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12 GENNAIO 2001
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LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA ALLA PRESIDENZA
SVEDESE CON UNA CHAT SU INTERNET
Bruxelles 12 gennaio 2000 - Il 10 gennaio, in occasione
della riunione tra il governo svedese ed i membri della Commissione europea,
diversi Commissari hanno colto tale opportunità per rispondere alle domande
pervenute al sito web ufficiale della Presidenza svedese. Alla domanda,
posta dal Notiziario Cordis, su come la ricerca finanziata dall'Unione
europea sosterrà lo sviluppo delle tre priorità principali della
Presidenza svedese (ampliamento, occupazione ed ambiente), il commissario
per la Ricerca Philippe Busquin ha risposto fornendo l'esempio concreto di
un settore, quello della misurazione dello strato di ozono, nel quale la
ricerca è stata fondamentale ai fini del miglioramento ambientale. "A
livello europeo abbiamo istituito un programma, denominato Theseo, al quale
partecipano 300 ricercatori europei e che si propone l'analisi e
l'organizzazione di studi sullo strato di ozono. Il programma si svolge
nell'Artide. L'anno scorso, in inverno, mi sono recato alla struttura di
Kiruna, nel periodo di effettuazione delle misurazioni. Con questo programma
partecipiamo alla ricerca internazionale insieme alla Nasa e ad altri
soggetti di pari importanza." Busquin ha inoltre risposto a domande
relative all'istruzione ed ha affermato che la Commissione è consapevole
della necessità che un numero maggiore di giovani dimostri interesse per la
scienza e la tecnologia, oltre che per la sicurezza alimentare. Per
quest'ultimo settore egli ha ammesso che occorre condurre ulteriori ricerche
ed essere in grado di convalidare gli stessi test in tutta Europa. In merito
alla standardizzazione dei siti web della Commissione, il Commissario ha
risposto ad una domanda relativa alla diversa struttura dei siti web delle
varie Dg della Commissione, affermando che le informazioni disponibili nel
sito web della Dg Ricerca sono prevalentemente incentrate sui programmi di
ricerca. Anche il commissario europeo per le Imprese e la Società
dell'informazione Erkki Liikanen ha risposto ad alcuni dei quesiti
pervenuti. Alla domanda sull'attuale stato di avanzamento riguardante il
nome di dominio di primo livello ".eu", Liikanen ha replicato:
"Grazie per aver posto questo quesito estremamente importante... la
proposta è attualmente all'esame del Consiglio e del Parlamento europeo. Ne
ho discusso oggi qui a Stoccolma e la Presidenza svedese ha promesso di
impegnarsi al massimo per portare tale procedura a compimento al più
presto". In veste sia di Commissario europeo sia di cittadino dei paesi
nordici, Liikanen ha infine risposto anche ad una domanda nella quale si
chiedeva se tutti i Commissari adotteranno una "dimensione
nordica" sotto la nuova Presidenza svedese, ad esempio in merito ad
"un maggior diritto, per non dire obbligo, alla libertà di parola tra
i funzionari dell'UE e ad un più deciso profilo ambientale
dell'Unione" Liikanen ha risposto: "Il diritto di esprimere
opinioni costituisce un elemento importante del processo di riforma. In
generale, ambiente e sostenibilità rappresentano importanti priorità per
la Commissione e per la Presidenza svedese". Infolink: http://www.eu2001.se
FIRMA DEL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA LEGGE PER LA
RIDUZIONE DEL DEBITO ESTERO DEI PAESI A PIÙ BASSO REDDITO
Roma, 12 gennaio 2001 - Il ministro del Tesoro, del Bilancio e della
Programmazione economica, Vincenzo Visco, ha firmato ieri, dopo il concerto
con il ministero degli Esteri, il Regolamento di attuazione della legge 25
luglio 2000, n. 209 contenente misure per la riduzione del debito estero dei
Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati. Il Regolamento dovrà
ora acquisire il parere del Consiglio di Stato e delle commissioni
parlamentari competenti ed entrerà in vigore dopo trenta giorni dalla sua
pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Al riguardo il ministro Visco ha
rilasciato la seguente dichiarazione: "Il regolamento per l'attuazione
della legge sulla cancellazione del debito è un importante passo avanti
verso la realizzazione degli accordi internazionali a sostegno dei Paesi
più poveri. L'Italia si è dotata di una legge fra le più avanzate, in
questa direzione, ma è anche in prima linea nell'azione politica concreta.
Senza aspettare i tempi del regolamento, infatti, abbiamo già definito
accordi per la cancellazione del debito di 22 Paesi, per un ammontare di
circa 4.000 miliardi sul totale di 9 - 12.000 previsti dalla legge. Ciò è
stato possibile grazie al lavoro delle nostre amministrazioni ma anche
grazie al presupposto indispensabile per quel lavoro, cioè il buon
equilibrio dei conti nazionali. E' lecito esprimere soddisfazione per questo
ruolo di punta che l'Italia ha saputo assumere su un terreno di così alto
significato. L'auspicio è che adesso si possa procedere ancora più
speditamente e che l'area dei Paesi ammissibili ai programmi di
cancellazione si allarghi rapidamente: gli accordi internazionali, infatti,
prevedono che la cancellazione sia ammessa in presenza di condizioni interne
di rispetto dei diritti umani, di esclusione della guerra, di impegno dei
governi nella lotta alla povertà e nelle politiche di sviluppo, nonché di
precisi programmi di utilizzazione delle risorse finanziarie rese
disponibili. Con alcuni Paesi sono già in corso i negoziati per arrivare
rapidamente all'accordo; altri sono in gravi difficoltà interne o hanno
interrotto i loro rapporti con la comunità internazionale. Ma se il
contributo dell'Italia è sicuramente di grande valore, perché quelle parti
del mondo ancora afflitte da tanta e diffusa miseria possano imboccare il
percorso del riscatto, è indispensabile la mobilitazione di tutti i Paesi
ricchi: su questo fronte, la presidenza italiana del G7 sarà impegnata con
tutte le proprie energie". Il regolamento prevede che le condizioni,
modalità e termini dell'annullamento nonché le modalità per la
sospensione degli interventi nei confronti di Paesi beneficiari nei quali si
accerti un uso illecito degli aiuti, siano definiti in appositi accordi
intergovernativi bilaterali con i singoli Paesi interessati e che i criteri
e le modalità per la stipula di tali accordi, siano fissati con decreto del
Ministro del Tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di
concerto con il Ministro degli Affari esteri. Con il regolamento ci si è
preoccupati di individuare, per quanto possibile, criteri e parametri di
riferimento definiti, suscettibili di essere verificati o monitorati su base
oggettiva da parte di istituzioni internazionali, finanziarie e non, secondo
le caratteristiche di ciascuna fattispecie via via trattata. Ciò anche per
consentire nella fase di applicazione della legge la massima trasparenza e
correttezza. Le condizioni per la stipula e l'applicazione degli accordi
intergoverntivi bilaterali di annullamento del debito dei Paesi eleggibili
al Programma Hipc e dei Paesi IDA previsti dal regolamento sono: l'impegno
al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; la rinuncia
alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie; il perseguimento
del benessere e il pieno sviluppo sociale ed umano, favorendo in particolare
la riduzione della povertà; la firma di un'intesa tra i Paesi creditori
partecipanti al Club di Parigi (che costituisce l'intesa multilaterale ma
che non ha valenza giuridicamente cogente fra le "parti": il
singolo Paese debitore ed il singolo Paese creditore) ed al conseguente
accordo bilaterale (che invece rileva sotto il profilo giuridico); la
presentazione di un progetto di utilizzo a scopo sociale delle risorse
finanziarie liberatesi a seguito dell'annullamento del debito. L'azione che
il Tesoro ha già intrapreso per realizzare gli obiettivi fissati dal
Parlamento sono illustrate nel prossimo numero della newsletter del
ministero "Tesoro News" in un articolo a firma del direttore
generale per i Rapporti finanziari internazionali, Lorenzo Bini Smaghi.
"Nell'anno del giubileo l'Italia - scrive Bini Smaghi - ha approvato
una delle leggi più avanzate tra i paesi industriali per consentire la
cancellazione dei debiti dei paesi più poveri. Il Regolamento di attuazione
è stato definito ed è attualmente all'esame del Consiglio di Stato. In
linea con lo spirito della legge, il nostro paese ha comunque già
sottoscritto impegni di cancellazione di suoi crediti nei confronti di 22
paesi tra i più poveri e altamente indebitati, per un ammontare complessivo
di 1,88 miliardi di dollari, pari a circa 4 mila miliardi di lire. In virtù
della natura internazionale degli accordi raggiunti, le operazioni di
cancellazione hanno potuto essere effettuate in anticipo rispetto
all'approvazione definitiva del regolamento di attuazione". "Oltre
alla cancellazione ottenuta da parte dell'Italia - prosegue Bini Smaghi - i
22 paesi inseriti immediatamente nel programma italiano hanno conseguito, o
conseguiranno nelle prossime settimane, l'abolizione o il congelamento
totale dei debiti da parte degli altri Stati creditori, a seconda del
trattamento annunciato da questi ultimi. Nell'ambito dell'attuazione
concreta dell'iniziativa G7 di Colonia, l'Italia è il paese che ha adottato
la normativa più estensiva ed effettuato il trattamento più
preferenziale". "Da parte del Fondo Monetario Internazionale e
della Banca Mondiale - scrive ancora Bini Smaghi - i paesi debitori hanno
ottenuto, per circa un anno, il congelamento dei pagamenti sugli interessi
e, successivamente, qualora le condizioni economiche e sociali fossero
ancora rispettate, la cancellazione dello stock di debito giudicato
insostenibile. Questa fase, in cui i debiti vengono sostanzialmente
congelati e non vi sono dunque oneri per i paesi debitori, è stata prevista
per verificare che gli impegni presi riguardo la lotta alla povertà siano
effettivamente messi in atto. L'esperienza passata ha mostrato infatti che
una cancellazione del debito non accompagnata da un attento monitoraggio
sull'utilizzo delle risorse ha spesso riportato il paese in breve termine a
dover far fronte a una nuova crisi debitoria". "La legge italiana
consente peraltro di andare oltre l'attuale iniziativa G7 di Colonia e di
considerare la possibilità di cancellare crediti nei confronti degli altri
paesi poveri, anche se con un peso del debito meno rilevante di quelli
finora considerati. L'ammontare complessivo dei crediti italiani nei
confronti di questo gruppo di circa 20 paesi è di circa 300 milioni di
dollari, pari a circa 600 miliardi di lire. Alcuni di questi paesi, come
l'Albania, il Vietnam e lo Yemen, hanno già beneficiato di cancellazioni
parziali o totali da parte del nostro paese. Con altri, in particolare il
Ghana, Haiti, il Kenia e la Cambogia, sono attualmente in corso negoziati.
Altri ancora, come l'Angola, il Butan, l'Eritrea e il Laos sono attualmente
in gravi difficoltà politiche interne o esterne o hanno interrotto i loro
rapporti con la comunità internazionale e non soddisfano dunque i requisiti
della legge italiana". "La cancellazione del debito - spiega il
direttore del Tesoro - è necessaria ma non sufficiente per consentire ai
paesi più poveri di riprendere la via della crescita e per lottare i modo
efficace contro la povertà. Sono necessarie altre azioni, da promuovere a
livello internazionale. L'Italia ha già indicato il suo programma di
azione, da portare avanti durante quest'anno, basato su tre principali
linee. La prima riguarda la rimozione nei paesi industriali delle barriere
alle importazioni provenienti dai paesi più poveri. E' inutile cancellare
il debito se non si consente poi agli stessi paesi di produrre ed esportare
merci nel resto del mondo, e poter così beneficiare del processo di
integrazione dell'economia mondiale. L'idea, lanciata lo scorso anno, in
particolare in un documento del Ministero del Tesoro (disponibile sul sito
web, tra i position papers del Dipartimento del Tesoro), ha trovato seguito
in particolare presso la Commissione Europea, il Fmi e la Banca
Mondiale". "La seconda linea di azione riguarda il rafforzamento
delle condizioni di mercato esistenti nei paesi più poveri, in modo da
attrarre investimenti esteri. Senza l'afflusso di capitali privati
dall'estero, con il connesso know-how, difficilmente un paese può da solo
colmare il gap tecnologico necessario ad innescare una crescita sostenibile.
Bisogna dunque rafforzare la capacità dei paesi di attirare investimenti
esteri, in particolare aiutandoli a stabilire un adeguato quadro giuridico e
istituzionale. Le banche di sviluppo hanno un ruolo importante al
riguardo". "Infine - conclude Bini Smaghi - si devono mirare
meglio gli interventi pubblici, in particolare quelli di aiuto provenienti
dall'estero, verso lo sviluppo di beni sociali. La sanità e l'istruzione
svolgono un ruolo centrale per la crescita del capitale umano e delle
strutture sociali di un paese. La lotta alle principali malattie infettive,
che stanno devastando l'Africa, deve essere una priorità. Ci vuole al
riguardo un maggior coordinamento tra l'azione delle Nazioni Unite, le
Banche di sviluppo, le iniziative bilaterali e le organizzazioni non
governative. Va invece scoraggiato il sostegno pubblico alle esportazioni di
beni non produttivi, come gli armamenti. In questo ambito l'Italia sta
promovendo l'adozione di un codice di condotta in materia presso l'Ocse. Se
l'anno del giubileo è stato, tra l'altro, quello della cancellazione del
debito, l'avvio del nuovo secolo deve essere l'occasione per creare in molti
paesi delle vere condizioni per l'emarginazione dalla povertà. Senza
un'azione decisa, immediata, molti paesi non riusciranno a trarre beneficio
dal processo di globalizzazione dell'economia mondiale. Questo è un
obiettivo della presidenza italiana del G7."
ENI DICHIARA "UNCONDITIONAL" L'OFFERTA PER
L'AUSTRALIANA PETROZ
San Donato Milanese, 12 gennaio 2001 - Eni annuncia di aver dichiarato
"unconditional"* la propria offerta per l'acquisto delle azioni
Petroz NL. Eni ha una partecipazione in Petroz ottenuta con l'acquisizione
lo scorso anno di British-Borneo Oil & Gas Plc. Eni detiene ad oggi una
quota del 16,23% delle azioni Petroz, costituita da un 11,86% derivante da
partecipazioni gia' esistenti e da adesioni all'offerta, e da un 4,37%
proveniente da un accordo di adesione all'offerta con Guiness Peat Group.
Con la dichiarazione di offerta "unconditional", Eni conferma la
sua stratetegia di crescita in Australia e nel Sud-Est Asiatico e, tramite
Petroz, rafforza la propria partecipazione nell'importante giacimento
petrolifero di Bayu-Undan situato nel Mare di Timor. L'offerta Eni è valida
fino al 19 gennaio 2001.
TELECOM ITALIA: GIÀ FORNITE ALL'AUTORITÀ PER LE
GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI LE INFORMAZIONI SUI SITI DI CO-LOCAZIONE
Roma, 11 gennaio 2001Telecom Italia comunica di essersi già uniformata,
rigorosamente entro i tempi previsti, a quanto richiesto nella delibera
13/00/Cir relativa "all'unbundling del local loop", avendo già
fornito all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni le informazioni
sui siti di co-locazione per i quali gli altri operatori potranno
manifestare il loro interesse.
TELECOM ITALIA RENDE NOTI I RISULTATI DELL'OPERAZIONE
DI BUY BACK DI AZIONI DI RISPARMIO
Roma, 12 gennaio 2001 - Telecom Italia rende noto che l'operazione di buy
back di azioni di risparmio, deliberata dall'Assemblea degli azionisti del
14 gennaio 2000, si è conclusa ieri con l'acquisto di complessive
112.998.070 azioni Telecom Italia di risparmio; di queste 1.793.820 sono
state acquistate nel corso dell'Offerta Pubblica di Acquisto promossa dal 17
febbraio al 17 marzo 2000. L'ammontare complessivo acquistato corrisponde al
5,22% del capitale di risparmio e al 1,52% dell'intero capitale sociale di
Telecom Italia. Il valore complessivo dell'esborso è pari a circa 711
milioni di euro (1.376 miliardi di lire).
CONSIGLI AGLI INVESTITORI: IL PORTAFOGLIO 2001 SECONDO
FRANK ABEL, GESTORE DI UNION INVESTMENT
Milano, 12 gennaio 2001 - Il nostro consiglio agli investitori che vogliono
costruirsi un portafoglio per il 2001 è quello di suddividerlo in due parti
composte per il 40 % da obbligazioni e per il 60 % da titoli azionari. La
nostra visione relativamente pessimistica per quanto riguarda i mercati
azionari è dovuta alle attuali prospettive di sviluppo dell'economia
statunitense. La parte di portafoglio composta da euro-bond dovrebbe
contenere principalmente obbligazioni governative a lungo termine, poiché
una minor crescita economica negli Stati Uniti equivale a una minor crescita
economica nell'area euro e ad una conseguente diminuzione dei tassi
d'interesse sia al di qua che al di là dell'Atlantico. Tenendo a mente il
consistente spread tra obbligazioni governative e societarie, gli
investitori dovrebbero approfittare dell'occasione e aggiungere alla loro
quota di obbligazionari alcuni Investment-Grade-Corporate-Bond. Consigliamo
di inserire anche una piccola parte di governativi dei paesi dell'Europa
dell'est (quali Ungheria e Polonia) che entreranno presto a far parte
dell'Unione Monetaria Europea. La parte di titoli azionari europei dovrebbe
essere composta principalmente da titoli del settore finanziario (banche e
società d'assicurazione), aziende farmaceutiche e industrie chimiche. In
questi campi i titoli che consideriamo al momento più interessanti sono
così suddivisi: Banche - Deutsche Bank, Credito Italiano, Banco Bilbao
Vizcaya Compagnie d'assicurazioni - Allianz, Assicurazioni Generali,
Muenchener Ruch Industrie farmaceutiche - Rhone Poulenc, Glazo Wellcome
Industrie chimiche - Bayer. Per quest'anno si dovrebbe poter mantenere
immutato questo portafoglio, ma dal momento che attualmente non è chiaro
quale sarà l'evolversi del panorama economico americano (recessione o
atterraggio morbido?) diventa assolutamente necessario riesaminare la
situazione su base trimestrale. Se si verifica qualche cambiamento
sostanziale, se per esempio l'economia americana dovesse manifestare una
crescita maggiore di quanto ci si aspetti in questo momento, il portafoglio
suggerito dovrebbe infatti subire un'immediata modifica.
INTERNET: UN PARTITO SU DUE PER PRENDERE VOTI PROPONE
GADGET I PARTITI ITALIANI SI SFIDANO SULLA RETE A COLPI DI MERCHANDISING
Milano, 12 gennaio 2001 - In principio erano programmi elettorali e carisma
dei candidati a rappresentare le armi dei partiti e degli schieramenti che
si affrontavano alle elezioni, oggi marketing e merchandising hanno preso il
sopravvento. Dalla passione per gadget, oggetti promozionali e
propagandistici nessuno schieramento si salva. Questo è quanto emerge dallo
studio Web Cam, l'Osservatorio online sulla prossima campagna elettorale,
curato da Eta Meta www.etameta.com
e pubblicato su Italia Oggi. "Gadget militanti" ma anche
tagliaunghie e macchine fotografiche: ecco il merchandising della politica
tricolore In linea con il proprio stile "off-line" il
centro-sinistra "snobba" quasi in toto l'oggettistica da
e-commerce puro, le musiche e le bandiere, puntando invece su un
"marketing del gadget" in stile più militante, distribuendo
online strumenti per la campagna politica in formato elettronico, come
manifesti, volantini, fotografie dei candidati, sfondi e screen saver del
partito preferito. Nell'utilizzo dell'arma della gadgetmania il
centro-destra sceglie invece un merchandising di stampo maggiormente
nazional-popolare, distribuendo oltre a foto e manifesti, anche inni,
spartiti, testi di canzoni del partito scaricabili e file audio con discorsi
originali doc dei leader. Nella politica del gadget online non manca poi
l'area riservata all'e-commerce griffato di partito, fenomeno che ha
contagiato entrambe le coalizioni. Punte di diamante in questo senso sono il
sito dell'Asinello per il centro-sinistra e del Ccd per il centro-destra.
Tra i mille oggetti, il Ccd offre bandiere giapponesi, carte piacentine e
tagliaunghie, mentre sul sito dei Democratici è possibile fare una spesa
virtuale con un carrello elettronico acquistando palloncini, portatrucco e
macchine fotografiche firmati Ulivo. Ma quali sono gli oggetti più curiosi
e caratteristici che si possono trovare sui siti dei maggiori politici e dei
più importanti partiti? Nel sito dei Democratici di Sinistra www.dsonline.it
lo spazio dedicato al materiale "scaricabile" dai navigatori sui
propri pc si limita ad una nutrita serie di manifesti politici. La web-page
dell'Udeur, www.udeur.org
fornisce ai navigatori la possibilità di accedere ad una sezione "Gadgets"
nella quale è possibile scaricare lo spot del partito, e soprattutto
acquistarne via e-mail la bandiera ufficiale a 15.000 lire. Nel sito dei
Comunisti Italiani www.comunisti-italiani.it
all'interno della sezione "Manifesti & Simboli" l'internauta
può visualizzare, ingrandire e scaricare le immagini delle campagne
politiche principali del partito. Votato alle più decise strategie
e-commerce risulta il sito dei Democratici per l'Ulivo www.democraticiperlulivo.it
all'interno del quale c'è la possibilità di fare acquisti con carta di
credito, con un invito a riempire un carrello virtuale augurando "Buona
Spesa!". I prodotti acquistabili vanno dai "Set da viaggio",
a sole 3.000 lire alla sveglia "herd" da 6.500 lire. Dalle
rubriche magnetiche, ai portafloppy. Non mancano, per finire, cappellini,
spille e magliette a completare una scelta di prodotti che, nel panorama
della coalizione, non ha eguali. Restando nell'ambito della sinistra
italiana si può osservare come anche il sito di Rifondazione Comunista www.rifondazione.it
permetta agli internauti di scaricare in un'apposita sezione tutti i
volantini del partito in formato "pdf. Per quanto riguardo lo
schieramento di centro-destra, emerge dall'analisi di Web Cam di Eta Meta un
utilizzo prettamente nazional-popolare del gadget e del merchandising.
All'interno del sito-portale di Forza Italia, www.forza-italia.it
non potevano mancare innumerevoli tipologie di gadget scaricabili in varie
versioni. Un'attenzione particolare spetta sicuramente alla sezione
"Manifesti Taroccati". All'interno del sito è addirittura
presente un concorso che premierà il miglior manifesto-tarocco. La sezione
Gadget, inoltre, fornisce un vero e proprio ricettacolo musicale degli Inni
di Forza Italia con tanto di testi e spartiti. All'interno dell'intera
coalizione il sito del CCd www.ccd2000.org risulta il più influenzato dai
trend del commercio elettronico. La vetrina dei gadget propone articoli di
ogni tipologia, da quelli più istituzionali come bandiere, adesivi, penne e
libri fino ad articoli decisamente più singolari: all'interno del portale,
per esempio, si possono infatti acquistare, contattando direttamente il sito
via e-mail, dal set di bandiere giapponesi alla modica cifra di 120.000
lire, passando per le borse termiche (20.000 lire), le carte piacentine
(5.000 lire), coltellini e orologi da parete (10.000 lire) solo per citarne
alcuni. Di impronta decisamente diversa la scelta della Lega Nord, che, se
da una parte offre all'interno del sito www.leganord.org
innumerevoli servizi per gli utenti a partire dalla Telefonia padana, la
Green Card, una carta assicurativa padana o la carta di credito
"Unica", dall'altra, sul fronte del merchandising, la Lega offre i
più classici gadget di tipo politico ed istituzionale. Sempre all'interno
della "Casa delle Libertà" va poi considerato il sito di Alleanza
Nazionale www.alleanza-nazionale.it
, che, se da una parte presenta un link specifico alla sezione
"Merchandising An", riporta, dall'altra, una Web page ancora
"under construction". A sorpresa nessun gadget è presente sul
sito personale del candidato premier Francesco Rutelli www.rutelli2001.it
che sembra voler dare chiare indicazioni sul trend che è comune a quasi
tutti i partiti del centro-sinistra. Ma il gadget di partito è un fenomeno
trans-nazionale: partiti internazionali e guru della politica oltreoceanica
sono tutti gadget-maniaci Il sito dei Laburisti inglesi www.labour.org.uk
rappresenta sicuramente un punto di riferimento nell'utilizzo del gadget di
qualità come efficace strumento di promozione, generazione di traffico sul
sito e auto-finanziamento. La sezione dedicata al merchandising è
denominata semplicemente "Shop" e viene presentata precisando
come, acquistando il materiale si aiuti il partito a restare al governo. Si
parte dalle tazze per il "breakfast" e dalle immancabili "tea
mug" commemorative per arrivare all'oggettistica in pelle passando
attraverso libri, gioielleria dedicata e abbigliamento senza ovviamente
tralasciare il materiale da scrivania e la cancelleria. Navigando tra le
sezioni del Partito Repubblicano Statunitense www.rnc.org
si arriva ad una vera e propria vetrina commerciale virtuale all'interno
della quale vengono proposti diversi prodotti promozionali. Tutti i gadgets
riportano l' "elefantino", simbolo rappresentativo del partito.
Sempre in ambito internazionale, in Germania, la Cdu www.cdu.de
propone, oltre ad un sito molto ben organizzato e aggiornato, la sezione di
"E-Shop", immancabile "virtual market" interamente
dedicato alla vendita dei gadget promozionali del partito. Particolarità
del catalogo proposto, e prettamente dedicato ai più giovani, è la
possibilità di acquistare il monopattino del CDU, diventato negli ultimi
tempi un vero e proprio oggetto di culto. Tra le varie proposte va inoltre
segnalata la tazza da caffè del Cdu, il pallone da volleyball e le t-shirt
del partito. Non manca inoltre, per ogni prodotto, la didascalia di
spiegazione dei gadget con il prezzo indicato, nonché, a lato la fotografia
dell'oggetto acquistabile.
FIN.PART S.P.A.: VALCOR LUX. SI SCINDE IN DUE DISTINTE
SOCIETÀ. GIANLUIGI FACCHINI NOMINATO NUOVO PRESIDENTE DEL GRUPPO
Milano, 12 gennaio 2001 - Valcor Luxembourg, già azionista di riferimento
di Fin.part, holding industriale quotata e operante nei settori della moda e
del tessile per la casa di alta gamma, si è scissa nelle società Valcor
Corporate International e Neral Luxembourg, facenti capo rispettivamente a
Gianluigi Facchini e alla Famiglia Arnaboldi. La partecipazione
precedentemente detenuta da Valcor Luxembourg in Fin.part in conseguenza
della scissione è stata attribuita per il 10,354% a Neral Luxembourg e per
il 14% a Valcor Corporate International. In seguito a tale operazione
Gianluigi Facchini detiene oggi una partecipazione diretta e indiretta pari
al 29,852% del capitale di Fin.part. Inoltre tra gli altri azionisti
rilevanti della società figurano Banca del Gottardo con il 9,544%, IBI
International con il 7,326%, Monte Paschi di Siena con il 2,511%, Gruppo
Monte Paschi Asset Management Sgr SpA con il 2,066% e Gesfid con il 2,003%.
Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part in data 29 dicembre 2000 ha
nominato quale nuovo Presidente di Fin.part e Frette Gianluigi Facchini che
tra l'altro mantiene la carica di Amministratore Delegato del Gruppo.
WEBEGG: DELIBERATA DALL¹ASSEMBLEA LA QUOTAZIONE AL
NUOVO MERCATO RENATO MANNHEIMER E ENRICO SASSOON ENTRANO NEL CONSIGLIO
D¹AMMINISTRAZIONE
Milano, 12 gennaio 2001 L¹Assemblea degli azionisti di Webegg (Gruppo
Olivetti-Telecom Italia) ha deliberato di presentare la domanda di
ammissione al Nuovo Mercato organizzato e gestito dalla Borsa Italiana
S.p.A. e, in sede straordinaria, di aumentare il capitale per l¹importo
massimo di nominali 23.723.440 euro al servizio dell¹Offerta Globale
finalizzata alla quotazione. L¹operazione di quotazione avverrà, dopo aver
ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte delle autorità di controllo,
attraverso un¹Offerta Globale articolata in un¹Offerta Pubblica di
Sottoscrizione (Ops) in Italia e un contestuale collocamento principalmente
riservato a investitori professionali italiani e istituzionali esteri. In
particolare, l¹Assemblea ha deliberato l¹ammontare massimo nominale dell¹aumento
di capitale, pari a 23.723.440 euro, determinando il relativo numero massimo
di azioni da emettere, del valore nominale unitario di 2,5 euro, destinate
al mercato e corrispondenti al 40% del capitale post quotazione; ha poi
determinato in 10,65 euro il prezzo minimo per azione pari sostanzialmente
al patrimonio netto della società. L¹Assemblea ha inoltre conferito
mandato al Consiglio di Amministrazione per determinare in tempi successivi
le modalità e i termini definitivi dell¹emissione, fissando in particolare
il numero di azioni oggetto dell¹offerta e il relativo prezzo di
collocamento. In sede ordinaria l¹Assemblea ha aumentato il numero degli
amministratori in funzione della progettata quotazione in Borsa ed eletto
alla carica il prof. Renato Mannheimer e il dr. Enrico Sassoon, secondo le
raccomandazioni riportate dal Codice di Autodisciplina promosso dalla Borsa
Italiana S.p.A. Infolink: www.webegg.it
COMPAQ E INTEL (INSIEME AL FONDO DI VENTURE CAPITAL DI
DEUTSCHE BANK) INVESTONO SULLA TECNOLOGIA DI STRATUS
Milano, 12 gennaio 2001 - Stratus Technologies e il suo principale azionista
di riferimento, la società di investimento globale Investcorp, hanno
annunciato che DB Capital Partners, Compaq Computer Corp. (Nyse: Cpq) e
Intel Capital hanno deciso che investiranno in Stratus ben 115 milioni di
dollari, 50 dei quali stanziati da DB Capital. Termine previsto per la
transazione, espletato il completamento di tutte le condizioni previste e
l'ottenimento delle autorizzazioni previste dalla legge, è il 1' febbraio
2001. A questo annuncio si affiancano nuovi accordi di collaborazione
tecnologica con Compaq e Intel Corporation. Compaq, in particolare,
lavorerà con Stratus al miglioramento dei livelli di disponibilità delle
piattaforme industry standard (basate su processori Intel e sistema
operativo Windows). "Con questo investimento a favore di Stratus,
Compaq intende far leva sulla propria leadership nella availability di
sistema per rispondere alle esigenze di quei clienti che decidono di
installare applicazioni mission-critical all'interno di ambienti Windows
2000", ha dichiarato Vince Gayman, Director, ProLiant High Availability
dell'Industry Standard Server Group di Compaq. Mike Fister, Vice President e
General Manager dell'Enterprise Platforms Group di Intel, ha affermato:
"Intel collaborerà con Stratus per dotare di funzionalità
fault-tolerant di classe enterprise le soluzioni basate su Architettura
Intel". Stratus continuerà a dedicarsi alla messa a punto di sistemi
ad alta disponibilità realizzati ricorrendo a processori Intel - come l'Intel
Itanium e l'Intel Pentium III Xeon - e a tecnologie avanzate come InfiniBand.
"Gli investimenti finanziari e strategici oggi annunciati giungono in
una fase assai opportuna dell'evoluzione del mercato", ha sottolineato
Stephen C. Kiely, Presidente e Ceo di Stratus. "Sotto molti punti di
vista, uno dei maggiori segmenti a più forte crescita di tutto il settore
informatico riguarda proprio i sistemi ad alta disponibilità, in
particolare quelli realizzati su piattaforme standard. Stratus ha sviluppato
una tecnologia innovativa e un ampio know-how per assicurare una fault
tolerance ai guasti in modo rapido e su server poco costosi, facili da
installare, gestire e manutenere. Riteniamo pertanto di essere ben
posizionati all'interno del mercato. Stratus Technologies, parent company di
Stratus Group, è una delle maggiori realtà specializzate in computer,
servizi e tecnologie per applicazioni mission-critical ad operatività
ininterrotta, un'area conosciuta come "fault tolerant computing".
Stratus si rivolge ai settori bancario, assicurativo, industriale, dell'e-commerce
e in tutti gli altri comparti dove il costo di un eventuale blocco dei
sistemi informatici può risultare estremamente alto. L'investimento in
Stratus Technologies deciso da DB Capital, Compaq e Intel Capital avverrà
sotto forma di acquisto di azioni privilegiate; tali azioni verranno
raccolte da società affiliate a Investcorp. Goldman Sachs e Salomon Smith
Barney saranno i consulenti di Stratus e Investcorp nell'ambito di questa
transazione. Alla conclusione dell'operazione, Investcorp e il management di
Stratus manterranno la maggioranza e il controllo della società.
Christopher J. Stadler, membro del Management Committee di Investcorp, ha
osservato che "La continua collaborazione con il management e il
personale di Stratus ha già superato le nostre aspettative. In meno di due
anni, Stratus ha raggiunto i suoi obiettivi strategici stabilendo una solida
posizione come società indipendente". Stratus era stata costituita nel
1980. Stratus Technologies è oggi una società privata pronta a iniziare le
consegne della propria linea Stratus ftServer, una gamma di sistemi basati
su Intel Architecture che garantiscono il 99,999% di disponibilità
all'interno di ambienti Microsoft Windows 2000. Nel giugno 1999 Stratus ha
dato vita a una 24-7 Technology Division allo scopo di fornire su licenza la
propria tecnologia avanzata anche ad altre società del settore. Secondo
Robert G. Sharp, Managing Director di DB Capital, "L'investimento a
favore di Stratus è in linea con la strategia di portafoglio di DB Capital,
che privilegia realtà tecnologiche a forte crescita dotate di un management
esperto, di una solida tradizione operativa capace di generare grande
interesse sulla clientela". DB Capital Partners Inc. Db Capital
Partners è il gruppo di Deutsche Bank specializzato in investimenti a
capitale privato. Con sedi a New York e San Francisco, DB Capital si occupa
di investimenti ed acquisizioni nei settori della tecnologia, delle
telecomunicazioni, dei new media, dei prodotti consumer e dell'industria.
Nel 2000 DBCP ha stanziato globalmente investimenti a capitale privato per
un miliardo e mezzo di dollari; tra le società tecnologiche interessate vi
sono state Paradigm4, Displaytech, Exult, eTime Capital, iLumin Corporation,
GlobalSight e PC On Call. Intel Capital Intel Capital, il programma di
investimento strategico di Intel Corporation, si occupa di investimenti di
capitale e acquisizioni nel comparto dell'Internet economy, in particolare
nelle aree dell'infrastruttura, dei contenuti e dei servizi Internet che
possono supportare gli interessi di Intel nella sua globalità. In Europa,
Intel Capital opera attraverso Intel Atlantic Inc., una consociata di Intel
Corporation. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito
all'indirizzo www.intel.com/capital Investcorp Investcorp è uno dei
maggiori gruppi di investimento globali. Presente a Londra, New York e
Bahrain, dal 1982 Investcorp ha completato acquisizioni in Nordamerica ed
Europa occidentale per un valore totale di circa 19 miliardi di dollari.
Oltre a Stratus Technologies, Investcorp e i suoi clienti sono attualmente
presenti in società statunitensi come The William Carter Company, Jostens
Inc., Werner Holdings, TelePacific Communications e Independent Wireless
One; tra le realtà ora pubblicamente quotate, Investcorp è stata presente
all'interno di Prime Service, Tiffany & Co., Circle K Corporation, Saks
Fifth Avenue e Csk Auto Corporation. In Europa, Investcorp e i suoi clienti
seguono attualmente Avecia (già Zeneca Specialties), Gerresheimer Glas,
Polestar, Welcome Break, CityReach e Helly Hansen. Ulteriori informazioni
sono reperibili all'indirizzo www.Investcorp.com Compaq Computer Corporation
Compaq Computer Corporation, una delle prime 100 società della classifica
Fortune Global, è il maggiore produttore mondiale di computer. Compaq
progetta, sviluppa, produce e commercializza hardware, software, soluzioni e
servizi tra cui soluzioni per il mondo Enterprise, sistemi business critical
fault tolerant, prodotti di comunicazioni, desktop, portatili e PC per il
mercato consumer.I prodotti e i servizi Compaq sono proposti in oltre 200
Paesi attraverso la rete capillare di partner commerciali Compaq
autorizzati. I prodotti e i servizi Compaq si rivolgono principalmente al
mercato hom, aziendale, degli enti pubblici e dell'istruzione.Compaq, in
Italia, è stata fondata nel 1986 e ha sede a Milano. I suoi prodotti e
servizi sono commercializzati e supportati attraverso una struttura di
vendita e di servizi che si avvale di una rete capillare di partner,
dislocati sull'intero territorio nazionale. Ulteriori informazioni sono
disponibili al sito Web http://www.compaq.it
Stratus Computer - The Availability Companyä Stratus ha sviluppato il
sistema Continuum(r) leader nella continuous availability, e offre la gamma
più sperimentata a livello mondiale nel campo di sistemi di elaborazione,
soluzioni applicative e servizi professionali "continuously available"
per le esigenze di business mission-critical. Stratus Computer ha più di
700 clienti a livello mondiale in mercati come servizi finanziari,
distribuzione e retail, viaggi, e servizi di e-commerce. La Stratus Computer
ha sede a Maynard, MA.
AMI SPA UNA START-UP DI SUCCESSO PER IL CRM
Milano, 12 gennaio 2001 - Nata nel marzo del 1999 come iniziativa
dell'investment company Kiwi I, Amì è oggi uno dei primi 5 protagonisti
nell'offerta di quei servizi, soluzioni e tecnologie per ottimizzare le
relazioni con il cliente indicati dal termine Crm (Customer Relationship
Management) offerti in outsourcing. Secondo i dati forniti dal Club Cmmc,
l'industria dei Call Center, nel corso del 2000, ha subito una vera e
propria esplosione, dimostrando che oggi le imprese italiane riconoscono
l'esigenza di investire in questo segmento di mercato, ove hanno speso ad
oggi circa 3.700 miliardi. Si è registrato nell'anno un incremento del 49%
nel numero delle postazioni utilizzate e circa 70.000 addetti, ma
un'ulteriore, forte accelerazione è attesa nel periodo 2001-2003 grazie
alle potenzialità del Crm, che porterà il mercato dei servizi (nelle
componenti di Asp, Call Center Outsourcing e System Integration) a circa
2.800 rnld di lire. Nel settore dei servizi Crm in outsourcing (il 25% del
mercato nazionale dei CallCenter) le prime 5 imprese coprono oltre la metà
del mercato (costituito complessivamente da 1.080 call center, tra grandi
gruppi e indipendenti). In questo contesto, Ami si posiziona come realtà di
livello nazionale, contando su oltre 1.000 postazioni operatore (Aps) su
tutto il territorio, che rappresentano circa il 10% del mercato. Il
consolidamento in network delle realtà esistenti e la sua espansione (sette
sui dieci Call Center sono stati costituiti ex novo) hanno portato alla
creazione di nuove professionalità e di consistente nuova occupazione. Dei
circa 25.000 operatori del mercato italiano (a fine Duemila), oltre 2.500
sono utilizzati da , Ami La stessa AMÌ è orientata all'erogazione di
ulteriori servizi di Crm, focalizzandosi in particolare sullo sviluppo di
nuove competenze in aree emergenti come l'Asp (Application Service Provider)
e, partita da zero nel marzo 1999, ha raggiunto a fine 2000 il numero di 170
tra dipendenti e collaboratori a livello gruppo. Quello che si chiude è
stato per AMi un anno di grandi investimenti, che fanno seguito a quelli
effettuati nel 1999: "Complessivamente parliamo di 20 miliardi per
avere scelto ed investito in acquisizioni, nello sviluppo di nuove
iniziative, in risorse e competenze di qualità insieme a prodotti e
tecnologie fornite da player internazionali, leader riconosciuti nelle
rispettive aree di competenza (Ecrm, Knowledge Management, Workforce
Management, Cti/Ctserver)", precisa Aldo Brambilla. E se il market
share è quello descritto, altri dati confermano un pieno sviluppo secondo
il piano industriale definito. Ami ha chiuso il 1999, anno della fondazione,
con un fatturato di 16 miliardi e chiuderà il 2000 ben oltre il raddoppio,
superando i 40 miliardi. Le postazioni operatore (Aps) che erano 350 nel
1999, oggi sono oltre 1000, grazie anche alle più recenti iniziative sul
territorio: anzitutto le nuove costituzioni, ovvero Ami Sicilia, Ami
Mediterranea (Campania), Ami Centro (Lazio) e l'acquisizione di Telework (in
Lombardia). "Siamo soddisfatti per le scelte operate ed i risultati
ottenuti da Amì anche considerando la sua recente costituzione: è infatti
una delle iniziative Kiwi di maggior successo in termini di risultati
finanziari ed è stata capace di diversificare in poco tempo le proprie
attività a supporto dell'intero ciclo dei servizi e processi Crm" sono
le parole di Elserino Pìol, che fa riferimento in particolare al supporto
fornito alle attività specifiche di alcune aziende come quelle dell'area
telecomunicazioni (in particolare di quelle regionali) per l'erogazione di
servizi di customer care e fatturazione (billing). Piol lancia uno sguardo
al futuro, agli obiettivi destinati a completare lo sviluppo del piano
industriale: "Pino Venture Partners, advisor dell'investment company
Kiwi 1 ha voluto e creato l'iniziativa Amì, valutando come strategico il
mercato del Crm: per il futuro mi aspetto da parte di Amì una continua
attenzione all'eccellenza tecnologica ed una presenza significativa nel
mercato dei servizi di Crm in outsourcing per raggiungere una quota di
mercato del 10% entro il 2003". "Un' eccellenza tecnologica che
comunque non prescinda mai dalla qualità delle risorse impegnate e
dall'attenzione per la crescita delle professionalità e delle
competenze" ricorda Piol "come dimostra il fatto che la via del
consolidamento dell'azienda passa attraverso il rafforzamento di tutta la
prima linea del management". Claudia Criscione, proveniente da Debis It
Services e da una ventennale esperienza in Ibm Italia, entra nello staff di
Amì assumendo la carica di Direttore generale e Amministratore delegato,
carica che divide con Aldo Brambilla, già Amministratore delegato, nominato
Presidente. Vittorio Levi diventa Vice Presidente. Se la crescita del
mercato dei servizi è stimata del 13% nell'arco temporale 2001-2003 (da
Club-Cmmc, Datamonitor, Gartner Group, Metagroup), il mercato Crm in
particolare si prevede debba emergere con una spinta di crescita superiore
ad altre aree del 70% circa. Ancora superiori sono gli obiettivi di crescita
di Amì, che si propone di raddoppiare di anno in anno il proprio fatturato.
"Questa è la sfida che attende Amì. Noi, come principali investitori,
continueremo a dare il nostro supporto con l'obiettivo di creare valore sul
mercato, puntando alla quotazione in borsa nel momento in cui il mercato e
l'azienda saranno pronti" conclude Piol. "Siamo soddisfatti della
performance di crescita ottenuta dal Gruppo Amì nel corso del 2000"
aggiunge Lorenzo Salieri manager di Gruppo 3i, advisor di 3i Europe Plc,
entrato nella compagine azionaria nello scorso febbraio" e intendiamo
supportare questa iniziativa sino alla realizzazione del piano industriale.
Visti i trend di crescita del mercato CRM l'opportunità che Amì potrà
cogliere nei prossimi 12-18 mesi, sarà rappresentata dall'estensione e
dall'innovazione della gamma dei servizi erogati". Delle strategie per
sostenere il piano, Claudia Criscione precisa le linee portanti. Anzitutto
continuare ad investire in tecnologie e in servizi: puntando alla
diversificazione delle piattaforme supportate e rafforzando l'offerta con
nuovi e sempre più ampi servizi in qualità di Application Service Provider:
"La nostra missione parte dall'offerta di prodotti ma si completa con
un'attività di consulenza e di gestione in qualità di system integrator
che contraddistingue Amì nel mercato italiano". Un'altra
caratteristica che rende unica Amì, la sua struttura a rete che conta oggi
10 aziende sul territorio, sarà potenziata grazie ad una specializzazione a
livello geografico, con la costituzione di Centri di Cali Center su base
regionale con imprenditori locali, insieme ai previsti investimenti per
nuove acquisizioni di quote di maggioranza di società già attive
nell'erogazione di servizi Crm. Per perseguire l'obiettivo di crescere più
del mercato nei prossimi 3 anni, è previsto un ulteriore sviluppo di
professionalità e occupazione, per cui Amì dovrà superare i 300 tra
dipendenti e collaboratori entro il 2001, mentre gli operatori utilizzati
raggiungeranno nello stesso periodo le 4000 unità. Ancora da un punto di
vista commerciale, la strategia di mercato prevede una focalizzazione
sull'acquisizione di clienti nei settori delle Distribuzione, Media, Servizi
Finanziari, Telecomunicazioni, Utilities. Rientra in questo processo di
sviluppo del business l'acquisizione, che risale allo scorso novembre,
dell'intero settore del Customer Service di Mondolibri, il più grande book
club italiano, controllato da Mondadori e Bertelsmann, che con oltre 1
milione600mila contatti da gestire, è il più importante contratto di Crm
in outsourcing finora concluso da Amì. "Le nostre caratteristiche di
operatore orientato ad una logica di partnership globale sul Crm ci portano
a rivolgerci ai grandi gruppi industriali nazionali ed internazionali come
principale fornitore indipendente di servizi per l'interazione con il
cliente in outsourcing" sottolinea Aldo Brambilla.
BRIO TECHNOLOGY NOMINA GEO CRAIG D. BRENNAN SOCIETÀ
FORNITRÌCE DI SOLUZIONI DI BUSINESS INTELLIGENCE
Milano, 12 gennaio 2001 - Brio Technology, Inc. (Nasdaq: Brio), società
fornitrice di soluzioni di Business Intelligence, ha annunciato che Craig
Brennan, ex-Vice Presidente Senior della Oracle Corporation, è stato
nominato Presidente, Ceo e Membro del Consiglio di Amministrazione di Brio a
partire dal 2 Gennaio 2001, Con un'esperienza di oltre 15 anni focalizzata
su software e soluzioni per l'impresa, Brennan ha guidato il business delle
soluzioni Crm di Oracle a livello mondiale ed ha ricoperto un ruolo
essenziale nella crescita del fatturato relativo alle licenze, che è
passato da 80 a 250 milioni di dollari. Altri risultati significativi
conseguiti dal nuovo Ceo di Brio includono la creazione e lo sviluppo delle
relazioni con clienti e partner, con le "Big 5" ed altre
organizzazioni chiave nel settore della consulenza. In nove mesi ha
costruito un team composto da 50 professionisti in Crm con oltre 10 anni di
esperienza e lanciato il primo simposio per i partner Crm di Oracle,
"Sono entusiasta della nomina a presidente e Ceo dì Brio,"
afferma Brennan. "Dal mio punto di vista, Brio ha ancora un grande
potenziale da esprimere. La società ha una base clienti di alto profilo,
prodotti eccellenti e la migliore interfaccia utente del mercato. Credo che
il settore della Business Intelligence, che vede Brio tra gli attori
principali, è pronto per una notevole crescita nel lungo periodo,"
Prima di Oracle, Brennan ha guidato il progetto per la creazione della
divisione CRM di Siebel per conto di Deloitte Consulting, contribuendo alla
crescita del volume d'affari a 100 milioni di dollari nel primo anno.
Brennan ha inoltre ricoperto ruoli di senior leadership in Andersen
Consulting, Safeway, e Armature, una società inglese di soluzioni software
B2C. "Craig è la persona giusta per le esigenze di Brio in questa
fase. Ha conseguito notevoli successi e crediamo che sarà in grado di
ottenere risultati eccezionali per dipendenti, clienti, partner e azionisti
di Brio", ha dichiarato Yorgen Edholm, fondatore e Ceo uscente di Brio.
"Mi aspetto che Craig utilizzi la sua esperienza personale per ampliare
la presenza di Brio nel mercato. Con il suo stile diretto sarà un
presidente energico alla guida di organizzazioni e di team di alto
prestigio".
NEW ECONOMY, DISINTERMEDIAZIONE E NUOVO RUOLO DEL
SETTORE ASSICURATIVO-FINANZIARIO
Roma, 12 gennaio 2000 - Intervenuto oggi a Roma, presso la Luiss, al
Convegno organizzato dall'Irsa e dal Cermef "New Economy,
disintermediazione e nuovo ruolo del settore assicurativo-finanziario",
il Presidente Giovanni Manghetti, ha sottolineato l'impatto, anche sul
settore assicurativo, delle tecnologie informatiche e delle comunicazioni
sia per quanto concerne la commercializzazione dei prodotti che soprattutto
sotto il profilo dell'organizzazione. Attualmente le imprese di
assicurazione presenti su Internet con un sito sono circa una novantina
sebbene soltanto una decina di imprese, in prevalenza operanti nei rami
danni, offrano l'opportunità di stipulare in Rete. Stime internazionali
prevedono una crescita nella vendita diretta per i prodotti più semplici:
nel 2003 è stato previsto che in Italia oltre il 10% delle polizze r.c.auto
ed il 6% degli altri prodotti danni per le persone fisiche saranno venduti
tramite la Rete contro solo l'1% dei prodotti vita; ciò in considerazione
della maggiore complessità dei prodotti previdenziali. Gli effetti maggiori
delle nuove tecnologie si avvertiranno sui processi produttivi dell'impresa,
inducendo fenomeni di outsourcing. Sotto il profilo della Vigilanza, la
novità del mezzo tecnologico pone esigenze nuove di tutela del consumatore,
soprattutto in termini di difesa dal rischio di abusivismo, di adeguatezza
dell'informativa precontrattuale, di completezza e autenticità dei
documenti contrattuali che accompagnano la stipulazione on line e di diritto
di recesso. Questioni queste che non possono che trovare la naturale sede di
definizione in un ambito persino più ampio di quello comunitario. Il
Presidente dell'Isvap ha quindi rimarcato l'esigenza di principi e regole di
condotta, frutto della cooperazione internazionale tra gli organismi
preposti al controllo della stabilità e del corretto funzionamento del
sistema assicurativo. In tal senso, l'Associazione Internazionale delle
Vigilanze Assicurative (IAIS) ha definito alcuni principi di carattere
generale: le autorità di vigilanza dovranno chiedere che gli stessi
standard di protezione del consumatore, applicati alle transazioni
tradizionali, siano adottati dalle imprese anche nelle transazioni on line.
A tal riguardo l'Isvap ha emanato lo scorso anno una circolare in materia ed
ha predisposto delle raccomandazioni utili per il consumatore che utilizza
Internet, consultabili presso il sito www.isvap.it
Dovrà essere altresì attivato un sistema di monitoraggio dei siti che
offrono prodotti assicurativi on line o che favoriscono comparazioni tra
prodotti, al fine di minimizzare i rischi per gli utenti e garantire
un'effettiva conoscenza dei contenuti del sito e delle transazioni. Per il
Presidente Manghetti, appare indispensabile una crescente collaborazione
internazionale tra tutti gli organi di vigilanza in modo che essi dialoghino
on line, si scambino le informazioni on line, definiscano comuni strategie
di monitoraggio e di vigilanza.
AGENTI IMMOBILIARI: CAMBIA LA LEGGE CHE REGOLA
L'ACCESSO ALLA PROFESSIONE
Roma, 12 gennaio 2001 - "Finalmente le proposte di modifica della legge
professionale 39/89 per le quali ci siamo battuti per anni sono diventate
realtà". Questo è quanto ha dichiarato Paolo Bellini Presidente
Nazionale Anama - Confesercenti. La Camera dei Deputati ha approvato in via
definitiva l'art. 18 della legge n. 7115 in materia di Apertura e
regolazione dei mercati. Per accedere quindi alla professione di mediatore
occorrerà per tutti avere un diploma di scuola secondaria di secondo grado
ed optare per uno dei seguenti percorsi: A. frequentare un corso di
formazione e superare un esame diretto ad accertare l'attitudine e la
capacità professionale dell'aspirante in relazione al ramo di mediazione
prescelto; oppure B. frequentare un periodo di pratica di almeno 12 mesi
continuativi con l'obbligo di frequenza di uno specifico corso di formazione
professionale. La legge citata n. 7115 dovrà comunque passare al Senato per
l'approvazione formale definitiva. "Questo per Anama è un successo
importantissimo che corona finalmente l'obiettivo tanto perseguito
dell'abolizione degli automatismi per l'accesso alla professione e del
riconoscimento giuridico della pratica professionale da sempre sin dal
lontano 1992 slogan delle iniziative Anama - ha continuato Paolo
Bellini". "Abbiamo finalmente in questo modo innalzato la qualità
e la dignità della nostra professione consentendo ai molti giovani
aspiranti agenti immobiliari di formarsi sia sul piano teorico che pratico
attraverso la pratica professionale da sempre voluta dalle imprese Anama -
ha concluso il Presidente Bellini".
DAL CREDITO VALTELLINESE: EMISSIONE BOC AL COMUNE DI
SONDRIO E PRODOTTO ENTI PER UN MIGLIOR SERVIZIO AI CITTADINI DI TUTTE LE
AMMINISTRAZIONI
Milano, 12 gennaio 2001 - In questi giorni il Credito Valtellinese ha emesso
un nuovo prestito obbligazionario in Boc (Buoni Ordinari Comunali) per un
valore di oltre 3,5 miliardi di lire a favore del Comune di Sondrio,
denominato "Città di Sondrio 2001-2021", che consente il
finanziamento di importanti opere pubbliche per la Città fornendo così un
servizio finanziario volto a rispondere alle nuove realizzazioni
dell'Amministrazione. L'iniziativa si inserisce peraltro in un più vasto
processo evolutivo che sta coinvolgendo le Pubbliche Amministrazioni per
rispondere in maniera puntuale ed efficiente alle nuove esigenze del mercato
e dei cittadini. In questo quadro in continua evoluzione, acquisisce un
ruolo fondamentale anche l'utilizzo delle tecnologie informatiche per
migliorare l'efficienza del lavoro. Il Gruppo bancario Credito Valtellinese
ha predisposto un sistema per la gestione dei Servizi di Tesoreria e Cassa
che consente la semplificazione dell'operatività e la circolarità delle
operazioni, con modalità integrate al sistema Internet con un nuovo
prodotto offerto gratuitamente a tutti gli Enti gestiti. Il nuovo Prodotto
Enti è composto di tre moduli (Gestione Telematica dei Flussi di Tesoreria,
funzione Enti Pubblici on line ed il sito Internet per l'Ente). Il primo
modulo consente agli operatori del Comune di trasmettere per via telematica
i flussi elettronici contenenti i dati degli ordinativi d'incasso e dei
mandati di pagamento, rendendo questi ultimi immediatamente disponibili per
l'esecuzione delle relative operazioni. La funzione Enti Pubblici on line
all'interno dei servizi in Internet della linea banc@perta permette agli
operatori dell'Ente di disporre in tempo reale della propria situazione
contabile e di gestire le proprie risorse finanziarie. Ai Contribuenti che
fruiscono dei servizi Internet messi a disposizione dal Credito Valtellinese
viene riservata l'opportunità di effettuare la maggior parte dei pagamenti
dovuti all'Ente per via telematica. Viene inoltre offerta al Comune la
possibilità di disporre di un proprio sito in Internet; questa funzione
incrementa la visibilità dell'Ente, ponendo in evidenza le notizie di
pubblica utilità, e facilita l'accesso da parte dei cittadini alle
informazioni aggiornate su servizi ed iniziative. Il Prodotto Enti offerto
dal Credito Valtellinese viene già ad oggi utilizzato da oltre 40 Enti e
nel corso del 2001 verrà esteso a tutti gli enti gestiti Durante l'anno
trascorso il Credito Valtellinese, già fortemente radicata nei territori di
proprio insediamento, ha acquisito nuovi importanti Servizi di Tesoreria e
Cassa, tra i quali i Comuni di Tirano (So), Albavilla (Lc), Galbiate (Lc),
il Parco Nazionale dello Stelvio oltre ad altri Enti.
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