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Lunedì 29
 
novembre 1999
 
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ORTOFRUTTA ITALIANA: PIÙ COMPETITIVA NEL 2000.BOOM DELLA BIOFRUTTA

Milano, 29 novembre 1999 -  Le strategie per rendere l'ortofrutta italiana ancora più competitiva nel 2000 e i futuri scenari del settore, in particolare per quanto riguarda la produzione biologica e le ultime tendenze in fatto di consumi di frutta e verdura da parte degli italiani sono stati al centro di un incontro stampa, presso il Circolo della Stampa di Milano, promosso da Apofruit di Cesena, la maggior cooperativa italiana per l'ortofrutticoltura. Il settore, che ha un giro di affari di oltre 30.000 miliardi, di cui oltre 4000 miliardi all'esportazione, rappresenta un importante cardine dell'economia italiana, attualmente contrassegnato da diversi problemi, tra i quali quelli di eccessi produttivi e di lievi contrazioni dei consumi. Una quota importante del settore, che ha raggiunto circa 2000 miliardi di giro di affari e vede in costante crescita il numero delle aziende produttrici (sono già 42.348 le aziende aderenti al sistema di certificazione biologica, cui si aggiungono 1350 aziende di trasformazione, contro 4189 nel 1993) e le aree interessate (attualmente sono in produzione oppure in conversione 788.070 ettari contro 70.000 nel 1993) è quella acquisita dalla agricoltura biologica che da semplice nicchia di mercato sta rapidamente realizzando un vero e proprio boom e sta diventando uno dei più promettenti segmenti del settore agroalimentare. Apofruit ha rilevato che, a conferma che il futuro sarà sempre più biologico, già oggi l'Italia concentra un terzo delle aziende agricole biologiche europee e vanta, sempre a livello europeo, il maggior numero di imprese agricole che hanno ridotto il consumo di prodotti chimici: la richiesta di prodotti biologici da parte del mercato è in aumento medio annuo del 25% in risposta alla domanda dei consumatori per prodotti più genuini e salubri. Lo scorso gennaio le aziende agricole biologiche produttrici sono cresciute del 41, 5% con incremento del 39, 5% delle superfici rispetto al gennaio 1998. Dietro al "successo" del biologico è stato affermato oltre alla totale assenza di principi chimici di sintesi, a tutela della salute del consumatore finale, ed anche del produttore, c'è la garanzia offerta da un efficace sistema di certificazione che monitora ogni fase e ogni attore della filiera biologica. Il Ministero delle Politiche Agricole ha individuato 9 organismi che vigilano in Italia sul processo produttivo biologico, dai terreni di coltivazione al confezionamento del prodotto finito: AIAB di Bologna, Associazione Suolo e Salute di Fano, Bioagricoop di Casalecchio Reno, CCPB di Bologna, Bios di Marostica, Codex di Parma, Ecocert Italia di Catania, IMC di Senigallia e QCI di Monteriggioni. Secondo la normativa europea, per essere commercializzato il prodotto finito deve obbligatoriamente riportare sull' etichetta l'avvenuta certificazione ad opera di uno dei nove enti preposti al controllo. Renzo Piraccini, direttore generale di Apofruit, che nel 1998 ha fatturato per 239 miliardi contro 70 miliardi 12 anni fa quando presentò a Milano i primi 3000 quintali di fragole biologiche, ottenuti impiegando insetti "utili", ha detto che a fine 1999 saranno stati prodotti 40.000 quintali di frutta e verdura biologici, commercializzati in 310 supermercati e 40 ipermercati, con giro di affari di 12 miliardi. Sulla base degli incoraggianti risultati ottenuti, la cooperativa cesenate ha deciso di investire ulteriormente nel biologico lanciando un nuovo marchio ad hoc, lo "Almaverde Bio". Per il 2005 il nuovo marchio rappresenterà il 20% della produzione del gruppo con 300.000 quintali di frutta e verdure "pulite". Piraccini ha detto di essere talmente convinto della valenza futura del biologico da voler "giocare gran parte delle future strategie commerciali del Gruppo in tale direzione". In sostanza, Apofruit ha affermato che per l'ortofrutta si prospetta per i primi anni del nuovo secolo una "vera e propria rivoluzione copernicana" : entro il 2005 frutta e verdure biologiche , ovvero ottenute senza l'ausilio di principi chimici di sintesi, interesseranno il 10% del totale della produzione agricola italiana contro l'attuale uno per cento. Piraccini ha pure detto che ci si sta operando per lo sviluppo del biologico anche a cura della MOC Mediterraneo (Macro Organizzazione Commerciale) di cui Apofruit è partner di riferimento: "ma è necessario ha aggiunto realizzare anche un notevole sforzo per la commercializzazione e valorizzazione dei nostri prodotti biologici: per questo intendiamo investire, in maniera forte, nella comunicazione sul marchio e siamo aperti a collaborazioni con altri produttori di settori affini dell'agroalimentare che, come noi, credano in questo comparto e vogliano sviluppare una politica di marca". Apofruit ha anche affermato che occorre puntare sul biologico per fronteggiare l'attuale crisi dell'ortofrutticoltura italiana, caratterizzata da una diffusa "massificazione" e "dall' appiattimento dell'offerta ( che non permettono di riconoscere , e quindi scegliere, il prodotto locale da quello d'importazione) e dal profilarsi sull'orizzonte degli Organismi Geneticamente Modificati gli OGM sulla cui salubrità l'opinione pubblica nutre molta perplessità . Dai consumatori giunge una forte richiesta di prodotti genuini, sani, di chiara origine e di sicura e alta qualità , garanzie offerte, appunto, dalla certificazione del biologico ad opera degli enti preposti". Il vantaggio va anche ai produttori perchè , a causa del limitato impiego di concimi, realizzare frutta biologica comporta una riduzione delle quantità prodotte ( mediamente attorno al 20%), aspetto molto interessante alla luce dei surplus produttivi europei: in Europa si produce mediamente il 20% in più di quanto si possa consumare, con pesanti conseguenze sui produttori che devono confrontarsi con prezzi che spesso non coprono i costi di produzione. La scelta del biologico è anche impegnativa perchè la conversione dei terreni dall'agricoltura convenzionale a quella biologica richiede almeno tre anni di tempo prima di ottenere i primi risultati concreti. Apofruit ha costituito a questo proposito uno staff di agronomi che monitorano a tempo pieno 750 ettari di coltivazione suddivisi tra le 200 aziende biologiche del Gruppo. Il Gruppo Apofruit comprende la Cooperativa Apofruit (3500 produttori ortofrutticoli dell'Emilia-Romagna e del Lazio), MOC Mediterraneo ( che raggruppa le società operanti nell'Italia del Sud, in Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania) e le società Orto del re e Canova: quest'anno il gruppo commercializzerà 1.500.000 quintali di ortofrutta per un fatturato di 220 miliardi (notato che a fronte della maggior produzione ripetto al 1998, il fatturato o è inferiore a causa della contrazione dei prezzi). Nel campo della Produzione Integrata il Gruppo occupa attualmente una posizione leader con oltre 750.000 quintali di ortofrutta "integrata" commercializzati, rappresentanti il 50% della produzione complessiva del Gruppo stesso. (Omniapress)

COSTITUITO CIRLAB (DE BENEDETTI): INCUBATORE DI AZIENDE INTERNET
Milano, 29 novembre 1999 -  Nell'ambito della strategia tesa ad aumentare la presenza in settori ad alto contenuto di crescita e innovazione, Cir (Gruppo De Benedetti) ha deciso di investire direttamente in iniziative Internet con la creazione di "CirLab" Spa, società incubatrice che ha l'obiettivo di individuare nuovi business, accelerarne il lancio ed aumentarne le possibilità di successo. L'attività di CirLab consiste nel ricercare progetti che, associati a nuovi team fortemente imprenditoriali, dopo una fase iniziale diventino degli "start-up" con un management proprio, generando aziende Internet con caratteristiche di unicità nel loro segmento e operanti su scala europea. Con un capitale iniziale di 10 milioni di Euro, CirLab ha sede a Milano ed a Palo Alto (California-USA). La società è partecipata dal management al 5% mentre Cir detiene il 95%. È inoltre previsto un piano di stock option pari al 20% del capitale, destinato a tutti i dipendenti ed i collaboratori. Il management è costituito da Gordon Anderson, già Vice-Presidente di società Internet come Hoover's e Planet Direct (CMGI), e cofondatore della rivista Individual Investor, e da Giacomo Marini, responsabile della sede di Palo Alto, ex manager Olivetti e cofondatore di Logitech. (Omniapress)

CONVENTION DE AGOSTINI: "IL MILIONE" E ACCORDO CON DISNEY
Parigi, 29 novembre 1999 -  Si è svolta a Parigi la convention di De Agostini Spa, dove è stata presentata la principale novità editoriale del 2000: una edizione completamente rinnovata e in formato multimediale de "Il Milione", la più importante opera geografica della società . È stato anche annunciato un accordo con Disney Italia per la commercializzazione, da parte della rete di vendita De Agostini, dei più importanti prodotti della multinazionale americana, e un piano di sviluppo delle risorse della rete di vendite finalizzato all'inserimento di giovani con specifici pacchetti di avviamento. (Omniapress)

LA CITTÀ DELL'UTOPIA
Roma, 29 novembre 1999 -  È intitolato "La città dell'utopia" il settimo volume della collana Civitas Europaea pubblicata da Unicredito. Il volume verrà presentato solo a Roma, a Palazzo Altieri, sede dell'ABI-Associazione Bancaria Italiana. (Omniapress)

A VERONA: "VIVI LA CASA IN FIERA"
Verona Dal 4 all'8 dicembre, presso la Fiera di Verona, nuova edizione di "Vivi la Casa in Fiera", esposizione dedicata agli arredamenti, ai complementi di arredo, alla tecnologia per la casa (comfort, sicurezza, serramenta, oggettistica) e per l'Home Office. Partecipano le più grandi marche di cucine, salotti, camere, bagni, persiane, tapparelle blindate, porte "intelligenti" e dotate di sistemi d'allarme. Sono previste iniziative per le coppie di sposi e per gli hobbisti. Inoltre, è presente l'antiquariato e sono in programma, nel corso della manifestazione, spettacoli di cabaret e altri divertimenti. Sono pure previste giornate ad ingresso omaggio per tutte le donne (6 novembre) e per tutti gli over 60 (7 novembre). Il 6 e 7 novembre entrano gratis anche tutti i possessori di carte bancomat emesse dalla Banca Antoniana Popolare Veneta, banca che promuove "prestiti nuziali" per l'acquisto di arredi fino a 15 milioni di lire. (Omniapress)

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