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MARTEDì
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Notiziario Marketpress di
Martedì 30 Novembre 2004 |
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Pagina7-PolEst | |
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IL "SÌ" AL TRATTATO COSTITUZIONALE DI SETTE SINDACI DELLE GRANDI CAPITALI EUROPEE, FIRMATO LO SCORSO OTTOBRE A BRUXELLES |
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Comuni progressisti delle grandi metropoli europee, diciamo sì al progetto di trattato costituzionale europeo. Sì, perchè questo trattato fa progredire i valori della democrazia, che uniscono i popoli. Per la prima volta nella storia d'Europa i capi di Stato e di governo dei paesi membri si sono accordati per dotare l'Unione di un Trattato Costituzionale che permette di chiarire i meccanismi di decisione e di ridurre un deficit democratico che i nostri concittadini le hanno sovente rimproverato. Così la democrazia partecipativa a cui diamo la massima importanza nelle nostre città si rafforza in modo significativo riconoscendo in particolare il dialogo in seno alla società civile.Grazie alla creazione di un diritto d'iniziativa cittadina i popoli potranno ormai essere consultati e partecipa re alle decisioni. Noi consideriamo anche questo Trattato come l'atto fondatore dell'Europa politica, che pone le basi per una vera democrazia europea e afferma lo status di cittadino europeo, i cui diritti figurano per la prima volta nella Carta dei diritti fondamentali, rinforza nettamente i poteri del Parlamento, che è la diretta emanazione dei popoli. E inoltre, il Presidente della Commissione sarà ormai emanazione della maggioranza politica designata per suffragio univerale europeo. Sì, perchè questo Trattato rappresenta una tappa decisiva per la costruzione dell'Europa sociale: -fissa per l'unione degli obbiettivi sociali chiari ed ambiziosi, che riguardano la giustizia e il progresso sociale, il pieno impiego, la lotta alle esclusioni, e le discriminazioni, ma anche lo sviluppo durevole, l'uguaglianza tra donne e uomini, o la coesione sociale e territoriale -costituzionalizza i diritti sociali estesi a ciascun cittadino europeo, attraverso la Carta dei diritti fondamentali; come anche il dirittto di sciopero e di negoziazione collettiva, il diritto all'educazione gratuita, all'accesso ai servizi pubblici, ed è un aiuto sociale che acquista ormai forza vincolante. -rafforza i mezzi dell'Unione nell'applicazione degli obbiettivi e dei diritti sociali. Così l'Unione è in grado di attuare una strategia di impiego a tempo pieno al servizio della sanità e sicurezza dei lavoratori per proteggerli al meglio da licenziamenti o nella lotta contro l'esclusione sociale.Tutte le politiche dell'Unione dovranno tenere conto di queste esigenze sociali, ormai pubblicamente dichiarate negli obbiettivi e nei valori. - afferma il carattere fondamentale dei servizi pubblici e inquadra il dialogo sociale europeo.Conferisce inoltre un aspetto giuridico ai servizi di interesse economico generale, rinforzando il dialogo sociale ed il ruolo dei partners sociali europei. Se sosteniamo questo trattato, è anche perchè per la prima volta esso fa riferimento all'autonomia regionale e locale, riunendo ..................Gli eletti, per il riconoscimento delle autorità locali in seno alle istanze internazionali. Infine le città e le regioni sono forze sociali a pieno diritto. La coesione territoriale diviene una delle braccia dell'Unione. Ci felicitiamo infine che i diritti costituzionali europei, politici, sociali e ambientali, siano in questo trattato più estesi e moderni di quanto essi non lo siano nella stragrande maggioranza delle Costituzioni nazionali. Tali progressi sono incontestabili.Essi rappresentano una tappa essenziale nella costruzione dell'Europa politica, democratica e progressista, che abbiamo sempre difeso. E' per questo che diciamo sì. Un sì chiaro a questo testo progressista. Altri progressi sono altamente possibili e auspicabili.E tuttavia perchè mai si dovrebbero ignorare i considerevoli progressi già fin d'ora inseriti in questo progetto Al contrario, visto che il nostro comune orizzonte si chiama Europa, vogliamo fare oggi un gesto di fiducia, di aspettativa e di speranza in nome delle nostre convinzioni? E' in questo spirito che invitiamo le nostre concittadine i nostri concittadini a seguirci su questa via: quella dell'Europa del progresso. |
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