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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Aprile 2005
Web e diritto per le nuove tecnologie
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: REGOLE PER LA DIGITALIZZAZIONE  
 

Sulla Gazzetta ufficiale n. 73 del 30 marzo 2005 è stato pubblicato il primo del tre decreti legislativi che riscrivono la cornice normativa in materia di e-Goverment e diritto amministrativo elettronico: il Decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 42, che istituisce il sistema pubblico di connettività (SPC) e della rete internazionale della pubblica amministrazione, ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 229/03, propedeutico per la realizzazione dell’interconnessione tra tutte le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali fra loro e nei rapporti con l'utenza (cittadini e imprese), uno dei tasselli fondamentali per realizzare compiutamente l'innovazione della P.A. e lo sviluppo di architetture dello Stato sempre più marcatamente federaliste. Il Sistema Pubblico di Connettività, che nasce come naturale evoluzione della RUPA (che ne verrà completamente assorbita entro il 2007), come precisato nell’art. 2, 2° comma, rappresenta “l'insieme di strutture organizzative, infrastrutture tecnologiche e regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l'integrazione e la circolarità del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l'interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza e la riservatezza delle informazioni." Il progetto dell'SPC mira, in particolare, a salvaguardare uno sviluppo organizzativo di tipo federato e non gerarchico, la tutela dell'economicità nell'utilizzo dei servizi di connettività (trasporto dati e interoperabilità di base), servizi di interoperabilità “evoluta” ovvero atti a garantire la circolazione e l'integrazione di dati e informazioni, e servizi di cooperazione applicativa (standard di interfaccia che consentano comunicazioni efficienti e trasparenza verso l'esterno), lo sviluppo del mercato e della concorrenza nel settore delle ICT consentendo a ciascuna PA di scegliere autonomamente il proprio provider nell'ambito di un insieme di soggetti che operano in regime di concorrenza. Secondo quanto previsto dall’art. 11 i fornitori di servizi devono essere soggetti qualificati individuati in appositi “elenchi” a livello nazionale e regionale, in grado di garantire servizi interoperabili e con un grado di qualità e sicurezza conforme all'elevato livello di servizio che si intende raggiungere nell'ambito delle iniziative di e-Government. Il funzionamento dell'SPC sarà disciplinato da specifiche regole tecniche e di sicurezza adottate con uno o più decreti del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie d'intesa con la Conferenza Unificata Stato Regioni e Autonomie Locali. Per sostenere la realizzazione, in tutti i territori regionali, di servizi infrastrutturali adeguati, è stato pubblicato un Avviso per la selezione dei progetti per “Lo sviluppo dei servizi infrastrutturali locali e SPC”, nel cui ambito sono stati individuati 56 progetti presentati dalle Regioni e dagli enti locali per un totale di 100 milioni di Euro di investimenti, di cui 35 cofinanziati dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie.

 
   
   
CODICE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIGITALE: ENTRATA IN VIGORE  
 

A richiesta di un lettore precisiamo che il Codice della Pubblica Amministrazione Digitale entrerà in vigore solo il 1° gennaio 2006. Digitando l’indirizzo internet http://www.padigitale.it/home/home.html è possibile trovare il testo del provvedimento e schede di presentazione ed illustrazione dei contenuti.

 
   
   
POLITICA: UNA RACCOLTA DI STRUMENTI PER FARLA ON LINE  
 

Marco Montemagno, esperto Web di Sky TG24 Pianeta Internet, specializzato in Web e Politica, autore del libro "WebElections" e del blog sulle elezioni USA, ha curato e redatto Political Web Tools, la prima raccolta di strumenti, tecnologie e link utili per fare politica in internet. La guida, gratuita, è rilasciata sotto la più estesa licenza Creative Commons, per permettere a chiunque di leggerla, ridistribuirla, modificarla e contribuire. La guida è aperta a chiunque voglia contribuire.

 
   
   
POLITICA: UNA RACCOLTA DI STRUMENTI PER FARLA ON LINE  
 

Marco Montemagno, esperto Web di Sky TG24 Pianeta Internet, specializzato in Web e Politica, autore del libro "WebElections" e del blog sulle elezioni USA, ha curato e redatto Political Web Tools, la prima raccolta di strumenti, tecnologie e link utili per fare politica in internet. La guida, gratuita, è rilasciata sotto la più estesa licenza Creative Commons, per permettere a chiunque di leggerla, ridistribuirla, modificarla e contribuire. La guida è aperta a chiunque voglia contribuire.

 
   
   
CERTIFICAZIONE INFORMATICA: IL SOLO ENTE ABILITATO È L’ISCOM  
 

Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ed il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, hanno approvato le linee guida dell'Organismo di Certificazione per la sicurezza informatica (OCSI) per l'applicazione dello schema nazionale per la valutazione e certificazione di sicurezza nel settore della tecnologia dell'informazione. Le Linee guida provvisorie erano state approvate con Decreto interministeriale del Ministro delle Comunicazioni e del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie il 17 febbraio 2005. La loro ratifica rende l'OCSI l'unico organismo di certificazione operante secondo i common criteria, standard di sicurezza informatica, per apparati e sistemi commerciali. Secondo Luisa Franchina, Direttore Generale dell'Istituto Superiore delle Comunicazioni e della Tecnologia dell'Informazione, "la sicurezza è uno dei quattro cardini della qualità del servizio di reti e apparati di comunicazione: è il pilastro su cui si basa la fiducia del cittadino nell'affidare la propria identità sociale, amministrativa, talvolta finanziaria alla rete. La rete deve essere sicura e perchè questo sia possibile ogni suo elemento (apparato, sistema, connessione.) deve essere sicuro: oggi è possibile certificare la sicurezza dei singoli apparati e dei sistemi ICT e quindi della catena di gestione dei dati da essi costituita".

 
   
   
SITI INTERNET: ANCORA POCHI QUELLI ACCESSIBILI AI DISABILI  
 
Da un convegno svoltosi a Roma, presso la Camera dei Deputati, ed organizzato dalla cooperativa Tibergol è emerso che sono ancora pochissimi i siti in grado di rispettare i criteri di accessibilità e di usabilità previsti dalla Legge 9 gennaio 2004, n. 4  la cosiddetta legge Stanca. Lo scopo della legge, in applicazione del principio costituzionale di eguaglianza, è quello di abbattere le "barriere virtuali" che limitano l'accesso dei disabili alla Società della Informazione e li escludono dal mondo del lavoro, dalla partecipazione democratica e da una migliore qualità della vita. La Legge Stanca si pone, quindi, come strumento incentivante nei confronti dei privati, mentre nei confronti della pubblica amministrazione reca degli obblighi, anche sorretti da efficaci sanzioni. I nuovi contratti stipulati dalla pubblica amministrazione per la realizzazione di siti internet sono colpiti da nullità se non rispettano i requisiti di accessibilità. L'inosservanza delle disposizioni della legge da parte del pubblico amministratore comporta responsabilità dirigenziale e responsabilità disciplinare. Di seguito elenchiamo alcuni degli strumenti utili per dare all’applicazione alla norma:, reperibili sul sito del Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie: lo studio “Requisiti tecnici per la conformità dell'hardware dei personal computer e delle applicazioni software” (elaborato dai gruppi di lavoro della Segreteria tecnico-scientifica della Commissione interministeriale per l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate - febbraio 2005), lo studio sulle “Linee Guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità e le metodologie tecniche per la verifica dell'accessibilità” (elaborato dai gruppi di lavoro della Segreteria tecnico-scientifica della Commissione interministeriale per l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate - dicembre 2004), il volume “La Legge Stanca sull'accessibilità: un esempio italiano” (curato della Commissione interministeriale per l'impiego delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per le categorie deboli o svantaggiate per meglio chiarire la natura e il fine della suddetta legge - marzo 2004).  
   
   
SIA ITALIA: CERTIFICAZIONE DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE  
 

Sia Italia, in considerazione dei propri obiettivi e alla luce della propria mission, convinta che la più grande risorsa dell'azienda è l'essere umano, ha deciso di adottare ed applicare a se stessa un sistema di gestione di responsabilità sociale coerente con la norma SA 8000, con la volontà di diffonderlo e verificarne la comprensione da parte di tutto il personale interno. La norma internazionale SA 8000 (Social Accountability 8000) o Sistema di Responsabilità sociale costituisce lo standard più diffuso e riconosciuto a livello internazionale con cui si garantisce che l’azienda è socialmente responsabile e si impegna in particolare al rispetto delle regole dell’etica del lavoro e delle condizioni lavorative. In sostanza, adottare la certificazione della responsabilità sociale per Sia Italia significa considerare il proprio personale come una risorsa strategica (garantendo il rispetto dei loro diritti e promuovendone lo sviluppo professionale e personale), considerare i propri fornitori come partner (non solo per la realizzazione delle attività di acquisto, controllo e logistica, ma anche nel contesto della responsabilità sociale), considerare i propri clienti come elemento fondamentale del successo di Sia Italia (lavorando per la loro soddisfazione anche riguardo alle regole della responsabilità sociale e consolidando nel tempo una partnership proficua e di soddisfazione per entrambi le parti), tramite la garanzia di un prodotto vincente e la cura di un servizio basato sulla confidenzialità ed esclusività del rapporto umano, costruire una relazione duratura di fiducia basata su un buon rapporto qualità/prezzo del prodotto ed un forte impatto di immagine, tutelare i diritti dei consumatori (operando per determinare condizioni di mercato eque e rispettose dei diritti umani attraverso la collaborazione, anche a livello internazionale, con fornitori rispettosi dei principi etici).

 
   
   
PREMIO DI ARCHITETTURA “CITTÀ DI ODERZO”  
 
Il Comune di Oderzo la Provincia di Treviso e l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Treviso, in collaborazione con il Consiglio nazionale degli Architetti, hanno bandito il Premio Internazionale di Architettura “Città di Oderzo”, 9a edizione. Istituito dal Comune di Oderzo nel 1997, con l’intento di promuovere una riflessione critica sul ruolo dell’architettura nella qualificazione dell’ambiente, il Premio si assegna ogni anno ad architetture realizzate nelle regioni del Triveneto (aree tematiche della riqualificazione urbana, paesaggistica, ambientale, degli edifici pubblici, residenziali, industriali e commerciali, dei parchi e giardini e dell’architettura d’interni). La partecipazione è aperta a tutti gli architetti, ingegneri, paesaggisti, iscritti agli Ordini Professionali, agli Enti Pubblici (Comuni, Province, Regioni) che presentino opere realizzate nel territorio delle regioni del Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. I concorrenti potranno partecipare a titolo individuale o in gruppo. Ciascun candidato e/o gruppo può concorrere con più progetti. Il limite di consegna degli elaborati è il 15 giugno 2005. L’esito dei lavori della Giuria sarà reso pubblico entro il 30 settembre 2005. Le opere vincitrici e segnalate saranno esposte in una mostra organizzata, ad Oderzo, nei mesi di Novembre, Dicembre 2005 e Gennaio 2006. Nel catalogo che accompagnerà l’edizione del Premio saranno pubblicate le opere e i relativi progetti vincitori e segnalati; si documenteranno i Premi Speciali e compariranno immagini di tutti i progetti candidati, nonchè le motivazioni e le riflessioni dei membri del Comitato Scientifico. La cerimonia di premiazione si terrà nel mese di Novembre alla presenza delle Autorità, dei membri del Comitato Scientifico, e dei vincitori che riceveranno una targa di merito. Al vincitore del Primo Premio verrà affidato l’incarico della progettazione e del coordinamento dell’allestimento della Mostra. L’incarico sarà remunerato per l’edizione 2005 con la cifra forfettaria di euro 7500,00. Il bando di partecipazione completo è pubblicato sul sito del Comune di Oderzo.  
   
   
WORKSHOP DELLE RESIDENZE STORICHE  
 
Mercoledì 6 Aprile 2005, a Milano, presso il Grand Visconti Palace si è svolto il workshop delle residenze storiche con 50 espositori e 200 buyer italiani. L’evento, giunto alla quinta edizione, è stato organizzato da Convegni: mezza giornata interamente dedicata agli appuntamenti individuali fra buyer italiani (aziende e agenzie) attentamente selezionati e ville, castelli e dimore storiche per eventi. Due le novità di quest'anno per il workshop di Milano. Accanto alle dimore storiche sono stati presentati alcuni spazi particolari, ambienti di design, recuperi architettonici etc., che si prestano a ospitare eventi, mostre, presentazioni di prodotti, cocktail e sfilate, oggi molto richiesti dalle aziende. L’appuntamento milanese è stato arricchito da un corso di formazione per proprietari e gestori incentrato sulla commercializzazione delle residenze storiche, fissato per il 7 aprile, il giorno successivo al workshop.  
   
   
USURA: TASSI DI INTERESSE IN VIGORE DAL 1 APRILE AL 30 GIUGNO 2005  
 
Digitando l’indirizzo internet corrispondente al sito dell' Ufficio Italiano dei Cambi è possibile consultare i tassi effettivi globali medi in vigore nel secondo trimestre 2005 ai fini dell’applicazione della Legge n. 108/96, vale a dire della legge sull'usura. L’art. 2 di tale provvedimento stabilisce che il Ministro dell'Economia e delle Finanze, sentita la Banca d'Italia e l'Ufficio Italiano dei Cambi, rileva trimestralmente i tassi di interesse effettivi globali medi per categorie omogenee di operazioni. I valori medi derivanti da tale rilevazione sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Sempre l'art. 2 della Legge n. 108/96 prevede, espressamente, che il limite oltre il quale i tassi sono sempre usurari "è stabilito nel tasso medio risultante dall'ultima rilevazione pubblicata nella gazzetta ufficiale relativamente alla categoria di operazioni in cui il credito è compreso, aumentato della metà".  
   
   
SICUREZZA DEI MOTOCICLISTI: REQUISITI DI SICUREZZA DEGLI INDUMENTI DI PROTEZIONE PER I “CENTAURI”  
 
Alla vigilia della ripresa del campionato mondiale di motociclismo con il Gp di Spagna di domenica, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (Uni) ha comunicato che con la recentissima pubblicazione di una nuova norma sui paraschiena, si è aggiunto un ulteriore tassello al quadro normativo relativo agli indumenti di protezione per motociclisti. Dopo la pubblicazione delle norme riferite a giacche, pantaloni e tute intere (della serie Uni En 13595), guanti (Uni En 13594) e calzature (Uni En 13634), con il titolo Indumenti di protezione contro l'impatto meccanico per motociclisti arriva ora quella dedicata ai paraschiena (Uni En 1621-2). La nuova norma definisce le caratteristiche che i paraschiena per motociclisti devono possedere (in particolare, le dimensioni minime delle protezioni), nonché i requisiti di prestazione ed i dettagli dei metodi di prova cui vengono sottoposti per poter essere davvero sicuri. Uni precisa che i paraschiena “a norma”, che sono il frutto di un compromesso pratico tra capacità di protezione, comodità ed ergonomia, forniscono una difesa contro le contusioni e distorsioni causate da colpi diretti che coinvolgono la parte centrale della schiena, dalla vita sino al collo, e le scapole. Circa il 13% dei motociclisti feriti in incidenti stradali subisce, infatti, lesioni in queste parti del corpo, sebbene meno dello 0,2% riporti dei danni neurologici. La norma fornisce come elemento fondamentale di sicurezza le dimensioni minime della zona di protezione. Considerando il dorso dell’utilizzatore (dal giro vita alle spalle), le protezioni del paraschiena devono avere una lunghezza del 72% (del 44% nella fascia a protezione delle spalle). Sempre in rapporto alla lunghezza del dorso del motociclista, l’ampiezza della zona centrale a protezione della spina dorsale deve essere del 29%. Dimensioni e posizione delle protezioni devono essere incluse nelle informazioni fornite dal fabbricante. A garanzia della capacità di protezione del prodotto, i paraschiena per motociclisti devono essere sottoposti a prove d’impatto, eseguite in modo da simulare i pericoli derivanti dall’urto con bordi taglienti, come per esempio i cordoli di marciapiede. Al momento dell’acquisto, occorre verificare che l’imballaggio e il prodotto riportino, ben visibile, l’apposito pittogramma con cui viene indicato il livello di resistenza e la tipologia di protezione (paraschiena normali o protettori lombari). Il paraschiena deve essere accompagnato da una serie d’istruzioni e avvertenze, tra cui: come indossarlo (regolare correttamente l’indumento per un suo efficace utilizzo) e quando sostituirlo. Fondamentale anche l’avvertenza in merito a particolari condizioni ambientali, per esempio la temperatura, la cui variazione potrebbe ridurre significativamente le prestazioni del paraschiena. Il prodotto deve anche essere accompagnato da una dichiarazione del fabbricante sulla non nocività dei materiali utilizzati. La norma risponde ai requisiti essenziali della direttiva 89/686/Cee sui dispositivi di protezione individuale.