoming del mercato estero". "Ho accettato la proposta di Bruno Colombo per il valore e la forza che il brand Ventaglio detiene nel settore turistico italiano che reputo un settore rilevante della nostra economia. - ha affermato Claudio Calabi nuovo Amministratore Delegato del Gruppo Ventaglio - Ritengo, inoltre, che, operando in totale sintonia con le politiche e le strategie della proprietà, il Gruppo Ventaglio abbia potenzialità e margini di crescita importanti". Calabi, 56 anni, torinese, vanta un'importante e consolidata esperienza professionale testimoniata dagli importanti ruoli dirigenziali ricoperti in diverse importanti società. In particolare, dal 2000 ad oggi Calabi è stato Amministratore Delegato del Gruppo Camuzzi, primo operatore privato nella distribuzione di gas in Italia (fino al 2001) e Argentina, e Presidente e Amministratore Delegato di Finarte Semenzato S.p.a., società di primaria importanza nel settore delle aste. Dal 1995 al 2000, Calabi ha lavorato in Rcs Editore S.p.a., primo gruppo editoriale italiano nel settore della carta stampata, ricoprendo l'importante e il prestigioso ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale occupandosi della ristrutturazione e del risanamento del Gruppo, passato da una perdita di oltre 750 miliardi di Lire registrata nel 1995 ad un utile netto di oltre 70 miliardi di Lire nel 1997. Entra, inoltre, nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo Ventaglio, Alessandro Forzan in qualità di consigliere non esecutivo, in sostituzione di Gianluca Cedro. |
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RYANAIR ANNUNCIA UN’ OFFERTA DI RIMBORSO SUGLI HOTEL |
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Milano, 14 giugno 2004 - Ryanair, ha annunciato la più grande offerta sugli hotel per tutti i suoi clienti. Ryanairhotels.com, partner di Ryanair per gli hotel, restituisce il 10%* del costo dell’hotel per tutte le prenotazioni effettuate durante il mese di Giugno. Commentando la notizia, Andrew Collins, Direttore Generale di Ryanairhotels, ha detto: “Questa è la più grande offerta di tutti i tempi per i clienti Ryanair. Mentre altri parlano di grandi offerte noi le facciamo sul serio. Al momento ci stiamo concentrando sulla restituzione di denaro nelle tasche dei nostri clienti.” Ryanairhotels.com dispone di strutture in tutte le destinazione Ryanair, da 1 a 5 stelle deluxe, di modo che ci sia sempre un hotel che soddisfi le esigenze e le possibilità di spesa di qualunque cliente. L’offerta di rimborso del 10% della spesa è disponibile fino alla mezzanotte del 30 Giugno. |
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NASCE AVIOPORT LOGISTICS PARK IL POLO LOGISTICO E DIREZIONALE POLIFUNZIONALE DI NUOVA CONCEZIONE PRESSO L’AEROPORTO DI MALPENSA |
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Milano, 14 giugno 2004 – Avioport Spa, società italiana in joint venture tra l’olandese Schiphol Real Estate e Grontmij Real Estate e l’italiana Finair srl, ha inaugurato l’apertura dei cantieri di Avioport Logistics Park, il polo logistico e direzionale polifunzionale di nuova concezione situato presso l’aeroporto di Milano Malpensa. Il parco logistico è la naturale evoluzione del progetto Malpensa 2000 e rappresenta un contributo significativo nel decollo dello sviluppo dei cargo hub nel nord Italia. Il progetto, per il quale sono stati investiti 70 milioni di euro, occupa un’area di 53.000 metri quadrati in area di pavimentazione lorda (su una superficie di 10 ettari di terra). La superficie totale del progetto è composta da 30 ettari di terra. Questo progetto rappresenta il primo investimento internazionale privato vicino all’aeroporto di Malpensa e offre un’ottima opportunità per la posizione competitiva internazionale del nord Italia in sud Europa. Lo sviluppo del progetto prevede l’aumento del livello di occupazione nella zona con circa 500 posti di lavoro alla sua realizzazione. Avioport Spa ha annunciato il nome del suo primo cliente internazionale per i magazzini di Avioport Logistics Park. La filiale italiana di Fedex Express affitterà un’unità di magazzino con uffici, per una superficie totale lorda di circa 1.700 mq con un’opzione per ulteriori 1.700 mq di superficie lorda e ha inoltre intenzione di sviluppare un proprio terminale all’interno di Avioport Logistics Park. Il nuovo parco logistico è pertanto un progetto unico nel suo genere grazie ai criteri innovativi e agli elevati standard di qualità che ne accompagnano la realizzazione. Tutti gli immobili infatti sono stati progettati con l’obiettivo di creare un insieme efficiente e armonioso nel design. In questo senso, il centro offrirà uffici altamente rappresentativi, concepiti per venire incontro alle esigenze di una clientela nazionale e internazionale e metterà a disposizione spazi ad uso magazzino all’interno di un’area di servizi logistici dedicati, per rispondere in modo veloce ed efficiente alla richiesta di servizi di qualità «a tempo critico». La vicinanza con l’aeroporto di Malpensa sarà un elemento chiave nello sviluppo di Avioport Logistics Park. Nella consapevolezza che l’accessibilità sia un fattore cruciale per le azienda di oggi, il parco logistico è situato a meno di 2 Km dall’aeroporto di Milano Malpensa, in prossimità di due importanti terminali intermodali ferro-gomma, Hupac e Ambrogio, e dalla rete autostradale italiana ed europea. Questa posizione, che oltretutto dà accesso ad un bacino di utenza di oltre 70 milioni di persone, consente soprattutto di realizzare il concetto di “integrazione totale” per l’efficiente movimentazione delle merci e per le operazioni di spedizione, logistica e assemblaggio, permettendo nello stesso tempo di ottimizzare i tempi di trasferimento dei clienti e dei dipendenti delle aziende nazionali e internazionali. Poiché sarà inserito in un’area verde protetta, il Parco del Ticino, uno dei principali obiettivi del parco logistico sarà proprio quello di preservarne la bellezza naturale. Un efficace gestione dell’insediamento contribuirà alla qualità dell’ambiente di lavoro. Il progetto fornirà inoltre ottimi servizi che comprendono, tra gli altri, una zona dedicata alla ristorazione e una stazione di rifornimento di carburante. Avioport Logistics Park è quindi il risultato di una stretta collaborazione e di una consolidata esperienza riconosciute a livello internazionale. Protagoniste di questa partnership sono: Schiphol Real Estate, società immobiliare di Schiphol Group; Grontmij Real Estate, operante nello sviluppo e nella progettazione di piani logistici su larga scala in tutta Europa; Finair che ha fornito l’indispensabile know-how sul mercato italiano. Il leasing commerciale di Avioport Logistics Park viene effettuato dall’agenzia immobiliare Cushman & Wakefield Healey & Baker a Milano. Durante la presentazione, il management di Avioport Spa ha lodato il proprio partner locale italiano Finair e le Autorità Locali: Provincia di Varese, Comune di Lonate Pozzolo, Parco di Ticino e Regione Lombardia, per la loro eccellente collaborazione e per le loro procedure di pianificazione e costruzione. Il management olandese di Avioport Spa ha dichiarato che la collaborazione delle autorità pubbliche italiane per le regolamentazioni e procedure è stata preziosa e rapida. Il periodo di preparazione per ottenere il permesso ad edificare è stato di circa tre anni. |
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RECESSO DAL RAPPORTO DI LAVORO DEL RESPONSABILE DIPARTIMENTO SICUREZZA ENAC |
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Roma, 14 giugno 2004 - La Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto che nel corso dell’ultimo Consiglio di Amministrazione è stato deliberato il recesso dal rapporto di lavoro con il Com.te Silvano Imparato, responsabile del Dipartimento Sicurezza dell’Enac, a seguito della valutazione del mancato raggiungimento degli obiettivi. Tale incarico è stato conferito ad interim al Direttore Generale, Com.te Silvano Manera, che da numerosi anni ricopre incarichi di responsabilità nell’ambito specifico della sicurezza del volo, sia in campo nazionale che internazionale. |
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INVITO A PRESENTARE RELAZIONI PER LA CONFERENZA SUL MERCATO EUROPEO DEL LAVORO |
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Bruxelles, 14 giugno 2004 - Nel quadro dell'imminente presidenza olandese dell'Ue, il progetto Tlm.net (gestione dei rischi sociali nei mercati del lavoro in transizione), finanziato dall'Ue, organizza la conferenza 'Qualità nelle transizioni del mercato del lavoro: una sfida europea'. L'evento si svolgerà il 25 e 26 novembre ad Amsterdam, ed è attualmente aperto l'invito a inviare relazioni che saranno presentate nel corso della conferenza. Sono sollecitati testi sui temi seguenti: sostenere mobilità e dinamica del mercato del lavoro; apprendimento lungo tutto l'arco della vita, transizione dalla scuola al lavoro e al mercato del lavoro; politiche attive per il mercato del lavoro e vie di fuga verso e dalla disoccupazione; bilancio della vita lavorativa e nuove forme di transizione verso le attività a domicilio; pensionamento attivo: nuove soluzioni per i bisogni demografici e le preferenze individuali nella transizione al pensionamento; sostenibilità dell'assicurazione di occupazione. I riassunti dei testi debbono essere presentati agli organizzatori entro il 1° luglio. Infolink: http://www.Siswo.uva.nl/tlm/conference/confcalls.htm |
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LAVORO MINORILE. ANCHE L’ITALIA NON È ESENTE |
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Roma, 14 Giugno 2004 - Stando ai dati contenuti nell’ultimo Rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, redatto da Eurispes e da Telefono Azzurro, in Italia, i minori di 15 anni che lavorano corrispondono a 147.285, pari al 3,1% dei ragazzi di quella fascia d’età. L’incidenza dei minori lavoratori sulla popolazione minorile complessiva è strettamente correlata all’età: nella classe tra i 7 e i 10 anni è dello 0,5% e sale progressivamente fino ad arrivare all’11,6% tra i 14enni. Occorre fare, comunque, una distinzione tra i “lavoretti” e i lavori pesanti (spesso vero e proprio sfruttamento) che, fortunatamente, registrano cifre molto diverse. I minori sfruttati costituiscono lo 0,66% della popolazione minorile totale, contro il 3,1% di bambini che lavorano, e in valori assoluti, sono pari a 31.500. La relazione tra l’età e l’impiego dei minori in lavori pericolosi trova conferma anche nel fenomeno dello sfruttamento: il tasso è dello 0,15% quando il minore ha un’età compresa tra 7 e 10 anni e sale al 2,74% per i 14enni. L’età influenza in maniera simile anche le differenti tipologie di sfruttamento minorile, continuativo e non continuativo: infatti è sempre tra la popolazione giovanile che si registra il grado più critico di coinvolgimento. La scomposizione in classi di età del primo lavoro conferma la maggiore presenza di 14enni tra i piccoli lavoratori (il 54,2% del totale), mentre i più piccoli registrano percentuali meno elevate (37,2% per la fascia tra 11 e 13 anni e 8,4% per quella fino a 10 anni). I maschi costituiscono la quota più numerosa tra gli 11 e i 13 anni (38,7%), mentre le femmine rappresentano la maggioranza sia tra i più piccoli (8,6% fino a 10 anni) sia tra gli adolescenti (57% tra i 14enni). La durata del primo lavoro oscilla, prevalentemente, tra i 10 giorni e i 3 mesi all’anno, per questo si configura come lavoro stagionale. Il 37,7% dei minori al primo lavoro è stato impegnato per un periodo variabile da un mese fino a un massimo di tre mesi, in percentuali omogenee tra maschi e femmine. Una quota molto alta (32,6%) ha lavorato in un arco temporale che va dai 10 ai 30 giorni, con una incidenza maggiore dei maschietti. Le femmine risultano più numerose nelle attività meno impegnative (13,3% nel periodo che va da 1 a 10 giorni), mentre il rapporto si inverte in quei lavori che coprono anche l’intero anno (il 7,9% delle femmine contro il 9,4% dei maschi ha lavorato per un tempo variabile tra 9 e 12 mesi). I ragazzi hanno dichiarato in misura leggermente maggiore rispetto alle ragazze che l’impegno lavorativo occupava più o meno tutti i giorni (rispettivamente 54,4% e 52,9%). Nel 2000 (si tratta di dati recenti, in quanto sono stati elaborati nel 2002) quasi il 30% dei minori ha lavorato in media dalle 2 alle 4 ore giornaliere, con una quota maggiore di bambine (33,5% contro il 27,8% dei bambini). Una percentuale molto simile (28,3%) ha svolto attività che la occupava dalle 4 alle 7 ore al giorno e quasi un bambino su quattro ha lavorato per oltre 7 ore nell’arco di una giornata (tra questi si rileva una maggiore presenza maschile). La quota più contenuta di piccoli lavoratori (17,4%) si registra nelle occupazioni che hanno impegnato per un massimo di due ore al giorno, con percentuali molto simili in entrambi i generi. I lavori svolti sono, nella maggior parte dei casi, conciliabili con la scuola che non viene trascurata dalla quasi totalità delle bambine (90,2%) e dall’85,9% dei maschi. Allo stesso tempo, però, si registra che il 7,3% ha saltato la scuola in qualche occasione e il 5,3% che lo ha fatto spesso, con valori leggermente più sfavorevoli per i maschi. Il 68,7% dei minori ha lavorato percependo una retribuzione, mentre il restante 31,2% non ha guadagnato niente. Sono prevalentemente i maschi ad aver svolto attività lavorative lucrose (69,3%), anche se il valore si differenzia minimamente dal genere femminile (67,6%). La maggior parte dei bambini, comunque, preferisce andare a scuola, piuttosto che lavorare (41,9%): questo gruppo è composto principalmente da bambine (47,7% contro il 38,8% dei maschi). Una percentuale più contenuta è più attratta dal lavoro che dalla scuola (35%): sono soprattutto i maschi ad avere espresso questo parere in misura superiore di 9 punti percentuali rispetto alle bambine. I luoghi del lavoro minorile per eccellenza risultano bar, alberghi e ristoranti (17,9%), a seguire un discreto impiego nelle altre attività commerciali (14,9%) e in agricoltura (14,1%). Tra i lavori più pesanti si annovera anche un 11,8% di minori che lavora in fabbrica o in cantiere. Per quanto riguarda la localizzazione dell’attività lavorativa i più piccoli svolgono lavori in casa (19,6%), in negozio (20,4%) e in campagna (28,8%). I bambini più grandi (14enni) vengono impiegati maggiormente in attività di parenti o amici (11,1%), lavorano in bar, ristoranti e alberghi (22%) o addirittura in fabbrica e cantiere (16,6%). La distribuzione geografica del lavoro minorile è strettamente collegata a due variabili: il tasso di scolarizzazione e il livello di sviluppo economico. Infatti, l’indice della distribuzione geografica dei ragazzi che hanno lavorato prima dei 15 anni, raggiunge il valore massimo nel Nord-est (19,4%) e minimo al Centro (96%), con un andamento logicamente opposto a quello registrato nella propensione a proseguire gli studi. Nel Nord-ovest l’indice è del 14,1%, nel Sud del 13,9%, nelle Isole 12,3, contro un indice nazionale del 13,8%. Inoltre, si è verificato che un mercato del lavoro più fiorente crea maggiori aspettative e attira più forza lavoro, in questo caso anche tra le giovani generazioni. Il rapporto tra il rendimento scolastico e l’attività lavorativa risulta strettamente correlato; è più frequente che quanti hanno lavorato prima dei 15 anni non abbiano conseguito la licenza media (17,7%) o abbiano avuto una bassa votazione (20,5%), mentre sono più rari i casi di chi ha riportato buoni o ottimi risultati scolastici. Altra variabile che influenza il lavoro minorile è il tipo di attività svolta dal capofamiglia; infatti, tra coloro che hanno lavorato prima dei 15 anni risultano più numerosi i figli di lavoratori in proprio (23,4%) o di imprenditori (22,1%), proprio perché è più frequente che possano essere coinvolti, fin da piccoli, nell’attività paterna, così come accade per i figli degli agricoltori (30,6%) o degli occupati nella ristorazione (24,1%). Al contrario, chi svolge un lavoro impiegatizio o alle dipendenze avrà minori esigenze di un supporto da parte dei propri figli. Alcuni dei dati rilevati sono stati utilizzati nella cluster analysis che ha consentito di individuare tre tipologie di lavoro minorile: gli aiuti familiari, i lavori stagionali e i lavori più impegnativi. Il 78% dei minori è compreso nel gruppo degli aiuti familiari, svolgendo attività con genitori o fratelli. Queste attività sono state classificate come più leggere rispetto alle altre: raramente i minori erano impegnati tutti i giorni (30%) o per più di 4 ore al giorno (20%), e si trattava principalmente di attività stagionali (73%), svolte come forma di aiuto ai genitori (52%) per le quali, talvolta, percepivano una paghetta (42%). Nel gruppo dei lavori non continuativi sono compresi il 31,9% degli intervistati. In questo caso si tratta di occupazioni svolte quasi esclusivamente in modo stagionale (90%), che hanno le caratteristiche di attività lavorative vere e proprie: i datori di lavoro sono extra-familiari (87%), si percepisce una retribuzione (95%), i ragazzi sono impegnati tutti i giorni (83% dei casi) e per più di 4 ore al giorno (87%). Inoltre, i minori li ricordano come lavori molto o abbastanza stancanti (70%), che nel 40% dei casi limitavano il tempo da trascorrere con gli amici. Il lavoro “vero e proprio” ha interessato la quota inferiore di minori (il 17,5% dei ragazzi), con un impegno più gravoso: tutti i giorni (81%), per più di 4 ore al giorno (85%). In questa tipologia lavorativa si abbassa il livello di sporadicità: infatti la quota di lavori stagionali è più bassa rispetto agli altri due gruppi (46%), mentre è massima quella dei lavori svolti “un po’ in tutto il corso dell’anno” (54%). Il fenomeno degli infortuni sul lavoro interessa tutti gli occupati e, in quanto tali, anche i minori di cui si è parlato in queste pagine, ma con risvolti ancora più preoccupanti: i bambini hanno maggiori probabilità di farsi male e il datore di lavoro denuncia l’infortunio esclusivamente nei casi in cui non può farne a meno. Stando sempre ai dati contenuti nel Rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro, sempre nel 2000, gli infortuni denunciati a carico di minorenni risultano 24.776, ma non possiamo sapere quanto il dato sia vicino alla verità a causa dei numerosi casi in cui l’incidente viene tenuto nascosto. Le regioni maggiormente interessate dal fenomeno risultano, in ordine decrescente, la Lombardia (4.532), il Veneto (3.347), l’Emilia Romagna (3.175) e il Trentino Alto Adige (2.484). Per quanto riguarda la composizione settoriale, il numero più consistente di infortuni riguarda i comparti dell’industria, del commercio e dei servizi e conta ben 17.147 casi, con un andamento identico alla precedente graduatoria: Lombardia (3.394), Veneto (2.851), Emilia Romagna (2.539) e Trentino Alto Adige (2.426). La regione in cui si registra il minor numero di infortuni, in questi settori lavorativi, risulta il Molise con “appena” 25 casi. La quota di eventi infortunistici rilevata in agricoltura è molto più contenuta (442) e ha riguardato in misura maggiore l’Emilia Romagna (67) e la Puglia (66); la Liguria si profila con una situazione favorevole non riportando nessun caso di infortunio minorile. Molto frequenti anche gli infortuni per “conto stato” (7.187), ossia gli incidenti che avvengono all’interno delle scuole o durante le attività scolastiche (spesso durante gli intervalli ricreativi, le gite di istruzione), comunque conteggiati nell’archivio Inail. Il dato più elevato è annoverato in Lombardia (1.092), seguita, con un minimo scarto, dal Piemonte (1.081) e con valori più contenuti dalle altre regioni. In questo caso, la regione in cui non si è registrato nessun incidente risulta la Valle d’Aosta. Dato positivo, ma poco consolante, è la riduzione del numero di casi nell’arco di tre anni (anche se dobbiamo ricordare che sono presi in considerazione solo gli incidenti indennizzati), passati da 10.773 nel 1998 a 7.653 nel 2000. E’ sconvolgente, comunque, vedere che, anche se c’è una tendenza decrescente, molti bambini (77 nel 2000) riportano conseguenze gravi dall’infortunio, tali da causare l’inabilità permanente, e altri, più sfortunati, perdano addirittura la vita (15 nel 1998 e 4 nel 2000). Questi dati fanno riflettere e anche se il numero dei casi è diminuito sono ancora troppe le piccole vite spezzate a causa delle negligenze dei grandi. |
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SUMMER SCHOOL SUL "PROCESSO DECISIONALE EUROPEO" |
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Pordenone, 14 giugno 2004 - Studenti di scienze politiche o diritto (meglio se con indirizzo internazionale), purtroppo la documentazione è arrivata solo adesso, ma se fate in fretta l’occasione è particolarmente ghiotta per voi: dal 18 al 31 luglio potreste partecipare alla Summer School sul "Processo decisionale europeo", organizzata in collaborazione dalle università di Bruxelles e Vienna. La prima settimana si terrà nella capitale belga, con visite agli organi Ue; poi, trasferimento a Vienna per la seconda settimana, con workshops presso la Diplomatische Akademie. Il costo di 780 euro comprende, oltre alle attività didattiche, alloggio con trattamento di mezza pensione e un volo andata-ritorno tra le due città. Iscrizioni entro il 18 giugno, e se verrete selezionati dagli organizzatori, dovrete regolare il pagamento entro il 30. Infolink: www.Culturacdspn.it |
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"SE CI SEI LASCIA UN SEGNO", INIZIATIVA CULTURALE E DIDATTICA REALIZZATA DAL SETTORE EDUCAZIONE PAPER:MATE |
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Milano, 14 giugno 2004 - Mercoledì 16 giugno a Milano, presso il Teatro Arsenale (Via Cesare Correnti 11), il Settore Educazione Paper:mate «Due cuori per la scuola» presenterà il progetto culturale e didattico «Se ci sei lascia un segno». All'incontro, che sarà aperto da una breve lettura animata, interverranno Gianmario Carboni (Amministratore delegato Sanford Italy), Francesca Casella (Coordinatrice per l'Italia di Survival International), Elena Ducci (V.v.e. Contract). Moderatore: Andrea Bosco (Giornalista. Rai Milano). L'iniziativa, realizzata in collaborazione con Survival International, ha l'obiettivo di sensibilizzare culturalmente i più giovani al valore della diversità e al rispetto degli equilibri naturali attraverso il particolare contesto umano e ambientale dei popoli tribali. Il Settore Educazione Paper:mate è un marchio della Sanford, gruppo leader mondiale negli strumenti per la scrittura. Survival International, Ente Morale, è un'organizzazione mondiale di sostegno ai popoli tribali. In collaborazione con l'équipe di specialisti in comunicazione per l'infanzia della società V.v.e. Contract di Milano, sono stati realizzati due kit (intitolati: «Tommaso Pepe e il lungo viaggio delle parole» e «Tommaso Pepe e le mappe del mondo» ), inviati gratuitamente ad oltre 8.000 classi delle scuole elementari in tutta Italia con il coinvolgimento, quindi, di circa 160.000 bambini. I kit sono incentrati sui racconti di viaggio del giovane protagonista Tommaso Pepe e dei suoi amici alla scoperta dell'universo di cultura e tradizioni degli Yanomami dell'Amazzonia, degli Aborigeni Australiani, dei Wichí argentini e di altri popoli tribali del mondo. Temi e contesto dei kit, che vengono utilizzati da insegnanti ed alunni come preziosi strumenti didattici, riguardano principalmente l'importanza e la salvaguardia delle lingue a rischio di estinzione come dimora dei popoli e custodi di diversità, e la originale visione dei legami tra la Terra ed i suoi abitanti testimoniata da particolari mappe indigene in relazione/confronto con la cartografia tradizionale. |
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BORSE DI VANORE |
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Pordenone, 14 giugno 2004 - L’ice, Istituto nazionale per il Commercio Estero, offre in totale 56 borse intitolate a Roberto Vanore, e destinate a finanziare i project works di studenti universitari, giovani imprenditori o quadri aziendali. Tali project works dovranno avere una durata di 2 mesi, e riguarderanno i temi dell’internazionalizzazione: normative, ricerche di mercato, opportunità di finanziamento dagli organismi internazionali, etc. I Paesi eleggibili sono quelli dell’area mediterranea, balcanica, allargamento Ue, Russia e Cina. Il limite di età è posto a 32 anni per gli studenti (laureandi, laureati o master, in materie economico-giuridiche e ingegneria gestionale), a 40 negli altri casi. L’importo delle borse è di 4900 euro lordi, e due sono le scadenze utili: 30 giugno, oppure 30 ottobre. Infolink: www.Culturacdspn.it |
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