APPUNTAMENTI 04 MARZO 2000 a cura di ANNA BORGONI
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Lanno giubilare rilancia limmagine molisana, una terra tranquilla, ideale per vacanze del benessere e della salute e anche dello spirito. E lapproccio al Molise non può che essere suggellato dai rintocchi delle campane uscite dalle fornaci millenarie della Pontificia Fonderia di Agnone. La cittadella a 800 metri di altitudine, denominata lAtene del Sannio, vanta un patrimonio monumentale, giunto fino ai giorni nostri pressochè integro, grazie al secolare isolamento geografico dellintero territorio. Alcuni Itinerari e Percorsi Giubilari nel Molise sono stati predisposti dallAssessore al Turismo della Regione Molise, Prof. Nicola Jacobacci, in collaborazione con il Presidente dellEnte Provinciale per il Turismo di Campobasso, Prof. Walter Genua. Diversi i programmi che includono la città di Campobasso di respiro Murattiano; Ripalimosani, svettante su una rupe, dove si conserva nella settecentesca chiesa di San Michele, un mistero di fede, la terza copia della Sacra Sindone, una tela dipinta definita una reliquia da contatto (fatta combaciare con loriginale); Larino e la Cattedrale dedicata a San Pardo. E ancora il pittoresco borgo antico e il duomo di San Basso di Termoli; la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli di Agnone; il Santurario dellAddolorata a Castelpetroso, la Basilica di San Vincenzo al Volturno e la Cripta di Epifanio. Anche la provincia di Isernia a sua volta dispone di variegate proposte tematiche o religiose. Una settimana in Molise può essere gestita in vari modi, dalla montagna ai laghi, ai fiumi, al mare, seguendo itinerari agili e diversificati o partendo dalla religiosità sannita fino a quella cristiana. Il gruppo montuoso più imponente è il massiccio del Matese e la catena delle Mainarde. E attraversato da cinque fiumi: Biferno, Trigno, Fortore, Volturno e Sangro oltre a numerosi torrenti. La regione sta riscoprendo la sua territorialità e risulta ancora legata alleconomia agricola; la zona industriale di Campobasso ruota attorno alla produzione agroalimentare. Molto vivace la radicata tradizione rurale che si esprime con una peculiare attività artigianale. Molto apprezzati i coltelli e le forbici di Frosolone e le storiche campane della millenaria Pontificia Fonderia Marinelli e oggetti in rame vanto di Agnone, le zampogne di Scapoli e una ceramica artigianale dispirazione sannita di Vinchiaturo. In Agnone il Museo Marinelli raccoglie una vasta collezione di campane dallanno mille ai giorni nostri. La grande campana del Giubileo della circonferenza di circa sei metri e un peso di oltre cinque tonnellate - è stata fusa qui come pure le piccole campane-ricordo che celebrano il mistico evento. Della più giovane regione dItalia, staccatasi nel 63 dallAbruzzo, non si conosce molto. Ha notevoli potenzialità inespresse al di là dei propri confini dove necessita di proiettare la propria immagine verde e agrituristica, proprio ora che si rilancia un modo di far vacanza diverso. Premiate le aree interne ricche di arte e cultura accompagnate dal volano del turismo enogastronomico. Il trend turistico prevede in futuro flessioni delle destinazioni marine e daffari. E il Molise conferma di essere adatto a nuove forme di consumi. Anche il suo breve tratto di costa (circa 33 km) con Termoli può rappresentare uno spunto per un turismo integrato, sempre abbinato alla varietà culturale. Finora è stato sfiorato dai flussi diretti verso centro sud e nonostante la propria autonomia giuridica lo si associa ancora a regioni limitrofe a luoghi comuni qualila terra secolare demigranti, il temperamento sanguigno, la capa tosta molisana, gli zampognari di Natale, gli agnelli e i latticini del Matese. Rinomati e ricercati in tutta la penisola alcuni suoi vini (come lAglianico) e prodotti gastronomici. A cominciare dalla insuperabile pasta o dallolio di frantoio. Ma in realtà il Molise è rimasto un vera isola felice . Un shangrilà che non si svela al viaggiatore frettoloso. Lo scrigno, visitandolo si apre a poco a poco, e le bellezze saltano fuori: laria è pulita, frizzante e balsamica; sintravedono paesetti presepiali arroccati sui monti per sfuggire alle incursioni barbariche, fortificazioni, abbazie; piccoli centri testimoniano un passato sorprendente con dimore nobiliari come quella del Prete di Belmonte di Venafro, che adotta la formula del Bed and Breakfast. Conquista latteggiamento bonario dei vecchi nonni che dimostrano la propria emancipazione, avendo famigliari sparsi nei quattro poli della terra. Cordiale e molto genuina la popolazione che lascia indovinare una grossa cultura di base autoctona. Molto attaccata al proprio territorio, alle origini e alle tradizioni, tramandate da generazioni. Antichissima è la presenza umana in Molise. Ad Isernia viveva circa 730 mila anni fa uno dei primi abitatori dEuropa: lHomo Aeserniensis. Le tracce gloriose e austere della civiltà sannitica sono state rinvenute a Pietrabbondante, nelle rovine di Terravecchia di Sepino, negli oggetti di uso quotidiano conservati nel Museo Provinciale Sannitico a Campobasso. Notevoli anche le testimonianze depoca romana di Venafrum, Larinum e ancora Saepinum. Tra il patrimonio achitettonico e artistico spicca labbazia altomedievale di San Vincenzo al Volturno, nel territorio di Rocchetta a Volturno, le Cattedrali di Termoli e Larino, le chiese romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo a Campobasso, di Santa Maria della Strada a Matrice e di Santa Maria di Canneto in agro Roccavivara.Popolo di pastori e contadini, e di nobili aristocratici, di filosofi e di grandi Santi e Papi come Papa Celestino V. Il 2000 è lanno del Molise, col grande Giubileo. Per la posizione geografica si trova in modo baricentrico rispetto ai grandi santuari di Assisi, Roma, Pompei, S.Giovanni Rotondo. La sua dorsale appenninica e i suoi antichi tratturi, come in passato, rivivranno il momento storico dei pellegrinaggi, anche se lautostrada costiera A14 supplisce in parte alle necessità moderne e sostituisce lex via Romea. Il fondovalle del Trigno e del Biferno collegano verso lAdriatico,mentre attraversando linterno si raggiungono in poco tempo Roma e Napoli. Cuore delle tribù sannitiche, fu crocevia di pastori della transumanza e di eserciti, di crociati e di pellegrini. I percorsi giubilari, il patrimonio religioso, storico-artistico e culturale accrescono di una dimensione spirituale il ristretto universo molisano ( 84 comuni Campobasso e 52 Isernia), ricco però di una naturalità agreste rivestita di mari derba, lungo gli antichi tratturi e di storia delluomo con testimonianze di raro valore. La regione conta quattro diocesi, Isernia-Venafro, Trivento, Termoli-Larino e Campobasso-Bojano che è arcidiocesi e sede metropolitana. Le quattro diocesi fanno parte della Regione Ecclesiastica Abruzzese-Molisana. Tra le tradizioni folcloristiche più suggestiva la Faglia della Vigilia di Natale, un gigantesco fascio di canne che viene alzato, e poi bruciato e la famosa Ndocciata, di Agnone. Lenorme cero di canne brucerà per tutte le notte. che illumina in modo suggestivo la notte Santa. Anche nel campo dellarte il Molise è sotto i riflettori. A Roma alle Terme di Diocleziano è stata appena inaugurata la rassegna storico-archeologica lItalia dei Sanniti. Promossa dal Comitato Nazionale di Studi sul Sannio e in collaborazione con le Soprintendenze di Roma, del Lazio, del Molise e della Campania, espone 2000 reperti, tra cui vasi, e armi in bronzo, gioielli, pitture, ceramiche dipinte, iscrizioni, provenienti da abitati, santuari e necropoli dei centri più importanti dellItalia dei Sanniti. Il titolo della mostra rievoca quellambizioso progetto ideale cui diedero vita gli Italici, esclusi dalla cittadinanza romana, in contrapposizione al potere e allegemonia di Roma. Agli inizi del I° secolo alla rivolta aderirono i Piceni, i Marsi, i Peligni, i Vestini, i Marrucini, i Frentani, gli Irpini, i Lucani, i Sanniti, i Pompeiani, gli Apuli e i Venusini. Capitale di questo stato federale fu la peligna Corfinio con il significativo nome di Italica, poi trasferita a Isernia, modellato sullesempio di Roma e dotato di un senato, due consoli e dodici pretori. Una guerra disatrosa di soli tre anni, dal 91 all89 a.C., che registrò perdite umane e la distruzione di intere città, passando alla storia come guerra italica, marsica o sociale (dai socii, alleati di Roma). Secondo la tradizione, i Sanniti originari della Sabina, seguirono le forme rituali del ver sacrum, della primavera sacra. A Marte Deità della Guerra - venivano dedicati uomini e animali nati in un determinato anno; successivamente il sacrificio umano venne sostituito dalla migrazione verso nuove sedi sotto la guida di un animale sacro, il lupo per gli Irpini, il toro per i Sanniti, il picchio per i Piceni. La divinità sannitica più diffusa era Ercole, che presso gli Italici era legato al mondo agricolo, come nume tutelare delle sorgenti, dellallevamento e della transumanza. Questanno la Ndocciata del Giubileo è stata ancora più maestosa e suggestiva e si è svolta il 24 dicembre nella storica Agnone. Il gigantesco fascio di canne, accuratamente composto di fronte alla chiesa, nelle settimane che precedono il Natale, è stato come sempre trasportato a spalle dalla popolazione, percorrendo le stradine del paese. Attizzato con fascioni da un corteo intabarrato di storiche congregazioni, lenorme cero si consuma con bagliori durante la veglia che coinvolge la vecchia generazione e la nuova per consolidare una ritualità antichissima. Tra i tesori gastronomici da scoprire, i piatti quotidiani di terra e di mare semplici con uso dei prodotti del territorio si contrappongono alla riscoperta di ricettari settecenteschi della corte borbonica con paste erborinate fatte in casa, lingue con baccalà mollicato, sughi di agnello, ragù di papera, screziato con ortaggi ecc. Molise, Assessorato Regionale al Turismo, Campobasso tel.0874/4291; tel.0874/60149 e:mail arcidiocesi@aliseo.it diocesi.cb@aliseo.it Dimora del Prete di Belmonte, Venafro tel.0865/900.159; Fonderia Marinelli, Agnone, tel. 0865.78235; Gruppo CAAE, Ceramiche Artistiche Edili tel.0874/340.018; Vecchia Trattoria da Tonino, Campobasso tel. 0874/415.200.
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