LA
FINANZIARIZZAZIONE DEI PRODOTTI ASSICURATIVI Milano, 15 novembre 1999
- I problemi della "finanziarizzazione" dei prodotti assicurativi è stato al
centro di un convegno, promosso dalla Sezione Lombarda dell'AIDA (Associazione
Internazionale di Diritto delle Assicurazioni), svoltosi presso il Gran Hotel Gallia di
Milano sotto il titolo "Assicurazione e prodotti finanziari: tipologia,
distribuzione, vigilanza". Nel corso del convegno, al quale hanno partecipato alcuni
dei massimi esponenti del mondo assicurativo italiano, è stato rilevato che il settore è
attualmente interessato ad una crescente "finanziarizzazione" che caratterizza,
anzitutto, il contenuto di molti dei prodotti assicurativi offerti alla clientela dalle
compagnie di assicurazione. La convergenza tra assicurazione e finanza investe anche i
canali distributivi, con compagnie che distribuiscono prodotti bancari, SIM che operano
come agenti e agenzie assicurative che si trasformano in "boutiques
finanziarie". Al di là della "bancassicurazione", il fenomeno è stato
rilevato assume la denominazione di "assurbanking" ed è indice della
globalizzazione della finanza e della caduta di distinzioni consolidate tra settori di
attività , prodotti, canali di distribuzione. Inoltre, il fenomeno pone
"delicati" problemi di gestione e di disciplina dell'attività assicurativa e
degli intermediari. Anche la divisione di competenze tra le Autorità di vigilanza deve
misurarsi con le nuove frontiere e convergenze tra assicurazione, banca, servizi
finanziari in senso lato. I vari aspetti del fenomeno sono stati approfonditi in chiave
interdisciplinare con l'apporto dei qualificati relatori intervenuti, tra i quali
operatori, studiosi, esponenti delle Autorità interessati. I lavori sono stati introdotti
dal prof. Agostino Gambino, dell'Università di Roma e presidente della AIDA Italia, con
interventi di saluto da parte del prof. Giovanni Manghetti, presidente dell'ISVAP, e del
dott. Alfonso Desiata, presidente dell'ANIA. Tra le relazioni, quelle del prof. Sergio
Paci, dell'Università di Verona, direttore del CERAP, che ha esposto i profili
economico-finanziari del fenomeno. Il prof. Guido Alpa, dell'Università di Roma e
consigliere ISVAP, ha parlato della evoluzione del quadro normativo: Alpa si è soffermato
sui problemi degli annunci pubblicitari e delle tecniche di contatto con i clienti, della
formazione dei contratti, dei contratti conclusi fuori dei locali commerciali, di quelli
"a distanza" e di quelli conclusi con Internet, nonchè del controllo delle
clausole vessatorie. Il dott. Sandro Salvati, presidente dell'IRSA, ha illustrato la
posizione delle Imprese di assicurazioni e dei prodotti vita a contenuto finanziario,
soffermandosi sui nuovi aspetti del mercato, sui nuovi risparmiatori e sulle nuove
opportunità per le Imprese di assicurazione, nonchè sulle relazioni Clienti-Compagnie e
sulle nuove competenze da sviluppare. Salvati ha pure approfondito il tema dei canali
distributivi o integrativi nel quadro dell'innovazione assicurativa, nonchè quello dei
nuovi ruoli della vigilanza. Sono anche intervenuti il dott. Roberto Pontremoli,
consigliere AIDA Lombarda, e il prof. Giorgio Sacerdoti, dell'Università Bocconi,
presidente dell'AIDA Lombarda. Sacerdoti ha illustrato l'evoluzione del quadro comunitario
sulla distribuzione di prodotti assicurativo-finanziari, con particolare attenzione ai
problemi del dopo-euro. L'oratore ha anche evidenziato le discrepanze tra i regimi
nazionali e lo sviluppo dell'assicurazione in libera prestazione e ha parlato della
proposta di direttiva comunitaria in materia di vendita a distanza di servizi finanziari
ai consumatori. Alla tavola rotonda finale sul tema delle "competenze rispettive e
della collaborazione tra le Autorità di Vigilanza hanno partecipato l'avv. Luigi
Desiderio, responsabile dell'Ufficio Legale dell'ISVAP, il dott. Antonio Cinque,
condirettore Banca d'Italia e titolare della Divisione Normativa del Servizio di Vigilanza
sull'Intermediazione Finanziaria, e il dott. Fabrizio Tedeschi, direttore della sede di
Milano della CONSOB e responsabile Divisione Intermediari. (Omniapress)
INFARTI: MANGIAR BENE, SPORT E SESSO. GUIDA DE GASPERIS DI NIGUARDA
Milano, 15 novembre 1999 - Presso il Centro Congressi Cariplo è stata presentata una
nuova guida, realizzata dall'Associazione Amici del Centrp di Cardiologia e
Cardiochirurgia Angelo De Gasperis dell'Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano, sui metodi
per prevenire l'infarto e assicurarsi una lunga vita: "è sufficiente si afferma
nella pubblicazione mettere in pratica alcune norme basate sul 'tutto è permesso,
ovviamente con la giusta moderazione ". Così , si afferma nella guida "Cuore e
Alimentazione speciale prevenzione infarto", realizzata con il contributo
"determinante" della Casa Vinicola Caldirola, devono essere sfatati molti luoghi
comuni, pregiudizi e alcune "leggende metropolitane" riguardanti la rinuncia ai
piaceri della tavola, alla pratica dello sport o alla inibizione dell'attività sessuale.
Il presidente dell'Associazione, dottor Raffaele Durante, ha affermato che nell'azione di
prevenzione l'Associazione ha compiuto quest' anno "un salto di qualità ",
avviando, con il patrocinio della Regione Lombardia, un programma di educazione alimentare
" Come vivere in linea con il proprio cuore" che ha coinvolto oltre 10. 000
studenti delle scuole milanesi. Il professor Alessandro Pellegrini ha dedicato la sua
relazione di apertura del Convegno dell' Associazione al tema dell' educazione sanitaria e
il dottor Alberto Bertelli, dell'Università Statale di Milano, ha esposto le risultanze
di un suo studio sulla "assunzione del vino nelle diete quale protezione
cardiovascolare": "Se è vero che l'infarto si previene a tavola, indispensabile
è un buon bicchiere di vino che contiene sostanze benefiche come il resveratrolo, un anti
ossidante che protegge le arterie". Da bandire, invece nel modo più assoluto, il
fumo: lo ha affermato, nella sua relazione, la prof.ssa Elena Tremoli. Il Professor Carlo
Sirtori ha presentato una nuova dieta per combattere il colesterolo e il professor Dario
Conti ha parlato della dieta femminile. La dott.ssa Alessandra Boselli, il dottor Michele
Lombardo e il dottor Antonio Mafrici hanno rispettivamente illustrato l'importanza degli
acidi grassi polinsaturi, i problemi della diagnostica cardiologica ambulatoriale e gli
effetti della terapia del, rischio e delle lesioni aterosclerotiche. Le malattie
cardiocircolatorie, nonostante i notevoli progressi della medicina e della chirurgia,
rappresentano ancora la principale causa di morte con incidenza del 44 % sul totale. Tra
la popolazione italiana l'infarto sfiora il 4 per mille con una netta prevalenza degli
uomini (360 su 100. 000, contro 60 donne). L'Associazione Angelo De Gasperis è attiva a
Milano da oltre 10 anni con molteplici iniziative di volontariato per diffondere e
promuovere la prevenzione delle malattie cardiovascolari: collabora al potenziamento del
Dipartimento cardiologico di Niguarda (tra i primi a livello europeo), favorendo, inoltre,
la promozione della ricerca scientifica nell' area della cardiologia e cardiochirurgia.
(Omniapress)
AL CARCANO: LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR. IL "PROGETTO SHAKESPEARE"
Milano, 15 novembre 1999 - Di scena al Teatro Carcano di Milano, dal 16 al 30 novembre,
"Le allegre comari di Windsor" di William Shakespeare con regia di Marco
Bernardi, Patrizia Milani e Carlo Simoni nel ruolo dei coniugi Ford e Antonio Salines in
quello di Sir John Falstaff. La commedia è presentata dal Teatro Stabile di Bolzano.
Traduzione di Angelo Dallagiacoma, scene di Gisbert Jackel, luci di Andrea Travaglia. Nel
corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa da parte di Marco Bernardi,
Giulio Bosetti e Fabio Battistini hanno illustrato il "Progetto Shakespeare", di
cui Le allegre comari di Windsor è , appunto, il primo appuntamento. Seguiranno "La
dodicesima notte o quel che volete", una lettura dei "Sonetti" e la
proiezione di tre film tratti da altrettante opere di William Shakespeare. Le recite per
le scuole sono previste per il 17, il 20 e il 24 novembre. (Omniapress)
"MIS EN CAVE" DEL BRUT RESERVE: UNA INIZIATIVA CHAMPAGNE HEIDSIECK
Milano, 15 novembre 1999 - La Maison Charles Heidsieck, marchio del gruppo Remy-Cointreau,
ha reso noto di avere deciso di indicare, per la prima volta, sulle sue bottiglie di Brut
Reserve, una annata, quella della "Mis en cave". La Heidsieck ha fatto rilevare
che si tratta di una iniziativa "assolutamente inedita che smentisce la diffusa
credenza che lo Champagne non sia un vino adatto all'invecchiamento". La Maison
francese, che già dal 1851 produceva uno Champagne famoso in tutto il mondo, ha asserito
di ritenere che "un buon Champagne, come un buon vino, migliora col tempo":
grazie all'indicazione dell'anno di messa in cantina dei suoi Champagne millesimati,
"Charles Heidsieck permette di apprezzare pienamente l'evoluzione del tempo negli
aromi e nel gusto". Daniel Thibault, pluripremiato Chef de Cave di Heidsieck, ha
affermato che "tre, quattro o cinque annate di invecchiamento conferiscono allo
Champagne le più diverse sfumature di freschezza, eleganza ed equilibrio "fino a
raggiungere la completezza". Ogni annata di maturazione ha proprie particolari
qualità che devono essere apprezzate a seconda del momento, della convivialità ,
dell'armonia che si desidera creare con le pietanze. Nel 1997, per la prima volta, Charles
Heidsieck ha proposto delle bottiglie di Brut Reserve "Mis en cave" nel 1994,
nel 1993 e nel 1992. Nel futuro continuerà a proporre tre anni consecutivi di
stagionatura, con almeno tre anni di invecchiamento (la durata minima è stata scelta
dalla Casa), anzichè i consueti 15 mesi di stagionatura prima del "degorgement"
richiesti per legge dalla denominazione della Champagne. La messa in cantina si fa sempre
all'inizio dell'estate successivo alle vendemmie, dopo l'assemblage, per cui non esiste
alcuna possibilità di confusione con i vini millesimati composti a partire da quelli di
una unica vendemmia e che menzionano l'annata della vendemmia. Nel 1998 Heidsieck ha
rivelato il periodo di "degorgement", affermando che la propria filosofia è
quella di "mettere sul mercato i propri vini quando sia ritenuto che siano pronti per
essere degustati, cioè dopo almeno tre anni di stagionatura, informandone il consumatore.
Il Mis en Cave 1995 è stato, nel 1998, il primo Brut portante sul collarino la menzione
"degorgement. . . . semestre 19. . . ". Dopo il degorgement esiste una
evoluzione che, in particolare, induce alcuni grandi appassionati a conservare lo
Champagne nelle loro cantine per diversi anni dopo l'applicazione del tappo dando origine
al noto "gusto inglese", che rappresenta una estrema raffinatezza nella cultura
dello Champagne. Thibault ha anche ricordato che ogni elemento è importante per degustare
lo Champagne nelle migliori condizioni: la temperatura (la raccomandata è tra 9 e 11
gradi) e la forma del bicchiere: Heidsieck propone la flute da champagne "Belle
Epoque" per il Brut "Mis en Cave 1996", il bicchiere "Grand
Champagne" per quello 1995 e il "bicchiere da enologo", curvato, per il
1994. (Omniapress)