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VENERDI'
 12 GENNAIO 2001

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LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA ALLA PRESIDENZA SVEDESE CON UNA CHAT SU INTERNET

Bruxelles 12 gennaio 2000 - Il 10 gennaio, in occasione della riunione tra il governo svedese ed i membri della Commissione europea, diversi Commissari hanno colto tale opportunità per rispondere alle domande pervenute al sito web ufficiale della Presidenza svedese. Alla domanda, posta dal Notiziario Cordis, su come la ricerca finanziata dall'Unione europea sosterrà lo sviluppo delle tre priorità principali della Presidenza svedese (ampliamento, occupazione ed ambiente), il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha risposto fornendo l'esempio concreto di un settore, quello della misurazione dello strato di ozono, nel quale la ricerca è stata fondamentale ai fini del miglioramento ambientale. "A livello europeo abbiamo istituito un programma, denominato Theseo, al quale partecipano 300 ricercatori europei e che si propone l'analisi e l'organizzazione di studi sullo strato di ozono. Il programma si svolge nell'Artide. L'anno scorso, in inverno, mi sono recato alla struttura di Kiruna, nel periodo di effettuazione delle misurazioni. Con questo programma partecipiamo alla ricerca internazionale insieme alla Nasa e ad altri soggetti di pari importanza." Busquin ha inoltre risposto a domande relative all'istruzione ed ha affermato che la Commissione è consapevole della necessità che un numero maggiore di giovani dimostri interesse per la scienza e la tecnologia, oltre che per la sicurezza alimentare. Per quest'ultimo settore egli ha ammesso che occorre condurre ulteriori ricerche ed essere in grado di convalidare gli stessi test in tutta Europa. In merito alla standardizzazione dei siti web della Commissione, il Commissario ha risposto ad una domanda relativa alla diversa struttura dei siti web delle varie Dg della Commissione, affermando che le informazioni disponibili nel sito web della Dg Ricerca sono prevalentemente incentrate sui programmi di ricerca. Anche il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha risposto ad alcuni dei quesiti pervenuti. Alla domanda sull'attuale stato di avanzamento riguardante il nome di dominio di primo livello ".eu", Liikanen ha replicato: "Grazie per aver posto questo quesito estremamente importante... la proposta è attualmente all'esame del Consiglio e del Parlamento europeo. Ne ho discusso oggi qui a Stoccolma e la Presidenza svedese ha promesso di impegnarsi al massimo per portare tale procedura a compimento al più presto". In veste sia di Commissario europeo sia di cittadino dei paesi nordici, Liikanen ha infine risposto anche ad una domanda nella quale si chiedeva se tutti i Commissari adotteranno una "dimensione nordica" sotto la nuova Presidenza svedese, ad esempio in merito ad "un maggior diritto, per non dire obbligo, alla libertà di parola tra i funzionari dell'UE e ad un più deciso profilo ambientale dell'Unione" Liikanen ha risposto: "Il diritto di esprimere opinioni costituisce un elemento importante del processo di riforma. In generale, ambiente e sostenibilità rappresentano importanti priorità per la Commissione e per la Presidenza svedese". Infolink: http://www.eu2001.se

FIRMA DEL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE PER LA RIDUZIONE DEL DEBITO ESTERO DEI PAESI A PIÙ BASSO REDDITO
Roma, 12 gennaio 2001 - Il ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, Vincenzo Visco, ha firmato ieri, dopo il concerto con il ministero degli Esteri, il Regolamento di attuazione della legge 25 luglio 2000, n. 209 contenente misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati. Il Regolamento dovrà ora acquisire il parere del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari competenti ed entrerà in vigore dopo trenta giorni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Al riguardo il ministro Visco ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Il regolamento per l'attuazione della legge sulla cancellazione del debito è un importante passo avanti verso la realizzazione degli accordi internazionali a sostegno dei Paesi più poveri. L'Italia si è dotata di una legge fra le più avanzate, in questa direzione, ma è anche in prima linea nell'azione politica concreta. Senza aspettare i tempi del regolamento, infatti, abbiamo già definito accordi per la cancellazione del debito di 22 Paesi, per un ammontare di circa 4.000 miliardi sul totale di 9 - 12.000 previsti dalla legge. Ciò è stato possibile grazie al lavoro delle nostre amministrazioni ma anche grazie al presupposto indispensabile per quel lavoro, cioè il buon equilibrio dei conti nazionali. E' lecito esprimere soddisfazione per questo ruolo di punta che l'Italia ha saputo assumere su un terreno di così alto significato. L'auspicio è che adesso si possa procedere ancora più speditamente e che l'area dei Paesi ammissibili ai programmi di cancellazione si allarghi rapidamente: gli accordi internazionali, infatti, prevedono che la cancellazione sia ammessa in presenza di condizioni interne di rispetto dei diritti umani, di esclusione della guerra, di impegno dei governi nella lotta alla povertà e nelle politiche di sviluppo, nonché di precisi programmi di utilizzazione delle risorse finanziarie rese disponibili. Con alcuni Paesi sono già in corso i negoziati per arrivare rapidamente all'accordo; altri sono in gravi difficoltà interne o hanno interrotto i loro rapporti con la comunità internazionale. Ma se il contributo dell'Italia è sicuramente di grande valore, perché quelle parti del mondo ancora afflitte da tanta e diffusa miseria possano imboccare il percorso del riscatto, è indispensabile la mobilitazione di tutti i Paesi ricchi: su questo fronte, la presidenza italiana del G7 sarà impegnata con tutte le proprie energie". Il regolamento prevede che le condizioni, modalità e termini dell'annullamento nonché le modalità per la sospensione degli interventi nei confronti di Paesi beneficiari nei quali si accerti un uso illecito degli aiuti, siano definiti in appositi accordi intergovernativi bilaterali con i singoli Paesi interessati e che i criteri e le modalità per la stipula di tali accordi, siano fissati con decreto del Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro degli Affari esteri. Con il regolamento ci si è preoccupati di individuare, per quanto possibile, criteri e parametri di riferimento definiti, suscettibili di essere verificati o monitorati su base oggettiva da parte di istituzioni internazionali, finanziarie e non, secondo le caratteristiche di ciascuna fattispecie via via trattata. Ciò anche per consentire nella fase di applicazione della legge la massima trasparenza e correttezza. Le condizioni per la stipula e l'applicazione degli accordi intergoverntivi bilaterali di annullamento del debito dei Paesi eleggibili al Programma Hipc e dei Paesi IDA previsti dal regolamento sono: l'impegno al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; la rinuncia alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie; il perseguimento del benessere e il pieno sviluppo sociale ed umano, favorendo in particolare la riduzione della povertà; la firma di un'intesa tra i Paesi creditori partecipanti al Club di Parigi (che costituisce l'intesa multilaterale ma che non ha valenza giuridicamente cogente fra le "parti": il singolo Paese debitore ed il singolo Paese creditore) ed al conseguente accordo bilaterale (che invece rileva sotto il profilo giuridico); la presentazione di un progetto di utilizzo a scopo sociale delle risorse finanziarie liberatesi a seguito dell'annullamento del debito. L'azione che il Tesoro ha già intrapreso per realizzare gli obiettivi fissati dal Parlamento sono illustrate nel prossimo numero della newsletter del ministero "Tesoro News" in un articolo a firma del direttore generale per i Rapporti finanziari internazionali, Lorenzo Bini Smaghi. "Nell'anno del giubileo l'Italia - scrive Bini Smaghi - ha approvato una delle leggi più avanzate tra i paesi industriali per consentire la cancellazione dei debiti dei paesi più poveri. Il Regolamento di attuazione è stato definito ed è attualmente all'esame del Consiglio di Stato. In linea con lo spirito della legge, il nostro paese ha comunque già sottoscritto impegni di cancellazione di suoi crediti nei confronti di 22 paesi tra i più poveri e altamente indebitati, per un ammontare complessivo di 1,88 miliardi di dollari, pari a circa 4 mila miliardi di lire. In virtù della natura internazionale degli accordi raggiunti, le operazioni di cancellazione hanno potuto essere effettuate in anticipo rispetto all'approvazione definitiva del regolamento di attuazione". "Oltre alla cancellazione ottenuta da parte dell'Italia - prosegue Bini Smaghi - i 22 paesi inseriti immediatamente nel programma italiano hanno conseguito, o conseguiranno nelle prossime settimane, l'abolizione o il congelamento totale dei debiti da parte degli altri Stati creditori, a seconda del trattamento annunciato da questi ultimi. Nell'ambito dell'attuazione concreta dell'iniziativa G7 di Colonia, l'Italia è il paese che ha adottato la normativa più estensiva ed effettuato il trattamento più preferenziale". "Da parte del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale - scrive ancora Bini Smaghi - i paesi debitori hanno ottenuto, per circa un anno, il congelamento dei pagamenti sugli interessi e, successivamente, qualora le condizioni economiche e sociali fossero ancora rispettate, la cancellazione dello stock di debito giudicato insostenibile. Questa fase, in cui i debiti vengono sostanzialmente congelati e non vi sono dunque oneri per i paesi debitori, è stata prevista per verificare che gli impegni presi riguardo la lotta alla povertà siano effettivamente messi in atto. L'esperienza passata ha mostrato infatti che una cancellazione del debito non accompagnata da un attento monitoraggio sull'utilizzo delle risorse ha spesso riportato il paese in breve termine a dover far fronte a una nuova crisi debitoria". "La legge italiana consente peraltro di andare oltre l'attuale iniziativa G7 di Colonia e di considerare la possibilità di cancellare crediti nei confronti degli altri paesi poveri, anche se con un peso del debito meno rilevante di quelli finora considerati. L'ammontare complessivo dei crediti italiani nei confronti di questo gruppo di circa 20 paesi è di circa 300 milioni di dollari, pari a circa 600 miliardi di lire. Alcuni di questi paesi, come l'Albania, il Vietnam e lo Yemen, hanno già beneficiato di cancellazioni parziali o totali da parte del nostro paese. Con altri, in particolare il Ghana, Haiti, il Kenia e la Cambogia, sono attualmente in corso negoziati. Altri ancora, come l'Angola, il Butan, l'Eritrea e il Laos sono attualmente in gravi difficoltà politiche interne o esterne o hanno interrotto i loro rapporti con la comunità internazionale e non soddisfano dunque i requisiti della legge italiana". "La cancellazione del debito - spiega il direttore del Tesoro - è necessaria ma non sufficiente per consentire ai paesi più poveri di riprendere la via della crescita e per lottare i modo efficace contro la povertà. Sono necessarie altre azioni, da promuovere a livello internazionale. L'Italia ha già indicato il suo programma di azione, da portare avanti durante quest'anno, basato su tre principali linee. La prima riguarda la rimozione nei paesi industriali delle barriere alle importazioni provenienti dai paesi più poveri. E' inutile cancellare il debito se non si consente poi agli stessi paesi di produrre ed esportare merci nel resto del mondo, e poter così beneficiare del processo di integrazione dell'economia mondiale. L'idea, lanciata lo scorso anno, in particolare in un documento del Ministero del Tesoro (disponibile sul sito web, tra i position papers del Dipartimento del Tesoro), ha trovato seguito in particolare presso la Commissione Europea, il Fmi e la Banca Mondiale". "La seconda linea di azione riguarda il rafforzamento delle condizioni di mercato esistenti nei paesi più poveri, in modo da attrarre investimenti esteri. Senza l'afflusso di capitali privati dall'estero, con il connesso know-how, difficilmente un paese può da solo colmare il gap tecnologico necessario ad innescare una crescita sostenibile. Bisogna dunque rafforzare la capacità dei paesi di attirare investimenti esteri, in particolare aiutandoli a stabilire un adeguato quadro giuridico e istituzionale. Le banche di sviluppo hanno un ruolo importante al riguardo". "Infine - conclude Bini Smaghi - si devono mirare meglio gli interventi pubblici, in particolare quelli di aiuto provenienti dall'estero, verso lo sviluppo di beni sociali. La sanità e l'istruzione svolgono un ruolo centrale per la crescita del capitale umano e delle strutture sociali di un paese. La lotta alle principali malattie infettive, che stanno devastando l'Africa, deve essere una priorità. Ci vuole al riguardo un maggior coordinamento tra l'azione delle Nazioni Unite, le Banche di sviluppo, le iniziative bilaterali e le organizzazioni non governative. Va invece scoraggiato il sostegno pubblico alle esportazioni di beni non produttivi, come gli armamenti. In questo ambito l'Italia sta promovendo l'adozione di un codice di condotta in materia presso l'Ocse. Se l'anno del giubileo è stato, tra l'altro, quello della cancellazione del debito, l'avvio del nuovo secolo deve essere l'occasione per creare in molti paesi delle vere condizioni per l'emarginazione dalla povertà. Senza un'azione decisa, immediata, molti paesi non riusciranno a trarre beneficio dal processo di globalizzazione dell'economia mondiale. Questo è un obiettivo della presidenza italiana del G7."

ENI DICHIARA "UNCONDITIONAL" L'OFFERTA PER L'AUSTRALIANA PETROZ
San Donato Milanese, 12 gennaio 2001 - Eni annuncia di aver dichiarato "unconditional"* la propria offerta per l'acquisto delle azioni Petroz NL. Eni ha una partecipazione in Petroz ottenuta con l'acquisizione lo scorso anno di British-Borneo Oil & Gas Plc. Eni detiene ad oggi una quota del 16,23% delle azioni Petroz, costituita da un 11,86% derivante da partecipazioni gia' esistenti e da adesioni all'offerta, e da un 4,37% proveniente da un accordo di adesione all'offerta con Guiness Peat Group. Con la dichiarazione di offerta "unconditional", Eni conferma la sua stratetegia di crescita in Australia e nel Sud-Est Asiatico e, tramite Petroz, rafforza la propria partecipazione nell'importante giacimento petrolifero di Bayu-Undan situato nel Mare di Timor. L'offerta Eni è valida fino al 19 gennaio 2001.

TELECOM ITALIA: GIÀ FORNITE ALL'AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI LE INFORMAZIONI SUI SITI DI CO-LOCAZIONE
Roma, 11 gennaio 2001Telecom Italia comunica di essersi già uniformata, rigorosamente entro i tempi previsti, a quanto richiesto nella delibera 13/00/Cir relativa "all'unbundling del local loop", avendo già fornito all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni le informazioni sui siti di co-locazione per i quali gli altri operatori potranno manifestare il loro interesse.

TELECOM ITALIA RENDE NOTI I RISULTATI DELL'OPERAZIONE DI BUY BACK DI AZIONI DI RISPARMIO
Roma, 12 gennaio 2001 - Telecom Italia rende noto che l'operazione di buy back di azioni di risparmio, deliberata dall'Assemblea degli azionisti del 14 gennaio 2000, si è conclusa ieri con l'acquisto di complessive 112.998.070 azioni Telecom Italia di risparmio; di queste 1.793.820 sono state acquistate nel corso dell'Offerta Pubblica di Acquisto promossa dal 17 febbraio al 17 marzo 2000. L'ammontare complessivo acquistato corrisponde al 5,22% del capitale di risparmio e al 1,52% dell'intero capitale sociale di Telecom Italia. Il valore complessivo dell'esborso è pari a circa 711 milioni di euro (1.376 miliardi di lire).

CONSIGLI AGLI INVESTITORI: IL PORTAFOGLIO 2001 SECONDO FRANK ABEL, GESTORE DI UNION INVESTMENT
Milano, 12 gennaio 2001 - Il nostro consiglio agli investitori che vogliono costruirsi un portafoglio per il 2001 è quello di suddividerlo in due parti composte per il 40 % da obbligazioni e per il 60 % da titoli azionari. La nostra visione relativamente pessimistica per quanto riguarda i mercati azionari è dovuta alle attuali prospettive di sviluppo dell'economia statunitense. La parte di portafoglio composta da euro-bond dovrebbe contenere principalmente obbligazioni governative a lungo termine, poiché una minor crescita economica negli Stati Uniti equivale a una minor crescita economica nell'area euro e ad una conseguente diminuzione dei tassi d'interesse sia al di qua che al di là dell'Atlantico. Tenendo a mente il consistente spread tra obbligazioni governative e societarie, gli investitori dovrebbero approfittare dell'occasione e aggiungere alla loro quota di obbligazionari alcuni Investment-Grade-Corporate-Bond. Consigliamo di inserire anche una piccola parte di governativi dei paesi dell'Europa dell'est (quali Ungheria e Polonia) che entreranno presto a far parte dell'Unione Monetaria Europea. La parte di titoli azionari europei dovrebbe essere composta principalmente da titoli del settore finanziario (banche e società d'assicurazione), aziende farmaceutiche e industrie chimiche. In questi campi i titoli che consideriamo al momento più interessanti sono così suddivisi: Banche - Deutsche Bank, Credito Italiano, Banco Bilbao Vizcaya Compagnie d'assicurazioni - Allianz, Assicurazioni Generali, Muenchener Ruch Industrie farmaceutiche - Rhone Poulenc, Glazo Wellcome Industrie chimiche - Bayer. Per quest'anno si dovrebbe poter mantenere immutato questo portafoglio, ma dal momento che attualmente non è chiaro quale sarà l'evolversi del panorama economico americano (recessione o atterraggio morbido?) diventa assolutamente necessario riesaminare la situazione su base trimestrale. Se si verifica qualche cambiamento sostanziale, se per esempio l'economia americana dovesse manifestare una crescita maggiore di quanto ci si aspetti in questo momento, il portafoglio suggerito dovrebbe infatti subire un'immediata modifica.

INTERNET: UN PARTITO SU DUE PER PRENDERE VOTI PROPONE GADGET I PARTITI ITALIANI SI SFIDANO SULLA RETE A COLPI DI MERCHANDISING
Milano, 12 gennaio 2001 - In principio erano programmi elettorali e carisma dei candidati a rappresentare le armi dei partiti e degli schieramenti che si affrontavano alle elezioni, oggi marketing e merchandising hanno preso il sopravvento. Dalla passione per gadget, oggetti promozionali e propagandistici nessuno schieramento si salva. Questo è quanto emerge dallo studio Web Cam, l'Osservatorio online sulla prossima campagna elettorale, curato da Eta Meta www.etameta.com e pubblicato su Italia Oggi. "Gadget militanti" ma anche tagliaunghie e macchine fotografiche: ecco il merchandising della politica tricolore In linea con il proprio stile "off-line" il centro-sinistra "snobba" quasi in toto l'oggettistica da e-commerce puro, le musiche e le bandiere, puntando invece su un "marketing del gadget" in stile più militante, distribuendo online strumenti per la campagna politica in formato elettronico, come manifesti, volantini, fotografie dei candidati, sfondi e screen saver del partito preferito. Nell'utilizzo dell'arma della gadgetmania il centro-destra sceglie invece un merchandising di stampo maggiormente nazional-popolare, distribuendo oltre a foto e manifesti, anche inni, spartiti, testi di canzoni del partito scaricabili e file audio con discorsi originali doc dei leader. Nella politica del gadget online non manca poi l'area riservata all'e-commerce griffato di partito, fenomeno che ha contagiato entrambe le coalizioni. Punte di diamante in questo senso sono il sito dell'Asinello per il centro-sinistra e del Ccd per il centro-destra. Tra i mille oggetti, il Ccd offre bandiere giapponesi, carte piacentine e tagliaunghie, mentre sul sito dei Democratici è possibile fare una spesa virtuale con un carrello elettronico acquistando palloncini, portatrucco e macchine fotografiche firmati Ulivo. Ma quali sono gli oggetti più curiosi e caratteristici che si possono trovare sui siti dei maggiori politici e dei più importanti partiti? Nel sito dei Democratici di Sinistra www.dsonline.it lo spazio dedicato al materiale "scaricabile" dai navigatori sui propri pc si limita ad una nutrita serie di manifesti politici. La web-page dell'Udeur, www.udeur.org fornisce ai navigatori la possibilità di accedere ad una sezione "Gadgets" nella quale è possibile scaricare lo spot del partito, e soprattutto acquistarne via e-mail la bandiera ufficiale a 15.000 lire. Nel sito dei Comunisti Italiani www.comunisti-italiani.it all'interno della sezione "Manifesti & Simboli" l'internauta può visualizzare, ingrandire e scaricare le immagini delle campagne politiche principali del partito. Votato alle più decise strategie e-commerce risulta il sito dei Democratici per l'Ulivo www.democraticiperlulivo.it all'interno del quale c'è la possibilità di fare acquisti con carta di credito, con un invito a riempire un carrello virtuale augurando "Buona Spesa!". I prodotti acquistabili vanno dai "Set da viaggio", a sole 3.000 lire alla sveglia "herd" da 6.500 lire. Dalle rubriche magnetiche, ai portafloppy. Non mancano, per finire, cappellini, spille e magliette a completare una scelta di prodotti che, nel panorama della coalizione, non ha eguali. Restando nell'ambito della sinistra italiana si può osservare come anche il sito di Rifondazione Comunista www.rifondazione.it permetta agli internauti di scaricare in un'apposita sezione tutti i volantini del partito in formato "pdf. Per quanto riguardo lo schieramento di centro-destra, emerge dall'analisi di Web Cam di Eta Meta un utilizzo prettamente nazional-popolare del gadget e del merchandising. All'interno del sito-portale di Forza Italia, www.forza-italia.it non potevano mancare innumerevoli tipologie di gadget scaricabili in varie versioni. Un'attenzione particolare spetta sicuramente alla sezione "Manifesti Taroccati". All'interno del sito è addirittura presente un concorso che premierà il miglior manifesto-tarocco. La sezione Gadget, inoltre, fornisce un vero e proprio ricettacolo musicale degli Inni di Forza Italia con tanto di testi e spartiti. All'interno dell'intera coalizione il sito del CCd www.ccd2000.org risulta il più influenzato dai trend del commercio elettronico. La vetrina dei gadget propone articoli di ogni tipologia, da quelli più istituzionali come bandiere, adesivi, penne e libri fino ad articoli decisamente più singolari: all'interno del portale, per esempio, si possono infatti acquistare, contattando direttamente il sito via e-mail, dal set di bandiere giapponesi alla modica cifra di 120.000 lire, passando per le borse termiche (20.000 lire), le carte piacentine (5.000 lire), coltellini e orologi da parete (10.000 lire) solo per citarne alcuni. Di impronta decisamente diversa la scelta della Lega Nord, che, se da una parte offre all'interno del sito www.leganord.org innumerevoli servizi per gli utenti a partire dalla Telefonia padana, la Green Card, una carta assicurativa padana o la carta di credito "Unica", dall'altra, sul fronte del merchandising, la Lega offre i più classici gadget di tipo politico ed istituzionale. Sempre all'interno della "Casa delle Libertà" va poi considerato il sito di Alleanza Nazionale www.alleanza-nazionale.it , che, se da una parte presenta un link specifico alla sezione "Merchandising An", riporta, dall'altra, una Web page ancora "under construction". A sorpresa nessun gadget è presente sul sito personale del candidato premier Francesco Rutelli www.rutelli2001.it che sembra voler dare chiare indicazioni sul trend che è comune a quasi tutti i partiti del centro-sinistra. Ma il gadget di partito è un fenomeno trans-nazionale: partiti internazionali e guru della politica oltreoceanica sono tutti gadget-maniaci Il sito dei Laburisti inglesi www.labour.org.uk rappresenta sicuramente un punto di riferimento nell'utilizzo del gadget di qualità come efficace strumento di promozione, generazione di traffico sul sito e auto-finanziamento. La sezione dedicata al merchandising è denominata semplicemente "Shop" e viene presentata precisando come, acquistando il materiale si aiuti il partito a restare al governo. Si parte dalle tazze per il "breakfast" e dalle immancabili "tea mug" commemorative per arrivare all'oggettistica in pelle passando attraverso libri, gioielleria dedicata e abbigliamento senza ovviamente tralasciare il materiale da scrivania e la cancelleria. Navigando tra le sezioni del Partito Repubblicano Statunitense www.rnc.org si arriva ad una vera e propria vetrina commerciale virtuale all'interno della quale vengono proposti diversi prodotti promozionali. Tutti i gadgets riportano l' "elefantino", simbolo rappresentativo del partito. Sempre in ambito internazionale, in Germania, la Cdu www.cdu.de propone, oltre ad un sito molto ben organizzato e aggiornato, la sezione di "E-Shop", immancabile "virtual market" interamente dedicato alla vendita dei gadget promozionali del partito. Particolarità del catalogo proposto, e prettamente dedicato ai più giovani, è la possibilità di acquistare il monopattino del CDU, diventato negli ultimi tempi un vero e proprio oggetto di culto. Tra le varie proposte va inoltre segnalata la tazza da caffè del Cdu, il pallone da volleyball e le t-shirt del partito. Non manca inoltre, per ogni prodotto, la didascalia di spiegazione dei gadget con il prezzo indicato, nonché, a lato la fotografia dell'oggetto acquistabile.

FIN.PART S.P.A.: VALCOR LUX. SI SCINDE IN DUE DISTINTE SOCIETÀ. GIANLUIGI FACCHINI NOMINATO NUOVO PRESIDENTE DEL GRUPPO
Milano, 12 gennaio 2001 - Valcor Luxembourg, già azionista di riferimento di Fin.part, holding industriale quotata e operante nei settori della moda e del tessile per la casa di alta gamma, si è scissa nelle società Valcor Corporate International e Neral Luxembourg, facenti capo rispettivamente a Gianluigi Facchini e alla Famiglia Arnaboldi. La partecipazione precedentemente detenuta da Valcor Luxembourg in Fin.part in conseguenza della scissione è stata attribuita per il 10,354% a Neral Luxembourg e per il 14% a Valcor Corporate International. In seguito a tale operazione Gianluigi Facchini detiene oggi una partecipazione diretta e indiretta pari al 29,852% del capitale di Fin.part. Inoltre tra gli altri azionisti rilevanti della società figurano Banca del Gottardo con il 9,544%, IBI International con il 7,326%, Monte Paschi di Siena con il 2,511%, Gruppo Monte Paschi Asset Management Sgr SpA con il 2,066% e Gesfid con il 2,003%. Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part in data 29 dicembre 2000 ha nominato quale nuovo Presidente di Fin.part e Frette Gianluigi Facchini che tra l'altro mantiene la carica di Amministratore Delegato del Gruppo.

WEBEGG: DELIBERATA DALL¹ASSEMBLEA LA QUOTAZIONE AL NUOVO MERCATO RENATO MANNHEIMER E ENRICO SASSOON ENTRANO NEL CONSIGLIO D¹AMMINISTRAZIONE
Milano, 12 gennaio 2001 L¹Assemblea degli azionisti di Webegg (Gruppo Olivetti-Telecom Italia) ha deliberato di presentare la domanda di ammissione al Nuovo Mercato organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A. e, in sede straordinaria, di aumentare il capitale per l¹importo massimo di nominali 23.723.440 euro al servizio dell¹Offerta Globale finalizzata alla quotazione. L¹operazione di quotazione avverrà, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità di controllo, attraverso un¹Offerta Globale articolata in un¹Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops) in Italia e un contestuale collocamento principalmente riservato a investitori professionali italiani e istituzionali esteri. In particolare, l¹Assemblea ha deliberato l¹ammontare massimo nominale dell¹aumento di capitale, pari a 23.723.440 euro, determinando il relativo numero massimo di azioni da emettere, del valore nominale unitario di 2,5 euro, destinate al mercato e corrispondenti al 40% del capitale post quotazione; ha poi determinato in 10,65 euro il prezzo minimo per azione pari sostanzialmente al patrimonio netto della società. L¹Assemblea ha inoltre conferito mandato al Consiglio di Amministrazione per determinare in tempi successivi le modalità e i termini definitivi dell¹emissione, fissando in particolare il numero di azioni oggetto dell¹offerta e il relativo prezzo di collocamento. In sede ordinaria l¹Assemblea ha aumentato il numero degli amministratori in funzione della progettata quotazione in Borsa ed eletto alla carica il prof. Renato Mannheimer e il dr. Enrico Sassoon, secondo le raccomandazioni riportate dal Codice di Autodisciplina promosso dalla Borsa Italiana S.p.A. Infolink: www.webegg.it

COMPAQ E INTEL (INSIEME AL FONDO DI VENTURE CAPITAL DI DEUTSCHE BANK) INVESTONO SULLA TECNOLOGIA DI STRATUS
Milano, 12 gennaio 2001 - Stratus Technologies e il suo principale azionista di riferimento, la società di investimento globale Investcorp, hanno annunciato che DB Capital Partners, Compaq Computer Corp. (Nyse: Cpq) e Intel Capital hanno deciso che investiranno in Stratus ben 115 milioni di dollari, 50 dei quali stanziati da DB Capital. Termine previsto per la transazione, espletato il completamento di tutte le condizioni previste e l'ottenimento delle autorizzazioni previste dalla legge, è il 1' febbraio 2001. A questo annuncio si affiancano nuovi accordi di collaborazione tecnologica con Compaq e Intel Corporation. Compaq, in particolare, lavorerà con Stratus al miglioramento dei livelli di disponibilità delle piattaforme industry standard (basate su processori Intel e sistema operativo Windows). "Con questo investimento a favore di Stratus, Compaq intende far leva sulla propria leadership nella availability di sistema per rispondere alle esigenze di quei clienti che decidono di installare applicazioni mission-critical all'interno di ambienti Windows 2000", ha dichiarato Vince Gayman, Director, ProLiant High Availability dell'Industry Standard Server Group di Compaq. Mike Fister, Vice President e General Manager dell'Enterprise Platforms Group di Intel, ha affermato: "Intel collaborerà con Stratus per dotare di funzionalità fault-tolerant di classe enterprise le soluzioni basate su Architettura Intel". Stratus continuerà a dedicarsi alla messa a punto di sistemi ad alta disponibilità realizzati ricorrendo a processori Intel - come l'Intel Itanium e l'Intel Pentium III Xeon - e a tecnologie avanzate come InfiniBand. "Gli investimenti finanziari e strategici oggi annunciati giungono in una fase assai opportuna dell'evoluzione del mercato", ha sottolineato Stephen C. Kiely, Presidente e Ceo di Stratus. "Sotto molti punti di vista, uno dei maggiori segmenti a più forte crescita di tutto il settore informatico riguarda proprio i sistemi ad alta disponibilità, in particolare quelli realizzati su piattaforme standard. Stratus ha sviluppato una tecnologia innovativa e un ampio know-how per assicurare una fault tolerance ai guasti in modo rapido e su server poco costosi, facili da installare, gestire e manutenere. Riteniamo pertanto di essere ben posizionati all'interno del mercato. Stratus Technologies, parent company di Stratus Group, è una delle maggiori realtà specializzate in computer, servizi e tecnologie per applicazioni mission-critical ad operatività ininterrotta, un'area conosciuta come "fault tolerant computing". Stratus si rivolge ai settori bancario, assicurativo, industriale, dell'e-commerce e in tutti gli altri comparti dove il costo di un eventuale blocco dei sistemi informatici può risultare estremamente alto. L'investimento in Stratus Technologies deciso da DB Capital, Compaq e Intel Capital avverrà sotto forma di acquisto di azioni privilegiate; tali azioni verranno raccolte da società affiliate a Investcorp. Goldman Sachs e Salomon Smith Barney saranno i consulenti di Stratus e Investcorp nell'ambito di questa transazione. Alla conclusione dell'operazione, Investcorp e il management di Stratus manterranno la maggioranza e il controllo della società. Christopher J. Stadler, membro del Management Committee di Investcorp, ha osservato che "La continua collaborazione con il management e il personale di Stratus ha già superato le nostre aspettative. In meno di due anni, Stratus ha raggiunto i suoi obiettivi strategici stabilendo una solida posizione come società indipendente". Stratus era stata costituita nel 1980. Stratus Technologies è oggi una società privata pronta a iniziare le consegne della propria linea Stratus ftServer, una gamma di sistemi basati su Intel Architecture che garantiscono il 99,999% di disponibilità all'interno di ambienti Microsoft Windows 2000. Nel giugno 1999 Stratus ha dato vita a una 24-7 Technology Division allo scopo di fornire su licenza la propria tecnologia avanzata anche ad altre società del settore. Secondo Robert G. Sharp, Managing Director di DB Capital, "L'investimento a favore di Stratus è in linea con la strategia di portafoglio di DB Capital, che privilegia realtà tecnologiche a forte crescita dotate di un management esperto, di una solida tradizione operativa capace di generare grande interesse sulla clientela". DB Capital Partners Inc. Db Capital Partners è il gruppo di Deutsche Bank specializzato in investimenti a capitale privato. Con sedi a New York e San Francisco, DB Capital si occupa di investimenti ed acquisizioni nei settori della tecnologia, delle telecomunicazioni, dei new media, dei prodotti consumer e dell'industria. Nel 2000 DBCP ha stanziato globalmente investimenti a capitale privato per un miliardo e mezzo di dollari; tra le società tecnologiche interessate vi sono state Paradigm4, Displaytech, Exult, eTime Capital, iLumin Corporation, GlobalSight e PC On Call. Intel Capital Intel Capital, il programma di investimento strategico di Intel Corporation, si occupa di investimenti di capitale e acquisizioni nel comparto dell'Internet economy, in particolare nelle aree dell'infrastruttura, dei contenuti e dei servizi Internet che possono supportare gli interessi di Intel nella sua globalità. In Europa, Intel Capital opera attraverso Intel Atlantic Inc., una consociata di Intel Corporation. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito all'indirizzo www.intel.com/capital Investcorp Investcorp è uno dei maggiori gruppi di investimento globali. Presente a Londra, New York e Bahrain, dal 1982 Investcorp ha completato acquisizioni in Nordamerica ed Europa occidentale per un valore totale di circa 19 miliardi di dollari. Oltre a Stratus Technologies, Investcorp e i suoi clienti sono attualmente presenti in società statunitensi come The William Carter Company, Jostens Inc., Werner Holdings, TelePacific Communications e Independent Wireless One; tra le realtà ora pubblicamente quotate, Investcorp è stata presente all'interno di Prime Service, Tiffany & Co., Circle K Corporation, Saks Fifth Avenue e Csk Auto Corporation. In Europa, Investcorp e i suoi clienti seguono attualmente Avecia (già Zeneca Specialties), Gerresheimer Glas, Polestar, Welcome Break, CityReach e Helly Hansen. Ulteriori informazioni sono reperibili all'indirizzo www.Investcorp.com Compaq Computer Corporation Compaq Computer Corporation, una delle prime 100 società della classifica Fortune Global, è il maggiore produttore mondiale di computer. Compaq progetta, sviluppa, produce e commercializza hardware, software, soluzioni e servizi tra cui soluzioni per il mondo Enterprise, sistemi business critical fault tolerant, prodotti di comunicazioni, desktop, portatili e PC per il mercato consumer.I prodotti e i servizi Compaq sono proposti in oltre 200 Paesi attraverso la rete capillare di partner commerciali Compaq autorizzati. I prodotti e i servizi Compaq si rivolgono principalmente al mercato hom, aziendale, degli enti pubblici e dell'istruzione.Compaq, in Italia, è stata fondata nel 1986 e ha sede a Milano. I suoi prodotti e servizi sono commercializzati e supportati attraverso una struttura di vendita e di servizi che si avvale di una rete capillare di partner, dislocati sull'intero territorio nazionale. Ulteriori informazioni sono disponibili al sito Web http://www.compaq.it Stratus Computer - The Availability Companyä Stratus ha sviluppato il sistema Continuum(r) leader nella continuous availability, e offre la gamma più sperimentata a livello mondiale nel campo di sistemi di elaborazione, soluzioni applicative e servizi professionali "continuously available" per le esigenze di business mission-critical. Stratus Computer ha più di 700 clienti a livello mondiale in mercati come servizi finanziari, distribuzione e retail, viaggi, e servizi di e-commerce. La Stratus Computer ha sede a Maynard, MA.

AMI SPA UNA START-UP DI SUCCESSO PER IL CRM
Milano, 12 gennaio 2001 - Nata nel marzo del 1999 come iniziativa dell'investment company Kiwi I, Amì è oggi uno dei primi 5 protagonisti nell'offerta di quei servizi, soluzioni e tecnologie per ottimizzare le relazioni con il cliente indicati dal termine Crm (Customer Relationship Management) offerti in outsourcing. Secondo i dati forniti dal Club Cmmc, l'industria dei Call Center, nel corso del 2000, ha subito una vera e propria esplosione, dimostrando che oggi le imprese italiane riconoscono l'esigenza di investire in questo segmento di mercato, ove hanno speso ad oggi circa 3.700 miliardi. Si è registrato nell'anno un incremento del 49% nel numero delle postazioni utilizzate e circa 70.000 addetti, ma un'ulteriore, forte accelerazione è attesa nel periodo 2001-2003 grazie alle potenzialità del Crm, che porterà il mercato dei servizi (nelle componenti di Asp, Call Center Outsourcing e System Integration) a circa 2.800 rnld di lire. Nel settore dei servizi Crm in outsourcing (il 25% del mercato nazionale dei CallCenter) le prime 5 imprese coprono oltre la metà del mercato (costituito complessivamente da 1.080 call center, tra grandi gruppi e indipendenti). In questo contesto, Ami si posiziona come realtà di livello nazionale, contando su oltre 1.000 postazioni operatore (Aps) su tutto il territorio, che rappresentano circa il 10% del mercato. Il consolidamento in network delle realtà esistenti e la sua espansione (sette sui dieci Call Center sono stati costituiti ex novo) hanno portato alla creazione di nuove professionalità e di consistente nuova occupazione. Dei circa 25.000 operatori del mercato italiano (a fine Duemila), oltre 2.500 sono utilizzati da , Ami La stessa AMÌ è orientata all'erogazione di ulteriori servizi di Crm, focalizzandosi in particolare sullo sviluppo di nuove competenze in aree emergenti come l'Asp (Application Service Provider) e, partita da zero nel marzo 1999, ha raggiunto a fine 2000 il numero di 170 tra dipendenti e collaboratori a livello gruppo. Quello che si chiude è stato per AMi un anno di grandi investimenti, che fanno seguito a quelli effettuati nel 1999: "Complessivamente parliamo di 20 miliardi per avere scelto ed investito in acquisizioni, nello sviluppo di nuove iniziative, in risorse e competenze di qualità insieme a prodotti e tecnologie fornite da player internazionali, leader riconosciuti nelle rispettive aree di competenza (Ecrm, Knowledge Management, Workforce Management, Cti/Ctserver)", precisa Aldo Brambilla. E se il market share è quello descritto, altri dati confermano un pieno sviluppo secondo il piano industriale definito. Ami ha chiuso il 1999, anno della fondazione, con un fatturato di 16 miliardi e chiuderà il 2000 ben oltre il raddoppio, superando i 40 miliardi. Le postazioni operatore (Aps) che erano 350 nel 1999, oggi sono oltre 1000, grazie anche alle più recenti iniziative sul territorio: anzitutto le nuove costituzioni, ovvero Ami Sicilia, Ami Mediterranea (Campania), Ami Centro (Lazio) e l'acquisizione di Telework (in Lombardia). "Siamo soddisfatti per le scelte operate ed i risultati ottenuti da Amì anche considerando la sua recente costituzione: è infatti una delle iniziative Kiwi di maggior successo in termini di risultati finanziari ed è stata capace di diversificare in poco tempo le proprie attività a supporto dell'intero ciclo dei servizi e processi Crm" sono le parole di Elserino Pìol, che fa riferimento in particolare al supporto fornito alle attività specifiche di alcune aziende come quelle dell'area telecomunicazioni (in particolare di quelle regionali) per l'erogazione di servizi di customer care e fatturazione (billing). Piol lancia uno sguardo al futuro, agli obiettivi destinati a completare lo sviluppo del piano industriale: "Pino Venture Partners, advisor dell'investment company Kiwi 1 ha voluto e creato l'iniziativa Amì, valutando come strategico il mercato del Crm: per il futuro mi aspetto da parte di Amì una continua attenzione all'eccellenza tecnologica ed una presenza significativa nel mercato dei servizi di Crm in outsourcing per raggiungere una quota di mercato del 10% entro il 2003". "Un' eccellenza tecnologica che comunque non prescinda mai dalla qualità delle risorse impegnate e dall'attenzione per la crescita delle professionalità e delle competenze" ricorda Piol "come dimostra il fatto che la via del consolidamento dell'azienda passa attraverso il rafforzamento di tutta la prima linea del management". Claudia Criscione, proveniente da Debis It Services e da una ventennale esperienza in Ibm Italia, entra nello staff di Amì assumendo la carica di Direttore generale e Amministratore delegato, carica che divide con Aldo Brambilla, già Amministratore delegato, nominato Presidente. Vittorio Levi diventa Vice Presidente. Se la crescita del mercato dei servizi è stimata del 13% nell'arco temporale 2001-2003 (da Club-Cmmc, Datamonitor, Gartner Group, Metagroup), il mercato Crm in particolare si prevede debba emergere con una spinta di crescita superiore ad altre aree del 70% circa. Ancora superiori sono gli obiettivi di crescita di Amì, che si propone di raddoppiare di anno in anno il proprio fatturato. "Questa è la sfida che attende Amì. Noi, come principali investitori, continueremo a dare il nostro supporto con l'obiettivo di creare valore sul mercato, puntando alla quotazione in borsa nel momento in cui il mercato e l'azienda saranno pronti" conclude Piol. "Siamo soddisfatti della performance di crescita ottenuta dal Gruppo Amì nel corso del 2000" aggiunge Lorenzo Salieri manager di Gruppo 3i, advisor di 3i Europe Plc, entrato nella compagine azionaria nello scorso febbraio" e intendiamo supportare questa iniziativa sino alla realizzazione del piano industriale. Visti i trend di crescita del mercato CRM l'opportunità che Amì potrà cogliere nei prossimi 12-18 mesi, sarà rappresentata dall'estensione e dall'innovazione della gamma dei servizi erogati". Delle strategie per sostenere il piano, Claudia Criscione precisa le linee portanti. Anzitutto continuare ad investire in tecnologie e in servizi: puntando alla diversificazione delle piattaforme supportate e rafforzando l'offerta con nuovi e sempre più ampi servizi in qualità di Application Service Provider: "La nostra missione parte dall'offerta di prodotti ma si completa con un'attività di consulenza e di gestione in qualità di system integrator che contraddistingue Amì nel mercato italiano". Un'altra caratteristica che rende unica Amì, la sua struttura a rete che conta oggi 10 aziende sul territorio, sarà potenziata grazie ad una specializzazione a livello geografico, con la costituzione di Centri di Cali Center su base regionale con imprenditori locali, insieme ai previsti investimenti per nuove acquisizioni di quote di maggioranza di società già attive nell'erogazione di servizi Crm. Per perseguire l'obiettivo di crescere più del mercato nei prossimi 3 anni, è previsto un ulteriore sviluppo di professionalità e occupazione, per cui Amì dovrà superare i 300 tra dipendenti e collaboratori entro il 2001, mentre gli operatori utilizzati raggiungeranno nello stesso periodo le 4000 unità. Ancora da un punto di vista commerciale, la strategia di mercato prevede una focalizzazione sull'acquisizione di clienti nei settori delle Distribuzione, Media, Servizi Finanziari, Telecomunicazioni, Utilities. Rientra in questo processo di sviluppo del business l'acquisizione, che risale allo scorso novembre, dell'intero settore del Customer Service di Mondolibri, il più grande book club italiano, controllato da Mondadori e Bertelsmann, che con oltre 1 milione600mila contatti da gestire, è il più importante contratto di Crm in outsourcing finora concluso da Amì. "Le nostre caratteristiche di operatore orientato ad una logica di partnership globale sul Crm ci portano a rivolgerci ai grandi gruppi industriali nazionali ed internazionali come principale fornitore indipendente di servizi per l'interazione con il cliente in outsourcing" sottolinea Aldo Brambilla.

BRIO TECHNOLOGY NOMINA GEO CRAIG D. BRENNAN SOCIETÀ FORNITRÌCE DI SOLUZIONI DI BUSINESS INTELLIGENCE
Milano, 12 gennaio 2001 - Brio Technology, Inc. (Nasdaq: Brio), società fornitrice di soluzioni di Business Intelligence, ha annunciato che Craig Brennan, ex-Vice Presidente Senior della Oracle Corporation, è stato nominato Presidente, Ceo e Membro del Consiglio di Amministrazione di Brio a partire dal 2 Gennaio 2001, Con un'esperienza di oltre 15 anni focalizzata su software e soluzioni per l'impresa, Brennan ha guidato il business delle soluzioni Crm di Oracle a livello mondiale ed ha ricoperto un ruolo essenziale nella crescita del fatturato relativo alle licenze, che è passato da 80 a 250 milioni di dollari. Altri risultati significativi conseguiti dal nuovo Ceo di Brio includono la creazione e lo sviluppo delle relazioni con clienti e partner, con le "Big 5" ed altre organizzazioni chiave nel settore della consulenza. In nove mesi ha costruito un team composto da 50 professionisti in Crm con oltre 10 anni di esperienza e lanciato il primo simposio per i partner Crm di Oracle, "Sono entusiasta della nomina a presidente e Ceo dì Brio," afferma Brennan. "Dal mio punto di vista, Brio ha ancora un grande potenziale da esprimere. La società ha una base clienti di alto profilo, prodotti eccellenti e la migliore interfaccia utente del mercato. Credo che il settore della Business Intelligence, che vede Brio tra gli attori principali, è pronto per una notevole crescita nel lungo periodo," Prima di Oracle, Brennan ha guidato il progetto per la creazione della divisione CRM di Siebel per conto di Deloitte Consulting, contribuendo alla crescita del volume d'affari a 100 milioni di dollari nel primo anno. Brennan ha inoltre ricoperto ruoli di senior leadership in Andersen Consulting, Safeway, e Armature, una società inglese di soluzioni software B2C. "Craig è la persona giusta per le esigenze di Brio in questa fase. Ha conseguito notevoli successi e crediamo che sarà in grado di ottenere risultati eccezionali per dipendenti, clienti, partner e azionisti di Brio", ha dichiarato Yorgen Edholm, fondatore e Ceo uscente di Brio. "Mi aspetto che Craig utilizzi la sua esperienza personale per ampliare la presenza di Brio nel mercato. Con il suo stile diretto sarà un presidente energico alla guida di organizzazioni e di team di alto prestigio".

NEW ECONOMY, DISINTERMEDIAZIONE E NUOVO RUOLO DEL SETTORE ASSICURATIVO-FINANZIARIO
Roma, 12 gennaio 2000 - Intervenuto oggi a Roma, presso la Luiss, al Convegno organizzato dall'Irsa e dal Cermef "New Economy, disintermediazione e nuovo ruolo del settore assicurativo-finanziario", il Presidente Giovanni Manghetti, ha sottolineato l'impatto, anche sul settore assicurativo, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni sia per quanto concerne la commercializzazione dei prodotti che soprattutto sotto il profilo dell'organizzazione. Attualmente le imprese di assicurazione presenti su Internet con un sito sono circa una novantina sebbene soltanto una decina di imprese, in prevalenza operanti nei rami danni, offrano l'opportunità di stipulare in Rete. Stime internazionali prevedono una crescita nella vendita diretta per i prodotti più semplici: nel 2003 è stato previsto che in Italia oltre il 10% delle polizze r.c.auto ed il 6% degli altri prodotti danni per le persone fisiche saranno venduti tramite la Rete contro solo l'1% dei prodotti vita; ciò in considerazione della maggiore complessità dei prodotti previdenziali. Gli effetti maggiori delle nuove tecnologie si avvertiranno sui processi produttivi dell'impresa, inducendo fenomeni di outsourcing. Sotto il profilo della Vigilanza, la novità del mezzo tecnologico pone esigenze nuove di tutela del consumatore, soprattutto in termini di difesa dal rischio di abusivismo, di adeguatezza dell'informativa precontrattuale, di completezza e autenticità dei documenti contrattuali che accompagnano la stipulazione on line e di diritto di recesso. Questioni queste che non possono che trovare la naturale sede di definizione in un ambito persino più ampio di quello comunitario. Il Presidente dell'Isvap ha quindi rimarcato l'esigenza di principi e regole di condotta, frutto della cooperazione internazionale tra gli organismi preposti al controllo della stabilità e del corretto funzionamento del sistema assicurativo. In tal senso, l'Associazione Internazionale delle Vigilanze Assicurative (IAIS) ha definito alcuni principi di carattere generale: le autorità di vigilanza dovranno chiedere che gli stessi standard di protezione del consumatore, applicati alle transazioni tradizionali, siano adottati dalle imprese anche nelle transazioni on line. A tal riguardo l'Isvap ha emanato lo scorso anno una circolare in materia ed ha predisposto delle raccomandazioni utili per il consumatore che utilizza Internet, consultabili presso il sito www.isvap.it Dovrà essere altresì attivato un sistema di monitoraggio dei siti che offrono prodotti assicurativi on line o che favoriscono comparazioni tra prodotti, al fine di minimizzare i rischi per gli utenti e garantire un'effettiva conoscenza dei contenuti del sito e delle transazioni. Per il Presidente Manghetti, appare indispensabile una crescente collaborazione internazionale tra tutti gli organi di vigilanza in modo che essi dialoghino on line, si scambino le informazioni on line, definiscano comuni strategie di monitoraggio e di vigilanza.

AGENTI IMMOBILIARI: CAMBIA LA LEGGE CHE REGOLA L'ACCESSO ALLA PROFESSIONE
Roma, 12 gennaio 2001 - "Finalmente le proposte di modifica della legge professionale 39/89 per le quali ci siamo battuti per anni sono diventate realtà". Questo è quanto ha dichiarato Paolo Bellini Presidente Nazionale Anama - Confesercenti. La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva l'art. 18 della legge n. 7115 in materia di Apertura e regolazione dei mercati. Per accedere quindi alla professione di mediatore occorrerà per tutti avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado ed optare per uno dei seguenti percorsi: A. frequentare un corso di formazione e superare un esame diretto ad accertare l'attitudine e la capacità professionale dell'aspirante in relazione al ramo di mediazione prescelto; oppure B. frequentare un periodo di pratica di almeno 12 mesi continuativi con l'obbligo di frequenza di uno specifico corso di formazione professionale. La legge citata n. 7115 dovrà comunque passare al Senato per l'approvazione formale definitiva. "Questo per Anama è un successo importantissimo che corona finalmente l'obiettivo tanto perseguito dell'abolizione degli automatismi per l'accesso alla professione e del riconoscimento giuridico della pratica professionale da sempre sin dal lontano 1992 slogan delle iniziative Anama - ha continuato Paolo Bellini". "Abbiamo finalmente in questo modo innalzato la qualità e la dignità della nostra professione consentendo ai molti giovani aspiranti agenti immobiliari di formarsi sia sul piano teorico che pratico attraverso la pratica professionale da sempre voluta dalle imprese Anama - ha concluso il Presidente Bellini".

DAL CREDITO VALTELLINESE: EMISSIONE BOC AL COMUNE DI SONDRIO E PRODOTTO ENTI PER UN MIGLIOR SERVIZIO AI CITTADINI DI TUTTE LE AMMINISTRAZIONI
Milano, 12 gennaio 2001 - In questi giorni il Credito Valtellinese ha emesso un nuovo prestito obbligazionario in Boc (Buoni Ordinari Comunali) per un valore di oltre 3,5 miliardi di lire a favore del Comune di Sondrio, denominato "Città di Sondrio 2001-2021", che consente il finanziamento di importanti opere pubbliche per la Città fornendo così un servizio finanziario volto a rispondere alle nuove realizzazioni dell'Amministrazione. L'iniziativa si inserisce peraltro in un più vasto processo evolutivo che sta coinvolgendo le Pubbliche Amministrazioni per rispondere in maniera puntuale ed efficiente alle nuove esigenze del mercato e dei cittadini. In questo quadro in continua evoluzione, acquisisce un ruolo fondamentale anche l'utilizzo delle tecnologie informatiche per migliorare l'efficienza del lavoro. Il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha predisposto un sistema per la gestione dei Servizi di Tesoreria e Cassa che consente la semplificazione dell'operatività e la circolarità delle operazioni, con modalità integrate al sistema Internet con un nuovo prodotto offerto gratuitamente a tutti gli Enti gestiti. Il nuovo Prodotto Enti è composto di tre moduli (Gestione Telematica dei Flussi di Tesoreria, funzione Enti Pubblici on line ed il sito Internet per l'Ente). Il primo modulo consente agli operatori del Comune di trasmettere per via telematica i flussi elettronici contenenti i dati degli ordinativi d'incasso e dei mandati di pagamento, rendendo questi ultimi immediatamente disponibili per l'esecuzione delle relative operazioni. La funzione Enti Pubblici on line all'interno dei servizi in Internet della linea banc@perta permette agli operatori dell'Ente di disporre in tempo reale della propria situazione contabile e di gestire le proprie risorse finanziarie. Ai Contribuenti che fruiscono dei servizi Internet messi a disposizione dal Credito Valtellinese viene riservata l'opportunità di effettuare la maggior parte dei pagamenti dovuti all'Ente per via telematica. Viene inoltre offerta al Comune la possibilità di disporre di un proprio sito in Internet; questa funzione incrementa la visibilità dell'Ente, ponendo in evidenza le notizie di pubblica utilità, e facilita l'accesso da parte dei cittadini alle informazioni aggiornate su servizi ed iniziative. Il Prodotto Enti offerto dal Credito Valtellinese viene già ad oggi utilizzato da oltre 40 Enti e nel corso del 2001 verrà esteso a tutti gli enti gestiti Durante l'anno trascorso il Credito Valtellinese, già fortemente radicata nei territori di proprio insediamento, ha acquisito nuovi importanti Servizi di Tesoreria e Cassa, tra i quali i Comuni di Tirano (So), Albavilla (Lc), Galbiate (Lc), il Parco Nazionale dello Stelvio oltre ad altri Enti.

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