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quotidiano di economia, finanza, politica e tecnologia

 

I RIVELATORI

Sono quei dispositivi che permettono di rilevare la presenza di un intruso, riconoscendo modificazioni fisiche nell'area protetta che non sono riconducibili a semplici variazioni ambientali, Nel corso degli anni, sono stati messi a punto rivelatori basati su sensori sensibili a diversi principi fisici, cercando via via di migliorarne la sensibilità e di rendere insensibili ai disturbi al fine di diminuire l'incidenza degli allarmi impropri. Oggi, sono disponibili sul mercato vari tipi di rivelatori che funzionano in base a diversi principi fisici, Alcuni rilevano il movimento dell'intruso (rivelatori a microonde ed a ultra-suoni), altri rilevano il calore emanato dal corpo dell'intruso (rivelatori ad infrarossi passivi), altri detti "puntuali" (contatti magnetici) rilevano l'apertura non autorizzata di porte e finestre. Recentemente, sono stati introdotti sul mercato rivelatori a "doppia tecnologia "così chiamati in quanto hanno la caratteristica di racchiudere in una stessa unita sensori sensibili a stimoli di natura diversa (microonde + infrarossi passivi; ultrasuoni + infrarossi passivi). La peculiarità più importante di questi rivelatori è quella di poter integrare le funzionalità delle due componenti, creando, ad esempio, funzioni di tipo "and" tra i due canali di rilevazione. Ciò permette di segnalare la condizione di allarme solo quando entrambi l sensori sono stati attivati. Il vantaggio che ne deriva e quello di diminuire in modo significativo l'incidenza dei falsi allarmi.

I DISPOSITIVI DI ALLARME
La segnalazione dell'allarme è la funzione fondamentale dell'impianto anti intrusione e con essa si chiude il ciclo che inizia con la rilevazione. Una volta che l'informazione di allarme proveniente dai rivelatori arriva alla centrale, questa la memorizza e attiva i dispositivi previsti per segnalare tale situazione. Diverse sono le tecniche di segnalazione in uso. La più comune è quella di emettere suoni di elevata intensità utilizzando dispositivi acustici come le sirene. Dato il loro costo limitato, è sempre opportuno prevedere l'installazione di due dispositivi acustici affacciati su due pareti diverse al fine di renderne più difficile la neutralizzazione. Data l'importanza di comunicare a qualcuno il compiersi di un tentativo di intrusione, è consigliabile affiancare alle sirene un combinatore telefonico in grado di inviare uno o due messaggi di allarme vocale preregistrati, utilizzando la normale linea telefonica commutata Telecom. Il messaggio viene trasmesso ad una serie di numeri telefonici di persone di fiducia memorizzati in fase di installazione dell'impianto o alle Forze dell'Ordine (es- 113 della polizia).

I SISTEMI SENZA FILO
Grazie alle più recenti tecnologie, oggi e possibile realizzare impianti anti intrusione di elevate prestazioni utilizzando come collegamento tra le varie apparecchiature non il solito cavo, bensì le onde elettromagnetiche: sono nati così i sistemi "senza filo", altrimenti noti come "wireless", che utilizzano onde radio per il trasporto delle segnalazioni generate dai rivelatori. Dal punto di vista dell'utente, il funzionamento di un sistema anti intrusione via radio è analogo a quello di un sistema via cavo: installazione della centrale di allarme per comandare l'impianto, dei rivelatori per rilevare l'intrusione e dei dispositivi di allarme (sirene e/o combinatori telefonici) per segnalare l'allarme. I sistemi radio operano prevalentemente nella banda UHF: ogni rivelatore è dotato di un trasmettitore radio miniaturizzato e di bassa potenza, in grado di trasmettere alla centrale. non solo lo stato di allarme, ma anche quello di carica della batteria interna. Al fine di evitare che possibili radiodisturbi possano generare condizioni di falso allarme, i vari dispositivi dispongono di un codice programmato nella fase di installazione che consente alla centrale di riconoscere il rivelatore. In alcuni modelli, la centrale gestisce anche i segnali di verifica funzionale che i vari trasmettitori periferiche devono emettere entro certi intervalli di tempo (ad esempio, una volta al giorno). La loro mancata emissione viene riconosciuta dalla centrale e segnalata. Ogni dispositivo ha una batteria interna, che può essere di tipo alcalino o, nei modelli più recenti, al litio; l'autonomia di funzionamento va dai 12 mesi sino ai 10 anni. A tale proposito, molta attenzione deve essere posta all'autonomia dichiarata dell'impianto (1/2/3 o più anni). Non essendoci, infatti. un collegamento via cavo, tutti gli apparecchi funzionano solo a batterie e, dal momento che questi apparecchi si devono parlare (ad esempio, il rivelatore deve comunicare periodicamente alla centrale se è ancora funzionante, è chiaro che l'autonomia dell'impianto dipende da quanto comunicano le varie apparecchiature. Inoltre, è evidente che, più comunicano, più sicuro è il sistema, ma più comunicano, meno durano le batterie. La portata di un impianto senza filo raggiunge i 30-60 m ed è quindi, più che sufficiente a coprire via etere le stanze di un appartamento o di un edificio di medie dimensioni. I vantaggi che offrono i sistemi senza filo sono fondamentalmente due: il primo è quello di non richiedere l'esecuzione di opere murarie (cavi sotto traccia, posizionamento di canaline etc.) che, in alcuni casi, possono creare seri problemi estetici negli ambienti da proteggere. Si pensi, ad esempio, al fatto di dover operare su pareti tappezzate o addirittura affrescate, con tutte le difficoltà del caso e costi elevati per il ripristino. Il secondo vantaggio è rappresentato dalla rapidità di installazione e quindi dai minori costi di messa in opera.

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