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A BOLOGNA IL FUTURSHOW 2999 RADDOPPIA E DEDICA UN’AREA AL BUSINESS TO BUSINESS

Milano, 21 dicembre - Mentre tutti si apprestano a festeggiare l'anno nuovo e alcuni si spingono a programmare come saluteranno l'arrivo del 2000, Futurshow, Salone del Futuro, che si svolge annualmente alla Fiera di Bologna è già proiettato nel quarto millennio. Il positivo riscontro dì Futurshow, che nella passata edizione ha registrato 349.000 presenze, nasce con ogni probabilità dall'aver la necessità delle aziende di avere a disposizione uno spazio fieristico che è concepito e strutturato per essere un veicolo di comunicazione. Lo sviluppo della linea di comunicazione di Futushow è già tracciata. Futurshow 2999 sarà infatti una sorta di set televisivo dal quale andrà in onda tutto quando accade all'interno del salone: presentazione di nuovi prodotti, testimonianze di ospiti e di visitatori, incontri interviste. E' questo il primo passo di un progetto che, grazie allo nuove opportunità offerte dalle tecnologie di trasmissione satellitare, porterà all’avvio di un canale televisivo tematico, Futurchannel. Per la prossima edizione, in calendario da venerdì 9 a lunedì 12 aprile '99, è stato annunciato il raddoppio ovvero la nascita di un secondo salone rigorosamente riservato alle aziende, Business to Business dove potranno accedere solo professionisti e operatori, che verranno dotati di uno speciale pass. Non solo. A loro sarà riservata l'opportunità di costruire un percorso speciale all'interno della fiera mirato a soddisfare le proprie esigenze: segnalando con anticipo problematiche, aree di interesse, richieste, verranno fissati incontri ad hoc con le aziende espositrici in grado di proporre le migliori soluzioni. Un'altra opportunità è stata riservata alla stampa che sarà dedicata, in esclusiva, la giornata inaugurale Futurshow 2999, giovedi 8 aprile. Poi sarà la folla dei consumatori di tecnologia per i quali l'informatica è ormai pene quotidiano. "Pane per i tuoi denti" è, infatti, lo slogan della campagna pubblicitaria ideata da Maurizio D'Adda per Futurshow 2999. La campagna, per un valore complessivo di 9 miliardi di lire, verrà pianificata attraverso affissioni, stampa quotidiana e periodica, radio, televisione e mezzi on line. In un settore che si sviluppa con incredibile velocità, Futurshow 2999 metterà in rassegna i prodotti della tecnologia e dell'informatica che entrano nella nostra vita, sia professionale, sia domestica. Casa, formazione, lavoro, trasporti, salute, sicurezza, denaro: sono soltanto alcuni aspetti della quotidianità che vengono toccati dallo sviluppo di nuove tecnologie ai quali verrà dedicato ampio spazio. Vetrina per prodotti e aziende, ma anche momento di riflessione e approfondimento, per cercare di capire opportunità e conseguenze della rivoluzione tecnologica, Futurshow 2999 presenta un calendario fittissimo di incontri, mostre, convegni, workshop, momenti di spettacolo. Si comincia con una celebrazione: 30 anni dallo sbarco dell'uomo sulla Luna - cui sono ovviamente attesi alcuni dei componenti di quell'equipaggio e si continua con una Festa di Capodanno, del 3000, ovviamente, a sottolineare che nel quarto millennio tutto potrà cambiare, a partire dal Calendario che potrebbe ritornare a festeggiare la fine dell'anno proprio in aprile, come in epoche passate. Gli appartenenti alla Joystick Generation - come la definisce J.C.Hertz dell'Università di Harvard in Joystick Nation - trovano quest'anno una grande opportunità per il futuro. Il Campionato di Videogames, infatti, mette in palio per il vincitore un premio di 100 milioni di lire che, vincolati, potranno essere utilizzati per lo studio, la formazione o l'avvio di un'attività professionale. Oltre al Primo Premio, altri 200 milioni verranno distribuiti tra gli altri classificati. Oltre a ciò sarà allestita una mostra fotografica intitolata agli Italiani del Duemila, di Guido Harari, progettata dall'agenzia Contrasto. Sarà una carrellata di foto-ritratto di personaggi, testimoni della nostra epoca: Riccardo Muti, Valentino, Gianni Agnelli, Alberto Tomba, Nanni Moretti, Ennio Morricone, Carmelo Bene, Luciano Berio, Maria Grazia Cucinotta, Renzo Rosso, Bernardo Bertolucci, Luca Cordero di Montezemolo. Accanto a Italiani del Duemila Moving - mostra fotografica tratta dagli archivi di Life - ripercorre vari momenti della storia dei trasporti. Una riflessione sul cambiamento radicale del modo di 'muoversi' nel corso di questo secolo, caratterizzato dalla velocità della evoluzione tecnologica. Alla mostra di Life si affianca il percorso ricostruito nello spazio di Alenia, dove saranno esposti mezzi del passato e del Futuro, dall'aereo di Gabriele D'Annunzio alle fusoliere dei Boeing. Internet http://www.futurshow.it     E mail: futurshow@futurshow.it

 

COME SI STANNO MUOVENDO LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE ITALIANE NEL MERCATO DEL COMMERCIO ELETTRONICO

Milano, 21 dicembre 1998 - In occasione del premio "L' imprenditore dell'anno", iniziativa nata dall'esperienza internazionale delta Ernst & Young e promossa in Italia per il secondo anno consecutivo dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio è stata presentata da Cesare Sinicorni, partner Ernest & Young Consultants, un analisi che misura la propensione al commercio elettronico delle piccole e medie imprese italiane. Il campione preso in esame dagli specialisti della Ernst & Young Consultants comprende tutte le imprese partecipanti al premio (poco più di quattrocento). Si può ritenere che questo campione sia rappresentativo del tessuto delle PMI italiane. Infatti tutti i settori sono presenti: la produzione alimentare, l'information technology, il settore ambientale, l'arredamento, gli autoricambi, i prodotti agricoli, gli impianti edilizi e altri 50 settori minori. Il fatturato di queste aziende varia da 2 a 500 miliardi di lire. Nel campione figurano holdings, consociate di aziende straniere e società a conduzione familiare. Il punto di partenza dello studio è stato la ricerca del sito Internet di ogni azienda del campione, sia attraverso la ormai nota sigla del "www", sia attraverso i "motori di ricerca". Il passo successivo è stato quello di analizzare i siti individuati per misurare il grado di utilizzo di Internet da parte delle imprese. Sono stati identificati vari livelli: dalla presenza di un sito cosidetto "morto", nel quale si ha solamente il nome e l'indirizzo dell'azienda, a siti completamente interattivi in cui è presente l' E-comm, ovvero attraverso i quali è possibile compiere vere e proprie transazioni economiche on line. Le caratteristiche principali dei siti prese in considerazione sono state la presenza di una e-mail (che è forse la prima forma di interattività multimediale tra imprese e consumatori), la presenza di un catalogo. Con prodotti, prezzi ed eventuali optional, la presenza di un sito internazionale con la possibilità di una consultazione in più lingue, la presenza di link con altri siti di altre imprese (che può essere considerato segnale di integrazione nel nuovo sistema di telecomunicazioni virtuali)e infine la possibilità dì effettuare transazioni che permettano l'acquisto di beni e servizi on line. Il dato emblematico è che la propensione all'utilizzo di Internet per consentire transazioni on line è ancora bassissima: solo lo 0,5% effettua transazioni on line e nessuna azienda analizzata effettua transazioni con pagamento elettronico. Non è stato ancora notato un legame chiaro tra la dimensione delle aziende (fatturato, numero di dipendenti, ecc.) ed il grado di utilizzo di Internet, ma dall'analisi emerge che le aziende che hanno un grado più elevato di utilizzo del Web sono quelle comprese tra i 100 e i 200 miliardi di fatturato. Confrontando i dati sull’ E-comm delle piccole e medie imprese del campione con quelli relativi alle grandi imprese si nota una certa differenza. Infatti il numero di grandi imprese che effettuano transazioni in rete è sensibilmente maggiore (3,7 % source SDA Bocconi, 5,9 % Source Nielsen). Ma il divario è ancora più significativo se si confrontano questi dati con quelli relativi alla domanda dei consumatori finali. Per Natale 98 sono previsti circa 200.000 acquirenti on line, circa il 6-7% degli utilizzatori di Internet, con una spesa media annua di circa 400.000/500.000 lire (che per più di un 30% si concentrerà nel periodo natalizio) e per un totale di circa 100 milardi di spesa per tutto il 98. (Source: IDC Italia, E & Y) Ma a questo punto è lecito chiedersi se sono più innovative le imprese o i consumatori? Ovvero il processo di sviluppo del mercato E-comm è guidato dall'offerta o dalla domanda? E' molto difficile dare una risposta univoca, ma sì può ritenere che le barriere di tipo sociale e psicologico che costituiscono il vero freno all'espansione dell' E-comm dal punto di vista della domanda sono molto labilì e temporanee. Queste motivazioni sono spesso utilizzate per coprire in realtà un’offerta non ancora matura soprattutto per quel che riguarda gli accessi a Internet. Sarà interessante osservare quello che succederà nei prossimi mesi quando cominceranno a vedersi gli effetti della liberalizzazione delle telecomunicazioni. Il sorprendente sviluppo della telefonia mobile ne è un esempio: solamente quattro o cinque anni fa nessuno avrebbe immaginato che oggi il cellulare sarebbe diventato in Italia un comune strumento di massa, alla portata di tutti ed utilizzato al pari di un' agenda, di una penna o di un orologio. Forse è azzardato immaginare che qualcosa di simile possa succedere per il commercio elettronico, però escludere che nei prossimi anni lo sviluppo dell E-comm possa diventare una pratica abituale delle famiglie italiane forse è addirittura pericoloso soprattutto per chi dirige un'impresa.

I risultati dell’indagine:

Il 48% delle imprese ha un sito.
Questo dato può essere considerato un indicatore della crescente diffusione della "cultura" di Internet.

Il 37 % delle imprese hanno una e-mail e il 35% ha un catalogo prodotto.
Un'analisi più dettagliata del campione mostra che le aziende che hanno sul proprio sito un catalogo che descriva la propria offerta si mettono anche in posizione d'ascolto offrendo gli indirizzo di posta elettronica per poter essere contattati dagli utenti. Internet in questo senso può essere visto come un canale aggiuntivo di supporto alla vendita in grado di coprire le fasi iniziali del processo di acquisto.

Il 25% delle imprese ha un sito multilingua
Questo è un dato significativo del livello di attenzione delle imprese nel vedere Internet come un canale verso i mercati esteri.

Il 14% ha un link con altri siti.
Questo dato mette in risalto che già un discreto numero di aziende cercano di utilizzare Internet per creare valore attraverso l'aggregazione orizzontale dei prodotti e servizi (value network) di altre aziende.

Lo 0'5% delle imprese effettuano transazioni E-commerce.
All'interno dell' Elettronic Commerce sono stati individuati due livelli di transazioni, il primo è l'accettazione di un'ordinazione di prodotti e servizi via rete (con pagamento o alla consegna o attraverso altri canali), il secondo prevede anche il pagamento on line del servizio.

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