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QUASIMODO
- Milano, Palazzo Reale, fino al 30 gennaio. Milano,
città di adozione di Salvatore Quasimodo, nel quarantesimo anniversario del
conferimento del Premio Nobel per la Letteratura ha reso omaggio al grande poeta
siciliano con una rassegna, curata da Rossana Bossaglia, Maria Corti e Clelia
Martignoni con il contributo di Alessandro Quasimodo e con la partecipazione del
centro Manoscritti dell'Università degli Studi di Pavia. Ecco la motivazione
pronunciata in occasione del conferimento del premio a Quasimodo, a Stoccolma:
"Per i suoi componimenti poetici che con "classico fuoco"
esprimono il tragico sentimento di vita del nostro tempo".
70 le opere esposte tra dipinti, disegni, sculture di Birolli, Cantatore,
Cassinari, Fabbri, Guttuso, Manzù, Messina, Morandi, Sironi e oggetti,
documenti originali, fotografie, manoscritti, prime edizioni, epistolari e
inediti. L'itinerario espositivo comprende percorsi distinti, da una sezione
biografico-letteraria a una sezione scultorea-pittorica che ripercorrono
intrecciandosi l'attività di Quasimodo, l'ambiente culturale italiano-milanese
in particolare, del periodo pre e post bellico, dalla Sicilia della sua
formazione alla Milano della sua maturità. Di particolare interesse per valore
documentario i manoscritti delle traduzioni dai classici greci e latini e dai
poeti moderni e contemporanei, un'inedita scrittura cinematografica, l'attività
di critico letterario, artistico e teatrale. La personalità dello scrittore
riaffiora e prende corpo nella molteplicità delle sue esperienze letterarie. Il
percorso poetico dalle prime prove giovanili al periodo ermetico, dall'impegno
civile alle ultime raccolte, invita ad essere riscoperto. E soprattutto le sue
poesie come "Sulle rive del Lambro, Delfica, Ho fiori e di notte invito i pioppi", espressione del nostro tempo vissuto. E'
stata ricreata l'atmosfera dello studio del poeta con alcuni arredi
significativi di casa Quasimodo. Catalogo Mazzotta, tel.02/878.380. L'ARTE
NEGLI STRUMENTI DI LAVORO - 700 utensili (dal XVI al XIX secolo) in mostra a
Milano, nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco dal 16 febbraio al 24 aprile
2000. Diversa
dalle solite e per questo di sicuro interesse, la rassegna dilata l'orizzonte
espositivo a una varietà di utensili realizzati con cura e abilità da artisti
artigiani, per un utilizzo domestico, professionale e scientifico, testimonianti
il valore della cultura del progetto artistico e decorativo in epoca
preindustriale. L'utensile nelle diverse forme, assume una dignità più che
artistica, e viene abbinato ad oggetti finiti, quali stoffe, pizzi antichi,
mobili intarsiati, avori torniti. Promossa nel centenario di costituzione delle
raccolte d'arte decorativa, la rassegna espone per la prima volta al pubblico la
Collezione Nessi di Lugano, affiancata da una selezione di pregevoli opere di
arte applicata conservate nel Museo del Castello, comprendente anche il celebre
compasso geometrico ideato da Galileo Galilei, costruito da Marcantonio
Mazzoleni nel 1606 e del quale se ne conoscono solo due esemplari: l'altro è
conservato nel Museo della Storia della Scienza a Firenze.
E' a partire dalla seconda metà dell'ottocento che vengono allestiti i
musei di arte applicata di cui il Castello Sforzesco -vero vanto ambrosiano -
è uno dei più rappresentativi. Catalogo Skira. Tel.02/864.61404;
02/433.403. UN
LUCE SUL MONDO - Gigino Falconi, Appiani Arte trentadue, Studio d'arte
contemporanea, Via A. Appiani 1, 20121 Milano, dal 14 gennaio al 26 febbraio
2000. La
mostra presentata da Floriano De Santi, espone dipinti su tela in gran parte
realizzati nell'ultimo triennio dall'artista abruzzese. Pittura d'immagine
quella di De Santi, arricchitasi recentemente di alcune tematiche sacre, che
esprimono un'ideale continuità tra Classicità e Cristianesimo. La rassegna di
elevata spiritualità si inserisce nell'ambito delle manifestazioni celebrative
del Giubileo. L'interiorità è intesa dal Falconi come storia del ritorno
all'esistenza umana nel divino. In
un saggio critico del '97, "I fantasmi dell'assenza", De Santi rileva
nell'artista teramano " la compresenza di un'alchimia moderna e
persino iperealista" mentre la sua figurazione proveniente dall'olimpico
platonico risente della spiritualità
e del pensiero cristiano. Nei capolavori del '97-99, Le Tre Croci e Trinità,
Falconi giunge a una spazialità piramidale e attraverso una trasmutazione
alchemica alla sublimazione dell'oggetto. Catalogo Skira. Tel.02/6554.044. PAOLO
MINOLI - Opere recenti, Vismara Arte, Piazza San Marco 1 (dal 18 gennaio -
vernice hr.18.30 - al 19 febbraio). Minoli
torna ad esporre negli spazi della storica Galleria Vismara la sua produzione
pittorica degli ultimi anni, poco nota in Italia. Quella scultorea era stata
presentata a Recanati la scorsa estate. Le sue opere rivelano una certa
continuità di ricerca rispetto a quella degli anni Ottanta che gli valse la
cattedra all'Accademia di Brera, per il Corso speciale di Cromatologia tuttora
in essere e dopo le Biennali veneziane del 1982 e del 1986 e la XIII
Quadriennale di Roma. L'operare del Minoli ruota attorno al rapporto tra colore,
luce e superficie, in un gioco di geometrie in cui linee, rette e parallele
trasmettono le vibrazioni del colore, abilmente graduate dall'artista con
passaggi di luce. Una particolare struttura polifonica del suo comporre così
definita da Carlo Pirovano in una
monografia (Electa '97): un sistema rigoroso di concatenazioni e di consonanze
che lascia tuttavia alle singole parti e alle linee cromatiche la massima libertà
di sviluppo. Tel.02/2900.0368. NOVITA'
DISCOGRAFICHE CLAUDIO
BAGLIONI, "VIAGGIATORE SULLA
CODA DEL TEMPO" - (CD Columbia Sony Music) Dopo
le apparizioni televisive e i mega-tour degli stadi d'Italia, il "cavaliere
bianco e nero" non smette di stupirci con i suoi nuovi progetti musicali.
L'ultimo concept album, ricco di temi, ispirazioni e influenze musicali, svela
il lato più intimo della sua vena romantica, dando vita a un linguaggio
personale e innovativo. E' la
storia di un viaggiatore, di luoghi e di cose incontrate, attraverso
un viaggio nel tempo alla ricerca di sé. 12 i brani di una certa
suggestione sviluppano intense linee melodiche e una tavolozza timbrica
con suoni di ieri, di oggi e di domani. In alcune sonorità acustiche
rieccheggiano gli strumenti più antichi e i suoni sintetizzati frutto della più
sofisticata tecnologica. Da
"Hangar", l'attesa della partenza a "Un mondo a forma di
te", senza sapere dove andare, "Sì io sarò", "Stai
su!", "Caravan", con l'impossibilità di rinunciare ai
ricordi, e ancora "Mal d'universo", assenza del domani, "Chi c'è
in ascolto", in solitudine tra la folla, "Opere e missioni",
"Quanto tempo ho", "A domani", "Cuore di aliante",
"A Clà...", il cantastorie di musica pop dei giorni nostri, crea
atmosfere, puntando su scene e stati d'animo. "PLATINETTE"
- nel Cd Da viva, Vol. I. (Columbia Sony Music) Del
fenomeno mediatico del momento è
uscita la prima provocazione su disco. Una kermesse di sette note in una
raccolta di 18 cover di canzoni degli anni '60 e '70 (con qualche incursione
negli anni '80) per un totale di 6° minuti di musica, accompagnata da una vera
orchestra di 16 musicisti. Concepito come un live, l'album della biondissima
Platinette, si avvale nei duetti famosi della partecipazione di Ambra Angiolini
in "Ma che musica maestro", della spiritosa cantante rap, La Pina, in
"Sono una donna non sono una santa", di Wilma Goich in "Gli occhi
miei", di Camilla in "Nell'aria", di Linus in "Parole,
parole, parole", di DJ Angelo in "Fatalità". Il primo singolo
estratto dell'album è "Una per tutti", noto successo di Toni Renis
nella versione maschile "Uno per tutte". |