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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Febbraio 2005
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LA COMMISSIONE DÀ IL VIA ALLA 'CORSA PER LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE' IN EUROPA  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Il 2 febbraio la Commissione europea ha fatto conoscere la versione aggiornata della strategia di Lisbona, che pone nettamente l'accento su crescita e occupazione, oltre che su collaborazione e proprietà condivisa. Al centro dell'agenda modificata si trova un nuovo programma d'azione per la crescita e l'occupazione, che elenca una serie di ben definite azioni per dare impulso alla produttività e creare più numerosi e gratificanti posti di lavoro. La Commissione ha inoltre creato un meccanismo di distribuzione semplificato e un sistema di governance per la strategia di Lisbona. Nel lanciare a Bruxelles la nuova strategia, il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: 'Gli obiettivi di Lisbona erano complessivamente buoni, ma la loro applicazione era scadente. Gli ultimi cinque anni ci hanno insegnato che dovevamo rilavorare l'agenda se volevamo ottenere qualche risultato, e io penso che adesso abbiamo gli strumenti adatti per raggiungere gli obiettivi previsti'. Tra le azioni prioritarie individuate dal programma di azione della Commissione: allargare e approfondire il mercato unico, specialmente nel settore dei servizi; migliorare la normativa e ridurre gli ostacoli burocratici; accelerare gli sforzi per arrivare all'obiettivo del 3% di spesa nella ricerca; orientare il quadro degli aiuti di stato nell'Ue verso R&s (Ricerca e sviluppo) e innovazione; dirigere i fondi di coesione e strutturali dell'Ue verso innovazione, formazione e infrastrutture; creare un 'Istituto europeo di tecnologia' per attrarre i cervelli più brillanti. Per essere sicuri che si stia avanzando verso questi obiettivi, la Commissione propone di attribuire le responsabilità, fissare le scadenze e monitorare attentamente i progressi. Le proposte sottolineano l'importanza, per il successo della strategia, che gli Stati membri definiscano chiaramente le attribuzioni e agiscano con decisione. 'È qui che in passato l'agenda di Lisbona ha fallito. Non possiamo permetterci di farci scappare anche questa seconda opportunità', ha aggiunto Barroso. I governi dei singoli Stati membri avranno la responsabilità di adottare, dopo consultazione con il parlamento, un programma nazionale di azione per la crescita e l'occupazione, e dovranno nominare a livello governativo un 'Signor o Signora Lisbona' che coordini la strategia e agisca come interfaccia del programma di Lisbona. 'Tuttavia', ha spiegato Barroso, 'il successo dipende dalla capacità di andare oltre le capitali. Non è solo agli Stati membri [...] che dobbiamo spiegare cosa è Lisbona e perché è tanto importante. [...] Insieme, dobbiamo mobilitare la società civile, le autorità regionali e locali, gl'industriali e tutti coloro cui interessa il successo di Lisbona'. La Commissione, cui incomberà la responsabilità di avviare la politica e garantirne l'implementazione, agirà a livello nazionale da facilitatore con attività di benchmarking, di sostegno finanziario, di promozione del dialogo sociale e di definizione di buone prassi. Anche per il Consiglio e il Parlamento europeo verranno indicati ruoli ben precisi. Barroso ha difeso il ricentramento della strategia di Lisbona su obiettivi economici generali, affermando che non verranno danneggiate le politiche e gl'impegni esistenti nel settore ambientale della coesione sociale. 'Lasciate che lo dica. È come se avessi tre figli: economia, agenda sociale e ambiente. Come tutti i padri di oggi, se uno dei miei ragazzi è malato sono pronto a lasciar perdere tutto e occuparmi solo di lui fino a quando non è di nuovo in piedi. È un agire normale e responsabile'. La Commissione ha assicurato che se tutte le componenti della nuova strategia verranno applicate con successo, entro il 2010 i risultati porteranno il Pil dell'Ue ad almeno il 3%, creando almeno 6 milioni di nuovi posti di lavoro. Ha però anche avvisato che queste ambizioni hanno un costo, e che possono essere realisticamente conseguite solo se gli Stati membri sono preparati a concedere all'Ue un bilancio che rifletta i suoi impegni. 'Mi rendo conto che ci stiamo ponendo una sfida che fa paura', ha detto Barroso. 'Ma se guardiamo al mercato unico nel 1992, all'euro nel 1999, o anche all'allargamento e alla costituzione negli ultimi dodici mesi, sappiamo che insieme possiamo raggiungere i risultati che i cittadini europei ci domandano'. 'Sono ragionevolmente sicuro che la corsa per la crescita e l'occupazione sarà il prossimo grande progetto europeo [e] ritengo che la strategia lanciata oggi tracci la rotta per arrivarci', ha concluso.  http://europa.Eu.int/growthandjobs/index_en.htm  
   
   
P.A.: INGENTI RISPARMI CON IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE MAGNA CHARTA DELLA PA MODERNA PER UNA “AMMINISTRAZIONE AMICA ED EFFICIENTE” DOMANI LA PRESENTAZIONE AGLI ALTI DIRIGENTI DELL’ORGANIZZAZIONE STATALE  
 
Roma, 9 febbraio 2005 – Il Codice dell’Amministrazione Digitale è una vera e propria rivoluzione organizzativa per lo Stato. Il nuovo strumento giuridico, che sta per completare il suo iter legislativo, è stato voluto da Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, per dare un quadro normativo coerente, omogeneo e unitario all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nella Pubblica amministrazione, consentendo un notevole recupero di efficienza e ingenti risparmi, valutati tra i 4 e i 5 miliardi di € l’anno solo nelle amministrazioni centrali ed almeno altrettanti nella Pubblica amministrazione locale. I benefici più consistenti saranno non solo per le casse dello Stato ma, soprattutto, per i cittadini e le imprese. Nella conferenza stampa, il Ministro Stanca ha sottolineato come “il Codice, che non ha precedenti al mondo, si propone di liberare gli italiani da molti ed anacronistici obblighi e adempimenti verso le Pubbliche amministrazioni. Accanto alla Pubblica amministrazione digitale, quindi, nasce oggi il ‘cittadino digitale’, a cui il Codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilità, definendo il quadro giuridico per garantirne l’effettivo godimento”. Non solo, ha proseguito Stanca, “ma si vuole pure liberare nuove risorse della Pa attraverso una massiccia e pervasiva digitalizzazione in grado di eliminare sprechi, restituire maggior valore ai contribuenti, come pure di essere alla base di nuovi e più moderni modelli organizzativi, rendendo più produttivo ed efficace il lavoro pubblico”. Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha poi precisato che “questo codice non nasce dal nulla, ma è parte di una strategia complessiva che, come ha detto il Presidente del Consiglio, è tesa a ‘trasformare la pubblica amministrazione da handicap a punto di forza per il nostro competere nell’economia mondiale’”. In sostanza il consentire, con norme certe e mirate, la digitalizzazione della Pa permette di avviare un modello organizzativo moderno ed efficiente, innescando risparmi che vanno ad incidere sui circa 70 miliardi di euro che sono le spese di gestione delle Pubbliche amministrazioni centrali. Il Codice con la sua piena applicazione permetterà di conseguire ogni anno risparmi tra i 4 ed i 5 miliardi di € solo a livello centrale e almeno altrettanti a livello lcoale. Con il Codice, quindi, “la pubblica amministrazione dovrà fare ricorso all’informatica e ad accettarla come il principale strumenti operativo non soltanto nei rapporti interni ma soprattutto con i cittadini”, ha detto Stanca ricordando che “i cittadini e le imprese ci chiedono una Pa più snella, più vicina, più veloce, più semplice e aperta”. Certo, ha riconosciuto Stanca, “per completare questa rivoluzione, sarà necessaria almeno un’altra legislatura”. Quali sono le novità che verranno gradualmente introdotte nel nostro ordinamento? Solo pochi ma significativi esempi. Con il Codice la “Pa in rete” diventa una realtà in quanto tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili e la stessa corrispondenza, non solo con la Pa ma anche tra privati, se prodotti in modo digitale e contenuti in archivi informatici, avranno la stessa validità giuridica dei documenti cartacei tradizionali”. In tal modo si riducono tempi e costi di gestione e ricerca dei documenti, oneri per gli archivi. Si stima in 1,4 milioni di metri cubi il volume di documenti accatastati ogni anno. Oltre a creare le condizioni per una graduale eliminazione dei 35 milioni di certificati prodotti annualmente dalle pubbliche amministrazioni, si riconosce pieno valore legale alla posta elettronica nei rapporti con gli uffici pubblici, come pure tra privati. Già ora la sola macchina organizzativa statale al proprio interno e verso l’interno inoltra annualmente centinaia di milioni di messaggi di posta elettronica, con un risparmio di 18/20 €, per ogni singola spedizione, nei costi di gestione rispetto alla posta tradizionale. A questo Codice si è giunti dopo un impegnativo lavoro di oltre due anni, che ha coinvolto dirigenti ed esperti dello Stato, docenti universitari e associazioni, con l’obiettivo, ha spiegato Stanca, “non tanto di creare una nuova normativa, ossia un’altra che si aggiungesse ad una già prolifica legislazione, quanto creare uno strumento che, in linea con gli impegni di Governo, aggiornasse ed adeguasse le leggi esistenti rendendolo più efficaci, consentendo una adozione semplice, abolendo norme obsolete. Uno sforzo organizzativo che non è solo e tanto tecnologico quanto umano e culturale”. Proprio per favorire la massima divulgazione del Codice è addirittura nato un sito: www.Padigitale.it E oggi, mercoledì, nel complesso monumentale di San Michele a Ripa il Codice verrà presentato a tutti gli alti dirigenti della Pubblica amministrazione per cominciare il processo di diffusione della conoscenza e di radicamento culturale delle sue novità.-  
   
   
IL NUOVO CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE TEMATICHE DEL CONVEGNO  
 
 Roma, 9 febbraio 2005 - Le nuove tecnologie di rete e Internet consentono di andare ben oltre la semplice automazione della Pa, realizzando un nuovo modello operativo caratterizzato da maggiore efficienza, semplificazione e trasparenza dell’attività amministrativa. La necessità di sostenere questa trasformazione conferendo certezza e validità giuridica ai nuovi strumenti digitali è il motivo per cui nasce il Codice dell’Amministrazione Digitale. L’italia è tra le prime nazioni al mondo a proporre un simile strumento normativo, frutto di una rielaborazione in chiave moderna delle numerose leggi e norme che riguardano l’utilizzo delle nuove tecnologie sia da parte degli uffici pubblici nei rapporti con cittadini e imprese, sia la loro adozione nei rapporti giuridici tra privati. Il Codice è il fulcro normativo della “riforma digitale” che sostiene una nuova generazione di diritti dei cittadini nella moderna società della conoscenza, basata sul pluralismo culturale e su uno Stato che promuove quei valori di prosperità condivisa, democrazia e civiltà che le tecnologie digitali consentono di interpretare ed esprimere in modo nuovo. Il Convegno vuole essere l’occasione per illustrare, attraverso il contributo di alti rappresentanti dello Stato e delle Istituzioni, le novità prefigurate dal Codice dal punto di vista normativo e le opportunità che esso apre al cambiamento organizzativo delle Amministrazioni. Il Codice viene presentato al vertice apicale della Pubblica amministrazione, per la prima volta un appuntamento nazionale dedicato all’informatica registra la presenza di una parte considerevole dei vertici del management pubblico. Il parterre comprende: 25 Presidenti di Enti pubblici (tra cui il Presidente di Poste, Aci, Trenitalia, Cnel, Enav, Enit, Eti, Formez, Inpdap, Ipi, Ipost); 16 Capi Dipartimento, 11 Capi di Gabinetto di Ministri; 55 Direttori generali di Enti e grandi direzioni generali di Ministeri, il Segretario generale del Ministero degli Esteri, sindaci, assessori comunali e provinciali; 70 Dirigenti generali dello Stato e tanti altri dirigenti pubblici. “Il nuovo Codice dell’Amministrazione digitale” Roma, 9 febbraio 2005, Ore 9.00 – 13.30, Complesso Monumentale del S. Michele a Ripa Programma - Ore 9.00: registrazione dei partecipanti Apertura e saluto: Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie; “Nuovi modelli organizzativi per la Pa digitale” Antonio Catricalà, Consigliere di Stato e Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Sandro Salmoiraghi, Vicepresidente di Confindustria; Giuseppe Tripoli, Segretario generale Unioncamere. “Il cittadino al centro della Pa digitale” Mario Baccini, Ministro per la Funzione Pubblica; Enrico La Loggia, Ministro per gli Affari Regionali; Lucio Stanca, Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Interviene Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri; “Un nuovo strumento legislativo per la Pa digitale” Enrico De Giovanni, Capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie; Lucio Todaro Marescotti, Segretario Generale della Corte dei Conti; Conclusioni Livio Zoffoli, Presidente del Cnipa. Modera: Bruno Vespa, giornalista Rai.  
   
   
IL NUOVO CODICE DELLA PA DIGITALE  
 
 Roma, 9 febbraio 2005 – 1. Cosa è e a cosa serve - Le pubbliche amministrazioni sono molto cambiate in questi ultimi anni: secondo i sondaggi i cittadini stessi le vedono mediamente più veloci e più attente ai bisogni dei loro utenti. I motori di questo cambiamento sono state le reti telematiche, l’informatica, Internet. Eppure molto ancora c’è da fare: spesso infatti l’innovazione tecnologica si è solo affiancata ai vecchi sistemi e i computer hanno convissuto con i timbri e i faldoni d’archivio. Il codice rende ora obbligatoria l’innovazione nella Pa nel modo più naturale: da una parte dando ai cittadini il diritto di interagire sempre, dovunque e verso qualsiasi amministrazione attraverso Internet, posta elettronica, reti; dall’altra stabilendo che tutte le amministrazioni devono organizzarsi in modo da rendere sempre e comunque disponibili tutte le informazioni in modalità digitale. Il codice è quindi una complessa riforma, una specie di “costituzione” del mondo digitale, che tiene conto di diritti e doveri e che contemporaneamente fornisce i principi operativi con cui tali diritti e doveri si possono concretizzare. In questo modo il codice semplifica il sistema giuridico di riferimento e lo rende più efficace In sostanza il codice ha ordinato e riunito molte norme già esistenti e ne ha fatte di nuove per nuovi servizi e nuove opportunità, ha creato insomma il quadro legislativo necessario per dare validità giuridica alle innovazioni. Nelle prossime pagine metteremo in luce gli aspetti principali di questo nuovo strumento nato per facilitare la vita ai cittadini e per rendere più produttivo ed efficiente il lavoro dei dipendenti pubblici, che trovano finalmente una definizione precisa di quello che possono e devono fare. Vedremo così che il codice dà attuazione alla prima delle cinque missioni del programma di governo volta alla riorganizzazione della macchina pubblica e alla digitalizzazione della Pa : introducendo nuovi diritti per i cittadini e le imprese e definendo il quadro giuridico che ne garantisce l’effettivo godimento; indicando nuovi strumenti e consolidando la loro validità giuridica; mettendo le basi per la costruzione di un federalismo efficiente; disegnando così una pubblica amministrazione che funzioni meglio e costi meno ai contribuenti. 2. Pa digitale e nuovi diritti dei cittadini Nella Pubblica Amministrazione digitale i cittadini e le imprese hanno nuovi diritti che il codice precisa e definisce e che rende quindi effettivamente esigibili: Diritto all’ uso delle tecnologie (art.3) I cittadini e le imprese hanno diritto di usare le moderne tecnologie informatiche per tutti i rapporti con qualsiasi amministrazione dello Stato. Non sarà più possibile quindi per un’amministrazione o per un gestore di pubblico servizio obbligare i cittadini a recarsi agli sportelli per presentare documenti cartacei, per firmare fisicamente domande o istanze, per fornire chiarimenti: per tutto questo deve essere sempre e dovunque disponibile un canale digitale sicuro, certificato e con piena validità giuridica che permetta di dialogare con la Pa dal proprio computer. Diritto all’accesso e all’invio di documenti digitali (art.4) In particolare i cittadini e le imprese hanno diritto di accedere a tutti gli atti che li riguardano e di partecipare a tutti i procedimenti in cui sono coinvolti tramite le moderne tecnologie informatiche e telematiche. Tutte le amministrazioni devono quindi organizzarsi per rendere disponibili agli interessati documenti, atti e procedimenti, in modo sicuro e trasparente, in formato digitale. Diritto effettuare qualsiasi pagamento in forma digitale (art.5) Tra poco più di un anno (dal 1° gennaio 2006) i cittadini e le imprese avranno il diritto di effettuare qualsiasi pagamento verso le pubbliche amministrazioni centrali attraverso le tecnologie informatiche e telematiche in modo sicuro. Non sarà quindi più necessario alcun passaggio materiale di denaro né tanto meno fare file in banca o alla posta Diritto a ricevere qualsiasi comunicazione pubblica per e-mail (art.6) I cittadini e le imprese che ne fanno richiesta hanno diritto a ricevere tutte le comunicazioni dalle pubbliche amministrazioni via e-mail all’indirizzo che avranno dichiarato. La posta elettronica proveniente dalla Pa sarà certificata, ossia sarà certa la data e l’ora della spedizione e della ricezione la sua provenienza. Le comunicazioni e i documenti ricevuti in questo modo avranno piena validità giuridica anche verso altre persone o aziende. Diritto alla qualità del servizio e alla misura della soddisfazione (art.7) I cittadini e le imprese hanno diritto a servizi pubblici di qualità e che rispondano alle loro reali esigenze. Le pubbliche amministrazioni devono organizzare i servizi in modo da controllarne periodicamente la qualità la soddisfazione dell’utenza. Diritto alla partecipazione (art.8) I cittadini hanno diritto di partecipare al processo democratico e di esercitare i diritti politici usufruendo delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Diritto a trovare online tutti i moduli e i formulari validi e aggiornati (art.58) Entro due anni i cittadini e le imprese avranno diritto a trovare in rete tutti i moduli e i formulari e tutti i documenti rilevanti per qualsiasi pratica verso le pubbliche amministrazioni. I moduli, i formulari e i documenti che non fossero disponibili in via telematica non saranno più giudicati validi, o almeno non saranno più necessari. 3. Gli strumenti della Pa digitale Nella Pa digitale questi diritti sono garantiti dalla disponibilità dei seguenti strumenti innovativi a cui il codice dà piena validità giuridica: La posta elettronica certificata (art.6 e art.51) Ossia una e-mail che garantisce ora e data di spedizione e di ricezione, provenienza (con una firma elettronica) e integrità del contenuto. D’ora in poi vale quanto una raccomandata con ricevuta di ritorno, costituisce una prova certa, costa molto meno e si può fare da casa. La firma digitale (art.21) E’ una firma elettronica che garantisce con sicurezza l’identificazione di chi firma e la sua volontà di firmare. Questa firma può sostituire per sempre sigilli, punzoni, timbri ecc. E dà validità giuridica a qualsiasi attestazione nei rapporti tra privati, tra privati e pubbliche amministrazioni e tra amministrazioni. Per rendere più sicura la firma elettronica questa deve essere certificata da un ente certificatore che risponda ai requisiti di legge e che si faccia garante dell’affidabilità della firma. Il codice regola tale certificazione in modo da rendere al massimo sicura la firma elettronica, più e meglio di quanto ora succeda con la firma autografa. I documenti informatici (art. 17 e segg.; art. 37; art. 42 e segg.; art. 46 e segg.) Un documento informatico, sottoscritto con una firma elettronica certificata, ha sempre e dovunque la stessa identica validità del documento cartaceo ad ogni effetto di legge e deve essere accettato da qualsiasi soggetto pubblico o privato. E’ possibile quindi sostituire i documenti cartacei con documenti informatici, con considerevoli vantaggi di tempo. Anche tutti i documenti contabili che la legge impone di conservare possono essere sostituiti da documenti informatici secondo le regole prescritte dal codice e possono quindi essere conservati in forma digitale. Le pubbliche amministrazioni possono raccogliere tutti i documenti relativi ad un procedimento in un fascicolo elettronico e devono comunicare ai cittadini interessati come accedervi, secondo quanto prescrive la legge sulla trasparenza (L.241/90). Il codice obbliga tutte le amministrazioni a gestire i documenti con sistemi informatici mediante il protocollo elettronico (certo e non modificabile che costituisce una garanzia di equità e di trasparenza e scoraggia malcostumi e forme di corruzione) e l’archiviazione elettronica che permette enormi risparmi di spazio e soprattutto di rintracciare velocemente qualsiasi documento in caso di bisogno tra i miliardi di documenti conservati dalle pubbliche amministrazioni. I siti Internet delle Pa (art. 56-57) Quasi tutte le pubbliche amministrazioni hanno già i loro siti Internet, ma il codice ne rende obbligatorie alcune caratteristiche fondamentali: i siti pubblici devono essere accessibili da tutti, anche dai disabili, reperibili, facilmente usabili, chiari nel linguaggio, affidabili, semplici, omogenei tra loro. I siti Internet diventano la “porta” privilegiata per entrare nelle pubbliche amministrazioni e sono tenuti quindi a riportare alcuni dati necessari per orientarsi: l’organigramma per sapere chi fa cosa; gli indirizzi e-mail a cui rivolgersi per ciascuna necessità; l’elenco dei servizi forniti in rete; l’elenco di tutti i bandi di gara; l’elenco dei procedimenti svolti da ciascun ufficio con la loro durata e il nome del responsabile. Dopo 15 anni la legge sulla trasparenza diventa quindi concreta. Non bisogna fare più domande per vedere lo stato di una pratica o sapere chi ne è il responsabile e quanto deve durare il procedimento: queste notizie devono essere già a disposizione sul sito della pubblica amministrazione interessata. Le carte elettroniche (art. 67) La carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi diventano lo strumento chiave per razionalizzare e semplificare l’azione amministrativa e sono regolate dal codice per essere uno strumento di autenticazione e di accesso ai servizi in rete della Pa che sia universalmente valido in Italia, ma allo stesso tempo che contenga quei servizi e quelle utilità che ciascuna amministrazione territoriale giudichi utile per i propri cittadini. 4. La Pa digitale funziona meglio Nella Pa digitale le amministrazioni cooperano tra loro e costituiscono una rete integrata di cui il codice definisce principi e finalità: Il federalismo efficiente (art.12) La Pa digitale, integrata e interconnessa in rete, è il fattore chiave per costruire un federalismo efficiente. A tal fine il Sistema Pubblico di Connettività – vera autostrada della pubblica amministrazione digitale - costituisce lo strumento che consente ai soggetti pubblici di dialogare, scambiare dati e documenti attraverso standard condivisi e canali sicuri: una rete fatta dalle reti delle pubbliche amministrazioni, che mette in comunicazione Pa centrale, Pa locale, regioni e soggetti erogatori di servizi pubblici.  La cooperazione (art. 10 e 64) Le pubbliche amministrazioni utilizzano le tecnologie dell’informazione e comunicazione garantendo l’accesso alla consultazione, la circolazione, lo scambio di dati e informazioni, l’interoperabilità, ossia la capacità dei sistemi informatici di scambiarsi e di usare mutuamente informazioni anche se diversi. Le pubbliche amministrazioni devono inoltre collaborare integrando i procedimenti di rispettiva competenza per rendere più efficienti i processi e agevolare i cittadini e le imprese nei loro adempimenti con la Pa. La riorganizzazione gestionale e dei servizi (art. 13) Il codice lega strettamente l’utilizzo delle tecnologie al raggiungimento di obiettivi di efficacia, efficienza economicità dell’attività amministrativa. Le pubbliche amministrazioni devono utilizzare le tecnologie in modo da razionalizzare e semplificare i procedimenti amministrativi, le attività gestionali, la modulistica, le modalità di accesso ai servizi. Non basta informatizzare:l’innovazione tecnologica deve essere chiaramente orientata ad un maggiore efficienza interna ed efficacia dei servizi resi a cittadini e imprese. La gestione informatica dei procedimenti (art. 37) Con il codice nasce il fascicolo informatico. Le pubbliche amministrazioni devono gestire i procedimenti utilizzando le nuove tecnologie e possono raccogliere in un “fascicolo digitale” atti e documenti relativi ad un procedimento anche se prodotti da amministrazioni diverse. In questo modo si accelerano tempi e procedure interne, con maggiore efficienza e minori costi per la pubblica amministrazione, e maggiore trasparenza per i cittadini. La trasmissione informatica dei documenti (art. 50 e segg.) Le amministrazioni possono comunicare e trasmettere documenti tra di loro in tempo reale. Il codice dà piena validità giuridica all’utilizzo della posta elettronica nella comunicazione tra uffici pubblici. Anzi è lo strumento con cui di norma le amministrazioni devono comunicare. Comunicazioni, atti e documenti trasmessi per e-mail tra uffici pubblici sono validi ai fini del procedimento amministrativo in tutti i casi in cui è possibile accertare la provenienza e cioè se sono siglate con la firma digitale, oppure con protocollo informatico o trasmessi con posta certificata. La disponibilità dei dati (art. 53 e 60) Le pubbliche amministrazioni devono rendere disponibili all’utilizzo da parte di altre amministrazioni i dati di cui sono in possesso, attraverso le tecnologie informatiche e telematiche. Ciascuna pubblica amministrazione titolare di dati è quindi tenuta a renderli accessibili, nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività, ad altri soggetti pubblici che ne fanno richiesta per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Le basi di dati di interesse nazionale (art. 62) Il codice individua come basi di dati di interesse nazionale un insieme di informazioni, omogenee per tipologie e contenuto, come ad esempio gli archivi delle anagrafi, che sebbene siano possedute da pubbliche amministrazioni diverse, sono necessari ad altre pubbliche amministrazioni per lo svolgimento dei propri compiti. Le basi di dati di interesse nazionale costituiscono un sistema informativo unitario che deve essere gestito, nel rispetto delle competenze dell’amministrazione che possiede i dati, garantendo l’allineamento delle informazioni e l’accesso da parte delle amministrazioni interessate nell’ambito del sistema pubblico di connettività. E’ questa novità introdotta dal codice che renderà possibile, ad esempio, passare dall’autocertificazione alla de-certificazione: eliminare cioè la richiesta di un gran numero di certificazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. 5. La Pa digitale costa meno La Pubblica amministrazione nel suo complesso già spende cifre considerevoli in nuove tecnologie (circa 1.300 milioni di euro la Pa locale e circa 1.800 milioni di euro la Pa centrale e gli Enti non economici ) e ha informatizzato quasi tutti i dipendenti (91% dei posti “informatizzabili”), ma a tale sforzo spesso non si è accompagnato un incremento effettivo di efficienza e quindi un risparmio nei costi di funzionamento. Il codice mette le condizioni per realizzare una Pa che sia più efficiente, elimini gli sprechi e in definitiva costi meno. L’azzeramento dei certificati (art.53) Si è stimato in 35 milioni i certificati prodotti annualmente dalle pubbliche amministrazioni con un costo per i cittadini di circa 13,50 € per ciascun certificato. La Pa digitale potrà praticamente azzerare il numero dei certificati necessari attraverso la trasmissione dei documenti tra amministrazioni e la condivisone dei database. I cittadini e le imprese potrebbero quindi risparmiare oltre 400 milioni di euro. L’uso della posta elettronica (art. 6,49,50,51,52) Si sono stimati in 31 milioni i messaggi di posta elettronica inviati tra pubbliche amministrazioni e nei contatti di queste con l’esterno e in 18 € il risparmio ottenuto per messaggio rispetto alla gestione di un messaggio di posta fisico. Il codice, riconoscendo la validità giuridica, pone le basi per un incremento di tale numero e soprattutto per una sostituzione quasi totale della vecchia trasmissione cartacea. Una stima prudente valuta in circa 360 milioni di euro i risparmi che ne potrebbero derivare già dal prossimo anno. Gli archivi digitali (art. 46 e segg.) Con il codice la pubblica amministrazione senza carta diventa realtà. Tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale secondo le regole che garantiscono la conformità agli originali hanno la stessa validità giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici. Grazie alla conservazione digitale, si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti ma anche i costi di gestione e manutenzione degli archivi: processi più veloci, risparmi di costo per le amministrazioni, enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei. Le conferenze dei servizi online (art. 37) Quando un qualsiasi procedimento pubblico (una licenza, una nuova opera pubblica, un evento, ecc.) coinvolge più amministrazioni, per semplificare il suo svolgimento viene indetta una “conferenza dei servizi” a cui partecipano responsabili di tutti gli enti interessati. Ora il codice prevede la possibilità che queste conferenze si svolgano online, evitando viaggi, spese di trasferta, perdite di tempo e quindi con un notevole risparmio di denaro e una maggiore velocità. Il riuso delle tecnologie (art. 70 e segg.) Il codice istituisce la banca dati dei programmi informatici riutilizzabili, un elenco di programmi applicativi di proprietà pubblica. Prima di acquisire nuove applicazioni tecnologiche le pubbliche amministrazioni devono verificare se vi sono soluzioni riutilizzabili, che sono cedute in maniera gratuita dalle amministrazioni titolari. Il processo di riuso abbatte i costi degli investimenti in tecnologie e aiuta anche le amministrazioni con minore capacità di spesa ad acquisire tecnologie innovative. In questo modo tutte le amministrazioni, dalle più grandi alle più piccole potranno erogare servizi avanzati a cittadini e imprese. Gli sportelli per le imprese (art. 9) Gli sportelli unici per le attività produttive diventano telematici: devono riorganizzarsi per gestire i procedimenti e le attività interne in maniera informatica, acquisire istanze da parte delle imprese ed erogare i servizi attraverso internet e posta elettronica. Per ottenere una maggiore efficienza e per risparmiare risorse il codice prescrive di individuare un modello di riferimento unico per questo sportello obbligatorio per tutti i comuni in modo da evitare tanti investimenti per comprare gli stessi programmi e per permettere alle imprese di trovare ovunque una procedura omogenea. A livello centrale nasce il registro informatico degli adempimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni centrali, nell’ambito però di una rete integrata di servizi gestiti dagli sportelli sul territorio.  
   
   
ASCOLTATI NEL CORSO DI UNA CONFERENZA POLACCA INVITI ALLA RISTRUTTURAZIONE DEL BILANCIO DELL'UE  
 
 Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Gli oratori di una conferenza tenutasi a Varsavia il 4 febbraio erano tutti concordi nel ritenere che il bilancio dell'Ue debba essere ristrutturato in modo da privilegiare la ricerca. Meno evidente era a vantaggio di quali aspetti di politica in materia di ricerca debba andare questo aumento dei finanziamenti. Il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha usato la conferenza sul futuro delle politiche di ricerca dell'Ue e le opportunità per i nuovi Stati membri per invitare alla 'Lisbonizzazione' del bilancio comunitario. Egli ha definito la prossima decisione da parte del Consiglio europeo sulle prospettive finanziarie 2007-2013 come il 'momento della verità'. 'I leader dovranno decidere se vogliono una Europa della conoscenza ', ha detto. Il principale problema, ha spiegato il commissario, è che 'i paesi vogliono massimizzare i trasferimenti tra i bilanci europeo e nazionale. Abbiamo bisogno di massimizzare la logica del bilancio dell'Ue. Se lo facciamo, saremo più competitivi'. Ed ha aggiunto che il legame tra creazione di conoscenza e competitività sta diventando sempre più evidente. Anche l'ex primo ministro Jerzy Buzek, attualmente europarlamentare polacco, ha sostenuto la necessità dell'aumento del bilancio della ricerca. Se i contributi al bilancio dell'Ue si limitano all'1% del Pil nazionale, 'non riusciremo a stare al passo e non saremo competitivi', ha dichiarato. Se deve esserci 'più Europa', com'è stabilito nella costituzione europea, allora devono esserci più soldi, ha aggiunto. L'opinione era più divisa su quali debbano essere le priorità in materia di ricerca dell'Ue. Potocnik ne ha evidenziate due, che ritiene importanti per la Polonia e per gli altri nuovi Stati membri: i programmi di mobilità e l'infrastruttura. Tuttavia un membro del pubblico ha raccolto parecchi consensi per un suo intervento che ridimensionava l'importanza della mobilità e invitava invece a sostenere maggiormente l'infrastruttura di ricerca. Il commissario ha risposto ribadendo l'importanza dei programmi di mobilità per riportare a casa gli scienziati polacchi che sono andati all'estero. Ha poi riconosciuto la necessità di migliorare l'infrastruttura di ricerca, aggiungendo che 'il punto è come farlo al meglio'. 'Dobbiamo collocare la solidarietà ben alta nell'agenda. Per questo, disponiamo dei Fondi strutturali e di coesione. Ma per quanto riguarda i fondi per la ricerca, dobbiamo sostenere l'eccellenza. In caso contrario, non avremo niente da dividere in termini di solidarietà', ha affermato Potocnik. Il direttore del punto di contatto nazionale (Ncp) polacco per i programmi di ricerca dell'Ue, Dr Andrzej Siemaszko, ha proposto che la Polonia spenda dieci miliardi di euro per le infrastrutture di ricerca tra il 2007 e il 2013, a fronte di uno stanziamento dei Fondi strutturali stimato in 73 miliardi di euro. Il ministro polacco per la Ricerca scientifica e la tecnologia dell'informazione Professor Michal Kleiber ha risposto alla proposta invitando la Commissione europea ad aiutare il suo ministero a formulare argomenti per l'impiego di questo denaro nell'infrastruttura di ricerca. 'Una voce amica da parte della Commissione europea sarebbe veramente la benvenuta', ha detto. Il Professor Kleiber ha anche fatto una promessa per il futuro: Ora la Polonia chiede, ma ripagherà in futuro questi aiuti, proprio come sta facendo adesso l'Irlanda. Tra le altre priorità di ricerca menzionate dai partecipanti vi era l'aumento delle relazioni tra istituti accademici e industria, la garanzia che l'industria possa partecipare pienamente ai programmi di ricerca dell'Ue e la traduzione della ricerca in prodotti commerciabili. Il direttore della Corporate Technology della Siemens, Professor Claus Weyrich, ha sollevato un certo numero di punti. Egli ha affermato che la quota di finanziamento destinato all'industria nei programmi quadro dell'Ue sta diminuendo. Ha espresso preoccupazione che l'industria possa essere ulteriormente messa da parte con la creazione di un Consiglio europeo della ricerca per la ricerca di base. 'Il rafforzamento della ricerca fondamentale non deve avvenire a scapito della ricerca applicata', ha sottolineato. La presenza della Polonia nell'attuale Sesto programma quadro (6Pq) è tuttavia assai mediocre. Il paese si colloca attualmente al decimo posto in termini di partecipazione al 6Pq, ma ha le sue idee su come rimontare nella classifica. Puntiamo a spostarci in sesta posizione entro la fine del 6Pq, ha detto il Dr Siemaszko.  
   
   
IL 7PQ AVRÀ UN RUOLO CENTRALE NELLA STRATEGIA DELL'UE PER LA SICUREZZA, AFFERMA VERHEUGEN  
 
 Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Lo sviluppo di una strategia di sicurezza collettiva dell'Ue richiede un'industria della difesa competitiva e innovativa, e soluzioni di sicurezza tecnologicamente avanzate, ha dichiarato Günter Verheugen, commissario europeo per l'Industria. Parlando il 3 febbraio sulla nuova agenda per la difesa, Verheugen ha detto che il programma di ricerca in materia di sicurezza previsto nel Settimo programma quadro (7Pq) aiuterà a fronteggiare le sfide. 'Abbiamo sempre più bisogno di soluzioni ad alta tecnologia per la sicurezza sviluppate a partire da tecnologie e applicazioni civili', ha dichiarato il commissario. 'In questo senso, l'azione preparatoria di ricerca per la sicurezza sta spianando la strada alla ricerca in materia di sicurezza nell'ambito del Settimo programma quadro di R&s (Ricerca e sviluppo)', ha aggiunto. Secondo il commissario, la nuova lotta al terrorismo, oramai una priorità in tutti gli Stati membri, richiede una strategia globale che includa un'ampia gamma di misure, incluso il sostegno alla base industriale necessaria per fornire sistemi di sicurezza adeguati, materiale militare, e capacità di gestione delle crisi civili. L'industria della sicurezza è stata tradizionalmente esclusa dai benefici delle politiche dell'Ue, ha detto Verheugen. Ma la Commissione è sicura che la nuova Agenzia europea per la difesa aiuterà a rafforzare la competitività dell'industria in Europa. Anche i programmi spaziali contribuiranno alla sicurezza, ha ricordato Verheugen, in particolare il programma Gmes (Global Monitoring of Environment and Security), operativo nel 2008, che aiuterà considerevolmente a garantire la disponibilità delle informazioni necessarie per evitare le minacce e rispondere alle crisi. 'Infine', ha detto Verheugen, 'in questo nuovo contesto della sicurezza è fondamentale sfruttare le sinergie tra settori civile e militare. L'europa deve aumentare gl'investimenti di ricerca e sviluppo non solo nella difesa e nella sicurezza ma anche nelle tecnologie civili, che possono sfociare in ulteriori applicazioni per la sicurezza. Il panorama europeo delle industrie per la difesa mostra che la diversificazione e lo sfruttamento delle sinergie delle tecnologie a duplice uso sono adesso la norma'. Il commissario ha insistito sul fatto che spetta agl'industriali investire nella R&s, formare i dipendenti, sviluppare nuovi prodotti, ed ha aggiunto che la Commissione sta attualmente conducendo una valutazione d'impatto per creare nel settore un contesto favorevole all'industria. Anche se l'Ue non potrà mai eguagliare il bilancio statunitense per la difesa, l'Europa dovrebbe essere più determinata a trarre il massimo profitto dai fondi disponibili per sviluppare le capacità e tecnologie di cui ha bisogno, ritiene Verheugen. 'A tal fine, occorre un maggior coordinamento e una maggiore attenzione ai bilanci di R&s per la difesa europea. Il divario nei finanziamenti sulle due sponde dell'Atlantico sussisterà, ma ciò dovrebbe spronare l'Europa ad agire rapidamente per limitare l'attuale frammentazione e duplicazione delle attività. Le ambizioni di sicurezza dell'Europa ci spingono a ottenere i massimi livelli tecnologici scommettendo sui centri europei di eccellenza, ovunque debbano essere finanziati', ha dichiarato Verheugen.  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER PROGETTI ED ATTIVITÀ DI SUPPORTO NEL CAMPO DELLA RICERCA IN MATERIA DI SICUREZZA  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2005 - La Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte per progetti ed attività di supporto nell'ambito dell'azione preparatoria per il rafforzamento del potenziale industriale europeo nel campo della ricerca in materia di sicurezza. Per i progetti sono state identificate le seguenti missioni prioritarie: - sicurezza e protezione dei sistemi in rete; - protezione contro il terrorismo (inclusi bioterrorismo e incidenti con sostanze biologiche, chimiche o altre); - migliore gestione di crisi (incluse le operazioni di evacuazione, ricerca e recupero, e le attività di controllo e riparazione); - interoperabilità e integrazione dei sistemi d'informazione e comunicazione; - maggiore consapevolezza delle situazioni (gestione di crisi, attività antiterrorismo, controlli alle frontiere). Le ultime due priorità (interoperabilità e consapevolezza) sono orizzontali; i relativi progetti possono coinvolgere una o più priorità verticali. L'elenco non preclude la possibile selezione di altri progetti, in casi ben giustificabili. Nel 2005 sono previste anche alcune (massimo dieci) attività di sostegno per contribuire a preparare il futuro programma di ricerca sulla sicurezza in Europa o per affrontare fattori umani legati alla sicurezza. Tra i possibili temi: ricerca collaborativa per la sicurezza, attività di messa in rete e diffusione, in particolare per dar vita a comunità di utilizzatori riconosciute; procedure, gestione dei diritti di proprietà intellettuale e accordi legali per lo scambio di informazioni confidenziali tra organizzazioni che partecipano alla ricerca sulla sicurezza dell'Ue e che operano in Stati membri differenti; studi sulla sicurezza con particolare enfasi sul comportamento umano, la percezione della sicurezza e della sfera privata, oppure studi in aree politiche specifiche importanti per le priorità di sicurezza del Pasr (preparatory act on security research); standardizzazione dei bisogni di materiali e servizi nel settore della sicurezza; studi sulla possibilità di un uso comune delle infrastrutture a grande scala di ricerca, prova e valutazione nel campo della sicurezza. Il bilancio globale indicativo dell'invito ammonta a 15 milioni di euro (12,5 milioni di euro per i progetti e 2,5 milioni di euro per le attività di sostegno). Http://www.cordis.lu/security/calls.htm  
   
   
BCE: RAPPORTO SULLO STATO DI AVANZAMENTO DI TARGET2  
 
Francoforte, 8 febbraio 2005 - Il 16 dicembre 2004 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) aveva approvato la realizzazione di una piattaforma unica condivisa (Single Shared Platform, Ssp) per Target2, sulla base dell’offerta congiunta di Banca d’Italia, Banque de France e Deutsche Bundesbank. Il Rapporto sullo stato di avanzamento di Target2 prende in considerazione tre aspetti salienti: i servizi, la struttura tariffaria e la migrazione al nuovo sistema, in merito ai quali il Consiglio direttivo aveva assunto una decisione lo scorso 16 dicembre. Tutte le banche centrali dell’area dell’euro hanno confermato la propria partecipazione a Target2. L’eurosistema terrà il pubblico al corrente dei progressi compiuti.  
   
   
SINISCALCO: ANCHE IN FRANCIA GIUDICATA VALIDA REGOLA 2%  
 
Roma, 9 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze trasmette una dichiarazione del Ministro Domenico Siniscalco a commento delle scelte di politica economica assunte dal governo francese: "La Francia finanzierà il proprio programma di riduzione fiscale con interventi simili alla "regola del 2 per cento": misura cardine della legge finanziaria italiana. La spesa pubblica francese potrà crescere nel 2006 solo in linea con l’inflazione, attesa nell’area euro intorno al 2%. Non solo, fra le misure di riduzione di spesa c’è anche il blocco del turn over: esattamente come nella legge finanziaria italiana. Anche da questo viene dimostrato come le soluzioni adottate dal nostro Governo per gestire la finanza pubblica siano innovative ed in linea con le scelte europee. E come a problemi comuni, i Paesi europei intendano dare risposte comuni."  
   
   
EMISSIONE DI BTP  
 
Roma, 9 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone, per il giorno 15 febbraio 2005, con regolamento 17 febbraio 2005, l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Buoni del Tesoro Poliennali: - quinquennali: decorrenza : 15 gennaio 2005; terza tranche;scadenza : 15 gennaio 2010; tasso d'interesse annuo lordo : 3%. - "quindicennali" decorrenza : 1° febbraio 2004; sesta tranche; scadenza : 1° febbraio 2020; tasso d'interesse annuo lordo : 4,50%. Tutti i buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei buoni verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Per i Btp "quindicennali", per i quali il 1° febbraio u.S. È scaduta la seconda cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 16 giorni Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i B.t.p. Quinquennali - 0,40% per i B.t.p. "quindicennali". Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Btp quinquennali Btp quindicennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 14 febbraio 2005 14 febbraio 2005
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 15 febbraio 2005 15 febbraio 2005
Regolamento sottoscrizioni 17 febbraio 2005 17 febbraio 2005
Dietimi d'interesse da corrispondere 33 giorni 16 giorni
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell’ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l'ammontare nominale dei titoli in emissione.
 
   
   
BANCA INTESA COSTITUISCE IL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO  
 
 Milano, 9 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa riunitosi ieri ha verificato, anche sulla base delle informazioni fornite dagli interessati, che nel Consiglio stesso sono presenti nove Amministratori non esecutivi indipendenti: Giovanni Ancarani, Francesco Arcucci, Benito Benedini, Giampio Bracchi, Alfonso Desiata, Giancarlo Forestieri, Paolo Fumagalli, Giangiacomo Nardozzi e Eugenio Pavarani. Il Consiglio ha inoltre costituito il Comitato per il controllo interno, prevedendo che debba essere composto da tre Amministratori non esecutivi, di cui almeno due indipendenti. In sede di prima nomina sono stati chiamati a farne parte tre Consiglieri indipendenti: Pavarani (nominato presidente), Ancarani e Desiata. In conformità alle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, il Comitato - che svolgerà un ruolo di supporto, con compiti istruttori, propositivi e consultivi nei confronti del Consiglio di Amministrazione - avrà, tra l’altro, le seguenti funzioni: assistere il Consiglio di Amministrazione nel fissare le linee di indirizzo e nel verificare periodicamente l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento del sistema di controllo interno, assicurando altresì che i principali rischi aziendali (creditizi, finanziari e operativi) siano identificati e gestiti in modo adeguato, in collegamento con le funzioni aziendali preposte; valutare il piano di lavoro predisposto dai preposti al controllo interno e ricevere le relazioni periodiche degli stessi; valutare, unitamente al Responsabile della Direzione Amministrazione e ai revisori, l’adeguatezza dei principi contabili utilizzati e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato; riferire al Consiglio, almeno semestralmente, in occasione dell’approvazione del bilancio e della semestrale, sull’attività svolta e sull’adeguatezza del sistema di controllo interno. Il Comitato potrà essere consultato per la valutazione di operazioni con parti correlate, nonché di operazioni nelle quali vi sia, direttamente o indirettamente, una situazione di conflitto di interessi. Ai lavori del Comitato parteciperà il Presidente del Collegio Sindacale o un altro Sindaco effettivo dallo stesso designato, nonché il Responsabile della Direzione Auditing Interno; potranno inoltre essere chiamati a partecipare alle riunioni, in relazione all’argomento trattato, l’Amministratore Delegato e il management di volta in volta interessato. Al Comitato per il controllo interno sono stati attribuiti anche i compiti e le funzioni di Organismo di Vigilanza ai sensi del D.lgs. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa delle società.  
   
   
PRECISAZIONI BANCHE POPOLARI UNITE  
 
Bergamo, 9 febbraio 2005 - In riferimento a notizie pubblicate dalla stampa economica circa l'interesse di primari Gruppi Bancari Internazionali all'acquisizione di una quota del 35% del capitale di Centrobanca (su un totale del 98 % circa posseduto dal Gruppo Bpu) - così come già indicato in occasione della presentazione del Piano Industriale '05-107 del Gruppo Bpu - precisa che lo stesso Piano Industriale prevede che la realizzazione di partnership, anche internazionali, nel settore del corporate banking tramite Centrobanca, avvenga a partire dal secondo semestre del 2006, una volta consolidata la fase di riorganizzazione e potenziamento di Centrobanca in corso. Ii Gruppo Bpu - pur restando disponibile a valutare ogni opportunità di collaborazione, in particolare nelle tre aree di sviluppo strategico individuate dal Piano Industriale (oltre al corporate banking, credito al consumo e bancassurance danni) - è attualmente concentrato su tale azione di potenziamento che prosegue favorevolmente con risultati particolarmente positivi.  
   
   
IL SETTORE FARMACEUTICO – ANALISI DI MARKUS MANNS, GESTORE DI UNION INVESTMENT  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - Nel 2004, il settore farmaceutico é stato caratterizzato da grande debolezza, la politica restrittiva del Fda e la sua discussa attendibilità, lo scandalo relativo a Vioxx, un antidolorifico della societá Merck che é stato ritirato dal mercato ed infine controversie legate al rilascio di autorizzazioni hanno messo i titoli farmaceutici sotto pressione. Con un Per attuale di circa 16, i titoli farmaceutici trattano ai livelli più bassi degli ultimi anni, tale bassa valutazione costituisce un potenziale di “rimbalzo” ed é una delle ragioni per le quali Markus Mans, gestore del settore farmaceutico presso Union Investment, ritiene sia strategico puntare su questo settore nel 2005. Manns afferma che il sentiment del mercato nei confronti del settore farmaceutico é ancora molto negativo, pesa un eccessivo pessimissmo ma tutto ciò non preclude possibili sviluppi positivi legati al lancio di nuovi farmaci o migliormanenti di propodtti già in circolazione: Sempre per il 2005 Manns prevede una crescita del settore che potrebbe toccare il 10%; nei prossimi anni, il settore potrebbe peró addirittura recuperare e crescere molto di piú e abbastanza velocemente. Nel breve termine le prospettive rimangono comunque caute, soprattutto a causa della Fda, che dovrebbe applicare una linea piú rigida per il rilascio delle autorizzazioni alla vendita, il che si tradurrà in una aumento dei costi per le società farmaceutiche e in un allungamento del periodo necessario per il rilascio. Un ulteriore fattore che pesa sul settore sono le continue dispute in essere tra case farmaceutiche e produttori di farmaci generici e sempre per lo stesso motivo: i produttori di generici affermano che i loro preparati, con principi attivi simili a quelli presenti nei medicinali originali, non violano in alcun modo le autorizzazioni rilasciate per la vendita, di parere ovviamente opposto le case farmaceutiche. Poiché il potenziale delle vendite negli Usa ammonta a circa 10 miliardi di dollari, é facile capire come questo sia un mercato ambito e oggetto di dispute. Altro fattore che impatta negativamente sono le molte licenze in scadenza e, di conseguenza, il passaggio di quote di mercato ai farmaci generici. In proposito Manns afferma che entro il 2008 scadranno molte licenze, e i mancati ricavi causati dalle licenze scadute dovranno essere compensati dal lancio di nuovi prodotti. Sempre secondo Manns non dovrebbe essere difficile portare sul mercato nuovi farmci nei prossimi anni in quanto se. È vero che la produttivitá del settore sia estremamente bassa in questa fase é anche vero che alcuni preparati spesso vengono scoperti incidentalmente, dunque Manns non esclude apparizioni di farmaci del tutto inattese. Manns sostiene che il trend per i prossimi anni sarà caratterizzato dal concetto del farmaco “personalizzato” che consente di stabilire l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali prima ancora dell´assunzione attraverso test genetici. In tal senso Roche é una società leader ed é chiaro che questo trend non minaccerá in alcun modo l´attaivitá delle case farmaceutiche più tradizionali in quanto molti tipi di patologie quali tumori, morbo di Alzheimer e Parkinson finora non guaribili (e non curabili tramite l´utilizzo di farmaci generici) rappresentano mercati ancora aperti e con forte potenziale di crescita. Per i principali players del settore, quali Pfizer, Astra Zeneca e Merck, Manns ritiene che sia difficile mantenere gli attuali ritmi di crescita, mentre societá piú piccole potrebbero avere piú chances. Manns é sempre positivo su Pfizer, titolo sovrappesato all’interno del portafolgio da lui gestito, in quanto, malgrado alcune licenze stiano per scadere, la societá ha in serbo nuovi prodotti. Il gestore é positivo anche sulla tedesca Schering grazie ad un farmaco antitumorale la cui ricerca viene condotta in collaborazione con Novartis e che, se andrà a buon fine, potrebbe far crescere sendsibilmente le vendite. I nostri top 5 attualmente sono Amgen, Pfizer, Glaxosmithkline, Novartis e Johnson&johnson. Riassumendo: secondo Manns nel 2005 il settore farmaceutico sarà in grado di outperformare il mercato.  
   
   
SONDAGGIO PREVISIONALE TRA GLI OPERATORI ASSIOM. PREVISIONI PER FINE MARZO 2005 MERCATI AZIONARI DECISAMENTE POSITIVI. OBBLIGAZIONARI IN FLESSIONE  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - Il sondaggio viene effettuato attraverso un questionario proposto ai più di 1.400 Soci di Assiom che rappresentano uno spaccato molto significativo di chi opera quotidianamente sui mercati finanziari. Ad Assiom aderiscono infatti operatori italiani ed esteri appartenenti a Banche, Sim, Società Finanziarie, Società di Assicurazione ed aziende che svolgono attività sui mercati dei capitali. Mercati Azionari Decisamente Positivi - Tra gli operatori prevalgono ancora gli orientamenti positivi. Il mercato azionario europeo (indice Eurostoxx 50) è visto in moderata crescita dal 68% degli operatori e stabile dal 23%. Il mercato italiano (indice S&p Mib) è visto con prospettive di crescita ancora più elevate dell’ indice europeo: la moderata crescita è attesa dal 74% degli intervistati, la forte crescita dal 3%, la stabilità dal 14%. Più deboli le attese per il mercato Usa, sia per l’ indice Dow Jones che per il Nasdaq dove il moderato rialzo è previsto rispettivamente dal 41% e dal 37% degli operatori. E’ importante sottolineare come però una percentuale che oscilla tra il 6 ed il 12% degli stessi si esprime per un forte rialzo, mentre il 40% vede mercati stabili. Fiducia anche nei confronti del mercato giapponese: il 52% degli operatori lo vede infatti in moderata crescita, il 14% in forte crescita, mentre la stabilità è prevista dal 26%. Gli operatori vedono quindi i mercati azionari caratterizzati anche per il terzo mese del 2005 da un ottimismo diffuso su tutte le borse. Se per gli indici europei più del 68% e per gli Usa più del 48% degli operatori esprimono pareri che vanno dal moderato al forte rialzo, per l’ Italia la percentuale degli “ottimisti” è addirittura del 77%. Continua quindi l’intonazione positiva del sentiment degli operatori registrata già da alcuni mesi, che credono evidentemente in una crescita economica sostenibile, con particolare attenzione all’ Italia che in termine di performance di mercato viene visto con il paese che può dare di più. Obbligazionari In Moderato Ribasso . Per il Bund il 47% degli operatori vede un moderato ribasso ed il 50% prevede stabilità. Per i Treasury Usa le percentuali sono più sbilanciate verso previsioni anche di un forte ribasso (3%), mentre il moderato ribasso è atteso dal 46% degli operatori ed il 31% ne prevede la stabilità. Euro Stabile Nei Confronti Del Dollaro - La percentuale più alta degli operatori (40%) prevede un moderato rialzo del cambio Euro/dollaro (valore di riferimento 1,3035), il 26% lo vede in moderato ribasso ed il 23% lo prevede stabile. Il rapporto di cambio Euro/dollaro è visto quindi sostanzialmente stabile.  
   
   
LUXOTTICA GROUP INIZIA L’OFFERTA RESIDUALE PER L’ACQUISIZIONE DELLE AZIONI ANCORA IN CIRCOLAZIONE DI OPSM GROUP, DOPO AVER RAGGIUNTO IL CONTROLLO DEL 98,5%  
 
Milano, 9 febbraio, 2005 - Luxottica Group S.p.a. Leader mondiale nel settore degli occhiali, ha annunciato ieri l’inizio dell’offerta residuale per l’acquisto delle azioni di Opsm Group Limited (Asx: Ops) non ancora in suo possesso. Il 4 gennaio 2005 Luxottica Group, attraverso la società controllata Luxottica South Pacific Pty Ltd, aveva lanciato un’offerta per l’acquisto delle azioni di Opsm Group ancora in circolazione. Il 7 febbraio 2005, data di chiusura dell’offerta, Luxottica Group controllava il 98,5% di Opsm Group, percentuale che eccede la soglia per il lancio dell’offerta residuale. Leonardo Del Vecchio, Presidente di Luxottica Group, ha commentato: “Siamo soddisfatti del positivo riscontro ricevuto dagli azionisti di minoranza.” “Ad oggi Opsm Group è già la catena leader in Australia nel settore ottico con un’importante presenza a Hong Kong. Questo permetterà a Opsm Group e a tutto il Gruppo di massimizzare le opportunità nel mercato australiano e nel Sud-est asiatico.” Luxottica Group prevede che l’Australian Stock Exchange sospenderà le negoziazioni del titolo Opsm Group non prima del 15 febbraio 2005 e revocherà la quotazione del titolo stesso il terzo giorno lavorativo successivo alla sospensione. Inoltre, Luxottica Group prevede che l’offerta residuale termini il 23 marzo o nei giorni immediatamente successivi. Il controvalore complessivo dell’offerta delle azioni possedute dalle minoranze è pari a circa A$103 milioni, che corrispondono a circa €62 milioni, al cambio di €1 = A$1,66. Luxottica Group aveva offerto A$4,35 per azione in contanti, prezzo che è stato ridotto a A$4.20 per tenere conto del dividendo di A$0,15 che Opsm Group pagherà a tutti gli azionisti.  
   
   
MONDO TV S.P.A.: PROPOSTA L’ASSEGNAZIONE DI 1 AZIONE MONDO HE PER CIASCUNA AZIONE MONDO TV POSSEDUTA  
 
Roma, 9 febbraio 2005 - Nell’ambito del processo per l’ammissione delle azioni Mondo H.e. Al mercato Expandi di Borsa Italiana, ieri Mondo Tv ha depositato presso Borsa Italiana e la propria sede sociale la relazione sui punti all’Ordine del Giorno dell’Assemblea del prossimo 24 febbraio, chiamata a deliberare sulla distribuzione di riserve in natura tramite l’assegnazione di azioni ordinarie di Mondo Home Entertainment (Mondo H.e.) e sulla distribuzione di riserve in contanti. Secondo la relazione, è prevista l’assegnazione agli azionisti di Mondo Tv alla data dell’Assemblea di n. 4.404.138 azioni ordinarie Mondo He (su totali 15.840.000 azioni possedute), con un rapporto di assegnazione di una azione di Mondo He per ciascuna azione Mondo Tv posseduta, ad un valore di Euro 0,766 per azione (pari al valore normale delle azioni ai fini fiscali). A seguito di tale distribuzione in natura, la riserva utili non distribuiti sarà ridotta di Euro 3.373.569,70 (pari al valore complessivo di tutte le azioni Mondo He così assegnate). Al termine dell’operazione, la compagine azionaria di Mondo He (composta oggi da Mondo Tv, per il 90% e da Guglielmo Marchetti per il 10%) sarà la seguente:
Soci Numero azioni %
Mondo Tv 11.435.862 64,98
Guglielmo Marchetti 1.760.000 10,00
Orlando Corradi 2.236.878 12,71
Giuliana Bertozzi 246.700 1,40
Mercato 1.920.560 10,91
Totale 17.600.000 100
Distribuzione di riserve in contanti La predetta Assemblea è, inoltre, chiamata a deliberare su una distribuzione in contanti di un’ulteriore porzione della riserva di utili e che avverrà per un importo calcolato tenendo presente le ritenute alla fonte applicabili (a titolo di imposta sui dividendi) sulle azioni di Mondo He assegnate in natura. Tale distribuzione in contanti ha lo scopo di far accompagnare le azioni dalla provvista necessaria per pagare le ritenute di legge, al fine di facilitare la materiale consegna delle azioni ai percepenti e agevolare il buon esito dell’operazione di quotazione di Mondo H.e. In Expandi. L’ammissione alle negoziazioni della stessa, infatti, è subordinata alla creazione di un flottante di almeno il 10% del capitale sociale e l’assegnazione materiale delle azioni è legata all’assolvimento degli obblighi di ritenuta alla fonte. Alla luce dell’aliquota della ritenuta applicabile ai soggetti residenti con partecipazioni non qualificate e di quella applicabile ai non residenti (considerate altresì le convenzioni contro le doppie imposizioni), si è ritenuto di proporre la distribuzione di riserve in contanti per un importo di Euro 0,14 per ciascuna azione di Mondo Tv. La distribuzione di riserve in contanti, ovviamente, avverrà per un importo identico per tutti gli azionisti di Mondo Tv, prescindendo dall’applicazione nei loro confronti della ritenuta o dalla loro posizione fiscale, al fine di garantire la parità di trattamento degli stessi. Gli azionisti di Mondo Tv sono invitati a verificare con i propri consulenti il regime fiscale loro applicabile. Per effetto di questa distribuzione in contanti, la riserva di utili di Mondo Tv sarà ridotta di ulteriori Euro 616.579,32. Qualora l’assemblea deliberi le distribuzioni di cui all’ordine del giorno, la data stacco cedola e la data pagamento sono previste, rispettivamente, per il 28 febbraio 2005 e il 3 marzo 2005. Si segnala che è in corso l’istruttoria da parte da Borsa Italiana e Consob funzionale alla quotazione di Mondo H.e. In Espandi.
 
   
   
SPARCO CHIUDE IL 2004 CON RICAVI AL +8,9% POSITIVO ANCHE L’ULTIMO TRIMESTRE A CONFERMA DELLA CRESCITA CONTINUA  
 
Torino, 9 febbraio 2005 - Diego Basso, Presidente e Amministratore Delegato di Sparco, commentando l’andamento aziendale del 2004, ha espresso soddisfazione per il risultato positivo dei ricavi consolidati nell’ultimo trimestre, che ha portato la crescita dell’intero anno al +8,9% a conferma del trend di sviluppo da tempo avviato sia nei settori core che nei new business. La crescita del fatturato viene nonostante il momento non favorevole della congiuntura economica internazionale e dei consumi di settore. Il consolidamento dei dati aziendali Sparco in euro, inoltre, risulta penalizzato a causa della traduzione da dollari alla valuta europea sia delle positive performance della importante controllata americana che dallo sviluppo dei fatturati in mercati extra europei, per loro natura fortemente ancorati all’andamento del dollaro. Tale contesto condiziona anche la redditività in quanto il sourcing di prodotto, nonostante i progetti di rilocalizzazione industriale avviati, è ancor oggi basato sulla valuta europea e ciò crea un considerevole sbilancio se confrontato con la distribuzione sempre più internazionale del prodotto. Per il 2005 significative sono le attese di sviluppo della nuova controllata Sparco Latin America, con sede in Brasile e nata a seguito dell’acquisizione del concorrente locale Lico. Tale società si prevede possa più che raddoppiare i propri ricavi nell’anno in corso attraverso la distribuzione dei prodotti Sparco e Lico di cui sono già state avviate localmente numerose produzioni per ovviare ai rilevanti dazi all’importazione dall’Europa. L’innovazione interna di prodotto e di processo avviatasi nei diversi settori di attività sin dal 2003 e fortemente consolidata nel 2004 con ottimi riscontri nel mercato, continuerà a rappresentare un fondamentale vettore per lo sviluppo dell’azienda assieme alla realizzazione di partnership internazionali con i grandi specialisti del settore racing automotive. Il recente accordo con lo specialista Schroth per la produzione di cinture di sicurezza rappresenta un importante passaggio in tal senso al quale il mercato ha dato immediatamente un riscontro di commerciale molto positivo. Numerose sono le innovazioni di prodotto per il 2005 che sono state presentate con successo nelle principali fiere di settore sia in Europa che in Nord America durante l’ultimo trimestre dello scorso anno. Di tale riscontro positivo ne è testimonianza sia il risultato dello scorso mese di dicembre, con ricavi in crescita del 10% sul Dicembre 2003, sia la finalizzazione di nuovi contratti in ambito motorsport con importanti team quali Jordan in F1, Subaru e Skoda nel Wrc. La produzione di prodotti base carbonio per il primo impianto automobilistico e per le competizioni di più alto profilo ha visto un notevole incremento a fronte della realizzazione di importanti progetti con i gruppi Ford e Bmw, che genereranno il loro completo effetto nel corso del 2005 e 2006, oltre alla consolidata relazione con Ferrari e a nuovi progetti tuttora allo studio. Infine il 2005 segnerà l’implementazione di numerosi progetti volti ad una maggiore efficienza di attività aziendali sia produttive che logistiche che dovranno contribuire a realizzare un profilo delle operations in linea con la crescente globalizzazione distributiva del prodotto nel rispetto degli standard qualitativi che hanno fatto di Sparco il referente mondiale nei propri settori di attività.  
   
   
X EDIZIONE DEL “PREMIO EXCELLENT”, DI SCENA IL 14 FEBBRAIO AL FOUR SEASONS DI MILANO L’OSCAR ALLA CULTURA DELL’OSPITALITÀ  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - “Siamo giunti alla X edizione di questo Premio che rappresenta un riconoscimento a tutti quegli imprenditori che hanno saputo dare un contributo all’industria turistico- alberghiera”, rivela Mario Mancini, patron dell’evento. “L’appuntamento, come di consueto, avrà luogo nella suggestiva cornice dell’albergo di Via del Gesù 8, Lunedì 14 febbraio a partire dalle ore 19.00, dove, oltre al gotha dell’ospitalità italiana e non, converranno numerose autorità e personaggi del mondo della cultura”. Speciale la location, speciale la giuria che presiederà l’evento: da Claudia Buccellati (Presidente), amministratore unico della Mario Buccellati Diffusion, a Luigi Arborio Mella, vice presidente Touring Club Italiano, da Arturo Bellini, imprenditore, a Marco Cameroni, console generale di Svizzera a Milano, da Paolo Casella, professore ordinario alla cattedra di diritto commerciale presso l’Università Milano Bicocca, a Achille Lineo Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, da Adriano De Maio, magnifico rettore della Libera Università Luiss di Roma, a Guglielmo Guidobono Cavalchini, direttore Cisom - Ordine di Malta. Ed ancora: Mario Mancini, editore di Master Meeting ed Hotel & Maisons, Carlangelo Menni di Vignale, presidente S.f.m, Paolo Piras, presidente della Acentro Turismo Spa, Giorgio Rumi, professore ordinario di Storia Moderna all’Università degli Studi di Milano e Mario Silvano, amministratore unico della Silvano Consulting Srl. Presenterà la serata Luciano De Crescenzo. Quest’anno il “Premio Excellent” sarà assegnato a: Stefania Agostini, direttore del Convention Bureau della Riviera di Rimini, per l’attività illuminata con cui ha guidato l’Ente, rendendolo tra i migliori in Italia. Magda Antonioli Corigliano, direttore del Master in Economia del Turismo all’Università Bocconi e membro dell’Educational Council dell’Omt (Organizzazione Mondiale del Turismo) per l’impeccabile competenza nel business. Paolo Biscioni, managing director del Royal Demeure Hotel Group e general manager dell’Hotel d’Inghilterra di Roma, premio alla carriera quale manager d’eccellenza. Gabriel Escarrer Juliá, founder and chairman of Sol Meliá Group per la straordinaria capacità imprenditoriale. Maurizio Lupi, amministratore delegato di Fiera Milano Congressi e responsabile dei lavori pubblici e del territorio di Forza Italia, per aver reso possibile la collaborazione tra politica e mercato. Paola Michelacci, amministratore unico della Michelacci Organization Srl e componente della Giunta U.n.a.i. Confindustria di Roma, per il ruolo di imprenditrice di successo nel panorama alberghiero italiano e per aver progettato un hotel per non vedenti. Ricci Obertelli, global development director Dorchester Group, per il suo impeccabile ruolo di ambasciatore dell’ospitalità “made in Italy” nel mondo. Sofia Gioia Vedani, titolare di alberghi tra cui l’innovativo Hotel Enterprise di Milano per cui si è avvalsa della collaborazione di alcuni tra i migliori architetti e designer, presidente dei giovani albergatori della Lombardia, nonché membro del Direttivo Nazionale di Federalberghi. Il merito va a una imprenditrice lungimirante e al suo fattivo impegno nell’associazione dei giovani albergatori della Lombardia. A Hilton International come miglior catena internazionale 2004 e all’Hotel de la Ville di Avellino per aver creduto nelle potenzialità del turismo congressuale. Speciali riconoscimenti della giuria andranno all’onorevole Mirko Tremaglia per l’instancabile impegno nel promuovere l’immagine dell’Italia e degli italiani all’estero e al sindaco di Roma Walter Veltroni per il personale apporto al rinnovamento della cultura dell’ospitalità della città di Roma e del suo territorio. Un omaggio alla memoria sarà infine tributato ad Antony Harris, già Chief Executive di Hilton International. Un manager di grande professionalità e carisma che ha collaborato con alcune tra le più importanti catene alberghiere.  
   
   
FAIR CONDITIONS OF COMPETITION FOR REGIONAL AIRPORTS: COMMISSION LAUNCHES CONSULTATION  
 
Brussels, 9 February 2005 - Following its decision on Charleroi Airport, the Commission is proposing clear rules on investment in airports both at infrastructure level and with respect to start-up aid. These rules authorise start-up aid for new routes opened at secondary airports, which at times are underused, albeit subject to strict conditions of transparency and with time limits. The facilities should also guard against all forms of discrimination to the exclusive benefit of any one company. The proposed guidelines likewise seek to clarify methods for the financing of airport infrastructure. The Commission is publishing on the Internet a draft set of guidelines on the financing of airport infrastructure and State aid for the start-up of new routes departing from regional airports. On this occasion, Vice-president Jacques Barrot, the Commissioner with responsibility for transport, declared: “Steps need to be taken to promote the regional airports and the development of new air services in Europe. At the same time, everything must be done to ensure equality of treatment between companies and between airports. It is with this in mind that I propose to clarify the rules”. The decision on Charleroi Airport authorised start-up aid for Ryanair, while at the same time imposing precise conditions governing such authorisations. On this occasion the Commission had sent out a signal indicating that it favoured regional development and the emergence of new companies. Increased competition within the European Union, notably through the emergence of low-cost companies, is prompting many airports to take active steps to encourage certain companies to open up new air services. As a result of this trend, air transport can be provided on a far wider scale and at much reduced prices, thereby contributing to regional economic development and the reduction of congestion at the hub airports. The Commission intends to encourage this trend. At the same time, however, it has to ensure equality of treatment between airport operators and between companies. Its draft routing guidelines will allow greater transparency, while at the same time avoiding any discrimination in the agreements jointly entitling regional airports and the airlines to start-up aid. The draft guidelines restrict such aid to between 30 and 50% of the additional costs over a period not exceeding 5 years. This framework will facilitate the conclusion, with enhanced legal certainty, of numerous agreements throughout the European Union. The Commission draft will also be seeking to clarify the framework of investment in airport infrastructure. The construction or financing by the public authorities of an airport infrastructure which they themselves own does not, in principle, raise any question of State aid, inasmuch as the public bodies collectively involved are acting in the exercise of the powers of a public authority. On the other hand, the Commission will take steps to ensure that no advantages accrue to any particular airport manager as a result of the infrastructure funding, and that access to the infrastructure will not favour one or more airlines. The Member States are being consulted on the draft guidelines. The Commission is also consulting the public on the draft. All interested players can submit their comments. The Commission will adopt the definitive guidelines in several months’ time after taking account of the various representations made.  
   
   
DELTA AIR LINES AUMENTA I VOLI DALL’ITALIA RADDOPPIA IL VOLO ROMA – ATLANTA DAL 2 MAGGIO 2005  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - Delta Air Lines, compagnia aerea americana leader sulle rotte transatlantiche, annuncia un potenziamento sul mercato italiano per la stagione estiva 2005. A partire dal 2 Maggio 2005 verrà lanciato un secondo volo diretto non-stop Roma Fco – Atlanta. Il volo verrà operato giornalmente fino al 30 Settembre 2005 con Boeing 767-300Er da 199 posti, configurato in due classi di servizio, Economy e Businesselite. Il volo sarà in code-share con Alitalia, partner nell’alleanza globale Skyteam. “Delta, nell’ambito del piano di trasformazione, sta puntando allo sviluppo delle rotte internazionali. Abbiamo infatti recentemente annunciato un nuovo collegamento da Parigi per Chennai (India) e da Berlino per New York. La scelta di Roma è in linea con la strategia di Delta di rafforzare la presenza negli hub dell’alleanza Skyteam e Roma è uno scalo di primaria importanza per l’Europa del sud, che ha già dato prova di essere apprezzato dalla nostra clientela ” commenta Patrizia Ribaga – Direttore Commerciale Italia di Delta. Dall’hub di Atlanta, Delta offre ai propri passeggeri a oltre 1000 voli giornalieri per più di 170 destinazioni. All’aeroporto di Atlanta sono presenti diversi servizi riservati ai passeggeri Delta, tra cui le prestigiose lounge Businesselite e Crown Room Club, dotate di ogni comfort e servizi. Con il nuovo volo, salgono a 4 i voli diretti operati da Delta in partenza da Roma, già collegata con Atlanta, Cincinnati e New York Jfk. Delta, inoltre, collega con voli diretti Milano Mxp con New York Jfk ed Atlanta e Venezia con New York Jfk. Il nuovo volo, a partire dal 2 Maggio 2005, opera con il seguente orario:
Volo Partenza Arrivo
Roma – Atlanta Dl77 13:20 18:20
Atlanta – Roma Dl76 19:30 11:10 +1
Il nuovo collegamento è già in vendita al sito internet www.Delta.com, presso le agenzie di viaggi o tramite il call centre 800 477 999. La tariffa del volo Roma – Atlanta parte da 591 € (tasse e security surcharge escluse).
 
   
   
TRENITALIA PRESENTA IL NUOVO TRENO A DUE PIANI PER IL TRASPORTO LOCALE  
 
Verona, 9 febbraio 2005 - Trenitalia ha presentato a Verona il nuovo treno a due piani per il trasporto locale che entrerà in esercizio a partire dal prossimo aprile. Le prime vetture consegnate circoleranno nelle regioni e province che hanno contribuito all'acquisto: Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto e Provincia di Roma. Programmato in 90 esemplari, il nuovo treno è composto da cinque carrozze (una vettura Semipilota, una Rimorchiata di prima classe, tre Rimorchiate di seconda classe) ed è trainato dalla moderna Locomotiva E464. Le prime 300 vetture, attualmente in produzione negli stabilimenti veronesi del Consorzio Corifer, saranno consegnate ad aprile e la fornitura verrà ultimata alla fine del 2006. Il piano di investimenti di Trenitalia prevede poi l'acquisto di ulteriori 150 carrozze. «Trenitalia risponde alle crescenti aspettative del trasporto locale con un mezzo all'avanguardia, funzionale e capiente» – ha affermato nel suo intervento Roberto Testore, Amministratore Delegato di Trenitalia. «Risultato di una sinergia tra aziende di lunga esperienza nel settore della mobilità ferroviaria, il nuovo treno è stato ideato e realizzato per privilegiare comfort di viaggio, spazio e sicurezza. Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta alle esigenze dei clienti diversamente abili e alla tutela dell'ambiente. I programmi di sviluppo di Trenitalia nel trasporto regionale – ha proseguito Testore - prevedono per il quadriennio 2004-2007 investimenti di circa 2,5 miliardi di euro. Oltre 1,2 miliardi di euro sono destinati all'acquisto di nuovi mezzi e alla ristrutturazione di quelli già circolanti. In aggiunta ai treni doppio piano, infatti, Trenitalia sta immettendo sul mercato 200 Minuetto e 310 Locomotive E464 (237 già circolanti). Inoltre, è in corso il restyling di 2.600 carrozze, tra quelle di tipo tradizionale (Uic-x), quelle a piano ribassato e le vetture a due piani. Entro il 2006 la percentuale riguardante il materiale nuovo o ristrutturato salirà all'86% dei circa 600.000 posti a sedere offerti, mentre quella delle carrozze climatizzate crescerà fino al 90%». L'estetica esterna del nuovo treno è caratterizzata da ampie ftnestrature e da una testata aerodinamica priva di spigoli o rientranze, pensata per limitare ogni resistenza al moto e ridurre i rumori. Per facilitare la salita e la discesa dei viaggiatori, sono previste 2 porte per ciascun lato di ogni carrozza, larghe 1,80 m (le più ampie mai realizzate per un convoglio), tutte con incarrozzamento a raso. La scelta cromatica delle strutture interne, gli imbottiti, la linea degli arredi e il sistema di illuminazione sono stati studiati in modo da offrire uno spazio funzionale con ampie zone di passaggio, sedute comode e corrette dal punto di vista ergonomico, ambienti curati, rilassanti e gradevoli. Tutte le carrozze sono equipaggiate con monitor informativi a cristalli liquidi e sistema di videosorveglianza. Inoltre sono state installate prese elettriche singole o doppie da 220 V per l'alimentazione di computer e telefoni cellulari. La vettura semipilota ospita un'area famiglia con panche per bambini e una zona multifunzionale adatta al trasporto di biciclette, sci e bagagli ingombranti. Sempre nella vettura semipilota, un sistema di elevazione bilaterale consente un agevole accesso anche ai passeggeri in carrozzella. Nella stessa vettura sono state installate due postazioni equipaggiate per il trasporto di viaggiatori a ridotta mobilità (di cui una dotata di aggancio per carrozzella) e una toilette appositamente attrezzata. Il nuovo treno è poi dotato di una serie di dispositivi informativi, sonori e tattili (pulsantiere con scritte in Braille), che offrono ai passeggeri non udenti e non vedenti la possibilità di viaggiare in autonomia. «Il nuovo treno – ha concluso Roberto Testore – potrà trasportare fino a 842 passeggeri e raggiungere una velocità massima di 160 km/h. Con questo treno ad alta capacità si vuole soddisfare la crescente domanda di mobilità locale nelle tratte maggiormente frequentate assicurando, allo stesso tempo, comfort e buone prestazioni». Il treno, realizzato con materiali riciclabili, garantisce un impatto ambientale contenuto. Inoltre, l'adozione di moderne soluzioni di isolamento termo-acustico e l'utilizzo di pannelli fonoassorbenti consentono di raggiungere elevati standard di silenziosità sia interna che esterna. Doppi impianti elettrici e di condizionamento assicurano alte garanzie di mantenimento delle condizioni di esercizio e di clima. «Siamo orgogliosi di questo progetto che ha visto un Consorzio tutto italiano affermarsi su competitors internazionali di altissimo livello» - ha commentato Mario De Beni, Presidente del Consorzio Corifer. «Le nuove carrozze sono una sintesi di innovazione, design e personalità che bene esprime il nostro approccio al mercato».  
   
   
CHI PARTE CON MOBY, E’ ASSICURATO FILO DIRETTO! DA OGGI TUTTI I BIGLIETTI MOBY INCLUDONO LA POLIZZA VIAGGI AMIASSISTANCE E CON SOLI 9 EURO IN PIÙ È POSSIBILE PROTEGGERSI IN CASO DI ANNULLAMENTO DEL VIAGGIO  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - Da oggi viaggiare con le navi Moby è ancora più comodo e sicuro. Grazie alla partnership con Ami Assistance, società del Gruppo Filo diretto leader nel settore dell’assistenza turistica, tutti i passeggeri sono coperti da una polizza viaggi e con soli 9 euro in più, possono acquistare una polizza di annullamento viaggio e prenotare senza preoccupazioni. Moby, ha scelto di fornire a chi acquista un biglietto per una qualsiasi destinazione, una copertura assicurativa completa ed affidabile, per garantire viaggi ancora più tranquilli. Consulenza medica telefonica, trasporto sanitario organizzato, rimborso delle spese mediche e assistenza al veicolo (che comprende il soccorso stradale e l’auto sostitutiva in caso di furto o guasto), con la polizza viaggio Ami Assistance tutti i passeggeri hanno la possibilità di usufruire degli innovativi servizi di assistenza garantiti 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, dalla Centrale Operativa Filo diretto. Inoltre, tutti coloro che scelgono di viaggiare con Moby possono mettersi al riparo da imprevisti e prenotare senza preoccupazioni. Insieme al biglietto, infatti, viene offerta la possibilità di acquistare, al prezzo di soli 9 euro in più, la vantaggiosa polizza di annullamento Ami Assistance che consente di ottenere il rimborso delle penali nel caso in cui il cliente sia costretto a cancellare il viaggio prenotato. Qualora, invece, il passeggero sia impossibilitato a raggiungere la propria destinazione a causa di un infortunio, una malattia, un incidente, danni alla propria casa o per un altro motivo previsto nella polizza visionabile sul sito www.Moby.it, potrà annullare il viaggio senza perdere il costo di acquisto del biglietto. Nata dall’esigenza di fornire alla clientela non solo un servizio in più, ma un’ulteriore possibilità di cautelare i propri acquisti, la polizza annullamento, proposta da Moby in occasione del lancio del nuovo tariffario 2005 a dicembre, sta già avendo notevoli riscontri. E’ infatti apprezzata in modo particolare da coloro che stanno prenotando offerte speciali normalmente non rimborsabili. Grazie all’acquisto della polizza, difatti, tutte le tariffe speciali (incluse le pex e l’offerta di tariffe auto a 1 €) in presenza delle cause di annullamento sopracitate, diventano rimborsabili.  
   
   
IL SETTORE DEL TRASPORTO SU STRADA PRESENTA L'AGENDA DI RICERCA STRATEGICA  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Il 2 febbraio è stata consegnata alla Commissione europea l'agenda di ricerca strategica per il settore del trasporto su strada. I rappresentanti di tutti gli operatori del settore, in collaborazione con l'Ertrac (European Road Transport Research Advisory Council), hanno individuato quattro priorità per la futura ricerca: maggiore mobilità, sicurezza ed efficienza, ambiente, progettazione di sistemi di produzione competitivi. Come hanno commentato vari oratori intervenuti alla manifestazione organizzata in occasione della consegna dell'agenda, governi e settori della società in Europa hanno riconosciuto la necessità di limitare la crescita del trasporto su strada, soprattutto per motivi ambientali. Il passaggio ad altri mezzi di trasporto avviene però lentamente, e sono quindi necessarie ulteriori ricerche nel settore del trasporto di superficie per minimizzare l'impatto sull'ambiente e aumentare al contempo sicurezza ed efficienza. L'agenda di ricerca strategica indica come il settore del trasporto su strada potrà conseguire gli obiettivi del documento 2020 Vision, presentato nel 2004. 'Abbiamo bisogno di una visione più ricca. Invece di affrontare i problemi quando si presentano, dobbiamo riflettere su dove vogliamo andare', ha detto Claude van Rooten, direttore generale del centro belga di ricerca stradale e vicepresidente del Fehrl, che riunisce i centri nazionali di ricerca stradale in Europa. Il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik era rappresentato dal suo capo di gabinetto Peter Dröll, che ha commentato la positiva impressione del commissario per la rapidità con cui l'Ertrac ha approntato l'agenda di ricerca strategica, dopo l'adozione del documento 2020 Vision. Rudi Kunze, presidente dell'Ertrac, ha riconosciuto che l'agenda costituisce una pietra miliare. Quando l'Ertrac venne creata nel 2003 'ci si domandava se saremmo stati capaci di lavorare assieme', ha ammesso Kunze, sottolineando che i membri del consiglio avevano culture, interessi e paradigmi diversi. Ma le sfide (ambiente, sicurezza, fonti energetiche) erano immense, e nessun gruppo di operatori avrebbe potuto affrontarle da solo, ha sottolineato Kunze. E alla fine tutti gli operatori erano stati capaci di arrivare a un accordo. Kunze ha ribadito l'importanza del partenariato quando ha parlato dell'idrogeno come fonte di alimentazione dei veicoli. Nessuno costruirà auto all'idrogeno senza una rete di stazioni di rifornimento, e nessuno costruirà una rete di stazioni di rifornimento senza veicoli che le usino. Kunze l'ha definita la tipica situazione 'dell'uovo e la gallina', che può essere risolta solo con la collaborazione. Non tutti i presenti erano però entusiasti sull'uso di fonti di energia alternativa. Wilhelm Bonse-geuking, vicepresidente di Bp Europe, ha chiarito che 'l'industria petrolifera è pronta ed è in grado di svolgere un ruolo essenziale' per far fronte alle sfide nel settore del trasporto, ed ha ammesso che l'industria non può contare solo sul petrolio, ma deve anche studiare l'uso di energie rinnovabili. Ma 'il nostro mondo è irrequieto. Il futuro ci riserva senza dubbio cambiamenti imprevedibili e non possiamo permetterci di scommettere troppo presto', ha segnalato ai partecipanti. Se vi sono molte incertezze, vi sono però anche alcune certezze, ha aggiunto: 'nel futuro prevedibile, i combustibili liquidi continueranno ad essere la principale fonte di energia'. Interrogato sulla possibilità di combustibili biodiesel e vegetali, Bonse-geuking ha detto: 'Dobbiamo pensare a quanto queste alternative sono concorrenziali. Qualcuno deve pagare tutto questo. Hanno una piccola nicchia di mercato, ma dobbiamo considerare le conseguenze, e alcune non sono per niente incoraggianti'. Peter Dröll si è mostrato più ottimista, e ha dichiarato che se l'intero processo può essere organizzato in modo corretto, si può pensare a un'altra agenda di ricerca strategica. Da più parti è stato sollecitato un maggior sostegno dell'Ue alla ricerca del trasporto su strada. Ivan Hodac, segretario generale dell'Acea (l'associazione europea dei costruttori di automobili), ha chiesto che nel Settimo programma quadro (7Pq) venga incluso un programma preciso per il trasporto su strada, e Dröll ha parlato di maggiori fondi dell'Ue per la ricerca nel settore. Il bilancio dell'Ue rappresenta appena il 6% della spesa pubblica per la R&s (Ricerca e sviluppo) in Europa, ha detto. Si tratta di una somma inferiore al bilancio della Daimler Chrysler. E quand'anche venisse raddoppiato, il bilancio dell'Ue sarebbe comunque inferiore a quello della Daimler Chrysler e della Volkswagen messi insieme. Per ulteriori dettagli sull'Ertrac: http://www.Ertrac.org  
   
   
“VIMERCATE CITTA’ CICLABILE”: COMUNE E CITTADINI PROGETTANO INSIEME GRANDE SUCCESSO PER IL CONVEGNO, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA L’ASPETTO PARTECIPATIVO  
 
Vimercate, 9 febbraio 2005 - Non un progetto calato dall’alto, ma un lavoro d’equipe, uno sforzo collettivo in cui cittadini e pubblica amministrazione pensano, insieme, alla realizzazione di una città a misura di ciclista. Sabato 5 febbraio il Comune di Vimercate ha chiamato cittadini, associazioni e imprese a esprimersi su come e dove vorrebbero i percorsi ciclabili in città, presentando la mappa di rete ciclabile cittadina continua elaborata da due gruppi di lavoro comunali. Lo ha fatto con Vimercate Città Ciclabile, un convegno ospitato dall’auditorium della Biblioteca civica, organizzato dall’Ufficio Ecologia e dall’Ufficio Stampa del Comune di Vimercate e inserito nel progetto pilota Mobilità Sostenibile dell’Agenda 21 cittadina. La parte fondamentale di questa iniziativa era, nelle intenzioni dei promotori, quella partecipativa. Il coinvolgimento diretto, nella progettazione dei percorsi ciclabili, di coloro che, in gergo partecipativo, sono definiti portatori di interessi. In questo caso, i cittadini e l’Amministrazione comunale vimercatesi. Ciò che è stato fatto, a livello sovracomunale, con i tavoli di lavoro organizzati lo scorso autunno dai Comuni che compongono il Coordinamento di Agenda 21 Vimercatese-trezzese, un territorio di circa 116 chilometri quadrati che raccoglie oltre 200mila potenziali ciclisti. E proprio l’aspetto partecipativo del convegno di sabato 5 febbraio è stato quello che ha registrato il successo maggiore. I cittadini intervenuti, quasi un centinaio, hanno trovato, appese sulle pareti dell’auditorium, le mappe delle piste ciclabili disegnate dai tecnici comunali nei quartieri di Vimercate. Gli organizzatori hanno fornito loro penna e post it, sui quali riportare i loro consigli, le loro proposte per la realizzazione di una rete ciclabile cittadina continua. Questi appunti, durante gli interventi dei vari relatori, sono stati attaccati alle mappe. Al termine della mattinata, le cartine con le piste ciclabili di Vimercate erano ricoperte dai suggerimenti, dalle critiche e dai progetti dei cittadini: segno concreto, tangibile del metodo partecipativo su cui si fonda il progetto Vimercate Città Ciclabile. Particolarmente significativa, sempre per quanto riguarda la partecipazione, è stata la presenza degli studenti dell’Istituto di Istruzione superiore Floriani di Vimercate. Una presenza attiva, che testimonia la sensibilità delle giovani generazioni ai temi della mobilità sostenibile. Il convegno è stato aperto alle 9.30 dal saluto iniziale dell’assessore vimercatese all’ambiente e sviluppo sostenibile, Claudio Corno, cui è seguita la relazione del dott. Walter Bossi, responsabile del Settore Ecologia del Comune di Vimercate, che ha parlato di Ciclabilità a Vimercate e nel Vimercatese, presentando i risultati del questionario Vimercate Città Ciclabile, proposto ai cittadini la scorsa primavera. Hanno risposto più di 500 persone: un altro grande successo della politica della partecipazione. La bicicletta, dai dati emersi da questo sondaggio, risulta il mezzo di trasporto più utilizzato per il tempo libero (ha risposto così il 47 per cento degli intervistati), mentre la percentuale di chi se ne serve per andare al lavoro scende al 18 per cento. L’ostacolo maggiore a un uso più frequente delle due ruote è individuato nella carenza di piste ciclabili (92 per cento), mentre guida scorretta degli automobilisti, auto in sosta vietata e l’attraversamento degli incroci sono problemi segnalati dal 70 per cento del campione. Dai cittadini che hanno risposto al questionario è giunta la richiesta immediata di una maggiore continuità della rete ciclabile (93 per cento) e portabiciclette più diffusi sul territorio. Sulla base di questi risultati, i due gruppi di lavoro costituiti all’interno del Comune (Gruppo Rete e Gruppo Iniziative) nell’ambito del progetto hanno formulato l’ipotesi di una rete ciclabile continua e hanno organizzato una serie di appuntamenti per la promozione della cultura della ciclabilità, a partire da questo convegno. Non mancano, in ogni caso, le iniziative più concrete, come la creazione di una rete di riparatori di biciclette, a cui possa fare riferimento chi usa le due ruote, e la progettazione di nuove rastrelliere portabiciclette. Da Vimercate, lo sguardo si è allargato all’Europa, alla scoperta delle esperienze di ciclabilità fatte da altri Paesi del Vecchio Continente. Walter Bossi ha presentato il prezioso lavoro svolto dal dottor Giovanni Guzzi, geologo ed esperto di tematiche ambientali del Settore Pianificazione del Territorio del Comune di Vimercate, che ha documentato, attraverso una serie di diapositive, il modo in cui la mobilità sostenibile viene affrontata in Francia, Svizzera, Germania e Austria: un utile confronto con la nostra realtà, che ha riguardato modalità di tutela, valorizzazione e promozione della bicicletta. Vittorio De Biasi, comandante del Corpo di Polizia Locale del Comune di Vimercate, ha parlato di Percorsi sicuri casa-scuola. Il senso del nostro lavoro –ha spiegato il comandante- è racchiuso nel logo di Vimercate Città Ciclabile: i monumenti (in questo caso, il medievale Ponte di San Rocco, nda) sono i luoghi da tutelare, il ciclista è l’utenza debole: tutelando l’uno, si riesce a preservare anche l’altro dall’aggressione delle automobili e, quindi, dell’inquinamento. La ciclabilità, pertanto, vista non come semplice passatempo per pochi coraggiosi appassionati, ma come vero e proprio strumento di mobilità sostenibile, di tutela dell’ambiente. De Biasi ha poi illustrato il progetto di percorsi casa-scuola, presentandolo come primo esempio di educazione, anche dell’adulto: il genitore, trasformato da automobilista a pedone, riesce a cogliere i pericoli e gli eccessi delle quattro ruote. Il comandante ha infine affrontato il problema delle biciclette nei sensi unici, emerso anche nei questionari sottoposti ai cittadini: la bicicletta, ha chiarito De Biasi, è un veicolo e, come tale, non può sottrarsi alle norme del Codice della strada. Oltre all’assessore Corno, al convegno erano presenti anche Giuseppe Motta, assessore rispettivamente allo Sport e ai Lavori pubblici, e i rappresentanti dei settori del Comune di Vimercate maggiormente coinvolti in questa iniziativa: Gestione e Pianificazione del territorio, Ecologia, Comunicazione. Presenze che, come ha sottolineato il sindaco Enrico Brambilla in chiusura dei lavori, testimoniano che questo progetto è caro e condiviso da tutta la struttura comunale. Il primo cittadino di Vimercate ha poi ricordato come, anche attraverso questo evento, si stia passando da un’attività episodica a un approccio più sistematico del tema della mobilità sostenibile, a una maggiore progettualità che però necessita un’ulteriore concretezza. La presenza, questa mattina, degli allievi dell’Istituto Floriani è molto incoraggiante –ha detto Brambilla-. Siamo presenti in tanti, ma ricordiamoci che purtroppo siamo ancora profeti controcorrente: la maggioranza è fuori e si muove sulle quattro ruote. Questa consapevolezza non deve però diventare motivo di rinuncia, perché il cammino che abbiamo intrapreso è un processo irreversibile. Non si può tornare indietro. Non si può rinunciare a tracciare una via di tutela all’ambiente. Questa amministrazione ha davanti a sé ancora un anno di lavoro. Spero di ritrovare tutti qui, tra un anno, a tirare le fila del lavoro svolto insieme. Alla soddisfazione del sindaco e dei partecipanti si sono aggiunti i sinceri complimenti di Giampiero Spagnolo, della Federazione Italiana Amici della bicicletta di Milano: Compito degli amministratori, ha detto, è promuovere sicurezza e libertà. Parlava dei ciclisti, che devono essere liberi di girare sulle due ruote per le proprie città, senza rischiare la vita. Il tema della sicurezza è ritornato anche nel dibattito pubblico seguito agli interventi, moderato da Diego Fasano, giornalista dell’Ufficio Stampa comunale. Molti dei cittadini presenti, infatti, hanno sottolineato la necessità di una maggiore tutela per i ragazzi che vogliono raggiungere le scuole in bicicletta, magari incrementando la presenza degli agenti di Polizia locale nei pressi degli istituti scolastici. Più tutela è stata chiesta anche per gli anziani, che spesso raggiungono in bicicletta i loro luoghi di ritrovo o i supermercati, magari limitando la velocità per le macchine a 30 chilometri all’ora nei centri abitati. Tra le tante proposte emerse durante la discussione, una è già stata recepita dall’Amministrazione comunale vimercatese: la pista ciclabile che collegherà il quartiere Torri Bianche al resto della città, ha promesso il sindaco, dovrebbe partire la prossima primavera. Il dibattito, altro grande momento partecipativo dell’evento di sabato, ha ancora una volta messo in luce la grande sensibilità dei cittadini nei confronti della ciclabilità e della mobilità sostenibile. Uno dei presenti si è addirittura dichiarato commosso per la grande capacità progettuale messa in campo dal Comune in questo convegno: È necessario però –ha esortato il cittadino- agire subito, partendo dalle cose più semplici ed economiche, perché non si affievolisca questa sensibilità. Sensibilità, però, fa rima con spontaneità: non si può obbligare qualcuno ad avvertire un problema che non sente, verso cui si mostra sordo. Molti cittadini, non a caso, hanno sottolineato che andare in bici è ancora una questione di educazione personale. La pubblica amministrazione allora, sempre stando ai consigli del partecipanti, può agire su due piani. Uno più concreto: il lavoro, gli interventi per eliminare ciò che ancora impedisce a molte persone di fare un giro in bicicletta in totale tranquillità. L’altro ambito è meno immediato, ma ugualmente fondamentale. È quello della comunicazione, che può e deve essere strumento di maggiore informazione sui temi della ciclabilità. E, ovviamente, di partecipazione.  
   
   
APRE IL BANDO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Brescia, 9 febbraio 2005 - "Un'alternativa importante, nella quale come istituzione crediamo in maniera convinta". Queste le parole con le quali l’Assessore provinciale all’agricoltura della provincia di Brescia, Mariastella Gelmini, ha annunciato l'apertura del nuovo bando finalizzato a incentivare lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, cosi come previsto dal D.g.r. N. 19861 del 16.12.2004. Le aziende interessate possono quindi accedere agli incentivi per l ‘attuazione di progetti finalizzati alla produzione di energia mediante l'utilizzo di fonti alternative. "L'attuale situazione energetica rende l'approfondimento della conoscenza delle alternative energetiche un discorso non più rinviabile - spiega l'assessore -. In questo campo l'agricoltura può giocare un ruolo senza dubbio di primo piano, ponendosi da una parte come garante della tutela dell'ambiente sviluppando d'altro canto nuove ed interessanti opportunità di reddito". Le domande possono essere presentate dalle imprese agricole singole e associate titolari di partita Iva, iscritte presso la camera di Commercio, o dalle imprese di produzione e trasformazione nel settore energetico che aderiscono a progetti di filiera. Le tipologie di intervento prese in considerazione per eventuali finanziamenti saranno gli impianti termici alimentati a biomasse vegetale, gli interventi di contenimento dei consumi energetici nelle aziende agricole,gli interventi di contenimento dei consumi di energia nella climatizzazione delle serre e gli impianti di sfruttamento biogas nelle aziende agricole. Tutte esperienze che in provincia di Brescia sono già state avviate in fase sperimentale, spesso con impianti e progetti realmente all'avanguardia. Ci sono quindi tutte le carte in regola perchè questi importanti incentivi possano portare ad un nuovo, ulteriore sviluppo di questa ricerca. Gli interventi pubblici saranno strutturati sia sul contributo in conto capitale che sul concorso regionale nel pagamento degli interessi sui mutui decennali con abbuono di quota parte del capitale mutuato. Il sostegno agli investimenti è concesso ai beneficiari che, al momento della domanda, garantiscono due condizioni fondamentali: capacità professionale dell’imprenditore, e rispetto delle normative in materia di ambiente, igiene e benessere degli animali Le domande devono essere presentate presso l ‘ Assessorato Agricoltura Villa Barboglio Viale Bornata n. 65 – Brescia entro le ore 16,30 del 10 Marzo 2005.  
   
   
IMMINENTE PRESENTAZIONE A BRUXELLES DI UN CALENDARIO PER I SISTEMI TERMICI A CONCENTRAZIONE SOLARE  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Il 24 febbraio verranno presentati a Bruxelles i risultati del progetto Ecostar (European concentrated solar thermal road-mapping). Numerose differenti tecnologie per 'concentrare l'energia solare' sono attualmente in fase di prima commercializzazione in Europa, ma per poter arrivare a costi concorrenziali sono necessarie altre ricerche. Nel corso della riunione verrà presentato un calendario con la ricerca ancora necessaria, messo a punto dal consorzio del progetto. http://www.Europa.nrw.de/index.php?mapid=257  
   
   
FOGLI FLESSIBILI E PIASTRELLE PER ILLUMINAZIONE AD ALTA EFFICIENZA: CON OLLA ARRIVA LA LUCE DEL FUTURO  
 
 Milano, 9 febbraio 2005 - Grazie ad Olla, un progetto integrato europeo, nato dalla collaborazione fra 24 Centri di ricerca pubblici, Università e Partner Industriali, sarà possibile realizzare tecnologie di illuminazione innovative basate sull’uso di moduli piatti. Determinante il contributo dell’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del Cnr di Bologna (Isof-cnr) e del Laboratorio Nazionale di nanotecnologie dell’Infm di Lecce Elevata luminosità con basso consumo di energia. E’ questo l’obiettivo che si pone il progetto Olla, Organic high brightness emitting diodes for Ict & Lighting Applications, con la realizzazione di sistemi di illuminazione innovativi basati su Oled, Organic Light-emitting Diodes. Si tratta di fogli flessibili e piastrelle da utilizzare per illuminazione ad alta efficienza che, entro il 2008, dopo un’adeguata messa a punto, potranno sostituire gli attuali sistemi in uso. Gli Oled sono dispositivi che stanno rivoluzionando il mondo delle sorgenti luminose. In particolare, stanno mostrando grandi potenzialità per lo sviluppo di moduli solidi piatti e flessibili (fogli) o piastrelle, che oltre ad illuminare potranno anche arredare, una tendenza in prossima affermazione in tutto il mondo. “Il nostro contributo consiste nel creare e studiare innovativi composti di base per gli Oled, cioè le molecole che emettono luce – spiega Nicola Armaroli, ricercatore dell’Isof-cnr. La nostra ricerca, determinante per l’intero progetto, produrrà molecole con caratteristiche tali da rendere competitivo l’utilizzo dei moduli Oled, rispetto ai sistemi di illuminazione attualmente in uso. La tecnologia che stiamo sviluppando promette di realizzare massicci risparmi energetici su scala continentale e la conseguente riduzione delle immissioni di gas ad effetto serra, grazie al fatto che i dispositivi Oled possono raggiungere elevate efficienze operative”. Tali materiali potranno emettere luce a colori variabili a piacere: luce diffusa multicolore o bianca, per l’illuminazione domestica o per ambienti speciali quali musei o sale esposizioni. Gli obiettivi sono ambiziosi. “Vogliamo ottenere prodotti con un tempo di vita di almeno 10.000 ore, 10 volte superiore alla durata di una lampada ad incandescenza standard, e un’efficienza di 50 lumen per Watt”- afferma Peter Visser di Philips, project manager di Olla. Parzialmente finanziato nell’ambito del 6° Programma Quadro di Ricerca dell’Unione Europea, “ questo progetto completa il panorama di iniziative a livello mondiale, con quello della Next-generation-lighting Initiative negli Usa e del Lighting21 in Giappone” - conclude Dietrich Bertram, di Philips, coordinatore tecnico di Olla, “e integra i migliori centri di ricerca europei per tutti gli aspetti di questa tecnologia innovativa”. Per informazioni: Nicola Armaroli, Cnr-isof, Bologna tel. 051 639 9820\9770, armaroli@isof.Cnr.it ; Robert Blyth, Infm-nnl Lecce, 0832 298 218, rob.Blyth@unile.it Homepage di Olla: www.Olla-project.org  
   
   
ENEL OLTRE 100.000 CLIENTI SCELGONO LE NUOVE TARIFFE  
 
Roma, 9 febbraio 2005 – Sono 103mila i clienti Enel che, ad oggi, hanno deciso di aderire a una delle nuove tariffe Sera, Weekend e Due, che consentono un “taglio” della bolletta fino all’8% all’anno, a fronte soltanto di una piccola modifica delle proprie abitudini di consumo. Così, a una sola settimana dal lancio televisivo degli spot, 63mila clienti hanno scelto di aderire a Sera e Weekend, e 40mila alla nuova Due. A seconda dei consumi e dell´offerta prescelta, le nuove tariffe consentono un risparmio annuo da 10 a 80 Euro. In particolare, con Sera e Weekend, destinate soprattutto a famiglie con consumi annui di almeno 2.640 kWh (che corrispondono a una bolletta media di 55 euro a bimestre), per ottenere lo sconto basta concentrare almeno il 26% dei propri consumi nelle ore che vanno dalle 19 all´ una per Sera, o nell´intero fine settimana per la tariffa Weekend. In pratica si tratta di spostare a dopo le 19 o al sabato e domenica l’uso di elettrodomestici come la lavatrice o la lavastoviglie. Con Due, destinata soprattutto alle seconde case o alle famiglie con consumi più elevati (potenze da 4,5 kW a 15 kW), il risparmio si ottiene concentrando il 57% dei consumi nelle ore che vanno dalle 20 alle 7 del mattino dal lunedì al venerdì e durante l´intero fine settimana. Tutte e tre le tariffe offrono lo stesso sconto anche nei giorni di festività nazionale e non prevedono alcuna “penalizzazione” per il cliente che, in un determinato bimestre, non riuscisse a raggiungere la soglia minima richiesta di consumi in “fascia blu” (cioè quella scontata): in questo caso sarà, infatti, applicata l’abituale tariffa stabilita dall’Autorità per i vari tipi di contratto. A partire dal mese di aprile, saranno poi disponibili le tariffe Una - forfait, dedicata ai clienti residenti e non residenti con bassi consumi, e Agosto, tariffa studiata per risparmiare sulla bolletta della casa delle vacanze.Grazie al contatore elettronico, che distingue orari, giorni e mesi dei consumi di elettricità, milioni di famiglie italiane, senza alcun costo di attivazione e senza pagare nemmeno l’imposta di bollo di 11 euro, possono quindi scegliere tra diverse opzioni tariffarie che premiano i clienti per un uso più intelligente dell’energia elettrica, indirizzando i consumi nelle ore di minor costo. Basta porre attenzione all’uso dei principali elettrodomestici per risparmiare e allo stesso tempo dare un contributo al miglior funzionamento del sistema elettrico nazionale, riducendo i consumi nelle ore di punta. I clienti che possono aderire alle nuove tariffe sono quelli ai quali è già stato installato il contatore elettronico e che hanno ricevuto comunicazione nella prima pagina della bolletta dell’avvio della telelettura bimestrale: circa 8 milioni a febbraio, ma cresceranno al ritmo di due milioni al mese. Entro la fine del 2005 la Società, che ha già installato circa 22 milioni di contatori elettronici, completerà la sostituzione dei contatori a tutti i suoi 30 milioni di clienti ed estenderà progressivamente il sistema di telelettura bimestrale alla totalità della sua clientela. Per scegliere l’offerta più adatta ai propri consumi e alle proprie abitudini è sufficiente: chiamare il numero verde 800 900 800, collegarsi a www.Prontoenel.it, raggiungere lo sportello Quienel più vicino (la lista dei Quienel è disponibile sempre sul sito www.Prontoenel.it). E’ possibile essere informati dell’attivazione della nuova tariffa anche con un sms, direttamente sul proprio cellulare o con una e-mail al proprio indirizzo di posta elettronica.  
   
   
SVILUPPI TECNOLOGICI NEL RICICLAGGIO DELLA CARTA  
 
Bruxelles, 9 febbraio 2005 - Il 19 e 20 maggio si svolgerà a Barcellona un simposio internazionale sugli sviluppi tecnologici nel riciclaggio della carta. Tre gli argomenti affrontati nel simposio: dalla carta usata alla carta riciclata; dalla carta usata alle fibre riciclate; contribuire allo sviluppo sostenibile. Per ciascuna delle aree citate, verranno discussi gli sviluppi tecnologici in grado di migliorare tasso di recupero, qualità, efficienza e raccolta, e di ridurre il consumo della carta. Http://www.ipe.es  
   
   
GIORNATA DI STUDIO: "RISCHIO IDRAULICO-GEOLOGICO IN AMBIENTE COSTIERO. RICERCA SCIENTIFICA E OPERE DI PREVENZIONE"  
 
Roma, 9 febbraio 2005 - Si svolge iggu presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, via del Pozzetto (Piazza San Silvestro), 158 una giornata di studio sul tema "Rischio idraulico-geologico in ambiente costiero. Ricerca scientifica e opere di prevenzione" Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, considerati i recenti drammatici eventi avvenuti nel Sud Est asiatico e la vulnerabilità mostrata in numerose occasioni dalle coste italiane, promuove, di intesa con l'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, il Gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche (Gndci) e il Comitato di parlamentari per l'innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile (Copit), una giornata di studio su: "Rischio idraulico-geologico in ambiente costiero. Ricerca scientifica e opere di prevenzione" che si terrà a Roma, il 9 febbraio, alle ore 9.30, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, via del Pozzetto (Piazza San Silvestro), 158. I principali argomenti trattati ai quali il Consiglio nazionale delle ricerche, sia attraverso l'attività di propri organi sia coordinando la ricerca di Unità operative di molte università italiane e straniere, ha rivolto una notevole attenzione, saranno: l'erosione e l'instabilità dei versanti, gli allagamenti diretti e indiretti dovuti all'interazione del mare con le foci fluviali, la valutazione del rischio di mareggiate, la realizzazione di mappe di allagamento con determinata probabilità di accadimento, gli strumenti di previsione e le misure di prevenzione. La giornata di studio ha, inoltre, lo scopo di presentare al Governo e alle forze politiche un programma di azioni sia scientifiche sia legislative al fine di potenziare le attività accademiche e di ricerca per la difesa dal rischio idrogeologico del territorio italiano con particolare riferimento alla fascia costiera. All'incontro interverranno, tra gli altri, l'On. Altero Matteoli, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Lucio Ubertini, direttore dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi), Enrico Marchi, Accademia Nazionale dei Lincei, On. Mario Tassone, vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per informazioni: prof. Lucio Ubertini, Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr tel. 075/5014411-5014402  
   
   
GESTIONE DEI BACINI FLUVIALI  
 
Barcellona, 9 febbraio 2005 - Il 19 e 20 maggio si svolgerà a Budapest una conferenza sulla gestione dei bacini fluviali e i progressi verso l'applicazione della direttiva quadro dell'Ue sulle acque. È prevista la partecipazione di rappresentanti delle organizzazioni di ricerca; la conferenza esaminerà i recenti progressi, indicherà le ultime esperienze, e individuerà i problemi che potrebbero insorgere nella messa in atto della direttiva. Http://www.riverbasinmanagement2005.com  
   
   
UN INTERVENTO SEMPLICE E GENIALE PUÒ RIDAR VITA AL LAGO TRASIMENO  
 
Roma, 9 febbrraio 2005 - Il Trasimeno è il lago più antico d’Italia. La sua origine risale a circa 1 milione e 700 mila anni fa. Questo grande specchio d’acqua, il più esteso dell’Italia peninsulare, è considerato una delle zone umide italiane di maggior interesse a livello internazionale. E’, infatti, un grandissimo lago laminare, presenta cioè una enorme superficie a fronte di un’altezza media molto ridotta: può essere ritenuto un vero e proprio unicum a livello mondiale. La sua rigogliosa vegetazione emersa e sommersa costituisce ancora un ambiente idoneo alla vita di numerose specie ittiche e di una popolazione notevolissima di uccelli acquatici svernanti e di passo. A queste caratteristiche naturali si aggiungono quelle storico-artistiche legate ai caratteristici centri abitati che si specchiano nelle sue acque e ai luoghi di una delle più memorabili battaglie dell’antichità, in cui i Romani furono sgominati da Annibale nel 217 a.C. Eppure questa oasi, costituita a parco regionale, ha perduto ormai da alcuni anni il suo delicato equilibrio: il livello delle acque è calato notevolmente trascinando il lago verso le condizioni di palude e mettendo in seria difficoltà l’economia turistica dell’intero comprensorio. Il Trasimeno non avendo un immissario e un emissario naturali è soggetto nel tempo a significative oscillazioni di livello, in rapporto soprattutto al variare della quantità media delle precipitazioni. Attualmente la sua profondità massima non raggiunge i 5 metri a fronte di una superficie di 120 kmq. Altre fasi di abbassamento di livello sono state conosciute dal lago nel corso dell’Età del Bronzo, in quella Etrusco-romana e nelle fasi centrali del Medioevo. Dopo un prolungato periodo caratterizzato da abbonanti precipitazioni e quindi da notevoli piene (secc.Xv-xix), a seguito della costruzione del nuovo emissario nel 1898 e di mancati o inefficienti interventi di riequilibrio, il lago è sceso nuovamente di livello, con picchi notevoli verso il basso in concomitanza con serie di annate particolarmente secche. Inoltre, con la fine della mezzadria e con la progressiva meccanizzazione dell’agricoltura, è stata ridotta e disarticolata la rete capillare dei canali di scolo, un tempo presente nei terreni privati intorno al lago, e sono aumentati notevolmente i prelievi d’acqua per l’agricoltura sia dal bacino, con la perforazione di pozzi sempre più profondi e numerosi, che direttamente dallo specchio d’acqua. Il bilancio idrologico del lago, considerata anche l’elevata evapo-traspirazione, è andato così in rosso: le perdite sono state superiori agli apporti. A partire dal 1989 il livello del Trasimeno è sceso sotto la soglia del nuovo emissario (m.257,50 s.L.m.) raggiungendo il livello minimo nell’ottobre del 2003 con una misura di -201 cm rispetto alla quota media. Secondo gli esperti, senza interventi correttivi il Trasimeno rischia di non superare indenne l’attuale crisi. Per di più, il lago ha conosciuto negli ultimi anni un aumento notevole della temperatura delle acque nel periodo estivo ed una riduzione della pesca professionale. E’ stata vietata, in alcuni ambiti, la balneazione e lo scorso anno se è avuta una morìa di germani reali. Da alcuni anni sono state riscontrate nell’estate inoltrata anche difficoltà di navigazione per le motonavi che raggiungono le due più grandi isole del lago: la Polvere e la Maggiore. E’ facile comprendere l’impatto negativo che questa situazione crea sul turismo e sull’ecosistema lacustre. Una soluzione di pronto intervento semplice ma di grande efficacia è stata messa a punto dal Prof. Carlo Cattuto, dall’Ing. Oscar Zucchini e da Ermanno Gambini. Secondo questo progetto - che ha incontrato il favore delle autorità locali - per ricondurre in tempi brevi il Trasimeno a caratteristiche lacustri è necessario: procedere alla individuazione e soluzione delle cause endogene della crisi, non utilizzare più per l’irrigazione le acque del Trasimeno sostituendole con quelle provenienti dai bacini di Montedoglio sul fiume Tevere e di Valfabbrica sul fiume Chiascio e ampliare ulteriormente la superficie scolante con acque non molto dissimili da quelle degli attuali affluenti del lago. Questa possibilità è offerta dal contiguo bacino del torrente Caina: il suo collegamento al Trasimeno può essere ottenuto, in modo molto semplice, rapido ed economico, utilizzando il canale a cielo aperto e il cunicolo dell’emissario di S. Savino. Il progetto di massima prevede: la realizzazione di un invaso artificiale, scavato entro i depositi alluvionali rilevati a valle della confluenza tra i corsi d’acqua indicati; l’istallazione, nella stessa area, di una stazione di pompaggio e relativa cabina elettrica; la posa di una tubazione interrata nel fondo dell’alveo dell’emissario; l’esecuzione di un bacino, con chiusa mobile, che consenta lo scorrimento in contropendenza delle acque attraverso la galleria dell’emissario e quindi, per caduta, il deflusso nel lago. Questo studio innovativo presenta straordinari vantaggi nella soluzione della crisi del lago Trasimeno: economicità, i costi (€ 6.400.000,00) sono molto più bassi rispetto a quelli ipotizzati da altre soluzioni; anche i costi di gestione annuale (€ 330.000,00) sono estremamente contenuti; semplicità di esecuzione. Si utilizza un tracciato già esistente di circa 7 km complessivi, con tubazione interrata e modesti espropri; velocità di realizzazione, (8-9 mesi) e quindi risposta a breve termine a un grave problema contingente; basso impatto: la tubazione che trasferisce l’acqua al lago verrà interrata sotto l’alveo dell’esistente emissario; invasività nulla: le sezioni di scorrimento dell’emissario, sia a cielo aperto che in galleria, rimarranno invariate e invariato rimarrà il loro utilizzo; caratteristiche chimico-fisiche: le acque immesse sono molto simili a quelle del lago dal momento che il bacino del torrente Caina è costituito dallo stesso tipo di rocce e che le temperature medie annue sono le stesse del bacino del Trasimeno; utilità del bacino di raccolta delle acque anche per altri usi (irrigazione, prelievo antincendio, ecc.). Consumi limitati di energia elettrica per la stazione di pompaggio; compatibilità del progetto descritto con qualsiasi altra soluzione prospettata e/o progettata e/o ipotizzata dagli Enti preposti. “Il progetto – commentano gli autori dell’intervento proposto - non è alternativo o in concorrenza con quelli da tempo avanzati, ma si propone come intervento di “pronto soccorso” in grado di fornire, in tempi brevi e a costi decisamente contenuti, un congruo apporto idrico al Lago Trasimeno potrebbe configurarsi come “primo stralcio” per la realizzazione del progetto di adduzione delle acque del fiume Chiascio e la sua rapida attuazione ridarebbe fiducia all’economia turistica del lago Trasimeno, molto spesso disorientata dal susseguirsi di progetti poi scartati o mai realizzati.”  
   
   
GIORNATA DI STUDIO: “RISCHIO IDRAULICO-GEOLOGICO IN AMBIENTE COSTIERO. RICERCA SCIENTIFICA E OPERE DI PREVENZIONE”  
 
Roma, 9 febbraio 2005 - Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, considerati i recenti drammatici eventi avvenuti nel Sud Est asiatico e la vulnerabilità mostrata in numerose occasioni dalle coste italiane, promuove, di intesa con l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, il Gruppo nazionale per la difesa dalle catastrofi idrogeologiche (Gndci) e il Comitato di parlamentari per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile (Copit), una giornata di studio su: “Rischio idraulico-geologico in ambiente costiero. Ricerca scientifica e opere di prevenzione” che si terrà a Roma, il 9 febbraio, alle ore 9.30, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, via del Pozzetto (Piazza San Silvestro), 158. I principali argomenti trattati ai quali il Consiglio nazionale delle ricerche, sia attraverso l’attività di propri organi sia coordinando la ricerca di Unità operative di molte università italiane e straniere, ha rivolto una notevole attenzione, saranno: l’erosione e l’instabilità dei versanti, gli allagamenti diretti e indiretti dovuti all’interazione del mare con le foci fluviali, la valutazione del rischio di mareggiate, la realizzazione di mappe di allagamento con determinata probabilità di accadimento, gli strumenti di previsione e le misure di prevenzione. La giornata di studio ha, inoltre, lo scopo di presentare al Governo e alle forze politiche un programma di azioni sia scientifiche sia legislative al fine di potenziare le attività accademiche e di ricerca per la difesa dal rischio idrogeologico del territorio italiano con particolare riferimento alla fascia costiera. All’incontro interverranno, tra gli altri, l’On. Altero Matteoli, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Lucio Ubertini, direttore dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi), Enrico Marchi, Accademia Nazionale dei Lincei, On. Mario Tassone, vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. 9 febbraio, a Roma, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini, via del Pozzetto (Piazza San Silvestro), 158  
   
   
LA RACCOLTA DELLE BATTERIE AL PIOMBO ESAUSTE IN ITALIA NEL 2004 COBAT: QUANDO LA TUTELA DELL’AMBIENTE INCONTRA IL RISPARMIO ECONOMICO  
 
Roma 9 febbraio 2005 . L’anno scorso, per il secondo anno consecutivo, la raccolta delle batterie al piombo esauste ha superato la soglia delle 190mila tonnellate corrispondenti ad oltre 16 milioni di singoli pezzi. Sono questi i risultati dal Cobat, il Consorzio istituito, per legge, per assicurare la raccolta e il riciclo delle batterie al piombo esauste, (come p.E. Quelle delle automobili), secondo processi eco-compatibili ed eco-sostenibili garantiti dalle recenti certificazioni per la qualità dei servizi offerti (Uni En Iso 9001:2000) e del Sistema di Gestione Ambientale (Uni En Iso 14001). Il Cobat è un ente senza fini di lucro, al quale partecipano tutti gli operatori del settore batterie al piombo, produttori ed importatori, associazioni degli artigiani che ne effettuano l’installazione, raccoglitori incaricati che ne rilevano l’esausto (90 imprese su tutto il territorio nazionale) e riciclatori (6 impianti di riciclaggio distribuiti dal nord al sud d’Italia). Grazie al riciclo delle batterie al piombo esauste non solo si tutela l’ambiente e la salute collettiva, dalla dispersione di sostanze tossiche e nocive, ma si contribuisce alla bilancia dei pagamenti del nostro Paese. Nel 2004, grazie all’attività del Cobat, sono stati smaltiti oltre 31 milioni di acido solforico, recuperate 9mila tonnellate di plastica e 107mila tonnellate di piombo, garantendo, per l’economia nazionale, un risparmio sull’importazione di tale metallo pari a 76 milioni di euro. “Il sistema di raccolta e di riciclo delle batterie al piombo esauste messo in atto in Italia, con l’istituzione del Cobat, realizza un circolo virtuoso in cui la tutela dell’ambiente s’incontra con il recupero di risorse e la salvaguardia della salute collettiva con il risparmio economico. Possiamo dire - ha affermato l’ing. Giancarlo Morandi, Presidente del Cobat, - che il nostro Consorzio rappresenta un esempio di sviluppo compatibile tanto che oggi veniamo presi d’esempio da numerosi Paesi esteri”. La Raccolta Delle Batterie Esauste, Regione Per Regione L’anno scorso, secondo stime del Cobat, la raccolta delle batterie esauste, in Italia, ha raggiunto una percentuale ormai prossima al 100% rispetto all’immesso al consumo. Da un punto di vista assoluto è la Lombardia, con più di 33mila tonnellate, la regione in cui si raccolgono le maggiori quantità di batterie esauste, seguita subito dopo dal Veneto (più di 20mila ton.), dal Piemonte e dall’Emilia Romagna con più di 19mila ton. Al centro è il Lazio la regione con la maggiore raccolta (quasi 16mila ton.), mentre al sud è la Campania (circa 15mila ton). Davvero buona, infine la raccolta nella regione Sicilia (quasi 13mila.). Dal punto di vista della raccolta pro-capite la regione più virtuosa si dimostra essere l’Emilia Romagna con quasi 5 kg raccolti per abitante. Inoltre, in molte regioni si evidenziano risultati superiori alla media nazionale, che si attesta a 3,36 kg/abitante, in particolare Friuli V. Giulia, Piemonte, Marche (4 kg/abitante).
Regioni TonnellateAbitantiRaccolta pro-capite (kg)/abitante
Piemonte Val D'aosta 19'660 4'334'225 4.54
Lombardia 33'661 9'032'554 3.73
Trento/bolzano 3'418 940'016 3.64
Veneto 20'080 4'527'694 4.43
Friuli V. G. 5'521 1'183'764 4.67
Liguria 3'953 1'571'783 2.51
Emilia Romagna 19'214 3'983'346 4.82
Toscana 11'810 3'497'806 3.38
Marche 6'271 1'470'581 4.26
Umbria 3'162 825'826 3.83
Lazio 15'721 5'112'413 3.08
Abruzzo 3'877 1'262'392 3.07
Molise 709 320'601 2.21
Campania 14'918 5'701'931 2.62
Basilicata 824 597'768 1.38
Calabria 3'633 2'011'466 1.81
Puglia 8'186 4'020'707 2.04
Sicilia 12'859 4'968'991 2.59
Sardegna 3'786 1'631'880 2.32
Nord 105'509 25'573'382 4.13
Centro 40'841 12'169'018 3.36
Sud 28'270 12'652'473 2.23
Isole 16'645 6'600'871 2.52
Totale Nazionale 191'265 56'995'744 3,36
Fonte: Windecobat, Sistema Informativo del Cobat, 2005
 
   
   
MILANO E TORINO FORMANO LE ECCELLENZE DELL’INNOVAZIONEMILANO E TORINO FORMANO LE ECCELLENZE DELL’INNOVAZIONE IN UN CONTESTO FORMATIVO MULTIDISCIPLINARE E MULTICULTURALE (OPPURE: TALENTO, INTERDISCIPLINARITÀ, INNOVAZIONE  
 
Milano, 9 febbraio 2005 - Milano e Torino continuano a lavorare su un progetto comune. A partire dalla formazione. Nasce l’Alta Scuola Politecnica per il biennio universitario: una doppia laurea - una al Politecnico di Milano, l’altra a quello di Torino – e un diploma Asp. Un progetto dei Politecnici di Milano e Torino che offre per i migliori talenti in Italia e all’estero provenienti da tutto il mondo nei settori degll’ingegneria, dell’architettura e del design che desiderano sviluppare un’attitudine interdisciplinare all’innovazionetra architetti, ingegneri, designer (www.Asp-poli.it). Fondata dal Politecnico di Milano e di Torino può accogliere a 150 studenti all’anno,, selezionati tra i talenti iscritti al primo anno di Laurea Magistrale in uno dei due Politecnici, una doppia laurea e un diploma Asp. Di questi 150 studenti il 50% dovrà provenire da fuori Lombardia e Piemonte e il 25% dall’estero. L’alta Scuola prevede pronti a impegnarsi in un programma di formazione addizionale: corsi dell’Alta Scuola sui temi dell’innovazione con docenti internazionali, concentrati il week end, per non sovrapporsi a quelli universitari, ma anche estivi. Lezioni e letture in inglese.. E in più; progetti multidisciplinari legati alle imprese e alle istituzioni da sviluppare in team, con l’aiuto dei tutor.; periodi di studio all’estero; stages in azienda. E ancora qualche mese a disposizione senza corsi per un programma di studio all’estero, come Erasmus. Con lL’obiettivo è quello di non scendere mai sotto la media di 27/30, per arrivare agli esami finali, conal la discussione della tesi prevista dalla lLaurea mMagistrale , ma in piùe al la presentazione del progetto per ottenere il diploma finale dell’Alta Scuola e acquisire il secondo titolo di Laurea Magistrale rilasciato dall’altro Politecnico alla Facoltà dell’Alta Scuola. Informazioni: Tel. 02 23992103 Tel. 011 5646254, info@asp-poli.It, sito internet: www.Asp-poli.it. La presentazione è stata questa mattina alla Camera di commercio di Milano, con il ministro Moratti. Milano e Torino, insieme per la competitività. Milano e Torino proseguono aa collaborare su specializzazioni universitarie più legate all’innovazione, più vicine alle imprese, che possano averecon un forte un impatto sulla competitività. Puntando su giovani preparati e motivati, da far crescere con una formazione dedicata. Proprio a questo scopo la Camera di commercio di Milano e Torino hanno deciso di promuovere Iil progetto Torino Milano e la nascita dell’Alta Scuola Politecnica. Parte il protocollo d’intesa firmato oggi dai rettori dei due Politecnici e dai presidenti delle Camere di Commercio di Milano e Torino. L’intento promosso dalle Camere di Commercio di Milano e Torino (attraverso le loro strutture per l’internazionalizzazione) congiuntamente con la Direzione della Scuola, è quello, partendo dall’internazionalizzazione della Scuola, di definire un Accordo quadro per la promozione dell’Asp attraverso la rete degli uffici delle due Camere di Commercio presenti nel mondo, attirando anche mediante l’assegnazione di borse di studio, gli studenti stranieri più qualificati. I firmatari si impegnano a promuovere attività e progetti, a promuovere internazionalmente l’Asp e attrarre talenti stranieri, a promuovere verso le imprese e le istituzioni forme di collaborazione nelle attività formative e nei progetti multidisciplinari Asp. Le azioni e le modalità di collaborazione saranno definite annualmente e potrà essere nominato un apposito comitato. L’accordo avrà durata 3 anni, con possibilità di rinnovo. “L’iniziativa dei Politecnici di Milano e di Torino, sostenuta finanziariamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”, ha detto il Ministro Letizia Moratti, “è un esempio concreto della nuova politica universitaria che stiamo attuando. Noto con soddisfazione che le parole-chiave dell’iniziativa sono “talento”, “interdisciplinarità” e “innovazione”: tre elementi che sono al centro della strategia dell’eccellenza sulla quale siamo fortemente impegnati”. “Vogliamo proporre un cammino di collaborazione tra Milano e Torino, che coinvolge istituzioni, imprese, università – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano. Un’iniziativa che si muove su diversi fronti di collaborazione a partire da quelli prioritari per il rafforzamento della competitività”. “Credo che il nuovo Nord-ovest sia maturo per la formazione della macroregione europea - ha sottolineato Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio di Torino - Non è un’illusione: a crederci siamo sempre di più, come testimonia l’impegno di Regioni, Province, Città e istituzioni. E ora anche i Politecnici si sono messi in corsa. Siamo partiti bene, velocemente e con determinazione. Questo è un ulteriore stimolo a insistere, ad accelerare: e le Camere di commercio ce la stanno mettendo tutta”.  
   
   
UNIVERSITARI: UN LAVORO CON PIÙ SODDISFAZIONE E MENO DENARO STUDENTI UNIVERSITARI: UNO SU CINQUE DISPOSTO A TRASFERIRSI. GLI STRANIERI A MILANO: UNA RICCHEZZA?  
 
Milano, 9 febbraio 2005. C’è una Milano delle università, degli studenti che puntano tutto sull’impegno, pronti a spostarsi, in Italia o all’estero, con l’obiettivo del lavoro. E’ una Milano senza radici, con studenti pronti a seguire le opportunità, ma all’estero (uno su cinque pur di avere un lavoro è pronto a emigrare). Ma non in Italia, piuttosto meglio l’Africa. Studenti aperti al nuovo che pensano all’immigrazione come via di multiculturalità, senza la paura diffusa nel resto d’Italia che possano togliere posti di lavoro. Più proattivi, più disposti al trasferimento, più interessati ai rapporti con le imprese, meno legati alle radici territoriali e forse più abituati, culturalmente, all’idea del “mondo come la propria casa”: gli studenti universitari milanesi sono così. Emerge dalla ricerca “Gli studenti universitari e il mondo del lavoro”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano e di Torino attraverso la Nexus nel quadro del progetto Torino Milano promosso dalla Camera di commercio di Milano e di Torino, su un campione di 324 studenti universitari in cinque grandi città: Torino, Milano, Genova, Roma, Napoli. “I giovani rappresentano un importante patrimonio su cui investire per costruire un futuro migliore – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Dalle loro speranze ed aspirazioni emergono le opportunità e i dubbi della nostra società. Ecco perché è compito delle istituzioni, insieme, cercare un coordinamento per rivolgersi con servizi adeguati di formazione e di collegamento al mondo delle imprese. La Camera di commercio di Milano ha attivato collaborazioni internazionali, anche attraverso borse di studio, con le università a partire dalla Bocconi, dalla Cattolica e dal Politecnico” . Universitari e lavoro. I più attenti alle imprese? A Milano la voglia d’impresa nasce già dall’università: gli studenti vorrebbero dall’università più rapporto con le imprese (il 32,8% rispetto al 25,9% della media italiana) e puntano sugli stage (36,1% contro una media italiana del 22,2%). Per trasferirsi in un’altra città i milanesi cercano le prospettive di carriera (29,5% contro una media nazionale del 24,1%), ma anche la borsa di studio (29,5% contro 23,5% in Italia). I milanesi hanno meno radici degli altri (1,6% e 8,2%). Studiare tanto, ma perché? Per i milanesi vince la soddisfazione personale (32,8% contro una media del 21,9%) e poi puntano ai guadagni (29,5% contro la media italiana di 22,2%), anche se, soli tra gli italiani hanno voglia di sprigionare fantasia e creatività (13,1% contro una media del 6,8%). Andare all’estero? Più liberi da vincoli ancora i milanesi (8,2%). Anche se nelle altre regioni italiane non ci andrebbero proprio (solo l’1,6% contro una media del 12,7% nazionale). Meglio piuttosto l’Africa (3,3% contro una media nazionale del 1,2%). Sono i più attratti dal nord America (23% contro una media del 17%). Andarsene perché? I milanesi poliglotti vogliono imparare la lingua (21,3%). E gli stranieri da noi? A Milano devono sentirsi più integrati se gli studenti pensano che arricchiscano culturalmente una società multietnica (54% contro 40,1% nazionale). E solo il 6,6% ha paura che tolgano posti di lavoro agli italiani contro una media italiana del 16,4%. 1. Che cosa vorresti in più dalla laurea rispetto ad oggi? - Conoscenze più specialistiche (13,1%) - Conoscenze più interdisciplinari e trasversali (18%) - Maggiore internazionalizzazione nelle tematiche (3,3%) - Più rapporto con le imprese (32,8%) - Ambiente culturale più vario in aula con più stranieri (1,7%) - Più possibilità di lavorare e studiare in team (29,5%) - Altro (1,6%) 2. In particolare per far crescere il tuo rapporto con le imprese già dall’università che cosa vorresti? - Partecipare a stage (36,1%) - Conoscenze più pratiche rapidamente applicabili in ambito lavorativo (26,2%) - Una base culturale che garantisca uno sviluppo flessibile della carriera (3,3%) - Partecipazione a progetti innovativi con le imprese (21,3%) - Incontri di orientamento con le imprese (4,9%) - Un “centro di collocamento” in università per colloqui di assunzione, banche dati per lavoro stagionale e assunzioni (6,6%) - Altro (1,6%) 3. Saresti disposto a trasferirti in una sede universitaria in un’altra città? (risposta multipla) - Sì, purché in un ateneo prestigioso (18%) - Sì, purché in una città interessante per contesto culturale e prospettive di carriera (29,5%) - Sì, purché all’estero (11,5%) - Sì, ma solo con borse di studio e alloggio gratuito (29,5%) - No, per nessun motivo (8,2%) - Altro (0%) - Non indica (3,3%) 4. Parliamo del tuo futuro lavorativo. Che cosa ti aspetti dal lavoro che effettuerai in futuro? (risposta singola) - Guadagno/buono stipendio (29,5%) - Soddisfazione personale (32,8%) - Applicazione di ciò che ho studiato (8,2%) - Fantasia e creatività (13,1%) - Rapporti umani soddisfacenti (4,9%) - Sicurezza (3,3%) - Inserimento nella società (0%) - Imparare cose nuove (1,6%) - Viaggiare (6,6%) - Nuove amicizie (0%) - Altro (0%) - Non indica (0%) 5. Se ti venisse offerto un lavoro conforme alle tue aspettative, saresti disposto a trasferirti anche solo temporaneamente in (risposta singola) … - Altre regioni italiane (1,6%) - Altri paesi europei (49,2%) - Paesi del Mediterraneo (4,9%) - America del nord (Usa e Canada) (23%) - America del Sud (3,3%) - Cina ((1,6%) - Giappone (3,3%) - Altri paesi asiatici (1,6%) - Africa (3,3%) - Resterei nella mia città (8,2%) - Non indica (0%) 6. Per quale principale motivo saresti disposto a trasferirti? (risposta singola) - All’estero esistono opportunità professionali più interessanti (23,2) - All’estero l’impegno è riconosciuto (3,6%) - Valorizzano i cervelli italiani (5,4%) - La retribuzione economica è migliore (12,5%) - Per imparare la lingua (21,3%) - Mi piace quel paese (12,5%) - Conosco gente in quel paese (1,8%) - Voglio uscire dalla mia famiglia (1,8%) - Mi piace rischiare (5,4%) - Voglio “costruirmi” da solo un futuro (8,9%) - Altro (1,8%) - Non indica (0%) 7. Cosa pensi degli stranieri che lavorano in Italia? (risposta singola) - Tolgono posti di lavoro agli italiani (6,6%) - Sono necessari per svolgere alcuni lavori (27,9%) - Portano conoscenza e know how (11,5%) - Arricchiscono culturalmente una società multietnica (54%) - Non indica (0%)