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APPUNTAMENTI

26 AGOSTO 2000

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MUSEO DI MARENGO MOSTRA DI FIGURINI STORICI "PICCOLE ARMATE"

Premio Marengo in collaborazione com Plasti & Co. di Alessandria (8-16 settembre).

TORTONA ESPOSIZIONE "IL PERIODO NAPOLEONICO NELL’ARREDAMENTO"Sala Polifunzionale presso l’ex caserma Passalacqua, in collaborazione con l’Associazione "Il leone e la rosa" e Gabbantichità (in settembre).

SETTEMBRE AD ACQUI TERME

Ad Acqui Terme ( m.164, abit.20.000) e nell’Alto Monferrato c’è tutto, secondo un vecchio adagio. Il benvenuto e l’accoglienza si estende ad un ventaglio di utenza turistica e termale. La Bollente, acqua sulfurica, salso-bromo-jodica, sgorga dal sottosuolo a 75° e a 560 litri al minuti, formando laghi di fango. E’ allo stesso tempo simbolo ed esempio tangibile di unicità. L’edicola dell’acqua calda costituisce un punto di riferimento, un polo da cui si irradiano numerose componenti turistiche e economiche. Reperti romani testimoniano la riconosciuta qualità clinica delle terme, le più importanti del Piemonte. Anche l’Alto Monferrato è terra di vini, la qualità e la quantità delle uve, tutte di pregiati vitigni, fanno di queste zone un vero forziere dei migliori vini a DOC, DOCG. Non solo per estensione ma per importanza economica è la terza zona del Piemonte dopo l’Astigiano e le Langhe. Dolcetto, Brachetto, Freisa, Moscato da centellinare in un paesaggio armonioso, tranquillo ed esaltante. Ponzone vanta un belvedere suggestivo: dalla dolcezza delle colline a nord, alla aggressività dei primi contrafforti appenninici a sud, un piacere visivo di questa frizzante terra che si snoda lungo un continuo di varietà armoniche.

APPUNTAMENTI: RAVIOLA-NO STOP (1-2/9) ; FESTA DELLE FESTE – PALIO DEL BRENTAU – SHOW DEL VINO (Piazza Bollente e isola pedonale – 9-10/9). Allestimento stands gastronomici da parte della Pro Loco dell’acquese con distribuzione di piatti tipici abbinati a vini locali. I partecipanti al Palio del brentau effettueranno un percorso con la "brenta" sulle spalle rievocando l’antico mestiere dei "portatori di acqua calda" della Bollente.E-mail: enoteca@acquiterme.it  Ass. Cultura Acqui Terme tel. 0144/770.272.

ALBERTO GIACOMETTI DIALOGHI CON L’ARTE (16 settembre - 12 novembre)Museo d'Arte di Mendrisio Piazza San Giovanni (CH)

Un percorso costituito da 128 opere di cui gran parte mai esposte prima. Oli, bronzi, gessi, disegni e schizzi testimoniano l'interesse di Alberto Giacometti per le riproduzioni da maestri antichi e moderni attraverso un vero e proprio dialogo con le espressioni dell'arte antica e contemporanea.

CONFERENZA STAMPA giovedì 14 settembre 2000 ore 11; INAUGURAZIONE

sabato 16 settembre 2000 ore 16.

Orari: martedì-domenica 10-12/14-18; chiuso il lunedì - Tel. 0041. 91. 646. 76. 49 - Fax 0041. 91. 646. 56. 75; e-mail: museo@mendrisio.ch  - web: www.mendrisio.ch 

Curatori: Casimiro di Crescenzo - Simone Soldini (conservatore del Museo).

Organizzazione Museo d'Arte di Mendrisio; Promotori Municipio di Mendrisio - Dicastero Museo e Cultura.Realizzata con il contributo di Banca Raiffeisen, Helvetia Patria, Pro Helvetia, Repubblica e Stato del Canton Ticino.

Oltre a una serie di oli, bronzi e gessi, la mostra si incentra soprattutto sui disegni (90 di cui 5 inediti) che Giacometti eseguiva da maestri antichi e moderni: i soggetti prediletti e le relazioni palesi o ipotizzabili tra di esse e il suo lavoro creativo. Spiccano per l'arte antica i riferimenti all'arte egizia e sumerica, all'arte africana;poi a Cimabue, Giotto e Rembrandt; infine, per i moderni, a Matisse, Picasso, Lipchitz e soprattutto Cézanne. Che la prassi della copia sia stata per l'artista grigionese una costante durante l'intero arco della sua attività è facile desumerlo direttamente dalle testimonianze scritte e dalle interviste che egli ci ha lasciato; non da ultimo, dalla pubblicazione sulle copie di opere del passato curata da Luigi Carluccio in collaborazione con l'artista stesso verso la metà degli anni Sessanta, pochi mesi prima della sua scomparsa, e dai contributi recenti di Dieter Koepplin, conservatore del Kunstmuseum di Basilea. Malgrado le tre note dell'artista pubblicate postume nel libro di Carluccio, l'argomento non è stato finora indagato se non in qualche sporadica occasione e in maniera del tutto incompleta. Grazie a un lungo e meticoloso lavoro di ricerca, lo studioso Casimiro Di Crescenzo è riuscito a portare alla luce materiale di grande interesse, che amplia in modo considerevole il corpus di copie pubblicate da Carluccio. Il catalogo

Museo d'arte di Mendrisio, 220 pagine, 130 illustrazioni in bianco e nero, 20 a colori. Saggi di Simone Soldini, Casimiro Di Crescenzo, Jean Soldini e schede delle opere a cura di C. Di Crescenzo e S. Soldini. Prezzo Fr. 50 (lire 60.000). Stampa Tipo Print.

DAL CATALOGO: ESTRATTO DEL TESTO DI CASIMIRO DI CRESCENZO Lo studio degli antichi maestri e delle loro opere è comune a moltissimi artisti, basti pensare a Cézanne, Matisse o Picasso, solo per citare i nomi più famosi; si può affermare che per gli artisti della generazione di Giacometti come per quelli precedenti, lo studio dell'arte è uno degli elementi basilari, se non indispensabili della loro formazione. In Giacometti, tuttavia, l'attività di copiare, iniziata fin dalla più tenera età e continuata per tutta la vita, ha assunto le dimensioni di un lavoro parallelo a quello personale tanto che l'abitudine di disegnare le opere d'arte è una costante nel lavoro artistico di Giacometti. "Da quando ho visto riproduzioni di opere d'arte, e ciò risale alla mia più lontana infanzia e si confonde con i miei ricordi più remoti, ho subito desiderato di copiare tutte quelle che mi attiravano maggiormente e il piacere di copiare, di fatto, non mi ha più lasciato". (Note sulle copie, 1967, p. VII). Questa affermazione, disarmante nella sua semplicità, contiene tutti gli elementi della questione: l'interesse per l'arte, il desiderio di comprendere meglio, il piacere della scoperta. Tutte queste copie sono degli studi realizzati con la tecnica del disegno dove l'atto di copiare è strettamente associato alla volontà di apprendere: copiare è un metodo per conoscere pienamente l'opera d'arte. Guardando il gran numero di copie, si comprende come per Giacometti si sia trattato di un esercizio continuo e instancabile. Oltre ai carnets riempiti durante le visite ai musei, molti dei quali sono andati perduti, troviamo soprattutto disegni creati nell'intimità dello studio osservando le riproduzioni di opere d'arte nei libri o nelle riviste. Questo dialogo personalissimo con gli antichi maestri ha confortato la sua indagine artistica; le copie ricostruiscono l'itinerario del suo lavoro, rivelando gli interessi dell'artista, le sue ossessioni, le sue predilezioni e curiosità. Tutta l'arte di Giacometti si basa su questo studio accurato e profondo della storia dell'arte. L'artista ha rimesso in discussione i temi principali della scultura tradizionale, pensiamo alle novità presenti nella sua scultura come il rapporto tra base e scultura, il concetto di monumentalità indipendente dalle misure dell'opera ma creato dal rapporto tra l'opera e lo spazio circostante, la meditazione sulla percezione visiva, la presenza della distanza tra modello e artista, e, quindi, tra scultura e spettatore, la tridimensionalità risolta nell'imposizione di un punto di osservazione frontale. Questo atteggiamento radicale di rilettura è impensabile senza una conoscenza completa di tutte le espressioni culturali e d'altronde Giacometti non ha mai nascosto il conforto provato nello studio continuo dell'arte, per esempio ha sempre dichiarato la sua passione per l'arte egizia, sumera o bizantina.

(...) Giacometti era cosciente dell'importanza di questi disegni e per questo motivo negli ultimi anni di vita aveva accettato l'idea di Luigi Carluccio di raccogliere le copie più belle in un libro, Le copie del passato, che purtroppo uscirà postumo nel 1967. Per molteplici ragioni questi disegni sonno stati generalmente trascurati e solo qualche esemplare è stato esposto nelle retrospettive più importanti. Il motivo principale di questa dimenticanza è il loro carattere di produzione personale, intima: queste copie sono state create non per essere vendute, ma per essere conservate nell'atelier oppure regalate alle persone più vicine. Bisogna notare che negli ultimi venti anni Dieter Koepplin è, tra gli storici dell'arte, quello che più ha studiato le copie cui ha dedicato numerosi articoli. Grazie al suo interesse, il Gabinetto dei disegni del Kunstmuseum di Basilea, da lui diretto fino all'anno scorso, può vantare un gruppo di alta qualità di queste opere.

Questa mostra cerca quindi di riportare l'attenzione su questi disegni continuando il cammino tracciato da Luigi Carluccio. Volutamente non esponiamo molti dei disegni così ben riprodotti nel suo libro Le copie del passato per dare invece priorità ad opere inedite e soprattutto alle copie disegnate sui libri e sulle riviste. L'esigenza principale è di far conoscere un nuovo materiale, soprattutto quello più personale, per far comprendere la ricchezza, l'interesse e la profondità di questo studio. Info claudiaratti@metropolink.net  -Tel. e fax 0392721502.

ASIAGO DIALOGO CON LA VOLTA STELLATA

Asiago, Sala del Grillo Parlante (via Mons. Bortoli), Sabato 9 settembre 2000 ore 21: "Immagini dell'Universo primordiale" Incontro con il Prof. Paolo de Bernardis, Dipartimento di Fisica, Università La Sapienza, Roma. Il prof. Paolo de Bernardis ha guidato il gruppo di ricerca internazionale che, con l'esperimento BOOMERANG, ha realizzato la prima dettagliata immagine dell'Universo nella sua infanzia. Questa immagine, che lo scorso aprile ha fatto il giro del mondo dopo che la prestigiosa rivista Nature le ha dedicato la copertina, proviene da un'epoca remota in cui il cosmo era cinquantamila volte più giovane di oggi, mille volte più caldo e un miliardo di volte più denso. Essa permette di studiare la fisica dell'Universo primordiale, di tentare una verifica della teoria dell'inflazione e di misurare la geometria dello spazio-tempo.

Nell'incontro di sabato 9 settembre presso la Sala del Grillo Parlante ad Asiago, il Prof. Paolo de Bernardis descriverà le inusuali caratteristiche del sensibile telescopio che, portato da un pallone stratosferico ad una altezza di circa 37 chilometri, ha permesso di ottenere l'immagine dell'Universo primordiale e della missione in Antartide che lo ha lanciato e recuperato, ne illustrerà i risultati scientifici, concludendo con una panoramica sui futuri sviluppi di questo nuovo ed entusiasmante campo di ricerca......una opportunità unica per incontrare ed ascoltare il protagonista dello straordinario progetto BOOMERANG. ENTRATA LIBERA. Info:Consorzio turistico Altopiano di Asiago 7 Comuni tel. 0424 464137; Azienda di Promozione Turistica Altopiano di Asiago 7 Comuni, tel. 0424 462221. Osservatorio Astronomico di Asiago: tel. 0424 600034.

Ufficio stampa ALTOPIANO DI ASIAGO 7 COMUNI: ADL Comunicazione Laura De Luca.

SETTIMANA DELLE STELLE AD ASIAGO

La Settimana delle Stelle si svolgerà ad Asiago dal 25 al 30 settembre 2000, presso l'Osservatorio Astronomico che ha sede nell'omonimo Altopiano. E' indirizzata a tutti gli appassionati del cielo, astrofili esperti o principianti (l'iniziativa è comunque rivolta ad un pubblico di non specialisti), e sara' l'occasione per partecipare a delle lezioni e conferenze di astronomia, per vedere il funzionamento dei telescopi professionali che qui sono stati costruiti, per partecipare a delle serate di osservazione del cielo (sempre seguiti da degli astronomi) e non solo: vi saranno delle escursioni guidate nei luoghi della grande guerra, nel sito archeologico e nei musei dell'Altopiano.

Per informazioni e prenotazioni: Settimana delle Stelle, Consorzio turistico Altopiano di Asiago 7 Comuni tel. 0424 464137; Azienda di Promozione Turistica Altopiano di Asiago 7 Comuni, tel. 0424 462221. Informazioni presso l'Osservatorio di Asiago: tel. 0424 600034.

PROGRAMMA DI MASSIMA

Lunedì 25

Ore 10 Saluto dei Direttori e presentazione della Settima delle Stelle

Ore 11-12 Visita ai telescopi: il telescopio Galileo 122 cm

Ore 14:30 Visita guidata Archeopercorso Bostel

Ore 17-19 Lezione: I grandi telescopi

Prof. Cesare Barbieri, Ordinario di Astronomia del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Padova

Martedì 6

Ore 10-12 Osservazione del Sole in Sala Multimediale e proiezione di immagini

Ore 15 Visita museo della guerra di Canove

Ore 17-19 Lezione: dalle nubi diffuse ai buchi neri: un viaggio nel cosmo

Prof. Fernando de Felice, Ordinario di Relatività del Dipartimento di Fisica dell'Università di Padova

Ore 21-23 Serata al telescopio (a gruppi di 25 persone per sera)

Mercoledì 27

Al mattino osservazione del Sole in caso di cattivo tempo il giorno prima

Ore 17-19 Lezione: I pianeti extrasolari

Dott. Francesco Marzari, Ricercatore universitario del Dipartimento di Fisica dell'Università di Padova

Ore 21-23 Serata al telescopio (a gruppi di 25 persone per sera)

Giovedì 8

Ore 10-12 Visita ai telescopi: La stazione osservativa di Cima Ekar ed il telescopio Copernico 182 cm

Ore 12 Pranzo al rifugio Granezza con visita ai Cimiteri Inglesi

Ore 17-19 Lezione: Cosmologia

Prof. Francesco Lucchin, Ordinario di Cosmologia del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Padova

Serata al telescopio (inizio ore 21) se brutto tempo nelle serate precedenti

Venerdì 9

Ore 8:30 Escursione guidata al Monte Cengio

Ore 17-19 Lezione: la vita nell'Universo

Prof. Martino Rizzotti, Professore Associato del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova

Serata al telescopio (inizio ore 21) se brutto tempo nelle serate precedenti

Sabato 30

Mattino e primo pomeriggio: escursione guidata

Ore 21 Conferenza di chiusura nella Sala del Grillo Parlante:

"Spazio che si evolve e l'evoluzione del concetto di spazio".

Prof. Piero Benvenuti, Ordinario di Astrofisica dell'Università di Cagliari e

Direttore della Space Telescope European Coordinating Facility, European Space Agency (ESA)

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