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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Marzo 2005 |
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CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - 1. La riunione è stata preceduta da una relazione del presidente del Parlamento europeo, sig. Josep Borrell, cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni. In tale occasione il presidente della Commissione ha presentato gli obiettivi strategici della sua istituzione per il periodo 2005-2009. I capi di Stato o di governo ne hanno preso atto e si sono compiaciuti della profonda consonanza di vedute tra il Consiglio, il Parlamento europeo e la Commissione circa le priorità dell'Unione, segnatamente per quanto concerne l'attività legislativa dei prossimi anni. 2. Il Consiglio europeo ha discusso i seguenti punti: I. Patto di stabilità e crescita; Ii. Revisione intermedia della strategia di Lisbona; Iii. Sviluppo sostenibile; Iv. Cambiamenti climatici; V. Iter; Vi. Preparazione del vertice delle Nazioni Unite del settembre 2005; Vii. Libano. I. Patto Di Stabilità E Crescita 3. Il Consiglio europeo approva la relazione del Consiglio Ecofin del 20 marzo 2005 (vedasi allegato Ii) intitolato "Migliorare l'attuazione del patto di stabilità e crescita" e ne approva i risultati e le proposte. La relazione aggiorna e completa il patto di stabilità e crescita che consiste nella risoluzione del Consiglio europeo di Amsterdam e nei regolamenti n. 1466/97 e n. 1467/97 del Consiglio. Si invita la Commissione a presentare rapidamente proposte volte a modificare i regolamenti del Consiglio. Ii. Rilanciare La Strategia Di Lisbona: Un Partenariato Per La Crescita E L'occupazione Una Strategia Attuale 4. Cinque anni dopo il varo della strategia di Lisbona il bilancio è modesto. Accanto a innegabili progressi ci sono lacune e ritardi evidenti. Di fronte alle sfide da affrontare, il prezzo che si paga per i ritardi o il mancato completamento delle riforme è alto, come dimostra il divario esistente tra il potenziale di crescita dell'Europa e quello dei suoi partner economici. Urge pertanto agire. 5. A tal fine, è indispensabile rilanciare senza indugi la strategia di Lisbona e procedere a un riorientamento delle priorità verso la crescita e l'occupazione. L'europa deve infatti rinnovare le basi della sua competitività, aumentare il suo potenziale di crescita e la sua produttività e rafforzare la coesione sociale, puntando principalmente sulla conoscenza, l'innovazione e la valorizzazione del capitale umano. 6. Per raggiungere tali obiettivi, l'Unione deve mobilitare maggiormente tutti i mezzi nazionali e comunitari appropriati - compresa la politica di coesione - nelle tre dimensioni economica, sociale e ambientale della strategia per utilizzarne meglio le sinergie in un contesto generale di sviluppo sostenibile. A fianco dei governi, tutti gli altri attori interessati - parlamenti, autorità regionali e locali, parti sociali, società civile - devono far propria la strategia e partecipare attivamente alla realizzazione dei suoi obiettivi. 7. Parallelamente, le prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013 dovranno dotare l'Unione dei mezzi adeguati per portare a compimento le politiche dell'Unione in generale e, segnatamente, le politiche che concorrono alla realizzazione delle priorità di Lisbona. Condizioni macroeconomiche solide sono essenziali per sostenere gli sforzi a favore della crescita e dell'occupazione. Le modifiche al patto di stabilità e crescita vi contribuiranno, permettendo nel contempo agli Stati membri di svolgere pienamente il loro ruolo nel rilancio di una crescita a lungo termine. 8. Il Consiglio europeo si compiace della comunicazione della Commissione "Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione - Il rilancio della strategia di Lisbona" presentata in occasione della revisione intermedia. Esprime apprezzamento per gli importanti contributi apportati in tale contesto dal Parlamento europeo, dal Comitato delle regioni, dal Comitato economico e sociale europeo e dalle parti sociali. Alla luce di tali proposte, il Consiglio europeo invita la Commissione, il Consiglio e gli Stati membri a rilanciare fin d'ora la strategia sulla base degli elementi imperniati sulla crescita e l'occupazione riportati in appresso. 9. Il Consiglio europeo accoglie con soddisfazione l'impegno assunto dalle parti sociali in occasione del vertice tripartito del 22 marzo e invita le parti sociali a presentare un programma di lavoro comune per la crescita e l'occupazione nell'ambito delle rispettive competenze. Incoraggia peraltro il Comitato economico e sociale europeo a istituire con i comitati economici e sociali degli Stati membri ed altre organizzazioni partner una rete interattiva di iniziative della società civile destinata a promuovere l'attuazione della strategia. Gli Assi Fondamentali Del Rilancio Conoscenza e innovazione - motori di una crescita sostenibile 10. Lo spazio europeo della conoscenza deve consentire alle imprese di creare nuovi fattori di competitività, ai consumatori di beneficiare di nuovi beni e servizi e ai lavoratori di acquisire nuove competenze. In tale prospettiva è importante sviluppare la ricerca, l'istruzione e l'innovazione in tutte le forme che consentano di convertire la conoscenza in valore aggiunto e creare nuovi e migliori posti di lavoro. Inoltre, negli anni futuri si dovrà incoraggiare un autentico dialogo tra le parti interessate, pubbliche e private, della società della conoscenza. 11. Nel settore dell'R&s, l'obiettivo generale di un livello di investimenti pari al 3% è mantenuto, con una ripartizione adeguata tra investimenti privati e pubblici. Dovranno essere definiti livelli specifici intermedi sul piano nazionale. Questo obiettivo sarà conseguito tra l'altro attraverso incentivi fiscali agli investimenti privati, un migliore effetto moltiplicatore degli investimenti pubblici e la modernizzazione della gestione degli istituti di ricerca e delle università. 12. Il settimo programma quadro di ricerca e sviluppo darà nuovo impulso ad uno spazio europeo della ricerca a vantaggio di tutti gli Stati membri rafforzando la collaborazione europea, mobilitando gli investimenti privati in settori decisivi per la competitività e contribuendo a superare il divario tecnologico. Questo programma deve fungere da leva sui bilanci di ricerca nazionali. L'attrattiva dell'Europa per i ricercatori deve essere rafforzata attraverso un miglioramento effettivo delle loro condizioni di mobilità e di esercizio della professione. In questo contesto sarebbe importante istituire un Consiglio europeo della ricerca destinato a sostenere la ricerca di punta e la ricerca di base. I lavori sul programma spaziale europeo consentiranno di sfruttare le capacità di innovazione e il potenziale importante in questo settore. 13. Gli Stati membri dovranno sviluppare la politica di innovazione in funzione delle loro specificità perseguendo, tra l'altro, i seguenti obiettivi: creazione di meccanismi di sostegno alle Pmi innovative, comprese le imprese ad alta tecnologia in fase di avviamento, promozione della ricerca congiunta tra imprese e università, miglioramento dell'accesso al capitale di rischio, riorientamento degli appalti pubblici verso prodotti e servizi innovativi, sviluppo di partenariati per l'innovazione e di poli di innovazione a livello regionale e locale. 14. Il nuovo programma comunitario per la competitività e l'innovazione darà, da parte sua, forte impulso all'innovazione in tutta l'Unione europea, prevedendo un nuovo dispositivo di finanziamento per le Pmi innovative ad alto potenziale di crescita, razionalizzando e rafforzando la rete di sostegno tecnico all'innovazione nelle imprese e sostenendo lo sviluppo di poli regionali e di reti europee per l'innovazione. 15. Il Consiglio europeo prende atto che la Commissione intende presentare una proposta sulla creazione di un istituto tecnologico europeo. 16. L'europa ha bisogno di un tessuto industriale solido su tutto il suo territorio. L'indispensabile proseguimento di una politica industriale attiva passa per il rafforzamento dei vantaggi competitivi della base industriale assicurando la complementarità dell'azione a livello nazionale, transnazionale ed europeo. Tale obiettivo sarà tra l'altro perseguito attraverso iniziative tecnologiche fondate su partenariati pubblico-privato e mediante l'organizzazione di piattaforme tecnologiche volte a definire agende di ricerca a lungo termine. La Commissione riferirà entro giugno sui lavori preparatori da essa intrapresi in materia. 17. La Banca europea per gli investimenti dovrà estendere lo strumento di finanziamento strutturato a progetti di R&s e studiare con la Commissione nuovi mezzi per utilizzare i fondi comunitari come leve per i prestiti Bei. 18. È indispensabile sviluppare una società dell'informazione pienamente inclusiva, basata sull'uso generalizzato delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei servizi pubblici, nelle Pmi e nelle famiglie. A tal fine l'iniziativa i2010 porrà l'accento sulla ricerca e l'innovazione nel settore delle Tic, sullo sviluppo dell'industria dei contenuti, la sicurezza delle reti e dell'informazione, e la convergenza e l'interoperabilità volte a creare uno spazio di informazione senza frontiere. 19. Il Consiglio europeo ricorda il contributo positivo della politica ambientale alla crescita e all'occupazione, nonché alla qualità della vita, in particolare tramite lo sviluppo di ecoinnovazioni e tecnologie ambientali che, insieme alla gestione sostenibile delle risorse naturali, creino nuove possibilità di accesso al mercato e nuovi posti di lavoro. Esso sottolinea l'importanza dell'impiego efficiente dell'energia quale fattore di competitività e di sviluppo sostenibile e accoglie favorevolmente l'intenzione della Commissione di elaborare nel 2005 un'iniziativa europea sull'efficienza energetica e un Libro verde. Dovranno inoltre essere fortemente incoraggiate le ecoinnovazioni e le tecnologie ambientali, segnatamente nei settori dell'energia e dei trasporti, rivolgendo particolare attenzione alle Pmi e alla promozione delle tecnologie ambientali negli appalti pubblici. Oltre al suo sviluppo sul mercato interno, questo settore presenta un notevole potenziale di esportazione. Il Consiglio europeo invita la Commissione e gli Stati membri a dare urgente attuazione al piano d'azione per le tecnologie ambientali anche attraverso azioni concrete a scadenze concordate con gli operatori economici. Esso ribadisce l'importanza dell'obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010, in particolare integrando tale esigenza in altre politiche, tenuto conto dell'interesse che la biodiversità riveste per taluni settori economici. Uno spazio attraente per investire e lavorare 20. Per incoraggiare gli investimenti e creare un contesto attraente per le imprese e i lavoratori, l'Unione europea deve completare il mercato interno e dotarsi di un quadro normativo più favorevole alle imprese che, da parte loro, devono sviluppare la responsabilità sociale. Sono inoltre necessarie infrastrutture efficienti, che affrontino tra l'altro il problema dei collegamenti mancanti, servizi di interesse generale di qualità e a prezzi abbordabili e un contesto sano basato su un consumo e una produzione sostenibili e una qualità della vita elevata. 21. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a compiere ogni sforzo per rispettare gli impegni assunti a Barcellona nel marzo 2002, ivi compreso in materia di recepimento delle direttive. 22. Nel contesto del completamento del mercato interno, il Consiglio europeo ha individuato i seguenti settori prioritari. Al fine di promuovere la crescita e l'occupazione e di rafforzare la competitività il mercato interno dei servizi deve essere pienamente operativo, preservando al tempo stesso il modello sociale europeo. Alla luce del dibattito in corso, che mostra che la stesura attuale della proposta di direttiva non risponde pienamente alle esigenze, il Consiglio europeo chiede che nel quadro del processo legislativo sia intrapreso ogni sforzo per raggiungere un ampio consenso che risponda a tutti questi obiettivi. Il Consiglio europeo osserva che servizi d'interesse economico generale efficaci svolgono un ruolo importante in un'economia efficiente e dinamica. Qualsiasi accordo su Reach deve conciliare la protezione dell’ambiente e della salute pubblica con la necessità di promuovere la competitività dell'industria europea, accordando nel contempo un'attenzione particolare alle Pmi e alla loro capacità innovativa. 23. Oltre al perseguimento di una politica di concorrenza attiva, il Consiglio europeo invita gli Stati membri a proseguire sulla via della riduzione del livello generale degli aiuti di Stato considerando nel contempo le eventuali carenze dei mercati. Tale movimento deve essere accompagnato da una ridistribuzione degli aiuti a favore di taluni obiettivi orizzontali quali la ricerca e l'innovazione nonché la valorizzazione del capitale umano. La riforma degli aiuti regionali dovrebbe inoltre favorire un livello elevato di investimenti e permettere una riduzione delle disparità conformemente agli obiettivi di Lisbona. 24. Il Consiglio europeo rammenta l'importanza che attribuisce al miglioramento del quadro normativo e incoraggia a proseguire energicamente i lavori come previsto, tra l'altro mediante l'iniziativa delle sei Presidenze e il programma operativo del Consiglio per il 2005, in vista di una valutazione globale in occasione di un prossimo Consiglio europeo. Prende atto della comunicazione presentata dalla Commissione e insiste sulla necessità di agire con risolutezza in questo senso sia a livello europeo che a livello nazionale. Il Consiglio europeo invita la Commissione e il Consiglio a esaminare una metodologia comune per la misurazione dei costi amministrativi prefiggendosi l'obiettivo di pervenire ad un accordo entro la fine del 2005. Tale accordo dovrebbe avvalersi dei risultati dei progetti pilota della Commissione, attesi nel corso del 2005; invita la Commissione a sviluppare il sistema di valutazione dell'impatto come previsto nella sua comunicazione, ad operare di concerto con il Consiglio al fine di assicurare progressi più rapidi nel quadro della semplificazione e infine a prendere iniziative volte ad incoraggiare la partecipazione di tutti gli attori direttamente interessati a tale processo. Sottolinea infine che le iniziative prese nel contesto del miglioramento del quadro normativo non dovranno trasformarsi esse stesse in ostacoli amministrativi. 25. Le piccole e medie imprese svolgono un ruolo fondamentale per la crescita e l'occupazione e partecipano allo sviluppo del tessuto industriale. Gli Stati membri sono invitati di conseguenza a proseguire la loro politica in questo settore tramite l'alleggerimento degli oneri amministrativi, la creazione di sportelli unici nonché l'accesso ai crediti , ai microcrediti, agli altri modi di finanziamento e servizi di accompagnamento. Anche l'accesso delle Pmi ai programmi comunitari riveste una grande importanza. Inoltre la Commissione e gli Stati membri sono invitati a sfruttare al meglio le reti di sostegno alle Pmi: a questo proposito occorre individuare rapidamente con le parti sociali a livello nazionale e regionale nonché, per quanto possibile, con le camere di commercio le misure necessarie di razionalizzazione e di cooperazione. 26. Il Consiglio incoraggia il Fondo europeo per gli investimenti a diversificare le sue attività in particolare a favore del finanziamento delle Pmi innovative tramite le reti degli investitori individuali (business angels) e i trasferimenti di tecnologie. Devono essere individuati con la Commissione mezzi finanziari flessibili adeguati a tale tipo di attività. Queste azioni devono altresì essere sostenute dal nuovo programma comunitario per la competitività e l'innovazione. 27. Il mercato unico deve altresì appoggiarsi su un mercato interno fisico, libero da vincoli di interoperabilità e logistici. Lo sviluppo delle reti ad alta velocità nelle regioni insufficientemente servite è il presupposto per lo sviluppo di un'economia della conoscenza. In maniera generale, gli investimenti nelle infrastrutture favoriranno la crescita e comporteranno una maggiore convergenza a livello economico, sociale e ambientale. Nel quadro dell'iniziativa di crescita e dei programmi ad avvio rapido, il Consiglio europeo sottolinea l'importanza della realizzazione dei progetti prioritari nel settore delle reti energetiche e di trasporto e invita l'Unione e gli Stati membri a proseguire gli sforzi d'investimento ed a sostenere il partenariato tra il settore pubblico e quello privato. 28. L'economia mondiale aperta offre nuove opportunità di stimolare la crescita, la competitività e la ridistribuzione dell'economia europea. Il Consiglio europeo riconosce l'importanza di raggiungere un accordo ambizioso ed equilibrato nei negoziati di Doha nonché di sviluppare accordi di libero scambio bilaterali e regionali; il perseguimento di tale obiettivo deve essere accompagnato da uno sforzo continuo per assicurare la convergenza di standard a livello internazionale, anche in materia di rispetto dei diritti della proprietà intellettuale. La crescita e l'occupazione al servizio della coesione sociale 29. Il Consiglio europeo esprime soddisfazione per la comunicazione della Commissione sull'Agenda sociale che contribuisce alla realizzazione degli obiettivi della strategia di Lisbona rafforzando il modello sociale europeo basato sulla ricerca della piena occupazione e una maggiore coesione sociale. 30. L'aumento dei tassi di occupazione e il prolungamento della durata della vita lavorativa, combinati con la riforma dei sistemi di protezione sociale, costituiscono il mezzo migliore per mantenere l'attuale livello della protezione sociale. Nel contesto dei suoi attuali lavori sul rilancio di Lisbona, la Commissione rifletterà in merito alle questioni che si pongono riguardo alle modalità per assicurare il finanziamento sostenibile del nostro modello sociale e riferirà al Consiglio europeo in autunno. 31. Gli obiettivi della piena occupazione, della qualità e della produttività del lavoro nonché della coesione sociale devono tradursi in priorità chiare e misurabili: rendere il lavoro una vera opzione per tutti, attrarre un maggior numero di persone sul mercato del lavoro, migliorare la capacità di adattamento, investire nel capitale umano, modernizzare la protezione sociale, promuovere le pari opportunità - segnatamente tra uomini e donne - e l'inclusione sociale. 32. È indispensabile attrarre un maggior numero di persone sul mercato del lavoro. Tale obiettivo sarà raggiunto investendo in una politica attiva dell'occupazione, in una politica intesa a rendere il lavoro economicamente attraente, in misure volte a conciliare vita professionale e vita familiare, compreso il miglioramento delle strutture di custodia dei bambini; occorre dare priorità anche alle pari opportunità, alle strategie di invecchiamento attivo, alla promozione dell'integrazione sociale nonché alla trasformazione del lavoro non dichiarato in lavoro regolare. Devono inoltre essere sviluppate nuove fonti occupazionali, nei servizi alle persone e alle imprese, nell'economia sociale, nella pianificazione territoriale e nella protezione dell'ambiente nonché nei nuovi mestieri industriali, grazie tra l'altro alla promozione dei partenariati locali per la crescita e l'occupazione. 33. Per i lavoratori e le imprese, nuove forme di organizzazione del lavoro ed una maggiore diversità dei contratti, che combinino meglio flessibilità e sicurezza, contribuiranno a migliorare la capacità di adattamento. Si deve altresì prestare attenzione ad una migliore previsione e gestione del cambiamento economico. 34. Il capitale umano è l'attivo più importante per l'Europa. Gli Stati membri sono invitati a intensificare gli sforzi per elevare il livello generale d'istruzione e ridurre il numero di giovani che lasciano la scuola precocemente, in particolare proseguendo il programma di lavoro "Istruzione e formazione 2010". L'apprendimento permanente costituisce una condizione sine qua non per realizzare gli obiettivi di Lisbona, tenendo conto dell'interesse di una qualità elevata a tutti i livelli. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri a far sì che l'apprendimento permanente sia un'opportunità offerta a tutti nelle scuole, nelle imprese e nelle famiglie. Un'attenzione particolare deve essere riservata all'accesso all'apprendimento permanente per i lavoratori meno qualificati e per il personale delle piccole e medie imprese. Il Consiglio europeo invita pertanto ad adottare rapidamente il programma che la Commissione presenterà tra breve a questo riguardo. Inoltre le condizioni di accesso devono essere agevolate dall'organizzazione dell'orario di lavoro, dai servizi di sostegno alla famiglia, dall'orientamento professionale e da nuove forme di ripartizione dei costi. 35. Lo spazio europeo dell'istruzione deve essere sviluppato tramite la promozione della mobilità geografica e professionale. Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza della diffusione dell'Europass, dell'adozione della direttiva relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali nel 2005 e di un quadro europeo delle qualifiche nel 2006. 36. La politica d'inclusione sociale deve essere proseguita dall'Unione e dagli Stati membri mediante l'approccio pluridimensionale, concentrandosi su gruppi bersaglio quali i bambini in situazione di povertà. 37. Il ritorno ad una crescita forte e sostenibile richiede una demografia più dinamica, una migliore integrazione socio-professionale, e una maggiore valorizzazione del potenziale umano che rappresenta la gioventù europea. A tal fine, il Consiglio europeo ha adottato il patto europeo per la gioventù, riportato nell'allegato I, come uno degli strumenti che contribuiscono alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona. C. Migliorare La Governanza 38. È importante che le azioni intraprese dall'Ue e dagli Stati membri contribuiscano maggiormente e più concretamente alla crescita e all'occupazione. In tale spirito, si creerà un dispositivo semplificato con un triplice obiettivo: facilitare l'individuazione delle priorità nel rispetto dell'equilibrio globale della strategia e della sinergia tra i suoi diversi elementi; migliorare l'attuazione di tali priorità sul terreno, provvedendo a coinvolgere maggiormente gli Stati membri; razionalizzare la procedura di follow-up per comprendere meglio l'applicazione della strategia a livello nazionale. 39. Tale nuovo approccio, basato su un ciclo di 3 anni con inizio nel corrente anno e che dovrà essere rinnovato nel 2008, comprenderà le fasi seguenti: il ciclo sarà avviato con il documento di sintesi della Commissione ("relazione strategica"). Tale relazione sarà esaminata nell'ambito delle pertinenti formazioni del Consiglio e discussa dal Consiglio europeo di primavera, che adotterà gli orientamenti politici per le dimensioni economica, sociale e ambientale della strategia. Conformemente alle procedure previste negli articoli 99 e 128 del trattato e sulla base delle conclusioni del Consiglio europeo, il Consiglio adotterà un insieme di "linee direttrici integrate" composto di due elementi: gli indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti in materia di occupazione. Gli indirizzi di massima per le politiche economiche, in quanto strumento generale di coordinamento delle politiche economiche, dovrebbero continuare ad inglobare tutta la gamma delle politiche macroeconomiche e microeconomiche nonché le politiche in materia di occupazione, purché vi sia interazione con le prime; gli indirizzi di massima per le politiche economiche assicureranno la coerenza economica generale delle tre dimensioni della strategia. Sulla base delle "linee direttrici integrate" gli Stati membri definiranno sotto la loro responsabilità "programmi di riforma nazionali" tenendo conto delle loro esigenze e della loro situazione specifica. Tali programmi saranno oggetto di consultazione con tutte le parti interessate a livello regionale e nazionale, compresi gli organi parlamentari, secondo le procedure proprie di ciascuno Stato membro. Tali programmi terranno conto dei cicli politici nazionali e potranno essere riveduti in caso di mutamenti della situazione. Gli Stati membri rafforzeranno il loro coordinamento interno, se del caso nominando un "coordinatore nazionale Lisbona"; la Commissione presenterà, da parte sua, come corrispondente dei programmi nazionali, un "programma comunitario di Lisbona" comprendente l'insieme delle azioni da intraprendere a livello comunitario al servizio della crescita e dell'occupazione tenendo conto della necessità di convergenza delle politiche. Le relazioni sul follow-up della strategia di Lisbona trasmesse ogni anno dagli Stati membri alla Commissione - compreso per quanto concerne l'applicazione dei metodi di coordinamento aperto - saranno d'ora innanzi raggruppate in un documento unico che distinguerà chiaramente tra i diversi settori di azione e indicherà le misure adottate nel corso dei dodici mesi precedenti ai fini dell'attuazione dei programmi nazionali; il primo documento di questo tipo sarà presentato nell'autunno 2006. E) La Commissione riferirà annualmente sull'attuazione della strategia nelle sue tre dimensioni. Sulla base dell'analisi della Commissione, il Consiglio europeo passerà in rassegna, ogni primavera, i progressi compiuti e si pronuncerà sugli adeguamenti delle "linee direttrici integrate" che si rivelassero necessari. F) Per quanto riguarda gli indirizzi di massima per le politiche economiche si applicano gli esistenti meccanismi di sorveglianza multilaterale. 40. Al termine del terzo anno di ciascun ciclo, le "linee direttrici integrate", i "programmi di riforma nazionali" così come "il programma comunitario di Lisbona" saranno prorogati conformemente alla procedura sopra descritta, prendendo come punto di partenza una relazione strategica della Commissione, basata su una valutazione globale dei progressi realizzati nel corso dei tre anni precedenti. 41. Nel 2005 il ciclo descritto sopra avrà inizio nel mese di aprile con la presentazione da parte della Commissione delle linee direttrici integrate elaborate sulla base delle presenti conclusioni. Gli Stati membri sono invitati a definire i rispettivi programmi di riforma nazionali nell'autunno 2005. Iii. Sviluppo Sostenibile 42. In occasione del rilancio della strategia di Lisbona, il Consiglio europeo riafferma che questa strategia si colloca, essa stessa, nel contesto più ampio dell'esigenza di sviluppo sostenibile secondo cui occorre soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il Consiglio europeo ha convenuto di adottare, nella prossima riunione di giugno, una "dichiarazione sui principi direttori dello sviluppo sostenibile"; tale dichiarazione servirà da base per il rinnovamento della strategia per lo sviluppo sostenibile adottata dal Consiglio europeo di Göteborg nel 2001. Tale nuova strategia più completa e ambiziosa, comprendente obiettivi, indicatori e una procedura efficace di follow-up, dovrebbe fondarsi su una visione positiva a lungo termine e integrare pienamente le dimensioni interne ed esterne. La nuova strategia sarà adottata entro la fine del 2005 e la Commissione ha comunicato che presenterà le opportune proposte in tempo utile. Iv. Cambiamenti Climatici 43. Il Consiglio europeo riconosce che i cambiamenti climatici possono avere, a livello mondiale, gravi ripercussioni negative sotto i profili ambientale, economico e sociale. Conferma che per realizzare l'obiettivo ultimo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, l'aumento mondiale annuo della temperatura media di superficie non deve superare di 2°C i livelli preindustriali. 44. Il Consiglio europeo rileva con grande soddisfazione l'entrata in vigore del protocollo di Kyoto. In tale contesto, esso desidera congratularsi in modo particolare con la Federazione russa per aver ratificato il protocollo. 45. Il Consiglio europeo accoglie positivamente la comunicazione della Commissione "Vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici" e invita la Commissione a proseguire la sua analisi dei vantaggi e dei costi delle strategie per la riduzione di Co2. 46. Il Consiglio europeo sottolinea la ferma volontà dell'Ue di dare nuovo slancio ai negoziati internazionali. A tal fine occorre: studiare le opzioni relative ad un regime post-2012 nell'ambito del processo delle Nazioni Unite in materia di cambiamenti climatici, che assicurino la più ampia cooperazione possibile di tutti i paesi, nonché la loro partecipazione ad una risposta internazionale efficace ed appropriata; elaborare una strategia dell'Ue a medio e a lungo termine per lottare contro i cambiamenti climatici compatibile con l'obiettivo dei 2ºC. Viste le riduzioni richieste delle emissioni globali, saranno necessari sforzi globali congiunti da parte di tutti i paesi nei prossimi decenni, in linea con le responsabilità comuni, ma differenziate, e con le rispettive capacità, compreso un significativo aumento degli sforzi di riduzione aggregata da parte di tutti i paesi economicamente più avanzati. Fatti salvi nuovi approcci alla differenziazione tra le parti in un futuro quadro equo e flessibile, l'Ue auspica di esplorare, con altre parti, possibili strategie per conseguire le necessarie riduzioni delle emissioni e ritiene che, in tale contesto, si debbano prendere in considerazione percorsi di riduzione da parte del gruppo dei paesi sviluppati dell'ordine del 15-30% entro il 2020 rispetto al parametro di riferimento previsto dal protocollo di Kyoto e, successivamente, nello spirito delle conclusioni approvate dal Consiglio "Ambiente". Tali forcelle di riduzione dovranno essere esaminate alla luce dei lavori futuri sulle condizioni in cui è possibile raggiungere l'obiettivo, compresa la questione dei costi e dei benefici. Occorrerà altresì valutare i modi di associare efficacemente i paesi grandi consumatori di energia tra cui quelli appartenenti ai paesi emergenti e in via di sviluppo; promuovere misure che consentano di ridurre le emissioni e abbiano un buon rapporto costi/benefici. Il Consiglio europeo esaminerà regolarmente questo fascicolo. V. Iter 47. Il Consiglio europeo insiste sulla necessità di iniziare la costruzione dell'Iter sul sito europeo entro la fine del 2005 e invita la Commissione a fare tutto il possibile per raggiungere tale obiettivo, in particolare il perfezionamento dell'accordo internazionale prima del luglio 2005. Vi. Preparazione Del Vertice Delle Nazioni Unite Del Settembre 2005 48. Il Consiglio europeo accoglie con favore la presentazione fatta il 21 marzo 2005 dal Segretario generale delle Nazioni Unite della relazione "In una maggiore libertà - Verso la sicurezza umana, lo sviluppo della società e i diritti dell'uomo per tutti", che costituisce un contributo fondamentale alla preparazione del vertice delle Nazioni Unite del settembre 2005, dedicato al seguito da riservare alla dichiarazione del Millennio (2000) e ai principali vertici e conferenze delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ribadisce che l'Unione è fermamente determinata a svolgere un ruolo importante in seno alle Nazioni Unite in generale e nella preparazione del vertice in particolare. L'unione europea è risoluta a far sì che questo processo sfoci nella formulazione di risposte comuni ai grandi problemi dello sviluppo, della sicurezza e dei diritti dell'uomo. 49. Il Consiglio europeo invita la Commissione e il Consiglio ad accelerare i lavori, segnatamente per quanto riguarda le varie componenti del capitolo "sviluppo", così da mettere a punto le nostre posizioni sui diversi temi e consentire all'Unione europea di svolgere un ruolo attivo nelle discussioni future. Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza particolare dell'Africa nel 2005. Accoglie con favore l'intenzione della Commissione di presentare rapidamente proposte volte ad apportare un contributo sostanziale alla revisione degli obiettivi di sviluppo del millennio e a rafforzare il sostegno dell'Unione al continente africano. Ha preso altresì atto, in tale contesto, della recente relazione della Commissione sull'Africa. 50. Il Consiglio europeo auspica che si continui e si rafforzi un processo di dialogo a tutti i livelli con i gruppi di paesi e i paesi con cui l'Unione intrattiene relazioni strutturate, al fine di promuovere una dinamica attiva di convergenza delle posizioni nella prospettiva di conseguire risultati ambiziosi ed equilibrati al vertice del settembre 2005. Vii. Libano 51. Il Consiglio europeo fa proprie le conclusioni adottate dal Consiglio il 16 marzo 2005 sul Libano. Riafferma il proprio impegno per un Libano sovrano, indipendente e democratico. Ricorda l'importanza della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed esprime pieno sostegno alla missione dell'inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite. 52. Il Consiglio europeo invita la Siria ad onorare rapidamente l'impegno assunto il 12 marzo dal Presidente siriano Bachar al-Assad di ritirare dal Libano tutte le truppe e i servizi d'informazione siriani. Il ritiro dovrà essere totale e svolgersi in base a un calendario preciso. 53. Il Consiglio europeo auspica la rapida costituzione di un nuovo governo, che possa agire nell'interesse di tutti i libanesi. Il governo dovrà essere in grado di organizzare, entro la scadenza prevista, elezioni libere, trasparenti e regolari, conformemente al dettato della costituzione libanese, su cui non gravi alcuna interferenza o ingerenza straniera. L'unione europea seguirà con attenzione il processo elettorale e sarà pronta a fornire la sua assistenza. ______________ Allegato I Patto europeo per la gioventù Nel contesto dell'invecchiamento della popolazione europea, il Consiglio europeo ritiene necessario far beneficiare i giovani europei di un insieme di politiche e misure che si integrano pienamente nella strategia di Lisbona. Il patto per la gioventù mira a migliorare l'istruzione, la formazione, la mobilità, l'inserimento professionale e l'inclusione sociale dei giovani europei facilitando nel contempo la conciliazione tra attività professionale e vita familiare. Il Patto deve garantire la coerenza globale delle iniziative da intraprendere in tali settori e costituire il punto di partenza per una mobilitazione intensa e continua a favore dei giovani. Il suo successo presuppone il coinvolgimento di tutti gli attori interessati e, in primissimo luogo, delle organizzazioni giovanili a livello nazionale, regionale e locale, così come del Forum europeo della gioventù, delle collettività territoriali e delle parti sociali. Il Consiglio europeo invita l'Unione e gli Stati membri, ciascuno nell'ambito delle rispettive competenze e segnatamente nel quadro della strategia europea per l'occupazione e della strategia per l'inclusione sociale, ad ispirarsi alle linee d'azione seguenti: In materia di occupazione, integrazione e promozione sociale assicurare un follow-up particolare delle politiche a favore dell'integrazione sostenibile dei giovani nel mercato del lavoro, nel quadro del programma di apprendimento reciproco in materia di occupazione; mirare all'aumento dell'occupazione giovanile; dare la priorità, nel quadro della politica nazionale in materia d'inclusione sociale, al miglioramento della situazione dei giovani più vulnerabili, in particolare di quelli colpiti dalla povertà, nonché alle iniziative volte a contrastare gli abbandoni scolastici; invitare i datori di lavoro e le imprese a dar prova di responsabilità sociale nel settore dell'inserimento professionale dei giovani; incoraggiare i giovani a sviluppare uno spirito imprenditoriale e favorire l'emergere di giovani imprenditori. Nel settore dell'istruzione, della formazione e della mobilità fare in modo che i saperi rispondano ai bisogni dell'economia della conoscenza e favorire a tal fine lo sviluppo di una base comune di competenze; in tale contesto concentrare prioritariamente gli sforzi sul problema dell'abbandono precoce del sistema scolastico; ampliare le possibilità per gli studenti di effettuare un periodo di studi in un altro Stato membro; favorire la mobilità dei giovani rimuovendo gli ostacoli per i tirocinanti, i volontari e i lavoratori, nonché le loro famiglie; per i ricercatori, rafforzare le iniziative in corso nel quadro del programma Marie Curie; sviluppare, tra Stati membri, una più stretta cooperazione in materia di trasparenza e di comparabilità delle qualifiche professionali e un riconoscimento dell'istruzione non formale e informale. Per la conciliazione della vita professionale con la vita personale e familiare favorire la conciliazione della vita professionale con quella familiare segnatamente attraverso l'estensione della rete di servizi di custodia dei bambini e lo sviluppo di forme innovative di organizzazione del lavoro; esaminare le politiche che favoriscono l'accoglienza di bambini, alla luce dei dibattiti in merito al libro verde della Commissione sui cambiamenti demografici. _____________ Allegato Ii Migliorare l'attuazione del patto di stabilità e crescita - Relazione del Consiglio al Consiglio europeo - La presente relazione contiene proposte intese al rafforzamento e al chiarimento dell'attuazione del patto di stabilità e crescita al fine di migliorare il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche in conformità dell'articolo 99 del trattato e di evitare disavanzi eccessivi come previsto dall'articolo 104, paragrafo 1 del trattato. Il Consiglio conferma che il patto di stabilità e crescita, basato sugli articoli 99 e 104 del trattato, è un elemento essenziale del quadro macroeconomico dell'Unione economica e monetaria. Imponendo agli Stati membri di coordinare le loro politiche di bilancio e di evitare disavanzi eccessivi, esso contribuisce a raggiungere la stabilità macroeconomica nell'Ue e svolge un ruolo fondamentale nell'assicurare un'inflazione contenuta e tassi di interesse bassi, apporti essenziali per ottenere una crescita economica sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Il Consiglio ricorda la dichiarazione relativa all'articolo Iii-184 (allegata all'atto finale della Costituzione) che ribadisce l'impegno del Consiglio europeo nei confronti degli obiettivi della strategia di Lisbona - creazione di posti di lavoro, riforme strutturali e coesione sociale - e che in merito alla politica di bilancio recita: "L'unione mira a raggiungere una crescita economica equilibrata e la stabilità dei prezzi. Le politiche economiche e di bilancio devono pertanto stabilire le corrette priorità in materia di riforme economiche, innovazione, competitività e rafforzamento degli investimenti privati e dei consumi nelle fasi di crescita economica debole. Ciò dovrebbe riflettersi negli orientamenti delle decisioni in materia di bilancio a livello nazionale e dell'Unione, in particolare mediante la ristrutturazione delle entrate e delle spese pubbliche, nel rispetto della disciplina di bilancio conformemente alla Costituzione e al patto di stabilità e crescita." I due fulcri nominali del patto - il valore di riferimento del 3% per il rapporto fra il disavanzo pubblico e il Pil e del 60% per il rapporto fra il debito pubblico e il Pil - si sono dimostrati validi e restano l’elemento centrale della sorveglianza multilaterale. Tuttavia nel giugno 2004 il Consiglio europeo ha rilevato la necessità di rafforzare e chiarire l'attuazione del patto di stabilità e crescita, al fine di promuovere la trasparenza e la titolarità nazionale del quadro di bilancio dell’Ue e migliorare l'applicazione delle relative norme e disposizioni. Il patto deve applicarsi in tutti i paesi in modo equo e coerente ed essere comprensibile per l'opinione pubblica. Il Consiglio ribadisce che un sistema fondato sulle regole è la migliore garanzia per il rispetto degli impegni assunti e per un trattamento equo di tutti gli Stati membri. Nel rafforzare e chiarire il patto è essenziale assicurare un giusto equilibrio tra un grado più elevato di valutazione economica e di discrezionalità politica nella sorveglianza e nel coordinamento delle politiche di bilancio e la necessità che un sistema basato sulle regole resti semplice, trasparente ed applicabile. Tuttavia, in un'Unione europea di 25 paesi, caratterizzata da notevole eterogeneità e diversità e vista l’esperienza dei cinque anni dell’Uem, un quadro comune più ricco che ponga maggiore enfasi sulla razionalità economica delle sue regole permetterebbe di tener maggiormente conto delle diverse situazioni economiche dell’Unione. L’obiettivo è pertanto consolidare le basi economiche del quadro esistente per rafforzarne la credibilità e l'applicazione effettiva. Il fine non è certo introdurre maggiore rigidità o flessibilità nelle regole attuali, bensì renderle più efficaci. Partendo da queste premesse, la riforma mira a rispondere meglio alle carenze emerse sino ad oggi dando maggiore risalto agli sviluppi economici e ponendo l’accento sulla garanzia della sostenibilità delle finanze pubbliche. Inoltre, occorre coordinare meglio fra loro gli strumenti di governance economica dell'Ue affinché aumenti il contributo della politica di bilancio alla crescita economica e si progredisca verso la realizzazione della strategia di Lisbona. Sulla base della comunicazione della Commissione del 3 settembre 2004 intitolata “Rafforzare la governance economica e chiarire l’implementazione del Patto di stabilità e di crescita”, il Consiglio si è adoperato per presentare proposte concrete per una riforma del patto di stabilità e crescita. Nel rivedere le disposizioni del patto di stabilità e crescita, il Consiglio ha sostanzialmente individuato cinque settori in cui si potrebbero apportare miglioramenti: accrescere la razionalità economica delle norme di bilancio per aumentarne la credibilità e la titolarità; migliorare la titolarità dei responsabili politici nazionali; sfruttare più efficacemente i periodi in cui le economie crescono più del tasso tendenziale per procedere a un risanamento dei conti pubblici al fine di evitare politiche procicliche; tenere maggiormente conto, nelle raccomandazioni del Consiglio, dei periodi in cui le economie crescono meno del tasso tendenziale; prestare sufficiente attenzione, nella sorveglianza delle posizioni di bilancio, al debito e alla sostenibilità. Nell'elaborare le proposte per una riforma del patto di stabilità e di crescita, il Consiglio ha prestato la dovuta attenzione al rafforzamento della governance e della titolarità nazionale del quadro di bilancio, al consolidamento delle basi economiche e dell'efficacia del patto, sia nell'aspetto preventivo che in quello correttivo, alla garanzia della sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine, alla promozione della crescita e all'obiettivo di evitare di imporre oneri eccessivi alle generazioni future. Conformemente alla risoluzione di Lussemburgo sul coordinamento delle politiche economiche, il Consiglio conferma che un migliore coordinamento delle politiche di bilancio deve essere conforme al principio di sussidiarietà stabilito nel trattato, rispettando le prerogative dei governi nazionali nella determinazione delle loro politiche strutturali e di bilancio e osservando nel contempo le disposizioni del trattato e del patto di stabilità e crescita. Nella presente relazione i Ministri indicano le modifiche legislative necessarie al fine di rendere operativa la loro visione della riforma del patto di stabilità e crescita. Essi intendono ridurre al minimo le modifiche ed attendono proposte da parte della Commissione per porre in atto le loro intenzioni. 1. Migliorare la governance Al fine di accrescere la legittimità del quadro di bilancio dell'Ue e rafforzare il sostegno ai suoi obiettivi e alle disposizioni istituzionali, il Consiglio ritiene che gli Stati membri, la Commissione e il Consiglio, evitando qualsiasi cambiamento istituzionale, debbano esercitare appieno le loro rispettive responsabilità, in particolare: la Commissione e il Consiglio rispettano la competenza degli Stati membri per l'attuazione delle politiche di loro scelta entro i limiti imposti dal trattato, in particolare dagli articoli 99 e 104; a loro volta gli Stati membri devono conformarsi alle raccomandazioni del Consiglio; la Commissione deve esercitare il diritto d'iniziativa in modo tempestivo ed applicare le norme efficacemente, mentre il Consiglio e gli Stati membri rispettano la competenza della Commissione quale custode del trattato e delle relative procedure; il Consiglio deve esercitare responsabilmente il suo margine discrezionale, mentre gli Stati membri e la Commissione rispettano la competenza del Consiglio per il coordinamento delle politiche economiche in seno all'Unione europea e il suo ruolo nel corretto funzionamento dell'Unione economica e monetaria; gli Stati membri, il Consiglio e la Commissione dovrebbero ribadire l'impegno ad attuare il trattato e il patto di stabilità e crescita in modo efficace e tempestivo, mediante un sostegno reciproco e una pressione reciproca, e cooperare in modo serrato e costruttivo al processo di sorveglianza economica e di bilancio, al fine di garantire la certezza e l'efficacia delle norme del patto. Il Consiglio sottolinea l'importanza di migliorare la governance e di rafforzare la titolarità nazionale del quadro di bilancio attraverso le proposte indicate di seguito. 1.1. Cooperazione e comunicazione Il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero applicare il trattato e il patto di stabilità e crescita in modo efficace e tempestivo. Le parti dovrebbero cooperare in modo serrato e costruttivo al processo di sorveglianza economica e di bilancio, al fine di garantire la certezza e l'efficacia delle norme del patto. In uno spirito di trasparenza e responsabilità, si dovrebbe accordare debita considerazione a una piena e tempestiva comunicazione tra le istituzioni e con i cittadini. In particolare, al fine di favorire uno scambio di opinioni franco e confidenziale, il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero impegnarsi a scambiare informazioni preventive sulle loro intenzioni in tutte le fasi del controllo di bilancio e della procedura per disavanzo eccessivo, fatte salve le rispettive prerogative. 1.2. Migliorare il sostegno reciproco e esercitare la pressione reciproca Il Consiglio conviene che aumentare l'efficacia del sostegno reciproco e della pressione reciproca è parte integrante di un patto di stabilità e crescita riformato. Il Consiglio e la Commissione dovrebbero impegnarsi a motivare e a rendere pubbliche le loro posizioni e decisioni in tutte le fasi appropriate della procedura del patto. Il sostegno reciproco e la pressione reciproca a livello di zona euro dovrebbero essere esercitati nel quadro del coordinamento assicurato all'interno dell'Eurogruppo ed essere basati su una valutazione orizzontale degli sviluppi di bilancio nazionali e delle relative implicazioni per la zona euro nel suo complesso. Tale valutazione dovrebbe essere effettuata almeno una volta l'anno prima dell'estate. 1.3. Norme di bilancio e istituzioni nazionali complementari Il Consiglio conviene che le norme di bilancio nazionali dovrebbero essere complementari agli impegni degli Stati membri nel quadro del patto di stabilità e crescita. Per converso, a livello Ue, dovrebbero essere dati incentivi ed eliminati disincentivi affinché le norme nazionali sostengano gli obiettivi del patto di stabilità e crescita. In tale contesto, il Consiglio sottolinea i disincentivi derivanti dall'impatto sul quadro finanziario di determinate norme contabili e statistiche previste dal Sec 95. L'attuazione delle norme nazionali vigenti (norme in materia di spesa, ecc.) potrebbe essere discussa nell'ambito dei programmi di stabilità e convergenza, con la dovuta cautela e nella misura in cui siano pertinenti per il rispetto delle norme di bilancio comunitarie, dato che a livello europeo gli Stati membri sono vincolati al rispetto di queste ultime e l'osservanza delle norme di bilancio comunitarie costituisce il fulcro della valutazione dei programmi di stabilità e convergenza. Il Consiglio ritiene che i sistemi nazionali di governance debbano integrare il quadro comunitario. Le istituzioni nazionali potrebbero svolgere un ruolo più prominente nel quadro della sorveglianza di bilancio per rafforzare la titolarità nazionale, migliorare la capacità di attuazione coinvolgendo l'opinione pubblica nazionale ed integrare l'analisi economica e politica a livello Ue. 1.4. Programma di stabilità per la legislatura Il Consiglio invita gli Stati membri, quando elaborano il primo aggiornamento del loro programma di stabilità/convergenza dopo l'insediamento di un nuovo governo, a mostrare continuità rispetto agli obiettivi di bilancio approvati dal Consiglio sulla base del precedente aggiornamento del programma di stabilità/convergenza e - guardando all'intera legislatura - a fornire informazioni sui mezzi e gli strumenti che si intendono usare per raggiungere tali obiettivi esponendo la strategia di bilancio. 1.5. Coinvolgimento dei parlamenti nazionali Il Consiglio invita i governi degli Stati membri a presentare ai rispettivi parlamenti nazionali i programmi di stabilità/convergenza e i pareri espressi dal Consiglio sui medesimi. Se lo desiderano i parlamenti nazionali possono discutere il seguito da dare alle raccomandazioni formulate nel quadro delle procedure di allarme preventivo e per disavanzo eccessivo. 1.6. Previsioni macroeconomiche affidabili Il Consiglio riconosce l'importanza di basare le proiezioni di bilancio su previsioni macroeconomiche realistiche e caute. Riconosce altresì l'importante contributo che le previsioni della Commissione possono fornire per il coordinamento delle politiche economiche e di bilancio. Nelle loro proiezioni macroeconomiche e di bilancio, gli Stati membri, in particolare quelli che fanno parte della zona euro e gli Stati membri che partecipano all'Erm 2, dovrebbero utilizzare le "ipotesi esterne comuni" eventualmente fornite in tempo utile dalla Commissione. Gli Stati membri sono liberi di basare i programmi di stabilità/convergenza sulle loro proiezioni. Tuttavia, le divergenze tra le previsioni nazionali e quelle della Commissione dovrebbero essere spiegate con dovizia di particolari. Tale spiegazione fungerà da riferimento nel valutare a posteriori gli errori di previsione. Considerata l'inevitabilità degli errori di previsione, nei programmi di stabilità/convergenza si dovrebbe porre maggiormente l'accento sulle analisi di sensibilità globali e/o sull'elaborazione di scenari alternativi, al fine di consentire alla Commissione e al Consiglio di considerare l'intera gamma dei possibili risultati di bilancio. 1.7. Gestione statistica Il Consiglio conviene che l'attuazione del quadro di bilancio e la relativa credibilità dipendono essenzialmente dalla qualità, affidabilità e tempestività delle statistiche di bilancio. Statistiche affidabili e tempestive sono essenziali non solo per la valutazione delle posizioni di bilancio pubblico; la piena trasparenza di tali statistiche consentirà altresì ai mercati finanziari di valutare meglio la solidità finanziaria dei vari Stati membri, svolgendo un'importante funzione di segnalazione degli errori di politica. La questione centrale rimane quella di provvedere ad adeguate pratiche, risorse e capacità per elaborare statistiche di alta qualità a livello nazionale ed europeo al fine di garantire l'indipendenza, l'integrità e la responsabilità sia degli uffici statistici nazionali sia dell'Eurostat. Occorre inoltre porre l'accento sullo sviluppo della capacità operativa, del potere di controllo, dell'indipendenza e della responsabilità dell'Eurostat. La Commissione e il Consiglio stanno affrontando, nel corso del 2005, la questione del miglioramento della gestione del Sistema statistico europeo. Gli Stati membri e le istituzioni dell'Ue dovrebbero affermare il loro impegno ad elaborare statistiche di bilancio di alta qualità ed affidabili e a garantire reciproca cooperazione per raggiungere tale obiettivo. Dovrebbe essere presa in considerazione l'imposizione di sanzioni agli Stati membri in caso di violazione dell'obbligo di riferire debitamente i dati sui conti pubblici. 2. Rafforzare il braccio preventivo Vi è un ampio consenso sul fatto che i periodi di crescita superiore alle attese debbano essere utilizzati per il consolidamento di bilancio al fine di evitare politiche procicliche. Il mancato raggiungimento in passato dell'obiettivo di bilancio a medio termine "con un saldo prossimo al pareggio o in attivo" richiede un rafforzamento del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita attraverso un rinnovato impegno degli Stati membri a prendere le misure di bilancio necessarie alla convergenza verso detto obiettivo e al rispetto dello stesso. 2.1. Definizione dell'obiettivo di bilancio a medio termine Il patto di stabilità e crescita sancisce l'obbligo per gli Stati membri di aderire all'obiettivo a medio termine per una posizione di bilancio "con un saldo prossimo al pareggio o in attivo". Considerata la maggiore eterogeneità economica e finanziaria nell'Ue a 25, il Consiglio conviene che l'obiettivo a medio termine debba essere differenziato per ogni singolo Stato membro al fine di tener conto delle diversità nelle posizioni e negli sviluppi sul piano economico e di bilancio, nonché del rischio finanziario con riferimento alla sostenibilità delle finanze pubbliche, anche a fronte di possibili evoluzioni demografiche. Il Consiglio propone pertanto di definire obiettivi a medio termine che, tenendo conto delle caratteristiche dell'economia di ciascuno Stato membro, perseguano una triplice finalità. In primo luogo, essi dovrebbero garantire un margine di sicurezza rispetto al limite del 3% fissato per il disavanzo. Dovrebbero inoltre assicurare rapidi progressi verso la sostenibilità. Dovrebbero pertanto consentire uno spazio di manovra nel bilancio, segnatamente tenendo conto delle esigenze in termini di investimenti pubblici. Gli obiettivi a medio termine dovrebbero essere differenziati e possono divergere dall'obiettivo di una posizione di bilancio "con un saldo prossimo al pareggio o in attivo" per singoli Stati membri sulla base dell'attuale rapporto debito/Pil e della crescita potenziale, mantenendo nel contempo un margine sufficiente al di sotto del valore di riferimento del - 3% del Pil. La forcella per gli obiettivi a medio termine di ciascun paese della zona euro e degli Stati membri dell'Erm 2 si troverebbe pertanto, in termini corretti per il ciclo, al netto delle misure temporanee e una tantum, tra il -1% del Pil per i paesi a basso indebitamento/elevato potenziale di crescita e il pareggio o l'attivo per i paesi ad alto indebitamento/basso potenziale di crescita. La sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche sarebbe sostenuta dalla convergenza del rapporto debito/Pil verso livelli prudenti. Si dovrebbero prendere in considerazione le passività implicite (collegate ad un aumento delle spese dovuto all'invecchiamento della popolazione) non appena saranno stati opportunamente stabiliti ed approvati dal Consiglio i criteri e le modalità a tal fine necessari. Entro la fine del 2006, la Commissione dovrebbe riferire sui progressi compiuti nella definizione di una metodologia per un completamento dell'analisi con l'inclusione di tali passività implicite. Il Consiglio sottolinea tuttavia che non ci si può attendere che le politiche di bilancio facciano fronte nel breve termine a tutti gli effetti strutturali dell'invecchiamento demografico e invita gli Stati membri a proseguire negli sforzi di attuazione delle riforme strutturali nei settori correlati all'invecchiamento della popolazione, nonché verso un aumento del tasso di attività e di occupazione. Gli obiettivi di bilancio a medio termine potrebbero essere riveduti in occasione dell'attuazione di importanti riforme e in ogni caso ogni quattro anni, al fine di rispecchiare gli sviluppi registrati negli indici di indebitamento pubblico, nel potenziale di crescita e nella sostenibilità di bilancio. 2.2. Percorso di avvicinamento all'obiettivo a medio termine Il Consiglio ritiene che si debba porre in essere un approccio più simmetrico alle politiche di bilancio sull'insieme del ciclo mediante una migliore disciplina di bilancio nei periodi di ripresa economica, con l'obiettivo di evitare politiche procicliche e conseguire progressivamente l'obiettivo a medio termine, creando quindi spazio sufficiente per tener conto dei periodi di recessione economica e ridurre l'indebitamento pubblico ad un ritmo soddisfacente, contribuendo in tal modo alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Gli Stati membri si dovrebbero impegnare, a livello europeo, a consolidare attivamente le finanze pubbliche in periodi di congiuntura favorevoli nella presunzione di destinare le entrate supplementari inattese alla riduzione del disavanzo e dell'indebitamento. Gli Stati membri che non hanno ancora raggiunto i loro obiettivi a medio termine dovrebbero adottare misure per conseguirli nel corso del ciclo. Il loro sforzo di adeguamento dovrebbe essere maggiore nei periodi di congiuntura favorevole e potrebbe essere più limitato nei periodi di congiuntura sfavorevoli. Al fine di raggiungere tali obiettivi, gli Stati membri che fanno parte della zona euro o dell'Erm 2 dovrebbero perseguire un aggiustamento annuale in termini corretti per il ciclo, al netto di misure una tantum e di altre misure temporanee, dello 0,5% del Pil come parametro di riferimento. Per "periodi di congiuntura favorevoli" si dovrebbero intendere periodi in cui il prodotto supera il livello potenziale, tenendo conto delle elasticità fiscali. Gli Stati membri che non seguono il percorso di avvicinamento stabilito ne spiegheranno i motivi in occasione dell'aggiornamento annuale dei programmi di stabilità/convergenza. La Commissione fornirà indicazioni politiche per incoraggiare gli Stati membri a non discostarsi dal loro percorso di avvicinamento. Tali indicazioni saranno sostituite da avvertimenti preventivi conformemente alla Costituzione non appena sarà applicabile. 2.3. Considerazione delle riforme strutturali Il Consiglio conviene che, per rafforzare l'orientamento del patto verso la crescita, si terrà conto di riforme strutturali nel definire il percorso di avvicinamento all'obiettivo a medio termine per i paesi che non l'hanno ancora raggiunto e nel consentire una deviazione temporanea da tale obiettivo per i paesi che l'hanno già raggiunto, restando chiaramente inteso che dovrà essere garantito un margine di sicurezza perché venga rispettato il valore di riferimento del 3% del Pil per il disavanzo e che la posizione di bilancio dovrebbe rientrare nell'ambito dell'obiettivo a medio termine entro il periodo del programma. Si terrà conto solo di riforme sostanziali che producono effetti diretti di contenimento dei costi a lungo termine, aumentando anche il potenziale di crescita, che pertanto avranno un impatto positivo quantificabile sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Nell'ambito dell'aggiornamento annuale dei programmi di stabilità/convergenza sarà necessario fornire un'analisi dettagliata dei costi-benefici di tali riforme sotto il profilo del bilancio. Tali proposte dovrebbero essere inserite nel regolamento n. 1466/97. Inoltre il Consiglio tiene a che il rispetto degli obiettivi di bilancio del patto di stabilità e crescita non ostacoli le riforme strutturali che migliorano inequivocabilmente la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Il Consiglio riconosce che si deve prestare particolare attenzione alle riforme delle pensioni che introducono un sistema multipilastro comprendente un pilastro obbligatorio, finanziato integralmente. Sebbene tali riforme comportino un deterioramento a breve termine delle finanze pubbliche durante il periodo di attuazione, la sostenibilità a lungo termine è chiaramente migliorata. Il Consiglio conviene pertanto che agli Stati membri che attuano tali riforme debba essere consentito di scostarsi dal percorso di avvicinamento all'obiettivo a medio termine o dall'obiettivo a medio termine stesso. La deviazione dall'obiettivo a medio termine dovrebbe riflettere i costi netti della riforma per il pilastro pubblico, a condizione che tale deviazione resti temporanea e che sia mantenuto un opportuno margine di sicurezza rispetto al valore di riferimento. 3. Migliorare l'attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi La procedura per i disavanzi eccessivi dovrebbe rimanere semplice, trasparente ed equa. Ciò nondimeno, l'esperienza degli ultimi anni rivela spazi per un possibile miglioramento della sua attuazione. Il principio guida per l'applicazione della procedura è la rapida correzione di un disavanzo eccessivo. Il Consiglio sottolinea che la procedura per i disavanzi eccessivi ha lo scopo di prestare assistenza piuttosto che di punire fornendo così incentivi agli Stati membri per realizzare la disciplina di bilancio, mediante una maggiore sorveglianza, un sostegno reciproco e una pressione reciproca. Inoltre gli errori di politica dovrebbero essere chiaramente distinti dagli errori di previsione nell'attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi. Tuttavia, qualora uno Stato membro non si conformi alle raccomandazioni ad esso rivolte nell'ambito della procedura per i disavanzi eccessivi, il Consiglio ha facoltà di applicare le sanzioni previste. 3.1. Preparazione di una relazione della Commissione a norma dell'articolo 104, paragrafo 3 Per evitare disavanzi pubblici eccessivi, come richiesto dall'articolo 104, paragrafo 1 del trattato, le relazioni preparate dalla Commissione a norma dell'articolo 104, paragrafo 3 del trattato in esito alla sorveglianza esercitata sono la base del parere del comitato economico e finanziario, della conseguente valutazione della Commissione e, da ultimo, della decisione del Consiglio sull'esistenza di un disavanzo eccessivo oltre che delle raccomandazioni del Consiglio, compresi i termini entro i quali il disavanzo deve essere corretto. Il Consiglio e la Commissione sono determinati a mantenere e difendere chiaramente i valori di riferimento del 3% e del 60% del Pil in quanto fulcri della sorveglianza dell'evoluzione della situazione di bilancio e del rapporto tra il disavanzo pubblico e il Pil negli Stati membri. La Commissione continuerà a preparare una relazione a norma dell'articolo 104, paragrafo 3 del trattato. Nella relazione, la Commissione valuterà se si applichi una o più delle eccezioni previste rispettivamente nell'articolo 104, paragrafo 2, lettere a) e b). Il Consiglio propone qui di seguito revisioni o chiarimenti della portata di tali eccezioni. Come previsto dal trattato, la Commissione tiene inoltre conto, nella relazione, dell'eventuale differenza tra il disavanzo pubblico dello Stato membro e la spesa pubblica per gli investimenti e di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro. Il Consiglio propone qui di seguito alcuni chiarimenti del concetto di "tutti gli altri fattori significativi". 3.2. Superamento "eccezionale e temporaneo" del valore di riferimento per il disavanzo Il trattato prevede, nell'articolo 104, paragrafo 2, lettera a), secondo trattino, un'eccezione se il superamento del valore di riferimento è solo eccezionale e temporaneo e il rapporto resta vicino al valore di riferimento. Se, per beneficiare di tale eccezione, il rapporto deve sempre restare vicino al valore di riferimento, il regolamento n. 1467/97 definisce i casi in cui il superamento del valore di riferimento, pur restando vicino a detto valore, è considerato eccezionale e temporaneo: per essere considerato eccezionale, il superamento deve essere determinato da un evento inconsueto al di fuori del controllo dello Stato membro e deve avere rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria della pubblica amministrazione, |
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JANEZ POTOCNIK PRESENTA LE QUATTRO PAROLE CHIAVE PER IL 7PQ |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - Secondo il Commissario responsabile della Scienza e della ricerca Janez Potocnik, quattro parole chiave costituiranno la base delle proposte formali della Commissione per il Settimo programma quadro (7Pq): cooperazione, idee, persone e capacità. Intervenendo a una manifestazione organizzata dalla Presidenza lussemburghese per presentare le capacità di ricerca del paese, Janez Potocnik ha sottolineato gli elementi che ritiene contribuiranno al successo del nuovo programma, quali la durata settennale, l'accento posto sui temi anziché sugli strumenti, le procedure amministrative semplificate e le piattaforme tecnologiche. "Il Settimo programma quadro sarà lo strumento per realizzare la strategia per la crescita e l'occupazione, facendo leva sullo Spazio europeo della ricerca. Verrà attribuita priorità ai principali temi scientifici e tecnologici con modalità e programmi di sostegno in grado di soddisfare tutte le varie esigenze della ricerca in Europa. Si compiranno inoltre considerevoli sforzi di semplificazione e di razionalizzazione", ha dichiarato il Commissario. Secondo Janez Potocnik, diverse nuove caratteristiche garantiranno il successo del 7Pq. La prima è la durata, che sarà di sette anni, conformemente alle prossime prospettive finanziarie, con la possibilità di una revisione intermedia. In questo modo si dovrebbero assicurare stabilità e flessibilità, ha spiegato il Commissario. Inoltre, i progetti collaborativi, ribattezzati progetti di cooperazione nell'ambito del 7Pq, saranno maggiormente incentrati sulle esigenze dell'industria e contribuiranno ancor più a sostenere la crescita. Il Consiglio europeo della ricerca (Cer), visto come una sorta di "squadra di campioni della conoscenza", basata su autonomia ed eccellenza, sosterrà la ricerca in tutti i campi scientifici, da quelli legati all'industria alle scienze umane e sociali, e consentirà all'Unione europea di competere con Stati Uniti, Giappone ed altri concorrenti, ha aggiunto Janez Potocnik. Tenuto conto delle difficoltà spesso incontrate dall'Europa quando si tratta di creare partenariati di ricerca tra settore pubblico e privato, il 7Pq riserverà uno spazio particolare alle piattaforme tecnologiche per garantire uno sforzo concertato da parte di tutti gli interessati per quanto riguarda alcune tecnologie fondamentali con potenziale utilizzo industriale. "Le piattaforme tecnologiche svolgeranno un ruolo estremamente utile nella definizione di programmi di lavoro che siano attinenti alle esigenze dell'industria", ha osservato il Commissario. Janez Potocnik ha concluso affermando che uno degli elementi centrali del 7Pq consisterà in procedure più semplici, più chiare e meno onerose, con l'obiettivo di accrescere la partecipazione degli organismi di ricerca di ridotte dimensioni. "Il mio auspicio è che il programma quadro offra una specie di "cassetta degli attrezzi" in cui la comunità scientifica e l'industria possano trovare lo strumento più adeguato per consolidare e sfruttare nel miglior modo le capacità, le attività e i risultati della ricerca", ha aggiunto François Biltgen, ministro lussemburghese della Ricerca. |
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L’ESPANSIONE EUROPEA DI PMI EUROPE È SOSTENUTA DAL LANCIO DEL SITO WEB IN ITALIANO E TEDESCO I SITI IN SPAGNOLO E FRANCESE SARANNO ULTIMATI DOPO L’ANNO 2005 |
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Milano, 24 marzo 2005 - Pmi Europe, società del Gruppo Pmi specializzata nelle assicurazioni dei mutui ipotecari e nella valorizzazione del credito, ha annunciato oggi il lancio di due siti web, uno in italiano www.Pmieurope.it e l’altro in tedesco www.Pmieurope.de per sostenere il suo programma di espansione europea. Lo sviluppo dei siti web attraverso l’adattamento in modo specifico per i diversi mercati, piuttosto che tradotto semplicemente dalla versione inglese, testimonia l’impegno di Pmi nell’Europa continentale. Entrambi i siti (quello tedesco e quello italiano) sono stati progettati su misura per gli specifici mercati di riferimento e includono contenuti specifici su Pmi e sui mercati di riferimento. Nei siti si possono trovare copie tradotte di comunicati stampa e articoli pubblicati di Pmi Europe, così come è possibile consultare la sezione “Informazioni Importanti” in italiano e “Impressum” in tedesco, nel quale è possibile ottenere le informazioni legali applicabili in ogni paese. Il progetto grafico utilizzato in ogni sito riflette, anche attraverso colori e fotografie scelte, l’identità del business in questi paesi. Entrambi i siti sono stati progettati come user-friendly e forniscono un ampio accesso a materiale dettagliato sulle capacità, i prodotti ed i servizi di Pmi Europe. Tony Porter, Managing Director e Chief Operating Officer di Pmi Europe ha commentato: “Siamo orgogliosi di poter presentare i siti web in italiano e tedesco di Pmi Europe. Il lancio di entrambi i siti dimostra il nostro impegno nel voler sviluppare il business in Italia e Germania e di voler rispettare le normative in ciascuno dei paesi”. Ha poi aggiunto: “Siccome l’Europa ha mercati diversi per i nostri prodotti, abbiamo creato un sito web per ogni paese tenendo in considerazione le diverse sfumature culturali in Italia e Germania. Questo è solo l’inizio; lanceremo presto due ulteriori siti di Pmi Europe, uno per la Spagna e un altro per la Francia”. Giuliano Giovanetti, Country Manager di Pmi Europe in Italia, ha dichiarato: “Il mercato italiano è strategico per Pmi Europe, perché è caratterizzato da un profilo della domanda che deve ancora dimostrare, soprattutto nei mutui ad alto loan to value, le reali potenzialità. Come azienda leader del mercato, Pmi Europe non può non essere presente sul mercato con tutti gli strumenti necessari ad incrementare la cultura verso questi nuovi tipi di prodotti. Ciò avviene anche attraverso un sito web dedicato alle esigenze dell’Italia”. Il lancio dei siti web per la Germania e l’Italia, conferma l’impegno dell’azienda di promuovere servizi finanziari avanzati in entrambi i paesi. In Italia, il sito web rappresenta un ulteriore step verso l’affermazione del successo della filiale di Pmi, aperta a Milano nel 2004. Il sito web in Germania supporterà ulteriormente il processo di sviluppo del businnes nel mercato tedesco dove Pmi genera oggi il maggior volume di transazioni. Pmi Mortgage Insurance Company Limited (Pmi Europe) è una società del Gruppo Pmi specializzata nelle assicurazioni dei mutui ipotecari e nella valorizzazione del credito. Pmi Europe offre una gamma di prodotti per la valorizzazione dei crediti ipotecari, comprese assicurazioni sui mutui ipotecari di primo grado, prodotti di riassicurazione e per portafogli strutturati, tutti ritagliati sulle caratteristiche ed esigenze del mercato dei mutui europeo. Pmi Europe è regolamentata dalla Irish Financial Services Regulatory Authority. Il Gruppo Pmi, che ha sede a Walnut Creek, in California, è uno dei più importanti gruppi assicurativi a livello mondiale che opera nel settore dei mutui privati. Pmi Group distribuisce i propri prodotti assicurativi e di riassicurazione attraverso le sue consociate negli Stati Uniti, in Australia, Nuova Zelanda e Hong Kong. |
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IL PROGETTO SITE PORTA IL PROGRAMMA TSI DELL'UNIONE EUROPEA FINO IN SIBERIA |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - La ricerca in ambito tecnologico potrebbe non essere la prima cosa che viene in mente quando si pensa alla Siberia, ma i partner del nuovo progetto del Sesto programma quadro si propongono di promuovere proprio questa associazione. Il progetto Site (Siberia, tecnologie dell'informazione e Europa) è stato istituito nell'estate del 2004 nell'ambito del programma sulle Tecnologie per la società dell'informazione (Tsi) del 6Pq. L'obiettivo precipuo del progetto consiste nel moltiplicare il numero di progetti Tsi che coinvolgono partner provenienti da una regione della Federazione russa conosciuta come Sibirsky Federal District (Sfd, Distretto federale di Sibirsky), che si estende per circa la metà dei dieci milioni di chilometri quadrati di superficie che costituiscono la Siberia. Nel corso della Seconda guerra mondiale sono state create molte industrie e centri di ricerca nell'Sfd, e sotto il regime comunista la regione si è specializzata nella ricerca militare e spaziale. Oggi invece una parte consistente dei 66 000 ricercatori dell'Sfd ha trasferito le proprie competenze tecniche alle tecnologie dell'informazione, creando un potenziale significativo per la collaborazione internazionale nel campo della ricerca. Fin dalla sua costituzione, il consorzio Site - coordinato da Singleimage, Regno Unito, e comprendente l'Associazione per la formazione ingegneristica in Russia e l'Agenzia austriaca per la promozione della ricerca (Ffg) - ha già creato una rete di 56 punti di contatto nell'Sfd. Il progetto è teso a fornire a queste persone una formazione adeguata sul programma Tsi, per consentire loro di offrire consulenza e assistenza ai ricercatori della regione. La presenza di questa rete di punti di contatto, oltre a otto centri di promozione regionali istituiti anch'essi come parte del progetto, è volta a superare uno dei principali ostacoli alla partecipazione della Siberia al programma quadro: l'apparente complessità delle procedure comunitarie dal punto di vista dei ricercatori dell'Sfd. Il Notiziario Cordis ha intervistato uno dei partner del progetto - Petra Reiter dell'Ffg - e le ha chiesto quali sono gli altri ostacoli alla cooperazione Ue-siberia nel campo della ricerca che il progetto Site si propone di eliminare. "La scarsa sensibilizzazione in entrambe le regioni rappresenta un vero problema", ha affermato. "C'è inoltre la questione della distanza geografica, e anche il livello di formazione in lingua inglese in Siberia è passibile di miglioramento [per facilitare la cooperazione nella ricerca]". In particolare, un filone delle attività del progetto offre un importante contributo per l'abolizione di tutti questi ostacoli. L'organizzazione di momenti di incontro tra Ue e Siberia in occasione di conferenze su temi Tsi nell'Unione (alle quali il progetto Site garantisce la presenza contemporanea di fino a otto ricercatori Sfd con proposte di collaborazione scientifica) consente non solo di sensibilizzare entrambe le regioni, ma anche di instaurare rapporti personali in grado di colmare l'enorme distanza che separa i ricercatori delle due regioni. Il progetto prevede anche altri obiettivi più specifici. A titolo di esempio, è già stata creata una base di dati che consente ai ricercatori europei di effettuare una ricerca tra i profili dei vari ricercatori siberiani in ambito tecnologico, e il consorzio si propone di incrementare notevolmente il numero dei profili di questa base di dati, che attualmente ne conta 320. I partner Site hanno inoltre l'intenzione di formulare una serie di proposte formali per le prossime gare indette dal programma Tsi. "Vogliamo elaborare circa dieci proposte, e possiamo realisticamente sperare di ottenere due o tre progetti, anche se naturalmente è difficile fare previsioni", ha spiegato Petra Reiter. Alla domanda se la buona riuscita del progetto verrà giudicata in base al numero di proposte vincenti che scaturiranno dalle loro attività, Petra Reiter ha replicato: "L'elemento più importante è in realtà la creazione di capacità, ma le proposte sono essenziali anche per dare vita a esperienze coronate da successo e per dimostrare quindi le autentiche possibilità di collaborazione esistenti". Petra Reiter ritiene che in ultima analisi gli scienziati di entrambe le regioni trarrebbero enormi benefici da una maggiore collaborazione. Per i ricercatori europei la Siberia rappresenta una fonte non ancora sfruttata di competenze tecnologiche che possono incrementare notevolmente il valore delle iniziative di collaborazione. Per quanto riguarda gli scienziati dell'Sfd, la partecipazione ai programmi dell'Ue farebbe loro acquisire una certa competenza nel processo di presentazione formale delle proposte e offrirebbe loro notevoli soddisfazioni professionali. "E in definitiva", ha concluso Petra Reiter, "l'esperienza rinsalderebbe la fiducia tra i ricercatori dell'Unione e della Russia, un fatto che non può che essere positivo". Http://www.singleimage.co.uk/russia-in-ist/site.php?phpsessid=422faf45990442171ae7cacd225b4297 |
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SIMPOSIO SUL CALCOLO AD ALTE PRESTAZIONI ORGANIZZATO NELL'AMBITO DI UNO DEI PROGETTI DEL 6PQ |
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Bruxelles, 24 marzo 20054 - Nel quadro del progetto Deisa (distributed European infrastructure for supercomputing applications) sarà organizzato il 9 e 10 maggio a Parigi (Francia) un simposio sul calcolo ad alte prestazioni. Lo scopo della manifestazione è di fornire un forum nel quale poter discutere le sfide scientifiche e strategiche nel settore del calcolo ad alte prestazioni e di valutare l'impatto del progetto Deisa sulle scienze computazionali in Europa. Eminenti scienziati del settore discuteranno argomenti quali: scienza dei materiali, modellazione del clima, astrofisica, ingegneria aeronautica, bioinformatica, cromodinamica quantistica, fisica del plasma e chimica quantistica. Http://www.deisa.org/symposium |
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WORKSHOP: GESTIONE DEI PROGETTI NEL SESTO PROGRAMMA QUADRO (6PQ) |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - Un workshop sulla gestione dei progetti nell'ambito del Sesto programma quadro avrà luogo ad Amburgo (Germania) il 25 e 26 aprile. La manifestazione intende fornire ai partecipanti le conoscenze e la comprensione necessarie ad affrontare le particolari esigenze legate alla gestione dei progetti e alle relative sfide pratiche nel quadro dei progetti comunitari. Attenzione particolare sarà dedicata alle tecniche concrete di gestione e ai requisiti amministrativi formali. Http://tutech.net/euworkshops rivolgersi a: Ingeborg Meyer-gaffke E-mail: euoffice@tutech.De |
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AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE |
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Roma, 24 marzo 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, facendo seguito al comunicato stampa del 21 marzo, comunica l'ammontare delle tranches dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell’asta del prossimo 30 marzo: Certificati di Credito del Tesoro settennali 1°.11.2004/2011 nona tranche:3.000 milioni di euro; Buoni del Tesoro Poliennali triennali 1°.2.2005/2008 quinta tranche: 3.000 milioni di euro "decennali" 1°.8.2004/1°.2.2015 tredicesima tranche: 2.500 milioni di euro. |
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ELEZIONI IN LOMBARDIA: RISULTATO ANCORA APERTO UN’INDAGINE DELLA SEDE REGIONALE LOMBARDA DELL’EURISPES |
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Roma, 24 marzo 2005 - Il 6% dei lombardi sicuramente non si recherà alle urne alle prossime regionali. Più di un lombardo su dieci (12,8%) non sa ancora se andrà a votare alle prossime elezioni regionali, mentre più della metà (52,01%), non sa ancora per chi voterà tra i candidati in corsa e circa un quarto non si riconosce in nessuno dei candidati alla presidenza della Regione Lombardia. Sono questi alcuni dei dati emersi dal sondaggio sul non-voto (per la metodologia vedere allegato) curato da Eurispes Lombardia. L’indagine aveva come obiettivo principale, quello di conoscere le motivazioni che spingono i cittadini lombardi aventi diritto al voto a non recarsi alle urne. Il fatto che più della metà degli elettori (52%) dichiara di non avere ancora deciso per chi votare sta a dimostrare che la partita elettorale in Lombardia non è ancora chiusa come molti pensano. Quasi la metà dei cittadini che dichiara che non andrà a votare (45,68%) motiva la decisione ritenendo il voto “un gesto inutile, tanto non cambia nulla” mentre un quarto (25,93%) perché “non si identifica in nessun candidato”. La metà dei non-votanti dichiara di essere convinto della decisione e che nulla può fare cambiare idea, mentre l’11% potrebbe farsi convincere da un soggetto alternativo. L’81,24 per cento dei lombardi andrà a votare nelle prossimi elezioni regionali, il 3 e 4 aprile 2005. E lo farà soprattutto perché ha un alto senso civico (58,20%), ma anche perché lo ritiene uno strumento indispensabile per farsi sentire (21,72%). I lombardi dichiarano di voler decidere autonomamente per chi votare (72,55%), senza farsi influenzare dalla famiglia (12,57%), dagli amici (1,40%), dalla confessione religiosa (3,19%) e neanche dai mass media (5,39%). «L’indagine sull’appuntamento elettorale di aprile – dichiara Fulvio Palmieri, presidente di Eurispes Lombardia - evidenzia un grande interesse al voto, pur nell’ambiguità dei modi in cui tale interesse si esprime. La motivazione principale al voto si riconduce più al senso civico dei cittadini che alla condivisione del programma politico espresso dai candidati. Non si vota perché si aderisce al progetto politico, ma per dovere. La politica non riesce a intercettare la variegata realtà dei non votanti, accomunati solo dal fatto che non trovano convincenti le comunicazioni elettorali. C’è una dichiarazione di affluenza alle urne pari al 81,24 %, che testimonia un interesse potenziale alla partecipazione della cosa pubblica, vanificato però dai meccanismi di una politica sempre più autoreferenziale e incapace di offrire soluzioni condivise ai problemi. |
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BANCA POPOLARE DI VICENZA: UTILE NETTO CONSOLIDATO + 37,1% |
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Vicenza, 24 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza, riunitosi ieri sotto la presidenza di Gianni Zonin, ha approvato il progetto di Bilancio relativo all'esercizio 2004 che verrà sottoposto all'Assemblea dei Soci, in programma a Vicenza il prossimo 14 maggio. La Banca chiude l'esercizio 2004 con un utile netto di 82 milioni di Euro, in aumento del 6,1% rispetto all'esercizio precedente. Più in dettaglio, il conto economico 2004 presenta un margine di intermediazione pari a 536,2 milioni di Euro, in crescita del 6,4% rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto alla buona performance del margine finanziario (+8,5%) e al lusinghiero risultato del margine dei servizi (+10,9%). Un importante contributo è venuto inoltre dalla ulteriore razionalizzazione dei costi e dal miglioramento della qualità dei servizi: ne è conferma il margine operativo lordo che si attesta a 230,2 milioni di Euro, in crescita del 6,2% rispetto al 31 dicembre 2003. Il risultato di gestione raggiunge i 159,8 milioni di Euro, in aumento del 6,4% rispetto all'anno precedente. La componente straordinaria dell'esercizio si attesta a 64,1 milioni di Euro ed è principalmente ascrivibile all'effetto connesso al c.D. "disinquinamento fiscale". A tale proposito, l'adeguamento alla normativa che impone l'eliminazione delle poste fiscali dal bilancio ha portato al ripristino del valore di libro della partecipazione in Banca Nazionale del Lavoro, precedentemente svalutata per soli motivi fiscali; il provento straordinario conseguente è stato accantonato al Fondo per Rischi Bancari Generali per 41,5 milioni di Euro, fruendo altresì del relativo beneficio fiscale. Il risultato netto dell'esercizio è pertanto pari a 82 milioni di Euro, in aumento di 4,7 milioni di Euro rispetto all'esercizio 2003 e consente al Consiglio di Amministrazione di proporre all'Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo unitario di Euro 0,95, invariato rispetto all'esercizio precedente. A livello patrimoniale, la massa amministrata costituita dalla raccolta diretta, indiretta e subordinata raggiunge i 19.067 milioni di Euro, segnando un incremento dell'11,2% rispetto all'esercizio precedente. La raccolta diretta si attesta a 7.843 milioni di Euro (+21,5%), mentre la raccolta indiretta segna un aumento del 4,8% arrivando a quota 10.739 milioni di Euro. Sul fronte degli impieghi, i crediti netti a clientela raggiungono a fine 2004 gli 8.635 milioni di Euro, registrando un incremento annuo del 9,3%. Importante la crescita dei mutui a famiglie ed imprese che registrano un incremento annuo di 643,3 milioni di Euro (+27,8%), nonostante la nuova operazione di cartolarizzazione di mutui residenziali per 452,4 milioni di Euro effettuata a fine esercizio. Gli indici di rischiosità del credito si mantengono a livelli ampiamente inferiori a quelli medi di sistema: i crediti dubbi verso clientela, al lordo delle rettifiche di valore, registrano nell'anno una contrazione pari a 9,6 milioni di Euro (-2,7%), mentre il rapporto tra le sofferenze nette e impieghi netti a clientela registra un miglioramento attestandosi all'1,35% a fronte dell'1,60% del 31 dicembre 2003. Anche il bilancio consolidato registra nel 2004 miglioramenti lusinghieri grazie ai risultati più che soddisfacenti delle controllate che, al 31 dicembre 2004, presentano tutte risultati positivi. A livello consolidato, la raccolta diretta raggiunge gli 11.434 milioni di Euro (+16,7%, a valori omogenei, rispetto al 31 dicembre 2003), la raccolta indiretta si attesta a 13.763 milioni di Euro (+6,0%), mentre gli impieghi netti a clientela assommano a 12.137 milioni di Euro (+11,1%). Anche i risultati economici consolidati dimostrano il miglioramento della performance reddituale delle partecipate. Il margine finanziario raggiunge i 444,5 milioni di Euro (+10,2%), il margine di intermediazione gli 827,2 milioni (+10,9%) e il margine operativo lordo i 318,2 milioni (+15,5%). L'utile consolidato si attesta su 67,7 milioni di Euro in aumento del 37,1% sull'esercizio precedente. "I risultati di bilancio 2004 - ha affermato il presidente Gianni Zonin - consentono alla Banca Popolare di Vicenza ed al suo Gruppo di guardare con fiducia agli anni a venire, restando punto di riferimento sicuro per i territori in cui siamo presenti senza trascurare di mantenere attenzione alle opportunità di ulteriore crescita che il mercato dovesse offrire". "I dati, sia a livello di capogruppo sia a livello consolidato, con tutte le partecipate operative in utile - ha rilevato Divo Gronchi, direttore generale dell'Istituto - confermano che le strategie di consolidamento e di razionalizzazione, che abbiamo perseguito negli ultimi esercizi, producono i benefici attesi". |
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CELL THERAPEUTICS, INC. PARTECIPERÀ ALLE CONFERENZE DEGLI INVESTITORI |
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Seattle e Bresso 24 Marzo 2005 - Il management di Cell Therapeutics, Inc. (Cti) parteciperà a due conferenze degli investitori nelle prossime settimane. L’ottava Lehman Brothers Annual Global Healthcare Conference si terrà dal 30 Marzo al 1 Aprile presso il Loews Miami Beach Hotel. Cti interverrà giovedì 31 Marzo alle ore 15:45 (ora di New York). La conferenza e le diapositive della presentazione verranno trasmesse in diretta via internet all’indirizzo www.Cticseattle.com e saranno archiviate e rese disponibili per la consultazione allo stesso indirizzo fino a 90 giorni dopo la conferenza. La Cibc World Markets Annual Biotechnology & Specialty Pharmaceuticals Conference si terrà presso il Millennium Broadway Hotel di New York dal 4 al 5 Aprile 2005. Cti farà il suo intervento martedì 5 Aprile alle ore 8:30 (ora di New York). La conferenza e le diapositive della presentazione verranno trasmesse in diretta via internet all’indirizzo www.Cticseattle.com e saranno archiviate e rese disponibili per la consultazione allo stesso indirizzo fino a 90 giorni dopo la conferenza. Lehman Brothers 8th Annual Global Healthcare Conference Presentazione Cti : martedì 31 Marzo 15:45 (ora di New York) / 12:45 (ora di Seattle) Trasmissione con diapositive all’indirizzo: www.Cticseattle.com Cibc World Markets Annual Biotechnology & Specialty Pharmaceuticals Conference Presentazione Cti: martedì 5 Aprile 8:30 (ora di New York) / 5:30 (ora di Seattle) Trasmissione con diapositive all’indirizzo: www.Cticseattle.com |
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ADFOR INTRODUCE IN ITALIA LO STATO DELL’ARTE DELLE METODOLOGIE DI ASSETT & LIABILITY MANAGEMENT AL SEMINARIO “IMPROVE YOUR MARGINS” A MILANO IL 12 E 13 APRILE 2005 |
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Milano, 24 Marzo 2005 - “Improve your margins” è il seminario che Adfor, Fernbach Software e Università di San Gallo organizzano a Milano il prossimo 12 e 13 Aprile (Spazio Chiossetto, Via Chiossetto n. 20 – Milano) durante il quale verranno illustrate dal Prof. Karl Fraundendorfer – Direttore dell’Istituto di Ricerca Operativa dell’Università di San Gallo (Ch) – nuove e innovative metodologie e strumenti di previsione e gestione dinamica di Assett & Liability Management applicate con successo in primarie realtà bancarie europee. “Improve your margins” ha dichiarato Walter Faioni – Direttore Marketing di Adfor “consentirà ai partecipanti di approfondire le loro conoscenze in materia di A&lm, di assistere all’esposizione dei risultati delle applicazioni presentate e di confrontarsi con i docenti relativamente alle prospettive di impiego delle metodologie stesse nel loro contesto operativo”. “Saper prevedere e reagire efficacemente alle incertezze del mercato, che si ripercuotono sull’andamento dei tassi d’interesse e sui flussi dei pagamenti”, ha dichiarato Fabio Maccaferri – Direttore Associato Adfor “è la sfida centrale per l’Asset & Liability Management di ogni banca. In particolare, sono gli Istituti di credito con un volume elevato di prodotti come depositi di risparmio, depositi a vista o crediti di conto corrente ad essere maggiormente esposti a rischi considerevoli in conseguenza delle variazioni dei tassi d’interesse e della liquidità. Improve your Margins presenta il risultato di 10 anni di lavoro di ricerca e di progetti messi in pratica dall’Istituto per la Ricerca Aziendale dell’Università di San Gallo (Hsg), un centro di competenza riconosciuto a livello mondiale nel settore dell’Ottimizzazione Stocastica”. Chairman del seminario sarà il Prof. Mario Anolli – Docente di Economia degli Intermediari Finanziari – Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano. |
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ACSM COMO BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2004: IN CRESCITA GLI INDICATORI PRINCIPALI. IN AUMENTO DI 11 PUNTI PERCENTUALI, SUL 2003, I RICAVI CONSOLIDATI. L'UTILE ANTE IMPOSTE MARCA UN + 13% |
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Como, 24 marzo 2005 - Il consiglio di amministrazione di Acsm S.p.a., presieduto da Giorgio Bordoli, ha approvato i risultati relativi al 2004. In incremento tutti i principali indicatori: in termini di risultati, sono evidenti gli effetti del processo di concentrazione e focalizzazione sui settori tradizionali avviato nel 2002, e tuttora perseguito dal Gruppo Acsm, per cogliere le opportunità offerte dalla progressiva apertura e liberalizzazione dei mercati dell’energia. Il valore della produzione consolidato risulta pari a €/000 104,9 ml. Di €Uro, in incremento del 2% circa rispetto al corrispondente periodo del 2003. Tale contenuto incremento deriva dall’andamento della voce A4 “incrementi di immobilizzazioni per lavori interni” che riflette una più puntuale analisi sulla base della quale vengono recepite in tale voce solo le commesse comprendenti una significativa attività di personale interno mentre le commesse prevalentemente realizzate attraverso prestazioni di terzi sono state imputate direttamente alle relative voci dell’Attivo dello Stato Patrimoniale. Tale intervento non ha alcun impatto sui margini. Utilizzando criteri omogenei, l’incremento del valore della produzione sarebbe stato pari al 11% circa. L’espansione dei ricavi è attribuibile sostanzialmente alla positiva evoluzione dell’attività di core business del Gruppo: distribuzione e vendita di gas. L’incremento delle vendite in tale settore è derivato prevalentemente dalla significativa crescita della quota di mercato: come sopra richiamato, l’esercizio in esame accoglie, per una intera annualità, il contributo del ramo relativo alla distribuzione e vendita di gas di Canturina Servizi S.p.a.. Va evidenziato che l’impatto della stagione termica eccezionale registrata nei primi mesi del 2004, è stato mitigato dall’andamento degli ultimi tre mesi significativamente più caldi del corrispondente periodo del 2003 I ricavi complessivamente generati dall’attività di smaltimento (e di produzione di energia elettrica ), risultano in recuperoi maggiori volumi fatturati, i ricavi del servizio acquedotto civile risultano in lieve incremento. Anche il servizio raccolta rifiuti solidi urbani e pulizia strade, svolto dalla società controllata Acsm Ambiente S.r.l., fa rilevare una crescita dei proventi, mentre si contraggono quelli riferiti al teleriscaldamento. La significativa crescita dei ricavi, a fronte di una più contenuta crescita dei costi operativi, ha determinato un incremento anche di tutti i principali indicatori di redditività. Il Margine Operativo Lordo ammonta a 23,0 milioni di € e segna un incremento del 15% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (20,1 milioni di €). L’andamento positivo della gestione è evidenziato anche dall’incremento della marginalità rispetto al valore della produzione che passa dal 19,1% del 2003 al 21,9% registrato nel 2004. La marginalità operativa lorda riferita al valore della produzione si rafforza nel core business distribuzione e vendita di gas, gestione calore e distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali e nel comparto raccolta rifiuti, mentre risulta in flessione nei settori incenerimento e cogenerazione e nel teleriscaldamento principalmente a causa della riduzione dei ricavi. Il Margine Operativo Netto si attesta a 12,4 milioni di €, in aumento del 12% circa rispetto al dato del precedente esercizio pari a 11,1 milioni di €. Tale risultato beneficia in parte della revisione delle aliquote di ammortamento avviata da Acsm, sui beni materiali afferenti l’area gas, al fine di adottare parametri che potessero rappresentare in modo più fedele l’effettiva vita utile economico-tecnica degli impianti aziendali e che fossero maggiormente in linea con i criteri applicati da altri operatori del settore gas. L’accantonamento a svalutazione di crediti ed immobilizzi ammonta al 31 dicembre 2004 a €/000 1,1 milioni di €, in considerevole incremento sul dato al 31 dicembre 2003 pari a 0,1 milioni di €,. La gestione finanziaria risente degli oneri correlati all’incremento dell’esposizione finanziaria media, conseguente agli impegni assunti a fine 2003 per realizzare l’operazione di integrazione con Canturina Servizi S.p.a., e risulta in incremento del 32% circa. Il risultato ante imposte ammonta a 9,6 milioni di € e segna un incremento del 13% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (8,5 milioni di €). L’utile Netto del gruppo al 31 dicembre 2004, dopo le detrazioni relative allealla quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari a 3,6 milioni di €., in lieve contrazione rispetto al dato del corrispondente periodo del 2003 (3,7 milioni di €.). Il risultato netto sconta una maggiore incidenza del carico fiscale rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente, per l’incidenza di alcune poste straordinarie indeducibili e delle imposte differite. Dal punto di vista patrimoniale, il Capitale Immobilizzato Netto è aumentato a 117,5 milioni di € principalmente per effetto di incrementi relativi ad immobilizzi. L’ammontare complessivo degli incrementi per investimenti in immobilizzi materiali, al lordo degli ammortamenti, è pari a circa 11,3 milioni di €. Gli investimenti hanno riguardato il completamento o il proseguimento di opere iniziate in precedenti esercizi (realizzazione dell’impianto di depurazione fumi riferito al termovalorizzatore) e l'attuazione dei programmi di adeguamento e potenziamento degli impianti e delle reti. Il Capitale Circolante Netto ha registrato un miglioramento. Il periodo conclusosi al 31 dicembre 2004 fa registrare un miglioramento della Posizione Finanziaria Netta che ammonta a 43,8 milioni di €, a fronte di un Patrimonio Netto complessivo pari a 66,9 milioni di €. Il free cash flow di periodo è positivo e pari a 18,4 milioni di €. Il rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto è pari a 0,65, ed evidenzia ulteriormente la solidità finanziaria del Gruppo. Ha commentato il direttore generale di Acsm spa, Enrico Poliero: “La chiusura dell’esercizio 2004 conferma la consolidata capacità dell’azienda di cogliere le opportunità derivanti dalla liberalizzazione dei mercati ed evidenzia, ancora una volta, il netto miglioramento dei principali indicatori economici e patrimoniali”. “In particolare – ha aggiunto Poliero – l’incremento dell’autofinanziamento conferma il pieno successo dei programmi avviati da Acsm in materia di contenimento dei costi, razionalizzazione dei processi produttivi ed ampliamento dell’offerta alla clientela”. “Inoltre – ha proseguito il direttore generale – l’efficacia delle azioni avviate per ottimizzare la gestione dei flussi di cassa ha permesso all’azienda di conseguire una marcata riduzione dell’indebitamento. Ne consegue la non trascurabile realtà di un’azienda che, pur competendo apertamente in un contesto normativo e di mercato altamente impegnativo, riesce a coniugare qualità e continuità del servizio offerto con il raggiungimento di traguardi record in materia di produttività e redditività sul capitale investito”. Per quanto riguarda la capogruppo i principali risultati di Acsm S.p.a. Sono: Margine operativo lordo pari a 13,6 milioni di €uro (11,5 milioni di €uro al 31 dicembre 2003) in incremento del 18%; Margine operativo netto pari a 6,2 milioni di €uro (4,8 milioni di €uro al 31 dicembre 2003) in incremento del 29%; Risultato netto pari a 4,6 milioni di €uro (4,4 milioni di €uro al 31 dicembre 2003) in incremento del 3%. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea ordinaria dei soci per il prossimo 26 aprile 2005, in prima convocazione, e per il 27 aprile in seconda convocazione, alle ore 17.30 presso il Palace Hotel di Como. All’assemblea dei soci verrà proposto un dividendo unitario di pari a 0,07 €uro lordo ad azione, con data di pagamento al 12 maggio e stacco cedola (sesta) al 9 maggio 2005 secondo il calendario di Borsa. L’introduzione dei principi contabili internazionali comporta un cambiamento di rilevante entità nelle modalità di rappresentazione dei risultati delle imprese e delle consistenze patrimoniali. Come riferito nel fascicolo di bilancio al 31 dicembre 2003, il Gruppo Acsm ha avviato un Progetto Ias dedicato allo studio degli impatti che si produrranno sulle diverse funzioni delle società del Gruppo ed all’implementazione delle relative modifiche operative e procedurali. Le attività sono proseguite nel corso del 2004 al fine di pervenire entro il primo semestre 2005 alla stima degli effetti patrimoniali conseguenti alla prima applicazione degli Ifrs. |
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ACQUA MARCIA BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2004: UTILE CIVILISTICO DI 6,7 MILIONI DI EURO, A FRONTE DI UN UTILE DI 4,2 MILIONI DI EURO AL 31 DICEMBRE 2003. |
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Roma, 24 marzo 2005 - L’assemblea ordinaria cui sottoporre il progetto di bilancio è stata convocata per il giorno 29 aprile 2005 in prima convocazione e per il giorno 12 maggio 2005 in seconda convocazione. Il Consiglio di amministrazione della Società dell’Acqua Pia Antica Marcia Spa (Acqua Marcia) ha esaminato il progetto del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004, che sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea ordinaria, convocata per il giorno 29 aprile 2005, in prima convocazione, e per il giorno 12 maggio 2005, in seconda convocazione. La Società ha chiuso il 2004 con un utile civilistico di 6,7 milioni di euro, a fronte di un utile di 4,2 milioni di euro al 31 dicembre 2003. A livello di consolidato il bilancio al 31 dicembre 2004 si presenta in utile per 970 mila euro contro una perdita di 6,4 milioni di euro dell’esercizio precedente. Le risultanze del bilancio civilistico riflettono gli effetti delle fusioni perfezionate nel dicembre 2004, con le quali l’Acqua Marcia ha incorporato sei società, alcune delle quali avevano in corso lo sviluppo di iniziative immobiliari con significativi ritorni sul conto economico. Il Consiglio di Amministrazione di Acqua Marcia proporrà agli azionisti, in sede di assemblea, di destinare l’utile civilistico dell’esercizio di € /migl. 6.743 come segue: - quanto a € /migl. 337 pari al 5%, a riserva legale; - quanto a €/migl. 6.406 ad altre riserve. La situazione finanziaria netta della Società al 31 dicembre 2004 si presenta positiva per 10,7 milioni di euro; al 31 dicembre 2003 risultava positiva di 1,7 milioni di euro. La variazione è dovuta essenzialmente agli incassi delle compravendite immobiliari che, per effetto delle fusioni delle società immobiliari, sono stati contabilizzati nel bilancio civilistico di Acqua Marcia. Per quanto riguarda il bilancio consolidato, c’è da evidenziare che i ricavi consolidati al 31 dicembre 2004 sono passati da 88,5 milioni di euro nel 2003 a 129,6 milioni di euro e sono così formati: (in €/migl.) 2004 2003 Ricavi attività immobiliare 51.455 22.236 Ricavi attività alberghiere 17.413 6.951 Ricavi attività aeroportuali 60.714 57.415 Ricavi di altre attività 1.949 Totale 129.582 88.551 Il valore della produzione, che tiene conto delle variazioni delle rimanenze e delle immobilizzazioni, è passato da 122,6 milioni di euro del 2003 a 139,2 milioni di euro del 2004. Il risultato, come indicato in premessa, ha evidenziato un utile di 970 mila euro. La situazione finanziaria netta consolidata a fine 2004 si presenta positiva per 12,2 milioni di euro, mentre al 31 dicembre 2003 risultava positiva 0,2 milioni di euro. L’esposizione per mutui e finanziamenti è di 248,6 milioni di euro, contro i 174,3 milioni di euro del 31 dicembre 2003; l’incremento è dovuto, principalmente, agli importanti finanziamenti erogati per la realizzazione dell’albergo di Venezia. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo e di terzi al 31 dicembre 2004 ammonta a 98,5 milioni di euro. Nel settore immobiliare, dove prosegue lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio, l’attività di commercializzazione ha visto la realizzazione di vendite per 75 milioni di euro (50 milioni di euro nel 2003), mentre i ricavi sono risultati pari a 51,5 milioni di euro (24,2 milioni di euro nell'esercizio precedente). Il risultato economico è stato di 8 milioni di euro, contro un risultato negativo di 3,9 milioni di euro del precedente esercizio. Nel settore dei servizi aeroportuali, il processo di riorganizzazione completato nel 2004 è stato inficiato in termini di risultati dallo stato di crisi di un importante vettore, che rappresentava uno dei maggiori clienti del Gruppo. Il fatturato ha raggiunto l’ammontare di 60,7 milioni di euro, contro 57,4 milioni di euro del 2003 (+ 5,7%), mentre il risultato consolidato è negativo per 1,5 milioni di euro a fronte di una perdita di 2,9 milioni di euro del 2003. Nonostante le difficoltà si ritiene che nel 2005 proseguirà il miglioramento delle posizioni operative ed economiche acquisite. Il settore turistico alberghiero ha fatto registrare ricavi di competenza per 17,4 milioni di euro; l’incremento rispetto al precedente esercizio, pari ad euro 10,5 milioni di euro, è determinato dalla contabilizzazione dei proventi della gestione diretta di tre aziende alberghiere. Il risultato consolidato è stato negativo per 4,1 milioni di euro contro una perdita di 1,9 milioni di euro del precedente esercizio. In ossequio alla comunicazione Consob del 10 marzo 2005, si fa presente che la società non ha ancora posto in essere le procedure per la transizione ai principi contabili Ias/ifrs. In particolare, nel 2004 la Società ha avviato un processo di graduale transizione agli Ias/ifrs, tuttavia ad oggi non completato avendo avuto un forte rallentamento in attesa dello sviluppo dell’Opa residuale da parte dell’azionista Acqua Marcia Holding Sa, prevedibile entro breve termine. In ogni caso, qualora ne ricorrano i presupposti, saranno completate le procedure per l’applicazione dei principi contabili alla semestrale 2005. Come richiesto dalla Consob, si allegano al presente comunicato gli schemi di stato patrimoniale, conto economico e rendiconto finanziario sia civilistici sia consolidati, redatti in ottemperanza alla vigente normativa, con l’avvertenza che i dati in essi contenuti sono in corso di verifica da parte della società di revisione e del collegio sindacale. |
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MAYRHUBER: "SIAMO PIÙ SNELLI E PIÙ FORTI" L'INTEGRAZIONE DI SWISS NEL GRUPPO LUFTHANSA OFFRE NUOVE OPPORTUNITÀ |
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Milano, 24 marzo 2005 - Wolfgang Mayrhuber, Presidente e Ceo di Lufthansa, ha presentato ieri a Francoforte il bilancio sul buono 'stato di salute' dell'azienda. "La nostra forza finanziaria e il successo delle nostre attività commerciali ci offrono una solida base per emergere ancora più forti dal processo di consolidamento in atto nell'industria del trasporto aereo in Europa. La fusione di Lufthansa e Swiss è l'unione di due compagnie aeree rinomate a livello mondiale per il massimo standard di qualità e servizio. L'aspetto più importante di questa operazione sono i nuovi vantaggi che chiaramente deriveranno per i nostri clienti: un maggior numero di destinazioni, coincidenze migliori, condivisione dei rispettivi programmi di fidelizzazione e l'estensione dell'accesso alle lounge per i passeggeri di entrambe le compagnie le renderanno ancora più appetibili. La fusione sarà vantaggiosa non solo per la Svizzera e la Germania, ma per tutti i nostri partner Star Alliance e, inoltre, rafforza il settore dell'aviazione in Europa." Wolfgang Mayrhuber ha ripercorso quello che è stato un anno di successi con profitti sostanzialmente in crescita: "Ci siamo posti obiettivi ambiziosi per l'anno 2004 e li abbiamo raggiunti. La nostra base finanziaria è adesso ancora più solida, la soddisfazione dei nostri clienti è al massimo livello mai registrato finora e il programma procede secondo i piani: siamo più snelli e più forti." Abbiamo registrato un utile operativo di 383 milioni di euro, con una crescita di 347 milioni. Anche gli azionisti di Lufthansa beneficeranno dei buoni risultati: all'incontro annuale del prossimo 25 maggio, infatti, il consiglio di sorveglianza e il consiglio di amministrazione proporranno di pagare un dividendo di €0,30 per azione. Per l'anno 2005, considerando l'integrazione di Swiss, Lufthansa anticipa un risultato operativo in linea con quello del 2004. Il Gruppo Lufthansa continuerà a concentrarsi sulle competenze chiave. "Le singole divisioni saranno sviluppate con tempistiche diverse. Lo scorso anno abbiamo cominciato a focalizzare la nostra attenzione sul nostro core business, il trasporto aereo". Questa ha generato un utile operativo estremamente positivo, pari a 265 milioni di euro. Wolfgang Mayrhuber ha sottolineato, inoltre, la crescita profittevole del Gruppo e gli investimenti per la qualità del prodotto Lufthansa: " La soddisfazione dei nostri passeggeri ha già raggiunto i massimi livelli ma noi siamo in grado di migliorare ulteriormente. I nostri clienti sono molto soddisfatti del servizio Flynet e delle nostre Lounge, così come della poltrona centrale di Business Class lasciata appositamente libera sulle rotte continentali e della poltrona Private Bed sui voli intercontinentali. Qualità e innovazione sono sempre più richiesti, così come le nostre tariffe sempre più competitive." Il Ceo ha manifestato la propria soddisfazione anche per i risultati ottenuti nelle altre divisioni: "Abbiamo riportato successi in ogni segmento di business. Ciascuno di questi ha infatti migliorato i propri risultati." Thomas Cook ha registrato utili operativi nuovamente e anche la ristrutturazione di Lsg sta portando risultati. Infine, anche Lufthansa Technik, Lufthansa Cargo e Lufthansa Systems hanno riportato risultati d'esercizio positivi. Lufthansa attuerà il proprio piano con determinazione. L'obiettivo è la crescita del fatturato di € 1,2 miliardi entro il 2006. "Nel corso del 2004 siamo riusciti a ridurre le spese di € 378 milioni. Gli accordi di fine anno con i sindacati hanno segnato una tappa importante per assicurare a Lufthansa una crescente competitività", ha dichiarato Mayrhuber. "Per la fine del 2005 saremo in grado di risparmiare altri € 402 milioni". L'anno finanziario 2004 in cifre Nel 2004 il Gruppo Lufthansa ha generato un giro d'affari di 17 miliardi di euro, con una crescita del 6,3% rispetto al 2003. Le compagnie aeree del Gruppo hanno generato 12,9 miliardi di euro, con una crescita del 10,3% su base annua. Gli altri redditi operativi sono aumentati dell'1,4%, attestandosi a circa 1,8 miliardi di euro. Questi comprendono anche plusvalenze per 402 milioni di euro, di cui 292 milioni derivanti dalla cessione del 13,2% di Amadeus Global Travel Distribution Sa e 113 milioni dalla cessione simultanea di Autobahn Tank & Rast Holding, del Gruppo Gebaudemanagement di Lufthansa e altre società. Le spese operative sono diminuite rispetto al 2003 dello 0,3%, attestandosi a 17,8 miliardi di euro. Il costo dei materiali è cresciuto del 14,4%, raggiungendo gli 8,2 miliardi di euro, da imputare principalmente all'aumento del costo del carburante. Nel 2004 il Gruppo ha speso 1,8 miliardi di euro per il carburante, 467 milioni di euro in più del 2003 (+34,5%). Se non fossero state applicate misure di hedging, il costo del carburante avrebbe comportato un esborso supplementare per 232 milioni di euro. Nel 2004 Lufthansa ha realizzato un utile al netto delle imposte di 404 milioni di euro, rispetto alla perdita di 984 milioni di euro registrata nel 2003 a causa della svalutazione degli ammortamenti straordinari. Il risultato operativo è migliorato notevolmente, con una crescita di 347 milioni di euro e si è attestato a 383 milioni di euro. Le spese in conto capitale sono aumentate del 54,4% attestandosi a 1,8 miliardi di euro, principalmente per la modernizzazione e l'espansione della flotta e, come nel 2003, sono state finanziate attraverso il cash flow. Alla fine del 2004 la liquidità del Gruppo ha superato i debiti per 418 milioni di euro. Alla fine del 2003, il Gruppo registrava un debito netto di 591 milioni di euro. |
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« FLYING BLUE », IL NUOVO PROGRAMMA DI FIDELIZZAZIONE COMUNE PER I 66,3 MILIONI DI CLIENTI DEL GRUPPO AIR FRANCE - KLM |
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Roissy, 24 marzo 2005 - Da giugno 2005, per la prima volta, i programmi di fidelizzazione di due compagnie aeree europee majors si uniscono per creare un programma unico. Infatti, « Fréquence Plus » di Air France e « Flying Dutchman » di Klm si combineranno per dar vita al nuovo « Flying Blue ». Con dieci milioni di membri, « Flying Blue » si afferma come strumento essenziale che prevede un riconoscimento comune dei clienti di Air France e di Klm, assicurando loro un servizio omogeneo di alta qualità, senza tenere conto della compagnia che utilizzano per viaggiare. « Flying Blue » sarà un forte simbolo del ravvicinamento riuscito tra Air France e Klm. Questo programma comune rientra pienamente nella strategia commerciale globale del Gruppo. Essa trova fondamento, infatti, sul principio di « un gruppo, due compagnie », e vede i 66,3 millioni di clienti come essenziale priorità. Innovativo e semplice da usare, il programma prevede quattro livelli – Ivory, Silver, Gold e Platinum - e permetterà a tutti i suoi soci di beneficiare di tutti i vantaggi dei due network Air France e Klm. L’obiettivo principale di « Flying Blue », costruito sul meglio dei precedenti programmi Air France e Klm, é di venire incontro alle diverse esigenze dei suoi soci. I titolari delle carte « Fréquence Plus » e « Flying Dutchman », ovviamente, diventeranno automaticamente soci del nuovo programma e conserveranno tutte le Miglia accumulate, senza alcuna perdita di valore. (1 Miglio Fréquence Plus = 1 Miglio Flying Blue ; 1 Miglio Flying Dutchman = 1 Miglio Flying Blue). Grazie a più di 30 compagnie aeree partner, con 18 000 voli quotidiani e 900 destinazioni servite i clienti potranno guadagnare e utilizzare Miglia in modo molto vantaggioso. Inoltre, un centinaio di partner non aerei si sono uniti al programma, aumentando cosi’ le possibilità. Nel corso dei prossimi mesi, i soci dei programmi « Fréquence Plus » e « Flying Dutchman » riceveranno, per posta, le informazioni pratiche riguardo al nuovo programma « Flying Blue ». Seguirà, in un secondo momento, una documentazione completa *. La fusione tra Air France e Klm aveva già permesso a entrambe le società di creare delle offerte combinate inedite. L’armonizzazione delle reti, la possibilità di combinare le tariffe e le sinergie tra i due hub di Roissy-cdg e Schiphol, sono solo alcuni dei provvedimenti presi per facilitare l’accesso al network globale a tutti i clienti. Per J.c. Spinetta, Presidente-direttore Generale di Air France, « « Flying Blue» é un perfetto esempio della cooperazione tra le due compagnie al servizio della loro clientela». « Con « Flying Blue », Air France e Klm volano più in alto della concorrenza – ed é solo l’inizio », dichiara Leo van Wijk, Presidente- Direttore Generale di Klm. |
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COMPETITION: AVIATION INSURERS COMMIT TO REFORMS TO PROMOTE COMPETITION AND TRANSPARENCY |
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Brussels, 24 March 2005 - Following an investigation by the European Commission, leading European aviation insurers have undertaken to reform their practices as regards the operation of aviation insurance in order to promote more competition and transparency. The reforms foresee inter alia greater transparency in key industry committees based in London, including one that establishes standard wordings for aviation insurance policies and clauses. In addition, the undertakings provide that if an unforeseeable crisis resulting from war or terrorism arises, insurers will limit any co-ordinated action to that which is indispensable to ensure that capacity continues to be available and customers can continue to buy insurance, and the effects on competition from the co-ordinated action are kept to a strict minimum. The undertakings were given following a Commission investigation to establish whether certain practices in the aviation insurance industry in the aftermath of 11 September 2001 were in violation of the Ec Treaty’s ban on restrictive business practices (Article 81). The inquiry revealed that existing structures for cooperation among aviation insurers were impeding the market from working as well as it should, and that safeguards against excessive coordination among insurers could enhance competition. In the light of the undertakings given, the Commission‘s investigation will be closed. The Commission will continue to monitor market developments and keep the aviation insurance market under close scrutiny. Aviation insurance, mainly based in London, covers air transport and risks related to the operation, manufacture and sale of aircraft, the operation of airports, air traffic control and groundhandling. The International Underwriting Association of London and the Lloyd’s Market Association are parties to the undertakings, which will enter into force immediately, binding individual insurers as members of these associations. Standard wording for aviation insurance policies and clauses have up until now been drawn up solely by committees of insurers. In the future, customers will also have a say in the development of published standard clauses. A new Aviation Insurance Clauses Group will grant customers far reaching rights and opportunities to participate by being consulted on proposed clauses as well as by proposing new wording, clauses or variants themselves. Publication of the Group’s meeting records will help ensure transparency. Also, the risk of excessive coordination between the two sets of underwriters will be reduced by the more stringent terms of reference and the clearer remit of a new Aviation Liaison Forum that replaces the present Joint Executive Committee, a body in which the two leading aviation insurers’ associations meet to discuss matters of common interest. A new Crisis Response Protocol aims to ensure that competition is maintained even in crisis situations, and that the minimum of disruption is caused to the normal operations of aviation insurance policyholders due to the actual or potential unavailability of adequate aviation insurance. |
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4°CONVEGNO NAZIONALE SUL CLIMA ORGANIZZATIVO DELLE AZIENDE LA CULTURA E LE COMPETENZE MANAGERIALI COME I GREAT PLACE TO WORK PROMUOVONO LA CULTURA DEI LORO MANAGER |
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Milano, 24 marzo 2005 - Il giorno 6 aprile 2005 avrà luogo il convegno annuale organizzato da Great Place to Work Institute Italia, ormai divenuto una tradizione, durante il quale verranno presentati i risultati della ricerca e premiate le aziende qualificate tra i "Best Workplaces Italia 2005”. Già a partire dallo scorso anno, il nostro convegno ha assunto una fisionomia ben precisa: quella di un percorso logico che continua a studiare come la presenza di un clima di fiducia reciproca in azienda consenta alla stessa di recitare in maniera più efficace il suo ruolo di presenza responsabile nella società. Il tema di questa edizione è legato alla cultura manageriale e a come le migliori organizzazioni la costruiscono e la diffondono. Alla manifestazione interverranno relatori di grande rilievo, appartenenti al mondo aziendale e accademico. Il convegno si terrà presso il teatro Dal Verme, via S. Giovanni Sul Muro n° 2 - Milano, (Mm1 Cairoli), con registrazione dei partecipanti alle ore 9.00 e termine dei lavori alle ore 13.00 cpirani@greatplacetowork.It |
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SECONDO IL CCR, SONO "URGENTEMENTE NECESSARIE" NUOVE POLITICHE IDRICHE COMUNITARIE ALLA LUCE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - In occasione delle celebrazioni internazionali della Giornata mondiale dell'acqua, il 22 marzo, il Centro comune di ricerca (Ccr ) ha pubblicato un nuovo studio intitolato "Climate change and the European water dimension" (Il cambiamento climatico e la dimensione idrica europea). Redatto da oltre 40 eminenti scienziati del Ccr e di altre Istituzioni europee, lo studio servirà a valutare le politiche idriche che vengono attuate all'interno dell'Ue per stabilire se sono in grado di rispondere all'impatto del mutamento climatico in atto e a quello previsto. Lo studio documenta le alterazioni delle caratteristiche biologiche, chimiche e fisiche dei corpi idrici in Europa. Secondo quanto riferito da una dichiarazione della Commissione che accompagna lo studio: "Piccoli mutamenti climatici, che stanno causando un innalzamento del livello del mare pari a 1-2- millimetri all'anno, producono un forte impatto sull'ecologia acquatica, intensificando l'erosione delle coste, influenzando il trasporto delle sostanze nutritive e dei sedimenti e causando la ridistribuzione e la scomparsa di organismi marini". Gli autori prevedono un aumento delle calamità naturali legate alle condizioni atmosferiche in Europa e sostengono che il persistere del cambiamento climatico comporterà nuove sfide sia per le risorse idriche che per i responsabili delle politiche in materia. In risposta, lo studio sottolinea "l'urgente necessità" di un nuovo approccio al problema, in particolare mediante l'attuazione di nuove iniziative in materia di cambiamento climatico, per prevedere l'impatto sul sistema terrestre e su quello idrico a livello locale e definire efficaci strategie di contenimento, con quantificazione dei costi relativi. Per leggere lo studio completo consultare il sito: http://ies.Jrc.cec.eu.int/ |
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SESSIONI PER LA REDAZIONE DI PROPOSTE PER LE BORSE DI OSPITALITÀ "MARIE CURIE" |
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Bruxelles, 24 marzo 2005 - Dall'8 all'11 aprile saranno organizzati a Londra (Regno Unito) 4 seminari sulla redazione di proposte per la seconda fase dell'assegnazione delle borse di ospitalità "Marie Curie" per la formazione iniziale dei ricercatori e per le reti di formazione mediante la ricerca nell'ambito del Sesto programma quadro. Lo scopo delle sessioni è di permettere ai partecipanti una migliore comprensione dei moduli per la presentazione di proposte, nonché delle principali questioni redazionali che occorre affrontare. Ogni sessione sarà basata sul feedback fornito dagli esaminatori delle proposte, mentre gli organizzatori si impegneranno a trattare i settori specifici d'interesse indicati dai partecipanti nei loro moduli di iscrizione online. Http://www.ukro.ac.uk/public/mobility/events/ncpeventinfoapril2005.htm |
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GLOBE - ORIENTAMENTO ALLE CARRIERE INTERNAZIONALI (TORINO, 29 APRILE 2005) |
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Milano, 24 marzo 2005 - Il prossimo 29 aprile, l'Ispi organizzerà a Torino, presso il Centro Congressi Torino Incontra, Globe - Orientamento alle Carriere Internazionali: un'iniziativa che offre a universitari, neolaureati e giovani professionisti la possibilità di entrare in contatto - anche al fine di verificare possibili sbocchi professionali - con Enti e Istituzioni che operano nell'ambito di: Carriera diplomatica ; Organismi internazionali; Volontariato internazionale. L'iniziativa si svolgerà con il patrocinio, fra gli altri, del Centro Internazionale di Formazione dell'Oil, della European Training Foundation e con gli auspici di Unicri. La partecipazione all'evento è gratuita con pre-iscrizione obbligatoria. Per maggiori informazioni e per eventuale adesione La invito a consultare il sito dell'Ispi all'indirizzo www.Ispionline.it La informo altresì che, alla luce dell'eccezionale afflusso registrato dalle precedenti edizioni di Globe e in considerazione dei vincoli di spazio del Centro Congressi Torino Incontra, potranno essere accettate adesioni fino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili. L'ingresso sarà quindi consentito solo a coloro che, dopo aver compilato la scheda di iscrizione disponibile sul sito, riceveranno dalla segreteria organizzativa un messaggio di conferma della registrazione (che dovrà essere esibito all'ingresso). |
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