EUROPEE:
LISTA FEDERALISTI-CONSUMATORI Milano, 2 giugno 1999 - I programmi dei
candidati per la Circoscrizione Nord Est della lista "Federalisti e Consumatori"
alle imminenti elezioni europee (13 giugno) sono stati illustrati presso il Circolo della
Stampa di Milano. Motto della lista è "Noi consumatori in Europa per difendere le
nostre tasche e imporre i nostri diritti". Con i 4 Mori, "Padroni in casa
nostra" è l'elemento distintivo del simbolo che contraddistingue l'alleanza tra il
Partito Sardo d'Azione e diversi Movimenti Federalisti, il Movimento del Nord Est e
importanti Associazioni dei Consumatori e Utenti, in lizza, uniti, per le elezioni europee
"con lo scopo di far sentire la loro voce e di incidere sulle decisioni che saranno
alla base di un nuovo ordinamento, nella nascente Europa dei Popoli, che vedrà la
progressiva riduzione dei poteri degli Stati". Tra i propositi dei candidati della
lista anche quello di ottenere che il 50% delle somme spettanti a ciascun parlamentare
europeo (22 milioni di lire mensili) venga destinato alla creazione di una
"Radiotelevisione dei cittadini europei" che dovrà farsi carico della
"alfabetizzazione" linguistica e culturale, valorizzando tutte le specificità
linguistiche e culturali dei popoli europei. A regime, il progetto dovrà sostenersi solo
con le quote sociali dei cittadini e delle donazioni (esempio il modello Onlus). I
candidati della lista auspicano anche un rafforzamento di tutti gli strumenti della
Giustizia e chiedono, in particolare, un etichettaggio informativo dei prodotti e dei
servizi "esauriente e comprensibile in modo che "parlino". I marchi
ecologici ( esempio ecolabel, agricoltura biologica, ecc. ) entro cinque anni dovranno
caratterizzare almeno il per cento dei prodotti commercializzati. Si chiedono anche norme
per la responsabilità sociale delle imprese e "un patto di solidarietà sociale e
civile per servizi essenziali alla vita per tutti". Sollecitata pure una
"trasparenza ed eticità della finanza". Tra i candidati: Gianni Cavinato,
segretario generale ACU, Associazione Consumatori Utenti; il senatore Mario Rigo,
presidente del gruppo misto al Senato, già Sindaco di Venezia e fondatore del Movimento
del Nord Est; Bruno De Vita, dirigente di Adusbef (utenti bancari) e segretario nazionale
del Partito dei Consumatori (Teleambiente e Teledonna); Emilio Senesi, direttore della
sezione Trasformazione e Conservazione dell'Istituto Sperimentale per la Valorizzazione
Tecnologica dei prodotti Agricoli; senatore Franco Meloni, già Sindaco di Sassari e
membro del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, dal 1995 presidente del Partito Sardo
d'Azione; Flavio Manieri, docente di psicologia dell'educazione e di psicologia del
linguaggio e della comunicazione alla Terza Università di Roma. In lizza anche la
giornalista scientifica Adele Ferrari, consigliere comunale di Magenta ( ex candidata alla
carica di Sindaco di questa cittadina del milanese). Adele Ferrari, già responsabile
della "Pagina dei lettori" sul quotidiano "la Padania" è stata
licenziata "perchè colpevole di usare toni troppo soft" ed è stata
disconosciuta dalla Lega Nord: "Amo il confronto delle idee, non il confronto sulla
cattiva educazione", Adele Ferari ha detto commentando le sue vicisssitudini con la
Lega: " Non disconosco nè rinnego la Lega relativamente alle sue buone idee
(federalismo, autonomia economica di Regioni e Comuni svincolati dallo Stato centralista,
opposizione alla burocrazia, alla corruzione, all'assistenzialismo, alle leggi che si
prestano alle interpretazioni arbitrarie); ma respingo il razzismo e l'intolleranza".
Adele Ferrari partecipa ora alle elezioni europee con il Movimento dei Consumatori e anche
con il Partito Sardo d'Azione ( che è già presente nel Parlamento europeo come aderente
alla Alleanza Libera Europea, insieme a Catalani, Baschi, Gallesi, Fiamminghi e altri
partiti autonomisti-indipendentisti, "uniti da idee pacifiste e dal rifiuto di ogni
forma di estremismo".
CALANO LE VENDITE PER IL COMPARTO DELLA CALZATURA
Milano, 2 giugno 1999 - Si è svolta ieri l'assemblea ordinaria annuale dell' ANCI
(Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani) nel corso della quale sono stati rinnovati
anche i suoi organi direttivi di cui daremo notizia appena possibile. Nel corso della
riunione, vi sono stati numerosi interventi e fra questi anche il Ministro del Commercio
con L'Estero on Fassino il quale ha ascoltato con interesse la numerose proposte di
collaborazione che sono state fatte dal presidente uscente dell'associazione Maurizio
Pizzuti il quale ha anche illustrato l'andamento complessivo del settore dell'anno
precedente. In merito, è stato affermato, che il 1998 ha segnato un ulteriore
peggioramento per il settore calzaturiero rispetto al 1997. Gli effetti, crescenti durante
l'anno, delle turbolenze finanziarie del Far East, una certa stagnazione del ciclo in
tutta Europa, con punte anche depressive1 le insoddisfacenti risposte del
mercato nord-americano, il tracollo istituzionale ed economico della Russia,
l'inaffidabilità dei mercati sud-americani, hanno reso in una certa misura
"inevitabili" questi risultati. Inoltre il direttivo ritiene che poco o nulla
possa modificare nel breve questo scenario economico internazionale e pertanto risulta
ragionevole concludere che le possibilità di un'apprezzabile ripresa, indotta anche dai
necessari interventi correttiivi sull'economia reale del Paese, possano slittare oltre la
fine dell'anno in corso. Questo giudizio sintetico di marcata debolezza è
riconducibile alla essenzialità dei dati fondamentali del settore. I volumi produttivi
realizzati nell'anno, attestatisi su un livello di 425 milioni di paia (per un valore di
15.317 miliardi di lire), hanno segnato un arretramento pari al -7,6%, con una diminuzione
dei livelli occupazionali. L'export complessivo si è attestato a 381,8 milioni di paia,
per un valore di 11.869 miliardi, con una flessione rispetto all'anno precedente del -7,9%
in quantità e del -3,7% in valore, con un prezzo medio che si è incrementato del +4,6%.
L'Europa, nonostante le politiche dì rigore dappertutto perseguite, si è confermata il
mercato più interessato alla produzione italiana, seguito dagli USA. L'import,
attestandosi su 162,3 milioni di paia, per un valore di 2.465 miliardi di lire, realizza
un modesto aumento in volume (+3%), addirittura con una flessione per quanto attiene al
valore (0,5%). Tra i paesi più aggressivi si confermano la Cina, il Vietnam (che ha
frenato parzialmente la crescita vertiginosa dell'anno precedente) e la Romania, che
peraltro è il paese nel quale si realizza la maggiore quantità del processo italiano di
delocalizzazione e quindi di reimportazione. lì mix esportazione-importazione ha
comportato una diminuzione percentuale del saldo commerciale pari al -14,6% in quantità,
e al -4,5% in valore; l'attivo, peraltro, rimane di rilevantissima importanza,
attestandosi a 219 milioni di paia e a ben 9.403,7 miliardi di lire. Per l'immediato
futuro, il quadro congiunturale si presenterà ancora a toni grigi. L'avvento della moneta
unica, il cambio dei gusti della domanda, l'affacciarsi di nuovi concorrenti, il
permanente protezionismo di grandi paesi, il peso fiscale sulle imprese, provocheranno un
ulteriore inasprimento della competizione, con un processo di selezione sempre più
pesante.
ANTIQUARIATO INTERNAZIONALE NELL'AUTUNNO FIORENTINO
Firenze, 2 giugno 1999 - In autunno, a Palazzo Corsini di Firenze, tre manifestazioni
della Mostra Mercato Internazionale dell'Antiquariato : dal 25 settembre al 10 ottobre XXI
Biennale Internazionale dell'Antiquariato e dal 15 al 17 ottobre III Mostra Mercato del
Libro Antico e CartAntica, II Mostra Mercato di Stampe e Disegni Antichi. Alla Biennale
dell'Antiquariato, 70 espositori presentano arredi, dipinti, gioielli, sculture, tappeti,
argenti, oggetti d'arte, ceramiche di diverse epoche, dall'alto antiquariato
all'ottocento. Previste 3 conferenze aperte al pubblico su "La Restaurazione: il
ritorno dei Lorena a Firenze dopo l'occupazione francese". In programma anche una
tavola rotonda su "Orientamenti delle normative comunitarie per la circolazione dei
beni culturali". Prima delle altre due manifestazioni, Libro Antico e CartAntica, dal
10 al 13 ottobre, presso il Palazzo dei Congressi, convegno promosso da Associazione
Librai Antiquari Italiani (ALAI) con partecipazione dei presidenti delle associazioni
nazionali affiliate alla International League of Antiquarian Booksellers (ILAB).
TUTTI I SERGRETI PER ORGANIZZARE UN UFFICIO STAMPA
Milano, 2 giugno 1999 - Come si organizza un ufficio stampa per avere successo ? A questa
domanda risponde in modo esauriente con un linguaggio accessibile a tutti un "Manuale
per l'uso" edito dal GUS, il Gruppo Uffici Stampa dell' Associazione Lombarda dei
giornalisti, presentato ufficialmente al Circolo della Stampa mercoledì 26 maggio. La
pubblicazione redatta, in collaborazione con i consiglieri del Gus della Lombardia, da
Roberto Renzi, giornalista della carta stampata con consolidate successive, esperienze
nella gestione di uffici stampa, a livello internazionale, nei settori
economico-finanziario e del turismo, rappresenta una preziosa guida per i giornalisti che
vogliono intraprendere l'attività in questo specifico settore della comunicazione.
Nell'ampio panorama dell'editoria riguardante la professione del giornalista mancava un
vademecum di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano. Quello che può
sembrare ovvio in linea teorica non lo è al momento della verifica sul campo. In pratica
all'interno della dispensa sono presenti i principi basilari per la corretta
iterpretazione del ruolo dell' uffici stampa nel rispetto dell' etica professionale.
"L' Ufficio Stampa - Manuale per l'uso " risponde a una precisa esigenza di
centinaia di giornalisti che, per la crisi del settore editoriale ricercano nuovi sbocchi
occupazionali, specialmente nelle istituzioni pubbliche dove è in corso di attuazione un
complesso piano per attivare un efficace rapporto di comunicazione con i cittadini
"clienti". Nella prefazione al manuale, Ferruccio De Bartoli , direttore del
Corriere della Sera, afferma che il "compito e il prestigio dei giornalisti portavoce
è particolarmente delicato: da un lato devono rispettare gli interessi del datore di
lavoro, dall'altro devono essere comunicatori intelligenti e obiettivi della realtà
interna dell'impresa nella quale sono occupati. Sul credito e sul prestigio di questi
professionisti si basa anche l'immagine presso il pubblico di imprese, manager e
istituzioni". E il capo ufficio stampa o l'addetto stampa - come sottolinea il
documento di costituzione del Gruppo di specializzazione giornalistica ( fondato a Milano
nel 1965 e che ha dato via nel 1972 al gruppo nazionale nell'ambito della Federazione
Nazionale della Stampa ) - sono chiamati a una sempre più sentita e profonda
collaborazione con i colleghi giornalisti delle redazioni al fine di fornire informazioni
corrette trasparenti.