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RIMEDIO CONTRO INFARTO ANNUNCIATO A NEW ORLEANS

New Orleans, 12 marzo 1999 - La casa Pharmacia and Upjohn riferisce che al congresso in corso a New Orleans dell'Anmerican College of Cardiology è stato presentato uno studio, enominato Frisc II su "Mortalità e infarto miocardico da sindrome coronarica acuta", dal quale risulta che con l'uso di dalteparina (eparina a basso peso molecolare) la mortalità si è quasi dimezzata (-43%) per oltre 2200 pazienti con angina instabile (caratterizzata da dolore toracico improvviso non solo da sforzo ma, frequentemente, anche a riposo) e da infarto miocardico non-Q (cioè con decorso più favorevole): i due eventi sono definiti sindromi coronariche acute con rottura della placca aterosclerotica con formazione di trombo e riduzione più o meno marcata del flusso coronarico. Nel mondo, circa il 15% dei pazienti affetti da angina instabile muoiono o manifestano un infarto miocardico acuto (con onda Q, cioè quello più grave) entro sei mesi dai primi sintomi. Circa 4 milioni di persone nel mondo soffrono di instabilità coronarica e ogni anno circa un milione muoiono di cardiopatia ischemica. La dalteparina è un farmaco ad azione anticoagulante per la prevenzione delle trombosi venose profonde da interventi chirurgici. Lo studio Frisc II è stato effettuato presso 58 centri cardiologici scandinavi (Norvegia, Danimarca e Svezia): ha evidenziato un tasso cumulativo di mortalità /infarto del 3, 7% per il gruppo trattato con dalteparina rispetto al 6, 5% del gruppo di controllo. Si tratta della prima eparina a basso peso molecolare per la quale è stato dimostrato un effetto favorevole in trattamento prolungato. Il coordinatore dello studio, il Prof. Lars Wallentin dell'Università di Uppsala, ha detto che i risultati preliminari di Frisc II "non sono importanti solo per la riduzione della mortalità ma anche suggeriscono che l'uso di combinati di dalteparina e rivascolarizzazione coronarica (angioplastica e by-pass aorto- coronarico) consente un ulteriore miglioramento della prognosi per i pazienti"

EXPOSALUTE (EX SABEN/INTERSAN): IN BOOM LA MEDICINA NON CONVENZIONALE
Milano, 12 marzo 1999 - 348 sono gli espositori di Exposalute, in programma a Fiera Milano dal 12 al 15 marzo, manifestazione risultante dall'accorpamento di SABEN (Convegno Mostra Natura e Salute) e INTERSAN (Salone dell'Ortopedia, articoli sanitari e riabilitazione). I saloni tematici sono cinque: Anni d'Argento (idee, prodotti e servizi per la terza età ); SAM-Salone delle attrezzature per l'ambulatorio medico; Acque e Terme (acque di fonte, fonti di salute); Salute Amica (progetti, realizzazioni, metodi e servizi per la tutela della salute); Movimento è salute (prodotti e attrezzature per il fitness). Sono in calendario 130 convegni, workshops e massaggi naturali". Il settore della medicina e delle terapie non convenzionali e della cosmesi naturale, con un giro d'affari stimato di circa 3000 miliardi di lire, è in continua crescita. In Italia, i medici omeopatici sono 5000 con 4 milioni di pazienti; vi sono poi 2000 agopuntori con 2 milioni di pazienti, 500 esperti di medicina ayurvedica con 10. 000 pazienti e 1000 floriterapeuti con 2 milioni di pazienti. Seconda una ricerca presentata al Saben 1998 dal prof. Domenico Secondulfo, docente di sociologia del consumo all'Università di Parma e membro della Società Italiana di Antropologia Medica, l'utente della medicina naturale è "una donna, giovane, settentrionale, con elevato livello d'istruzione". Inoltre, da un campione di persone adulte abitanti in una città del nord Italia, risulta che le medicine non convenzionali e le terapie alternative più richieste comprendono: per il 34% l' omeopatia, per il 14 l'agopuntura, per il 10 la kinesiologia, per il 9 lo shiatsu, per l'8 la chiropratica e per il 7 la fltoterapia. L'indagine ha confermato i dati ISTAT del 1994 secondo i quali il 32% della popolazione risultava favorevole al ricorso a omeopatia, agopuntura e floroterapia e circa l'8, 3 % aveva sperimentato nell'anno almeno una di queste pratiche.

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