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FIBRE
CHIMICHE: ASSEMBLEA ASSOFIBRE. UNA ENCICLOPEDIA DEL SETTORE Milano, 11 giugno 1999 - All'Assemblea di Assofibre (Federchimica), il neo presidente dell'Associazione Giancarlo Berti ha affermato che, con una produzione mondiale di 27. 8 milioni di tonnellate, le fibre chimiche sono cresciute anche nel 1998, ma l'aumento è stato di dimensioni modeste (+0, 7%) rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni. Berti ha detto che la crisi dei Paesi del Sud Est Asiatico si è fatta sentire "più del previsto" e ha colpito pesantemente anche le aree occidentali: Europa e Italia, in particolare, sotto la pressione delle importazioni asiatiche a basso prezzo, hanno dovuto ridurre le loro produzioni rispettivamente del 3. 1 % e del 3. 9 rispetto al 1997. La crisi asiatica ha avuto molteplici effetti negativi: alle importazioni dirette di fibre chimiche (+ 70% nel 1998 in Italia rispetto al 1997) si sono aggiunte forti importazioni di prodotti tessili/abbigliamento in Italia e in Europa che, frenando gli investimenti del settore, rischiano di infliggere una ulteriore contrazione della base produttiva europea dell'industria tessile/abbigliamento e quindi una conseguente riduzione strutturale dei consumi industriali europei di fibre chimiche. Tutto questo ha aggiunto Berti si somma alla riduzione delle esportazioni italiane di fibre e di tessile/abbigliamento nei paesi del Sud est Asiatico. Pertanto, Assofibre ribadisce la richiesta, già inoltrata al governo, per una forte pressione politica presso la Commissione europea" affinché siano fatte rispettare le regole del commercio internazionale e sia velocizzato al massimo l'iter di approvazione delle azioni antidumping e antisovvenzione rispetto agli intollerabili tempi attuali". Assofibre chiede inoltre l'istituzione delle "attestazioni tecniche", strumento per un controllo statistico a posteriori delle importazioni "indispensabile per individuare ed agire rapidamente contro frodi di classificazione, origine, prezzo". Berti ha poi detto che per effetto di questa crisi l'industria europea del settore "è costretta oggi a una nuova linea di ristrutturazione. Si impongono riduzioni di capacità , fusioni, specializzazioni di prodotto. I produttori italiani sembrano essere in migliore salute perché sono stati più solleciti nella lunga e non facile opera di riorganizzazione che ha portato a concentrazioni produttive, joint venture, eliminazioni di produzioni marginali ed impianti obsoleti". "Tutto questo, congiuntamente a un rigoroso contenimento dei costi e alla specializzazione produttiva, ha migliorato i livelli di efficienza e di produttività media del settore e ha permesso alle società italiane di assumere, in alcuni casi, posizioni di leadership internazionale". Berti ha pure affermato che "sebbene la crisi odierna abbia provocato un calo di redditività , è indispensabile che le aziende non riducano gli investimenti per l'innovazione e lo sviluppo, al fine di mantenere elevata la competitività del settore fibre e del sistema tessile/abbigliamento italiano". Berti ha tuttavia anche affermato che vi sarebbero "spiragli" di un possibile miglioramento della congiuntura del settore già a partire dal secondo semestre di quest'anno. Enrico Brusadelli, direttore di Assofibre, ha detto che le previsioni 1999 non sono favorevoli : nel primo quadrimestre ilciclo della produzione tessile è stato ancora negativo sia in Italia che in Europa e una inversione di tendenza è possibile che si verifichi solo nel prossimo autunno e in concomitanza con una ripresa nel Far East di cui si avvertono i primi sintomi. Comunque, nel 1999 si verificherà una flessione della produzione tessile e di fibre chimiche rispetto al 1998. Un motivo di fiducia è legato al fatto che oggi i consumi di fibre chimiche sembrano avere toccato una punta di minima, come pure i prezzi, mentre il dollaro alto ostacolaun ulteriore aumento delle importazioni dai Paesi asiatici. Per le fibre chimiche, il fatturato nazionale è diminuito nel 1998 di circa il 10 % a 3500 miliardi. Colin Purvis, direttore generale del CIRFS (International Man made Fibres Committee) di Bruxelles, ha presentato una relazione sul commercio internazionale e sulla lotta contro le pratiche sleali e ha detto che "il sistema dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e della Comunità Europea ha delle gravi debolezze che diminuiscono notevolmente la sua efficacia: la procedura per le azioni antidumping e antisovvenzione è troppo lunga, troppo complicata e inoltre esiste una mancanza di volontà da parte di alcuni stati membri per approvare tali azioni". . Purvis ha proposto di "ridurre il periodo di attesa per provare il pregiudizio, istituire un dazio provvisorio entro 4 mesi dall'inizio dell'inchiesta, semplificare i questionari della procedura, rinforzare le fonti di informazione ( esempio: le Attestazioni Tenciche )". "In definitiva ha detto Purvis difendere l'industria contro le pratiche sleali è un dovere assoluto per il futuro dell'economia. Ciò vale per l'Europa e soprattutto per l'Italia che ha una grande industria delle fibre e del tessile/abbigliamento". Nel corso dell'assemblea, il direttore di Assofibre Brusadelli ha annunciato la nascita, per la prima volta in Europa, di una "Enciclopedia multimediale delle fibre chimiche": l'opera, invece delle pagine cartacee, dispone di pagine elettroniche contenute in CD Rom. Sono inserite numerosissime informazioni con l'impiego di filmati, foto, disegni, animazioni, testi scritti e parlati per spiegare come nascono le fibre chimiche, i loro processi produttivi, i tipi, le caratteristiche , le applicazioni e così via. Brusadelli ha detto che questo strumento sarà prezioso per studenti, docenti, giornalisti, istituzioni e per tutti gli addetti ai lavori (imprese del tessile/abbigliamento, dettaglianti tessili e anche gli stessi produttori di fibre). VICENZAORO2 '99: RISULTATI DEL SETTORE ORAFO CONCORSO EUROPEO EUROPRIX MULTIMEDIART 1999
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