Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDì

Pagina1  Pagina2  Pagina3  Pagina4  Pagina5 
Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Settembre 2004
Pagina1
UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE PER LA RATIFICA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA ?  
 
Bruxelles, 13 settembre 2004 - Nel quadro del processo di ratifica del Trattato costituzionale che verrà firmato a Roma il 29 ottobre, Jo Leinen (Pse, De), presidente della commissione per gli affari costituzionali, ha presentato due interrogazioni orali, una al Consiglio e l'altra alla Commissione. Entrambe le istituzioni vengono interpellate sull'elaborazione di una strategia di comunicazione ai fini di un esito positivo delle procedure di ratifica della Costituzione. Al Consiglio è stato anche chiesto se è possibile definire un calendario coordinato per la ratifica del Trattato costituzionale. Ricordiamo che lo scorso 2 settembre Bernard Bot, Ministro degli Esteri olandese, in occasione di un'audizione alla commissione per gli affari costituzionali, aveva espresso delle perplessità sull'idea di coordinare le ratifiche, in quanto esse richiederebbero piuttosto un approccio diverso da Paese a Paese. Egli si era mostrato maggiormente ottimista sull'ipotesi di una strategia comune di comunicazione ed aveva ricordato l'appuntamento del 5 ottobre ad Amsterdam tra i Ministri degli Affari europei, che si riuniranno informalmente per discutere del tema «communicating Europe».  
   
   
UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE PER LA RATIFICA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA ?  
 
Bruxelles, 13 settembre 2004 - Nel quadro del processo di ratifica del Trattato costituzionale che verrà firmato a Roma il 29 ottobre, Jo Leinen (Pse, De), presidente della commissione per gli affari costituzionali, ha presentato due interrogazioni orali, una al Consiglio e l'altra alla Commissione. Entrambe le istituzioni vengono interpellate sull'elaborazione di una strategia di comunicazione ai fini di un esito positivo delle procedure di ratifica della Costituzione. Al Consiglio è stato anche chiesto se è possibile definire un calendario coordinato per la ratifica del Trattato costituzionale. Ricordiamo che lo scorso 2 settembre Bernard Bot, Ministro degli Esteri olandese, in occasione di un'audizione alla commissione per gli affari costituzionali, aveva espresso delle perplessità sull'idea di coordinare le ratifiche, in quanto esse richiederebbero piuttosto un approccio diverso da Paese a Paese. Egli si era mostrato maggiormente ottimista sull'ipotesi di una strategia comune di comunicazione ed aveva ricordato l'appuntamento del 5 ottobre ad Amsterdam tra i Ministri degli Affari europei, che si riuniranno informalmente per discutere del tema «communicating Europe».  
   
   
L'E-GOVERNMENT ITALIANO DA BOLZANO DIVENTA TRANSFRONTALIERO IL MINISTRO STANCA FIRMA CON IL PRESIDENTE DURNWALDER LA CONVENZIONE PER LA COSTITUZIONE DEL CENTRO DI COMPETENZA CON VALENZA INTERNAZIONALE  
 
Bolzano, 13 settembre 2004 - L'e-government italiano da Bolzano assume una valenza transfrontaliera. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, il 9 settembre, in occasione del convegno internazionale di Eurac sul "e-Government - situazione attuale e prospettive", ha infatti firmato con il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, una convenzione che istituisce il Centro di Competenza (Crc) per lo sviluppo dell'e-Government e della Società dell'Informazione, ma con una specifica valenza internazionale, a partire dalla vicina Austria. "Si tratta di un organismo che avrà il compito di facilitare, di orientare e favorire lo sviluppo di bisogni e domande del sistema degli Enti locali nel processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni locali attraverso l'innovazione tecnologica, per rendere più efficienti i loro rapporti con cittadini ed imprese. Il Crc per questo dovrà proporre metodologie, processi e soluzioni per cogliere il risultato atteso", ha detto il ministro Stanca. Nel suo intervento al convegno Eurac, il ministro ha fatto il punto sullo stato di attuazione della seconda fase dell'e-Government, ossia quella che tra l'altro estende il processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni a quelle di più piccole dimensioni, promuove la prassi del riuso delle soluzioni tecnologiche, introduce l'innovativo progetto di e-Democracy, ossia la partecipazione attiva dei cittadini ai processi decisionali degli amministratori locali mediante gli strumenti telematici. Stanca ha tra l'altro posto in evidenza come "la Provincia Autonoma di Bolzano nel panorama italiano sia tra le più attive nel ricorso alla Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni, l'Ict, e nell'e-Government, con una efficienza tipicamente mitteleuropea". In particolare, ha ricordato il ministro, i due progetti di e-Government della Provincia atesina sono "Wege 2000", che fornisce on line informazioni e servizi per l'uso e la manutenzione delle strade provinciali, e "Borstudio", che consente agli studenti universitari di presentare e seguire on-line l'iter della domanda di borsa di studio. "Entrambi i progetti", ha detto l'esponente di Governo, "sono in avanzato stadio di realizzazione ed hanno positivamente superato le verifiche del monitoraggio, tanto che sono candidabili per un possibile riuso". I due progetti hanno un valore di 1,35 milioni di euro e sono cofinanziati dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie per quasi mezzo milione di euro. A testimoniare l'impegno della Provincia Autonoma di Bolzano sul fronte dell'innovazione tecnologica, ci sono anche i due progetti presentati al bando di e-Democracy. Il primo si propone di coinvolgere i cittadini nell'elaborazione dei piani strategici della Provincia concernenti, ad esempio, la realizzazione di strade o la definizione dell'orario scolastico. Il secondo mira ad attivare, in occasione delle elezioni, specifici canali di comunicazione tra i candidati e gli elettori. Infine il ministro Stanca ha ricordato che la Provincia di Bolzano ha in corso di realizzazione pure un significativo progetto di e-Government per il sistema informativo sanitario locale, con un valore di 4 milioni di euro.  
   
   
L'E-GOVERNMENT ITALIANO DA BOLZANO DIVENTA TRANSFRONTALIERO IL MINISTRO STANCA FIRMA CON IL PRESIDENTE DURNWALDER LA CONVENZIONE PER LA COSTITUZIONE DEL CENTRO DI COMPETENZA CON VALENZA INTERNAZIONALE  
 
Bolzano, 13 settembre 2004 - L'e-government italiano da Bolzano assume una valenza transfrontaliera. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, il 9 settembre, in occasione del convegno internazionale di Eurac sul "e-Government - situazione attuale e prospettive", ha infatti firmato con il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, una convenzione che istituisce il Centro di Competenza (Crc) per lo sviluppo dell'e-Government e della Società dell'Informazione, ma con una specifica valenza internazionale, a partire dalla vicina Austria. "Si tratta di un organismo che avrà il compito di facilitare, di orientare e favorire lo sviluppo di bisogni e domande del sistema degli Enti locali nel processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni locali attraverso l'innovazione tecnologica, per rendere più efficienti i loro rapporti con cittadini ed imprese. Il Crc per questo dovrà proporre metodologie, processi e soluzioni per cogliere il risultato atteso", ha detto il ministro Stanca. Nel suo intervento al convegno Eurac, il ministro ha fatto il punto sullo stato di attuazione della seconda fase dell'e-Government, ossia quella che tra l'altro estende il processo di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni a quelle di più piccole dimensioni, promuove la prassi del riuso delle soluzioni tecnologiche, introduce l'innovativo progetto di e-Democracy, ossia la partecipazione attiva dei cittadini ai processi decisionali degli amministratori locali mediante gli strumenti telematici. Stanca ha tra l'altro posto in evidenza come "la Provincia Autonoma di Bolzano nel panorama italiano sia tra le più attive nel ricorso alla Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni, l'Ict, e nell'e-Government, con una efficienza tipicamente mitteleuropea". In particolare, ha ricordato il ministro, i due progetti di e-Government della Provincia atesina sono "Wege 2000", che fornisce on line informazioni e servizi per l'uso e la manutenzione delle strade provinciali, e "Borstudio", che consente agli studenti universitari di presentare e seguire on-line l'iter della domanda di borsa di studio. "Entrambi i progetti", ha detto l'esponente di Governo, "sono in avanzato stadio di realizzazione ed hanno positivamente superato le verifiche del monitoraggio, tanto che sono candidabili per un possibile riuso". I due progetti hanno un valore di 1,35 milioni di euro e sono cofinanziati dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie per quasi mezzo milione di euro. A testimoniare l'impegno della Provincia Autonoma di Bolzano sul fronte dell'innovazione tecnologica, ci sono anche i due progetti presentati al bando di e-Democracy. Il primo si propone di coinvolgere i cittadini nell'elaborazione dei piani strategici della Provincia concernenti, ad esempio, la realizzazione di strade o la definizione dell'orario scolastico. Il secondo mira ad attivare, in occasione delle elezioni, specifici canali di comunicazione tra i candidati e gli elettori. Infine il ministro Stanca ha ricordato che la Provincia di Bolzano ha in corso di realizzazione pure un significativo progetto di e-Government per il sistema informativo sanitario locale, con un valore di 4 milioni di euro.  
   
   
DISPONIBILE L'ULTIMA RICERCA SUL TITOLO DADA  
 
Firenze, 13 settembre 2004 - Dada S.p.a. Informa che è disponibile online l’ultima ricerca sul titolo Dada effettuata da Mediobanca e aggiornata ai dati relativi al secondo trimestre 2004. La ricerca intitolata “More efficient business model and still room for growth” è disponibile all’indirizzo che segue: www.Dada.net/investor_relation/presentazioni_finanziarie/analisi_sul_titolo  
   
   
DISPONIBILE L'ULTIMA RICERCA SUL TITOLO DADA  
 
Firenze, 13 settembre 2004 - Dada S.p.a. Informa che è disponibile online l’ultima ricerca sul titolo Dada effettuata da Mediobanca e aggiornata ai dati relativi al secondo trimestre 2004. La ricerca intitolata “More efficient business model and still room for growth” è disponibile all’indirizzo che segue: www.Dada.net/investor_relation/presentazioni_finanziarie/analisi_sul_titolo  
   
   
UNICREDIT: IL SECONDO TRIMESTRE CONFERMA IL TREND DEI PROFITTI: UTILE NETTO +25,1% QUOTE DI MERCATO IN COSTANTE CRESCITA SIA NEL RETAIL SIA NEL CORPORATE: CREDITI VERSO CLIENTELA +4,6% SU MARZO 2004  
 
Milano, 10 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato il 10 settembre i risultati consolidati del primo semestre del 2004(1). Il primo semestre dell'anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 1.049 milioni, grazie ad un secondo trimestre che ha registrato un utile netto di 583 milioni, in significativa accelerazione rispetto al primo trimestre dell'anno (+25%). La flessione dell'utile semestrale sull'anno precedente (-7,3%) risente ancora degli effetti negativi, sulla redditività bancaria, della flessione dei tassi di interesse in Italia e in Nuova Europa e della flessione del contributo dei profitti da operazioni finanziarie. Il Roe, anche per effetto della maggior patrimonializzazione, si è portato al 17,5%, in termini annualizzati, rispetto al 20,2% del primo semestre 2003 ed al 17,7% dell'intero esercizio. Al netto delle rettifiche di valore sugli avviamenti il Roe si colloca quasi al 20% (19,9% contro il 22,6 % del primo semestre 2003 ed il 20,1% dell'intero esercizio 2003). Il risultato di gestione raggiunge i 2.280 milioni e mostra una flessione del 10,6% a/a. La dinamica trimestrale di tale voce mette in evidenza un trend in progressivo miglioramento, con un incremento del 13% del secondo trimestre sul trimestre precedente. L'evoluzione del risultato di gestione è determinata da una contrazione a/a del margine d'intermediazione (-3,6% nel semestre), che presenta una crescita del 9% nel secondo trimestre sul primo, accompagnata da costi operativi in crescita del 2,7% a/a nel semestre e del 6,1% nel secondo trimestre sul primo. La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato il cost/income nel primo semestre 2004 al 56,2%, livello che si confronta con il 52,7% dello stesso periodo del 2003 e con il 55% di fine anno. Il margine d'interesse del primo semestre, pari a 2.520 milioni, registra una flessione del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2003, maturata essenzialmente a causa della riduzione dei tassi d'interesse, che si riflette nella contrazione dell'1,8% degli interessi netti, oltre che per i minori dividendi (-14,2%) rivenienti dall'attività di investment banking. Il profilo trimestrale degli interessi netti, tuttavia, conferma l'inversione di tendenza avviata nel primo trimestre dell'anno con una crescita di questa voce dell'1,8% nel secondo trimestre sul primo e del 4,3% nel primo semestre 2004 rispetto al secondo semestre 2003, sostenuta principalmente da un significativo incremento degli impieghi. I crediti verso clientela, pari a 133,2 miliardi, mostrano significativi incrementi sia sul marzo 2004 (+4,6%), sia sul dicembre 2003 (+5,1%) sia sul giugno 2003 (+10,8%), tutti incrementi calcolati su basi omogenee includendo l'apporto dell'acquisto del ramo mutui delle filiali italiane di Abbey National Bank, perfezionato nel dicembre dell'anno scorso. L'incremento degli impieghi è stato sostenuto sia dalla crescita dei mutui (+9,2% nel semestre e +18,4% su giugno 2003 a perimetro omogeneo), positivamente influenzata dall'andamento del mercato immobiliare e dai bassi tassi d'interesse, sia dei crediti per contratti di locazione finanziaria (+16,5% nel semestre e +31,5% rispetto a giugno 2003). La quota di mercato delle unità operanti in Italia registra un netto progresso portandosi a fine giugno al 10,88%, dal 10,74% di inizio anno (10,26% il valore comparabile del giugno 2003), grazie al miglior andamento rispetto al sistema nel medio-lungo termine, segmento nel quale la quota arriva all'11,03 dal 10,80% di dicembre e dal10,70% (comprensivo di Anbi) di giugno 2003. Il complesso dei crediti dubbi netti con clientela si è attestato a 4.850 milioni registrando un incremento del 2,9% da inizio anno imputabile prevalentemente alle sofferenze (2.549 milioni, +7,4%), la cui crescita è peraltro quasi interamente compensata dalla riduzione degli incagli (2.004 milioni, -7,1%), ed all'aumento dei crediti in corso di ristrutturazione. I crediti dubbi registrano invece una flessione del 2% rispetto a marzo grazie alla favorevole dinamica degli incagli (-6,2% nel trimestre). Segnali di miglioramento della qualità del credito vengono dai flussi netti da crediti in bonis a crediti dubbi, che mostrano una significativa contrazione nel secondo trimestre rispetto al primo (372 milioni contro 642 milioni). Il rapporto tra totale crediti dubbi netti e totale dei crediti è migliorato nei sei mesi passando dal 3,72% di dicembre 2003 al 3,64% di giugno 2004. Il rapporto sofferenze nette su crediti si è attestato su livelli non distanti dal fine anno (1,91% contro 1,87%). Il rapporto di copertura sul totale dei crediti dubbi risulta pari al 47,2% e quello sulle sofferenze si attesta al 59,3%, entrambi in miglioramento rispetto al marzo 2004. La raccolta diretta si attesta su un livello di 139,8 miliardi, in aumento dell'1,4% nel trimestre, del 3,3% su dicembre e del 9,8% a/a . La raccolta indiretta si colloca a 248 miliardi, un valore superiore di 11 miliardi a quello di dicembre (+4,7%), con un incremento dell'8,1% rispetto al giugno 2003. All'interno del comparto evolvono positivamente sia la componente amministrata (+4,3% nel semestre e +7,7% su base annua), sia quella gestita (+5,1% da inizio anno e +8,6% nei dodici mesi). I proventi di intermediazione e diversi, con una crescita del 7,2% tra il primo e secondo trimestre, raggiungono a fine giugno i 2.683 milioni, un livello peraltro inferiore del 4,6% rispetto al primo semestre 2003, per effetto della marcata contrazione dei profitti da operazioni finanziarie (-25%), solo in parte compensata dall'andamento positivo delle altre componenti. La flessione dei profitti da operazioni finanziarie (587 milioni nel semestre contro i 785 del corrispondente periodo del 2003) è spiegata principalmente dalla contrazione della vendita di derivati alla clientela corporate. Quest'ultima voce dei ricavi aveva mostrato una significativa accelerazione nel primo semestre 2003, derivante anche da condizioni di mercato caratterizzate da una elevata volatilità dei tassi. Nel secondo trimestre i profitti da operazioni finanziarie si sono mantenuti su un livello di assoluto rilievo, 295 milioni, segnalando un significativo rallentamento della discesa rispetto all'anno precedente e confermando una ripresa rispetto alla seconda metà del 2003. Le commissioni nette registrano un incremento del 2% rispetto al primo semestre 2003, grazie all'aumento di quelle relative ai crediti di firma e finanziamenti (+11,2%), riconducibili principalmente all'attività della Divisione Corporate. Le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si mantengono invece di poco sotto al corrispondente periodo dell'anno precedente (-1,4%). Tra queste ultime si registra una significativa ripresa di quelle sui fondi d'investimento (+11,3%), correlata sia all'aumento della raccolta e dei patrimoni, sia al maggior peso della componente azionaria con commissioni di gestione più elevate. In crescita anche le commissioni sulle gestioni patrimoniali (+25,4%) e sulle altre attività dell'area titoli (raccolta ordini, banca depositaria e altri servizi amministrativi). La dinamica trimestrale delle commissioni nette mostra una crescita del 7% nel secondo trimestre sul primo. I costi operativi, pari a 2.923 milioni nel semestre, registrano un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. All'interno della voce le spese per il personale crescono del 3,1%, mentre il maggior aumento delle altre spese amministrative (+3,4%) è in parte compensato dalla riduzione delle rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali (al netto degli avviamenti, -2,7%). L'apporto della componente straordinaria è stato pari a 102 milioni, contro i 69 milioni del primo semestre 2003, l'importo più significativo che ha inciso su tale voce riguarda 115 milioni (+ 57 milioni sul primo semestre 2003) di accantonamenti precedentemente costituiti, dei quali 67 relativi al cosiddetto "disinquinamento fiscale", ovvero al recupero di importi in precedenza accantonati a fini fiscali e non più consentiti in base alla nuova normativa societaria Le rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento sono pari a 143 milioni (7 milioni in più rispetto al primo semestre 2003), di cui 51 milioni relativi al Gruppo Pioneer e 35 milioni a Pekao. L'aumento è sostanzialmente spiegato dalle rettifiche sulle nuove acquisizioni per complessivi 11 milioni (in particolare su Anbi, Ing e sulle nuove quote di Cassa Risparmio di Carpi e Locat). Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 36 milioni, contro i 134 milioni del primo semestre 2003. In tale importo sono compresi stanziamenti relativi a revocatorie, a cause in corso e altri rischi (17 milioni). Le rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, raggiungono i 438 milioni, contro i 363 milioni del primo semestre 2003. L'aumento (75 milioni) è essenzialmente spiegato dalle maggiori rettifiche delle Divisioni Retail e Corporate legate al deterioramento del ciclo economico. Lo stock di rettifiche per rischio fisiologico insito nei crediti vivi si è incrementato di circa 100 milioni rispetto a dicembre 2003 a seguito di accantonamenti (al netto degli utilizzi) in buona parte apportati a fronte di esposizioni nei confronti di settori industriali, tra cui quello automobilistico, che più stanno risentendo dell'attuale debolezza congiunturale. Le imposte sul reddito, pari a 631 milioni, registrano una riduzione del 19,3% rispetto al primo semestre 2003, beneficiando degli effetti del consolidato fiscale che, dal corrente esercizio, consente alle società di recuperare le imposte in caso di reddito imponibile negativo. In rapporto all'utile lordo l'incidenza delle imposte scende così al 35,7%, rispetto al 39% dell'ultimo bilancio. L'utile di periodo si porta così a 1.134 milioni, con una riduzione del 5,7% sul primo semestre 2003. La quota di terzi di tale utile, pari a 85 milioni, registra un aumento di 15 milioni, correlato essenzialmente all'incremento dell'utile del Gruppo Pekao. Infine l'utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a 1.049 milioni, in flessione del 7,3% rispetto ai 1.132 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il Core Tier 1 si attesta al 7,37% a fine giugno 2004 da 6,97% di dicembre 2003, il Total Capital Ratio raggiunge l' 11,47% (da 11,12% nel dicembre 2003). La struttura del Gruppo (2) a fine giugno 2004 era composta da un organico di 69.248 dipendenti ( +186 unità rispetto al dicembre 2003 e +371 unità a/a) e da una rete di 4.536 sportelli (-27 su fine 2003, -10 a/a). Nell'ambito della revisione della struttura organizzativa, l'Internal Audit, già in diretto riporto al Presidente, è ora posto in riporto al Consiglio di Amministrazione nel suo complesso, in adesione alle indicazioni della Banca Centrale. La Divisione Retail La Divisione Retail ha registrato nel primo semestre un utile netto di 258 milioni (-28,3% rispetto a giugno 2003, +3,1% 2Trim/1trim). Il margine d'interesse si attesta nel semestre a 1.141 milioni, in diminuzione del 7,8% a/a. Tale dinamica risente dell'effetto della riduzione dei tassi solo in parte compensato dalla sensibile crescita dei finanziamenti concessi alla clientela. Da sottolineare invece l'incremento del margine di interesse tra il primo ed il secondo trimestre 2004 dovuto all'aumento dei volumi di impiego (+4,6%) in presenza di una lieve ripresa dei tassi di mercato. I crediti verso la clientela (esclusi pronti contro termine) ammontano complessivamente ad oltre 52,4 miliardi (+7,5% su dicembre e +13,4% a/a su basi omogenee). Un andamento spiegato dalla crescita dei mutui residenziali (+11% su dicembre), del credito al consumo (+7,8% su dicembre) e da una ripresa dei crediti allo small business (+4,2% su fine anno). I crediti dubbi si attestano a giugno a 2.114 milioni (contro i 1.997 milioni di fine 2003), con una riduzione nel semestre della loro incidenza sul totale degli impieghi dal 4,09% al 4,03%, il rapporto di copertura si mantiene sostanzialmente stabile (37,6% a giugno 2004 contro il 37,8% di dicembre). La raccolta diretta raggiunge 63,9 miliardi (+6,2% su dicembre; +15,2% a/a), di cui più di 41 miliardi costituita da poste a vista, che crescono del 4,8% anno su anno. Le commissioni nette registrano una flessione nel semestre sullo stesso semestre del 2003 (-10,6%), che rispecchia un mutamento della politica commerciale, in linea con le strategie di Divisione, volta a privilegiare il collocamento di prodotti di gestione del risparmio con un maggiore peso delle commissioni ricorrenti su quelle una tantum up-front. Positivo il trend del secondo trimestre, che evidenzia un incremento di 22 milioni nel complesso delle commissioni nette. Soddisfacente l'andamento della raccolta indiretta che si attesta a 120 miliardi (+3,2% rispetto a giugno 2003), di cui oltre 67 miliardi di risparmio amministrato (+4,3 a/a) e oltre 52 miliardi di risparmio gestito (+2,0% a/a). Il margine d'intermediazione a giugno 2004 è pertanto pari a 2.074 milioni, in diminuzione del 7,8% rispetto al primo semestre 2003. I costi operativi si attestano a 1.468 milioni, in aumento dell'1,9% rispetto a giugno 2003. L'incremento è da collegare all'aumento delle spese del personale (770 milioni, +3,1%, con trend in calo dal primo al secondo trimestre), che hanno risentito di adeguamenti contrattuali andati a regime nella seconda metà del 2003 e nei primi mesi del 2004. Il confronto con l'esercizio precedente è peraltro viziato dal fatto che quest'ultimo non include i costi del personale ex-Anbi (solo +1,9% la crescita su basi omogenee). In crescita anche le altre spese amministrative (654 milioni, +1,4%) soprattutto su componenti di non diretto governo: gli incrementi tariffari postali e telefonici hanno infatti annullato l'effetto della riduzione dei costi su cancelleria, rappresentanza e servizi resi. In netto calo le spese per ammortamenti, pari a 44 milioni (-10,2% rispetto all'esercizio precedente) grazie alla riduzione della base patrimoniale da esercizi pregressi da ammortizzare. Il rapporto tra costi e ricavi si attesta a giugno 2004 al 70,8%, in aumento rispetto al 64% del primo semestre 2003 ma con segnali di riduzione rispetto al primo trimestre dell'esercizio in corso. Il risultato di gestione raggiunge a giugno i 606 milioni, in riduzione del 25% a/a, il secondo trimestre però evidenzia una crescita sul primo del 4,7%. Gli accantonamenti e le rettifiche si portano a 144 milioni (+23,1% rispetto a giugno 2003) a causa dell'incrementata attività creditizia e di un leggero peggioramento della qualità del credito ascrivibile alla congiuntura economica che ha determinato un peggioramento della probabilità di default delle controparti creditizie. A giugno 2004 gli sportelli della Divisione Retail ammontano a 2.837, -61 unità sul dicembre 2003. Il numero dei dipendenti raggiunge 25.467 unità, sostanzialmente stabili sul fine anno (25.468). La Divisione Corporate & Investment Banking L'utile del periodo relativo ai primi sei mesi di esercizio registrato dalla Divisione Corporate si attesta a 554 milioni (+25,2% 2Trim/1trim, -12,8% rispetto al giugno 2003). Il margine d'intermediazione si attesta a 1.622 milioni, in riduzione dell'8,5% sul primo semestre 2003. Tale risultato è spiegato da una sostanziale stabilità del margine d'interesse (751 milioni, -0,5% a/a), da una crescita delle commissioni e altri proventi netti (361 milioni, +8,4%) più che compensato dalla flessione dei profitti da operazioni finanziarie (510 milioni, -25,5% a/a). Quest'ultima voce risente del rallentamento dell'attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate (da 472 milioni nel primo semestre 2003 a 244 milioni di giugno 2004), parzialmente compensata dall'aumento dei derivati sulla clientela istituzionale (da 93 milioni nel primo semestre 2003 a 135 milioni, +45,2%). L'andamento trimestrale mostra una crescita del margine d'intermediazione del 13% sul marzo 2004 grazie al positivo contributo di tutte le voci di ricavo. Più in dettaglio, il margine d'interesse mostra un incremento del 4,6%, le commissioni salgono del 27,3%, i profitti da operazioni finanziarie registrano una crescita del 23,6% legata ad una ripresa dell'attività del collocamento dei prodotti derivati capace di produrre ricavi superiori a quelli registrati nei tre trimestri precedenti. La dinamica del margine d'interesse è spiegata dall'incremento dei crediti a clientela della divisione (al netto dei pronti contro termine), che raggiungono i 63,0 miliardi (+10,2% a/a, +3,1% sul primo trimestre), principalmente grazie alla crescita degli impieghi in Unicredit Banca d'Impresa (47,5 miliardi, +10,5% a/a, +3,8% su marzo 2004), particolarmente concentrata sulle medie imprese (28,5 miliardi, +5,4% su marzo 2004), che rappresentano la clientela core della banca. L'andamento dello spread medio sugli impieghi è sostanzialmente stabile al 2,31% (2,32% sia a marzo 2004 sia a dicembre 2003). I crediti dubbi netti della Divisione ammontano a 1.760 milioni (+10,4% su dicembre 2003, ma -2,6% su marzo 2004), le sofferenze nette a 1.096 milioni (+11% su fine anno, +3,9% su marzo 2004). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti si attesta al 2,71% (dal 2,51% di dicembre 2003), il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti all'1,69, in lieve aumento su dicembre 2003 (1,56%), ma sostanzialmente stabile sul primo trimestre 2004. I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine e dei titoli, sono pari a 11,7 miliardi, in crescita del 10,3% a/a, (+7,7% su dicembre 2003). I costi operativi sono pari a 502 milioni, in calo del 3,1% a/a (+5,7% 2Trim/1trim04). Più in dettaglio, si riducono le spese per il personale (-4% a/a, sostanzialmente stabili sull'ultimo trimestre), malgrado la crescita del personale (+127 unità a/a), sia le altre spese e gli ammortamenti (-2,1% a/a, +11,7% 2Trim/1trim04). L'aumento nel secondo trimestre delle altre spese amministrative riflette il maggior volume di servizi erogati (in particolare Corporate Finance), spese in larga parte recuperate dalla clientela in termini di commissioni. Il Cost/income Ratio della Divisione passa dal 29,2% di giugno 2003 al 30,9% nel primo semestre 2004. Il risultato di gestione raggiunge 1.120 milioni (-10,8% a/a), ma in consistente ripresa (+16,6%) 2Trim/1trim04. Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette si attestano a 259 milioni (+8,8% a/a). A giugno 2004 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 241 (+27 su dicembre 2003), il numero dei dipendenti raggiunge 6.367 unità (+47 su fine 2003, +127 a/a). La Divisione Private & Asset Management La Divisione Private & Asset Management chiude il primo semestre del 2004 con un utile netto di pertinenza del Gruppo di 159 milioni, in crescita del 26,2% sullo stesso periodo dell'anno precedente, il secondo trimestre conferma una progressione degli utili (+ 37,3% sul trimestre precedente). Il risultato di gestione si attesta a 198 milioni, in crescita del 13,1% sul primo semestre del 2003, con un secondo trimestre dell'anno in linea con il primo (98 milioni contro 100 milioni). Il margine d'intermediazione raggiunge 570 milioni (+10% a/a), grazie alla crescita del margine d'interesse (+4,3% a/a) e ad un incremento del 10,6% a/a dei ricavi da servizi (commissioni e altri proventi netti). Più in dettaglio, questi ultimi sono stati influenzati positivamente da un aumento delle masse medie gestite da Pioneer (+14% circa a/a), accompagnato da un miglioramento dell'asset mix (diminuzione della componente obbligazionaria e maggiore incidenza degli hedge funds) e da una più elevata produttività dei promotori finanziari di Xelion (totale attività finanziarie pro capite da 4,6 di dicembre 2003 a 5,1 milioni di giugno 2004, +10,9%). I costi operativi (inclusi ammortamenti per 15 milioni) si attestano a 372 milioni, in crescita dell'8,5% a/a, +2,2% la crescita tra il secondo e il primo trimestre 2004. Tale dinamica è spiegata principalmente: dai costi per il rafforzamento degli organici e delle spese progettuali di Unicredit Private Banking; dai costi di recruiting dei promotori finanziari e di integrazione della rete ex-Ing ; dagli oneri e dagli investimenti per lo sviluppo, l'integrazione e la ristrutturazione della divisione Asset Management e, infine, dalle spese per il lancio di nuovi prodotti Pioneer. Il cost-to-income ratio della Divisione si attesta al 65,3%; in miglioramento di quasi un punto percentuale sul primo semestre dell'esercizio precedente. La Divisione Private & Asset Management gestisce ed amministra circa 161 miliardi di attività finanziarie (+9,5% a/a, +5,1% su dicembre 2003). L'incremento delle masse sull'anno precedente, favorito anche dall'andamento dei mercati finanziari, è frutto di una raccolta netta positiva in tutte le business unit della Divisione. In particolare, Pioneer Investments, ha chiuso il primo semestre del 2004 con vendite nette pari a oltre 2 miliardi, con un andamento positivo in tutte le sue divisioni (Italia, Usa, International e Nuova Europa). Il patrimonio gestito ha raggiunto i 124,7 miliardi, in crescita del 4,7% su dicembre 2003 e del 9,4% a/a. Xelion ha realizzato una raccolta netta totale nel semestre di 1.026 milioni con una quota di mercato del 24,4%, che ha confermato la leadership della società nella classifica del settore delle reti di vendita (fonte: Assoreti). La Divisione Nuova Europa Nel corso del primo semestre del 2004, grazie a sviluppi interni favorevoli e al miglioramento dello scenario internazionale, quasi tutti i paesi della Nuova Europa hanno sperimentato una dinamica del Pil particolarmente sostenuta. Inoltre, il processo di convergenza economica e legislativa da tempo in atto nella regione ai fini dell'adesione all'Unione Europea, ha determinato, nel suo complesso, una riduzione del rischio paese. Di seguito un'analisi delle principali componenti economico-patrimoniali della Divisione nel primo semestre dell'anno, valorizzate a cambi costanti. L'utile del periodo della Divisione si è attestato a 259 milioni, di cui 178 milioni di pertinenza del Gruppo, con un aumento del 17,7% a/a (+14% 2Trim/1trim04). Il margine di intermediazione è pari a 853 milioni, in crescita del 5% a/a (+2,1% 2Trim/1trim04), principalmente trainato dalle commissioni e altri proventi netti (264 milioni, +25,1% a/a, +21,8% 2Trim/1trim04) a conferma della capacità commerciale delle banche e dello sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito. Tale positiva evoluzione è stata in parte controbilanciata da una riduzione dei profitti da operazioni finanziarie (53 milioni, -25,4% a/a, -56,8% 2Trim/1trim04) legata al mark to market di alcuni titoli in portafoglio (in Pekao, Kfs e soprattutto Zaba) penalizzati da condizioni non favorevoli di mercato. Il margine d'interesse (536 milioni) aumenta dell'1,1% a/a, nonostante una leggera contrazione in Pekao pienamente compensata dalle altre banche della divisione, soprattutto grazie all'incremento dei volumi di impiego. I crediti verso la clientela(3) della divisione si attestano a 12,7 miliardi, in crescita del 4,1% a/a e del 4,6% su dicembre 2003. I debiti verso clientela (4) raggiungono i 20,7 miliardi, sostanzialmente stabili sul fine anno (-0,3% ed in aumento dell'1,6 a/a). I crediti dubbi netti raggiungono 895 milioni (-12,4% su dicembre 2003), le sofferenze nette sono pari a 375 milioni (-5,1% su dicembre 2003). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti evidenzia un'ulteriore significativa riduzione, migliorando dall'8,6% di fine anno al 7,0% di giugno 2004. Il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti passa dal 3,33% di dicembre 2003 al 2,95% di giugno 2004. La politica di controllo delle spese adottata dalle banche della Nuova Europa si è tradotta in un limitato aumento dei costi operativi sul primo semestre del 2003 (464 milioni, +2,7% a/a, +5,4% 2Trim/1trim04). Più in dettaglio, tale andamento è principalmente spiegato da un aumento del 22% delle altre spese amministrative in Zagrebacka, legato alle due operazioni straordinarie del primo semestre 2004 (integrazione di Varadinska banka in Zaba e fusione tra le due controllate bosniache) e agli investimenti realizzati nelle banche minori per finanziare la crescita organica nelle regioni a presenza marginale. Il rapporto Cost/income della divisione raggiunge il 54,4% nei primi sei mesi del 2004, in significativo miglioramento rispetto al 55,7% del primo semestre 2003. Il risultato di gestione si attesta a 389 milioni, in aumento dell'8,1% a/a. Il buon controllo del rischio di credito si traduce in una riduzione degli accantonamenti e rettifiche nette di valore (67 milioni, -11,8% a/a, -8,6% sul primo trimestre 2004), accompagnata da un miglioramento del coverage ratio sulle sofferenze (da 81,3% a fine 2003 a 83,2%) e sui crediti dubbi (da 64,1% di dicembre 2003 a 68,5%). A giugno 2004 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.818 unità (5) (-221 su dicembre, -528 a/a), gli sportelli (6) ammontano a 1.287 (+6 su dicembre 2003, +8 a/a).  
   
   
UNICREDIT: IL SECONDO TRIMESTRE CONFERMA IL TREND DEI PROFITTI: UTILE NETTO +25,1% QUOTE DI MERCATO IN COSTANTE CRESCITA SIA NEL RETAIL SIA NEL CORPORATE: CREDITI VERSO CLIENTELA +4,6% SU MARZO 2004  
 
Milano, 10 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato il 10 settembre i risultati consolidati del primo semestre del 2004(1). Il primo semestre dell'anno si è chiuso per il Gruppo con un utile netto di 1.049 milioni, grazie ad un secondo trimestre che ha registrato un utile netto di 583 milioni, in significativa accelerazione rispetto al primo trimestre dell'anno (+25%). La flessione dell'utile semestrale sull'anno precedente (-7,3%) risente ancora degli effetti negativi, sulla redditività bancaria, della flessione dei tassi di interesse in Italia e in Nuova Europa e della flessione del contributo dei profitti da operazioni finanziarie. Il Roe, anche per effetto della maggior patrimonializzazione, si è portato al 17,5%, in termini annualizzati, rispetto al 20,2% del primo semestre 2003 ed al 17,7% dell'intero esercizio. Al netto delle rettifiche di valore sugli avviamenti il Roe si colloca quasi al 20% (19,9% contro il 22,6 % del primo semestre 2003 ed il 20,1% dell'intero esercizio 2003). Il risultato di gestione raggiunge i 2.280 milioni e mostra una flessione del 10,6% a/a. La dinamica trimestrale di tale voce mette in evidenza un trend in progressivo miglioramento, con un incremento del 13% del secondo trimestre sul trimestre precedente. L'evoluzione del risultato di gestione è determinata da una contrazione a/a del margine d'intermediazione (-3,6% nel semestre), che presenta una crescita del 9% nel secondo trimestre sul primo, accompagnata da costi operativi in crescita del 2,7% a/a nel semestre e del 6,1% nel secondo trimestre sul primo. La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato il cost/income nel primo semestre 2004 al 56,2%, livello che si confronta con il 52,7% dello stesso periodo del 2003 e con il 55% di fine anno. Il margine d'interesse del primo semestre, pari a 2.520 milioni, registra una flessione del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2003, maturata essenzialmente a causa della riduzione dei tassi d'interesse, che si riflette nella contrazione dell'1,8% degli interessi netti, oltre che per i minori dividendi (-14,2%) rivenienti dall'attività di investment banking. Il profilo trimestrale degli interessi netti, tuttavia, conferma l'inversione di tendenza avviata nel primo trimestre dell'anno con una crescita di questa voce dell'1,8% nel secondo trimestre sul primo e del 4,3% nel primo semestre 2004 rispetto al secondo semestre 2003, sostenuta principalmente da un significativo incremento degli impieghi. I crediti verso clientela, pari a 133,2 miliardi, mostrano significativi incrementi sia sul marzo 2004 (+4,6%), sia sul dicembre 2003 (+5,1%) sia sul giugno 2003 (+10,8%), tutti incrementi calcolati su basi omogenee includendo l'apporto dell'acquisto del ramo mutui delle filiali italiane di Abbey National Bank, perfezionato nel dicembre dell'anno scorso. L'incremento degli impieghi è stato sostenuto sia dalla crescita dei mutui (+9,2% nel semestre e +18,4% su giugno 2003 a perimetro omogeneo), positivamente influenzata dall'andamento del mercato immobiliare e dai bassi tassi d'interesse, sia dei crediti per contratti di locazione finanziaria (+16,5% nel semestre e +31,5% rispetto a giugno 2003). La quota di mercato delle unità operanti in Italia registra un netto progresso portandosi a fine giugno al 10,88%, dal 10,74% di inizio anno (10,26% il valore comparabile del giugno 2003), grazie al miglior andamento rispetto al sistema nel medio-lungo termine, segmento nel quale la quota arriva all'11,03 dal 10,80% di dicembre e dal10,70% (comprensivo di Anbi) di giugno 2003. Il complesso dei crediti dubbi netti con clientela si è attestato a 4.850 milioni registrando un incremento del 2,9% da inizio anno imputabile prevalentemente alle sofferenze (2.549 milioni, +7,4%), la cui crescita è peraltro quasi interamente compensata dalla riduzione degli incagli (2.004 milioni, -7,1%), ed all'aumento dei crediti in corso di ristrutturazione. I crediti dubbi registrano invece una flessione del 2% rispetto a marzo grazie alla favorevole dinamica degli incagli (-6,2% nel trimestre). Segnali di miglioramento della qualità del credito vengono dai flussi netti da crediti in bonis a crediti dubbi, che mostrano una significativa contrazione nel secondo trimestre rispetto al primo (372 milioni contro 642 milioni). Il rapporto tra totale crediti dubbi netti e totale dei crediti è migliorato nei sei mesi passando dal 3,72% di dicembre 2003 al 3,64% di giugno 2004. Il rapporto sofferenze nette su crediti si è attestato su livelli non distanti dal fine anno (1,91% contro 1,87%). Il rapporto di copertura sul totale dei crediti dubbi risulta pari al 47,2% e quello sulle sofferenze si attesta al 59,3%, entrambi in miglioramento rispetto al marzo 2004. La raccolta diretta si attesta su un livello di 139,8 miliardi, in aumento dell'1,4% nel trimestre, del 3,3% su dicembre e del 9,8% a/a . La raccolta indiretta si colloca a 248 miliardi, un valore superiore di 11 miliardi a quello di dicembre (+4,7%), con un incremento dell'8,1% rispetto al giugno 2003. All'interno del comparto evolvono positivamente sia la componente amministrata (+4,3% nel semestre e +7,7% su base annua), sia quella gestita (+5,1% da inizio anno e +8,6% nei dodici mesi). I proventi di intermediazione e diversi, con una crescita del 7,2% tra il primo e secondo trimestre, raggiungono a fine giugno i 2.683 milioni, un livello peraltro inferiore del 4,6% rispetto al primo semestre 2003, per effetto della marcata contrazione dei profitti da operazioni finanziarie (-25%), solo in parte compensata dall'andamento positivo delle altre componenti. La flessione dei profitti da operazioni finanziarie (587 milioni nel semestre contro i 785 del corrispondente periodo del 2003) è spiegata principalmente dalla contrazione della vendita di derivati alla clientela corporate. Quest'ultima voce dei ricavi aveva mostrato una significativa accelerazione nel primo semestre 2003, derivante anche da condizioni di mercato caratterizzate da una elevata volatilità dei tassi. Nel secondo trimestre i profitti da operazioni finanziarie si sono mantenuti su un livello di assoluto rilievo, 295 milioni, segnalando un significativo rallentamento della discesa rispetto all'anno precedente e confermando una ripresa rispetto alla seconda metà del 2003. Le commissioni nette registrano un incremento del 2% rispetto al primo semestre 2003, grazie all'aumento di quelle relative ai crediti di firma e finanziamenti (+11,2%), riconducibili principalmente all'attività della Divisione Corporate. Le commissioni sui servizi di gestione e amministrazione del risparmio si mantengono invece di poco sotto al corrispondente periodo dell'anno precedente (-1,4%). Tra queste ultime si registra una significativa ripresa di quelle sui fondi d'investimento (+11,3%), correlata sia all'aumento della raccolta e dei patrimoni, sia al maggior peso della componente azionaria con commissioni di gestione più elevate. In crescita anche le commissioni sulle gestioni patrimoniali (+25,4%) e sulle altre attività dell'area titoli (raccolta ordini, banca depositaria e altri servizi amministrativi). La dinamica trimestrale delle commissioni nette mostra una crescita del 7% nel secondo trimestre sul primo. I costi operativi, pari a 2.923 milioni nel semestre, registrano un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. All'interno della voce le spese per il personale crescono del 3,1%, mentre il maggior aumento delle altre spese amministrative (+3,4%) è in parte compensato dalla riduzione delle rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali (al netto degli avviamenti, -2,7%). L'apporto della componente straordinaria è stato pari a 102 milioni, contro i 69 milioni del primo semestre 2003, l'importo più significativo che ha inciso su tale voce riguarda 115 milioni (+ 57 milioni sul primo semestre 2003) di accantonamenti precedentemente costituiti, dei quali 67 relativi al cosiddetto "disinquinamento fiscale", ovvero al recupero di importi in precedenza accantonati a fini fiscali e non più consentiti in base alla nuova normativa societaria Le rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento sono pari a 143 milioni (7 milioni in più rispetto al primo semestre 2003), di cui 51 milioni relativi al Gruppo Pioneer e 35 milioni a Pekao. L'aumento è sostanzialmente spiegato dalle rettifiche sulle nuove acquisizioni per complessivi 11 milioni (in particolare su Anbi, Ing e sulle nuove quote di Cassa Risparmio di Carpi e Locat). Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 36 milioni, contro i 134 milioni del primo semestre 2003. In tale importo sono compresi stanziamenti relativi a revocatorie, a cause in corso e altri rischi (17 milioni). Le rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, raggiungono i 438 milioni, contro i 363 milioni del primo semestre 2003. L'aumento (75 milioni) è essenzialmente spiegato dalle maggiori rettifiche delle Divisioni Retail e Corporate legate al deterioramento del ciclo economico. Lo stock di rettifiche per rischio fisiologico insito nei crediti vivi si è incrementato di circa 100 milioni rispetto a dicembre 2003 a seguito di accantonamenti (al netto degli utilizzi) in buona parte apportati a fronte di esposizioni nei confronti di settori industriali, tra cui quello automobilistico, che più stanno risentendo dell'attuale debolezza congiunturale. Le imposte sul reddito, pari a 631 milioni, registrano una riduzione del 19,3% rispetto al primo semestre 2003, beneficiando degli effetti del consolidato fiscale che, dal corrente esercizio, consente alle società di recuperare le imposte in caso di reddito imponibile negativo. In rapporto all'utile lordo l'incidenza delle imposte scende così al 35,7%, rispetto al 39% dell'ultimo bilancio. L'utile di periodo si porta così a 1.134 milioni, con una riduzione del 5,7% sul primo semestre 2003. La quota di terzi di tale utile, pari a 85 milioni, registra un aumento di 15 milioni, correlato essenzialmente all'incremento dell'utile del Gruppo Pekao. Infine l'utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a 1.049 milioni, in flessione del 7,3% rispetto ai 1.132 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Il Core Tier 1 si attesta al 7,37% a fine giugno 2004 da 6,97% di dicembre 2003, il Total Capital Ratio raggiunge l' 11,47% (da 11,12% nel dicembre 2003). La struttura del Gruppo (2) a fine giugno 2004 era composta da un organico di 69.248 dipendenti ( +186 unità rispetto al dicembre 2003 e +371 unità a/a) e da una rete di 4.536 sportelli (-27 su fine 2003, -10 a/a). Nell'ambito della revisione della struttura organizzativa, l'Internal Audit, già in diretto riporto al Presidente, è ora posto in riporto al Consiglio di Amministrazione nel suo complesso, in adesione alle indicazioni della Banca Centrale. La Divisione Retail La Divisione Retail ha registrato nel primo semestre un utile netto di 258 milioni (-28,3% rispetto a giugno 2003, +3,1% 2Trim/1trim). Il margine d'interesse si attesta nel semestre a 1.141 milioni, in diminuzione del 7,8% a/a. Tale dinamica risente dell'effetto della riduzione dei tassi solo in parte compensato dalla sensibile crescita dei finanziamenti concessi alla clientela. Da sottolineare invece l'incremento del margine di interesse tra il primo ed il secondo trimestre 2004 dovuto all'aumento dei volumi di impiego (+4,6%) in presenza di una lieve ripresa dei tassi di mercato. I crediti verso la clientela (esclusi pronti contro termine) ammontano complessivamente ad oltre 52,4 miliardi (+7,5% su dicembre e +13,4% a/a su basi omogenee). Un andamento spiegato dalla crescita dei mutui residenziali (+11% su dicembre), del credito al consumo (+7,8% su dicembre) e da una ripresa dei crediti allo small business (+4,2% su fine anno). I crediti dubbi si attestano a giugno a 2.114 milioni (contro i 1.997 milioni di fine 2003), con una riduzione nel semestre della loro incidenza sul totale degli impieghi dal 4,09% al 4,03%, il rapporto di copertura si mantiene sostanzialmente stabile (37,6% a giugno 2004 contro il 37,8% di dicembre). La raccolta diretta raggiunge 63,9 miliardi (+6,2% su dicembre; +15,2% a/a), di cui più di 41 miliardi costituita da poste a vista, che crescono del 4,8% anno su anno. Le commissioni nette registrano una flessione nel semestre sullo stesso semestre del 2003 (-10,6%), che rispecchia un mutamento della politica commerciale, in linea con le strategie di Divisione, volta a privilegiare il collocamento di prodotti di gestione del risparmio con un maggiore peso delle commissioni ricorrenti su quelle una tantum up-front. Positivo il trend del secondo trimestre, che evidenzia un incremento di 22 milioni nel complesso delle commissioni nette. Soddisfacente l'andamento della raccolta indiretta che si attesta a 120 miliardi (+3,2% rispetto a giugno 2003), di cui oltre 67 miliardi di risparmio amministrato (+4,3 a/a) e oltre 52 miliardi di risparmio gestito (+2,0% a/a). Il margine d'intermediazione a giugno 2004 è pertanto pari a 2.074 milioni, in diminuzione del 7,8% rispetto al primo semestre 2003. I costi operativi si attestano a 1.468 milioni, in aumento dell'1,9% rispetto a giugno 2003. L'incremento è da collegare all'aumento delle spese del personale (770 milioni, +3,1%, con trend in calo dal primo al secondo trimestre), che hanno risentito di adeguamenti contrattuali andati a regime nella seconda metà del 2003 e nei primi mesi del 2004. Il confronto con l'esercizio precedente è peraltro viziato dal fatto che quest'ultimo non include i costi del personale ex-Anbi (solo +1,9% la crescita su basi omogenee). In crescita anche le altre spese amministrative (654 milioni, +1,4%) soprattutto su componenti di non diretto governo: gli incrementi tariffari postali e telefonici hanno infatti annullato l'effetto della riduzione dei costi su cancelleria, rappresentanza e servizi resi. In netto calo le spese per ammortamenti, pari a 44 milioni (-10,2% rispetto all'esercizio precedente) grazie alla riduzione della base patrimoniale da esercizi pregressi da ammortizzare. Il rapporto tra costi e ricavi si attesta a giugno 2004 al 70,8%, in aumento rispetto al 64% del primo semestre 2003 ma con segnali di riduzione rispetto al primo trimestre dell'esercizio in corso. Il risultato di gestione raggiunge a giugno i 606 milioni, in riduzione del 25% a/a, il secondo trimestre però evidenzia una crescita sul primo del 4,7%. Gli accantonamenti e le rettifiche si portano a 144 milioni (+23,1% rispetto a giugno 2003) a causa dell'incrementata attività creditizia e di un leggero peggioramento della qualità del credito ascrivibile alla congiuntura economica che ha determinato un peggioramento della probabilità di default delle controparti creditizie. A giugno 2004 gli sportelli della Divisione Retail ammontano a 2.837, -61 unità sul dicembre 2003. Il numero dei dipendenti raggiunge 25.467 unità, sostanzialmente stabili sul fine anno (25.468). La Divisione Corporate & Investment Banking L'utile del periodo relativo ai primi sei mesi di esercizio registrato dalla Divisione Corporate si attesta a 554 milioni (+25,2% 2Trim/1trim, -12,8% rispetto al giugno 2003). Il margine d'intermediazione si attesta a 1.622 milioni, in riduzione dell'8,5% sul primo semestre 2003. Tale risultato è spiegato da una sostanziale stabilità del margine d'interesse (751 milioni, -0,5% a/a), da una crescita delle commissioni e altri proventi netti (361 milioni, +8,4%) più che compensato dalla flessione dei profitti da operazioni finanziarie (510 milioni, -25,5% a/a). Quest'ultima voce risente del rallentamento dell'attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate (da 472 milioni nel primo semestre 2003 a 244 milioni di giugno 2004), parzialmente compensata dall'aumento dei derivati sulla clientela istituzionale (da 93 milioni nel primo semestre 2003 a 135 milioni, +45,2%). L'andamento trimestrale mostra una crescita del margine d'intermediazione del 13% sul marzo 2004 grazie al positivo contributo di tutte le voci di ricavo. Più in dettaglio, il margine d'interesse mostra un incremento del 4,6%, le commissioni salgono del 27,3%, i profitti da operazioni finanziarie registrano una crescita del 23,6% legata ad una ripresa dell'attività del collocamento dei prodotti derivati capace di produrre ricavi superiori a quelli registrati nei tre trimestri precedenti. La dinamica del margine d'interesse è spiegata dall'incremento dei crediti a clientela della divisione (al netto dei pronti contro termine), che raggiungono i 63,0 miliardi (+10,2% a/a, +3,1% sul primo trimestre), principalmente grazie alla crescita degli impieghi in Unicredit Banca d'Impresa (47,5 miliardi, +10,5% a/a, +3,8% su marzo 2004), particolarmente concentrata sulle medie imprese (28,5 miliardi, +5,4% su marzo 2004), che rappresentano la clientela core della banca. L'andamento dello spread medio sugli impieghi è sostanzialmente stabile al 2,31% (2,32% sia a marzo 2004 sia a dicembre 2003). I crediti dubbi netti della Divisione ammontano a 1.760 milioni (+10,4% su dicembre 2003, ma -2,6% su marzo 2004), le sofferenze nette a 1.096 milioni (+11% su fine anno, +3,9% su marzo 2004). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti si attesta al 2,71% (dal 2,51% di dicembre 2003), il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti all'1,69, in lieve aumento su dicembre 2003 (1,56%), ma sostanzialmente stabile sul primo trimestre 2004. I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine e dei titoli, sono pari a 11,7 miliardi, in crescita del 10,3% a/a, (+7,7% su dicembre 2003). I costi operativi sono pari a 502 milioni, in calo del 3,1% a/a (+5,7% 2Trim/1trim04). Più in dettaglio, si riducono le spese per il personale (-4% a/a, sostanzialmente stabili sull'ultimo trimestre), malgrado la crescita del personale (+127 unità a/a), sia le altre spese e gli ammortamenti (-2,1% a/a, +11,7% 2Trim/1trim04). L'aumento nel secondo trimestre delle altre spese amministrative riflette il maggior volume di servizi erogati (in particolare Corporate Finance), spese in larga parte recuperate dalla clientela in termini di commissioni. Il Cost/income Ratio della Divisione passa dal 29,2% di giugno 2003 al 30,9% nel primo semestre 2004. Il risultato di gestione raggiunge 1.120 milioni (-10,8% a/a), ma in consistente ripresa (+16,6%) 2Trim/1trim04. Gli accantonamenti e le rettifiche di valore nette si attestano a 259 milioni (+8,8% a/a). A giugno 2004 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 241 (+27 su dicembre 2003), il numero dei dipendenti raggiunge 6.367 unità (+47 su fine 2003, +127 a/a). La Divisione Private & Asset Management La Divisione Private & Asset Management chiude il primo semestre del 2004 con un utile netto di pertinenza del Gruppo di 159 milioni, in crescita del 26,2% sullo stesso periodo dell'anno precedente, il secondo trimestre conferma una progressione degli utili (+ 37,3% sul trimestre precedente). Il risultato di gestione si attesta a 198 milioni, in crescita del 13,1% sul primo semestre del 2003, con un secondo trimestre dell'anno in linea con il primo (98 milioni contro 100 milioni). Il margine d'intermediazione raggiunge 570 milioni (+10% a/a), grazie alla crescita del margine d'interesse (+4,3% a/a) e ad un incremento del 10,6% a/a dei ricavi da servizi (commissioni e altri proventi netti). Più in dettaglio, questi ultimi sono stati influenzati positivamente da un aumento delle masse medie gestite da Pioneer (+14% circa a/a), accompagnato da un miglioramento dell'asset mix (diminuzione della componente obbligazionaria e maggiore incidenza degli hedge funds) e da una più elevata produttività dei promotori finanziari di Xelion (totale attività finanziarie pro capite da 4,6 di dicembre 2003 a 5,1 milioni di giugno 2004, +10,9%). I costi operativi (inclusi ammortamenti per 15 milioni) si attestano a 372 milioni, in crescita dell'8,5% a/a, +2,2% la crescita tra il secondo e il primo trimestre 2004. Tale dinamica è spiegata principalmente: dai costi per il rafforzamento degli organici e delle spese progettuali di Unicredit Private Banking; dai costi di recruiting dei promotori finanziari e di integrazione della rete ex-Ing ; dagli oneri e dagli investimenti per lo sviluppo, l'integrazione e la ristrutturazione della divisione Asset Management e, infine, dalle spese per il lancio di nuovi prodotti Pioneer. Il cost-to-income ratio della Divisione si attesta al 65,3%; in miglioramento di quasi un punto percentuale sul primo semestre dell'esercizio precedente. La Divisione Private & Asset Management gestisce ed amministra circa 161 miliardi di attività finanziarie (+9,5% a/a, +5,1% su dicembre 2003). L'incremento delle masse sull'anno precedente, favorito anche dall'andamento dei mercati finanziari, è frutto di una raccolta netta positiva in tutte le business unit della Divisione. In particolare, Pioneer Investments, ha chiuso il primo semestre del 2004 con vendite nette pari a oltre 2 miliardi, con un andamento positivo in tutte le sue divisioni (Italia, Usa, International e Nuova Europa). Il patrimonio gestito ha raggiunto i 124,7 miliardi, in crescita del 4,7% su dicembre 2003 e del 9,4% a/a. Xelion ha realizzato una raccolta netta totale nel semestre di 1.026 milioni con una quota di mercato del 24,4%, che ha confermato la leadership della società nella classifica del settore delle reti di vendita (fonte: Assoreti). La Divisione Nuova Europa Nel corso del primo semestre del 2004, grazie a sviluppi interni favorevoli e al miglioramento dello scenario internazionale, quasi tutti i paesi della Nuova Europa hanno sperimentato una dinamica del Pil particolarmente sostenuta. Inoltre, il processo di convergenza economica e legislativa da tempo in atto nella regione ai fini dell'adesione all'Unione Europea, ha determinato, nel suo complesso, una riduzione del rischio paese. Di seguito un'analisi delle principali componenti economico-patrimoniali della Divisione nel primo semestre dell'anno, valorizzate a cambi costanti. L'utile del periodo della Divisione si è attestato a 259 milioni, di cui 178 milioni di pertinenza del Gruppo, con un aumento del 17,7% a/a (+14% 2Trim/1trim04). Il margine di intermediazione è pari a 853 milioni, in crescita del 5% a/a (+2,1% 2Trim/1trim04), principalmente trainato dalle commissioni e altri proventi netti (264 milioni, +25,1% a/a, +21,8% 2Trim/1trim04) a conferma della capacità commerciale delle banche e dello sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito. Tale positiva evoluzione è stata in parte controbilanciata da una riduzione dei profitti da operazioni finanziarie (53 milioni, -25,4% a/a, -56,8% 2Trim/1trim04) legata al mark to market di alcuni titoli in portafoglio (in Pekao, Kfs e soprattutto Zaba) penalizzati da condizioni non favorevoli di mercato. Il margine d'interesse (536 milioni) aumenta dell'1,1% a/a, nonostante una leggera contrazione in Pekao pienamente compensata dalle altre banche della divisione, soprattutto grazie all'incremento dei volumi di impiego. I crediti verso la clientela(3) della divisione si attestano a 12,7 miliardi, in crescita del 4,1% a/a e del 4,6% su dicembre 2003. I debiti verso clientela (4) raggiungono i 20,7 miliardi, sostanzialmente stabili sul fine anno (-0,3% ed in aumento dell'1,6 a/a). I crediti dubbi netti raggiungono 895 milioni (-12,4% su dicembre 2003), le sofferenze nette sono pari a 375 milioni (-5,1% su dicembre 2003). Il rapporto crediti dubbi netti/totale crediti netti evidenzia un'ulteriore significativa riduzione, migliorando dall'8,6% di fine anno al 7,0% di giugno 2004. Il rapporto sofferenze nette/totale crediti netti passa dal 3,33% di dicembre 2003 al 2,95% di giugno 2004. La politica di controllo delle spese adottata dalle banche della Nuova Europa si è tradotta in un limitato aumento dei costi operativi sul primo semestre del 2003 (464 milioni, +2,7% a/a, +5,4% 2Trim/1trim04). Più in dettaglio, tale andamento è principalmente spiegato da un aumento del 22% delle altre spese amministrative in Zagrebacka, legato alle due operazioni straordinarie del primo semestre 2004 (integrazione di Varadinska banka in Zaba e fusione tra le due controllate bosniache) e agli investimenti realizzati nelle banche minori per finanziare la crescita organica nelle regioni a presenza marginale. Il rapporto Cost/income della divisione raggiunge il 54,4% nei primi sei mesi del 2004, in significativo miglioramento rispetto al 55,7% del primo semestre 2003. Il risultato di gestione si attesta a 389 milioni, in aumento dell'8,1% a/a. Il buon controllo del rischio di credito si traduce in una riduzione degli accantonamenti e rettifiche nette di valore (67 milioni, -11,8% a/a, -8,6% sul primo trimestre 2004), accompagnata da un miglioramento del coverage ratio sulle sofferenze (da 81,3% a fine 2003 a 83,2%) e sui crediti dubbi (da 64,1% di dicembre 2003 a 68,5%). A giugno 2004 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.818 unità (5) (-221 su dicembre, -528 a/a), gli sportelli (6) ammontano a 1.287 (+6 su dicembre 2003, +8 a/a).  
   
   
BNL: PRIMO SEMESTRE 2004: UTILE NETTO A 165 MILIONI (+65%) PROSEGUE IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE (TIER 1 AUMENTATO A 6,42%) CONTINUA A MIGLIORARE IL GRADO DI COPERTURA DEI CREDITI PROBLEMATICI (46,8%, +1,2 P.P. RISPETTO A DICEMBRE 2003)  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi il 10 settembre a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato le relazioni semestrali della Banca e del Gruppo al 30 giugno 20041. Il primo semestre 2004 si chiude con un utile netto consolidato di 165 milioni, + 65% rispetto ai 100 realizzati nello stesso periodo del 2003. I risultati conseguiti sono espressione della profonda azione di ristrutturazione attuata dal Gruppo in linea con le indicazioni del Piano Operativo al 2005, che individua nel rafforzamento patrimoniale, nella riduzione della rischiosità e nel miglioramento dell’efficienza le necessarie premesse per un sostenibile sviluppo della redditività. Coerentemente con tali obiettivi, e nonostante un contesto economico difficile che ha notevolmente contenuto i volumi di attività generati dalle imprese, il Gruppo Bnl ha saputo cogliere importanti risultati, che si sono progressivamente manifestati nel secondo trimestre, frutto di una attenta azione commerciale, sviluppata con efficacia in tutti i settori di attività di interesse strategico per il Gruppo, ed i cui benefici in termini economici potranno maggiormente essere colti nel prosieguo dell’anno. Gli impieghi netti a clienti si attestano infatti a 56.108 milioni, con un incremento di quasi un miliardo di euro rispetto al valore registrato a fine marzo 2004, nonostante gli effetti della cartolarizzazione dei mutui ipotecari, facendo registrare una chiara inversione di tendenza rispetto al trend di contrazione degli attivi sperimentato negli ultimi periodi. La crescita si è concentrata nel mercato domestico (53.111 milioni da 52.319 di dicembre 2003; +1,5%), mentre gli impieghi sull’estero hanno continuato a decrescere (2.997 milioni, - 18,9% rispetto a dicembre 2003). In particolare la componente a breve termine si attesta a 26.501 milioni (in crescita del 4,6% rispetto a dicembre 2003), spinta anche da un incremento degli impieghi corporate, più marcato sul finire del periodo, ovviamente realizzata con una forte attenzione alla qualità del credito assunto. Gli impieghi a medio/lungo termine sono invece stati sostenuti soprattutto dal forte sviluppo dei mutui immobiliari generati dal settore retail (produzione pari a 1.920 milioni, + 50% rispetto al 1° semestre 2003), consentendo di riassorbire pressoché integralmente l’effetto della cartolarizzazione di mutui ipotecari di 1,3 miliardi realizzata nel periodo. La raccolta da clienti, escludendo la componente estera la cui contrazione ha accompagnato quella degli impieghi corrispondenti, registra rispetto a dicembre 2003 una crescita concentrata nella componente dei depositi a breve termine (31.887 milioni da 29.876; + 6,7%). La raccolta a medio termine, che si attesta a 18.656, segna invece una contrazione rispetto ai valori di dicembre 2003 per il differimento dei programmi di emissione che sarà riassorbito nel corso dell’anno. La raccolta indiretta cresce dello 0,6% rispetto a dicembre spinta dalla raccolta amministrata (+1,6% ). L’attenta gestione e le ricomposizioni operate nel portafoglio crediti hanno avuto riflessi positivi sulla sua rischiosità. La crescita dei crediti problematici lordi ha infatti subìto un promettente rallentamento nel corso del secondo trimestre 2004, attestandosi a +0,1% contro il +2,7% del primo trimestre. Ciò ha comportato, a fronte di accantonamenti e rettifiche su crediti in forte diminuzione (-22,4% rispetto a giugno 2003), un significativo aumento dei coefficienti di copertura, in progressivo aumento nel corso dell’ultimo anno (al 46,8% per l’aggregato sofferenze + incagli dal 45,6% di fine 2003 e dal 43,2% di giugno 2003). Ne risulta una riduzione dello stock dei crediti problematici netti dell’ 1,1% rispetto a dicembre 2003. Questi risultati sono tanto più apprezzabili considerando il non facile contesto economico nel quale sono stati ottenuti. Nell’ambito delle azioni di riposizionamento/riduzione del profilo di rischio sono in corso di perfezionamento le operazioni di cessione delle controllate in Germania e in Brasile. Sul fronte dei recuperi di efficienza sono proseguite le iniziative mirate a generare razionalizzazioni e condizioni per stabili contenimenti dei costi (riduzione del personale, revisione del perimetro di Gruppo con la cessione di Banca Bnl Investimenti nonché l’incorporazione di Coopercredito e del ramo d’azienda di Multiservizi). I ricavi hanno inevitabilmente risentito della contrazione dei volumi, amplificata, soprattutto nella prima parte dell’anno, dalla stagnazione dell’economia; il margine di intermediazione è risultato di 1.454 milioni, in contrazione dell’8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. In tale ambito il margine di interesse è la componente maggiormente interessata dal fenomeno, con una flessione del 15,7% rispetto a giugno 2003, cui ha comunque notevolmente contribuito la riduzione dei tassi di mercato; peraltro la dinamica trimestrale dell’aggregato mostra segni di inversione di tendenza, facendo registrare un incremento dello 0,6% del secondo trimestre 2004 rispetto al primo 2004. La dinamica di crescita del margine sarebbe ancora maggiore ove si tenesse conto degli effetti negativi sul confronto derivanti dall’operazione di cartolarizzazione realizzata alla fine del primo trimestre. Le commissioni ed altri proventi si attestano a 553 milioni, in calo del 3,8% rispetto a giugno 2003. La dinamica è influenzata, in particolare, dalla prevista incidenza negativa della contribuzione dei fondi comuni di investimento (-15 milioni), coerente con le nuove politiche commerciali (minori commissioni di up front e più commissioni periodiche) e dal venir meno dei crediti d’imposta per la nuova normativa fiscale (- 9 milioni). Da sottolineare invece gli spunti di eccellenza in alcuni settori (commissioni da prodotti assicurativi +40%), e la complessiva tenuta degli altri comparti nonostante il ridotto livello dell’attività economica generale e l’incidenza dei processi di ricomposizione strategica del portafoglio clienti. I profitti da operazioni finanziarie , pari a 154 milioni, hanno invece fatto registrare una crescita del 55,6%; al risultato hanno contribuito i ricavi derivanti da operazioni legate alla gestione del rischio di tasso a medio termine della banca che hanno consentito di non perdere le opportunità offerte dalla dinamica del mercato nell’ultima parte del semestre. I costi operativi beneficiano delle azioni strutturali di razionalizzazione sinora compiute e si attestano a 912 milioni, in riduzione del -3,7% su giugno 2003; particolarmente sensibile il calo dei costi del personale (-5,8%), la cui contrazione potrà però attenuarsi con il rinnovo del contratto nazionale di categoria; le spese amministrative calano del 2,6%. Rettifiche ed accantonamenti nel loro complesso segnano una riduzione del 17,6% rispetto a giugno 2003, grazie soprattutto al diminuito peso della componente relativa ai rischi creditizi (- 22,4%); questa consistente contrazione non ha impedito di continuare ad incrementare le percentuali di copertura dei crediti dubbi che si attestano al 46,8% per l’aggregato e al 52,4% per le sofferenze. L’utile ordinario ammonta a 279 milioni (-11,4% su giugno 2003); 179 milioni l’apporto del secondo trimestre 2004, con una crescita dell’80,6% rispetto al risultato del primo trimestre. A questo si aggiungono proventi straordinari netti per 48 milioni, cui per 74 milioni contribuisce la plusvalenza derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti. L’utile pre tasse risulta pari a 327 milioni, in crescita del 29,8%; dopo l’addebito di imposte per 161 milioni, aumentate anche a seguito dei recenti inasprimenti fiscali che hanno colpito il comparto bancario, si determina un utile netto semestrale consolidato di 165 milioni, cui la Capogruppo ha contribuito per 152 milioni. * * * Nella riunione odierna, inoltre - a seguito delle dimissioni del Consigliere Gonzalo Terreros Ceballos da Vice Presidente - il Cda ha cooptato in Consiglio Josè Ramon Blazquez Cacigas nominandolo altresì membro del Comitato Esecutivo al posto di Antonio Ortega Parra, che assume la carica di Vice Presidente. Al fine di fornire un’informativa più completa sui risultati conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella relazione approvata dal Cda. Si precisa inoltre che la società di revisione incaricata di certificare, su base limitata, la relazione semestrale non ha ancora completato il proprio esame. La relazione semestrale al 30 giugno 2004 viene resa pubblica nei termini di cui all’art.82, comma2, del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (e successive modifiche) in luogo della relazione relativa al secondo trimestre dell’esercizio. Si segnala, infine, che la relazione trimestrale al 30 settembre 2004 sarà presentata per approvazione al Consiglio di Amministrazione che si terrà entro la seconda decade di novembre. Allegato al comunicato stampa del 10 settembre 2004 Gruppo Bnl Conto Economico Il margine d’interesse pari a 726 milioni scende del 15,7% su giugno 2003, ma recupera (+0,6%) sul primo trimestre 2004. I proventi netti crescono dell’1,1%, da 720 a 728 milioni. Nel loro ambito, le commissioni e altri proventi netti diminuiscono del 3,8%, attestandosi a 553 milioni, mentre i profitti da operazioni finanziarie esprimono un saldo netto positivo di 154 milioni (+55,6). Il margine d’intermediazione ammonta a 1.454 milioni (-8% rispetto ai 1.581 del primo semestre 2003). I costi operativi complessivamente scendono da 947 a 912 milioni (-3,7%). Nel loro ambito, i costi per il personale sono significativamente diminuiti del 5,8%, da 548 a 516 milioni. Tale contrazione è dovuta alla riduzione del numero dei dipendenti (-566 risorse), in attuazione del piano esodi, ma potrà attenuarsi, nei prossimi mesi, a causa del rinnovo del Ccnl. Le altre spese amministrative mostrano un calo del 2,6%. Gli ammortamenti aumentano del 5,4%, a 97 milioni, anche per effetto dell’incremento della quota riferita agli immobili che, a seguito dell’operazione di rivalutazione patrimoniale, passa da 12 a 15 milioni. Il risultato operativo si attesta a 542 milioni (-14,5%), mentre l’utile ordinario risulta pari a 279 milioni (-11,4%) dopo aver imputato a conto economico rettifiche nette e accantonamenti per 263 milioni, contro i 319 milioni del giugno 2003 (-17,6%). Considerando il saldo di 48 milioni delle componenti straordinarie – tra cui sono ricompresi la plusvalenza di 74 milioni derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti e oneri per 48 milioni per gli esodi del personale – si ottiene un utile lordo di 327 milioni, in crescita del 29,8% rispetto ai 252 di fine giugno 2003. Tenendo conto inoltre, di 161 milioni di imposte (sulle quali ha inciso un aggravio per l’Irap di 8 milioni) il semestre chiude con un utile netto di 165 milioni, +65% sui 100 di giugno 2003. Il totale dei crediti per cassa e non per cassa si attesta a 71.830 (-4,5%) per effetto della ulteriore riduzione dei finanziamenti per cassa sull’estero (-18,9%). I crediti per cassa alla clientela, in lieve ripresa, sono pari a 56.108 milioni (+0,2%). In particolare gli impieghi a clientela residente delle filiali italiane registrano un aumento del 2,1% rispetto a dicembre 2003, soprattutto nei segmenti “Pubblica Amministrazione”, “società non finanziarie” e “famiglie consumatrici”. In quest’ultimo segmento i nuovi flussi per i mutui si attestano a 1.796 milioni (+51,2%) mentre per i prestiti personali a 588 milioni (+7,4%). L’insieme dei crediti di dubbio realizzo (incluso il rischio Paese) scende globalmente nel semestre dell’1,4%, da 3.767 a 3.715 milioni. I crediti problematici netti (sofferenze e incagli) diminuiscono del 1,1% (da 3.199 a 3.164 milioni) e il loro coefficiente di copertura sale al 46,8% dal 45,6%, includendo accantonamenti del fondo rischi su crediti. Più nel dettaglio: le sofferenze nette aumentano dell’1,1%, da 2.356 a 2.381 e il loro indice di copertura migliora al 52,4% mentre le partite incagliate diminuiscono del 7,1%, da 843 a 783 milioni e il loro grado di copertura si attesta al 19,6%. I crediti ristrutturati e in corso di ristrutturazione scendono dell’11,8%, attestandosi a 127 da 144 milioni di fine 2003. L’esposizione non garantita del Gruppo verso Paesi a rischio, al netto delle svalutazioni forfettarie di vigilanza, è pari a 424 milioni. Al lordo delle svalutazioni forfettarie e includendovi anche i titoli, tali partite sono diminuite nel semestre dello 0,7% da 674 a 669 milioni e la loro percentuale di copertura è salita al 32,8% dal 32,3%. Questi dati non includono i crediti ordinari per cassa (regolarmente performing) erogati a società controllate in Argentina (che residuano a 134 milioni di euro) in quanto totalmente presidiati nell’ambito del fondo rischi su crediti. La raccolta diretta da clientela, comprensiva dei prestiti subordinati per 2.627 milioni, ammonta a 52.449 milioni (-3,6%). Tale riduzione è stata determinata dalla minore raccolta delle filiali estere (-724 milioni; -27,6%) che ha coerentemente accompagnato la riduzione degli impieghi sull’estero. Risulta invece in crescita la raccolta domestica (+1,1%). La raccolta indiretta (risparmio gestito + risparmio amministrato) si attesta a 73 miliardi di euro, con un incremento dello 0,6% su dicembre 2003, dovuto soprattutto all’aumento del risparmio amministrato che sale a 44 miliardi (+1,6%), mentre il risparmio gestito, pari a 29 miliardi, risulta in flessione dello 0,8%. In positivo sviluppo anche il settore assicurativo (+14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) con nuova produzione di polizze nel semestre per circa 1.187 milioni. La raccolta complessiva (diretta + indiretta) ammonta a 126 miliardi (-1% rispetto ai 127 di fine 2003). Il patrimonio netto del Gruppo, escluso l’utile d’esercizio ammonta a 4.282 milioni (+0,1%). Il complesso dei mezzi patrimoniali del Gruppo è di 7.369 milioni (+0,2%). Il Tier 1 stimato, si attesta al 6,42% contro il 6,21% di dicembre 2003. Il coefficiente di solvibilità di Gruppo, dato dal rapporto tra il patrimonio utile ai fini di vigilanza e il totale dei rischi ponderati, sale al 10,93% contro il 10,60% di fine 2003. Il margine d’interesse diminuisce del 16,2% su giugno 2003, attestandosi a 633 milioni. Il totale dei proventi netti sale del 5%, da 621 a 652 milioni. Commissioni e altri proventi netti aumentano dello 0,6%, a 463 milioni. I profitti da operazioni finanziarie risultano pari a 154 milioni (+55,6%). Il margine d’intermediazione ammonta a 1.285 milioni (-6,6% rispetto ai 1.376 del primo semestre 2003). Grazie al proseguimento dell’azione di controllo e monitoraggio, la dinamica delle spese amministrative registra nel semestre un calo del 2,8%. Nel suo ambito, i costi per il personale sono diminuiti del 3,9%, da 491 a 472 milioni, per effetto della riduzione del numero dei dipendenti in attuazione del piano esodi concordato con le organizzazioni sindacali. Anche le altre spese amministrative mostrano un calo dello 0,8%. Gli ammortamenti aumentano del 7,1%, a 90 milioni. Il totale dei costi operativi scende complessivamente da 841 a 826 milioni (-1,8%). Il risultato operativo si attesta a 459 milioni (-14,2%). Dopo aver imputato a conto economico rettifiche nette e accantonamenti per 211 milioni, contro i 261 milioni del giugno 2003 (- 19,2%), l’utile ordinario risulta pari a 248 milioni (-9,5%). Sommando a tale dato 40 milioni di componenti straordinarie - cui per 74 milioni contribuisce la plusvalenza derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti -, si ottiene un utile lordo di 288 milioni, in crescita del 36,5% rispetto ai 211 di fine giugno 2003. Considerando inoltre 136 milioni di imposte (sulle quali ha inciso un aggravio per l’Irap di 6 milioni), il semestre chiude con un utile netto di 152 milioni, +74,7% rispetto a 87 di giugno 2003. I crediti per cassa alla clientela, pari a 53.675 milioni, mostrano una modesta flessione (- 0,3%) rispetto al 2003 nonostante la cartolarizzazione di mutui residenziali (pari a 1,26 miliardi) e la prosecuzione della politica di rientro delle esposizioni. Su di essi ha inciso il calo dei crediti delle filiali estere, il cui totale è sceso di 576 milioni (-18,6%). Il totale dei crediti per cassa al netto delle svalutazioni si attesta a 62.119 milioni con una riduzione del 4,6% rispetto a fine 2003. I crediti di firma ammontano a 9.635 milioni (-20,7%). Quindi, in linea con gli obiettivi del Piano Operativo, il totale degli impieghi (per cassa e non per cassa) diminuisce del 7% rispetto a fine 2003, attestandosi a 71.754 milioni. L’insieme dei crediti di dubbio realizzo scende del 2,2%, passando da 3.126 a 3.058 milioni di dicembre 2003. I crediti problematici netti (sofferenze + incagli) ammontano a 2.750 milioni, -1,6% rispetto ai 2.794 di fine 2003, e la loro percentuale di copertura sale al 46,8% dal 45,3% del 2003. Le sofferenze, al netto delle rettifiche per previsioni di perdita per 2.156 milioni, sono pari a 2.010 milioni (-0,4%) e la loro percentuale di copertura sale al 52,8% dal 48,4%. Le partite incagliate sono diminuite nel semestre a 740 milioni (-4,6%) e il loro grado di copertura si attesta al 19,4%. I crediti ristrutturati e in corso di ristrutturazione diminuiscono del 12,3%, a 121 rispetto ai 138 di fine 2003. I crediti non garantiti verso Paesi a rischio, al netto delle svalutazioni per 76 milioni, risultano pari a 187 milioni contro i 194 di dicembre 2003 (-3,6%). I suddetti impieghi non comprendono le linee di credito ordinarie per cassa a società controllate residenti in Paesi a rischio (143 milioni) tutte regolarmente performing e totalmente presidiate nell’ambito del fondo rischi su crediti, la cui consistenza complessiva è di 173 milioni. La raccolta da clienti, inclusi i prestiti subordinati per 2.586 milioni, si è attestata a 49.774 milioni (-0,4%). La raccolta complessiva della Banca ammonta a 65.030 milioni, in calo del 2,2% rispetto a fine 2003, decremento correlato alla programmata diminuzione degli impieghi per cassa.  
   
   
BNL: PRIMO SEMESTRE 2004: UTILE NETTO A 165 MILIONI (+65%) PROSEGUE IL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE (TIER 1 AUMENTATO A 6,42%) CONTINUA A MIGLIORARE IL GRADO DI COPERTURA DEI CREDITI PROBLEMATICI (46,8%, +1,2 P.P. RISPETTO A DICEMBRE 2003)  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi il 10 settembre a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato le relazioni semestrali della Banca e del Gruppo al 30 giugno 20041. Il primo semestre 2004 si chiude con un utile netto consolidato di 165 milioni, + 65% rispetto ai 100 realizzati nello stesso periodo del 2003. I risultati conseguiti sono espressione della profonda azione di ristrutturazione attuata dal Gruppo in linea con le indicazioni del Piano Operativo al 2005, che individua nel rafforzamento patrimoniale, nella riduzione della rischiosità e nel miglioramento dell’efficienza le necessarie premesse per un sostenibile sviluppo della redditività. Coerentemente con tali obiettivi, e nonostante un contesto economico difficile che ha notevolmente contenuto i volumi di attività generati dalle imprese, il Gruppo Bnl ha saputo cogliere importanti risultati, che si sono progressivamente manifestati nel secondo trimestre, frutto di una attenta azione commerciale, sviluppata con efficacia in tutti i settori di attività di interesse strategico per il Gruppo, ed i cui benefici in termini economici potranno maggiormente essere colti nel prosieguo dell’anno. Gli impieghi netti a clienti si attestano infatti a 56.108 milioni, con un incremento di quasi un miliardo di euro rispetto al valore registrato a fine marzo 2004, nonostante gli effetti della cartolarizzazione dei mutui ipotecari, facendo registrare una chiara inversione di tendenza rispetto al trend di contrazione degli attivi sperimentato negli ultimi periodi. La crescita si è concentrata nel mercato domestico (53.111 milioni da 52.319 di dicembre 2003; +1,5%), mentre gli impieghi sull’estero hanno continuato a decrescere (2.997 milioni, - 18,9% rispetto a dicembre 2003). In particolare la componente a breve termine si attesta a 26.501 milioni (in crescita del 4,6% rispetto a dicembre 2003), spinta anche da un incremento degli impieghi corporate, più marcato sul finire del periodo, ovviamente realizzata con una forte attenzione alla qualità del credito assunto. Gli impieghi a medio/lungo termine sono invece stati sostenuti soprattutto dal forte sviluppo dei mutui immobiliari generati dal settore retail (produzione pari a 1.920 milioni, + 50% rispetto al 1° semestre 2003), consentendo di riassorbire pressoché integralmente l’effetto della cartolarizzazione di mutui ipotecari di 1,3 miliardi realizzata nel periodo. La raccolta da clienti, escludendo la componente estera la cui contrazione ha accompagnato quella degli impieghi corrispondenti, registra rispetto a dicembre 2003 una crescita concentrata nella componente dei depositi a breve termine (31.887 milioni da 29.876; + 6,7%). La raccolta a medio termine, che si attesta a 18.656, segna invece una contrazione rispetto ai valori di dicembre 2003 per il differimento dei programmi di emissione che sarà riassorbito nel corso dell’anno. La raccolta indiretta cresce dello 0,6% rispetto a dicembre spinta dalla raccolta amministrata (+1,6% ). L’attenta gestione e le ricomposizioni operate nel portafoglio crediti hanno avuto riflessi positivi sulla sua rischiosità. La crescita dei crediti problematici lordi ha infatti subìto un promettente rallentamento nel corso del secondo trimestre 2004, attestandosi a +0,1% contro il +2,7% del primo trimestre. Ciò ha comportato, a fronte di accantonamenti e rettifiche su crediti in forte diminuzione (-22,4% rispetto a giugno 2003), un significativo aumento dei coefficienti di copertura, in progressivo aumento nel corso dell’ultimo anno (al 46,8% per l’aggregato sofferenze + incagli dal 45,6% di fine 2003 e dal 43,2% di giugno 2003). Ne risulta una riduzione dello stock dei crediti problematici netti dell’ 1,1% rispetto a dicembre 2003. Questi risultati sono tanto più apprezzabili considerando il non facile contesto economico nel quale sono stati ottenuti. Nell’ambito delle azioni di riposizionamento/riduzione del profilo di rischio sono in corso di perfezionamento le operazioni di cessione delle controllate in Germania e in Brasile. Sul fronte dei recuperi di efficienza sono proseguite le iniziative mirate a generare razionalizzazioni e condizioni per stabili contenimenti dei costi (riduzione del personale, revisione del perimetro di Gruppo con la cessione di Banca Bnl Investimenti nonché l’incorporazione di Coopercredito e del ramo d’azienda di Multiservizi). I ricavi hanno inevitabilmente risentito della contrazione dei volumi, amplificata, soprattutto nella prima parte dell’anno, dalla stagnazione dell’economia; il margine di intermediazione è risultato di 1.454 milioni, in contrazione dell’8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. In tale ambito il margine di interesse è la componente maggiormente interessata dal fenomeno, con una flessione del 15,7% rispetto a giugno 2003, cui ha comunque notevolmente contribuito la riduzione dei tassi di mercato; peraltro la dinamica trimestrale dell’aggregato mostra segni di inversione di tendenza, facendo registrare un incremento dello 0,6% del secondo trimestre 2004 rispetto al primo 2004. La dinamica di crescita del margine sarebbe ancora maggiore ove si tenesse conto degli effetti negativi sul confronto derivanti dall’operazione di cartolarizzazione realizzata alla fine del primo trimestre. Le commissioni ed altri proventi si attestano a 553 milioni, in calo del 3,8% rispetto a giugno 2003. La dinamica è influenzata, in particolare, dalla prevista incidenza negativa della contribuzione dei fondi comuni di investimento (-15 milioni), coerente con le nuove politiche commerciali (minori commissioni di up front e più commissioni periodiche) e dal venir meno dei crediti d’imposta per la nuova normativa fiscale (- 9 milioni). Da sottolineare invece gli spunti di eccellenza in alcuni settori (commissioni da prodotti assicurativi +40%), e la complessiva tenuta degli altri comparti nonostante il ridotto livello dell’attività economica generale e l’incidenza dei processi di ricomposizione strategica del portafoglio clienti. I profitti da operazioni finanziarie , pari a 154 milioni, hanno invece fatto registrare una crescita del 55,6%; al risultato hanno contribuito i ricavi derivanti da operazioni legate alla gestione del rischio di tasso a medio termine della banca che hanno consentito di non perdere le opportunità offerte dalla dinamica del mercato nell’ultima parte del semestre. I costi operativi beneficiano delle azioni strutturali di razionalizzazione sinora compiute e si attestano a 912 milioni, in riduzione del -3,7% su giugno 2003; particolarmente sensibile il calo dei costi del personale (-5,8%), la cui contrazione potrà però attenuarsi con il rinnovo del contratto nazionale di categoria; le spese amministrative calano del 2,6%. Rettifiche ed accantonamenti nel loro complesso segnano una riduzione del 17,6% rispetto a giugno 2003, grazie soprattutto al diminuito peso della componente relativa ai rischi creditizi (- 22,4%); questa consistente contrazione non ha impedito di continuare ad incrementare le percentuali di copertura dei crediti dubbi che si attestano al 46,8% per l’aggregato e al 52,4% per le sofferenze. L’utile ordinario ammonta a 279 milioni (-11,4% su giugno 2003); 179 milioni l’apporto del secondo trimestre 2004, con una crescita dell’80,6% rispetto al risultato del primo trimestre. A questo si aggiungono proventi straordinari netti per 48 milioni, cui per 74 milioni contribuisce la plusvalenza derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti. L’utile pre tasse risulta pari a 327 milioni, in crescita del 29,8%; dopo l’addebito di imposte per 161 milioni, aumentate anche a seguito dei recenti inasprimenti fiscali che hanno colpito il comparto bancario, si determina un utile netto semestrale consolidato di 165 milioni, cui la Capogruppo ha contribuito per 152 milioni. * * * Nella riunione odierna, inoltre - a seguito delle dimissioni del Consigliere Gonzalo Terreros Ceballos da Vice Presidente - il Cda ha cooptato in Consiglio Josè Ramon Blazquez Cacigas nominandolo altresì membro del Comitato Esecutivo al posto di Antonio Ortega Parra, che assume la carica di Vice Presidente. Al fine di fornire un’informativa più completa sui risultati conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella relazione approvata dal Cda. Si precisa inoltre che la società di revisione incaricata di certificare, su base limitata, la relazione semestrale non ha ancora completato il proprio esame. La relazione semestrale al 30 giugno 2004 viene resa pubblica nei termini di cui all’art.82, comma2, del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (e successive modifiche) in luogo della relazione relativa al secondo trimestre dell’esercizio. Si segnala, infine, che la relazione trimestrale al 30 settembre 2004 sarà presentata per approvazione al Consiglio di Amministrazione che si terrà entro la seconda decade di novembre. Allegato al comunicato stampa del 10 settembre 2004 Gruppo Bnl Conto Economico Il margine d’interesse pari a 726 milioni scende del 15,7% su giugno 2003, ma recupera (+0,6%) sul primo trimestre 2004. I proventi netti crescono dell’1,1%, da 720 a 728 milioni. Nel loro ambito, le commissioni e altri proventi netti diminuiscono del 3,8%, attestandosi a 553 milioni, mentre i profitti da operazioni finanziarie esprimono un saldo netto positivo di 154 milioni (+55,6). Il margine d’intermediazione ammonta a 1.454 milioni (-8% rispetto ai 1.581 del primo semestre 2003). I costi operativi complessivamente scendono da 947 a 912 milioni (-3,7%). Nel loro ambito, i costi per il personale sono significativamente diminuiti del 5,8%, da 548 a 516 milioni. Tale contrazione è dovuta alla riduzione del numero dei dipendenti (-566 risorse), in attuazione del piano esodi, ma potrà attenuarsi, nei prossimi mesi, a causa del rinnovo del Ccnl. Le altre spese amministrative mostrano un calo del 2,6%. Gli ammortamenti aumentano del 5,4%, a 97 milioni, anche per effetto dell’incremento della quota riferita agli immobili che, a seguito dell’operazione di rivalutazione patrimoniale, passa da 12 a 15 milioni. Il risultato operativo si attesta a 542 milioni (-14,5%), mentre l’utile ordinario risulta pari a 279 milioni (-11,4%) dopo aver imputato a conto economico rettifiche nette e accantonamenti per 263 milioni, contro i 319 milioni del giugno 2003 (-17,6%). Considerando il saldo di 48 milioni delle componenti straordinarie – tra cui sono ricompresi la plusvalenza di 74 milioni derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti e oneri per 48 milioni per gli esodi del personale – si ottiene un utile lordo di 327 milioni, in crescita del 29,8% rispetto ai 252 di fine giugno 2003. Tenendo conto inoltre, di 161 milioni di imposte (sulle quali ha inciso un aggravio per l’Irap di 8 milioni) il semestre chiude con un utile netto di 165 milioni, +65% sui 100 di giugno 2003. Il totale dei crediti per cassa e non per cassa si attesta a 71.830 (-4,5%) per effetto della ulteriore riduzione dei finanziamenti per cassa sull’estero (-18,9%). I crediti per cassa alla clientela, in lieve ripresa, sono pari a 56.108 milioni (+0,2%). In particolare gli impieghi a clientela residente delle filiali italiane registrano un aumento del 2,1% rispetto a dicembre 2003, soprattutto nei segmenti “Pubblica Amministrazione”, “società non finanziarie” e “famiglie consumatrici”. In quest’ultimo segmento i nuovi flussi per i mutui si attestano a 1.796 milioni (+51,2%) mentre per i prestiti personali a 588 milioni (+7,4%). L’insieme dei crediti di dubbio realizzo (incluso il rischio Paese) scende globalmente nel semestre dell’1,4%, da 3.767 a 3.715 milioni. I crediti problematici netti (sofferenze e incagli) diminuiscono del 1,1% (da 3.199 a 3.164 milioni) e il loro coefficiente di copertura sale al 46,8% dal 45,6%, includendo accantonamenti del fondo rischi su crediti. Più nel dettaglio: le sofferenze nette aumentano dell’1,1%, da 2.356 a 2.381 e il loro indice di copertura migliora al 52,4% mentre le partite incagliate diminuiscono del 7,1%, da 843 a 783 milioni e il loro grado di copertura si attesta al 19,6%. I crediti ristrutturati e in corso di ristrutturazione scendono dell’11,8%, attestandosi a 127 da 144 milioni di fine 2003. L’esposizione non garantita del Gruppo verso Paesi a rischio, al netto delle svalutazioni forfettarie di vigilanza, è pari a 424 milioni. Al lordo delle svalutazioni forfettarie e includendovi anche i titoli, tali partite sono diminuite nel semestre dello 0,7% da 674 a 669 milioni e la loro percentuale di copertura è salita al 32,8% dal 32,3%. Questi dati non includono i crediti ordinari per cassa (regolarmente performing) erogati a società controllate in Argentina (che residuano a 134 milioni di euro) in quanto totalmente presidiati nell’ambito del fondo rischi su crediti. La raccolta diretta da clientela, comprensiva dei prestiti subordinati per 2.627 milioni, ammonta a 52.449 milioni (-3,6%). Tale riduzione è stata determinata dalla minore raccolta delle filiali estere (-724 milioni; -27,6%) che ha coerentemente accompagnato la riduzione degli impieghi sull’estero. Risulta invece in crescita la raccolta domestica (+1,1%). La raccolta indiretta (risparmio gestito + risparmio amministrato) si attesta a 73 miliardi di euro, con un incremento dello 0,6% su dicembre 2003, dovuto soprattutto all’aumento del risparmio amministrato che sale a 44 miliardi (+1,6%), mentre il risparmio gestito, pari a 29 miliardi, risulta in flessione dello 0,8%. In positivo sviluppo anche il settore assicurativo (+14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) con nuova produzione di polizze nel semestre per circa 1.187 milioni. La raccolta complessiva (diretta + indiretta) ammonta a 126 miliardi (-1% rispetto ai 127 di fine 2003). Il patrimonio netto del Gruppo, escluso l’utile d’esercizio ammonta a 4.282 milioni (+0,1%). Il complesso dei mezzi patrimoniali del Gruppo è di 7.369 milioni (+0,2%). Il Tier 1 stimato, si attesta al 6,42% contro il 6,21% di dicembre 2003. Il coefficiente di solvibilità di Gruppo, dato dal rapporto tra il patrimonio utile ai fini di vigilanza e il totale dei rischi ponderati, sale al 10,93% contro il 10,60% di fine 2003. Il margine d’interesse diminuisce del 16,2% su giugno 2003, attestandosi a 633 milioni. Il totale dei proventi netti sale del 5%, da 621 a 652 milioni. Commissioni e altri proventi netti aumentano dello 0,6%, a 463 milioni. I profitti da operazioni finanziarie risultano pari a 154 milioni (+55,6%). Il margine d’intermediazione ammonta a 1.285 milioni (-6,6% rispetto ai 1.376 del primo semestre 2003). Grazie al proseguimento dell’azione di controllo e monitoraggio, la dinamica delle spese amministrative registra nel semestre un calo del 2,8%. Nel suo ambito, i costi per il personale sono diminuiti del 3,9%, da 491 a 472 milioni, per effetto della riduzione del numero dei dipendenti in attuazione del piano esodi concordato con le organizzazioni sindacali. Anche le altre spese amministrative mostrano un calo dello 0,8%. Gli ammortamenti aumentano del 7,1%, a 90 milioni. Il totale dei costi operativi scende complessivamente da 841 a 826 milioni (-1,8%). Il risultato operativo si attesta a 459 milioni (-14,2%). Dopo aver imputato a conto economico rettifiche nette e accantonamenti per 211 milioni, contro i 261 milioni del giugno 2003 (- 19,2%), l’utile ordinario risulta pari a 248 milioni (-9,5%). Sommando a tale dato 40 milioni di componenti straordinarie - cui per 74 milioni contribuisce la plusvalenza derivante dalla cessione di Banca Bnl Investimenti -, si ottiene un utile lordo di 288 milioni, in crescita del 36,5% rispetto ai 211 di fine giugno 2003. Considerando inoltre 136 milioni di imposte (sulle quali ha inciso un aggravio per l’Irap di 6 milioni), il semestre chiude con un utile netto di 152 milioni, +74,7% rispetto a 87 di giugno 2003. I crediti per cassa alla clientela, pari a 53.675 milioni, mostrano una modesta flessione (- 0,3%) rispetto al 2003 nonostante la cartolarizzazione di mutui residenziali (pari a 1,26 miliardi) e la prosecuzione della politica di rientro delle esposizioni. Su di essi ha inciso il calo dei crediti delle filiali estere, il cui totale è sceso di 576 milioni (-18,6%). Il totale dei crediti per cassa al netto delle svalutazioni si attesta a 62.119 milioni con una riduzione del 4,6% rispetto a fine 2003. I crediti di firma ammontano a 9.635 milioni (-20,7%). Quindi, in linea con gli obiettivi del Piano Operativo, il totale degli impieghi (per cassa e non per cassa) diminuisce del 7% rispetto a fine 2003, attestandosi a 71.754 milioni. L’insieme dei crediti di dubbio realizzo scende del 2,2%, passando da 3.126 a 3.058 milioni di dicembre 2003. I crediti problematici netti (sofferenze + incagli) ammontano a 2.750 milioni, -1,6% rispetto ai 2.794 di fine 2003, e la loro percentuale di copertura sale al 46,8% dal 45,3% del 2003. Le sofferenze, al netto delle rettifiche per previsioni di perdita per 2.156 milioni, sono pari a 2.010 milioni (-0,4%) e la loro percentuale di copertura sale al 52,8% dal 48,4%. Le partite incagliate sono diminuite nel semestre a 740 milioni (-4,6%) e il loro grado di copertura si attesta al 19,4%. I crediti ristrutturati e in corso di ristrutturazione diminuiscono del 12,3%, a 121 rispetto ai 138 di fine 2003. I crediti non garantiti verso Paesi a rischio, al netto delle svalutazioni per 76 milioni, risultano pari a 187 milioni contro i 194 di dicembre 2003 (-3,6%). I suddetti impieghi non comprendono le linee di credito ordinarie per cassa a società controllate residenti in Paesi a rischio (143 milioni) tutte regolarmente performing e totalmente presidiate nell’ambito del fondo rischi su crediti, la cui consistenza complessiva è di 173 milioni. La raccolta da clienti, inclusi i prestiti subordinati per 2.586 milioni, si è attestata a 49.774 milioni (-0,4%). La raccolta complessiva della Banca ammonta a 65.030 milioni, in calo del 2,2% rispetto a fine 2003, decremento correlato alla programmata diminuzione degli impieghi per cassa.  
   
   
CAPITALIA: PRIMO SEMESTRE 20041 CONTINUA LA CRESCITA DEL GRUPPO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE € 2.389 MLN (+3%) RISULTATO LORDO € 752 MLN (+10,2%) UTILE ORDINARIO € 221 MLN (+66%) UTILE NETTO € 67 MLN (+10,3%)  
 
Milano, 13 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia S.p.a., riunito il 9 settembre in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato i dati relativi all’andamento del Gruppo nel primo semestre 2004, illustrati dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe. Il Gruppo ha proseguito nella crescita, migliorando tutti i più importanti indici reddituali rispetto al primo semestre 2003: 1 I dati al 30 giugno 2003 sono stati ricostruiti per renderli confrontabili con quelli al 30 giugno 2004. Rispetto al 30 giugno 2003 il perimetro del Gruppo si è infatti modificato per la cessione del ramo aziendale Entrium Direct Bankers A.g. E del 51% di Holding Banca della Rete S.p.a. E delle sue controllate. Inoltre, sono entrate nel Gruppo Capitalia, nel 1° semestre 2004, Cofiri S.p.a. E le sue partecipate. Il margine d’intermediazione cresce del 3% e si attesta a € 2.389 milioni; il risultato lordo di gestione è aumentato del 10,2%, grazie al consistente aumento (+12%) dei ricavi operativi (commissioni e altri proventi), nonché al contenimento dei costi (in flessione del 1,9% le spese generali); l’utile delle attività ordinarie è cresciuto del 66%; l’utile netto è salito del 10,3%. Asset quality: forte riduzione dei crediti classificati e flusso di sofferenze al minimo storico E’ continuato nel semestre il processo, avviato con il Piano Industriale, di riduzione sia degli stock sia degli ingressi di nuove sofferenze come risultato della continua discliplina nell’erogazione del credito. I crediti classificati netti (sofferenze più incagli), infatti, risultano in flessione di oltre il 6% rispetto al primo trimestre del 2004. L’indice di copertura è ulteriormente salito nel trimestre di 1,6 punti percentuali al 50,9% (56,7% per le sole sofferenze). Il grado di copertura dei crediti classificati segna un incremento rispetto al primo semestre 2003 di 4,9 punti percentuali. Dall’avvio del Piano Industriale (30 giugno 2002) lo stock netto si è ridotto del 23% e la copertura è aumentata di 12 punti percentuali. Positivo anche il dato del flusso di nuove sofferenze che ha segnato nel primo semestre 2004 il più basso livello di ingresso, da due anni a questa parte, di nuovi crediti classificati lordi, scesi a € 357 milioni, con una riduzione particolarmente forte nel secondo trimestre 2004. Anche le rettifiche nette sui crediti si sono attestate sul semestre a livelli inferiori (€ 273 milioni), con una riduzione del 30% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie alla rilevante crescita delle riprese di valore. Capitalia Service Jv: risultati in forte aumento in ogni area operativa Capitalia Service Jv, la Joint Venture tra Capitalia e Archon Group Italia ha raggiunto pieni livelli di operatività, conseguendo risultati particolarmente positivi, in notevole accelerazione durante i primi otto mesi dell’anno. Fra questi una forte crescita negli incassi (+5,5% nel semestre e 43% nel secondo trimestre rispetto al primo). A ciò si aggiunge una maggiore capacità di recupero, pari al 95% del valore netto del 2004, rispetto a un dato storico dell’88%. Altrettanto positivi sono i risultati dei veicoli di trading immobiliare, in collaborazione con Pirelli Re, che nelle aste immobiliari hanno conseguito incrementi sostanziali nelle aggiudicazioni, cresciute del 250% sul secondo semestre 2003. Operazione Trevi: business plan e accantonamenti Il Consiglio ha preso atto del nuovo Business Plan relativo alle Trevi, i veicoli relativi alle cartolarizzazioni dei crediti dubbi. Tale Piano, predisposto da Capitalia Service Jv, è il risultato di un approfondito lavoro di analisi degli attivi, effettuata combinando metodologie analitiche e di portafoglio, sulla base dell’approcio industriale del partner Archon, punto di riferimento nel settore. Il Piano fissa nuovi scenari di incasso che evidenziano una accelerazione nella velocità di recupero crediti, problema centrale dei tre veicoli societari. A ciò si combina una percentuale di recupero del valore netto incrementata, ma comunque più prudenziale rispetto ai più recenti livelli già conseguiti negli ultimi mesi. Coerentemente con gli obiettivi del Business Plan, sono stati effettuati, nell’ambito della Semestrale, accantonamenti e rettifiche per complessivi € 588 milioni allo scopo di compensare i ritardi accumulati negli incassi e i differenziali nelle aspettative future dei recuperi. L’ammontare si ripartisce in: rettifiche per € 478 milioni di titoli Trevi di categoria C e D, facenti parte del portafoglio immobilizzato di Capitalia, da ammortizzare in cinque anni secondo la legislazione italiana vigente, con un impatto di € 48 milioni sul conto economico del primo semestre 2004; accantonamenti a fondo rischi e oneri per € 110 milioni (€ 40 milioni per Trevi Finance e € 70 milioni per Trevi Finance 2), interamente spesato nel semestre e finalizzato al riacquisto, da parte di Capitalia, di crediti non-performing, programmato per la seconda metà dell’esercizio. Grazie alla positiva performance nel semestre, la redditività ordinaria ha permesso di assorbire l’impatto economico per € 158 milioni. Ulteriori € 48 milioni saranno a carico nel secondo semestre 2004, mentre non ci saranno successivi impatti a conto economico a partire dal 2005, a seguito dell’introduzione dei principi contabili internazionali (Ias/ifrs). Al netto dell’effetto straordinario dell’operazione Trevi, l’utile da attività ordinarie sarebbe risultato pari a € 379 milioni (+184%) e l’utile netto di € 173 milioni (+188%). L’impatto complessivo dell’operazione Trevi viene integralmente spesato a patrimonio netto con l’effetto di ridurre il Tier 1 ratio, che passa da 6,9% a fine 2003 a 6,6%, rimanendo comunque al di sopra degli obiettivi del Piano Industriale di fine 2005. Attività operativa Sotto il profilo dell’attività operativa, il Gruppo ha sviluppato nuove iniziative finalizzate a migliorare le capacità di vendita e il livello di servizio alla clientela, innovando e razionalizzando la gamma prodotti, attuando nuovi strumenti di gestione delle reti di vendita (progetto kor) e introducendo un nuovo modello distributivo. Nel quadro degli interventi di riassetto della struttura distributiva è stato avviato il nuovo piano di riorganizzazione e sviluppo degli sportelli, teso a valorizzare le specificità e le mission delle singole reti ottimizzando la presenza territoriale e la capacità di servizio al cliente, sia nel settore corporate, sia nel settore retail. Il programma prevede, fra l’altro, l’apertura di 49 nuovi sportelli Bipop-carire e 16 Banco di Sicilia, mentre Banca di Roma proseguirà nella razionalizzazione della rete volta a migliorare la copertura. In Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire, inoltre, è stato attuato un nuovo modello distributivo con lo scopo di accrescere la produttività, potenziare l’offerta migliorando le sinergie di business, ottimizzare l’allocazione delle risorse umane e presidiare nel modo più efficiente l’attività di credito. Dati economici consolidati Il margine d’interesse è pari a € 1.191 milioni, in calo del 4,4% rispetto a € 1.246 milioni al 30 giugno 2003 (dato ricostruito), soprattutto a causa della riduzione dei tassi di interesse e della conseguente compressione degli spread, non compensata dai volumi di intermediazione. Le commissioni nette ammontano a € 709 milioni, in crescita del 7,2% rispetto al primo semestre 2003, grazie, in particolare, alle attività di gestione, intermediazione e consulenza. I dividendi, pari a € 37 milioni, sono sostanzialmente stabili, mentre i profitti da operazioni finanziarie raggiungono € 192 milioni, in aumento rispetto a € 177 milioni al 30 giugno 2003. Gli altri proventi netti, pari a € 243 milioni, sono in crescita del 19,2%. Il margine di intermediazione si attesta dunque a € 2.389 milioni (+3%). I costi operativi, inclusi gli ammortamenti, pari a € 1.637 milioni, sono in linea con il dato del 1° semestre 2003 (€ 1.636 milioni). Sostanzialmente stabili le spese per il personale, in l’ulteriore riduzione le altre spese amministrative (-1,9%), nonostante il consolidamento integrale del Gruppo Cofiri, che hanno parzialmente bilanciato l’aumento delle rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione è positivo per € 752 milioni, in crescita del 10,2%, grazie all’aumento dei ricavi a fronte di costi operativi sostanzialmente stabili. Le rettifiche nette e gli accantonamenti, pari a € 531 milioni, registrano un calo del 3,3% rispetto al dato di € 549 milioni al 30 giugno 2003, nonostante l’impatto derivante dall’operazione Trevi per complessivi € 158 milioni, di cui € 110 milioni di accantonamenti al fondo per rischi e oneri. L’utile delle attività ordinarie registra un incremento del 66% da € 133 milioni del primo semestre 2003 a € 221 milioni. Il saldo dei proventi straordinari è positivo per € 62 milioni, principalmente a seguito di vendite di partecipazioni e di immobili non strumentali. L’utile ante imposte è pari a € 283 milioni, in aumento dell’85,5% rispetto a € 152 milioni del primo semestre 2003. Dopo imposte per € 187 milioni (€ 85 milioni al 30 giugno 2003) e utili di pertinenza di terzi per € 29 milioni (€ 7 milioni al 30 giugno 2003) il semestre chiude con un utile consolidato netto di € 67 milioni, in aumento del 10,3% sull’utile di € 60 milioni registrato nel primo semestre 2003. Al netto dell’effetto Trevi l’utile sarebbe stato pari a € 173 milioni. Dati patrimoniali consolidati I dati patrimoniali del Gruppo Capitalia al 30 giugno 2004 mostrano una sostanziale stabilità della provvista complessiva, incluse le passività subordinate, rispetto ai valori di fine 2003 (€101.430 milioni contro € 103.257 milioni, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di €97.353 milioni). In lieve aumento rispetto a fine 2003 (+1,3%) è la raccolta da clientela, passata da € 72.913 milioni a € 73.890 milioni (€ 73.132 milioni al 30 giugno 2003), mentre in riduzione, coerentemente con le strategie del Gruppo, è la raccolta interbancaria. La raccolta complessiva di prodotti di wealth management, pari a € 2.365 milioni, si è mantenuta sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (€ 2.465 milioni), nonostante il contesto economico non favorevole e la generalizzata crisi di sfiducia dei risparmiatori. Per quanto riguarda il patrimonio gestito, il Gruppo ha confermato la sua posizione di quarto operatore nel mercato italiano, con una quota salita dal 6,1% al 6,2%. I crediti complessivi, pari a € 88.216 milioni, si sono ridotti di € 4.132 milioni rispetto a fine 2003, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 86.632 milioni. I crediti a clientela ammontano a € 74.322 milioni, in calo dell’1,2% rispetto a € 75.227 milioni di fine 2003 (il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 74.689 milioni). L’andamento, su cui ha inciso l’operazione di cartolarizzazione di canoni di leasing per un valore complessivo di € 1.450 milioni effettuata da Fineco Leasing, riflette l’attenta selezione del merito di credito che il Gruppo sta perseguendo. I crediti classificati netti ammontano complessivamente a € 6.033 milioni, con una flessione del 6,1% rispetto a € 6.422 milioni al 30 giugno 2003 e del 6,4% rispetto a € 6.447 milioni di fine 2003. In particolare, le sofferenze nette (pari al 6% dei crediti per cassa) sono pari a € 4.460 milioni e i crediti incagliati a € 1.573 milioni, entrambi in calo a fronte dei dati, rispettivamente di € 4.543 milioni e € 1.904 milioni, di fine 2003. L’indice di copertura è ulteriormente migliorato, passando dal 46% del 30 giugno 2003 al 50,9% del 30 giugno 2004. Le partecipazioni non consolidate si attestano a € 3.081 milioni, in linea col dato al 31 dicembre 2003 (€ 3.070 milioni). L’ammontare dei Risk Weighted Asset è rimasto sostanzialmente stazionario, passando da € 89,4 miliardi di fine 2003 a € 89,9 miliardi al 30 giugno 2004. Il Tier 1 ratio, che rappresenta il livello di patrimonializzazione del Gruppo, si è attestato al 6,6%, in diminuzione rispetto al 6,9% raggiunto a fine 2003, per effetto della riduzione del patrimonio, conseguente alle svalutazioni sulle obbligazioni Trevi in portafoglio e agli accantonamenti per rischi relativi ai portafogli Trevi. Il patrimonio netto consolidato è di € 6.386 milioni, a fronte di € 6.618 milioni a fine 2003. L’indebitamento netto verso banche ammonta a € 10.336 milioni, in marginale aumento (+ € 440 milioni) rispetto al dato a fine 2003. La Capogruppo Capitalia S.p.a. - Il margine di interesse, negativo per € 147 milioni, è in linea con il dato al 30 giugno 2003 ed è coerente con la struttura di holding di Capitalia, che ha i dividendi quale prevalente fonte di ricavi. I dividendi, sia per cassa sia per competenza, ammontano a € 414 milioni (€ 258 milioni al 30 giugno 2003, al netto dei crediti di imposta). Il margine di intermediazione si attesta a € 378 milioni, in aumento del 66,4% su € 227 milioni del primo semestre 2003. I costi operativi ammontano a € 117 milioni (contro € 111 milioni), di cui € 42 milioni per il personale, € 65 milioni per altre spese amministrative e € 10 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione, pari a € 262 milioni, è più che raddoppiato rispetto a € 117 milioni del primo semestre 2003. Il semestre chiude con un utile netto di € 103 milioni (+11,8% rispetto a € 93 milioni del primo semestre 2003), che tiene conto di un risultato netto della gestione straordinaria positivo per € 16 milioni e di un contributo positivo delle imposte per € 143 milioni. Eventi successivi alla chiusura del semestre - Con delibera del Cda del 22 luglio, Capitalia ha portato la propria partecipazione in Rcs Mediagroup al 2,047% delle azioni ordinarie (1,968% sul totale delle azioni) ), quota attraverso la quale ha aderito al Patto di Sindacato. Sempre in luglio il Cda ha approvato l’assegnazione ai dipendenti del Gruppo di 6.470.000 warrant per l’acquisto di azioni Capitalia nel quadro del piano di assegnazione di 20 milioni di stock option approvato nel maggio 2002. L’amministratore Delegato ha messo a disposizione la propria quota per aumentare il volume complessivo a disposizione dei dipendenti. Ancora in luglio è stata costituita Capitalia Informatica, società in cui confluiranno i rami d’azienda di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire inerenti i sistemi informatici e di back-office. In agosto Capitalia ha collocato un bond subordinato Lower Tier Ii da € 300 milioni sul mercato istituzionale, quotato alla Borsa di Lussemburgo, con cedola a Euribor trimestrale più 55 punti base, prezzo di collocamento di 99,669. Prevedibile evoluzione della gestione Per il secondo semestre si prevede che l’andamento possa ulteriormente beneficiare delle iniziative intraprese in ambito commerciale e delle rilevanti azioni concluse in tema di riorganizzazione della struttura distributiva. Il Cda inoltre ha istituito un Comitato Etico che definirà le policy per il Gruppo in materia e i criteri per la loro diffusione, attuazione e monitoraggio. Tale comitato è presediuto dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe e ne fanno parte il Direttore Generale dott. Carmine Lamanda, il Capo delle Risorse Umane dott.Ssa Giuseppina Baffi, l’avv. Paolo Fresco e il prof. Sebastiano Maffettone.
 
   
   
CAPITALIA: PRIMO SEMESTRE 20041 CONTINUA LA CRESCITA DEL GRUPPO MARGINE DI INTERMEDIAZIONE € 2.389 MLN (+3%) RISULTATO LORDO € 752 MLN (+10,2%) UTILE ORDINARIO € 221 MLN (+66%) UTILE NETTO € 67 MLN (+10,3%)  
 
Milano, 13 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia S.p.a., riunito il 9 settembre in serata sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha esaminato e approvato i dati relativi all’andamento del Gruppo nel primo semestre 2004, illustrati dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe. Il Gruppo ha proseguito nella crescita, migliorando tutti i più importanti indici reddituali rispetto al primo semestre 2003: 1 I dati al 30 giugno 2003 sono stati ricostruiti per renderli confrontabili con quelli al 30 giugno 2004. Rispetto al 30 giugno 2003 il perimetro del Gruppo si è infatti modificato per la cessione del ramo aziendale Entrium Direct Bankers A.g. E del 51% di Holding Banca della Rete S.p.a. E delle sue controllate. Inoltre, sono entrate nel Gruppo Capitalia, nel 1° semestre 2004, Cofiri S.p.a. E le sue partecipate. Il margine d’intermediazione cresce del 3% e si attesta a € 2.389 milioni; il risultato lordo di gestione è aumentato del 10,2%, grazie al consistente aumento (+12%) dei ricavi operativi (commissioni e altri proventi), nonché al contenimento dei costi (in flessione del 1,9% le spese generali); l’utile delle attività ordinarie è cresciuto del 66%; l’utile netto è salito del 10,3%. Asset quality: forte riduzione dei crediti classificati e flusso di sofferenze al minimo storico E’ continuato nel semestre il processo, avviato con il Piano Industriale, di riduzione sia degli stock sia degli ingressi di nuove sofferenze come risultato della continua discliplina nell’erogazione del credito. I crediti classificati netti (sofferenze più incagli), infatti, risultano in flessione di oltre il 6% rispetto al primo trimestre del 2004. L’indice di copertura è ulteriormente salito nel trimestre di 1,6 punti percentuali al 50,9% (56,7% per le sole sofferenze). Il grado di copertura dei crediti classificati segna un incremento rispetto al primo semestre 2003 di 4,9 punti percentuali. Dall’avvio del Piano Industriale (30 giugno 2002) lo stock netto si è ridotto del 23% e la copertura è aumentata di 12 punti percentuali. Positivo anche il dato del flusso di nuove sofferenze che ha segnato nel primo semestre 2004 il più basso livello di ingresso, da due anni a questa parte, di nuovi crediti classificati lordi, scesi a € 357 milioni, con una riduzione particolarmente forte nel secondo trimestre 2004. Anche le rettifiche nette sui crediti si sono attestate sul semestre a livelli inferiori (€ 273 milioni), con una riduzione del 30% rispetto all’anno precedente, soprattutto grazie alla rilevante crescita delle riprese di valore. Capitalia Service Jv: risultati in forte aumento in ogni area operativa Capitalia Service Jv, la Joint Venture tra Capitalia e Archon Group Italia ha raggiunto pieni livelli di operatività, conseguendo risultati particolarmente positivi, in notevole accelerazione durante i primi otto mesi dell’anno. Fra questi una forte crescita negli incassi (+5,5% nel semestre e 43% nel secondo trimestre rispetto al primo). A ciò si aggiunge una maggiore capacità di recupero, pari al 95% del valore netto del 2004, rispetto a un dato storico dell’88%. Altrettanto positivi sono i risultati dei veicoli di trading immobiliare, in collaborazione con Pirelli Re, che nelle aste immobiliari hanno conseguito incrementi sostanziali nelle aggiudicazioni, cresciute del 250% sul secondo semestre 2003. Operazione Trevi: business plan e accantonamenti Il Consiglio ha preso atto del nuovo Business Plan relativo alle Trevi, i veicoli relativi alle cartolarizzazioni dei crediti dubbi. Tale Piano, predisposto da Capitalia Service Jv, è il risultato di un approfondito lavoro di analisi degli attivi, effettuata combinando metodologie analitiche e di portafoglio, sulla base dell’approcio industriale del partner Archon, punto di riferimento nel settore. Il Piano fissa nuovi scenari di incasso che evidenziano una accelerazione nella velocità di recupero crediti, problema centrale dei tre veicoli societari. A ciò si combina una percentuale di recupero del valore netto incrementata, ma comunque più prudenziale rispetto ai più recenti livelli già conseguiti negli ultimi mesi. Coerentemente con gli obiettivi del Business Plan, sono stati effettuati, nell’ambito della Semestrale, accantonamenti e rettifiche per complessivi € 588 milioni allo scopo di compensare i ritardi accumulati negli incassi e i differenziali nelle aspettative future dei recuperi. L’ammontare si ripartisce in: rettifiche per € 478 milioni di titoli Trevi di categoria C e D, facenti parte del portafoglio immobilizzato di Capitalia, da ammortizzare in cinque anni secondo la legislazione italiana vigente, con un impatto di € 48 milioni sul conto economico del primo semestre 2004; accantonamenti a fondo rischi e oneri per € 110 milioni (€ 40 milioni per Trevi Finance e € 70 milioni per Trevi Finance 2), interamente spesato nel semestre e finalizzato al riacquisto, da parte di Capitalia, di crediti non-performing, programmato per la seconda metà dell’esercizio. Grazie alla positiva performance nel semestre, la redditività ordinaria ha permesso di assorbire l’impatto economico per € 158 milioni. Ulteriori € 48 milioni saranno a carico nel secondo semestre 2004, mentre non ci saranno successivi impatti a conto economico a partire dal 2005, a seguito dell’introduzione dei principi contabili internazionali (Ias/ifrs). Al netto dell’effetto straordinario dell’operazione Trevi, l’utile da attività ordinarie sarebbe risultato pari a € 379 milioni (+184%) e l’utile netto di € 173 milioni (+188%). L’impatto complessivo dell’operazione Trevi viene integralmente spesato a patrimonio netto con l’effetto di ridurre il Tier 1 ratio, che passa da 6,9% a fine 2003 a 6,6%, rimanendo comunque al di sopra degli obiettivi del Piano Industriale di fine 2005. Attività operativa Sotto il profilo dell’attività operativa, il Gruppo ha sviluppato nuove iniziative finalizzate a migliorare le capacità di vendita e il livello di servizio alla clientela, innovando e razionalizzando la gamma prodotti, attuando nuovi strumenti di gestione delle reti di vendita (progetto kor) e introducendo un nuovo modello distributivo. Nel quadro degli interventi di riassetto della struttura distributiva è stato avviato il nuovo piano di riorganizzazione e sviluppo degli sportelli, teso a valorizzare le specificità e le mission delle singole reti ottimizzando la presenza territoriale e la capacità di servizio al cliente, sia nel settore corporate, sia nel settore retail. Il programma prevede, fra l’altro, l’apertura di 49 nuovi sportelli Bipop-carire e 16 Banco di Sicilia, mentre Banca di Roma proseguirà nella razionalizzazione della rete volta a migliorare la copertura. In Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire, inoltre, è stato attuato un nuovo modello distributivo con lo scopo di accrescere la produttività, potenziare l’offerta migliorando le sinergie di business, ottimizzare l’allocazione delle risorse umane e presidiare nel modo più efficiente l’attività di credito. Dati economici consolidati Il margine d’interesse è pari a € 1.191 milioni, in calo del 4,4% rispetto a € 1.246 milioni al 30 giugno 2003 (dato ricostruito), soprattutto a causa della riduzione dei tassi di interesse e della conseguente compressione degli spread, non compensata dai volumi di intermediazione. Le commissioni nette ammontano a € 709 milioni, in crescita del 7,2% rispetto al primo semestre 2003, grazie, in particolare, alle attività di gestione, intermediazione e consulenza. I dividendi, pari a € 37 milioni, sono sostanzialmente stabili, mentre i profitti da operazioni finanziarie raggiungono € 192 milioni, in aumento rispetto a € 177 milioni al 30 giugno 2003. Gli altri proventi netti, pari a € 243 milioni, sono in crescita del 19,2%. Il margine di intermediazione si attesta dunque a € 2.389 milioni (+3%). I costi operativi, inclusi gli ammortamenti, pari a € 1.637 milioni, sono in linea con il dato del 1° semestre 2003 (€ 1.636 milioni). Sostanzialmente stabili le spese per il personale, in l’ulteriore riduzione le altre spese amministrative (-1,9%), nonostante il consolidamento integrale del Gruppo Cofiri, che hanno parzialmente bilanciato l’aumento delle rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione è positivo per € 752 milioni, in crescita del 10,2%, grazie all’aumento dei ricavi a fronte di costi operativi sostanzialmente stabili. Le rettifiche nette e gli accantonamenti, pari a € 531 milioni, registrano un calo del 3,3% rispetto al dato di € 549 milioni al 30 giugno 2003, nonostante l’impatto derivante dall’operazione Trevi per complessivi € 158 milioni, di cui € 110 milioni di accantonamenti al fondo per rischi e oneri. L’utile delle attività ordinarie registra un incremento del 66% da € 133 milioni del primo semestre 2003 a € 221 milioni. Il saldo dei proventi straordinari è positivo per € 62 milioni, principalmente a seguito di vendite di partecipazioni e di immobili non strumentali. L’utile ante imposte è pari a € 283 milioni, in aumento dell’85,5% rispetto a € 152 milioni del primo semestre 2003. Dopo imposte per € 187 milioni (€ 85 milioni al 30 giugno 2003) e utili di pertinenza di terzi per € 29 milioni (€ 7 milioni al 30 giugno 2003) il semestre chiude con un utile consolidato netto di € 67 milioni, in aumento del 10,3% sull’utile di € 60 milioni registrato nel primo semestre 2003. Al netto dell’effetto Trevi l’utile sarebbe stato pari a € 173 milioni. Dati patrimoniali consolidati I dati patrimoniali del Gruppo Capitalia al 30 giugno 2004 mostrano una sostanziale stabilità della provvista complessiva, incluse le passività subordinate, rispetto ai valori di fine 2003 (€101.430 milioni contro € 103.257 milioni, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di €97.353 milioni). In lieve aumento rispetto a fine 2003 (+1,3%) è la raccolta da clientela, passata da € 72.913 milioni a € 73.890 milioni (€ 73.132 milioni al 30 giugno 2003), mentre in riduzione, coerentemente con le strategie del Gruppo, è la raccolta interbancaria. La raccolta complessiva di prodotti di wealth management, pari a € 2.365 milioni, si è mantenuta sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (€ 2.465 milioni), nonostante il contesto economico non favorevole e la generalizzata crisi di sfiducia dei risparmiatori. Per quanto riguarda il patrimonio gestito, il Gruppo ha confermato la sua posizione di quarto operatore nel mercato italiano, con una quota salita dal 6,1% al 6,2%. I crediti complessivi, pari a € 88.216 milioni, si sono ridotti di € 4.132 milioni rispetto a fine 2003, mentre il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 86.632 milioni. I crediti a clientela ammontano a € 74.322 milioni, in calo dell’1,2% rispetto a € 75.227 milioni di fine 2003 (il dato ricostruito al 30 giugno 2003 è di € 74.689 milioni). L’andamento, su cui ha inciso l’operazione di cartolarizzazione di canoni di leasing per un valore complessivo di € 1.450 milioni effettuata da Fineco Leasing, riflette l’attenta selezione del merito di credito che il Gruppo sta perseguendo. I crediti classificati netti ammontano complessivamente a € 6.033 milioni, con una flessione del 6,1% rispetto a € 6.422 milioni al 30 giugno 2003 e del 6,4% rispetto a € 6.447 milioni di fine 2003. In particolare, le sofferenze nette (pari al 6% dei crediti per cassa) sono pari a € 4.460 milioni e i crediti incagliati a € 1.573 milioni, entrambi in calo a fronte dei dati, rispettivamente di € 4.543 milioni e € 1.904 milioni, di fine 2003. L’indice di copertura è ulteriormente migliorato, passando dal 46% del 30 giugno 2003 al 50,9% del 30 giugno 2004. Le partecipazioni non consolidate si attestano a € 3.081 milioni, in linea col dato al 31 dicembre 2003 (€ 3.070 milioni). L’ammontare dei Risk Weighted Asset è rimasto sostanzialmente stazionario, passando da € 89,4 miliardi di fine 2003 a € 89,9 miliardi al 30 giugno 2004. Il Tier 1 ratio, che rappresenta il livello di patrimonializzazione del Gruppo, si è attestato al 6,6%, in diminuzione rispetto al 6,9% raggiunto a fine 2003, per effetto della riduzione del patrimonio, conseguente alle svalutazioni sulle obbligazioni Trevi in portafoglio e agli accantonamenti per rischi relativi ai portafogli Trevi. Il patrimonio netto consolidato è di € 6.386 milioni, a fronte di € 6.618 milioni a fine 2003. L’indebitamento netto verso banche ammonta a € 10.336 milioni, in marginale aumento (+ € 440 milioni) rispetto al dato a fine 2003. La Capogruppo Capitalia S.p.a. - Il margine di interesse, negativo per € 147 milioni, è in linea con il dato al 30 giugno 2003 ed è coerente con la struttura di holding di Capitalia, che ha i dividendi quale prevalente fonte di ricavi. I dividendi, sia per cassa sia per competenza, ammontano a € 414 milioni (€ 258 milioni al 30 giugno 2003, al netto dei crediti di imposta). Il margine di intermediazione si attesta a € 378 milioni, in aumento del 66,4% su € 227 milioni del primo semestre 2003. I costi operativi ammontano a € 117 milioni (contro € 111 milioni), di cui € 42 milioni per il personale, € 65 milioni per altre spese amministrative e € 10 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni materiali e immateriali. Il risultato lordo di gestione, pari a € 262 milioni, è più che raddoppiato rispetto a € 117 milioni del primo semestre 2003. Il semestre chiude con un utile netto di € 103 milioni (+11,8% rispetto a € 93 milioni del primo semestre 2003), che tiene conto di un risultato netto della gestione straordinaria positivo per € 16 milioni e di un contributo positivo delle imposte per € 143 milioni. Eventi successivi alla chiusura del semestre - Con delibera del Cda del 22 luglio, Capitalia ha portato la propria partecipazione in Rcs Mediagroup al 2,047% delle azioni ordinarie (1,968% sul totale delle azioni) ), quota attraverso la quale ha aderito al Patto di Sindacato. Sempre in luglio il Cda ha approvato l’assegnazione ai dipendenti del Gruppo di 6.470.000 warrant per l’acquisto di azioni Capitalia nel quadro del piano di assegnazione di 20 milioni di stock option approvato nel maggio 2002. L’amministratore Delegato ha messo a disposizione la propria quota per aumentare il volume complessivo a disposizione dei dipendenti. Ancora in luglio è stata costituita Capitalia Informatica, società in cui confluiranno i rami d’azienda di Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-carire inerenti i sistemi informatici e di back-office. In agosto Capitalia ha collocato un bond subordinato Lower Tier Ii da € 300 milioni sul mercato istituzionale, quotato alla Borsa di Lussemburgo, con cedola a Euribor trimestrale più 55 punti base, prezzo di collocamento di 99,669. Prevedibile evoluzione della gestione Per il secondo semestre si prevede che l’andamento possa ulteriormente beneficiare delle iniziative intraprese in ambito commerciale e delle rilevanti azioni concluse in tema di riorganizzazione della struttura distributiva. Il Cda inoltre ha istituito un Comitato Etico che definirà le policy per il Gruppo in materia e i criteri per la loro diffusione, attuazione e monitoraggio. Tale comitato è presediuto dall’Amministratore Delegato Matteo Arpe e ne fanno parte il Direttore Generale dott. Carmine Lamanda, il Capo delle Risorse Umane dott.Ssa Giuseppina Baffi, l’avv. Paolo Fresco e il prof. Sebastiano Maffettone.
 
   
   
I RISULTATI AL 30 GIUGNO DEL GRUPPO BPM EVIDENZIANO UTILI NETTI IN CRESCITA DEL 5,7%. CRESCONO ANCHE RACCOLTA (+5,7%), RISPARMIO GESTITO (+11,6%) E GLI IMPIEGHI ALLA CLIENTELA (+8,3%)  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Utile netto consolidato a 59,2 milioni di euro (+5,7% rispetto a giugno 2003), raccolta da clientela 19,1 miliardi di euro (+5,7%), risparmio gestito 18,1 miliardi di euro (+11,6%), impieghi a clientela 17,6 miliardi di euro (+8,3%): questi i principali risultati esaminati nella seduta odierna dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano, presieduto dal dott. Roberto Mazzotta, che ha approvato i risultati della capogruppo Banca Popolare di Milano e quelli consolidati del Gruppo Bipiemme al 30 giugno 2004. In un contesto macroeconomico internazionale e nazionale ancora debole si segnala il buon risultato del margine di intermediazione, che si è mantenuto in linea con i valori del primo semestre dello scorso anno. L’analisi dei dati patrimoniali a livello consolidato evidenzia la raccolta diretta da clientela che si attesta a 19,1 miliardi di euro, con una crescita del 5,7%, trainata dalla componente a breve (+8,8%) e dalle obbligazioni (+16,4%). L’andamento positivo della provvista da clientela è confermato anche dai valori medi che segnano una crescita del +4,7%. Di rilievo i risultati raggiunti nell'area del risparmio gestito che, con una crescita rispetto al giugno 2003 dell’11,6%, si posiziona a 18,1 miliardi di euro, continuando ad incrementare il vantaggio competitivo del Gruppo Bipiemme nel settore, come testimonia la costante crescita della quota di mercato dei fondi delle società del gruppo, complessivamente salita al 2,29% dal 2,21% di dicembre 2003. Tale risultato è stato raggiunto grazie al flusso positivo di raccolta netta (complessivamente pari a 1,4 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno in corso) dovuto sia alle buone performances dei singoli prodotti, sia all’efficacia delle reti di vendita. Si segnala il contributo di Cassa di Risparmio di Alessandria alla raccolta netta per 134 milioni di euro, grazie ai primi risultati dell’integrazione commerciale nel Gruppo. Nell’ambito dei fondi comuni di investimento si è registrato un cambiamento nel mix di portafoglio, con i fondi azionari saliti al 20% del totale (16% a giugno 2003) a cui si contrappone la flessione dei monetari, la cui incidenza è passata dal 45% al 38%. Dopo la ricomposizione del mix del portafoglio crediti, completata nel 2003 con una sostanziale stabilità del comparto, si segnala la buona crescita degli impieghi a clientela, che si attestano a 17,6 miliardi di euro, con un incremento del +8,3% sul primo semestre 2003. Tale andamento è stato sostenuto dai mutui ipotecari in crescita del 41,3% rispetto al pari periodo dello scorso anno, grazie a 1,0 miliardi di euro di nuove erogazioni nel semestre. Selettiva la crescita nei diversi comparti dell’azienda Italia, dove in termini medi annui il segmento retail ha segnato un progresso del 9,8%, mentre il segmento corporate registra un incremento del +6,1%. Continua invece la flessione degli impieghi a large corporate delle filiali estere che evidenziano una flessione del –17,3% su giugno 2003, così come dei derivati creditizi (-41,2%), con conseguente contrazione della componente garanzie ed impegni (-13,0% rispetto al primo semestre 2003). La costante attenzione al rischio credito ha consentito una riduzione del grado di concentrazione, portando a 3 il numero delle posizioni eccedenti il 10% del patrimonio di vigilanza rispetto alle 5 di giugno 2003, con conseguente calo dell’indice di concentrazione dei grandi rischi, che è passato dal 9,8% di giugno 2003 al 6,2% del primo semestre 2004. Per quanto riguarda la qualità del credito si segnala la sostanziale stabilità del rapporto fra sofferenze nette ed impieghi (0,7%), valore di eccellenza nel sistema bancario italiano, dove la media è all’1,88%. Da segnalare nel semestre l’aumento della percentuale di copertura dei crediti in bonis passata dallo 0,49% di giugno 2003 allo 0,54% di giugno 2004. In progressione rispetto ai valori di fine anno i ratios patrimoniali, che vedono il Tier 1 attestarsi al 7,41% ed il total capital ratio raggiungere il 9,73% e porsi pertanto nella fascia alta del sistema bancario nazionale. Dal punto di vista reddituale e sempre a livello consolidato, nonostante la flessione media annua di 56 b.P. Dei tassi di mercato, il margine di interesse si attesta a 294,2 milioni di euro (-3,2%), grazie all’incremento dei volumi intermediati che ha permesso di limitare il negativo effetto tassi. Buona la performance del comparto servizi (+2,3%), in crescita malgrado la flessione delle componenti dividendi e risultati da operazioni finanziarie. L’andamento delle commissioni nette, che si attestano a 247,3 milioni di euro, in crescita del 4,8% rispetto al primo semestre 2003, e degli altri proventi netti, ha permesso di compensare le flessioni registrate negli altri comparti, portando il totale ricavi a 661,6 milioni di euro, in linea con il primo semestre 2003. Sotto controllo la dinamica del comparto costi ed ammortamenti che si attesta a 528,5 milioni di euro (+1,8% rispetto al giugno 2003). Nel dettaglio il costo del lavoro cresce di 5,6 milioni di euro (+2,0%) rispetto a giugno 2003, di cui 3,6 milioni di euro relativi a maggiori oneri per prepensionamenti. Il numero totale dei dipendenti a fine semestre si attesta a 7.962 unità, in flessione di 66 risorse rispetto a giugno 2003. Buona la dinamica delle spese amministrative (+0,7%), che si mantengono in linea con il primo semestre 2003, pur in un contesto di crescita operativa e delle rete commerciale, che, senza considerare l’apporto di Cassa di Risparmio di Alessandria, raggiunge i 632 punti vendita, con 37 nuove aperture nell’ultimo anno. La crescita degli ammortamenti (+3,1%) è essenzialmente imputabile alla differenza positiva di consolidamento di Carinord (3,9 milioni di euro). Le rettifiche di valore e gli altri accantonamenti ammontano a 67,8 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto al primo semestre 2003, aumentando, fra l’altro, la copertura dell’esposizione Parmalat e gli stanziamenti sui crediti in bonis per 12,3 milioni di euro. Il saldo delle componenti straordinarie si attesta a giugno 2004 a 25,0 milioni di euro, principalmente per gli effetti dell’eliminazione delle interferenze fiscali (c.D. Disinquinamento fiscale) e per plusvalenze da realizzo immobili non strumentali ceduti da Bipiemme Immobili. L’utile lordo si attesta pertanto a 90,4 milioni di euro, in crescita del 4,6% rispetto a giugno 2003 e dopo avere registrato imposte per 30,8 milioni di euro (con un tax rate pari al 34,0%) il risultato netto raggiunge 59,2 milioni di euro, in miglioramento del 5,7%.  
   
   
I RISULTATI AL 30 GIUGNO DEL GRUPPO BPM EVIDENZIANO UTILI NETTI IN CRESCITA DEL 5,7%. CRESCONO ANCHE RACCOLTA (+5,7%), RISPARMIO GESTITO (+11,6%) E GLI IMPIEGHI ALLA CLIENTELA (+8,3%)  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Utile netto consolidato a 59,2 milioni di euro (+5,7% rispetto a giugno 2003), raccolta da clientela 19,1 miliardi di euro (+5,7%), risparmio gestito 18,1 miliardi di euro (+11,6%), impieghi a clientela 17,6 miliardi di euro (+8,3%): questi i principali risultati esaminati nella seduta odierna dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano, presieduto dal dott. Roberto Mazzotta, che ha approvato i risultati della capogruppo Banca Popolare di Milano e quelli consolidati del Gruppo Bipiemme al 30 giugno 2004. In un contesto macroeconomico internazionale e nazionale ancora debole si segnala il buon risultato del margine di intermediazione, che si è mantenuto in linea con i valori del primo semestre dello scorso anno. L’analisi dei dati patrimoniali a livello consolidato evidenzia la raccolta diretta da clientela che si attesta a 19,1 miliardi di euro, con una crescita del 5,7%, trainata dalla componente a breve (+8,8%) e dalle obbligazioni (+16,4%). L’andamento positivo della provvista da clientela è confermato anche dai valori medi che segnano una crescita del +4,7%. Di rilievo i risultati raggiunti nell'area del risparmio gestito che, con una crescita rispetto al giugno 2003 dell’11,6%, si posiziona a 18,1 miliardi di euro, continuando ad incrementare il vantaggio competitivo del Gruppo Bipiemme nel settore, come testimonia la costante crescita della quota di mercato dei fondi delle società del gruppo, complessivamente salita al 2,29% dal 2,21% di dicembre 2003. Tale risultato è stato raggiunto grazie al flusso positivo di raccolta netta (complessivamente pari a 1,4 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno in corso) dovuto sia alle buone performances dei singoli prodotti, sia all’efficacia delle reti di vendita. Si segnala il contributo di Cassa di Risparmio di Alessandria alla raccolta netta per 134 milioni di euro, grazie ai primi risultati dell’integrazione commerciale nel Gruppo. Nell’ambito dei fondi comuni di investimento si è registrato un cambiamento nel mix di portafoglio, con i fondi azionari saliti al 20% del totale (16% a giugno 2003) a cui si contrappone la flessione dei monetari, la cui incidenza è passata dal 45% al 38%. Dopo la ricomposizione del mix del portafoglio crediti, completata nel 2003 con una sostanziale stabilità del comparto, si segnala la buona crescita degli impieghi a clientela, che si attestano a 17,6 miliardi di euro, con un incremento del +8,3% sul primo semestre 2003. Tale andamento è stato sostenuto dai mutui ipotecari in crescita del 41,3% rispetto al pari periodo dello scorso anno, grazie a 1,0 miliardi di euro di nuove erogazioni nel semestre. Selettiva la crescita nei diversi comparti dell’azienda Italia, dove in termini medi annui il segmento retail ha segnato un progresso del 9,8%, mentre il segmento corporate registra un incremento del +6,1%. Continua invece la flessione degli impieghi a large corporate delle filiali estere che evidenziano una flessione del –17,3% su giugno 2003, così come dei derivati creditizi (-41,2%), con conseguente contrazione della componente garanzie ed impegni (-13,0% rispetto al primo semestre 2003). La costante attenzione al rischio credito ha consentito una riduzione del grado di concentrazione, portando a 3 il numero delle posizioni eccedenti il 10% del patrimonio di vigilanza rispetto alle 5 di giugno 2003, con conseguente calo dell’indice di concentrazione dei grandi rischi, che è passato dal 9,8% di giugno 2003 al 6,2% del primo semestre 2004. Per quanto riguarda la qualità del credito si segnala la sostanziale stabilità del rapporto fra sofferenze nette ed impieghi (0,7%), valore di eccellenza nel sistema bancario italiano, dove la media è all’1,88%. Da segnalare nel semestre l’aumento della percentuale di copertura dei crediti in bonis passata dallo 0,49% di giugno 2003 allo 0,54% di giugno 2004. In progressione rispetto ai valori di fine anno i ratios patrimoniali, che vedono il Tier 1 attestarsi al 7,41% ed il total capital ratio raggiungere il 9,73% e porsi pertanto nella fascia alta del sistema bancario nazionale. Dal punto di vista reddituale e sempre a livello consolidato, nonostante la flessione media annua di 56 b.P. Dei tassi di mercato, il margine di interesse si attesta a 294,2 milioni di euro (-3,2%), grazie all’incremento dei volumi intermediati che ha permesso di limitare il negativo effetto tassi. Buona la performance del comparto servizi (+2,3%), in crescita malgrado la flessione delle componenti dividendi e risultati da operazioni finanziarie. L’andamento delle commissioni nette, che si attestano a 247,3 milioni di euro, in crescita del 4,8% rispetto al primo semestre 2003, e degli altri proventi netti, ha permesso di compensare le flessioni registrate negli altri comparti, portando il totale ricavi a 661,6 milioni di euro, in linea con il primo semestre 2003. Sotto controllo la dinamica del comparto costi ed ammortamenti che si attesta a 528,5 milioni di euro (+1,8% rispetto al giugno 2003). Nel dettaglio il costo del lavoro cresce di 5,6 milioni di euro (+2,0%) rispetto a giugno 2003, di cui 3,6 milioni di euro relativi a maggiori oneri per prepensionamenti. Il numero totale dei dipendenti a fine semestre si attesta a 7.962 unità, in flessione di 66 risorse rispetto a giugno 2003. Buona la dinamica delle spese amministrative (+0,7%), che si mantengono in linea con il primo semestre 2003, pur in un contesto di crescita operativa e delle rete commerciale, che, senza considerare l’apporto di Cassa di Risparmio di Alessandria, raggiunge i 632 punti vendita, con 37 nuove aperture nell’ultimo anno. La crescita degli ammortamenti (+3,1%) è essenzialmente imputabile alla differenza positiva di consolidamento di Carinord (3,9 milioni di euro). Le rettifiche di valore e gli altri accantonamenti ammontano a 67,8 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto al primo semestre 2003, aumentando, fra l’altro, la copertura dell’esposizione Parmalat e gli stanziamenti sui crediti in bonis per 12,3 milioni di euro. Il saldo delle componenti straordinarie si attesta a giugno 2004 a 25,0 milioni di euro, principalmente per gli effetti dell’eliminazione delle interferenze fiscali (c.D. Disinquinamento fiscale) e per plusvalenze da realizzo immobili non strumentali ceduti da Bipiemme Immobili. L’utile lordo si attesta pertanto a 90,4 milioni di euro, in crescita del 4,6% rispetto a giugno 2003 e dopo avere registrato imposte per 30,8 milioni di euro (con un tax rate pari al 34,0%) il risultato netto raggiunge 59,2 milioni di euro, in miglioramento del 5,7%.  
   
   
GRUPPO MEDIOLANUM: UTILE NETTO CONSOLIDATO: EURO 77 MILIONI, +40% UTILE NETTO ITALIA: EURO 93 MILIONI, +25% MASSE AMMINISTRATE CONSOLIDATE: EURO 24.946 MILIONI, +13% EMBEDDED VALUE: EURO 2.166 MILIONI, +15%  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.a., riunitosi il 9 settembre a Basiglio (Mi), ha approvato la relazione sulla gestione dei primi sei mesi dell’anno 2004. Per quanto riguarda i dati consolidati del gruppo, che includono l’effetto delle nuove iniziative: L’utile Netto Consolidato è stato di Euro 77 milioni, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate Consolidate sono cresciute del 13% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 24.946 milioni. L’organico complessivo delle Reti di consulenti esclusivi (Italia, Spagna e Germania) è stato di 5.413 unità, in crescita del 3% rispetto al 30 giugno 2003. Con riferimento all’Italia, sono stati registrati i seguenti risultati: L’utile Netto è stato pari a Euro 93 milioni, con una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate sono cresciute del 11% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 20.595 milioni. La Raccolta Netta del Risparmio Gestito, pari a Euro 769 milioni, sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (-6%), è stata positiva tutti i mesi. Un particolare contributo è giunto dal settore Vita, con una raccolta netta pari a Euro 693 milioni, in crescita del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 1.147 milioni, in crescita del 37% rispetto al primo semestre dell’anno precedente. I Premi Pluriennali di Nuova Produzione (esclusivamente unit-linked) hanno contribuito per Euro 89 milioni, in crescita del 30%, mentre i Premi Unici per Euro 671 milioni, +56%. I Fondi Comuni di Investimento e le Gestioni hanno registrato una Raccolta Lorda di Euro 841 milioni, +2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al 30 giugno 2004 l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 4.858 Consulenti Globali - in linea con il 30 giugno 2003 (4.855) - di cui 4.055 promotori finanziari. Il totale dei Clienti al 30 giugno 2004 è stato di circa 782.000 primi intestatari, con una crescita del 2% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. L’embedded Value, elaborato da Tillinghast-towers Perrin con riferimento alle attività del Vita e dei Fondi in Italia, e che al momento non valorizza gli utili futuri della Banca e delle controllate estere, ha fatto registrare una crescita del 15%, da Euro 1.881 milioni del primo semestre 2003 a Euro 2.166 milioni. Il Valore della Nuova Produzione di Premi Vita e prodotti Asset Management è stato positivo per Euro 83 milioni, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con riferimento alle nuove iniziative, va sottolineato il contributo al Consolidato di Gruppo apportato dalle iniziative più avanzate: L’ Utile Netto delle attività in Spagna è stato pari a Euro 1,4 milioni, in crescita rispetto al risultato del primo semestre dell’anno precedente (Euro 0,1 milioni). Le Masse amministrate sono cresciute dell' 1% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 1.953 milioni. Con riferimento all'Embedded Value, il Valore del portafoglio Vita e Asset Managment(al lordo delle quote di pertinenza di terzi), è stato pari a Euro 20 milioni, con una crescita del 25% rispetto alla fine del 2003. Il Valore generato dalla Nuova Produzione è stato pari a Euro 4 milioni. Banca Esperia ha fatto registrare un utile di Euro 1,8 milioni (Euro 0,9 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum) contro una perdita di Euro 3,3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate hanno raggiunto Euro 3.709 milioni (Euro 1.799 milioni quota Mediolanum) in crescita del 51% rispetto al 30 giugno del 2003.  
   
   
GRUPPO MEDIOLANUM: UTILE NETTO CONSOLIDATO: EURO 77 MILIONI, +40% UTILE NETTO ITALIA: EURO 93 MILIONI, +25% MASSE AMMINISTRATE CONSOLIDATE: EURO 24.946 MILIONI, +13% EMBEDDED VALUE: EURO 2.166 MILIONI, +15%  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.a., riunitosi il 9 settembre a Basiglio (Mi), ha approvato la relazione sulla gestione dei primi sei mesi dell’anno 2004. Per quanto riguarda i dati consolidati del gruppo, che includono l’effetto delle nuove iniziative: L’utile Netto Consolidato è stato di Euro 77 milioni, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate Consolidate sono cresciute del 13% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 24.946 milioni. L’organico complessivo delle Reti di consulenti esclusivi (Italia, Spagna e Germania) è stato di 5.413 unità, in crescita del 3% rispetto al 30 giugno 2003. Con riferimento all’Italia, sono stati registrati i seguenti risultati: L’utile Netto è stato pari a Euro 93 milioni, con una crescita del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate sono cresciute del 11% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 20.595 milioni. La Raccolta Netta del Risparmio Gestito, pari a Euro 769 milioni, sostanzialmente in linea con quella del primo semestre 2003 (-6%), è stata positiva tutti i mesi. Un particolare contributo è giunto dal settore Vita, con una raccolta netta pari a Euro 693 milioni, in crescita del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente a Euro 1.147 milioni, in crescita del 37% rispetto al primo semestre dell’anno precedente. I Premi Pluriennali di Nuova Produzione (esclusivamente unit-linked) hanno contribuito per Euro 89 milioni, in crescita del 30%, mentre i Premi Unici per Euro 671 milioni, +56%. I Fondi Comuni di Investimento e le Gestioni hanno registrato una Raccolta Lorda di Euro 841 milioni, +2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Al 30 giugno 2004 l’organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 4.858 Consulenti Globali - in linea con il 30 giugno 2003 (4.855) - di cui 4.055 promotori finanziari. Il totale dei Clienti al 30 giugno 2004 è stato di circa 782.000 primi intestatari, con una crescita del 2% rispetto alla stessa data dell’anno precedente. L’embedded Value, elaborato da Tillinghast-towers Perrin con riferimento alle attività del Vita e dei Fondi in Italia, e che al momento non valorizza gli utili futuri della Banca e delle controllate estere, ha fatto registrare una crescita del 15%, da Euro 1.881 milioni del primo semestre 2003 a Euro 2.166 milioni. Il Valore della Nuova Produzione di Premi Vita e prodotti Asset Management è stato positivo per Euro 83 milioni, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con riferimento alle nuove iniziative, va sottolineato il contributo al Consolidato di Gruppo apportato dalle iniziative più avanzate: L’ Utile Netto delle attività in Spagna è stato pari a Euro 1,4 milioni, in crescita rispetto al risultato del primo semestre dell’anno precedente (Euro 0,1 milioni). Le Masse amministrate sono cresciute dell' 1% rispetto al 30 giugno 2003, attestandosi su Euro 1.953 milioni. Con riferimento all'Embedded Value, il Valore del portafoglio Vita e Asset Managment(al lordo delle quote di pertinenza di terzi), è stato pari a Euro 20 milioni, con una crescita del 25% rispetto alla fine del 2003. Il Valore generato dalla Nuova Produzione è stato pari a Euro 4 milioni. Banca Esperia ha fatto registrare un utile di Euro 1,8 milioni (Euro 0,9 milioni di pertinenza del Gruppo Mediolanum) contro una perdita di Euro 3,3 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le Masse amministrate hanno raggiunto Euro 3.709 milioni (Euro 1.799 milioni quota Mediolanum) in crescita del 51% rispetto al 30 giugno del 2003.  
   
   
BANCA FIDEURAM: UTILE NETTO SEMESTRALE A € 126,6 MILIONI (+ 74% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2003) ROE AL 25,3% (15,3% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) COST/INCOME RATIO AL 48,5% (57,8% NEL PRIMO SEMESTRE 2003)  
 
Milano, 13 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il 9 settembre la relazione semestrale 2004, di cui si riportano in allegato le tabelle di sintesi. Risultati economici Sotto il profilo economico, la performance del primo semestre è stata molto positiva. Banca Fideuram ha infatti registrato i seguenti risultati a livello consolidato: l’utile netto semestrale ha raggiunto il livello di € 126,6 milioni (massimo storico), con una crescita del 74% rispetto a € 72,9 milioni dei primi sei mesi del 2003. Anche nel secondo trimestre 2004 Banca Fideuram ha conseguito un utile di particolare consistenza (€ 59,5 milioni); l’utile netto semestrale rettificato per le componenti non ricorrenti è stato pari a € 125,1 milioni (+ 69,3%) e l’utile rettificato del secondo trimestre si è portato a € 65,3 milioni (+ 73,7% sul secondo trimestre 2003), confermando il trend di crescita trimestrale della redditività aziendale; il Roe è salito a quota 25,3%, in forte accelerazione rispetto al 15,3% del primo semestre 2003. La redditività di Banca Fideuram si caratterizza per la qualità dei profitti e per il controllo dei costi, tanto che il cost/income ratio è stato abbattuto nel primo semestre 2004 al 48,5% rispetto al 57,8% del primo semestre 2003. In dettaglio, si riportano i principali saldi del conto economico consolidato: il margine finanziario, relativamente poco importante per Banca Fideuram, è stato pari a € 29,8 milioni. La diminuzione rispetto agli € 46,3 milioni del primo semestre 2003 è dovuta alla valutazione delle azioni proprie in portafoglio (minusvalenza di € 2 milioni rispetto ad una plusvalenza di € 4,7 milioni nel primo semestre 2003), alla diminuzione di € 3,1 milioni dei proventi di Fideuram Wargny derivanti dall’intermediazione nel comparto obbligazionario per conto di clientela istituzionale e, per la parte residua, alla riduzione del free capital (principalmente dovuta agli investimenti una tantum collegati ai piani di fidelizzazione delle Reti) e al minor livello dei tassi di interesse di mercato; il margine commissionale è salito a € 269,6 milioni nel primo semestre 2004, con un incremento del 23% rispetto agli € 219,1 milioni del primo semestre 2003, principalmente per effetto del più elevato importo delle commissioni nette ricorrenti. Il miglioramento delle commissioni nette ricorrenti è dovuto alla crescita delle masse medie gestite ed al migliore product e asset mix. Si ricorda che Banca Fideuram non applica commissioni di performance (performance fee); gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto sono stati pari a € 40,3 milioni, in aumento rispetto agli € 18,4 milioni del primo semestre 2003. La differenza positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è dovuta principalmente ai seguenti fenomeni gestionali di Fideuram Vita: il miglioramento della gestione finanziaria per oltre € 14 milioni, legato principalmente a plusvalenze derivanti dallo smobilizzo del portafoglio azionario e da operazioni di realizzo del portafoglio titoli a reddito fisso; il miglioramento del margine commissionale di € 7,7 milioni, in prevalenza per effetto delle maggiori commissioni ricorrenti sulle unit linked; il miglioramento della gestione tecnica per circa € 13 milioni; le spese amministrative, pur comprendendo € 6,6 milioni di oneri non ricorrenti collegati all’operazione di scissione di Fideuram Vita in favore di Sanpaolo Imi (commissioni corrisposte agli advisor indipendenti), sono scese da € 164,5 a € 163,9 milioni, anche per effetto dei risparmi rivenienti dalla ristrutturazione della controllata francese Fideuram Wargny; Risultati operativi Sotto il profilo operativo, il primo semestre 2004 – pur esprimendo volumi di raccolta inferiori allo scorso anno – è stato relativamente positivo per Banca Fideuram, la cui quota di mercato sullo stock dei fondi comuni (aggregato Assogestioni) ha raggiunto quota 7,2% (6,9% al 31.12.2003). In particolare: la raccolta netta del risparmio gestito – costituito da fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita e fondi pensione – è stata pari a € 0,2 miliardi, in diminuzione rispetto agli € 1,9 miliardi del primo semestre 2003. Nello stesso periodo del 2004 l’industria italiana dei fondi comuni ha registrato un flusso negativo di oltre € 5 miliardi. Il risparmio non gestito (titoli e conti correnti) ha segnato una raccolta netta negativa per € 0,6 miliardi (€ 1,4 miliardi di raccolta negativa nel primo semestre 2003); le masse amministrate (assets under management), pari a € 58,7 miliardi al 30.06.2004, sono risultate in aumento di € 2,2 miliardi rispetto al 30.06.2003 e di € 0,6 miliardi rispetto al 31.12.2003. Il risparmio gestito è ammontato a complessivi € 45,5 miliardi, corrispondenti al 77,5% delle masse amministrate (era di € 42,4 miliardi al 30.06.2003, pari al 75% delle masse totali). Nell’aggregato del risparmio gestito spiccano l’aumento del 13% delle gestioni patrimoniali (passate da € 14 miliardi del 30.06.2003 a 15,8 miliardi) e del 9% delle assicurazioni vita (da € 11,7 miliardi a 12,8 miliardi); a fine giugno il totale dei private banker delle reti Fideuram e Sanpaolo Invest era pari a 4.442, inclusi 61 produttori assicurativi (erano complessivamente 4.656 al 30.6.2003); alla stessa data i clienti del gruppo Banca Fideuram erano oltre 735mila, di cui 135mila aderenti ai servizi online. Embedded value Infine, per quanto riguarda l’embedded value, la cui crescita è un obiettivo strategico primario di Banca Fideuram: il valore intrinseco (embedded value) al 30.6.2004, determinato da Tillinghast, è stimato in € 2.916 milioni, in crescita rispetto a € 2.818 milioni del 31.12.2003 e a € 2.488 milioni del 30.06.2003; il valore aggiunto dall’attività commerciale è stato di € 170 milioni nel primo semestre 2004 (€ 192 milioni nel primo semestre 2003 ed € 201 milioni nel secondo), attestandosi quindi a livelli molto elevati per la Società. Sebbene in rallentamento rispetto al corrispondente periodo del 2003, la raccolta gestita dei primi sei mesi dell’anno si è infatti concentrata su prodotti a più alto valore aggiunto (gestioni patrimoniali e unit linked) rispetto ai fondi monetari e obbligazionari che avevano contraddistinto la raccolta del primo semestre 2003 (insieme alle stesse unit linked). Vengono uniti in allegato i prospetti della situazione patrimoniale al 30 giugno 2004, del conto economico del primo semestre 2004 e del conto economico degli ultimi cinque trimestri. I dati sono stati messi a disposizione del Collegio Sindacale e della società di revisione.  
   
   
BANCA FIDEURAM: UTILE NETTO SEMESTRALE A € 126,6 MILIONI (+ 74% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2003) ROE AL 25,3% (15,3% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) COST/INCOME RATIO AL 48,5% (57,8% NEL PRIMO SEMESTRE 2003)  
 
Milano, 13 settembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) ha approvato il 9 settembre la relazione semestrale 2004, di cui si riportano in allegato le tabelle di sintesi. Risultati economici Sotto il profilo economico, la performance del primo semestre è stata molto positiva. Banca Fideuram ha infatti registrato i seguenti risultati a livello consolidato: l’utile netto semestrale ha raggiunto il livello di € 126,6 milioni (massimo storico), con una crescita del 74% rispetto a € 72,9 milioni dei primi sei mesi del 2003. Anche nel secondo trimestre 2004 Banca Fideuram ha conseguito un utile di particolare consistenza (€ 59,5 milioni); l’utile netto semestrale rettificato per le componenti non ricorrenti è stato pari a € 125,1 milioni (+ 69,3%) e l’utile rettificato del secondo trimestre si è portato a € 65,3 milioni (+ 73,7% sul secondo trimestre 2003), confermando il trend di crescita trimestrale della redditività aziendale; il Roe è salito a quota 25,3%, in forte accelerazione rispetto al 15,3% del primo semestre 2003. La redditività di Banca Fideuram si caratterizza per la qualità dei profitti e per il controllo dei costi, tanto che il cost/income ratio è stato abbattuto nel primo semestre 2004 al 48,5% rispetto al 57,8% del primo semestre 2003. In dettaglio, si riportano i principali saldi del conto economico consolidato: il margine finanziario, relativamente poco importante per Banca Fideuram, è stato pari a € 29,8 milioni. La diminuzione rispetto agli € 46,3 milioni del primo semestre 2003 è dovuta alla valutazione delle azioni proprie in portafoglio (minusvalenza di € 2 milioni rispetto ad una plusvalenza di € 4,7 milioni nel primo semestre 2003), alla diminuzione di € 3,1 milioni dei proventi di Fideuram Wargny derivanti dall’intermediazione nel comparto obbligazionario per conto di clientela istituzionale e, per la parte residua, alla riduzione del free capital (principalmente dovuta agli investimenti una tantum collegati ai piani di fidelizzazione delle Reti) e al minor livello dei tassi di interesse di mercato; il margine commissionale è salito a € 269,6 milioni nel primo semestre 2004, con un incremento del 23% rispetto agli € 219,1 milioni del primo semestre 2003, principalmente per effetto del più elevato importo delle commissioni nette ricorrenti. Il miglioramento delle commissioni nette ricorrenti è dovuto alla crescita delle masse medie gestite ed al migliore product e asset mix. Si ricorda che Banca Fideuram non applica commissioni di performance (performance fee); gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto sono stati pari a € 40,3 milioni, in aumento rispetto agli € 18,4 milioni del primo semestre 2003. La differenza positiva rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è dovuta principalmente ai seguenti fenomeni gestionali di Fideuram Vita: il miglioramento della gestione finanziaria per oltre € 14 milioni, legato principalmente a plusvalenze derivanti dallo smobilizzo del portafoglio azionario e da operazioni di realizzo del portafoglio titoli a reddito fisso; il miglioramento del margine commissionale di € 7,7 milioni, in prevalenza per effetto delle maggiori commissioni ricorrenti sulle unit linked; il miglioramento della gestione tecnica per circa € 13 milioni; le spese amministrative, pur comprendendo € 6,6 milioni di oneri non ricorrenti collegati all’operazione di scissione di Fideuram Vita in favore di Sanpaolo Imi (commissioni corrisposte agli advisor indipendenti), sono scese da € 164,5 a € 163,9 milioni, anche per effetto dei risparmi rivenienti dalla ristrutturazione della controllata francese Fideuram Wargny; Risultati operativi Sotto il profilo operativo, il primo semestre 2004 – pur esprimendo volumi di raccolta inferiori allo scorso anno – è stato relativamente positivo per Banca Fideuram, la cui quota di mercato sullo stock dei fondi comuni (aggregato Assogestioni) ha raggiunto quota 7,2% (6,9% al 31.12.2003). In particolare: la raccolta netta del risparmio gestito – costituito da fondi comuni, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita e fondi pensione – è stata pari a € 0,2 miliardi, in diminuzione rispetto agli € 1,9 miliardi del primo semestre 2003. Nello stesso periodo del 2004 l’industria italiana dei fondi comuni ha registrato un flusso negativo di oltre € 5 miliardi. Il risparmio non gestito (titoli e conti correnti) ha segnato una raccolta netta negativa per € 0,6 miliardi (€ 1,4 miliardi di raccolta negativa nel primo semestre 2003); le masse amministrate (assets under management), pari a € 58,7 miliardi al 30.06.2004, sono risultate in aumento di € 2,2 miliardi rispetto al 30.06.2003 e di € 0,6 miliardi rispetto al 31.12.2003. Il risparmio gestito è ammontato a complessivi € 45,5 miliardi, corrispondenti al 77,5% delle masse amministrate (era di € 42,4 miliardi al 30.06.2003, pari al 75% delle masse totali). Nell’aggregato del risparmio gestito spiccano l’aumento del 13% delle gestioni patrimoniali (passate da € 14 miliardi del 30.06.2003 a 15,8 miliardi) e del 9% delle assicurazioni vita (da € 11,7 miliardi a 12,8 miliardi); a fine giugno il totale dei private banker delle reti Fideuram e Sanpaolo Invest era pari a 4.442, inclusi 61 produttori assicurativi (erano complessivamente 4.656 al 30.6.2003); alla stessa data i clienti del gruppo Banca Fideuram erano oltre 735mila, di cui 135mila aderenti ai servizi online. Embedded value Infine, per quanto riguarda l’embedded value, la cui crescita è un obiettivo strategico primario di Banca Fideuram: il valore intrinseco (embedded value) al 30.6.2004, determinato da Tillinghast, è stimato in € 2.916 milioni, in crescita rispetto a € 2.818 milioni del 31.12.2003 e a € 2.488 milioni del 30.06.2003; il valore aggiunto dall’attività commerciale è stato di € 170 milioni nel primo semestre 2004 (€ 192 milioni nel primo semestre 2003 ed € 201 milioni nel secondo), attestandosi quindi a livelli molto elevati per la Società. Sebbene in rallentamento rispetto al corrispondente periodo del 2003, la raccolta gestita dei primi sei mesi dell’anno si è infatti concentrata su prodotti a più alto valore aggiunto (gestioni patrimoniali e unit linked) rispetto ai fondi monetari e obbligazionari che avevano contraddistinto la raccolta del primo semestre 2003 (insieme alle stesse unit linked). Vengono uniti in allegato i prospetti della situazione patrimoniale al 30 giugno 2004, del conto economico del primo semestre 2004 e del conto economico degli ultimi cinque trimestri. I dati sono stati messi a disposizione del Collegio Sindacale e della società di revisione.  
   
   
PIETRO CIRENEI NOMINATO DIRETTORE GENERALE BIPIEMME GESTIONI, SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO DEL GRUPPO BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Pietro Cirenei è da oggi il nuovo Direttore generale di Bipiemme Gestioni, società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. La nomina è stata decisa oggi dal Consiglio di amministrazione di Bipiemme Gestioni, riunito sotto la Presidenza di Marco Vitale. Cirenei subentra a Fabrizio Viola, che dal 13 settembre assume la carica di Direttore generale della Banca Popolare di Milano. Pietro Cirenei è nato a Roma 45 anni fa e ha conseguito la laurea in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. Ha un’esperienza ventennale nel mondo finanziario, maturata in importanti gruppi del settore: Deutsche Bank, Gruppo Zurich Financial Services e Gruppo Banca Popolare di Vicenza dove ha ricoperto la carica di Direttore finanziario e consigliere delegato B.p.vi Fondi Sgr S.p.a. Bipiemme Gestioni (www.Bpmsgr.it), attiva dal 1984, è fra i leader nella gestione del risparmio in Italia. Gestisce, per conto di oltre 250.000 clienti privati e istituzionali, un patrimonio complessivo di circa 17 miliardi di euro tra fondi comuni, gestioni patrimoniali e fondi pensione. La società distribuisce i propri prodotti e servizi attraverso gli sportelli del Gruppo Bipiemme, e di altre banche convenzionate, nonché tramite reti di promotori finanziari e siti Internet.  
   
   
PIETRO CIRENEI NOMINATO DIRETTORE GENERALE BIPIEMME GESTIONI, SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO DEL GRUPPO BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Pietro Cirenei è da oggi il nuovo Direttore generale di Bipiemme Gestioni, società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. La nomina è stata decisa oggi dal Consiglio di amministrazione di Bipiemme Gestioni, riunito sotto la Presidenza di Marco Vitale. Cirenei subentra a Fabrizio Viola, che dal 13 settembre assume la carica di Direttore generale della Banca Popolare di Milano. Pietro Cirenei è nato a Roma 45 anni fa e ha conseguito la laurea in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano. Ha un’esperienza ventennale nel mondo finanziario, maturata in importanti gruppi del settore: Deutsche Bank, Gruppo Zurich Financial Services e Gruppo Banca Popolare di Vicenza dove ha ricoperto la carica di Direttore finanziario e consigliere delegato B.p.vi Fondi Sgr S.p.a. Bipiemme Gestioni (www.Bpmsgr.it), attiva dal 1984, è fra i leader nella gestione del risparmio in Italia. Gestisce, per conto di oltre 250.000 clienti privati e istituzionali, un patrimonio complessivo di circa 17 miliardi di euro tra fondi comuni, gestioni patrimoniali e fondi pensione. La società distribuisce i propri prodotti e servizi attraverso gli sportelli del Gruppo Bipiemme, e di altre banche convenzionate, nonché tramite reti di promotori finanziari e siti Internet.  
   
   
BANCA FIDEURAM : AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE UGO RUFFOLO RASSEGNA LE DIMISSIONI  
 
Roma, 13 settembre 2004 – Banca Fideuram S.p.a. (Gruppo Sanpaolo Imi) comunica che il Dr. Ugo Ruffolo, Amministratore Delegato e Direttore Generale, ha rassegnato il 10 settembre le proprie dimissioni da ogni carica nella Società.  
   
   
BANCA FIDEURAM : AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE GENERALE UGO RUFFOLO RASSEGNA LE DIMISSIONI  
 
Roma, 13 settembre 2004 – Banca Fideuram S.p.a. (Gruppo Sanpaolo Imi) comunica che il Dr. Ugo Ruffolo, Amministratore Delegato e Direttore Generale, ha rassegnato il 10 settembre le proprie dimissioni da ogni carica nella Società.  
   
   
IL GRUPPO PIRELLI CHIUDE IL SEMESTRE CON UN UTILE NETTO DI 131 MILIONI DI EURO, IN FORTE MIGLIORAMENTO DAI -21 MILIONI DEI PRIMI SEI MESI 2003 RISULTATO OPERATIVO DELLE ATTIVITA' INDUSTRIALI: +43% CRESCONO LE ATTIVITA' IMMOBILIARI: +24% IL RISULTATO OPERATIVO COMPRENSIVO DEI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 9 settembre , ha esaminato i risultati definitivi della gestione relativa al semestre che si è chiuso il 30 giugno 2004. Il Gruppo Pirelli & C. Spa I primi sei mesi del 2004 mostrano per il Gruppo Pirelli & C. Spa un significativo miglioramento di tutti gli indicatori economici , coerentemente con le previsioni illustrate nell' Outlook 2004-2006. A livello consolidato, i ricavi del Gruppo nei primi sei mesi ammontano a 3.573 milioni di euro, in crescita dell' 8,3% rispetto allo stesso periodo del 2003 e con incrementi in tutti i settori di attività. Su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 5,1%. Il margine operativo lordo è pari a 364 milioni di euro (10,2% delle vendite), in crescita rispetto ai 322 milioni di euro del primo semestre 2003 (9,8% delle vendite). Il risultato operativo consolidato (Ebit) si attesta a 190 milioni di euro, con un incremento di circa il 34% sul valore del primo semestre 2003, pari a 142 milioni di euro. Va ricordato che il primo semestre 2003 aveva beneficiato del settlement concluso con Ciena su utilizzo di brevetti per un valore di 10 milioni di euro. Il margine di redditività ( Ros - Return on Sales) a livello consolidato è pari al 5,3% , in ulteriore crescita rispetto al 4,3% del 2003. Il risultato da partecipazioni , che comprende l'effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto, presenta un saldo positivo per 77 milioni di euro contro i -22 milioni di euro del primo semestre 2003. In particolare l'effetto di Olimpia Spa nel primo semestre è stato positivo per 52 milioni di euro (-45 milioni nel primo semestre 2003) grazie ai dividendi di Telecom Italia Spa, contabilizzati al momento dell'incasso nel secondo trimestre, in contrapposizione agli oneri finanziari di competenza del periodo. L'importo comprende inoltre i risultati delle società del settore immobiliare, positivi per 40 milioni di euro (24 milioni nel primo semestre 2003), e la svalutazione della partecipazione in F.c. Internazionale Milano Spa per 10 milioni di euro. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 55 milioni di euro in miglioramento rispetto ai -74 milioni di euro dello stesso periodo del 2003 per effetto sia dei maggiori dividendi incassati sia del minor indebitamento netto medio del periodo. Il free cash flow è positivo per 101 milioni di euro, in crescita dai 77 milioni di euro dell'anno precedente. Il risultato netto al 30 giugno 2004 , è positivo per 131 milioni di euro (3,7% delle vendite), contro un risultato negativo di 21 milioni di euro del primo semestre 2003. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 giugno 2004 è positiva per 112 milioni di euro contro un risultato negativo di 36 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 giugno 2004 è pari a 3.443 milioni di euro, rispetto ai 3.429 milioni di euro del 31 dicembre 2003. Il totale del patrimonio netto passa da 3.678 milioni di euro al 31 dicembre 2003 a 3.685 milioni di euro. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 giugno 2004 è negativa per 2.047 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.745 milioni di fine 2003 ma in linea con gli obiettivi del periodo 2004-2006, tenuto conto della stagionalità dei business industriali, degli effetti legati alla distribuzione di dividendi (132 milioni di euro), all'operazione che ha visto Pirelli esercitare il diritto all'acquisto di oltre 47 milioni di azioni Telecom Italia (110 milioni di euro) e alla sottoscrizione dell'aumento di capitale di Eurostazioni Spa (33 milioni di euro). La variazione rispetto al dato del primo trimestre 2004 (1.959 milioni di euro) è invece essenzialmente imputabile alla sopra menzionata operazione su azioni Telecom Italia, mentre la cassa generata nel trimestre dall'attività ordinaria ha compensato gli esborsi relativi alla distribuzione di dividendi e all'operazione Eurostazioni. Al 30 giugno 2003 la posizione finanziaria netta era pari a 1.598 milioni di euro. Il personale del Gruppo al 30 giugno 2004 è formato da 37.120 unità , di cui 3.405 lavoratori temporanei, contro le 36.337 di fine 2003 (compresi 2.417 lavoratori con contratto a termine) e le 36.412 di fine giugno 2003 (di cui 2.603 lavoratori temporanei). Le attività industriali del Gruppo L'andamento delle Attività Industriali nel primo semestre mostra un significativo miglioramento del risultato operativo , grazie soprattutto alle performance del Settore Pneumatici che ha fatto registrare il miglior trimestre negli ultimi dieci anni in termini di redditività, e al raddoppio del risultato del Settore Cavi e Sistemi Energia che beneficia delle azioni di focalizzazione sui segmenti a maggior valore. Nel Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni, a una marcata pressione sui prezzi dei cavi e delle fibre ottiche si contrappone la crescita - in termini sia di volumi sia di redditività - delle nuove attività Telecom Systems: il fatturato del primo semestre 2004 eguaglia il dato dell'intero 2003 (circa 28 milioni di euro). Nel primo semestre 2004 le vendite delle attività industriali del Gruppo ammontano a 3.299 milioni di euro ( +8,2% rispetto allo stesso periodo del 2003 ), mentre su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 4,7% . Il margine operativo lordo è pari a 338 milioni di euro (10,2% delle vendite), in crescita rispetto ai 287 milioni di euro del primo semestre 2003 (9,4% delle vendite). Il risultato operativo (Ebit) si attesta a 193 milioni di euro, con una crescita del 43% rispetto al primo semestre 2003; il Ros sale al 5,9% dal 4,4% dello stesso periodo 2003. Il risultato netto al 30 giugno è di 85 milioni di euro, contro i 55 milioni di euro del primo semestre 2003. L'impegno prioritario del Gruppo nella ricerca e dell'innovazione tecnologica , nonostante la congiuntura negativa, viene confermato anche nel primo semestre del 2004 con costi di ricerca e sviluppo a 106 milioni di euro pari al 3,2% sulle vendite delle Attività Industriali. Il personale relativo alle attività industriali del Gruppo al 30 giugno 2004 è formato da 34.126 unità , contro le 33.401 di fine 2003 e contro le 33.959 di fine giugno 2003. Settore Pneumatici Le vendite nel primo semestre sono state pari a 1.646 milioni di euro rispetto ai 1.509 milioni del primo semestre 2003, in crescita dell' 11,1% su base omogenea, grazie all'incremento dei volumi (+9,3%) e al miglioramento di prezzi/mix (+1,8%). Il margine operativo lordo è pari a 244 milioni di euro (14,8% delle vendite), in aumento dell'11% rispetto ai 219 milioni di euro del primo semestre 2003 (14,5% delle vendite). Il risultato operativo è stato pari a 154 milioni di euro con un Ros pari al 9,4% , in crescita del 19% sui 129 milioni di euro del primo semestre 2003. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 375 milioni di euro rispetto ai 317 milioni di euro di fine 2003, con una variazione negativa dovuta sostanzialmente al pagamento del dividendo alla capogruppo per 85 milioni di euro. Al 30 giugno 2003 la posizione finanziaria netta era passiva per 570 milioni di euro. A fine giugno 2004 il numero dei dipendenti è di 21.150 unità , comprensivo di 2.347 lavoratori con contratto a termine (al 31 dicembre 2003 l'organico era di 20.437 unità, di cui 1.705 lavoratori temporanei). Nel primo semestre 2004, i business Consumer (Vettura e Moto) hanno segnato una positiva crescita di volumi e fatturati, grazie all'incremento delle vendite in Nord e Sud America e nei nuovi prodotti alto di gamma come Pzero Corsa System, Scorpion Zero Asimmetrico ed Euforia runflat, ambedue prodotti con processo Mirs, e, nel Moto, Dragon Supercorsa e Roadtec Z6. Il business Industrial ha registrato una forte crescita sia in America Latina sia nel resto del mondo; nel corso del semestre è stato inoltre presentato Fh85 "Amaranto", il primo pneumatico Truck frutto delle ricadute delle tecnologie Mirs. Settore Cavi e Sistemi Energia Le vendite sono state pari a 1.448 milioni di euro, rispetto ai 1.312 milioni dello stesso periodo del 2003, in aumento del 10,4% . Su base omogenea, al netto dell'effetto dovuto ai cambi e al prezzo metalli, il dato è in linea con quello dell'anno precedente. Il margine operativo lordo è pari a 94 milioni di euro (6,5% delle vendite), in crescita del 34% rispetto ai 70 milioni di euro del primo semestre 2003 (5,3% delle vendite). Il risultato operativo è stato di 54 milioni di euro, raddoppiando i 27 milioni di euro del primo semestre 2003 con un Ros che cresce dal 2,1% al 3,7% . La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 400 milioni di euro, rispetto ai 354 milioni di euro a fine 2003 (393 milioni di euro al 30 giugno 2003). Il numero dei dipendenti al 30 giugno 2004 è pari a 10.882 unità , comprensivo di 795 lavoratori con contratto a termine, rispetto ai 10.746 di fine del 2003 che comprendevano 502 lavoratori temporanei. Nel primo semestre si è assistito a un miglioramento del mix dei prodotti offerti, con una crescita della business unit Industrial Market e un miglioramento dei volumi nel segmento di business Mercato Generale, che ha registrato un incremento del fatturato, esclusa la componente metalli, di circa il 6% rispetto all'anno precedente. Nei Sistemi Sottomarini , invece, è stata prodotta la seconda pezzatura (100 km) del cavo in carta e del cavo estruso del progetto Basslink, il più lungo collegamento mai realizzato che unirà gli stati australiani di Victoria e Tasmania, e si è proceduto all'installazione della prima pezzatura (100 km). Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni Le vendite sono state pari a 205 milioni di euro, -10,1% rispetto ai 228 milioni al 30 giugno 2003 (-8,5% su base omogenea, laddove l'incremento del 2% dei volumi è stato più che compensato da un deterioramento del 10,5% di prezzi/mix). Va ricordato che il primo semestre 2003 beneficiava della fatturazione di due progetti sottomarini per circa 40 milioni di euro. Il margine operativo lordo è risultato in pareggio, rispetto ai -2 milioni di euro del primo semestre 2003. Il risultato operativo è negativo per 15 milioni di euro (di cui -7 milioni di euro relativi alle attività sottomarineoggetto dell'accordo con Alcatel), in miglioramento rispetto al dato negativo di 21 milioni di euro del primo semestre 2003. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 305 milioni di euro rispetto ai 302 milioni di euro a fine 2003 (436 milioni di euro al 30 giugno 2003). Il numero dei dipendenti al 30 giugno 2004 è pari a 2.094 unità , comprensivo di 99 lavoratori con contratto a termine e in calo di 124 unità rispetto alla fine del 2003. I primi sei mesi del 2004 sono stati caratterizzati dalla citata pressione sui prezzi di cavi e fibre ottiche, mentre, grazie alla crescita delle connessioni a banda larga soprattutto su rame, le soluzioni per l'accesso hanno raggiunto volumi di vendite significativi presso i più importanti operatori di telecomunicazioni in Italia, quali Telecom Italia e Fastweb. In particolare, sono incrementate le vendite di apparati per l'Adsl a Telecom Italia e quelle di apparati con moduli per la trasmissione di voce su protocollo Internet (Voip) a Fastweb, sia per Adsl che per fibra ottica. Le attività immobiliari del Gruppo Si ricorda che Pirelli Re è una management company che gestisce società e fondi proprietari di immobili e non performing loans nei quali investe tramite quote di minoranza (attività di asset management e fund management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, i servizi immobiliari specialistici (attività di service provider). Pertanto il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo comprensivo del risultato pro-quota da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere rispettivamente il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a livello operativo. Il risultato operativo comprensivo dei risultati pro quota da partecipazioni ammonta a 66 milioni di euro, rispetto ai 53 milioni di euro dello stesso periodo del 2003, in crescita del 24% . Il risultato netto consolidato di competenza delle attività immobiliari è pari a 50 milioni di euro, a fronte di 40 milioni di euro del primo semestre 2003, con una crescita di circa il 25% . Per ulteriori informazioni sull'andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso da Pirelli & C. Real Estate in data odierna. Prospettive per l'esercizio in corso I risultati conseguiti nel corso del primo semestre consentono di confermare le attese del Gruppo per l'intero 2004 di un significativo miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività sia a livello operativo che a livello netto, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. La posizione finanziaria netta sarà in linea con gli obiettivi del piano 2004-2006. In particolare nelle Attività Industriali , il settore Cavi e Sistemi Energia dovrebbe confermare nel secondo semestre la crescita di redditività manifestata nel primo semestre. Nel settore Pneumatici dovrebbe proseguire il trend positivo nel rispetto della stagionalità. Nel settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni dovrebbe permanere la tensione sui prezzi di cavi e fibre, mentre la crescita dei servizi a banda larga su fibra e rame (Adsl) lascia prevedere un'ulteriore crescita delle vendite di soluzioni per l'accesso. Nelle Attività Immobiliari , sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2004 una crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi pro quota da partecipazioni rispetto al precedente esercizio, in linea con quanto previsto nel piano triennale. Fatti di rilievo avvenuti dopo la fine del semestre In data 28 luglio si è concluso con pieno successo il collocamento presso investitori istituzionali italiani ed esteri - curato da Deutsche Bank Ag London - di n. 3.400.000 azioni Pirelli & C. Real Estate S.p.a. (pari all'8,37% del capitale). La domanda di azioni da parte degli investitori ha superato ampiamente l'offerta e il prezzo di collocamento è stato pari a 27,25 euro per azione. La plusvalenza lorda realizzata dal Gruppo nel bilancio consolidato ammonta a oltre 56 milioni di euro; il regolamento dell'operazione è avvenuto il 3 agosto 2004. In data 26 agosto è stato perfezionato, dopo aver ottenuto il via libera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, l'accordo fra Alcatel e Pirelli nel settore dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni. Tale accordo prevede che Alcatel acquisti alcune attività di Pirelli in questo business e che le siano concessi alcuni diritti di proprietà intellettuale nel medesimo settore. Al contempo, Pirelli acquista una partecipazione del 5% nel business dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni di Alcatel con un'opzione incrociata di "put&call". In data 9 luglio Pirelli & C. Ha acquistato n. 7.413.341 azioni di Rcsmediagroup Spa poste in vendita da Gemina Spa, pari all'1,01% del capitale, per un controvalore complessivo di circa 33 milioni di euro. A seguito di tale operazione, Pirelli & C. Detiene il 2,92% del capitale ordinario di Rcsmediagroup, interamente vincolato al Patto di Sindacato; il prezzo medio unitario delle azioni Rcsmediagroup nel portafoglio di Pirelli & C. È pari a 2,74 euro. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto volto a rafforzare la presenza del Gruppo nel settore ambientale e a sfruttare le sinergie che possono derivare dall'unione delle proprie attività e capacità manageriali con quelle del Gruppo Camfin. Il progetto prevede l'integrazione in un'unica società controllata da Pirelli & C. - Pirelli & C. Ambiente Holding Spa - delle attività di Pirelli & C. Ambiente Spa, società controllata al 100% e attiva nel campo del recupero energetico da rifiuti e delle bonifiche ambientali, e di Cam Tecnologie Spa, società controllata da Camfin e produttrice del carburante a basso impatto ambientale Gecam tm - Il Gasolio Bianco. L'operazione, soggetta all'approvazione delle autorità competenti, si realizzerà attraverso il conferimento a Pirelli & C. Ambiente Holding Spa delle attività sopra descritte, il cui valore economico è stimato in circa 6 milioni di euro per Pirelli & C. Ambiente Spa e in circa 17 milioni di euro per Cam Tecnologie Spa, al netto di riserve distribuibili agli azionisti di quest'ultima , prima del conferimento, per circa 10 milioni di euro. I valori sopra indicati dovranno trovare conferma nella perizia dell'esperto che sarà designato dal Presidente del Tribunale di Milano. Una volta perfezionata l'operazione , Pirelli & C. Acquisterà - ad un prezzo in linea con i valori di conferimento - un numero di azioni Pirelli & C. Ambiente Holding Spa tale da farle conseguire il controllo di diritto della società. Per lo studio dell'operazione e per le valutazioni connesse Pirelli & C. È stata assistita da Merrill Lynch, advisor indipendente .  
   
   
IL GRUPPO PIRELLI CHIUDE IL SEMESTRE CON UN UTILE NETTO DI 131 MILIONI DI EURO, IN FORTE MIGLIORAMENTO DAI -21 MILIONI DEI PRIMI SEI MESI 2003 RISULTATO OPERATIVO DELLE ATTIVITA' INDUSTRIALI: +43% CRESCONO LE ATTIVITA' IMMOBILIARI: +24% IL RISULTATO OPERATIVO COMPRENSIVO DEI PROVENTI DA PARTECIPAZIONI  
 
Milano, 13 Settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 9 settembre , ha esaminato i risultati definitivi della gestione relativa al semestre che si è chiuso il 30 giugno 2004. Il Gruppo Pirelli & C. Spa I primi sei mesi del 2004 mostrano per il Gruppo Pirelli & C. Spa un significativo miglioramento di tutti gli indicatori economici , coerentemente con le previsioni illustrate nell' Outlook 2004-2006. A livello consolidato, i ricavi del Gruppo nei primi sei mesi ammontano a 3.573 milioni di euro, in crescita dell' 8,3% rispetto allo stesso periodo del 2003 e con incrementi in tutti i settori di attività. Su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 5,1%. Il margine operativo lordo è pari a 364 milioni di euro (10,2% delle vendite), in crescita rispetto ai 322 milioni di euro del primo semestre 2003 (9,8% delle vendite). Il risultato operativo consolidato (Ebit) si attesta a 190 milioni di euro, con un incremento di circa il 34% sul valore del primo semestre 2003, pari a 142 milioni di euro. Va ricordato che il primo semestre 2003 aveva beneficiato del settlement concluso con Ciena su utilizzo di brevetti per un valore di 10 milioni di euro. Il margine di redditività ( Ros - Return on Sales) a livello consolidato è pari al 5,3% , in ulteriore crescita rispetto al 4,3% del 2003. Il risultato da partecipazioni , che comprende l'effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto, presenta un saldo positivo per 77 milioni di euro contro i -22 milioni di euro del primo semestre 2003. In particolare l'effetto di Olimpia Spa nel primo semestre è stato positivo per 52 milioni di euro (-45 milioni nel primo semestre 2003) grazie ai dividendi di Telecom Italia Spa, contabilizzati al momento dell'incasso nel secondo trimestre, in contrapposizione agli oneri finanziari di competenza del periodo. L'importo comprende inoltre i risultati delle società del settore immobiliare, positivi per 40 milioni di euro (24 milioni nel primo semestre 2003), e la svalutazione della partecipazione in F.c. Internazionale Milano Spa per 10 milioni di euro. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 55 milioni di euro in miglioramento rispetto ai -74 milioni di euro dello stesso periodo del 2003 per effetto sia dei maggiori dividendi incassati sia del minor indebitamento netto medio del periodo. Il free cash flow è positivo per 101 milioni di euro, in crescita dai 77 milioni di euro dell'anno precedente. Il risultato netto al 30 giugno 2004 , è positivo per 131 milioni di euro (3,7% delle vendite), contro un risultato negativo di 21 milioni di euro del primo semestre 2003. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 giugno 2004 è positiva per 112 milioni di euro contro un risultato negativo di 36 milioni di euro dei primi sei mesi del 2003. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 giugno 2004 è pari a 3.443 milioni di euro, rispetto ai 3.429 milioni di euro del 31 dicembre 2003. Il totale del patrimonio netto passa da 3.678 milioni di euro al 31 dicembre 2003 a 3.685 milioni di euro. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 giugno 2004 è negativa per 2.047 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.745 milioni di fine 2003 ma in linea con gli obiettivi del periodo 2004-2006, tenuto conto della stagionalità dei business industriali, degli effetti legati alla distribuzione di dividendi (132 milioni di euro), all'operazione che ha visto Pirelli esercitare il diritto all'acquisto di oltre 47 milioni di azioni Telecom Italia (110 milioni di euro) e alla sottoscrizione dell'aumento di capitale di Eurostazioni Spa (33 milioni di euro). La variazione rispetto al dato del primo trimestre 2004 (1.959 milioni di euro) è invece essenzialmente imputabile alla sopra menzionata operazione su azioni Telecom Italia, mentre la cassa generata nel trimestre dall'attività ordinaria ha compensato gli esborsi relativi alla distribuzione di dividendi e all'operazione Eurostazioni. Al 30 giugno 2003 la posizione finanziaria netta era pari a 1.598 milioni di euro. Il personale del Gruppo al 30 giugno 2004 è formato da 37.120 unità , di cui 3.405 lavoratori temporanei, contro le 36.337 di fine 2003 (compresi 2.417 lavoratori con contratto a termine) e le 36.412 di fine giugno 2003 (di cui 2.603 lavoratori temporanei). Le attività industriali del Gruppo L'andamento delle Attività Industriali nel primo semestre mostra un significativo miglioramento del risultato operativo , grazie soprattutto alle performance del Settore Pneumatici che ha fatto registrare il miglior trimestre negli ultimi dieci anni in termini di redditività, e al raddoppio del risultato del Settore Cavi e Sistemi Energia che beneficia delle azioni di focalizzazione sui segmenti a maggior valore. Nel Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni, a una marcata pressione sui prezzi dei cavi e delle fibre ottiche si contrappone la crescita - in termini sia di volumi sia di redditività - delle nuove attività Telecom Systems: il fatturato del primo semestre 2004 eguaglia il dato dell'intero 2003 (circa 28 milioni di euro). Nel primo semestre 2004 le vendite delle attività industriali del Gruppo ammontano a 3.299 milioni di euro ( +8,2% rispetto allo stesso periodo del 2003 ), mentre su base omogenea - al netto degli effetti dovuti ai cambi e al prezzo metalli - i ricavi crescono del 4,7% . Il margine operativo lordo è pari a 338 milioni di euro (10,2% delle vendite), in crescita rispetto ai 287 milioni di euro del primo semestre 2003 (9,4% delle vendite). Il risultato operativo (Ebit) si attesta a 193 milioni di euro, con una crescita del 43% rispetto al primo semestre 2003; il Ros sale al 5,9% dal 4,4% dello stesso periodo 2003. Il risultato netto al 30 giugno è di 85 milioni di euro, contro i 55 milioni di euro del primo semestre 2003. L'impegno prioritario del Gruppo nella ricerca e dell'innovazione tecnologica , nonostante la congiuntura negativa, viene confermato anche nel primo semestre del 2004 con costi di ricerca e sviluppo a 106 milioni di euro pari al 3,2% sulle vendite delle Attività Industriali. Il personale relativo alle attività industriali del Gruppo al 30 giugno 2004 è formato da 34.126 unità , contro le 33.401 di fine 2003 e contro le 33.959 di fine giugno 2003. Settore Pneumatici Le vendite nel primo semestre sono state pari a 1.646 milioni di euro rispetto ai 1.509 milioni del primo semestre 2003, in crescita dell' 11,1% su base omogenea, grazie all'incremento dei volumi (+9,3%) e al miglioramento di prezzi/mix (+1,8%). Il margine operativo lordo è pari a 244 milioni di euro (14,8% delle vendite), in aumento dell'11% rispetto ai 219 milioni di euro del primo semestre 2003 (14,5% delle vendite). Il risultato operativo è stato pari a 154 milioni di euro con un Ros pari al 9,4% , in crescita del 19% sui 129 milioni di euro del primo semestre 2003. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 375 milioni di euro rispetto ai 317 milioni di euro di fine 2003, con una variazione negativa dovuta sostanzialmente al pagamento del dividendo alla capogruppo per 85 milioni di euro. Al 30 giugno 2003 la posizione finanziaria netta era passiva per 570 milioni di euro. A fine giugno 2004 il numero dei dipendenti è di 21.150 unità , comprensivo di 2.347 lavoratori con contratto a termine (al 31 dicembre 2003 l'organico era di 20.437 unità, di cui 1.705 lavoratori temporanei). Nel primo semestre 2004, i business Consumer (Vettura e Moto) hanno segnato una positiva crescita di volumi e fatturati, grazie all'incremento delle vendite in Nord e Sud America e nei nuovi prodotti alto di gamma come Pzero Corsa System, Scorpion Zero Asimmetrico ed Euforia runflat, ambedue prodotti con processo Mirs, e, nel Moto, Dragon Supercorsa e Roadtec Z6. Il business Industrial ha registrato una forte crescita sia in America Latina sia nel resto del mondo; nel corso del semestre è stato inoltre presentato Fh85 "Amaranto", il primo pneumatico Truck frutto delle ricadute delle tecnologie Mirs. Settore Cavi e Sistemi Energia Le vendite sono state pari a 1.448 milioni di euro, rispetto ai 1.312 milioni dello stesso periodo del 2003, in aumento del 10,4% . Su base omogenea, al netto dell'effetto dovuto ai cambi e al prezzo metalli, il dato è in linea con quello dell'anno precedente. Il margine operativo lordo è pari a 94 milioni di euro (6,5% delle vendite), in crescita del 34% rispetto ai 70 milioni di euro del primo semestre 2003 (5,3% delle vendite). Il risultato operativo è stato di 54 milioni di euro, raddoppiando i 27 milioni di euro del primo semestre 2003 con un Ros che cresce dal 2,1% al 3,7% . La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 400 milioni di euro, rispetto ai 354 milioni di euro a fine 2003 (393 milioni di euro al 30 giugno 2003). Il numero dei dipendenti al 30 giugno 2004 è pari a 10.882 unità , comprensivo di 795 lavoratori con contratto a termine, rispetto ai 10.746 di fine del 2003 che comprendevano 502 lavoratori temporanei. Nel primo semestre si è assistito a un miglioramento del mix dei prodotti offerti, con una crescita della business unit Industrial Market e un miglioramento dei volumi nel segmento di business Mercato Generale, che ha registrato un incremento del fatturato, esclusa la componente metalli, di circa il 6% rispetto all'anno precedente. Nei Sistemi Sottomarini , invece, è stata prodotta la seconda pezzatura (100 km) del cavo in carta e del cavo estruso del progetto Basslink, il più lungo collegamento mai realizzato che unirà gli stati australiani di Victoria e Tasmania, e si è proceduto all'installazione della prima pezzatura (100 km). Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni Le vendite sono state pari a 205 milioni di euro, -10,1% rispetto ai 228 milioni al 30 giugno 2003 (-8,5% su base omogenea, laddove l'incremento del 2% dei volumi è stato più che compensato da un deterioramento del 10,5% di prezzi/mix). Va ricordato che il primo semestre 2003 beneficiava della fatturazione di due progetti sottomarini per circa 40 milioni di euro. Il margine operativo lordo è risultato in pareggio, rispetto ai -2 milioni di euro del primo semestre 2003. Il risultato operativo è negativo per 15 milioni di euro (di cui -7 milioni di euro relativi alle attività sottomarineoggetto dell'accordo con Alcatel), in miglioramento rispetto al dato negativo di 21 milioni di euro del primo semestre 2003. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2004 è passiva per 305 milioni di euro rispetto ai 302 milioni di euro a fine 2003 (436 milioni di euro al 30 giugno 2003). Il numero dei dipendenti al 30 giugno 2004 è pari a 2.094 unità , comprensivo di 99 lavoratori con contratto a termine e in calo di 124 unità rispetto alla fine del 2003. I primi sei mesi del 2004 sono stati caratterizzati dalla citata pressione sui prezzi di cavi e fibre ottiche, mentre, grazie alla crescita delle connessioni a banda larga soprattutto su rame, le soluzioni per l'accesso hanno raggiunto volumi di vendite significativi presso i più importanti operatori di telecomunicazioni in Italia, quali Telecom Italia e Fastweb. In particolare, sono incrementate le vendite di apparati per l'Adsl a Telecom Italia e quelle di apparati con moduli per la trasmissione di voce su protocollo Internet (Voip) a Fastweb, sia per Adsl che per fibra ottica. Le attività immobiliari del Gruppo Si ricorda che Pirelli Re è una management company che gestisce società e fondi proprietari di immobili e non performing loans nei quali investe tramite quote di minoranza (attività di asset management e fund management) ed ai quali fornisce, così come ad altri clienti, i servizi immobiliari specialistici (attività di service provider). Pertanto il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo comprensivo del risultato pro-quota da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere rispettivamente il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a livello operativo. Il risultato operativo comprensivo dei risultati pro quota da partecipazioni ammonta a 66 milioni di euro, rispetto ai 53 milioni di euro dello stesso periodo del 2003, in crescita del 24% . Il risultato netto consolidato di competenza delle attività immobiliari è pari a 50 milioni di euro, a fronte di 40 milioni di euro del primo semestre 2003, con una crescita di circa il 25% . Per ulteriori informazioni sull'andamento delle attività immobiliari si rimanda al comunicato stampa diffuso da Pirelli & C. Real Estate in data odierna. Prospettive per l'esercizio in corso I risultati conseguiti nel corso del primo semestre consentono di confermare le attese del Gruppo per l'intero 2004 di un significativo miglioramento dei risultati in tutti i settori di attività sia a livello operativo che a livello netto, fatti salvi elementi esterni di natura straordinaria ad oggi non prevedibili. La posizione finanziaria netta sarà in linea con gli obiettivi del piano 2004-2006. In particolare nelle Attività Industriali , il settore Cavi e Sistemi Energia dovrebbe confermare nel secondo semestre la crescita di redditività manifestata nel primo semestre. Nel settore Pneumatici dovrebbe proseguire il trend positivo nel rispetto della stagionalità. Nel settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni dovrebbe permanere la tensione sui prezzi di cavi e fibre, mentre la crescita dei servizi a banda larga su fibra e rame (Adsl) lascia prevedere un'ulteriore crescita delle vendite di soluzioni per l'accesso. Nelle Attività Immobiliari , sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2004 una crescita del risultato operativo comprensivo dei proventi pro quota da partecipazioni rispetto al precedente esercizio, in linea con quanto previsto nel piano triennale. Fatti di rilievo avvenuti dopo la fine del semestre In data 28 luglio si è concluso con pieno successo il collocamento presso investitori istituzionali italiani ed esteri - curato da Deutsche Bank Ag London - di n. 3.400.000 azioni Pirelli & C. Real Estate S.p.a. (pari all'8,37% del capitale). La domanda di azioni da parte degli investitori ha superato ampiamente l'offerta e il prezzo di collocamento è stato pari a 27,25 euro per azione. La plusvalenza lorda realizzata dal Gruppo nel bilancio consolidato ammonta a oltre 56 milioni di euro; il regolamento dell'operazione è avvenuto il 3 agosto 2004. In data 26 agosto è stato perfezionato, dopo aver ottenuto il via libera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana, l'accordo fra Alcatel e Pirelli nel settore dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni. Tale accordo prevede che Alcatel acquisti alcune attività di Pirelli in questo business e che le siano concessi alcuni diritti di proprietà intellettuale nel medesimo settore. Al contempo, Pirelli acquista una partecipazione del 5% nel business dei sistemi sottomarini per telecomunicazioni di Alcatel con un'opzione incrociata di "put&call". In data 9 luglio Pirelli & C. Ha acquistato n. 7.413.341 azioni di Rcsmediagroup Spa poste in vendita da Gemina Spa, pari all'1,01% del capitale, per un controvalore complessivo di circa 33 milioni di euro. A seguito di tale operazione, Pirelli & C. Detiene il 2,92% del capitale ordinario di Rcsmediagroup, interamente vincolato al Patto di Sindacato; il prezzo medio unitario delle azioni Rcsmediagroup nel portafoglio di Pirelli & C. È pari a 2,74 euro. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto volto a rafforzare la presenza del Gruppo nel settore ambientale e a sfruttare le sinergie che possono derivare dall'unione delle proprie attività e capacità manageriali con quelle del Gruppo Camfin. Il progetto prevede l'integrazione in un'unica società controllata da Pirelli & C. - Pirelli & C. Ambiente Holding Spa - delle attività di Pirelli & C. Ambiente Spa, società controllata al 100% e attiva nel campo del recupero energetico da rifiuti e delle bonifiche ambientali, e di Cam Tecnologie Spa, società controllata da Camfin e produttrice del carburante a basso impatto ambientale Gecam tm - Il Gasolio Bianco. L'operazione, soggetta all'approvazione delle autorità competenti, si realizzerà attraverso il conferimento a Pirelli & C. Ambiente Holding Spa delle attività sopra descritte, il cui valore economico è stimato in circa 6 milioni di euro per Pirelli & C. Ambiente Spa e in circa 17 milioni di euro per Cam Tecnologie Spa, al netto di riserve distribuibili agli azionisti di quest'ultima , prima del conferimento, per circa 10 milioni di euro. I valori sopra indicati dovranno trovare conferma nella perizia dell'esperto che sarà designato dal Presidente del Tribunale di Milano. Una volta perfezionata l'operazione , Pirelli & C. Acquisterà - ad un prezzo in linea con i valori di conferimento - un numero di azioni Pirelli & C. Ambiente Holding Spa tale da farle conseguire il controllo di diritto della società. Per lo studio dell'operazione e per le valutazioni connesse Pirelli & C. È stata assistita da Merrill Lynch, advisor indipendente .  
   
   
TELECOM ITALIA PRIMO SEMESTRE 2004 : REDDITIVITÀ IN AUMENTO: RAPPORTO MOL/RICAVI 46,6% (46,5% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) RAPPORTO RISULTATO OPERATIVO/RICAVI: 23,6% (22,6% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE: 2.345 MILIONI DI EURO (+1.041 MILIONI DI EURO, +79,8% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2003) UTILE NETTO CONSOLIDATO: 405 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi il 9 settembre sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha esaminato e approvato la relazione semestrale relativa al primo semestre 2004. Risultati del Gruppo Telecom Italia nel primo semestre 2004 I ricavi ammontano a 15.222 milioni di euro, con un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2003 (15.149 milioni di euro). Se si escludono gli effetti negativi delle variazioni dei cambi (47 milioni di euro) e della variazione del perimetro di consolidamento (642 milioni di euro, di cui 563 milioni relativi alla cessione della Nuova Seat Pg nell’agosto del 2003), la crescita organica è stata pari al 5,3% (+762 milioni di euro). Su tale crescita hanno influito il significativo apporto della Business Unit Mobile (+664 milioni di euro, di cui 304 milioni sul mercato domestico) e l’incremento dei ricavi delle altre Business Unit (Wireline + 74 milioni di euro, Internet & Media +48 milioni di euro, It Mercato + 17 milioni di euro, Olivetti Tecnost + 14 milioni di euro). Il margine operativo lordo, pari a 7.089 milioni di euro, presenta una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre 2003 (+168 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (119 milioni di euro) il margine operativo lordo cresce di 49 milioni di euro (+0,7%) e l’incidenza sui ricavi è pari al 46,6% (46,5% nel primo semestre 2003 escludendo l’onere del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). Escludendo inoltre l’effetto dei cambi (-10 milioni di euro) e l’effetto dovuto alla variazione del perimetro di consolidamento (-236 milioni di euro), la crescita organica è pari al 4,3% (+295 milioni di euro). Il risultato operativo, pari a 3.596 milioni di euro, registra un aumento del 9,6% rispetto al primo semestre 2003 (+315 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (143 milioni di euro), il risultato operativo cresce del 5% (+172 milioni di euro), mentre l’incidenza sui ricavi passa dal 22,6% del primo semestre 2003 al 23,6% del primo semestre 2004. Escludendo, inoltre, l’effetto dei cambi e quello dovuto alla variazione del perimetro di consolidamento, la crescita organica è stata pari al 9,4% (+ 310 milioni di euro). Il risultato prima delle imposte è pari a 2.345 milioni di euro, in miglioramento di 1.041 milioni di euro (+79,8%) rispetto al primo semestre 2003: oltre al già citato miglioramento del risultato operativo, hanno influito positivamente il saldo proventi e oneri finanziari e da partecipazione (+342 milioni di euro) e il saldo proventi e oneri straordinari (+384 milioni di euro). Il risultato netto consolidato nel primo semestre 2004 è positivo per 405 milioni di euro (863 milioni di euro prima della quota di spettanza dei terzi). Nel primo semestre 2003 il risultato netto consolidato era positivo per 1.056 milioni di euro. La riduzione del risultato netto consolidato (-651 milioni di euro) è dovuta principalmente al fatto che nel primo semestre 2003 il risultato scontava benefici fiscali derivanti dall’integrazione Olivetti - Telecom Italia per 1.286 milioni di euro. Nel primo semestre 2003, grazie all'iscrizione di imposte differite attive divenute recuperabili con la fusione, le imposte erano positive per 288 milioni di euro. Il risultato al 30 giugno 2004 è inoltre condizionato da maggiori imposte correnti per 484 milioni di euro, dovute al miglioramento del risultato ante imposte nel corso del 2004. Nel secondo trimestre, i ricavi, pari a 7.804 milioni di euro, hanno registrato un notevole incremento rispetto al trimestre precedente (+386 milioni di euro), mentre sono risultati inferiori al corrispondente trimestre del 2003 dello 0,7%, per effetto del deconsolidamento di Seat Pg. Il Margine Operativo Lordo è stato pari a 3.595 milioni di euro, 101 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2004 (+2,9%) e 18 milioni di euro in meno rispetto al secondo trimestre 2003 (-0,5%). Il risultato operativo, pari a 1.808 milioni di euro, è stato superiore sia rispetto al primo trimestre 2004 (+20 milioni di euro, +1,1%), sia rispetto al secondo trimestre 2003 (+54 milioni di euro, +3,1%). Gli investimenti industriali nel primo semestre sono stati pari a 1.993 milioni di euro, in crescita di 270 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, principalmente per i maggiori investimenti nel mobile domestico, nelle società brasiliane controllate da Tim e nel Progetto Broadband europeo. Ciò spiega parte della riduzione del free cash flow operativo nel primo semestre 2004, che è stato di 4.223 milioni di euro, - 627 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003, con un’incidenza sui ricavi del 27,7% (32% nello stesso periodo del 2003). La rimanente parte del minor free cash flow è principalmente dovuta al deconsolidamento di Seat Pg (che aveva contribuito per 0,2 miliardi di euro nel 2003) e al temporaneo incremento del capitale circolante operativo (606 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto, pari a 33.217 milioni di euro, registra una diminuzione di 129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2003 (33.346 milioni di euro) e di 4.227 milioni di euro rispetto a giugno 2003. Nel corso del primo semestre del 2004 sono stati erogati dividendi per 2.780 milioni di euro. Il personale al 30 giugno 2004 è pari a 93.178 risorse e non presenta significative variazioni rispetto al 31 dicembre 2003. Risultati di Telecom Italia S.p.a. Nel primo semestre 2004 I ricavi ammontano a 7.964 milioni di euro, registrando una diminuzione di 71 milioni di euro (-0,9%) rispetto al primo semestre 2003. Tale riduzione è attribuibile principalmente al subentro diretto della società Telespazio nei rapporti con i consorzi satellitari e quindi al venir meno dei ricavi a margine nullo per rivendita di capacità satellitare (54 milioni di euro) registrati nel 2003. Il margine operativo lordo, pari a 3.723 milioni di euro, registra un aumento del 2,4% rispetto al primo semestre 2003 (+86 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti dell’onere relativo al contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (59 milioni di euro), il margine operativo lordo presenta una crescita di 27 milioni di euro (+0,7%). L’incidenza sui ricavi è pari al 46,7% (45,3% nel primo semestre 2003; 46% escludendo l’onere per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). L’aumento del Mol è dovuto principalmente alla diminuzione dei consumi di materie e servizi esterni (-40 milioni di euro) e al contenimento del costo del lavoro (-55 milioni di euro). Il risultato operativo, pari a 2.261 milioni di euro, registra un aumento dell’8,5% rispetto al primo semestre 2003 (+177 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (79 milioni di euro), il risultato operativo presenta una crescita del 4,5% (+ 98 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 28,4% (25,9% nel primo semestre 2003; 26,9% escludendo l’onere del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). Il risultato prima delle imposte è pari a 1.057 milioni di euro (+706 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003). Oltre al miglioramento della gestione operativa (+177 milioni di euro, di cui 79 milioni di euro per gli effetti degli oneri legati al contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni), anche la gestione finanziaria (+331 milioni di euro) e la gestione straordinaria (+725 milioni di euro) hanno contribuito positivamente, mentre si è registrato un peggioramento del saldo proventi e oneri da partecipazioni (-527 milioni di euro), dovuto a minori dividendi. Il risultato netto è positivo per 514 milioni di euro, in calo di 1.066 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Anche per la Capogruppo, la riduzione del risultato netto è dovuta principalmente al fatto che nel primo semestre 2003 il risultato scontava benefici fiscali derivanti dalla fusione Olivetti - Telecom Italia per 1.286 milioni di euro. Nel primo semestre 2003, grazie all'iscrizione di imposte differite attive divenute recuperabili con la fusione, le imposte erano positive per 1.229 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, pari a 34.552 milioni di euro, diminuisce di 775 milioni di euro rispetto al 31.12.2003 (35.327 milioni di euro). Tale riduzione è stata determinata dall’apporto del free cash flow operativo (2.506 milioni di euro), il quale ha più che compensato il fabbisogno per il pagamento del dividendo (1.740 milioni di euro). Eventi successivi al 30 giugno 2004 Si elencano di seguito i principali eventi successivi al 30 giugno 2004: Acquisto Azioni Digitel Da Parte Di Tim International Il 1° luglio 2004 è stata data esecuzione all’accordo transattivo stipulato nel mese di aprile tra Tim International e gli azionisti di minoranza della controllata venezuelana Digitel tramite l’acquisto da parte di Tim International di n.1.480.562 azioni possedute dagli azionisti di minoranza della società venezuelana, con un esborso di Usd 109,6 milioni. L’acquisto pone termine al contenzioso instauratosi con detti azionisti sin dall’inizio dello scorso anno. Dal 1° luglio 2004, pertanto, Tim, attraverso Tim International, possiede il 100% delle azioni dell’operatore mobile venezuelano. Cessione Di Atesia Con efficacia 1° luglio 2004, Atesia ha ceduto a Telecontact Center S.p.a. Il ramo d’azienda che si occupa dei servizi di customer care per la telefonia fissa. Il 2 luglio 2004 Telecom Italia ha siglato un accordo con la società Communication Services S.p.a. (appartenente al Gruppo Cos, leader in Italia nella gestione in outsourcing di call center e nel Crm - Customer Relationship Management) per la cessione dell’80,1% di Atesia. La cessione riguarda solo le attività svolte per Tim ed il mercato esterno. Il perfezionamento dell’operazione si realizzerà una volta ottenuta l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Cessione Webfin A Vertico In data 9 luglio 2004 Telecom Italia Media S.p.a. Ha venduto a Vertico S.p.a. (società detenuta indirettamente da Telecom Italia al 100%), al prezzo di euro 42,6 milioni, il 40% della partecipazione in Finanziaria Web, precedentemente acquistata da De Agostini Invest. Tale transazione si inserisce nel complesso delle operazioni correlate alla definizione transattiva della controversia tra Telecom Italia Media e il Gruppo De Agostini. Riacquisto Obbligazioni Nel mese di luglio 2004 Telecom Italia Finance S.a. Ha riacquistato: • obbligazioni per 135,1 milioni di euro relative al prestito di 3 miliardi di euro, scadenza 20 aprile 2006, cedola 6,375%, a suo tempo emesso dalla Sogerim (società fusa nel 2002 in Telecom Italia Finance); • obbligazioni per 8 milioni di euro relative al prestito di 3.550 milioni di euro, scadenza 30 luglio 2004, cedola 5,825%, emesso da Olivetti Finance N.v. (società incorporata in Telecom Italia Finance con decorrenza 1° giugno 2004). Risultati delle Business Unit nel primo semestre 2004 Wireline I principali dati di Wireline, la Business Unit di Telecom Italia per i servizi di rete fissa, evidenziano nel primo semestre del 2004 un continuo miglioramento della gestione industriale ed economica rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ricavi in aumento I ricavi, pari a 8.684 milioni di euro, presentano un incremento dell’1,3% rispetto al primo semestre del 2003, confermando il trend positivo già mostrato durante gli ultimi 18 mesi. Escludendo l’effetto cambio e la variazione del perimetro di consolidamento la crescita organica è pari allo 0,9%. Tale incremento è stato ottenuto grazie ad un importante e progressivo sviluppo del mercato della banda larga, dei servizi dati innovativi e dei servizi a valore aggiunto e ad un efficace presidio nel mercato core della fonia. Il maggior contributo alla crescita dei ricavi è stato offerto dai servizi Internet consumer, aumentati di 131 milioni di euro (+38,1%) rispetto al primo semestre del 2003, grazie alla crescita sostenuta di accessi Adsl. Al 30 giugno gli accessi broadband hanno infatti raggiunto la consistenza di 3.273.000, di cui 2.975.000 in Italia (750.000 venduti in modalità wholesale) e 298.000 unità in Germania, Francia e Olanda. Un rilevante contributo alla crescita dei ricavi viene anche dallo sviluppo del portafoglio di nuovi pacchetti di offerta Tutto 4* e Chat Sms che hanno raggiunto a fine giugno 2004 la consistenza di 1.200.000 unità, con una crescita pari al 103,7% rispetto al primo trimestre 2004. Lo sviluppo di tali servizi è stato possibile anche grazie alla diffusione dei terminali innovativi Aladino; a fine giugno 2004 ne erano stati venduti oltre 500.000. Miglioramento della redditività Il margine operativo lordo, pari a 4.124 milioni di euro, presenta un incremento del 2,1% rispetto al primo semestre 2003 escludendo l’impatto dell’onere del contributo per l’esercizio delle attività di telecomunicazioni (60 milioni di euro), mentre la redditività espressa in termini di Mol sui ricavi continua a migliorare raggiungendo il 47,5%, contro il 47,1% del primo semestre dello scorso anno. Il conseguimento di tali risultati evidenzia l’efficacia delle azioni di ottimizzazione operative e di miglioramento dei processi interni, soprattutto nell’ambito dei servizi di rete, e dell’impegno profuso nello sviluppo dei ricavi. Considerando gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento (Hansenet) e della variazione dei cambi, la crescita organica è pari al 2%. Il risultato operativo è pari a 2.639 milioni di euro, con un incremento del 4,8% rispetto al primo semestre 2003 escludendo l’impatto dell’onere del contributo per l’esercizio delle attività di telecomunicazioni (84 milioni di euro). L’incidenza del risultato operativo sui ricavi raggiunge il 30,4% contro il 29,4% del primo semestre dello scorso anno. Considerando gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento e della variazione dei cambi, la crescita organica è stata pari al 5,3%. Nel corso del primo semestre dell’anno 2004 Wireline conferma il suo impegno sul fronte degli investimenti industriali sia in Italia sia all’estero; al termine del periodo gli investimenti industriali ammontavano a 1.089 milioni di euro, in leggera crescita rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+14 milioni di euro). Mobile E Internet & Media I dati relativi al primo semestre 2004 delle Business Unit Internet & Media e Mobile sono riportati nei comunicati stampa diramati da Telecom Italia Media e Tim rispettivamente il 27 luglio e il 7 settembre, a valle dei Consigli di Amministrazione delle due società che li hanno esaminati. Sud America (Cile E Bolivia) I ricavi ammontano a 533 milioni di euro e registrano una flessione del 4,7% (-26 milioni di euro) rispetto al primo semestre 2003. Tale riduzione è attribuibile principalmente ad una contrazione dei ricavi del Gruppo Entel Chile, essenzialmente dovuta al business fisso di lunga distanza in Nord America. Le dinamiche valutarie hanno determinato un impatto complessivo positivo pari a circa 19 milioni di euro: escludendo tale effetto, i ricavi consolidati registrano un decremento di 45 milioni di euro (-7,8%). Il margine operativo lordo, pari a 195 milioni di euro, si riduce di 2 milioni di euro (-1,0%) rispetto al primo semestre 2003, con un effetto cambi positivo di circa 6 milioni di euro. Escludendo tale effetto, la diminuzione del margine operativo lordo è del 3,9%. L’incidenza sui ricavi è pari al 36,6% (a fronte del 35,2% nello stesso periodo del 2003). Il risultato operativo, pari a 67 milioni di euro, si riduce di 2 milioni di euro (-2,9%) rispetto al primo semestre 2003, e risente di un effetto cambi positivo pari a circa 2 milioni di euro. Escludendo tale effetto, la diminuzione rispetto al primo semestre 2003 è del 5,6%. L’incidenza sui ricavi è pari al 12,6% (12,3% nel primo semestre 2003). Gli investimenti industriali, pari a 54 milioni di euro, presentano una riduzione di 7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004, pari a 5.039 unità, registra un incremento dell’1,7% rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Information Technology Mercato Nel primo semestre 2004, così come nel 2003, l’attività della Bu It Mercato è stata caratterizzata da un consolidamento della posizione sui tre mercati chiave (Government, Finance, Trasporti e Industria) operando una vigorosa azione sui costi, innovando ed ampliando l’offerta e razionalizzando ulteriormente il perimetro di riferimento. Della Bu fino al 30 giugno 2004 fa parte il Gruppo Webegg (69,8% It Telecom; 30,2% Finsiel). In data 15 luglio 2004, dopo l’autorizzazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è stata ceduta a Value Partners la quota azionaria posseduta da It Telecom. Ai fini di un confronto omogeneo con il primo semestre 2004, i dati relativi al primo semestre 2003 sono stati ricostruiti escludendo i valori relativi al Gruppo Netikos, a Domus Academy e alle attività del ramo d’azienda Enterprise, ceduto in data 1° ottobre 2003 a It Telecom. I ricavi delle vendite e prestazioni del primo semestre 2004, pari a 355 milioni di euro, evidenziano un aumento di 17 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale variazione è principalmente riconducibile all’aumento del fatturato di Tele Sistemi Ferroviari e di Agrisian. Il margine operativo lordo si decrementa di 1 milione di euro, passando da 31 milioni di euro del primo semestre 2003 a 30 milioni di euro del semestre 2004, mentre il risultato operativo, pari a 12 milioni di euro, registra un aumento di 1 milione di euro rispetto al primo semestre 2003. Gli investimenti industriali ammontano a 14 milioni di euro, invariati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il personale al 30 giugno è composto da 4.782 risorse, con una riduzione di 45 unità rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Information Technology Gruppo Nell’ambito del programma di riorganizzazione del comparto dell’information technology del Gruppo Telecom Italia, in data 31 marzo 2004 è stato ceduto il ramo d’azienda “Sviluppo” alla Tim S.p.a., con decorrenza 1° aprile 2004. Il ramo d’azienda Sviluppo è riconducibile alle attività già svolte da It Telecom verso Tim, nell’ambito dei servizi innovativi basati su reti Ip rivolti ai segmenti business e massmarket, nonché alle attività di sviluppo e manutenzione di software per telecomunicazioni. Ai fini di un coerente confronto con il primo semestre 2004, i dati relativi al primo semestre 2003 sono stati ricostruiti in termini omogenei tenendo conto delle modifiche di perimetro della Bu. Nel primo semestre 2004 i ricavi consolidati, pari a 454 milioni di euro, registrano una crescita di 9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il margine operativo lordo, pari a 31 milioni di euro, presenta anch’esso un incremento rispetto allo stesso periodo del 2003, (+13 milioni di euro), mentre il risultato operativo, negativo per 39 milioni di euro, migliora di 6 milioni di euro. Gli investimenti industriali ammontano a 50 milioni di euro rispetto ai 60 milioni di euro del primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004 è composto da 3.431 unità, in diminuzione di 676 unità rispetto al 31 dicembre 2003, a seguito del proseguimento dell’attività di ristrutturazione avviata nel corso del precedente esercizio. Olivetti Tecnost Nell’ambito del processo di razionalizzazione e riorganizzazione del Gruppo Olivetti Tecnost, ormai in fase di completamento, nel corso del primo semestre 2004 sono state liquidate alcune delle filiali commerciali latino-americane ed è stata perfezionata, con effetto 1° gennaio 2004, la cessione del ramo d’azienda Crm di Olivetti Tecnost S.p.a., al Gruppo Comdata con il quale è stato stipulato un contratto di outsourcing. I ricavi delle vendite e delle prestazioni del primo semestre ammontano a 306 milioni di euro (-26 milioni di euro, -7,8% rispetto al primo semestre 2003), con una diminuzione di 40 milioni di euro per effetto cambio e variazione di perimetro, in particolare riferito alle attività in via di cessazione in America Latina, e una crescita organica pari a 14 milioni di euro. Il margine operativo lordo (22 milioni di euro) e il risultato operativo (10 milioni di euro) migliorano significativamente rispetto al primo semestre 2003 (rispettivamente + 5 milioni di euro e +13 milioni di euro), beneficiando delle operazioni di ristrutturazione poste in essere nel passato esercizio che hanno comportato una riduzione dei costi fissi e di un più favorevole mix dei prodotti venduti. Gli investimenti industriali, pari a 8 milioni di euro, sono in riduzione di 2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004 è costituito da 2.289 risorse (1.995 in Italia e 294 all’estero) con una diminuzione di 106 unità rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Corporate Governance Per supportare al meglio il Consiglio di Amministrazione nell’elaborazione delle scelte strategiche, alla luce della rapida evoluzione dello scenario tecnologico e di mercato e a corretto presidio dei processi di evoluzione e cambiamento del business, è stato istituito un Comitato Strategie, che si aggiunge ai due Comitati consiliari già esistenti (il Comitato per la remunerazione e il Comitato per il controllo interno e per la corporate governance). Fanno parte del Comitato Strategie il Presidente Marco Tronchetti Provera, l’Amministratore Delegato Carlo Buora e i Consiglieri Domenico De Sole, Marco Onado e Pasquale Pistorio. Inoltre, per valorizzare ulteriormente il ruolo dei Consiglieri indipendenti (10 su un totale di 19), il Consiglio ha deciso di introdurre la figura del Lead Independent Director. Il Lead Independent Director (individuato nella persona del Presidente del Comitato per il controllo e per la corporate governance: attualmente il Prof. Guido Ferrarini) sarà il punto di riferimento e coordinamento delle istanze e dei contributi dei Consiglieri indipendenti. Il Lead Independent Director, in particolare, potrà convocare - autonomamente o su richiesta di altri Consiglieri - apposite riunioni di soli Amministratori indipendenti (c.D. Independent Directors’ executive sessions) per la discussione dei temi di volta in volta giudicati di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio di Amministrazione o alla gestione dell’impresa. Progetto di fusione per incorporazione in Telecom Italia di It Telecom e Epiclink Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre esaminato e approvato il progetto di fusione per incorporazione in Telecom Italia delle società, controllate al 100%, It Telecom S.p.a. Ed Epiclink S.p.a. Tale progetto - già approvato ieri dai Cda delle società incorporande - si inquadra nell’ambito di una più ampia riorganizzazione del comparto Information Technology del Gruppo. La riconduzione delle attività delle due controllate all’interno di Telecom Italia permetterà una razionalizzazione nell’utilizzo delle risorse e delle competenze tecnologiche e comporterà una significativa semplificazione dei processi di gestione operativa, amministrativa e societaria. Come previsto dai rispettivi statuti, la fusione (che non comporterà aumento di capitale da parte della società incorporante) sarà decisa dai Consigli di Amministrazione delle tre società, nel rispetto delle condizioni e dei termini indicati all’articolo 2505, ultimo comma, del codice civile. Si prevede di completare l’operazione entro l’anno. A rettifica di quanto comunicato nel calendario finanziario diffuso il 4 novembre 2003, non si terrà la conference call di commento ai risultati del primo semestre 2004, le cui principali dinamiche sono state esaminate nel corso di una audioconferenza tenuta in occasione dell’annuncio dei risultati preliminari lo scorso 28 luglio. Sul sito della Società, www.Telecomitalia.it, all’interno della sezione Investor Relations, saranno rese disponibili le slide di presentazione dei risultati del Gruppo Telecom Italia relativi al primo semestre 2004.  
   
   
TELECOM ITALIA PRIMO SEMESTRE 2004 : REDDITIVITÀ IN AUMENTO: RAPPORTO MOL/RICAVI 46,6% (46,5% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) RAPPORTO RISULTATO OPERATIVO/RICAVI: 23,6% (22,6% NEL PRIMO SEMESTRE 2003) RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE: 2.345 MILIONI DI EURO (+1.041 MILIONI DI EURO, +79,8% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2003) UTILE NETTO CONSOLIDATO: 405 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi il 9 settembre sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha esaminato e approvato la relazione semestrale relativa al primo semestre 2004. Risultati del Gruppo Telecom Italia nel primo semestre 2004 I ricavi ammontano a 15.222 milioni di euro, con un incremento dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2003 (15.149 milioni di euro). Se si escludono gli effetti negativi delle variazioni dei cambi (47 milioni di euro) e della variazione del perimetro di consolidamento (642 milioni di euro, di cui 563 milioni relativi alla cessione della Nuova Seat Pg nell’agosto del 2003), la crescita organica è stata pari al 5,3% (+762 milioni di euro). Su tale crescita hanno influito il significativo apporto della Business Unit Mobile (+664 milioni di euro, di cui 304 milioni sul mercato domestico) e l’incremento dei ricavi delle altre Business Unit (Wireline + 74 milioni di euro, Internet & Media +48 milioni di euro, It Mercato + 17 milioni di euro, Olivetti Tecnost + 14 milioni di euro). Il margine operativo lordo, pari a 7.089 milioni di euro, presenta una crescita del 2,4% rispetto al primo semestre 2003 (+168 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (119 milioni di euro) il margine operativo lordo cresce di 49 milioni di euro (+0,7%) e l’incidenza sui ricavi è pari al 46,6% (46,5% nel primo semestre 2003 escludendo l’onere del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). Escludendo inoltre l’effetto dei cambi (-10 milioni di euro) e l’effetto dovuto alla variazione del perimetro di consolidamento (-236 milioni di euro), la crescita organica è pari al 4,3% (+295 milioni di euro). Il risultato operativo, pari a 3.596 milioni di euro, registra un aumento del 9,6% rispetto al primo semestre 2003 (+315 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (143 milioni di euro), il risultato operativo cresce del 5% (+172 milioni di euro), mentre l’incidenza sui ricavi passa dal 22,6% del primo semestre 2003 al 23,6% del primo semestre 2004. Escludendo, inoltre, l’effetto dei cambi e quello dovuto alla variazione del perimetro di consolidamento, la crescita organica è stata pari al 9,4% (+ 310 milioni di euro). Il risultato prima delle imposte è pari a 2.345 milioni di euro, in miglioramento di 1.041 milioni di euro (+79,8%) rispetto al primo semestre 2003: oltre al già citato miglioramento del risultato operativo, hanno influito positivamente il saldo proventi e oneri finanziari e da partecipazione (+342 milioni di euro) e il saldo proventi e oneri straordinari (+384 milioni di euro). Il risultato netto consolidato nel primo semestre 2004 è positivo per 405 milioni di euro (863 milioni di euro prima della quota di spettanza dei terzi). Nel primo semestre 2003 il risultato netto consolidato era positivo per 1.056 milioni di euro. La riduzione del risultato netto consolidato (-651 milioni di euro) è dovuta principalmente al fatto che nel primo semestre 2003 il risultato scontava benefici fiscali derivanti dall’integrazione Olivetti - Telecom Italia per 1.286 milioni di euro. Nel primo semestre 2003, grazie all'iscrizione di imposte differite attive divenute recuperabili con la fusione, le imposte erano positive per 288 milioni di euro. Il risultato al 30 giugno 2004 è inoltre condizionato da maggiori imposte correnti per 484 milioni di euro, dovute al miglioramento del risultato ante imposte nel corso del 2004. Nel secondo trimestre, i ricavi, pari a 7.804 milioni di euro, hanno registrato un notevole incremento rispetto al trimestre precedente (+386 milioni di euro), mentre sono risultati inferiori al corrispondente trimestre del 2003 dello 0,7%, per effetto del deconsolidamento di Seat Pg. Il Margine Operativo Lordo è stato pari a 3.595 milioni di euro, 101 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2004 (+2,9%) e 18 milioni di euro in meno rispetto al secondo trimestre 2003 (-0,5%). Il risultato operativo, pari a 1.808 milioni di euro, è stato superiore sia rispetto al primo trimestre 2004 (+20 milioni di euro, +1,1%), sia rispetto al secondo trimestre 2003 (+54 milioni di euro, +3,1%). Gli investimenti industriali nel primo semestre sono stati pari a 1.993 milioni di euro, in crescita di 270 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, principalmente per i maggiori investimenti nel mobile domestico, nelle società brasiliane controllate da Tim e nel Progetto Broadband europeo. Ciò spiega parte della riduzione del free cash flow operativo nel primo semestre 2004, che è stato di 4.223 milioni di euro, - 627 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003, con un’incidenza sui ricavi del 27,7% (32% nello stesso periodo del 2003). La rimanente parte del minor free cash flow è principalmente dovuta al deconsolidamento di Seat Pg (che aveva contribuito per 0,2 miliardi di euro nel 2003) e al temporaneo incremento del capitale circolante operativo (606 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto, pari a 33.217 milioni di euro, registra una diminuzione di 129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2003 (33.346 milioni di euro) e di 4.227 milioni di euro rispetto a giugno 2003. Nel corso del primo semestre del 2004 sono stati erogati dividendi per 2.780 milioni di euro. Il personale al 30 giugno 2004 è pari a 93.178 risorse e non presenta significative variazioni rispetto al 31 dicembre 2003. Risultati di Telecom Italia S.p.a. Nel primo semestre 2004 I ricavi ammontano a 7.964 milioni di euro, registrando una diminuzione di 71 milioni di euro (-0,9%) rispetto al primo semestre 2003. Tale riduzione è attribuibile principalmente al subentro diretto della società Telespazio nei rapporti con i consorzi satellitari e quindi al venir meno dei ricavi a margine nullo per rivendita di capacità satellitare (54 milioni di euro) registrati nel 2003. Il margine operativo lordo, pari a 3.723 milioni di euro, registra un aumento del 2,4% rispetto al primo semestre 2003 (+86 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti dell’onere relativo al contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (59 milioni di euro), il margine operativo lordo presenta una crescita di 27 milioni di euro (+0,7%). L’incidenza sui ricavi è pari al 46,7% (45,3% nel primo semestre 2003; 46% escludendo l’onere per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). L’aumento del Mol è dovuto principalmente alla diminuzione dei consumi di materie e servizi esterni (-40 milioni di euro) e al contenimento del costo del lavoro (-55 milioni di euro). Il risultato operativo, pari a 2.261 milioni di euro, registra un aumento dell’8,5% rispetto al primo semestre 2003 (+177 milioni di euro). Escludendo dal primo semestre 2003 gli effetti del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni (79 milioni di euro), il risultato operativo presenta una crescita del 4,5% (+ 98 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 28,4% (25,9% nel primo semestre 2003; 26,9% escludendo l’onere del contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni). Il risultato prima delle imposte è pari a 1.057 milioni di euro (+706 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003). Oltre al miglioramento della gestione operativa (+177 milioni di euro, di cui 79 milioni di euro per gli effetti degli oneri legati al contributo per l’esercizio di attività di telecomunicazioni), anche la gestione finanziaria (+331 milioni di euro) e la gestione straordinaria (+725 milioni di euro) hanno contribuito positivamente, mentre si è registrato un peggioramento del saldo proventi e oneri da partecipazioni (-527 milioni di euro), dovuto a minori dividendi. Il risultato netto è positivo per 514 milioni di euro, in calo di 1.066 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Anche per la Capogruppo, la riduzione del risultato netto è dovuta principalmente al fatto che nel primo semestre 2003 il risultato scontava benefici fiscali derivanti dalla fusione Olivetti - Telecom Italia per 1.286 milioni di euro. Nel primo semestre 2003, grazie all'iscrizione di imposte differite attive divenute recuperabili con la fusione, le imposte erano positive per 1.229 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto, pari a 34.552 milioni di euro, diminuisce di 775 milioni di euro rispetto al 31.12.2003 (35.327 milioni di euro). Tale riduzione è stata determinata dall’apporto del free cash flow operativo (2.506 milioni di euro), il quale ha più che compensato il fabbisogno per il pagamento del dividendo (1.740 milioni di euro). Eventi successivi al 30 giugno 2004 Si elencano di seguito i principali eventi successivi al 30 giugno 2004: Acquisto Azioni Digitel Da Parte Di Tim International Il 1° luglio 2004 è stata data esecuzione all’accordo transattivo stipulato nel mese di aprile tra Tim International e gli azionisti di minoranza della controllata venezuelana Digitel tramite l’acquisto da parte di Tim International di n.1.480.562 azioni possedute dagli azionisti di minoranza della società venezuelana, con un esborso di Usd 109,6 milioni. L’acquisto pone termine al contenzioso instauratosi con detti azionisti sin dall’inizio dello scorso anno. Dal 1° luglio 2004, pertanto, Tim, attraverso Tim International, possiede il 100% delle azioni dell’operatore mobile venezuelano. Cessione Di Atesia Con efficacia 1° luglio 2004, Atesia ha ceduto a Telecontact Center S.p.a. Il ramo d’azienda che si occupa dei servizi di customer care per la telefonia fissa. Il 2 luglio 2004 Telecom Italia ha siglato un accordo con la società Communication Services S.p.a. (appartenente al Gruppo Cos, leader in Italia nella gestione in outsourcing di call center e nel Crm - Customer Relationship Management) per la cessione dell’80,1% di Atesia. La cessione riguarda solo le attività svolte per Tim ed il mercato esterno. Il perfezionamento dell’operazione si realizzerà una volta ottenuta l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Cessione Webfin A Vertico In data 9 luglio 2004 Telecom Italia Media S.p.a. Ha venduto a Vertico S.p.a. (società detenuta indirettamente da Telecom Italia al 100%), al prezzo di euro 42,6 milioni, il 40% della partecipazione in Finanziaria Web, precedentemente acquistata da De Agostini Invest. Tale transazione si inserisce nel complesso delle operazioni correlate alla definizione transattiva della controversia tra Telecom Italia Media e il Gruppo De Agostini. Riacquisto Obbligazioni Nel mese di luglio 2004 Telecom Italia Finance S.a. Ha riacquistato: • obbligazioni per 135,1 milioni di euro relative al prestito di 3 miliardi di euro, scadenza 20 aprile 2006, cedola 6,375%, a suo tempo emesso dalla Sogerim (società fusa nel 2002 in Telecom Italia Finance); • obbligazioni per 8 milioni di euro relative al prestito di 3.550 milioni di euro, scadenza 30 luglio 2004, cedola 5,825%, emesso da Olivetti Finance N.v. (società incorporata in Telecom Italia Finance con decorrenza 1° giugno 2004). Risultati delle Business Unit nel primo semestre 2004 Wireline I principali dati di Wireline, la Business Unit di Telecom Italia per i servizi di rete fissa, evidenziano nel primo semestre del 2004 un continuo miglioramento della gestione industriale ed economica rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ricavi in aumento I ricavi, pari a 8.684 milioni di euro, presentano un incremento dell’1,3% rispetto al primo semestre del 2003, confermando il trend positivo già mostrato durante gli ultimi 18 mesi. Escludendo l’effetto cambio e la variazione del perimetro di consolidamento la crescita organica è pari allo 0,9%. Tale incremento è stato ottenuto grazie ad un importante e progressivo sviluppo del mercato della banda larga, dei servizi dati innovativi e dei servizi a valore aggiunto e ad un efficace presidio nel mercato core della fonia. Il maggior contributo alla crescita dei ricavi è stato offerto dai servizi Internet consumer, aumentati di 131 milioni di euro (+38,1%) rispetto al primo semestre del 2003, grazie alla crescita sostenuta di accessi Adsl. Al 30 giugno gli accessi broadband hanno infatti raggiunto la consistenza di 3.273.000, di cui 2.975.000 in Italia (750.000 venduti in modalità wholesale) e 298.000 unità in Germania, Francia e Olanda. Un rilevante contributo alla crescita dei ricavi viene anche dallo sviluppo del portafoglio di nuovi pacchetti di offerta Tutto 4* e Chat Sms che hanno raggiunto a fine giugno 2004 la consistenza di 1.200.000 unità, con una crescita pari al 103,7% rispetto al primo trimestre 2004. Lo sviluppo di tali servizi è stato possibile anche grazie alla diffusione dei terminali innovativi Aladino; a fine giugno 2004 ne erano stati venduti oltre 500.000. Miglioramento della redditività Il margine operativo lordo, pari a 4.124 milioni di euro, presenta un incremento del 2,1% rispetto al primo semestre 2003 escludendo l’impatto dell’onere del contributo per l’esercizio delle attività di telecomunicazioni (60 milioni di euro), mentre la redditività espressa in termini di Mol sui ricavi continua a migliorare raggiungendo il 47,5%, contro il 47,1% del primo semestre dello scorso anno. Il conseguimento di tali risultati evidenzia l’efficacia delle azioni di ottimizzazione operative e di miglioramento dei processi interni, soprattutto nell’ambito dei servizi di rete, e dell’impegno profuso nello sviluppo dei ricavi. Considerando gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento (Hansenet) e della variazione dei cambi, la crescita organica è pari al 2%. Il risultato operativo è pari a 2.639 milioni di euro, con un incremento del 4,8% rispetto al primo semestre 2003 escludendo l’impatto dell’onere del contributo per l’esercizio delle attività di telecomunicazioni (84 milioni di euro). L’incidenza del risultato operativo sui ricavi raggiunge il 30,4% contro il 29,4% del primo semestre dello scorso anno. Considerando gli effetti della variazione del perimetro di consolidamento e della variazione dei cambi, la crescita organica è stata pari al 5,3%. Nel corso del primo semestre dell’anno 2004 Wireline conferma il suo impegno sul fronte degli investimenti industriali sia in Italia sia all’estero; al termine del periodo gli investimenti industriali ammontavano a 1.089 milioni di euro, in leggera crescita rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+14 milioni di euro). Mobile E Internet & Media I dati relativi al primo semestre 2004 delle Business Unit Internet & Media e Mobile sono riportati nei comunicati stampa diramati da Telecom Italia Media e Tim rispettivamente il 27 luglio e il 7 settembre, a valle dei Consigli di Amministrazione delle due società che li hanno esaminati. Sud America (Cile E Bolivia) I ricavi ammontano a 533 milioni di euro e registrano una flessione del 4,7% (-26 milioni di euro) rispetto al primo semestre 2003. Tale riduzione è attribuibile principalmente ad una contrazione dei ricavi del Gruppo Entel Chile, essenzialmente dovuta al business fisso di lunga distanza in Nord America. Le dinamiche valutarie hanno determinato un impatto complessivo positivo pari a circa 19 milioni di euro: escludendo tale effetto, i ricavi consolidati registrano un decremento di 45 milioni di euro (-7,8%). Il margine operativo lordo, pari a 195 milioni di euro, si riduce di 2 milioni di euro (-1,0%) rispetto al primo semestre 2003, con un effetto cambi positivo di circa 6 milioni di euro. Escludendo tale effetto, la diminuzione del margine operativo lordo è del 3,9%. L’incidenza sui ricavi è pari al 36,6% (a fronte del 35,2% nello stesso periodo del 2003). Il risultato operativo, pari a 67 milioni di euro, si riduce di 2 milioni di euro (-2,9%) rispetto al primo semestre 2003, e risente di un effetto cambi positivo pari a circa 2 milioni di euro. Escludendo tale effetto, la diminuzione rispetto al primo semestre 2003 è del 5,6%. L’incidenza sui ricavi è pari al 12,6% (12,3% nel primo semestre 2003). Gli investimenti industriali, pari a 54 milioni di euro, presentano una riduzione di 7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004, pari a 5.039 unità, registra un incremento dell’1,7% rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Information Technology Mercato Nel primo semestre 2004, così come nel 2003, l’attività della Bu It Mercato è stata caratterizzata da un consolidamento della posizione sui tre mercati chiave (Government, Finance, Trasporti e Industria) operando una vigorosa azione sui costi, innovando ed ampliando l’offerta e razionalizzando ulteriormente il perimetro di riferimento. Della Bu fino al 30 giugno 2004 fa parte il Gruppo Webegg (69,8% It Telecom; 30,2% Finsiel). In data 15 luglio 2004, dopo l’autorizzazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, è stata ceduta a Value Partners la quota azionaria posseduta da It Telecom. Ai fini di un confronto omogeneo con il primo semestre 2004, i dati relativi al primo semestre 2003 sono stati ricostruiti escludendo i valori relativi al Gruppo Netikos, a Domus Academy e alle attività del ramo d’azienda Enterprise, ceduto in data 1° ottobre 2003 a It Telecom. I ricavi delle vendite e prestazioni del primo semestre 2004, pari a 355 milioni di euro, evidenziano un aumento di 17 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale variazione è principalmente riconducibile all’aumento del fatturato di Tele Sistemi Ferroviari e di Agrisian. Il margine operativo lordo si decrementa di 1 milione di euro, passando da 31 milioni di euro del primo semestre 2003 a 30 milioni di euro del semestre 2004, mentre il risultato operativo, pari a 12 milioni di euro, registra un aumento di 1 milione di euro rispetto al primo semestre 2003. Gli investimenti industriali ammontano a 14 milioni di euro, invariati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il personale al 30 giugno è composto da 4.782 risorse, con una riduzione di 45 unità rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Information Technology Gruppo Nell’ambito del programma di riorganizzazione del comparto dell’information technology del Gruppo Telecom Italia, in data 31 marzo 2004 è stato ceduto il ramo d’azienda “Sviluppo” alla Tim S.p.a., con decorrenza 1° aprile 2004. Il ramo d’azienda Sviluppo è riconducibile alle attività già svolte da It Telecom verso Tim, nell’ambito dei servizi innovativi basati su reti Ip rivolti ai segmenti business e massmarket, nonché alle attività di sviluppo e manutenzione di software per telecomunicazioni. Ai fini di un coerente confronto con il primo semestre 2004, i dati relativi al primo semestre 2003 sono stati ricostruiti in termini omogenei tenendo conto delle modifiche di perimetro della Bu. Nel primo semestre 2004 i ricavi consolidati, pari a 454 milioni di euro, registrano una crescita di 9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il margine operativo lordo, pari a 31 milioni di euro, presenta anch’esso un incremento rispetto allo stesso periodo del 2003, (+13 milioni di euro), mentre il risultato operativo, negativo per 39 milioni di euro, migliora di 6 milioni di euro. Gli investimenti industriali ammontano a 50 milioni di euro rispetto ai 60 milioni di euro del primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004 è composto da 3.431 unità, in diminuzione di 676 unità rispetto al 31 dicembre 2003, a seguito del proseguimento dell’attività di ristrutturazione avviata nel corso del precedente esercizio. Olivetti Tecnost Nell’ambito del processo di razionalizzazione e riorganizzazione del Gruppo Olivetti Tecnost, ormai in fase di completamento, nel corso del primo semestre 2004 sono state liquidate alcune delle filiali commerciali latino-americane ed è stata perfezionata, con effetto 1° gennaio 2004, la cessione del ramo d’azienda Crm di Olivetti Tecnost S.p.a., al Gruppo Comdata con il quale è stato stipulato un contratto di outsourcing. I ricavi delle vendite e delle prestazioni del primo semestre ammontano a 306 milioni di euro (-26 milioni di euro, -7,8% rispetto al primo semestre 2003), con una diminuzione di 40 milioni di euro per effetto cambio e variazione di perimetro, in particolare riferito alle attività in via di cessazione in America Latina, e una crescita organica pari a 14 milioni di euro. Il margine operativo lordo (22 milioni di euro) e il risultato operativo (10 milioni di euro) migliorano significativamente rispetto al primo semestre 2003 (rispettivamente + 5 milioni di euro e +13 milioni di euro), beneficiando delle operazioni di ristrutturazione poste in essere nel passato esercizio che hanno comportato una riduzione dei costi fissi e di un più favorevole mix dei prodotti venduti. Gli investimenti industriali, pari a 8 milioni di euro, sono in riduzione di 2 milioni di euro rispetto al primo semestre 2003. Il personale al 30 giugno 2004 è costituito da 2.289 risorse (1.995 in Italia e 294 all’estero) con una diminuzione di 106 unità rispetto alla consistenza al 31 dicembre 2003. Corporate Governance Per supportare al meglio il Consiglio di Amministrazione nell’elaborazione delle scelte strategiche, alla luce della rapida evoluzione dello scenario tecnologico e di mercato e a corretto presidio dei processi di evoluzione e cambiamento del business, è stato istituito un Comitato Strategie, che si aggiunge ai due Comitati consiliari già esistenti (il Comitato per la remunerazione e il Comitato per il controllo interno e per la corporate governance). Fanno parte del Comitato Strategie il Presidente Marco Tronchetti Provera, l’Amministratore Delegato Carlo Buora e i Consiglieri Domenico De Sole, Marco Onado e Pasquale Pistorio. Inoltre, per valorizzare ulteriormente il ruolo dei Consiglieri indipendenti (10 su un totale di 19), il Consiglio ha deciso di introdurre la figura del Lead Independent Director. Il Lead Independent Director (individuato nella persona del Presidente del Comitato per il controllo e per la corporate governance: attualmente il Prof. Guido Ferrarini) sarà il punto di riferimento e coordinamento delle istanze e dei contributi dei Consiglieri indipendenti. Il Lead Independent Director, in particolare, potrà convocare - autonomamente o su richiesta di altri Consiglieri - apposite riunioni di soli Amministratori indipendenti (c.D. Independent Directors’ executive sessions) per la discussione dei temi di volta in volta giudicati di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio di Amministrazione o alla gestione dell’impresa. Progetto di fusione per incorporazione in Telecom Italia di It Telecom e Epiclink Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre esaminato e approvato il progetto di fusione per incorporazione in Telecom Italia delle società, controllate al 100%, It Telecom S.p.a. Ed Epiclink S.p.a. Tale progetto - già approvato ieri dai Cda delle società incorporande - si inquadra nell’ambito di una più ampia riorganizzazione del comparto Information Technology del Gruppo. La riconduzione delle attività delle due controllate all’interno di Telecom Italia permetterà una razionalizzazione nell’utilizzo delle risorse e delle competenze tecnologiche e comporterà una significativa semplificazione dei processi di gestione operativa, amministrativa e societaria. Come previsto dai rispettivi statuti, la fusione (che non comporterà aumento di capitale da parte della società incorporante) sarà decisa dai Consigli di Amministrazione delle tre società, nel rispetto delle condizioni e dei termini indicati all’articolo 2505, ultimo comma, del codice civile. Si prevede di completare l’operazione entro l’anno. A rettifica di quanto comunicato nel calendario finanziario diffuso il 4 novembre 2003, non si terrà la conference call di commento ai risultati del primo semestre 2004, le cui principali dinamiche sono state esaminate nel corso di una audioconferenza tenuta in occasione dell’annuncio dei risultati preliminari lo scorso 28 luglio. Sul sito della Società, www.Telecomitalia.it, all’interno della sezione Investor Relations, saranno rese disponibili le slide di presentazione dei risultati del Gruppo Telecom Italia relativi al primo semestre 2004.  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA: DELIBERATO AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE PER 120 MILIONI DI EURO RIUNITA L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI  
 
Rozzano, 13 settembre 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Telecom Italia Media (Gruppo Telecom Italia) si è riunita il 10 settembre a Rozzano, in sede straordinaria, sotto la presidenza di Riccardo Perissich. L’assemblea ha approvato la proposta di aumento del capitale sociale della Società decisa dal Consiglio di Amministrazione il 27 luglio scorso e illustrata oggi dall’Amministratore Delegato Enrico Parazzini. In particolare, l’Assemblea ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento mediante emissione di un numero di azioni ordinarie compreso fra 473.566.962 e 591.958.700 e di un numero di azioni di risparmio compreso fra 7.940.702 e 9.925.875 per un controvalore complessivo, compreso il sovrapprezzo, di circa 120 milioni di euro. Le azioni di nuova emissione, del valore nominale di euro 0,03 ciascuna, avranno godimento regolare e saranno offerte in opzione rispettivamente agli azionisti ordinari e di risparmio della Società in proporzione al numero di azioni possedute. L’assemblea ha inoltre deliberato che il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione sia compreso tra euro 0,25 ed euro 0,20 per azione ordinaria ed euro 0,20 ed euro 0,17 per azione di risparmio. L’assemblea ha quindi conferito mandato al Consiglio di Amministrazione ad eseguire l’aumento di capitale sopra deliberato fissando, in prossimità dell’inizio del periodo di offerta ed entro i limiti minimi e massimi sopra indicati, gli effettivi prezzi di emissione delle azioni ordinarie e di risparmio, tenuto conto anche dell’andamento del mercato nel periodo immediatamente precedente l’offerta. Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione stabilirà l’esatto numero di azioni da emettere e il rapporto di sottoscrizione, identico per le due categorie di azionisti, in modo che il ricavato dell’emissione risulti il più vicino possibile ai 120 milioni di euro che la Società intende raccogliere. Tali valori saranno comunicati tempestivamente mediante pubblicazione di un apposito avviso su almeno un quotidiano a diffusione nazionale prima dell’inizio del periodo di esercizio dei diritti di opzione. L’aumento di capitale sociale, come già comunicato il 27 luglio scorso, rientra nelle operazioni connesse con la positiva risoluzione del contenzioso con il Gruppo De Agostini. L’aumento di capitale, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2004, è scindibile; comunque, la controllante Telecom Italia ha assicurato l’integrale sottoscrizione della parte di aumento di capitale di propria spettanza, nonché delle azioni che dovessero risultare inoptate all’esito dell’offerta dei diritti in borsa. L’assemblea ha infine conferito al Presidente, al Vice Presidente e all’Amministratore Delegato, in via disgiunta fra loro, i poteri occorrenti per dare esecuzione alle precedenti delibere e compiere tutti gli adempimenti e le formalità necessarie. Subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, la Società intende dare avvio all’operazione entro la prima metà del mese di ottobre 2004.  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA: DELIBERATO AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE PER 120 MILIONI DI EURO RIUNITA L’ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEGLI AZIONISTI  
 
Rozzano, 13 settembre 2004 - L’assemblea degli Azionisti di Telecom Italia Media (Gruppo Telecom Italia) si è riunita il 10 settembre a Rozzano, in sede straordinaria, sotto la presidenza di Riccardo Perissich. L’assemblea ha approvato la proposta di aumento del capitale sociale della Società decisa dal Consiglio di Amministrazione il 27 luglio scorso e illustrata oggi dall’Amministratore Delegato Enrico Parazzini. In particolare, l’Assemblea ha deliberato di aumentare il capitale sociale a pagamento mediante emissione di un numero di azioni ordinarie compreso fra 473.566.962 e 591.958.700 e di un numero di azioni di risparmio compreso fra 7.940.702 e 9.925.875 per un controvalore complessivo, compreso il sovrapprezzo, di circa 120 milioni di euro. Le azioni di nuova emissione, del valore nominale di euro 0,03 ciascuna, avranno godimento regolare e saranno offerte in opzione rispettivamente agli azionisti ordinari e di risparmio della Società in proporzione al numero di azioni possedute. L’assemblea ha inoltre deliberato che il prezzo di sottoscrizione delle azioni di nuova emissione sia compreso tra euro 0,25 ed euro 0,20 per azione ordinaria ed euro 0,20 ed euro 0,17 per azione di risparmio. L’assemblea ha quindi conferito mandato al Consiglio di Amministrazione ad eseguire l’aumento di capitale sopra deliberato fissando, in prossimità dell’inizio del periodo di offerta ed entro i limiti minimi e massimi sopra indicati, gli effettivi prezzi di emissione delle azioni ordinarie e di risparmio, tenuto conto anche dell’andamento del mercato nel periodo immediatamente precedente l’offerta. Conseguentemente, il Consiglio di Amministrazione stabilirà l’esatto numero di azioni da emettere e il rapporto di sottoscrizione, identico per le due categorie di azionisti, in modo che il ricavato dell’emissione risulti il più vicino possibile ai 120 milioni di euro che la Società intende raccogliere. Tali valori saranno comunicati tempestivamente mediante pubblicazione di un apposito avviso su almeno un quotidiano a diffusione nazionale prima dell’inizio del periodo di esercizio dei diritti di opzione. L’aumento di capitale sociale, come già comunicato il 27 luglio scorso, rientra nelle operazioni connesse con la positiva risoluzione del contenzioso con il Gruppo De Agostini. L’aumento di capitale, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2004, è scindibile; comunque, la controllante Telecom Italia ha assicurato l’integrale sottoscrizione della parte di aumento di capitale di propria spettanza, nonché delle azioni che dovessero risultare inoptate all’esito dell’offerta dei diritti in borsa. L’assemblea ha infine conferito al Presidente, al Vice Presidente e all’Amministratore Delegato, in via disgiunta fra loro, i poteri occorrenti per dare esecuzione alle precedenti delibere e compiere tutti gli adempimenti e le formalità necessarie. Subordinatamente all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie, la Società intende dare avvio all’operazione entro la prima metà del mese di ottobre 2004.  
   
   
RCS MEDIAGROUP - RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004: RICAVI CONSOLIDATI IN CRESCITA DELL’11,5% (+15,3% A PERIMETRO OMOGENEO) 1.211,5 MILIONI DI EURO. RICAVI EDITORIALI: +18,7%. RACCOLTA PUBBLICITARIA: + 7,7%  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Rcs Mediagroup, riunitosi il 9 settembre sotto la presidenza di Guido Roberto Vitale, ha approvato i risultati del primo semestre dell'esercizio 2004. Il fatturato consolidato, in crescita dell’11,5%, è di 1.211,5 milioni di euro, contro i 1.086,9 del primo semestre 2003 che comprendeva ricavi per 36,2 milioni originati dall’attività moda Joseph Abboud ceduta nei primi mesi del 2004. A perimetro omogeneo la crescita è del 15,3%. Al miglioramento hanno contribuito andamenti in crescita di tutte le aree del Gruppo. I risultati del periodo sono stati realizzati anche grazie alle iniziative editoriali di prodotti collaterali allegati alle testate del Gruppo, che nel primo semestre 2004 hanno avuto pieno sviluppo, oltre che alla ripresa dei ricavi pubblicitari (7,7% rispetto al corrispondente periodo 2003). Raddoppia il margine operativo lordo (Mol) che passa da 57,8 a 112,1 milioni. Il risultato operativo (Ebit), in miglioramento di 60 milioni, passa da 7,6 a 67,6 milioni. Il risultato prima delle imposte e degli interessi di terzi recepisce un incremento del 78,3% attestandosi a 51,0 milioni contro i 28,6 al 30 giugno 2003, a valle di 27,4 milioni di oneri e accantonamenti straordinari. I flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa e la liquidità derivata dalla cessione delle attività moda statunitensi hanno compensato gli esborsi per il pagamento dei dividendi e gli investimenti del periodo. Conseguentemente, netto nel semestre è pari a 189,4 ed è sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2003 (191,6 milioni). L’area Quotidiani registra ricavi in crescita del 24,6% rispetto al primo semestre 2003, principalmente per effetto dell’ottimo venduto dei prodotti collaterali in Italia e Spagna e della crescita della raccolta pubblicitaria, in particolare in Spagna (+8,4%). Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport hanno confermato le rispettive leadership di diffusione con 681.000 e 401.000 copie medie giornaliere. Nel periodo, si è consolidato inoltre il successo dei prodotti collaterali che hanno visto concentrarsi in questa prima parte dell’anno sia i lanci di nuove iniziative – “La Biblioteca del Sapere” (4,2 milioni di copie) e i “Classici dell’Arte del ‘900” (3,3 milioni di copie) – sia i proseguimenti di iniziative di successo lanciate nel secondo semestre 2003 – “Storia d’Italia” e i “Classici dell’Arte”. In Spagna prosegue l’ottimo andamento di Unedisa, i cui ricavi registrano un incremento del 29,3%, sostenuti dall’incremento diffusionale di El Mundo, che ha consolidato la seconda posizione nel Paese attestandosi a 319.000 copie medie giornaliere, in crescita di 25.000 copie rispetto al primo semestre 2003. Hanno inoltre contribuito a questo risultato la ripresa della raccolta pubblicitaria, superiore a quella del mercato, che cresce dell’8,4%, e il successo della “Grande Enciclopedia Universal”, che, in abbinamento al quotidiano El Mundo, ha fatto registrare un venduto medio per uscita di circa 180.000 copie. Stabile l’andamento dei ricavi dell’area Periodici dove si registra in particolare il netto miglioramento del risultato operativo dei periodici Italia che si attesta a 4,5 milioni (1,0 milioni al 30 giugno 2003), dovuto al buon andamento delle principali testate, in particolare Amica, e alla razionalizzazione delle politiche commerciali (rete distributiva e tariffe pubblicitarie). Per i Periodici Estero si ricorda che a seguito degli accordi intervenuti con il socio Burda lo scorso giugno, il Gruppo rimane impegnato sul mercato tedesco unicamente con le testate del Verlagsgruppe Milchstrasse e di Max Verlag. I ricavi dell’area Libri registrano una crescita del 8,6%, attestandosi a 309,5 milioni (285,1 milioni nel pari periodo 2003). Tale miglioramento interessa tutte le aree di attività ed in particolare il segmento di Varia che recepisce sia il crescente contributo delle iniziative in abbinamento al Corriere della Sera sia il successo nel mercato italiano e in quello francese delle novità edite nella prima parte dell’anno. Tra i titoli si segnalano: “La forza della ragione” di Oriana Fallaci (750.000 copie) e “La misteriosa fiamma della regina Loana” di Umberto Eco (300.000). “Tintin et l’Alph Art”, di Hergè (288.000 copie), “Savoir Manger”, di Cohen (162.000), e “Vivre à quoi ça sert”, di Soeur Emmanuelle (155.000). Nell’area Radio, i ricavi aumentano del 16,4% rispetto al pari periodo 2003 grazie all’incremento del 16,7% della raccolta pubblicitaria e alla crescita dell’offerta di prodotti e del portafoglio clienti dei servizi giornalistici. I ricavi della area Pubblicità del Gruppo registrano una crescita complessiva del 10,7% rispetto ai primi sei mesi del 2003. Nell’ambito della concessionaria Rcs Pubblicità, i cui ricavi incrementano del 6,5%, si segnala in particolare il buon andamento della raccolta della Gazzetta dello Sport (+12,2%, grazie agli importanti eventi sportivi del periodo) e del settore radiofonico (Cnrplus +29% ; Rin +9%), il positivo andamento della raccolta di pubblicità commerciale nazionale e legale per il Corriere della Sera e la gestione diretta del portafoglio di testate periodiche del Gruppo, gestite nel pari periodo 2003 da altra concessionaria. Il risultato prima delle imposte della Capogruppo è pari a 16,6 milioni (48,5 nel pari periodo 2003) per effetto della abrogazione del credito d’imposta sui dividendi (pari a 19,6 milioni nel semestre 2003), solo in parte compensato dall’aumento dei dividendi e dei ricavi, e degli oneri legati alla riorganizzazione societaria. Prevedibile evoluzione dell’attività per l’esercizio in corso Gruppo Rcs Mediagroup Nel primo semestre si è consolidato il successo dei prodotti collaterali lanciati alla fine del 2003 e sono state avviate nuove iniziative con riscontri positivi in termini di vendite. Importanti opere e iniziative sono state lanciate nelle ultime settimane (la “Storia Universale”, la collana “Misteri d’Egitto” di Christian Jacq abbinati al Corriere della Sera e il libro “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci”), e altre seguiranno nei prossimi mesi in Italia e in Spagna, anche se l’eccellente performance registrata nella seconda parte del 2003 in questo comparto non consente di proiettare su base annua i tassi di crescita sin qui registrati. La raccolta pubblicitaria del Gruppo ha beneficiato della ripresa degli investimenti e dovrebbe continuare ad esserne positivamente influenzata, sebbene gli investitori stiano privilegiando ancora in misura significativa il mezzo televisivo. Le evidenze del primo semestre, unitamente all’andamento delle vendite nel periodo estivo, consentono di prevedere un significativo miglioramento del risultato della gestione industriale rispetto al 2003.  
   
   
RCS MEDIAGROUP - RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2004: RICAVI CONSOLIDATI IN CRESCITA DELL’11,5% (+15,3% A PERIMETRO OMOGENEO) 1.211,5 MILIONI DI EURO. RICAVI EDITORIALI: +18,7%. RACCOLTA PUBBLICITARIA: + 7,7%  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Rcs Mediagroup, riunitosi il 9 settembre sotto la presidenza di Guido Roberto Vitale, ha approvato i risultati del primo semestre dell'esercizio 2004. Il fatturato consolidato, in crescita dell’11,5%, è di 1.211,5 milioni di euro, contro i 1.086,9 del primo semestre 2003 che comprendeva ricavi per 36,2 milioni originati dall’attività moda Joseph Abboud ceduta nei primi mesi del 2004. A perimetro omogeneo la crescita è del 15,3%. Al miglioramento hanno contribuito andamenti in crescita di tutte le aree del Gruppo. I risultati del periodo sono stati realizzati anche grazie alle iniziative editoriali di prodotti collaterali allegati alle testate del Gruppo, che nel primo semestre 2004 hanno avuto pieno sviluppo, oltre che alla ripresa dei ricavi pubblicitari (7,7% rispetto al corrispondente periodo 2003). Raddoppia il margine operativo lordo (Mol) che passa da 57,8 a 112,1 milioni. Il risultato operativo (Ebit), in miglioramento di 60 milioni, passa da 7,6 a 67,6 milioni. Il risultato prima delle imposte e degli interessi di terzi recepisce un incremento del 78,3% attestandosi a 51,0 milioni contro i 28,6 al 30 giugno 2003, a valle di 27,4 milioni di oneri e accantonamenti straordinari. I flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa e la liquidità derivata dalla cessione delle attività moda statunitensi hanno compensato gli esborsi per il pagamento dei dividendi e gli investimenti del periodo. Conseguentemente, netto nel semestre è pari a 189,4 ed è sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2003 (191,6 milioni). L’area Quotidiani registra ricavi in crescita del 24,6% rispetto al primo semestre 2003, principalmente per effetto dell’ottimo venduto dei prodotti collaterali in Italia e Spagna e della crescita della raccolta pubblicitaria, in particolare in Spagna (+8,4%). Il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport hanno confermato le rispettive leadership di diffusione con 681.000 e 401.000 copie medie giornaliere. Nel periodo, si è consolidato inoltre il successo dei prodotti collaterali che hanno visto concentrarsi in questa prima parte dell’anno sia i lanci di nuove iniziative – “La Biblioteca del Sapere” (4,2 milioni di copie) e i “Classici dell’Arte del ‘900” (3,3 milioni di copie) – sia i proseguimenti di iniziative di successo lanciate nel secondo semestre 2003 – “Storia d’Italia” e i “Classici dell’Arte”. In Spagna prosegue l’ottimo andamento di Unedisa, i cui ricavi registrano un incremento del 29,3%, sostenuti dall’incremento diffusionale di El Mundo, che ha consolidato la seconda posizione nel Paese attestandosi a 319.000 copie medie giornaliere, in crescita di 25.000 copie rispetto al primo semestre 2003. Hanno inoltre contribuito a questo risultato la ripresa della raccolta pubblicitaria, superiore a quella del mercato, che cresce dell’8,4%, e il successo della “Grande Enciclopedia Universal”, che, in abbinamento al quotidiano El Mundo, ha fatto registrare un venduto medio per uscita di circa 180.000 copie. Stabile l’andamento dei ricavi dell’area Periodici dove si registra in particolare il netto miglioramento del risultato operativo dei periodici Italia che si attesta a 4,5 milioni (1,0 milioni al 30 giugno 2003), dovuto al buon andamento delle principali testate, in particolare Amica, e alla razionalizzazione delle politiche commerciali (rete distributiva e tariffe pubblicitarie). Per i Periodici Estero si ricorda che a seguito degli accordi intervenuti con il socio Burda lo scorso giugno, il Gruppo rimane impegnato sul mercato tedesco unicamente con le testate del Verlagsgruppe Milchstrasse e di Max Verlag. I ricavi dell’area Libri registrano una crescita del 8,6%, attestandosi a 309,5 milioni (285,1 milioni nel pari periodo 2003). Tale miglioramento interessa tutte le aree di attività ed in particolare il segmento di Varia che recepisce sia il crescente contributo delle iniziative in abbinamento al Corriere della Sera sia il successo nel mercato italiano e in quello francese delle novità edite nella prima parte dell’anno. Tra i titoli si segnalano: “La forza della ragione” di Oriana Fallaci (750.000 copie) e “La misteriosa fiamma della regina Loana” di Umberto Eco (300.000). “Tintin et l’Alph Art”, di Hergè (288.000 copie), “Savoir Manger”, di Cohen (162.000), e “Vivre à quoi ça sert”, di Soeur Emmanuelle (155.000). Nell’area Radio, i ricavi aumentano del 16,4% rispetto al pari periodo 2003 grazie all’incremento del 16,7% della raccolta pubblicitaria e alla crescita dell’offerta di prodotti e del portafoglio clienti dei servizi giornalistici. I ricavi della area Pubblicità del Gruppo registrano una crescita complessiva del 10,7% rispetto ai primi sei mesi del 2003. Nell’ambito della concessionaria Rcs Pubblicità, i cui ricavi incrementano del 6,5%, si segnala in particolare il buon andamento della raccolta della Gazzetta dello Sport (+12,2%, grazie agli importanti eventi sportivi del periodo) e del settore radiofonico (Cnrplus +29% ; Rin +9%), il positivo andamento della raccolta di pubblicità commerciale nazionale e legale per il Corriere della Sera e la gestione diretta del portafoglio di testate periodiche del Gruppo, gestite nel pari periodo 2003 da altra concessionaria. Il risultato prima delle imposte della Capogruppo è pari a 16,6 milioni (48,5 nel pari periodo 2003) per effetto della abrogazione del credito d’imposta sui dividendi (pari a 19,6 milioni nel semestre 2003), solo in parte compensato dall’aumento dei dividendi e dei ricavi, e degli oneri legati alla riorganizzazione societaria. Prevedibile evoluzione dell’attività per l’esercizio in corso Gruppo Rcs Mediagroup Nel primo semestre si è consolidato il successo dei prodotti collaterali lanciati alla fine del 2003 e sono state avviate nuove iniziative con riscontri positivi in termini di vendite. Importanti opere e iniziative sono state lanciate nelle ultime settimane (la “Storia Universale”, la collana “Misteri d’Egitto” di Christian Jacq abbinati al Corriere della Sera e il libro “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci”), e altre seguiranno nei prossimi mesi in Italia e in Spagna, anche se l’eccellente performance registrata nella seconda parte del 2003 in questo comparto non consente di proiettare su base annua i tassi di crescita sin qui registrati. La raccolta pubblicitaria del Gruppo ha beneficiato della ripresa degli investimenti e dovrebbe continuare ad esserne positivamente influenzata, sebbene gli investitori stiano privilegiando ancora in misura significativa il mezzo televisivo. Le evidenze del primo semestre, unitamente all’andamento delle vendite nel periodo estivo, consentono di prevedere un significativo miglioramento del risultato della gestione industriale rispetto al 2003.  
   
   
RCS MEDIAGROUP: COMUNICAZIONE DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 13 Settembre 2004 – Si è riunita il 9 settembre, sotto la Presidenza di Giampiero Pesenti, la Direzione del Sindacato di blocco e consultazione di Rcs Mediagroup. La Direzione, vista la risposta della Consob con lettera del 6 agosto al quesito formulato dal prof. Piergaetano Marchetti per conto dei Partecipanti, nel rispetto dei principi in es-sa sanciti, ha ammesso al Sindacato, previa accettazione incondizionata di tutto quanto previsto nell’accordo costitutivo del Patto (l’Accordo) e nei successivi codicilli: Gruppo Fondiaria - Sai per un quantitativo di n. 36.633.473 azioni ordinarie, pari al 5,00% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie di Rcs Me-diagroup; nonché ; Paflux S.a. (Diego Della Valle) per un quantitativo di n. 14.923.500 azioni or-dinarie pari all’ 2,04% del capitale ordinario; Merloni Invest S.p.a. (Francesco Merloni) per un quantitativo di n. 11.000.000 azioni ordinarie pari all’1,50% del capitale ordinario; Capitalia Gruppo bancario per un quantitativo di n. 14.653.389 azioni ordinarie pari al 2,00% del capitale ordinario. La Direzione: ha convenuto che a Paflux (Diego Della Valle) sia attribuita la facoltà di accrescere il proprio possesso di azioni in Rcs Mediagroup al 5% del capitale ordinario, con ob- bligo di apportare al Patto le azioni così acquistate. Ha preso atto che, conformemente alle determinazioni assunte il 7 luglio 2004, Medio banca procederà a rilevare da Banca Intesa n. 13.701.256 azioni, ai sensi del punto 2 del “codicillo 18”. Ha pure preso atto che Banca Intesa, Pirelli e Italmobiliare avranno la facoltà di accre- scere rispettivamente al 5% ciascuna Banca Intesa e Pirelli e al 7% Italmobiliare, la percentuale di partecipazioni al capitale sociale ordinario apportata al Patto. Ha chiamato a far parte della Direzione del Sindacato i signori Salvatore Ligresti, Diego Della Valle, Francesco Merloni e Cesare Geronzi.  
   
   
RCS MEDIAGROUP: COMUNICAZIONE DEL PATTO DI SINDACATO  
 
Milano, 13 Settembre 2004 – Si è riunita il 9 settembre, sotto la Presidenza di Giampiero Pesenti, la Direzione del Sindacato di blocco e consultazione di Rcs Mediagroup. La Direzione, vista la risposta della Consob con lettera del 6 agosto al quesito formulato dal prof. Piergaetano Marchetti per conto dei Partecipanti, nel rispetto dei principi in es-sa sanciti, ha ammesso al Sindacato, previa accettazione incondizionata di tutto quanto previsto nell’accordo costitutivo del Patto (l’Accordo) e nei successivi codicilli: Gruppo Fondiaria - Sai per un quantitativo di n. 36.633.473 azioni ordinarie, pari al 5,00% del capitale sociale rappresentato da azioni ordinarie di Rcs Me-diagroup; nonché ; Paflux S.a. (Diego Della Valle) per un quantitativo di n. 14.923.500 azioni or-dinarie pari all’ 2,04% del capitale ordinario; Merloni Invest S.p.a. (Francesco Merloni) per un quantitativo di n. 11.000.000 azioni ordinarie pari all’1,50% del capitale ordinario; Capitalia Gruppo bancario per un quantitativo di n. 14.653.389 azioni ordinarie pari al 2,00% del capitale ordinario. La Direzione: ha convenuto che a Paflux (Diego Della Valle) sia attribuita la facoltà di accrescere il proprio possesso di azioni in Rcs Mediagroup al 5% del capitale ordinario, con ob- bligo di apportare al Patto le azioni così acquistate. Ha preso atto che, conformemente alle determinazioni assunte il 7 luglio 2004, Medio banca procederà a rilevare da Banca Intesa n. 13.701.256 azioni, ai sensi del punto 2 del “codicillo 18”. Ha pure preso atto che Banca Intesa, Pirelli e Italmobiliare avranno la facoltà di accre- scere rispettivamente al 5% ciascuna Banca Intesa e Pirelli e al 7% Italmobiliare, la percentuale di partecipazioni al capitale sociale ordinario apportata al Patto. Ha chiamato a far parte della Direzione del Sindacato i signori Salvatore Ligresti, Diego Della Valle, Francesco Merloni e Cesare Geronzi.  
   
   
RAS ENTRA NELL'INDICE DOW JONES SUSTAINABILITY WORLD RICONOSCIMENTO PER L'IMPEGNO NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Ras è entrata a far parte di uno degli indici di borsa più esclusivi per la responsabilità sociale d’impresa, il Dow Jones Sustainability Index World, che raccoglie le best performer fra le 2.500 società internazionali presenti negli indici Dow Jones Global. Ras è l’unica compagnia assicuratrice fra le sei società italiane ammesse nel gotha della sostenibilità. La rigorosa selezione viene effettuata ogni anno da Sam-sustainable Asset Management di Zurigo, che aveva già segnalato Ras come prima candidata all’ingresso nel Djsi World per il settore assicurativo.  
   
   
RAS ENTRA NELL'INDICE DOW JONES SUSTAINABILITY WORLD RICONOSCIMENTO PER L'IMPEGNO NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY  
 
Milano, 13 settembre 2004 - Ras è entrata a far parte di uno degli indici di borsa più esclusivi per la responsabilità sociale d’impresa, il Dow Jones Sustainability Index World, che raccoglie le best performer fra le 2.500 società internazionali presenti negli indici Dow Jones Global. Ras è l’unica compagnia assicuratrice fra le sei società italiane ammesse nel gotha della sostenibilità. La rigorosa selezione viene effettuata ogni anno da Sam-sustainable Asset Management di Zurigo, che aveva già segnalato Ras come prima candidata all’ingresso nel Djsi World per il settore assicurativo.  
   
   
IL DOW JONES NOMINA PHILIPS LEADER PER LA SOSTENIBILITÀ 2004  
 
Amsterdam, 13 settembre 2004 - Royal Philips Electronics si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il primo posto nella classifica mondiale del Dow Jones Sustainability Index (Djsi) tra le aziende che operano nel mercato dei beni e servizi semidurevoli. Ponendo una forte attenzione nel rendere la sostenibilità parte integrante della propria strategia aziendale, Philips ha migliorato le sue prestazioni rispetto all'anno precedente. Philips è stata misurata per i suoi risultati di tipo economico, ambientale e sociale, attraverso una valutazione approfondita di oltre 50 criteri generali e specifici del settore. Il Dow Jones Sustainability World Index ha considerato più di 300 aziende appartenenti a 24 paesi diversi che hanno sviluppato le proprie attività seguendo principi di sostenibilità. "La sostenibilità offre un intero mondo di nuove opportunità. Queste opportunità possono essere sfruttate al meglio solo rendendo la sostenibilità parte integrante della propria organizzazione, del proprio pensiero strategico e del proprio modo di agire", ha affermato Barbara Kux, capo del Sustainability Board di Philips e membro della Group Management Committee dell'azienda. "Raggiungere questo coinvolgimento rappresenta un fattore chiave per il successo, in quando la sostenibilità parte da ogni singolo individuo che lavora all'interno dell'azienda." Philips è stata premiata per aver rafforzato il ruolo della sostenibilità all'interno della direzione dell'azienda e per aver saputo integrare verticalmente nelle divisioni di prodotto, nelle aree di business e nelle diverse regioni le figure di management che si occupano della sostenibilità, permettendo in questo modo all'azienda stessa di rispondere a sfide di mercato uniche nei paesi in via di sviluppo. Anche il modo innovativo in cui Philips è riuscita ad integrare i valori corporate nel processo di valutazione interna è stato riconosciuto come fortemente positivo. Inoltre, nel corso del 2004 Philips ha esteso l'impegno sulla sostenibilità ai propri fornitori grazie alla stesura della Supplier Declaration on Sustainability. Il documento stabilisce le aspettative minime che i fornitori devono rispettare in termini di comportamento nell'area ambientale, della salute, della sicurezza e delle condizioni di lavoro dei dipendenti, compreso il lavoro minorile. Sono stati inoltre specificamente menzionati i risultati che Philips ha raggiunto in campo ambientale; l'azienda infatti può attualmente vantare oltre 100 prodotti presenti sul mercato che soddisfano i requisiti di "Green Flagship".  
   
   
IL DOW JONES NOMINA PHILIPS LEADER PER LA SOSTENIBILITÀ 2004  
 
Amsterdam, 13 settembre 2004 - Royal Philips Electronics si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il primo posto nella classifica mondiale del Dow Jones Sustainability Index (Djsi) tra le aziende che operano nel mercato dei beni e servizi semidurevoli. Ponendo una forte attenzione nel rendere la sostenibilità parte integrante della propria strategia aziendale, Philips ha migliorato le sue prestazioni rispetto all'anno precedente. Philips è stata misurata per i suoi risultati di tipo economico, ambientale e sociale, attraverso una valutazione approfondita di oltre 50 criteri generali e specifici del settore. Il Dow Jones Sustainability World Index ha considerato più di 300 aziende appartenenti a 24 paesi diversi che hanno sviluppato le proprie attività seguendo principi di sostenibilità. "La sostenibilità offre un intero mondo di nuove opportunità. Queste opportunità possono essere sfruttate al meglio solo rendendo la sostenibilità parte integrante della propria organizzazione, del proprio pensiero strategico e del proprio modo di agire", ha affermato Barbara Kux, capo del Sustainability Board di Philips e membro della Group Management Committee dell'azienda. "Raggiungere questo coinvolgimento rappresenta un fattore chiave per il successo, in quando la sostenibilità parte da ogni singolo individuo che lavora all'interno dell'azienda." Philips è stata premiata per aver rafforzato il ruolo della sostenibilità all'interno della direzione dell'azienda e per aver saputo integrare verticalmente nelle divisioni di prodotto, nelle aree di business e nelle diverse regioni le figure di management che si occupano della sostenibilità, permettendo in questo modo all'azienda stessa di rispondere a sfide di mercato uniche nei paesi in via di sviluppo. Anche il modo innovativo in cui Philips è riuscita ad integrare i valori corporate nel processo di valutazione interna è stato riconosciuto come fortemente positivo. Inoltre, nel corso del 2004 Philips ha esteso l'impegno sulla sostenibilità ai propri fornitori grazie alla stesura della Supplier Declaration on Sustainability. Il documento stabilisce le aspettative minime che i fornitori devono rispettare in termini di comportamento nell'area ambientale, della salute, della sicurezza e delle condizioni di lavoro dei dipendenti, compreso il lavoro minorile. Sono stati inoltre specificamente menzionati i risultati che Philips ha raggiunto in campo ambientale; l'azienda infatti può attualmente vantare oltre 100 prodotti presenti sul mercato che soddisfano i requisiti di "Green Flagship".  
   
   
PHILIPS CRESCE VELOCEMENTE NEL MERCATO CINESE  
 
 Shanghai, Cina, 13 Settembre, 2004 - Royal Philips Electronics ha annunciato il 3 settembre , durante una conferenza stampa tenutasi a Shanghai, di essere in perfetta linea rispetto al piano di crescita previsto per il mercato cinese e in diversi settori. Gerard Kleisterlee, presidente e Ceo di Philips, si aspetta complessivamente nei prossimi anni un tasso di crescita a due cifre. Philips non solo è riuscita a mantenere la sua leadership nel settore dei piccoli elettrodomestici e dell'illuminazione, ma ha anche esteso la sua quota di mercato per la maggior parte delle categorie dei prodotti di elettronica di consumo. L'azienda ha mantenuto, inoltre, la sua posizione tra le prime tre aziende nel settore dei monitor Lcd, dei sistemi medicali e dei semiconduttori. Il discorso di Kleisterlee ha concluso la visita del comitato direttivo di Philips in Cina per la revisione annuale della strategia di mercato, che ha previsto non solo incontri con i principali rappresentanti del mondo politico ed industriale del paese, ma anche direttamente con i consumatori. In Cina, Philips rappresenta una delle maggiori multinazionali, con un profitto di oltre 7,5 miliardi di dollari e circa 20.000 dipendenti. Con la recente apertura di tre nuovi centri nel paese, l'azienda conta ora ben 15 centri di Ricerca & Sviluppo, con più di 700 dipendenti. "Le attività di ricerca e sviluppo Philips in Cina saranno incrementate per rafforzare la leadership che Philips ha raggiunto nell'area healthcare, lifestyle e technology", ha aggiunto Kleisterlee, citando inoltre la joint venture promossa con Neusoft per la diagnostica medicale, quale esempio dell'impegno crescente dell'azienda nel mercato cinese. L'accordo recentemente annunciato con l'amministrazione comunale di Pechino e con Communication Card Co. Ltd (Bmca), prevede l'utilizzo della tecnologia chip contactless Philips Mifare in un nuovo sistema di biglietteria wireless elettronica per visitare la Grande Muraglia Cinese e può essere considerato un'altra pietra miliare per lo sviluppo positivo di questo paese. "Per Philips la Cina rappresenta uno tra i più importanti mercati in crescita, nell'ottica della nostra trasformazione in un'azienda marketing-driven. Questa visita è servita a sottolineare il nostro modo di sviluppare partnership a livello mondiale e strutture di ricerca e sviluppo in tutto il paese, ma anche a rafforzare il nostro rapporto con il governo centrale e con le amministrazioni locali, per promuovere lo sviluppo sostenibile anche nel mercato cinese" ha concluso Kleisterlee.  
   
   
PHILIPS CRESCE VELOCEMENTE NEL MERCATO CINESE  
 
 Shanghai, Cina, 13 Settembre, 2004 - Royal Philips Electronics ha annunciato il 3 settembre , durante una conferenza stampa tenutasi a Shanghai, di essere in perfetta linea rispetto al piano di crescita previsto per il mercato cinese e in diversi settori. Gerard Kleisterlee, presidente e Ceo di Philips, si aspetta complessivamente nei prossimi anni un tasso di crescita a due cifre. Philips non solo è riuscita a mantenere la sua leadership nel settore dei piccoli elettrodomestici e dell'illuminazione, ma ha anche esteso la sua quota di mercato per la maggior parte delle categorie dei prodotti di elettronica di consumo. L'azienda ha mantenuto, inoltre, la sua posizione tra le prime tre aziende nel settore dei monitor Lcd, dei sistemi medicali e dei semiconduttori. Il discorso di Kleisterlee ha concluso la visita del comitato direttivo di Philips in Cina per la revisione annuale della strategia di mercato, che ha previsto non solo incontri con i principali rappresentanti del mondo politico ed industriale del paese, ma anche direttamente con i consumatori. In Cina, Philips rappresenta una delle maggiori multinazionali, con un profitto di oltre 7,5 miliardi di dollari e circa 20.000 dipendenti. Con la recente apertura di tre nuovi centri nel paese, l'azienda conta ora ben 15 centri di Ricerca & Sviluppo, con più di 700 dipendenti. "Le attività di ricerca e sviluppo Philips in Cina saranno incrementate per rafforzare la leadership che Philips ha raggiunto nell'area healthcare, lifestyle e technology", ha aggiunto Kleisterlee, citando inoltre la joint venture promossa con Neusoft per la diagnostica medicale, quale esempio dell'impegno crescente dell'azienda nel mercato cinese. L'accordo recentemente annunciato con l'amministrazione comunale di Pechino e con Communication Card Co. Ltd (Bmca), prevede l'utilizzo della tecnologia chip contactless Philips Mifare in un nuovo sistema di biglietteria wireless elettronica per visitare la Grande Muraglia Cinese e può essere considerato un'altra pietra miliare per lo sviluppo positivo di questo paese. "Per Philips la Cina rappresenta uno tra i più importanti mercati in crescita, nell'ottica della nostra trasformazione in un'azienda marketing-driven. Questa visita è servita a sottolineare il nostro modo di sviluppare partnership a livello mondiale e strutture di ricerca e sviluppo in tutto il paese, ma anche a rafforzare il nostro rapporto con il governo centrale e con le amministrazioni locali, per promuovere lo sviluppo sostenibile anche nel mercato cinese" ha concluso Kleisterlee.  
   
   
QUINTIERI (ICE): "L'EXPORT ITALIANO CONTINUA A RAFFORZARSI"  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il presidente dell'Istituto nazionale per il commercio estero, Beniamino Quintieri, ha così commentato i dati Istat sull'export italiano con i paesi extra-Ue nei primi sette mesi del 2004: "A luglio, per il quinto mese consecutivo, il valore delle esportazioni nell'insieme dei paesi extra-Ue è cresciuto, in termini tendenziali, ad un tasso superiore al 10%, beneficiando del ritrovato dinamismo della domanda mondiale; una tale continuità di aumenti sostenuti si era raramente verificata in passato (l'ultima volta nel 2000). In Cina, nell'Europa orientale, nel Mercosur, nei paesi Opec e in Turchia le vendite di prodotti italiani hanno presentato ripetuti incrementi mensili a due cifre. Una lieve flessione si registra ancora negli Stati Uniti nel dato relativo ai primi sette mesi dell'anno. Per quanto riguarda i settori, sono nettamente cresciute le esportazioni dei prodotti in metallo, della meccanica strumentale e dell'elettronica. Va segnalato il dato di un export italiano trainato prevalentemente dai beni strumentali e dai beni durevoli. Nei primi sette mesi del 2004 l'aumento complessivo delle esportazioni è stato del 7%, comunque maggiore di quello delle importazioni (5,1%): il saldo risulta negativo per meno di 500 milioni di euro, contro un passivo di 1,5 miliardi registrato nei primi sette mesi del 2003".  
   
   
QUINTIERI (ICE): "L'EXPORT ITALIANO CONTINUA A RAFFORZARSI"  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il presidente dell'Istituto nazionale per il commercio estero, Beniamino Quintieri, ha così commentato i dati Istat sull'export italiano con i paesi extra-Ue nei primi sette mesi del 2004: "A luglio, per il quinto mese consecutivo, il valore delle esportazioni nell'insieme dei paesi extra-Ue è cresciuto, in termini tendenziali, ad un tasso superiore al 10%, beneficiando del ritrovato dinamismo della domanda mondiale; una tale continuità di aumenti sostenuti si era raramente verificata in passato (l'ultima volta nel 2000). In Cina, nell'Europa orientale, nel Mercosur, nei paesi Opec e in Turchia le vendite di prodotti italiani hanno presentato ripetuti incrementi mensili a due cifre. Una lieve flessione si registra ancora negli Stati Uniti nel dato relativo ai primi sette mesi dell'anno. Per quanto riguarda i settori, sono nettamente cresciute le esportazioni dei prodotti in metallo, della meccanica strumentale e dell'elettronica. Va segnalato il dato di un export italiano trainato prevalentemente dai beni strumentali e dai beni durevoli. Nei primi sette mesi del 2004 l'aumento complessivo delle esportazioni è stato del 7%, comunque maggiore di quello delle importazioni (5,1%): il saldo risulta negativo per meno di 500 milioni di euro, contro un passivo di 1,5 miliardi registrato nei primi sette mesi del 2003".  
   
   
AVVIATE LE ISTRUTTORIE FORMALI RIGUARDANTI IL BLACK-OUT DEL 28 SETTEMBRE 2003  
 
Milano, 13 settembre 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas, come già annunciato al termine dell'indagine conoscitiva riguardante il black-out del 28 settembre 2003 e pubblicata lo scorso 9 giugno, ha avviato le conseguenti istruttorie formali al fine di effettuare approfondimenti ed accertamenti circa eventuali responsabilità di operatori del sistema elettrico nazionale. Le procedure delle istruttorie formali forniscono ai soggetti interessati le più ampie garanzie per l'illustrazione e la motivazione dei propri comportamenti. La delibera di avvio delle istruttorie è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it L'avvio delle istruttorie tiene conto del Rapporto della Commissione di indagine istituita dal Ministero delle Attività produttive e si basa sulle conclusioni dell'indagine conoscitiva condotta dagli uffici dell'Autorità, che hanno riguardato sia l'origine del black-out, dovuta a disservizi verificatisi in territorio svizzero, sia la diffusione dell'interruzione del servizio elettrico al territorio nazionale e la dinamica del ripristino del servizio stesso. Gli ulteriori elementi sulla dinamica dell'accaduto e sui comportamenti negativi o anche positivi degli operatori che saranno ricavati dallo svolgimento delle istruttorie formali avviate contribuiranno anche all'identificazione di eventuali iniziative, oltre a quelle già assunte dal Ministero delle Attività produttive, dal Parlamento, dagli operatori e dall'Autorità stessa, a favore del progressivo sviluppo del sistema elettrico nazionale. Analogamente potrà essere ulteriormente migliorato il quadro normativo riguardante le connessioni internazionali e le modalità dell’interscambio italo-svizzero.  
   
   
AVVIATE LE ISTRUTTORIE FORMALI RIGUARDANTI IL BLACK-OUT DEL 28 SETTEMBRE 2003  
 
Milano, 13 settembre 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas, come già annunciato al termine dell'indagine conoscitiva riguardante il black-out del 28 settembre 2003 e pubblicata lo scorso 9 giugno, ha avviato le conseguenti istruttorie formali al fine di effettuare approfondimenti ed accertamenti circa eventuali responsabilità di operatori del sistema elettrico nazionale. Le procedure delle istruttorie formali forniscono ai soggetti interessati le più ampie garanzie per l'illustrazione e la motivazione dei propri comportamenti. La delibera di avvio delle istruttorie è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it L'avvio delle istruttorie tiene conto del Rapporto della Commissione di indagine istituita dal Ministero delle Attività produttive e si basa sulle conclusioni dell'indagine conoscitiva condotta dagli uffici dell'Autorità, che hanno riguardato sia l'origine del black-out, dovuta a disservizi verificatisi in territorio svizzero, sia la diffusione dell'interruzione del servizio elettrico al territorio nazionale e la dinamica del ripristino del servizio stesso. Gli ulteriori elementi sulla dinamica dell'accaduto e sui comportamenti negativi o anche positivi degli operatori che saranno ricavati dallo svolgimento delle istruttorie formali avviate contribuiranno anche all'identificazione di eventuali iniziative, oltre a quelle già assunte dal Ministero delle Attività produttive, dal Parlamento, dagli operatori e dall'Autorità stessa, a favore del progressivo sviluppo del sistema elettrico nazionale. Analogamente potrà essere ulteriormente migliorato il quadro normativo riguardante le connessioni internazionali e le modalità dell’interscambio italo-svizzero.  
   
   
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC A PALERMO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE  
 
 Roma, 10 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, si è riunito il  9 settembre, a Palermo. In apertura dei lavori, il Presidente Riggio ed il Com.te Manera, nel ribadire l’impegno dell’Enac nel ruolo di vigilanza e controllo del settore ed escludendo atteggiamenti discriminatori tra le varie compagnie in merito ai corrispettivi pagati ai gestori aeroportuali, hanno relazionato i Consiglieri sulle indagini avviate dall’Ente da circa un anno, ed ancora in corso, volte ad acquisire informazioni sulle politiche commerciali adottate dai gestori aeroportuali e ad evitare comportamenti che possano ingenerare disparità. Nel corso del Consiglio sono stati discussi e deliberati i seguenti provvedimenti: 1. Approvato il Regolamento di Riorganizzazione dell’Ente che è stato sviluppato con l’obiettivo di razionalizzare l’assetto dell’Ente e di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione di regolazione e controllo nei diversi settori di attività. Nell’ambito delle strutture centrali, è stato eliminato un livello gerarchico ed è stato ridotto il numero delle strutture dirigenziali e dei riporti diretti al Direttore Generale. La funzione di coordinamento delle strutture periferiche è stata unificata sotto un’unica direzione centrale operazioni, ed è stata data completa attuazione al decentramento delle attività operative con il trasferimento presso le strutture sul territorio delle attività relative alla registrazione degli aeromobili, alle licenze del personale, alla sorveglianza delle operazioni di volo. Il nuovo regolamento ridisegna la struttura dell’Enac anche in attuazione del decreto legge “Misure urgenti per la riorganizzazione dell’aviazione civile” approvato in data 3 settembre u.S. Dal Consiglio dei Ministri che prevede, in applicazione dai recenti regolamenti europei in materia di navigazione aerea e di istituzione del “cielo unico europeo”, che alcune competenze di certificazione e formazione del personale passino dall’Enav S.p.a. All’enac, per la separazione delle funzioni di erogazione del servizio da quelle di certificazione e vigilanza. 2. Affidamento della concessione quarantennale per l’aeroporto di Olbia. Alla Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia, viene affidata la gestione totale dell’aeroporto per la durata di quaranta anni, a seguito delle valutazioni positive dell’Enac sul programma di sviluppo dell’aeroporto, coerente con la lunga durata di affidamento richiesta, e con la capacità espressa dalla società in termini di organizzazione, infrastrutture e professionalità del personale che opera in ambito aeroportuale. 3. È stato disposto l’avvio delle procedure di selezione di personale tecnico per il Dipartimento Sicurezza e, nello specifico, per un totale di 30 ingegneri con varie specializzazioni.  
   
   
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENAC A PALERMO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE  
 
 Roma, 10 settembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, si è riunito il  9 settembre, a Palermo. In apertura dei lavori, il Presidente Riggio ed il Com.te Manera, nel ribadire l’impegno dell’Enac nel ruolo di vigilanza e controllo del settore ed escludendo atteggiamenti discriminatori tra le varie compagnie in merito ai corrispettivi pagati ai gestori aeroportuali, hanno relazionato i Consiglieri sulle indagini avviate dall’Ente da circa un anno, ed ancora in corso, volte ad acquisire informazioni sulle politiche commerciali adottate dai gestori aeroportuali e ad evitare comportamenti che possano ingenerare disparità. Nel corso del Consiglio sono stati discussi e deliberati i seguenti provvedimenti: 1. Approvato il Regolamento di Riorganizzazione dell’Ente che è stato sviluppato con l’obiettivo di razionalizzare l’assetto dell’Ente e di migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione di regolazione e controllo nei diversi settori di attività. Nell’ambito delle strutture centrali, è stato eliminato un livello gerarchico ed è stato ridotto il numero delle strutture dirigenziali e dei riporti diretti al Direttore Generale. La funzione di coordinamento delle strutture periferiche è stata unificata sotto un’unica direzione centrale operazioni, ed è stata data completa attuazione al decentramento delle attività operative con il trasferimento presso le strutture sul territorio delle attività relative alla registrazione degli aeromobili, alle licenze del personale, alla sorveglianza delle operazioni di volo. Il nuovo regolamento ridisegna la struttura dell’Enac anche in attuazione del decreto legge “Misure urgenti per la riorganizzazione dell’aviazione civile” approvato in data 3 settembre u.S. Dal Consiglio dei Ministri che prevede, in applicazione dai recenti regolamenti europei in materia di navigazione aerea e di istituzione del “cielo unico europeo”, che alcune competenze di certificazione e formazione del personale passino dall’Enav S.p.a. All’enac, per la separazione delle funzioni di erogazione del servizio da quelle di certificazione e vigilanza. 2. Affidamento della concessione quarantennale per l’aeroporto di Olbia. Alla Geasar, società di gestione dell’aeroporto di Olbia, viene affidata la gestione totale dell’aeroporto per la durata di quaranta anni, a seguito delle valutazioni positive dell’Enac sul programma di sviluppo dell’aeroporto, coerente con la lunga durata di affidamento richiesta, e con la capacità espressa dalla società in termini di organizzazione, infrastrutture e professionalità del personale che opera in ambito aeroportuale. 3. È stato disposto l’avvio delle procedure di selezione di personale tecnico per il Dipartimento Sicurezza e, nello specifico, per un totale di 30 ingegneri con varie specializzazioni.  
   
   
L’ENAC IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI ATTRIBUITE AL PRESIDENTE DELL’ALITALIA  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il Presidente ed il Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio e Com.te Silvano Manera, a Palermo per la riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, in relazione alle dichiarazioni attribuite al Presidente dell’Alitalia Ing. Giancarlo Cimoli, smentiscono in modo categorico che l’Enac abbia autorizzato o acconsentito a politiche discriminatorie nei confronti di Alitalia da parte dei gestori aeroportuali. Per quanto riguarda i controlli, l’Enac, già lo scorso dicembre, aveva avviato una indagine per acquisire informazioni sulle politiche commerciali adottate dai gestori aeroportuali. Una indagine analoga, inoltre, è stata condotta anche dalla Commissione Europea per il caso Bruxelles Charleroi, che riguardava la compagnia aerea Ryanair.  
   
   
L’ENAC IN MERITO ALLE DICHIARAZIONI ATTRIBUITE AL PRESIDENTE DELL’ALITALIA  
 
Roma, 13 settembre 2004 - Il Presidente ed il Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio e Com.te Silvano Manera, a Palermo per la riunione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, in relazione alle dichiarazioni attribuite al Presidente dell’Alitalia Ing. Giancarlo Cimoli, smentiscono in modo categorico che l’Enac abbia autorizzato o acconsentito a politiche discriminatorie nei confronti di Alitalia da parte dei gestori aeroportuali. Per quanto riguarda i controlli, l’Enac, già lo scorso dicembre, aveva avviato una indagine per acquisire informazioni sulle politiche commerciali adottate dai gestori aeroportuali. Una indagine analoga, inoltre, è stata condotta anche dalla Commissione Europea per il caso Bruxelles Charleroi, che riguardava la compagnia aerea Ryanair.  
   
   
L'ICT IN TESTA NEI PROGETTI DELLA RICERCA UNIVERSITARIA PER LE IMPRESE IL 20% DEI 513 PROGETTI CHE PARTECIPANO ALLA "COPPA DEI CAMPIONI" DELLE IDEE INNOVATIVE, APPARTENGONO AL SETTORE DELL'INFORMATION COMMUNICATION TECHNOLOGY  
 
Torino, 13 settembre 2004 – Con i risultati degli ultimi due Atenei in gara (la Scuola Superiore Sant'anna di Pisa e l'Università di Torino), fra i dieci che partecipano all'edizione 2004 del Premio nazionale per l'Innovazione, si sono chiuse le fasi di preselezione dei progetti d'impresa presentati dai partecipanti alle rispettive competizioni locali. I dati generali della "coppa dei campioni" delle idee innovative (che hanno interessato anche le Università di Bologna, Napoli Padova, Perugia, Trieste, Udine e dei Politecnici di Milano e Torino, che hanno chiuso ad agosto le preselezioni), permettono di tracciare un'analisi sulla tipologia dei progetti in gara e sul tasso di partecipazione al primo sistema nazionale di promozione dell'innovazione che dalle Università va verso la creazione d'impresa. Il tasso di partecipazione alle competizioni locali (malgrado diverse di queste siano alla prima edizione) si è confermato ampiamente più elevato del previsto: i 513 progetti ammessi alla gara secondo modalità diverse (per alcune Università era necessario avere già elaborato un business plan, per altre era sufficiente un giudizio complessivo sulla fattibilità dei progetti) derivano da una selezione di ben oltre 1.500 idee d'impresa. Un dato di partecipazione complessiva che supera del 50% le attese, dopo i risultati della prima edizione che aveva coinvolto solo cinque Atenei è la riprova che il livello d'attenzione verso le forme di promozione dell'innovazione in ambito universitario è ben più elevato di quanto non si pensi comunemente e che possa diventare sempre di più un aiuto concreto in quel processo di “metamorfosi” del tessuto produttivo verso settori e progetti innovativ Il Premio Nazionale per l’Innovazione - che si concluderà in dicembre a Torino e mette in palio, per i primi tre progetti vincitori, tre premi di 60 mila, di 30 mila e di 20 mila Euro - è un’iniziativa nata con l’ausilio dei Giovani Imprenditori di Confindustria, quest’anno con il patrocinio della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), di Aifi (l’Associazione Italiana degli Investitori Istituzionali in Capitale di Rischio), del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e dalla sponsorizzazione di Compagnia di San Paolo, Fiat, la Società di venture-capital della ricerca Quantica Sgr e Cs Domotica. Il Pni si avvale, inoltre, del sostegno del Progetto Iunet del Ministero delle Attività Produttive e del progetto Diadi della Regione Piemonte. Ai premi tre primi se ne aggiunge uno speciale, il Social Innovation Award, messo in palio con la collaborazione di Innosense Consulting di Milano per sostenere l’avvio di imprese la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti. Il premio consiste in un contributo in conto capitale di 25 mila Euro erogato all’atto della costituzione dell’impresa o, nel caso di imprese già costituite, in seguito ad un aumento di capitale Persone - I 513 progetti in gara, da cui emergeranno i 30 finalisti ammessi a partecipare al Premio Nazionale, coinvolgono gruppi di lavoro di cui fanno parte circa 1.300 persone provenienti in prevalenza dal mondo universitario (docenti, ricercatori, dottorandi, laureati, studenti) ma con significativi apporti dal mondo esterno (imprenditori, manager). Il “sistema premio”, alla seconda edizione, sembra dunque essere riuscito nel suo intento di collegare il mondo universitario e della ricerca con il tessuto produttivo attraverso diverse tipologie di aggregazione: dai progetti assistiti dagli incubatori agli spin-off universitari, dalle idee di studenti brillanti alle applicazioni di imprenditori illuminati. Fra le facoltà coinvolte continua ad essere ingegneria a fare la parte del leone (oltre il 30% dei partecipanti proviene da quest’area di studi), con un significativo incremento di persone che vengono da esperienze di studi diversificate (in particolare l’area giuridico/economica, le facoltà di medicina/biologia e le altre aree di studi scientifici: fisica, informatica, elettronica). Ma viene considerato un risultato molto importante che fra i partecipanti figurino anche persone con percorsi di studi completamente diversi e provenienti da tutte le facoltà, non ultime quelle umanistiche (lettere, filosofia ed in un caso anche archeologia, con uno specifico progetto presentato a Perugia per una migliore gestione e sfruttamento dei beni archeologici). Progetti - Fra i 513 progetti ammessi dopo una prima selezione di oltre 1.500 idee d'impresa, la percentuale più elevata (20%) è quella che riguarda il settore Ict in senso allargato, con progetti che spaziano da nuovi software gestionali per specifici settori produttivi ad applicazioni elettroniche peculiari, senza dimenticare le soluzioni Internet di business: tutto il comparto appare in netta ripresa rispetto alla passata edizione del Premio (che aveva visto la partecipazione di sole 5 Università). Segue, con quasi il 20% dei progetti, il settore dei nuovi prodotti ed applicazioni industriali, lo scorso anno nettamente prevalente per numero di progetti presentati. E’ interessante notare come la partecipazione alle competizioni locali, indipendentemente dalla possibilità di vincere un premio e partecipare alla selezione nazionale, costituisca comunque un processo teso a facilitare la copertura di nuovi prodotti ed idee con brevetti. Al terzo posto il settore dei servizi alle imprese (18%) che costituisce uno dei campi in maggior espansione nell’ambito dell’economia italiana. Segue il settore delle proposte innovative in campo medico, biomedicale e delle biotecnologie (15%), che nell’edizione 2003 del Premio Nazionale ha fatto la parte del leone nell’aggiudicazione dei premi. L’8% dei progetti riguarda invece soluzioni per l’educazione, la formazione, il management o la comunicazione d’impresa. Ultimo (7%) il settore dei servizi alla persona, che a livello nazionale vedrà la corresponsione del premio speciale Social Innovation Award. “I primi dati sui progetti presentati”, spiega il Prof. Vincenzo Pozzolo, Professore Ordinario di Elettronica presso il Politecnico di Torino, Presidente dell’incubatore universitario I3p del Politecnico di Torino e Presidente del Premio Nazionale per l’Innovazione, “dimostrano che in Italia la ricerca applicata e le idee innovative di business ci sono, al contrario di quanto molti continuano a sostenere. Ma per fare in modo che queste ‘spinte dal basso’ verso l’innovazione diventino elementi vitali del sistema economico si avverte una forte necessità di canali di raccordo fra il mondo delle idee e quello della produzione e del lavoro. Canali che fino ad oggi sono mancati. Il successo dell'iniziativa, se da un lato ci conforta sulla sua validità, dall'altro ci carica di una grossa responsabilità. La sfida che ci troviamo a gestire è quella di aiutare un mondo, fino ad oggi sommerso, ad emergere, canalizzando impulsi positivi e vitali d'innovazione verso uno sbocco pratico essenziale per trasformare le potenzialità in opportunità. Non solo opportunità di business per i partecipanti, ma di crescita per tutto il Paese. Perché il premio rappresenta uno degli snodi fondamentali per il futuro: un elemento capace di creare, attraverso un sistema di selezione non burocratico e di elevata capacità tecnica di analisi e di selezione, attenzione verso le potenzialità d'innovazione presenti e diffuse in Italia, fino ad oggi incapaci di entrare in sintonia con chi può finanziare ed applicare le idee per trasformarle in risultati concreti". Premio Nazionale Innovazione 2004 - I progetti ammessi alle dieci competizioni locali: Bologna, 36 progetti; Napoli, 60 progetti; Padova, 54 progetti; Perugina, 32 progetti; Politecnico di Milano, 47 progetti; Politecnico Torino, 49 progetti; Scuola Superiore Sant’anna, Pisa, 8 progetti; Torino, 13 progetti; Trieste, 119 progetti; Udine, 95 progetti. Totale 513 Progetti. Settori di riferimento : Itc/software/elettronica/internet 20,0%; Prodotti industriali 19,9%; Servizi alle imprese 18,0%; Medicina/biomedicale/biotech 15,3%; Food, Agricoltura, Ambiente 11,8%; Educazione e formazione 8,1%; Servizi alla persona (compreso non profit) 6,9%.  
   
   
L'ICT IN TESTA NEI PROGETTI DELLA RICERCA UNIVERSITARIA PER LE IMPRESE IL 20% DEI 513 PROGETTI CHE PARTECIPANO ALLA "COPPA DEI CAMPIONI" DELLE IDEE INNOVATIVE, APPARTENGONO AL SETTORE DELL'INFORMATION COMMUNICATION TECHNOLOGY  
 
Torino, 13 settembre 2004 – Con i risultati degli ultimi due Atenei in gara (la Scuola Superiore Sant'anna di Pisa e l'Università di Torino), fra i dieci che partecipano all'edizione 2004 del Premio nazionale per l'Innovazione, si sono chiuse le fasi di preselezione dei progetti d'impresa presentati dai partecipanti alle rispettive competizioni locali. I dati generali della "coppa dei campioni" delle idee innovative (che hanno interessato anche le Università di Bologna, Napoli Padova, Perugia, Trieste, Udine e dei Politecnici di Milano e Torino, che hanno chiuso ad agosto le preselezioni), permettono di tracciare un'analisi sulla tipologia dei progetti in gara e sul tasso di partecipazione al primo sistema nazionale di promozione dell'innovazione che dalle Università va verso la creazione d'impresa. Il tasso di partecipazione alle competizioni locali (malgrado diverse di queste siano alla prima edizione) si è confermato ampiamente più elevato del previsto: i 513 progetti ammessi alla gara secondo modalità diverse (per alcune Università era necessario avere già elaborato un business plan, per altre era sufficiente un giudizio complessivo sulla fattibilità dei progetti) derivano da una selezione di ben oltre 1.500 idee d'impresa. Un dato di partecipazione complessiva che supera del 50% le attese, dopo i risultati della prima edizione che aveva coinvolto solo cinque Atenei è la riprova che il livello d'attenzione verso le forme di promozione dell'innovazione in ambito universitario è ben più elevato di quanto non si pensi comunemente e che possa diventare sempre di più un aiuto concreto in quel processo di “metamorfosi” del tessuto produttivo verso settori e progetti innovativ Il Premio Nazionale per l’Innovazione - che si concluderà in dicembre a Torino e mette in palio, per i primi tre progetti vincitori, tre premi di 60 mila, di 30 mila e di 20 mila Euro - è un’iniziativa nata con l’ausilio dei Giovani Imprenditori di Confindustria, quest’anno con il patrocinio della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), di Aifi (l’Associazione Italiana degli Investitori Istituzionali in Capitale di Rischio), del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e dalla sponsorizzazione di Compagnia di San Paolo, Fiat, la Società di venture-capital della ricerca Quantica Sgr e Cs Domotica. Il Pni si avvale, inoltre, del sostegno del Progetto Iunet del Ministero delle Attività Produttive e del progetto Diadi della Regione Piemonte. Ai premi tre primi se ne aggiunge uno speciale, il Social Innovation Award, messo in palio con la collaborazione di Innosense Consulting di Milano per sostenere l’avvio di imprese la cui attività contribuisca a risolvere questioni socialmente rilevanti. Il premio consiste in un contributo in conto capitale di 25 mila Euro erogato all’atto della costituzione dell’impresa o, nel caso di imprese già costituite, in seguito ad un aumento di capitale Persone - I 513 progetti in gara, da cui emergeranno i 30 finalisti ammessi a partecipare al Premio Nazionale, coinvolgono gruppi di lavoro di cui fanno parte circa 1.300 persone provenienti in prevalenza dal mondo universitario (docenti, ricercatori, dottorandi, laureati, studenti) ma con significativi apporti dal mondo esterno (imprenditori, manager). Il “sistema premio”, alla seconda edizione, sembra dunque essere riuscito nel suo intento di collegare il mondo universitario e della ricerca con il tessuto produttivo attraverso diverse tipologie di aggregazione: dai progetti assistiti dagli incubatori agli spin-off universitari, dalle idee di studenti brillanti alle applicazioni di imprenditori illuminati. Fra le facoltà coinvolte continua ad essere ingegneria a fare la parte del leone (oltre il 30% dei partecipanti proviene da quest’area di studi), con un significativo incremento di persone che vengono da esperienze di studi diversificate (in particolare l’area giuridico/economica, le facoltà di medicina/biologia e le altre aree di studi scientifici: fisica, informatica, elettronica). Ma viene considerato un risultato molto importante che fra i partecipanti figurino anche persone con percorsi di studi completamente diversi e provenienti da tutte le facoltà, non ultime quelle umanistiche (lettere, filosofia ed in un caso anche archeologia, con uno specifico progetto presentato a Perugia per una migliore gestione e sfruttamento dei beni archeologici). Progetti - Fra i 513 progetti ammessi dopo una prima selezione di oltre 1.500 idee d'impresa, la percentuale più elevata (20%) è quella che riguarda il settore Ict in senso allargato, con progetti che spaziano da nuovi software gestionali per specifici settori produttivi ad applicazioni elettroniche peculiari, senza dimenticare le soluzioni Internet di business: tutto il comparto appare in netta ripresa rispetto alla passata edizione del Premio (che aveva visto la partecipazione di sole 5 Università). Segue, con quasi il 20% dei progetti, il settore dei nuovi prodotti ed applicazioni industriali, lo scorso anno nettamente prevalente per numero di progetti presentati. E’ interessante notare come la partecipazione alle competizioni locali, indipendentemente dalla possibilità di vincere un premio e partecipare alla selezione nazionale, costituisca comunque un processo teso a facilitare la copertura di nuovi prodotti ed idee con brevetti. Al terzo posto il settore dei servizi alle imprese (18%) che costituisce uno dei campi in maggior espansione nell’ambito dell’economia italiana. Segue il settore delle proposte innovative in campo medico, biomedicale e delle biotecnologie (15%), che nell’edizione 2003 del Premio Nazionale ha fatto la parte del leone nell’aggiudicazione dei premi. L’8% dei progetti riguarda invece soluzioni per l’educazione, la formazione, il management o la comunicazione d’impresa. Ultimo (7%) il settore dei servizi alla persona, che a livello nazionale vedrà la corresponsione del premio speciale Social Innovation Award. “I primi dati sui progetti presentati”, spiega il Prof. Vincenzo Pozzolo, Professore Ordinario di Elettronica presso il Politecnico di Torino, Presidente dell’incubatore universitario I3p del Politecnico di Torino e Presidente del Premio Nazionale per l’Innovazione, “dimostrano che in Italia la ricerca applicata e le idee innovative di business ci sono, al contrario di quanto molti continuano a sostenere. Ma per fare in modo che queste ‘spinte dal basso’ verso l’innovazione diventino elementi vitali del sistema economico si avverte una forte necessità di canali di raccordo fra il mondo delle idee e quello della produzione e del lavoro. Canali che fino ad oggi sono mancati. Il successo dell'iniziativa, se da un lato ci conforta sulla sua validità, dall'altro ci carica di una grossa responsabilità. La sfida che ci troviamo a gestire è quella di aiutare un mondo, fino ad oggi sommerso, ad emergere, canalizzando impulsi positivi e vitali d'innovazione verso uno sbocco pratico essenziale per trasformare le potenzialità in opportunità. Non solo opportunità di business per i partecipanti, ma di crescita per tutto il Paese. Perché il premio rappresenta uno degli snodi fondamentali per il futuro: un elemento capace di creare, attraverso un sistema di selezione non burocratico e di elevata capacità tecnica di analisi e di selezione, attenzione verso le potenzialità d'innovazione presenti e diffuse in Italia, fino ad oggi incapaci di entrare in sintonia con chi può finanziare ed applicare le idee per trasformarle in risultati concreti". Premio Nazionale Innovazione 2004 - I progetti ammessi alle dieci competizioni locali: Bologna, 36 progetti; Napoli, 60 progetti; Padova, 54 progetti; Perugina, 32 progetti; Politecnico di Milano, 47 progetti; Politecnico Torino, 49 progetti; Scuola Superiore Sant’anna, Pisa, 8 progetti; Torino, 13 progetti; Trieste, 119 progetti; Udine, 95 progetti. Totale 513 Progetti. Settori di riferimento : Itc/software/elettronica/internet 20,0%; Prodotti industriali 19,9%; Servizi alle imprese 18,0%; Medicina/biomedicale/biotech 15,3%; Food, Agricoltura, Ambiente 11,8%; Educazione e formazione 8,1%; Servizi alla persona (compreso non profit) 6,9%.