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MARKETPRESS
 
Sabato 15
 
aprile 2000
 
pagina 3
 
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e tecnologia

 

POP EUROPEO AL GLOBEN ARENA DI STOCCOLMA

 Per la quarta volta la Svezia ospiterà Eurovision. Al Globen Arena di Stoccolma, il 13 maggio, sono attesi circa 12.000 spettatori.  Più di 100 milioni di telespettatori in Europa, Giappone e Australia seguiranno quest'evento che includerà "sizzling" uno spettacolo di musica e immagini su Stoccolma

MTV MUSIC AWARDS

Il 16 novembre, gli spettattori più giovani avranno l'opportunità di applaudire le pop star mondiali durante MTV Europe Music Awards. I telespettatori di MTV voteranno i loro artisti preferiti. Anche quest'evento sarà organizzato al Globen Arena.

ULRIKSDAL  PALACE

Dal 13 al 17 giugno, Royal Palace Gala. Musica classica, jazz e rnusical interpretati da artisti famosi tra i quali Monserrat Caballè

OPERA A DROTTNINGHOLM

Dal 30 giugno al 2 settembre: "Cosi fan tutte di  Mozart e Tamerlao di  Haendel

MUSICA A PALAZZO

20 concerti di musica classica tra il 27 giugno e il 4 settembre a Innre Borggárden, Rikssalen, nella chiesa del palazzo Reale e al museo d'antiquariato

FESTIVAL DI JAZZ & BLUES

Festival di Jazz & Blues Dal 19 - 23 luglio

ROCK& POP

Pearl Jam, 28 giugno http://www.ema.se  – Iron Maiden, Halford, 27 giugno – B.B.Ling, 2 luglio – Tom Jones – Tour estate 2000, 7 luglio. Info SAS tel 02.72 43 5-2 07 Fax, 02.72 02 19 45 E-Mail: Pietro.Uras@sas.dk

Progetto Stoccolma tel.02/862873; E-mail: progetto.stoccolma@sas.se   www.stoinfo.sc/sas

MOSTRE

MUSEO DEL CAVALLO GIOCATTOLO A GRANDATE COLLEGATO CON CHICCOLANDIA-ARTSANA

Grande avvenimento a Grandate, crocevia del traffico internazionale in provincia di Corno, a pochi chilometri dal confine svizzero: E’ stato inaugurato il 14 aprile, il Museo del Cavallo Giocattolo, il primo a livello mondiale. La sede è l’ex scuderia di Tornese, il purosangue entrato nella leggenda alla fine degli anni Cinquanta per l'impressionante numero di successi raggiunti nelle gare, ma soprattutto per le emozioni che sapeva trasmettere durante le sue incredibili performaces. L’apertura è destinata ad avere notevole risonanza nel panorama internazionale soprattutto in virtù del valore e del prestigio della collezione del Museo che, con gli oltre cinquecento pezzi che la compongono, costituisce la più ampia collezione privata al mondo. Curatore del Museo è Lorenzo Pianotti, che ha recentemente ceduto i suoi preziosi esemplari, frutto di oltre trent'anni di ricerca in tutte le aste e i mercati del mondo, a Piero Catelli, fondatore e Presidente del Gruppo Chicco Artsana. La costituzione del Museo – secondo Pianotti - attua il progetto accarezzato da tempo di realizzare una iniziativa di carattere ludico-culturale riferibile al mondo dei bambini. Attraverso il cavallo giocattolo si ripercorreranno strade legate alla storia e alle diverse culture, in una lettura anche didattica che affida al visitatore l'aspetto ludico vero e proprio. Il Museo intende inoltre fornire una seria documentazione indirizzata a far conoscere le mutazioni attraverso il tempo di questo oggetto, da sempre presente nella storia dell'uomo. Gli esemplari non saranno però esposti secondo i tradizionali criteri museali, ma si avvicenderanno al di fuori di ogni cronologia, in un percorso immaginifìco, su dischi, mensole, o altri piani d'appoggio senza vetri o barriere, per creare subito un rapporto divertente e interattivo con il pubblico di bambini,  ...... da zero a cent’anni. I giocattoli saranno affiancati da materiale iconografico, quadri, stampe e curiosità per compendiare l'iter espositivo con altre testimonianze su questo mondo "al galoppo".

Il Museo, che inizialmente ricopre uno spazio di 400 mq, verrà raddoppiato entro il 2001, con l'apertura del piano superiore, per ospitare mostre temporanee sempre legate all'universo infantile: tali rassegne verranno inserite in un calendario stagionale, per rendere questo spazio sempre vivo e stimolante. Dove un tempo, tra una corsa e l'altra, Tornese "dormiva in piedi", adulti e bambini torneranno dunque a galoppare sulle ali della fantasia.

Il complesso sarà collegato con Chiccolandia, un altro spazio scenografico dedicato al gioco, alla ristorazione e al divertimento. Info Grandate, via Tornese 10 - ex Scuderia Tornese

Orari di apertura: 10.30-12.30 1 15.00-18.00; (Sabato fino alle 19.00, Domenica e Lunedì mattina chiuso) Visite guidate per scolaresche e gruppi su prenotazione. Per informazioni: Tel. 031/382111  - www.chicco.com

ALLA GALLERIE STORICHE  MILANESI: GIAN FERRARI E VINCIANA

Negli anni ’60 le Galleria d’Arte nel centro di Milano, si contavano sulla punta della dita ed erano gestite da galleristi divenuti mitici quali Bergamini, Cadario, Cairola, Cardazzo, Ghiringhelli, Gian Ferrari, Grossetti, Pagani, Palazzoli ecc. Ubicate nel perimetro Brera, Fatebenefratelli, Via Senato, San Babila ecc. erano luoghi d’incontro di artisti,  vivaci laboratori di pensiero e fucina di  fermenti propositvi sia in campo neofigurativo che astratto-informale. Tra queste la Galleria Gian Ferrari e la Galleria Vinciana:

GIAN FERRARI ARTE CONTEMPORANEA

CARMEN CALVO Retratos Marcados

(Via Brera 30 - 20121 Milano Tel 02/86461690 fino al 20 maggio)

L’artista spagnola appartiene alla generazione di artisti che fra gli anni ’80 e ’90 si sono allontanati dalla tradizione dei maestri come Tapies  o Chillida. Lavorando sulla memoria, sui materiali, sul disegno, sulla fotografia, per accumulazione o per sottrazione, imprime un taglio simbolico, surreale, modificando l’espressività. La mostra presenta dieci opere, collages, espressamente realizzate per lo spazio della galleria. La Galleria Gian Ferrari  fondata da Ettore Gian Ferrari nel 1936, fino al 1982 si occupava prevalentemente di artisti del Novecento italiano. Dalla scomparsa di Ettore Gian Ferrari avvenuta nel 1982, la figlia Claudia dirige la galleria e dal 1990 presenta giovani artisti internazionali, nel nuovo spazio in via Brera 30 con il nome di Claudia Gian Ferrari Arte Contemporanea.

GALLERIA VINCIANA

LUCIO DEL PEZZO,  L’IRRAZIONALITA’ DELLE FORME PERFETTE

(Via Marroncelli 13, Milano, tel.02/2900.1116 dal 4 aprile al 9 maggio)

Una trentina di opere recenti dell’artista napoletano, interprete di un nuovo modo di esprimere la contemporaneità sono in mostra. Il carattere metafisico predomina nei quadri-sculture-oggetti e la geometria razionale nelle forme essenziali, fa la parte del leone negli enigmatici rimandi arcani, mitico-rituali. Il Catalogo edito dalla Galleria contiene un testo di Martina Corgnati.  La Galleria Vinciana fondata nel 1954 da Dagoberto Pavia subì nel tempo vari spostamenti da Via Manzoni 44, in Via Gesù 6, in Via Fiori Oscuri 3, per poi passare in Via Marroncelli al 13. Nello spazio espositivo, in questo arco di anni, si sono alternate in una continuità multitendenziale  esperienze artistiche  di   maestri affermati e esordienti.

“L’IMMAGINE DELLA PAROLA” – PALAZZO APOSTOLICO DEL SANTUARIO DELLA SANTA CASA DI LORETO.

Espongono trenta artisti contemporanei per le Parabole Gesù,  nel Palazzo Apostolico del Santuario della Santa Casa di Loreto, dal 14 aprile al 30 settembre.

In occasione della ricorrenza giubilare, il progetto curato dalla Galleria Appiani 32 di Milano e affidato per la direzione scientifica a Marilena Pasquali, direttrice del Museo Morandi di Bologna, ripercorre i momenti della predicazione di Gesù attraverso le interpretazioni di artisti contemporanei di notorietà internazionale, in dipinti e sculture. Il catalogo illustra le opere esposte ispirate alle più note parabole evangeliche, con saggi e contributi specialistici. Info  Loreto 071/970291. Galleria Appiani 32 tel.02/6554.044.

URBAN LIGHTS: LE LUCI DI LUCEPLAN A MILANO DI NOTTE INTERPRETATE DA GABRIELE BASILICO

Sede Luceplan a Milano, via E.T. Moneta 46. Orario: 10.00-20.00  fino al 16 aprile. La mostra proseguirà fino al 31 maggio dalle 9.30 alle 16.30.

18 immagini immortalano le luci luceplan nella Milano di notte. Un  soggetto insolito per un grande fotografo dell'architettura delle città, che ha accettato con la curiosità e l'entusiasmo dell'artista, la proposta dell'azienda di fissare in immagini le sfumature di luce delle lampade Luceplan, storiche e non, che meglio interpretano la cultura dell'impresa. Tra queste spiccano esemplari storici quali Costanza (1986, Paolo Rizzatto) Berenice (1985, Paolo Rizzatto, Alberto Meda), Titania (1995, Alberto Meda e Paolo Rizzatto) accanto alle più recenti e innovative Glassglass (1998, Paolo Rizzatto) e Fortebraccio (1998, Alberto Meda, Paolo Rizzatto).

Si tratta di un'esperienza unica per Gabriele Basilico, fertile "lettore privilegiato" della realtà urbana, ma nuova anche per l'azienda, che ora può vantare scatti fotografici d'autore dei prodotti che l'hanno resa famosa nel mondo e della città in cui è nata e cresciuta.

Luceplan dal 1978 progetta, produce e distribuisce in tutto il mondo apparecchi per l'illurninazione destinati ad abitazione, uffici, attività pubbliche e di rappresentanza. Accanto ai due progettisti storici di Luceplan, Alberto Meda e Paolo Rizzatto, negli ultimi anni collaborano esponenti di spicco nel mondo del progetto, quali Ross Lovegrove, Jean Nouvel e Marco Zanuso.

Info: tel. 02 29005700 – e-mail: g.torri@bondardo.com

CARAVAGGIO LA LUCE NELLAPITTURA LOMBARDA

Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea dell’Accademia Carrara fino al 2 luglio.

La città di Bergamo dedica al “genio dell’espressività nel colore” Michelangelo Merisi detto il Caravaggio una mostra da non perdere. Gli studi sulla personalità di spicco del pittore sono sempre in continua evoluzione anche se le linee basilari di indagine sono da tempo tracciate. Anche sul piano storico-critico sono emerse novità che saranno oggetto di un convegno a Caravaggio dal 12 al 19 maggio p.v. sul tema “Michelangelo Merisi da Caravaggio, un problema sempre aperto”. L’interesse e l’universalità opere è data dalla sua unicità e dall’intuizione folgorante delle soluzioni compositive e cromatiche, che raggiungono sempre una resa immediata. A ciò si aggiunge una meditazione profonda sulla vicenda esistenziale umana espressa con tensioni e pulsioni e tradotta con luci ed ombre. Partendo dallo spunto critico longhiano la mostra non tocca solo il periodo giovanile dell’artista ma spazia su tutto l’arco della sua produzione.  Evidenzia un linguaggio pittorico, un sentimento umano, che lo accomuna ai pittori contemporanei, seguendo soprattutto la traccia della luce, come realtà disvelata. La rassegna si sofferma sull’ambiente romano della fine del ‘500, e su quello della committenza. A Roma dove Caravaggio mosse i suoi primi passi viene messa in luce la rinnovata ricerca sul Cavalier D’Arpino e la sua cerchia nonché il noto episodio del sequestro dei quadri nello studio del pittore-mercante, molti dei quali entrati a far parte delle collezioni della Galleria Borghese. Le opere di Caravaggio sono capolavori assoluti da un punto di vista cromatico e compositivo. Emerge dalla mostra altresì come la cultura lombarda e romana siano state costantemente collegate sul filo di un profiquo scambio di pensiero, di opere e di personaggi nel corso dei secoli.

Dopo il successo dell'evento culturale dedicato a Lorenzo Lotto, Bergamo ospita la mostra Caravaggio la luce nella pittura lombarda in programma, che rimarrà aperta fino  al 2 luglio, alla Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea dell'Accademia Carrara. E la Lombardia rende omaggio al suo geniale artista, dopo quasi cinquant’anni dall’ultima sua corposa esposizione. E' dal 1951 che non si ospitavano rassegne di questo  calibro per Caravaggio. Quella in corso si avvale di un Comitato Scientifico composto da Marco Bona Castellotti, Maurizio Calvesi, Bruno Contardi, Silvia Danesi Squarzina, Mina Gregori, Kristina Herrmann Fiore, Denis Mahon, Maurizio Marini, Pietro Petraroia, Francesco Rossi, Claudio Strinati, Rosella Vodret - intende colmare tale vuoto con una lettura dell'opera caravaggesca in rapporto alla cultura figurativa della sua terra. D'altra parte, le indagini storico-critiche degli ultimi decenni sulla pittura lombarda, nel periodo tra la fine dei Concilio di Trento, il Giubileo dei 1600 e la peste dei 1630, hanno evidenziato che l'arte di Caravaggio trae origine proprio dalla componente culturale lombarda, da lui stesso, in seguito, riletta e trasfigurata, anche alla luce delle esperienze romane, in quella sua maniera unica e geniale d’intervento.

L'evento, realizzato dal Comune di Bergamo e dalla Regione Lombardia con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Artistici e Storici di Milano e Roma, è promosso, oltre che dagli stessi Comune e Regione, da Provincia di Bergamo, Camera di Commercio, Azienda di Promozione Turistica, Unione degli Industriali della Provincia di Bergamo, con il contributo dei Credito Bergamasco e dell'Enel. L'organizzazione è curata dalla Cobe Direzionale. L'esposizione presenta quaranta dipinti, di cui quindici di Caravaggio, ed è articolata su due sezioni: la prima include una selezione di dipinti del grande maestro bergamasco dove risulta più evidente il legame con il periodo formativo. Opere chiave in questo senso sono il Ragazzo morso da un ramarro di Firenze o i Bari di Fort Worth, ma altrettanto significative possono essere anche le opere della tarda maturità come la Salomè della National Gallery di Londra. La seconda, invece, è dedicata al contesto di formazione del Caravaggio, nella doppia direzione di Milano (Lomazzo, Peterzano, Campi) e dell'area della Lombardia orientale a cominciare dalle prime manifestazioni del naturalismo (Moroni, ma anche Moretto, Savoldo e Lorenzo Lotto).

Sempre a Bergamo, dal 9 settembre al 17 dicembre, ci sarà un altro importante evento: la mostra La Luce del Vero. Caravaggio, La Tour, Rembrandt, Zurbaràn, realizzata dalla Diocesi di Bergamo in collaborazione con il Comune di Bergamo. Ha come Enti promotori, oltre alla Diocesi e al Comune, la Provincia di Bergamo, la Regione Lombardia, la Camera di Commercio, l'Azienda di Promozione Turistica e l'Unione Industriali della Provincia di Bergamo, con il contributo della Banca Popolare dì Bergamo - Credito Varesino. L'organizzazione è curata dal Centro Culturale Nicolò Rezzara.

La rassegna, attraverso l'opera dei quattro maestri del primo '600, vuole approfondire il motivo naturalistico e simbolico della luce, intesa come elemento stilistico e allo stesso tempo spirituale. Catalogo Electa

Orari da martedì a domenica 10.00-22.oo lunedì 16.00-22.00; biglietti:intero Lit.15.000;ridotto lit.12.000;scuole Lit.6.000. Info tel.02433.403-48008462 e-mail: clprelp@tin.it  www.accademiacarrara.bergamo.it www.apt.bergamo.it  www.ticket.it/caravaggio

MANTOVA, FRUTTIERE DI PALAZZO TE, LA COLLEZIONE CHIGI SARACINI DI SIENA PROROGATA FINO AL 4 GIUGNO

Sarà possibile visitare fino al 4 giugno 2000, la mostra la Collezione Chigi Saracini di Siena. Per una storia dei collezionismo italiano allestita nelle Fruttiere del Palazzo Te di Mantova.

La Collezione Chigi Saracini enucleata, fra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento, per volere del nobile Galgano Saracini, salvò dalla dispersione opere di artisti famosi, e raggruppa capolavori della scuola senese quali le preziose tavole del Sassetta, del Maestro dell'Osservanza, di Sano di Pietro e di Neroccio, i dipinti di Beccafumi, del Brescianino e di altri importanti maestri senesi. Accanto a questi, la mostra presenta opere di altri artisti come Mariotto di Nardo, Salvator Rosa, Simone Pignone, Bernardo Strozzi, Sebastiano Conca, Jan De Cock.

La rassegna è stata organizzata dalla Città di Mantova, dal Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te, dalla Banca Monte dei Paschi di Siena, proprietaria della Collezione, e dalla Banca Agricola Mantovana.

Biglietti: L. 12.000 intero; L. 10.000 ridotto; L. 8.000 gruppi

Orari: dal martedì alla domenica 9.00 - 18.00; lunedì 13.00 - 18.00 Biglietteria Palazzo Te: tel. 0376/323266 Catalogo Spes.

Info: tel. 02433403 - 0248008462 - 024813841 fax - email: clprelpb@tin.it 0376-369198 telefax 0376-220943 E-mail: segreteria@centropalazzote.it  http://www.centropalazzote.it  

TANZIO DA VARALLO – REALISMO FERVORE E CONTEMPLAZIONE IN UN PITTORE DEL SEICENTO.

Milano, Palazzo Reale - Piazzetta Reale fino al 16 luglio 2000

Attraverso trentacinque dipinti e una quindicina di disegni si rivela il luminoso percorso artistico di Tanzio da Varallo. Un contingente notevole ricco di analisi fisionomiche e di intonazioni patetiche oscillanti tra il realismo caravaggesco e il virtuosismo della tradizione manieristica lombarda. Ed è nel disegno che affiorano le tradizioni della cultura lombarda che Tanzio interpreta con sorprendente abilità e destrezza. Oltre sessanta opere, di cui molte inedite ed alcune appena restaurate, costituiscono il percorso della mostra Tanzio da Varallo - Realismo, fervore e contemplazione in un pittore del Seicento promossa da Comune di Milano, Assessorato Cultura e Musei e da Regione Lombardia, Assessorato alla Cultura, curata da Marco Bona Castellotti con la collaborazione di un comitato scientifico fonnato da Paola Astrua, Simonetta Coppa, Giovanna Di Matteo, Filippo Maria Ferro, Francesco Frangi, Carlenrica Spantigati, Richard Townsend, Paolo Venturoli, la mostra offre un ampio panorama delle opere più significative di Tanzio da Varallo, un artista dotato di grande realismo e intenso coinvolginento spirituale.  L'esposizione di taglio monografico riunisce circa quaranta opere su tela provenienti da diverse regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Abruzzo e Campania) e dagli Stati Uniti, oltre venti disegni giunti da varie collezioni europee e un gruppo scultoreo policromo, di figure in grandezza naturale, modellato in terracotta dal fratello Giovanni d'Enrico, provenienti dal museo di Varallo Sesia in Piemonte, il centro montano dove i fratelli d'Enrico furono maggiormente attivi intorno al 1620 e dove lasciarono una impronta indelebile nelle Cappelle dei Sacro Monte. La rassegna costituisce inoltre un'occasione unica per scoprire gli affreschi lasciati da Tanzio in chiese milanesi come in Santa Maria della Pace dove si può ammirare una bellissima serie di affreschi appena restaurati dalla Fondazione Cariplo, e in Sant'Antonio dove hanno sede altri affreschi ancora da valorizzare.

A scoprire e "lanciare" questo grande artista fu Giovanni Testori, il quale attraverso una prima memorabile esposizione monografica a Palazzo Reale di Torino (tra il 1959 e il 1960) e la mostra sul Seicento Lombardo, che si tenne a Palazzo Reale di Milano nel 1973, affermò la grandezza di Tanzio come protagonista della stagione caravaggesca al Nord. Da allora gli studi sono molto progrediti: dagli archivi sono affiorati documenti sconosciuti; nuove opere sono riemerse dalle ricognizioni degli studiosi (a Colledimezzo in Abruzzo, a Gerenzano nel Milanese, in varie collezioni private italiane e straniere); dipinti su tela e molti affreschi sono stati sottoposti a importanti e chiarificatori restauri.

La vita artistica di Antonio d'Enrico detto Tanzio da Varallo subisce una svolta decisiva dopo il suo viaggio a Roma nel 1600, durante il quale rimane affascinato dalla pittura di Caravaggio nel pieno del suo fulgore creativo. Partito da Varallo in Piemonte verso la città del Giubileo per ricevere l'indulgenza, insieme al fratello Melchiorre anch'egli pittore, il giovane valsesiano apprende tempestivamente la lezione di realismo e intensità spirituale dispensata da Caravaggio. Tornato al Nord dopo un periodo di attività in Campania e in Abruzzo (a Pescocostanzo, a Colledimezzo, a Fara San Martino), Tanzio da Varallo si fa originalissimo divulgatore, tra Piemonte e Lombardia, della lezione di realtà appresa a Roma e inizia a dipingere affreschi e tele d’altare di intensissima vena spirituale e di profondo realismo e ritratti di toccante verità. L'allestimento, curato dagli architetti Giorgio Gandolfi e Barbara Balestreri, segue il percorso cronologico dei dipinti, intervallato da una sezione di sculture e da un gabinetto di disegni.

L'importante catalogo edito da Federico Motta Editore consente di approfondire le vicende artistiche di uno dei più illustri esponenti della pittura del Seicento nel Nord d'Italia. La sua personalità è qui interpretata alla luce degli studi più aggiornati e rende conto dei recenti restauri condotti sui cicli d'affreschi piemontesi e lornbardi. La figura di Tanzio pittore e le varie fasi della carriera del maestro sono approfonditi nei saggi iniziali di Marco Bona Castellotti, Filippo Maria Ferro, Giovanna di Matteo, Elena De Filippis, Francesco Frangi, Ferdinando Bologna e Marco Rosci. Un saggio a firma di Stefania Stefani Perrone presenta invece l'opera dei fratello di Tanzio, Giovanni D’Enrico, mentre Simone Baiocco si sofferma sui disegni. Ai saggi fa seguito il corpo delle schede che analizzano criticamente le opere in mostra e i più importanti cicli affrescati dal pittore, oltre a una sezione dedicata alla documentazione dei più recenti restauri.

Orario da martedì a domenica dalle 9.30 alle 18.30; lunedì non festivo chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso intero Lit. 12.000 – ridotto Lit. 8.000. Info Palazzo reale tel.026208.3868- Comune di Milano tel.02/8646.2386; Uff. stampa 02/894.04694 e-mail: iribiam@tin.it  e-mail: uffstampa@mottaeditore.it

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