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MARTEDì
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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Giugno 2004 |
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ELEZIONI: STANCA, “UN SUCCESSO LO SCRUTINIO ELETTRONICO” I 2 MILA PC USATI GIÀ LASCIATI IN USO ALLE SCUOLE SEDE DELLA SPERIMENTAZIONE |
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Roma, 15 giugno 2004 - “La sperimentazione dello scrutinio elettronico si è rivelata un vero successo”. Così Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ha commentato l’andamento della prima sperimentazione di conteggio informatizzato dei voti, operazione decisa con il ministero dell’Interno, svoltasi la scorsa notte in 1.500 sezioni e realizzata da Innovazione Italia Spa. Dopo aver ricordato che la valutazione del test è demandata ad una apposita Commissione, che entro questo mese predisporrà una prima relazione sull’efficacia ed efficienza in termini di vantaggi economici, organizzativi e temporali, il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha sottolineato come “la complessa macchina ha funzionato con buona riuscita, addirittura superiore alle aspettative, e tutte le sezioni hanno completato con esito positivo la sperimentazione. Nel corso dello scrutinio non solo il sistema tecnologico si è dimostrato affidabile, ma soprattutto è stato ben accolto dai presidenti di sezione, con i quali si è stabilita un’ottima interazione”. Stanca non ha nascosto che “i limitati inconvenienti si sono registrati solo nella fase antecedente il voto, quando in quattro sezioni su 1.500, i presidenti in un primo momento non avevano consentito l’accesso ai tecnici informatici. Problema risolto subito grazie all’intervento delle Prefetture. Inoltre le pochissime code nell’invio telematico dei risultati al Viminale”, ha aggiunto il ministro, “erano dovute ai ritardi delle contestuali procedure di spoglio tradizionale, manuale, cui la sperimentazione era legata”. Il ministro ha posto in evidenza come “la scorsa notte si è dimostrato che, a regime, già a poche ore dalla chiusura delle votazioni sarà possibile disporre di dati definitivi, sia di lista che di preferenze, in quantità tali da superare le incertezze e le aleatorietà di exit poll e proiezioni parziali”. L’utilizzo dell’elettronica è stato apprezzato soprattutto nella fase successiva allo spoglio, ossia in quella di inoltro telematico dei risultati direttamente al Viminale, saltando ben sei procedure e, soprattutto, eliminando la trascrizione dei dati e il trasporto materiale delle schede, operazioni onerose e spesso causa di ritardi e talvolta di errori. Nell’esperimento, svoltosi in 49 città sui voti espressi da oltre un milione di elettori, sono stati impegnati circa 2.000 tecnici informatici e 400 coordinatori informatici di plesso; 80 persone al call center nazionale, 110 persone nei centri di controllo e ricezione. Chiuse definitivamente tutte le operazione della sperimentazione, già alle 10 di questa mattina i 2 mila pc utilizzati, sono stati dati in uso alle scuole dove si è svolto lo scrutinio, disponibili fino alle prossime consultazioni. |
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IL CONSIGLIO EUROPEO SOTTOLINEA LA NECESSITÀ DI STRATEGIE PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE |
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Bruxelles, 15 giugno 2004 - Il 10 giugno, i ministri comunitari delle telecomunicazioni hanno sottolineato la 'necessità di preparare orientamenti strategici nell'area della società dell'informazione, se si vuole rispettare la strategia di Lisbona'. Il Consiglio dell'Ue Trasporti, Telecomunicazioni e Energia ha esaminato l'aggiornamento del piano d'azione eEurope 2005 e la comunicazione della Commissione sulle strategie nazionali per la banda larga, giudicando favorevolmente il contenuto dei due documenti. Scopo principale dell'aggiornamento del piano d'azione eEurope 2005 è precisare la portata delle azioni esistenti e rafforzarne al tempo stesso i meccanismi d'implementazione, in modo da accelerare i progressi in cinque aree fondamentali: banda larga, servizi online, commercio elettronico, e-inclusion e analisi comparativa. L'esame delle strategie nazionali per la banda larga indicano che tutti i 15 vecchi Stati membri hanno ora definito opportune strategie. Il Consiglio ha sottolineato la necessità di rispettare le linee guida sull'uso dei fondi strutturali per le comunicazioni elettroniche, in modo da essere sicuri che non vi siano distorsioni nella concorrenza e che gl'incentivi commerciali privati non siano ostacolati. Il Consiglio ha invitato gli Stati membri a mettere in opera queste strategie entro la fine del 2004 e a riesaminarle entro la fine del 2005. Per consultare le conclusioni provvisorie del Consiglio: http://ue.Eu.int/uedocs/cms_data/docs/pressdata/en/trans/80911.pdf |
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L'UE ADOTTA UN PIANO D'AZIONE PER UN'ALIMENTAZIONE ED UN'AGRICOLTURA BIOLOGICHE |
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Bruxelles, 15 giugno 2004 - La Commissione europea ha adottato un 'Piano d'azione per un'alimentazione ed un'agricoltura biologiche' per dare impulso all'agricoltura biologica nell'Ue. Il piano d'azione fissa 21 misure specifiche per conseguire questo scopo, e si preoccupa in particolare di rafforzare la ricerca, soprattutto per quel che riguarda i metodi di preparazione e produzione, l'armonizzazione della normativa e gli Ogm (organismi geneticamente modificati). 'Il settore degli alimenti e dell'agricoltura biologica è molto dinamico, con una crescita rapida e uno sviluppo costante che dobbiamo sostenere', afferma il piano d'azione. Un modo per incoraggiare la crescita del settore, ribadisce il piano, è fare in modo che vi sia 'un reale scambio d'informazioni sulla disponibilità di nuove tecnologie'. Verranno quindi incoraggiate formazione e ricerca 'a tutti i livelli, dall'adozione dei programmi nelle università e nelle altre strutture di ricerca alla formazione sul terreno, per essere sicuri che le tecnologie idonee vengano trasferite agli agricoltori'. 'In alcuni Stati membri è d'altronde già in corso il trasferimento dei risultati della ricerca in attività agricole, grazie alla stretta cooperazione tra ricerca, servizi di consulenza e agricoltori. La cooperazione nel settore dev'essere invece ancora migliorata in altri Stati membri, e tra i singoli Stati membri', aggiunge il piano d'azione. Il piano segnala come particolarmente importanti i metodi di preparazione. In effetti, mentre fino ad ora gli alimenti biologici sono stati solitamente venduti quasi allo stato naturale, i consumatori adesso chiedono sempre più prodotti elaborati. Negli alimenti biologici gli additivi autorizzati sono pochi, e questo crea problemi di preparazione, che risulta molto costosa quando si tratta di separare la catena dei prodotti biologici da quella dei prodotti non biologici. Il piano d'azione chiede all'industria un maggiore impegno nella ricerca per sviluppare nuovi metodi di preparazione 'che preservino struttura, colore e qualità dei prodotti'. Il piano suggerisce di implementare programmi di ricerca nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), e precisamente della priorità tematica 5 (Qualità e sicurezza alimentare), della priorità tematica 6 (Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi) al punto (e) (Strategie per una gestione sostenibile del terreno, incluse la gestione integrata della zona costiera e i concetti integrati per l'impiego plurimo delle risorse agricole e silvicole, nonché la catena integrata silvicoltura/legno) e del Programma di sostegno scientifico. Il piano d'azione propone poi la creazione di due comitati di esperti, il primo, formato da scienziati e altri esperti, per fornire opinioni indipendenti e trasparenti sui principi di coltivazione biologica e sulle attese dei consumatori, il secondo per fornire pareri tecnici sugli Ogm. Il piano d'azione sostiene che le opinioni degli esperti sono necessarie per 'stilare l'elenco degli additivi autorizzati e delle procedure di preparazione degli alimenti per animali; fissare norme specifiche per i vini organici; migliorare le norme sul benessere degli animali; estenderne la portata ad altre aree, quali l'acquacoltura; migliorare le norme ambientali (uso dell'energia, biodiversità, territorio e altro)'. Per quanto riguarda gli Ogm, il parere tecnico è necessario per essere sicuri che gli approcci nazionali alla coesistenza degli Ogm con le colture tradizionali e organiche siano condotti rispettando severi parametri in grado di evitare la contaminazione delle coltivazioni. Per consultare il piano d'azione: http://europa.Eu.int/comm/agriculture/qual/organic/plan/workdoc_en.pdf |
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LA BIOTECNOLOGIA POTREBBE ESSERE USATA CON FINI TERRORISTICI, AVVERTE UN GRUPPO DI RIFLESSIONE EUROPEO |
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Bruxelles, 15 giugno 2004 - Il Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) ha messo in guardia sul fatto che la ricerca biotecnologica potrebbe essere usata, oltre che per curare le malattie, anche per creare nuove armi biologiche. 'L'accesso libero ai dati sulla sequenza genetica del genoma umano e di un gran numero di altri genomi, inclusi quelli dei microrganismi patogeni, è una enorme risorsa scientifica, ma potrebbe costituire una significativa minaccia se mal usato. I ricercatori dispongono adesso di metodologie standardizzate per alterare il corredo genetico di un organismo', ha dichiarato l'istituto nel suo rapporto annuale pubblicato il 9 giugno. Secondo il rapporto, il rapido progresso della biotecnologia potrebbe essere usato per colpire specifici sistemi biologici umani, danneggiando ad esempio un gruppo particolare con una nuova classe di armi chimiche. L'estensore del rapporto teme quindi che migliori medicinali e vaccini per disturbi cardiovascolari, immunologici, neurologici e gastrointestinali potrebbero essere usati per altri fini da organizzazioni terroristiche o militari. 'Quelli che sembrano innocui e benefici dati scientifici possono costituire una minaccia estremamente seria', ha affermato Alyson Bailes, direttore del Sipri, secondo cui gli scienziati non dovrebbero forse considerare i dati del sequenziamento genetico una risorsa a disposizione di tutti, ma dovrebbero piuttosto mantenerli segreti per le loro implicazioni sulla sicurezza. Roger Roffey, autore del rapporto, ha scritto che 'ci sono state numerose voci secondo cui Al-qaida e i talebani si sarebbero dimostrati interessati ad acquistare e usare armi biologiche, ma si tratta di affermazioni ambigue'. Gli esperti dicono tuttavia che il rischio esiste e chiedono un attento controllo della situazione. Per leggere il testo completo: http://editors.Sipri.se/pubs/yb04/pr04.html |
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MELIORBANCA S.P.A. – UNIPOL BANCA S.P.A.: AVVIO DELLE ATTIVITÀ ISTRUTTORIE PER LA DEFINIZIONE DI UN PROGETTO DI INTEGRAZIONE SOCIETARIA ED INDUSTRIALE |
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Milano - Bologna, 15 giugno 2004 - I Consigli di Amministrazione di Meliorbanca S.p.a. E Unipol Banca S.p.a., riunitisi il 14 giugno, hanno deliberato l’avvio delle attività istruttorie (tra cui due diligence, elaborazione di un piano industriale e valutazione delle due aziende) funzionali alla definizione di un progetto di integrazione societaria ed industriale tra i due gruppi bancari, da sottoporre all’approvazione degli Organi di Vigilanza. Verranno, inoltre, individuate le modalità tecniche più opportune per addivenire all’integrazione dei due gruppi, che saranno sottoposte all’attenzione dei competenti organi statutari. L’aggregazione tra Meliorbanca e Unipol Banca, caratterizzate da un’elevata complementarietà in termini di specializzazione bancaria e finanziaria, nonché di clientela, prodotti e canali distributivi, permetterebbe di cogliere importanti obbiettivi, attraverso la costituzione di un nuovo gruppo che si collocherebbe intorno al venticinquesimo posto nella graduatoria dei gruppi bancari italiani. Inoltre, l’integrazione dei due gruppi permetterebbe di perseguire importanti economie di scala, sia nei costi che nei ricavi, nonché di ampliare le sinergie di clientela con il Gruppo Unipol, creando così i presupposti per una crescita di valore delle società a favore dei propri soci, attraverso un miglioramento della produttività e della redditività. La nuova banca che nascerà dall’aggregazione di Meliorbanca e Unipol Banca avrà tutti i requisiti per poter proseguire in un rapido processo di sviluppo, potendo contare su un convinto appoggio dei soci ed avendo come punti di forza un elevato know how specializzato, un’ampia gamma di prodotti e servizi bancari e finanziari, nonché un importante diffusione sul territorio nazionale. |
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BANCA SELLA LANCIA 30 COVERED WARRANT SULL’INDICE S&P/MIB |
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Biella, 15 giugno 2004 – Da oggi saranno quotati sul mercato italiano dei securitised derivatives Sedex (ex Mcw) 30 nuovi covered warrant sul nuovo Indice S&p/mib emessi da Banca Sella e per i quali Sella svolgerà anche il ruolo di market maker. Nel dettaglio si tratta di 14 serie con scadenza 17/9/2004 (7 call e 7 put) e 16 serie con scadenza 17/12/04 (8 call e 8 put). Tali covered warrant sono negoziabili via internet a commissioni zero tramite il portale Sella.it, dove alla pagina https://www.Sella.it/banca_on_line/trading/cw/index.jsp è anche presente una sezione interamente dedicata ai Cw, comprendente una guida operativa, i prospetti informativi, il calcolatore di volatilità, e le informazioni relative a questa nuova emissione (compreso l'elenco dei nuovi Cw). Banca Sella è entrata sull'Mcw per la prima volta come società emittente nel novembre 2001 e successivamente ha mantenuto una costante presenza in qualità di emittente e market maker su propri Cw realizzando diverse ulteriori emissioni. Questa attenzione al mercato dei covered warrant è testimonianza testimoniata anche da questa nuovo emissione, tesa ad aggiornare l’offerta di Banca Sella a pochi giorniseguito dalla creazione e lancio del nuovo indice di Borsa S&p/mib. |
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NUOVO CENTRO DI PROMOZIONE FINANZIARIA A GENOVA PER SELLA CONSULT L’OBIETTIVO 2004 SULL’AREA LIGURE È DI UNA RACCOLTA DI 50 MILIONI DI EURO |
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Genova, 15 giugno 2004 – E’ stato inaugurato in settimana il nuovo Centro di Promozione Finanziaria che Sella Consult Simpa (la rete di promotori finanziari del Gruppo Banca Sella) ha aperto a Genova nella centralissima via Xx Settembre, al n. 1, presso il quale sono disponibili postazioni internet per la clientela che intenda utilizzare i servizi offerti dalle società del Gruppo Banca Sella tra i quali il Trading On Line Sella.it. La scelta di rafforzare la presenza nel capoluogo è espressione della volontà di Sella Consult di crescere ulteriormente in Liguria, ove peraltro è già presente con un ufficio a Chiavari e dove operano complessivamente 12 promotori finanziari. Uno sviluppo in linea con quello delle reti distributive del Gruppo che di recente ha aperto una nuova succursale Banca Sella a Genova Bolzaneto e ha in programma una ulteriore apertura a breve sempre in Liguria; Banca Sella è presente nella regione con 4 succursali. Obiettivo di crescita che è esteso anche alla raccolta dei promotori liguri: se al 30 aprile 2003, infatti, la raccolta ammontava a circa 35 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto al dato del 31 dicembre 2003, l’obiettivo del 2004 è di superare i 50 milioni di euro. “ Traguardo che contiamo di raggiungere – afferma il direttore di Sella Consult Nicola Culicchia - forti dei risultati messi a segno dalla rete nel 2003 e rafforzando la presenza sul territorio con professionisti di elevata esperienza, per l’inserimento dei quali è in corso un’attenta attività di selezione”. La squadra si è recentemente rafforzata in Liguria con l’inserimento di tre promotori provenienti da Banca Manager e per il futuro si prevede l’inserimento di ulteriori professionisti di notevole esperienza, nonché l’apertura di nuovi uffici. In occasione dell’inaugurazione verrà presentata la mostra ‘Alpi’, immagini di Vittorio Sella, che resterà visibile nella sede di via Xx Settembre fino al 31 luglio prossimo. |
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FIRMATO ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA UNICREDIT E SOCIÉTÉ TUNISIENNE DE BANQUE |
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Milano, 15 giugno 2004 - E´ stato firmato un accordo di collaborazione tra Unicredit e la Société Tunisienne de Banque, prima banca commerciale in Tunisia. L´accordo è finalizzato principalmente ad assistere la clientela italiana che opera con tale paese, di cui l´Italia è secondo partner commerciale. I clienti potranno inoltre avvalersi del supporto di figure professionali dedicate che agevoleranno i contatti con la banca tunisina.L´accordo si rivolge inoltre alle imprese tunisine che vogliano intraprendere delle relazioni d´affari o di partenariato con le imprese italiane. La Société Tunisienne de Banque, partecipata dallo Stato per il 52,5%, è presente su tutto il territorio tunisino in modo capillare con 118 agenzie e 16 uffici cambio e ha anche una rete di affiliate specializzate in settori quali la promozione immobiliare, il turismo, rami specifici dell´industria, il commercio e l´ingegneria finanziaria. L´accordo mette a disposizione dei clienti dei due paesi una varietà di prodotti e servizi quali l´accensione di conti correnti, di conti di pertinenza estera, finanziamenti sul circolante, finanziamenti ipotecari, finanziamenti trade related (anticipi export e import), emissione di garanzie (bid bonds, performance bonds, etc.,), informazioni commerciali e consulenza legale, fiscale e societaria. |
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BENETTON GROUP: NEWS DELLA SETTIMANA |
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Ponzano Veneto, 15 giugno 2004 - Il titolo del Gruppo Benetton ha chiuso la seconda settimana del mese di giugno al prezzo di riferimento di 9,197 euro, facendo registrare un rialzo del 2,1% rispetto alla chiusura di venerdଠ4 giugno. I volumi medi giornalieri sono stati di circa 330 mila pezzi. La performance del titolo rispetto ad inizio anno si attesta a +1,0%, contro un apprezzamento dell'indice generale Mibtel del +5,2% ed un deprezzamento del Midex dello -0,9%. Per quanto riguarda la quotazione al Nyse, nel corso della settimana sono stati emessi 42.200 nuovi Adr. Il totale di titoli in circolazione all'11 giugno è pari a 1.555.074 (equivalenti a 3.087.548 azioni ordinarie, pari al 5,7% del flottante), mentre il prezzo si è mantenuto invariato in settimana, registrando una lieve contrazione dello -0,1%. |
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ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 14 GIUGNO 2004
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PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE BNL PER CIRCA 200 MILIONI DI EURO |
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Vicenza, 15 giugno 2004 - Banca Popolare di Vicenza S.c.p.a.r.l.( “Bpv” o “l’Emittente”) annuncia l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile con scadenza 2009, per un importo indicativo di 200 milioni di Euro (le "Obbligazioni"), che verrà integralmente sottoscritto da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. Al servizio dell’emissione pubblica che quest’ultima sta effettuando. Le Obbligazioni saranno convertibili, a partire dal diciottesimo mese successivo alla data di emissione, in circa 80 milioni di azioni ordinarie Banca Nazionale del Lavoro S.p.a. ("Bnl"), corrispondenti alla partecipazione in azioni detenuta da Bpv. Le Obbligazioni, rimborsabili alla scadenza alla pari, saranno offerte con un prezzo di conversione di Euro 2,52 per ciascuna azione ordinaria Bnl; la cedola annua sarà pari a circa l’1%. In caso di conversione, l’Emittente si riserva la facoltà di rimborsare il prestito in contanti determinando il controvalore del rimborso in base al prezzo di mercato delle azioni Bnl nel periodo di conversione. L’operazione ha la caratteristica di consentire il rifinanziamento dell’importante asset, salvaguardandone il valore e mantenendo nel contempo inalterati i diritti partecipativi, di voto e di governance. |
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POSTE ITALIANE: DESTINATO A RISERVA L'UTILE CONSEGUITO |
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Roma, 15 giugno 2004 - L'assemblea degli Azionisti di Poste Italiane, costituita per il 65% dal Ministero dell'Economia e per il 35% da Cassa Depositi e Prestiti, si è riunita l’ 11 giugno e ha approvato il bilancio al 31.12.03, già adottato in data 3 maggio dal C.d'a. Di Poste Italiane, condividendo la proposta del C.d'a. Di destinare a riserva l'utile conseguito. L'assemblea ha inoltre integrato il C.d'a. Con la nomina del dott. Angelo Mariano in rappresentanza del socio Cassa Depositi e Prestiti. L'assemblea ha anche rinnovato il Collegio Sindacale nominando Sindaci Effettivi la dott.Ssa Silvana Amadori, in qualità di Presidente, il dott. Ernesto Calaprice e il dott. Francesco Ruscigno e, in qualità di Sindaci Supplenti, il dott. Valerio Amici e il dott. Antonio Musella. |
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L’OPINIONE DI RALF BRANDA – ECONOMISTA DI UNION INVESTMENT SU OUTLOOK SU MERCATI OBBLIGAZIONARI E AZIONARI |
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Milano, 15 giugno 2004 - I dati macroeconomici dagli Stati Uniti hanno mostrato un quadro economico piuttosto positivo, al contrario di quanto accade in Europa dove ancora mancano chiari segnali di ripresa. Per il 2004 ci si aspetta per il prodotto interno lordo Usa una crescita di oltre il 4%, mentre in Europa le previsioni sono nettamente inferiori (si parla di un 1,5%). La situazione appare particolarmente preoccupante in Germania, Francia e Italia, paesi che non mostrano segnali di ripresa. Inoltre una costante minaccia per la crescita dell´economia é rappresentata dal livello del prezzo del petrolio. Un aumento del tasso di interessi da parte della Fed in occasione della prossima seduta di metá giugno appare piú che probabile e non si esclude un aumento di ben 50 punti base. Il tasso di sconto, attualmente al minimo storico dell’ 1%, offre infatti uno spazio di “manovra” relativamente ampio (1,75% rappresenta il Fed target rate). Nonostante la situazione stagnante dell´economia Europea, che non mostra chiari segni di ripresa, soprattutto da parte dell´industria, é improbabile un imminente taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea che non é comunque atteso prima di fine anno. L’andamento dell´inflazione nei prossimi mesi rimarrá uno dei temi principali per gli operatori economici. A parte l´andamento negativo del 2004 i mercati obbligazionari europei da inizio 2004 hanno fatto registrare performance positive. Suggeriamo di integrare il portafoglio con titoli obbligazionari dei paesi convergenti all´Euro perché in grado di offrire, nel medio termine, una performance nettamente superiore. Il focus nella scelta dei titoli obbligazionari é rappresentato comunque da titoli a breve scadenza. Le previsioni dei tassi per i Governativi a 10 anni sino a fine 2004 rimangono invariate al 4,50% per l’euro e al 4,80% per gli Usa. I mercati azionari europei soffrono ancora l’influenza di diversi fattori negativi che impediscono una ripresa veloce, tra i quali il forte aumento del prezzo del petrolio, gli attacchi terroristici in Arabia Saudita, la situazione ancora difficile del mercato del lavoro e la mancanza di impulsi per l´industria. Per quanto riguarda i mercati azionari europei nel breve termine Union Investment resta piuttosto difensiva e ritiene che gli Usa, al momento, siano in grado di offrire tassi di crescita piú interessanti. E’ soprattutto la mancanza di dati macroeconomici convincenti ad impedire un certo ottimismo. Un trend positivo relativo agli utili aziendali si é invece potuto registrare negli Usa, non in Europa. Contrariamente agli Stati Uniti i titoli europei offrono peró valutazioni interessanti, soprattutto riguardo al Per e a fattori legati alle ristrutturazioni aziendali. La performance degli indici europei dall’inizio 2004 é stata negativa e, alla luce della situazione politico-economica, si prevede un’andamento caratterizzato da elevata volatilità. Possibili momenti di debolezza rappresentano comunque buone opportunitá per costruire nuove posizioni o aumentare quelle esistenti. Dopo il recente rally registrato dalle Mid e Small Caps europee sarebbe opportuno riportare ora l´attenzione sulle Blue Chips, soprattutto sui titoli più value e/o difensivi. Nonostante le incertezze dovute alla situazione politico-economica e la scarsa visibilitá degli utili, per molte società europee il potenziale di recupero dei titoli azionari nel lungo termine appare notevole. A livello settoriale Union resta positiva specialmente su assicurativi (in particolare il segmento ri-assicurativo), utilities e industrie di base. Il rendimento legato ai dividendi (stock picking) resta uno dei criteri fondamentali per la selezione dei titoli. L´approccio di Union Investment é bottom-up e le prospettive a 6-12 mesi per il fair value di Dax e Eurostoxx50 sono rispettivamente di 4.350 e 3.100 punti. Nel breve termine Union risulta quindi buy-oriented. |
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MONTEFIBRE: DEPOSITO DELLA DOCUMENTAZIONE RELATIVA AL BILANCIO D’ESERCIZIO E AL BILANCIO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2003: RELAZIONI DELLA SOCIETA’ DI REVISIONE |
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Milano, 15 giugno 2004 - La Società di revisione Reconta Ernst & Young non è stata in grado di esprimere un giudizio sul Bilancio d’esercizio e sul Bilancio consolidato di Montefibre S.p.a.. Essa ha emesso le Relazioni ai sensi dell’art. 156 del D.lgs. N.58/98, nelle quali, pur non sollevando alcun’altra obiezione sui bilanci di Montefibre, spiega che le motivazioni della sospensione del giudizio sono legate al fatto che la Società incaricata della revisione di Ngp S.p.a. Non è stata in grado di esprimere un giudizio sul Bilancio d’esercizio di Ngp. In particolare, questo è dovuto al non avere ancora Ngp prodotto la formalizzazione della Convenzione con le Banche creditrici che contempla, oltre alla ristrutturazione del debito, la cancellazione delle ipoteche gravanti su alcune porzioni di terreno industriale dello stabilimento di Acerra, che è la precondizione per la vendita di detti terreni all’Asi di Napoli. Questa cessione è uno degli interventi previsti dal Protocollo d’intesa di recente sottoscritto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione del progetto di riconversione industriale presentato da Ngp e, quindi, per la ripresa dell’attività produttiva di entrambe le Società nello stabilimento di Acerra. Montefibre prende atto che Ngp ha dichiarato nel suo comunicato stampa che “gli uffici competenti dei diversi istituti coinvolti hanno completato l’istruttoria sull’operazione con parere favorevole ed attende, per i prossimi giorni, la formalizzazione da parte degli organi deliberanti della decisione di sottoscrivere la convenzione relativa sia alla liberazione dei terreni dalle ipoteche che alla ristrutturazione del debito” e che ne informerà la Società di revisione per il riesame della situazione ai fini dell’espressione del giudizio sul bilancio. Conseguentemente anche Reconta Ernst & Young riesaminerà la situazione ai fini dell’espressione del proprio giudizio sui bilanci d’esercizio e consolidato di Montefibre. |
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OLCESE: AGGIORNAMENTO DATI MENSILI |
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Milano, 15 giugno 2004. Olcese S.p.a. Comunica che i dati relativi alla posizione finanziaria netta della Società e del Gruppo al 30 aprile 2004 evidenziano un decremento di Euro 4 milioni rispetto ai dati del mese precedente. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo risulta pari a Euro – 93 milioni circa, la posizione finanziaria netta di Olcese S.p.a. È di Euro - 68 milioni circa. Con riferimento all’indebitamento scaduto, si informa che ammonta a circa Euro 38 milioni di cui debiti nei confronti dei fornitori per circa Euro 29 milioni, e debiti di natura tributaria e previdenziale per complessivi Euro 9 milioni, quest’ultimi così composti: per Iva, Irap, Ici e Imposta Sostitutiva circa Euro 3,2 milioni, per Irpef circa Euro 2,8 milioni, per contributi previdenziali a carico dell’azienda circa Euro 3 milioni (la quota contributi a carico del dipendente è sempre stata regolarmente pagata alla scadenza di legge). L’indebitamento scaduto di carattere finanziario non risulta variato rispetto al mese precedente. Per quanto attiene alle negoziazioni in corso per la ristrutturazione del debito verso fornitori e banche creditrici si comunica che sono stati raggiunti accordi con i principali interlocutori e che ulteriori trattative stanno procedendo positivamente. In relazione al programma di dismissione degli immobili, si comunica che proseguono trattative per la cessione di immobili. |
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I DISTRETTI NOCCIOLO DURO DELL’OCCUPAZIONE INDUSTRIALE IN ITALIA LA FONDAZIONE EDISON PRESENTA UN’ELABORAZIONE BASATA SU DATI ISTAT CHE EVIDENZIA IL CONTRIBUTO POSITIVO DEL MODELLO DISTRETTUALE ITALIANO L’ANALISI RELATIVA A 223 DISTRETTI INDUSTRIALI, EFFETTUATA SUL DECENNIO 1991-2001 |
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Milano, 15 giugno 2004 - In base ad uno studio elaborato dalla fondazione Edison sulla base di dati Istat, nei dieci anni dal 1991 al 2001, l’occupazione manifatturiera nei distretti industriali italiani risulterebbe aumentata del 1,3% in controtendenza rispetto a quella registrata nel resto del Paese che, nello stesso periodo, ha invece registrato una flessione del 14,5%. Dall’analisi emerge inoltre che, nel 2001, il più importante Distretto italiano rimane quello di Prato-firenze-pistoia nel tessile-abbigliamento, seguito dal tessile-abbigliamento dell’Area Pedemontana Veneta, dalla Brianza nel legno-mobilio con 36.333 addetti, da Varese-milano negli articoli in gomma e materie plastiche (esclusi i pneumatici), dal distretto calzaturiero del Fermano-maceratese, dal’Asse del Sempione nel tessile-abbigliamento, da Lecco nei prodotti in metallo, dal distretto del legno-mobilio del Livenza, da Sassuolo nelle piastrelle ceramica e da Biella nel tessile-abbigliamento. Prato, Carpi e Montemurlo (tessile-abbigliamento), Fiorano Modenese (ceramiche) e Fabriano (elettrodomestici) i comuni distrettuali più grandi. Le tendenze generali In base ai dati dell’ultimo Censimento rielaborati dalla Fondazione Edison, tra il 1991 e il 2001, considerando i 199 Distretti Industriali ufficiali Istat di piccole e medie imprese più altri 24 Distretti caratterizzati da una maggiore presenza di grandi imprese, l’occupazione manifatturiera nelle aree distrettuali italiane risulta aumentata dell’1,3% ed ha superato i 2,5 milioni di addetti. Per contro, gli addetti manifatturieri nel resto del Paese sono diminuiti del 14,5%, scendendo dai 2,8 milioni di unità del 1991 a circa 2,4 milioni di unità del 2001. E, conseguentemente, il peso globale dei Distretti nell’occupazione manifatturiera italiana è salito nel periodo esaminato dal 47,6% al 51,8%. In definitiva, i Distretti hanno rappresentato anche tra il 1991 e il 2001 un importante fattore di sviluppo e stabilità occupazionale e sociale, mentre nelle aree non distrettuali si è registrato un forte calo dei posti di lavoro nell’industria manifatturiera di circa 400.000 unità (si veda la tabella 1). I Distretti hanno presentato una lieve flessione occupazionale tra il 1991 e il 1996 (-1,2%), con un recupero nel periodo 1996-2001 (+2,5%). Il resto dell’industria italiana ha invece accusato un calo più forte nel 1991-96 (-12,5%) seguito da un’ulteriore diminuzione nel 1996-2001 (-2,3%). “Queste cifre – ha affermato Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison e curatore dell’analisi – dimostrano quanto siano superficiali certi luoghi comuni che parlano di declino del modello distrettuale italiano. Che dovremmo dire allora del resto dell’industria nazionale, dove l’occupazione è letteralmente franata?” “I Distretti – precisa Fortis - hanno dovuto affrontare certamente grossi problemi dopo il 2001, a causa principalmente del supereuro e della concorrenza asimmetrica e sleale della Cina che ha interessato pressoché tutti i settori tipici del “made in Italy”. Alcuni sistemi produttivi locali, specie nei settori del tessile-abbigliamento e delle calzature, stanno attraversando una difficile crisi. Sotto questo profilo i dati del Censimento 2001 da poco tempo divulgati dall’Istat, che va encomiato per l’enorme lavoro svolto, appaiono già un po’ vecchi perché non fotografano il peggioramento attualmente in corso. Ma vi sono certamente anche decine di Distretti ancora in buona salute, specie nei comparti dell’arredo-casa e della meccanica leggera, che compensano le debolezze di altri. E ciò nonostante il cambio sfavorevole dell’euro e la sempre più diffusa piaga della contraffazione asiatica, che colpisce tutti i nostri settori di punta nel commercio con l’estero, ma che molti osservatori anche in Italia continuano colpevolmente a sottovalutare. Forse perché molti confondono la contraffazione con la mera imitazione dei prodotti, mentre qui stiamo parlando di un vero e proprio utilizzo illegale e sistematico dei marchi delle aziende italiane e dell’etichetta made in Italy”. La dinamica dell’occupazione dei settori di specializzazione dei Distretti Per meglio capire le diverse dinamiche che stanno interessando i Distretti industriali italiani la Fondazione Edison ha analizzato un campione di 96 tra i maggiori Distretti (costituiti da uno o più Sistemi Locali del Lavoro Istat) attivi nei settori tipici del “made in Italy” (moda, arredo-casa, meccanica leggera, articoli in gomma e materie plastiche). E’ stato escluso il comparto agro-alimentare che avrebbe richiesto una più complessa valutazione dell’intera filiera partendo dal settore agricolo. In questa seconda parte dell’analisi è stata considerata soltanto l’occupazione dei settori di specializzazione dei Distretti e non quella manifatturiera complessiva in essi impiegata. E’ stata privilegiata l’analisi dell’occupazione delle imprese e non quella delle unità locali così da poter cogliere i fenomeni di crescita delle dimensioni delle imprese anche al di fuori dei confini dei Distretti stessi (sia pure limitatamente al solo territorio nazionale). L’universo preso in esame riguarda 32 Distretti del Nord Ovest, 32 del Nord Est, 21 del Centro e 11 del Sud Italia attivi nei settori tipici del “made in Italy”. La ripartizione settoriale dei 96 Distretti considerati risulta invece la seguente: 45 Distretti del “sistema moda” (tessile-abbigliamento, pelli-calzature, bottoni, oreficeria-gioielleria, occhialeria); 23 Distretti del “sistema arredo-casa” (legno-mobilio, piastrelle ceramiche e ceramiche ornamentali, vetro, pietre ornamentali); 28 Distretti della “meccanica, articoli in gomma e materie plastiche e altri settori”. A soli tre mesi dalla diffusione dei dati del Censimento 2001 la Fondazione Edison è già in grado di anticipare oggi i primi risultati dello studio, che sarà pubblicato in autunno. Innanzitutto si rileva che nel 2001 nel campione dei 96 principali Distretti esaminati dalla Fondazione Edison erano attive complessivamente 85.454 imprese nei settori di specializzazione dei distretti stessi (tabella 2), di cui 83.030 erano piccole imprese (1-49 addetti), 2.349 medie imprese (50-499 addetti) e 75 grandi imprese (oltre 500 addetti). Nei 96 Distretti erano occupati nei settori di specializzazione 867.101 addetti (tabella 3), di cui 521.843 in piccole imprese, 259.725 in medie imprese e 85.533 in grandi imprese. Nel 2001 la media del numero di addetti per impresa è stata nel campione dei 96 Distretti analizzati di 10,1 addetti, in leggero aumento rispetto ai 9,9 addetti medi del 1996. Tra il 1996 e il 2001 è cresciuto il peso delle imprese medie e grandi sull’occupazione distrettuale complessiva (dal 37% al 39,8%) come conseguenza di una migliore capacità di crescita o di tenuta di tali imprese rispetto alle più piccole nel nuovo e più difficile scenario competitivo globale. Nel 2001 il più importante Distretto italiano rimane quello di Prato-firenze-pistoia nel tessile-abbigliamento, con 58.221 addetti in tale settore. Prato-firenze-pistoia è seguito dal tessile-abbigliamento dell’Area Pedemontana Veneta con 52.147 addetti, dalla Brianza nel legno-mobilio con 36.333 addetti, da Varese-milano negli articoli in gomma e materie plastiche (esclusi i pneumatici) con 35.759 addetti, dal distretto calzaturiero del Fermano-maceratese con 34.322 addetti, dal’Asse del Sempione nel tessile-abbigliamento con 33.033 addetti, da Lecco nei prodotti in metallo con 28.195 addetti, dal distretto del legno-mobilio del Livenza con 27.731 addetti, da Sassuolo nelle piastrelle ceramiche con 24.847 addetti e da Biella nel tessile-abbigliamento con 24.455 addetti (tabella 4). Di notevole interesse è l’analisi della variazione dell’occupazione dei principali 96 Distretti tra il 1996 (anno del Censimento intermedio dell’industria e dei servizi) e il 2001 (anno dell’ultimo Censimento). Nei 96 principali Distretti italiani si è registrato in tale periodo un contenuto calo globale degli addetti (–4%) nonostante la negativa performance di molti Distretti del tessile-abbigliamento e delle calzature. Nel corso del periodo esaminato, infatti, i 45 Distretti del “sistema moda” hanno fatto registrare un calo occupazionale complessivo dell’8,6%, che è stato tuttavia parzialmente controbilanciato da un incremento del 2,7% degli addetti dei 23 Distretti del “sistema arredo-casa” e da un aumento del 3,6% degli addetti dei 28 Distretti della “meccanica, articoli in gomma e plastica e altri settori”. Tra i 20 migliori Distretti per dinamica dell’occupazione tra il 1996 e il 2001 spiccano i casi di Rimini e Pesaro-urbino nelle macchine utensili e per il legno (+62,1% e +43,1%, rispettivamente), dell’area Murgiana nei divani e legno (+59,7%), di Treviso-pordenone e Alessandria negli articoli in materie plastiche (+28,2% e +22,1%), di Valenza nell’oreficeria-gioielleria (+27,3%), di Fabriano nelle cappe aspiranti per cucine e negli elettrodomestici (+16,4%) e di Pesaro-urbino nel legno-mobilio (+14,4%). Tra i primi 20 migliori Distretti solo 5 appartengono al “sistema moda” (tabella 5). Tra i peggiori 20 Distretti per dinamica degli addetti nei settori di specializzazione tra il 1996 e il 2001 troviamo invece ben 17 Distretti del “sistema moda” e solo 3 (Modena-reggio Emilia nelle macchine agricole, Padova-treviso-vicenza nelle biciclette e Nove-marostica nelle ceramiche) appartenenti agli altri settori (tabella 6). Spiccano, in particolare, le negative dinamiche occupazionali di Bussolengo-s. Giovanni Ilarione, Montebelluna, Barletta e Vigevano nelle calzature (-34%, -23,6, –23,1% e –22,1% rispettivamente) e di Brescia, del Veneto Meridionale, di Como e dell’Area Pedemontana Veneta nel tessile-abbigliamento (-22,7%, -19,3%, -17% e –14,9% rispettivamente). In definitiva, molti Distretti del tessile-abbigliamento e delle calzature hanno presentato dinamiche fortemente negative dell’occupazione, anche se il “sistema moda” nel suo complesso continua a rimanere un pilastro dell’industria italiana con oltre 860.000 addetti occupati in totale nel 2001 sia nei Distretti sia in aree non distrettuali. I principali comuni distrettuali d’Italia L’analisi della Fondazione Edison si conclude con una classifica relativa al 2001 dei primi 100 Comuni distrettuali nei settori del “made in Italy” in termini di addetti (tabella 7). Si rileva innanzitutto che questi 100 Comuni da soli hanno rappresentato nell’anno dell’ultimo Censimento una occupazione complessiva nei soli settori di specializzazione dei vari distretti di circa 325.000 addetti e che ben 99 di tali Comuni presentano un settore di specializzazione con oltre 1.500 addetti. L’italia dunque ha poche grandi imprese, ma possiede molti comuni distrettuali che operano come grandi imprese territoriali di grandi dimensioni. Il più grande comune distrettuale è Prato (con 23.351 addetti nel tessile-abbigliamento), seguito da Fabriano negli elettrodomestici e cappe aspiranti (11.587 addetti), Carpi nel tessile-abbigliamento (8.559 addetti), Montemurlo nel tessile-abbigliamento (8.422 addetti) e Fiorano Modenese nelle piastrelle ceramiche (8.070 addetti). E’ da rilevare che tra i venti più grandi comuni distrettuali, ben quattro (Porto Sant’elpidio, Civitanova Marche, Sant’elpidio a Mare e Montegranaro) appartengono al grande distretto calzaturiero del Fermano-maceratese, che risente attualmente in modo severo della competizione asiatica. Tra le dinamiche di crescita occupazionale più significative nel periodo 1996-2001 spiccano invece i casi di vari comuni dei distretti del legno-mobilio del Livenza (Prata di Pordenone e Gaiarine), del distretto conciario di Arzignano (Arzignano, Montebello Vicentino, Trissino) e del distretto dei divani della Murgia (Altamura, Santeramo in Colle, Modugno, Gravina in Puglia e Matera), benché vada rilevato che anche in quest’ultima area si avverta oggi in misura crescente l’impatto della concorrenza cinese e la necessità di realizzare, almeno in parte, forme di delocalizzazione. La presenza di alcuni grandi gruppi industriali di successo del “made in Italy” ha letteralmente trainato l’occupazione in alcuni Comuni distrettuali tra il 1996 e il 2001, come è avvenuto, oltre che nei Comuni del già citato distretto murgiano dei salotti, ad esempio anche a Terranuova Bracciolini (pelletteria), Agordo e Padova (occhialeria), San Mauro Pascoli e Sant’elpidio a Mare (calzature), Fabriano (cappe aspiranti) e San Maurizio d’Opaglio (valvolame e rubinetteria). “Con questa ricerca – ha affermato Umberto Quadrino, Presidente di Edison e della Fondazione Edison – abbiamo inteso dare un contributo serio e rigoroso allo studio dei Distretti industriali italiani, che restano un fattore fondamentale per lo sviluppo e il rinnovamento del nostro sistema produttivo, come ha più volte sottolineato negli ultimi mesi anche il Presidente Ciampi. Il modello di sviluppo italiano non è superato, ma va ammodernato e supportato adeguatamente in questo delicato processo di transizione. Occorrono innanzitutto azioni decise a livello europeo per tutelare il “made in Italy”, che è una risorsa fondamentale dell’Europa stessa, e misure di politica industriale per accrescere la capacità di innovazione e di internazionalizzazione dei nostri Distretti”. |
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ADDETTI DELLE IMPRESE NEI DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI E NEL RESTO DEL PAESE
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| | | | | | censimenti | | | var % | | | 1991 | 1996 | 2001 | 1996/91 | 2001/96 | 2001/91 | 199 Sistemi Locali del Lavoro-distretti Istat | 2.175.129 | 2.142.852 | 2.173.248 | -1,5% | 1,4% | -0,1% | 24 "Altri Distretti" (*) | 327.282 | 330.422 | 361.811 | 1,0% | 9,5% | 10,6% | Totale 223 Distretti | 2.502.411 | 2.473.274 | 2.535.059 | -1,2% | 2,5% | 1,3% | | | | | | | | Resto Dell'industria Manifatturiera (°) | 2.760.144 | 2.414.290 | 2.359.737 | -12,5% | -2,3% | -14,5% | | | | | | | | Totale Addetti Manifatturieri Italia | 5.262.555 | 4.887.564 | 4.894.796 | -7,1% | 0,1% | -7,0% | | | | | | | | Peso % del Totale Distretti | 47,6% | 50,6% | 51,8% | | | | (*) Sistemi Locali del Lavoro di: Borgosesia, Varallo, Alba, Alessandria, Casale Monferrato, Sesto Calende, | Albino, Legnago, Valdagno, Agordo, Belluno, Pordenone, Imola, Cesena, Fabriano, Carrara, Massa, Aversa, | Caserta, San Giuseppe Vesuviano, Bari, Casarano, Tricase, Masera, Tempio Pausania | | | (°) Restanti 561 Sistemi Locali del Lavoro non distrettuali | | | | | | | | | | | | | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | | | | |
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LE IMPRESE DEI 96 PRINCIPALI DISTRETTI INDUSTRIALI DEL "MADE IN ITALY"
INDIVIDUATI DALLA FONDAZIONE EDISON: ANNO 2001LE (ESCLUSO IL SETTORE AGROALIMENTARE)
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| | | | | | | | | | | numero | numero | Numero di | Numero di | numero di | | di distretti | di imprese | piccole | medie | grandi | | | totali | imprese | imprese | imprese | | | | (1-49 | (50-499 | (oltre 500 | | | | addetti) | addetti) | addetti) | Nord Ovest | 32 | 27.094 | 26.095 | 971 | 28 | Nord Est | 32 | 22.245 | 21.393 | 819 | 33 | Centro | 21 | 25.250 | 24.838 | 404 | 8 | Sud e Isole | 11 | 10.865 | 10.704 | 155 | 6 | Totale Italia | 96 | 85.454 | 83.030 | 2.349 | 75 | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Censimento Istat 2001 | | | | | | |
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GLI ADDETTI DELLE IMPRESE DEI 96 PRINCIPALI DISTRETTI INDUSTRIALI DEL "MADE IN ITALY" INDIVIDUATI DALLA FONDAZIONE EDISON: ANNO 2001
(ESCLUSO IL SETTORE AGROALIMENTARE)
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| | | | | | | | | | numero | numero | Numero di | Numero di | numero di | | di distretti | di addetti | addetti in | addetti in | addetti in | | | totali | piccole | medie | grandi | | | | imprese | imprese | imprese | | | | (1-49) | (50-499) | (oltre 500) | Nord Ovest | 32 | 299.227 | 165.639 | 112.708 | 20.880 | Nord Est | 32 | 291.316 | 154.189 | 93.479 | 43.648 | Centro | 21 | 196.702 | 143.884 | 38.029 | 14.789 | Sud e Isole | 11 | 79.856 | 58.131 | 15.509 | 6.216 | Totale Italia | 96 | 867.101 | 521.843 | 259.725 | 85.533 | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Censimento Istat 2001 | | | | | | |
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PRINCIPALI 50 DISTRETTI SPECIALIZZATI IN SETTORI DEL "MADE IN ITALY" INDIVIDUATI DALLA FONDAZIONE EDISON: ANNO 2001(GRADUATORIA PER NUMERO DI ADDETTI DELLE IMPRESE NEL SETTORE DI SPECIALIZZAZIONE)
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| | | | | | | Rank | distretti | area | specializzazione | addetti delle | | | | manifatturiera | imprese | | | | principale | anno 2001 | 1 | prato-firenze-pistoia | centro | tessile e abbigliamento | 58.221 | 2 | area Pedemontana Veneta | nord Est | tessile e abbigliamento | 52.147 | 3 | brianza 1 | nord Ovest | mobili e legno | 36.333 | 4 | varese-milano 1 | nord Ovest | articoli in materie plastiche e gomma | 35.759 | 5 | fermano-maceratese | centro | calzature | 34.322 | 6 | asse del Sempione | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 33.033 | 7 | lecco | nord Ovest | prodotti in metallo | 28.195 | 8 | livenza | nord Est | mobili e legno | 27.731 | 9 | sassuolo | nord Est | piastrelle ceramiche | 24.847 | 10 | biella 1 | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 24.455 | 11 | como | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 22.332 | 12 | barese | Sud | tessile e abbigliamento | 17.549 | 13 | belluno-padova | nord Est | montature e occhiali | 17.064 | 14 | manzano-udine | nord Est | sedie, tavoli, legno | 15.559 | 15 | carpi | nord Est | tessile e abbigliamento | 15.558 | 16 | santeramo in Colle-altamura | Sud | divani e legno | 14.515 | 17 | pesaro-urbino 1 | centro | mobili e legno | 14.481 | 18 | veneto Meridionale | nord Est | tessile e abbigliamento | 14.367 | 19 | firenze e Valdarno | centro | pelletteria | 12.795 | 20 | lumezzane-brescia | nord Ovest | rubinetteria e valvolame, posateria | 12.511 | 21 | fabriano | centro | cappe aspiranti ed elettrodomestici | 11.676 | 22 | arzignano | nord Est | concia delle pelli | 11.020 | 23 | cusio-valsesia | nord Ovest | rubinetteria e valvolame | 10.921 | 24 | arezzo | centro | oreficeria e gioielleria | 10.699 | 25 | montebelluna-treviso | nord Est | calzature e articoli sportivi | 10.576 | 26 | grumo Nevano-napoli | Sud | tessile e abbigliamento | 10.482 | 27 | vicenza | nord Est | oreficeria e gioielleria | 10.315 | 28 | castel Goffredo | nord Ovest | calze femminili | 9.535 | 29 | grumo Nevano-aversa | Sud | calzature | 9.410 | 30 | s. Maria a Monte-fucecchio | centro | calzature | 8.931 | 31 | val Seriana-bergamo | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 8.792 | 32 | santa Croce sull'Arno | centro | concia delle pelli | 8.692 | 33 | valenza Po | nord Ovest | oreficeria e gioielleria | 8.475 | 34 | riviera del Brenta | nord Est | calzature | 8.241 | 35 | bologna-emilia | nord Est | macchine per imballaggio | 8.042 | 36 | vicenza | nord Est | articoli in materie plastiche | 7.489 | 37 | brescia 1 | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 7.250 | 38 | varese-milano 2 | nord Ovest | macchine lavorazione materie plastiche | 7.174 | 39 | brianza 2 | nord Ovest | macchine utensili e per il legno | 7.145 | 40 | reggio Emilia | nord Est | pompe, ingranaggi, organi di trasmissione | 7.123 | 41 | Sebino | nord Ovest | articoli in materie plastiche e gomma | 6.850 | 42 | Bassano | nord Est | mobili e legno | 6.625 | 43 | val Vibrata-giulianova | Sud | tessile e abbigliamento | 6.537 | 44 | casarano-tricase | Sud | calzature | 6.238 | 45 | carrara | centro | pietre ornamentali | 5.967 | 46 | bovolone-cerea | nord Est | mobili | 5.961 | 47 | lecco | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 5.905 | 48 | treviso-pordenone | nord Est | articoli in materie plastiche | 5.694 | 49 | barletta | Sud | calzature | 5.530 | 50 | quartier del Piave | nord Est | mobili e legno | 5.208 | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | |
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I 20 MIGLIORI DISTRETTI INDUSTRIALI DEL "MADE IN ITALY" PER DINAMICA DELL'OCCUPAZIONE: 1996-2001 (ESCLUSO IL SETTORE AGROALIMENTARE)
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| | | | | | | | | Rank | distretti | area | specializzazione | addetti delle imprese del Distretto | var. % | | | | manifatturiera | 2001-1996 | | | | principale | anno 1996 | anno 2001 | | | | | | | 1 | rimini | nord Est | macchine utensili e per il legno | 1.751 | 2.839 | 62,1% | 2 | santeramo in Colle-altamura | Sud | divani e legno | 9.090 | 14.515 | 59,7% | 3 | calangianus | Sud | sughero | 1.039 | 1.574 | 51,5% | 4 | pesaro-urbino 2 | centro | macchine utensili e per il legno | 1.333 | 1.907 | 43,1% | 5 | polesine Occidentale | nord Est | giostre, attrezzature per luna park | 306 | 419 | 36,9% | 6 | san Giuseppe Vesuviano | Sud | tessile e abbigliamento | 1.963 | 2.580 | 31,4% | 7 | treviso-pordenone | nord Est | articoli in materie plastiche | 4.443 | 5.694 | 28,2% | 8 | valenza Po | nord Ovest | oreficeria e gioielleria | 6.658 | 8.475 | 27,3% | 9 | san Mauro Pascoli | nord Est | calzature | 2.557 | 3.139 | 22,8% | 10 | alessandria | nord Ovest | articoli in materie plastiche e gomma | 2.532 | 3.092 | 22,1% | 11 | castelfidardo | centro | strumenti musicali | 745 | 896 | 20,3% | 12 | faenza | nord Est | ceramiche e piastrelle | 2.384 | 2.824 | 18,5% | 13 | fabriano | centro | cappe aspiranti ed elettrodomestici | 10.029 | 11.676 | 16,4% | 14 | vicenza | nord Est | articoli in materie plastiche | 6.451 | 7.489 | 16,1% | 15 | arezzo | centro | oreficeria e gioielleria | 9.251 | 10.699 | 15,7% | 16 | pesaro-urbino 1 | centro | mobili e legno | 12.656 | 14.481 | 14,4% | 17 | reggio Emilia | nord Est | pompe, ingranaggi, organi di trasmissione | 6.267 | 7.123 | 13,7% | 18 | brescia 2 | nord Ovest | macchine tessili | 1.697 | 1.907 | 12,4% | 19 | Bassano | nord Est | mobili e legno | 5.941 | 6.625 | 11,5% | 20 | vicenza | nord Est | oreficeria e gioielleria | 9.283 | 10.315 | 11,1% | | totale Migliori 20 | | | 96.376 | 118.269 | 22,7% | | | | | | | | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | | | |
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I 20 PEGGIORI DISTRETTI INDUSTRIALI DEL "MADE IN ITALY" PER DINAMICA DELL'OCCUPAZIONE: 1996-2001 (ESCLUSO IL SETTORE AGROALIMENTARE)
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| | | | | | | | | Rank | distretti | area | specializzazione | addetti delle imprese del Distretto | var. % | | | | manifatturiera | 2001-1996 | | | | principale | anno 1996 | anno 2001 | | | | | | | 1 | bussolengo-s. Giovanni Ilarione | nord Est | calzature | 6.621 | 4.370 | -34,0% | 2 | modena-reggio Emilia | nord Est | macchine agricole | 5.832 | 4.322 | -25,9% | 3 | vicenza-padova-treviso | nord Est | biciclette e loro parti | 3.269 | 2.454 | -24,9% | 4 | montebelluna-treviso | nord Est | calzature e articoli sportivi | 13.837 | 10.576 | -23,6% | 5 | barletta | Sud | calzature | 7.195 | 5.530 | -23,1% | 6 | brescia 1 | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 9.379 | 7.250 | -22,7% | 7 | tolentino | centro | pelletteria | 1.682 | 1.301 | -22,7% | 8 | vigevano 1 | nord Ovest | calzature | 3.956 | 3.083 | -22,1% | 9 | grumello | nord Ovest | bottoni | 1.978 | 1.579 | -20,2% | 10 | oleggio | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 2.412 | 1.943 | -19,4% | 11 | veneto Meridionale | nord Est | tessile e abbigliamento | 17.798 | 14.367 | -19,3% | 12 | parabiago | nord Ovest | calzature | 2.420 | 1.967 | -18,7% | 13 | nove | nord Est | ceramiche ornamentali | 1.226 | 1.003 | -18,2% | 14 | como | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 26.920 | 22.332 | -17,0% | 15 | torre del Greco | Sud | oreficeria e gioielleria | 1.305 | 1.090 | -16,5% | 16 | lucca-capannori | centro | calzature | 4.328 | 3.615 | -16,5% | 17 | area Pedemontana Veneta | nord Est | tessile e abbigliamento | 61.273 | 52.147 | -14,9% | 18 | valsesia | nord Ovest | tessile e abbigliamento | 4.055 | 3.462 | -14,6% | 19 | monsummano-valdinievole | centro | calzature | 4.059 | 3.480 | -14,3% | 20 | casentino-val Tiberina | centro | tessile e abbigliamento | 3.444 | 2.955 | -14,2% | | totale Peggiori 20 | | | 182.989 | 148.826 | -18,7% | | | | | | | | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | | | |
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PRIMI 100 COMUNI DISTRETTUALI SPECIALIZZATI IN SETTORI DEL "MADE IN ITALY": ANNO 2001 |
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| | | | Primi 100 comuni distrettuali specializzati in settori del "made in Italy": anno 2001 | | (graduatoria per numero di addetti delle imprese; settore agro-alimentare escluso) | | Rank | settore | comune | provincia | addetti 2001 | | | | | | 1 | tessile e abbigliamento | Prato | Prato | 23.351 | 2 | apparecchi domestici | Fabriano | ancona | 11.587 | 3 | tessile e abbigliamento | Carpi | Modena | 8.559 | 4 | tessile e abbigliamento | Montemurlo | Prato | 8.422 | 5 | piastrelle | Fiorano Modenese | modena | 8.070 | 6 | oreficeria Gioielleria | Valenza | alessandria | 7.558 | 7 | oreficeria Gioielleria | Arezzo | arezzo | 6.875 | 8 | montature e occhiali | agordo | belluno | 5.223 | 9 | calzature | Porto Sant'elpidio | ascoli Piceno | 4.811 | 10 | tessile e abbigliamento | Busto Arsizio | Varese | 4.752 | 11 | calzature | Civitanova Marche | macerata | 4.712 | 12 | legno e mobilio | Altamura | bari | 4.691 | 13 | concia delle pelli | Santa Croce Sull'arno | pisa | 4.671 | 14 | concia delle pelli | Arzignano | vicenza | 4.523 | 15 | tessile e abbigliamento | Valdagno | Vicenza | 4.510 | 16 | calzature | Sant'elpidio A Mare | ascoli Piceno | 4.398 | 17 | tessile e abbigliamento | Como | Como | 4.184 | 18 | articoli in materie plastiche | Milano | milano | 4.155 | 19 | piastrelle | Sassuolo | modena | 4.081 | 20 | calzature | Montegranaro | ascoli Piceno | 4.068 | 21 | tessile e abbigliamento | Campi Bisenzio | Firenze | 3.919 | 22 | legno e mobilio | Santeramo In Colle | bari | 3.879 | 23 | concia delle pelli | Solofra | avellino | 3.770 | 24 | montature e occhiali | Padova | padova | 3.649 | 25 | tessile e abbigliamento | Valle Mosso | Biella | 3.641 | 26 | piastrelle | Casalgrande | reggio Emilia | 3.381 | 27 | legno e mobilio | San Giovanni Al Natisone | udine | 3.332 | 28 | pompe e ingranaggi | Reggio Nell'emilia | reggio Emilia | 3.328 | 29 | oreficeria Gioielleria | Vicenza | vicenza | 3.309 | 30 | calzature | Barletta | bari | 3.288 | 31 | tessile e abbigliamento | Reggio Nell'emilia | Reggio Emilia | 3.273 | 32 | tessile e abbigliamento | Gallarate | Varese | 3.256 | 33 | legno e mobilio | Pesaro | pesaro Urbino | 3.208 | 34 | tessile e abbigliamento | Ponzano Veneto | Treviso | 3.071 | 35 | piastrelle | Castellarano | reggio Emilia | 3.061 | 36 | macchine agricole | Modena | modena | 3.057 | 37 | calzature | Casarano | lecce | 3.022 | 38 | tessile e abbigliamento | Biella | Biella | 3.021 | 39 | legno e mobilio | Meda | milano | 2.991 | 40 | calzature | Monte Urano | ascoli Piceno | 2.946 | 41 | legno e mobilio | Cantu' | como | 2.917 | 42 | legno e mobilio | Prata Di Pordenone | pordenone | 2.913 | 43 | tessile e abbigliamento | Castiglione Delle Stiviere | Mantova | 2.899 | 44 | tessile e abbigliamento | Castel Goffredo | Mantova | 2.816 | 45 | legno e mobilio | Milano | milano | 2.790 | 46 | legno e mobilio | Manzano | udine | 2.753 | 47 | calzature | Capannori | lucca | 2.722 | 48 | tessile e abbigliamento | Barletta | Bari | 2.710 | 49 | pelletteria | Scandicci | firenze | 2.704 | 50 | calzature | Vigevano | pavia | 2.624 | | | | | (segue) | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | | | | | | | | | | | | segue Tabella 7 | | | | Primi 100 comuni distrettuali specializzati in settori del "made in Italy": anno 2001 | | (graduatoria per numero di addetti delle imprese; settore agro-alimentare escluso) | | Rank | settore | comune | provincia | addetti 2001 | | | | | | 51 | legno e mobilio | Montelabbate | pesaro Urbino | 2.513 | 52 | prodotti in metallo | lecco | lecco | 2.513 | 53 | tessile e abbigliamento | Andria | Bari | 2.491 | 54 | tessile e abbigliamento | Napoli | Napoli | 2.466 | 55 | tessile e abbigliamento | Agliana | Pistoia | 2.443 | 56 | calzature | Fermo | ascoli Piceno | 2.319 | 57 | legno e mobilio | Brugnera | pordenone | 2.298 | 58 | carta e prodotti di carta | Capannori | lucca | 2.284 | 59 | macchine utensili e per il legno | rimini | rimini | 2.283 | 60 | macchine per imballaggio | Bologna | bologna | 2.282 | 61 | tessile e abbigliamento | Trivero | Biella | 2.262 | 62 | pelletteria | Firenze | firenze | 2.188 | 63 | tessile e abbigliamento | Arezzo | Arezzo | 2.145 | 64 | vetro e prodotti in vetro | Venezia | Venezia | 2.107 | 65 | tessile e abbigliamento | Grumolo Delle Abbadesse | Vicenza | 2.065 | 66 | legno e mobilio | Gaiarine | treviso | 2.037 | 67 | legno e mobilio | Cerea | verona | 2.024 | 68 | apparecchi medicali | Mirandola | modena | 1.993 | 69 | calzature | San Mauro Pascoli | forlì-cesena | 1.981 | 70 | calzature | Napoli | napoli | 1.980 | 71 | legno e mobilio | Mariano Comense | como | 1.975 | 72 | concia delle pelli | Chiampo | vicenza | 1.965 | 73 | calzature | Monte San Giusto | macerata | 1.936 | 74 | tessile e abbigliamento | Cassano Magnago | Varese | 1.936 | 75 | tessile e abbigliamento | Firenze | Firenze | 1.908 | 76 | tessile e abbigliamento | Montale | Pistoia | 1.901 | 77 | tessile e abbigliamento | Vaiano | Prato | 1.882 | 78 | legno e mobilio | Matera | matera | 1.881 | 79 | tessile e abbigliamento | Modena | Modena | 1.870 | 80 | tessile e abbigliamento | Quarrata | Pistoia | 1.854 | 81 | concia delle pelli | San Miniato | pisa | 1.834 | 82 | piastrelle | Modena | modena | 1.833 | 83 | pompe e ingranaggi | Modena | modena | 1.814 | 84 | tessile e abbigliamento | Empoli | Firenze | 1.809 | 85 | macchine utensili e per il legno | pesaro | pesaro | 1.800 | 86 | calzature | Santa Maria A Monte | pisa | 1.789 | 87 | tessile e abbigliamento | Pistoia | Pistoia | 1.784 | 88 | rubinetteria | San Maurizio D'opaglio | novara | 1.741 | 89 | tessile e abbigliamento | Albino | Bergamo | 1.705 | 90 | tessile e abbigliamento | Bitonto | Bari | 1.700 | 91 | pietre ornamentali lavorate | Carrara | massa | 1.689 | 92 | trattamento metalli | Brescia | Brescia | 1.683 | 93 | calzature | Morrovalle | macerata | 1.680 | 94 | calzature | Trani | bari | 1.661 | 95 | calzature | Fiesso D'artico | venezia | 1.636 | 96 | tessile e abbigliamento | Thiene | Vicenza | 1.627 | 97 | calzature | Monsummano Terme | pistoia | 1.604 | 98 | tessile e abbigliamento | Sant'egidio Alla Vibrata | Teramo | 1.586 | 99 | pelletteria | Terranuova Bracciolini | arezzo | 1.524 | 100 | tessile e abbigliamento | Carmignano | Prato | 1.497 | | | totale primi 100 comuni | | 325.229 | Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat, Censimento 2001 | | | |
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OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” UNIONCAMERE- INDIS INFLAZIONE: L’ESTATE DEI PREZZI NON SARÀ TORRIDA MA A FINE STAGIONE RIALZI NELLE MATERIE PRIME POTREBBERO SCARICARSI SUI PREZZI AL CONSUMO |
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Roma, 15 giugno 2004 – L’estate 2004 si annuncia all’insegna della stabilità per l’inflazione. I problemi si potranno presentare al termine della stagione quando i rialzi del petrolio e delle altre materie prime, che in questa fase stanno sollecitando i prezzi alla produzione, potrebbero cominciare a scaricarsi sui prezzi al consumo. Questi i segnali che emergono dall’ultima riunione del tavolo dell’Osservatorio “Prezzi e mercati” di Indis-unioncamere. Nella corso dell’incontro sono state illustrate le indicazioni operative elaborate da Unioncamere per attivare il protocollo bilaterale sottoscritto di recente con l’Anci, finalizzato a monitorare l’andamento dei prezzi a livello territoriale e a promuovere iniziative di autodisciplina da parte degli operatori del commercio e dei servizi. Per dare attuazione all’accordo, si attende l’emanazione del decreto attuativo dell’art. 23 della legge 326/2003, con il quale verranno rese disponibili le risorse per finanziare le iniziative previste per contrastare il “carovita”. Il quadro di sintesi Nella prima parte del 2004 l’inflazione è rimasta ancorata al 2.3%. Gli ultimi mesi hanno però visto un’importante passaggio di testimone: si stemperano le tensioni sui prezzi dei generi alimentari ma si riaccendono quelle sui servizi, in particolare di trasporto. Nell’ultimo anno, infatti, i viaggi aerei nazionali ed europei sono aumentati del 20% e i prezzi dell’ortofrutta rimangono ancora più alti dell’8% rispetto a dodici mesi fa. In particolare, è proseguito il rientro dell’inflazione sui prezzi dei prodotti non alimentari, favorito peraltro dall’assenza di rilevanti segnali di accelerazione della domanda interna. Continuano a scendere anche i prezzi dei prodotti dell’elettronica di largo consumo (cellulari, personal computer e accessori per cellulari). La fase non florida della domanda e la competizione delle produzioni extra-europee hanno favorito altresì il rallentamento dei prezzi dell’abbigliamento, delle calzature e delle autovetture. Tranquilli i prezzi alla produzione alimentari - Le rilevazioni sui prezzi pagati dalla Distribuzione Organizzata raccolte presso l’Osservatorio “Prezzi e Mercati” confermano un andamento moderato dei prezzi alla produzione dei generi alimentari, rincarati negli ultimi dodici mesi del 2%. Se questo è il dato per la media dei 39 prodotti del paniere a livello di filiera i prezzi sembrano muoversi in direzioni molto diverse: a rincari inferiori al 2% per “Latte e derivati”, “Insaccati”, “Scatolame” e “Bevande” si contrappongono aumenti tra il 4 ed il 6% dei “Derivati dei cereali” e delle “Carni” e dell’8% per “Oli e grassi”. Anche all’interno delle singole filiere non è raro osservare andamenti in forte contro-tendenza: è il caso delle carni, dove ai forti rincari del pollo fresco (+20% negli ultimi dodici mesi), della carne fresca di suino e del vitello (+6%), si contrappongono ribassi del 9% del bovino adulto. Andamenti divergenti si registrano anche tra gli “Oli e grassi”: se i prezzi alla produzione dell’olio di semi sono fermi a dodici mesi or sono, quelli dell’olio di oliva e dell’extra vergine sono invece lievitati dell’8-10%. In forte risalita i prezzi delle materie prime - La ripresa del commercio mondiale registrata nei mesi scorsi ha lasciato segni profondi sui prezzi delle materie prime; la forte ascesa dei corsi del greggio ne è la più chiara dimostrazione. Ad oggi i prezzi al consumo non hanno risentito di questi rincari, ma non si esclude che ciò possa accedere. L’aumento dei carburanti sta arrivando, quello sulle tariffe energetiche arriverà a partire dall’estate e si farà sentire sulle bollette delle famiglie soprattutto il prossimo inverno. Nei prezzi alla produzione del resto si può osservare già un cambiamento di intonazione: a maggio l’inflazione alla produzione dovrebbe essere tornata sopra al 2% e prima di fine anno accelerare sopra al 3%. Il quadro di previsione Al consumo, escludendo i prezzi dell’ortofrutta, l’inflazione alimentare viaggia su livelli analoghi a quelli alla produzione. Inoltre, il recente rallentamento dei prezzi registrato alle prime fasi della catena distributiva potrà nei prossimi mesi favorire una ulteriore discesa al consumo. Ad oggi, tuttavia, circa un terzo dell’inflazione alimentare al consumo è dovuta ai rincari del fresco ortofrutticolo, aumentato negli ultimi dodici mesi dell’8%. Ma anche tra i prodotti dell’alimentare non fresco si trovano diversi episodi di rincaro, talvolta in contro-tendenza rispetto agli andamenti osservati nei prezzi alla produzione: il primato degli aumenti su base annua spetta ai reparti dell’alimentare confezionato e delle carni. Tra gli alimentari confezionati in testa alla graduatoria dei rincari ci sono numerosi prodotti di uso quotidiano come il pane comune, rincarato del 4%, gli oli d’oliva, più cari del 5% e i pomodori pelati, aumentati del 7%. Tra le carni, quelle bovine rincarano del 2/3% (ma alla produzione i prezzi del bovino adulto sono scesi del 9%) e quelle di pollo e tacchino del 4-6%. |
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NUOVE REGOLE PER IL FRANCHISING: CHE COSA DICE LA NUOVA LEGGE? CHE COSA INDICARE NEL CONTRATTO? E SE SI LITIGA? |
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Milano, 15 giugno 2004 - Novità in vista per il mondo del franchising. E’ entrata in vigore il 25 maggio la legge n. 129/2004, che fissa una serie di principi generali che si applicheranno a tutto il settore della commercializzazione di prodotti e servizi in franchising. Ma cosa è bene sapere per non commettere errori? Innanzitutto il contratto deve essere redatto in forma scritta, altrimenti non ha valore. Attenzione, prima di concludere il contratto, l’affiliante deve consegnare all’affiliato copia del contratto e, a richiesta dell’aspirante affiliato, copia del bilancio relativo all’attività dell’affiliato degli ultimi tre anni. L’affiliante, inoltre, deve consegnare all’altro contraente una lista degli affilianti al momento operanti nel sistema, mentre l’affiliato, per poter cambiare la sede, deve ottenere il consenso dell’affiliante. Bisogna specificare le modalità del corrispettivo; le royalties; l’esclusività territoriale; il know-how; le caratteristiche di assistenza tecnica e commerciale, progettazione, allestimento e formazione ma anche le condizioni di rinnovo, risoluzione ed eventuale cessione del contratto. Delle nuove regole si è parlato, questa mattina, nel seminario “La legge sul franchising”, promosso dal Servizio Regolazione del Mercato della Camera di Commercio di Milano e dall’Isdaci – Istituto per lo studio e la diffusione dell’arbitrato e del diritto commerciale internazionale. “La diffusione del contratto di franchising – ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano – ha assunto, negli ultimi anni, dimensioni di notevole rilievo. Considerata la rilevanza economica del fenomeno del franchising la Camera di Commercio, nella sua vocazione di sostenere lo sviluppo delle imprese sul territorio e nella sua funzione di regolazione del mercato, accerta e registra in apposita raccolta gli usi, che fino alla emanazione della nuova normativa costituivano l’unico strumento valido di integrazione e interpretazione della materia in esame, nonchè promuove quelle azioni volte ad assicurare l'affermarsi di regole chiare, corrette, trasparenti, per migliorare lo svolgimento delle transazioni economiche e a tutela dei diritti dei consumatori”. “Il provvedimento legislativo sul franchising – rileva Benito Boschetto, direttore di Isdaci – vuole mettere ordine ad una evoluzione del mercato che aveva bisogno di maggiori certezze nei rapporti contrattuali. D’altro canto, proprio il mercato aveva confermato l’importanza di una tale modalità organizzativa della distribuzione commerciale”. Il “Decalogo” Del Franchisor Cos’è il franchising? Un contratto fra due soggetti in cui una parte concede all’altra di usufruire di marchi, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti d’autore, know-how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale. Il contratto si può fare “oralmente”? No. Bisogna utilizzare la forma scritta, a pena di nullità. Cosa dovrà indicare il contratto. Come si calcolano e si pagano le royalties; l’esclusività territoriale; il know-how e le sue modalità; le caratteristiche dei servizi offerti dall’affiliante: assistenza tecnica e commerciale, progettazione, allestimento e formazione; le condizioni di rinnovo, risoluzione ed eventuale cessione del contratto. E le royalties? Sono percentuali che l’affiliante richiede all’affiliato, commisurate al giro d’affari del medesimo o in quota fissa. E i beni dell’affiliante? Sono i beni prodotti dall’affiliante o secondo le sue istruzioni e contrassegnati dal nome dell’affiliante. Quali sono i principali obblighi dell’affiliante? Quello di consegnare all’affiliato, almeno trenta giorni prima della sottoscrizione del contratto, copia del contratto e della documentazione comprensiva del bilancio degli ultimi tre anni; quello di fornire la lista degli affiliati operanti all’interno del suo sistema di franchising. E quelli dell’affiliato? Non può trasferire la sede senza il consenso dell’affiliante. Deve osservare, anche dopo lo scioglimento del rapporto, la massima riservatezza sul contenuto dell’attività. Se il contratto è a tempo determinato? L’affiliante dovrà garantire all’affiliato una durata non inferiore a tre anni, salva la possibilità di chiedere la risoluzione anticipata per inadempienza di una delle parti. E se una delle parti fornisce false informazioni? C’è l’opportunità di esercitare un’azione di annullamento del contratto, ai sensi dell’art. 1439 c.C. Ma se si litiga… le parti possono inserire nel contratto una clausola che imponga loro un tentativo di conciliazione presso la Camera di Commercio, prima del ricorso all’autorità giudiziaria. E ai contratti già in corso? Devono essere adeguati alle disposizioni della nuova legge, entro un anno dalla sua entrata in vigore. |
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SERBIA – ITALIA VERSO L’INTEGRAZIONE EUROPEA ATTRAVERSO UN COMUNE MODELLO DI SISTEMA CAMERALE |
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Milano, 15 giugno 2004 - Rapporti commerciali sempre più stretti tra Italia e Serbia Montenegro. E in attesa dell’ingresso nell’Unione Europea, attraverso il modello italiano delle Camere di Commercio viene favorita la crescita del mercato serbo e della cooperazione con le imprese italiane. Il clima è cambiato. Migliora dal punto di vista economico, con un interscambio pari a quasi 1.300 milioni di Euro nel 2003 (+0,3% in un anno). Il settore principale per l’export riguarda le macchine e gli apparecchi meccanici (154 milioni di Euro) , seguito da prodotti dell’industria tessile (105 milioni di Euro). Per l’import prevalgono i prodotti alimentari (81milioni di Euro), seguiti dai prodotti in cuoio e pelle (73 milioni di Euro). La Camera di Commercio di Milano (attraverso le sue aziende speciali Promos per le attività internazionali, Cedcamera e Euro Info Centre), insieme ad Infocamere, alla Camera di Commercio di Trieste, Firenze, Lucca, Modena, Pistoia, Potenza, Prato, Salerno, Vercelli, Vicenza, al Centro Estero delle Camere di Commercio Piemontesi, e all’intero sistema camerale serbo, realizza in raccordo con Unioncamere Nazionale, un progetto di assistenza tecnica al Sistema delle Camere di Commercio serbe nel loro processo di rinnovamento, finanziato dal Ministero delle Attività produttive, nel quadro della legge ‘84/2001. A partire dalla proposta di un modello organizzativo, operativo e tecnologico capace di creare il registro delle imprese in Serbia sul modello di quello italiano, fino all’attivazione di unità operative per la promozione internazionale delle Pmi, ed il raccordo con l’Unione Europea, attraverso un corso di fomazione a Belgrado, una study visit in Italia uno scambio di missioni imprenditoriali dalla Serbia in Italia e viceversa. Attività finalizzate a creare nuove opportunità economiche tra le imprese serbe e quelle italiane e a potenziare le alleanze con il mondo istituzionale e associativo serbo. “L’italia ed in particolare Milano – ha dichiarato Carlo Sangalli Presidente della Camera di Commercio di Milano e di Unioncamere - hanno una forte vocazione internazionale e sono un riferimento spontaneo per l’area balcanica nel processo di avvicinamento all’Unione Europea. La Camera di Commercio di Milano, da sempre attiva nelle relazioni internazionali, attraverso questo progetto, si propone di contribuire ad un processo di modernizzazione del sistema camerale serbo affinché possa divenire ambito privilegiato per il rafforzamento delle relazioni tra i nostri Paesi”. Interscambio Italia – Serbia Valore delle importazioni ed esportazioni Italia-serbia in euro - anno 2003 | 2002 | 2003 provvisorio | import | export | import | export | 1-Italia Nord-occidentale | 126.159.855 | 237.379.307 | 136.461.097 | 246.691.562 | 2-Italia Nord-orientale | 210.496.540 | 303.756.223 | 196.542.466 | 301.417.323 | 3-Italia Centrale | 88.411.469 | 123.802.575 | 87.411.361 | 119.193.793 | 4-Italia Meridionale | 78.467.072 | 102.762.938 | 102.247.096 | 95.280.391 | 5-Italia Insulare | 8.392.755 | 10.578.340 | 6.485.564 | 4.264.081 | 6-Diverse o non specificate | 0 | 4.087.795 | 0 | 2.654.472 | totale Italia | 511.927.691 | 782.367.178 | 529.147.584 | 769.501.622 | |
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UN PROGETTO DELL'UE PER L'ENERGIA RINNOVABILE E LE ACQUE DI SCARICO IN BANGLADESH |
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Bruxelles, 15 giugno 2004 - Grazie a un nuovo progetto finanziato dall'Ue, partner europei e del Bangladesh stanno lavorando gomito a gomito per occuparsi del riciclaggio delle acque di scarico e creare un'infrastruttura di produzione dell'energia da biomassa nel paese. Il progetto Inawab (Integrated Approach for Sustainable Wastewater Management and Biomass Production in Bangladesh) è finanziato nell'ambito del programma comunitario Europeaid, strumento finanziario per le attività di assistenza esterna della Commissione europea. 'In Bangladesh, come in altri paesi in via di sviluppo, esiste un enorme potenziale per l'energia rinnovabile, in particolare con specie forestali che crescono molto rapidamente e che, se coltivate in piantagioni, possono diventare il futuro materiale di base per i produttori locali di energia', ha detto Mirko Hänel, direttore dei progetti internazionali al centro Bremerhaven per il trasferimento tecnologico (ttz Bremerhaven). Le piantagioni verranno irrigate con acque di scarico; gli alberi avranno dunque una funzione supplementare di biofiltrazione per la depurazione dell'acqua. 'In questo modo verranno depurate le acque di scarico, verrà prodotto il necessario materiale di base, e si darà vita ad un'energia pulita e naturale', ha detto Hänel. Al progetto lavorano, oltre al ttz Bremerhaven, l'università olandese di Utrecht, l'Istituto austriaco di ricerca interuniversitaria, e l'International Development Enterprise and Bureau of Research, Testing and Consultation in Agricultural Engineering del Bangladesh. Il consorzio, che riceverà dalla Commissione europea 337.000 euro, porterà a termine il progetto in due anni. |
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IFIL: ACCORDO PER LA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE IN CLUB MÉDITERRANÉE |
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Torino, 15 giugno 2004 - Il Gruppo Ifil ed Exor Group hanno raggiunto un accordo per la cessione ad Accor delle partecipazioni detenute in Club Méditerranée. In particolare, il Gruppo Ifil cederà il 6,36% del capitale di Club Méditerranée per un prezzo non inferiore a € 55,5 milioni complessivi (€ 45 per azione), realizzando una plusvalenza consolidata di € 24,4 milioni. Il contratto prevede un eventuale complemento di prezzo - fino a un massimo di € 12 milioni (€ 10 per azione) nei prossimi due anni - in funzione del futuro andamento economico - finanziario del Club Méditerranée. L'operazione è soggetta all'approvazione da parte delle competenti autorità antitrust. |
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AMS REALIZZA L’INFRASTRUTTURA PER IL CONTROLLO DEL TRAFFICO AEREO PER L’AEROPORTO OLBIA COSTA SMERALDA |
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Roma, 15 giugno 2004 - E’ stata realizzata da Ams, joint venture tra Finmeccanica e Bae Systems, l’infrastruttura per il controllo del traffico aereo del nuovo aeroporto di Olbia Costa Smeralda che è stato inaugurato domenica 6 giugno 2004. La nuova torre dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda è stata completamente rifatta e rimodernata con un set di apparati e sistemi forniti da Ams e da alcuni sub-fornitori. Ams si è comunque occupata della sistemistica e dell’integrazione dell’intero sistema, comprendente: radar primario Atcr-33 S allo stato solido, radar secondario Sir-s, nuovo sistema Atc per la torre di controllo, dotato di display Tft 19” per la presentazione del dato radar e display Tft multifunzionali di ultima generazione per la presentazione dei dati meteo e di traffico aeroportuale, sistema Aro-met per la distribuzione di informazioni meteo, sul traffico aeronautico e sui Notam, sistema di comunicazione terra/aria (Vcss) e relative radio terra/bordo/terra, nuovo e aggiornato parco sensori meteorologici di aeroporto; moderno sistema di comunicazioni basato su fibra ottica e Local Area Network (Lan). L’innovatività del sistema, la modernità degli apparati e la cura con cui è stato studiata l’ergonomicità delle postazioni per i controllori sono tra le caratteristiche che allineano l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda al livello di modernizzazione che Enav sta assicurando all’intera infrastruttura nazionale. Carlo Venturi, Ceo di Ams, ha così commentato: “Ams dimostra, con questa importante realizzazione, di essere in grado di fornire sistemi perfettamente rispondenti alle più varie esigenze operative, grazie alle capacità tecnologiche sviluppate e consolidate in anni di attività caratterizzati da continui successi”. |
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SAVE (AEROPORTO DI VENEZIA): ASSEGNATO L'INCARICO DI CO-GLOBAL COORDINATOR E CO- SPONSOR |
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Venezia, 15 giugno 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Save , riunitosi il 9 giugno , ha assegnato l’incarico di co-Global Coordinator e co-Sponsor a Bnp Paribas e Mediobanca, in relazione all’offerta finalizzata all’ammissione alla quotazione delle azioni ordinarie di Aeroporto di Venezia Marco Polo S.p.a – Save presso il mercato Telematico Azionario. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre individuato l'advisor legale, scegliendo tra una serie di importanti studi legali, lo studio Bonelli Erede Pappalardo. La quotazione in Borsa di Save rappresenta uno strumento importante per competere anche a livello internazionale, offrendo nuove opportunità di accesso al capitale di rischio e stimolando un “salto di qualità” nella gestione, in grado di favorire l’accelerazione dello sviluppo e della creazione di valore per gli azionisti. Il Gruppo Save è molto cresciuto negli ultimi anni e la quotazione in Borsa ha tutte le premesse per essere un collocamento di grande successo, che darà ulteriore impulso allo sviluppo della Società e, più in generale, dell’aeroporto di Venezia. L’anno in corso presenta un ottimo andamento del traffico, in linea con la forte crescita del 2003. Nel periodo gennaio-maggio l’aeroporto ha registrato 2.248.076 passeggeri, con un incremento del 19% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Le previsioni di chiusura anno sono di circa 6 milioni di passeggeri. I dati di bilancio del primo trimestre 2004 confermano il trend positivo già evidenziato nella chiusura del bilancio 2003. Per il Gruppo Save, il bilancio consolidato trimestrale evidenzia ricavi complessivi pari a 31.866.000 euro (a fronte di 22.177.000 euro nel 1^ trimestre 2003), un Ebitda di 9.052.000 euro (nel 1^ trimestre 2003: 4.649.000) ed un Ebit di 3.463.000 euro (nel 1^ trimestre 2003: 24.000). Per Save, i ricavi del trimestre sono stati pari a 16.662.000 euro (il budget era di 16.049.000 euro), l’Ebitda è stato di 6.239.000 euro (budget: 4.671.000 euro), e l’Ebit di 2.089.000 (budget: 521.000). La quotazione in Borsa sosterrà la realizzazione delle nuove opere previste nel Master Plan dell’aeroporto, che andranno a supporto del traffico in costante crescita e dell’intero territorio di riferimento. In tal senso, il Consiglio d’Amministrazione odierno ha approvato il bando di gara per le seguenti opere: 6^ Torretta della Nuova Aerostazione - La nuova torretta verrà realizzata entro marzo 2005 con le stesse caratteristiche architettoniche delle 5 torrette già esistenti, e sarà in più dotata di un doppio pontile che consentirà l’imbarco a contatto di due aeromobili su piazzole separate. Questa struttura rappresenta il completamento della nuova aerostazione ai fini della gestione dell’aumento del traffico. L’importo a base di gara dei lavori è 1.079.076 euro Nuova piazzola per il de-icing degli aeromobili La nuova piazzola verrà destinata specificamente alle operazioni di de-icing (eliminazione del ghiaccio dalla superficie degli aeromobili) e sarà realizzata entro giugno 2005 L’importo dei lavori a base di gara è di 3.181.000 euro Percorso Pedonale Assistito “Moving Walkaway” Il percorso pedonale coperto collegherà la darsena dell’aeroporto con il parcheggio multipiano e la nuova aerostazione e sarà realizzato entro ottobre 2005. Il moving walkaway , lungo 400 metri, sarà coperto e climatizzato, e sarà posto a quota + 8,63 metri sul livello del mare (coincidente con il primo piano partenze dell’aerostazione). La nuova struttura permetterà di percorrere, camminando, la distanza tra la darsena e l’aerostazione in 5’40’’, e la distanza tra il parcheggio e l’aerostazione in 4’15’’. Il dimensionamento adottato consentirà di sopportare picchi di 9.000 persone l’ora, con una capacità media di progetto di 4.800 persone l’ora. Il progetto si inserisce nell’ambito delle opere programmate da Save volte all’interazione tra gli elementi del futuro sistema di interscambio aria-terra-acqua. L’importo dei lavori a base di gara è di 11.372.000 euro Il Consiglio ha inoltre proceduto all’aggiudicazione dei lavori per l’ampliamento del Marco Polo Park, il parcheggio multipiano dell’aeroporto, che ha attualmente 2.689 posti e verrà ampliato di ulteriori 429 posti per un totale di 3.118 posti. I lavori termineranno entro marzo 2005 per un importo di 4.313.619 euro La realizzazione delle opere del Master Plan trasformerà lo scalo in una vera cittadella aeroportuale, polo di servizi di riferimento per l’intero territorio. |
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QUARTA CORSIA SULLA A4, VIA AI LAVORI OGNI GIORNO VI TRANSITANO PIÙ DI 100.000 VEICOLI. IL TRAFFICO NON SARÀ INTERROTTO |
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Milano, 15 giugno 2004 - Via ai lavori, fra pochi giorni, della quarta corsia sulla A4 nel tratto Milano - Bergamo. I lavori saranno realizzati da Pavimental, società controllata dalla società Autostrade per l'Italia. L'impegno dell'azienda è di terminare la prima tratta entro giugno 2005 e l'intera opera entro il primo semestre 2006. Su questo tratto della A4 transitano quotidianamente oltre 100.000 veicoli "L'affidamento e la consegna dei lavori di ampliamento per la quarta corsia - commenta il presidente Formigoni - significa il raggiungimento di uno degli obiettivi più importanti nel campo delle infrastrutture del nostro Governo regionale. E' questo il frutto voluto e costruito di un lavoro di squadra di Regione Lombardia col Ministero delle Infrastrutture in numerosi incontri di natura politica e di natura tecnica". "E' un anno che attendo questo momento - commenta a sua volta l'assessore Corsaro -. Finalmente sono stati superati i numerosi ostacoli di varia natura e finalmente vedremo ridotto il disturbo degli automobilisti che già pagano quotidianamente lo scotto di una autostrada ogni giorno più simile ad un campo di concentramento". I lavori non comporteranno interruzioni al traffico che continuerà a scorrere a fianco dei cantieri. Tra le opere da realizzare, la sostituzione di oltre 40 cavalcavia. |
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AUTOSTRADE PER L'ITALIA: NEL FINE SETTIMANA DIMINUISCONO INCIDENTI (-35%) E FERITI (-57) |
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Roma, 15 giugno 2004 - Nell'ultimo fine settimana, compreso tra venerdì 11 e domenica 13 giugno, sono diminuiti gli incidenti (-35%), i feriti (-57%) e le persone decedute (-60%). Sulla rete Autostrade per l'Italia (2854 km, pari al 51 % della rete autostradale a pedaggio) gli incidenti sono stati 138 contro 213 nel corrispondente fine settimana dello scorso anno, i feriti 74 (174 nel 2003), due deceduti (5 lo scorso anno). |
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CITROEN AL SALONE DI PECHINO 2004 |
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Parigi, 15 giugno 2004 - Per il settimo anno consecutivo, Citroén ha battuto nel 2003 il suo record storico di vendite. Le vendite mondiali consolidate sono salite a 1 372 000 veicoli, pari ad un incremento del 4,6 % rispetto all’anno precedente. Nel primo trimestre 2004, il bilancio dell’attività Citroén è positivo, con 373 000 veicoli consegnati, e la Marca conserva il livello elevato di consegne mondiali del primo trimestre 2003. Nel 2003, Citroén ha registrato una penetrazione record del 6,9 % nell’Europa occidentale. Le immatricolazioni Vp + Vul della Marca hanno raggiunto 1 104 000 veicoli, pari ad un incremento del 2,7 % su un mercato in flessione dell’ 1,6 %. Nel primo trimestre 2004, la quota di mercato Citroén si attesta ad un buon livello, al 7,11 % e il volume delle consegne Vp + Vul resta sostanzialmente pari a quello del primo trimestre 2003. L’europa occidentale non è il solo polo di crescita dell’attività commerciale di Citroén. Lo sviluppo della Marca a livello internazionale ha subito un’accelerazione negli ultimi anni, mentre l’attività al di fuori dell’Europa occidentale conquista una quota in continua crescita per quanto riguarda i risultati commerciali : nel 2003, la quota di consegne Citroén al di fuori dell’Europa occidentale rappresenta circa il 20 % del totale delle consegne della Marca. Anche i volumi delle consegne sono aumentati notevolmente. Nell’anno 2003, le vendite della Marca fuori dall’Europa occidentale arrivano a oltre 256 000 veicoli, pari ad un incremento del 18 % rispetto all’anno 2002. Una tendenza che continua nel 2004 : nel primo trimestre, Citroén registra un incremento nell’attività del 5 %. La crescita a livello internazionale si inserisce in una strategia di sviluppo concentrata principalmente su tre zone : il Mercosur, i Paesi dell’Europa centrale e orientale (Polonia, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Repubblica Ceca, Slovenia) e la Cina. Nei Paesi del Mercosur, con un contesto economico generale poco favorevole, Citroén ha volontariamente limitato la propria attività commerciale. Con una penetrazione dell’1,5 %, Citroén conserva nel 2003 la quota di mercato del 2002. In Europa centrale e orientale, la penetrazione di Citroén si consolida nel 2003, raggiungendo il 5,4 %, contro il 5,1 % del 2002. Le consegne Vp + Vul della Marca aumentano del 22 %. In Cina, Citroén ha venduto 104 000 veicoli nel 2003, con un incremento del 24 % rispetto al 2002. Su questo mercato in continua crescita, Citroén sta cercando di sviluppare le proprie posizioni, dotandosi di tutti gli strumenti necessari : in soli due anni, infatti, le vendite della Marca sono praticamente raddoppiate. Tra tutti i mercati internazionali, la Cina rappresenta un asse portante per Citroén ; costituisce infatti il primo mercato Citroén, oltre all’Europa Occidentale, e il quarto mercato Citroén nel mondo. Dal 1992, data di creazione ufficiale della Dcac (Dongfeng Citroén Automobile Company), l’obiettivo Citroén è stato di accelerare la crescita delle vendite in Cina. Un fenomeno particolarmente rilevante a partire dal 1996, data di inizio dell’attività della fabbrica di Wuhan- con capacità produttiva di 150 000 veicoli all’anno – e della produzione meccanica di Xiang Fan che produce motori e cambi. Dal 1996 al 2003, le vendite Citroén sono quindi aumentate di 14 volte. Un incremento che la Marca conta di proseguire nel 2004 raggiungendo i 125 000 veicoli venduti. Per arrivare a questo obiettivo, Citroén può contare su una rete commerciale consolidata e rigorosa, sulla qualità del servizio post vendita e su un’ampia gamma di prodotti. La rete Citroén in Cina è una delle reti del settore automobilistico che offre la migliore copertura del territorio cinese. Formata da oltre 360 punti vendita o assistenza alla clientela, è presente in oltre 250 città. Gestita da 20 Uffici Regionali della Dongfeng Citroén Automobile Distribution (Dcad), assicura la commercializzazione e la manutenzione dei veicoli della Marca. Da qui alla fine dell’anno, Citroén potrà disporre di oltre 400 punti di contatto con la clientela. Completato il dimensionamento della rete Citroén, lo sviluppo si fonda oramai sul potenziamento della professionalità. La soddisfazione del cliente passa infatti per la competenza della rete, interfaccia fondamentale che permette di rafforzare le relazioni personali tra la Marca e il cliente in materia di qualità. Il potenziamento della professionalità della rete Citroén si concretizza prima di tutto con lo sviluppo del numero di punti di contatto, che propongono i servizi di vendita dei veicoli nuovi, i servizi di post vendita e i ricambi. Le tre attività vengono svolte attualmente attraverso 190 punti di contatto, di tipo 3S (« sales, services, spare-parts» « vendita, servizi, ricambi ») che entro la fine dell’anno diventeranno quasi 260, pari al 65 % dei punti di contatto della rete Citroén. Questo processo è rafforzato dall’introduzione della Carta « Dragone d’Oro ». Creata nel 2001, questa carta rappresenta il rispetto da parte dei concessionari dei criteri qualitativi determinati dalla Direzione Internazionale Citroén. Questi criteri riguardano in particolare la qualità degli impianti, la formazione del personale (presenza di un tecnico esperto), il collegamento con il costruttore con gli strumenti di diagnosi comunicanti e ancora con la disponibilità di uno stock di ricambi. 83 concessionari hanno già ottenuto il “Dragone d’Oro”, e il loro numero è destinato ad aumentare del 50 % entro la fine dell’anno. Per supportare la rete nel processo di miglioramento della professionalità, sono state intraprese numerose iniziative come : - la realizzazione di sondaggi presso la clientela della Marca sulla qualità del servizio, per avviare i piani d’azione di miglioramento continuo, - il miglioramento dei sistemi di comunicazione con la creazione, ad esempio, di un nuovo sistema informatico, che permette ai concessionari di consultare lo stock centrale ricambi e di trasmettere direttamente gli ordini. Citroén ha anche posto l’accento sulla qualità della formazione del proprio personale, e sui servizi proposti al cliente. Citroén ha sviluppato un ambizioso programma di formazione della rete, per fornire ai clienti un servizio post vendita di qualità. Sono stati creati quindi due centri di formazione: uno a Wuhan, che forma alla riparazione auto, l’altro a Pechino, per preparare all’attività di tecnico esperto, e formare i formatori. E’ stato realizzato in collaborazione con la municipalità di Pechino e con l’Education Nationale Frangaise, che propone a professori francesi di partecipare alla formazione dei membri della rete Citroén in Cina. 1 200 capi officina, tecnici esperti, accettatori, meccanici vengono quindi formati ogni anno sulle tecnologie, la diagnosi, la riparazione e la manutenzione dei modelli commercializzati dalla rete Citroén. La Marca prosegue con l’impegno formativo della rete con il lancio, alla fine dell’anno, di programmi decentrati di formazione commerciale. Con il cliente sempre al centro dell’attenzione della Marca, Citroén perfeziona costantemente la sua offerta di servizi. I clienti hanno ora a disposizione : - un servizio di relazioni con la clientela, situato a Wuhan, che tratta le loro richieste per fax, email, posta, - la possibilità di far riparare facilmente il loro veicolo Citroén ; entro la fine dell’anno, infatti, tutta la rete 3S Citroén sarà formata ed attrezzata per la teleassistenza. Citroén garantisce la continuità della sua presenza in Cina con lo sviluppo di una rete di qualità e con un’ampia gamma di prodotti, mirati al mercato locale. I veicoli Citroén commercializzati in Cina sono la Zx Fukang, la Zx Fukang 988, Xsara Picasso, Elysée, Xsara 5 porte e C5, che rappresentano delle offerte complementari in grado di rispondere alle diverse esigenze della clientela. Citroén propone infatti l’offerta tradizionale (con la Fukang 988 o l’Elysée, berline a tre volumi, concepite appositamente per rispondere alle richieste degli acquirenti cinesi), alla quale il costruttore ha voluto affiancare veicoli dallo stile più moderno, come Xsara o Xsara Picasso, per conquistare anche una clientela che apprezza le novità. Questa strategia che prevede la copertura di tutte le necessità su un medesimo segmento di mercato, è stata resa possibile da un piano prodotti particolarmente attivo in questi ultimi anni: 2001 – Xsara Picasso 2002 – Elisée, 2003 – Xsara Citroén ha anche adottato una strategia d’animazione continua della propria gamma, per adattarsi all’evoluzione delle esigenze della clientela : Elysée Vts 1.6i 16V nel marzo 2003, restyling della Fukang nel gennaio 2004, Xsara Picasso 2.0i 16V Bva nell’aprile 2004. La gestione delle innovazioni tecnologiche e le azioni a servizio dell’immagine di Marca lasciano presagire un futuro roseo per Citroén in Cina. Già da molti anni Citroén ha sviluppato, nell’ambito di una strategia globale di protezione dell’ambiente, una serie di soluzioni efficaci e mirate alle aspettative dei diversi utilizzatori, che si concretizzano nell’offerta di una gamma di motori a basso tasso di inquinamento : i Diesel a rampa comune (Common-rail) della famiglia Hdi, e il filtro antiparticolato (Fap). Nel mese di gennaio, Citroén ha superato il traguardo di 2 milioni di motori Hdi prodotti. Per quanto riguarda il Fap, nel mondo sono già stati venduti oltre 150 000 veicoli Citroén equipaggiati con questo sistema. Al salone di Pechino, la Marca presenta un motore Hdi 110 equipaggiato di Fap. Il motore Hdi 110 beneficia delle innovazioni della tecnologia Common Rail, che permettono una maggiore potenza e confort di guida, migliori prestazioni acustiche e attenuazione delle vibrazioni, e una drastica riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti. Abbinato al Fap, questo motore Hdi possiede una qualità determinante, eliminando quasi totalmente il particolato e i fumi neri, in qualunque condizione di guida. Il Fap è una struttura porosa che cattura le particelle di carbonio al passaggio dei gas di scarico. Nel filtro si attiva periodicamente una fase di rigenerazione automatica, che brucia il particolato. La capacità innovativa di Citroén si esprime anche nella visibilità della marca. In occasione del salone di Pechino, la Marca espone il coupé 2+2 C-airdream. Questo prototipo rappresenta la concezione di Citroén di un coupé dinamico, ed esplora una nuova via tecnologica, quella dei sistemi a comandi elettrici (« by wire »). Questa tecnologia costituisce una notevole innovazione nella concezione del posto di guida, eliminando tutti i collegamenti meccanici tra i comandi e gli organi (motore, sterzo, freni ) . Dal 10 al 14 ottobre prossimo, Citroén parteciperà al Challenge « Bibendum », organizzato da Michelin, in Cina. Il Challenge offrirà a tutti i protagonisti del Mondo dell’Auto la possibilità di presentare prodotti che mostrino gli sforzi compiuti in materia di protezione dell’ambiente. Si tratta quindi di un’eccezionale occasione per Citroén mostrare le qualità dei motori Diesel Hdi, interessanti per le qualità e le prestazioni in termini di confort, economia e protezione dell’ambiente. Al fianco di Picasso Hdi 110 con filtro antiparticolato (Fap), testimonianza della tecnologia Citroén nel settore della protezione dell’ambiente, Citroén schiera anche un’Elysée 1.6i 16V a gas metano. Il gas metano rappresenta indubbiamente un’alternativa ai prodotti petroliferi, per le notevoli riserve a livello mondiale e le qualità ambientali, che lo rendono il carburante del futuro. Il gas metano riduce infatti di circa il 10 % le emissioni di Co2 rispetto alla benzina, senza emissioni di ossido di zolfo né di piombo. Con la presentazione di Elysée 1.6i 16V Gnv e Xsara Picasso Hdi Fap Biodiesel, Citroén conferma la volontà di proporre veicoli sempre più rispettosi dell’ambiente, con qualunque carburante utilizzato. Grazie alla sua competenza tecnologica, Citroén ha concepito la Xsara Wrc, una vettura da competizione dalle alte prestazioni, che ha avuto modo di dimostrare nel corso della stagione 2003 del Campionato del Mondo Rally, in cui ha fatto vincere alla Marca il titolo di campione del Mondo Costruttori. Esposta nello stand Citroén al salone di Pechino, era rappresentata nella giornata dedicata alla stampa del 9 giugno, dal suo miglior ambasciatore, Sébastien Loeb, vice campione del Mondo rally 2003, il quale si è già aggiudicato tre delle cinque prove disputate quest’anno (il famosissimo Rally di Monte Carlo, il rally di Svezia e il rally di Cipro). Sébastien Loeb ha incontrato anche, giovedì 10 giugno, i piloti della scuderia Haidian, che vedranno due delle loro Fukang partecipare al campionato nazionale rally. |
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INTERNATIONAL MANAGEMENT PROGRAMME (IMP). UNA NUOVA E ORIGINALE INIZIATIVA DI FORMAZIONE PER I MANAGER CHE VOGLIONO AGGIORNARE O COMPLETARE LA PROPRIA PREPARAZIONE PROFESSIONALE |
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Milano, 15 giugno 2004 – L’international Management Programme (Imp) è una nuova iniziativa che propone Sda Bocconi ai dirigenti che, dopo una consolidata esperienza lavorativa, sono pronti ad affrontare il passaggio da un ruolo funzionale a uno più ampio in qualità di “senior manager”. Il corso si rivolge a un gruppo eterogeneo di figure professionali che siano interessate ad apprendere nuove abilità e idee attraverso il contatto con differenti ambienti e culture aziendali. Due le sessioni principali: l’edizione autunnale (da domenica 26 settembre ’04 a venerdì 15 ottobre ’04) e l’edizione primaverile (da domenica 15 maggio ’05 a venerdì 3 giugno ’05). Il corso è strutturato in modo tale da fornire ai manager le competenze necessarie per affrontare con successo le sfide quotidiane. Questi i tre punti essenziali: Costruzione del sapere: vengono proposti i più avanzati strumenti manageriali per la preparazione personale. Sviluppo della leadership:partendo da un’analisi dello stile di leadership proprio ed unico di ciascun partecipante, il corso punta a rafforzare e generare fiducia, scoprire e sviluppare talenti, pilotare il cambiamento vincendo la diffidenza. Direzione delle aziende: vengono esplorati gli ambienti di lavoro, i loro rapporti interni ed esterni, focalizzandosi sull’aumento dell’efficienza, la comprensione del cambiamento, la gestione della complessità attraverso la valutazione e misurazione delle performance. Gli obiettivi del corso si rivolgono sia ai partecipanti che all’azienda di riferimento. Per i partecipanti: costruire una solida rete di colleghi in tutto il mondo; consolidare ed aggiornare le capacità, sviluppando ed accrescendo nel contempo quelle già avviate; imparare da strumenti di insegnamento “atipici” che stimolino la consapevolezza. Per le aziende: promuovere il modello di manager che accresce, valorizzandolo, il successo dell’azienda; creare valore con beni immateriali; infine una rapida applicazione degli strumenti appresi e delle capacità di carattere internazionale dall’esperienza fatta durante il corso. Nel corso delle attività, i manager saranno coinvolti in un’esperienza unica: il “sailing and management”. Si tratta di un’opportunità di sviluppo manageriale con il fine di valorizzare le abilità in azione. La sede sarà una tipica località di mare italiana. I metodi d’insegnamento comprendono: sessioni giornaliere che includono lo studio di casi aziendali, simulazioni e business game; workshop (di etica aziendale, “doing business in”, management and fashion, abilità di negoziazione); attività all’aperto (“sailing and management”); testimonial (visiting professor, giornalisti, professionisti ed imprenditori). Infolink: www.Sdabocconi.it/imp |
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« PERCHE’ SCEGLIERE UNA SPECIALIZZAZIONE MBA STRATEGIA ACQUISTI » |
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Ginevra (74), 15 giugno 2004 - L’e.i.p.m., The European Institute of Purchasing Management, centro europeo di formazione alla “Funzione Acquisti”, rinforza il suo ruolo leader in Europa con il primo Mba “Specializzazione Strategia Acquisti”. L’eipm è il riferimento europeo degli istituti di formazione alla Funzione Acquisti. L’eipm forma a questa professione tutti i livelli, dal principiante allo “specialista” degli acquisti, attraverso corsi su misura in alternanza, cioè opportunamente suddivisi tra periodi lavorativi e di studio. Tale Mba “Specializzazione Strategia Acquisti” in lingua inglese permette ai quadri con elevato potenziale di sviluppare le competenze manageriali, di fornire i concetti e gli strumenti per mettere in opera la migliore strategia acquisti nell’impresa. In tredici anni, si sono diplomate centrotredici persone di quaranta nazionalità diverse. Un Mba “Specializzazione Strategia Acquisti” valorizza l’individuo e l’impresa... L’mba Strategia Acquisti è indicato ai quadri che svolgono o non svolgono un’attività nella Funzione Acquisti. Il profilo tipo del futuro diplomato è quello di un professionista dotato al 50% di una formazione di ingegnere e al 50% di una formazione superiore in “business”, fornito inoltre di un “vissuto internazionale”. Questo Mba specialistico offre ai quadri i mezzi per una personale evoluzione ai fini della carriera, grazie ai diversi argomenti affrontati ( finanza, strategia industriale, economia internazionale, sviluppo dei concetti di strategia acquisti, supply-chain e logistica, giurisprudenza, leadership, change management, global social responsability, comunicazione e marketing industriale ecc.) L’mba costituisce non solo un trampolino di lancio per l’impresa, ma anche per una realizzazione professionale personale. Grazie all’eccellente livello dei relatori (professori internazionali specializzati) e alla provenienza internazionale degli studenti (10 nazionalità per sessione) l’Mba è un ottimo mezzo per tessere l’indispensabile rete di relazioni alla base della professione, al fine di condividere e scambiare conoscenze per l’arricchimento delle esperienze personali. Arrivati a un terzo della formazione, gli studenti scelgono un progetto (approvato dalla propria impresa) che svilupperanno, seguiti dal loro coordinatore dell’Eipm, fino al termine del corso. Il successo di tale progetto condizionerà il conseguimento del diploma finale.Il programma in alternanza è pianificato in diciotto mesi con quattordici moduli di una settimana. L’investimento in questa formazione garantisce all’impresa lo sviluppo di una strategia acquisti personalizzata, acquisita durante il periodo di formazione del quadro. Mentre l’impegno e la motivazione dell’allievo dipendono dalla volontà personale avente per scopo un’evoluzione di carriera, l’investimento di 20.000 euro è finanziato dalle imprese. In effetti i managers dell’acquisto titolari della Funzione Acquisti titolari di un Mba specialistico si rivelano preziosi all’interno delle grandi imprese; queste non esitano quindi a investire in tali risorse a forte valore aggiunto che gestiscono quasi il 70% del prezzo di costo dei prodotti commercializzati. La prossima sessione dell’Mba Acquisti comincia nel gennaio 2005, ma l’Eipm apre sin da ora le iscrizioni in tutta Europa. I candidati saranno innanzitutto selezionati in base alla loro formazione ed esperienza professionale, poi saranno invitati ad un colloquio all’Eipm. Si tratta di un vero Mba europeo, nel cuore dell’Europa, alla periferia di Ginevra presso il campus di Archamps, in Alta Savoia. |
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