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Venerdì 24
 
marzo 2000
 
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CONGIUNTURA NORD-EST: RAPPORTO DEL SETTORE STUDI BANCARI DI BANCA INTESA E DELL'ISTITUTO PER LA RICERCA SOCIALE (IRS)

Milano, 24 marzo 2000 - Parte bene il 2000: gli indicatori congiunturali nazionali segnalano una significativa accelerazione dell'attività produttiva, in linea con il recupero dell'export e una migliorata impostazione della domanda interna. · Particolarmente favorevole l'andamento dell'economia nel Nord-Est i cui livelli di attività continuano a posizionarsi al di sopra della media nazionale. Più sostenuta appare la dinamica del Friuli V.G.. · La ripresa delle regioni nordorientali è trainata soprattutto dalla componente estera della domanda. Il Nord-Est ha ancora accresciuto la propria quota di export rispetto al totale nazionale. La dinamica delle esportazioni dell'area è sostenuta in modo particolare dal progresso della domanda dei paesi Ue e dal mercato statunitense. Il recupero è favorito dalla migliorata competitività delle merci italiane determinata dal deprezzamento dell'euro verso il dollaro. · Qualche incertezza viene ancora manifestata dai consumatori in relazione alle loro possibilità di risparmio; migliorano invece i giudizi sulle prospettive dell'economia. · Superati i primi mesi del 1999, nei quali il tasso netto di natalità delle imprese ha subito una battuta d'arresto, sono tornate ad aumentare le iniziative imprenditoriali nelle regioni nordorientali. I risultati sembrano comunque sottolineare un fisiologico spostamento del baricentro dell'economia dell'area dalle tradizionali attività manifatturiere al terziario. Nei primi tre mesi del 2000 si profila una fase di continuo progresso del ciclo di produzione industriale, sia nell'area nord orientale della penisola che per l'Italia nel suo complesso. Questo è quanto emerge dagli indicatori sintetici di ciclo che l'Irs mette a punto mensilmente sia per l'economia italiana in generale sia per il Nord-Est in particolare. Il leading indicator(1) anticipa, per tutto il primo trimestre dell'anno in corso, prospettive di crescita costante per l'attività industriale del Nord Est. Non manifesta dunque alcun cenno di rallentamento la spinta verso l'alto del ciclo di produzione iniziata, per l'area nord orientale, nell'estate scorsa. I livelli attesi per il mese di marzo si collocano in prossimità del punto di massimo relativo registrato nel primo trimestre del '98. L'evoluzione positiva del ciclo di produzione viene spiegata dalla prosecuzione della fase favorevole registrata nelle aspettative degli imprenditori e dal continuo miglioramento della componente estera della domanda. Il buon andamento atteso per il Nord Est replica quello per l'intero territorio nazionale. In marzo il leading indicator Irs registra il nuovo punto di massimo relativo degli ultimi due anni. Su base nazionale la crescita, oltre che dalla buone prospettive a breve termine degli imprenditori, viene sostenuta dal decumulo delle scorte di prodotti finiti e da un costo del denaro sui minimi storici di periodo. Indicazioni di progresso vengono inoltre dall'indicatore coincidente(2) , che descrive l'andamento dell'attività produttiva del Nord-Est per l'intero anno passato. Migliorano sensibilmente i giudizi manifestati dagli imprenditori riguardo l'andamento di produzione ed ordinativi. In chiusura d'anno il quadro di miglioramento definito dagli imprenditori del Nord-Est in relazione ai livelli di attività economica è notevolmente superiore a quello della media italiana. Particolare entusiasmo viene espresso sul fronte degli ordinativi interni; se nella seconda parte del 1999 e fino al mese di novembre, sono stati allineati a quelli italiani, a dicembre indicano differenziali positivi a favore del Nord Est. Il rafforzamento dell'indicatore di ciclo coincidente viene in parte moderato dalle indicazioni incorporate nel clima di fiducia dei consumatori; i giudizi delle famiglie, in dicembre, riflettono qualche perplessità sulla situazione economica del paese. Il superamento definitivo della prolungata fase di stagnazione dell'economia, registrata tra la seconda metà del '98 ed il primo semestre del '99, viene avvalorato, su base nazionale, dai dati sulle quantità prodotte. I recenti dati pubblicati dall'Istat relativi alla produzione industriale di dicembre indicano che i livelli produttivi del settore manifatturiero hanno raggiunto, e consolidato ulteriormente, il punto di massimo degli ultimi due anni. Il Nord Est continua ad esprimere la sua forza relativa sul fronte delle esportazioni. Anche per il mese di dicembre la componente estera della domanda si colloca sui massimi ed amplia il distacco da quella media italiana. Si riducono ancora le scorte di prodotti finiti che, partendo da livelli lievemente superiori a quelli italiani medi, vi si stanno lentamente avvicinando. Notevole è il miglioramento dei giudizi degli imprenditori del Nord Est sulle prospettive a breve dell'economia nel suo complesso. Se la componente estera della domanda continuerà a crescere, le prospettive di maggiore progresso relativo del Nord Est rispetto all'Italia diverranno più concrete. Note. (1)Il leading indicator Irs è un indicatore composito che anticipa l'andamento del ciclo della produzione industriale. L'indicatore sintetizza il contenuto informativo di alcune variabili che descrivono la dinamica delle diverse componenti della domanda e le condizioni di competitività internazionale. L'avvicinamento (o allontanamento) dell'indicatore dagli estremi permette di valutare in modo relativo l'intensità di crescita (o rallentamento) del ciclo della produzione. (2)L'indicatore coincidente allargato definisce invece lo stato dell'economia, considerando congiuntamente sia le informazioni relative alla situazione dell'attività produttiva sia i giudizi espressi dalle famiglie.

UTILI AEM A 1812 MLD
Milano, 24 marzo 2000 - Il Consiglio di Amministrazione di Aem S.p.A., riunitosi di recente sotto la presidenza dell'ing. Giuliano Zuccoli, ha approvato il bilancio di esercizio e quello consolidato al 31 dicembre 1999. All'assemblea ordinaria degli azionisti, convocata per il prossimo 28 aprile in prima convocazione e, occorrendo, per il 5 maggio in seconda, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 115 lire nette per azione (+35, 3% rispetto all'esercizio precedente), il cui pagamento avrà decorrenza dal 22 giugno 2000. All'assemblea degli azionisti verrà altresì proposto che una parte dell'utile dell'esercizio 1999, pari a 1.812 miliardi di lire, corrispondente alla plusvalenza realizzata con l'operazione di scorporo a favore delle società controllate Aem Trasmissione, Aem Elettricità e Aem Gas, sia accantonata ad una riserva di patrimonio netto disponibile progressivamente negli anni futuri. Giova ricordare che, a seguito dell'operazione di conferimento, le attività operative di trasporto e distribuzione di energia elettrica, di distribuzione gas e calore vengono svolte dalle società conferitarie e che pertanto i valori di conto economico di Aem S.p.A. risultano solo parzialmente comparabili con quelli dell'esercizio precedente; il bilancio di Aem S.p.A. assume quindi scarsa significatività. La situazione patrimoniale, redatta secondo lo schema delle fonti e degli impieghi, evidenzia un decremento del capitale investito consolidato di 42 miliardi di lire, rispetto al 31 dicembre 1998. Tra le fonti, il patrimonio netto consolidato presenta un incremento di 79, 2 miliardi di lire derivante dalla differenza tra l'utile dell'esercizio di spettanza del Gruppo (219, 1 miliardi di lire), i dividendi distribuiti dalla capogruppo Aem S.p.A. nel corso dell'anno (153 miliardi di lire, pari al 68% dell'utile dell'esercizio 1998 della controllante) e l'incremento del patrimonio netto di pertinenza delle minoranze (13, 1 miliardi di lire). La posizione finanziaria netta consolidata presenta un miglioramento di 121, 2 miliardi di lire, passando da un valore negativo di 88, 3 miliardi di lire alla fine dell'esercizio precedente ad un saldo positivo di 32, 9 miliardi di lire. Il rendiconto finanziario evidenzia come le operazioni d'esercizio abbiano generato risorse finanziarie a livello consolidato per 558, 3 miliardi di lire (545, 5 miliardi di lire nell'esercizio precedente) e il cash flow operativo abbia consentito di finanziare completamente le attività di investimento, pari a 297, 2 miliardi di lire, determinando un free cash flow positivo di 261, 1 miliardi di lire. La liquidità disponibile consolidata ha registrato, nel corso dell'esercizio, un incremento di 298, 1 miliardi di lire attestandosi a 703, 5 miliardi di lire (405, 4 miliardi di lire al 31 dicembre 1998).

MCDONALD'S ITALIA: 10.000 NUOVI POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2002 500 MILIARDI DI INVESTIMENTI E SVILUPPO AL SUD PER I PROSSIMI TRE ANNI
Milano, 24 marzo 2000 -1985-2000: Mcdonald's Italia compie 15 anni, con 243 ristoranti, più di 12.000 dipendenti e un fatturato di 686 miliardi per il 1999 (+18% rispetto al '98). Si chiude con successo la prima fase dello sviluppo di Mcdonald's nel nostro Paese: l'entrata nel mercato italiano nel 1985, la conquista della leadership attraverso l'acquisizione nel '96 del concorrente Burghy. il consolidamento dell'attività grazie alla crescita degli ultimi tre anni e una forte presenza nel Sud (Sicilia. Puglia. Campania, Sardegna e Calabria). Con l'apertura di 51 nuovi McDonald's nel '99 l'Azienda ha investito 120 miliardi ed ha creato 2.100 nuovi posti di lavoro. Oggi sono 120 gli imprenditori che hanno scelto la formula del franchising Mcdonald's. Nei prossimi tre anni Mcdonald's Italia intende proseguire il suo sviluppo con particolare attenzione al Sud: l'azienda, infatti, prevede nuovi investimenti per 500 miliardi e la creazione di 10.000 nuovi posti di lavoro. "Mcdonald's significa soprattutto investimenti certi e a lungo termine, oltre ad uno sviluppo economico sano su tutto il territorio italiano, compreso il Sud in cui siamo , presenti con più di 70 ristoranti" dichiara Mario Resca - Presidente di Mcdonald's Italia. "Per proseguire in questa direzione è necessario un impegno altrettanto deciso da parte dello Stato: abbiamo bisogno di maggiore certezza nelle regole, più sicurezza sul territorio, più infrastrutture, maggior flessibilità nella legislazione del lavoro e meno burocrazia". Fondata da Ray Kroc nel 1954, Mcdonald's è presente in 119 Paesi con oltre 26.800 ristoranti, 1 milione e mezzo di dipendenti e 43 milioni di clienti serviti ogni giorno. Il giro d'affari del sistema McDonald's ha superato nel 1999 i 38 miliardi di dollari Usa. Infolink: www.mcdonalds.it - Per informazioni: Mcdonald's Italia Federico Angrisano/Andrea Gaudenti Tel. 02/748.181- Cohn & Wolfe Grazia Di Benedetto/Chiara Colombo Tel. 02/771, 281 chiara_colombo@cohnwolfe.com

VINITALY 2000, IL " PROGETTO LOMBARDIA" : INTERVENTO DEL PRESIDENTE ROBERTO FORMIGONI
Milano, 24 marzo 2000 - Nel mese di aprile 1999, a conclusione della 33° edizione del Vinitaly emergeva da parte dei produttori lombardi la forte necessità di trovare una linea di condotta in grado di consentire una partecipazione efficace della produzione vitivinicola lombarda alle rassegne espositive del settore agroalimentare. La risposta istituzionale che, a fronte di questa richiesta, si è attivata è consistita nell' avviare una serie di incontri conoscitivi, fra i quali anche con Verona Fiere, per l'organizzazione della partecipazione lombarda a Vinitaly, con l'intento di strutturare in tempo utile una strategia complessiva alla quale riferirsi per lo svolgimento delle iniziative. Nel mese di settembre 1999 le istituzioni già coinvolte nella organizzazione delle precedenti edizioni di Vinitaly (Unioncamere Lombardia, As.Co.Vi.Lo., la Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia) hanno operato, di concerto con i Consorzi di tutela dei vini lombardi, una scelta importante e forte che è consistita nell'avviare un "Progetto Lombardia" per la partecipazione alla 34° edizione di Vinitaly 2000. Il progetto come primo passo prevedeva di scegliere una collocazione all'interno della manifestazione in grado di consentire l'espressione di una forte ed unitaria partecipazione regionale e così fu fatto individuando nel nuovo padiglione 14, posizionato in prossimità dell'entrata sud della fiera, il luogo presso il quale posizionare la partecipazione dei produttori lombardi. La determinazione della necessità di operare attraverso un complessivo ed unitario "Progetto Lombardia" deriva dalle seguenti considerazioni. Il patrimonio produttivo vinicolo della Lombardia è di 27.000 ettari e produce quasi 1 milione e 500 mila ettolitri di vino l'anno, dei quali circa 800.000 a Doc e a Docg. Siamo la regione italiana con il maggior numero di vini Doc e rappresentiamo il 7% della produzione nazionale a denominazione d'origine. Le zone produttive sono diversamente dislocate e in grado di produrre una gamma completa di vini di pregio esaustiva di tutte le domande. Questo patrimonio produttivo è certo meno conosciuto e stimato di quanto merita e va fatto conoscere per il suo reale valore. Ciò che rende speciale la produzione vitivinicola lombarda è la sua varietà e la qualità di base della produzione e questo è ciò che bisogna comunicare all'intemo di un forte concetto unitario di identità regionale. La Lombardia è una delle grandi regioni europee paragonabile per superficie, popolazione, articolazione amministrativa a Paesi come Austria, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, con una forte capacità di gestire e guidare processi di sviluppo economico. Nel settore agricolo la Lombardia, pur oscurata dal forte sviluppo industriale e del terziario, è la Regione con la maggiore Plv e vanta in alcuni comparti, lattiero-caseario, zootecnico da carne, risicolo, un primato assoluto sulle altre regioni italiane. L'espressione anche in campo agricolo di una forte e caratterizzata identità regionale consente di differenziarsi da altre realtà produttive e riflette i valori comuni e positivi della realtà produttiva agricola, e nel caso specifico vitivinicola, lombarda. Questa immagine forte, unitaria, identificata sotto valori comuni condiziona fortemente il successo dei produttori in essa inseriti. In un mercato come quello del vino nel quale la concorrenza è fortemente marcata a livello regionale (si pensi alla Toscana, al Piemonte, alla Sicilia) l'identità regionale assume poi un'importanza ancora maggiore: è utile per differenziarsi dagli altri e comunicare con i consumatori. Questa attenzione all'immagine e alla identità regionale sta crescendo anche in relazione alla liberalizzazione dei mercati e all'abbassamento delle barriere di protezione, fatti che alzano il livello di competitività e conferiscono maggiore importanza ad elementi strutturali ed economici. Chi produce in maniera più efficiente e a minor prezzo vince. Ma in un mercato di qualità quale quello del vino la strategia vincente diventa allora quella diversificazione che appare molto più forte, appunto, se realizzata a livello regionale e non dalla singola azienda. Le caratteristiche generali, poi, di un prodotto come il "vino a denominazione d'origine controllata" fanno sì che il principale aspetto promozionale sia proprio la valorizzazione delle tipicità legata al "terroir", delle tradizioni, della cultura enogastronomica, della unicità e della qualità che da quei fattori provengono. Per questo è fondamentale creare un'immagine di Lombardia catalizzante ed univoca, soprattutto nei confronti dei consumatori stranieri o di coloro che poco conoscono la nostra regione. All'interno di questa immagine devono essere ricomprese e salvaguardate le individualità territoriali sottolineando che l'insieme delle molteplici identità è proprio il punto di forza della nostra Regione. Questo consente il collegamento e l'interazione fattiva con gli altri comparti dell'agroalimentare all'interno di un processo che mira a costruire una forte immagine comune e che, in una visione strategica, punta a collocare la produzione agroalimentare italiana come una fondamentale componente del made in Italy per sfruttare il trend positivo che questo ha attualmente in tanti settori. Dalla buona valorizzazione del settore vitivinicolo possono svilupparsi benefici effetti per tutti gli altri prodotti gastronomici che costituiscono la ricca produzione lombarda- Si pensi allo sviluppo del turismo rurale e delle strade del vino, momenti attraverso i quali numerosi turisti, visitatori, consumatori possono conoscere i territori lombardi e, attraverso il vino. scoprire la bellezza del paesaggio, piaceri e gusti di tante altre produzioni tipiche di qualità come formaggi, salumi, oli. carni bovine e suine e i prodotti ortofrutticoli. Il "Progetto Lombardia" di Vinitaly costituisce uno dei tanti mattoni che è necessario sovrapporre per costruire una immagine positiva di una regione a misura di buongustaio. Questo progetto, voluto congiuntamente da Regione Lombardia, Unioncamere ed Ascovilo per rendere protagonista l'azienda vitivinicola lombarda è poi proseguito, dopo la scelta della localizzazione con una definizione comune degli allestimenti aziendali e delle attività di comunicazione necessario per consentire una buona divulgazione dell'iniziativa. All'impegno delle istituzioni si è sommata, in un'azione sinergica, l'adesione convinta dei produttori lombardi che hanno condiviso il progetto. In questa prospettiva la strategia individuata risulta decisiva a sarà confermata nei prossimi anni, anche in considerazione del fatto che la costruzione di una immagine unitaria forte necessita, per potersi realizzare e fare conseguentemente presa sul consumatore, di un intervento perseguito in più anni e continuamente affinato. Questi sono i motivi per i quali la Lombardia sarà da quest'anno posizionata al 34° Salone Vinitaly nel nuovo ed esclusivo padiglione 14. Affiancata al Padiglione 14 e direttamente accessibile da questo si trova il Padiglione 7 nel quale sarà presente il Consorzio Vini Franciacorta, altro importante momento produttivo della viticoltura lombarda* L'offerta completa e unitaria che ci si rende in grado di proporre in questo modo rappresenta certo un concetto forte, che consentirà di collocare i vini lombardi alla giusta attenzione di operatori, stampa e consumatori, nel posto di prestigio che le compete. consentire una buona divulgazione dell'iniziativa. All'impegno delle istituzioni si è sommata, in un'azione sinergica, l'adesione convinta dei produttori lombardi che hanno condiviso il progetto. In questa prospettiva la strategia individuata risulta decisiva a sarà confermata nei prossimi anni, anche in considerazione del fatto che la costruzione di una immagine unitaria forte necessita, per potersi realizzare e fare conseguentemente presa sul consumatore, di un intervento perseguito in più anni e continuamente affinato.

PELLETTERIA, VA DI MODA IL COLORE DAL MIPEL LE TENDENZE MODA PER L'AUTUNNO-INVERNO 2000-2001
(di Silva Valyer)
Milano, 24 marzo 2000 - Milano ancora una volta "caput mundi", almeno per quanto riguarda la moda. Dopo Milano Collezioni e Momi-Modamilano il capoluogo lombardo ha ospitato il 77° Mipel, mercato internazionale della pelletteria, la vetrina delle ultime tendenze del settore dove il Made in Italy ha dimostrato tanta vitalità. Il panorama delle collezioni autunno-inverno 2000-2001 si presenta come un insieme di stili che propongono un tocco di passato, interpretano il presente e guardano al futuro. E' un complesso di tendenze rielaborate con nuova energia creativa fatta di colpi di colore e abbinamenti di materiali che si armonizzano fra loro per ottenere, nell'insieme, risultati a sorpresa. Mentre il nero assoluto è in declino, torna di attualità il colore che dipinge la stagione fredda con eleganza: toni caldi e freddi dei fossili, verdi grigiati e minerali che raffreddano i rossi caldi della ruggine, resi contemporanei da bagliori metallici e lucenti. Ma anche colori luminosi, rilassanti, dai toni chiari, asettici in contrapposizione a falsi neri freddi e metallici. Le borse sono pratiche e capienti, quasi piatte, leggere anche quando sono rigide, o morbide stile airbag. Le forme si arrotondano e spesso sono decostruite; si esalta il look naturale, ma i contenuti rimangono tecnici e di comfort. I materiali presentano un aspetto artigianale, la morbidezza in primo piano, mano nappata spessa e gonfia, croste a pelo lungo, pellicce ecologiche e non, astrakan e cavallino, pellami macchiati, stampati pitone o cocco, anche tipo millepunte o chicco di riso. Per le borse più tecniche e sportive vitelli vissuti e stratificati, tessuti e pellami forati, materiali gommati smerigliati-opachi. Digerita la grande abbuffata di zainetti in materiali ipertecnologici, relegati ora nel loro ambito, quello dello sport, cresce il gusto per la borsa giovane e sportiva che non rinuncia alla capienza e alla praticità. E' quanto propone Sergio Tacchini che ha disegnato una linea pensata per uno stile informale e metropolitano adatta per l'ufficio e il tempo libero grazie alla funzionalità delle tasche lampo portatutto. Tra originali maniglie in pelle che scorrono come binari e decorazioni etniche dal sapore sportivo, è la femminilità adulta che contraddistingue le borse di Casa Mangiameli. Per la collezione autunno-inverno vengono utilizzati un'originale vernice stropicciata e un craquelé screpolato, che rispolverano un gusto elegante senza tempo. Lo stile siamo noi, sembra invece dire Byblos della sua collezione lussuosa ed equilibrata, che si esprime con l'impiego di materiali pregiati: pelle e tessuti soft personalizzati si mescolano alla vernice, allo struzzo, al pitone ulteriormente arricchito da fibbie-gioiello di pietre preziose. Come si suol dire, la classe non è acqua. Un blu seducente la fa da padrone nella collezione di Krizia, che dimostra che nel nuovo millennio plastica e tessuti tecnici non intaccheranno la supremazia della pelle. In questa collezione, creata per soddisfare le esigenze di una consumatrice amante del lusso, nessun particolare è lasciato al caso: le stringhe di forma particolare nelle borse cucite a mano, gli angoli rinforzati, le tracolle rivoltate e cucite, l'apertura tipo portaocchiali, le cuciture artigianali effettuate con ago d'osso di balena e con fettucce di camoscio al posto del filo, le cerniere in metallo, i soffietti in vernice. Smentisce il motto "no future" e regala stile alle signore il marchio Gherardini con il ritorno di una seducente protagonista degli anni '60, la 12-12, intramontabile modello dall'appeal contemporaneo. Dall'innovativa chiusura a molla, una volta era esclusivamente in vitello e coccodrillo, ora è rivisitata nei vari materiali. Un ritorno che è una rinascita per una delle borse più celebri, dedicata alla donna elegante che ama le perle e i foulard. Anche Redwall riedita borse classiche con forme, colori e dettagli di antica memoria, in chiave moderna: le catene diventano brunite e ovaleggianti, gli inserti in pelliccia e cocco sono ecologici, le tradizionali stampe scozzesi "argyle" sono ben dosate e sottotono all'esterno, mentre imperversano all'interno delle borse, innovativi i manici in leggero bambù in contrasto con i pellami, tessuti e colori invernali, quelli del bosco: marroni, verdi, gialli, ocra. Colori caldi a profusione nella nuova collezione deluxe dei Fratelli Rossetti, che sono riusciti meglio del solito a coniugare la tradizione della casa con le tendenze emergenti: tracolle in cuoio con cuciture da selleria, piccole borse souple e perfetti trapezi rigidi con manici plexiglass in tinta, concept art da indossare, da ammirare per accontentare anche l'occhio più ricercato. Borbonese pensa a una donna metropolitana per la sua raffinata linea di ispirazione classica e molto "establishment", dove dominano il vitello nappato per borse di forma geometrica con profili in cordoncino di nylon cerato. Da Bric's non passano certamente inosservate la baguette "natural chic" declinata in diverse dimensioni e la borsetta tipo bowling che rimanda, ovviamente in versione mini, alle divertenti e colorate sacche usate in America per questo sport. "Global mixing" è la parola chiave di Malì Parmi, che si ispira ai quattro angoli del globo per la sua collezione, dove, in clima "fusion", suggestioni orientali e stile occidentale si incontrano nella definizione delle forme, rimodellate dall'introduzione di una nuova rotondità e tridimensionalità. Sorprese high tech da Mh Way, che pesca dal mondo della plastica trasparente le sue cartelle colorate da colpi decisi di rosso, giallo e vetro, racchiuse in un design semplice e immediato pensato per gli impegni di ogni giorno. Per le giovani donne che si ispirano al look delle starlet, da Miami a Beverly Hills, e che vivono la moda con libertà e fantasia, Oxus punta sul piacere della stravaganza. La sua collezione ricca e intraprendente, con una forte carica di innovazione, accosta pellami dai colori sgargianti per creare un effetto patchwork, oppure si ispira a forme di animali (cani, gatti, cavalli...), come morbidi peluche in grado di contenere gli oggetti quotidiani. Delicata in un suo stravagante modo è la collezione DiDiDetails, che esprime un kitch di avanguardia, consapevole e voluto, mai di cattivo gusto, ma sempre eccentrico e appariscente, al limite dell'esagerazione. Il reverse double face inaugura uno spirito doppio e funzionale: all'interno c'è il sorprendente, l'inatteso rappresentato dalle paillettes in oro sfavillante, e all'esterno c'è il consueto della pelle piacevole al tatto. Spiluccando qua e là, si possono trovare pezzi allegri e belli da abbinare con saggezza all'abbigliamento. Per le esigenze della signora sempre in movimento e che lavora, ma resta chic, Orobianco non rinnega il nero per la sua linea viaggio composta da borse carrellabili, sacche, borse gym realizzate in pelle tecnica per uno stile "ad alte prestazioni", ispirato allo sport, ma anche squisitamente metropolitano. La valigia si colora con la vivace collezione da viaggio firmata Tonino Lamborghini e prodotta da Travel Time, il cui nome evoca la voglia di partire subito per mete esotiche e lontane. Le sacche, le borse cabina, i trolley dall'anima high tech sono vivacizzati da tasche, tasconi e zip che permettono di creare un ordine ideale tra tutto quello che potrebbe servire in viaggio. E' dedicata a tutte le donne ribelli, che amano l'avventura e la praticità, la linea realizzata in nylon da Akteo. Nei colori kaki o ciliegia la borsa diventa pochette e si attacca al polso, intorno al braccio o ai fianchi per una totale libertà. Al Mipel c'è naturalmente spazio anche per gli accessori per la pioggia, soprattutto ombrelli, impermeabili e mantelle, che attingono dalla praticità come da un pozzo di idee. Da Rainbow questa antologia di oggetti non è solo funzionale, ma sinonimo di stile: oltre ai legni pregiati e la pelle, i materiali alternativi come i fusti e le balene in alluminio antivento e antiruggine, gli inserti in lattice si affiancano alle fantasie rivisitate degli anni '50 e '60. Con lavorazione ad intarsio su nylon e raso, i tessuti cravatta e i jacquard si presentano con inusuali tonalità cromatiche. I meccanismi di apertura su alcuni articoli sono inseriti all'interno del manico. Se, in rapida sintesi, queste sono le tendenze suggerite dai trendsetter in questo esordio di secolo, l'unica cosa semplice da dire, tuttavia, è che ormai ci si veste come si vuole e la moda, comunque, sarà quella che si vedrà per la strada. Ciò che è sicuro invece è che l'anonimato non sarà nelle corde di questo nuovo millennio.

FREIRE SI RITIRA DALLA SETMANA CATALANA
Milano, 24 marzo 2000 - Bartoli influenzato. Oscar Freire non ha preso il via nella seconda tappa della Setmana Catalana. Il Campione del Mondo accusa un dolore muscolare al polpaccio sinistro originato, probabilmente, da un "affaticamento distrettuale". Ora Freire si concederà alcuni giorni di riposo ed un breve periodo di scarico. Il suo rientro è previsto alla Vuelta al Paìs Vasco, in calendario dal 3 al 7 aprile. "Non sono particolarmente preoccupato" afferma il corridore. "Ho disputato un buon avvio di stagione, che mi ha consentito di raccogliere già quattro successi, e ritengo che un periodo di riposo - ancorché forzato - non possa che produrre benefici. Sono convinto che quando ritornerò alle corse, all'inizio di aprile, sarò nuovamente in grado di lottare per la vittoria." Giornata-no anche per Michele Bartoli, che si trova nella sua abitazione al Principato di Monaco. Alle prese con una leggera forma influenzale a causa della quale oggi ha dovuto rinunciare alla programmata uscita in bicicletta. Le formazioni della Mapei-Quick Step alle prossime corse Sono state decise le formazioni della Mapei-Quick Step che parteciperanno alla Settimana Ciclistica Internazionale - 2° Memorial Mario Cecchi Gori (22-26 mar) e al Dwars door Belgie Waregem (22 mar). Settimana Ciclistica Internazionale - 2° Memorial Mario Cecchi Gori: Corridori: Paolo Bettini, Giuliano Figueras, Rinaldo Nocentini, Andrea Noè, Antonì Rizzi, Fred Rodriguez, Luca Scinto, Andrea Tafi.D.S.: Serge Parsani. Dwars door Belgie Waregem: Corridori: Paolo Fornaciari, Leif Hoste, Kevin Hulsmans, Bart Leysen, Johan Museeuw, Wilfried Peeters, Tom Steels, Max Van Heeswijk.D.S.: Marc Sergeant.

QUATTRORUOTE: SI POSSONO SALVARE QUASI TUTTE LE AUTO
Rozzano, (Mi) 24 marzo 2000 - I ministeri dei Trasporti e dell¹Ambiente hanno diramato un elenco di vetture non catalizzate con le relative istruzioni per l'impiego della benzina verde che sarà pubblicato per intero su Quattroruote Vendo&Compro di maggio e fra breve nel sito Internet www.quattroruote.it. L'elenco suddivide le auto in tre categorie: - la "A" comprende i modelli che possono utilizzare la "verde" senza alcun intervento; - nella "B" sono indicate le vetture su cui si deve ritardare l'anticipo di accensione ed eventualmente impiegare un additivo; - la "C" annovera auto che richiederebbero interventi più onerosi, come la sostituzione delle sedi valvole con altre di materiale più resistente all'usura. Quattroruote ritiene però che anche per questi ultimi modelli sia sufficiente una messa a punto e l'uso dell¹additivo e quindi sia inutile sostituire parti del motore o, addirittura, rottamare l'auto.

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