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MARKETPRESS
 
Sabato 15
 
gennaio 2000
 
pagina 2
 
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QUASIMODO - Milano, Palazzo Reale, fino al 30 gennaio.

  Mostra da non perdere!

Milano, città di adozione di Salvatore Quasimodo, nel quarantesimo anniversario del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura ha reso omaggio al grande poeta siciliano con una rassegna, curata da Rossana Bossaglia, Maria Corti e Clelia Martignoni con il contributo di Alessandro Quasimodo e con la partecipazione del centro Manoscritti dell'Università degli Studi di Pavia. Ecco la motivazione pronunciata in occasione del conferimento del premio a Quasimodo, a Stoccolma: "Per i suoi componimenti poetici che con "classico fuoco" esprimono il tragico sentimento di vita del nostro tempo".  70 le opere esposte tra dipinti, disegni, sculture di Birolli, Cantatore, Cassinari, Fabbri, Guttuso, Manzù, Messina, Morandi, Sironi e oggetti, documenti originali, fotografie, manoscritti, prime edizioni, epistolari e inediti. L'itinerario espositivo comprende percorsi distinti, da una sezione biografico-letteraria a una sezione scultorea-pittorica che ripercorrono intrecciandosi l'attività di Quasimodo, l'ambiente culturale italiano-milanese in particolare, del periodo pre e post bellico, dalla Sicilia della sua formazione alla Milano della sua maturità. Di particolare interesse per valore documentario i manoscritti delle traduzioni dai classici greci e latini e dai poeti moderni e contemporanei, un'inedita scrittura cinematografica, l'attività di critico letterario, artistico e teatrale. La personalità dello scrittore riaffiora e prende corpo nella molteplicità delle sue esperienze letterarie. Il percorso poetico dalle prime prove giovanili al periodo ermetico, dall'impegno civile alle ultime raccolte, invita ad essere riscoperto. E soprattutto le sue poesie come "Sulle rive del Lambro, Delfica, Ho fiori e di notte invito  i pioppi", espressione del nostro tempo vissuto. E' stata ricreata l'atmosfera dello studio del poeta con alcuni arredi significativi di casa Quasimodo. Catalogo Mazzotta, tel.02/878.380.   

 

L'ARTE NEGLI STRUMENTI DI LAVORO - 700 utensili (dal XVI al XIX secolo) in mostra a Milano, nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco dal 16 febbraio al 24 aprile 2000.

Diversa dalle solite e per questo di sicuro interesse, la rassegna dilata l'orizzonte espositivo a una varietà di utensili realizzati con cura e abilità da artisti artigiani, per un utilizzo domestico, professionale e scientifico, testimonianti il valore della cultura del progetto artistico e decorativo in epoca preindustriale. L'utensile nelle diverse forme, assume una dignità più che artistica, e viene abbinato ad oggetti finiti, quali stoffe, pizzi antichi, mobili intarsiati, avori torniti. Promossa nel centenario di costituzione delle raccolte d'arte decorativa, la rassegna espone per la prima volta al pubblico la Collezione Nessi di Lugano, affiancata da una selezione di pregevoli opere di arte applicata conservate nel Museo del Castello, comprendente anche il celebre compasso geometrico ideato da Galileo Galilei, costruito da Marcantonio Mazzoleni nel 1606 e del quale se ne conoscono solo due esemplari: l'altro è conservato nel Museo della Storia della Scienza a Firenze.  E' a partire dalla seconda metà dell'ottocento che vengono allestiti i musei di arte applicata di cui il Castello Sforzesco -vero vanto ambrosiano -  è uno dei più rappresentativi. Catalogo Skira. Tel.02/864.61404; 02/433.403.

 

UN LUCE SUL MONDO - Gigino Falconi, Appiani Arte trentadue, Studio d'arte contemporanea, Via A. Appiani 1, 20121 Milano, dal 14 gennaio al 26 febbraio 2000.

La mostra presentata da Floriano De Santi, espone dipinti su tela in gran parte realizzati nell'ultimo triennio dall'artista abruzzese. Pittura d'immagine quella di De Santi, arricchitasi recentemente di alcune tematiche sacre, che esprimono un'ideale continuità tra Classicità e Cristianesimo. La rassegna di elevata spiritualità si inserisce nell'ambito delle manifestazioni celebrative del Giubileo. L'interiorità è intesa dal Falconi come storia del ritorno all'esistenza umana nel divino.  In un saggio critico del '97, "I fantasmi dell'assenza", De Santi rileva  nell'artista teramano " la compresenza di un'alchimia moderna e persino iperealista" mentre la sua figurazione proveniente dall'olimpico platonico risente della  spiritualità e del pensiero cristiano. Nei capolavori del '97-99, Le Tre Croci e Trinità, Falconi giunge a una spazialità piramidale e attraverso una trasmutazione alchemica alla sublimazione dell'oggetto. Catalogo Skira. Tel.02/6554.044.

 

PAOLO MINOLI - Opere recenti, Vismara Arte, Piazza San Marco 1 (dal 18 gennaio - vernice hr.18.30 - al 19 febbraio).

Minoli torna ad esporre negli spazi della storica Galleria Vismara la sua produzione pittorica degli ultimi anni, poco nota in Italia. Quella scultorea era stata presentata a Recanati la scorsa estate. Le sue opere rivelano una certa continuità di ricerca rispetto a quella degli anni Ottanta che gli valse la cattedra all'Accademia di Brera, per il Corso speciale di Cromatologia tuttora in essere e dopo le Biennali veneziane del 1982 e del 1986 e la XIII Quadriennale di Roma. L'operare del Minoli ruota attorno al rapporto tra colore, luce e superficie, in un gioco di geometrie in cui linee, rette e parallele trasmettono le vibrazioni del colore, abilmente graduate dall'artista con passaggi di luce. Una particolare struttura polifonica del suo comporre così definita da  Carlo Pirovano in una monografia (Electa '97): un sistema rigoroso di concatenazioni e di consonanze che lascia tuttavia alle singole parti e alle linee cromatiche la massima libertà di sviluppo. Tel.02/2900.0368.

 

NOVITA' DISCOGRAFICHE

 

CLAUDIO BAGLIONI,  "VIAGGIATORE SULLA CODA DEL TEMPO" - (CD Columbia Sony Music)

Dopo le apparizioni televisive e i mega-tour degli stadi d'Italia, il "cavaliere bianco e nero" non smette di stupirci con i suoi nuovi progetti musicali. L'ultimo concept album, ricco di temi, ispirazioni e influenze musicali, svela il lato più intimo della sua vena romantica, dando vita a un linguaggio personale e innovativo.  E' la storia di un viaggiatore, di luoghi e di cose incontrate, attraverso  un viaggio nel tempo alla ricerca di sé. 12 i brani di una certa  suggestione sviluppano intense linee melodiche e una tavolozza timbrica con suoni di ieri, di oggi e di domani. In alcune sonorità acustiche rieccheggiano gli strumenti più antichi e i suoni sintetizzati frutto della più sofisticata tecnologica.  Da "Hangar", l'attesa della partenza a "Un mondo a forma di te", senza sapere dove andare, "Sì io sarò", "Stai su!",  "Caravan", con l'impossibilità di rinunciare ai ricordi, e ancora "Mal d'universo", assenza del domani, "Chi c'è in ascolto", in solitudine tra la folla, "Opere e missioni", "Quanto tempo ho", "A domani", "Cuore di aliante", "A Clà...", il cantastorie di musica pop dei giorni nostri, crea  atmosfere, puntando su scene e stati d'animo.

 

"PLATINETTE" - nel Cd Da viva, Vol. I. (Columbia Sony Music)

Del fenomeno mediatico del  momento è uscita la prima provocazione su disco. Una kermesse di sette note in una raccolta di 18 cover di canzoni degli anni '60 e '70 (con qualche incursione negli anni '80) per un totale di 6° minuti di musica, accompagnata da una vera orchestra di 16 musicisti. Concepito come un live, l'album della biondissima Platinette, si avvale nei duetti famosi della partecipazione di Ambra Angiolini in "Ma che musica maestro", della spiritosa cantante rap, La Pina, in "Sono una donna non sono una santa", di Wilma Goich in "Gli occhi miei", di Camilla in "Nell'aria", di Linus in "Parole, parole, parole", di DJ Angelo in "Fatalità". Il primo singolo estratto dell'album è "Una per tutti", noto successo di Toni Renis nella versione maschile "Uno per tutte".

 

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