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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Giugno 2005
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E-GOVERNMENT: VICEMINISTRO DEWAY A ROMA PER AVVIO COLLABORAZIONE ITALO-CINESE  
 
Roma, 14 giugno 2005 - Dopo la Municipalità di Shanghai anche la Repubblica Popolare Cinese intende avviare rapporti di collaborazione con l'Italia per sostenere l'ammodernamento digitale della propria Pubblica Amministrazione, ossia l'e-Government. Su invito di Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, da mercoledì prossimo sarà in visita ufficiale in Italia Chen Deway, viceministro per l'informatizzazione del Governo di Pechino. La visita avviene a due settimane da quella che lo stesso Stanca ha effettuato a Shanghai e dai colloqui che ha avuto con diversi esponenti sia del Governo della Repubblica Popolare Cinese, sia con le autorità municipali della metropoli cinese (quasi 20 milioni di abitanti), di cui è stato ospite. Con queste ultime il Ministro italiano ha già concordato di mettere a disposizione, con il patrocinio dell'Undesa-onu, l'esperienza italiana realizzata con Iniziativa e-Government per lo Sviluppo e sviluppata con 19 progetti in 14 Paesi. "Il breve lasso di tempo intercorso tra i colloqui preliminari di Shanghai e la visita in Italia del principale esponente del Governo di Pechino per il processo di ammodernamento informatico di quella amministrazione statale", ha detto il ministro Stanca,"confermano il grande interesse che la Cina annette all'adozione, con la collaborazione italiana, di nuove tecnologie informatiche per sviluppare moderni modelli gestionali della propria pubblica amministrazione, finalizzati non solo all'efficienza ma anche alla trasparenza. In tal senso l'Italia ben volentieri è pronta a fornire la propria cooperazione al Governo di Pechino". Durante la permanenza in Italia, il viceministro Deway, accompagnato da una qualificata delegazione governativa, oltre ai colloqui di lavoro con il ministro Stanca, avrà una serie di incontri per verificare le applicazioni di e-Government sinora sviluppate dal nostro Paese. In particolare sono previste anche visite al Ministero dell'Economia e delle Finanze e a diverse industrie del settore informatico impegnate nell'e-Government.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA SPIEGA PERCHÉ LA RICERCA SIA NECESSARIA ALL'EUROPA  
 
Bruxelles, 14 giugno 2005 - In vista del Vertice del Consiglio europeo del 16 e 17 giugno, in occasione del quale i ministri decideranno indirettamente se accogliere o meno la proposta della Commissione di raddoppiare i finanziamenti dell'Ue in favore della ricerca e sviluppo (R&s) per il periodo 2007-2013, la Commissione ha pubblicato uno studio di valutazione di impatto a sostegno della propria proposta. Secondo lo studio, che analizza i legami fra investimenti nella ricerca e maggiore competitività, "il nuovo programma quadro (7Pq) rilancerà il Pil europeo e farà aumentare le esportazioni riducendo le importazioni - fattori che nel complesso contribuiranno a contrastare i problemi di crescita economica lenta e di declino della competitività dell'Europa". Lo studio evidenzia inoltre gli effetti positivi sulla creazione di posti di lavoro e il valore aggiunto degli investimenti a livello europeo derivanti da una maggiore spesa dell'Ue per il settore della R&s. Secondo lo studio, l'Europa risente da tempo di una crescita economica lenta e di una flessione della competitività, ma le recenti pubblicazioni economiche provano che la R&s è il principale motore della crescita economica e della produttività. Un recente studio, ad esempio, dimostra che a ogni ulteriore punto percentuale investito nel settore pubblico della ricerca e sviluppo corrisponde uno 0,17 per cento di crescita della produttività. Gli autori dello studio sostengono che un aumento nella R&s dell'Ue associato a un aumento della spesa a livello nazionale potrebbe pertanto avere un considerevole impatto sulla produttività. Inoltre, il settore pubblico della ricerca e sviluppo ha un effetto di "richiamo" che stimola ulteriori investimenti economici - un punto fondamentale per la mobilitazione degli investimenti nella ricerca del settore privato, che dovrebbe contribuire per i due terzi della spesa prevista per la R&s pari al tre per cento del Pil. "Il 7Pq fornisce anche le condizioni generali necessarie ad attrarre investimenti esteri nella R&s. Attualmente l'Ue sta perdendo investimenti in R&s a favore di altri paesi", si afferma nella relazione, sottolineando come nel 2001 vi sia stata una perdita netta di investimenti in R&s dall'Ue pari a oltre sei miliardi di euro. Lo studio prosegue affermando che un aumento del bilancio per la R&s in Europa rafforzerebbe le risorse umane dell'Eu, creando fino a un milione di posti di lavoro entro il 2030. Lo studio dimostra poi che il valore aggiunto derivante da investimenti in R&s a livello comunitario incoraggia i ricercatori a collaborare oltre le frontiere nazionali e a condividere capacità e conoscenze complementari, massimizzando le scarse risorse e riducendo l'inutile raddoppio della spesa per la ricerca, il che significa un miglior utilizzo del denaro dei contribuenti. "Mentre la dimensione e la complessità di numerosi progetti di ricerca non permettono ai singoli Stati membri di fornire le risorse necessarie, gli investimenti comunitari consentono ai partner di condividere fondi, strutture e conoscenze, fino a costituire una massa critica non altrimenti raggiungibile a livello nazionale. [ ] Inoltre, grazie alla possibilità di coordinare in modo più adeguato le attività degli Stati membri e, al contempo, di affrontare temi che non ricevono sufficiente attenzione nei programmi nazionali, il 7Pq garantirà una migliore efficienza della spesa per R&s in tutta Europa, oltre a promuovere settori con un potenziale importante", aggiunge il documento. Inoltre, fornendo un quadro per la diffusione in tutta l'area comunitaria dei risultati della ricerca, il 7Pq offre maggiori possibilità di trasformare tali conoscenze in prodotti e processi innovativi. L'istituzione di un Consiglio europeo della ricerca (Cer) per sostenere la ricerca di base permetterà anche, grazie all'accresciuta competitività, di promuovere efficacemente una più elevata qualità ed eccellenza, conclude il documento. In un intervento del 9 giugno scorso, il Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha messo in guardia contro l'accettazione della proposta di compromesso, presentata dalla Presidenza lussemburghese, che prevede di ridurre la spesa destinata alla ricerca del 40 per cento rispetto alla proposta della Commissione. Accogliere la proposta di compromesso porterebbe ad "un'Europa del passato, volta a ridistribuire la ricchezza comune" invece di "un'Europa del futuro, florida grazie alla conoscenza e capace di creare maggiore prosperità per un numero più elevato di cittadini", ha affermato. Nell'eventualità che la proposta di compromesso venga accolta, il Commissario Potocnik ha spiegato che ciò comporterebbe radicali decisioni sulle priorità della ricerca per quanto riguarda i futuri finanziamenti, onde evitare la dispersione e la frammentazione degli sforzi. "A farne le spese sarebbero soprattutto nuove azioni e iniziative, quali la creazione di un Consiglio europeo della ricerca, il sostegno alle Pmi [piccole e medie imprese], il rafforzamento del programma di borse di studio Marie Curie e la nuova politica di infrastrutture di ricerca", ha dichiarato il Commissario Potocnik. Nel sollecitare gli Stati membri a reindirizzare la spesa pubblica dalla ridistribuzione ad investimenti che stimolino la crescita, il Commissario Potocnik ha sottolineato che i tempi stanno cambiando rapidamente. "La vita punisce chi arriva in ritardo", ha concluso citando l'ex presidente sovietico Mikhail Gorbaciov.  
   
   
IL PROGETTO NORRIS, UN'INIZIATIVA PILOTA PER LE STRATEGIE DI INNOVAZIONE REGIONALE TRANSFRONTALIERE  
 
Bruxelles, 14 giugno 2005 - Uno dei temi chiave della conferenza plenaria delle Regioni innovative in Europa (Ire) tenutasi a Lubiana in Slovenia il 7 e 8 giugno è stata la necessità di introdurre un elemento maggiormente transregionale nell'elaborazione delle politiche di innovazione, creando un ciclo di apprendimento continuo a vantaggio di tutti. Nella realtà attuale, tuttavia, la maggior parte delle attività di innovazione regionale si incentra su singole regioni, e di conseguenza manca l'esperienza pratica nel campo dell'avvio e della gestione di tali azioni transfrontaliere. Si auspica tuttavia che un nuovo progetto reso noto in occasione della conferenza assumerà la veste di precursore in questo senso, essendo uno dei primi a sviluppare una Strategia di innovazione regionale (Ris) per due regioni di Stati membri diversi. Il progetto Norris riguarda le regioni dell'Ungheria settentrionale e di Kosice nella Slovacchia orientale. Il consorzio comprende anche partner austriaci e spagnoli che hanno già maturato un'esperienza nella creazione di progetti Ris propri e che forniranno orientamento e consulenza ai due partner principali. Il Notiziario Cordis ha parlato con Kalocsai Kornél, il coordinatore del progetto dell'Agenzia di sviluppo regionale dell'Ungheria settentrionale (Norda), e gli ha chiesto il motivo che ha spinto lui e i suoi partner a optare per un approccio transfrontaliero. Kornél Kalocsai ha ammesso la maggiore complessità della scelta in questione, ma ha spiegato che è stata la naturale conseguenza dei forti legami economici, sociali e politici che vi sono tra le due regioni. "Esistono già numerosi altri progetti comuni tra le due regioni, nonché un accordo per l'avvio di ulteriori iniziative congiunte laddove opportuno", ha risposto. Nel corso della presentazione del progetto Norris alla conferenza, Jozsa Viktoria, partner del progetto e sempre di Norda, ha ribadito ai delegati che l'approccio comune è nato dai problemi condivisi da entrambe le regioni e dalla necessità di individuare soluzioni congiunte. "Ad esempio, dobbiamo affrontare molte sfide economiche comuni, quali la tradizione dell'industria pesante, l'alto livello di disoccupazione, e la necessità di passare a un'economia basata sulla conoscenza", ha affermato. I partner si avvarranno della metodologia Ris standard sviluppata della rete Ire nell'arco di diversi anni, e ritengono di poter portare a termine il progetto entro il periodo standard di 36 mesi, benché necessitino di finanziamenti superiori rispetto a quelli concessi a iniziative tradizionali rivolte a singole regioni. I questionari che saranno distribuiti alle parti interessate all'innovazione di entrambe le regioni allo scopo di sviluppare la Ris saranno analoghi, anche se terranno conto di determinate specificità regionali per consentire l'analisi comparativa. Una delle sfide principali da affrontare per trarre pieno vantaggio da qualsiasi tipologia di iniziativa Ris è garantire che la strategia, una volta definita, non venga abbandonata sulle scrivanie dei decisori politici, bensì messa in pratica. Il Notiziario Cordis ha fatto presente questo punto a Kalocsai Kornél, che ha tuttavia risposto di non considerarlo un rischio particolarmente realistico in questo caso. "Abbiamo imparato quanto sia importante la comunicazione a livello politico al fine di ricevere sostegno per l'iniziativa", ha dichiarato, aggiungendo che l'Ungheria settentrionale sta attualmente elaborando un piano di sviluppo regionale più ampio, che si augura possa tradursi in un incentivo ulteriore ad attuare la strategia. Kalocsai Kornél ha sottolineato l'importanza di avere i due partner dall'Austria e dalla Spagna all'interno del consorzio. "Hanno esperienza nei progetti Ris. Ad esempio, ci consigliano su come presentare le informazioni all'Ue - e alla stampa!", ha aggiunto. Oltre a queste "capacità diplomatiche", i loro partner hanno inoltre fornito assistenza anche su questioni più pratiche, come la formulazione di una metodologia dettagliata ed attuabile per il progetto Ris sulla base degli orientamenti generali della Commissione. Il Notiziario Cordis ha incontrato un rappresentante del partner spagnolo presente alla conferenza, Alfredo Sandovar della Cartif di Valladolid, e gli ha chiesto di spiegare dettagliatamente in quale modo gli altri partecipanti possono trarre profitto dalla loro esperienza in altri progetti Ris. "Si tratta più di orientamento strategico che non di "azioni" specifiche", ha affermato. "Possiamo fornire consulenza su come elaborare in modo più adeguato un progetto - la struttura, i punti critici, ecc. Uno dei nostri punti di forza è la capacità di comunicare meglio con le Pmi [piccole e medie imprese], in quanto il 98 per cento delle società della Castilla-león rientrano in questa categoria". Avendo già intrapreso due progetti Ris nella loro regione, Alfredo Sandovar e i suoi colleghi hanno acquisito conoscenze preziose sugli strumenti e programmi disponibili a livello comunitario, che possono trasmettere ai loro partner dell'Ungheria settentrionale e del Kosice. Non si tratta tuttavia di una semplice concessione di aiuto da partner esperti a partner inesperti, ha sottolineato. "Per condividere la nostra conoscenza dobbiamo innanzi tutto fare luce sulle nostre idee, effettuando un'autoanalisi e classificando processi, contatti, barriere ed errori, il che è estremamente utile". Passando agli altri argomenti oggetto di discussione alla conferenza, il Notiziario Cordis ha chiesto ad Alfredo Sandovar una valutazione delle politiche attuali e future della Commissione nei confronti dell'innovazione regionale, e quali aspetti potrebbero essere migliorati. "Le politiche sono adeguate, benché sia sempre auspicabile avere a disposizione più fondi", ha osservato. Uno degli elementi che si potrebbero migliorare è il numero di funzionari di progetto presenti all'interno della Commissione al fine di consentire un impegno più attivo nei confronti di progetti quali Norris "onde affrontare i problemi inevitabili che emergeranno e di fornire orientamenti politici". Per quanto riguarda l'orientamento generale della politica comunitaria sull'innovazione, Alfredo Sandovar ha tuttavia dichiarato di credere nel concetto fondamentale dell'apprendimento reciproco continuo, e in iniziative volte a introdurre l'analisi comparativa e gli indicatori regionali. Ha concluso affermando: "Per la prima volta la Commissione e altri decisori politici stanno veramente diventando parte del tessuto di innovazione regionale, pertanto ho molta fiducia nel futuro". Per informazioni sul progetto Norris: Kalocsai Kornél E-mail: kalocsai.Kornel@norda.hu  Oppure Jozsa Viktoria E-mail: viktoria.Jozsa@bzlogi.hu  
   
   
JANEZ POTOCNIK DICHIARA ALLE PIATTAFORME TECNOLOGICHE CHE NON SERVE RESPINGERE L'IDEA DI INIZIATIVE TECNOLOGICHE COMUNI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2005 - Benché la proposta della Commissione per il Settimo programma quadro (7Pq) contenga alcune disposizioni affinché le piattaforme tecnologiche diventino Iniziative tecnologiche comuni e ricevano di conseguenza il cofinanziamento diretto dalla Commissione europea, quelle che rimangono piattaforme tecnologiche non sono di certo destinate al fallimento, ha sottolineato il 9 giugno il Commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Rivolgendosi ai leader industriali che attualmente partecipano alle piattaforme tecnologiche, il Commissario Potocnik ha colto l'occasione per sfatare il mito che le piattaforme possono avere successo solo se sfociano in un'Iniziativa tecnologica comune. L'idea è "incontestabilmente falsa", ha affermato. "Per avere successo, una piattaforma tecnologica non deve portare necessariamente a un'Iniziativa tecnologica comune. Nella maggior parte dei casi, una piattaforma tecnologica può essere realizzata con maggiore efficacia utilizzando i normali strumenti offerti dal programma quadro", ha spiegato il Commissario. La Commissione vorrebbe che le piattaforme tecnologiche divenissero "campioni di conoscenza per la crescita". Come ha dichiarato il Commissario Potocnik il 9 giugno, le piattaforme faranno sì che la ricerca comunitaria risponda alle esigenze dell'industria, grazie all'elaborazione di programmi di ricerca strategica che possono essere impiegati per specificare le priorità del finanziamento a livello comunitario. I programmi di ricerca strategica esistenti hanno già influenzato la scelta delle priorità per il 7Pq, secondo quanto affermato dal Commissario. Le piattaforme tecnologiche possono inoltre svolgere un ruolo importante per coinvolgere le autorità pubbliche a livello nazionale e regionale, la cui partecipazione nell'iniziativa è auspicabile. In alcuni settori, laddove la Commissione può prevedere di creare un "partenariato di lungo periodo fra il settore pubblico e quello privato di livello e campo di applicazione tali da non poter essere sostenuti attraverso le normali procedure e gli strumenti del programma quadro", può essere presentata una proposta di creazione di un'Iniziativa tecnologica comune. Per avere successo, la proposta dovrebbe soddisfare una serie di condizioni. L'iniziativa tecnologica comune non solo dovrebbe fornire un contributo esclusivo alla competitività dell'industria europea in tecnologie strategiche, ma sarebbero necessarie prove evidenti che l'impiego dei normali strumenti del programma quadro non farebbe conseguire il risultato auspicato. La Commissione ha già individuato sei settori da utilizzare per la creazione di un'Iniziativa tecnologica comune, ma l'elenco non è certo definitivo, ha sottolineato il Commissario. "Adesso spetta alle industrie coinvolte nei sei settori identificati riuscire a dimostrare che i loro programmi di ricerca strategica soddisfano i criteri di unIniziativa tecnologica comune. Devono inoltre dimostrare che l'attuazione di quest'ultima porterà a prodotti concreti che avranno un impatto positivo sulla competitività dell'industria europea", ha dichiarato il Commissario. Http://www.cordis.lu/fp7/cooperation.htm#2  
   
   
COMPETITION: COMMISSION OPENS SECTOR INQUIRIES INTO RETAIL BANKING AND BUSINESS INSURANCE  
 
Brussels, 14 June 2005 - The European Commission has decided to launch sector inquiries in financial services in the European Union in the areas of retail banking and business insurance. The inquiries will examine whether competition is working in these markets and whether markets are competitive enough to deliver their full benefits to consumers. The inquiries will be complementary to the Commission’s parallel initiatives to remove regulatory barriers within the Single Market for financial services. In carrying out the sector inquiries, the Commission will work closely with market participants and Member State authorities. The Commission will begin its inquiries with an investigation into retail banking, and in particular payment cards. The inquiries into other aspects of retail banking and into business insurance will follow later in 2005. Competition Commissioner Neelie Kroes said, “These inquiries are an important first step in allowing the Commission to identify ways to improve competition in Eu financial markets and thus increase the competitiveness of the Eu economy. They are not quick fixes, but show my commitment to using the competition rules to effect long term structural improvements to the Eu economy.” Financial Services Commissioner Charlie Mccreevy added “I fully support these competition sector inquiries into retail banking and business insurance. They are a useful complement to the Commission’s efforts to tackle regulatory barriers within the Single Market for financial services”. Better functioning financial markets are a necessary precondition for reaching the Lisbon agenda goals offering a more efficient access to finance and insurance for businesses, and thus boosting competitiveness and innovation. Considerable progress towards integrating Eu financial markets has already been achieved through legislation to ensure freedom of establishment and freedom to provide services between Member States, notably in the framework of the Financial Services Action Plan. Ideas to further integrate Eu financial markets are the subject of a new Commission Green Paper (see Ip/05/527). The competition sector inquiries will complement these efforts by examining possible obstacles to competition that may persist. In particular, the competition sector inquiries will gather information in the retail banking and business insurance sectors with a view to identifying possible distortions of competition that can be addressed under Ec Treaty rules on restrictive business practices and abuse of monopoly power (Articles 81 and 82), either by the Commission or by national competition authorities within the European Competition Network. If the inquiries reveal the existence of anticompetitive practices the Commission is prepared to take appropriate measures to restore competition in the relevant markets. To carry out these inquiries, the Commission can require companies or trade associations to supply information, documents or statements. In the course of the inquiries, the Commission intends to maintain an open dialogue with representatives from industry and consumer associations, and will inform market players and consumers about the progress. The main results of the inquiries will be published from 2006. More information on the Commission’s competition sector inquiries is available at: http://www.Europa.eu.int/comm/competition/antitrust/others/#sector_inquiries  
   
   
IRAP: ABI, NON PENALIZZARE LE BANCHE A VANTAGGIIO DI SETTORI NON COMPETITIVI  
 
Roma, 14 giugno 2005 - L'associazione bancaria italiana giudica inaccettabile l'ipotesi di un aumento dell'aliquota base dell'Irap per le aziende di credito. Le banche italiane hanno sempre supportato l'azione dei Governi per la realizzazione degli obiettivi di politica economica. Le banche italiane sostengono con forza l'Azienda Italia, le sue imprese, in una fase di pesante congiuntura. Giudicano per questo iniquo un intervento fiscale che colpendo una parte viva e vitale dell'economia favorisca invece settori che nessun apporto strutturale assicurano alla competitività del Paese. Le banche italiane non intravedono dietro questa eventuale discrezionalità nella fissazione di aliquote diverse alcun motivo ragionevole di politica economica e distributiva. Si delinea quindi una politica che sembra rispondere ad altre logiche, diverse da quelle che devono tenere conto invece del ruolo giocato dai partecipanti alla vita del Paese. Al mondo imprenditoriale italiano l'Associazione bancaria ricorda i contenuti dell'intesa siglata fra tutte le organizzazioni nel settembre scorso, nella quale, fra l'altro, si respingeva nettamente la discriminazione delle aliquote fiscali, perché tutte sono imprese.  
   
   
FITCH HA POSTO SOTTO OSSERVAZIONE UNICREDIT  
 
Milano, 14 giugno 2005- Unicredito Italiano comunica che ieri l'agenzia di rating Fitch Ratings ha posto sotto osservazione con implicazioni negative i rating "Aa-" di lungo termine, "F1+" di breve termine e "B" Individuale di Unicredito Italiano Spa, ritirando conseguentemente l'outlook "Positivo". La messa sotto osservazione è conseguenza dell'annuncio di Unicredito Italiano di offerte di scambio volontarie sul 100% del capitale sociale di Hypo-und-vereinsbank, Bank Austria e Bph. Unicredit precisa che la messa sotto osservazione rientra nella normale procedura di Fitch Ratings in presenza di operazioni di questo genere.  
   
   
RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DI BIPIELLE INVESTIMENTI EMISSIONE PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE INDIRETTO IN AZIONI BIPIELLE INVESTIMENTI DA PARTE DI BANCA POPOLARE DI LODI - ASSEGNAZIONE WARRANT GRATUITI AGLI AZIONISTI DI BIPIELLE INVESTIMENTI  
 
Lodi, 14 giugno 2005 - In merito all'operazione di rafforzamento patrimoniale di Bipielle Investimenti comunicata il 13 maggio u.S. Bpl segnala che gli organi esecutivi della Società, d'intesa con le analoghe strutture della Capogruppo Banca Popolare di Lodi, hanno dato esecuzione ai mandati a suo tempo ricevuti dai rispettivi Consigli per definire gli aspetti tecnico contabili e la struttura giuridica dell'operazione. Più precisamente, nel rispetto del controvalore complessivo massimo dell'emissione previsto nella precedente struttura dell’operazione - pari a circa 1,5 miliardi di Euro - e ferma restando l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile, la nuova struttura dell'operazione prevede (i) l’emissione da parte della capogruppo Banca Popolare di Lodi S.c. A r.L. (anziché da parte di Bipielle Investimenti), mediante procedimento indiretto, di un prestito obbligazionario convertibile, in azioni Bipielle Investimenti da offrirsi in opzione agli azionisti di Bipielle Investimenti denominato "Banca Popolare di Lodi 2005 - 2010 subordinato convertibile Bipielle Investimenti" (“Obbligazioni Bpl”); (ii) un aumento di capitale scindibile da parte di Bipielle Investimenti fino ad un importo massimo complessivo di nominali Euro 618.045.529,50, mediante emissione di massime n. 137.343.451 azioni ordinarie, da destinarsi a servizio della conversione delle Obbligazioni Bpl; (iii) l’emissione da parte di Bipielle Investimenti di warrant da assegnare gratuitamente ai propri azionisti (“Warrant”); e (iv) un ulteriore aumento di capitale scindibile da parte di Bipielle Investimenti fino ad un importo massimo complessivo di nominali Euro 309.022.762,50, mediante emissione di massime n. 68.671.725 azioni ordinarie da destinarsi a servizio dell’esercizio dei Warrant. Gli aumenti di capitale avranno, pertanto, un valore nominale globale massimo di Euro 927.068.292, con emissione di complessive massime n. 206.015.176 azioni Bipielle Investimenti. Il prezzo di emissione delle azioni Bipielle Investimenti che saranno emesse a fronte di entrambi i suddetti aumenti di capitale sarà determinato dal Consiglio di Amministrazione della società, in accordo con il Consiglio di Amministrazione di Bpl, fra un minimo di Euro 7,50 e un massimo di Euro 8,50. Quanto alle Obbligazioni Bpl, il valore nominale di ciascuna, pari al prezzo di emissione, sarà determinato dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi in misura corrispondente al prezzo di sottoscrizione delle azioni Bipielle Investimenti mentre il rapporto di conversione è stato determinato in un'azione Bipielle Investimenti di nuova emissione per ogni Obbligazione Bpl. Caratteristiche del prestito obbligazionario - Le Obbligazioni Bpl saranno offerte in opzione agli azionisti Bipielle Investimenti; delle stesse verrà richiesta l’ammissione alla quotazione di borsa in un momento successivo rispetto all’offerta. Il prestito obbligazionario "Banca Popolare di Lodi 2005 - 2010 subordinato convertibile Bipielle Investimenti" avrà un valore nominale complessivo compreso nell'intervallo tra un minimo di Euro 1.030.075.883 e un massimo di Euro 1.167.419.334. Si riportano di seguito le principali caratteristiche delle Obbligazioni Bpl: Durata: 5 anni; Tasso: da definirsi; Rapporto di opzione: una Obbligazione Bpl ogni due azioni ordinarie Bipielle Investimenti possedute; Rapporto di conversione: una Obbligazione Bpl ogni azione ordinaria Bipielle Investimenti posseduta; Periodo di conversione: a partire dal 10° giorno lavorativo (escluso) dall'emissione e fino al 10° giorno lavorativo (incluso) anteriore alla data di scadenza; Clausola di subordinazione: in caso di liquidazione dell’emittente, le Obbligazioni Bpl saranno rimborsate solo dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori dell’emittente non ugualmente subordinati. Banca Popolare di Lodi, quale azionista di Bipielle Investimenti ed emittente le Obbligazioni Bpl, prevede di collocare i propri diritti di opzione presso investitori istituzionali, riservandosi tuttavia la possibilità di negoziare detti diritti di opzione sul mercato regolamentato, in base alla disciplina dell'offerta in opzione. Caratteristiche dei Warrant I Warrant saranno assegnati gratuitamente agli azionisti Bipielle Investimenti nel rapporto di un Warrant ogni quattro azioni Bipielle Investimenti possedute. L'assegnazione dei Warrant agli azionisti di Bipielle Investimenti, avverrà in conformità alle disposizioni dei regolamenti di Consob e Borsa Italiana e conferirà il diritto alla sottoscrizione di massime n. 68.671.725 azioni ordinarie di Bipielle Investimenti. Le caratteristiche, i termini e le condizioni di emissione ed esercizio dei Warrant saranno determinati dal Consiglio di Amministrazione della Società, fermo restando che: (i) il prezzo di esercizio degli stessi e, conseguentemente, il prezzo di sottoscrizione delle emittende azioni al loro servizio sarà pari al prezzo di emissione delle azioni oggetto dell'Aumento a Servizio delle Obbligazioni; (ii) l’esercizio di ciascun Warrant darà diritto all’acquisto di 1 azione ordinaria Bpl Investimenti; e (iii) il periodo per l’esercizio dei Warrant coinciderà con il periodo di conversione delle Obbligazioni Bpl. È previsto che l'operazione relativa all’Aumento a Servizio dei Warrant sarà avviata non appena ottenute le prescritte autorizzazioni ed adempiuti gli obblighi di legge previsti dalla vigente normativa. È prevedibile che l’operazione possa avere inizio entro il mese successivo a quello di iscrizione della relativa delibera assembleare nel registro delle imprese, fatti salvi gli adempimenti previsti dalle previsioni di legge e regolamentari in tema di sollecitazione al pubblico risparmio. Nell'ambito del citato rafforzamento patrimoniale Bpl concederà inoltre un finanziamento a favore della controllata Bipielle Investimenti di importo pari al ricavato ottenuto a seguito della emissione delle Obbligazioni Bpl e maggiorato di un importo pari al conferimento dovuto da Bpl in caso di integrale sottoscrizione della quota di Warrant ad essa spettante (tra Euro 446 milioni ed Euro 505 milioni); ques'ultima porzione in linea con l'intento già manifestato dalla medesima Bpl in data 13 maggio u.S. I mezzi finanziari così raccolti saranno gradualmente investiti nella strategia di sviluppo che Bipielle Investimenti intende perseguire attraverso future opzioni di crescita esterna e di incremento organico dei settori già presidiati.  
   
   
BANCA ANTONVENETA, CONVOCA ASSEMBLEA DEI SOCI  
 
Padova, 14 giugno 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Antonveneta si è riunito ieri, in regime di “prorogatio”, in tal modo garantendo la continuità gestionale della Banca. Gli Organi sociali restano conseguentemente così composti, Consiglio di Amministrazione: Presidente, Tommaso Cartone ; Vice Presidente Vicario, Francesco Spinelli ; Vice Presidente, Giancarlo Folco ; Amministratore Delegato, Piero Luigi Montani. Consiglieri: Nicolò Azzollini ; Gilberto Benetton; Romeo Chiaretto; Enrico Tomaso Cucchiani ; Jan Maarten de Jong; Leopoldo Mazzarolli; Gianni Mion; Gilberto Muraro; Maurice Oostendorp; Francesco Paolo Pagnan; Antonio Scala . Collegio Sindacale: Presidente, Gianni Cagnoni; Sindaci effettivi, Alberto Dalla Libera; Enzo Nalli. Il Consiglio di Amministrazione, nella stessa seduta, ha provveduto – tra l’altro - a convocare l’Assemblea ordinaria dei Soci per il giorno lunedì 25 luglio 2005 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno mercoledì 27 luglio 2005, per deliberare sul seguente ordine del giorno: 1) Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione, previa determinazione del loro numero e della durata in carica; determinazione delle medaglie di presenza ai sensi dell’art. 20 dello Statuto sociale. 2) Nomina dei componenti il Collegio Sindacale ai sensi dell’art. 27 dello Statuto sociale; determinazione dei relativi compensi.  
   
   
I MERCATI AZIONARI – GIUGNO 2005 ANALISI E PROSPETTIVE A CURA DELL’UFFICIO STUDI DI UNION INVESTMENT  
 
Milano, 14 giugno 2005 - In Usa la congiuntura continua a sostenere l’andamento della borsa Nel mese di maggio i mercati azionari statunitensi hanno evidenziato un andamento nel complesso da favorevole a stabile. Le borse sono state stimolate dai robusti dati congiunturali, ma anche dalla diffusa flessione del prezzo del petrolio. Ad offrire forti aumenti delle quotazioni sono stati soprattutto i titoli tecnologici. Le blue chip, al contrario, sono state oggetto di una temporanea pressione al ribasso dovuta al declassamento del rating delle obbligazioni di Gm e Ford. Nel complesso tuttavia maggio è stato un mese borsistico di successo. Un ulteriore moderato aumento dei tassi operato dalla Fed non ha avuto conseguenze negative. Il Dow Jones Industrial Average ha registrato un progresso del tre per cento circa su base mensile, mentre l’aumento conseguito dall’indice tecnologico Nasdaq è stato addirittura prossimo all’otto per cento. A nostro parere i dati congiunturali prevalentemente robusti degli ultimi tempi indicano che il ritmo di crescita dell’economia statunitense non continuerà a rallentare. Ci aspettiamo pertanto tassi di crescita del Pil ancora solidi nel corso dell’anno. Anche sul fronte delle imprese le sorprese negative dovrebbero essere ormai quasi esaurite per quanto riguarda la situazione degli utili. Dopo le recenti revisioni, le previsioni sugli utili non dovrebbero più scendere ulteriormente, e ciò dovrebbe sostenere l’andamento del mercato. In tale contesto riteniamo che nell’anno in corso Wall Street offra ancora un potenziale di apprezzamento, sebbene interrotto da temporanee fasi di debolezza. In Europa si registra un buon potenziale di crescita per le quotazioni Nel mese di maggio l’andamento dei mercati azionari europei è stato caratterizzato da robuste tendenze rialziste. Accanto ai risultati positivi degli Usa, sono stati soprattutto i soddisfacenti risultati trimestrali delle imprese a stimolare le borse. In Germania le operazioni di voto hanno provocato ulteriori movimenti dei corsi. La situazione della congiuntura, al contrario, si è mantenuta piuttosto modesta, senza tuttavia andare a offuscare significativamente l'umore nel complesso fiducioso. Con una quotazione finale di circa 4.461 punti, il Dax ha conseguito un aumento di quasi sette punti percentuali su base mensile. Anche il Tecdax ha ottenuto un deciso rialzo, con una crescita altrettanto significativa intorno al sei per cento. Rispetto al futuro andamento dei mercati azionari europei manteniamo un atteggiamento assolutamente fiducioso. Siamo complessivamente ottimisti soprattutto per quanto riguarda l’andamento degli utili delle imprese e specialmente in Germania prevediamo addirittura altre sorprese positive sulla scia delle efficaci riduzioni dei salari e delle progressive misure di ristrutturazione adottate. Per quanto riguarda l’andamento della congiuntura, il percorso della crescita rimane estremamente moderato, come confermano anche le più recenti previsioni. Tuttavia nel frattempo occorre rilevare positivamente che non si profila più all’orizzonte un ulteriore rallentamento delle già deboli tendenze al rialzo. Le borse dovrebbero quindi risultarne sostenute. Per i mercati europei, soprattutto per quelli dell’area euro, si intravedono particolari vantaggi per gli investimenti in virtù delle valutazioni relativamente favorevoli. Questa è anche la ragione principale per la quale abbiamo optato per un sovrappeso degli investimenti in Europa e, al contrario, per un sottopeso negli Stati Uniti. Nell’attuale fase congiunturale continuiamo a preferire i titoli dagli utili elevati. In Europa orientale nel mese di maggio i mercati azionari hanno registrato nel complesso dei lievi aumenti delle quotazioni. Nell’europa centro-orientale l’andamento è stato stimolato dai soddisfacenti risultati trimestrali delle imprese, in parte superiori alle aspettative. La borsa ungherese è stata inoltre sostenuta dal nuovo taglio del tasso di riferimento operato dalla banca centrale. In Ungheria e in Polonia la dinamica congiunturale della crescita sta certamente rallentando, ma in entrambi i paesi l’economia è comunque sempre nettamente più robusta di quanto non sia nella zona euro. Dopo le perdite subite inizialmente, la borsa russa è tornata a riprendersi e ha chiuso praticamente invariata rispetto al mese precedente. Estremo Oriente positivo con leggero rialzo e forti oscillazioni in Giappone Dopo le recenti correzioni dei corsi, nel mese di maggio i mercati azionari dell’estremo oriente sono stati interessati da oscillazioni al rialzo di entità in prevalenza decisa. Le notizie positive provenienti dagli Usa hanno stimolato ulteriormente i mercati. Tra le borse che hanno prodotto gli utili maggiori vi è quella coreana. L’aumento della domanda di titoli tecnologici nel mese di riferimento ha favorito significativi rialzi delle quotazioni in particolare per l'indice Kosdaq orientato alle small e mid cap. Si è mostrata in ottima forma anche la borsa indiana, che ha tratto beneficio dalle notizie sull’economia ancora positive. Particolarmente attivi negli acquisti sono stati gli investitori esteri. Nel mese di maggio il mercato azionario giapponese ha evidenziato nel complesso una leggera tendenza al rialzo a fronte di un andamento volatile. Il sostegno al mercato è arrivato soprattutto dai positivi dati congiunturali, dalla diffusa flessione del prezzo del petrolio e dai forti aumenti delle quotazioni dell’indice Nasdaq. Pesanti ripercussioni temporanee si sono tuttavia verificate in seguito all’abbassamento del rating subito da Gm e Ford e alle voci su situazioni di notevole criticità riguardanti diversi hedge found, alle quali il mercato azionario giapponese ha reagito con flessioni transitorie delle quotazioni di notevole entità. L’indice Nikkei ha messo a segno un aumento pari a due punti percentuali abbondanti, chiudendo a quota 11.277 punti e ottenendo quindi nel complesso un bilancio comunque piuttosto soddisfacente.  
   
   
NUOVE OPPORTUNITÀ D’INVESTIMENTO NEI MERCATI CHE CAMBIANO SETTORI, STRUMENTI E STRATEGIE DI GESTIONE MILANO, 20 GIUGNO 2005  
 
Milano, 14 giugno 2005 – Il prossimo 20 giugno, organizzato da Assiom, si terrà Il convegno sul tema "Nuove opportunità d'investimento nei mercati che cambiano: settori, strumenti e strategie di gestione". L’incontro si svolgerà presso la Sala Assemblee di Banca Popolare Commercio e Industria in Via della Moscova n. 33 con la collaborazione di List Group, Fmr Consulting e Banca Popolare Commercio e Industria - Gruppo Bpu Banca. Il programma prevede il seguente svolgimento: ore 9.30 Saluto ai partecipanti Mario Ghiraldelli - Presidente Assiom; Moderatore Raimondo Marcialis - Consigliere Assiom; ore 10.00 “I Mercati Delle Commodities” Paolo Negretti - Edison Spa; ore 10.30 “Il Mercato Immobiliare” Patrick Hughes - Henderson Real Estate; ore 11.30 “Etf E Gestione Passiva” Paolo Cucurachi - Università Bocconi e Benchmark & Style; ore 12.00 “Gli Hedge Funds” Mario Bortoli - Sanpaolo Asset Management Sgr; ore 14.15 “Le Gestioni Absolute Return” Massimo Greco Jp Morgan Asset Management Sgr; ore 14.45 “La Gestione Del Rischio Valutario” Sono stati invitati esponenti di primarie case d’investimento; ore 15.15 “Le Strategie Per I Portafogli D’investimento” Raimondo Marcialis - Mc Gestioni Sgr; ore 16.00 Chiusura Lavori Mario Ghiraldelli - Presidente Assiom. Segreteria Assiom Milano, Tel. 02.65.47.61  
   
   
LA LINEA DI PRODOTTI SWS DEL GRUPPO BANCA SELLA SI ARRICCHISCE DI UN NUOVO SERVIZIO A FAVORE DI CHI VIVE E LAVORA LONTANO DA CASA SELLA WORLD SERVICE NUOVA POLIZZA PER GLI IMMIGRATI: ASSISTENZA MEDICA 24 ORE SU 24  
 
Biella, 14 Giugno 2005 – Offre consigli medici 24 ore su 24 la nuova polizza studiata da Sws (Sella World Service), la linea di prodotti e servizi offerti da Banca Sella e rivolti agli immigrati che vivono e lavorano in Italia. Andando incontro a una esigenza fortemente sentita dagli immigrati, Sws ha studiato un pacchetto che, per soli 15 euro l’anno, consente di telefonare a un numero verde (800.831.050) e avere consigli medici ma anche informazioni sanitarie utili a chi è straniero quali rimborsi, ticket ed esenzioni, strutture convenzionate con l’Asl, diritti e doveri. Inoltre la polizza prevede la copertura dei costi per il rientro della salma al Paese di origine e il viaggio di un familiare al seguito dall'Italia. Questo nuovo servizio si va ad aggiungere al pacchetto di prodotti di Sws che già comprende: Money transfer verso Ecuador, Argentina, Sri Lanka, Filippine, Senegal: le somme sono disponibili per il destinatario al massimo entro 3 giorni dalla disposizione del bonifico e il costo è contenuto in 7,75 €. Finanziamenti multiscopo per importi massimi di 15.000 euro destinati all’acquisto di beni di consumo o per iniziare/ampliare un’attività. Tre conti correnti dedicati: Sws Basic-servizio Bancario di Base (per i privati, canone trimestrale di soli 2 €), Sws Advanced (per i privati, carte gratuite e 18 € di canone a trimestre) e Sws Professional (per le piccole attività, 0,25% di tasso, 12 € di canone trimestrale) Di tutti i prodotti di Sws è disponibile materiale informativo in otto lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, cinese e arabo.  
   
   
ULTIMI GIORNI PER LA CONVERSIONE FACOLTATIVA DELLE AZIONI DI RISPARMIO DI INDESIT COMPANY  
 
Fabriano, 14 giugno 2005 – E’ iniziata l’ultima settimana per la conversione facoltativa delle azioni di risparmio di Indesit Company in ordinarie, che si conclude venerdì 17 giugno. L’operazione, che ha preso il via il 30 maggio e prevede la conversione di ogni azione di risparmio presentata in una azione ordinaria, senza pagamento di alcun conguaglio e senza modifica del capitale sociale, permetterà a Indesit Company di semplificare la struttura del capitale e aumentare il flottante delle azioni ordinarie, creando i presupposti per una maggiore liquidità del titolo. Tutte le informazioni sulla proposta di conversione facoltativa delle azioni di risparmio in azioni ordinarie sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale della Società, presso Borsa Italiana e Monte Titoli e sul sito internet www.Indesitcompany.com    
   
   
2005: ANNO INTERNAZIONALE DEL MICROCREDITO 2 IMPRESE MILANESI SU 3 NON TROVANO CHI LE FINANZIA  
 
Milano, 14 giugno 2005 - Sono tante le imprese escluse dal sistema bancario: quasi 2 su 3, di piccola dimensione, che danno un quarto (il 27,4%) dell’occupazione e un quinto del fatturato totale (19,3%). Più penalizzate nel commercio, costruzioni e agricoltura. Solo il manifatturiero e la finanza hanno più accesso. Il 90% del debito è comunque a breve termine e il debito bancario copre solo il 9% del debito per le piccole, tocca il 21% per le grandi. Penalizzate, anche se quasi 1 credito su 2 a Milano va proprio alle imprese non finanziarie, rispetto alle famiglie (quasi il 13%). Nota positiva, il costo del credito scende: di quasi un quinto in Lombardia tra il 2000 e il 2003, sia per i crediti di maggiori dimensioni che per quelli più piccoli. Ma a Milano e in Lombardia la banca è di casa: nel solo capoluogo sono concentrate il 14% delle banche italiane, un dato che sale ad oltre il 30% se consideriamo l’intera regione. E sono in continua crescita: aumentano in numero a Milano (+6,4%) e in Lombardia (+2,9%), portando il numero di sportelli a oltre 1.600 nella sola Milano. Ma è tempo anche di nuove tecnologie: e così il phone banking vede aumentare i suoi clienti del 40% a Milano (lo utilizzano oltre 800 mila milanesi, circa uno su cinque) e del 25% in Lombardia nel giro di 1 anno (dal 2002 al 2003). Più di 1 cliente su 7 che usa questo servizio in Italia è così milanese. Tra le banche, sono soprattutto le filiali delle banche estere a vedere aumentare la propria quota di mercato. Nei piccoli comuni lombardi, continua invece la tradizione del credito cooperativo. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalla ricerca: “Il futuro del settore finanziario: il ruolo di Milano e della Lombardia” della Camera di Commercio di Milano attraverso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. E di microcredito, come strumento per le piccole e medie imprese e di sviluppo del territorio, nell’anno internazionale del microcredito, si è parlato oggi al convegno “Microcredito: esperienze internazionali e prospettive locali al servizio dello sviluppo del territorio” in Camera di commercio di Milano. “Il problema dell’accesso al credito per molti operatori economici, soprattutto per le piccole imprese- ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - costituisce una sofferenza strutturale del sistema economico e bancario italiano. Come istituzione, attraverso lo strumento dei Confidi, ci siamo mossi da tempo proprio in questa direzione. Ma occorre un impegno condiviso per rafforzare la partecipazione al credito bancario per importanti settori del nostro tessuto produttivo. A partire dal microcredito che può essere dedicato ai protagonisti della crescita sul territorio”. “I risultati della ricerca – ha commentato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano –mostrano un quadro di molte luci, ma anche di alcune ombre, per quanto riguarda il futuro del settore finanziario a Milano e in Lombardia. E’ allora decisamente una buona cosa che nonostante i processi di concentrazione che stanno caratterizzando le banche, nella nostra città e nella nostra regione, a differenza del resto d’Italia, il numero degli intermediari finanziari cresce nel tempo, segno di un mercato vivo e in costante crescita. Così come è un ottimo segno il fatto che i prestiti aumentino, migliorino di qualità, basti pensare allo sviluppo del phone banking e non solo, e vedano scendere i tassi di interesse ad un ritmo ancora una volta superiore al resto del paese.” Credito e imprese a Milano. In media, più del 90% del debito delle imprese milanesi è a breve termine, con quote maggiori (91%) per le piccole imprese (con meno di 50 dipendenti) e leggermente inferiori (87%) per le grandi imprese (con oltre 250 dipendenti). Quasi 2 imprese su 3 (il 62,4% del tot.: ultimo dato disponibile 2001) non hanno poi accesso ad alcun debito bancario. Queste imprese sono mediamente di piccola dimensione (media di addetti pari a 34 unità), tuttavia rappresentano un quarto (il 27,4%) dell’occupazione e un quinto del fatturato totale (19,3%). Tra i singoli settori, solo il manifatturiero e quello della finanza presentano più imprese con accesso al debito bancario piuttosto che prive di questo accesso; situazione opposta per il commercio, costruzioni e agricoltura. In media il debito bancario costituisce solo il 9% del tot. Del debito delle piccole imprese; mentre cresce al 19% nel caso di imprese medie e al 21% nel caso di grandi imprese. Ove è presente, anche il debito bancario è prevalentemente a breve termine (in media più dell’85%). Inoltre il debito bancario mostra una elevatissima persistenza: la probabilità che una impresa ottenga un debito bancario partendo da una situazione di assenza di debito bancario è minima. La diffusione di banche in Lombardia… In Lombardia è presente quasi 1 banca italiana su 3 (il 31%; era il 26,9% nel 2000), per un totale di 244 intermediari bancari (+18 banche tra il 2000 e il 2003; +8%). Sono inoltre localizzate ben il 65.9% delle società di intermediazione mobiliare (era l’81,3% nel 2000), e oltre i tre quarti (75,2%: stabile rispetto al 2000) delle Sgr (Società generale ricambi) e Sicav (Società di investimento a capitale variabile). Le banche lombarde servono 1.149 comuni, hanno aperto oltre 5.800 sportelli operativi (+16% in 5 anni, in linea con il dato nazionale), vale a dire 0,62 sportelli ogni 1.000 lombardi (rispetto a 0,5 sportelli ogni 1.000 italiani), 7.313 sportelli bancomat (+13,4% in 3 anni) e 152.641 sportelli Pos presso gli Uffici postali abilitati (+38%). …e a Milano. A Milano sono presenti invece il 14% delle banche italiane (percentuale stabile rispetto al 2000), con 119 intermediari bancari (+7 unità rispetto al 2000). Se passiamo poi a considerare il quinquennio 1998-2003, si può osservare come a fronte di una diminuzione del numero di banche a livello nazionale del 14,5%, si registra un +2,9% a livello lombardo e un +6,4% a Milano (in particolare: +40% Spa; a fronte di una diminuzione del 50% delle banche popolari). A Milano sono presenti 1.647 sportelli bancari, vale a dire 0,61 sportelli ogni 1.000 milanesi (-10% tra il 1998 e il 2001). Continua a crescere anche il phone banking milanese: da 588 mila a 827 mila clienti tra il 2002 e il 2003 (+40%), pari al 14,4% del tot. Nazionale (era il 12% nel 2002) e al 57% del dato regionale. Da parte sua, i clienti del phone banking in Lombardia sono arrivati a quasi 1,5 milioni (+25% in 1 anno; pari al 25% del tot. Nazionale). L’evoluzione delle quote di mercato delle banche in Lombardia. Tra il 2001 e il 2003, in Lombardia si assiste ad un rafforzamento delle banche popolari (quota di mercato dei prestiti: da 7,7% a 9%; quota di mercato dei depositi: da 11,6% a 11,8%) e soprattutto delle filiali di banche estere (quota prestiti: da 10,5% a 12,2%; quota depositi: da 1,9% a 7,2%). Scendono invece le banche Spa (quota prestiti: da 70,9% a 67,7%; quota depositi: da 79,3% a 72,8%). Stabili le banche di credito cooperativo. Le banche di credito cooperativo sono relativamente più forti nei piccoli comuni con meno di 10 mila abitanti (quota di prestiti: 19,6%; quota di depositi: 16,7%); quelle Spa nei comuni medi tra 10 mila e 100 mila abitanti (quota di prestiti: 77,5%; quota di depositi: 76,8%); infine le filiali di banche estere nei comuni con oltre 100 mila abitanti (quota di prestiti: 17,1%; quota depositi: 13,5%). Chi ottiene i prestiti: Lombardia e Milano. In Lombardia la maggior parte dei prestiti va alla imprese non finanziarie (51,4% del tot.), un dato leggermente inferiore a quello italiano (pari al 53%) e in discesa rispetto a 5 anni fa (era il 56,5%, ma +1% tra il 2002 e il 2003). Seguono le imprese finanziarie e assicurative (27,2% del tot. Rispetto al 23,7% del 1998; un dato doppio rispetto a quello nazionale); le famiglie lombarde (16,3% del tot. Rispetto al 13,5% del 1998 e al 21,9% italiano); le imprese individuali (3,8% del tot. Rispetto al 4,5% del 1998 e al 6,5% italiano); e infine le amministrazioni pubbliche (1,4% del tot. Rispetto all’1,8% del 1998 e al 4,7% italiano). A Milano la situazione sostanzialmente non cambia: le imprese non finanziarie contribuiscono al 47,7% alla composizione del portafoglio del sistema bancario milanese (-3,9% rispetto al 1998 ma +1,8% tra il 2002 e il 2003); le imprese finanziarie e assicurative al 36,3% (+2,2%); le famiglie milanesi al 12,8% (+1,8%); le amministrazioni pubbliche all’1,7% (-0,5%); e infine le ditte individuali all’1,5% (-0,5%). Credito e imprese in Lombardia. E’ il settore dei servizi destinabili alla vendita la branca di attività economica che ottiene in percentuale più credito dalle banche lombarde (il 24,4% del tot.; +6% tra fine 1999 e fine 2003); seguono i servizi del commercio, recuperi e riparazioni (15,7%; -3%), edilizia e opere pubbliche (9,5%; stabile), prodotti in metallo (5%; -1%), prodotti tessili, calzature e abbigliamento (4,4%; -1,7%). Al sesto posto i prodotti energetici (con il 4,3% del tot.), al settimo i minerali e metalli (4,2%); poi macchine agricole e industriali (3,8%); prodotti chimici (3,7%); prodotti alimentari e del tabacco (3,1%). Per quanto riguarda la dimensione dei crediti concessi, tra il 2000 e il 2003 sono in particolare aumentati quelli di dimensioni più contenute (tra i 75 mila e i 125 mila euro, i prestiti normalmente richiesti dalle piccole imprese: +49,6%; rispetto a +45,5% del dato nazionale); e quelli di dimensione più elevata (oltre i 25 milioni di euro: +24% rispetto al +15,9% del dato nazionale). Più contenuta invece, e in linea con il dato nazionale, la crescita delle classi di prestito intermedie (con l’eccezione del +32% dei prestiti tra i 125 mila e i 250 mila euro). Quanto costa il credito in Lombardia. In media tra il 2000 e il 2003 il costo del credito è diminuito in media in Lombardia del 19,8% (rispetto al –15% italiano), passando dal 6,07% al 4,87%. In particolare, la diminuzione più marcata si è registrata per i crediti di oltre 25 milioni di euro (-28,9%; da 5,2% a 3,7%); seguiti da quelli tra 2,5 e 25 milioni di euro (-15%; da 7% a 6,09%); e da quelli tra 250 mila e 500 mila euro (-7,2%; da 9,66% a 9,23%). Scendono anche i più piccoli: del 5,03% i prestiti inferiori a 125 mila euro (da 10,43% a 10,4%); e del 4,7% quelli tra 125 mila e 250 mila euro (da 10,18% a 9,97%). Migliora anche la qualità del credito: il rapporto tra sofferenza e impieghi è pari al 2,5% (rispetto al 3,7% del 1999). La situazione più difficile si ha riguardo le imprese individuali (rapporto del 7,3%) e le società di costruzioni (rapporto: 5,4%); seguono i consumatori privati (3,2%), l’industria (3,1%) e i servizi (3%).  
   
   
GIORGIO SQUINZI ELETTO PRESIDENTE DI FEDERCHIMICA: "DOBBIAMO TORNARE AD AVERE L'OSSESSIONE PER LA CRESCITA".  
 
Milano, 14 giugno 2005 - L’assemblea Federchimica, riunitasi ieri, ha eletto Giorgio Squinzi alla Presidenza della Federazione Nazionale dell’Industria Chimica. Giorgio Squinzi è Amministratore Unico di Mapei, azienda leader mondiale nel settore della chimica per l’edilizia. Fa parte della Giunta di Confindustria, di cui ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente con delega per la Ricerca. L’assemblea ha espresso un vivo apprezzamento per l’attività svolta da Diana Bracco, Presidente uscente, e un sentito ringraziamento per aver rafforzato l’autorevolezza e il prestigio della Federazione nel corso del suo mandato. Nella sua relazione, il Presidente Squinzi ha posto l’accento sui nodi che è necessario sciogliere per rilanciare la competitività, in un Paese, come l’Italia, dove “la presenza di una cultura anti-industriale è uno dei problemi più gravi”. “Nel mercato globale non sono solo le Imprese che si fanno concorrenza, ma anche le nazioni. E una nazione senza cultura industriale non può aiutare la competitività delle sue imprese”. Per l’industria chimica la priorità è una sola: imboccare tutti, con maggior decisione, la strada dello Sviluppo Sostenibile. Per fare questo ci vuole coraggio e impegno da parte delle imprese ma ci vuole anche un deciso cambiamento del rapporto Stato-impresa. “Ogni politica per la competitività - ha dichiarato Squinzi - sembra doversi infrangere contro il muro del deficit pubblico. Noi crediamo, invece, che una politica mirata ad un sistema normativo semplice e non penalizzante per la competitività non costi proprio nulla. Costa solo tanto coraggio politico, ed è questa la vera priorità nel confronto col Governo, in quanto normative efficienti e burocrazia al servizio delle imprese significano competitività e benessere”. C’è una grande opportunità per dimostrare che si vuole cambiare veramente, e definire “normative orientate alla competitività”; è il caso della Delega per il Riordino della Normativa Ambientale. “I tempi sono molto stretti per poterla portare a termine prima della ‘vacanza’ elettorale. Bisogna fare in fretta e bene”. La Delega Ambientale è l’occasione unica per dichiarare morta per sempre la moda assurda di “migliorare” con maggiori vincoli per le imprese le Direttive europee nel recepimento in Italia. I dati dimostrano che l’industria chimica in Italia ha saputo migliorare le proprie performance ambientali tra il 50 e il 90% negli ultimi 15 anni. Questo impegno deve essere finalmente apprezzato da tutti”. A proposito del Reach, la Nuova Politica Europea sulle Sostanze Chimiche, Squinzi ha dichiarato: “Forse siamo riusciti a far capire che non è una normativa che interessa solo il settore chimico, ma tutta l’industria. Se la versione finale accettasse inutili aggravi, vorrebbe dire che di ‘better regulation’ se ne parla solo nei salotti di Bruxelles, mentre nei fatti si lavora solo contro la competitività industriale. Ho fiducia, perchè siamo sempre più ascoltati e forse i rischi di declino industriale fanno aprire gli occhi anche ai ciechi”. In materia di Relazioni Industriali il Presidente Squinzi è stato determinato. Le parti sociali devono sostenere lo sforzo competitivo delle imprese. “Non consideriamo esaurito il ruolo del Contratto Chimico, che è stato soprattutto quello di cogliere esigenze, orientare scelte e comportamenti e favorire lo sviluppo di relazioni industriali adeguate a sostenere il cambiamento. Il Ccnl ha permesso al comparto di realizzare importanti obiettivi quali: bassissimi livelli di conflittualità, una dinamica retributiva coerente con l’inflazione, una significativa quota di retribuzione aziendale variabile, un’ampia flessibilità negli orari di lavoro e nelle assunzioni a termine, un importante impegno sul fronte della formazione continua ed una alleanza strategica con il sindacato sui temi ambientali e della sicurezza. Difendiamo e sosteniamo il nostro sistema perchè negli anni si è dimostrato adeguato e soddisfacente per le esigenze del settore Abbiamo poi, per primi, aperto la strada della previdenza complementare con Fonchim e più recentemente dell’assistenza sanitaria integrativa con Faschim.”. Le performance degli ultimi anni indicano che – nonostante un Sistema Paese che ha giocato contro – la chimica ha mostrato, almeno finora, risultati migliori di tanti altri settori italiani. Ad esempio per quanto riguarda l’export, l’industria chimica insieme alla farmaceutica, ha mostrato i migliori tassi di crescita da quando ci sono i cambi fissi. “Con questo non voglio nascondere – ha proseguito Squinzi - che per gran parte della chimica in Italia il momento attuale è il più difficile degli ultimi decenni. Quest’anno non cresceremo e di conseguenza saremo ancora sotto i livelli dell’anno 2000. Ma non ci dobbiamo piangere addosso. Quei piccoli segnali di tenuta dell’export ci dicono che la chimica è uno dei pochi settori che oltre a subire i rischi può cogliere le opportunità del mercato globale, dove non c’è alternativa a un impegno forte su internazionalizzazione e ricerca”. “Dobbiamo tornare ad avere l’ossessione per la crescita – ha concluso il Presidente di Federchimica - quella che avevano i nostri padri. Deve essere un’ossessione di molti, perchè l’Italia, e la chimica in Italia, non possono vivere di poche imprese ma devono avere una base forte di imprese e imprenditori di successo.” Alla parte pubblica dell’Assemblea, incentrata sul tema: “Cultura scientifica e competitività industriale”, hanno partecipato il Sottosegretario al Ministero del Welfare, Maurizio Sacconi, il Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Tito Boeri, Docente di Economia del Lavoro, Università Bocconi.  
   
   
LA FEDERLAZIO INTERVIENE SULL’INVASIONE DEL “MADE IN CINA”  
 
Roma, 14 giugno 2005 - Sul fenomeno dell’invasione dei prodotti cinesi, il Direttore Generale della Federlazio, Giovanni Quintieri, rilascia la seguente dichiarazione: “Ormai è un susseguirsi quotidiano di grida di allarme contro l’invasione dei nostri mercati da parte dei prodotti cinesi – soprattutto nel tessile e nel calzaturiero – e gli effetti destabilizzanti che tutto ciò produce sulla nostra economia. Si parla di impennate dell’import di oltre il 700%: una cifra da capogiro che sta diffondendo un po’ in tutti un sentimento di estrema preoccupazione, riassunto dalla manifestazione del prossimo 15 giugno a Bruxelles dei produttori europei di questi due settori. La gravità della situazione induce a sua volta una pluralità di ricette (in Italia e in Europa), che spaziano dal semplice innalzamento di barriere doganali, alla messa in campo di strategie commerciali e produttive più sofisticate. Queste soluzioni, pur nella loro varietà, hanno però in comune un aspetto: tutte condividono un approccio rivolto in qualche modo a contrastare o condizionare l’offerta del prodotto cinese, limitando/impedendo il suo ingresso oppure – il che sarebbe più auspicabile – contrapponendogli un prodotto ancora più competitivo. Non mi è sembrato di sentire finora nessuno, invece, affrontare il fenomeno anche dal lato della domanda. Sarebbe così difficile, ma soprattutto così unfair, chiedere a tutti – e in primo luogo a coloro i quali, in veste di ‘produttori’ (imprenditori o lavoratori che siano), lamentano l’invasione delle merci cinesi – rinunciare all’acquisto di quelle medesime merci quando essi si trovano poi ad indossare il cappello di ‘consumatori’? Mi rendo conto della provocatorietà della domanda, ma – ripeto – non potrebbe essere questa una prospettiva inedita (almeno per il nostro paese) da cui guardare ad un fenomeno che nessuno di noi oggi sembra in grado di contrastare? Rispetto all’introduzione per legge di vincoli all’ingresso dei prodotti orientali – che qualcuno potrebbe, a ragione, leggere come un attentato al principio del libero mercato, oltre che come un’indebita interferenza dirigista dello Stato nelle autonome scelte di acquisto dell’individuo –; rispetto a tutto ciò dunque, un atto deliberato ed autodiretto di rifiuto del prodotto cinese da parte del singolo consumatore – e a maggior ragione di quella fascia di lavoratori in prima linea nella guerra commerciale con l’Estremo Oriente, potrebbe (e anzi dovrebbe) forse essere un comportamento auspicabile e addirittura da attendersi. E invece questo paese ancora una volta continua a dare dimostrazione di schizofrenia acuta, riuscendo a conciliare l’apparentemente inconciliabile, vale a dire lo stracciarsi le vesti per i posti di lavoro perduti, da una parte, e la perpetuazione a livello individuale di quei comportamenti di acquisto ai quali è imputabile in buona misura la perdita di questi stessi posti, dall’altra. Ma si sa, c’è sempre qualcun’altro cui attribuire le colpe e le responsabilità; per noi invece c’è sempre pronta un’assoluzione a lavarci la coscienza”.  
   
   
LA DONNA E LE TRASFORMAZIONI DEL LAVORO  
 
Milano, 14 giugno 2005 - Il percorso di affermazione e gli ostacoli incontrati dalle donne nella vita professionale, al centro di un convegno organizzato dall’Osservatorio Finetica e da Sri il 17 giugno all’Università Bocconi Si terrà venerdì 17 giugno 2005 a Milano – Aula 1 Sda Bocconi, via Bocconi 8 – a partire dalle ore 9.30, il dibattito di estrema attualità sulla donna e il suo inserimento nel mondo del lavoro, organizzato dall’Osservatorio Finetica della Pontificia Università Lateranense e da Sri (Socially Responsible Italia), con il sostegno di Banca Intesa. Il convegno si propone di analizzare i percorsi di affermazione della figura femminile nel mondo del lavoro e di indagare le cause degli ostacoli incontrati dalle donne nella loro vita professionale. Nella nostra società, dove si formano le opinioni e gli stili di vita, dove nascono le innovazioni, dove si costruisce il futuro, le donne hanno oramai presenze importanti. È ben noto, del resto, che i Paesi che più si sono occupati delle problematiche femminili – l'Irlanda, la Danimarca, i Paesi Bassi – hanno contemporaneamente raggiunto i più alti livelli produttivi e i più bassi tassi di disoccupazione. In questo quadro, verranno poste in attenzione critica le varie forme – consolidate e innovative - di flessibilità e agevolazione, già sperimentate o ancora da mettere in atto, a favore delle donne lavoratrici. Verranno inoltre illustrate alcune innovazioni e iniziative imprenditoriali in cui la promozione e lo sviluppo della cultura della famiglia trova felice sinergia con gli obiettivi di sviluppo economico aziendale. Ne discuteranno, tra gli altri, il professor Maurizio Dallocchio, Direttore Sda Bocconi; Elisabetta Lunati, Responsabile Direzione Affari Legali Banca Intesa; Maria Cristina Bombelli, Docente Sda Bocconi e Consulente di Diversity Management; Anna Maria Guerrini, Direttore Generale Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie Pcm; Maria Maurizia Iachino Leto di Priolo, Presidente di Save The Children, Anna La Rosa, Direttore Servizi Parlamentari Rai, Francesca Merzagora, Presidente di Europa Donna e monsignor Sergio Lanza, Presidente Osservatorio Finetica. Come sempre, filo conduttore dei dibattiti, è il concetto di etica e responsabilità sociale, che nell’ambito professionale femminile come nello sport, nell’educazione e nell’impresa, sta diventando uno dei temi dominanti nel dibattito socio-economico in Italia e nel mondo.  
   
   
INVESTITORI INFORMALI: TRAMPOLINO DI LANCIO PER LE IMPRESE INNOVATIVE IBAN, ITALIAN BUSINESS ANGELS NETWORK, FA IL PUNTO IL 15 GIUGNO A MILANO SULLO STATO DELL’ARTE DEL CAPITALE DI RISCHIO INFORMALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Milano, 14 giugno 2005 - L’associazione degli investitori informali italiani, i “business angels”, fa il punto sulla situazione e gli attori del capitale di rischio informale a disposizione delle piccole e medie imprese innovative il 15 giugno a Milano presso la Camera di Commercio in Via Meravigli 9/b a partire dalle 14.30. L’evento, dal titolo “Gli attori dello sviluppo del capitale di rischio informale in Italia: modelli a confronto” si terrà in concomitanza con la Vi Convention di Iban, Italian Business Angels Network, che la mattina vedrà svolgersi l’assemblea annuale riservata ai soci. I “business angels” sono privati con possibilità economiche e competenze manageriali che derivano da passate esperienze lavorative che affiancano finanziariamente e managerialmente imprenditori per accelerare lo start-up di un’azienda o la sua trasformazione innovativa. Il cosiddetto capitale di rischio informale è nei Paesi più sviluppati una modalità di finanziamento tra le più diffuse per le piccole imprese innovative, e riceve sempre più attenzione a livello istituzionale sia come fenomeno spontaneo della comunità economica che come laboratorio per la sperimentazione di nuovi scenari di collaborazione pubblico-privato. Nel corso dell’evento del 15 giugno rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero delle Attività Produttive, delle istituzioni locali e della comunità finanziaria esporranno e discuteranno le diverse sfaccettature del capitale di rischio per l’innovazione, tratteggiando confronti internazionali e cercando di tipizzare i modelli di incontro tra domanda e offerta di capitali in vigore nel nostro Paese.  
   
   
ITALCEMENTI GROUP: LETTERA DI INTENTI PER ACQUISIZIONE EGIZIANA ASEC  
 
Bergamo, 13 giugno 2005 – In base ad un Memorandum of Understanding siglato con Citadel Capital, fondo di private equity egiziano, Italcementi Group ha ottenuto un periodo di esclusiva di 60 giorni per definire l'accordo di acquisto della partecipazione di controllo detenuta dallo stesso fondo nella società Asec Cement. L'operazione è subordinata, tra l'altro, ad una due diligence sugli asset della società. Asec Cement Company è il quinto gruppo cementiero egiziano ed ha una capacità produttiva annua di circa 4 milioni di tonnellate di clinker. La società che è controllata da Citadel Capital - a cui fa capo circa il 68% del capitale - è quotata al Cairo and Alexandria Stock Exchange e capitalizza circa 550 milioni di dollari.  
   
   
NASCE TAG: TECNOCASA ADVISORY GROUP  
 
Milano, 14 giugno 2005 - Tecnocasa Advisory Group (Tag) è la nuova società del Gruppo Tecnocasa che si propone di sfruttare l’enorme patrimonio di conoscenza del mercato immobiliare e la capillare presenza sul territorio del network Tecnocasa (oltre 2.500 agenzie) per offrire servizi di consulenza immobiliare a investitori istituzionali. Alessandro Riboni è l’Amministratore Delegato, mentre Antonio Zagaroli è il direttore del settore valutazioni. Entrambi provengono da Archon Group Italia (Gruppo Goldman Sachs). Presidente della società è Oreste Pasquali, fondatore del gruppo Tecnocasa. Tag eroga un’ampia gamma di servizi integrati nel settore immobiliare, operando in particolare nelle seguenti aree: Settore crediti in contenzioso: Tag si propone come partner per i Servicers per la valutazione degli immobili a garanzia. Offre inoltre la possibilità di utilizzo della rete con la sua presenza capillare al fine di raggiungere accordi stragiudiziali e un servizio di gestione attiva del processo di partecipazione alle aste giudiziarie con successiva rivendita degli asset. Tag può effettuare la supervisione sull’attività di Due Diligence, aiutando a stabilire, sulla base di un campione rappresentativo, il valore del portafoglio in relazione all’ammontare delle sofferenze, allo stato della procedura e al valore delle garanzie per ogni linea di credito. Settore Real-estate: Tag offre tutti i servizi necessari per una partecipazione vittoriosa ai Deals Real Estate, dalla valutazione dei singoli asset, tramite la conoscenza dei comparabili del venduto su tutte le piazze grazie alla capillare presenza del network, all’identificazione delle strategie e alla realizzazione delle stesse tramite la vendita. Nel primo mese di attività, Tag ha già svolto consulenze per diversi investitori internazionali, tra cui Duetsche Bank, Fortress, Blackstone.  
   
   
FALLIMENTI IMMOBILIARI: IL GOVERNO APPROVA IL DECRETO  
 
Roma, 14 giugno 2005 - E' stato definitivamente approvato dal Consiglio dei ministri del 10 giugno 2005 il decreto legislativo finalizzato a tutelare i diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili, la cui costruzione non sia ancora ultimata oppure siano in attesa del rilascio del certificato di agibilità. La tutela riguarda chi ha acquistato un immobile ancora da costruire, chi ha stipulato un contratto (compreso quello di leasing) che consente il trasferimento della proprietà o della titolarità di un diritto reale di godimento su un immobile da costruire. La tutela riguarda anche chi, sebbene non socio, abbia assunto obbligazioni con una cooperativa edilizia per ottenere l'assegnazione in proprietà di un immobile da costruire. Fra gli strumenti di tutela viene previsto l'obbligo di fideiussione e di assicurazione da parte del costruttore. Sono previsti nel decreto, inoltre, limiti all'esperibilità dell'azione revocatoria fallimentare e l'istituzione di un Fondo di solidarietà nell'ambito del ministero dell'Economia e delle finanze retroattivo al 31 dicembre 1993. Il provvedimento entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/vittime_fallimenti_immobiliari/index.html  
   
   
GEOX: PRIMA AZIENDA ITALIANA PER COMPETITIVITÀ  
 
Milano, 14 giugno 2005 – Geox, società attiva in Italia nel settore delle calzature classic e casual, ha ricevuto ieri il Premio Competitività 2005. Il Premio Competitività 2005 è stato assegnato a Geox a seguito dell’analisi, effettuata dalla società di consulenza Busacca & Associati in partnership con la Fondazione Politecnico di Milano, delle prime 1.300 aziende italiane per fatturato (sopra i 50 milioni di Euro, dati Mediobanca) per individuare le migliori per competitività e qualità della strategia dal 2001 ad oggi. Il ranking è stato elaborato attraverso i seguenti parametri di valutazione: Ritorno degli investimenti; Contenimento dei costi; Creazione di valore; Efficacia commerciale; Redditività. A questi parametri hanno corrisposto altrettanti indici che hanno privilegiato la qualità sulla quantità. Le imprese sono state valutate sia all’interno del loro settore sia incrociando i parametri sopra indicati. Questo metodo di valutazione ha permesso di individuare le imprese che sono state in grado di mantenere un buon equilibrio in termini di margini, livelli di crescita sostenuti, efficienza e ritorno degli investimenti anche in presenza di rilevante concorrenza sia nazionale che internazionale. Mario Moretti Polegato, Presidente e Fondatore di Geox ha così commentato il Premio da Sydney, dove si trova per l’inaugurazione dei primi negozi monomarca australiani del Gruppo: “Questo è un riconoscimento al nostro impegno quotidiano e conferma la qualità industriale e manageriale del progetto Geox. La nostra ricetta per rimanere competitivi è semplice e si fonda su quattro fattori chiave: ricerca, brevetti, formazione e comunicazione. Per vincere sui mercati internazionali, le aziende italiane devono imparare a credere e ad investire di più nelle idee e nella tecnologia”.  
   
   
NUOVO APPUNTAMENTO DEL FORUM PER L’ALTA DIREZIONE PROMOSSO DAL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA IN COLLABORAZIONE CON IRSO – BUTERA E PARTNERS  
 
Milano, 14 giugno 2005 – Proseguono gli appuntamenti che il Programma Cantieri propone alle Pubbliche Amministrazioni impegnate nel processo di innovazione. Mercoledì 15 giugno a Milano si terrà, infatti, il workshop “I Comuni piccoli e medio-piccoli di fronte alla sfida dello sviluppo locale” che si pone l’obiettivo di affrontare il tema dello sviluppo locale e della competitività territoriale a partire dall’esigenza di “fare sistema”. La giornata è rivolta ad Amministratori, Dirigenti e Segretari dei Comuni piccoli e medio-piccoli e delle Province Il workshop è uno degli eventi, dedicati ai vertici della Pubblica Amministrazione, proposti all’interno del “Forum dell’Alta Direzione”, l’iniziativa ideata dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con Irso – Butera e Partners e finalizzata all’aggiornamento, allo scambio di conoscenze e al confronto tra i vertici amministrativi di Regioni ed Enti Locali su tematiche specifiche ed innovative. Qualunque realtà locale voglia oggi intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile, deve necessariamente passare attraverso una visione strategica in grado di superare i confini amministrativi e settoriali, attraverso la condivisione di un approccio orientato allo sviluppo di sinergie inter-istituzionali e ai partenariati pubblico-privato. Un approccio questo che meglio risponde ai reali confini socio-economici e alle caratteristiche vocazionali di un territorio. In linea con le finalità del Programma Cantieri, lo scopo del workshop è quello di contribuire a rafforzare le “competenze di sistema” per lo sviluppo locale e ad innalzare la capacità progettuale e gestionale delle azioni di sviluppo dei Comuni piccoli e medio-piccoli impegnati nella sfida della competizione territoriale nel contesto regionale, nazionale ed europeo. Il forum si svolgerà a Milano, nella giornata del 15 giugno 2005, presso la Provincia di Milano, Via Vivaio 1, Sala degli Affreschi.  
   
   
MANIFESTAZIONE INFORMATIVA SUI COMPONENTI FOTONICI E QUINTO INVITO TSI  
 
Bruxelles, 14 giugno 2005 - Il 28 giugno si svolgerà a Bruxelles (Belgio) una manifestazione informativa sui componenti fotonici, che saranno oggetto del quinto invito a presentare proposte nell'ambito dell'area tematica dedicata alle tecnologie della società dell'informazione (Tsi) del Sesto programma quadro (6Pq). Funzionari della Commissione presenteranno l'invito e i relativi obiettivi, fornendo inoltre informazioni generali. Un valutatore esperto analizzerà poi in modo approfondito il percorso seguito dalle proposte di progetto, mentre l'autore di una proposta di successo darà suggerimenti pratici sulle modalità di presentazione di un'idea di progetto. Per informazioni : Roya Ayazi , Verein Deutscher Ingenieure , Tel.: +32 2 500 5786 , Fax: +32 2 511 3367 , E-mail: ayazi@vdi.De  
   
   
27° ANNO DI PROFITTI PER TRANSAVIA.COM LA COMPAGNIA OLANDESE CHIUDE IN POSITIVO L’ANNO FINANZIARIO 2004/05, MA RIMANGONO LE PREOCCUPAZIONI LEGATE AL MERCATO  
 
Milano, 14 giugno 2005 - Nell’anno finanziario concluso il 31 Marzo 2005, transavia.Com ha registrato un fatturato di oltre 520 milioni di euro, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, ed ha chiuso in utile per il 27° anno consecutivo. I ricavi operativi sono aumentati del 30% (pari a 28,3 milioni di euro) mentre l’utile al netto delle tasse è stato di 18,7 milioni di euro: il profitto più consistente mai realizzato dalla compagnia, tanto più significativo quanto più si considerano le attuali condizioni del mercato. L’aumento di fatturato realizzato nel corso dell’anno è stato conseguito grazie all’aumento delle rotte e delle frequenze, in particolare dall’espansione dell’operativo da Rotterdam, secondo hub della compagnia. Per la stagione estiva 2005 transavia.Com offre circa 200 voli di linea alla settimana per 20 destinazioni. Nonostante il forte aumento delle attività operative, i costi operativi sono cresciuti solo del 4% (pari a 488 milioni di euro), grazie ad una riduzione dei costi generali. Transavia.com ha portato a termine con successo la vendita di posti in eccedenza durante i mesi invernali. Gli investimenti totali in immobilizzazioni tecniche hanno quasi raggiunto 40 milioni di euro, prevalentemente legati all’acquisto di nuovi aeromobili. All’inizio dell’estate 2004 il mercato risentiva ancora delle condizioni economiche sfavorevoli. Questo ha causato un ritardo nei tempi di prenotazione delle vacanze, alimentando il “late booking” anche se ha diminuito il fenomeno delle cancellazioni. Nell’anno finanziario 2004/05 transavia.Com ha trasportato 4,5 milioni di passeggeri, con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno. Durante l’anno 2004/2005 l’85% dei voli transavia.Com ha operato in orario (rispetto all’80% dell’anno precedente). Nel corso dell’anno passato, sono state prese decisioni strategiche per posizionare la compagnia sempre di più nell’area “low cost / low fare”. L’iniziativa di maggior rilievo è stata l’unione della parte charter e della parte low cost della compagnia, che ha portato ad un nuovo unico marchio: transavia.Com. La dicitura .Com nel nuovo brand esprime bene l’importanza strategica che il canale web riveste per la compagnia, non solo in termini di comunicazione, ma anche di distribuzione e di processi operativi interni, che sempre più sono basati sul web. Durante l’anno 2004/05 il 90% delle prenotazioni dirette sono state effettuate tramite internet; transavia.Com è la compagnia numero uno in Olanda per distribuzione via web. Il numero più alto di accessi al sito in un singolo giorno ha quasi raggiunto i 100.000 visitatori. Oltre all’acquisto dei voli, il sito viene sempre più utilizzato anche per gli acquisti di altri servizi di viaggio, come hotel e noleggio auto. La notorietà del marchio rimane l’elemento portante della fedeltà dei clienti, anche in uno scenario low cost, ed è la leva tramite cui la compagnia vuole costruire un vero e proprio portale di viaggio integrato. Anche le relazioni con i business partner, come i tour operator, saranno principalmente basate su internet, per limitare costi e aumentare l’efficienza. La crescita contenuta dei costi è stata conseguita grazie alla riduzione strutturale dei costi generali, in parte riducendo il numero del personale di terra negli ultimi due anni. La standardizzazione della flotta e l’implementazione di un modello di business fortemente basato su internet sono stati altri elementi chiave nel contenimento dei costi. Transavia.com si aspetta un complessivo miglioramento delle condizioni economiche del mercato, di cui la compagnia potrà beneficiare; in particolare è atteso un aumento della quota di mercato nel settore charter. D’altro canto, l’ingresso nel mercato olandese di altri vettori low cost/low fare europei sta portando ad un inasprimento della concorrenza, con una conseguente forte pressione sulle tariffe. Una crescita attenta e selezionata di nuove rotte ed una gestione accurata delle entrate saranno fattori importanti per assicurare il mantenimento della profittabilità. Nei risultati finanziari del 2005/06 giocheranno un ruolo di primaria importanza le entrate generate dalle nuove rotte lanciate da Rotterdam. Le nuove regolamentazioni europee ed olandesi sul trasporto aereo hanno un impatto, anche finanziario, sull’intera industria. L’aumento dei costi aeroportuali, in particolare ad Amsterdam Schiphol, sono fattori sensibili per transavia.Com, cui si uniscono l’aumento del costo del carburante e le misure adottate dal governo in materia pensionistica, che potrebbero avere effetti negativi sulla profittabilità del prossimo futuro. Il controllo dei costi e una maggiore produttività continueranno ad essere fattori chiave nei risultati futuri.  
   
   
INAUGURATO IL VOLO DI LINEA BOLOGNA-NEW YORK DA OGGI ATTIVI TRE COLLEGAMENTI SETTIMANALI DIRETTI  
 
Bologna, 14 giugno 2005 - Bologna abbraccia New York grazie ad Eurofly con l’inaugurazione del primo collegamento diretto di linea tra la capitale emiliana e la metropoli a stelle e strisce. Alla cerimonia di taglio del nastro, fissata per le ore 12 nell’Area Accettazione Intercontinentale del “Guglielmo Marconi”, hanno preso parte l’Amministratore delegato di Eurofly Augusto Angioletti, il Presidente dell’Aeroporto di Bologna Gian Carlo Sangalli, il Direttore Generale Umberto Chinni, l’Assessore ai Trasporti della Regione Emilia-romagna Alfredo Peri, la Presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti e il Sindaco di Bologna Sergio Cofferati. Il volo è decollato alle ore 14,50 con il nuovissimo Airbus A 330-200 arrivato martedì 7 a Milano Malpensa direttamente dagli stabilimenti Airbus di Tolosa. A guidarlo, i comandanti Francesco Boretti e Domenico Mazza, il pilota Christian Bernardi e la responsabile di cabina Rita Panzetta. A seguito di questo primo volo e fino al 18 settembre, per proseguire poi da maggio 2006, le partenze dal “Guglielmo Marconi” sono programmate il lunedì, il mercoledì e il venerdì con volo diurno, mentre i ritorni da New York sono fissati il martedì, il giovedì e la domenica, con volo notturno e arrivo a mezzogiorno del giorno successivo A conferma dell’attesa e delle aspettative assolutamente positive collegate all’avvio della nuova tratta, l’emissione dei biglietti connessi all’outgoing a New York rappresenta circa il 70% del venduto, mentre il restante 30% deriva dall’incoming. “Con la partenza del primo volo Bologna New York – ha affermato Augusto Angioletti – Eurofly segna un nuovo traguardo nel suo percorso di sviluppo strategico, servendo centri importanti dell’economia italiana con una logica di collegamento ‘point-to-point’. Sono molto soddisfatto del riconoscimento internazionale dell’iniziativa; a tale proposito vorrei sottolineare come la scorsa settimana, nel corso della presentazione agli operatori del settore svoltasi a New York, ho riscontrato un clima di grande interesse per questo nuovo volo, che risponde ad una domanda di mercato reale anche dall’altra sponda dell’oceano”. “L’attivazione di questo collegamento – ha detto Gian Carlo Sangalli – è il raggiungimento di un traguardo per tutta la città: e ne va merito alle istituzioni, al management del ‘Marconi’ e a tutte le altre persone che vi lavorano. Credo che si possa parlare di un segnale forte e tangibile di ciò che si può ottenere lavorando assieme su obiettivi di crescita comuni. Con i voli di linea per New York, Bologna diventa una finestra aperta sul Nord America: da qui l’esigenza di far conoscere la nostra città al pubblico americano, che da oggi ha una nuova opportunità per raggiungere l’Italia”.  
   
   
PAOLO BOSCOLO, NUOVO ACQUISTO DI AVIAREPS ITALIA PER IL NORD-EST  
 
Milano, 14 giugno 2005 - Paolo Boscolo, dall'inizio di giugno, ricopre il ruolo di Sales Executive per l'area Triveneto ed Emilia Romagna, integrando il lavoro già svolto dai colleghi Vincenzo Grasso e Luca Zamparelli, responsabili rispettivamente per il Nord Ovest e per il Centro Sud. Paolo Boscolo, già sales manager Triveneto di Cimair, ha una pluriennale esperienza nell'ambito degli agenti generali di compagnie aeree. Aviareps ha uffici in 44 paesi ed è il Gsa numero uno al mondo per numero di compagnie aeree rappresentate (51). In Italia attualmente gestisce l'attività commerciale di Aer Lingus, Maersk Air, Donbassaero e Helvetic per l'Europa, Air Madagascar, Nationwide e Precision Air per l'Africa, Air Sahara per l'India e Bwia per Caraibi e Centro America.  
   
   
ASSEMBLEA UNIONTRASPORTI: ATTIVARE I CORRIDOI EUROPEI PER IL RILANCIO DEL PAESE PAOLO ODONE CONFERMATO PRESIDENTE, VITTORIO MACCHITELLA DIRETTORE  
 
 Roma, 14 giugno 2005 - L’assemblea annuale di Uniontrasporti , riunita il 9 giugno 2005, ha approvato il piano di riorganizzazione societaria (trasformazione in società consortile) e proceduto al rinnovo delle cariche sociali. Presidente per il prossimo triennio è stato confermato Paolo Odone, Presidente della Camera di Commercio di Genova. Direttore della società è Vittorio Macchitella, già vice segretario generale di Unioncamere. Promossa da Unioncamere e dalle Camere di Commercio locali attraverso le loro Unioni Regionali, Uniontrasporti è nata nel 1990 per sostenere l’impegno del sistema camerale nello sviluppo del sistema dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture. Uniontrasporti è oggi un accreditato organismo di ricerca e tecnico di supporto all’elaborazione delle linee di politica dei trasporti a livello nazionale e locale ed alla promozione di progetti di interesse nazionale e locale. All’attenzione di Uniontrasporti nei prossimi mesi le tematiche relative al Corridoio 1 Berlino-palermo ed al Corridoio 24 Genova-rotterdam. Per quest’ultimo in particolare Uniontrasporti fornirà assistenza tecnica alla “comunità” costituita dalle Camere di Commercio italiane, svizzere, tedesche e olandesi per promuovere presso le autorità nazionali e comunitarie la realizzazione di questo importante asse ferroviario transeuropeo che ha ai suoi estremi i porti di Genova e Rotterdam. Sempre nei prossimi mesi Uniontrasporti si occuperà, fra le altre, delle tematiche relative ai traffici euromediterranei, alle autostrade del mare, all’adeguamento delle nostre strutture portuali in funzione di traffici generati dall’Asia. Un posto importante nelle strategie di Uniontrasporti avranno il sostegno all’impegno del sistema camerale italiano nei campi delle infrastrutture e della logistica ed alla diffusione di nuove tecnologie per facilitare il trasferimento di quote di traffico dalla gomma alla ferrovia ed una evoluzione dei trasporti compatibile con i problemi ambientali. Uniontrasporti partecipa a sua volta ad organismi quali il Consorzio Train (di cui è socio fondatore), Italian Distribution Council, Scuola Nazionale dei Trasporti, Quaser. L’organizzazione di Uniontrasporti prevede sedi operative a Milano e Napoli. Recentemente è stata aperta un’antenna a Bruxelles. L’assemblea di Uniontrasporti ha posto l’accento sui ritardi che gravano sull’adeguamento della nostra rete infrastrutturale e logistica, anche con particolare riferimento ai valichi alpini, che come dimostra il recente evento del Frejus, sono ormai un’emergenza non soltanto italiana ma europea. A questo riguardo Uniontrasporti presenterà il prossimo mese di ottobre una sua ricerca sui valichi alpini.  
   
   
COMPETITION: COMMISSION OPENS SECTOR INQUIRY INTO GAS AND ELECTRICITY  
 
Brussels, 14 June 2005 - The European Commission has launched an inquiry into competition in gas and electricity markets. Well-functioning energy markets are crucial for the competitiveness of European industry and for delivering the consumer benefits expected from liberalisation in terms for example of choice of supplier and lower prices. The inquiry responds to concerns voiced by consumers and new market entrants about the development of wholesale markets and limited consumer choice. The inquiry will examine inter alia reasons for recent energy price rises. The inquiry complements on-going Commission monitoring of the implementation of Eu energy legislation and a detailed report being undertaken on the energy market due at the end of 2005. Competition Commissioner Neelie Kroes said “Energy is crucial to the Eu’s competitiveness, sustainable jobs and the prosperity of all European citizens. Given recent price rises, we must be sure that gas and electricity markets are functioning properly. If we uncover evidence of competition law infringements we will take action to protect European consumers.” Energy Commissioner Andris Piebalgs said “The Commission is determined to see that Member States follow through on their commitment to create competitive energy markets. That means not only full implementation of liberalisation Directives and construction of new interconnectors, but also pro-active application of competition law. This competition inquiry, which will complement the Commission’s parallel reporting on the development of the internal energy market, forms an important part of the Commission’s strategy to ensure that consumers and industry benefit from a really competitive European energy market.” The inquiry will seek to identify possible distortions of competition that can be addressed by competition law. Enforcement action could follow, either by the Commission or by national competition authorities. The inquiry will also cast light on other market conditions that permit anti-competitive behaviour. Both gas and electricity prices have risen during 2005 and forward prices indicate further price rises in the future, especially for gas. This threatens all customers, but in particular Europe’s energy-intensive industries. Cross-border flows seem insufficient to constrain price differences between most Member States, and integration between national markets has been slow in many regions. In addition, new market entry has been limited, and market concentration remains very high. The inquiry will focus on the functioning of wholesale markets and how prices are formed. This also requires analysis of how national markets are integrating, and the functioning of cross-border interconnectors. The inquiry will further examine barriers to entry: e.G. Long-term agreements and access to gas customer markets. In both gas and electricity, the inquiry will look at relations between network operators and their affiliates. To carry out the inquiry, the Commission can require companies and trade associations to supply information, documents or statements. During the inquiry, the Commission intends to maintain an open dialogue with all stake-holders, and will keep the sector informed about progress. An interim report on aspects linked to the internal market inquiry will be ready by end 2005 and the main results published in 2006. More information on Commission’s sector inquiries are available at: http://www.Europa.eu.int/comm/competition/antitrust/others/#sector_inquiries  
   
   
ASSICURAZIONE PER GLI INCIDENTI DOVUTI ALL'USO DEL GAS  
 
Roma, 14 giugno 2005 - Con un comunicato stampa del 9 giugno 2005, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas segnala che il Consiglio di Stato ha confermato, con decisione definitiva, la copertura assicurativa delle famiglie in caso di incidenti negli edifici per l'uso del gas distribuito attraverso le reti cittadine. La decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto nel merito un ricorso in appello dell'Autorità, risolve una situazione di incertezza determinata da una precedente pronuncia del Tar Lombardia, su ricorso promosso dalla Confedilizia. La copertura assicurativa nazionale è presente dal 1991 e da allora tutti i consumatori di gas contribuiscono al suo costo attraverso le tariffe (40 centesimi di euro in totale per famiglia all'anno). Le amministrazioni condominiali e i consumatori singoli sono comunque liberi di stipulare ulteriori assicurazioni integrative (ad esempio per aumentare i massimali). Dal primo luglio parte anche la campagna di accertamenti documentali, che sarà svolta da tutti i distributori di gas, sugli impianti del gas (cucine, caldaie, tubazioni, etc.) di nuova realizzazione. La campagna di controlli sulla sicurezza post-contatore riguarderà ogni anno più di 250 mila nuovi impianti ai quali si aggiungeranno ulteriori 150 mila controlli annui su impianti riattivati, per i quali gli accertamenti documentali dei distributori partiranno dal prossimo ottobre. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/gas_assicurazione/index.html  
   
   
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +2,9% A MAGGIO NEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2005 LA DOMANDA CRESCE DELL.1,3%  
 
 Roma, 14 giugno 2005 - Più 2,9% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di maggio 2005 rispetto allo stesso mese del 2004. Il totale dell.Energia richiesta in Italia è stato pari a 26,5 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito anche di fattori relativi al calendario (una giornata lavorativa in più); depurato da questo effetto la variazione è pari a + 2,2%. Dall.analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la variazione della domanda, registrata a maggio 2005 rispetto a maggio 2004, ha interessato tutto il territorio nazionale: +3,2% al Nord, +3,3% al Centro, +2,3% al Sud. I 26,5 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti per il 46,4% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24% al Sud. Rispetto a maggio 2004, la dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio ha fatto registrare un + 4,8% in Lombardia. Nel mese di maggio 2005 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l.84,1% con la produzione nazionale e per la quota restante (15,9%) dall.Import, in sensibile crescita (+20,2%) rispetto a maggio 2004. Complessivamente la produzione nazionale netta (23,1 miliardi di kilowattora) è risultata in calo dello 0,2% rispetto a maggio 2004. In particolare sono risultate in aumento la produzione termoelettrica (+6,1%) ed eolica (+18,4%); in calo invece la produzione idroelettrica (-21,3%) e geotermoelettrica (-7%). Nel mese di maggio 2005 la potenza massima richiesta sulla rete elettrica ha toccato i 48.584 megawatt. Tale valore, raggiunto martedì 31 alle ore 11.00, è superiore del 4,4% rispetto al valore registrato alla punta del corrispondente mese dell.Anno precedente. Il profilo congiunturale della domanda elettrica ha registrato variazione pari a + 0,2% rispetto al mese precedente. Nei primi cinque mesi del 2005 la domanda di energia elettrica è risultata in crescita dell.1,3% rispetto allo stesso periodo del 2004. L.analisi dettagliata dell.Andamento dei consumi elettrici mensili è disponibile nella pubblicazione .Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico., sul sito www.Grtn.it  alla voce .Dati statistici..  
   
   
IL PIANETA CINA ED IL SUO SISTEMA ELETTRICO CONFERENZA DI ALESSANDRO CLERICI  
 
Milano, 14 giugno 2005 - La Cina, con il crescente impatto dei consumi interni e delle sue esportazioni sugli scambi commerciali e sulle realtà economiche mondiali, sta assumendo dimensioni sempre più rilevanti e sotto certi aspetti inquietanti. L'ing. Alessandro Clerici, senior Advisor del Presidente di Abb Italia, Past President di Aeit e Vice Presidente Fast, ha avuto modo con Abb di effettuare molti incontri in Cina con le principali autorità del settore elettrico e di raccogliere una serie di dati sull'impressionante sviluppo quantitativo e qualitativo di tale settore. Nel solo 2005 la Cina sta mettendo in servizio 70.000Mw di centrali elettriche (la massima parte a carbone); c’è in programma per il 2007/2008 l’attivazione della prima linea e delle stazioni a 1000kV ed entro il 2010 la realizzazione di un sistema iniziale in corrente continua a +/-800kV. La conferenza, dopo una sintetica esposizione dei principali dati sul grande paese asiatico, si sofferma sulla situazione attuale e sullo sviluppo del sistema elettrico cinese, che a fine 2005 supererà i 500.000Mw in servizio con un tasso di crescita vicino al 15% all'anno. Centro Congressi Fast, p.Le R. Morandi 2, 20121 Milano, 16 giugno 2005 ore 17.30 La partecipazione alla conferenza è libera. E’ consigliabile l’iscrizione via e-mail  ivana.Marin@fast.mi.it  o fax 02.782485 o tel. 02.77790305.  
   
   
ASM BRESCIA S.P.A: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINA GIUSEPPE FACCHETTI VICE-PRESIDENTE E NE VALUTA I REQUISITI DI INDIPENDENZA  
 
 Brescia, 14 Giugno 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Asm Brescia S.p.a., riunitosi ieri a ha attribuito la carica di Vice Presidente al consigliere Giuseppe Facchetti e ne ha verificato i requisiti di indipendenza in base a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina. Dall’analisi è emerso che Giuseppe Facchetti può qualificarsi come indipendente perché, in qualità di amministratore non esecutivo, non intrattiene relazioni economiche con la società, con le sue controllate, con gli amministratori esecutivi e con l’azionista di controllo; non è titolare di partecipazioni azionarie tali da esercitare un’influenza notevole sulla società e non è stretto familiare di amministratori esecutivi della società o di altri soggetti aventi le caratteristiche precedentemente citate. Dopo la nomina a Vice Presidente di Giuseppe Facchetti, il vertice aziendale risulta così composto: Presidente e Amministratore Delegato Renzo Capra; Vice Presidente Vicario Bruno Barzellotti; Vice Presidente Giuseppe Facchetti; Direttore Generale Elio Tomasoni; Vice Direttore Generale Antonio Bonomo Leonardo Dabrassi Paolo Rossetti. Consiglio di Amministrazione: Amministratore esecutivo non indipendente Renzo Capra; Amministratori non esecutivi indipendenti Bruno Barzellotti Maurizio Brunazzo Alberto Clò; Giuseppe Facchetti Emilio Gnutti; Giuseppe Onofri Marco Vitale.  
   
   
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA E POLITECNICO DI MILANO NAVIGANO INSIEME  
 
Milano, 13 giugno 2005 - Giovedì 9 giugno alle ore 17.00 presso il Polo Universitario della Spezia in Via dei Colli 90, si terrà la cerimonia che inaugura la collaborazione tra l'Università degli Studi di Genova e il Politecnico di Milano per la creazione di un polo di formazione nell'ambito della nautica da diporto. I due Atenei hanno infatti intrapreso un percorso didattico comune nell'ambito della nautica e, nell’anno accademico 2005/2006, attiveranno: la Laurea Specialistica in Design Navale e Nautico che avrà sede didattica presso il Polo Universitario della Spezia dell’Università degli Studi di Genova, ma usufruirà delle attrezzature di entrambe gli Atenei che potranno anche ospitare attività didattiche e scientifiche temporanee presso le proprie sedi; il Master Universitario in Yacht Design, che ha sede a Milano e che si avvale della collaborazione dell'Ateneo genovese. Al progetto formativo partecipano le Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell'Università degli Studi di Genova, la Facoltà del Design e la Facoltà di Ingegneria Industriale del Politecnico di Milano. Da anni i due Atenei dimostrano sensibilità per lo sviluppo di figure professionali in grado di affrontare le sfide che il settore pone. L’università degli Studi di Genova, già attiva dagli anni ’70 con corsi di orientamento nautico presso la Facoltà di Architettura, istituì la prima Scuola italiana di Progettazione per la Nautica da Diporto nel 1990, su istanza del Ministero della Marina Mercantile. Configurata come Scuola Diretta a Fini Speciali e gestita in collaborazione dalle Facoltà di Architettura, di Ingegneria e dall’Istituto di Ingegneria Navale, costituì il primo nucleo del distaccamento spezzino dell’Università degli Studi di Genova e venne sostenuta dall’impegno congiunto del Comune, della Provincia, della Camera di Commercio, dell’Associazione Industriali e della Fondazione della Cassa di Risparmio della Spezia che, successivamente, costituirono la Società Promostudi della Spezia. Nel 2000, la riforma universitaria e il successo occupazionale dei diplomati della Scuola indussero l’Università degli Studi di Genova a trasformarla in due distinte ma coordinate linee formative: il curriculum in Design Navale e Nautico, all'interno del Corso in Disegno Industriale, e il Corso in Ingegneria Nautica. Per l’anno accademico 2005/06, oltre alla Laurea Specialistica in Design Navale e Nautico in collaborazione con il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Genova attiverà anche la Laurea Specialistica in Ingegneria Nautica. Il Politecnico di Milano organizza dal 1989 corsi di perfezionamento e seminari tematici sulla progettazione per la nautica da diporto. Nell’anno accademico 1999/2000 ha avviato, nell’ambito del Corso di laurea in Disegno Industriale, un percorso formativo triennale in Design nautico e nel 2002, con il patrocinio del Ministero dei Trasporti, dell’Unione Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche e Affini (Ucina) e dell’Associazione Progettisti Nautica Diporto (Aspronadi), ha attivato il primo Corso di Master universitario in Yacht Design a scala nazionale, giunto ormai alla quinta edizione. Su queste solide premesse si basa quindi la volontà di integrare le competenze, le attrezzature, le professionalità, le capacità di ricerca dei due Atenei al fine di costituire un polo di formazione in grado di catalizzare le migliori competenze presenti a livello nazionale.