|
CONGIUNTURA NORD-EST: RAPPORTO DEL
SETTORE STUDI BANCARI DI BANCA INTESA E DELL'ISTITUTO PER LA RICERCA SOCIALE (IRS) Milano, 24 marzo 2000 - Parte bene
il 2000: gli indicatori congiunturali nazionali segnalano una significativa accelerazione
dell'attività produttiva, in linea con il recupero dell'export e una migliorata
impostazione della domanda interna. · Particolarmente favorevole l'andamento
dell'economia nel Nord-Est i cui livelli di attività continuano a posizionarsi al di
sopra della media nazionale. Più sostenuta appare la dinamica del Friuli V.G.. · La
ripresa delle regioni nordorientali è trainata soprattutto dalla componente estera della
domanda. Il Nord-Est ha ancora accresciuto la propria quota di export rispetto al totale
nazionale. La dinamica delle esportazioni dell'area è sostenuta in modo particolare dal
progresso della domanda dei paesi Ue e dal mercato statunitense. Il recupero è favorito
dalla migliorata competitività delle merci italiane determinata dal deprezzamento
dell'euro verso il dollaro. · Qualche incertezza viene ancora manifestata dai consumatori
in relazione alle loro possibilità di risparmio; migliorano invece i giudizi sulle
prospettive dell'economia. · Superati i primi mesi del 1999, nei quali il tasso netto di
natalità delle imprese ha subito una battuta d'arresto, sono tornate ad aumentare le
iniziative imprenditoriali nelle regioni nordorientali. I risultati sembrano comunque
sottolineare un fisiologico spostamento del baricentro dell'economia dell'area dalle
tradizionali attività manifatturiere al terziario. Nei primi tre mesi del 2000 si profila
una fase di continuo progresso del ciclo di produzione industriale, sia nell'area nord
orientale della penisola che per l'Italia nel suo complesso. Questo è quanto emerge dagli
indicatori sintetici di ciclo che l'Irs mette a punto mensilmente sia per l'economia
italiana in generale sia per il Nord-Est in particolare. Il leading indicator(1) anticipa,
per tutto il primo trimestre dell'anno in corso, prospettive di crescita costante per
l'attività industriale del Nord Est. Non manifesta dunque alcun cenno di rallentamento la
spinta verso l'alto del ciclo di produzione iniziata, per l'area nord orientale,
nell'estate scorsa. I livelli attesi per il mese di marzo si collocano in prossimità del
punto di massimo relativo registrato nel primo trimestre del '98. L'evoluzione positiva
del ciclo di produzione viene spiegata dalla prosecuzione della fase favorevole registrata
nelle aspettative degli imprenditori e dal continuo miglioramento della componente estera
della domanda. Il buon andamento atteso per il Nord Est replica quello per l'intero
territorio nazionale. In marzo il leading indicator Irs registra il nuovo punto di massimo
relativo degli ultimi due anni. Su base nazionale la crescita, oltre che dalla buone
prospettive a breve termine degli imprenditori, viene sostenuta dal decumulo delle scorte
di prodotti finiti e da un costo del denaro sui minimi storici di periodo. Indicazioni di
progresso vengono inoltre dall'indicatore coincidente(2) , che descrive l'andamento
dell'attività produttiva del Nord-Est per l'intero anno passato. Migliorano sensibilmente
i giudizi manifestati dagli imprenditori riguardo l'andamento di produzione ed ordinativi.
In chiusura d'anno il quadro di miglioramento definito dagli imprenditori del Nord-Est in
relazione ai livelli di attività economica è notevolmente superiore a quello della media
italiana. Particolare entusiasmo viene espresso sul fronte degli ordinativi interni; se
nella seconda parte del 1999 e fino al mese di novembre, sono stati allineati a quelli
italiani, a dicembre indicano differenziali positivi a favore del Nord Est. Il
rafforzamento dell'indicatore di ciclo coincidente viene in parte moderato dalle
indicazioni incorporate nel clima di fiducia dei consumatori; i giudizi delle famiglie, in
dicembre, riflettono qualche perplessità sulla situazione economica del paese. Il
superamento definitivo della prolungata fase di stagnazione dell'economia, registrata tra
la seconda metà del '98 ed il primo semestre del '99, viene avvalorato, su base
nazionale, dai dati sulle quantità prodotte. I recenti dati pubblicati dall'Istat
relativi alla produzione industriale di dicembre indicano che i livelli produttivi del
settore manifatturiero hanno raggiunto, e consolidato ulteriormente, il punto di massimo
degli ultimi due anni. Il Nord Est continua ad esprimere la sua forza relativa sul fronte
delle esportazioni. Anche per il mese di dicembre la componente estera della domanda si
colloca sui massimi ed amplia il distacco da quella media italiana. Si riducono ancora le
scorte di prodotti finiti che, partendo da livelli lievemente superiori a quelli italiani
medi, vi si stanno lentamente avvicinando. Notevole è il miglioramento dei giudizi degli
imprenditori del Nord Est sulle prospettive a breve dell'economia nel suo complesso. Se la
componente estera della domanda continuerà a crescere, le prospettive di maggiore
progresso relativo del Nord Est rispetto all'Italia diverranno più concrete. Note. (1)Il
leading indicator Irs è un indicatore composito che anticipa l'andamento del ciclo della
produzione industriale. L'indicatore sintetizza il contenuto informativo di alcune
variabili che descrivono la dinamica delle diverse componenti della domanda e le
condizioni di competitività internazionale. L'avvicinamento (o allontanamento)
dell'indicatore dagli estremi permette di valutare in modo relativo l'intensità di
crescita (o rallentamento) del ciclo della produzione. (2)L'indicatore coincidente
allargato definisce invece lo stato dell'economia, considerando congiuntamente sia le
informazioni relative alla situazione dell'attività produttiva sia i giudizi espressi
dalle famiglie.
UTILI AEM A 1812
MLD
Milano, 24 marzo 2000 - Il Consiglio di Amministrazione di Aem S.p.A., riunitosi di
recente sotto la presidenza dell'ing. Giuliano Zuccoli, ha approvato il bilancio di
esercizio e quello consolidato al 31 dicembre 1999. All'assemblea ordinaria degli
azionisti, convocata per il prossimo 28 aprile in prima convocazione e, occorrendo, per il
5 maggio in seconda, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 115 lire nette
per azione (+35, 3% rispetto all'esercizio precedente), il cui pagamento avrà decorrenza
dal 22 giugno 2000. All'assemblea degli azionisti verrà altresì proposto che una parte
dell'utile dell'esercizio 1999, pari a 1.812 miliardi di lire, corrispondente alla
plusvalenza realizzata con l'operazione di scorporo a favore delle società controllate
Aem Trasmissione, Aem Elettricità e Aem Gas, sia accantonata ad una riserva di patrimonio
netto disponibile progressivamente negli anni futuri. Giova ricordare che, a seguito
dell'operazione di conferimento, le attività operative di trasporto e distribuzione di
energia elettrica, di distribuzione gas e calore vengono svolte dalle società
conferitarie e che pertanto i valori di conto economico di Aem S.p.A. risultano solo
parzialmente comparabili con quelli dell'esercizio precedente; il bilancio di Aem S.p.A.
assume quindi scarsa significatività. La situazione patrimoniale, redatta secondo lo
schema delle fonti e degli impieghi, evidenzia un decremento del capitale investito
consolidato di 42 miliardi di lire, rispetto al 31 dicembre 1998. Tra le fonti, il
patrimonio netto consolidato presenta un incremento di 79, 2 miliardi di lire derivante
dalla differenza tra l'utile dell'esercizio di spettanza del Gruppo (219, 1 miliardi di
lire), i dividendi distribuiti dalla capogruppo Aem S.p.A. nel corso dell'anno (153
miliardi di lire, pari al 68% dell'utile dell'esercizio 1998 della controllante) e
l'incremento del patrimonio netto di pertinenza delle minoranze (13, 1 miliardi di lire).
La posizione finanziaria netta consolidata presenta un miglioramento di 121, 2 miliardi di
lire, passando da un valore negativo di 88, 3 miliardi di lire alla fine dell'esercizio
precedente ad un saldo positivo di 32, 9 miliardi di lire. Il rendiconto finanziario
evidenzia come le operazioni d'esercizio abbiano generato risorse finanziarie a livello
consolidato per 558, 3 miliardi di lire (545, 5 miliardi di lire nell'esercizio
precedente) e il cash flow operativo abbia consentito di finanziare completamente le
attività di investimento, pari a 297, 2 miliardi di lire, determinando un free cash flow
positivo di 261, 1 miliardi di lire. La liquidità disponibile consolidata ha registrato,
nel corso dell'esercizio, un incremento di 298, 1 miliardi di lire attestandosi a 703, 5
miliardi di lire (405, 4 miliardi di lire al 31 dicembre 1998).
MCDONALD'S ITALIA:
10.000 NUOVI POSTI DI LAVORO ENTRO IL 2002 500 MILIARDI DI INVESTIMENTI E SVILUPPO AL SUD
PER I PROSSIMI TRE ANNI
Milano, 24 marzo 2000 -1985-2000: Mcdonald's Italia compie 15 anni, con 243 ristoranti,
più di 12.000 dipendenti e un fatturato di 686 miliardi per il 1999 (+18% rispetto al
'98). Si chiude con successo la prima fase dello sviluppo di Mcdonald's nel nostro Paese:
l'entrata nel mercato italiano nel 1985, la conquista della leadership attraverso
l'acquisizione nel '96 del concorrente Burghy. il consolidamento dell'attività grazie
alla crescita degli ultimi tre anni e una forte presenza nel Sud (Sicilia. Puglia.
Campania, Sardegna e Calabria). Con l'apertura di 51 nuovi McDonald's nel '99 l'Azienda ha
investito 120 miliardi ed ha creato 2.100 nuovi posti di lavoro. Oggi sono 120 gli
imprenditori che hanno scelto la formula del franchising Mcdonald's. Nei prossimi tre anni
Mcdonald's Italia intende proseguire il suo sviluppo con particolare attenzione al Sud:
l'azienda, infatti, prevede nuovi investimenti per 500 miliardi e la creazione di 10.000
nuovi posti di lavoro. "Mcdonald's significa soprattutto investimenti certi e a lungo
termine, oltre ad uno sviluppo economico sano su tutto il territorio italiano, compreso il
Sud in cui siamo , presenti con più di 70 ristoranti" dichiara Mario Resca -
Presidente di Mcdonald's Italia. "Per proseguire in questa direzione è necessario un
impegno altrettanto deciso da parte dello Stato: abbiamo bisogno di maggiore certezza
nelle regole, più sicurezza sul territorio, più infrastrutture, maggior flessibilità
nella legislazione del lavoro e meno burocrazia". Fondata da Ray Kroc nel 1954,
Mcdonald's è presente in 119 Paesi con oltre 26.800 ristoranti, 1 milione e mezzo di
dipendenti e 43 milioni di clienti serviti ogni giorno. Il giro d'affari del sistema
McDonald's ha superato nel 1999 i 38 miliardi di dollari Usa. Infolink: www.mcdonalds.it - Per informazioni: Mcdonald's Italia
Federico Angrisano/Andrea Gaudenti Tel. 02/748.181- Cohn & Wolfe Grazia Di
Benedetto/Chiara Colombo Tel. 02/771, 281 chiara_colombo@cohnwolfe.com
VINITALY 2000, IL
" PROGETTO LOMBARDIA" : INTERVENTO DEL PRESIDENTE ROBERTO FORMIGONI
Milano, 24 marzo 2000 - Nel mese di aprile 1999, a conclusione della 33° edizione del
Vinitaly emergeva da parte dei produttori lombardi la forte necessità di trovare una
linea di condotta in grado di consentire una partecipazione efficace della produzione
vitivinicola lombarda alle rassegne espositive del settore agroalimentare. La risposta
istituzionale che, a fronte di questa richiesta, si è attivata è consistita nell'
avviare una serie di incontri conoscitivi, fra i quali anche con Verona Fiere, per
l'organizzazione della partecipazione lombarda a Vinitaly, con l'intento di strutturare in
tempo utile una strategia complessiva alla quale riferirsi per lo svolgimento delle
iniziative. Nel mese di settembre 1999 le istituzioni già coinvolte nella organizzazione
delle precedenti edizioni di Vinitaly (Unioncamere Lombardia, As.Co.Vi.Lo., la Direzione
Generale Agricoltura della Regione Lombardia) hanno operato, di concerto con i Consorzi di
tutela dei vini lombardi, una scelta importante e forte che è consistita nell'avviare un
"Progetto Lombardia" per la partecipazione alla 34° edizione di Vinitaly 2000.
Il progetto come primo passo prevedeva di scegliere una collocazione all'interno della
manifestazione in grado di consentire l'espressione di una forte ed unitaria
partecipazione regionale e così fu fatto individuando nel nuovo padiglione 14,
posizionato in prossimità dell'entrata sud della fiera, il luogo presso il quale
posizionare la partecipazione dei produttori lombardi. La determinazione della necessità
di operare attraverso un complessivo ed unitario "Progetto Lombardia" deriva
dalle seguenti considerazioni. Il patrimonio produttivo vinicolo della Lombardia è di
27.000 ettari e produce quasi 1 milione e 500 mila ettolitri di vino l'anno, dei quali
circa 800.000 a Doc e a Docg. Siamo la regione italiana con il maggior numero di vini Doc
e rappresentiamo il 7% della produzione nazionale a denominazione d'origine. Le zone
produttive sono diversamente dislocate e in grado di produrre una gamma completa di vini
di pregio esaustiva di tutte le domande. Questo patrimonio produttivo è certo meno
conosciuto e stimato di quanto merita e va fatto conoscere per il suo reale valore. Ciò
che rende speciale la produzione vitivinicola lombarda è la sua varietà e la qualità di
base della produzione e questo è ciò che bisogna comunicare all'intemo di un forte
concetto unitario di identità regionale. La Lombardia è una delle grandi regioni europee
paragonabile per superficie, popolazione, articolazione amministrativa a Paesi come
Austria, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, con una forte capacità di gestire e guidare
processi di sviluppo economico. Nel settore agricolo la Lombardia, pur oscurata dal forte
sviluppo industriale e del terziario, è la Regione con la maggiore Plv e vanta in alcuni
comparti, lattiero-caseario, zootecnico da carne, risicolo, un primato assoluto sulle
altre regioni italiane. L'espressione anche in campo agricolo di una forte e
caratterizzata identità regionale consente di differenziarsi da altre realtà produttive
e riflette i valori comuni e positivi della realtà produttiva agricola, e nel caso
specifico vitivinicola, lombarda. Questa immagine forte, unitaria, identificata sotto
valori comuni condiziona fortemente il successo dei produttori in essa inseriti. In un
mercato come quello del vino nel quale la concorrenza è fortemente marcata a livello
regionale (si pensi alla Toscana, al Piemonte, alla Sicilia) l'identità regionale assume
poi un'importanza ancora maggiore: è utile per differenziarsi dagli altri e comunicare
con i consumatori. Questa attenzione all'immagine e alla identità regionale sta crescendo
anche in relazione alla liberalizzazione dei mercati e all'abbassamento delle barriere di
protezione, fatti che alzano il livello di competitività e conferiscono maggiore
importanza ad elementi strutturali ed economici. Chi produce in maniera più efficiente e
a minor prezzo vince. Ma in un mercato di qualità quale quello del vino la strategia
vincente diventa allora quella diversificazione che appare molto più forte, appunto, se
realizzata a livello regionale e non dalla singola azienda. Le caratteristiche generali,
poi, di un prodotto come il "vino a denominazione d'origine controllata" fanno
sì che il principale aspetto promozionale sia proprio la valorizzazione delle tipicità
legata al "terroir", delle tradizioni, della cultura enogastronomica, della
unicità e della qualità che da quei fattori provengono. Per questo è fondamentale
creare un'immagine di Lombardia catalizzante ed univoca, soprattutto nei confronti dei
consumatori stranieri o di coloro che poco conoscono la nostra regione. All'interno di
questa immagine devono essere ricomprese e salvaguardate le individualità territoriali
sottolineando che l'insieme delle molteplici identità è proprio il punto di forza della
nostra Regione. Questo consente il collegamento e l'interazione fattiva con gli altri
comparti dell'agroalimentare all'interno di un processo che mira a costruire una forte
immagine comune e che, in una visione strategica, punta a collocare la produzione
agroalimentare italiana come una fondamentale componente del made in Italy per sfruttare
il trend positivo che questo ha attualmente in tanti settori. Dalla buona valorizzazione
del settore vitivinicolo possono svilupparsi benefici effetti per tutti gli altri prodotti
gastronomici che costituiscono la ricca produzione lombarda- Si pensi allo sviluppo del
turismo rurale e delle strade del vino, momenti attraverso i quali numerosi turisti,
visitatori, consumatori possono conoscere i territori lombardi e, attraverso il vino.
scoprire la bellezza del paesaggio, piaceri e gusti di tante altre produzioni tipiche di
qualità come formaggi, salumi, oli. carni bovine e suine e i prodotti ortofrutticoli. Il
"Progetto Lombardia" di Vinitaly costituisce uno dei tanti mattoni che è
necessario sovrapporre per costruire una immagine positiva di una regione a misura di
buongustaio. Questo progetto, voluto congiuntamente da Regione Lombardia, Unioncamere ed
Ascovilo per rendere protagonista l'azienda vitivinicola lombarda è poi proseguito, dopo
la scelta della localizzazione con una definizione comune degli allestimenti aziendali e
delle attività di comunicazione necessario per consentire una buona divulgazione
dell'iniziativa. All'impegno delle istituzioni si è sommata, in un'azione sinergica,
l'adesione convinta dei produttori lombardi che hanno condiviso il progetto. In questa
prospettiva la strategia individuata risulta decisiva a sarà confermata nei prossimi
anni, anche in considerazione del fatto che la costruzione di una immagine unitaria forte
necessita, per potersi realizzare e fare conseguentemente presa sul consumatore, di un
intervento perseguito in più anni e continuamente affinato. Questi sono i motivi per i
quali la Lombardia sarà da quest'anno posizionata al 34° Salone Vinitaly nel nuovo ed
esclusivo padiglione 14. Affiancata al Padiglione 14 e direttamente accessibile da questo
si trova il Padiglione 7 nel quale sarà presente il Consorzio Vini Franciacorta, altro
importante momento produttivo della viticoltura lombarda* L'offerta completa e unitaria
che ci si rende in grado di proporre in questo modo rappresenta certo un concetto forte,
che consentirà di collocare i vini lombardi alla giusta attenzione di operatori, stampa e
consumatori, nel posto di prestigio che le compete. consentire una buona divulgazione
dell'iniziativa. All'impegno delle istituzioni si è sommata, in un'azione sinergica,
l'adesione convinta dei produttori lombardi che hanno condiviso il progetto. In questa
prospettiva la strategia individuata risulta decisiva a sarà confermata nei prossimi
anni, anche in considerazione del fatto che la costruzione di una immagine unitaria forte
necessita, per potersi realizzare e fare conseguentemente presa sul consumatore, di un
intervento perseguito in più anni e continuamente affinato.
PELLETTERIA, VA DI
MODA IL COLORE DAL MIPEL LE TENDENZE MODA PER L'AUTUNNO-INVERNO 2000-2001
(di Silva Valyer)
Milano, 24 marzo 2000 - Milano ancora una volta "caput mundi", almeno per quanto
riguarda la moda. Dopo Milano Collezioni e Momi-Modamilano il capoluogo lombardo ha
ospitato il 77° Mipel, mercato internazionale della pelletteria, la vetrina delle ultime
tendenze del settore dove il Made in Italy ha dimostrato tanta vitalità. Il panorama
delle collezioni autunno-inverno 2000-2001 si presenta come un insieme di stili che
propongono un tocco di passato, interpretano il presente e guardano al futuro. E' un
complesso di tendenze rielaborate con nuova energia creativa fatta di colpi di colore e
abbinamenti di materiali che si armonizzano fra loro per ottenere, nell'insieme, risultati
a sorpresa. Mentre il nero assoluto è in declino, torna di attualità il colore che
dipinge la stagione fredda con eleganza: toni caldi e freddi dei fossili, verdi grigiati e
minerali che raffreddano i rossi caldi della ruggine, resi contemporanei da bagliori
metallici e lucenti. Ma anche colori luminosi, rilassanti, dai toni chiari, asettici in
contrapposizione a falsi neri freddi e metallici. Le borse sono pratiche e capienti, quasi
piatte, leggere anche quando sono rigide, o morbide stile airbag. Le forme si arrotondano
e spesso sono decostruite; si esalta il look naturale, ma i contenuti rimangono tecnici e
di comfort. I materiali presentano un aspetto artigianale, la morbidezza in primo piano,
mano nappata spessa e gonfia, croste a pelo lungo, pellicce ecologiche e non, astrakan e
cavallino, pellami macchiati, stampati pitone o cocco, anche tipo millepunte o chicco di
riso. Per le borse più tecniche e sportive vitelli vissuti e stratificati, tessuti e
pellami forati, materiali gommati smerigliati-opachi. Digerita la grande abbuffata di
zainetti in materiali ipertecnologici, relegati ora nel loro ambito, quello dello sport,
cresce il gusto per la borsa giovane e sportiva che non rinuncia alla capienza e alla
praticità. E' quanto propone Sergio Tacchini che ha disegnato una linea pensata per uno
stile informale e metropolitano adatta per l'ufficio e il tempo libero grazie alla
funzionalità delle tasche lampo portatutto. Tra originali maniglie in pelle che scorrono
come binari e decorazioni etniche dal sapore sportivo, è la femminilità adulta che
contraddistingue le borse di Casa Mangiameli. Per la collezione autunno-inverno vengono
utilizzati un'originale vernice stropicciata e un craquelé screpolato, che rispolverano
un gusto elegante senza tempo. Lo stile siamo noi, sembra invece dire Byblos della sua
collezione lussuosa ed equilibrata, che si esprime con l'impiego di materiali pregiati:
pelle e tessuti soft personalizzati si mescolano alla vernice, allo struzzo, al pitone
ulteriormente arricchito da fibbie-gioiello di pietre preziose. Come si suol dire, la
classe non è acqua. Un blu seducente la fa da padrone nella collezione di Krizia, che
dimostra che nel nuovo millennio plastica e tessuti tecnici non intaccheranno la
supremazia della pelle. In questa collezione, creata per soddisfare le esigenze di una
consumatrice amante del lusso, nessun particolare è lasciato al caso: le stringhe di
forma particolare nelle borse cucite a mano, gli angoli rinforzati, le tracolle rivoltate
e cucite, l'apertura tipo portaocchiali, le cuciture artigianali effettuate con ago d'osso
di balena e con fettucce di camoscio al posto del filo, le cerniere in metallo, i
soffietti in vernice. Smentisce il motto "no future" e regala stile alle signore
il marchio Gherardini con il ritorno di una seducente protagonista degli anni '60, la
12-12, intramontabile modello dall'appeal contemporaneo. Dall'innovativa chiusura a molla,
una volta era esclusivamente in vitello e coccodrillo, ora è rivisitata nei vari
materiali. Un ritorno che è una rinascita per una delle borse più celebri, dedicata alla
donna elegante che ama le perle e i foulard. Anche Redwall riedita borse classiche con
forme, colori e dettagli di antica memoria, in chiave moderna: le catene diventano brunite
e ovaleggianti, gli inserti in pelliccia e cocco sono ecologici, le tradizionali stampe
scozzesi "argyle" sono ben dosate e sottotono all'esterno, mentre imperversano
all'interno delle borse, innovativi i manici in leggero bambù in contrasto con i pellami,
tessuti e colori invernali, quelli del bosco: marroni, verdi, gialli, ocra. Colori caldi a
profusione nella nuova collezione deluxe dei Fratelli Rossetti, che sono riusciti meglio
del solito a coniugare la tradizione della casa con le tendenze emergenti: tracolle in
cuoio con cuciture da selleria, piccole borse souple e perfetti trapezi rigidi con manici
plexiglass in tinta, concept art da indossare, da ammirare per accontentare anche l'occhio
più ricercato. Borbonese pensa a una donna metropolitana per la sua raffinata linea di
ispirazione classica e molto "establishment", dove dominano il vitello nappato
per borse di forma geometrica con profili in cordoncino di nylon cerato. Da Bric's non
passano certamente inosservate la baguette "natural chic" declinata in diverse
dimensioni e la borsetta tipo bowling che rimanda, ovviamente in versione mini, alle
divertenti e colorate sacche usate in America per questo sport. "Global mixing"
è la parola chiave di Malì Parmi, che si ispira ai quattro angoli del globo per la sua
collezione, dove, in clima "fusion", suggestioni orientali e stile occidentale
si incontrano nella definizione delle forme, rimodellate dall'introduzione di una nuova
rotondità e tridimensionalità. Sorprese high tech da Mh Way, che pesca dal mondo della
plastica trasparente le sue cartelle colorate da colpi decisi di rosso, giallo e vetro,
racchiuse in un design semplice e immediato pensato per gli impegni di ogni giorno. Per le
giovani donne che si ispirano al look delle starlet, da Miami a Beverly Hills, e che
vivono la moda con libertà e fantasia, Oxus punta sul piacere della stravaganza. La sua
collezione ricca e intraprendente, con una forte carica di innovazione, accosta pellami
dai colori sgargianti per creare un effetto patchwork, oppure si ispira a forme di animali
(cani, gatti, cavalli...), come morbidi peluche in grado di contenere gli oggetti
quotidiani. Delicata in un suo stravagante modo è la collezione DiDiDetails, che esprime
un kitch di avanguardia, consapevole e voluto, mai di cattivo gusto, ma sempre eccentrico
e appariscente, al limite dell'esagerazione. Il reverse double face inaugura uno spirito
doppio e funzionale: all'interno c'è il sorprendente, l'inatteso rappresentato dalle
paillettes in oro sfavillante, e all'esterno c'è il consueto della pelle piacevole al
tatto. Spiluccando qua e là, si possono trovare pezzi allegri e belli da abbinare con
saggezza all'abbigliamento. Per le esigenze della signora sempre in movimento e che
lavora, ma resta chic, Orobianco non rinnega il nero per la sua linea viaggio composta da
borse carrellabili, sacche, borse gym realizzate in pelle tecnica per uno stile "ad
alte prestazioni", ispirato allo sport, ma anche squisitamente metropolitano. La
valigia si colora con la vivace collezione da viaggio firmata Tonino Lamborghini e
prodotta da Travel Time, il cui nome evoca la voglia di partire subito per mete esotiche e
lontane. Le sacche, le borse cabina, i trolley dall'anima high tech sono vivacizzati da
tasche, tasconi e zip che permettono di creare un ordine ideale tra tutto quello che
potrebbe servire in viaggio. E' dedicata a tutte le donne ribelli, che amano l'avventura e
la praticità, la linea realizzata in nylon da Akteo. Nei colori kaki o ciliegia la borsa
diventa pochette e si attacca al polso, intorno al braccio o ai fianchi per una totale
libertà. Al Mipel c'è naturalmente spazio anche per gli accessori per la pioggia,
soprattutto ombrelli, impermeabili e mantelle, che attingono dalla praticità come da un
pozzo di idee. Da Rainbow questa antologia di oggetti non è solo funzionale, ma sinonimo
di stile: oltre ai legni pregiati e la pelle, i materiali alternativi come i fusti e le
balene in alluminio antivento e antiruggine, gli inserti in lattice si affiancano alle
fantasie rivisitate degli anni '50 e '60. Con lavorazione ad intarsio su nylon e raso, i
tessuti cravatta e i jacquard si presentano con inusuali tonalità cromatiche. I
meccanismi di apertura su alcuni articoli sono inseriti all'interno del manico. Se, in
rapida sintesi, queste sono le tendenze suggerite dai trendsetter in questo esordio di
secolo, l'unica cosa semplice da dire, tuttavia, è che ormai ci si veste come si vuole e
la moda, comunque, sarà quella che si vedrà per la strada. Ciò che è sicuro invece è
che l'anonimato non sarà nelle corde di questo nuovo millennio.
FREIRE SI RITIRA
DALLA SETMANA CATALANA
Milano, 24 marzo 2000 - Bartoli influenzato. Oscar Freire non ha preso il via nella
seconda tappa della Setmana Catalana. Il Campione del Mondo accusa un dolore muscolare al
polpaccio sinistro originato, probabilmente, da un "affaticamento distrettuale".
Ora Freire si concederà alcuni giorni di riposo ed un breve periodo di scarico. Il suo
rientro è previsto alla Vuelta al Paìs Vasco, in calendario dal 3 al 7 aprile. "Non
sono particolarmente preoccupato" afferma il corridore. "Ho disputato un buon
avvio di stagione, che mi ha consentito di raccogliere già quattro successi, e ritengo
che un periodo di riposo - ancorché forzato - non possa che produrre benefici. Sono
convinto che quando ritornerò alle corse, all'inizio di aprile, sarò nuovamente in grado
di lottare per la vittoria." Giornata-no anche per Michele Bartoli, che si trova
nella sua abitazione al Principato di Monaco. Alle prese con una leggera forma influenzale
a causa della quale oggi ha dovuto rinunciare alla programmata uscita in bicicletta. Le
formazioni della Mapei-Quick Step alle prossime corse Sono state decise le formazioni
della Mapei-Quick Step che parteciperanno alla Settimana Ciclistica Internazionale - 2°
Memorial Mario Cecchi Gori (22-26 mar) e al Dwars door Belgie Waregem (22 mar). Settimana
Ciclistica Internazionale - 2° Memorial Mario Cecchi Gori: Corridori: Paolo Bettini,
Giuliano Figueras, Rinaldo Nocentini, Andrea Noè, Antonì Rizzi, Fred Rodriguez, Luca
Scinto, Andrea Tafi.D.S.: Serge Parsani. Dwars door Belgie Waregem: Corridori: Paolo
Fornaciari, Leif Hoste, Kevin Hulsmans, Bart Leysen, Johan Museeuw, Wilfried Peeters, Tom
Steels, Max Van Heeswijk.D.S.: Marc Sergeant.
QUATTRORUOTE: SI
POSSONO SALVARE QUASI TUTTE LE AUTO
Rozzano, (Mi) 24 marzo 2000 - I ministeri dei Trasporti e dell¹Ambiente hanno diramato un
elenco di vetture non catalizzate con le relative istruzioni per l'impiego della benzina
verde che sarà pubblicato per intero su Quattroruote Vendo&Compro di maggio e fra
breve nel sito Internet www.quattroruote.it. L'elenco suddivide le auto in tre categorie:
- la "A" comprende i modelli che possono utilizzare la "verde" senza
alcun intervento; - nella "B" sono indicate le vetture su cui si deve ritardare
l'anticipo di accensione ed eventualmente impiegare un additivo; - la "C"
annovera auto che richiederebbero interventi più onerosi, come la sostituzione delle sedi
valvole con altre di materiale più resistente all'usura. Quattroruote ritiene però che
anche per questi ultimi modelli sia sufficiente una messa a punto e l'uso dell¹additivo e
quindi sia inutile sostituire parti del motore o, addirittura, rottamare l'auto.
Pagina 2 NEWS WEB HI-TECH > |