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Notiziario Marketpress di
Giovedì 28 Aprile 2005 |
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PRESIDENT BARROSO PROPOSES A NEW FRAMEWORK TO “LOCK-IN” A CULTURE OF FUNDAMENTAL RIGHTS IN EU LEGISLATION |
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Brussels, 28 April 2005 - The European Commission has adopted a new mechanism to ensure that all Commission legislative proposals are systematically and rigorously checked for compatibility with the Charter of Fundamental Rights. The new mechanism is based on a process of systematic screening of legislation from the earliest preparatory work through to inter-service consultation. The other key instruments consist of: impact assessments on the effect of legislation on individual rights; and an examination of the legal reasoning for legislation - with an assessment of its effects on fundamental human rights. The new Commissioners Group on Fundamental Rights, Anti-discrimination and Equal Opportunities will ensure that the results of these examinations are taken into account throughout the legislative process. President Barroso said, “When I presented my Commission to the European Parliament last autumn, I said that the respect and enforcement of fundamental rights, the fight against discrimination and promotion of equal opportunities were essential priorities. This initiative is a flagship example of the principled approach that this Commission has embraced when it comes to taking fundamental rights seriously. Today we are sending a clear signal that we are determined to match intentions with deeds. This new system of oversight is balanced and proportional. Most importantly, it reflects our determination to lock-in a culture of fundamental rights in the Eu legislation.” This initiative responds to concerns that, as the Union’s impact on citizens’ daily lives increased, it did not always take fully into account classic civil rights like those guaranteeing freedom of expression and information and those protecting citizens against intrusive powers of the state. The Charter of Fundamental Rights responds to those concerns - and with this new mechanism, every legislative proposal will be screened for compatibility with the Charter. This is the first initiative of the new Commissioners Group on Fundamental Rights, Anti-discrimination and Equal Opportunities which was established under the Barroso Commission. Other issues under preparation by the new Commissioner’s group include: proposals for a Fundamental Rights Agency and for an Institute for the Equality between Men and Women; the preparation of proposals for an anti-discrimination strategy and a European Year for equal opportunities for all; the preparation of an initiative on the protection of children. |
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IL COMMISSARIO VERHEUGEN CHIEDE UN NUOVO "SPIRITO INNOVATIVO" |
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Bruxelles, 28 aprile 2005 - "Dobbiamo creare un nuovo spirito innovativo in Europa - uno spirito che scelga di cambiare, sappia assumersene il rischio e sia disposto ad addentrarsi in un territorio sconosciuto", ha dichiarato il 22 aprile agli ingegneri Günter Verheugen, Commissario responsabile di Imprese e industria. Il Commissario Verheugen ha evidenziato la necessità di passare dai "frammentati collegamenti in rete, progetti e servizi di sostegno attuali" a una "coerente cooperazione tra le politiche per l'innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo". Il programma quadro per la competitività e l'innovazione (Pci), proposto di recente, incoraggerà i progressi in quest'area e "contribuirà a promuovere un nuovo spirito d'innovazione in Europa", ha affermato il Commissario. Il tema su cui si è incentrata la presentazione del Commissario Verheugen a Orgalime, la federazione europea degli ingegneri, è stata la promozione della competitività. Per promuovere le prestazioni dell'Europa la Commissione europea sta puntando non solo sull'innovazione, ma anche sulla ricerca e l'imprenditorialità. "L'europa vuole e deve basare la propria competitività su prodotti tecnologici ad elevato valore aggiunto e sulle proprie conoscenze e competenze tecniche", ha affermato il Commissario. Günter Verheugen ha descritto i programmi quadro di ricerca della Commissione come un "settore chiave in cui i finanziamenti comunitari possono davvero fare la differenza", e ha sottolineato l'approccio favorevole alle imprese del prossimo programma, il Settimo programma quadro (7Pq). Tuttavia, se l'innovazione e la ricerca non verranno considerate come due parti di un unico processo, l'Europa perderà opportunità, ha affermato il Commissario Verheugen, citando l'esempio dell'Apple Ipod, la cui tecnologia di base è stata sviluppata da un istituto di ricerca europeo, ma commercializzata dalla Apple. "[N]on basta essere abili ricercatori, occorre saper immettere sul mercato i risultati della ricerca e, tramite essi, generare crescita e occupazione. Ecco perché l'innovazione riveste una così grande importanza", ha dichiarato il Commissario Verheugen. Se si adotteranno le debite misure a favore della ricerca e dell'innovazione, e se si introdurranno politiche volte a incoraggiare gli imprenditori e le piccole e medie imprese (Pmi), l'Eu sarà in grado di colmare il divario in termini di produttività che la separa dagli Usa. Solo garantendo crescita e occupazione in questo modo si può sostenere il modello sociale europeo, ha affermato il Commissario. Per ulteriori informazioni sul Pci e sul 7Pq consultare i siti: http://www.Cordis.lu/innovation/en/policy/cip.htm http://www.Cordis.lu/fp7 |
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SECONDO UN ESPERTO DELL'ONU, GLI EUROPEI DEVONO CAMBIARE MENTALITÀ PER RIUSCIRE A TRARRE VANTAGGIO DALL'ECONOMIA BASATA SULLA CONOSCENZA |
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Bruxelles, 28 aprile 2005 - Nei prossimi 15 anni si verificheranno cambiamenti così drastici nell'economia mondiale che l'Europa dovrà reinventarsi se vuole evitare di indebolirsi e di essere divorata dalla cosiddetta "Cindia", ossia il blocco costituito da Cina e India, che la maggioranza considera l'asse più probabile della futura economia mondiale, come sostiene Jerome C. Glenn, coautore della relazione "State of the Future" (Stato del futuro) e direttore del progetto del millennio del Consiglio americano della United Nations University. Secondo Glenn, esperto di ricerca sul futuro, il Qi sta diventando il vantaggio competitivo nell'economia basata sulla conoscenza mondiale. Inoltre, in un mondo che esercita pressioni sempre maggiori sull'ambiente, le conoscenze di cui l'Europa dispone in materia di tecnologie, politiche ed etica ecologiche devono essere immesse sul mercato a livello mondiale. In un'intervista al Notiziario Cordis, Jerome C. Glenn ha anche invitato gli europei più anziani a mirare ai mercati anziché a un lavoro dipendente. Tenuto conto che la popolazione attiva è in continua diminuzione e che la società tende ad invecchiare in misura crescente, l'Europa deve incoraggiare la popolazione anziana a "crearsi un'occupazione attraverso attività basate su Internet, che possono spaziare dall'insegnamento alla guida turistica", ha spiegato. "Esiste un enorme mercato per il ruolo che i cittadini più anziani possono svolgere nell'economia basata sulla conoscenza", ha affermato Glenn. "L'unica cosa è che sarà un ruolo diverso da quello che comunemente immaginiamo. Le persone più anziane possono guadagnarsi da vivere grazie al loro patrimonio unico di conoscenze. A tale scopo, è indispensabile da parte loro un cambiamento di prospettiva. Le persone anziane devono rendersi conto che il posto di lavoro, anziché cercarlo, devono crearselo". Internet sta ridistribuendo i mezzi di produzione, ha proseguito, e l'Europa deve imparare a usare in modo più efficace strumenti gratuiti quali Google, la posta elettronica e i siti web. "Hanno il vantaggio di essere economici, in quanto non è necessario possederli o preoccuparsi della loro gestione, non si deve fare altro che usarli", ha affermato Jerome C. Glenn. Secondo l'autore, le persone più anziane dovrebbero pensare a sé stesse in termini imprenditoriali, sfruttare le possibilità offerte da Internet e diventare avatar (icona o rappresentazione di un utente in una realtà virtuale condivisa), consulenti esperti o guide turistiche virtuali. "Internet è un meccanismo autorganizzante per il cervello globale e il sistema nervoso emergente della tecnologia consapevole attraverso un processo di progettazione e di autorganizzazione", ha affermato Glenn. "Nella futura economia basata sulla conoscenza si tenderà verso la teleistruzione, le telenazioni, il telegoverno, i televolontari, la telemedicina. In sostanza, la telematica entrerà in tutti i settori e quelli che non si adegueranno saranno destinati a soccombere per mano della stessa telematica", ha detto scherzosamente. In un'economia globale tutti i settori convergono, ha dichiarato Jerome C. Glenn al Notiziario Cordis. Nel settore dell'energia, ad esempio, la domanda raddoppierà e forse triplicherà nei prossimi cinquant'anni. I progressi compiuti nel campo della nanotecnologia e della biotecnologia consentiranno di aumentare il grado di efficienza, ma non saranno sufficienti. Jerome C. Glenn suggerisce la creazione di un'organizzazione mondiale per l'energia, potenzialmente guidata dall'Europa, per riunire talenti e risorse finanziarie di imprese, governi e università per attività di ricerca e sviluppo (R&s) ad alto rischio estremamente remunerative per sistemi su vasta scala quali la cattura del carbonio e i satelliti a energia solare. "La scienza e la tecnologia avanzano troppo rapidamente per essere regolamentate, eppure i loro rischi potenziali sono troppo alti per non disciplinarle su scala mondiale", ha aggiunto, indicando un altro settore in cui l'Europa potrebbe anche svolgere un ruolo. L'europa potrebbe essere la promotrice di un nuovo sistema globale, un'organizzazione scientifica e tecnologica internazionale, ha proposto Jerome C. Glenn. Infine, per potersi contrapporre agli Stati Uniti e al blocco Cina-india, l'Europa potrebbe condurre a livello mondiale le discussioni etiche emergenti attraverso i trattati dell'Onu, le Olimpiadi, le Ong e gli organi di informazione, ha concluso Glenn. Tra gli argomenti figurano il modo etico per intervenire nelle questioni di un paese che rischia di mettere in pericolo i propri cittadini o quelli di altre nazioni; il diritto di modificare la nostra linea genetica in modo che le generazioni future non ereditino la possibilità di sviluppare malattie o disabilità di origine genetica e il diritto di modificare geneticamente noi e le future generazioni per creare nuove specie. "Nell'economia basata sulla conoscenza del futuro, l'Europa non deve diventare una Mecca turistica in espansione che vive del suo passato, ma può sfruttare l'occasione per reinventarsi", ha affermato Jerome C. Glenn. Per leggere il testo completo della relazione "State of the Future", consultare: http://www.Acunu.org/millennium/sof2004.html |
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RACCOLTA, ANALISI E VALORIZZAZIONE DEI RISULTATI DEI PROGETTI DI INNOVAZIONE |
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Bruxelles, 28 aprile 2005 - La Dg Imprese della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara relativo alla raccolta, all'analisi e alla valorizzazione dei risultati ottenuti grazie ai progetti di innovazione in corso di svolgimento. Lo scopo della presente azione di sostegno specifico (Ssa) è fare leva sull'impatto delle attività intraprese dalle reti e dai progetti europei risultanti dalle azioni relative alle seguenti aree: "Innovazione imprenditoriale e settori", "Innovazione imprenditoriale e raggruppamenti" e "Collegare in rete gli operatori dell'innovazione per settore" (programma di lavoro "Ricerca e innovazione", punti 1.2.1.2, 1.2.1.3, 1.2.1.4). Il contraente raccoglierà e analizzerà le informazioni inerenti ai progetti e contribuirà a promuovere, convalidare e divulgare i relativi risultati e migliori prassi. Inoltre, verranno identificate attività di innovazione simili a livello europeo, nazionale e regionale e saranno stabilite, principalmente tramite collegamenti virtuali in rete, modalità efficaci di cooperazione con esse. Il presente bando è indirizzato ai prestatori di servizi operanti nei seguenti settori: informatica, marketing e comunicazione commerciale, consulenza gestionale in materia di innovazione. L'attività proposta sarà essenziale per la valorizzazione dei risultati conseguiti dai progetti di innovazione, rendendoli accessibili e utilizzabili per un vasto numero di importanti operatori dell'innovazione (decisori politici, società, incubatori ed enti finanziari). Grazie a tale attività sarà possibile trarre insegnamenti dai progetti di ricerca del programma quadro e promuovere l'innovazione imprenditoriale, oggetto dei contratti, come definito nel programma di lavoro del programma specifico 2 per la ricerca e l'innovazione "Strutturare lo Spazio europeo della ricerca" del Sesto programma quadro (2002-2006). Per informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale per le Imprese e l'industria, Direzione D - Politica dell'innovazione, Unità D1 - Sviluppo della politica dell'innovazione, All'attenzione di Susanne Büsing, rue de la Science 15, 01/103, B-1049 Bruxelles, Fax +32-2-296 0428 E-mail: entr-innovation-policy-development@cec.Eu.int Per ulteriori informazioni relative al bando di gara consultare il seguente indirizzo web: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=it&docid=078131-2005 |
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SONDAGGIO PER LE AZIENDE EUROPEE |
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Milano, 28 aprile 2005 - In Europa non è obbligatorio, per le merci importate da paesi extra-Ue, l'indicazione del paese di origine. “I politici che sono a capo del Parlamento Europeo” dice Ezio Tilli, direttore responsabile di www.E-bio.it ” hanno il dubbio se sia utile o meno istituire l'obbligo di tale indicazione per tutte le merci importate in Europa, perciò hanno istituito un sondaggio via Internet per sapere da imprese e da privati se sia utile istituire questo obbligo. Come imprenditore ritengo che il problema sia che questo sondaggio è sconosciuto ai più.Visto che la mancata indicazione del paese d'origine può comportare alcuni spiacevoli effetti come: comprare carne che si pensa italiana invece è thailandese e ha il morbo della mucca pazza; comprare medicinali con il marchio Ce pensando siano europei invece sono cinesi (Ce sta anche per "China Economy", ci hanno clonato il marchio); comprare frutta e verdura che si pensa coltivata in un agriturismo toscano invece è un prodotto Ogm canadese”. E’ utile che i cittadini e gli imprenditori esprimano la loro opinione in merito , al Parlamento Europeo che, anche sulla base dei risultati di questo sondaggio, deciderà se istituire l'obbligo di indicare la provenienza delle merci sui beni importati in Europa. Il sondaggio scade il 30 aprile , è anonimo e si compila velocemente al sito http://europa.Eu.int/yourvoice/forms/dispatch?form=401&lang=it |
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CREDITO ARTIGIANO: APPROVATA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 31.3.2005 CRESCITA DEL 12,6% |
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Milano, 28 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito Artigiano, riunitosi il 26 aprile sotto la presidenza del prof. Angelo Palma, ha esaminato ed approvato la Relazione trimestrale al 31 marzo 2005, le cui evidenze contabili confermano uno sviluppo equilibrato degli aggregati patrimoniali e un ulteriore incremento degli indicatori reddituali, secondo gli obiettivi prefissati. Relativamente al conto economico, in rapporto al corrispondente periodo dello scorso anno, il margine di interesse registra una crescita del 12,6% e si attesta a 25,9 milioni di euro. Tra i ricavi da servizi, le commissioni nette passano da 11,4 milioni a 13,1 milioni di euro con un progresso del 15%. Il margine di intermediazione si determina in 41,3 milioni di euro, con un aumento del 13% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Le spese amministrative complessivamente pari a 24,2 milioni, in incremento dell'8% su 22,4 milioni del primo trimestre 2004, e le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali per 2,3 milioni, pressochè invariate su base annua, attestano il risultato lordo di gestione a 14,8 milioni di euro, con un incremento del 25% su base annua. Le rettifiche su crediti e gli accantonamenti per rischi ed oneri complessivamente pari a 4,8 milioni di euro determinano un risultato delle attività ordinarie di 10 milioni di euro in progresso del 25% rispetto al primo trimestre 2004. Tenuto conto degli oneri fiscali del periodo - stimati in 5 milioni di euro - il risultato netto di periodo si rappresenta in 5 milioni di euro, con un incremento su base annua del 24,1%. Al 31 marzo 2005, la raccolta globale raggiunge 7.951 milioni di euro, con una crescita del 2,8% rispetto al 31.12.2004, percentuale che si rappresenta nell'8% se rapportata a 7.357 milioni del primo trimestre 2004. La raccolta diretta da clientela si attesta a 3.701 milioni di euro, con un aumento del 2,5% rispetto a dicembre 2004 e del 5,6% in rapporto a 3.503 milioni del primo trimestre 2004. La raccolta indiretta raggiunge 4.250 milioni di euro, registrando una crescita del 3% su dicembre e del 10,3% su base annua. La componente riferita al risparmio gestito raggiunge 1.948 milioni di euro e segna un aumento del 3% rispetto a 1.891 milioni di fine 2004 e del 6,7% a fronte di 1.826 milioni di euro del primo trimestre 2004. Gli impieghi alla clientela si attestano a 3.273 milioni di euro con un aumento del 6,6% rispetto a dicembre 2004 e del 14,3% su 2.864 milioni anno data. La componente a medio lungo termine raggiunge 1.054 milioni che si rapportano a 1.000 milioni del 31.12.2004 con una crescita del 5,4%, percentuale che sale al 24,4% rispetto a 847 milioni a marzo dello scorso anno. Il patrimonio netto si attesta a 375,8 milioni di euro. L'incremento di 29,7 milioni rispetto a dicembre 2004 è correlato alla conversione dell'ultima quota del Prestito obbligazionario convertibile subordinato emesso in concomitanza alla quotazione in borsa e tiene altresì conto dell'utile netto di periodo. In conformità a quanto disposto dal Decreto Legislativo di recepimento del Regolamento (Ce) N. 1606/2002 relativo all'applicazione dei principi contabili internazionali, il Credito Artigiano, non essendo tenuto alla redazione del bilancio consolidato, predisporrà il bilancio individuale sulla base dei nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs a partire dall'esercizio 2006. L'adeguamento alla nuova normativa - necessario anche alla predisposizione del bilancio consolidato da parte della Capogruppo Credito Valtellinese - ha richiesto l'implementazione di nuovi processi operativi e la revisione di quelli in essere. Tali attività, iniziate nel 2004, sono tuttora in corso e si concluderanno entro il 2005. Il Consiglio di Amministrazione - nella seduta odierna - ha altresì approvato il conferimento alla Reconta Ernst & Young dell'incarico di svolgimento delle attività di revisione contabile relative alla prima applicazione dei principi Ifrs nonchè delle attività di revisione del "reporting package" al 30 giugno 2005 (quale "limited review") e al 31 dicembre 2005 (quale "full audit") ai fini della predisposizione del consolidato della Capogruppo Credito Valtellinese. Seppure in uno scenario caratterizzato da crescente incertezza circa le prospettive economiche, il Consiglio di Amministrazione ritiene ipotizzabile nei prossimi mesi il conseguimento di obiettivi patrimoniali e risultati economici in ulteriore progresso rispetto alla dinamica gestionale degli ultimi esercizi. Nella medesima riunione, il Consiglio di Amministrazione ha confermato componenti del Comitato esecutivo per l'esercizio 2005, oltre al Presidente Angelo Palma e al Vice Presidente Giovanni De Censi, che ne fanno parte di diritto ai sensi dello Statuto sociale, Antonio Magnocavallo e Felice Martinelli. In data 20 aprile 2005, il Consiglio di Amministrazione della partecipata Banca dell'Artigianato e dell'Industria ha deliberato di dare esecuzione ad una prima tranche, per un importo complessivamente pari a 40,4 milioni di euro, dell'aumento di capitale approvato dall'Assemblea straordinaria il 30 marzo scorso, mediante emissione di nuove azioni da offrire in opzione ai soci sulla base di un rapporto di sottoscrizione di 3 nuove azioni ogni 4 azioni possedute alla data di esecuzione, indicativamente prevista per il mese di luglio 2005. L'esercizio del relativo diritto di opzione comporterà per il Credito Artigiano un esborso di circa 14,5 milioni di euro. |
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RINNOVATO L'ACCORDO TRA ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E BPVI |
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Vicenza, 28 aprile 2005 - Presso la sede centrale dell’Istituto è stato rinnovato il 26 aprile l’accordo di cooperazione tra l’Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza e la Banca Popolare di Vicenza, sottoscritto per la prima volta circa tre anni fa tra le due importanti realtà cittadine e provinciali. Presenti all’evento i vertici delle due controparti: il presidente Gianni Zonin, che ha firmato per la Bpvi, con il direttore generale Divo Gronchi e il condirettore generale Luciano Colombini; il presidente dell’Associazione Giuseppe Sbalchiero, che ha sottoscritto il rinnovo dell’accordo per l’Associazione, con il direttore generale Giordano Frealdo. Il rinnovo dell’accordo è stato così formalizzato a seguito degli ottimi risultati scaturiti in questo triennio dalla collaborazione tra Assoartigiani e Bpvi: tra questi - è stato messo in rilievo nel corso dell’incontro – l’accensione di circa 4.000 conti correnti a valere sull’intesa, di cui quasi 1.300 riferibili a nuovi conti (75% a imprese – 25% a privati). Grazie all’intesa la Popolare continua così ad essere banca di riferimento dell’Associazione e provvederà a realizzare anche per il futuro – come del resto avvenuto in questi anni - prodotti e servizi dedicati al mondo degli artigiani, e alle loro famiglie, mentre a sua volta l’Associazione continuerà a veicolare ai propri associati l’offerta di prodotti e servizi messi a disposizione dalla Banca. Particolare attenzione verrà prestata quindi: - alla realizzazione di specifiche proposte di intervento finalizzate a supportare l’avvio di nuove imprese; - alla diffusione in esclusiva, attraverso i diversi canali di informazione interna dell’Associazione (pubblicazioni, riunioni associative, incontri appositamente organizzati, presenza in esclusiva alle manifestazioni organizzate dall’Associazione) dell’offerta di prodotti e servizi predisposta dalla Banca. Grazie al rinnovo dell’accordo le aziende iscritte all’Associazione degli Artigiani della Provincia di Vicenza potranno continuare a trovare presso qualsiasi filiale della Banca una corsia preferenziale per ogni loro esigenza, sia in ambito di prodotti e servizi sia per quanto attiene alla consulenza specifica nel campo del credito e del risparmio. L’associazione Artigiani rappresenta una delle più importanti realtà della nostra provincia: raccoglie oltre 19.000 imprese su un totale di 25.000 imprese artigiane attive (circa 80.000 gli addetti) sul territorio vicentino, oltre a 3.000 artigiani in pensione. Molte imprese artigiane sono già clienti dell’Istituto, come molte sono le aziende convenzionate con Artigianfidi, allo scopo di ottenere credito a condizioni particolarmente vantaggiose. Da parte sua la Banca Popolare di Vicenza ha sempre mantenuto – pur nel notevole cammino di sviluppo intrapreso che l’ha condotta a costituire una rete di sportelli di circa 530 unità sparse su tutto il territorio nazionale - particolare e crescente attenzione al territorio della provincia di Vicenza, zona d’elezione dove operano circa cento filiali. Soddisfazione per il rinnovo dell’accordo è stata esplicitata dai due presidenti. Gianni Zonin ha dichiarato che: “queste firme confermano, se mai ce ne fosse bisogno, la grande sintonia e la piena collaborazione in essere tra la Popolare di Vicenza e l’Associazione degli Artigiani. Come pure la costante attenzione che il nostro Istituto riserva alle imprese artigiane vicentine, vero pilastro dell’economia berica.” Da parte sua Giuseppe Sbalchiero ha rilevato come: ” lo stretto rapporto, che oggi si rafforza ulteriormente, tra noi e la Bpvi porti frutti copiosi al mondo degli artigiani. La Banca rimane un partner di fondamentale importanza per le imprese artigiane, stimolo a cambiare, perfezionare e innovare, grazie alla presentazione di prodotti e servizi convenienti e mirati veramente alle esigenze delle nostre aziende.” |
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BUON 2004 PER BIELLA LEASING (GRUPPO BANCA SELLA): UTILE A 5,8 MILIONI DI EURO (+17,7% SUL 2003) IN CRESCITA ANCHE I NUOVI CONTRATTI SIGLATI (+4%) E LA RETE DISTRIBUTIVA CON L’APERTURA DI UNA NUOVA FILIALE A MODENA |
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Biella, 28 Aprile 2005 – Ha chiuso con un utile netto di 5,8 milioni di euro (+ 17,7% rispetto all’anno precedente) il 2004 per Biella Leasing, società del Gruppo Banca Sella attiva nel settore del leasing finanziario (targato, strumentale, immobiliare, navale). Il Roe è pari al 19,2% in linea con quello dell’anno scorso. Il valore complessivo dei nuovi contratti siglati nel corso del 2004 è stato di 308,4 milioni di euro (+ 3,9% rispetto ai 300,6 milioni di euro del 2003); gli impieghi fruttiferi leasing globali si sono attestati a 618,1 milioni di euro contro i 500,4 dell’anno precedente (+ 23,5%). Significativo il rapporto tra costi e margine di intermediazione (cost/income) che ha raggiunto il 32%, scendendo di 2 punti rispetto al 2003. Resta buono il profilo qualitativo delle sofferenze. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti si attesta alla fine del 2004 allo 0,47% (0,58% nel 2003). Biella Leasing è presente sul mercato dal 1980, ed è stata la prima società del Gruppo ad operare sul mercato a fianco di Banca Sella. A gennaio 2004 era stata aperta la nuova filiale di Modena che ha portato a sette le presenze territoriali della società oltre che in Piemonte anche in Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia; nel 2004 il numero di dipendenti si è attestato a 51 unità. Nonostante un quadro economico italiano ed europeo non favorevole, e la conseguente non vivacità degli investimenti in fattori produttivi, la società prevede per il 2005 un aumento in termini di volumi in virtù dell’accresciuta presenza territoriale e grazie alla sempre maggiore integrazione con la struttura distributiva del Gruppo Banca Sella. |
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IMPRESE: CALMA APPARENTE NEL PRIMO TRIMESTRE 2005 SALDO NULLO NEI PRIMI TRE MESI DELL’ANNO TRA APERTURE E CHIUSURE, MA CONTINUANO I PROCESSI DI ASSESTAMENTO TRA I SETTORI |
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Roma, 28 aprile 2005 - Si è fermato sullo zero, alla fine del primo trimestre dell’anno, l’ago della crescita demografica delle imprese, ma la staticità del quadro generale nasconde continui movimenti sul territorio e nei settori. Tra gennaio e marzo il saldo tra il numero delle aziende che si sono iscritte al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (126.849) e quelle che si sono cancellate (127.711) si è attestato a –862 unità, pari ad una variazione dello 0,01% nello stock delle imprese esistenti che, alla fine di marzo, è sceso a 5.997.561 unità. I dati sono stati diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione periodica condotta da Infocamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (il rapporto è disponibile all’indirizzo www.Infocamere.it). “La calma apparente nella demografia delle imprese – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, commentando i dati di Movimprese - nasconde in realtà fenomeni di profonda trasformazione dell’apparato produttivo e imprenditoriale del paese. La necessità di riposizionarsi sullo scenario della competizione globale mantiene ancora la nostra economia su livelli di bassa crescita, ma sotto la superficie si muovono forze che stanno spostando il nostro sistema verso un modello di economia più avanzato. Si allarga la platea delle imprese dei servizi, mentre l’industria sceglie sempre più la via delle aggregazioni e delle alleanze di filiera, con l’obiettivo di far crescere la qualità del Made in Italy per restare sul mercato in termini competitivi. E’ un processo inevitabile e direi necessario – ha concluso Carlo Sangalli - che va però accompagnato con politiche mirate alle reali esigenze degli operatori, che in questa fase hanno soprattutto bisogno di tre cose: di una riduzione del carico fiscale sulle loro attività approfittando della necessaria revisione dell’Irap, di regole commerciali più moderne con il varo della nuova normativa fallimentare, e di un sistema di promozione delle imprese italiane sui mercati esteri capace di sfidare i nostri principali concorrenti in un contesto di regole internazionali che facciano valere il principio di reciprocità e garantiscano più trasparenza per i consumatori”. Il Quadro Generale Come noto, il saldo Movimprese del primo trimestre dell’anno è tradizionalmente negativo per effetto del consistente ‘trascinamento’ ai primi giorni di gennaio dell’annotazione nei registri camerali delle cessazioni avvenute a ridosso della fine di dicembre. Dall’osservazione della serie storica dei risultati dei primi trimestri degli anni dal 1998 al 2004 appare evidente come il trimestre appena concluso sia stato il secondo miglior risultato degli ultimi otto anni. A determinarlo sono state 985 iscrizioni in più e ben 5.402 cessazioni in meno rispetto allo stesso trimestre del 2004. Tab. 1 - Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni, dei saldi e dei tassi di crescita nel I trimestre di ogni anno Anno | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | Tasso di crescita trimestrale | 1998 | 141.745 | 151.785 | -10.040 | -0,18% | 1999 | 111.038 | 116.428 | -5.390 | -0,10% | 2000 | 115.986 | 129.839 | -13.853 | -0,25% | 2001 | 130.228 | 129.733 | 495 | 0,01% | 2002 | 121.762 | 125.696 | -3.934 | -0,07% | 2003 | 125.864 | 133.833 | -7.969 | -0,14% | 2004 | 125.864 | 133.113 | -7.249 | -0,12% | 2005 | 126.849 | 127.711 | -862 | -0,01% | N.b. Valori al lordo dell’agricoltura Le Forme Giuridiche Trimestre nettamente a due volti per quello che riguarda l’andamento demografico delle forme giuridiche. L’equlibrio sostanziale tra iscrizioni e cessazioni totali è frutto di andamenti di segno opposto, ma di entità similari, dei saldi delle società di capitale (+10.463 unità) e delle ditte individuali (-11.861 unità). Lieve il contributo positivo apportato al saldo trimestrale dalle società di persone (1.024 unità), mentre negativo è stato quello dovuto alle altre forme giuridiche (sostanzialmente consorzi e cooperative: -488 unità). In prospettiva storica, la ‘lettura’ per forme giuridiche dei dati del primo trimestre 2005 evidenzia in generale un livello più basso di vitalità del sistema, frutto di dinamiche (sia di senso positivo che negativo) in attenuazione lungo un ciclo negativo iniziato subito dopo i buoni risultati dell’inizio del 2001. Il saldo delle società di capitali tra gennaio e marzo 2005 pur positivo, è infatti il quarto risultato consecutivamente meno brillante dal 2001; così come il saldo delle ditte individuali (sempre con il segno meno) è il risultato meno negativo dal 2001 (se si eccettua il lievissimo peggioramento del 2003). Tab. 2a - Serie storica dei tassi di crescita nel I trimestre degli anni 1998-2005 per forme giuridiche Anno | Soc. Di capitale | Soc. Di persone | Ditte individuali | Altre forme | Totale | 1998 | 1,03% | 1,15% | -0,91% | 0,62% | -0,18% | 1999 | 1,18% | 0,52% | -0,64% | 0,77% | -0,10% | 2000 | 1,34% | 0,31% | -0,93% | 1,95% | -0,25% | 2001 | 2,26% | 0,22% | -0,72% | 1,53% | 0,01% | 2002 | 1,60% | 0,09% | -0,61% | 0,56% | -0,07% | 2003 | 1,40% | -0,07% | -0,62% | 0,41% | -0,14% | 2004 | 1,11% | -0,14% | -0,50% | 0,14% | -0,12% | 2005 | 0,97% | 0,08% | -0,34% | -0,25% | -0,01% | N.b. Valori al lordo dell’agricoltura Tab. 2b - Serie storica dei saldi nel I trimestre degli anni 1998-2005 per forme giuridiche Anno | Soc. Di capitale | Soc. Di persone | Ditte individuali | Altre forme | Totale | 1998 | 7.769 | 12.594 | -31.423 | 1.020 | -10.040 | 1999 | 9.262 | 5.872 | -21.818 | 1.294 | -5.390 | 2000 | 11.067 | 3.566 | -31.918 | 3.432 | -13.853 | 2001 | 19.874 | 2.627 | -24.827 | 2.821 | 495 | 2002 | 15.037 | 1.092 | -21.129 | 1.066 | -3.934 | 2003 | 13.562 | -861 | -21.450 | 780 | -7.969 | 2004 | 11.390 | -1.666 | -17.244 | 271 | -7.249 | 2005 | 10.463 | 1.024 | -11.861 | -488 | -862 | N.b. Valori al lordo dell’agricoltura L’andamento opposto delle dinamiche di società di capitali e ditte individuali (aumento delle prime e più sensibile diminuzione in termini assolutui delle seconde), si registra in tutte le grandi ripartizioni geografiche, ad eccezione del Sud e Isole. Qui il saldo positivo delle società di capitali (+4.088 unità) supera in valore assoluto quello negativo di ditte individuali (-3.063 unità), determinando così il risultato complessivamente positivo della circoscrizione (+2.847 unità), unica a chiudere il trimestre con più imprese di quante ve ne fossero a inizio anno. La forte spinta fornita dalle società di capitali al Sud è confermata dalla composizione percentuale del saldo nazionale di questa forma giuridica, il 39,1% del quale si concentra nelle regioni meridionali e insulari. Nel Nord-est, viceversa, si registra il saldo negativo più pesante di ditte individuali (-3.653 unità, il 30,8% del saldo nazionale di questa forma giuridica). Le Dinamiche Territoriali A livello regionale, il risultato positivo del Sud si riflette nelle buone performance di crescita messe a segno da Calabria (+0,61%), Puglia (+0,29%) e Campania (+0,27%). Sommati insieme, i saldi di queste tre regioni rappresentano oltre l’83% dei saldi regionali positivi del trimestre (cui concorrono il Lazio e l’Umbria, rispettivamente con 685 e 51 imprese in più nel periodo). Tutte le altre regioni chiudono in rosso il trimestre. In valore assoluto si ripete, ma a ruoli invertiti, la stessa classifica: prima la Campania, con un saldo di 1.443 imprese in più, seguita dalla Puglia (+1.149) e dalla Calabria (+1.104). Sul versante opposto, le variazioni percentuali più negative nello stock di imprese si registrano in Valle d’Aosta (-0,62%), Molise (-0,52%) e Veneto (-0,27%) chiaramente influenzate dall’alta concentrazione in questi territori di ditte individuali. Il quadro muta, ma solo in parte, se si considerano i saldi in valore assoluto: proprio al Veneto va il primato della riduzione nel numero di imprese nei tre mesi (-1.377), seguito a distanza dalla Toscana (-930 unità) e dal Piemonte (-861). Scendendo ulteriormente al dettaglio provinciale, la lettura del trimestre si fa più articolata. Guardando al tasso di crescita, la provincia più dinamica è Reggio Calabria (+0,9%), ma subito a ruota segue Cremona (+0,7%). Tuttavia è il Sud (7 province su 10) ad occupare saldamente i primi posti della graduatoria provinciale della crescita. Stesso risultato (7 province al Sud tra le prime dieci) si ottiene considerando i valori assoluti del saldo trimestrale, anche se la geografia cambia considerevolmente: al primo posto è Napoli, con 803 imprese in più tra gennaio e marzo, seguita da Roma (+634) e Bari (+600). Nelle rispettive classifiche ‘rovesciate’, prima per tasso di crescita negativo viene Nuoro (con lo 0,9% in meno), seguita da Sondrio (-0,8%) e Rovigo (-0,7%). In termini assoluti, il calo più sensibile nel numero di imprese si registra a Milano (-845 aziende), Palermo (-382) e Padova (-380 unità). I Settori Di Attivita’ Al netto delle nuove imprese iscritte che devono ancora comunicare al Registro delle Imprese l’attività economica prevalente esercitata, l’espansione della base imprenditoriale continua ad essere fortemente determinata dal settore delle costruzioni e dei servizi ad esso collegati. In termini assoluti, l’industria del mattone chiude il trimestre con 3.871 unità in più (pari ad un tasso di crescita dello 0,5%), subito seguita dalle attività immobiliari, cresciute in tre mesi di 2.544 unità (l’1,1% in più rispetto a dicembre). Sommando insieme le attività industriali e quelle di servizio, il settore edile in senso ampio determina un saldo positivo di 6.415 unità, pari ai tre quarti del totale dei saldi positivi del trimestre. Sia in termini quantitativi che percentuali, è nel Nord-est che si registra la crescita maggiore del comparto (+1.283 le imprese di costruzione e +1.015 quelle dei servizi immobiliari). Risultato positivo di rilievo anche nelle telecomunicazioni: +1.020 imprese (corrispondenti ad una crescita del 12,5% nel trimestre), concentrate soprattutto nei servizi di posto telefonico pubblico (731 imprese in più in tre mesi, pari ad una crescita percentuale di questo segmento del 35,3%). Il contributo maggiore a questa crescita viene dalle regioni del Centro e del Nord-ovest (rispettivamente +425 e +395 il saldo). In attivo pure i servizi alle imprese (+607 unità), con punte di rilievo nei servizi di consulenza gestionale (+378), nella pubblicità (+230), nei servizi di segreteria, agenzie di pratiche, traduzioni, gestione di indirizzi ed elenchi (+201). Da notare come quasi la metà del saldo di questo segmento (294 imprese) sia nel Mezzogiorno. Segno positivo, infine, anche nel saldo trimestrale di alberghi e risotranti (553 attività in più, 242 delle quali nel Mezzogiorno), e delle industrie alimentari (+453 unità, ben 291 delle quali al Sud). Graf. 1 – Principali saldi attivi e passivi per settori di attività nel I trimestre 2005 (Differenze tra stock al 31.03.2005 e al 31.12.2004) Costruzioni Attività immobiliari Poste e telecomunicazioni Servizi alle imprese Alberghi e ristoranti Industrie alimentari Sanità e altri servizi sociali Fabbricaz. Altri mezzi di trasporto |
Riparazione autoveicoli Fabbricaz. Apparati radioTv e comunicazioni Abbigliamento Industrie tessili Industria del legno Commercio al dettaglio Commercio all’ingrosso Agricoltura | La componente negativa del saldo è determinata quasi interamente dai tre grandi comparti dell’agricoltura (-7.953 imprese, pari ad una diminuzione dello 0,8% dello stock del settore), del commercio (-4.846 unità, lo 0,3% in meno) e dell’industria manifatturiera (-4.099 unità, lo 0,5% del totale). Nel Mezzogiorno e nel Nord-est le riduzioni più consistenti del comparto agricolo (rispettivamente –3.177 e –2.592 aziende negli ultimi tre mesi), al Nord-ovest le perdite maggiori nel commercio (-1.812 unità) e nell’industria manifatturiera (-1.617 imprese). Osservando i settori più in profondità, nel commercio vanno peggio le attività all’ingrosso di quelle al dettaglio: -2.348 il saldo del primo comparto (pari a una diminuzione dello 0,5% del numero di imprese), -1.993 il saldo del secondo (corrispondente ad una riduzione dello 0,2%). A pesare sul bilancio del commercio all’ingrosso è stata soprattutto la cattiva performance delle regioni del Centro (-939 il saldo), mentre se il dettaglio ha chiuso con meno perdite lo si deve al risultato positivo delle regioni del Sud e delle Isole (+216 unità) che bilancia parzialmente i saldi negativi di tutte le altre circoscrizioni, prima fra tutte il Nord-ovest (-928 imprese). All’interno del settore manifatturiero le difficoltà maggiori si registrano nell’industria del legno, ad esclusione dei mobili, che a fine marzo segnala 792 imprese in meno rispetto all’inizio dell’anno (-1,4%), e nelle industrie tessili che perdono 783 imprese, pari ad una variazione negativa dello stock dell’1,9%. Nel comparto del legno la battuta d’arresto più sensibile si è registrata nel Nord-ovest (-241 unità), in quello del tessile nelle regioni del Centro (300 le imprese in meno). Bilancio pesante anche per l’abbigliamento, che vede ridursi di 597 unità il numero delle aziende (-1,0% nel trimestre), anche in questo caso con gli effetti più consistenti nella circoscrizione del Centro (-202 aziende). Infine, da sottolineare anche la dinamica negativa della fabbricazione di apparecchi radiotelevisivi e apparati per le comunicazioni: 532 le aziende che mancano all’appello di fine marzo, pari ad una riduzione della base imprenditoriale di ben il 6,5% nei tre mesi considerati, ancora una volta con il Centro a spiegare la parte più rilevante del saldo negativo: -270 imprese, il 15,2% in meno rispetto all’inizio dell’anno. Riepiloghi Nati-mortalita' Delle Imprese Per Aree Geografiche - I trimestre 2005 | | | | | | | | | | | | | | | | | Regioni | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | Stock | Stock | Tasso di | Tasso di | | | | I trim 2005 | I trim 2005 | 31.12.2004 | crescita | crescita | | | | | | | I trim 2005 | I trim 2004 | | | | | | | | | Piemonte | 10.953 | 11.814 | -861 | 459.744 | 460.540 | -0,19 | -0,40 | Valle D'aosta | 308 | 399 | -91 | 14.640 | 14.731 | -0,62 | -0,66 | Lombardia | 21.012 | 21.034 | -22 | 938.358 | 938.262 | 0,00 | 0,00 | Trentino A. A. | 2.194 | 2.368 | -174 | 108.561 | 108.730 | -0,16 | -0,46 | Veneto | 11.276 | 12.653 | -1.377 | 505.278 | 506.591 | -0,27 | -0,45 | Friuli V. G. | 2.539 | 2.754 | -215 | 115.708 | 115.913 | -0,19 | -0,28 | Liguria | 3.797 | 4.138 | -341 | 165.068 | 165.374 | -0,21 | -0,50 | Emilia Romagna | 10.814 | 11.127 | -313 | 468.991 | 469.228 | -0,07 | -0,20 | Toscana | 9.902 | 10.832 | -930 | 408.948 | 409.838 | -0,23 | -0,07 | Umbria | 1.966 | 1.915 | 51 | 93.082 | 93.016 | 0,05 | -0,28 | Marche | 3.781 | 3.902 | -121 | 175.302 | 175.413 | -0,07 | -0,19 | Lazio | 11.748 | 11.063 | 685 | 548.505 | 547.733 | 0,13 | 0,26 | Abruzzo | 3.149 | 3.211 | -62 | 147.583 | 147.624 | -0,04 | -0,15 | Molise | 669 | 861 | -192 | 36.504 | 36.689 | -0,52 | -0,83 | Campania | 10.390 | 8.947 | 1.443 | 534.992 | 533.520 | 0,27 | 0,02 | Puglia | 7.147 | 5.998 | 1.149 | 392.817 | 391.653 | 0,29 | -0,05 | Basilicata | 979 | 1.040 | -61 | 62.970 | 63.025 | -0,10 | -0,08 | Calabria | 3.471 | 2.367 | 1.104 | 182.464 | 181.344 | 0,61 | 0,64 | Sicilia | 7.926 | 8.402 | -476 | 467.758 | 468.193 | -0,10 | -0,26 | Sardegna | 2.828 | 2.886 | -58 | 170.288 | 170.332 | -0,03 | -0,22 | Italia | 126.849 | 127.711 | -862 | 5.997.561 | 5.997.749 | -0,01 | -0,12 | | | | | | | | | Aree geografiche | | | | | | | | | | | | | | | | Nord-ovest | 36.070 | 37.385 | -1.315 | 1.577.810 | 1.578.907 | -0,08 | -0,17 | Nord-est | 26.823 | 28.902 | -2.079 | 1.198.538 | 1.200.462 | -0,17 | -0,34 | Centro | 27.397 | 27.712 | -315 | 1.225.837 | 1.226.000 | -0,03 | 0,05 | Sud E Isole | 36.559 | 33.712 | 2.847 | 1.995.376 | 1.992.380 | 0,14 | -0,06 | | | | | | | | | Totale Italia | 126.849 | 127.711 | -862 | 5.997.561 | 5.997.749 | -0,01 | -0,12 | | | | | | | | | N.b. Valori al Lordo dell'agricoltura. | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | | |
Nati-mortalita' Delle Imprese Per Forme Giuridiche - I trimestre 2005 | | | | | | | | | | | | | | | | | Forme giuridiche | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo | Stock | Stock | Tasso di | Tasso di | | | | I trim 2005 | I trim 2005 | 31.12.2004 | crescita | crescita | | | | | | | I trim 2005 | I trim 2004 | | | | | | | | | Società di capitali | 25.092 | 14.629 | 10.463 | 1.086.986 | 1.074.686 | 0,97 | 1,11 | Società di persone | 21.074 | 20.050 | 1.024 | 1.237.186 | 1.237.527 | 0,08 | -0,14 | Ditte individuali | 77.716 | 89.577 | -11.861 | 3.478.665 | 3.490.274 | -0,34 | -0,50 | Altre forme | 2.967 | 3.455 | -488 | 194.724 | 195.262 | -0,25 | 0,14 | | | | | | | | | Totale | 126.849 | 127.711 | -862 | 5.997.561 | 5.997.749 | -0,01 | -0,12 | | | | | | | | | N.b. Valori al Lordo dell'agricoltura. | | | | | |
Nati-mortalita' Delle Imprese Per Settori Di Attivita' Economica - I trimestre 2005 | | | | | | | Settori Di Attivita' | Stock | Stock | Saldo | Variazione | | | 31.03.2005 | 31.12.2004 | trimestrale | % dello | | | | | dello stock | stock | | | | | | | A | Agricoltura, caccia e silvicoltura | 964.964 | 972.940 | -7.976 | -0,82% | B | Pesca,piscicoltura e servizi connessi | 12.140 | 12.214 | -74 | -0,61% | C | Estrazione di minerali | 5.906 | 5.953 | -47 | -0,79% | D | Attivita' manifatturiere | 748.089 | 752.188 | -4.099 | -0,54% | E | Prod.e distrib.Energ.elettr.,gas e acqua | 3.450 | 3.425 | 25 | 0,73% | F | Costruzioni | 775.303 | 771.432 | 3.871 | 0,50% | G | Comm.ingr.e dett.;rip.Beni pers.E per la casa | 1.576.971 | 1.581.817 | -4.846 | -0,31% | H | Alberghi e ristoranti | 285.671 | 285.118 | 553 | 0,19% | I | Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. | 213.579 | 212.943 | 636 | 0,30% | J | Intermediaz.monetaria e finanziaria | 107.587 | 108.008 | -421 | -0,39% | K | Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca | 584.440 | 581.272 | 3.168 | 0,55% | M | Istruzione | 18.999 | 18.939 | 60 | 0,32% | N | Sanita' e altri servizi sociali | 25.424 | 25.213 | 211 | 0,84% | Nc | Imprese non classificate | 435.512 | 426.248 | 9.264 | 2,17% | O | Altri servizi pubblici,sociali e personali | 239.526 | 240.039 | -513 | -0,21% | Tot | Totale | 5.997.561 | 5.997.749 | -188 | 0,00% | Riepilogo Provinciale Per Saldi Tra Iscrizioni E Cessazioni Nel I° Trimestre Del 2005 | | | | | | Province | Stock al 31 marzo 2005 | Iscrizioni | Cessazioni | Saldi | Tassi di crescita trimestrali | Napoli | 261.058 | 5.320 | 4.517 | 803 | 0,31% | Roma | 395.823 | 8.828 | 8.194 | 634 | 0,16% | Bari | 158.593 | 2.404 | 1.804 | 600 | 0,38% | Bergamo | 90.164 | 2.407 | 1.927 | 480 | 0,54% | Caserta | 82.403 | 1.574 | 1.118 | 456 | 0,56% | R. Calabria | 49.934 | 840 | 411 | 429 | 0,87% | Lecce | 73.711 | 1.686 | 1.289 | 397 | 0,54% | Catania | 100.220 | 1.691 | 1.347 | 344 | 0,34% | Cosenza | 67.311 | 1.268 | 950 | 318 | 0,47% | Cremona | 30.154 | 709 | 495 | 214 | 0,71% | Varese | 71.556 | 1.728 | 1.530 | 198 | 0,28% | Catanzaro | 33.216 | 622 | 428 | 194 | 0,59% | Sassari | 51.840 | 841 | 648 | 193 | 0,37% | Taranto | 48.191 | 1.037 | 864 | 173 | 0,36% | Frosinone | 44.032 | 848 | 691 | 157 | 0,36% | Avellino | 43.966 | 778 | 632 | 146 | 0,33% | Bologna | 96.896 | 2.426 | 2.283 | 143 | 0,15% | Lecco | 26.358 | 655 | 516 | 139 | 0,53% | Brescia | 116.071 | 2.959 | 2.820 | 139 | 0,12% | Crotone | 17.172 | 444 | 329 | 115 | 0,67% | Salerno | 112.188 | 2.192 | 2.082 | 110 | 0,10% | Foggia | 74.860 | 1.469 | 1.362 | 107 | 0,14% | Mantova | 42.639 | 1.002 | 899 | 103 | 0,24% | Ancona | 46.280 | 1.067 | 970 | 97 | 0,21% | Torino | 225.886 | 6.007 | 5.919 | 88 | 0,04% | Pescara | 34.025 | 808 | 722 | 86 | 0,25% | Rimini | 37.011 | 886 | 803 | 83 | 0,22% | Potenza | 40.801 | 626 | 548 | 78 | 0,19% | Caltanissetta | 27.141 | 575 | 503 | 72 | 0,27% | Cagliari | 73.421 | 1.337 | 1.267 | 70 | 0,10% | Enna | 15.491 | 363 | 299 | 64 | 0,41% | Teramo | 35.777 | 860 | 800 | 60 | 0,17% | Macerata |
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GRUPPO CIR: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA IL BILANCIO 2004 CHIUSO CON UTILI RECORD RICAVI € 3.061,2 MILIONI (+7,8%) UTILE DELLA GESTIONE ORDINARIA € 268,6 MILIONI (+5,3%) UTILE NETTO € 149,6 MILIONI (+138%) |
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Torino, 27 aprile 2005 - Si sono tenute ieri a Torino, sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, l’Assemblea Ordinaria e l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Cir Spa. In sede ordinaria l’Assemblea ha approvato il bilancio civilistico ed esaminato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2004, che chiudono entrambi con un utile netto di 149,6 milioni di Euro (+138% rispetto al 2003) e un patrimonio netto di 996,8 milioni di Euro, con un incremento di 122,1 milioni rispetto al 2003. Nel 2004 il Gruppo Cir ha realizzato un fatturato consolidato di 3.061,2 milioni di Euro, rispetto a 2.839 milioni nel 2003 (+7,8%). L’ utile consolidato della gestione ordinaria è stato di 268,6 milioni di Euro, in aumento del 5,3% rispetto a 255,1 milioni del 2003. L’utile ante imposte e quota di terzi prima dei proventi e oneri straordinari è stato di 275,3 milioni di Euro, in aumento del 23% rispetto a 223,7 milioni del 2003. L’ utile netto consolidato è stato di 149,6 milioni di Euro, rispetto a 62,8 milioni nel 2003, registrando un aumento del 138%. Sulla performance hanno inciso il buon andamento dei settori operativi, unitamente all’aumento di capitale sottoscritto da Verbund e alla soluzione del contenzioso con il Gruppo Hutchison. Il risultato risente positivamente anche dell’adesione del Gruppo alla procedura del “consolidato fiscale nazionale” introdotta con la riforma dell’Ires. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo Cir passa da 874,7 milioni di Euro al 31 dicembre 2003 a 996,8 milioni al 31 dicembre 2004, con un incremento netto di 122,1 milioni, dopo aver pagato dividendi per 35 milioni. Il patrimonio netto totale al 31 dicembre 2004 ammonta a 1.524,1 milioni di Euro, rispetto a 1.244,6 milioni al 31 dicembre 2003, con un incremento di 279,5 milioni, dopo la distribuzione di 35 milioni di Euro di dividendi da parte di Cir e di complessivi 32,7 milioni da parte delle controllate ai propri azionisti terzi. All’incremento del patrimonio netto totale concorre, oltre al risultato netto di 149,6 milioni di Euro, l’aumento di capitale in Energia per un importo di 150 milioni. L’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2004 ammontava a 129,4 milioni di Euro, contro 552,4 milioni al 31 dicembre 2003. La posizione finanziaria netta aggregata di Cir e società finanziarie interamente controllate presentava al 31 dicembre 2004 un saldo positivo per 358,2 milioni di Euro, rispetto a un indebitamento netto di 96,9 milioni al 31 dicembre 2003, riconducibile all’incasso a fine esercizio di 469,6 milioni di Euro a seguito della favorevole conclusione del Lodo arbitrale con il Gruppo Hutchison. Al 31 dicembre 2004 il Gruppo Cir impiegava 10.192 dipendenti. L’assemblea degli Azionisti ha approvato il bilancio della capogruppo Cir Spa, che ha chiuso l’esercizio 2004 con un utile netto di 149,6 milioni di Euro e un patrimonio netto di 996,8 milioni di Euro al 31 dicembre 2004. Questi dati, per effetto dell’applicazione del metodo del patrimonio netto, coincidono con quelli corrispondenti a livello consolidato e si confrontano quindi con 62,8 milioni di utile e 874,7 milioni di patrimonio netto dell’esercizio 2003. Al 31 dicembre 2004, la posizione finanziaria netta di Cir Spa presentava un saldo positivo per 119,7 milioni di Euro, contro una posizione finanziaria netta positiva per 138,2 milioni al 31 dicembre 2003. L’assemblea degli Azionisti ha deliberato di distribuire un dividendo di 0,050 Euro per azione (contro 0,046 nel 2003). L’ammontare complessivo dei dividendi 2004 è pari a circa 38 milioni di Euro. Il dividendo verrà messo in pagamento il 12 maggio 2005, contro stacco della cedola il 9 maggio 2005. L’assemblea degli Azionisti, in sede ordinaria, ha inoltre: rinnovato la delega al Consiglio di Amministrazione, per un periodo di diciotto mesi, per l’acquisto di massime n. 25 milioni di azioni proprie, a un prezzo unitario minimo di 0,50 euro e massimo di 4,00 euro, con un potenziale esborso massimo di 100 milioni di euro. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l’autorizzazione sono: da un lato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi ritenuti inferiori al loro effettivo valore intrinseco, basato sulla consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell’azienda; e dall’altro lato la possibilità di ridurre il costo medio del capitale della Società. La Società ha attualmente in portafoglio n.16.859.000 azioni, corrispondenti al 2,17% delle azioni in circolazione; determinato in 13 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione, nominando, per il triennio 2005-2007, i signori: Carlo De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Franco Debenedetti, Giampio Bracchi (indipendente), Pierluigi Ferrero, Giovanni Germano (indipendente), Franco Girard, Paolo Mancinelli (indipendente), Luca Paravicini Crespi (indipendente), Claudio Recchi (indipendente), Massimo Segre, Guido Tabellini (indipendente), Umberto Zanni (indipendente);nominato il Collegio Sindacale, sempre per il triennio 2005-2007, che risulta così composto: Pietro Manzonetto (Presidente), Riccardo Zingales e Luigi Nani (Sindaci effettivi); conferito l’incarico di revisione del bilancio d’esercizio, del bilancio consolidato, della relazione semestrale e del controllo continuativo della regolare tenuta della contabilità per il triennio 2005-2007 alla società di revisione Pricewaterhousecoopers Spa. Sul sito della Società saranno disponibili i Curricula Vitae dei Consiglieri di Amministrazione e dei Sindaci. In sede straordinaria, l’Assemblea degli Azionisti ha infine deliberato di rinnovare la delega al Consiglio di Amministrazione per aumenti di capitale fino a un importo massimo di 500 milioni di euro, per aumenti di capitale sociale a favore di dipendenti per un importo massimo di 20 milioni di euro, e per emettere prestiti obbligazionari convertibili nei limiti di legge. Successivamente all’Assemblea, il Consiglio di Amministrazione ha nominato Presidente l’ing. Carlo De Benedetti e Amministratore Delegato e Direttore Generale il dr. Rodolfo De Benedetti. Sono stati inoltre nominati i componenti del Comitato per la Remunerazione (Carlo De Benedetti, Giovanni Germano e Umberto Zanni), del Comitato per il Controllo Interno (Paolo Mancinelli, Luca Paravicini Crespi e Claudio Recchi) e dell’Organismo di Vigilanza (Paolo Mancinelli, Claudio Recchi e Giuseppe Gianoglio). |
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ENI: PRESENTAZIONE AL MERCATO DEGLI EFFETTI DERIVANTI DALLA TRANSIZIONE AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI (IFRS) SAN DONATO |
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Milanese, 28 aprile 2005 - L’eni ha presentato oggi alla comunità finanziaria gli effetti dell’applicazione al bilancio consolidato 2004 dei principi contabili internazionali “International Financial Reporting Standards” (Ifrs)1 che sono adottati, a partire dall’esercizio 2005, da tutte le società con titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato degli Stati della Unione Europea. L’applicazione dei principi contabili internazionali non ha alcun impatto sui target industriali e finanziari dell’ Eni. In applicazione degli Ifrs, l’Eni ha redatto, con l’adozione del metodo retrospective 2, la situazione patrimoniale consolidata al 1° gennaio 2004 da cui risulta, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2003 redatta secondo gli Italian Gaap, un aumento del capitale investito netto di 2,6 miliardi di euro (da 41,9 a 44,5 miliardi di euro) riferito essenzialmente: (i) alla revisione del valore di iscrizione dei gasdotti, delle centrali di compressione e delle reti di distribuzione con l’applicazione, ai fini dell’ammortamento, delle vite utili stimate a livello internazionale fino all’esercizio 1999 e a partire dall’esercizio 2000 delle vite utili definite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas con delibera del maggio 2000 (l’effetto ammonta a 2,5 miliardi di euro); (ii) all’applicazione del metodo del costo medio ponderato anziché del Lifo nella valutazione delle rimanenze di greggio, di gas naturale e di prodotti petroliferi (0,8 miliardi di euro); (iii) all’imputazione all’attivo patrimoniale degli oneri finanziari che si sarebbero potuti risparmiare se l’investimento in immobilizzazioni materiali non fosse stato effettuato (0,6 miliardi di euro); (iv) all’esclusione dal consolidamento proporzionale, in linea con gli Us Gaap, delle società a controllo congiunto (0,2 miliardi di euro). Questi aumenti sono stati in parte assorbiti dalla rilevazione di imposte differite nette (1 miliardo di euro), nonché dall’esclusione dall’area di consolidamento della Saipem (0,6 miliardi di euro) perché gli Ifrs, analogamente agli Us Gaap, non consentono il consolidamento con il metodo integrale delle “controllate di fatto” (la partecipazione dell’Eni nella società è pari a circa il 43%). Rispetto alla situazione al 31 dicembre 2003 per effetto delle rettifiche indicate: il patrimonio netto comprensivo degli interessi di terzi azionisti aumenta di 2,4 miliardi di euro (da 28,3 a 30,7 miliardi di euro); l’indebitamento finanziario netto aumenta di 0,2 miliardi di euro (da 13,5 a 13,7 miliardi di euro); l’utile netto di Gruppo diminuisce di 0,2 miliardi di euro (da 7,3 a 7,1 miliardi di euro) essenzialmente per gli effetti delle rettifiche effettuate alla situazione patrimoniale al 1° gennaio 2004. |
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SNAM RETE GAS: L'ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO DI ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2004. DELIBERATA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,20 EURO PER AZIONE. DELIBERATO L’ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE AL SERVIZIO DEL PIANO DI INCENTIVAZIONE DEI DIRIGENTI SAN DONATO |
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Milanese, 28 aprile 2005 - L’assemblea ordinaria di Snam Rete Gas riunitasi ieri ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2004 e la destinazione dell’utile di esercizio pari a euro 1.332.687.109,46, ed ha esaminato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 che chiude con un utile netto di 526 milioni di euro. L’utile di esercizio è stato cosi destinato: euro 62.100,00 alla “Riserva Legale”; euro 391.062.100,00 da distribuire a titolo di dividendo agli azionisti, pari a euro 0,20 per azione. Il pagamento del dividendo sarà effettuato dal giorno 26 maggio 2005, con stacco della cedola il 23 maggio 2005¹ ; il restante utile di esercizio, pari a euro 941.562.909,46, a “Utili portati a nuovo”. L’assemblea ha inoltre deliberato di: autorizzare il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell’articolo 2357 del codice civile, ad acquistare sul Mercato Telematico Azionario gestito dalla Borsa Italiana S.p.a. Entro 18 mesi dalla data della delibera assembleare fino a massime n. 800.000 azioni Snam Rete Gas del valore nominale di 1 euro, per prezzo non inferiore al loro valore nominale e non superiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato il giorno di borsa precedente ogni singolo acquisto e comunque fino all’ammontare complessivo non superiore a 4 milioni di euro; autorizzare il Consiglio di Amministrazione a disporre fino ad un massimo di n. 140.000 azioni proprie al servizio del piano di stock grant, da assegnare ai dirigenti investiti delle più dirette responsabilità in termini di risultati strategici ed economici; autorizzare il Consiglio di Amministrazione a disporre fino ad un massimo di n. 660.000 azioni proprie al servizio del piano di stock option, destinato ai dirigenti investiti delle più dirette responsabilità in termini di risultati strategici ed economici. |
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ENEL: SCARONI INCONTRA I VERTICI DI CGIL, CISL E UIL |
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Roma, 28 aprile 2005 – Il presidente dell’Enel, Piero Gnudi, e l’amministratore delegato, Paolo Scaroni, hanno incontrato oggi i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti in merito alla cessione della controllata Wind. Nell’occasione l’amministratore delegato Scaroni ha presentato ai vertici sindacali l’imprenditore egiziano Naguib Al Sawiris, a capo della cordata Weather Investment che sta trattando in esclusiva con Enel l’acquisizione della società di telecomunicazioni del gruppo. Naguib Al Sawiris ha illustrato il suo piano industriale ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. |
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GRANDI NAVI VELOCI S.P.A. (GRUPPO GRIMALDI): RINVIO CDA |
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Genova, 28 aprile 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Grandi Navi Veloci S.p.a. Si riunirà il prossimo 2 maggio 2005 alle ore 15,00 anzichè martedì 10 maggio come comunicato a suo tempo nella nota relativa al calendario finanziario. L'ordine del giorno prevede: 1. Esame del comunicato ex art. 37 Regolamento Consob 11971/99 avente ad oggetto l'offerta pubblica di acquisto residuale promossa da Vento S.p.a. Sulla totalità del flottante di Grandi Navi Veloci S.p.a.; deliberazioni inerenti e conseguenti anche ai sensi dell'art. 103 D.lgs n. 58 del 24 febbraio 1998; 2. Approvazione della relazione trimestrale al 31.03.2005; 3. Varie ed eventuali. |
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ANTONIO ZUCCHI NUOVO PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI ORAFI ITALIANI |
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Milano, 28 aprile 2005 - Lo scorso 21 aprile a Milano l'Assemblea ed il Direttivo della Federorafi (Federazione Nazionale Orafi Gioiellieri Fabbricanti)* hanno nominato all'unanimità, Antonio Zucchi Presidente degli industriali orafi italiani. Antonio Zucchi, imprenditore orafo di Arezzo e Presidente della Unoaerre Spa, azienda leader nel comparto dei preziosi, succede ad Alessandro Biffi. Il nuovo vertice degli orafi italiani per il triennio 2005-2007 è quindi completato da: Carlo Bernardi (Chrysos Spa), Alessandro Biffi (I.f.j. Srl), Dario Bonauguri (Bonor Srl), Giuliano Chini (Fratelli Chini Srl), Giorgio Costa (Fibo Spa), Carlo Fabbroni (Eurocatene Srl), Siro Gerla (Gerla Luciano Snc), Luigi Marostica (Karizia Spa), Luciano Mattioli (Antica Ditta Marchisio Gioielli Spa), Angelo Mori (Centoundiciaerre Spa), Matteo Rigon (Superoro Spa), Agostino Roverato (Vior Spa), Dimitri Stella (Stella Spa), Marco Stocchi (S.i.l.o. Spa) e Marilisa Zen (Silmar Spa). Vice presidenti sono stati nominati: Alessandro Biffi, Dario Bonauguri ed Agostino Roverato. Il neo Presidente Zucchi, nel ringraziare il suo predecessore Biffi per le importanti iniziative messe in atto ed i significativi risultati ottenuti, ha sottolineato come la difficile situazione del comparto renda necessario focalizzarsi su alcune priorità. Prima fra tutte, lo sviluppo di sinergie e la progettazione di iniziative a tutti i livelli, per proseguire nella incessante attività di pressione e di sensibilizzazione delle Autorità nazionali, comunitarie ed internazionali. "In momenti così delicati, in cui risulta complessa l'interpretazione di un mercato in continua evoluzione, - secondo Antonio Zucchi - le Associazioni devono fare un ulteriore sforzo di sintesi e di progettualità, per fare fronte comune e ridare slancio al comparto. Ma per ottimizzare le risorse ed il tempo, è anche necessario che Governo, Regioni ed Autorità locali definiscano al più presto pochi, efficaci e condivisi strumenti per la salvaguardia e per la promozione del made in Italy. A questo riguardo, per esempio, è indispensabile che la Commissione europea approvi, in tempi brevi, il Regolamento per l'introduzione dell'obbligatorietà del marchio di origine anche per i prodotti orafi-gioiellieri e che sostenga con maggiore coraggio il principio di un'effettiva reciprocità nelle trattative Wto per l'accesso ai mercati terzi, in vista della Conferenza interministeriale di Hong Kong". Altro tema caldo riguarda i doppi controlli cui vengono sottoposti, in molti Paesi della Comunità, i gioielli italiani prima della loro commercializzazione, impedendone, di fatto, la libera circolazione all'interno dell'Unione Europea. "A questo proposito, l'esposto italiano contro i doppi controlli è stato sostanzialmente rigettato dalla Commissione europea. Con il Ministero delle Attività Produttive, stiamo comunque mettendo a punto nuove azioni per cercare di eliminare queste forme di protezionismo. Anche su questo fronte Federorafi intende profondere il massimo impegno per sostenere il sistema orafo manifatturiero italiano e ricevere delle risposte adeguate". |
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GLI UTILI HONDA CRESCONO IN EUROPA DEL 59,6% E GLOBALMENTE AUMENTANO DEL 5,1% |
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Milano, 28 aprile 2005 - L'utile di esercizio relativo all'anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2005 è ammontato a 630,9 miliardi di yen (4.543 milioni di euro o 5.875 milioni di dollari) con un aumento del 5,1% rispetto all'anno precedente. I profitti al lordo delle imposte sono saliti del 2,3% rispetto all'anno precedente per un totale di 656,8 miliardi di yen (4.730 milioni di euro o 6.116 milioni di dollari). Il profitto al netto delle imposte è salito del 4,7% per un totale di 486,1 miliardi di yen (3.501 milioni di euro o 4.527 milioni di dollari). Il volume d'affari dell'anno fiscale è stato di 8.650,1 miliardi di yen (62.289 milioni di euro o 80.549 milioni di dollari) con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. In Europa - L'utile di esercizio è salito del 59,6% rispetto all'anno precedente per un totale di 41,2 miliardi di yen (297 milioni di euro o 384 milioni di dollari). Il volume d'affari è aumentato del 10% per un totale di 1.043,0 miliardi di yen (7.511 milioni di euro o 9.713 milioni di dollari). Settore auto - Le vendite mondiali di automobili Honda nell'anno fiscale sono aumentate dell'8,7% fino a 3.242.000 unità e il reddito è salito del 5,6% per un totale di 6.963,6 miliardi di yen (50.145 milioni di euro o 64.844 milioni di dollari). L'utile di esercizio è salito del 3,1% per un totale di 452,3 miliardi di yen (3.258 milioni di euro o 4.213 milioni di dollari). Settore moto - Le vendite di motocicli Honda sono aumentate del 13,9% fino a 10.482.000 di unità e il reddito è salito del 10,2% per un totale di 1.097,7 miliardi di yen (7.905 milioni di euro o 10.222 milioni di dollari). L'utile di esercizio è salito del 63,4% per un totale di 69,3 miliardi di yen (499 milioni di euro o 646 milioni di dollari). Prodotti power e altri prodotti - Le vendite di prodotti "power" hanno raggiunto 5.300.000 unità, pari a un aumento del 5% rispetto all'anno precedente. Gli altri settori, compresi i prodotti "power", hanno registrato un aumento dello 0,4% nel reddito, per un totale di 332,9 miliardi di yen (2.398 milioni di euro o 3.101 milioni di dollari). L'utile di esercizio è salito dell'85,9% per un totale di 19,3 miliardi di yen (139 milioni di euro o 180 milioni di dollari). Settore dei servizi finanziari Il reddito ottenuto dai servizi finanziari per l'anno fiscale è aumentato del 5,4% per un totale di 255,7 miliardi di yen (1.842 milioni di euro o 2.381 milioni di dollari). L'utile di esercizio è sceso del 17,1% per un totale di 89,9 miliardi di yen (647 milioni di euro o 837 milioni di dollari), principalmente a causa dei costi di finanziamento. Proiezioni finanziarie consolidate per l'anno fiscale che si concluderà il 31 marzo 2006 Anno fiscale che si concluderà il 31 marzo 2006: In miliardi di yen Cambiamenti rispetto all'anno fiscale 2005 Vendite nette e altri utili di esercizio 9.300 +7,5% Reddito di esercizio 650 +3,0% Reddito al lordo delle imposte 615 -6,4% Reddito netto 450 -7,4% Queste proiezioni si basano sul presupposto che i tassi di cambio medi tra lo yen e il dollaro e l'euro per l'anno fiscale corrente che si concluderà il 31 marzo 2006 saranno in media rispettivamente di 105 yen e 135 yen. |
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CNEL: SERVE UN ‘PATTO’ PER LA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE E FORMAZIONE. SISTEMA SIA APERTO A CONFRONTO CON PARTI SOCIALI E SOCIETÀ CIVILE |
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Roma, 28 aprile 2005 - In Italia, un giovane su quattro (24%) abbandona gli studi e solo il 73% completa l’istruzione secondaria superiore. La ridotta scolarità limita, specie per le donne, il tasso di attività e la qualità del lavoro. Inoltre, la quota di adulti interessati da azioni di formazione permanente è meno della metà della media europea. Sono ancora inadeguati, nel nostro Paese, gli investimenti in educazione e capitale umano. La spesa pubblica complessiva per l’educazione, infatti, non supera il 5% del Pil. Per questo, il Cnel - in uno specifico documento di osservazioni e proposte - sottolinea l’esigenza di fare ogni sforzo per aumentare l’efficacia della spesa, ampliando le funzioni di orientamento e sostegno per gli studenti e prevedendo sistemi di valutazione oggettivi della qualità dei servizi educativi. L’istruzione, infatti, è uno dei terreni su cui si gioca il destino del Paese e ciò rende necessario un patto per la riforma, che veda la più ampia convergenza tra le parti sociali, gli operatori del settore, le istituzioni statali, regionali e locali, gli attori politici. Secondo il Cnel, si deve puntare a un sistema educativo di istruzione e formazione unitario e integrato, organizzato su un partenariato multiplo, ispirato ai principi dell’inclusione e della coesione sociale. Il sistema dell’istruzione e della formazione va inteso come sistema aperto alla verifica e all’apporto delle parti sociali e della società civile, attraverso un confronto con i cambiamenti della realtà economica, sociale e culturale. E’ necessario, quindi, rilanciare il monitoraggio come strumento della gestione condivisa del sistema di partecipazione a tutti i livelli, come strategia di alleanza sociale e verifica dell’efficacia della funzione svolta. In quest’ottica, il Cnel può giocare un ruolo importante nel monitoraggio e nell’affiancamento delle parti sociali per la governance del sistema dell’educazione e della formazione. |
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NEGRI BOSSI BILANCIO PER L'ESERCIZIO 2004: RISULTATO OPERATIVO LORDO PARI A 6,6 MILIONI DI EURO (+ 120% SUI 3 MILIONI DEL 2003) E FATTURATO CONSOLIDATO PER 117,8 MILIONI DI EURO (+11,2% SUI 105,9 MILIONI DEL 2003). |
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Imola, 28 aprile 2005 - Si è tenuta ieri l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Negri Bossi, società attiva in Italia nella progettazione e commercializzazione di macchine per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche, quotata sul segmento Star di Borsa Italiana. L'esercizio 2004 si è chiuso con un fatturato consolidato pari a 117,8 milioni di Euro (+11,2% rispetto ai 105,9 milioni di Euro del 2003), un risultato operativo lordo di 6,6 milioni di euro (+120% rispetto ai 3 milioni di Euro del 2003) ed un utile lordo a 1,1 milioni di euro a fronte di una perdita netta nell'esercizio 2003 di -5,4 milioni di euro. "L'esercizio 2004 è stato per il Gruppo Negri Bossi - commenta Giulio Cicognani, Presidente e Amministratore Delegato - un anno di consolidamento dopo il periodo di ristrutturazione del 2003 che ha portato ad una riorganizzazione del gruppo e ad una riduzione dei costi fissi, nel 2004, del 7,2%." "Ii 2005 ci vede impegnati nella realizzazione di alcune attività produttive nei paesi dell'Est Europa da poco entrati nell'Unione Europea. Ci aspettiamo, per il 2005, un miglioramento della posizione finanziaria netta grazie ad opportune politiche di vendita e di produzione." "Per il 2006, è allo studio del management, un piano di crescita nel settore della plastica e del packaging, che potrà avvenire sia tramite acquisizioni per cassa sia attraverso scambi di azioni." "Le risorse finanziarie necessarie - conclude Cicognani - saranno liberate in parte dalla riduzione della posizione finanziaria netta e dal cash flow generato dal business e in assenza di prevedibili aumenti di capitale, in una generale ottica di creazione del valore per l'azionista". |
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IGD: ACQUISTATI GALLERIA COMMERCIALE E RETAIL PARK A MONDOVÌ (CUNEO) |
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Bologna, 27 aprile 2005 - Igd S.p.a., società quotata in Borsa, operante nel settore immobiliare della grande distribuzione ha siglato ieri l'accordo per l'acquisizione, da parte non correlata, della galleria e del retail park del "Parco Commerciale e per il Tempo Libero Mondovicino", situato a Mondovì, in provincia di Cuneo. Il Parco, progettato con tecnologie all'avanguardia e soluzioni di primario livello da Giugiaro Architettura, include un ipermercato e una galleria che si estendono rispettivamente per circa 7.500 mq di vendita e 6.800 mq di Gla. A fianco del centro commerciale, sorge il retail park che, formato da 5 medie superfici rappresenta un punto di grande attrazione per il pubblico e si estende per una superficie di circA 10.000 mq di Gla. Integrato con il centro sorgerà a breve un factory outlet di circa 25.000 mq di Gla che contribuirà alla valorizzazione del Parco Commerciale oltre che ad una ulteriore catalizzazione della clientela. In particolare l'acquisizione, per un controvalore di 39,5 milioni di Euro, si riferisce ali' immobile che ospita il retail park ed alla società proprietaria della galleria. Il pagamento sarà effettuato tramite la cassa di Igd e, nel dettaglio, 6 milioni contestualmente alla firma e 2 milioni di euro ad inizio lavori. Il rimanente importo verrà saldato alla conclusione dei lavori previsti per il 2007/2008. Questa acquisizione si inserisce nella più ampia strategia di crescita dimensionale di Igd, presentata al mercato finanziario in occasione della quotazione, che mira ad accrescere il proprio portafoglio immobiliare attraverso l'acquisizione e la realizzazione di Centri Commerciali che presentino significative opportunità di investimento. "Siamo molto soddisfatti di questa acquisizione - ha commentato Filippo Carbonari, Amministratore Delegato di Igd - alla luce della qualità e del valore degli immobili. E' la dimostrazione inoltre che Igd prosegue la sua crescita non solo attraverso l'accordo Quadro stipulato con i soci Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, ma anche attraverso linee autonome." "E' importante sottolineare - ha continuato Carbonari - come il contributo da noi apportato nelle fasi di progettazione e realizzazione del centro ci permetterà di massimizzare la creazione di valore durante la nostra gestione." |
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LA NUOVA PROVINCIA MONZA E BRIANZA IN UN FILMATO DEI LIONS |
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Vimercate, 28 aprile 2005 – La nuova Provincia di Monza e Brianza, istituita ufficialmente con la legge n. 146 dell’11 giugno 2004, è ancora sulla carta ma è già in video, grazie ai Lions Club del territorio. Nell’ambito della realizzazione dei service (iniziative di solidarietà improntate su problemi di carattere umanitario e di opinione) e in occasione della costituzione di Monza e Brianza quale nuova provincia – che troverà completa attuazione nel 2009 – i Lions hanno infatti promosso la produzione di un cortometraggio, intitolato “Nuova Provincia, Nuova”, per meglio evidenziare le potenzialità della nuova realtà. Mercoledì 27 aprile, presso il Comune di Vimercate, il filmato è stato presentato ai rappresentanti istituzionali e territoriali - salutati dal sindaco di Vimercate Enrico Brambilla - coinvolti in un confronto sulle prospettive di sviluppo dell’area. Tra gli altri sono intervenuti il presidente e coordinatore dell’assemblea dei sindaci Michele Faglia, sindaco di Monza, e il governatore dei Lions Club del territorio, Roberto Pessina. In occasione della manifestazione Brianza Top, lo stesso filmato sarà proiettato alla cittadinanza presso lo stand istituzionale dei Lions, nonché durante l’incontro che si svolgerà il 22 maggio alle ore 10,00 presso la Villa Borromeo di Cesano Maderno, che avrà per tema “Il ruolo dell’amministrazione provinciale a sostegno del territorio”, un ulteriore contributo dei Lions Club allo sviluppo del territorio briantino e alla valorizzazione delle risorse umane. Ora occorre che tutti i cittadini briantini, e in particolare i giovani, dimostrino una grande sensibilità e collaborino indistintamente affinché, dal punto di vista del diritto, si passi a una situazione di fatto. Si crei cioè, di fatto, la Provincia. L’auspicio dei Lions è quello di poter riuscire a distribuire al più presto il Dvd alle famiglie briantine, allegato alla stampa locale. I Lions Club costituiscono la più grande organizzazione non governativa associata alle Nazioni Unite, presente in tutti i Paesi democratici, con 1.400.000 associati. |
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IN ENAC TAVOLO TECNICO DEL SETTORE CON ENAV, ASSAEROPORTI, ASSAEREO - NECESSARIO CONFRONTO COMUNE SU SISTEMA AEROPORTUALE, GARANZIA DELL’EQUILIBRIO ECONOMICO E CERTEZZA DI RISPETTO DELLE REGOLE |
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Roma, 28 qprile 2005 - Si è svolta questa mattina, presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, la riunione convocata dal Presidente Vito Riggio nell’ambito degli incontri periodici finalizzati all’analisi delle problematiche del trasporto aereo. Il tavolo tecnico a cui sono stati invitati Enav, Assaeroporti, Assaereo ed altri rappresentanti del settore fa sì parte di un programma di riunioni con cadenza periodica con gli operatori aerei, ma intendeva rappresentare anche l’occasione per un chiarimento sulle dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana da parte dei vertici dell’Ibar che, invece, non hanno potuto essere presenti. È stata comunque ribadita la validità dei tavoli tecnici che costituiscono le sedi opportune per l’esposizione e la valutazione dei problemi del settore. In apertura dei lavori il Presidente Riggio ha rivolto un invito ai convenuti affinché con l’approssimarsi della stagione estiva predispongano tutte le azioni di competenza volte a garantire agli utenti viaggi efficienti e puntuali. Durante il confronto gli operatori hanno esposto due linee di problematiche ancora aperte, una di carattere istituzionale, l’altra operativa, che necessitano di essere esaminate al più presto. Per la parte di rilevanza istituzionale, il Presidente Riggio ha assunto personalmente l’impegno di informare in giornata il Consiglio di Amministrazione dell’Enac e, conseguentemente, di rappresentare al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti gli aspetti più urgenti e non deferibili che sono emersi. Sono essenzialmente tre le questioni su cui necessita un confronto: la definizione del sistema aeroportuale nazionale; le attività a garanzia dell’equilibrio economico del sistema; la certezza nell’applicazione e nella vigilanza delle regole nazionali e comunitarie da parte di tutti gli operatori del settore. Il Presidente Riggio chiederà quindi al Ministero di riferimento di valutare i percorsi praticabili per superare concretamente i problemi, attraverso un calendario di convocazioni di tavoli di concertazione sotto la presidenza ministeriale, oppure attraverso tavoli con partecipazione istituzionale e tecnica convocati dall’Enac. Per quanto riguarda gli aspetti più operativi, gli interlocutori hanno chiesto ad Enac di serrare i tempi su alcuni argomenti urgenti fra i quali i contratti di programma con gli operatori aeroportuali e i manuali di scalo previsti dalla legge 265 del novembre 2004. A tal fine l’Enac ha preannunciato una convocazione per il 19 maggio prossimo venturo ed ha nel contempo consegnato a tutti i partecipati un documento in bozza del contratto di programma contenente le linee guida per la regolazione e la tariffazione dei servizi aeroportuali di pubblica utilità svolti dal gestione aeroportuale. Analogamente verrà fatto avere ai partecipanti anche la bozza del documento del manuale di scalo che contiene la ripartizione delle competenze tra i vari operatori presenti in aeroporto. Tali documenti, e soprattutto il contratto di programma, saranno oggetto di confronto e di concertazione nel prossimo tavolo tecnico, il 19 p.V., prima della stesura definitiva e del passaggio per le procedure di approvazione di carattere interministeriale. |
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EADS: CON IL PRIMO VOLO DELL' A380 DECOLLA UNA NUOVA ERA. I CEO CAMUS E HERTRICH SI CONGRATULANO CON L'INTERO TEAM DELL'A380, PER IL SUCCESSO DELL'INTEGRAZIONE INDUSTRIALE DI EADS E AIRBUS |
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Amsterdam, 28 Aprile 2005 - Eads considera il successo del primo volo dell'Airbus come l'inizio di una nuova era per l'aviazione commerciale e per la crescita del Gruppo. "L'a380 è la sintesi ideale del lavoro svolto da Eads dalla sua formazione cinque anni fa " - hanno dichiarato i due Ceo di Eads, Philippe Camus e Rainer Hertrich. "L'a380 combina le migliori tecnologie e capacità produttive esistenti al mondo con un design ampiamente definito insieme ai nostri stessi clienti. Airbus è riuscita a creare un aereo che è destinato a diventare sempre più una icona dell'aerospazio." "Airbus, leader del mercato dell'aviazione civile, è oggi in grado di offrire una gamma completa di velivoli da 104 fino a 555 passeggeri, garantendo standard di qualità, comfort and economia ai massimi livelli. Con lo storico volo di oggi, I'a380 si inserisce a pieno titolo nella flotta Airbus, in qualità di ammiraglia ed Eads raggiungerà presto i 40 miliardi di Euro di fatturato annuo", hanno aggiunto i due Ceo. I Ceo hanno inoltre sottolineato che "il programma A380 rappresenta anche il più evidente risultato del successo dell'integrazione della industria Europea. La fusione che ha dato vita a Eads ha infatti permesso l'integrazione industriale di Airbus e ha creato la base tecnologica, la solidità finanziaria e l'apprezzamento da parte del mercato necessari a intraprendere un investimento tanto ambizioso e importante." L'a380 già conta 154 ordini, a dimostrazione che nei prossimi anni sarà il driver principale della crescita di Airbus e di Eads. Nei prossimi mesi proseguiranno i test di volo e l'iter di certificazione, fino alla consegna dei primi esemplari commerciali nel 2006. Camus and Hertrich hanno concluso: "desideriamo ringraziare l'equipaggio per l'importante risultato. Alla base del successo del programma A380 sono gli sforzi congiunti di migliaia di persone sia all'interno che all'esterno di Airbus, tanto in Europa che all'estero. Sotto la guida di Noel Forgeard e Gustav Humbert, team provenienti da ogni parte del mondo hanno lavorato per rendere possibile questo giorno e desideriamo ringraziare ognuno di loro per il loro contributo fondamentale. Molti sono stati i passaggi che ha portato ai risultati odierni: la creazione nel 1967 di Airbus, quindi i lanci dei diversi aerei della famiglia Airbus, fino alla formazione di Eads nel 2000. Tutti quelli coinvolti possono oggi essere molto fieri." Eads, è tra i principali player mondiali nei settori aerospazio e difesa. Nel 2004, Eads ha registrato un fatturato pari a 31,8 miliardi di Euro, impiegando circa 110.000 persone. Tra le società del Gruppo Eads spiccano Airbus, leader nell'aviazione civile, Eurocopter, leader nella fornitura di elicotteri e la joint venture Mbda, numero due al mondo nella missilistica. Eads inoltre è il principale partner del consorzio Eurofighter e dei lanciatori Ariane, sviluppa il velivolo da trasporto militare A400m ed è il principale partner industriale per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo. |
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FEDEX EXPRESS: LA SOCIETÀ DI TRASPORTO AEREO ESPRESSO È STATA RICONOSCIUTA TRA LE MIGLIORI TRENTA AZIENDE ITALIANE PER ORGANIZZAZIONE E QUALITÀ DEL LAVORO |
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Milano, 28 aprile 2005 - La filiale italiana di Federai Express Corp. (Fedex Express), la compagnia di trasporto aereo espresso più grande al mondo, si è classificata all'undicesimo posto secondo il sondaggio indetto in Italia da Great Piace to Work Institute, organizzazione specializzata nello studio e miglioramento della qualità dell'ambiente di lavoro. Fedex è stata definita da Great Piace to Work Institute "campione della continuità nell'eccellenza" essendo questo il quarto anno consecutivo in cui l'azienda è presente in classifica. L'indagine ha messo in evidenza le imprese dove l'atmosfera lavorativa è migliore, partendo da una base di oltre 600 aziende i cui dipendenti hanno risposto a questionari anonimi, valutando la qualità del clima organizzativo della loro azienda. Il riconoscimento è stato assegnato all'azienda per aver riportato un punteggio particolarmente elevato nei segmenti: equità delle condizioni nei confronti di tutti i collaboratori, fiducia nel management, orgoglio degli impiegati per il proprio lavoro e per l'azienda in cui operano e spirito di squadra. "Trovarsi tra le migliori società in cui lavorare conferisce a Fedex un'immagine di datore di lavoro da cui prendere esempio, rafforzando in tal modo la motivazione e l'orgoglio di far parte del gruppo e valorizzando inoltre la nostra posizione nei confronti dei clienti e dei nostri futuri dipendenti", ha dichiarato Renato Carrara, Direttore Generale di Fedex Italia. "La politica di gestione delle risorse umane Fedex Italia - ha aggiunto Carrara - si basa sui valori condivisi all'interno dell'azienda, quali: "le persone" promuovendo il valore della diversità di pensiero tra collaboratori, "il servizio" ponendo sempre il cliente al centro delle attività, "innovazione" inventando servizi e tecnologie in grado di migliorare le modalità di lavoro e conseguentemente quelle di vita, "l'integrità" gestendo l'operatività, i risultati finanziari e i servizi con onestà, efficienza e affidabilità, "la responsabilità" sostenendo la sicurezza delle comunità nelle quali operiamo e infine "la fedeltà" guadagnandosi quotidianamente la fiducia e il rispetto di collaboratori, clienti e investitori. |
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ACQUE SOTTERRANEE MENO INQUINATE |
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Bruxelles, 28 aprile 2005 - Il principio di precauzione dovrebbe sottostare ad ogni azione destinata a proteggere le acque sotterranee. E' quanto raccomanda alla Plenaria la relazione di Christa Klass (Ppe/de, De), adottata dalla commissione ambiente del Parlamento europeo in prima lettura della procedura di codecisione. L'auspicio dei deputati è che gli Stati membri si concentrino su ciò che è importante per una massa d'acqua sotterranea determinata, ossia i rischi legati agli inquinanti e il modo per misurare le soglie. E' gia dal 1980 che esistono delle norme comunitarie sulla protezione delle acque sotterranee. La direttiva 80/68/Ce sarà abrogata nel 2013 per essere sostituita dalla direttiva quadro del 2000 e da quella attualmente in esame. La nuova proposta determina i criteri per valutare lo stato chimico delle acque sotterranee. La Commissione non propone nuovi standard qualitativi da applicare uniformemente a tutte le acque sotterranee europee, ma lascia agli Stati membri il compito di fissare delle soglie per gli inquinanti. Solo successivamente l'Esecutivo deciderà sull'opportunità di proporre un'armonizzazione europea in funzione delle liste che saranno stabilite a livello nazionale. La relatrice, nel corso del dibattito tenutosi in commissione ambiente, ha insistito sul fatto che la nuova legislazione dovrà permettere di raggiungere almeno gli stessi livelli di protezione della «vecchia» direttiva. La maggioranza dei deputati, concorde con lei, auspica inoltre che la prevenzione resti un elemento chiave della gestione delle acque sotterranee. Gli Stati membri sono quindi chiamati a garantire che le norme di qualità delle acque siano fondate sui criteri di tossicità per gli esseri umani e l'ambiente. Tuttavia, sono emerse delle divergenze in merito al modo migliore per raggiungere gli obiettivi. Alla fine, però, ha prevalso la posizione della Commissione europea favorevole a criteri nazionali, piuttosto che europei. Per i deputati, inoltre, nella fissazione delle soglie, gli Stati membri potranno tenere conto dei livelli di talune sostanze presenti naturalmente nelle acque. |
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SCUOLA: 650 POSTI DI INSEGNANTE IN PIÙ NEGLI ORGANICI PER FAR FRONTE ALL'AUMENTO DEGLI ALUNNI E ALLE ATTIVITÀ OPZIONALI |
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Roma, 28 aprile 2005 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti ha disposto un incremento della dotazione organica degli insegnanti relativa all'anno 2005/2006 di 650 posti. I posti sono stati assegnati per fare fronte in primo luogo alle accresciute esigenze derivanti dall'aumento del numero degli alunni, determinato, nella scuola secondaria di Ii grado, soprattutto dal recupero di rilevanti quote di dispersione scolastica per effetto dell'estensione dell'obbligo scolastico, che sarà progressivamente elevato fino al 18 anno di età o perlomeno fino al conseguimento di una qualifica. I nuovi posti andranno inoltre a coprire le necessità derivanti dall'incremento delle iscrizioni di alunni stranieri e dal potenziamento delle attività opzionali nella scuola primaria e secondaria di primo grado (già tempo pieno e tempo prolungato). |
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ISPI: CICLO DI INCONTRI "DOVE VA LA CINA?" |
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Milano, 28 aprile 2005 - l'Ispi promuove, nell'ambito del progetto "Focus China", il ciclo di incontri "Dove va la Cina?": una serie di tavole rotonde mirate ad analizzare le sfide socio-economiche che la Cina dovrà affrontare nei prossimi decenni e il ruolo che il paese sta assumendo nell'economia globale. I primi due incontri programmati sono: “La sostenibilità della crescita cinese” - 4 maggio, ore 18.00. Andrea Boltho, Magdalen College, Oxford; Alessandro Quaroni, già Ambasciatore d'Italia in Cina; Maria Weber, Ispi e Università Bocconi. “Le conseguenze della "Go Global Policy" - 7 giugno, ore 18.00. Alberto Forchielli, Osservatorio Asia; Fernando Mezzetti, Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno; Maria Weber, Ispi e Università Bocconi. L'iniziativa è realizzata con il sostegno di: Alessi, Gruppo Banca Sella, Diesel, Inseco, Merloni Progetti, Pavia & Ansaldo, Sanpaolo Imi, Sisal, Skf, Snatt Group, Unicredit. Www.ispionline.it |
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ATM MILANO: IL SERVIZIO PER DOMENICA 1° MAGGIO |
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Milano, 28 aprile 2005 - Domenica 1° maggio il servizio sulla rete di trasporto pubblico (linee metropolitane e linee di superficie urbane e interurbane) e’ effettuato con orario continuato dalle ore 7 circa alle ore 20 circa. Tutte le informazioni su orari e frequenze delle linee di superficie e delle tre linee metropolitane, su orari di apertura dei parcheggi di corrispondenza e Uffici Informazioni e Vendita Atm durante la giornata del 1° Maggio sono disponibili: telefonando al Numero Verde 800.80.81.81 (operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30) o consultando il sito internet www.Atm-mi.it (sezione Atminforma accessibile direttamente dalla home page). |
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