NOTIZIARIO
 
MARKETPRESS
 
Venerdì  5
 
 
pagina  2
 
quotidiano  di
economia, finanza
politica
e tecnologia
GRUPPO SCOTTISH EQUITABLE: RISULTATI 1998 IN CRESCITA. RECORD IN ITALIA

Milano, 5 febbraio 1999 - Scottish Equitable, leader in Gran Bretagna nel mercato dei prodotti previdenziali integrativi e dal 1994 parte del Gruppo assicurativo olandese Aegon, nel 1998 ha realizzato un raccolta di nuovi premi pari a circa 6. 000 miliardi di lire, con incremento del 27% rispetto all'esercizio precedente. La raccolta premi annualizzata è aumentata del 19% (circa 1. 000 miliardi), mentre i nuovi premi annuali sono stati pari a 500 miliardi (+11%) e la raccolta da nuovi premi unici si è attestata sui 5. 000 miliardi (+28%). Il mercato italiano ha ottenuto una crescita record del 126% a 310 miliardi di lire in raccolta premi unici. La capogruppo olandese Aegon gestisce attualmente un patrimonio di oltre 230. 000 miliardi di lire.

CAMERA ARBITRALE: CONCILIAZIONI ESTESE A SALDI ED EURO
Milano, 5 febbraio 1999 - La Camera di Commercio di Milano ha annunciato l'avvio di due nuovi servizi offerti dalla sua Camera Arbitrale, quelli per la conciliazione di liti per i saldi e per i pagamenti in Euro, in aggiunta ai servizi tradizionali di conciliazione nei campi dell'artigianato, turismo, commercio, edilizia e intermediazione immobiliare e a quelli di arbitrato. Per l'occasione è stato ricordato che è ora obbligatorio, per legge, il tentativo di conciliazione delle liti nel settore della subfornitura. Silvano Ambrosetti, presidente della Camera Arbitrale di Milano, ha detto che i dati 1998, seppure ancora limitati, confermano l'obiettivo di fondare un progetto di giustizia e regolazione del mercato basato sull'autonomia dei soggetti economici, consumatori e imprese. "Non si tratta solo di diffondere l'uso di nuovi strumenti di giustizia, come la conciliazione e l'arbitrato, ma di far sì che, con un salto culturale, cambi l'atteggiamento nei confronti della lite: non più il muro contro muro giudiziario ma un approccio davvero economico che ricerchi sempre la composizione degli interessi". Daniele Melegari, segretario generale della Camera di Commercio di Milano, ha detto che è crescente l'attività di conciliazione. Nel 1998 sono stati 143 i casi trattati, in maggioranza per artigianato e turismo (33 e 32 per cento). In tutti i casi (le parti si incontrano in udienza) si arriva alla soluzione positiva della conciliazione. Tempo medio è quello di 40 giorni (la media per i giudici di pace è di 241 giorni). Il valore medio delle conciliazioni è di 5 milioni di lire. Nel 1998 i contatti sono stati oltre 2000 di cui l'82% hanno riguardato i consumatori. In crescita anche l'arbitrato: la Camera di Milano è fra le prime cinque d'Europa per numero di casi trattati. "Ciò si inquadra ha detto Melegari nelle azioni di regolazione del mercato che identificano una precisa politica dell'ente camerale milanese: dal controllo delle clausole vessatorie nei contratti al monitoraggio dei fenomeni di usura e di criminalità economica, dalla repressione della concorrenza sleale alle azioni in favore della qualità dei servizi per consumatori e utenti, dall' osservazione del settore non-profit alla proposta di una Carta dei Servizi per Milano". Per attivare la procedura di conciliazione occorre compilare un modulo prestampato disponibile presso lo Sportello di Conciliazione. I costi, al netto di IVA, prevedono il pagamento di 30. 000 lire per diritti di segreteria, 90. 000 per la prima udienza e 60. 000 per le successive ( ma i casi si chiudono quasi tutti alla prima udienza). Lo Sportello ha l'avallo di numerose associazioni di consumatori che raggruppano le imprese settoriali e forniscono i nominativi delle persone da inserire nella lista dei conciliatori, lista integrata dalla Camera con nominativi di altri conciliatori super partes scelti tra ex magistrati, ex giudici conciliatori, tecnici e professionisti. L'iniziativa "Saldi Chiari" delle associazioni dei commercianti e di quelle dei consumatori ha l'avallo della Camera di Commercio di Milano. Sui saldi le liti che nascono tra commercianti e consumatori potranno essere portate allo sportello e risolte con la conciliazione nel giro di 30/40 giorni e anche per importi economici bassi. È pure ora possibile rivolgersi alla Camera Arbitrale per risolvere con l'arbitrato anche le "euroliti", cioè le controversie che possono arrivare con l'introduzione della moneta unica. Si va dai contenziosi sui prezzi e i cambi valutari e i relativi rapporti con le banche, ai problemi delle " spezzature" valutarie. Inoltre sono previste trattazioni per le questioni legate alla valutazione dei beni di un'azienda o ai contenziosi sugli adeguamenti dei sistemi informativi (ad esempio ai vari software e all'assistenza richiesta alle società informatiche). L'arbitrato è uno strumento messo a disposizione dalla Camera di Milano da una decina di anni per risolvere le liti contrattuali tra imprese attraverso un "processo" che si conclude con una vera e propria sentenza come in un processo ordinario. La sentenza ha la stessa efficacia di quelle emesse dai giudici ordinari e non è appel, labile nel merito. Unica condizione è che le parti abbiamo introdotto nel contratto una specifica clausola (arbitrale, appunto) che per il caso di liti richiami l'intervento della Camera Arbitrale di Milano, in alternativa al tribunale ordinario. Nel 1998 gli arbitrati sono stati 39 e le liti trattate hanno avuto un valore di 180 miliardi. Il valore medio di ciascun caso è di 4, 5 miliardi ma è sempre più avvertibile l'utilizzo dello strumento anche tra aziende di medie e piccole dimensioni, per valori economici di 100/200 milioni. Per l'82% i casi trattati sono nazionali e per il 18% internazionali. Nella maggior parte sono liti finanziarie/societarie (33%) e appalti (23)Seguono le forniture (13%) e le liti in materia di locazione. Tempo medio 10 mesi (contro i 3/5 anni dei procedimenti di primo grado in tribunale). I costi medi vanno da 900. 000 lire per gli arbitrati di casi da 30 milioni a 5. 600. 000 per quelli da 300 milioni

ESPANSIONE LATTIERO-CASEARIA SICILIANA IN UNGHERIA
Catania, 5 febbraio 1999 - Il gruppo agro-alimentare Gala Italia di Catania, presente sul mercato siciliano con i prodotti lattiero-caseari a marchio Sole, ha annunciato un progetto di crescita della presenza nei paesi dell'est europeo, soprattutto in Ungheria, con l'acquisto del controllo della Avonmore Paszto Kft, una delle maggiori aziende ungheresi di produzione e trasformazione dei derivati del latte. L'acquisizione completa la presenza Gala in Ungheria dove il gruppo ha già acquisito la Szeged Tej Rt e la Szombathely Tey Rt. In Ungheria, che è in predicato di entrare nella Comunità europea, la società siciliana è già leader nel latte trasformato con 300 milioni di litri e un fatturato di oltre 170 miliardi di lire. Con stabilimenti a Ragusa e Catania, Gala è leader in Sicilia per il latte fresco (60, 6% del mercato) e detiene il 18, 3% del latte UHT e il 17, 7% della mozzarella. In Ungheria è leader nel latte UHT (40% del mercato), nel latte fresco in cartone (45%) e nei frissfol (35%): Sul mercato dei formaggi è presente con il 22, 5% del mercato per il formaggio trappista e il 25% del kefir e dello yogurt . Il Gruppo (600 addetti di cui 140 in Italia e 600 in Ungheria) ha ha realizzato nel 1998 un fatturato di oltre 120 miliardi in linea con il 1997. Il consolidato ha sfiorato 300 miliardi in rilevante crescita sul 1997 grazie all'apporto delle nuove consociate estere.

WB00678_.gif (615 byte)pag 1                                                       pag 3   WB00678_.gif (615 byte)