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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Aprile 2005 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA AVANZA LA PROPOSTA DI UN PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETITIVITÀ E L'INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Commissione europea ha presentato un piano per rilanciare la competitività e l'innovazione europea grazie a un programma da attuarsi dal 2007 al 2013 con un bilancio di 4,2126 miliardi di euro. Il Programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci) è la risposta della Commissione alle richieste di una maggiore coerenza e una più forte sinergia fra i programmi e gli strumenti comunitari relativi alla strategia di Lisbona, e raggruppa le attuali iniziative della Commissione in questi campi. Il programma è articolato in tre sottoprogrammi: il programma Imprenditorialità e innovazione, il programma di sostegno alle politiche in materia di Tic [tecnologie dell'informazione e della comunicazione] e il programma Energia intelligente - Europa. Imprenditorialità e innovazione raggrupperà le attività relative all'imprenditorialità, alle piccole e medie imprese (Pmi), alla competitività e innovazione industriale. "La scarsa innovazione è fra le cause principali della deludente prestazione di crescita dell'Europa", si afferma nella proposta. "Pertanto Imprenditorialità e innovazione sosterrà attività orizzontali volte a migliorare, incoraggiare e promuovere l'innovazione (ivi compresa l'ecoinnovazione) nelle imprese. Il piano prevede il sostegno all'innovazione in settori specifici, incubatori, partenariati per l'innovazione fra settore pubblico e privato, e l'applicazione della gestione delle innovazioni", prosegue il documento. Il programma riguarderà anche l'accesso ai finanziamenti, spesso citato come un ostacolo all'imprenditorialità e all'innovazione nelle imprese. Ciò avverrà attraverso gli strumenti finanziari comunitari gestiti per conto della Commissione dal Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Ad esempio, lo strumento per le Pmi innovative e a elevato potenziale di crescita ( ) "condividerà il rischio e i proventi con investitori di capitali privati, offrendo in tal modo un'importante leva finanziaria all'offerta di capitali alle imprese innovative", sostiene la Commissione. Il meccanismo di garanzia per le Pmi continuerà ad offrire sportelli o cogaranzie per i programmi di garanzia, e garanzie dirette agli intermediari finanziari. Il secondo dei tre programmi - il programma di sostegno alle politiche in materia di Tic - promuoverà l'adozione delle Tic nelle imprese, nelle amministrazioni e nei servizi del settore pubblico. Queste iniziative erano state precedentemente finanziate a titolo dei programmi eTen, eContent e Modinis. Il programma metterà a frutto le esperienze acquisite con questi programmi, e ne aumenterà la sinergia; costituirà altresì uno strumento di sostegno alle azioni individuate nel quadro della nuova iniziativa i2010. "Benché la maggior parte del sostegno finanziario a favore della diffusione e del miglior utilizzo delle Tic provenga dal settore privato e dagli Stati membri, il sostegno della Commissione permette tuttavia lo sviluppo, in particolare, di approcci comuni e azioni coordinate, la condivisione delle migliori prassi e la divulgazione nell'Unione europea di soluzioni interoperative", si afferma nella proposta. Il programma Energia intelligente - Europa verrà proseguito e ampliato a titolo del Pci. Finalità del programma è promuovere lo sviluppo sostenibile nel settore dell'energia, e contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali di protezione ambientale, sicurezza dell'approvvigionamento e competitività. Per conseguire questi risultati esso è incentrato sull'eliminazione degli ostacoli, sulla creazione di opportunità di mercato, nonché sulla sensibilizzazione. Nell'ambito del Pci, il programma cercherà di semplificare l'attuazione del quadro normativo relativo all'energia, di aumentare il livello di investimenti in tecnologie nuove ed efficienti, e di aumentare l'assorbimento e la domanda sul versante dell'efficienza energetica, dellenergia rinnovabile e della diversificazione energetica. Il programma seguirà tre filoni distinti: efficienza e uso razionale dell'energia, in particolare nei settori dell'edilizia e dell'industria (Save); fonti di energia nuove e rinnovabili per la produzione di energia elettrica e calore, nonché la loro integrazione nell'ambiente locale e nei sistemi energetici (Altener); e gli aspetti energetici dei trasporti (Steer). Ognuno dei tre programmi del Pci sarà dotato di un comitato di gestione e di un proprio programma di lavoro, anche se alcuni strumenti di attuazione potrebbero essere usati per più programmi. "Il Pci sarà quindi più semplice degli attuali accordi in cui coesistono diversi regimi e strumenti di finanziamento", dichiara la Commissione. Gli strumenti finanziari comunitari e le attività di rete saranno comuni ai tre programmi, al pari del sostegno di servizi alle imprese e di innovazione quale Cordis. Altre misure di attuazione prevedono progetti pilota, analisi dei piani programmatici, sostegno alle azioni comuni di Stati membri o regioni, contratti di appalto basati su specifiche tecniche, e il gemellaggio fra autorità a livello nazionale e regionale. Il Programma quadro per la competitività e l'innovazione sarà attivato in parallelo con il Settimo programma quadro per la ricerca. Secondo la Commissione, programmi saranno "complementari e si rafforzeranno a vicenda". "Il Pci si occuperà sia degli aspetti tecnologici dell'innovazione che di quelli non tecnologici. Per quanto concerne l'innovazione tecnologica, si concentrerà sulle parti a valle del processo di ricerca e di innovazione. Più nello specifico, promuoverà servizi di sostegno all'innovazione per il trasferimento e l'uso di tecnologie, progetti per l'attuazione e l'introduzione sul mercato delle nuove tecnologie esistenti in settori quali le Tic, energia e protezione ambientale, e sviluppo e coordinamento dei programmi e delle politiche di innovazione nazionali e regionali", spiega la proposta. Per informazioni sul Programma quadro per la competitività e l'innovazione consultare: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/cip/consultation.htm |
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UE: BILANCIO 2006: FINANZIAMENTI IN LINEA CON GLI OBIETTIVI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - E' all'unanimità che la commissione per i bilanci ha adottato la relazione di Gianni Pittella (Pse, It) sul bilancio 2006 e la strategia politica annuale della Commissione. I deputati chiedono una gestione sana e rigorosa del bilancio comunitario e che le risorse assegnate siano adeguate agli obiettivi politici prefissati. Il bilancio 2006 deve riflettere, in particolare, il nuovo approccio della strategia di Lisbona attraverso il rafforzamento del suo contributo alla competitività, alla coesione sociale, economica e ambientale. Ma anche con la concentrazione e il rafforzamento del sostegno dell'Ue a settori chiave quali l'occupazione, la politica ambientale, la ricerca e lo sviluppo, le Pmi, la promozione della società dell'informazione e della conoscenza, l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e una adeguata realizzazione delle reti transeuropee. Il bilancio, inoltre, deve riflettere «l'importante ruolo svolto dai giovani per l'integrazione e il benessere dell'Unione, comprese nuove proposte in materia di programmi di scambio», nonché il rafforzamento del ruolo dell'Ue nella comunità internazionale. Quadro finanziario Per i deputati, è nell'interesse di tutti i cittadini europei che, al fine di realizzare gli obiettivi dichiarati dell'Unione europea, si abbia una gestione sana e rigorosa del bilancio comunitario. Questi obiettivi, inoltre, devono essere concordati e disporre di fondi adeguati alla loro effettiva realizzazione. Pertanto, riguardo ai negoziati sulle future prospettive finanziarie, essi fanno presente che il Parlamento utilizzerà i suoi poteri «per garantire che il bilancio 2006 fornisca gli stanziamenti necessari per far fronte alle responsabilità dell'Unione». Sarà quindi necessario ricorrere a tutti gli strumenti disponibili contenuti nel Trattato e/o nell'attuale accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio per rispondere alle sfide finanziarie cui l'Ue dovrà far fronte con il bilancio 2006 e per fornire una solida base per gli esercizi futuri. D'altra parte, i deputati si compiacciono della proposta della Commissione che invita il Parlamento e il Consiglio a raggiungere congiuntamente un accordo su una piattaforma comune d'azione delle istituzioni europee per i prossimi cinque anni. Tuttavia, consapevoli dei problemi di esecuzione del bilancio, i deputati attendono le proposte della Commissione volte a sburocratizzare il regolamento finanziario. Priorità La relazione appoggia l'approccio generale della Commissione inteso a promuovere prosperità, solidarietà e sicurezza all'interno dell'Unione e a rendere l'Europa più competitiva e coesa, più vicina ai suoi cittadini e più forte nel mondo. Tuttavia sottolinea che l'ultima programmazione finanziaria e la sua strategia politica annuale (Spa) «presentano notevoli discrepanze tra azioni chiave per il 2006 e risorse di bilancio». A tale proposito cita, tra gli altri, gli esempi delle iniziative «i2020», «Crescita» e «Gioventù», dell'assistenza in materia di asilo, dei programmi volti a contribuire all'attuazione della legislazione ambientale, dell'Anno europeo della mobilità dei lavoratori. Agricoltura La relazione sostiene gli obiettivi fissati nell'ambito della riforma della Pac, in particolare quelli relativi al rafforzamento dello sviluppo rurale, per il quale i deputati si dicono decisamente favorevoli a fornire i finanziamenti necessari. Tuttavia, essi richiamano l'attenzione sul fatto che un accordo sul trasferimento di stanziamenti dalla sottorubrica 1a) alla sottorubrica 1b) - relativa alla «modulazione di bilancio» - è necessario anteriormente alla prima lettura del Consiglio. La relazione chiede stanziamenti adeguati per portare avanti i progetti pilota sulla promozione di sistemi di qualità e sul finanziamento dei rischi connessi alle epizoozie che sono stati concordati nell'ambito della procedura di bilancio 2004. Interventi strutturali I deputati sottolineano l'importanza di iscrivere integralmente in bilancio il reale fabbisogno di pagamenti a titolo dei fondi strutturali e la necessità di garantire un sufficiente livello di pagamenti per non compromettere la realizzazione dei programmi. Essi, inoltre, sostengono che occorre controllare attentamente la norma N+2 (clausola di caducità), nonché rafforzare un'informazione esaustiva e rapida dell'autorità di bilancio, in particolare sugli impegni di bilancio che rischiano di essere cancellati. A tale proposito, invitano quindi la Commissione a presentare entro la fine di luglio 2005 una valutazione globale dello stato di esecuzione dei pagamenti rispetto alle previsioni pluriennali iniziali. Politiche interne La relazione invita la Commissione a proporre, nell'ambito della strategia di Lisbona, azioni prioritarie concrete che creino valore aggiunto europeo, attribuendo la priorità all'occupazione, alla ricerca e allo sviluppo, al sostegno delle Pmi, alla promozione della società dell'informazione e della conoscenza nonché alla diffusione delle tecnologie ambientali e all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. E' sottolineata poi la necessità di mettere a punto un'infrastruttura efficace attraverso reti transeuropee di trasporti, energia e telecomunicazioni nonché corridoi paneuropei rispettosi dell'ambiente. Nel sostenere il lancio dell'Anno europeo della mobilità dei lavoratori, è auspicato che gli Stati membri non utilizzino più le deroghe che bloccano la libera circolazione dei lavoratori provenienti dai nuovi Stati membri. La relazione propone anche di rafforzare il bilancio dell'Ue destinato agli interventi per i giovani. In tale ambito, rileva l'importanza dei programmi di scambio in questo settore e insiste sul fatto che il programma Erasmus venga esteso in modo da comprendere anche gli studenti della scuola secondaria superiore e i giovani imprenditori. D'altra parte, i deputati deplorano che la Commissione, nella propria programmazione finanziaria, abbia ridotto gli stanziamenti destinati al programma Leonardo da Vinci rispetto al bilancio 2005. I deputati appoggiano una strategia integrata di lotta al terrorismo che includa «l'assistenza alle vittime, un'efficace cooperazione e scambi di informazione tra autorità giudiziarie e di polizia, la lotta contro la povertà, una strategia intesa a prevenire la proliferazione di armi, la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti ed il sostegno rafforzato al dialogo tra la culture». Essi inoltre sottolineano che, nel contempo, l'Unione deve promuovere ulteriormente i diritti fondamentali, lo stato di diritto e la qualità della giustizia. La relazione, infine, ritiene che l'informazione e la comunicazione «siano risorse essenziali per avvicinare maggiormente l'Ue ai cittadini». Per raggiungere tale obiettivo sono quindi necessarie innovazioni più dinamiche e comunicative. In tale ottica, la Commissione è sollecitata a presentare una proposta relativa ad una politica integrata Ue in materia di informazione e comunicazione, «che consenta alle attività di informazione delle istituzioni dell'Unione di essere coordinate in misura più elevata». Azioni esterne I deputati sottolineano l'attuale impossibilità di conciliare le priorità tradizionali dell'Unione con un'ampia gamma di nuove responsabilità di bilancio e ricordano al Consiglio che i nuovi impegni «non devono essere finanziati a scapito delle priorità tradizionali del Parlamento». Le risorse finanziarie destinate ad assistere i paesi e le comunità colpite dallo tsunami o da altre calamità naturali, pertanto, devono essere aggiunte ai bilanci esistenti o previsti in materia di aiuto e «non semplicemente spostate nell'ambito di questi ultimi o dirottate da altre regioni» (reimpiego). La relazione ribadisce l'impegno del Parlamento a sostenere la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del Millennio e tutte le regioni che stanno beneficiando del bilancio Ue. Al contempo, sottolineando l'importanza delle libertà fondamentali e della promozione della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti dell'uomo, compresa la nuova politica di prossimità, i deputati invitano la Commissione a presentare proposte per ripristinare il controllo del Parlamento europeo sull'Iniziativa europea per la democrazia e i diritti dell'uomo (Eidhr). Personale e amministrazione La commissione per i bilanci si aspetta che, in base al piano pluriennale in materia di risorse umane supplementari dopo l'ampliamento del 2004, l'Esecutivo chieda la creazione di 700 nuovi posti nel 2006. Essa prende poi atto che la Commissione ritiene che l'adesione di Bulgaria e Romania richiederebbe 850 nuovi posti da coprire gradualmente entro il 2010. |
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UE BILANCIO 2003: SI AL DISCARICO MA PIÙ RIGORE NEI CONTROLLI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Plenaria procederà ad una discussione comune in merito a cinque relazioni relative al discarico del bilancio dell'Unione europea 2003 adottate dalla commissione per il controllo dei bilanci. Il sistema dei controlli della spesa Ue è nuovamente criticato dai deputati che chiedono insistentemente un suo rafforzamento e norme più vincolanti per gli Stati membri. Inoltre, essi ribadiscono che il Parlamento deve essere libero di fissare a Bruxelles la sua sede unica di lavoro. La commissione si pronuncia anche sullo statuto dei deputati e sul regime dei loro assistenti, nonché sulla politica immobiliare del Parlamento e chiede che siano prese misure antifumo più rigorose nei suoi locali. Migliorare i controlli degli Stati membri sulle spese comunitarie La commissione per il controllo dei bilanci raccomanda alla Plenaria di concedere il discarico per i conti del 2003, ma puntualizza in una risoluzione annessa che i sistemi di controllo degli Stati membri debbono essere rivisti al più presto affinché siano corretti i loro errori. A tal fine, la relazione di Terence Wynn (Pse, Uk) propone che l'autorità di gestione degli Stati membri (ad esempio il Ministero delle Finanze) dichiari ogni anno, prima di procedere alle spese, «che vengono applicati adeguati sistemi di controllo in grado di fornire garanzie sufficienti nell'ottica della responsabilità della Commissione». L'esecutivo è quindi invitato a presentare una relazione volta a studiare la possibilità di concludere un protocollo con gli Stati membri a tale scopo. La relazione ammonisce Commissione e Consiglio: se tale principio di notifica delle autorità di gestione non fosse accettato, il Parlamento potrebbe avere difficoltà a trovare un accordo sulle prossime prospettive finanziarie. La creazione di un tale meccanismo è resa necessaria dal fatto che i sistemi di controllo esistenti non permettono di garantire la legalità e la regolarità delle operazioni quando la responsabilità della spesa ricade sulla Commissione e sugli Stati membri (gestione concorrente). Infatti, i controlli centralizzati della Commissione non permettono, da soli, di risolvere il problema, mentre gli Stati membri non sempre gestiscono i crediti comunitari con la stessa attenzione accordata a quelli nazionali. Il rafforzamento del sistema di controllo s'impone anche perché la dichiarazione di affidabilità della Corte dei Conti (Das), pur permettendo di stabilire se le risorse sono state utilizzate in modo regolare e legale, non consente di valutare l'efficacia della spesa comunitaria. Così, anche se il denaro è stato speso in modo regolare e legale, niente consente di appurare che questo non sia stato sprecato. Riguardo al modello di controllo unico, reclamato dal Parlamento dal 2002 per migliorare la situazione, la commissione per il controllo dei bilanci prende nota con interesse delle raccomandazioni della Corte dei Conti che ipotizzano anch'esse l'attuazione di un modello del genere. Il Consiglio, infine, è invitato a concretizzare le sue intenzioni attraverso la creazione di un gruppo d'esperti incaricati di rivedere il funzionamento del controllo e della revisione dei conti dell'Unione, in modo particolare per quanto riguarda la gestione condivisa da Commissione e Stati membri. La sede del Parlamento dev'essere Bruxelles Con l'adozione a larga maggioranza della relazione di Ona JukneviČienĖ (Alde/adle, Lt), la commissione per il controllo dei bilanci propone al Presidente il discarico dell'esecuzione del bilancio 2003 del Parlamento, sottolineando che, come negli esercizi precedenti, è stato raggiunto un livello molto elevato d'esecuzione finanziaria. In una risoluzione annessa, la commissione osserva che tale risultato è stato ottenuto soprattutto grazie alla politica immobiliare del Parlamento che, invece di affittare, ha acquistato i suoi edifici. Sottolineando poi con soddisfazione che il Parlamento è una delle rare «piccole» istituzioni ad aver attuato il nuovo regolamento finanziario, i deputati si chiedono tuttavia se la complessità del dispositivo di controllo in vigore non sia sproporzionata, tenuto conto che il bilancio del Parlamento è essenzialmente amministrativo. I deputati, tra le altre cose, ritengono che spetti al Parlamento stabilire la sua sede che, in una logica di razionalizzazione dei costi, dovrebbe essere Bruxelles. La proposta di risoluzione, infatti, sottolineando che «la maggior parte dell'attività parlamentare si svolge a Bruxelles, dove hanno sede le altre principali istituzioni dell'Unione», afferma che «l'ubicazione più logica per una sede unica sarebbe pertanto Bruxelles». Riguardo alle indennità dei deputati, la commissione «appoggia l'iniziativa presa dall'attuale presidenza dell'Unione europea di pervenire ad un accordo sullo statuto dei deputati, introducendo una remunerazione unica per i deputati al Parlamento europeo». L'accresciuta disparità di remunerazione tra i deputati che è venuta a crearsi dopo l'allargamento ha contribuito a sostenere tale posizione. Nondimeno, la risoluzione ritiene che, anche in assenza di uno statuto comune, dovrebbe essere possibile concepire un sistema chiaro, trasparente ed equo. Tuttavia, una volta adottato lo statuto, con l'attuazione di un regime pensionistico identico per tutti i deputati, dovrebbe cessare ogni contributo del bilancio del Parlamento a un fondo pensionistico volontario. Infine, rivolgendosi all'Ufficio di Presidenza del Parlamento, i deputati deplorano la mancanza di chiarezza riguardo al regime di sicurezza sociale degli assistenti parlamentari. Essi, inoltre, giudicano inaccettabile l'autorizzazione a fumare negli uffici del Parlamento e sollecitano con urgenza delle misure volte a ridurre il tabagismo. A questo proposito chiedono ai questori di designare una zona per fumatori chiaramente definita e ben areata. |
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IL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO: COOPERAZIONE, IDEE, PERSONE E CAPACITÀ |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Commissione europea ha reso noti i propri piani concernenti il Settimo programma quadro (7Pq): la proposta prevede una durata di sette anni (dal 2007 al 2013), un bilancio di 73 miliardi di euro e una struttura basata su quattro programmi specifici: cooperazione, idee, persone e capacità. Nell'ambito dei quattro programmi, "cooperazione" si riferisce ad attività transnazionali di ricerca cooperativa, "idee" riguarda la ricerca di base condotta attraverso un Consiglio europeo della ricerca (Cer), "persone" comprende le azioni Marie Curie e altre iniziative, mentre "capacità" riguarda il sostegno alle infrastrutture di ricerca, alle regioni della conoscenza e alle piccole e medie imprese (Pmi). Le proposte sottolineano che la ricerca in collaborazione, inserita sotto il titolo Cooperazione, "costituirà la parte principale e più rilevante dei finanziamenti comunitari a favore della ricerca". Di fatto, in base ai piani formulati dalla Commissione, circa 45 miliardi di euro del bilancio complessivo di 73 miliardi di euro verrebbero fatti confluire verso questa priorità. Oltre alla ricerca in collaborazione, il programma Cooperazione comprenderà anche le Iniziative tecnologiche comuni, il coordinamento di programmi di ricerca nazionali e la cooperazione internazionale. Vengono specificate nove aree tematiche di ricerca in collaborazione: sanità; prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic); nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; energia, ambiente (compresi i cambiamenti climatici); trasporti (inclusa l'aeronautica); scienze socioeconomiche e studi umanistici, ricerca in campo spaziale e in materia di sicurezza. Come nel caso del 6Pq, l'area tematica più ampia in termini di bilancio è quella delle Tic, con una proposta di stanziamento di 12,7 miliardi di euro in sette anni. Il contesto immediatamente successivo è quello della sanità, con quasi 8,4 miliardi di euro, seguito dalle nanoscienze con una dotazione di poco inferiore ai 5 miliardi di euro. La quinta maggiore priorità in termini di bilancio è la ricerca in materia di sicurezza e ricerca spaziale, di recente istituzione, con una dotazione pari a 4 miliardi di euro, mentre all'altra area tematica di nuova introduzione, vale a dire le scienze socioeconomiche e gli studi umanistici, è destinata la quota più piccola del bilancio, pari a 797 milioni di euro. Per quanto riguarda il contenuto di ciascuna priorità, le proposte spiegano che in questa fase le tematiche sono definite in maniera piuttosto generica, in modo da poterle adattare alle esigenze e alle opportunità che potrebbero emergere nel corso della durata del 7Pq. Nell'area tematica delle Tic, ad esempio, le attività comprendono l'integrazione delle tecnologie negli ambienti personali e nei sistemi di robotica, le Tic a favore della salute, della mobilità e dell'inclusione, nonché le tecnologie future ed emergenti. Come si può dedurre, nel quadro del programma Idee la Commissione prevede il finanziamento di progetti individuali proposti da ricercatori su temi a loro scelta. Il programma sarà attuato da un Cer indipendentemente dal resto del programma quadro, con un progetto di bilancio di 12 miliardi di euro nell'arco di sette anni. In base alla proposta, il programma Persone coprirà la formazione iniziale dei ricercatori (attraverso le reti Marie Curie), la formazione lungo tutto l'arco della vita e lo sviluppo della carriera, i percorsi e i partenariati tra industria e mondo accademico, attività internazionali tra cui borse di studio per ricercatori in sede e fuori sede, e lo scambio di ricercatori. Lo stanziamento di bilancio proposto è il più basso dei quattro programmi specifici e ammonta a 7,2 miliardi di euro. Il programma Capacità, nel contempo, sarà incentrato sull'uso e sviluppo ottimale di infrastrutture di ricerca, sul rafforzamento delle capacità innovative delle Pmi, sullo sviluppo di incubatori regionali di ricerca, sul miglioramento del potenziale di ricerca nelle regioni di convergenza dell'Ue e su una migliore integrazione tra scienza e società. Per conseguire questi obiettivi la Commissione propone un bilancio di 7,5 miliardi di euro. Rispetto al programma quadro precedente, il 6Pq, le proposte relative al nuovo programma danno molto meno rilievo ai meccanismi di finanziamento che saranno utilizzati. Per i progetti transfrontalieri lanciati a titolo delle nove aree tematiche sono stati individuati tre strumenti principali: progetti in collaborazione - che vanno da progetti su piccola scala ad azioni di ricerca mirata fino a grandi progetti di integrazione -, reti di eccellenza che riuniscono numerosi istituti che operano in un determinato settore, nonché azioni di coordinamento e di sostegno, quali creazione di reti, scambi e accesso alle strutture di ricerca. Altri meccanismi di finanziamento che potrebbero essere applicati in risposta agli inviti a presentare proposte comprendono i progetti individuali - soprattutto per la ricerca di base prevista dalle attività del Cer - azioni Marie Curie e ricerca a favore di gruppi specifici (in particolare le Pmi). I meccanismi a sostegno di iniziative su larga scala e a finanziamento multiplo, sulla base delle decisioni del Consiglio e del Parlamento, contemplano l'articolo 169 del trattato, le Iniziative tecnologiche comuni, e lo sviluppo di infrastrutture ai sensi dell'articolo 171 del trattato. Oltre ai quattro programmi specifici, le proposte indicano che tutte le attività di ricerca intraprese a titolo del 7Pq "devono essere condotte in conformità dei principi etici fondamentali". Le proposte prevedono inoltre una valutazione intermedia del 7Pq e dei suoi programmi specifici entro e non oltre il 2010, con una valutazione esterna completa del fondamento, dell'attuazione e dei risultati del programma da effettuare a distanza di due anni dalla conclusione dello stesso. Durante il processo di consultazione che ha preceduto la pubblicazione delle proposte, alcuni Stati membri hanno chiesto al Centro comune di ricerca di competere su un piano di parità con le istituzioni nazionali allo scopo di fornire sostegno scientifico al processo decisionale comunitario. Secondo le proposte finali, tuttavia, l'indipendenza del Ccr da interessi nazionali o privati e le sue competenze tecniche lo rendono la sede più adatta a cercare il consenso tra le parti interessate e i responsabili politici, soprattutto a livello di Unione europea. Le attività non nucleari del Ccr si porranno pertanto quale obiettivo la prosperità in una società basata sulla conoscenza, la solidarietà e la gestione responsabile delle risorse, la sicurezza e la libertà, e il ruolo dell'Europa come partner mondiale. Inoltre, nei piani si legge che: "Il Ccr si impegnerà attivamente allo scopo di promuovere l'integrazione nelle proprie attività dei nuovi Stati membri e dei paesi candidati al livello attualmente garantito ai 15 Stati membri". Infine, le proposte rivelano che: "Allo scopo di rafforzare la diffusione e l'utilizzo dei risultati della ricerca comunitaria, si sosterrà la diffusione della conoscenza e il trasferimento dei risultati in tutte le aree tematiche ai responsabili politici, anche attraverso il finanziamento di iniziative di reti, di seminari e di eventi, l'assistenza di esperti esterni, e servizi d'informazione ed elettronici, in particolare Cordis". Http://www.cordis.lu/fp7/ |
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GLI STATI MEMBRI ADOTTANO APPROCCI DIVERSI IN RISPOSTA A SFIDE COMUNI NEL CAMPO DELL'INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Carta europea delle tendenze dell'innovazione della Commissione europea ha di recente pubblicato un documento dal titolo "Innovation Policy in Europe 2004" (La politica dell'innovazione in Europa 2004), che offre una panoramica delle sfide affrontate dagli Stati membri dell'Ue nello sforzo di migliorare le proprie prestazioni nel campo dell'innovazione. Il documento riporta in dettaglio le politiche e le modalità di attuazione applicate da ciascun paese in Europa, confrontando la prestazione dell'Ue con quella di altri paesi europei e del resto del mondo. Secondo quanto indicato nella relazione, nell'Ue a 25 si osservano molte similitudini nelle sfide che attendono gli Stati membri, "anche se le politiche sulle migliore prassi puntano in diverse direzioni a seconda delle esigenze nazionali". In base a un'analisi dei recenti sviluppi dei piani programmatici di ciascun paese, nellUnione europea si individuano cinque tendenze. Innanzitutto, si osserva un rilevante sforzo per aumentare le capacità e le competenze di persone che contribuiscono all'innovazione e per rafforzare i rapporti fra persone, a livello nazionale e internazionale. La relazione evidenzia poi un forte ruolo regionale in numerose iniziative recenti, alimentate principalmente nei nuovi Stati membri dai Fondi strutturali. Inoltre, si osserva una spinta a intensificare in generale le attività nel campo dell'innovazione stimolando maggiori investimenti nella ricerca e sviluppo da parte delle imprese private. La quarta tendenza individuata nel documento riguarda l'attenzione riservata al ruolo delle normative, degli appalti pubblici e di altre condizioni quadro che influenzano la prestazione dei sistemi dell'innovazione. Infine, vi è la tendenza generale alla creazione di iniziative basate su partenariati volte a promuovere il sistema dell'innovazione grazie ad una più stretta cooperazione fra le parti interessate. Tuttavia, malgrado la presenza di queste tendenze in tutta l'Unione europea, le realtà locali sono molto diverse a seconda dello Stato membro. Il documento rivela, ad esempio, che nella Repubblica ceca recenti tendenze nella prestazione dell'innovazione sono motivo di preoccupazione, e che il risultato del paese è ben al di sotto della media dell'Ue a 25. Tra le sfide principali figurano la carenza di risorse umane e la mancanza di incentivi all'innovazione a favore delle piccole e medie imprese (Pmi). In risposta a tali sfide, tramite i Fondi strutturali sono stati lanciati alcuni programmi, una parte dei quali mira allo sviluppo di nuovi prodotti e al trasferimento di tecnologia. Per contro, la posizione della Slovenia in termini di innovazione "è per molti aspetti invidiabile rispetto a quella di altri nuovi Stati membri; infatti la prestazione del paese riguardo a sei indicatori è superiore alla media dell'Unione a 25", si legge nel documento. Il paese è stato fra i primi a sviluppare iniziative a favore dei raggruppamenti a sostegno dell'innovazione, e una recente valutazione del programma per l'innovazione lanciato in Slovenia nel 2000 indica che si stanno ottenendo buoni risultati nel promuovere la competitività. Più avanti il documento rivela che "la prestazione generale del sistema dell'innovazione svedese è estremamente positiva se confrontata con quella dell'Ue a 25. Preoccupano tuttavia un certo numero di tendenze, fra cui il problema del reclutamento di studenti per le discipline scientifiche e d'ingegneria, l'innovazione interna delle Pmi e il tasso di innovazione non tecnica". In risposta a ciò, l'agenzia nazionale per l'innovazione Vinnova sta valutando una versione svedese del programma americano di ricerca per l'innovazione delle piccole imprese (Sbir), che contribuisce a una parte degli stanziamenti a favore della ricerca da assegnare a nuove iniziative delle piccole imprese. Nella valutazione della prestazione comunitaria nel campo dell'innovazione rispetto a quella di altre regioni del mondo, la relazione conclude che i paesi dell'Unione europea a reddito elevato avrebbero molto da apprendere dagli Usa. "I programmi statunitensi che sostengono con fondi federali iniziative a livello statale [...] rappresentano un potenziale settore di studio per l'Ue", si aggiunge nel documento. Il Canada, d'altra parte, "rappresenta per i paesi più piccoli dell'Ue un ottimo esempio di economia competitiva con un proprio solido sistema dell'innovazione in grado di competere con il suo potente vicino". Per scaricare una copia della relazione: http://trendchart.Cordis.lu/annualreports/report2004/innovation_policy_europe_2004.pdf |
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UE SICUREZZA E DIFESA .IMPLICARE IL PARLAMENTO NELLA POLITICA ESTERA EUROPEA |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Plenaria si pronuncerà sulle relazioni d'iniziativa, presentate da Elmar Brok (Ppe/de, De) e Helmut Kuhne (Pse, De), in merito alla politica estera, di sicurezza e difesa europea. Tema della prima è la relazione annuale del Consiglio al Parlamento europeo relativa agli aspetti principali e alle scelte di base della politica estera e di sicurezza comune (Pesc), comprese le implicazioni finanziarie per il bilancio generale delle Comunità europee del 2003. Il relatore respinge con vigore l’approccio a posteriori seguito finora dal Consiglio, che si limita a presentare un elenco descrittivo delle attività della Pesc svolte nell’anno precedente. Pertanto tale istituzione è invitata a revocare l'attuale prassi, sostituendola con un approccio a priori con il quale il Parlamento è consultato all’inizio di ogni anno sui principali aspetti globali e orizzontali e sulle scelte di base del Consiglio, comprese le priorità previste per le varie regioni geografiche. Nella relazione s'invita inoltre il Consiglio a riferire, in un secondo tempo, sul modo in cui il contributo del Parlamento europeo sia stato o meno preso in considerazione e si sottolinea l'estrema importanza del dialogo e della cooperazione con i singoli Stati membri. Questi ultimi sono quindi invitati ad incrementare ulteriormente il controllo parlamentare sulla Pesd a livello nazionale, potenziando il loro ruolo nell'autorizzare le operazioni. A livello europeo, andrebbe attribuito al Parlamento un ruolo di maggior spicco per quanto riguarda il controllo sull'intero bilancio Pesc. I deputati, infine, auspicano un rafforzamento della cooperazione con le organizzazioni internazionali e regionali (in particolare con il Comitato dell’Onu contro il terrorismo e con la Nato) ed il ripristino dell'autorità del sistema Onu. La seconda relazione in esame si focalizza, invece, sulla Strategia europea di Sicurezza. Partendo dal presupposto che per combattere i conflitti regionali, l'aumento di atti terroristici nel mondo e la proliferazione di armi di distruzione di massa, i deputati ritengono quindi necessario avere un'idea chiara del concetto di sicurezza e trasferirlo a tutte le strutture dell'Unione europea, dalla dimensione globale a quella regionale, come mossa preventiva. Si analizzano, poi, gli obiettivi della strategia propri dell'Unione, che riguardano principalmente il rafforzamento delle strutture di sicurezza sia all'interno che all'esterno dei confini europei (non rivolgendosi, però, solo alle regioni dell'Est, ma anche al Caucaso, al Medio Oriente e all'Africa del Nord). Vengono inoltre presentati gli importanti passi fatti negli ultimi anni in materia di politica internazionale di sicurezza, quali le missioni civili e di polizia (in particolare nei Balcani ed in Congo) e il miglioramento delle capacità militari dell'Unione, che aprono la strada al raggiungimento dell'Obiettivo fissato per il 2010. Una grande minaccia al successo della Strategia è rappresentata dalla mancanza di sufficienti risorse di bilancio, ma dall'altra parte vi sono le relazioni transatlantiche, in particolare con l'Onu e la Nato, che rappresentano il punto di forza per qualsiasi tipo di politica mirata alla sicurezza. |
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NUOVE SFIDE DELLA POLITICA REGIONALE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Il recente allargamento, tappa storica per l'Unione europea, comporta una serie di conseguenze cui è necessario far fronte, come quella di sostenere i nuovi Stati nel raggiungere la convergenza economica attraverso risorse finanziarie sufficienti, garantendo al contempo che queste conseguenze finanziarie siano ripartite equamente tra i vecchi Stati membri. È opportuno, in particolare, che i costi dell'allargamento non gravino maggiormente sugli originali "paesi della coesione" e le regioni arretrate, le quali non hanno ancora completato il processo di convergenza economica. Partendo da questi presupposti, i firmatari dell'interrogazione chiederanno alla Commissione d'indicare, secondo la sua proposta, qual è l'impatto dell'allargamento sui contributi degli Stati membri ai bilanci comunitari 2007-2013. All'esecutivo verrà inoltre chiesto se ritiene che i costi dell'allargamento, emersi dai saldi netti, siano equamente ripartiti tra gli Stati membri e, qualora tale ripartizione tra i 15 paesi originali dovesse risultare troppo onerosa per taluni, se è disposto a proporre e difendere un meccanismo destinato a porre rimedio agli squilibri e a compensare un'eventuale discriminazione. |
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GLI EUROPARLAMENTARI ACCOLGONO CON FAVORE IL CONTRIBUTO DI EUREKA |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - I membri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre) del Parlamento europeo hanno accolto con favore il contributo positivo fornito da Eureka allo sviluppo della ricerca europea. Eureka è una rete incentrata su ricerca e sviluppo (R&s) orientati al mercato i cui membri provengono da piccole e medie imprese (Pmi), grandi società e università. A partire dal 1985 ha sostenuto oltre 2.600 progetti per un valore complessivo di oltre 22 miliardi di euro. La relazione del Parlamento sul futuro della politica di sostegno alla ricerca dell'Unione, elaborata dall'eurodeputata italiana Pia Locatelli e adottata nel mese di febbraio, conteneva emendamenti che indicavano Eureka quale esempio di partenariato efficace tra pubblico e privato, raggruppamento della ricerca in rete e modello per offrire opportunità a piccole e medie imprese di trarre vantaggio dal trasferimento della tecnologia. La presentazione di Eureka alla commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre) del 30 marzo è stata affidata all'eurodeputata irlandese Avril Doyle la quale ha evidenziato il fatto che 400.000 scienziati e ricercatori formatisi nell'Unione europea stanno attualmente lavorando negli Stati Uniti. "Occorre che Eureka trattenga gli scienziati in Europa", ha affermato l'onorevole Doyle. L'eurodeputato italiano Vittorio Prodi ha lodato il successo di Eureka e chiesto che l'iniziativa diventi "una vera piattaforma tecnologica", che adotti un approccio dal basso verso l'alto coinvolgendo aziende, università e centri di ricerca. Altri interventi hanno confrontato l'elevato livello di successo dei progetti Eureka con quello dei progetti realizzati a titolo dei programmi quadro di ricerca dell'Ue e hanno chiesto più conoscenze e maggiore condivisione delle esperienze tra i due programmi. Http://www.eureka.be |
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AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE CITA L'ITALIA DINNANZI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RECUPERO DI AIUTI ILLEGITTIMI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia a causa del mancato rispetto da parte dell'Italia di una decisione del 30 marzo 2004. In tale decisione la Commissione aveva considerato che il regime italiano di aiuti alle società che acquistavano grandi imprese in difficoltà finanziarie fosse contrario alle regole del trattato Ce in materia di aiuti di Stato (articolo 87) e dovesse essere recuperato presso il beneficiario (cfr. Ip/04/405). Un anno dopo la decisione, l'Italia non ha ancora comunicato alcuna misura volta al recupero degli aiuti in questione. Conformemente alle regole in materia di recupero di aiuti illegittimi, l'Italia doveva adottare tutti i provvedimenti previsti dal diritto nazionale per ottenere l’esecuzione immediata ed effettiva della decisione della Commissione ed informarne quest’ultima. Ad un anno dalla decisione, la Commissione ha constatato che non le era pervenuta alcuna informazione in merito al recupero degli aiuti accordati dall'Italia in virtù del decreto legge n. 23 del 14 febbraio 2003. La decisione adottata corrisponde all’approccio rigoroso seguito dal commissario responsabile della concorrenza, Neelie Kroes, nei confronti degli Stati membri che non eseguono le decisioni adottate dalla Commissione in materia di aiuti di Stato. Infatti, dall'inizio dell'anno, è la terza volta che la Commissione decide di citare uno Stato membro per la mancata esecuzione di una decisione in materia di aiuti di Stato. Il 19 gennaio 2005, la Commissione aveva deciso di adire la Corte per la mancata esecuzione da parte dell'Italia di una decisione che ordina il recupero degli aiuti accordati ad aziende di servizio pubblico (cfr. Ip/05/76). Il 16 febbraio 2005, la Commissione aveva deciso di ricorrere alla Corte di giustizia contro la Germania per il mancato recupero degli aiuti illegittimi accordati a Kahla (cfr. Ip/05/189). Antefatti Il 30 marzo 2004 la Commissione aveva adottato la decisione in cui dichiarava incompatibile con le regole in materia di aiuti di Stato un regime italiano di sovvenzioni a fondo perduto e di riduzione degli oneri sociali. L’obiettivo del regime in questione era il mantenimento di posti di lavoro in grandi imprese che si trovavano in difficoltà finanziarie, sottoposte a procedura di amministrazione straordinaria e aventi un numero di dipendenti superiore alle 1 000 unità. In caso di cessione di tali imprese, beneficiavano di incentivi i nuovi acquirenti che accettavano di assumere fino a 550 dipendenti dell’impresa ceduta. Al termine dell'indagine avviata dalla Commissione, è risultato che il regime non poteva essere approvato in base a nessuna norma relativa agli aiuti di Stato nell'Unione europea, come ad esempio gli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione, che autorizzano unicamente regimi di aiuti per le Pmi. L'italia, di conseguenza, era stata invitata a recuperare gli aiuti già accordati nel quadro del regime. |
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COLLEGAMENTO IN RETE E RAGGRUPPAMENTI: UNA DINAMICA PER ACCELERARE L'INNOVAZIONE E L'IMPRENDITORIA |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Una conferenza dal titolo "Networking and clustering: a dynamic to accelerate innovation and entrepreneurship in Europe" (Collegamento in rete e raggruppamenti: una dinamica per accelerare l'innovazione e l'imprenditoria), avrà luogo dal 18 al 21 maggio a Nantes (Francia). La manifestazione includerà presentazioni sull'innovazione e l'imprenditoria nel contesto della strategia di Lisbona, nonché workshop sui seguenti temi: promozione dei raggruppamenti; capitale umano nei raggruppamenti basati sulla conoscenza; cooperazione internazionale tra i vari raggruppamenti; miglioramento dell'efficacia dei protagonisti dell'innovazione. Tra gli altri argomenti affrontati nel corso dei lavori figurano i parchi scientifici e i progetti europei. La manifestazione è organizzata da Ebn e Iasp. Http://www.ebn-iasp-nantes2005.com |
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LA CULTURA NON È UN ARTICOLO COMMERCIALE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Sono attualmente in corso negoziati su un progetto di convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura (Unesco) per quel che concerne la protezione della diversità dei contenuti culturali e dell'espressione artistica in vista di un possibile accordo su un testo per l'ottobre 2005. La Commissione europea partecipa a detti negoziati, accanto agli Stati membri. Per tale motivo Nikolaos Sifunakis (Pse, El), a nome della commissione per la cultura e l'istruzione, chiederà all'Esecutivo di aggiornare il Parlamento sullo stato di attività con riguardo al contenuto e al calendario dei negoziati e di impegnarsi a fornire costanti informazioni sullo sviluppo dei lavori. La Plenaria, inoltre, è chiamata a pronunciarsi su una proposta di risoluzione intitolata «Per una convenzione sulla tutela della diversità culturale e l'espressione artistica» presentata dalla commissione Cultura. Tale documento parte dalla considerazione che il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa sottolinea l'importanza della ricchezza culturale e della diversità linguistica nell'Unione. Ricorda, inoltre, che nel novembre 2001 l'Unesco ha adottato la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale; un mezzo considerato importante per la cooperazione, ma inadeguato contro le minacce alla diversità culturale, specialmente in un mondo sempre più globalizzato. La convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura è volta a facilitare lo sviluppo e l'adozione di politiche culturali e di misure appropriate per la tutela e la promozione della diversità dell'espressione artistica, ed al tempo stesso incoraggiare scambi internazionali più intensi. Per questi motivi la proposta di risoluzione afferma l'importanza della convenzione come strumento di cooperazione internazionale per lo sviluppo culturale, ma le posizioni della Comunità devono essere coordinate con quelle degli Stati membri. Questi ultimi devono dunque avvalersi del diritto di sviluppare ed attuare politiche e norme disegnate per la promozione e la protezione della diversità culturale e il pluralismo dei media, nonché dei servizi pubblici. In particolare, è importante che si prenda coscienza che i servizi culturali non possono essere considerati sullo stesso piano di articoli commerciali qualsiasi, perché sono il riflesso dei principi democratici e sociali propri di ogni Paese. Il Parlamento, dunque, invita tutte le parti coinvolte nei negoziati a completare la bozza di testo il prima possibile, affinché possa essere analizzata ed accettata dalla Conferenza Generale che si terrà a Parigi il prossimo ottobre. |
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BANCA CENTRALE EUROPEA: TASSI DI INTERESSE INVARIATI |
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Francoforte, 11 aprile 2005 - Nella riunione 7 aprile 2005 - il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 2,00%, al 3,00% e all’1,00%. |
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CIRCA 45 MILIONI DI EURO FALSI NEL 2004, NUOVI COMPITI PER EUROPOL? |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Preoccupati dal crescente interesse dimostrato dalle organizzazioni criminali per la falsificazione delle banconote in euro, sei Stati membri - tra cui l'Italia - hanno proposto un'iniziativa volta ad attribuire ad Europol il ruolo di ufficio centrale comunitario per la lotta alla contraffazione. Consultati, i deputati della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni condividono la preoccupazione di combattere più efficacemente la falsificazione dell'euro, ma propongono alla Plenaria di non affidare alla sola Europol tale responsabilità. Adottando all'unanimità la relazione di Augustín Díaz De Mera García Consuegra (Ppe/de, Es), infatti, essi ritengono che la cooperazione degli Stati membri nella lotta a tale crimine debba essere rafforzata e non sostituita da Europol. Tale organo, a loro parere, non può diventare l'unico ufficio centrale cui affidare la prevenzione e la lotta alla contraffazione tenuto conto dell'inadeguatezza del quadro giuridico e operativo della sua attività. I deputati, tuttavia, non escludono che ciò possa avvenire in futuro, una volta che saranno stabilite le basi giuridiche e di bilancio appropriate. Il relatore, peraltro, ricorda che il Parlamento ha ripetutamente chiesto che Europol venga trasformata in un organismo comunitario soggetto al controllo democratico da parte dei deputati europei e delle Corte di Giustizia. La proposta, giudicata ambiziosa dal relatore, è considerata poco realistica perché lo scambio di informazioni fra Europol e gli Stati membri deve essere effettuato tramite gli uffici di collegamento nazionali, ostacolando di fatto il flusso informativo. Inoltre, Europol può trasmettere dati a carattere personale ad un paese terzo unicamente nel quadro di accordo fra le parti. Per raggiungere l'obiettivo fondamentale della proposta, pertanto, i deputati suggeriscono che gli uffici centrali attualmente esistenti negli Stati membri devono mantenere i loro poteri in materia di protezione dell'euro. Ciò, unitamente all'istituzione di un meccanismo di stretta cooperazione e lo scambio di informazioni fra tali uffici e Europol, può dotare tutti gli organismi e le autorità responsabili di armi più efficaci per combattere la contraffazione. Dati sulla contraffazione dell'euro In base ai dati raccolti dal Sistema di monitoraggio dei falsi (un archivio elettronico che registra le informazioni tecniche, statistiche e geografiche riguardanti la contraffazione dell'euro e a cui accedono le banche centrali e le autorità competenti), nel 2004 la Banca centrale europea ha ritirato dalla circolazione banconote in euro per un valore di € 44.801.510. Tuttavia, i provvedimenti adottati per combattere la contraffazione stanno portando i loro frutti: nel 2003/2004 il numero delle operazioni in cui sono stati sequestrati euro falsi è aumentato nel 20% mentre la contraffazione delle banconote da 50 e 100 euro è diminuita rispettivamente del 5% e del 38%. Tuttavia, e malgrado tali tendenze favorevoli, l'euro è ancora al centro di numerosi casi di contraffazione. A decorrere dalla metà del 2002 si è registrato negli Stati membri un aumento significativo degli euro falsificati (2002: 167.000 banconote false in euro, 2003: 542.000 banconote false). |
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EMISSIONE BOT |
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Roma, 11 aprile 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto un’emissione, con regolamento 15 aprile 2005, da effettuarsi tramite asta il 12 aprile 2005, di 11.500 milioni di euro di Bot così ripartiti: | importo (in ml. Di euro) | scadenza | giorni | Trimestrali | 3.500 | 15.07.2005 | 91 | Annuali | 8.000 | 13.04.2006 | 363 | E' da tener presente che il 15 aprile 2005 vengono a scadere Bot per 10.500 milioni di euro (3.000 milioni di euro trimestrali e 7.500 milioni di euro annuali) . I Bot sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione di prezzo. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1.500.000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez.ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 aprile 2005 con l'osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l’immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all’asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 31 marzo 2005 era pari a 129.750 milioni di euro, di cui 6.000 milioni di euro trimestrali, 51.750 milioni di euro semestrali e 72.000 milioni di euro annuali. |
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EMISSIONE DI BTP |
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Roma, 11 aprile 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone, per il giorno 14 aprile 2005, con regolamento 18 aprile 2005, l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Buoni del Tesoro Poliennali: quinquennali decorrenza : | 15 gennaio 2005; settima tranche | scadenza : | 15 gennaio 2010 | tasso d'interesse annuo lordo : | 3% | "quindicennali" decorrenza : | 1° febbraio 2004; ottava tranche | scadenza : | 1° febbraio 2020 | tasso d'interesse annuo lordo : | 4,50% | Tutti i buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei buoni verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato, al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Per i Btp "quindicennali", per i quali il 1° febbraio u.S. È scaduta la seconda cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 76 giorni Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i B.t.p. Quinquennali - 0,40% per i B.t.p. "quindicennali". Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: | Btp quinquennali | Btp quindicennali | Prenotazione da parte del pubblico entro il | 13 aprile 2005 | 13 aprile 2005 | Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del | 14 aprile 2005 | 14 aprile 2005 | Regolamento sottoscrizioni | 18 aprile 2005 | 18 aprile 2005 | Dietimi d'interesse da corrispondere | 93 giorni | 76 giorni | Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell’ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti. Con successivo comunicato stampa verrà reso noto l'ammontare nominale dei titoli in emissione. |
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IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI BNL ESAMINA L’OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO PROMOSSA DA BBVA |
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Roma, 11 aprile 2005 – L’8 aprile si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Bnl. Erano presenti alla riunione il Presidente Luigi Abete, i Vice Presidenti Pier Luigi Fabrizi, Antonio Ortega Parra, e tutti gli altri Consiglieri Josè Ramon Blazquez Cagigas, Elio Cosimo Catania, Diego Della Valle, Manuel Gonzalez Cid, Aldo Minucci, Juan Enrique Perez Calot, Giovanni Perissinotto, Massimo Tosato, Francesco Trapani e Giovanni Zonin. Era altresì presente l’intero Collegio Sindacale, composto dal Presidente Tommaso Di Tanno e dai Sindaci Effettivi Franco Caramanti e Pier Paolo Piccinelli. Il Consiglio di Amministrazione - preso atto dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria sulle azioni ordinarie Bnl; - ha esaminato i termini, le condizioni e le finalità dell’Offerta. Con riguardo al corrispettivo offerto (pari a n. 1 azione ordinaria Bbva di nuova emissione ogni n.5 azioni ordinarie Bnl portate in adesione all’offerta), il Consiglio di Amministrazione si è avvalso del supporto di primari advisors finanziari, individuati nelle banche d’affari Mediobanca, Jpmorgan e Rothschild. Il Consiglio di Amministrazione ha, quindi, approvato e trasmesso alla Consob il comunicato. Non era presente al momento della votazione il Consigliere Giovanni Zonin. Il comunicato è stato approvato all’unanimità dei dodici Amministratori partecipanti alla votazione. Il Collegio Sindacale ha preso atto della deliberazione assunta dal Consiglio, senza formulare rilievi. Il Consiglio di Amministrazione di Bnl ha ritenuto condivisibili le logiche industriali a base dell’Offerta, valutati anche i vantaggi dalla stessa derivabili per Bnl e i suoi azionisti. Bnl infatti entrerebbe a far parte, costituendone componente rilevante, di un primario gruppo bancario internazionale, essendo allo stesso tempo assicurata la continuità dell’indirizzo strategico operativo di Bnl al servizio dell’economia nazionale e della clientela italiana. Anche sulla base del parere dei predetti advisor finanziari, ha valutato altresì congruo il corrispettivo offerto da Bbva. |
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BNL RINNOVA L’APPUNTAMENTO CON LE AZIENDE SU BASILEA 2 |
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Torino, 11 Aprile 2005 - “Basilea 2, banche e imprese insieme per valorizzare le opportunità dele nuove regole”: è questo il titolo del convegno organizzato da Bnl a Torino svoltsi il 7 aprile, presso il Jolly Hotel Ambasciatori. L’incontro - realizzato in collaborazione con Pricewaterhousecoopers - si inserisce tra gli appuntamenti organizzati dalla Banca in vista dell’introduzione della normativa di Basilea 2 e dedicati al mercato corporate di Bnl. All’evento hanno partecipato oltre 200 aziende clienti confermando così il successo registrato negli altri incontri finora organizzati, a Firenze, Bari, Pescara e Palermo. Si terranno nei prossimi mesi altri momenti di approfondimento che interesseranno Emilia Romagna, Calabria, Campania, Sardegna e Liguria. Roma, Milano e Mestre hanno già ospitato incontri nel corso del 2004. I convegni prendono spunto da un’indagine realizzata da Bnl su 650 aziende clienti nello scorso giugno 2004, dalla quale è emersa la convinzione da parte delle imprese che Basilea 2 rappresenti una svolta importante sul fronte della competitività, dell’incremento delle informazioni, di un ulteriore miglioramento del rapporto con le banche. Ma le imprese fanno rilevare altresì un’ancora superficiale conoscenza sull’argomento. Dai dati della ricerca si evince infatti che il 60% del campione dichiara di non essere sufficientemente informato mentre le imprese più aggiornate hanno preso notizie dalla stampa (67%), dalle banche (26%), direttamente dal testo della normativa (7%). Il 65% degli intervistati afferma poi che le maggiori informazioni che le aziende dovranno fornire alle banche premieranno le imprese migliori, accrescendo la competitività; il 79%, inoltre, prevede un’evoluzione nel rapporto banche-imprese (il 62% di questi parla di cambiamenti particolarmente positivi) e ben l’87% si aspetta un forte supporto consulenziale da parte delle banche. Non mancano timori relativi all’impatto del pricing del credito con il 90% che prevede conseguenze e variazioni sui tassi di credito. Il 76% delle aziende, infine, crede che Basilea 2 accrescerà il ricorso ai confidi, a cui si appellerebbe però solo il 24%. L’indagine è parte del progetto “Bnl Focus Impresa” creato a partire dal 2002 per instaurare un costante ed attivo canale di dialogo e di confronto con il mondo delle aziende. Ha aperto i lavori del convegno oil direttore dell’Area Territoriale Nord Ovest di Bnl Gennaro Sorrentino; sono intervenuti Giovanni Ajassa, responsabile del Servizio Studi della Banca, Pietro Penza, Directror Financial Services Practice di Pricewaterhousecoopers Advisory; Giovanni Parrillo, responsabile del Servizio Rischi di Credito della Divisione Risk Management Bnl e Bruno Sbrocco, responsabile Segmento Medie Aziende del Mercato Corporate - Divisione Commercial Banking di Bnl. Ha chiuso la giornata Vincenzo Russo, direttore Mercato Corporate Area Territoriale Nord Ovest di Bnl. |
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UNICREDIT BANCA SPA LANCIA LA CARTOLARIZZAZIONE DI UN PORTAFOGLIO DI MUTUI IPOTECARI RESIDENZIALI IN BONIS PER 3 MILIARDI DI EURO |
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Milano 11 aprile 2005 - Cordusio Rmbs Srl lancerà nei prossimi giorni un'operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di mutui ipotecari residenziali in bonis ceduto da Unicredit Banca Spa. L'emissione, di importo complessivo pari a circa 3 miliardi di Euro, rappresenta ad oggi la più grande cartolarizzazione di mutui ipotecari residenziali mai realizzata in Italia. L'arrangement dell'operazione è stata curata in qualità di Sole Arranger da Ecs, società controllata da Unicredit Banca Mobiliare e dedicata alla strutturazione di operazioni di cartolarizzazione. I titoli saranno collocati da Morgan Stanley e Unicredit Banca Mobiliare, in qualità di Joint Lead Managers e Joint Book Runners. L'operazione sarà presentata agli investitori nei prossimi giorni con un roadshow che toccherà le principali capitali europee. L'emissione di titoli di Cordusio Rmbs Srl è attesa con le seguenti caratteristiche: Classe A1: 750 milioni di Euro, con rating Aaa/aaa/aaa (Moody's/s&p/fitch) e vita media di 1.79 anni; Classe A2: 2.060 milioni di Euro, con rating Aaa/aaa/aaa (Moody's/s&p/fitch) e vita media di 6.70 anni; Classe B: 52 milioni di Euro con rating Aa2/aa/aa (Moody's/s&p/fitch) e vita media di 11.92 anni; Classe C: 119.2 milioni di Euro con rating Baa2/bbb/bbb (Moody's/s&p/fitch) e vita media di 11.92 anni. Il coupon per tutte le classi di titoli, variabile e parametrato all'Euribor 3 mesi, sarà determinato al momento del lancio in base alle condizioni di mercato. I titoli, con scadenza legale stimata nel 2033, saranno quotati presso la borsa di Dublino. È prevista inoltre l'emissione di una Classe Junior di titoli per circa 8.9 milioni di Euro, non quotati e privi di rating, che saranno totalmente sottoscritti dallo stesso originator. L'operazione rientra nell'ambito della politica di diversificazione delle fonti di finanziamento del Gruppo Unicredit, volta a sostenere la crescita dei propri assets. |
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FINECOGROUP: FRANCESCO CARBONETTI CONFERMATO PRESIDENTE E FABIO GALLIA AMMINISTRATORE DELEGATO |
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Milano, 11 aprile 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Finecogroup nominato dall’Assemblea degli azionisti dello scorso 1° aprile si è riunito, per la prima volta, oggi a Milano. L’assemblea ordinaria, come precedentemente comunicato, ha riconfermato i consiglieri uscenti Francesco Carbonetti, Rino Mario Gambari, Fabio Gallia, Matteo Arpe, Domenico Cavallo, Carlo Stefano Enrico, Luca Ferrarini, Carmine Lamanda, Gianpietro Palazzani, e ha nominato come nuovi amministratori Donato Fontanesi, Alessandro Garrone, Alfredo Malguzzi, Emma Marcegaglia, Fulvio Montipò ed Enrico Zini. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato Francesco Carbonetti in qualità di Presidente, Rino Mario Gambari di Vice Presidente e Fabio Gallia quale Amministratore Delegato. Il Consiglio ha poi individuato, secondo i requisiti indicati dal Codice Preda, come amministratori indipendenti: Domenico Cavallo, Donato Fontanesi, Rino Mario Gambari, Alessandro Garrone, Alfredo Malguzzi, Emma Marcegaglia, Fulvio Montipò, Gianpietro Palazzani ed Enrico Zini. La presenza di nove consiglieri indipendenti su un totale di quindici conferma la forte attenzione di Finecogroup e del Gruppo Capitalia per i principi di Corporate Governance. È stato inoltre rinnovato il Comitato Esecutivo che risulta composto da cinque membri. Oltre al Presidente Francesco Carbonetti, al Vice Presidente Rino Mario Gambari e all’Amministratore Delegato Fabio Gallia, ne fanno parte Carmine Lamanda e Alfredo Malguzzi. Il Consiglio ha inoltre approvato la nuova composizione dei Comitati di Governance: il Comitato per le Remunerazioni ed il Comitato per il Controllo Interno. Il Comitato per le Remunerazioni avrà il compito di formulare le proposte per la remunerazione, ivi compresi i piani di stock option, del management di Finecogroup e delle sue controllate. Sono membri del Comitato il Presidente Francesco Carbonetti, il Vice Presidente Rino Mario Gambari e, in linea con la best practice internazionale, tre consiglieri indipendenti Domenico Cavallo, Alessandro Garrone e Emma Marcegaglia. Il Comitato per il Controllo Interno assisterà il Consiglio nell’identificazione dei rischi aziendali e verificherà periodicamente l’adeguatezza e l’effettivo funzionamento del sistema di controllo interno. Risulta interamente composto da Consiglieri indipendenti: Domenico Cavallo (Presidente), Rino Mario Gambari e Alfredo Malguzzi. |
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GRUPPO BORSA ITALIANA: BILANCIO CONSOLIDATO 2004 UTILE NETTO: 25.4 MILIONI DI EURO (19,6 NEL 2003, +29,8%) RICAVI: 195.4 MILIONI DI EURO (180,2 NEL 2003, +8,4%) |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Borsa Italiana Spa, nella sua riunione del 7 aprile, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio consolidato e civilistico 2004. Il bilancio consolidato 2004 si è chiuso con utili per 25,4 milioni di euro (19,6 nel 2003, +29,8%) e ricavi per 195,4 milioni di euro (180,2 milioni di euro nel 2003, +8,4%). Il bilancio di Borsa Italiana Spa si è chiuso con un utile netto di 31,8 milioni di euro (23,4 milioni di euro nel 2003, +35,9%) e ricavi per 117,8 milioni di euro (123,8 milioni di euro nel 2003, -4,8%). I progetti di bilancio civilistico e consolidato verranno sottoposti all'Assemblea ordinaria degli Azionisti convocata per il 29 aprile 2005 in I convocazione e per il 3 maggio 2005 in Ii convocazione, con la proposta di distribuzione di un dividendo pari a 1,65 euro per azione che colloca il pay-out all'84%. Il Gruppo Borsa Italiana * * Borsa Italiana, Bit Systems, Cassa di Compensazione e Garanzia, Monte Titoli, Piazza Affari Gestione e Servizi Nel corso del 2004, i ricavi del Gruppo Borsa Italiana hanno raggiunto i 195,4 milioni di euro (180,2 nel 2003, +8,4%) mentre l'utile netto è stato pari a 25,4 milioni di euro (19,6 nel 2003, +29,8%). A fronte di uno scenario di riferimento internazionale ancora caratterizzato da una stabilità dei livelli di attività, la gestione del Gruppo ha saputo compensare l'andamento congiunturale non favorevole attraverso l'incremento dell'efficienza e dell'efficacia delle proprie attività. L'azione, avviata a partire dal 2003 e mirata al raggiungimento di più consistenti economie di scala e all'ampliamento dell'insieme dei servizi a valore aggiunto offerti ai partecipanti ai mercati, ha contribuito ad attenuare gli effetti del limitato livello di attività che ha caratterizzato i mercati italiani, valorizzando, pur in modo differenziato, le performance delle diverse aree di business. L'avvio a regime del nuovo sistema Express Ii da parte di Monte Titoli ha fatto crescere sensibilmente il peso dei ricavi da settlement, salito all'11,5% del totale dal 3,1% del 2003. Sono cresciuti i ricavi da clearing (10,8%, contro 10,2%) e l'incidenza dei ricavi da vendita di servizi informativi (17,9%, contro 17,2%). Rimangono stabili i ricavi da attività di custody (16,1%, contro 16,2%) mentre le componenti di ricavo legate al listing, che includono i corrispettivi di ammissione e le fees annuali di quotazione sono pari all'11,4% (12,5% nel 2003) e quelle dei servizi di negoziazione al 29,0% (37,1%). Il numero medio di addetti nel corso dell'anno è stato di 381. Borsa Italiana Spa Nel corso del 2004 l'utile netto di Borsa Italiana Spa è pari a 31,8 milioni di euro (23,4 nel 2003, +35,9%) grazie all'incremento dei proventi da partecipazioni. Il valore della produzione ha raggiunto i 117,8 milioni di euro (a fronte di 123,8 nel 2003), con ricavi delle vendite e delle prestazioni in diminuzione, da 122,7 a 116,1 milioni di euro. Il valore della produzione è suddiviso tra le attività di listing (che includono i corrispettivi di ammissione e le fees annuali di quotazione degli strumenti azionari, di quelli a reddito fisso, dei securitised derivatives e degli Etf) per 22,3 milioni di euro (22,6 nel 2003, -1,3%), i servizi di negoziazione relativi ai mercati cash per 41,4 milioni (50,8, -18,5%), i servizi di negoziazione relativi ai mercati derivati per 15,3 milioni (16,1, -5,0%), la vendita di servizi informativi per 34,9 milioni (31,0 +12,6%) nonché altri ricavi per 3,9 milioni di euro. La capitalizzazione delle società quotate (278 nel 2004) è salita da 487 a 581 miliardi di euro, passando dal 37,5% al 43,0% del Prodotto Interno Lordo e collocando Borsa Italiana al 6° posto in Europa per capitalizzazione delle società domestiche quotate. Confermata la quarta posizione, sempre in Europa, per gli scambi di azioni sui sistemi telematici, con una media giornaliera di 2,9 miliardi di euro. Il mercato italiano si distingue inoltre in ambito europeo per l'elevata liquidità relativa delle proprie azioni, come evidenziato dal primato in termini di turnover velocity, l'indicatore che - rapportando il controvalore degli scambi alla capitalizzazione - segnala il tasso di rotazione annuale delle azioni. Nel 2004 la turnover velocity italiana è risultata infatti pari al 136,6% collocando Borsa Italiana in prima posizione a fronte del 111,2% di Stoccolma, del 104,1% di Deutsche Börse, del 103,9% di Helsinki e del 100,4% di Madrid. Le attività del Gruppo Borsa Italiana Dalla privatizzazione al 2004, le attività e i progetti sono stati focalizzati a consolidare la posizione del Gruppo nel mercato finanziario italiano, ma soprattutto a proiettarlo nel contesto internazionale. Fra le attività più rilevanti vanno ricordati il completamento dell'integrazione del sistema-mercati che fa riferimento alla Borsa, il re-engineering del post-trading con la realizzazione del servizio di Controparte Centrale e del nuovo sistema di settlement Express Ii, il continuo adeguamento delle piattaforme tecnologiche ai livelli di efficienza richiesti dagli intermediari, la segmentazione dei mercati che viene incontro alle diverse esigenze degli emittenti e la progressiva fornitura di nuovi servizi per la diffusione delle informazioni. Nel corso del 2004, accanto alla consueta attività di gestione dei mercati, dei servizi informativi e di post-trading, sono stati realizzati significativi progetti di sviluppo focalizzati a consolidare la posizione del Gruppo Borsa Italiana nel mercato finanziario italiano. Fra questi, l'avvio del nuovo sistema di liquidazione Express Ii gestito da Monte Titoli, che dal 26 gennaio 2004 è operativo per tutti gli strumenti finanziari negoziati sui mercati Bit, su Mts, su Tlx e per quelli negoziati direttamente tra gli intermediari italiani; grazie agli investimenti effettuati e alla creazione di specifiche strutture organizzative, Monte Titoli ha così assunto la gestione del sistema di liquidazione precedentemente gestito da Banca d'Italia attraverso procedure automatizzate che assicurano livelli di efficienza a livello internazionale. La Cc&g ha provveduto a integrare le funzioni della Controparte Centrale per il mercato azionario avviando, nel corso dell'anno, la gestione del Fondo di garanzia dei contratti per gli scambi conclusi sul mercato Tlx e il servizio di controparte centrale per Mts. E' stato esteso l'anonimato agli scambi azionari di Borsa, mentre hanno preso il via la nuova segmentazione del mercato dei securitised derivatives e le negoziazioni di futures, minifutures e opzioni sull'indice S&p/mib, che hanno sostituito con successo quelli sull'indice Mib30 fronteggiando efficacemente la concorrenza di Eurex. Sono stati inoltre realizzati il trasferimento delle negoziazioni del Mot - il mercato delle obbligazioni e dei titoli di Stato - sulla piattaforma tecnologica del Mercato Telematico Azionario e, da parte di Bit Systems, i nuovi sistemi di Application Services Providing destinati a intermediari, software vendors e services providers per un accesso ai mercati nazionali e internazionali. Nell'ambito del processo di adeguamento del Gruppo Borsa Italiana agli standard di reporting delle società quotate, si è deciso di adottare i principi Ifrs (International Financial Reporting Standards) a partire dall'esercizio 2005. Per l'anno in corso, nonostante l'incertezza sull'evoluzione dei mercati legata a fattori macroeconomici e allo scenario geopolitico internazionale, è prevedibile che i ricavi complessivi e il risultato economico a livello di Gruppo rimangano stabili. |
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FIDEURAM INVESTIMENTI: MARKET OUTLOOK MARZO 2005 |
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Milano, 11 aprile 2005 - Nel complesso i dati diffusi nel corso dell’ultimo mese hanno confermato che la crescita a livello globale è stata molto sostenuta nel primo trimestre dell’anno (e in accelerazione rispetto al trimestre precedente), mentre un rallentamento appare probabile nel trimestre appena iniziato. Negli Usa le indicazioni positive per la crescita si associano però ad un aumento dei timori legati all’andamento dell’inflazione core e la Fed nel comunicato successivo alla riunione del 22 marzo ha adottato un atteggiamento più guardingo a tale riguardo. Il nostro scenario continua a prevedere che la Fed prosegua con rialzi di 25 pb per riunione per i prossimi mesi. Nell’area euro la crescita all’inizio dell’anno ha probabilmente registrato un’accelerazione, ma il notevole deterioramento della fiducia delle imprese in marzo induce a ritenere che un nuovo rallentamento si registrerà nel secondo trimestre. Aumenta di conseguenza il rischio che la Bce debba ritardare l’inizio del ciclo di rialzi dei tassi rispetto alle nostre previsioni (prossimo settembre). In Giappone, infine, la crescita nel primo trimestre dovrebbe risultare molto forte, per poi decelerare sensibilmente nel secondo trimestre. Le indicazioni del Tankan, peraltro nel complesso non particolarmente negative, hanno determinato una riduzione della stima di crescita per il prossimo anno. Gli indici azionari internazionali, ad eccezione dei mercati emergenti, si sono sostanzialmente mantenuti sui livelli di metà febbraio. La debolezza delle azioni americane è stata determinata in buona parte dai prezzi elevati del greggio ben al di sopra dei 50 dollari al barile e dal recente innalzamento della curva dei tassi americani. Healthcare: domanda stabile e pricing power in miglioramento. Tecnologici: performance negativa e prospettive legate alle condizioni congiunturali. Mercati Obbligazionari - Dalla fine di febbraio il mercato obbligazionario ha registrato un andamento disomogeneo tra le diverse aree geografiche con un rialzo dei rendimenti negli Stati Uniti, un movimento laterale in Europa ed un ribasso dei rendimenti in Giappone. Stati Uniti I dati diffusi nel corso dell’ultimo mese confermano che la crescita del Pil nel primo trimestre ‘05 dovrebbe essere rimasta alquanto robusta, con una modesta accelerazione rispetto al ritmo registrato nell’ultimo trimestre ’04 (3.8% annualizzato). La nostra previsione per il primo trimestre ‘05 è di una crescita del 4.5% ann., determinata da un rallentamento dei consumi privati e degli investimenti in macchinari e attrezzature, compensata da un aumento del contributo positivo delle scorte e da una sensibile riduzione dell’effetto negativo dell’andamento delle esportazioni nette. La decelerazione della crescita dei consumi (3.5% dal 4.2% del secondo trimestre) appare comunque molto modesta se si considera l’impatto del notevole rincaro dei prodotti energetici (il prezzo della benzina ha ora superato i massimi dal maggio '04), mentre l’andamento degli investimenti in macchinari risulta robusto in quanto la scadenza degli incentivi fiscali (a fine dicembre ‘04) non sembra aver influenzato le decisioni di spesa delle imprese. A marzo l’andamento dell’occupazione negli Usa (+110 mila unità contro un’attesa, nostra e di consenso, di poco superiore alle 200 mila) è stato sensibilmente più debole delle attese e una modesta revisione al ribasso è stata anche apportata all’andamento dei due mesi precedenti. Il dato risulta sorprendente (ed il più debole dal luglio ‘04), viste le indicazioni degli altri indicatori tipicamente correlati all’andamento dell’occupazione. E’ comunque importante non esagerare la rilevanza di un singolo dato dei payrols sulle condizioni più complessive dell’economia. Peraltro, altre indicazioni nel dato sul mercato del lavoro forniscono un quadro più positivo: è questo il caso dell’andamento dell’occupazione, stimato dalla survey condotta presso le famiglie, che mostra un impressionante aumento (357 mila unità, dopo tre mesi di estrema debolezza). Proprio il forte aumento degli occupati nella Household Survey ha determinato una nuova riduzione al 5.2% del tasso di disoccupazione, dopo l’inatteso aumento al 5.4% registrato in febbraio. E’ importante sottolineare che, nonostante l’incremento anemico degli occupati a marzo, la crescita del reddito da lavoro (variabile fondamentale per la previsione della crescita dei consumi) rimane abbastanza vivace, grazie alla riaccelerazione dei salari orari (+0.3% m/m in marzo, dopo il +0.1% di febbraio). L’aumento dei prezzi core nel mese di febbraio è risultato superiore alle attese (nostre e di consenso), con un incremento m/m dello 0.3% (contro attese, nostre e di mercato, dello 0.2%). Si tratta dell’aumento più sostenuto dal settembre '04 (nei mesi fra ottobre e gennaio l’incremento era sempre stato dello 0.2% m/m) e porta il tasso d’inflazione core al 2.4% (il massimo dall’agosto ‘02). Il nostro scenario ha incorporato per diverso tempo, a differenza del consenso, un rialzo dell’inflazione core sopra il 2.5% entro la fine di quest’anno, ma è evidente che la velocità di questo movimento risulta più rapida delle nostre previsioni. Si deve inoltre notare che l’aumento dell’inflazione core di febbraio non può essere ascritto a fattori particolari o temporanei (quali i prezzi delle sigarette o delle auto). Il nostro scenario continua a prevedere che l’inflazione core, dopo una stabilizzazione sui livelli attuali nei prossimi mesi, grazie ad un effetto base favorevole nei mesi primaverili, si porti al 2.7% nella parte finale dell’anno. L’andamento recente e prospettico dell’inflazione core, analizzato nel punto precedente, non può non preoccupare la Fed, come evidenziato dal mutamento significativo e aggressivo apportato alla valutazione dei rischi di inflazione nel comunicato diffuso dopo la Fomc del 22 marzo. L’impegno a rialzi “misurati” dei tassi nell’immediato futuro, diversamente dalle nostre attese, è stato mantenuto, ma il bias nella stance di politica monetaria risulta ora molto netto. Aumenti dell’inflazione core dello 0.3% m/m, come quello registrato in febbraio, non appaiono compatibili con l’obiettivo d’inflazione della Fed e quindi determinerebbero un’accelerazione nel ritmo dei rialzi dei tassi, se lo scenario di crescita si mantiene solido: il dato relativo a marzo, che sarà diffuso il 20 aprile, diventa a questo punto molto importante. In questo momento, peraltro, i futures sui Fed Funds di luglio (mese in cui non vi sono riunioni del Fomc) scontano una probabilità abbastanza ridotta (circa il 20%) che la Fed rialzi di 50 pb in una delle due prossime riunioni (inizio maggio e fine giugno). Il nostro scenario per l’inflazione core, che sostanzialmente prevede incrementi dello 0.2% m/m nel corso dei prossimi mesi, non appare comunque incompatibile con rialzi dei tassi “misurati” (ovvero 25 pb) da parte della Fed fino alla parte finale dell’anno, posto che il ritmo di crescita dell’economia rallenti almeno moderatamente dai livelli attuali (come previsto nel nostro scenario e come indicato anche dai dati sull’occupazione). E’ però evidente che il rischio di rialzi più aggressivi da parte della Fed, già nel breve periodo, è notevolmente aumentato. Area Euro - I dati ad oggi disponibili relativi al primo trimestre sono stati nel complesso più forti delle attese e hanno portato ad una revisione al rialzo della crescita del Pil per il primo trimestre all’1.9% t/t annualizzato dal precedente 1.6%. In particolare, la produzione industriale appare in deciso recupero, dopo la contrazione del trimestre precedente, sostenuta sia da un aumento delle scorte di magazzino che da una ripresa piuttosto vivace delle esportazioni. Indicazioni positive sono giunte anche dai dati sulle vendite al dettaglio, che hanno sorpreso al rialzo non solo in Francia ma, soprattutto, in Germania. Per quest’ultima, continuano inoltre a giungere segnali di un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro: le domande di lavoro da parte delle imprese nei primi mesi dell’anno sono cresciute sui ritmi più elevati degli ultimi dieci anni. Il mercato del lavoro dovrebbe avere raggiunto un punto di svolta tra fine 2004 e inizio 2005 e questo conforta la nostra attesa di una crescita positiva, anche se modesta, dei consumi privati in Germania nel corso del 2005.A dispetto di queste dinamiche positive relative al primo trimestre, tra febbraio e marzo si è però assistito ad un preoccupante deterioramento della fiducia delle imprese dell’area euro, che segnalano sia una riduzione dei livelli di produzione che, soprattutto, del portafoglio ordini (sia dalla domanda estera che da quella interna). A marzo il Pmi manifatturiero è sceso di 1.5 punti a 50.4, ritornando sui livelli minimi dello scorso novembre e segnalando il rischio di un marcato rallentamento dell’attività manifatturiera nel secondo trimestre. Le imprese operanti nel settore distributivo e nella produzione dei beni di consumo hanno inoltre rivisto decisamente al ribasso le attese e lamentano un calo significativo degli ordini dalla domanda interna. Questo andamento si registra anche in Francia, economia nella quale la ripresa dei consumi privati è tra le più robuste dell’intera area euro e in cui le vendite al dettaglio sono cresciute nel primo trimestre ‘05 su ritmi molto forti per il secondo trimestre consecutivo. Appare pertanto tangibile il rischio di una sorpresa negativa per quanto riguarda l’andamento dei consumi privati nel secondo trimestre, che potrebbe essere accompagnato da un contemporaneo rallentamento della produzione industriale. Di conseguenza, la previsione di crescita del Pil per il secondo trimestre ‘05 è stata rivista al ribasso dal precedente 2.0% all’attuale 1.3%. La previsione di crescita media annua del Pil per il 2005 resta invariata all’1.5%. La riforma del Patto di Stabilità e Crescita decisa dal Consiglio Europeo ha sostanzialmente indebolito l’impianto correttivo precedente, aumentando il potere del Consiglio a scapito della Commissione Europea e rendendo più difficile, se non impossibile, per quest’ultima avviare una procedura di deficit eccessivo nei confronti di un paese. La Bce ha espresso “serie preoccupazioni riguardo alle modifiche proposte”, ma l’inasprimento dei toni non implica un intervento di rialzo dei tassi in tempi. E’ vero però che questa riforma rappresenta un motivo ulteriore di preoccupazione ed una ragione in più per avviare quanto prima un rialzo dei tassi, nel momento in cui ci saranno le necessarie condizioni di solidità della domanda interna. Continuiamo ad attendere un avvio del ciclo restrittivo da settembre 2005, anche se molto dipenderà dall’evoluzione della crescita nei prossimi trimestri. Un eventuale rallentamento della stessa nel secondo trimestre potrebbe rimandare al quarto trimestre l’avvio del ciclo restrittivo. La stima preliminare di Eurostat mostra un’inflazione stabile a marzo al 2.1%. Tale andamento è in linea con le attese ed è sostanzialmente determinato dall’aumento del prezzo dei beni energetici, che risentono del forte rincaro del petrolio (+12% in euro nel solo mese di marzo), ma anche dei beni alimentari, condizionati da un clima particolarmente rigido. Al netto di questi fattori, che potrebbero esercitare un impatto negativo anche nei prossimi mesi, l’inflazione core (depurata appunto dai beni energetici ed alimentari) si mantiene modesta: la discesa di quest’ultima all’1.5%, che attendevamo dal secondo trimestre 2005, è già avvenuta nel primo trimestre, grazie a rialzi contenuti nei prezzi amministrati e ad una discesa più pronunciata nei prezzi dei beni non energetici. Giappone e Cina - L’ultima revisione del Pil nel quarto trimestre ’04 ha riportato in territorio positivo la crescita economica del Giappone (da -0.5% a +0.5% ann.), segnalando che già nell’ultimo trimestre dell’anno l’economia era uscita dalla quarta recessione nel periodo successivo alla bolla speculativa. Nel complesso però la scomposizione del dato non indica una crescita solida: il grosso della revisione al rialzo è dipesa da un maggior accumulo di scorte e da minori importazioni. Il rischio più significativo, alla luce di questa revisione, sembrava risiedere in un’ulteriore contrazione dei consumi privati (in flessione di circa l’1% ann. Sia nel terzo che nel quarto trimestre) ad inizio 2005. I dati, che danno indicazioni sulla crescita di questa componente del Pil nel primo trimestre, hanno però mostrato una forza tale da indurre ad una revisione radicale al rialzo delle nostre aspettative di crescita per il primo trimestre (ora da noi previsto al 4.5% ann.) con un impatto sulla crescita di tutto il 2005 (da noi ora attesa all’1.7%). Tutti gli indicatori relativi sia alla domanda che all’offerta di beni di consumo sono cresciuti a gennaio a ritmi di molto elevati e, nonostante l’atteso ritracciamento nel mese di febbraio, la combinazione dei due mesi mostra una crescita ancora solida rispetto al precedente trimestre. I dati relativi al mese di gennaio sono stati complessivamente molto positivi non solo per quanto concerne i consumi. Come per i consumi, poi, anche per le altre componenti del Pil vale la considerazione relativa ai dati di febbraio ed alla crescita combinata dei mesi di gennaio e febbraio. In particolare, le previsioni di crescita della produzione industriale sono state riviste al rialzo dal Meti per il mese di marzo ( da -1% a +0.9% m/m) e le aspettative per il mese di aprile (inizio del secondo trimestre) sono di crescita ancora più forte (3.6% m/m). La crescita del Pil nei successivi trimestri del 2005 non dovrebbe mantenere i ritmi del primo trimestre in quanto in questo trimestre sia gli investimenti non residenziali che i consumi sono stati sostenuti in parte da fattori una tantum: gli investimenti necessari per il rientro della garanzia illimitata sui depositi e le condizioni meteorologiche molto migliori rispetto al secondo semestre del 2004. Le nuove informazioni rinvenibili nel Tankan di aprile mostrano che le imprese nel complesso non intravedono un miglioramento delle condizioni di profitto nel secondo trimestre e che la sensibile ripresa della domanda interna nel primo trimestre, rinvenibile nei dati ad oggi disponibili (relativi a gennaio e febbraio), e della domanda estera non vengono percepite dalle imprese, soprattutto da quelle del manifatturiero. Sembra però che il calo della fiducia del settore manifatturiero sia più che altro legato ad una visione pessimistica della domanda estera e della tenuta della crescita della Cina, forse anche legata al periodo in cui sono state raccolte le interviste (24 febbraio - 31 marzo). Nel Tankan il segmento delle piccole imprese del non manifatturiero prevede una stagione di profitti anche migliore dell’anno fiscale 2004 nel corso del 2005, a segnalare la buona condizione prospettica (per il 2005) della domanda interna. Sempre nel Tankan viene confermata la contrazione degli investimenti nel secondo semestre fiscale del 2005, ora incorporata nelle nostre previsioni quale espressione della ciclicità degli investimenti. L’inclusione di questa nuova dinamica porta ad un abbassamento della previsione di crescita del Pil nel 2006 di 4 decimali, all’1.2%. La Boj continua a preparare la strada per una fuoriuscita dal Quantitative Easing. Sia nelle minute che in un documento programmatico per il periodo successivo all’anno fiscale 2004, si evince che la priorità attribuita alla stabilizzazione del sistema finanziario non sarà più centrale, una volta eliminata la garanzia illimitata sui depositi bancari (a partire dal 1° di aprile). La Boj sta poi “comunicando” al mercato che il ridimensionamento dell’attuale target di politica monetaria potrebbe avvenire all’interno del framework del Quantitative Easing, ovvero che i vincoli relativi all’inflazione core varrebbero esclusivamente per il commitment al mantenimento dei tassi a zero. L’analisi congiunta dei dati sull’economia cinese relativi a gennaio e febbraio ha mostrato una crescita ben superiore alle aspettative. In particolare si è assistito ad una riaccelerazione della crescita degli investimenti fissi (Fai), nonostante l’elevata base di confronto: si ricorda infatti che proprio la forte crescita dei Fai nel primo trimestre 04 aveva innescato le misure amministrative volte ad arginarne le dinamiche in alcuni settori considerati oggetto di eccessivi investimenti. In concomitanza con la pubblicazione del dato dei Fai (+24.5% a/a), la Pboc ha questa volta deciso di prendere di mira il settore immobiliare. Anche in questo caso l’obiettivo delle misure non è il settore immobiliare nel suo complesso, quanto piuttosto le aree in cui la crescita dei prezzi delle case viene giudicata “eccessiva” (Shanghai è sicuramente un esempio). Utili al riparo dal rialzo dei tassi e dal rincaro del greggio - Gli indici azionari internazionali, ad eccezione dei mercati emergenti, si sono sostanzialmente mantenuti sui livelli di metà febbraio: la performance negativa in valuta locale del mercato americano è stata altresì compensata dalla leggera ripresa del dollaro. La debolezza delle azioni americane è stata determinata in buona parte dai prezzi elevati del greggio ben al di sopra dei 50 dollari al barile e dal recente innalzamento della curva dei tassi americani. Dal fronte societario però sono arrivate notizie confortanti. La conclusione della reporting season europea relativa all’ultimo trimestre 2004 e le prime pubblicazioni relative al primo trimestre del 2005 delle società americane confermano un quadro sostanzialmente positivo. In Europa, gli ultimi dati hanno mostrato il buono stato di salute delle società europee: l’espansione dei profitti è continuata a dispetto di un quadro congiunturale negativo caratterizzato dalla combinazione di dollaro debole, alti prezzi del petrolio e crescita debole. In particolare le vendite sono cresciute ad un tasso annualizzato del 4.8% e il successo nel contenimento della domanda salariale ha permesso di tenere sotto controllo i costi di gestione. Negli Stati Uniti alcune società (circa il 4% della capitalizzazione dello S&p) hanno riportato i loro bilanci trimestrali: tra le più significative Oracle, Nike, Walgreen e le principali banche d’investimento. Nella maggior parte dei casi gli utili riportati sono stati superiori a quelli del trimestre precedente, nonostante la stagionalità sfavorevole, e superiori alle aspettative degli analisti. Particolarmente positivo il risultato delle banche di investimento come Goldman Sachs, Bearn Stearns e Lehman Brothers che hanno beneficiato del miglioramento dell’attività di M&a e del mercato delle emissioni azionarie. Nel quadro attuale moderatamente favorevole rimangono, tuttavia, alcune incertezze derivanti dall’impatto del rialzo dei tassi americani e dell’andamento del prezzo del petrolio sugli utili societari. E’ difficile quantificare l’influenza che l’alto prezzo del greggio eserciterà nei prossimi mesi sui consumi privati e sui costi di produzione delle imprese, che fino ad oggi sembrano ancora non averne risentito. A tal riguardo valgono le seguenti osservazioni: - Da un prospettiva storica (si veda il grafico) emerge che, a differenza dei prezzi nominali, i prezzi reali del greggio, seppur alti rispetto agli ultimi 10 anni, siano ancora molto lontani dai livelli che si sono avuti durante gli shock petroliferi dei primi anni ottanta. E’ probabile quindi che i prezzi attuali siano ancora al di sotto del livello di tolleranza dell’economia e che le eventuali ripercussioni negative su crescita e inflazione possano essere, comunque, di dimensione contenuta. Il fattore determinante che ha sospinto in alto i prezzi del greggio negli ultimi mesi è stata probabilmente la forte domanda dei paesi in via di sviluppo ed in particolare della Cina e questa, è facile attendersi, continuerà nei prossimi trimestri. L’offerta dovrebbe però esser pronta a sostenere la domanda, come segnalano vari indicatori: il livello delle scorte mondiali dei paesi industrializzati (ed in particolare quelle americane) e la demand cover ratio rimangono su livelli superiori con la media degli ultimi 5 anni. Sull’effetto negativo dell’aumento dei tassi della curva si osservi che: i tassi reali rimangono ancora vicino ai minimi degli ultimi 20 anni sia in Europa che negli Stati Uniti. - L’aumento dei tassi a lunga potrebbe portare al restringimento dei multipli di valutazione, ma l’impatto sugli utili societari dovrebbe comunque rimanere modesto: la liquidità di cassa disponibile rimane a livelli molto elevati e anche un ulteriore rialzo non dovrebbe intaccare la capacità di investire delle imprese con l’auto-finanziamento e con attività di fusioni ed acquisizioni. In prospettiva storica l’andamento dei corsi azionari è stato condizionato dalla politica monetaria della Fed, ma non così profondamente come si potrebbe credere. Negli ultimi 25 anni solo durante la restrizione monetaria dell’ultimo triennio degli anni settanta, il mercato azionario americano ha avuto una performance negativa, ma in un periodo con l’inflazione su livelli ben superiori agli attuali. In conclusione, i fondamentali azionari non dovrebbero essere inficiati significativamente dal rincaro del greggio e dall’aumento dei tassi obbligazionari. In proposito sarà opportuno aspettare le prossime pubblicazioni dei bilanci del primo trimestre 2005 per avere maggiore visibilità sulla sostenibilità della crescita degli utili per l’anno in corso. Le precedenti considerazioni unitamente ai bassi livelli di rendimento forniti dalle obbligazioni governative e corporate ci inducono a confermare l’attuale preferenza per l’investimento azionario. Healthcare: domanda stabile e pricing power in miglioramento Usa Il settore Healthcare da inizio anno evidenzia una performance lievemente negativa, overperformando tuttavia il mercato in misura apprezzabile (performance relativa superiore al 3%). All’interno di un contesto di mercato come l’attuale, caratterizzato da attese per un consistente rallentamento della crescita degli utili futuri, sussistono a nostro parere le condizioni per un ritorno di interesse sul comparto dopo il ribasso dello scorso anno. Tendono, infatti, ad essere favoriti i settori caratterizzati da: domanda potenziale stabile o crescente, elevati flussi di cassa e pricing power in potenziale miglioramento. Tali caratteristiche sono proprie del settore Healthcare nel suo complesso che garantisce in ogni sottocomparto una struttura finanziaria caratterizzata da posizione finanziaria netta decisamente positiva, domanda potenziale sostenuta da trend sottostanti forti (trend demografico) e pricing power che, ad eccezione del sotto-settore Pharmaceutical, resta sostenuto. A livello valutativo si ritiene che il settore abbia scontato in misura pressochè completa tutti i principali temi che ne hanno determinato il pesante derating lo scorso anno: aspettative di bassa price inflation, elevata competizione dei farmaci generici, timori sulla sicurezza di alcune categorie farmaceutiche, contesto politico normativo difficile. Altri catalist possono giungere da un lato, dalla conferma dei livelli di eccellenza per margini e ritorno sul capitale investito (superiori alla media di mercato) e dall’altro, dall’analyst meeting di Pfizer che potrà fornire ulteriori spunti in merito alla crescita non solo della società ma del settore nel suo complesso. Permangano tuttavia alcuni elementi di rischio collegati, in particolare, agli esiti di alcune cause legali di rilevante importanza per il settore (Zyprexa per Lilly e Phen Phen per Wyeth), all’evoluzione dei processi su alcuni brevetti (tra cui il Lipitor di Pfizer) e all’intensificarsi della generic competition. Restano inoltre ancora da valutare nel complesso gli effetti sul pricing della riforma Medicare. Europa Nel primo trimestre dell’anno il settore Healthcare europeo ha mostrato un andamento piuttosto volatile, senza conseguire però performance significative: l’indice di settore si trova attorno agli stessi livelli di inizio anno. Nonostante la pubblicazione delle trimestrali societarie abbia confermato la consueta solidità dei risultati aziendali per le società farmaceutiche, ancora in grado di sorprendere in positivo rispetto alle stime degli analisti, i movimenti del settore sono stati in larga misura determinati dalle notizie specifiche riguardanti alcuni importanti prodotti dell’industria. Tuttavia, se la performance recente è in parte spiegata da effetti una tantum, che alimentano anche le componenti più speculative del mercato, gli elementi di fondo del settore continuano a fornire un quadro complessivo abbastanza soddisfacente, basato almeno su tre punti principali: Una domanda finale stabile. Tale peculiarità è dovuta alle caratteristiche del settore che vanta una volatilità di domanda molto bassa grazie ai trend demografici e l’elevata quota dei consumi destinata a prodotti farmaceutici. La particolare attenzione ai programmi di ricerca e sviluppo e la ricca gamma dei prodotti in fase due e tre. Le ultime restrizioni degli organi di approvazione dei prodotti farmaceutici unitamente ai nuovi scenari dell’industria che hanno portato ad una forte competizione nel settore, sta determinando una revisione del business model per quanto concerne la pipeline product. Nello specifico è aumentato in maniera significativa lo sviluppo delle nuove molecole e dei nuovi farmaci. Ad esempio, società come Glaxosmithkline e Novartis hanno un vasto numero di prodotti in fase avanzato. Tale politica aziendale contribuisce ad aumentare la profittabilità aziendale grazie ad una gamma di prodotti sempre migliori e competitivi. Miglioramento dell’efficienza operativa. Negli ultimi anni la spesa in marketing dell’industria farmaceutica è stata una voce importante di costo nei bilanci aziendali, andando a gravare direttamente sugli utili societari. Le evidenze emerse finora, invece, inducono a ritenere che a partire da quest’anno, il settore nel suo complesso sarà coinvolto in un significativo processo di tagli dei costi Tecnologia: performance negativa e prospettive legate alle condizioni congiunturali - Usa Il settore tecnologico americano ha registrato una calo da inizio anno tra i più significativi registrati sul mercato. Le motivazioni alla base di tale andamento possono essere ricondotte ad una serie di fattori: Atteso un calo nel tasso di crescita della domanda per i principali sub settori della tecnologia a seguito dell’azione combinata di una serie di fattori macroeconomici e specifici. Per il comparto software, la maturazione del settore (e la conseguente prospettiva di rallentamento della domanda) è stata sancita dalle numerose ed importanti operazioni di fusione (Oracle/peoplesoft; Symantec/veritas). Nel comparto hardware per buona parte dei produttori (semiconduttori; flash memory, Pc) la preoccupazione maggiore resta gestire la produzione, la dinamica di prezzo e gli investimenti in modo da evitare fenomeni di sovrapproduzione, soprattutto per i prodotti nell’area dell’elettronica di consumo. Timori circa la qualità dei risultati nel primo trimestre ‘05: la stagionalità sfavorevole tipica del primo trimestre di ogni anno, rappresenta un fattore di incertezza rilevante nella fase immediatamente preliminare all’emissione dei risultati trimestrali. A ciò si somma il dubbio che le principali società tecnologiche (semiconduttori e produttori di Pc in particolare) possano fornire le prime evidenze di un significativo rallentamento nella crescita della domanda. Flusso di capex spending destinato al settore quasi completamente realizzato; al momento, la prospettiva è per una riduzione (o al più un mantenimento) della domanda riconducibile a tali investimenti. Il telecom equipment ed il settore hardware (servers in particolare) hanno raccolto flussi ingenti nel ’04 e di conseguenza presentano stime più a rischio per il ’05. Nel medio periodo le prospettive per il settore potrebbero essere migliorate dal persistere di condizioni congiunturali favorevoli e dal mantenimento di una dinamica di graduale indebolimento del dollaro statunitense nei confronti delle principali valute internazionali. Europa Nel corso del primo trimestre dell’anno, il settore tecnologico europeo ha realizzato una performance negativa, underperformando il mercato soprattutto nel primo mese dell’anno, per effetto del prevalere di aspettative negative sugli utili societari. In realtà le trimestrali, pur confermando alcuni elementi di debolezza del settore, hanno fornito un quadro meno deludente del previsto, per cui nella restante parte del trimestre il comparto tecnologico si è mosso in linea con l’indice di mercato. Il contesto di riferimento per le aziende del settore rimane comunque abbastanza difficile, caratterizzato da una decelerazione nei trend di domanda e dal progressivo deterioramento nei prezzi di vendita. Infatti, dopo un periodo di particolare forza della domanda finale in tutti i principali settori (semiconduttori, cellulari, reti per telefonia, software), la crescita dell’industria si sta normalizzando verso trend sostenibili di lungo periodo. Il flusso di spesa registrato nel recente passato è stato dettato principalmente dalla necessità di colmare il gap di sottoinvestimento formatosi nella fase successiva alla bolla tecnologica. Per ammissione delle società stesse (Ericsson e Asml ad esempio) questo effetto una tantum dovrebbe essersi comunque esaurito nello scorso anno (specie per l’industria delle infrastrutture e dei semiconduttori) per cui il 2005 dovrebbe sperimentare un rallentamento nel ciclo della domanda. In aggiunta a tale elemento, l’anno in corso potrebbe inoltre confermare il trend decrescente nei prezzi di vendita, a causa dell’accumulo di scorte (semiconduttori) e della crescente competizione operata soprattutto dai nuovi player asiatici (concorrenti cinesi nel campo semis e telecom equipment, società indiane nel settore software). Per contro, bisogna considerare che le valutazioni del settore incorporano già alcuni fattori di rischio e le recenti ristrutturazioni aziendali hanno complessivamente portato il comparto ad una situazione di bilanci solidi e margini operativi più stabili. Le prospettive del settore rimangono legate all’andamento macroeconomico, soprattutto alla spesa per consumi ed investimenti, per cui le stime attuali si mantengono piuttosto caute. L’outlook per il settore potrebbe invece migliorare nella seconda parte dell’anno, anche grazie ad una stagionalità positiva dell’industria tecnologica. Pertanto sarà importante valutare gli elementi che emergeranno a breve nelle nuove pubblicazioni trimestrali. Mercati Obbligazionari . Andamento disomogeneo tra le diverse aree geografiche Dalla fine di febbraio il mercato obbligazionario ha registrato un andamento disomogeneo tra le diverse aree geografiche con un rialzo dei rendimenti negli Stati Uniti, un movimento laterale in Europa ed un ribasso dei rendimenti in Giappone. Sul mercato americano, i titoli guida sulla scadenza a dieci anni sono aumentati di quasi 20 pb, raggiungendo il 4.55% un livello visto per l’ultima volta a Luglio del 2004. Tale avanzamento, peraltro, ha interrotto un movimento laterale che, sebbene in un contesto volatile, durava da ottobre dell’anno scorso. L’aggiustamento dei tassi intervenuto sulla parte a breve termine della curva dei rendimenti americana è stato ancora più marcato evidenziando un aumento di circa 25 pb. Ne è risultato un ulteriore movimento di appiattimento della curva che ha portato il differenziale tra il titolo guida della scadenza a dieci anni e quello della scadenza a due anni a circa 70 pb. In Europa il rialzo dei rendimenti è stato molto più contenuto e principalmente concentrato nella parte a breve termine della curva dei rendimenti, mentre la parte a lungo termine si è rivelata particolarmente stabile e poco esposta alla pressione al rialzo dei tassi proveniente dagli Stati Uniti. Anche in Europa è prevalso, dunque, un movimento di appiattimento della curva dei rendimenti mentre il differenziale di rendimento tra i titoli americani e gli omologhi europei ha terminato il periodo con un allargamento di circa 30 pb. Il mercato giapponese si è addirittura mosso in controtendenza. Dopo un marginale rialzo dei rendimenti ad inizio mese ha evidenziato un’inversione di tendenza marcata con una riduzione dei rendimenti di circa 2 pb sulle scadenze più lunghe. Negli Stati Uniti l’andamento delineato è stato ancora una volta il risultato delle decisioni assunte dalla banca centrale americana. Nel corso dell’ultimo meeting, tenutosi il 22 marzo, sono stati, infatti, apportati alcuni cambiamenti significativi allo Statement che normalmente accompagna l’azione sui tassi guida della politica monetaria (aumentati di 25 pb come ampiamente atteso dagli analisti). Da una parte si riafferma che l’economia sta crescendo in modo vivace e sostenibile, dall’altra si esprime tuttavia preoccupazione per il possibile insorgere di pressioni inflazionistiche in assenza di adeguati provvedimenti operati da parte della banca centrale. La lettura effettuata dal mercato obbligazionario delle righe dello Statement è stata particolarmente negativa, essendosi di fatto aperta la prospettiva che in qualche momento dell’anno la Federal Reserve possa inasprire il processo di rialzo dei tassi di riferimento. Tale eventualità, tuttavia, non appare ancora completamente valutata dagli operatori. Infatti, dai tassi impliciti sui contratti dell’eurodollaro si rileva che il mercato sta prezzando un Federal Fund Rate vicino al 4% per fine anno, ovvero un rialzo di 25 pb per tutti i meeting che si terranno da qui a fine anno tranne uno. Un aspetto rilevante di questa fase di mercato è che nei principali paesi fuori dagli Stati Uniti il rialzo dei rendimenti è stato marginale, e in alcuni casi (ad esempio il Giappone) è stato addirittura di direzione opposta. Nello specifico, solo l’Australia e il Canada hanno seguito il movimento avvenuto negli Stati Uniti, mentre i titoli del Regno Unito e l’area dell’euro hanno trovato un supporto suffientemente forte da mantenere i rendimenti stabili. In effetti, in Europa continuano ad operare fattori tecnici quali i continui acquisti di titoli a lunga scadenza da parte d’investitori istituzionali, fondi pensione e assicurazioni, che hanno la finalità di assicurarsi rendimenti garantiti a fronte di passività a medio-lunga scadenza. Il quadro macroeconomico, inoltre, si mantiene depresso in particolare per quanto riguarda i dati anticipatori del ciclo economico che sembrano segnalare un rallentamento della crescita nella seconda metà di quest’anno. La Banca Centrale Europea, peraltro, da una parte mette in guardia sull’insorgere di possibili focolai di inflazione, in particolare alimentati dall’elevato prezzo del petrolio, dall’altra ribadisce che il tasso di crescita dei prezzi rimane ragionevolmente sotto controllo. Non sembrano, dunque, esservi ancora le condizioni per una correzione strutturale sul mercato obbligazionario europeo. Nel mese di marzo i titoli inflation linked statunitensi hanno evidenziato una buona performance sostenuti dall’ulteriore allargamento delle break even inflation (differenziale di rendimento tra i titoli a cedola fissa e i titoli inflation linked) e dagli incrementi di inflazione registrati in questi primi mesi dell’anno. In Europa i titoli legati all’inflazione hanno evidenziato delle performance in linea con i titoli a cedola fissa e con le break even inflation pressoché invariate nel periodo. Il mercato dei titoli obbligazionari giapponesi nel mese di marzo è stato caratterizzato dai flussi d’investimento riconducibili alle operazioni di aggiustamento dei bilanci prima della chiusura dell’anno fiscale, il 31 marzo. Anche quest’anno i Jgb (Japanese Government Bond) hanno registrato un ribasso dei rendimenti di circa 15 punti base (la media dei ribassi negli ultimi dieci anni è stata di 14 punti base nel mese di marzo). Il mese di aprile, con l’apertura del nuovo anno fiscale, potrebbe perciò prestarsi a moderati rialzi dei rendimenti dei titoli governativi anche se i dubbi ancora presenti sull’andamento dell’economia giapponese e la riallocazione di fondi conseguente alla riduzione della garanzia statale a soli 10 milioni di Yen sui depositi bancari rendono le prospettive di questo mercato piuttosto incerte. In prospettiva: Continuiamo a ritenere che la parte a breve europea offra un discreto livello di protezione, appare, infatti, improbabile un rialzo dei tassi da parte della Bce per i prossimi mesi. Un deciso indebolimento dell’euro sul dollaro modificherebbe tale scenario, ma fattori strutturali manterranno una pressione al ribasso sulla valuta americana. Nonostante la presenza di numerosi fattori tecnici a supporto delle parti a lunga delle curve Usa ed europea, è consigliabile il mantenimento di una posizione prudente in quanto i rendimenti reali continuano ad essere eccessivamente compressi. I maggiori rischi sono presenti sul mercato Usa e ciò a causa delle maggiori incertezze sul rischio inflazione e sulle prossime mosse della Fed. Permane un fattore d’incertezza legato al rafforzamento delle quotazioni del petrolio. Quest’elemento da una parte incide sulle aspettative d’inflazione, ma d’altro canto costituisce un rischio reale per la sostenibilità della crescita. |
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ASSIOM, PREVISIONI PER FINE MAGGIO 2005: MERCATI AZIONARI POSITIVI MA VOLATILI. OBBLIGAZIONARI IN MODERATO RIBASSO. TASSI IN CRESCITA SIA NEGLI USA CHE IN EUROPA. INCERTO IL RAPPORTO EURO / DOLLARO. |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il sondaggio viene effettuato attraverso un questionario proposto ai più di 1.400 Soci di Assiom che rappresentano uno spaccato molto significativo di chi opera quotidianamente sui mercati finanziari. Ad Assiom aderiscono infatti operatori italiani ed esteri appartenenti a Banche, Sim, Società Finanziarie, Società di Assicurazione ed aziende che svolgono attività sui mercati dei capitali. Mercati Azionari Positivi Ma Volatili - Tra gli operatori prevalgono ancora gli orientamenti positivi. Il mercato azionario europeo (indice Eurostoxx 50) è visto in moderata crescita dal 50% degli operatori e stabile dal 27%, il 18% ne prevede invece un moderato ribasso. Il mercato italiano (indice S&p Mib) è visto con prospettive di crescita più elevate dell’ indice europeo: la moderata crescita è attesa dal 58% degli intervistati, la stabilità dal 20% ed il moderato ribasso dal 15% . Più deboli le attese per il mercato Usa, sia per l’ indice Dow Jones che per il Nasdaq dove il moderato rialzo è previsto rispettivamente dal 44% e dal 41% degli operatori. E’ importante sottolineare come però una percentuale che oscilla tra il 2 ed il 13% degli stessi si esprime per un forte rialzo, mentre il 25% vede mercati stabili. Minore la fiducia nei confronti del mercato giapponese: il 41% degli operatori lo vede infatti in moderata crescita, ma il 39% lo prevede stabile ed il 13% in moderato ribasso. Per la fine di maggio la parte prevalente degli operatori vede i mercati azionari caratterizzati da un discreto ottimismo, anche se una buona percentuale di opinioni (il 10% circa) si è spostata dal moderato rialzo alla stabilità ed appaiono in crescita le percentuali che si esprimono per un moderato ribasso. Si prevede quindi il riaffacciarsi di una certa volatilità sui mercati azionari che, secondo buona parte degli intervistati, hanno già corso molto e potrebbero quindi attraversare una pausa di riflessione con operazioni di prese di beneficio e di ristrutturazione dell’ asset allocation dei portafogli. Il tono di fondo rimane comunque positivo, ma vi potranno essere momenti anche di forte oscillazione delle quotazioni. Non dimentichiamo però che la volatilità dei mercati crea nuove opportunità di arbitraggio e quindi si ravviverà la voglia di trading in borsa. Obbligazionari In Ribasso - Per il bund il 48% degli operatori vede un moderato ribasso ed il 30% prevede stabilità. Per i Treasury Usa le percentuali sono più sbilanciate verso previsioni anche di un forte ribasso (16%), mentre il moderato ribasso è atteso dal 54% degli operatori e solo il 15% ne prevede la stabilità. Euro / Dollaro Incerto - La percentuale più alta degli operatori (43%) prevede un moderato rialzo del cambio Euro/dollaro (valore di riferimento 1,2926), il 33% lo vede in moderato ribasso ed il 20% lo prevede stabile. Il rapporto di cambio Euro/dollaro è visto quindi piuttosto incerto. Commento a cura di Mario Ghiraldelli Presidente Assiom. |
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BIPIEMME GESTIONI - UTILE NETTO DI 10,771 MILIONI DI EURO, IN AUMENTO DELL’8,2% NEL 2004 |
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Milano, 11 Aprile 2005 - Utile netto di 10,771 milioni di euro, in aumento dell’8,2% nel 2004 per Bipiemme Gestioni, società di gestione del risparmio del Gruppo Bipiemme – Banca Popolare di Milano, che conta circa 250.000 clienti. Lo scorso anno Bipiemme Gestioni ha avuto una raccolta netta positiva di 585 milioni, di euro, di cui 498 milioni nel comparto dei fondi comuni e 87 milioni nelle gestioni individuali e nei fondi pensione. Al 31 dicembre 2004 il patrimonio gestito da Bipiemme Gestioni ammontava a 18,067 miliardi di euro, in crescita del 6,9% rispetto al 2003. La quota di mercato nei fondi comuni di diritto italiano è salita dal 2,13% al 2,26%. Sono questi i principali dati del bilancio 2004 approvati oggi dall’Assemblea della Società, presieduta da Marco Vitale. Nel 2004 Bipiemme Gestioni ha registrato ricavi (commissioni attive) per 158,5 milioni di euro rispetto ai 147,3 del 2003 (+ 7,6%). L’incremento è dovuto principalmente all’aumento della massa amministrata e al diverso mix caratterizzato dalla crescente presenza di fondi azionari. La società ha continuato a portare avanti un’attenta politica di contenimento dei costi che ha permesso di conseguire un risultato operativo pari a 17,1 milioni di euro, superiore a quello del 2003 (15,9 milioni di euro). I dipendenti a fine 2004 erano 111. Bipiemme Gestioni distribuisce i propri prodotti attraverso le agenzie della Banca Popolare di Milano, della Banca di Legnano, della Cassa di Risparmio di Alessandria e di oltre 20 banche convenzionate. Presidente di Bipiemme Gestioni è Marco Vitale. Direttore generale Pietro Cirenei. |
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REALE MUTUA PRECISA |
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Torino, 11 aprile 2005 - Nei giorni scorsi è apparsa su alcune testate economico-finanziarie la notizia di presunte trattative volte all’acquisizione delle compagnie La Piemontese Assicurazioni s.P.a. E La Piemontese Vita s.P.a. Da parte della Società Cattolica di Assicurazioni. Anche il 7 aprile tale notizia è stata ripresa da un importante quotidiano nazionale. Al riguardo, Reale Mutua precisa che non esistono in relazione a quanto sopra trattative di alcun tipo e che quindi quanto pubblicato è da ritenersi del tutto privo di fondamento. |
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PRECISAZIONI FONDIARIA SAI |
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Milano, 11 aprile 2005 - Con riferimento ad alcune interpretazioni delle informazioni rese pubbliche il 7 aprile nell’ambito della presentazione agli analisti, Fondiaria-sai dichiara che, allo stato, non vi è alcuna volontà di procedere a qualsivoglia forma di integrazione societaria tra Fondiaria-sai medesima e Milano Assicurazioni. |
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PIONEER INVESTMENTS: LA RACCOLTA DI MARZO SFIORA I 3 MILIARDI DI EURO |
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Milano, 11 aprile 2005 - L'asset Management del gruppo Uci diventa il numero due dei fondi comuni in Italia Importanti mandati istituzionali (2,4 miliardi di raccolta) Vendite nette pari a 2,97 miliardi di euro nel solo mese di marzo per Pioneer Investments, grazie in particolare all'Italia (+2,4 miliardi). Nei primi tre mesi dell'anno la raccolta netta è pari a 3,4 miliardi, con un incremento dell'127% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Il patrimonio gestito raggiunge i 135,5 miliardi di euro, nuovo record, (+4,6% dall'inizio dell'anno e +2,3% rispetto al mese precedente) per l'effetto delle vendite nette (+2,6%) e per l'effetto mercato (+2%). L'italia chiude il mese con vendite nette per +2,4 miliardi, risultato di un importante accordo con terze parti e di un buon andamento della raccolta del gruppo Uci. Positiva infatti la raccolta dei fondi comuni (perimetro Assogestioni +493 milioni di euro - miglior risultato del sistema); la quota di mercato va al 14,67% (+10 punti base rispetto al mese precedente) e Pioneer diventa così il secondo gestore nell'ambito domestico. Patrimonio gestito in Italia a fine mese: 96,4 miliardi di euro (+3,9% dall'inizio dell'anno). I flussi netti della divisione International (ex Italia) superano i 220 milioni (+602 milioni dall'inizio dell'anno), per il buon andamento delle vendite in Spagna (+122 milioni) e in Germania (+79 milioni). Incremento dell'3,2% rispetto al valore del mese precedente per il patrimonio (+11,9% nei primi tre mesi dell'anno) che raggiunge il valore di 8,8 miliardi di euro. La raccolta della divisione americana è pari, a 186 milioni di euro, per il contributo del fondo chiuso Pioneer Floating Rate Trust e per un mandato istituzionale. Dall'inizio dell'anno il dato rimane negativo per 25 milioni di euro. Il patrimonio di questa divisione, pari a 25,9 miliardi di euro, risulta in crescita del 3,7% dall'inizio dell'anno (+1,1% rispetto al mese precedente). In dollari è pari a 33,6 miliardi di euro (-1,2% rispetto al valore del mese precedente). Continua il trend positivo della divisione New Europe con flussi netti pari a 141 milioni (+383 milioni dall'inizio dell'anno), un incremento di 211 milioni rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+124%). Il patrimonio della divisione aumenta del 12,3% dall'inizio dell'anno e raggiunge i 4,4 miliardi di euro. La raccolta netta di Pioneer Alternative Investments è negativa per 19 milioni di euro (i dati di raccolta e di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business); il dato nei primi tre mesi dell'anno rimane positivo per 159 milioni. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds pari a 4,1 miliardi di euro, cresce del 8,3% dall'inizio dell'anno e del 0,7% rispetto al mese precedente. |
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LOCAFIT BILANCIO 2004: LA SOCIETÀ DI LEASING DEL GRUPPO BNL PRESENTA UN VALORE DEI NUOVI BENI LOCATI IN AUMENTO DEL 21,6% E REGISTRA UN UTILE NETTO DI 28,03 MILIONI DI EURO CON UN ROE DEL 16,98% |
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Milano, 11 aprile 2005 - L’assemblea degli Azionisti di Locafit, riunitasi il 7 aprile sotto la presidenza di Ademaro Lanzara, ha approvato il bilancio 2004 che chiude con un utile netto di 28,03 milioni di euro (+71,3%) e con un Roe del 16,98%. L’incremento dell’utile netto è stato ottenuto grazie: all’aumento del risultato operativo che si è attesta a 26,6 milioni di euro circa (+18,2%); all’utile ante imposte che ha raggiunto i 39,2 milioni (+96,00 %) di euro circa ed il cui incremento è stato determinato principalmente dalla completa liberazione del Fondo Rischi Finanziari Generali effettuata nell’esercizio e che ammontava a 17 milioni di euro. La situazione patrimoniale evidenzia: un incremento dell’Attivo del 6,6%, che raggiunge i 5.307 milioni di euro; un incremento dei mezzi propri del 16,98%, che salgono a 193,1 milioni di euro. Locafit si conferma, nel panorama italiano, tra le principali società del comparto leasing con una quota di mercato del 4,7%: il valore dei nuovi contratti (+21,6%) è pari a 1.746 milioni di euro ed è stato realizzato in tutte le tipologie di prodotto; il valore netto dei beni locati raggiunge i 4.459 milioni di euro e registra complessivamente una crescita del 6,2%. |
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EDISON: PRESENTAZIONE LISTE |
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Milano, 11 aprile 2005 – La società comunica che l’azionista di controllo Italenergia Bis Spa, in relazione all’assemblea della Edison Spa, convocata per i giorni 19 e 20 aprile p.V., ha presentato a termine del codice di autodisciplina delle società quotate e di statuto una proposta dei candidati alla carica di amministratore e una lista dei candidati alla carica di sindaco, confermando i nominativi dei soggetti in carica e cioè: per il Consiglio di amministrazione: Cocchi Mario, Cremieux Pierre Michel Fernand, Del Ninno Giulio, Iovenitti Paolo, Miccichè Gaetano, Peluso Piergiorgio, Pininfarina Sergio, Quadrino Umberto, Razelli Eugenio, Tracanella Umberto, Velo Dario, Zaleski Romain Camille. Per il Collegio sindacale: Sindaci effettivi Sergio Pivato, Salvatore Spinello, Ferdinando Superti Furga e Sindaci supplenti Mariateresa Battaini, Mario Pia, Alessandro Rayneri |
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PARTE LA PRIMA CAMPAGNA PER TUTELARE IL CREDITO E RIDURRE IL RISCHIO D’IMPRESA PROMOSSA DA LINCE IN CASO DI FALLIMENTO, MENO DEL 3% DEI CREDITORI OTTIENE IL PAGAMENTO INTEGRALE DEL DEBITO CON UNA PERDITA COMPLESSIVA DI OLTRE 7 MILIARDI DI EURO ANNUI |
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Milano, 11 aprile 2005 - 335.145 sono le imprese che hanno cessato l’attività nel 2004, e circa 12.000 sono le procedure fallimentari chiuse ogni anno. Questi fenomeni sono ormai ricorrenti e hanno un’incidenza notevole sulla solidità finanziaria delle imprese: in caso di fallimento, infatti, meno del 3% dei creditori ottiene il pagamento integrale del debito e la perdita complessiva che ne deriva supera i 7 miliardi di Euro annui. Le procedure fallimentari inoltre, se in Germania, Regno Unito e Francia hanno una durata tra i 6 e gli 8 mesi, in Italia registrano tempi medi di 6 anni, con procedure che toccano anche i 9-10 anni di durata. Per questo Lince, società leader in Italia nel campo dell’informazione economica e di marketing, promuove la prima campagna di informazione per tutelare il credito e ridurre il rischio d’impresa: 2005 - Anno dell’Informazione. Partner di Lince nell’iniziativa sono Cartasì, Moodys Mkv, Pricewaterhousecoopers, Sg Capital Europe, Unicredit Banca, Università di Bergamo e Viscontea-coface, per la prima volta insieme per realizzare un anno intero di iniziative, a partire da un sito internet dedicato, www.Annoinformazione.it, letteratura specifica e convegni che si susseguiranno nel corso di dodici mesi, per sensibilizzare le aziende sull’importanza di conoscere il proprio settore e i propri partner. Meno di un’azienda su 100 oggi acquisisce informazioni per prevenire le perdite generate dagli insoluti dei propri clienti Le stesse banche hanno avuto sofferenze per 60 miliardi di euro nel solo anno 2004 L’informazione, inserita all’interno dei processi aziendali, può significativamente ridurre molti di questi rischi, quali scelte non ottimali dei propri partner commerciali e l’esposizione alle insolvenze. La conoscenza dei dati ufficiali, quali assetto societario, bilanci, pregiudizievoli e protesti, possono evidenziare comportamenti anomali e fornire una prima indicazione delle situazioni potenzialmente a rischio. “Combinando pero’ il dato ufficiale al dato ufficioso risulta una radiografia molto più dettagliata della realtà di un’azienda e sono piu’ visibili le aree critiche” evidenzia Edoardo Romeo, direttore generale Lince, “se sulla sola base del dato ufficiale le imprese italiane ad elevato rischio di insolvenza sono l'8.7%, con l'aggiunta del dato ufficioso presente nelle informazione economiche la percentuale sale al 27.4%”. I dati non ufficiali sono costituiti da informazioni provenienti da clienti e fornitori, abitudini di pagamento, dati storici dell’azienda, del settore di appartenenza e dei concorrenti, correlate nelle analisi Lince. Inoltre, la prossima introduzione dei nuovi parametri di accesso al credito finanziario, con l’applicazione di Basilea 2, porterà un cambiamento nei rapporti tra banche e imprese” continua Romeo, “per rientrare in questi parametri, le aziende dovranno quindi dedicare più attenzione anche alla composizione e alla solvibilità del proprio portafoglio clienti”. Contestualmente le imprese potrebbero essere costrette ad allungare ulteriormente le dilazioni di pagamento verso i propri fornitori. “L’informazione diventerà quindi uno strumento fondamentale per tutelare il business sia nell’ottica dei rapporti con gli istituti di credito, sia in conseguenza di un maggiore ricorso al credito commerciale, e dovrà diventare elemento preventivo e strategico da usare prima di qualsiasi vendita” conclude Romeo. A questo proposito Lince, con l’Anno dell’Informazione, si propone di sensibilizzare le aziende a conoscere i rischi del proprio business e tutelare, attraverso l’informazione, il proprio credito e la propria attività contro le insolvenze, principale causa di crisi aziendale. Per raggiungere questi obiettivi, è on-line un sito internet dedicato, www.Annoinformazione.it che promuove l’informazione economica, illustrandone le implicazioni pratiche nell’attività dell’impresa, e fornisce dati e analisi sul mercato e sulle imprese italiane. Inoltre, si susseguiranno nell’arco dell’anno una serie di pubblicazioni, fra cui il “decalogo” – le dieci informazioni basilari, ma spesso sottovalutate, nella scelta dei partner commerciali – e di convegni su temi specifici. Fra gli argomenti che saranno approfonditi, il monitoraggio dei clienti storici e dei nuovi clienti e i diversi rischi che possono celare, le differenti tipologie di dati e il loro utilizzo, le implicazioni dell’introduzione di Basilea 2, nell’intento di diffondere nelle imprese italiane una maggiore cultura dell’informazione. |
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CLAUDIO FUSI NUOVO RESPONSABILE BUSINESS UNIT MUTUI DI FINECOBANK
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Milano, 11 aprile 2005 – Finecogroup (Gruppo Capitalia) comunica che Claudio Fusi è stato nominato nuovo responsabile della Business Unit Mutui della controllata Finecobank. Fusi, 40 anni, ha maturato una lunga esperienza in ambito bancario nelle aree commerciali, acquisendo una notevole competenza nel settore dei mutui. In particolare, Fusi ricopre dal 1999 il ruolo di Direttore Commerciale della Business Unit Mutui di Finecobank, alla cui crescita in questi anni ha contribuito. |
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IN LOMBARDIA TUTTI PAZZI...PER LA CREDENZA DELLA NONNA LA REGIONE CON LA MAGGIOR CONCENTRAZIONE DI IMPRESE CHE SI OCCUPANO DI ANTIQUARIATO E COLLEZIONISMO A LIVELLO NAZIONALE. COME SCEGLIERE UN LIBRO ANTICO: IL "DECALOGO" PER IL CONSUMATORE |
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Milano, 11 aprile2005 - Antiche chincaglierie, collezioni di ogni genere, oggettistica, credenze della nonna, quadri, libri, dipinti, sculture, bronzi, lampadari, applique, specchiere, curiosità, porcellane, arredi, paralumi, lampade e lampadari antichi sono solo alcuni fra gli innumerevoli oggetti del desiderio di ogni appassionato di antiquariato o di collezionismo che si rispetti. La Lombardia fra le regioni, e Milano fra le province, si confermano leader nel settore dell’antiquariato e del collezionismo a livello nazionale: la regione vanta infatti la presenza di 4.702 imprese, ben il 17,7% nazionale, e Milano incide per il 9,9%. E in Lombardia, il numero di imprese operanti nel settore dell’antiquariato e del collezionismo cresce in quattro anni dell’1,3%. Nella provincia meneghina operano il 55,9% delle imprese che si occupano di antiquariato e collezionismo di tutta la Lombardia, seguita da Brescia (13,7%) e Bergamo (6,6%), Pavia (6,3%), Varese (6%), Mantova (3,3%), Como (2,8%), Cremona (2,2%), Lecco (1,3%), Lodi (1,1%) e infine Sondrio (0,8%). La maggior parte degli imprenditori lombardi impegnati in tale settore è di sesso maschile (57% del totale degli imprenditori del settore) e si colloca nella fascia di età tra i 40-49. Sono soprattutto gli italiani ad appassionarsi a questo genere di impresa, infatti costituiscono circa il 94,6% del totale: il restante 5,4% occupato dagli stranieri è quasi a totale appannaggio dei francesi (12% di tutti gli stranieri del settore) e, a sorpresa, dei senegalesi (12%). Tutto il settore in genere ha registrato complessivamente negli ultimi quattro anni delle variazioni positive; infatti, oltre Milano, a Brescia si osserva un aumento del 16,3%, a Lodi +12,5% e ancora a Como +9,5%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese al 4° trimestre 2004. E ora, grazie alla raccolta degli Usi della Camera di commercio di Milano, arrivano le regole per acquisti di libri d’antiquariato più sicuri: libro antico: anteriore al 1830; libro vecchio: edito dopo il 1830; libro raro: unico esemplare in Lombardia o massimo 3 esemplari in tutta Italia; la scheda bibliografica deve indicare dove e come il libro è eventualmente logorato. Sedi di impresa al 4° trimestre 2004 | commercio al dettaglio di oggetti di arte esclusi quelli d’antiquariato | commercio al dettaglio di mobili usati; mobili ed oggetti di antiquariato compresi libri antichi | commercio al dettaglio di oggetti d’arte, mobili ed oggetti d’antiquariato compresi libri antichi | Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di opere d’arte ed oggetti d’antiquariato | totale dettaglio + ambulante | Commercio al dettaglio di filatelia, numismatica ed articoli da collezionismo | totale antiquariato + collezionismo | variazione 2000-2004 del totale antiquariato + collezionismo | Bergamo | 31 | 17 | 48 | 1 | 49 | 6 | 55 | -8,3% | Brescia | 54 | 48 | 102 | 6 | 108 | 6 | 114 | 16,3% | Como | 9 | 8 | 17 | 4 | 21 | 2 | 23 | 9,5% | Cremona | 5 | 9 | 14 | 3 | 17 | 1 | 18 | -14,3% | Lecco | 4 | 6 | 10 | 0 | 10 | 1 | 11 | -8,3% | Lodi | 3 | 5 | 8 | 1 | 9 | 0 | 9 | 12,5% | Mantova | 12 | 10 | 22 | 3 | 25 | 2 | 27 | -27% | Milano | 324 | 61 | 385 | 20 | 405 | 59 | 464 | 2,9% | Pavia | 26 | 13 | 39 | 6 | 45 | 7 | 52 | 6,1% | Sondrio | 4 | 2 | 6 | 0 | 6 | 1 | 7 | -22,2% | Varese | 24 | 12 | 36 | 6 | 42 | 8 | 50 | -5,7% | Lombardia | 496 | 191 | 687 | 50 | 737 | 93 | 830 | 1,3% | Totale Italia | 2.122 | 1.770 | 3.892 | 410 | 4.302 | 400 | 4.702 | 8,9% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese Quote sul totale regionale 2004 | commercio al dettaglio di oggetti d'arte, mobili ed oggetti di antiquariato, compresi i libri antichi | commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di opere d'arte ed oggetti di antiquariato | totale dettaglio + ambulante | commercio al dettaglio di filatelia, numismatica e articoli da collezionismo | totale antiquariato + collezionismo | Bergamo | 7% | 2% | 6,6% | 6,5% | 6,6% | Brescia | 14,8% | 12% | 14,7% | 6,5% | 13,7% | Como | 2,5% | 8% | 2,8% | 2,2% | 2,8% | Cremona | 2% | 6% | 2,3% | 1,1% | 2,2% | Lecco | 1,5% | 0% | 1,4% | 1,1% | 1,3% | Lodi | 1,2% | 2% | 1,2% | 0% | 1,1% | Mantova | 3,2% | 6% | 3,4% | 2,2% | 3,3% | Milano | 56% | 40% | 55% | 63,4% | 55,9% | Pavia | 5,7% | 12% | 6,1% | 7,5% | 6,3% | Sondrio | 0,9% | 0% | 0,8% | 1,1% | 0,8% | Varese | 5,2% | 12% | 5,7% | 8,6% | 6% | Lombardia | 100% | 100% | 100% | 100% | 100% | | | | | | | Quote sul totale italiano 2004 | commercio al dettaglio di oggetti d'arte, mobili ed oggetti di antiquariato, compresi i libri antichi | commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di opere d'arte ed oggetti di antiquariato | totale dettaglio + ambulante | commercio al dettaglio di filatelia, numismatica e articoli da collezionismo | totale antiquariato + collezionismo | Bergamo | 1,2% | 0,2% | 1,1% | 1,5% | 1,2% | Brescia | 2,6% | 1,5% | 2,5% | 1,5% | 2,4% | Como | 0,4% | 1% | 0,5% | 0,5% | 0,5% | Cremona | 0,4% | 0,7% | 0,4% | 0,3% | 0,4% | Lecco | 0,3% | 0% | 0,2% | 0,3% | 0,2% | Lodi | 0,2% | 0,2% | 0,2% | 0% | 0,2% | Mantova | 0,6% | 0,7% | 0,6% | 0,5% | 0,6% | Milano | 9,9% | 4,9% | 9,4% | 14,8% | 9,9% | Pavia | 1% | 1,5% | 1% | 1,8% | 1,1% | Sondrio | 0,2% | 0% | 0,1% | 0,3% | 0,1% | Varese | 0,9% | 1,5% | 1% | 2% | 1,1% | Lombardia | 17,7% | 12,2% | 17,1% | 23,3% | 17,7% | Italia | 100% | 100% | 100% | 100% | 100% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese Dalla Camera di commercio di Milano, le regole per fare acquisto più sicuri Antico o vecchio? Raro o diffuso? Moderno o nuovo? Queste le domande alle quali vuole dare una risposta la nuovissima Raccolta della Commissione Usi approvata nella riunione dello scorso 13 ottobre 2004 della Camera di Commercio di Milano, gli Usi sul commercio di libri antichi, libri vecchi e libri rari. Infatti, quello dei libri antichi è un settore di scambio molto attivo e da tempo necessita di un punto di riferimento che regoli gli aspetti della compravendita: in mancanza di tale normativa, la Camera di commercio di Milano, prima in Italia, ha provveduto ad accertare gli usi del settore. Ma gli appassionati del genere, o quelli che stanno per diventarlo, devono sapere che la compravendita di libri antichi, vecchi e rari ha le sue regole. Se adocchiate su una bancarella quell’antico e rarissimo volume di cucina medievale che cercavate da anni, prima di fare follie per averlo: assicuratevi che si tratti di un volume effettivamente antico e non “semplicemente” vecchio (si considera libro antico un libro anteriore al 1830 mentre si considera un libro vecchio un libro edito dal 1830 fino al cinquantesimo anno indietro a partire dall’anno corrente) assicuratevi che sia un volume effettivamente raro, cioè che figura, in un unico esemplare, solo in una biblioteca lombarda o in due/tre biblioteche a livello nazionale richiedete, a chi vi sta vendendo il volume, la scheda bibliografica che deve contenere lo stato di conservazione del libro (mende, macchie, strappi, muffe, tavole o pagine mancanti); condizione e stato della legatura; presenza di firme, note, postille; edizione, ove possibile; autori delle tavole e illustrazioni; numero delle pagine; eventuali timbri di possesso di biblioteca e/o ex libris; esistenza di eventuale notifica/dichiarazione di interesse da parte della sovrintendenza competente. Solitamente non vengono inviati volumi in visione quindi, controllate bene che chi accetta di fare questo tipo di servizio tratti merce autentica nel caso in cui ordinaste un libro per corrispondenza dovete sapere che: fa sempre fede l’ordine di arrivo delle richieste; le spese di porto e di imballo sono a carico vostro; se ricevete la merce mancante di una parte non avete diritto al rifiuto dei rimanenti. |
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VIETNAM: RICHIAMO D’ORIENTE PER LE IMPRESE ITALIANE UN INTERSCAMBIO DI QUASI 700 MILIONI DI EURO |
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Milano, 11 aprile 2005. Vietnam da scoprire per le imprese italiane. Un interscambio di quasi 700 milioni di euro, oltre 500 le imprese italiane già interessate. Le province più attive? Milano con il 16,4% del totale nazionale (oltre 112 milioni di euro complessivi), Udine (11%, con più di 75 milioni di euro) e Treviso (8,7%, quasi 60 milioni di euro). Si commercia soprattutto in macchinari per la lavorazione dei metalli (26,1% delle esportazioni italiane in Vietnam) e in calzature (42,4% delle importazioni italiane dal Vietnam). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e registro imprese al quarto trimestre 2004. E per conoscere meglio il mercato vietnamita e creare nuovi contatti d’affari per le imprese lombarde Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per l’internazionalizzazione e Regione Lombardia organizzano una missione commerciale in Vietnam dal 14 al 21 maggio 2005. L’iniziativa darà l’opportunità di realizzare incontri d’affari personalizzati con potenziali partner locali (importatori, distributori, agenti, clienti finali, fornitori, produttori locali, contoterzisti, contractors). La missione multi settoriale si rivolge in particolare alle aziende dei settori della meccanica tessile, meccanica calzature e concerie, meccanica per ceramica e costruzioni, meccanica per la lavorazione di marmo e granito. Le iscrizioni sono aperte: per informazioni e adesioni rivolgersi a Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali: tel. 02.8515.5310 fax 02.8515.5227-5394, e-mail: ostano@mi.Camcom.it “La Camera di commercio di Milano, attraverso Promos, la sua azienda speciale per le attività internazionali, promuove azioni a sostegno delle imprese lombarde che operano sui mercati esteri, ovunque nel mondo – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali -. In particolare, sono molte le iniziative rivolte ai mercati dell’estremo oriente. La realizzazione di questa missione potrà quindi favorire la collaborazione con il Vietnam, facilitare la reciproca conoscenza e l’ulteriore sviluppo dei rapporti commerciali ”. Classifica prime dieci province italiane per interscambio con il Vietnam nel 2004 classifica | province | tot. Interscambio 2004 | % su tot interscambio con Italia 2004 | 1 | Milano | 112.384.834 | 16,4% | 2 | Udine | 75.437.898 | 11,0% | 3 | Treviso | 59.728.515 | 8,7% | 4 | Padova | 26.709.480 | 3,9% | 5 | Torino | 25.972.775 | 3,8% | 6 | Vicenza | 25.591.815 | 3,7% | 7 | Firenze | 21.190.022 | 3,1% | 8 | Bologna | 20.752.008 | 3,0% | 9 | Bergamo | 16.127.316 | 2,3% | 10 | Napoli | 15.866.386 | 2,3% | | Tot. Italia | 687.167.529 | 100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iv trimestre 2004 Interscambio con l’Italia per provincia 2004 (valori in euro) province | 2004 | quota per provincia 2004 | import | export | import | export | Torino | 18.978.552 | 6.994.223 | 4,7% | 2,5% | Vercelli | 5.614.888 | 944.597 | 1,4% | 0,3% | Novara | 7.147.629 | 2.115.457 | 1,8% | 0,7% | Cuneo | 8.090.376 | 3.821.049 | 2,0% | 1,3% | Asti | 53.297 | 729.118 | 0,0% | 0,3% | Alessandria | 5.147.505 | 1.374.841 | 1,3% | 0,5% | Biella | 9.259.659 | 943.703 | 2,3% | 0,3% | Verbania | 90.623 | 37.342 | 0,0% | 0,0% | Aosta | 56.683 | 1.866 | 0,0% | 0,0% | Varese | 3.565.999 | 3.303.185 | 0,9% | 1,2% | Como | 2.754.991 | 1.064.026 | 0,7% | 0,4% | Sondrio | 1.853.922 | 21.659 | 0,5% | 0,0% | Milano | 78.643.394 | 33.741.440 | 19,5% | 11,9% | Bergamo | 6.035.910 | 10.091.406 | 1,5% | 3,6% | Brescia | 5.719.651 | 4.007.485 | 1,4% | 1,4% | Pavia | 2.108.257 | 2.124.634 | 0,5% | 0,7% | Cremona | 514.956 | 1.425.086 | 0,1% | 0,5% | Mantova | 1.147.617 | 1.509.495 | 0,3% | 0,5% | Lecco | 334.949 | 1.034.209 | 0,1% | 0,4% | Lodi | 311.218 | 392.714 | 0,1% | 0,1% | Imperia | 71.730 | 134.634 | 0,0% | 0,0% | Savona | 105.478 | 912.502 | 0,0% | 0,3% | Genova | 6.323.204 | 2.892.300 | 1,6% | 1,0% | La Spezia | 3.060.596 | 255.638 | 0,8% | 0,1% | Bolzano | 2.015.096 | 176.569 | 0,5% | 0,1% | Trento | 1.411.652 | 1.035.638 | 0,3% | 0,4% | Verona | 7.379.716 | 3.701.739 | 1,8% | 1,3% | Vicenza | 16.445.634 | 9.146.181 | 4,1% | 3,2% | Belluno | 570.606 | 471.958 | 0,1% | 0,2% | Treviso | 51.232.137 | 8.496.378 | 12,7% | 3,0% | Venezia | 5.237.157 | 6.736.945 | 1,3% | 2,4% | Padova | 22.630.042 | 4.079.438 | 5,6% | 1,4% | Rovigo | 472.213 | 4.130.003 | 0,1% | 1,5% | Udine | 2.973.581 | 72.464.317 | 0,7% | 25,5% | Gorizia | 167.133 | 268.857 | 0,0% | 0,1% | Trieste | 621.286 | 864.038 | 0,2% | 0,3% | Pordenone | 763.326 | 1.688.378 | 0,2% | 0,6% | Piacenza | 585.385 | 1.288.930 | 0,1% | 0,5% | Parma | 2.282.635 | 2.353.239 | 0,6% | 0,8% | Reggio Emilia | 1.130.715 | 4.447.689 | 0,3% | 1,6% | Modena | 1.941.864 | 9.041.314 | 0,5% | 3,2% | Bologna | 8.509.154 | 12.242.854 | 2,1% | 4,3% | Ferrara | 2.256.791 | 851.618 | 0,6% | 0,3% | Ravenna | 1.889.202 | 897.812 | 0,5% | 0,3% | Forlì Cesena | 4.626.145 | 604.919 | 1,1% | 0,2% | Rimini | 4.074.957 | 716.928 | 1,0% | 0,3% | Massa Carrara | 105.317 | 133.633 | 0,0% | 0,0% | Lucca | 3.024.061 | 149.180 | 0,7% | 0,1% | Pistoia | 4.792.740 | 512.108 | 1,2% | 0,2% | Firenze | 11.738.347 | 9.451.675 | 2,9% | 3,3% | Livorno | 882.505 | 98.028 | 0,2% | 0,0% | Pisa | 5.744.986 | 9.537.883 | 1,4% | 3,4% | Arezzo | 1.123.498 | 615.683 | 0,3% | 0,2% | Siena | 614.123 | 364.750 | 0,2% | 0,1% | Grosseto | 12.202 | 244.426 | 0,0% | 0,1% | Prato | 4.779.660 | 5.112.820 | 1,2% | 1,8% | Perugia | 2.537.100 | 262.170 | 0,6% | 0,1% | Terni | 49.468 | 411.627 | 0,0% | 0,1% | Pesaro Urbino | 1.205.946 | 51.479 | 0,3% | 0,0% | Ancona | 307.588 | 5.493.053 | 0,1% | 1,9% | Macerata | 13.820.002 | 1.414.354 | 3,4% | 0,5% | Ascoli Piceno | 7.814.666 | 591.747 | 1,9% | 0,2% | Viterbo | 470.959 | 205.516 | 0,1% | 0,1% | Rieti | 0 | 90.967 | 0,0% | 0,0% | Roma | 5.446.058 | 4.343.492 | 1,3% | 1,5% | Latina | 491.141 | 3.511.288 | 0,1% | 1,2% | Frosinone | 191.661 | 185.119 | 0,0% | 0,1% | L'aquila | 471.092 | 8.465 | 0,1% | 0,0% | Teramo | 1.967.623 | 86.509 | 0,5% | 0,0% | Pescara | 893.658 | 245.863 | 0,2% | 0,1% | Chieti | 8.433.139 | 268.253 | 2,1% | 0,1% | Campobasso | 65.064 | 5.171 | 0,0% | 0,0% | Isernia | 257.340 | 151.420 | 0,1% | 0,1% | Caserta | 641.766 | 94.834 | 0,2% | 0,0% | Benevento | 740 | 0 | 0,0% | 0,0% | Napoli | 6.752.618 | 9.113.768 | 1,7% | 3,2% | Avellino | 6.466 | 1.147.897 | 0,0% | 0,4% | Salerno | 935.000 | 1.670.077 | 0,2% | 0,6% | Foggia | 103.328 | 3.722 | 0,0% | 0,0% | Bari | 4.568.560 | 1.490.274 | 1,1% | 0,5% | Taranto | 480.186 | 0 | 0,1% | 0,0% | Brindisi | 382.149 | 230.984 | 0,1% | 0,1% | Lecce | 193.605 | 8.100 | 0,0% | 0,0% | Potenza | 3.211 | 18.952 | 0,0% | 0,0% | Matera | 0 | 0 | 0,0% | 0,0% | Cosenza | 23.467 | 0 | 0,0% | 0,0% | Catanzaro | 64.043 | 0 | 0,0% | 0,0% | Reggio di Calabria | 1.359.529 | 0 | 0,3% | 0,0% | Crotone | 0 | 26.582 | 0,0% | 0,0% | Vibo-valentia | 21.910 | 0 | 0,0% | 0,0% | Trapani | 604.466 | 152.492 | 0,1% | 0,1% | Palermo | 1.471.879 | 322.127 | 0,4% | 0,1% | Messina | 534.360 | 0 | 0,1% | 0,0% | Agrigento | 67.731 | 44.891 | 0,0% | 0,0% | Caltanissetta | 82.670 | 0 | 0,0% | 0,0% | Enna | 2.092 | 0 | 0,0% | 0,0% | Catania | 483.774 | 22.010 | 0,1% | 0,0% | Ragusa | 223.230 | 11.573 | 0,1% | 0,0% | Siracusa | 182.199 | 0 | 0,0% | 0,0% | Sassari | 62.029 | 0 | 0,0% | 0,0% | Nuoro | 0 | 0 | 0,0% | 0,0% | Cagliari | 447.914 | 185.859 | 0,1% | 0,1% | Oristano | 0 | 0 | 0,0% | 0,0% | altro | 340.588 | 11.392 | 0,1% | 0,0% | Tot. Italia | 403.486.965 | 283.680.564 | 100,0% | 100,0% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2004 I prodotti dell’import…. I prodotti più importati dal Vietnam sono le calzature con 171.226.921 euro (42,4% del totale), i vestiti e accessori di abbigliamento con 47.777.640 euro (11,8%), caffè, tè,cacao, spezie e prodotti derivati con 37.064.867 euro (9,2%), pesci crostacei, molluschi ed altri invertebrati acquatici e loro preparazioni con 26.494.758 (6,6%). Seguono i mobili e loro parti; articoli da letto, materassi, cuscini e articoli similari imbottiti con 21.536.763 euro (5,3%). …e quelli dell’export. L’italia esporta in Vietnam soprattutto macchine ed apparecchi per la lavorazione dei metalli per 74.176.173 euro (26,1% del totale), macchine e apparecchi specializzati per particolari industrie per 48.702.398 euro (17,2%), macchine ed apparecchi elettrici e loro parti e pezzi staccati elettrici per 24.704.239 euro (8,7%), macchine ed apparecchi industriali per uso generale; loro parti e pezzi staccati per 23.073.244 euro (8,1%), cuoio e pelli lavorati e articoli in cuoio e pellicce lavorate per 17.370.454 euro (6,1%). Seguono poi i veicoli su strada (15.297.550 euro, 5,4%) e i filati, tessuti, articoli tessili confezionati e prodotti connessi (14.633.745 euro,5,2%). |
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DONNE, LAVORO E WELFARE NELL’EUROPA ALLARGATA |
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Roma, 11 aprile 2005 - Qual è la condizione femminile nell’Europa allargata e quale il ruolo delle donne nella sfera economica e sociale? Su questo interrogativo intende riflettere il seminario organizzato dal Cnel, in collaborazione con il Cese (Comitato economico e sociale europeo), per lunedì 11 aprile, alle 9,30, dedicato a “Donne, lavoro e welfare nell’Europa allargata”. Un momento di confronto tra esponenti delle istituzioni nazionali e comunitarie e rappresentanti delle forze sociali, sulla valorizzazione della componente femminile come risorsa imprescindibile per la crescita economica e democratica dell’Unione europea e il rafforzamento della coesione sociale. Con un’attenzione particolare alla quantità e qualità del lavoro femminile, al welfare e alle politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia. I lavori saranno introdotti dalla vicepresidente del Cnel, Francesca Santoro. Seguiranno le relazioni, per il Cese, di Susanna Florio e per il Cnel delle consigliere Aitanga Giraldi e Beatrice Rangoni Machiavelli. Al dibattito interverranno, tra gli altri, le consigliere del Cese Eva Belabed (Austria), Valdimira Drbalova (Repubblica Ceca) e Jolanta Plakwicz (Polonia), oltre a Marilù Galdieri (presidente Terziario donna Confcommercio), Nirvana Nisi (segretario confederale Uil), Aurora Riccardi (dirigente area relazioni industriali e affari sociali Confindustria) e Anna Maria Parente (responsabile nazionale coordinamento donne Cisl). Concluderà il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Grazia Sestini. |
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AUTOSTRADE MERIDIONALI S.P.A: APPROVATO IL BILANCIO DI ESERCIZIO 2004 I RISULTATI GESTIONALI CONFERMANO IL TREND POSITIVO DEGLI ULTIMI ANNI – INVESTIMENTI PER 31,5 MILIONI DI EURO |
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Napoli, 11 aprile 2005 – L’assemblea degli Azionisti della Società Autostrade Meridionali S.p.a. Ha approvato l’8 aprile il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31.12.2004. I risultati dell’esercizio 2004 confermano il trend positivo degli ultimi anni: ricavi pari a euro 70,7 milioni in crescita del 8,9 % dagli euro 64,9 milioni del 2003; Ebitda di euro 39,9 milioni in crescita del 12,4% rispetto agli euro 35,5 milioni del 2003 essenzialmente per effetto dell’aumento dei ricavi; utile di esercizio di euro 11,9 milioni in crescita del 5,2% rispetto agli euro 11,3 milioni del 2003, nonostante il rilevante impegno negli investimenti ed il maggior peso degli ammortamenti collegati all’entrata in esercizio di nuove opere. L’assemblea ha inoltre deliberato di destinare l’utile di esercizio 2004 come segue: al dividendo euro 3,5 milioni. Il dividendo per azione è stato stabilito in euro 0,80 al lordo delle ritenute di legge e verrà messo in pagamento dal 14 aprile 2005 (data stacco cedola 11 aprile 2005); alla riserva straordinaria il residuo utile pari a euro 8,4 milioni. Gli investimenti in immobilizzazioni materiali realizzati nell’anno 2004 ammontano a 31,5 milioni di euro. I lavori di ammodernamento hanno comportato investimenti per euro 23,5 milioni. Nell’anno 2004 sono stati aperti il collegamento del nuovo svincolo di Torre Annunziata Nord con la viabilità locale di Trecase e le rampe in uscita dall’autostrada del nuovo svincolo di Torre Annunziata Sud. Nel corso dell’anno 2004 sono stati realizzati significativi investimenti anche per quanto riguarda gli impianti. Gli interventi più rilevanti hanno riguardato: l’adozione del sistema Mct per il controllo del traffico, il potenziamento del sistema di telecamere per la sorveglianza della tratta autostradale, l’installazione di nuovi pannelli a messaggio variabile e la sostituzione di impianti di esazione. Nel mese di marzo 2005 è stato inaugurato il nuovo svincolo di Torre Annunziata Sud. Nel corso dell’anno 2005 sarà completata la viabilità di accesso al nuovo svincolo di Torre del Greco che consentirà la chiusura e demolizione del vecchio svincolo e proseguiranno i lavori di adeguamento dello svincolo di Pompei. In merito all’adozione dei nuovi principi contabili Ias/ifrs, si informa che nel corso del 2004 il Gruppo Autostrade ha avviato un progetto finalizzato ad identificare e realizzare le modifiche alle procedure ed ai sistemi informativi, gestionali ed amministrativo-contabili, necessarie a garantire la corretta transizione agli Ias/ifrs, nonché a quantificare le poste di bilancio in modo congruo nel rispetto delle tempistiche raccomandate dagli organi di vigilanza. Al riguardo si segnala che è intenzione del Gruppo adottare tali principi a partire dalla redazione della situazione semestrale consolidata al 30 giugno 2005. |
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UNA BASE NEL CUORE DELL’AMERICA PER FAR CRESCERE IL MADE IN ITALY DEFINITO UN MEMORANDUM D’INTESA TRA STATO DEL DELAWARE E UNIONCAMERE PER FAVORIRE LA PRESENZA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE NEL MERCATO USA |
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Roma, 11 aprile 2005 – E’ la sede legale di oltre la metà delle società quotate alla borsa di New York e al Nasdaq e di oltre il 60% delle prime 500 società della classifica della rivista Fortune. Oltre 500 mila imprese commerciali hanno scelto di insediare qui il proprio “quartier generale” per sfruttare una lunga tradizione di ospitalità agli affari, un efficientissimo sistema giuridico e una collaudata rete di servizi per la promozione del business. E’ lo Stato americano del Delaware: una superficie estesa quanto la provincia di Roma, poco più 800 mila abitanti, ma primo nella classifica stilata dalla Camera di Commercio Americana per capacità di attrazione economica. E’ a partire da questa realtà – in cui il sistema di governance locale costituisce una sorta di “modello” di promozione dello sviluppo economico e del business - che l’Unioncamere intende promuovere la penetrazione del made in Italy sul mercato Usa attraverso una stretta collaborazione tra sistema camerale italiano e strutture promozionali locali, favorendo in particolare l’accesso delle nostre piccole e medie imprese all’intero mercato Nordamericano. A suggellare l’iniziativa sarà la firma di un Memorandum d’intesa tra il Governatore del Delaware, Signora Ruth Ann Minner, e il Vicepresidente dell’Unioncamere con delega per l’internazionalizzazione, Augusto Strianese, prevista in occasione di una missione commerciale che, nel prossimo autunno, porterà imprese di punta del made in Italy in visita nello Stato americano. In vista della sigla del Memorandum, i vertici di Unioncamere hanno incontrato oggi a Roma una delegazione ufficiale del Delaware guidata dal Governatore Minner ed accompagnata da una delegazione imprenditoriale. Nel corso dell’incontro sono stati discussi i contenuti del futuro accordo e stilato un calendario di presentazioni dello Stato Usa da svolgere nei mesi di giugno e luglio prossimi presso le strutture camerali italiane interessate alla collaborazione, tra cui le agenzie specializzate nell’internazionalizzazione delle Camere di commercio di Firenze (Promofirenze), di Salerno (Intertrade) e di Modena (Promec) Oggetto delle presentazioni saranno le opportunità di investimento nel piccolo Stato americano dove un favorevole sistema fiscale, un efficiente contesto amministrativo e giudiziale per le imprese ed, in particolare, la collaborazione tra Governo, Università e mondo imprenditoriale favorisce lo sviluppo di iniziative strategiche nei settori dell’innovazione, della tecnologia e biotecnologia e della ricerca. |
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BCC E ARTIGIANI SVELANO “BASILEA 2” |
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Varese, 11 aprile 2005 - Gli Artigiani di Varese, dell’Altomilanese e la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, venerdì 7 aprile, hanno organizzato un convegno-dibattito dal titolo “Basilea 2: un’opportunità per il territorio”. Il meeting si è tenuto a Varese nelle sale del Collegio De Filippi (via Brambilla 15). La serata è stata introdotta da Giorgio Merletti, presidente dell’associazione artigiani Varese. Sono seguiti gli interventi di Rossella Locatelli, preside della facoltà di economia dell’università dell’Insubria, e di Cristiana Schena, docente di finanziamenti di aziende ed economia del mercato mobiliare dell’università dell’Insubria. Al termine degli interventi è seguito un dibattito. In conclusione, Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, ha tratto le conclusioni sulla serata. L’iniziativa rientra in un percorso più ampio che la Confartigianato Altomilanese, l’associazione artigiani provincia di Varese – Confartigianato e la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate hanno intrapreso per riscoprire il valore del territorio del Nord Ovest lombardo, ovvero della piattaforma territoriale che dal nuovo polo fieristico di Rho sale a Varese inglobando l’aeroporto di Malpensa. L’obiettivo è dare forza all’area, al fine di portarla a giocare un ruolo strategico a livello locale, regionale e nazionale, contribuendo a rimuovere gli ostacoli per il sistema economico che derivano dalla frammentarietà amministrativa. |
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SOLVAY: SALUTIAMO PAPA GIOVANNI PAOLO II, CHE È STATO UNO DI NOI |
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Milano, 11 aprile 2005 - All’età di vent’anni, il giovane Karol Wojtyla entrò a lavorare nella Solvay in Polonia e vi rimase quattro anni, prima alle cave di pietra di Zakrzowek, poi alle caldaie in Borek Falecki e a Nowa Huta. Il 19 marzo 1982, il Papa ritornò alla Solvay in Italia, visitando lo stabilimento di Rosignano in provincia di Livorno. Ad accoglierlo era presente anche Jacques Solvay, allora Presidente del Gruppo, a cui il Santo Padre rivolse parole di ricordo per gli anni passati al lavoro in fabbrica durante la seconda guerra mondiale. “Si può dire – disse il Papa nel suo saluto – che la Solvay mi ha protetto durante la guerra e mi ha permesso di rimanere nella mia terra natìa, in un tempo in cui un numero considerevole di miei compatrioti e colleghi veniva deportato nei campi di concentramento”. Per ricordare questo trascorso e per ricambiare quella visita, una rappresentanza di una trentina di dipendenti Solvay di Rosignano con i loro famigliari, guidati dal direttore generale Italia Bruno Brianzoli e dal direttore dello stabilimento Alessandro Malvaldi, ha partecipato all’Udienza Generale del Santo Padre il 1° ottobre 2003 in Piazza San Pietro a Roma. In dono gli è stata portata un'opera della scultrice giapponese Oki Izumi in calcare e vetro, intitolata "Genesi" che rappresenta più elementi simbolici: il calcare, in ricordo dell'esperienza lavorativa in cava del Santo Padre e materia prima utilizzata a Rosignano per produrre la soda, che a sua volta è necessaria per il vetro. |
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ANSALDO ENERGIA (FINMECCANICA): ASSEMBLEA APPROVA BILANCIO 2004. RISULTATO NETTO 6,5 MLN (3,1 NEL 2003), NUOVI ORDINI 937 MLN (+40%) |
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Genova, 11 aprile 2005 - L’esercizio 2004 di Ansaldo Energia S.p.a., società Finmeccanica, chiude con un risultato operativo di 29 E/milioni che consente di consuntivare un Ros del 4,1%, confermando i risultati positivi degli ultimi esercizi, realizzati grazie alle azioni di risanamento e riorganizzazione poste in atto dal management, con supporto dell´azionista. Il valore della produzione è stato nel 2004 di 718 E/milioni, il risultato netto si attesta a 6,5 E/milioni, tiene conto di prudenziali accantonamenti effettuati, ed è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno. In crescita anche la posizione finanziaria, mantenutasi sempre positiva nel corso del 2004, che a fine anno è stata di 80 E/milioni.i nuovi ordini (arrivati nel 2004 a 937 E/milioni) fanno segnare un incremento del 40% sul 2003, e proiettano il portafoglio ordini complessivo a quota 2.089 milioni di euro, in aumento del 16% sul 2003, un trend decisamente positivo che conferma il dinamismo della società sia in Italia che all’estero.In crescita il segmento del “service” che, grazie anche all’apporto dei contratti di manutenzione programmata acquisiti congiuntamente agli impianti, ha consuntivato un portafoglio ordini in aumento rispetto allo scorso anno confermandosi altamente strategico per Ansaldo Energia che anche in futuro investirà molto sulla crescita di questo business.Molto importante, nel corso dell’anno appena trascorso, la riorganizzazione aziendale che ha portato in posizione di vertice giovani e qualificate risorse cresciute all’interno di Ansaldo Energia ma con competenze ed esperienze di livello internazionale. Alla fine del 2004 le risorse aziendali ammontavano a 2478 unità. Anche nel settore nucleare, che opera principalmente all’estero, si prevedono interessanti sviluppi nel prossimo futuro. Infine, di grande rilievo appare il fronte dello sviluppo tecnologico. Il piano approvato nel 2003 e proseguito con impegno nel 2004 ha richiesto e richiederà grande impegno sia sul fronte economico che delle risorse qualificate, con l’obiettivo di raggiungere una più ampia autonomia tecnologica. |
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AEDES S.P.A: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PIANO INDUSTRIALE 2005 - 2007 SULLA BASE DELLA NUOVA STRATEGIA VOLTA A TRASFORMARSI GRADUALMENTE DA PROPERTY COMPANY AD ASSET E FUND MANAGEMENT COMPANY.PORTAFOGLIO GESTITO IN AUMENTO DA €2,4 MLD A CIRCA €3,7 MLD A VALORE DI MERCATO. |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Aedes S.p.a, riunitosi l’8 aprile sotto la presidenza di Alfio Noto, ha approvato il piano industriale 2005 – 2007 del Gruppo. Il piano industriale 2005 - 2007, le cui linee guida sono state già in parte comunicate a giugno 2004 e che prevedono la graduale trasformazione della società da property company tradizionale ad asset e fund management company, prevede quali obiettivi l’aumento del valore degli assets gestiti, la riduzione del rapporto debt/equity e il miglioramento della redditività aziendale. Con l’approvazione del piano industriale inizia per Aedes una nuova fase, dopo un periodo 2000-2004 caratterizzato da una forte crescita sia in termini di patrimonio immobiliare gestito (da €746 mln nel 2000 a €2,4mld a fine 2004) che di redditività. L’assetto a tendere di Aedes si configura pertanto come asset e fund management company attiva: nella gestione di fondi immobiliari; nello sviluppo di servizi immobiliari; nella realizzazione di iniziative immobiliari di sviluppo e di trading. Il patrimonio immobiliare in gestione è previsto in crescita dagli attuali € 2,4 mld a circa € 3,7 mld a fine periodo 2007 (a valori di mercato costanti sulla base della perizia Reag 2004). Ciò come risultato di un’accelerazione nella attività di costituzione di fondi immobiliari (prevalentemente indirizzati a investitori istituzionali ed in cui Aedes manterrà una quota media di partecipazione intorno al 20% circa) e della costituzione di nuove “joint ventures” con partner strategici - sia su assets di proprietà che su assets di nuova acquisizione - volte alla successiva creazione di fondi immobiliari, anche di natura regionale. In particolare, nel biennio 2005-2006, è previsto: il lancio del fondo Dante Retail, specializzato nel segmento supermercati “suburban” per un ammontare complessivo di circa €300mln; il lancio di un successivo fondo retail specializzato in negozi per ulteriori €300mln; e un fondo specializzato sul segmento uffici per un ammontare di circa €350 mln. Parallelamente, per effetto della graduale cessione del portafoglio a Jvs e a fondi, il patrimonio di proprietà diretta di Aedes passerà dagli attuali €1,4 mld a circa €400 mln a fine 2007. Il piano include un’attività di rotazione del portafoglio di trading, attività nella quale nel corso del 2004 si sono ottenuti ritorni mediamente superiori al 14% . In questo ambito, il Gruppo continuerà nello sviluppo delle aree attualmente possedute, principalmente tramite Jvs con partecipazione di minoranza. La diminuzione del portafoglio di proprietà diretta si riflette in una forte contrazione del livello di indebitamento ad esso associato. A sostanziale parità di patrimonio netto – nel piano si è prudenzialmente ipotizzato un pay-out costante – il rapporto debt to equity passa dall’attuale 2,3 a valori inferiori a 1. Il graduale cambiamento di modello di business comporterà una sostanziale modifica nel mix di ricavi a favore di un maggiore peso delle commissioni derivanti principalmente dall’attività di asset management, advisory, project management, agency (sviluppate da Aedes Servizi, Aedes Project e Aedes Agency) e dalla Sgr di Gruppo. Le commissioni, prudenzialmente considerate nei confronti delle Jvs e dei fondi previsti nel piano, sono stimate passare dall’attuale 7% dei ricavi totali al 34% circa mentre i ricavi da affitti scenderanno dall’attuale 44% all’11%. Nel biennio 2005-2006 avranno ancora un peso consistente, pur se in diminuzione, le plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili. Ciò per effetto dei conferimenti nei fondi immobiliari e nelle Jvs nonchè per l’attività di trading, che rimane un’attività opportunistica del Gruppo. Il cambiamento del modello di business si rifletterà inoltre su una contrazione dei costi operativi, in particolare di quelle voci tipicamente legate agli immobili, quali Ici e consulenze professionali. Per effetto degli andamenti sopra citati l’Ebit margin, inclusivo delle plusvalenze su partecipazioni, è atteso in miglioramento dall’attuale 53% ad oltre il 60%, mentre l’incidenza dell’utile netto consolidato sul totale dei ricavi al netto di imposte prudenzialmente stimate al tax rate corrente di Gruppo pari al 41% circa, passerà dall’attuale 12% al 30% circa. L’utile netto consolidato, anche grazie alla riduzione degli oneri finanziari, è atteso in crescita del 22% medio annuo ponderato nel corso del triennio. Il conseguimento degli obiettivi previsti dal piano industriale permetterà ad Aedes di ridurre il profilo di rischio, poter operare in modo più dinamico e flessibile e poter cogliere appieno le opportunità del mercato immobiliare internazionale. Il piano industriale sarà presentato alla comunità finanziaria nell’ambito dell’Italian Investor Conference, che si terrà a New York il giorno 13 Aprile alle ore 12 (ora locale). |
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INTEK S.P.A. BILANCIO 2004: UTILE EURO 1,4 MLN |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Intek Spa, riunitosi il 7 aprile , ha approvato il progetto di bilancio civilistico dell’esercizio 2004 che evidenzia un utile di Euro 1,4 Mln (contro la perdita di Euro 2,1 Mln rilevata nel 2003), da sottoporre all’Assemblea dei soci convocata per il giorno 29 aprile 2005 in prima adunanza e per il giorno 13 maggio 2005 in eventuale seconda convocazione. Il Consiglio ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea di non procedere alla distribuzione di dividendi al fine di contribuire alla patrimonializzazione della Società, in considerazione dei recenti importanti investimenti effettuati. Lo stato patrimoniale ed il conto economico vengono presentati unicamente in forma civilistica e non in forma consolidata, come negli anni precedenti. Infatti, a seguito della messa in liquidazione della controllata olandese Intek Holding International Bv (di seguito “Ihi”), Intek Spa non esercita più il controllo su alcuna società finanziaria e non sussistono pertanto i presupposti per la redazione del bilancio consolidato. Eventi di rilievo e principali dati finanziari dell’esercizio Nel corso del secondo semestre 2004 è stata svolta l’attività preparatoria della importante operazione di investimento nel gruppo Gim/smi, conclusa nel corso del primo trimestre 2005 con la partecipazione di Intek, tramite la propria controllata al 100% Industrie Intek Spa (già Riva Calzoni Spa) all’aumento del capitale sociale di Gim Spa. Con un investimento di circa Euro 67,0 Mln il Gruppo Intek detiene il 30,5% di tale società, quotata sul mercato telematico gestito da Borsa Italiana, leader mondiale nella produzione di semilavorati in rame. Nell’esercizio in commento è proseguita l’attività di gestione della partecipazione in I2 Capital Spa, joint venture costituita nel 2003 con Banca Intesa ed operante nel settore delle Special Situations. L’utile di Euro 1,4 Mln conseguito nell’esercizio è da ascriversi alla gestione delle partecipazioni ed in particolare al dividendo di Euro 2,9 Mln distribuito dalla controllata olandese Ihi, prima di essere messa in liquidazione. I proventi derivanti dalla gestione finanziaria, pari ad Euro 1,4 Mln, hanno contribuito a coprire i costi netti di gestione (Euro 2,5 Mln). La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2004 era attiva per Euro 84,7 Mln, con una diminuzione rispetto all’anno precedente di Euro 6,9 Mln. Tale variazione è stata determinata principalmente dall’annullamento delle azioni proprie conseguente alla riduzione del capitale sociale (Euro 11,3 Mln), dal pagamento del dividendo per l’esercizio 2003 (1,4 Mln), dall’incasso del dividendo da Ihi (Euro 2,9 Mln) e da incassi da Newfè Spa in liquidazione in merito al cessato contratto di Associazione in partecipazione (Euro 7,6 Mln). Il bilancio civilistico, redatto ai sensi del D.lgs n. 87/1992, presentava al 31 dicembre 2004 un patrimonio netto pari a Euro 133,9 Mln, in diminuzione rispetto al dato di fine 2003 (Euro 145,1 Mln) principalmente per effetto dell’annullamento delle azioni proprie (Euro 11,2 Mln), della distribuzione del dividendo per l’esercizio 2003 (1,4 Mln) nonchè del risultato positivo conseguito nell’esercizio 2004. Fatti di rilievo successivi al 31 dicembre 2004 Nei primi giorni di marzo, la Corte di Appello di Bologna ha confermato il Lodo Arbitrale che opponeva la nostra controllata Industrie Intek Spa alla Franco Frabboni Finim Spa, portante la condanna della Industrie Intek Spa al pagamento della somma di circa Euro 19,0 Mln. Confortati dal parere dei nostri legali sul probabile esito favorevole dell’impugnazione di tale sentenza dinnanzi alla Corte di Cassazione e in funzione degli accordi in essere con la controparte, che prevedono il rilascio di fideiussione a garanzia di restituzione dei pagamenti che verranno effettuati, si è ritenuto di non procedere a ulteriori accantonamenti rispetto a quanto già effettuato negli scorsi esercizi. Si segnala al riguardo che su tale posizione era stata rilasciata manleva da società del gruppo Zunino in misura tale da concorrere in ragione della metà al pagamento di quanto eventualmente dovuto in via definitiva nei confronti della Franco Frabboni Finim Spa. A seguito dell’investimento in Gim, ad opera di Industrie Intek Spa, nel febbraio 2005 le disponibilità finanziarie di Intek si sono ridotte di Euro 50 Mln. In considerazione della nuova struttura che il gruppo ha assunto in conseguenza dell’investimento nel gruppo industriale Gim ed alla concentrazione dell’attività finanziaria nella joint venture I2 Capital, l’evoluzione della Società sarà direttamente correlata alle performance che verranno realizzate da tali partecipate. Approvata la relazione annuale relativa all’esercizio 2004 sulla corporate governance, in rapporto alle misure adottate per effetto dell’adesione al Codice di Autodisciplina della società quotate Con riferimento alla transizione agli standard contabili internazionali, la Società ha proseguito nel corso del 2004 il programma di analisi dei principali gap tra i principi contabili attualmente utilizzati e quelli di prossima applicazione per poter essere in grado di quantificare i principali impatti economici e patrimoniali nonché di business e di processi aziendali che potranno derivare dalla loro applicazione. Nel corso dei primi mesi del 2005 ha preso avvio un ulteriore attività finalizzata a definire in dettaglio l’applicazione nel Gruppo Intek dei principi Ias/ifrs. In questa fase, rilevante è la realizzazione della first time adoption, attività che è previsto venga completata entro la fine di giugno 2005. Si segnala che Intek è intenzionata a redigere, quale prima informativa periodica in applicazione dei principi Ias/ifrs, la situazione semestrale consolidata al 30 giugno 2005. Intek e le Società comprese nel perimetro di consolidamento adotteranno i principi contabili internazionali per la redazione dei bilanci individuali a partire dall’esercizio 2006. |
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SKF CONTINUA A CRESCERE IN CINA. NUOVA FABBRICA A DALIAN. |
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Göteborg, 11 aprile 2005 - La Skf ha deciso di rafforzare la propria capacità produttiva in Cina sia per rispondere alle richieste crescenti del mercato locale sia per servire gli altri mercati fuori della Cina. A questo proposito una nuova consociata di intera proprietà, la Skf (Dalian) Bearings and Precision Technologies Co., Ltd., costruirà uno stabilimento completamente nuovo nella Dalian Economic & Technological Development Area nel Nord Est della Cina. La nuova fabbrica costruirà e ricondizionerà cuscinetti di vario tipo di grandi dimensioni. Una prima parte del complesso verrà completata nel 2006 e darà inizialmente lavoro a 85 persone. In seguito fabbrica e produzione verranno gradualmente aumentate fino a raggiungere la piena capacità produttiva, impegnando circa 240 persone. I settori industriali serviti saranno quello siderurgico e quello delle centrali elettriche, nonché quello minerario e delle costruzioni. Contemporaneamente è stato deciso di aumentare la capacità produttiva della joint venture di Shanghai per l?industria automobilistica, di cui la Skf detiene il 70 per cento, con un nuovo canale per la fabbricazione delle unità mozzo ruote, spostando la produzione in una nuova località di Shanghai. Nella joint-venture, sempre di Shanghai, per la fabbricazione di cuscinetti radiali a sfere per l?industria elettrica, in cui la Skf possiede il 60 per cento, verrà aumentata la capacità produttiva con la creazione di due nuovi canali, per rispondere alle crescenti richieste sia del mercato locale sia di quelle di altri mercati asiatici. L?investimento complessivo della Skf in questi tre progetti ammonta a circa 500 milioni di corone svedesi. Commenta a questo proposito Tom Johstone, President and Ceo della Skf: ?Negli ultimi anni in Cina abbiamo avuto una crescita a due cifre. Per poter continuare a crescere ad un ritmo soddisfacente e migliorare la nostra posizione di mercato dobbiamo rafforzare la nostra capacità produttiva locale. Nel lungo termine vediamo la Cina come una eccellente base per esportare prodotti e componenti nel resto del mondo. |
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GRANITIFIANDRE: INAUGURATI I NUOVI PUNTI VENDITA GEOLOGICA SHOP DI BERLINO E PRAGA |
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Milano, 11 aprile 2005 - Granitifiandre, azienda attiva nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato ha inaugurato alla presenza del Presidente Graziano Verdi i nuovi punti vendita ad insegna Geologica Shop di Berlino e Praga. In occasione del rinnovo dello Show Room di Praga (Senovazne nam. 8, nel pieno centro della città) il noto Architetto Mario Botta ha presentato ad una platea di circa 300 architetti della Repubblica Ceca il progetto di ristrutturazione del teatro "La Scala" di Milano e altre importanti opere portate a termine nell'ultimo periodo. Hanno partecipato all'incontro il Prof. Massimo Ponzellini, Vice Presidente e Amministratore Delegato della società Patrimonio dello Stato italiano S.p.a. E Presidente onorario della Bei, Aldo Colonetti, Presidente dell'Associazione degli Architetti Italiani e Direttore della rivista Ottagono e l' Ambasciatore Italiano in Repubblica Ceca Giorgio Radicati. Il nuovo negozio inaugurato a Berlino è stato studiato in collaborazione con Raab Karcher, grande firma della distribuzione in Germania, all'interno del quale è stato previsto per i materiali Granitifiandre uno spazio espositivo di più di 100 mq., in gran parte allestito secondo il concetto del Geologica shop. Il progetto di apertura di negozi, punti vendita e show room a insegna Geologica Shop, partito nel 2001, arriva così a 57 inaugurazioni in tutto il mondo. Dieci sono state le recenti inaugurazioni (Barhein, S. Domingo, San Francisco, Dresda, Napoli, Pordenone, Parma, Forlì, Viterbo e Palermo) e altre 4 sono quelle previste entro la fine dell'anno. |
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ENAC: SINTESI ATTIVITÀ OPERATIVA SUGLI AEROPORTI DI ROMA |
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Roma, 11 aprile 2005 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile informa che, a seguito delle restrizioni nell’utilizzo dello spazio aereo sulla città di Roma in concomitanza con le celebrazioni funebri in onore del Santo Padre, oltre alla chiusura ai voli di linea dell’aeroporto di Ciampino nelle giornate di giovedì 7 e venerdì 8, vi sono state alcune ripercussioni anche sull’aeroporto di Fiumicino, dove l’operatività dei voli in arrivo ha subito una riduzione di circa il 10%. Infatti, nella giornata del 7 aprile, a Fiumicino sono stati cancellati 36 voli, mentre nella giornata dell’ 8 aprile 98 voli. Nell’aeroporto di Fiumicino sono stati gestiti sia 20 voli di Stato con le rispettive delegazioni, sia le numerose delegazioni di Stato arrivate a Roma su voli di linea. In particolare, il Cerimoniale di Stato dell’Enac operativo a Fiumicino ha assistito 35 delegazioni di Stato giunte il 6 aprile, 97 delegazioni arrivate il 7 aprile e 54 delegazioni arrivate oggi, 8 aprile.In totale sono transitati in aeroporto circa 150.000 passeggeri, un numero di poco inferiore alla normale media quotidiana.L’enac dalla giornata di mercoledì 6 u.S. Ha pubblicato sul proprio sito internet l’elenco dei voli in arrivo operativi su Fiumicino. L’enac rende altresì noto che per garantire nella più completa sicurezza le partenza dagli aeroporti di Roma dei fedeli e delle Delegazioni di Stato è stata prorogata fino al pomeriggio di domani, sabato 9 aprile p.V., l’interdizione dei voli Vfr, ovvero i velivoli che navigano senza l’ausilio dei dispositivi di volo strumentali, per un raggio di 35 miglia (circa 63 chilometri) con centro sul Campidoglio e per un’altezza di circa 6.500 metri.Le decisioni in merito all’organizzazione del traffico aereo sulla Capitale sono state assunte in coordinamento con il Commissario Governativo, l’Aeronautica Militare, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri degli Esteri, dell’Interno e della Difesa, le Forze dell’ordine, l’Enav, Assoclearance, le compagnie aeree, la società di gestione Adr, e le altre istituzioni e società coinvolte. |
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AIR FRANCE –KLM :TRAFFICO DI MARZO 2005 ATTIVITÀ PASSEGGERI INTENSA, CON UN TRAFFICO IN CRESCITA DEL 6,2% E COEFFICIENTE DI RIEMPIMENTO ALL’ 80,1% (+1,7 PUNTI). |
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Paris, Amstelveen, 11 aprile 2005 - Attività passeggeri - Malgrado le perturbazioni meteorologiche, il gruppo ha realizzato un buon risultato nel mese di marzo, con un miglioramento di 1,7 punti percentuali del coefficiente di riempimento, che ha raggiunto l’80,1%. L’attività si è mantenuta dinamica con un aumento del 6,2% del traffico, seguito da un incremento del 3,9% dell’offerta. Il gruppo ha trasportato circa 5,6 milioni di passeggeri (+2,8%). Sull’insieme della rete si evidenzia un miglioramento del coefficiente di riempimento. Le Americhe continuano a mostrare un’attività sostenuta, con un aumento del 6,2% del traffico e del 4,4 dell’offerta. Il coefficiente di riempimento guadagna 1,5 punti e va all’87,3% L’attività resta dinamica in Asia, con un incremento dell’11,2% del traffico e del 10,0% delle capacità. Il coefficiente di riempimento si innalza all’ 82,6% (+0,9 punti). Sulla rete Africa e Medio Oriente, il traffico migliora del 9,1%, a fronte di un’offerta in crescita dell’8,1%. Il coefficiente di riempimento raggiunge il 77,4% (+ 0,7 punti). Sulla rete Caraibi & Oceano Indiano, il coefficiente di riempimento guadagna 1,5 punti e si attesta all’ 84,7%, mentre il trafico rimane stabile (+0,4%) e l’offerta diminuisce dell’ 1,4%. Anche la rete di medio raggio ottiene buoni risultati, con un miglioramento di 2,8 punti del coefficiente di riempimento (68,3%). Il traffico cresce del 3,6% mentre si registra un leggero calo dell’offerta (-0,7%). I risultati delle due compagnie sono stati i seguenti : Il coefficiente di riempimento di Air France si porta al 78,7%, in aumento di 2,4 punti, il traffico cresce del 6,0% e l’offerta del 2,7%. Il traffico di Klm cresce in linea con l’offerta : +6,4% et + 6,1% rispettivamente. Il coefficiente di riempimento si attesta ad un livello elevato : 82,7% (+0,3 punti). Attività merci Il traffico merci diminuisce del 2,0% a marzo ; l’attività è stata penalizzata soprattutto dalla debolezza della domanda sui mercati asiatici e dal fatto che il weekend di Pasqua quest’anno è caduto nel mese di marzo. L’offerta aumenta del 5,2% e il coefficiente di riempimento cede 4,9 punti, portandosi al 67,0%. Il traffico e l’offerta relativa alle merci aumentano per Air France rispettivamente del 3,3% et de 7,5%. Il tasso di riempimento si attesta al 63,1% (-2,6 punti). Il traffico merci di Klm diminuisce del 7,9%, a fronte di capacità in crescita del 2,1%. Il tasso di riempimento si attesta al 72,6% (-7,9 punti). Statistiche Attività passeggeri (in milioni) | | Marzo | | | Cumul (1) | Totale gruppo | 2005 | 2004 | % | | 2004-05 | 2003-04 | % | Passeggeri trasportati (000) | 5 562 | 5 411 | 2,8% | | 64 075 | 60 611 | 5,7% | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 14 953 | 14 086 | 6,2% | | 168 998 | 155 138 | 8,9% | Posti kilometro offerti (Sko) | 18 665 | 17 964 | 3,9% | | 214 606 | 200 748 | 6,9% | Coefficiente di riempimento (%) | 80,1% | 78,4% | 1,7 | | 78,7% | 77,3% | 1,5 | Europa (inclusa Francia) | | | | | | | | Passeggeri trasportati (000) | 3 900 | 3 853 | 1,2% | | 45 320 | 43 518 | 4,1% | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 2 968 | 2 866 | 3,6% | | 34 667 | 32 975 | 5,1% | Posti kilometro offerti (Sko) | 4 348 | 4 379 | (0,7%) | | 51 390 | 49 086 | 4,7% | Coefficiente di riempimento (%) | 68,3% | 65,4% | 2,8 | | 67,5% | 67,2% | 0,3 | Americhe | | | | | | | | Passeggeri trasportati (000) | 620 | 587 | 5,6% | | 7 294 | 6 693 | 9,0% | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 4 600 | 4 333 | 6,2% | | 53 584 | 49 391 | 8,5% | Posti kilometro offerti (Sko) | 5 272 | 5 051 | 4,4% | | 62 646 | 59 678 | 5,0% | Coefficiente di riempimento (%) | 87,3% | 85,8% | 1,5 | | 85,5% | 82,8% | 2,8 | Asia | | | | | | | | Passeggeri trasportati (000) | 359 | 325 | 10,6% | | 4 010 | 3 258 | 23,1% | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 3 168 | 2 850 | 11,2% | | 35 306 | 28 680 | 23,1% | Posti kilometro offerti (Sko) | 3 835 | 3 486 | 10,0% | | 43 323 | 35 776 | 21,1% | Coefficiente di riempimento (%) | 82,6% | 81,7% | 0,9 | | 81,5% | 80,2% | 1,3 | Africa-medio Oriente | | | | | | | | Passeggeri trasportati (000) | 387 | 353 | 9,6% | | 4 305 | 3 911 | 10,1% | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 2 056 | 1 884 | 9,1% | | 22 459 | 20 706 | 8,5% | Posti kilometro offerti (Sko) | 2 657 | 2 459 | 8,1% | | 28 831 | 26 945 | 7,0% | Coefficiente di riempimento (%) | 77,4% | 76,6% | 0,7 | | 77,9% | 76,8% | 1,0 | Caraïbi-oceano Indiano | | | | | | | | Passeggeri trasportati (000) | 296 | 294 | 0,7% | | 3 146 | 3 230 | (2,6%) | Passeggeri kilometro trasportati (Pkt) | 2 162 | 2 153 | 0,4% | | 22 983 | 23 386 | (1,7%) | Posti kilometro offerti (Sko) | 2 553 | 2 589 | (1,4%) | | 28 416 | 29 264 | (2,9%) | Coefficiente di riempimento (%) | 84,7% | 83,2% | 1,5 | | 80,9% | 79,9% | 1,0 | Attività merci (in milioni) | | Mars | | | Cumul (1) | Totale grouppo | 2005 | 2004 | % | | 2004-05 | 2003-04 | % | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 890 | 908 | (2,0%) | | 10 078 | 9 264 | 8,8% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 1 330 | 1 263 | 5,2% | | 14 774 | 13 506 | 9,4% | Coefficiente de riempimento (%) | 67,0% | 71,9% | -4,9 | | 68,2% | 68,6% | -0,4 | Europa (inclusa Francia) | | | | | | | | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 9 | 10 | (12,3%) | | 96 | 94 | 2,2% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 39 | 38 | 3,1% | | 440 | 427 | 3,2% | Coefficiente de riempimento (%) | 21,8% | 25,6% | -3,8 | | 21,7% | 21,9% | -0,2 | Americhe | | | | | | | | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 311 | 301 | 3,3% | | 3 498 | 3 217 | 8,7% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 437 | 423 | 3,3% | | 5 020 | 4 793 | 4,7% | Coefficiente de riempimento (%) | 71,3% | 71,3% | 0,0 | | 69,7% | 67,1% | 2,6 | Asia | | | | | | | | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 436 | 461 | (5,5%) | | 5 012 | 4 550 | 10,1% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 622 | 580 | 7,2% | | 6 790 | 5 843 | 16,2% | Coefficiente de riempimento (%) | 70,2% | 79,6% | -9,4 | | 73,8% | 77,9% | -4,1 | Africa-medio Oriente | | | | | | | | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 82 | 82 | (0,0%) | | 914 | 852 | 7,3% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 134 | 131 | 2,2% | | 1 480 | 1 420 | 4,2% | Coefficiente de riempimento (%) | 61,2% | 62,6% | -1,3 | | 61,8% | 60,0% | 1,8 | Caraïbi-oceano Indiano | | | | | | | | Tonnellate kilometro trasportate (Tkt) | 53 | 54 | (2,4%) | | 559 | 552 | 1,2% | Tonnellate kilometro offerte (Tko) | 98 | 92 | 6,8% | | 1 044 | 1 023 | 2,1% | Coefficiente de riempimento (%) | 53,6% | 58,7% | -5,1 | | 53,5% | 54,0% | -0,5 | (1) consolidation d'Air France sur 12 mois (avril-mars) et de Klm sur 11 mois (mai-mars) |
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DA NAPOLI A NEW YORK CON EUROFLY APERTE LE VENDITE PER IL PRIMO VOLO INTERCONTINENTALE CHE SARÀ INAUGURATO IL 14 GIUGNO 2005 |
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Napoli, 11 Aprile 2005 – In occasione della Bmt, Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, Eurofly, compagnia aerea privata leader in Italia nel settore leisure, e Gesac, società di gestione dello scalo di Napoli, presentano il primo ed unico collegamento diretto di linea tra Napoli. Il nuovo volo avrà cadenza trisettimanale e verrà effettuato, dal 14 giugno al 18 settembre, con un nuovissimo Airbus A330, configurato con 26 posti di business class e 256 di economy class. Gli orari dei voli sono stati studiati al fine di favorire la permanenza a New York dei passeggeri, con partenze da Napoli programmate per il martedì, giovedì e sabato (partenza ore 14.15, arrivo ore 17.55) e il ritorno da New York per il lunedì mercoledì e venerdì (partenza ore 21.55, arrivo ore 12.20 del giorno successivo). La tariffa di lancio per le partenze dall’Italia entro il 30 giugno 2005 parte da 349€ A/r + tasse per acquisti effettuati direttamente tramite il sito internet www.Eurofly.it Con il volo di linea diretto verrà sostenuto il flusso turistico incoming verso gli splendidi luoghi del Sud Italia. L’arrivo direttamente a Napoli permette al viaggiatore di scoprire la cultura partenopea e le affascinanti tradizioni della Campania, di visitare le incantevoli isole del golfo, Capri, Ischia e Procida e le perle della penisola sorrentina e della costiera amalfitana, oltre a raggiungere velocemente la maggior parte delle regioni italiane del meridione come il Lazio, l’Abruzzo, il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Calabria. Inoltre il collegamento diretto sarà in grado di soddisfare anche le esigenze di rientro in patria di molti campani migrati in America. Il nuovo collegamento trisettimanale per New York, servirà una domanda potenziale pari a circa 100mila passeggeri l’anno (turisti italiani e americani, italiani residenti in Usa, viaggiatori business, ecc.) derivanti dal traffico diretto tra le due città e da quello generato dal cosiddetto “stimulation effect” prodotto in genere dall’attivazione di nuove rotte. Si tratta del primo volo intercontinentale per l’Aeroporto Internazionale di Napoli che così potrà servire flussi di traffico passeggeri diretti verso la regione Campania. Per quanto riguarda il flusso outgoing Eurofly porterà in vacanza nella Grande Mela migliaia di Campani che scelgono gli Stati Uniti come meta privilegiata per le loro vacanze estive riducendo notevolmente i tempi degli spostamenti per raggiungere i principali scali italiani. “Siamo lieti di presentare al mercato il primo ed unico collegamento diretto di linea tra Napoli e New York – dichiara il Direttore Commerciale di Eurofly, Armando Brunini – che contribuisce a rafforzare il nostro progetto di sviluppo strategico con l’obiettivo di servire centri importanti dell’economia italiana attraverso l’attivazione di collegamenti point to point. La nostra idea è quella di servire le province italiane e di valorizzare per l’estate l’incoming verso il Sud Italia”. “Il volo Napoli-new York, primo collegamento intercontinentale per l’aeroporto di Napoli, aprirà la Campania in maniera diretta al mercato americano, contribuendo a dare un forte impulso alla crescita turistica ed economica della nostra Regione”.– afferma Mauro Pollio, il Presidente e Amministratore Delegato di Gesac Spa, società di gestione dello scalo di Napoli. I collegamenti di linea verranno effettuati con il nuovo Aibus 330 – 200, concepito per offrire il miglior comfort possibile al passeggero, ogni poltrona è dotata di in-seat video, telefono satellitare e regolazione lombare per valorizzare lo stile e l’eleganza del made in Italy, Fiorucci ha, infatti, disegnato dei colorati e vivaci rivestimenti per i sedili con fiori d’ibisco rosa. Per rendere il viaggio più piacevole è a disposizione dei passeggeri il nuovo sistema di intrattenimento di bordo, facile ed intuitivo per vedere film, ascoltare buona musica e mettersi alla prova con una vasta scelta di videogames. |
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TECNOLOGIA ITALIANA IN VOLO AD EXPOLEVANTE IN ESPOSIZIONE IL NUOVISSIMO ELICOTTERO AGUSTA IN DOTAZIONE ALLA MARINA MILITARE |
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Bari, 11 aprile 2005 - Si chiama Eh 101, è il più evoluto elicottero esistente al mondo. Dal 9 al 17 aprile uno dei sedici esemplari in dotazione al Primo Gruppo Elicotteri della Marina Militare Italiana è esposto sul piazzale 52 di Expolevante. Può essere impiegato indifferente per la ricerca e il soccorso umanitario, il trasporto di uomini e mezzi, la sorveglianza e il pattugliamento marittimo, ma anche come mezzo d’attacco (antinave, antisommergibile, di supporto anfibio e in interventi speciali). Impressionanti i numeri: 22,8 metri di lunghezza, 6,63 di altezza con il diametro del rotore principale di 18,6 metri; una velocità di crociera di 240 e massima di 280 km/h; un serbatoio da 3300 litri per un’autonomia di 5 ore, con la possibilità di aggiungere serbatoi ausiliari; un peso complessivo di 14.600 kg . Tra le caratteristiche tecniche spiccano il display al plasma; il cockpit avanzatissimo con strumenti doppi capaci di fare autodiagnosi e scambiarsi continuamente informazioni; la possibilità di volare in qualsiasi condizione atmosferica e con solo due dei tre motori, ma anche la capacità di appontare su qualsiasi portaerei. A bordo dell’elicottero esposto ad Expolevante è montato il sonar Helras per la ricerca attiva e passiva dei sommergibili fino a 200 km di profondità. Le caratteristiche e la duttilità d’impiego dell’Eh 101, prodotto dall’italiana Augusta e dalla britannica Westland, hanno indotto gli Stati Uniti d’America ad avviare le trattative per l’acquisto dei modelli che sostituiranno l’ormai superato elicottero presidenziale Sierra S61. |
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LA BULGARIA SCEGLIE L’AEREO DA TRASPORTO C-27J |
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Roma, 11 aprile 2005 - Il C-27j, velivolo da trasporto tattico militare coprodotto da Alenia Aeronautica - società di Finmeccanica - e la statunitense Lockheed Martin, è stato selezionato dal Ministero della Difesa della Bulgaria nell’ambito di una procedura che prevede la fornitura di otto esemplari destinati a sostituire l’attuale flotta di aerei da aerei da trasporto di fabbricazione sovietica Antonov An-26. La negoziazione del contratto inizierà a breve. I C-27j saranno impiegati per il trasporto di truppe e materiali, anche al di fuori dai confini nazionali, nel quadro di operazioni regolate dagli accordi Nato, organizzazione della quale la Bulgaria è membro dall’aprile 2004. Il C-27j permetterà alle Forze Armate bulgare, impegnate in una campagna di ammodernamento dei propri mezzi, di disporre di velivoli in grado di soddisfare pienamente gli standard di interoperabilità previsti per i Paesi dell’Alleanza Atlantica. Il C-27j rappresenta il programma più avanzato dell’ultima generazione di aerei da trasporto tattico militare. Il velivolo è stato finora ordinato dalle Aeronautiche Militari italiana (12 esemplari) e greca (ulteriori 12 aerei). Negli Stati Uniti, il C-27j concorrerà nell’ambito del programma di ammodernamento degli aerei da trasporto militare denominato ‘Fca’ (Future Cargo Aircraft), mentre in Canada verrà proposto per il rinnovo della flotta di velivoli da ricerca e soccorso. Il C-27j è poi in fase di valutazione da parte di Portogallo, Australia, Taiwan, Irlanda ed altri Paesi recentemente diventati membri della Nato. |
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AIUTO DI STATO: LA COMMISSIONE VIETA UN REGIME ITALIANO DI GARANZIE ALLA COSTRUZIONE NAVALE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Al termine di un’indagine approfondita, la Commissione europea ha vietato l’attuazione di un regime italiano di aiuti di Stato destinati alla copertura dei rischi inerenti ai prestiti concessi per la conversione e la trasformazione di navi presso cantieri navali italiani, in quanto è incompatibile con le regole comunitarie che vietano gli aiuti di Stato che falsano la concorrenza all’interno del mercato unico (articolo 87). Il commissario responsabile della concorrenza, Neelie Kroes, ha dichiarato: “Continuerò ad insistere sull’applicazione rigorosa delle regole di concorrenza nel settore della costruzione navale in Europa. L’attuazione di questo regime di garanzie avrebbe avuto un impatto negativo significativo sui cantieri navali europei concorrenti in quanto non impone un premio adeguato e non comporta un’appropriata differenziazione del rischio". Nell’aprile 2003 la Commissione aveva avviato un’indagine formale (cfr. Ip/03/604) in quanto dubitava della compatibilità del regime in questione con le norme specifiche sugli aiuti di Stato alla costruzione navale. Nonostante una fitta corrispondenza tra i servizi della Commissione e le autorità italiane, i dubbi iniziali della Commissione sul regime di garanzie non erano stati fugati. Nel maggio 2001, le autorità italiane avevano notificato alla Commissione l’approvazione del decreto di attuazione del Fondo centrale di garanzia per il credito navale (il Fondo), già istituito con legge del 1997. Il Fondo – non ancora operativo – è destinato alla copertura dei rischi del mancato rimborso dei prestiti per la conversione e trasformazione di navi, concessi da banche ad armatori italiani e stranieri per lavori effettuati in cantieri navali italiani. Il Fondo doveva fornire garanzie di secondo grado del tipo detto end-financing, con un premio una tantum stabilito nella misura del 2,3% dell’importo garantito, per prestiti di 12 anni, che corrisponde a un premio annuo dello 0,5%. A norma delle regole comunitarie per la costruzione navale, i regimi di garanzie statali a favore di prestiti alla costruzione navale sono ammissibili solo in assenza di elementi di aiuti di Stato. Regole generali per valutare se una garanzia o un regime di garanzia contengono aiuti sono contenute nella comunicazione della Commissione sulle garanzie[1]. La Commissione ha constatato che il Fondo non soddisfaceva le condizioni contenute in detta comunicazione. In particolare il premio corrisposto ai beneficiari non era conforme al mercato ed era insufficiente per coprire tutti i costi del regime. Inoltre il Fondo avrebbe applicato lo stesso premio a tutti gli utenti, a prescindere dai rischi individuali del progetto. È la seconda volta che la Commissione adotta una decisione in relazione ad un regime di aiuti al finanziamento navale. Nel 2003 la Commissione ha approvato regimi tedeschi per garanzie al finanziamento di navi (cfr. Ip/03/1740), in quanto applicavano premi adeguati e premi differenziati a seconda del rischio. |
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FIAT ANNUNCIA INVESTIMENTI IN BRASILE |
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Torino, 11 aprile 2005 - Fiat investirà 1,3 miliardi di reais – oltre 380 milioni di euro – in Brasile tra il 2005 ed il 2007, per lo sviluppo della sua presenza nel mercato sudamericano. La decisione è stata comunicata il 7 aprile dall’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, al governatore dello stato del Minas Gerais, Aecio Neves, durante un incontro nella sede della Fiat a Torino. Erano presenti, inoltre, il presidente della Fiat in Brasile, Cledorvino Belini, ed il segretario di stato per lo Sviluppo Economico del Minas Gerais, Wilson Brumer. Gli investimenti sono destinati allo sviluppo di tecnologie innovative nel settore autoveicolistico e nuovi veicoli prodotti nello stabilimento Fiasa a Betim, nello stato brasiliano del Minas Gerais. Sergio Marchionne ha così commentato. “Il Brasile è il secondo mercato mondiale per Fiat Auto e lo stato del Minas Gerais si conferma un valido partner della nostra azienda nella sua oltre trentennale presenza in Brasile. Il nostro impegno nell’industria dell’auto è confortato dai brillanti recenti risultati del mercato, che ci vede ancora una volta leader in questi primi tre mesi del 2005.” |
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IL GRUPPO FASSINA PARTECIPA AL PROGETTI DI MOBILITA' SOSTENIBILE PARTNER TECNICO DEL COMUNE DI MILANO PER "AUTO A IDROGENO" E "CAR SHARING" |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il Gruppo Fassina, uno dei principali dealer automobilistici italiani, partecipa concretamente ai nuovi progetti di mobilità sostenibile promossi dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Fassina ha messo proprie vetture Fiat Multipla a disposizione di Zincar (Zero Impatto Non Carbonio), la società controllata dal Comune di Milano che ha come missione lo sviluppo di progetti e tecnologie correlati alla mobilità sostenibile, e di Guidami, recentemente costituita con il patrocinio del Comune di Milano per sviluppare i progetti "auto a idrogeno" e "car sharing". L'auto a idrogeno si inquadra nel più vasto "Progetto Bicocca" che ha segnato il primo passo con la presentazione, nel settembre 2004, del primo distributore a idrogeno gassoso realizzato in Italia. Ai progetto, il Gruppo Fassina ha aderito con estremo interesse, fornendo la vettura per la trasformazione ad idrogeno del veicolo prototipale. Già da tempo il Gruppo Fassina commercializza le Fiat Multipla Bi-power, vetture dotate del doppio sistema di alimentazione (benzina e metano) che consente al guidatore, in funzione delle proprie esigenze e zone di percorrenza, di optare alternativamente per l'uno o l'altro sistema. La Multipla Bi-power utilizzata in via sperimentale da Zincar ha compiuto un ulteriore passo avanti ed è stata adattata tecnologicamente alle particolari esigenze della alimentazione a idrogeno, la grande rivoluzione cui il mercato guarda con interesse e crescenti aspettative. Superata la fase di test in laboratorio (la configurazione a idrogeno è stata realizzata dalla Edi Progetti di Pontedera), la Multipla è stata messa da pochi giorni su strada con targa in prova ed è attualmente la prima macchina a idrogeno circolante sulle strade della Lombardia. "Sono molto contento di questa partnership" ha affermato il Presidente del Gruppo Tony Fassina. "E 'chiaro che la nostra missione imprenditoriale è quella di vendere automobili, ma proprio per questo siamo attenti ai reali bisogni del mercato e partecipiamo a quei progetti che affrontano concretamente i problemi della mobilità, soprattutto in termini di impatto ambientale. La partnership tecnica che ci vede a fianco di Aziende del Comune di Milano sottolinea la validità della collaborazione fra pubblico e privato, da tutti auspicata, ma vuole essere anche la testimonianza della vicinanza del nostro Gruppo a Milano e ai suoi cittadini. Abbiamo iniziato la nostra attività nel Veneto, ma l'affermazione e la crescita di Fassina sono intrinsecamente legati a Milano e al suo territorio' A ulteriore conferma di questo, il Gruppo Fassina ha aderito anche al progetto car sharing, ormai in fase di attuazione da parte del Comune attraverso la società Guidami, partecipata anche dall'Automobile Club, dall'Unione del Commercio e dall'Atm. Anche per questo progetto, Fassina ha messo a disposizione proprie vetture Fiat Multipla, utilizzate da Guidami per la sperimentazione e lo sviluppo del sistema satellitare, destinato alla gestione della flotta di automobili e di tutti i servizi correlati. Le Fiat Multipla appositamente attrezzate, come tutte le vetture che andranno successivamente ad ampliare la flotta, sono fornite di un terminale di bordo che trasmette in modalità bidirezionale gsm-gps con il server centrale, gestendo tutte le operazioni per la prenotazione della vettura, l'abilitazione del telecomando che rende possibile il ritiro e la riconsegna, le attività di comunicazione e contatto fra utenti e centrale operativa, le procedure di conteggio e addebito del servizio, ecc. La partnership del Gruppo Fassina al progetto car sharing prevede sin d'ora una ulteriore estensione anche al van sharing, la flotta di veicoli commerciali che il Comune di Milano costituirà a breve e alla quale Fassina parteciperà con propri veicoli Fiat Doblò. |
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TRASPORTO SU STRADA: TACHIGRAFI OBBLIGATORI DAL 2006 |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Plenaria è chiamata a pronunciarsi, in seconda lettura della procedura di codecisione, in merito a due relazioni di Helmuth Markov (Gue/ngl, De) tese a rafforzare la legislazione sociale e ad armonizzare le procedure di controllo nel settore dei trasporti su strada. Le relazioni differiscono in diversi punti dalla posizione comune del Consiglio. Pertanto, nella speranza di evitare la procedura di conciliazione, il relatore ha avviato dei negoziati con il Consiglio al fine di trovare un compromesso sugli aspetti più controversi. I principali temi in questione riguardano, in particolare, la data di applicazione obbligatoria dei tachigrafi digitali sui veicoli, i tempi di riposo e di guida, l'età minima dei conducenti, le sanzioni da prevedere in caso di infrazioni a queste nuove norme, nonché i controlli su strada e nei locali delle imprese di trasporto. Per quanto riguarda i tachigrafi, nonostante la forte resistenza dell'Esecutivo e la posizione dei ministri, la commissione per i trasporti del Parlamento ha auspicato posticipare la data per l'installazione obbligatoria di tali dispositivi. Il Consiglio, infatti, proponeva di applicare tale misura a partire dal 5 agosto 2005 ai veicoli «immessi in circolazione per la prima volta», mentre i deputati ritengono sia più realista applicarla a «tutti i veicoli fabbricati dopo il 5 agosto 2006» e a «tutti i veicoli immessi in circolazione per la prima volta» dopo il 5 agosto 2007. Questo periodo transitorio, per i deputati, è necessario per consentire l'adattamento dei veicoli già fabbricati ma non ancora immessi in circolazione. In merito alla definizione di «periodo di riposo quotidiano minimo» per i conducenti, i deputati ritengono che questo debba essere inteso come un periodo ininterrotto di riposo di almeno 12 ore, mentre il Consiglio ne proponeva 11. Essi reputano inoltre che tale periodo di riposo possa essere frazionato fino a quattro tranches: le prime tre (al massimo) che devono durare almeno un'ora e l'ultima di almeno otto ore ininterrotte. La commissione parlamentare, poi, sostiene che le cifre proposte dal Consiglio riguardo alle pause regolamentari minime corrispondenti a dei periodi di guida dati non sono realistiche nella pratica. I deputati, quindi, reclamano delle pause minime di 15 minuti per periodo di guida al posto di un regime di pause regolamentari minime come stabilito dal Consiglio nella posizione comune. Un totale di 45 minuti di pausa dovrebbe essere preso durante, o immediatamente dopo, ogni periodo di guida di quattro ore e mezza. I deputati chiedono anche delle norme più rigorose riguardo all'età minima dei conducenti. Nel caso dei trasporti di merci, l'età minima dovrebbe essere fissata a 18 anni per i veicoli d'un peso massimo di 7,5 tonnellate e a 21 anni per gli altri veicoli. Ma l'età minima potrebbe essere ridotta a 18 anni se il conducente possiede un'abilitazione ottenuta a seguito di una formazione. I conducenti di veicoli destinati al trasporto di persone, come gli autobus, dovrebbero avere invece 21 anni. Inoltre, andrebbero previste delle esigenze particolari per quelli che effettuano dei tragitti superiori a un raggio di 50 chilometri. La commissione dei trasporti è anche favorevole ad una norma uniforme riguardo all'immobilizzazione dei veicoli in caso di infrazione, ritenendo che tale provvedimento possa avere un effetto preventivo efficace e che sia in grado di garantire un approccio più omogeneo da parte delle autorità preposte al controllo nei diversi Stati membri. Altri emendamenti proposti dai deputati riguardano la percentuale di giorni da sottoporre a verifica, i controlli su strada e le ispezioni nei locali delle imprese. |
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INCORAGGIARE IL TRASPORTO MARITTIMO A CORTO RAGGIO |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Plenaria è invitata a pronunciarsi sulla relazione d'iniziativa di Robert Navarro (Pse, Fr), riguardo al trasporto marittimo a corto raggio (Tmcr), adottata all'unanimità dalla commissione per i trasporti e il turismo. La proposta di risoluzione auspica la promozione del Tmcr in quanto mezzo più affidabile per i trasporti europei e chiede «d'incoraggiare il trasferimento modale dal trasporto stradale al trasporto marittimo a corto raggio». Per i deputati, è altresì importante migliorare i collegamenti con le zone periferiche ed insulari, che dipendono dal trasporto marittimo, e tra le regioni separate da barriere naturali. Per tale motivo è fondamentale investire maggiormente nei progetti transfrontalieri nel contesto della rete dei trasporti transeuropea e nelle infrastrutture, per migliorare l'accesso ai porti, sia via terra che via mare. I deputati, infine, invitano alla promozione del Tmcr come modo di trasporto rispettoso dell'ambiente e quindi alla creazione di «Autostrade del mare» nel rispetto di rigorose esigenze in materia ambientale. |
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SICUREZZA DEI MOTOCICLISTI: ECCO I PARASCHIENA A NORMA PUBBLICATI DA UNI I REQUISITI DI SICUREZZA DEGLI INDUMENTI DI PROTEZIONE PER I “CENTAURI” |
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Milano, 11 aprile 2005 - l’Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, comunica che con la recentissima pubblicazione di una nuova norma sui paraschiena, si è aggiunto un ulteriore tassello al quadro normativo relativo agli indumenti di protezione per motociclisti. Dopo la pubblicazione delle norme riferite a giacche, pantaloni e tute intere (della serie Uni En 13595), guanti (Uni En 13594) e calzature (Uni En 13634), con il titolo Indumenti di protezione contro l'impatto meccanico per motociclisti arriva ora quella dedicata ai paraschiena (Uni En 1621-2). La nuova norma definisce le caratteristiche che i paraschiena per motociclisti devono possedere (in particolare, le dimensioni minime delle protezioni), nonché i requisiti di prestazione ed i dettagli dei metodi di prova cui vengono sottoposti per poter essere davvero sicuri. Uni precisa che i paraschiena “a norma”, che sono il frutto di un compromesso pratico tra capacità di protezione, comodità ed ergonomia, forniscono una difesa contro le contusioni e distorsioni causate da colpi diretti che coinvolgono la parte centrale della schiena, dalla vita sino al collo, e le scapole. Circa il 13% dei motociclisti feriti in incidenti stradali subisce, infatti, lesioni in queste parti del corpo, sebbene meno dello 0,2% riporti dei danni neurologici. La norma fornisce come elemento fondamentale di sicurezza le dimensioni minime della zona di protezione. Considerando il dorso dell’utilizzatore (dal giro vita alle spalle), le protezioni del paraschiena devono avere una lunghezza del 72% (del 44% nella fascia a protezione delle spalle). Sempre in rapporto alla lunghezza del dorso del motociclista, l’ampiezza della zona centrale a protezione della spina dorsale deve essere del 29%. Dimensioni e posizione delle protezioni devono essere incluse nelle informazioni fornite dal fabbricante. A garanzia della capacità di protezione del prodotto, i paraschiena per motociclisti devono essere sottoposti a prove d’impatto, eseguite in modo da simulare i pericoli derivanti dall’urto con bordi taglienti, come per esempio i cordoli di marciapiede. Al momento dell’acquisto, occorre verificare che l’imballaggio e il prodotto riportino, ben visibile, l’apposito pittogramma con cui viene indicato il livello di resistenza e la tipologia di protezione (paraschiena normali o protettori lombari). Il paraschiena deve essere accompagnato da una serie d’istruzioni e avvertenze, tra cui: come indossarlo (regolare correttamente l’indumento per un suo efficace utilizzo) e quando sostituirlo. Fondamentale anche l’avvertenza in merito a particolari condizioni ambientali, per esempio la temperatura, la cui variazione potrebbe ridurre significativamente le prestazioni del paraschiena. Il prodotto deve anche essere accompagnato da una dichiarazione del fabbricante sulla non nocività dei materiali utilizzati. La norma risponde ai requisiti essenziali della direttiva 89/686/Cee sui dispositivi di protezione individuale. |
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BENZINA: CONTRO IL RINCARO DEI PREZZI DEI CARBURANTI IL CODACONS PREPARA L’AUTORIDUZIONE DEI CONSUMI PER TUTTI GLI AUTOMOBILISTI RISPARMI FINO AL 50% SUI CONSUMI ABITUALI DI BENZINA |
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Roma, 11 aprile 2005 - Di fronte all’aumento selvaggio dei prezzi della benzina in Italia, se non si troverà in fretta una soluzione per fermare la corsa dei carburanti, l’unica possibilità per gli automobilisti sarà quella di ridurre i consumi. Lo afferma il Codacons, che annuncia il progetto di una clamorosa campagna di “autoriduzione” dei consumi di benzina. “I consumatori – fa sapere Carlo Rienzi, Presidente dell’associazione – se il prezzo dei carburanti continuerà a salire, verranno invitati dal Codacons ad attuare uno sciopero ad oltranza, da attuarsi mediante un razionamento autocontrollato dei consumi di carburante. Attraverso delle schede che inseriremo sul nostro sito internet – prosegue Rienzi – ogni automobilista potrà non solo calcolare i propri consumi quotidiani, ma anche sapere come fare per risparmiare fino al 50% sulla spesa per il pieno, attraverso una “autoriduzione” guidata e intelligente dei consumi di carburante”. |
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INTERRUZIONI PROGRAMMATE DEL SERVIZIO ELETTRICO DI GIUGNO 2003: PRECISAZIONE DELL'AUTORITÀ IN MERITO AL COMUNICATO DIFFUSO DA CONFARTIGIANATO |
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Milano, 11 aprile 2005 In merito al comunicato stampa diffuso il 6 aprile da Confartigianato, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ritiene opportuno fornire le seguenti precisazioni: in data 27 gennaio 2005 l'Autorità ha chiuso l'istruttoria formale avviata nell'aprile 2004 nei confronti di Enel Produzione Spa per l'indisponibilità di impianti in occasione delle interruzioni programmate del 26 giugno 2003. L'istruttoria si basava sugli esiti dell'indagine conoscitiva avviata subito dopo gli eventi e conclusa il 6 dicembre 2003; l'Autorità ha concluso l'istruttoria formale senza irrogare sanzioni ad Enel Produzione perchè, al termine della prima fase dell'istruttoria formale, la società si è avvalsa dell'istituto del pagamento in misura ridotta (oblazione), previsto dalla legge n. 689 del 1981, versando la somma di circa 50 mila euro (pari al doppio del minimo di quanto previsto: da 50 milioni a 300 miliardi in lire); poiché i produttori, in base alle normative in vigore nel 2003, avrebbero dovuto ricevere un compenso per il servizio di riserva del sistema, nel concludere l'istruttoria l'Autorità ha invitato il Gestore della rete, soggetto incaricato della puntuale definizione dell'ammontare e dei pagamenti per tale servizio, a non effettuare i versamenti a favore di Enel Produzione relativi al primo semestre 2003; la non corresponsione ad Enel Produzione di tali somme determina un minor costo del servizio che l'Autorità prevede di riconoscere ai consumatori finali nell'ambito del sistema tariffario elettrico; sulle modalità di tale riconoscimento l'Autorità, pur considerando il ridotto impatto sulle bollette dei consumatori finali, non esclude la possibilità di procedere ad una apposita consultazione con tutti i soggetti interessati; in ogni caso l'Autorità potrà procedere solo successivamente alle pronunce definitive del Tar per la Lombardia (ed eventualmente del Consiglio di Stato) al quale Enel Produzione è ricorso contestando la decisione dell'Autorità di non corrispondere il compenso per il servizio di riserva; i provvedimenti finali che l'Autorità potrà adottare in questo specifico caso a tutela dei consumatori, non sono da confondere con gli indennizzi previsti per il mancato rispetto degli standard di qualità di altre tipologie di servizi; nel caso delle interruzioni programmate di giungo 2003 e del successivo blackout di settembre la normativa attuale non prevede indennizzi, che richiedono una quantificazione dei danni impossibile da accertare per eventi di tali dimensioni; alcune delle informazioni qui riportate sono state oggetto, recentemente, di uno scambio di lettere tra l'Autorità e Confartigianato. |
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AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: NUOVI INDICI PER AUMENTARE LA TRASPARENZA DEL MERCATO ELETTRICO E MIGLIORARE IL MONITORAGGIO |
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Milano, 11 aprile 2005 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha disposto l'elaborazione, la pubblicazione e la trasmissione, da parte del Gestore del mercato elettrico e del Gestore della rete di trasmissione nazionale, di una nuova serie di dati e indici sul mercato elettrico con l'obiettivo di aumentarne la trasparenza e favorire una più incisiva attività di monitoraggio. Il provvedimento (n. 50/05) è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it Il provvedimento intende promuovere la concorrenza e la tutela dei consumatori attraverso una maggiore trasparenza del mercato all'ingrosso dell'energia elettrica, ancora caratterizzato da elevati livelli di concentrazione dell'offerta e da rilevanti livelli di potere di mercato. Allo scopo saranno raccolti, organizzati ed elaborati i dati relativi alle negoziazioni nelle contrattazioni bilaterali, nella borsa elettrica e nel mercato del dispacciamento (il sistema che garantisce le risorse per la sicurezza del sistema elettrico). Saranno anche elaborati nuovi indici che permetteranno all'Autorità l'analisi in profondità delle dinamiche di detti mercati e la valutazione della condotta degli operatori; altri indici permetteranno di monitorare anche il comportamento della domanda, da poco attivata in borsa. Gli indicatori sviluppati dall'Autorità e posti alla base della prossima attività di monitoraggio dei mercati sono, in parte, quelli già individuati e condivisi con l'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel corso dell'indagine conoscitiva sulla liberalizzazione del mercato elettrico recentemente conclusa e che consentono di: identificare la dimensione geografica dei mercati rilevanti sia per il mercato all'ingrosso che per quello del dispacciamento; misurare il potere di mercato dei diversi operatori, in funzione del loro grado di indispensabilità per il soddisfacimento della domanda; valutare la convenienza dei medesimi operatori ad esercitare il potere di mercato. |
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PROPOSTE DELL'AUTORITÀ PER IL CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELLA TENSIONE ELETTRICA SULLE RETI DI DISTRIBUZIONE |
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Milano, 11 aprile 2005 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha pubblicato un documento per la consultazione con le proprie proposte per il controllo della qualità della tensione sulle reti di distribuzione dell'energia elettrica, sul quale i soggetti interessati sono invitati a inviare osservazioni e proposte, per iscritto, entro il 6 maggio 2005. Il documento è disponibile sul sito www.Autorita.energia.it. La qualità della tensione è costituita, oltre che dalle interruzioni del servizio, alla cui riduzione l'Autorità ha dedicato particolari sforzi, anche da altri disturbi, tra cui in particolare gli sbalzi di tensione, di cui quelli più profondi e rapidi (chiamati "buchi di tensione") sono particolarmente dannosi per i consumatori industriali e in particolare per quelli tecnologicamente più avanzati. Il documento per la consultazione illustra le caratteristiche del sistema di controllo della qualità della tensione sulle reti di media tensione, che sarà realizzato nel corso del 2005 a cura della società Cesi Spa, con le risorse assegnate per la Ricerca di sistema. Nonostante la rilevanza del problema, in Italia, come nella maggior parte dei Paesi europei, non si dispone di un monitoraggio adeguato dei diversi parametri di qualità della tensione. La conoscenza della reale entità del problema permetterà di definire nuove iniziative di regolazione, inclusa l'introduzione di obblighi di misurazione della qualità della tensione in capo alle imprese distributrici, come già fatto recentemente per la trasmissione (nel documento si propone anche di estendere tali obblighi alla reti di distribuzione in alta tensione che presentano caratteristiche analoghe a quelle di trasmissione). Al controllo della qualità della tensione sulle reti di media tensione potranno partecipare anche i clienti finali con propri strumenti di rilevazione, a condizioni vantaggiose sia per l'acquisto che per l'installazione. La disponibilità dei dati di qualità della tensione metterà i clienti partecipanti in grado di conoscere effettivamente il livello qualitativo ricevuto dall'impresa distributrice, di discriminare eventuali disturbi indotti alla rete dal cliente stesso, di continuare l'attività anche al termine del progetto dell'Autorità e del Cesi e soprattutto di sviluppare i contratti per la qualità, già introdotti dall'Autorità sul piano regolamentare ma non ancora effettivamente stipulati. Per la stipula di tali contratti tra impresa distributrice e clienti è infatti richiesto come elemento preliminare la registrazione dei dati di qualità della tensione per almeno un anno. |
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ENEL: ACCORDO CON ENAP PER LO SVILUPPO GEOTERMICO DEL CILE LE DUE AZIENDE INTRAPRENDERANNO ATTIVITÀ DI ESPLORAZIONE E GENERAZIONE ELETTRICA IN DUE CONCESSIONI GEOTERMICHE NELL'AREA CENTROMERIDIONALE DEL PAESE. |
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Roma, 11 aprile 2005 - La cilena Empresa Nacional del Petróleo (Enap), una delle più grande società energetiche del continente latinoamericana e la prima del suo Paese, ed Enel hanno firmato a Santiago del Cile un accordo per lo sviluppo di progetti di esplorazione geotermica finalizzati alla produzione di energia elettrica nella zona centro-sud del Cile. Le due società sono divenute azioniste, al 51% Enel e al 49% Enap, della Empresa Nacional de Geotermia, la joint venture che porterà avanti le attività di esplorazione della risorsa geotermica nelle promettenti concessioni di Calabozo e Chillán, situate nella Precordigliera andina a 1.200 metri di altitudine. Se i risultati della ricerca saranno positivi, si cominceranno a perforare i pozzi nel 2006 ed entro 4 anni si andrà in produzione. L'obiettivo è arrivare a realizzare nei prossimi sette anni fino a 300 Mw di nuova capacità produttiva che utilizzi per la produzione di energia elettrica il calore naturale della terra. Si potrà così generare una quantità di energia elettrica da fonte rinnovabile e priva di emissioni, sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuo di circa 1.800.000 famiglie cilene, evitando l'immissione in atmosfera di un milione e mezzo di tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Un contributo significativo alla diversificazione delle fonti energetiche, in un paese come il Cile che per i combustibili fossili dipende quasi per intero dalle importazioni, mentre la pur notevole capacità di produzione idroelettrica deve fare i conti con le ricorrenti siccità. “Enel è già oggi tra i leader globali nelle energie rinnovabili – sottolinea Sandro Fontecedro Chief Operating Officer della divisione Generazione – e intende impegnarsi ulteriormente in questo campo. Stiamo investendo molto Italia e all'estero, puntando soprattutto su quei settori, come la geotermia e l’eolico, dove più forti sono le nostre competenze. In particolare nella geotermia Enel ha oltre un secolo di esperienza e un eccezionale patrimonio di conoscenze che intendiamo valorizzare, per cogliere tutte le opportunità di crescita per la nostra azienda, dando un contributo al tempo stesso allo sviluppo energetico dei Paesi che posseggono questa preziosa risorsa naturale e alla riduzione delle emissioni di gas serra a livello globale. L'accordo con Enap è un importante passo nell’attuazione di questa strategia, che intendiamo perseguire con determinazione: per questa ragione stiamo valutando diverse iniziative di sviluppo in Europa e in altri paesi del Centro e Sud America come El Salvador e Guatemala”. Il Cile fa parte di un'area definita "anello di fuoco" per le frequenti attività vulcaniche. Dispone perciò di un grande potenziale per la produzione di energia elettrica da fonte geotermica. Una trattativa interessante è in corso anche con la Codelco, l’azienda statale che estrae il rame, e che è interessata a utilizzare energia geotermica presente nella regione del Tatio, a nord di Santiago. La fonte geotermica è attualmente presente in 23 Paesi del mondo per una capacità installata di 8.300 Mw. Con le tecnologie già oggi disponibili, sfruttando le risorse accertate, si potrebbe arrivare a circa 72.000 Mw. E il prevedibile sviluppo della tecnologia potrebbe portare, in pochi anni, a un ulteriore raddoppio di capacità geotermica. In Italia, nel sud della Toscana, Enel ha realizzato oltre 700 Mw geotermici con una produzione annua di 5 miliardi chilowattora in grado di soddisfare il fabbisogno annuo di quasi due milioni di famiglie italiane, pari all’1,6% dei consumi nazionali, evitando emissioni di anidride carbonica per 3 milioni di tonnellate all'anno. Numeri record, che hanno guadagnato a Enel l'indiscusso primato mondiale in questo campo. |
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DAL 4 AL 23 APRILE 2005 LE CARTONIADI DI UDINE... LE OLIMPIADI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA, CARTONE E CARTONCINO |
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Udine, 11 aprile 2005 – Sono partite il 4 aprile le Cartoniadi, le Olimpiadi della raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino, promosse da Comieco, Net e dall'Assessorato all'Ecologia e all'Ambiente del Comune di Udine. Le Cartoniadi sono una competizione virtuosa a favore dell’ambiente, a cui tutti possono partecipare e dare il proprio contributo aumentando la raccolta differenziata della carta e degli imballaggi in cartone e cartoncino. Il vero obiettivo della gara è sensibilizzare i cittadini e i commercianti della città nei confronti della raccolta differenziata, e trasformarla in un semplice gesto quotidiano. Per aiutare la propria Circoscrizione a vincere, i cittadini ed i commercianti non dovranno fare altro che conferire negli appositi contenitori predisposti una quantità maggiore rispetto al normale di carta, cartone, cartoncino, e cartoni per bevande. Il premio in denaro di 15.000,00€ messo in palio da Comieco, verrà utilizzato dalla Circoscrizione vincitrice per finanziare progetti di carattere socio-ambientale proposti dagli stessi cittadini, interventi che spaziano dalla riqualificazione di aree verdi per l’infanzia, dalla realizzazione di infrastrutture ludico-sportive al finanziamento di cooperative sociali. All’iniziativa aderiscono tutti i Consigli Circoscrizionali e Confcommercio Udine, che si stanno impegnando a sostenere le Cartoniadi gli uni con attività rivolte ai cittadini, gli altri attraverso il proprio network associativo. Www.cartoniadi.it |
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LIMITI PIÙ SEVERI PER L'EMISSIONE DI ZOLFO DEI CARBURANTI MARINI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La commissione per l'ambiente raccomanda alla Plenaria di fissare limiti più severi per le quantità di zolfo contenute nei carburanti marini in tutta Europa. I deputati, infatti, hanno approvato la relazione di Satu Maijastiina Hassi (Verdi/ale, Fi) che conferma le richieste espresse in prima lettura della procedura di codecisione rifiutando la flessibilità dei limiti proposti dal Consiglio. Lo scopo della proposta di direttiva è ridurre nettamente le emissioni di anidride solforosa per contribuire alla riduzione dell'inquinamento dell'aria e dell'acidificazione provocati dal traffico marittimo. Il limite concesso alle navi che solcano il Mar Baltico, il Mare del Nord e la Manica è stato fissato all'1,5%, da applicarsi un anno dopo l'entrata in vigore della direttiva. Analoghe restrizioni saranno applicate a partire dal 1° luglio 2007 ai traghetti in servizio nei porti dell'Unione europea. In prima lettura il Parlamento aveva adottato delle scadenze più restrittive, aggiungendo inoltre una seconda fase alla direttiva. La commissione ambiente ha ora ribadito tale posizione ed ha insistito per una seconda fase ancora più severa, con un'ulteriore riduzione dello 0,5% dal gennaio 2010 per tutte le navi nel Mar Baltico, nel Mare del Nord e nella Manica, e per le navi passeggeri nelle acque dell'Unione. Per le imbarcazioni nelle restanti acque europee, la data di entrata in vigore è prevista per gennaio 2014. Il Consiglio ha risposto a tale richiesta suggerendo di proporre limiti più severi all'Organizzazione Mondiale Marittima, nell'ambito di una revisione della Convenzione Marpol. Gli scarichi delle navi sono un pericolo per la salute umana ed inquinano l'ambiente. L'emissione di anidride solforosa, di ossido d'azoto ed altri elementi contribuisce all'acidificazione, prevalentemente delle zone costiere, ed in particolare quelle del Nord Europa, dove le condizioni climatiche e del suolo favoriscono maggiormente tale fenomeno. Quest'ultima direttiva segue una precedente normativa sulle emissioni di So2 derivanti dal traffico stradale. Tra il 1990 ed il 2000 le emissioni di anidride solforosa nei 15 Stati membri sono diminuite di circa il 60%, e l’aspettativa è che per il 2010 le emissioni da terra diminuiscano del 75-80%. Al contrario, negli ultimi dieci anni, le emissioni di So2 provocate dalle navi nelle acque europee sono aumentate di circa il 30%. |
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AMBIENTE PIÙ PROTETTO CON LE AUTOMOBILI RICICLABILI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Plenaria esaminerà la relazione di Holger Krahmer (Alde/adle, De) sulla proposta di direttiva relativa all’omologazione degli autoveicoli per quanto riguarda la loro riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità, in prima lettura della procedura di codecisione. La proposta di direttiva si propone di fissare le disposizioni necessarie per garantire che le autovetture e gli autoveicoli siano concepiti in modo da ottemperare alle quote minime necessarie riguardanti la loro riutilizzazione, il loro riciclaggio e la loro recuperabilità, con il fine ultimo di proteggere l'ambiente e la salute umana. La relazione adottata all'unanimità dalla commissione per l'ambiente introduce sette emendamenti alla proposta dell'Esecutivo, tuttavia, il relatore ed il Consiglio hanno raggiunto un compromesso che permetterebbe di chiudere la procedura in prima lettura qualora questo fosse avallato dalle due Istituzioni. In questo caso, dopo 54 mesi dall'entrata in vigore della direttiva, gli Stati membri dovranno negare la registrazione e la vendita di veicoli che non rispettano le nuove norme sulla riutilizzabilità e la riciclabilità. In particolare, i nuovi veicoli da omologare e già omologati dovranno essere progettati e costruiti per essere riutilizzabili e/o riciclabili fino all’85% della massa e riutilizzabili e/o recuperabili fino al 95% della massa. In forza alla direttiva, i costruttori dovranno fornire alle autorità di omologazione tutte le informazioni tecniche pertinenti riguardo ai materiali facenti parte degli autoveicoli nonché la loro rispettiva massa per consentire la verifica dei calcoli dei coefficienti di riciclabilità effettuati dai costruttori. Questi ultimi, inoltre, ai fini della demolizione, saranno tenuti ad elencare le singole componenti e i processi raccomandati per il loro trattamento. La nuova direttiva non si applicherà a veicoli ad uso speciale destinati a svolgere funzioni particolari come i camper, le ambulanze, i veicoli blindati o i carri funebri, poiché al momento della progettazione il costruttore non sa che tipo di carrozzeria esso riceverà. Vi sono poi diversi componenti - come gli airbag o le cinture di sicurezza - che non potranno essere riutilizzati per la costruzione di nuovi veicoli. Infine, si ricorda che, per quanto riguarda i veicoli fuori uso, la direttiva 2000/53/Ce impone agli Stati membri di prendere adeguati provvedimenti a livello nazionale affinché vengano raggiunti obiettivi prefissati di riutilizzazione, riciclaggio e recupero. In un primo tempo, gli obiettivi indicati dovranno essere raggiunti entro il 1° gennaio 2006. Poi, a partire da gennaio 2015, con la seconda fase, verranno fissati obiettivi più ambiziosi. |
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VERNICI, LACCHE E COLLE PIÙ SICURE PER LA SALUTE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, adottando in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Karl-heinz Florenz (Ppe/de, De), ha approvato la proposta di direttiva riguardante le restrizioni alla commercializzazione e all'utilizzo del toluene e del triclorobenzene (Tcb). Tali sostanze sono utilizzate come materie prime per la produzione di prodotti chimici, ma sono presenti anche in articoli di consumo. Il toluene, ad esempio, viene usato nella produzione di benzene, tinture, prodotti farmaceutici, additivi alimentari e materie plastiche e, grazie al suo potere solvente, è presente negli aerosol domestici, nelle vernici, nelle lacche, negli adesivi e nelle colle. Il Tcb, invece, è principalmente usato come prodotto intermedio nella fabbricazione di diserbanti ed ha impieghi secondari come solvente, vettore di tintura e inibitore di corrosione. L’obiettivo della direttiva proposta è introdurre disposizioni armonizzate per quanto riguarda queste due sostanze, preservando in tal modo il mercato interno e assicurando al contempo un livello elevato di tutela della salute umana e dell’ambiente. In effetti, le valutazioni di rischio, compiute a norma del regolamento 793/93, hanno individuato la necessità di ridurre i rischi per la salute derivanti dal toluene e dal Tcb. La Commissione, pertanto, propone di restringere la commercializzazione e l’utilizzo delle due sostanze e dei preparati che le contengono, anche in considerazione del fatto che, in determinate condizioni, taluni utilizzi di questi prodotti chimici non possono essere controllati. Ciò vale in particolare per gli utilizzi da parte dei consumatori. La relazione adottata dalla commissione parlamentare, ora all'esame della Plenaria, introduce un solo emendamento volto ad escludere l'applicazione del limite dello 0,1% di concentrazione al Tcb che entra nella fabbricazione di una sostanza utilizzata per la produzione di un particolare tipo di munizioni che non possono esplodere per motivi accidentali, come ad esempio in caso di incendio di carburante. Non essendoci alternative a tale prodotto e considerato che la Nato intende sostenere fortemente tale tipo di munizioni, la limitazione imposta porrebbe il rischio di compromettere gli standard di sicurezza delle munizioni stesse e la sicurezza dei civili che vivono nei pressi di depositi di munizioni. |
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PIÙ RISPETTO DELL'AMBIENTE CON L'ECODESIGN DEGLI ELETTRODOMESTICI |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Maggiore attenzione al miglioramento dell'efficienza energetica, limitazione degli oneri che rischiano di gravare sulle Pmi e migliore informazione dei consumatori. E' quanto raccomanda alla Plenaria la relazione di Frédérique Ries (Alde/adle, Be), sulla posizione comune del Consiglio in merito alla proposta di direttiva relativa all'istituzione di un quadro per l'elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti che consumano energia. I deputati ritengono che il Consiglio non abbia tenuto sufficientemente in considerazione la posizione espressa dal Parlamento in prima lettura, ma sono in corso negoziati in vista di raggiungere un compromesso La direttiva ha l'obiettivo di accrescere l'efficienza energetica di un'ampia gamma di elettrodomestici - quali computer, rasoi o lavastoviglie - ai quali si imputa il 40% delle emissioni di Co2 nell'atmosfera. Solo i veicoli a motore non entrano nel suo campo d'applicazione in quanto sono soggetti a una normativa specifica. Tuttavia, essendo una direttiva quadro, affinché produca effetti concreti sarà necessario stabilire delle misure di esecuzione che stabiliscano norme precise in materia di progettazione ecocompatibile. Tali disposizioni dovranno essere adottate dalla Commissione col supporto del pertinente comitato di regolamentazione. Nel mese di aprile 2004, in prima lettura, il Parlamento non era soddisfatto dall'approccio troppo generale della direttiva proposta. Il giudizio, dopo l'esame del Consiglio, non è cambiato. Anche perché, dei 78 emendamenti presentati dal Parlamento, solo 23 sono stati recepiti dai ministri. Pertanto, la commissione per l'ambiente ne ha reiterati diversi raccomandando, tra l'altro, alla Plenaria di chiarire che lo scopo principale della direttiva deve essere di considerare prioritario il miglioramento dell'efficienza energetica. I deputati hanno poi tenuto a precisare quali sono i prodotti cui va attribuita la priorità. Di conseguenza, la Commissione, un anno dopo l'adozione della direttiva quadro, dovrà stabilire delle misure di esecuzione per i prodotti che offrono un elevato potenziale di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, con un buon rapporto costo-efficacia. Si tratta, più in particolare, degli apparecchi per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, i sistemi a motore elettrico, l'illuminazione nei settori residenziali e terziari, gli elettrodomestici e i prodotti elettronici per il grande pubblico, gli arredamenti da ufficio e i prodotti audiovisivi. I deputati, inoltre, hanno reinserito nuove esigenze riguardo alle informazioni che debbono essere fornite ai consumatori da parte dei produttori e dei distributori. Si tratta, più in particolare, di indicazioni circa l'impatto ambientale del prodotto nell'ambito del suo intero ciclo di vita e sui vantaggi della progettazione ecocompatibile, nonché sul ruolo che essi stessi possono avere nel ridurre il consumo d'energia attraverso un uso sostenibile dei prodotti. Diversi emendamenti proposti sono tesi a ridurre gli oneri che potrebbero gravare sulle Pmi. E' stata, così, soppressa l'esigenza che avrebbe obbligato i fabbricanti a effettuare un'analisi del ciclo di vita dei prodotti. Un altro emendamento chiede agli Stati membri di garantire il loro sostegno alle Pmi affinché possano disporre delle risorse necessarie in materia di progettazione ecocompatibile e di adeguamento. Per consentire alle Pmi di uniformarsi alle disposizioni della direttiva, infine, i deputati chiedono che la Commissione predisponga una base di dati accessibile al pubblico. Questa dovrà essere inoltre «comprensiva ... Di modelli di analisi semplificate del ciclo di vita dei prodotti, di simulazioni sull'impatto ambientale positivo per ogni tappa del ciclo di vita e per le specifiche per la progettazione ecocompatibile di cui tener conto, in via prioritaria, onde ridurre i consumi energetici e idrici nonché l'inquinamento acustico di detti prodotti». Infine, giova sottolineare che il Consiglio ha sostanzialmente accolto l'emendamento proposto in prima lettura che, attraverso l'istituzione di un forum consultivo sulla progettazione ecocompatibile, intende consentire alle industrie e alle Ong ambientaliste di partecipare alla definizione delle nuove norme. |
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VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI AL NUOVO REGOLAMENTO PER L'ELEZIONE DEI CONSIGLI DEGLI ORDINI PROFESSIONALI |
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Roma, 11 aprile 2005 - Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, di concerto con il Ministro della Giustizia, ha dato il via libera al regolamento sulle procedure elettorali degli organi dei Consigli degli Ordini professionali. Il Regolamento riguarda gli Ordini degli agronomi e forestali, architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, assistenti sociali, attuari, biologi, chimici, geologi ed ingegneri. Le nuove procedure elettorali assicurano la rappresentanza di tutti gli iscritti agli albi professionali. I giovani professionisti con laurea triennale iscritti nella sezione B degli albi vedono pienamente riconosciuto il proprio diritto di cittadinanza all'interno degli Ordini. La rappresentanza proporzionale sarà in relazione al numero di iscritti complessivi all'albo e rapportata alle due componenti degli iscritti con laurea triennale e di quelli con laurea magistrale. I Consigli territoriali avranno da sette a 15 componenti, quelli nazionali avranno 15 componenti. I Presidenti dei Consigli locali e nazionali degli Ordini saranno, in ogni caso, iscritti alla sezione A dell'albo. Sono state altresì rinnovate le procedure elettorali ed è stata introdotta la votazione mediante lettera raccomandata. Inoltre, sul fronte dei procedimenti disciplinari, comunque nel rispetto dei singoli ordinamenti professionali, il giudizio sarà affidato a consiglieri appartenenti alla sezione del professionista assoggettato al procedimento stesso. Se il numero dei consiglieri iscritti alla sezione B dell'albo non sarà tale da costituire un collegio, il giudizio sarà emesso in composizione monocratica. Sono state infine previste regole particolari per le elezioni dei Consigli nazionali e locali di attuari, geologi e biologi. Non sono state invece disciplinate le elezioni agli organi del Consiglio degli psicologi, per i quali la Legge 43/2005 ha rinviato a un distinto regolamento. |
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IL MANAGEMENT DELLE RSA: LOGICHE E STRUMENTI GESTIONALI PER I SERVIZI RESIDENZIALI |
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Milano, 11 aprile 2005 - Il contesto in cui operano le Rsa è caratterizzato da una crescente competitività, dall’introduzione di nuovi meccanismi di finanziamento regionali e da un progressivo mutamento dei comportamenti d’acquisto delle famiglie, che favoriscono nuove tipologie di servizi per la gestione dei propri anziani (come ad esempio il ricorso alle badanti). In risposta ai nuovi bisogni emergenti da tali contingenze, la Divisione Amministrazioni Pubbliche, Sanità e Non Profit della Sda Bocconi propone a Milano, dal 9 al 13 maggio p.V., un percorso di formazione rivolto ai Dirigenti e Coordinatori delle Rsa (ex-Ipab; fondazioni o associazioni; Cdr pubbliche o private; etc.), che si pone l’obiettivo di fornire gli strumenti manageriali necessari per coniugare il miglioramento dei servizi offerti (fine ultimo dell’organizzazione) con il conseguimento di risultati gestionali economicamente sostenibili nel tempo (condizione senza la quale la vita stessa della Rsa sarebbe compromessa). Tre sono le aree tematiche affrontate durante il corso: l’introduzione di strumenti per l’analisi del proprio posizionamento strategico e per la definizione del “portafoglio servizi” che si intende offrire sul mercato; l’applicazione di strumenti che consentono un più consapevole governo dell’azienda: il controllo di gestione e i sistemi informativi; l’introduzione di strumenti per la gestione delle risorse umane, il fattore produttivo più importante per le Rsa e al contempo più critico (date le differenti professionalità coinvolte nel processo di erogazione del servizio, e l’utilizzo di forza lavoro interna ed esterna all’azienda). |
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CONCORSO EUROPEO “I GIOVANI E LE SCIENZE” SELEZIONE ITALIANA 2005 ELENCO DEI 21 FINALISTI DELLA SELEZIONE ITALIANA 2005 CHE I GIORNI 11 E 12 APRILE SARANNO PRESENTI A MILANO CON STAND DA LORO REALIZZATI |
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Milano, 11 aprile 2005 - Oggi e domani saranno presenti presso la Fast, federazione nazionale delle associazioni scientifiche e tecniche P.le Rodolfo Morandi 2 a Milano i migliori progetti e i ragazzi finalisti italiani della 17° edizione del più prestigioso concorso dell’Unione europea I giovani e le scienze - edizione 2005 . Si tratta della selezione nazionale del concorso per giovani scienziati (età 14-20 anni) che si svolge ogni anno. I vincitori rappresenteranno l’Italia alla finale che si terrà a Mosca dal 17 al 24 settembre 2005. Il 12 aprile si saprà anche chi vince il viaggio e la partecipazione in Malesia alla fiera internazionale per giovani inventori dal 18 al 22 maggio 2005, chi a Stoccolma per premio internazionale sul miglior studio sull’acqua dal 20 al 25 agosto , chi vince per il miglior progetto sulla natura e rappresenterà l’Italia in Svizzera per la settimana internazionale Scienza Natura in luglio , e quale sarà il lavoro realizzato dai ragazzi più brevettabile e dunque inseribile nella partecipazione al concorso Intel-isef che si terrà a Indianapolis negli Stati Uniti dal 7 al 13 maggio 2005. Sempre alla conferenza stampa saranno resi noti i vincitori di tre premi da 1000 euro cadauno rispettivamente di Fast, di Fondazione Lombardia per l’ambiente e di Science generation e i premi degli sponsor Intel, Mt Channel e Quark. Si vincono premi sino a 5000 euro cadauno per l’edizione europea. La mostra con gli stand dei ragazzi e le loro invenzioni è aperta al pubblico il giorno 11 aprile orari 9-19.00 e la mattina del giorno 12 aprile orari 9.00-13.00 in ple Morandi 2 a Milano presso la Fast. La cerimonia di premiazione aperta al pubblico si terrà il 12 aprile alle ore 1130 in aula magna presso la Fast. Di seguito la descrizione dei progetti: “Fiumi e laghi” Pamela Calufetti (1987), Antonella Taddei (1987), Alessandra Testini (1987), Istituto “F. Meneghini”, Edolo (Bs) E’ proprio il caso di dire: tre ragazze alla scoperta dell’acqua, elemento abbondante e di maggiore caratterizzazione del nostro pianeta; occupa circa il 71% della superficie totale. Circa 3,5 miliardi di anni fa, fu proprio l’acqua a permettere la formazione dei composti fondamentali per la vita: aminoacidi, zuccheri e acidi grassi. L’acqua, com’é noto, è pure la componente principale del corpo umano e la sua presenza è vitale per lo svolgimento di tutte le più importanti funzioni delle cellule e per la termoregolazione corporea. Oggi l’uomo utilizza una cospicua quantità d’acqua per usi civili, agrari e industriali. Sia il sistematico danneggiamento delle qualità di gran parte dell’acqua disponibile, sia le crescenti richieste creano la problematica della carenza d’acqua. Essa è un elemento indispensabile per la vita ed è quindi importante preservarla da sprechi e da fattori inquinanti. E’ il consiglio di queste tre diciottenni di Edolo e del loro lavoro divulgativo, tutto da bere, ma con attenzione all’inquinamento. “L’accordo di minore. L’armonia matematica della musica” Martino Borello (1986), Alberto Motta (1986), Davide Rotta (1986), Liceo Scientifico “Fond. Sacro Cuore”, Milano. Partendo dall’ascolto dell’armonia musicale, Alberto, Davide e Martino ci chiedono se ci sia un fondamento scientifico e oggettivo alla bellezza che percepiscono. Considerando che l’altezza di un suono, cioè la nota musicale, corrisponde ad un valore numerico che ne indica la frequenza, essi ipotizzano l’esistenza di un qualche tipo di rapporto notevole tra le frequenze delle note che compongono un accordo musicale. Scoprono che esiste nell’accordo minore una caratteristica mai trovata prima: il presentarsi del rapporto aureo tra le differenze delle frequenze delle note che compongono un accordo di minore. Successivamente l’interesse dei tre ragazzi viene orientato a comprendere come l’orecchio umano possa percepire un’armonia in tale rapporto matematico. E dunque si occupano della risposta che il nostro organo uditivo fornisce quando è stimolato dalle note dell’accordo di minore. Un possibile sviluppo futuro della ricerca riguarda gli accordi di tonica maggiori per avere un quadro più completo del fenomeno della consonanza e per ricostruire la scala musicale in modo da rendere più perfetti gli accordi sulla struttura del rapporto aureo. “Scacco alla zanzara” Stefano Lorenzo Cosmi (1986), Nazario Mazzotti (1986), Daniele Tenti (1986), Itis “L. Da Vinci”, Rimini. Comprende più di 3000 specie; si trova ovunque; é apportatrice di malattie. Stiamo parlando della zanzara, uno degli ospiti meno graditi del nostro ambiente, specie durante l’estate. Solo le femmine pungono poiché si nutrono di sangue di animali a sangue caldo per portare a maturazione le uova. L’uomo ha escogitato nel tempo vari modi per combattere la zanzara con l’applicazione di vari ostacoli fisici (es. Zanzariere) o l’utilizzazione di bombolette spray, fornelletti, zampironi, repellenti, insetticidi, ecc. La scoperta dei tre studenti di Rimini si basa invece sul seguente principio: riprodurre un segnale disturbo per le zanzare a basso costo, utilizzando un supporto economico e di grande diffusione come il Compact Disk. Per la realizzazione del “Cd scacciazanzare” vengono usati i seguenti strumenti: . Un generatore di forme d’onda arbitrarie . Un personal computer con scheda audio e masterizzatore . Un software per l’editing audio. Gli ultrasuoni stordiscono i fastidiosi insetti che si allontanano immediatamente dal luogo di produzione del segnale, oppure provocano in essi difficoltà nel volare con conseguente incapacità di pungere. “Florovivaismo, erbe officinali e biomassa: tutela e promozione di una zona collinare” Michele Campeggi (1985), Università di Pavia; Daniele Lottari (1985), Università del Piemonte Orientale, Alessandria; Fabio Traversa (1985), Università Cattolica “S. Cuore”, Piacenza. E’ possibile ottenere un reddito agricolo sufficiente per vivere nei territori collinari svantaggiati, molto presenti in Italia? Per Daniele, Fabio e Michele, periti agrari del Gallini e ora universitari al primo anno di corso in tre diversi atenei, la risposta è positiva; basta seguire il loro piano di sviluppo che prevede di convertire un’azienda cerealicolo-foraggiera in florovivaistica, con coltivazione di erbe officinali ad indirizzo biologico ed arboreo da biomassa. Il caso concreto riguarda l’azienda agricola “Traversa”, sita nella zona collinare di Casalnoceto (Al). Il progetto dimostra che, anche da un piccolo fondo, si può ottenere un reddito apprezzabile semplificando le reti distributive e utilizzando come fonte energetica la biomassa vegetale, ovvero una risorsa rinnovabile e pulita. Nel progetto, si è deciso di utilizzare le più moderne tecniche di coltivazione e di procedura, oltre all’utilizzo di metodi alternativi per la produzione di energia. Si è scelto di adottare l’agricoltura biologica, per la produzione di piante officinali e la coltivazione di Poinsettia, Geranio e Crisantemo. Naturalmente bisogna saper profittare anche delle provvidenze quali le sovvenzioni per l’insediamento dei giovani in agricoltura, e che possiedono conoscenze e competenze professionali adeguate, magari in una zona svantaggiata che darà diritto a precedenza rispetto alle altre domande presentate. “Geni e giochi” Valentina Luigia Ceriani (1986) , Daniela Monza (1986), Sara Villa (1986), Liceo Classico “S. M. Legnani”, Saronno (Va). La teoria dei giochi, e precisamente l’indice di Shapley, consente di individuare geni che differenziano un tipo di leucemia rispetto ad un altro. E’ questo il punto di partenza del lavoro delle tre studentesse che costruiscono un gioco cooperativo opportuno, nel quale i giocatori sono i geni. Prendendo una malattia di riferimento, esse osservano quali geni si discostano dall’”intervallo di normalità”, determinato da tale malattia, nei malati dell’altra malattia. Si ipotizza poi che le “coalizioni” che contengono tutti i geni anomali abbiano valore 1, mentre le altre hanno valore 0. Si fa la media su tutti i pazienti, ottenendo così finalmente la forma canonica del gioco, di cui si calcola un preciso indice di potere per i singoli giocatori (cioè i geni). Valentina, Daniela e Sara, hanno ottenuto le matrici dei geni mediante l’analisi dei tessuti affetti da leucemia acuta mieloide e da leucemia acuta linfoplastica effettuata con l’utilizzo della tecnologia dei Microarray. Grazie all’utilizzo del software “R” sono riuscite a formulare delle ipotesi circa il comportamento dei geni, pur non potendo con i loro mezzi identificare con certezza i reali responsabili della malattia. Gli esperimenti fatti mostrano che ci sono geni sostanzialmente ricorrenti e quindi possono essere caratterizzanti una malattia rispetto ad un’altra. Nello stesso tempo, cut off differenti producono risultati diversi, a volte troppo. Questo è chiaramente una questione da approfondire. Si potrebbe pensare, forse, a costruire un gioco più sofisticato (e non un gioco di soli 0 e 1) oppure costruire cut off in modo più fine. “Gli Ogm” Federico Calloni (1988), Elena Sguotti (1987), Iis “E. De Nicola”, S. S. Giovanni (Mi). L’argomento Ogm (Organismi geneticamente modificati) è molto attuale e riguarda direttamente i giovani e il loro futuro. E’ necessario essere informati per poter scegliere in modo consapevole e responsabile e soprattutto per poter valutare e distinguere le notizie scientifiche dalle implicazioni economiche e politiche. Sulla base di questa convinzione pienamente condivisibile, Elena e Federico cercano di documentarsi in modo ampio, valutando le nozioni, i possibili campi di applicazione, i vantaggi e i rischi dell’utilizzo degli Ogm sia per l’uomo che per l’ambiente, le normative e i dati economici relativi all’Italia, all’Europa e al resto del mondo. Confrontano le opinioni di chi è favorevole o contrario, di chi è “prudente”. Capiscono che il dibattito è ampio e le implicazioni molto complesse. L’impiego degli Ogm rappresenta uno dei più dibattuti temi della bioetica. Resta ancora molto da studiare, da sperimentare e da discutere prima che essi possano diventare una realtà sicura e quindi pienamente condivisibile da tutti. I due giovani si augurano, con il loro lavoro, di poter trasmettere non solo delle conoscenze, ma soprattutto la voglia di approfondire il tema. “ Sostituire il pancreas: perchè no! Il microinfusore che assolverà alle funzioni del pancreas” Gabriele Cacciatore (1988), Liceo Scientifico “C. De Giorgi”, Lecce. Tutti sanno che il diabete colpisce le persone di ogni età e che provoca conseguenze di tipo patologico, ma anche sul piano psicologico per i disagi che crea. Gabriele propone un rimedio e illustra il progetto di un nuovo microinfusore che, oltre a presentare le caratteristiche dell’apparecchio tradizionale, ha pure la capacità di misurare la glicemia. E in base ai valori rilevati dal glucometro incorporato viene iniettata la giusta quantità di insulina che il corpo richiede. Così il diabetico è praticamente quasi libero e indipendente da qualsiasi vincolo che prima si creava con i normali sistemi di cura, come vecchi microinfusori, glucometri e penne. Lo strumento pensato dallo studente è il risultato della fusione di un normale microinfusore con un glucometro grazie ad un chip installato sottocute al momento della penetrazione dell’ago che consente di iniettare l’insulina nel corpo tramite la pompa di erogazione; oppure tramite due polimeri, messi sempre sotto pelle, in grado di misurare la glicemia attraverso dei reagenti chimici presenti nel corpo. Una terza soluzione è rappresentata da alcuni rilevatori posti al microinfusore che al contatto con la pelle e con il sudore, grazie a delle sostanze che reagiscono con quest’ultimo, riescono a misurare la glicemia senza più pungersi o installare chip. Il nuovo apparecchio riuscirà a sostituire la maggior parte delle funzioni del pancreas, agevolare la vita a chi soffre di diabete. Non dovrà essere programmato periodicamente, ma sarà in grado di autogestirsi dopo aver impostato determinati parametri dettati dal diabetologo, oltre ad eliminare le fastidiose misurazioni della glicemia. “La tecnologia comincia a pesare (Lo smaltimento dei rifiuti elettronici)” Valerio Battagliera (1986), Ugo Bertacchini (1986), Simone Mambreani (1985), Itis “B. Castelli”, Brescia. E’ encomiabile la curiosità dei tre futuri periti in elettronica e telecomunicazioni che, con questo lavoro, intendono completare il loro profilo professionale occupandosi del rifiuto elettronico: cos’è, processi di bonifica, recupero materia prime, conseguenze sull’ambiente. Oggi la tecnologia diventa sempre più presente nelle nostre case, di conseguenza è aumentato anche il numero dei R.a.e.e. (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Conoscere bene i rischi che comportano questi componenti è molto importante per la vita di ognuno, e inoltre per tutte le imprese italiane che secondo la normativa comunitaria dovranno presto adeguarsi a nuovi standard europei, facendo grossi investimenti proprio in questo settore. Simone, Ugo e Valerio vogliono rendersi conto dell’entità del problema. Cercano di conoscere le regolamentazioni vigenti; si sforzano di fare proprio il principio di responsabilità ambientale collegandolo con il valore etico del sapere tecnologico; arrivano a stilare una lista di consigli e precauzioni. “Il Duomo di Milano per simmetrie e rotazioni” Fabio Argentini (1986), Giulia Garavaglia (1986), Paola Simonetta (1986), Liceo Scientifico “V. Veneto”, Milano. Ci vuole il Duomo di Milano, simbolo della città dove vivono i tre studenti, per indurli a superare la convinzione che la matematica sia una materia astratta. Partendo dall’osservazione di ciò che sta intorno, nella fattispecie la cattedrale lombarda, si può arrivare a concetti matematici di simmetria e rotazione. Durante la prima parte del lavoro i giovani si concentrano sull’analisi di forme “regolari”, figure geometriche quali il quadrato, il triangolo, il rettangolo, e tentano di rileggerle e classificarle in base al linguaggio matematico. In proposito, per lo studio della matematica applicata all’arte, utilizzano quello matriciale, del tutto sconosciuto a loro, in quanto permette di studiare semplicemente l’applicazione ai punti delle trasformazioni di rotazione e di simmetria. Poi si dedicano alla parte artistica e più piacevole del progetto: ricercano figure e scattano fotografie di rosoni e piastrelle del Duomo, per poi analizzarli matematicamente in modo più approfondito. Con l’aiuto del computer, Fabio, Giulia e Paola cercano il modo più semplice per far capire a tutti quello che stanno studiando; grazie all’uso di assi di simmetria colorati posti sopra alle varie immagini o di indicazioni delle rotazioni, comunicano graficamente ciò che poteva sembrare matematicamente poco comprensibile. “Due proteine per la vita” Francesca Di Matteo (1987), Paola Laudaz (1988), Camilla Tinari (1987), Liceo Scientifico “R. Mattioli”, Vasto (Ch). La proteomica è una nuova scienza post-genomica che si propone di identificare e caratterizzare tutte le proteine codificate dal genoma di un organismo. Ha quindi prospettive in molti campi della medicina, della biologia e della farmacologia. Quella delle proteine non è una conoscenza teorica: le proteine servono per trasmettere messaggi, costruire i tessuti biologici e ripararli, consentire lo svolgimento di praticamente tutte le funzioni essenziali per la vita della cellula. Esse sono i veri attori biologici su cui concentrarsi per comprendere i meccanismi molecolari dell’insorgenza delle malattie ed il più intimo meccanismo di azione dei farmaci. Il progetto di Camilla, Francesca e Paola studia un particolare complesso proteico intracellulare, il proteasoma, che ha il compito di demolire le proteine inutili, difettose o dannose. Esso partecipa anche alla regolazione di importanti processi cellulari: aiuta la risposta immunitaria, favorisce la corretta trascrizione e la riparazione del Dna in caso di alterazione del patriminio genetico, controlla la qualità delle proteine intracellulari e contribuisce al controllo del ciclo cellulare. Con l’utilizzo di opportune tecniche di laboratorio le tre ragazze analizzano molte centinaia di proteine, e quindi una struttura complessa come il proteasoma. Questo permette di comprendere un processo incredibilmente sofisticato ed importante con cui l’organismo esercita il controllo di qualità dei suoi componenti. La possibilità di interferire con il funzionamento del proteasoma a scopo terapeutico è una grande sfida che non lascia indifferenti. “Coltivazione sperimentale in serra per la selezione di nuove varietà di frumento” Cristina Carbone (1988), Elena Trapolari (1988), Andrea Zoccarato (1988), Istituto Tecnico Agrario “Carlo Gallini”, Voghera (Pv). L’obiettivo della ricerca è ottenere varietà di frumento produttive e resistenti alle malattie, che possano essere coltivate senza un massiccio uso di fitofarmaci e concimi chimici. Andrea, Cristina ed Elena, escludono l’utilizzo di organismi Ogm e transgenici; illustrano un metodo innovativo di coltivazione in serra durante il periodo invernale che permette di anticipare di un anno la fase di ibridazione e selezione. Vogliono ottenere delle piante di frumento che possano riunire i caratteri positivi presenti attualmente in varietà diverse, rimescolando i caratteri ereditari, e creando nuove combinazioni; selezionare nuove varietà stabili. I caratteri considerati sono: resistenza ai patogeni, produttività, qualità della granella, taglia. L’incrocio di varietà diverse di frumento viene raggiunto mediante una procedura di allogamia forzata che comprende una emasculazione o castrazione degli organi maschili dei singoli fiori, una impollinazione artificiale ed un isolamento delle piante a seme. Il frumento è una pianta normalmente autogama ovvero auto-impollinante, e quindi non permetterebbe incroci con la normale fisiologia riproduttiva, mentre consente un buon isolamento riproduttivo per le generazioni di selezione. “Analisi dei ponti termici e della formazione di condensa all’interno di una parete” Paola Cantarelli (1986), Alessio Gaimarri (1986), Arianna Marelli (1986), Liceo Scientifico “Gaspare Aselli”, Cremona. Con strumenti e modelli elementari si possono analizzare fenomeni complessi quali i ponti termici e la condensa all’interno delle pareti. Basta avere una certa conoscenza delle leggi fondamentali della termodinamica e una buona capacità di interpretarle e applicarle. Così Alessio, Arianna e Paola si rendono conto che l’aggiunta di uno strato di materiale isolante ad una parete di mattoni può risolvere il problema della dispersione di calore. Ma capiscono anche che è essenziale analizzare la questione della condensa del vapore acqueo: infatti verificano che, nelle medesime condizioni ambientali, la condensa prodotta in un muro di soli mattoni è molto minore rispetto a quella presente nelle pareti di una stanza rivestita internamente di materiale isolante. Dal confronto delle varie prove, emerge che non si verifica la formazione di muffe nel momento in cui si adottano muri di mattoni pieni rivestiti esternamente di pannelli di sughero come isolante termico. Il risultato del lavoro è la creazione di un modello elementare che permetta un facile controllo e studio del fenomeno delle muffe al variare di alcune condizioni, quali la presenza di un isolante nel muro, la sua posizione e composizione “Geometrie nel Duomo di Milano” Lara Bez Anibi (1985), Elisa Cavaletti (1986), Francesca Ferilli (1986), Liceo Scientifico “Carlo Emilio Gadda”, Paderno Dugnano (Mi). L’obiettivo è coniugare matematica ed educazione artistica attraverso l’analisi del principale simbolo di Milano. Dopo aver esaminato le generalità teoriche su vettori e matrici del piano e la loro applicazione alle trasformazioni, Elisa, Francesca e Lara entrano nello specifico delle simmetrie cicliche e diedrali nei rosoni. Preso in esame uno dei tre rosoni presenti nella parte posteriore del Duomo, considerato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale con l’origine coincidente con il centro del rosone, le ragazze identificano una adeguata parte del rosone e riescono a riprodurlo per intero utilizzando opportune trasformazioni piane. Infine, esemplificano il progetto con l’ausilio del software Excel costruendo l’algoritmo utile per la creazione del grafico. Le conoscenze nel campo pubblicitario – editoriale consentono ai giovani di progettare una guida turistica del Duomo, per scoprirne gli aspetti matematici, indirizzata agli studenti. In modo completo, il lavoro delinea l’evoluzione storica del Duomo, monumento simbolo di Milano; sviluppa in maniera chiara una ricerca nell’ambito delle trasformazioni lineari; collega la teoria alla pratica attraverso la costruzione “matematica e informatica” di un rosone. “ Water’s diatom Csi. Un nuovo approccio metodologico per il calcolo, lo studio e l’indagine della qualità delle acque superficiali” Mattia Zamaro (1986), Itis "Malignani", Udine. L’obiettivo è dimostrare che le analisi tradizionali per la qualità delle acque presentano notevoli limiti derivanti dall’approccio strettamente analitico che le contraddistingue. Con riferimento alla recente legislazione europea (Water Frame Directive, Ce 2000/60), riguardante l’utilizzo degli indici biologici, lo studente propone pertanto un metodo alternativo, basato su una classe di alghe: le diatomee. La ricerca assume quindi la fisionomia di un manuale rivolto agli utenti non addetti ai lavori, riportando delle linee guida molto semplici per monitorare la qualità dei corsi d’acqua da monte a valle con mezzi di indagine rivolti allo studio dell’ecosistema fluviale e della struttura della comunità, mediante l’utilizzo dell’indice Epi-d. Queste indagini sono rivolte al fiume come successione di ecosistemi, al suo valore ambientale ed alla salvaguardia della vita acquatica per la protezione della qualità delle acque stesse. Per l’esame ecosistemico dei corsi d’acqua Mattia impiega anche fattori geomorfologici e idrologici, senza dimenticare di considerare pure l’uso antropico delle loro acque e del territorio circostante. Il corso d’acqua sottoposto al monitoraggio è il fiume Natisone, che nasce in prossimità del confine con la Slovenia, alla confluenza del Rio Bianco e del Rio Nero, nelle Prealpi Giulie. “ Tsunami” Roberta Russotti (1990), Liceo Scientifico Tecnologico “Ettore Majorana”, Cesano Maderno (Mi). La ricerca approfondisce un fenomeno naturale dagli effetti devastanti sulle coste su cui si abbatte: lo tsunami. Dopo una dissertazione sui terremoti, sulla loro rilevazione e sulla misurazione delle loro intensità, la ricercatrice dedica particolare attenzione alle onde anomale, esaminandone le cause che le scatenano e la loro pericolosità. Studia, dal punto di vista matematico, sia la loro velocità di propagazione in funzione della profondità marina, sia il legame sussistente tra l’energia liberata da un sisma e la magnitudo di quest’ultimo. Grazie ad un grafico statistico per la comparazione degli tsunami accaduti negli ultimi dodici anni, Roberta constata che la perdita di vite umane diminuisce in funzione dell’aumento della prevenzione. Infatti, a parità di altezza di un’onda anomala, il numero delle vittime nei paesi “poco attenti” alla prevenzione diventa circa cento volte maggiore che in quelli che stanziano fondi per la costruzione di tutele strutturali. Suggerisce delle barriere di protezione da installare su tratti costieri ad alta densità abitativa, sufficientemente alte e robuste da resistere alla furia del mare impazzito e poste ad una certa distanza dalla batigia. Ritenendo che prevenzione sia anche fenomeno di informazione, la ricerca diventa un opuscolo divulgativo, da tradurre anche in lingua inglese, affinchè le popolazioni costiere possano conoscere il fenomeno tsunami e individuarne, quando possibile, i segnali premonitori per difendersi dalle sue devastazioni. “Studio di massima di soluzioni impiantistiche ad energia rinnovabile volte ad alimentare una utenza tipo con caratteristiche di centro congressi – centro ristorazione: analisi impiantistica di massima e critica alle soluzioni adottate” Fabio Coletta (1985), Ist. Prof. Di Stato Servizi Alberghieri, S. Pellegrino Terme (Bg). E’ uno studio circa la possibilità di sostenere energeticamente una utenza tipo, costituita da una ipotesi di centro congressi – ristorante dalle rilevanti dimensioni, con impianti alimentati da energia ottenuta con fonte rinnovabile. Lo studente considera due vie convenzionali: idroelettrica e geotermica, le cui tecnologie sono ormai consolidate e la tipologia di impianto è abbastanza standardizzata. Fa inoltre una breve trattazione relativa alla soluzione “solare termica”, sulla quale il focus viene posto sulle ingenti dimensioni e sui costi eccessivamente alti (in relazione alla potenza efficace ottenuta) e sugli impianti eolici in genere, dove viene rimarcata l’assoluta alleatorietà della risorsa, in relazione ad un’attività dove la capacità nell’agevolare la committenza e la disponibilità sono fattori essenziali e imprescindibili. Si tratta di uno studio che mira a fare il punto sulla situazione energetica rinnovabile in relazione alle esigenze di una collettività in evoluzione dal punto di vista dei consumi: se ne ottiene un osservatorio sulle potenzialità della tecnologia, attento alle esigenze dell’ambiente e, di riflesso, della collettività. Così Fabio tocca con mano le difficoltà connesse ad uno sviluppo sostenibile dal punto di vista dell’organizzazione logistica (spazi necessari all’installazione di impianti rinnovabili) e della produttività energetica (in relazione alle dimensioni in gioco). “Telefono laser. Sistema ottico coerente a diodo laser per la trasmissione e ricezione in modulazione di frequenza” Andrea Grassi (1989), Vito Smiles (1988), Ist. Tecnico Nautico “Carnaro” (Br). Il telefono laser è un dispositivo di comunicazione che consente la trasmissione e ricezione di segnali nel pieno rispetto dell’ambiente, poichè a differenza degli analoghi apparati radio, non produce alcun inquinamento elettromagnetico del diodo laser. E’ questa la convinzione di Andrea e Vito dopo l’elaborazione di questo progetto relativo ad una tecnologia con componenti a funzionamento ottico ed elettrico, ritenuta di grande interesse per lo sviluppo delle telecomunicazioni a larga banda. I due ragazzi credono che le ricerche svolte in questo campo in ambito mondiale siano ancora in una fase preliminare. Le attività dei laboratori di ricerca sui sistemi di comunicazione ottica coerente hanno lo scopo di esplorare i limiti di tali sistemi e di risolvere i problemi relativi, sia alla realizzazione di sorgenti ottiche e di ricevitori semplici e affidabili, sia alla scelta della tecnica di modulazione. Gli studenti realizzano e utilizzano una coppia di trasmettitori e ricevitori ad alta fedeltà a diodo laser in modulazione di frequenza, aventi particolare interesse in queste applicazioni. “Analisi dinamica dei dissuasori stradali” Michele Bolzoni (1986), Marco Riccio (1986), Liceo Scientifico Statale “Gaspare Aselli”, Cremona Marco e Michele studiano l’interazione tra un veicolo e un dissuasore stradale, ossia quel meccanismo installato sulle carreggiate in prossimità di localizzazioni (scuole, ospedali ...) che richiedono particolare attenzione da parte dei guidatori. I morti sulle strade sono troppi. Da qui la funzione socialmente utile del progetto che parte dalla sperimentazione dei profili di dissuasione esistenti; conferma che il disagio cresce proporzionalmente con la velocità. Ma i due ragazzi concordano sull’esigenza di individuare congegni che aumentino ulteriormente il disagio. “Il cercatelecomando” Valerio Lasca (1986), Liceo Classico “Vittorio Emanuele”, Jesi (An); Sofia Strubbia (1987), Itis “Marconi”, Jesi (An). Per quanti si sono stancati di cercare sempre il telecomando forse è arrivata la soluzione. Partendo da questo problema così quotidiano e apparentemente scontato, Sofia e Valerio si sono messi al lavoro per risolverlo. Organizzano un brain-storming in classe per vedere quali potevano essere le possibili risposte. L’idea principale è quella di realizzare un circuito che risponda al battito di mani o al fischio, da applicare al telecomando; ma dopo aver contattato persone con maggiori conoscenze sull’argomento, constatano che è di difficile attuazione, dati i costi di costruzione, le dimensioni e l’assorbimento energetico necessario. Discusso nuovamente il problema e analizzando dei sistemi di ricerca simili presenti nella vita quotidiana (come il rilevatore luminoso di chiamate dei cellulari o portachiavi che rispondano al fischio), compreso il funzionamento dei μchip interni, intuiscono che la soluzione migliore è quella di generare un segnale radio emesso da una postazione fissa vicino alla televisione. Questo segnale radio viene captato da un circuito da installare sul telecomando, il quale emette un messaggio acustico una volta verificata la presenza del segnale. “Terapia genica” Damiano Bonetti (1986), Jonathan Moreschi (1986), Paolo Spiranti (1986), Istituto “F. Meneghini”, Edolo (Bs). La dimostrazione che è possibile inserire materiale genetico esogeno in cellule di mammifero per ottenere la produzione di proteine ha generato grandi aspettative verso la terapia genica; ma molte si sono rivelate illusorie. Il rischio più grave di questa eccessiva fiducia sta nel fatto che in nome dell’innovazione vengono abbandonate terapie tradizionali la cui efficacia è limitata ma comunque dimostrata. Si conoscono circa 5000 anomalie riconducibili a disfunzioni geniche, molte delle quali sono causate dalla disfunzione di un singolo gene e per le quali non esiste un trattamento realmente efficace. Vi sono però delle eccezioni. Nel caso dei tumori del sangue, per esempio, si è scoperto che occorre agire sulla cellula staminale ematopoietica in quanto è la madre di tutte le altre e solo successivamente si differenzia in globulo rosso, linfocita e così via. Nel 1999 un gruppo di ricerca italiana è riuscito a definire questa cellula primitiva a livello molecolare nei tessuti adulti. Gli emoangioblasti, così vengono denominati, sono in grado di differenziarsi per formare sia le cellule ematiche sia quelle epiteliali di vene e arterie. In via teorica sarebbe quindi possibile la produzione in vitro di grandi quantità di queste cellule staminali da trapiantare per “rimettere a nuovo” vasi sanguigni danneggiati. Non solo, una scoperta di questo tipo potrebbe rappresentare una soluzione per il lungo dibattito etico che avvolge la ricerca sulle staminali embrionali. L’identificazione di staminali pluripotenti nei tessuti adulti alimenta le speranze di trovare in futuro delle cellule staminali totipotenti, proprio come quelle embrionali. “ L’agenda 21 e lo sviluppo sostenibile: Brescia e il sistema rifiuti. Studio di caso ”I personal computer obsoleti: aspetti tecnologici e normativi, indagine merceologica e chimica, recupero e smaltimento” Alessandra Calabria (1987), Chantal Cerlini (1987), Veronica Poli (1987), Ipc “Camillo Golgi,” Brescia. Partendo dalla dichiarazione di principio sullo sviluppo sostenibile (consentire alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la capacità delle future generazioni) le tre studentesse si pongono la questione di come contribuire personalmente a perseguire tale obiettivo. Così incontrano l’Agenda 21 Comunale e l’attività della Asm (Azienda servizi municipalizzati), con particolare riferimento alla gestione dei componenti elettrici ed elettronici obsoleti e agli aspetti legati al loro smaltimento. Il progetto è innanzitutto l’occasione per conoscere il progetto di Agenda 21 e lo sviluppo sostenibile; le iniziative della città di Brescia: città sostenibile – la meta è la metà – Zero Rup; la normativa sui rifiuti; lo smaltimento dei componenti elettronici obsoleti. I componenti hi-tech, ad alto contenuto tecnologico, rappresentano la nuova frontiera dei rifiuti. Milioni di pezzi ogni anno escono fuori mercato. Che fine fanno? Sono un pericolo per l’ambiente o possono essere una risorsa economica e opportunità occupazionale? Esiste la tecnologia e la legislazione appropriata a dare risposte concrete a tali problematiche? Grazie a ricerche bibliografiche, utilizzo di Internet, incontri con esperti dell’Asm e delle realtà produttive bresciane, le ricercatrici arrivano alla composizione merceologica dei computer: le plastiche, i metalli, i componenti elettronici; viene fatta la spettrofotometria molecolare ed atomica; vengono scelte le tecniche di analisi. Il tutto per arrivare a trarre conclusioni, informazioni e consigli.... Quasi a ruota libera. |
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ASTRONOMI BRITANNICI OSSERVERANNO L'UNIVERSO COMERA 12,8 MILIARDI DI ANNI FA |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - Un gruppo di astronomi britannici e australiani utilizzerà un nuovo strumento per osservare l'universo di 12,8 miliardi di anni fa, all'epoca della comparsa delle prime stelle dopo il Big Bang. Il progetto è stato annunciato in occasione di un incontro di astronomi organizzato presso l'Università di Birmingham, nel Regno Unito, in cui sono state rese note numerose scoperte recenti e iniziative future. Il gruppo anglo-australiano ha impiegato cinque anni a sviluppare il "Dark Age Redshift Lyman Explorer" (Dazle). Se il progetto andrà a buon fine, il gruppo avrà la possibilità di esplorare le galassie più lontane dell'universo. Le stelle apparse 12,8 miliardi di anni fa sono state le prime a emergere dall'oscurità in cui era avvolto l'universo dopo il Big Bang. "Dazle è uno strumento speciale e altamente sensibile per il rilevamento di immagini, in grado di intercettare i raggi infrarossi", ha dichiarato Richard Mcmahon dell'Università di Cambridge. "È stato progettato per esplorare galassie che non emettono radiazioni a lunghezza d'onda ottica, bensì emettono luce a lunghezze d'onda infrarosse che sono invisibili all'occhio umano". Lo strumento verrà sperimentato per la prima volta tra qualche mese nel Very Large Telescope di otto metri dello European Southern Observatory in Cile. I precedenti tentativi di andare così indietro nel tempo non hanno avuto esito positivo; questa potrebbe pertanto essere un'osservazione innovatrice", ha affermato Richard Mcmahon. "Ai primordi della storia dell'universo il gas presente nell'universo ha subito un cambiamento enorme", ha spiegato. Subito dopo il Big Bang, è iniziato il processo di espansione dell'universo che si è raffreddato fino a raggiungere una temperatura di -270 gradi Celsius. A un certo punto la Terra ha ricominciato a riscaldarsi, ma vi sono opinioni divergenti su quando ciò abbia avuto luogo. Dazle dovrebbe riuscire a fornirci dati definitivi al riguardo. Durante l'incontro è stata inoltre annunciata l'intercettazione della luce emessa dalle prime stelle che si sono formate in alcune delle galassie più distanti mai osservate. Gli astronomi britannici e statunitensi hanno utilizzato i telescopi spaziali Spitzer e Hubble per raccogliere nuove prove a sostegno dell'ipotesi secondo cui la formazione delle prime galassie potrebbe essere iniziata molto prima di quanto non si sia ritenuto finora. Gli scienziati coinvolti nel progetto ritengono che la "dark age", l'età oscura, si sia conclusa da 200 a 500 milioni di anni dopo il Big Bang. Gli scienziati britannici hanno inoltre osservato lo sviluppo di enormi buchi neri in galassie recenti e distanti, un fenomeno che fornisce nuove informazioni sulla costruzione delle maggiori galassie odierne e sui loro buchi neri centrali. Il gruppo ha studiato le galassie individuate originariamente dal telescopio submillimetrico James Clerk Maxwell, e poi si è avvalso dell'osservatorio a raggi X Chandra della Nasa per scoprire forti incandescenze di raggi prodotte dai gas bollenti che turbinavano attorno ai buchi neri in formazione. Si è scoperto che i buchi neri crescevano contemporaneamente alle rispettive galassie. Si è notato che tali buchi neri erano circondati da una coltre densa di gas e di polvere, che probabilmente rappresenta il materiale destinato ad essere assorbito dai buchi neri in via di formazione. La crescita delle galassie e dei loro buchi neri è verosimilmente la conseguenza di fusioni immense caratterizzate dalla collisione di due galassie di dimensioni analoghe, spiegano gli astronomi. Una simulazione al computer effettuata da Tiziana Di Matteo della Carnegie Mellon University negli Stati Uniti ha dimostrato che tali fusioni trasportano il materiale verso le regioni centrali delle galassie, producendo stelle e generando il materiale che alimenterà il buco nero consentendogli di espandersi. Http://www.sr.bham.ac.uk/nam2005/index.html |
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ANNULLATA PER NEBBIA NEL MACERATESE LA SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO MOTOCROSS JUNIOR-SENIOR |
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Cingoli (Mc) 11 aprile 2005 - Le piogge e la nebbia di queste ultime ore hanno messo in crisi l'organizzazione della seconda prova del Campionato Italiano di Motocross costringendo il Motoclub Armando Fagioli di Cingoli capitanato dal professor Luigi Ciattaglia a rinunciare alla disputa della gara che si sarebbe dovuta svolgere quest'oggi sui 1.800 metri del crossodromo maceratese "Bartolomeo Tittoni". Le condizioni più che proibitive hanno imposto con grande amarezza la direzione gara dell'evento marchigiano a dichiarare annullata la seconda prova del tricolore, tentando fino all'ultimo l'effettuazione dell'atteso confronto nazionale, senza però riuscire nell'intento costringendo il direttore di gara Costantino Gagliardini di concerto con il Race Director della F.m.i. Furio Roux, alle ore 14,00, di prendere la decisione di sospendere in modo definitivo la manifestazione che sino alla fine si è cercato di far disputare. E' un vero peccato ed una vera beffa per uno dei Motoclub che in Italia rappresenta al meglio il motocross di alto livello, dovendo sopportare quanto già accaduto due anni fa quando per le medesime ragioni non fu disputata un'altra importante prova internazionale. Per la cronaca nelle prove cronometrate di ieri, anche se disputate sotto a minacciose nuvole che si aggiravano intorno al tracciato, il programma ha avuto regolare svolgimento, i più veloci erano stati il laziale Felice Compagnone (Ktm) e il torinese Enrico Oddenino (Suzuki) davanti al toscano Fabrizio Dini (Ktm) nella classe Open, mentre il perugino Manuel Monni (Ktm), il veronese Cristian Stevanini (Honda) e Matteo Aperio (Honda) sono stati nell'ordine i migliori nella più piccola classe 125. L'appuntamento con il Campionato Italiano Motocross è fissato ora per il 28 e 29 maggio sul crossodromo Valmanera di Asti. Classifiche Provvisorie Campionato Italiano Motocross Senior-junior 2005: Senior Classe 125: 1. Manuel Monni (Ktm); 2. David Philippaerts (Ktm); 3. Matteo Bonini (Honda); 4. Alessandro Cinelli (Honda); 5. Angelo Pellegrini (Suzuki). Junior Expert Classe 125: 1. Deny Philippaerts (Ktm); 2. Alessio Polidori (Ktm); 3. Fabio Torsiello (Yamaha); 4. Giacomo Gallione (Ktm); 5. Michele De Bortoli (Honda). Senior Classe Open: 1. Felice Compagnone (Ktm); 2. Enrico Oddenino (Suzuki); 3. Fabrizio Dini (Ktm); 4. Manuel Beconcini (Yamaha); 5. Nikolay Kumanov (Honda). Junior Expert Classe Open: 1. Alessandro Munari (Honda); 2. Alessandro Pagliacci (Yamaha); 3. Morris Ghidinelli (Honda); 4. Luca Lauro (Honda); 5. Gian Mario Asole (Kawasaki). |
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