NOTIZIARIO
 
MARKETPRESS
 
Sabato 27
 
maggio 2000
 
pagina 2
 
quotidiano di:
economia
finanza
politica
e tecnologia
 

 

GUIDA TOURING PARCHI DI DIVERTIMENTO E METE PER BAMBINI- NOVITA’

E' in libreria il primo repertorio dedicato alle possibilità di svago e di vacanza per bambini e ragazzi, in Italia e in Europa, pubblicata dal Touring Club Italiano: uno strumento utile agli operatori e alle famiglie che vogliono offrire ai giovani opportunità interessanti, divertenti e formative per il tempo libero. Il turismo del divertimento cresce e attira sempre più visitatori in grandi e piccoli centri dedicati al gioco e all'avventura, che si stanno moltiplicando in tutta Italia e in particolare in Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Toscana e Campania.

Con 15 milioni di consumatori e un fatturato di 600 miliardi all'anno il turismo del divertimento sta diventando un settore importante dell'industria turistica del nostro Paese, denotando cambiamenti negli stili di viaggio, di vita e di uso del tempo libero che il Touring non poteva ignorare. La nuova Guida Touring 

PARCHI DI DIVERTIMENTO E METE PER BAMBINI ha una grafica giocosa, ricca di colori, immagini, fotografie e contiene tutte le informazioni necessarie a orientarsi tra 95 Parchi italiani, 92 Parchi europei e 187 Centri estivi per ragazzi, accuratamente selezionati. Le pagine iniziali illustrano il fenomeno del turismo del divertimento, riportano una tabella con i nomi delle attrazioni nelle varie lingue e offrono utili decaloghi di comportamento per le varie tipologie di Parco. Seguono 17 capitoli regionali nei quali vengono accuratamente descritti 25 Parchi di divertimento (attrazioni meccaniche, giostre, spettacoli); 38 acquatici (piscine, scivoli, attrazioni varie); 5 faunistici (oasi naturali, zoo safari, centri di tutela specie protette); 13 a tema (fiabe, preistorici, in miniatura); 4 di vita marina (acquari, delfinari).

La sezione europea propone quindi una selezione delle migliori strutture presenti nel continente: dalla Francia alla Turchia, dalla Finlandia al Portogallo il lettore trova descrizioni, recapiti, foto e informazioni pratiche su 92 Parchi.

Infine, nell'ultimo capitolo la guida offre uno strumento insostituibile ai genitori che vogliono proporre ai loro figli una vacanza in autonomia. Preceduta da una sezione ricca di consigli di carattere pedagogico, psicologico e pratico, la parte dedicata ai kinderheirn e ai Centri estivi per ragazzi illustra nel dettaglio 187 strutture italiane descrivendone la localizzazione, i corsi, le attività ricreative, sportive e formative, le attrezzature e fornendone recapiti e indirizzi.

Guida Touring PARCHI DI DIVERTIMENTO E METE PER BAMBINI

246 pagine, formato cm 14.5x23, 1 carta d'Italia, 50 cartine locali, 500 foto a colori. Prezzo al pubblico lire 29.000, prezzo ai Soci Tci lire 23.200. Info Touring Club Italiano tel. 02 8526.453, fax 02 8526.282, e-mail silvia. Ferrari@touringclub.it 

 

NOVITA’ CULTURALI

ART’E’ OGGI – ALLOCAZIONE 30 MAGGIO 2000.

In occasione dell’Offerta delle azioni ordinarie finalizzata alla quotazione presso il Nuovo Mercato, organizzato e gestito dalla Borsa Italiana Spa, i maggiori esponenti di Art’è, Società Internazionale di arte e Cultura Spa, hanno illustrato agli operatori le attività dell’azienda e le modalità dell’offerta.

Nel corso della presentazione è emerso che il 25% della popolazione italiana è acquirente attuale o potenziale di opere d’arte. Si tratta di un mercato di massa che necessita di stimoli per manifestarsi e riconosce nell’arte un momento fondamentale della propria formazione culturale. Uno degli obiettivi della quotazione in borsa – secondo Marilena Ferrari – Presidente della Società - è quello di affermare definitivamente il marchio come leader nel settore dell’arte contemporanea. E con Artenauta diventare l’interlocutore di riferimento per l’arte su Internet.

Art'è, società di intermediazione di arte e cultura, nasce a Bologna nel 1992 per opera dell'intuito imprenditoriale di Marilena Ferrari, Fabio Lazzari e Davide Bolognesi, affermandosi in pochi anni come una realtà unica nel panorama italiano dell'intermediazione d'arte. Art'è produce e diffonde l'arte contemporanea italiana e la sua cultura, proponendosi di avvicinare il collezionista all'artista, attraverso la realizzazione e la distribuzione di opere d'arte a tiratura limitata. Un'instancabile attività di comunicazione ha contribuito a rafforzare negli anni la credibilità aziendale, conferendo ad Art'è l'autorevolezza necessaria per presentarsi ai suoi consumatori con un brand name ormai consolidato ed essere per loro un punto di riferimento esperto e una guida all'acquisto di un pezzo d'arte, cui fare ritorno nel tempo. Si affaccia sul mercato dell'arte in modo altamente innovativo, presentandosi come alternativa ai tradizionali luoghi di distribuzione dell'arte (la mostra, l'asta, la galleria, i mercatini). La Società infatti, si propone ai suoi collezionisti attuali e potenziali sfruttando una molteplicità di canali diversi ma complementari, che vanno dal direct response all'e-commerce, agli ArtPromoter, una nuova figura di intermediario d'arte. In particolare, sono proprio gli oltre 200 ArtPromoter della Società che sviluppano un'intensa attività di marketing diretto all'intemo di un 'efficiente rete distributiva monomandataria che copre l'intero territorio nazionale.

Rivolgendosi ad un target preferenziale di appassionati con l'obiettivo di stimolarne ed accrescerne il bisogno d'arte, Art'è rappresenta per i suoi collezionisti una garanzia di qualità e un consulente culturale in un mercato nel quale i parametri di valutazione sono ancora patrimonio di pochi. L'Azienda è così in grado di instaurare un rapporto del tutto esclusivo con i suoi collezionisti e di concretizzare per loro un'assistenza continuativa anche dopo l'acquisto.

La capacità di fidelizzare il cliente costituisce un enorme vantaggio competitivo in un mercato fortemente parcellizzato e popolato in gran parte da piccoli rivenditori spesso anonirni. La customer royalty è un valore che l’Azienda mantiene ed accresce nel tempo: oltre il 50% del fatturato annuo della società è infatti attribuibile agli acquisti realizzati da collezionisti già esistenti.

Ad Art'è è stato assegnato per tre anni consecutivi il premio "Europe's 500", sponsorizzato dalla DGXXIII dell'Unione Europea, in quanto ha messo a segno uno di tassi di crescita più dinamici tra le società europee, creando un settore di attività del tutto innovativo.

Oggi l’azienda è una grande realtà imprenditoriale nel panorama dell'intermediazione d'arte, che fattura oltre 47 miliardi ed impiega più di 300 persone.

Negli anni si è posizionata in maniera tale da beneficiare delle favorevoli tendenze manifestatesi nell'ambito del settore, rappresentate da un crescente desiderio d'arte da parte di appassionati e di conseguenza da un rapido sviluppo della domanda di opere d'arte.

Le tendenze future mostrano una crescente importanza della fidelizzazione dei collezionisti attuali e una sviluppata attenzione nei confronti della brand awareness, per instaurare un rapporto di fiducia con i collezionisti.

I punti di forza la pongono quindi in una posizione di vantaggio competitivo, pronta a cogliere le sfide future e le opportunità emergenti del mercato. Per il prossimo futuro, Art'è intende perseguire una direttrice di forte crescita in vìrtù dell'apertura di nuovi canali di vendita, dell'espansione internazionale e dell'acquisizione di nuovi collezionisti. In particolare:

espandere la propria presenza in Intemet: attraverso politiche di marketing e di comunicazione efficaci e realmente innovative, la Società intende rafforzare la propria presenza sul web, commercializzando prodotti diversi da quelli tradizionalmente creati da Art'è, sfruttando le potenzialità di uno strumento di vendita diretta più vicino al pubblico target. La volontà è quella di portare "Artenauta" ad essere entro l'anno prossimo il sito leader nell'e-commerce d'arte.

replicare il business model aziendale su altri mercati intemazionali. Tale strategia di internazionalizzazione prevede un primo passo con l'ingresso nel mercato spagnolo. La scelta del mercato iberico è stata effettuata in modo strategico, dal momento che può costituire una porta d'accesso privilegiata ai Paesi di lingua spagnola. La Spagna, inoltre, presenta tratti molto simili all'Italia, in termini di sensibilità verso l'arte, di comportamenti d'acquisto e di diffusione della vendita diretta;

perseguire una crescita focalizzata all'acquisizione di nuovi collezionisti, attraverso incisive ed innovative azioni di marketing che creino visibilità e credibilità al marchio Art'è e lo sviluppo di nuovi prodotti, quali la medaglistica, da commercializzare tramite nuovi canali distributivi come ad esempio quello televisivo.

Dalla metà di marzo la società ha attivato un sito Internet ( www.artenauta.com) attraverso cui commercializza opere uniche di artisti emergenti, selezionati da un poool di critici altamento qualificato. Attraverso questo sito è inoltre possibile acquistare prodotti di design, foto e affittare opere d’arte di partcolare pregio.

Dopo l’acquisto di opere i collezionisti entrano a far parte di Art’è Club e gli iscritti possono partecipare a visite a porte chiuse nei musei o pesso gli atelier degli artisti. Il bimestrale di formazione e di divulgazione culturale Art’è Club News è un notiziario che aggiorna i soci con il calendario delle iniziative a loro riservate.

Art’è Monitor risale al ’96 e vuole essere un osservatorio permanente sulla fruizioni dell’arte. Info Rowland Italia tel. 02/ 4856.18.1; Artè tel. 051/419.4111 – web: www.art-e.com e-mail: info@art-e.com 

MOSTRE:

GLI ANTICHI ERCOLANESI - ANTROPOLOGIA-SOCIETA’-ECONOMIA

Fino al 26 luglio, salvo proroghe, è visitabile nei saloni della vanvitelliana Villa Campolieto ad Ercolano, nelle immediate vicinanze del parco archeologico, la mostra Gli Antichi Ercolanensi.

La rassegna vede il coinvolgimento di esperti di varie discipline scientifiche ed umanistiche. Il progetto espositivo ha inteso presentare al pubblico le più recenti acquisizioni, relative al recupero ed allo studio di un campione significativo della popolazione dell'antica Ercolano (circa 1/20), rinvenuto, fra il 1981 ed il 1998, sull'antica marina di Ercolano, con parte degli oggetti che gli oltre 300 fuggiaschi portavano con sé. Sono esposti gli spettacolari calchi dei gruppi di scheletri, eseguiti per la musealizzazione sul posto, illustrandone la tecnica di realizzazione, i dati antropologici e paleopatologici, e la restituzione al computer, dei volti degli antichi ercolanesi, affiancati da ritratti di privati, sia in bronzo, sia in marmo o in legno rinvenuti nell' antica città. La mostra è integrata dalla proiezione, in computer grafica, di un viaggio virtuale nella città antica filologicamente restituita, realizzata dalla Capware e messo a disposizione dall'Amministrazione Comunale, dalla presentazione dei primi risultati del "Sistema informativo ipertestuale del parco archeologico di Ercolano, realizzato in collaborazione fra la Soprintendenza e l'Istituto di Cibernetica del C.N.R. di Arco Felice (NA), e di un filmato relativo alle paleopatologie, realizzato dalla Soprintendenza ed il C.N.R. Sarà infine proiettato un filmato, messo a disposizione dal "National Geographic".

In un'apposita sezione della mostra, denominata "Società", sono esposti sia oggetti rinvenuti tra gli scheletri, relativi ai mestieri, corredati da approfondite analisi scientifiche, sia oggetti inerenti la vita domestica e la frequentazione di complessi pubblici (terme, teatro). Presentate inoltre proposte di restituzione al pubblico del teatro e dei suoi apparati decorativi. Di rilievo due statue, la "Grande" e la "Piccola Ercolanese", rinvenute nel 1709-10, nei primi scavi della scena dei teatro, condotti dal principe d'Elbocuf, ora a Dresda in Germania.

Nella sezione denominata "Economia", sono esposte monete, argenteria, prodotti della tesaurizzazione ed altri contesti monetari; inoltre esempi di tavolette cerate ercolanesi accompagnate dall'instrumentum scrittorio.

Tra gli sponsors che hanno aderito all'iniziativa, compaiono: l'Acquedotto Vesuviano, l'Ente Parco del Vesuvio, l'Università Federico Il di Napoli ed il National Geographic. Info 081/732.2134 – No verde 800.092270. Sito Internet www.antichiercolanesi.com e-mail: info@antichiercolanesi.com 

 

CINELLO – IL GIOCO VISIONARIO DEL SOGNO – Mostra Antologica di (Umberto Losi 1928-1982) Piacenza, Palazzo Farnese, Sala Mostre (10/6-3/9/2000).

Nella prestigiosa sede di Palazzo Farnese, grande complesso monumentale ideato dal Vignola, dove riecheggiano le vicende artistiche e storiche del ducato farnesiano e sono oggi visibili le raccolte dei Musei Civici, si inaugura il 9 giugno l'ampia mostra, curata da Renzo Margonari, che comprende oltre 70 dipinti di Cinello Losi, realizzati dal 1952 al 1982.

E’ il dovuto omaggio a uno dei pittori più rappresentativi del dopoguerra, ma costituisce pure l'occasione per ripercorrere la vicenda artistica nazionale di anni cruciali per l'arte italiana. E’ la prima volta che l'opera dell'artista viene sistematicamente indagata e sottoposta a una verifica critica. Si tratta di una vicenda breve e intensa che ha caratterizzato la cultura figurativa piacentina nell'ambito dell'arte fantastica, in controtendenza alla cultura dominante nella regione, dove il dibattito tra figurazione e astrazione, portato avanti in campo nazionale, non solo da fazioni del pensiero estetico ma anche da precisi schieramenti politici, giunse a condizionare il libero confronto artistico costituendo, in pratica, fronti opposti ai quali s'accasarono quasi tutti gli artisti italiani. Tentare altre vie costò ai pochi "deviazionisti" il rischio d'essere ignorati dalla critica militante e dal mercato d'arte come sempre uniformato all'attualità. Cinello ebbe la forza e l'indipendenza di seguire un percorso isolato e solitario, al di fuori dei raggruppamenti affermandosi come artista di nicchia.

Tuttavia il suo lavoro conobbe un buon successo, ebbe numerosi imitatori e gli valse apprezzamenti autorevoli benché rari. La sua vicenda è strettamente legata a quella di Gustavo Foppiani e Armodio, avviati dal magistero di Luciano Spazzali, ai quali altri si aggiunsero, componendo un ferreo sodalizio. Estraneo alla contrapposizione tra realismo e astrattismo Cinello, con questi compagni, si pose da isolato protagonista a indagare gli aspetti narrativi dell'opera di Klee e di altri maestri del visionario moderno, in un periodo in cui i grandi protagonisti del Fantastico erano ignorati e pure invisi. I maggiori, come Alberto Savinio e lo stesso De Chirico, già celebri nel mondo, erano appena noti in Italia; i più giovani Fabrizio Clerici, Leonor Fini e altri considerati maestri all'estero erano quasi ignorati.

La mostra antologica dedicata a Cinello assume perciò particolare rilevanza perché aiuta a comprendere la successiva fase di grande interesse per il dettato surrealista affermatasi soprattutto tra i giovani pittori dagli anni settanta in poi, e favorendo la rivisitazione dell'opera di autori del Fantastico nel cui ambito l'opera di Cinello deve essere risarcita da un lungo silenzio.

Oggi l'ingenuità sognante e sorridente del suo immaginario non ha perso né lo smalto dell'alta qualità estetica, né la calda ironia visionario, né il sapore della fervida espressività poetica che l'artista ha consapevolmente illustrato vivendo appassionatamente la propria avventura poetica.

La mostra è promossa da: Comune di Piacenza, Banca di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Avanti con Piacenza Fondo Sviluppo, Banca di Piacenza.

Orari Mostra: dal 10 al 25 giugno hr.10-19; dal 27 giugno al 3 settembre hr. 10-13 – hr.18-21

Chiusura tutti i lunedì, 4 luglio e 15 agosto. Biglietto: costo Lit. 3.000, Catalogo Lit. 30.000 (ediz.Tip.Le.Co.) Info tel.02/481.2584; 0523/331.768. Assessorato alla Cultura di Piacenza tel. 0523/330252.

LE PIU BELLE CORONE DEL MONDO- In mostra da Amleto Missaglia a Milano in Piazza San Sepolcro 2, dal l° al 24 giugno.

La Robbe & Serking, una fra le più importanti manifatture di posate e servizi da tavola in argento a livello mondiale, in occasione del suo 125° anriversario, allestirà dal l° fino al 24 giugno una mostra nel negozio milanese Amleto Missaglia.

La mostra avrà per tema il legame che ha unito, nel corso della storia, la Robbe & Barking alle case regnanti, d'Europa e di paesi lontani, per le quali è stata fornitrice di preziosi oggetti per la tavola: il Cremlino, così come la Casa Reale di Giordania e l'Aga Khan, hanno dunque avuto qualcosa in comune! La mostra sarà una celebrazione della Manifattura tedesca e illustrerà 5000 anni di storia attraverso sfarzosi simboli di dominio: le corone.

Icone cariche di un glorioso passato, questi gioielli sono disseminati qua e là in musei e sale dei tesoro, gelosamente custodite. E' stato necessario viaggiare a lungo per poterle trovare: molte non sono esposte al pubblico, altre sono scomparse e alcune sono andate distrutte.

Ma il gioielliere Juergen Abeler di Wuppertal non si è perso d'animo e, dopo un lavoro di decennale fatica nel suo laboratorio, le ha ricostruite rimanendo fedele agli originali e le ha riunite in una collezione unica a livello mondiale. Così le corone egiziane, nella forma di doppia corona dell'alto e basso Egitto, la corona di Guglielmo il Conquistatore, la corona dei Principe di Galles, quella imperiale russa e il diadema di Farah Diba, saranno alcune fra le più belle corone del mondo esposte nei saloni dell'elegante negozio Amleto Missaglia.

La collezione includerà anche una serie di pezzi originali tra cui la corona in maiolica blu del faraone Aketon (XVIII dinastia, 1365-1349 a.C.), una corona sacerdotale rituale dei XVII-XVIII secolo e la corona della Torà. La mostra verrà inoltre arricchita con un assortimento completo di servizi da tavola e posate Robbe & Berking, esempi di un'arte magistrale di lavorazione dell'argento. Ecco la descrizione di alcuni sorprendenti esemplari:

Corona dell'imperatrice d'Austria e delle Regine d'Ungheria -

La corona fu realizzata per la moglie di Francesco Giuseppe, l'imperatrice Sissi, in occasione della sua incoronazione al trono d'Ungheria nel 1867. Ispirata al modello della corona di Maria Ludovica, incoronata al trono di Boemia nel 1808, il gioiello è definito "corona di brillanti" per il suo decoro, fatto interamente di queste preziose pietre. Il gioiello scomparve per lungo tempo, quando nel 1918 l'imperatore Carlo, all'indomani della sua abdicazione, lo portò con sé in esilio. Alcune parti della corona furono probabilmente vendute per favorire la causa della monarchia. Secondo recenti notizie la corona, insieme ai pochi brillanti originali rimasti, è in possesso degli Asburgo.

Corona di stato britannica -

Nel 1837, in occasione dell'incoronazione della regina Vittoria, fu realizzata la "imperial State Crown" più leggera della corona del re Edoardo. E' decorata con 3000 diamanti e con la grande "seconda pietra d'Africa", storico diamante da 317 carati, donato nel 1905 ad Edoardo VIl dal governo di Transvaal. Si tratta del brillante più grande dopo il famoso "Cullinan".

La croce sulla fronte contiene il rubino donato nel 1367 al Principe Nero da Pietro il Crudele, Re di Aragona, mentre lo zaffiro "Stuart" è incastonato nella parte posteriore. Le quattro perle a goccia sono presumibilmente i pendenti della regina Elisabetta I, mentre lo zaffiro sulla croce proviene dall'anello d'incoronazione di Edoardo il Confessore.

Corona di Pahevi -

Reza Chan, fondatore della dinastia di Pahlevi, fece realizzare la corona nel 1926 in occasione della propria incoronazione, la stessa con cui venne poi incoronato il figlio, Mohamrned Reza, quasi mezzo secolo dopo. La montatura e la decorazione sono ispirate alla forma con merli a gradini della corona del periodo della dinastia dei Sassanidi (224-624 d.C.). I quattro settori a timpano sono occupati da aureole di raggi in diamanti, raggruppati sulla fronte intorno a un brillante da 60 carati di colore giallo chiaro. Per realizzare l'intero decoro della corona sono stati impiegati in totale 3380 brillanti. La corona, che costituiva il fulcro dell'esposizione del tesoro reale, veniva custodita presso la Banca Nazionale di Teheran, in quanto andava nella sua totalità a copertura della divisa iraniana.

Orario apertura negozio: 10.00-13.00/14.00-19.00, chiuso lunedì. Info tel. 02 4814070 r,a., fax 02 48001039.

           Pagina 1                                                   Pagina 3