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20 MARZO 2002
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E-GOVERNMENT,
PROSEGUE NELLE MARCHE IL "VIAGGIO NELLE REGIONI"(*) IL MINISTRO STANCA
INCONTRA AD ANCONA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE D'AMBROSIO
Roma, 20 marzo 202 - Sei giorni dopo l'appuntamento in Basilicata - preceduto
dagli incontri in Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Puglia - il "Viaggio
nelle Regioni" del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio
Stanca, giunge oggi ad Ancona per il convegno su "L'attuazione dell'e-Government
nei sistemi regionali", in programma alle ore 9.30 presso il Polo
Universitario Monte Dago - Via Brecce Bianche - Aula Magna d'Ateneo. Nell'ambito
del processo di realizzazione e attuazione del "governo elettronico"
(la possibilità di fornire in rete informazioni e servizi della Pubblica
Amministrazione) che il Ministero e il Governo stanno portando avanti su scala
nazionale, il 31 gennaio scorso, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via
libera al Dpcm che disciplina procedure e modalità di accesso ai circa 260
milioni di Euro destinati a Regioni ed Enti locali per la realizzazione di
progetti di e-Government. Nelle scorse settimana - in vista dell'emissione dei
bandi di gara per l'assegnazione dei primi 120 milioni di Euro - è stato
pubblicato l'Avviso per la presentazione dei progetti da co-finanziare. Il
contributo del Governo "sarà pari a non più del 50% dell'ammontare
complessivo della spesa prevista". Alla conferenza interverrà, tra gli
altri, anche Vito D'Ambrosio, Presidente della Regione Marche.
MINISTERO
DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE: OPERAZIONE DI CONCAMBIO
Roma, 20 Marzo 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il
22 marzo p.v. si terrà un'operazione di concambio. L'asta per l'assegnazione
del titolo in emissione verrà effettuata mediante il sistema dell'asta
marginale, con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della
quantità assegnata da parte del Ministero dell'Economia, che escluderà le
offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni
di mercato. L'esclusione viene decisa unicamente in relazione alla valutazione
dei prezzi e delle quantità proposte in asta. Non è prevista la corresponsione
della commissione di collocamento. Sarà offerto in asta un titolo in cambio di
un solo titolo. Saranno ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli
"Specialisti in titoli di Stato". I titoli oggetto dell'operazione
saranno: Titolo ammesso al concambio (oggetto del riacquisto) IT0001376141 Btp
1-9-02 cedola 3.75%. Titolo offerto in asta IT0003171946 Bytp 1-03-07 cedola
4,50%; Il giorno stabilito per l'asta, alle ore 10, verrà annunciato il prezzo
di riacquisto del titolo ammesso al concambio. Il regolamento è previsto per il
giorno 27 marzo.
RIUNITA
IERI A ROMA LA COMMISSIONE RICERCA & INNOVAZIONE DI CONFINDUSTRIA DIANA
BRACCO: "AUMENTARE L'IMPEGNO PER DARE COMPETITIVITÀ AL SISTEMA"
CONFINDUSTRIA AL GOVERNO: PIU' RISORSE PER LA RICERCA
Roma, 20 marzo 2002 - "Dobbiamo operare sulla cultura del nostro Paese.
Solo creando quella sensibilità che permetta di cogliere come ricerca e
innovazione siano pervasive della nostra quotidianità e base di benessere
sociale, sarà possibile attivare quelle iniziative che riteniamo indispensabili
per il rilancio del sistema ricerca in Italia. Parallelamente, occorre operare
affinché il Governo, cogliendo quanto questa cultura sia vitale per la crescita
di una economia moderna, aumenti l'impegno dedicato alla ricerca". E'
questo l'"appello" lanciato da Diana Bracco, Consigliere Delegato per
la Ricerca, l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico di Confindustria, alla
riunione plenaria della Commissione svoltasi ieri presso la sede di Viale
dell'Astronomia al quale si è unito quello del Direttore Generale, Stefano
Parisi che si è augurato che nel prossimo Dpef trovi un cospicuo spazio il
settore della ricerca: "non vorrei che si ripetesse" ha detto "la
situazione dell'anno scorso". Ai lavori erano presenti l'on. Guido Possa,
Vice Ministro all'Istruzione, Università e Ricerca, in rappresentanza del
Governo, e oltre 150 fra imprenditori, rappresentanti di grandi e piccole
aziende, ed esponenti delle associazioni territoriali della Confederazione. La
Commissione ha illustrato i risultati ottenuti in quasi due anni di lavoro: un
sito dedicato all'interno di quello di Confindustria quale strumento di
divulgazione delle informazioni e studi prodotti dai vari gruppi di lavoro; una
rete di animatori per raggiungere capillarmente il sistema imprenditoriale
attraverso iniziative di formazione e conoscenza; un forte impulso alla
comunicazione per far uscire il tema della Ricerca & Innovazione dall'ambito
ristretto degli addetti ai lavori, accendendo un dibattito che ha coinvolto
attraverso i media tutti gli attori più importanti. E ancora, il progetto di un
tavolo di coordinamento Confindustria/Miur; la sottoscrizione di un protocollo
di intesa con la Conferenza del Rettori; lo sviluppo di un repertorio per
identificare punti di forza della ricerca pubblica e criteri di eccellenza. Un
percorso che vedrà nei prossimi mesi due nuovi appuntamenti di grande rilievo:
l'Assise biennale di Confindustria, prevista a Parma il 12 e 13 aprile prossimi,
e in cui per la prima volta i temi della ricerca e dell'innovazione saranno al
centro del dibattito; e "La giornata della ricerca", una grande
manifestazione che si propone di lanciare un forte messaggio a tutti gli attori
impegnati in questo campo. Se da un lato il bilancio è positivo, molte sono le
questioni ancora aperte, come evidenziato dai dati relativi all'impegno del
nostro Paese in ricerca. A fronte di uno scenario in cui l'Italia continua ad
essere fanalino di coda tra i Paesi tecnologicamente avanzati (la crescita della
spesa pubblica in ricerca nel nostro Paese è rimasta piatta nel 2001 rispetto a
un +2% di Francia e Germania rispetto all'anno precedente, di +7% della Gran
Bretagna e addirittura di +13% negli Usa), le imprese hanno risposto con un
impegno in aumento, ed oggi equivalente a quello dei loro partners europei. Due
le esigenze fondamentali per rilanciare la ricerca in Italia: da un lato,
risorse (non solo finanziamenti, ma anche strumenti di agevolazione efficienti e
funzionali); dall'altro una forte flessibilità: flessibilità del sistema con
disponibilità al rischio e all'investimento sul lungo termine; flessibilità
nella sperimentazione e del riorientamento degli obiettivi; flessibilità del
mercato del lavoro (oggi le imprese operano in un sistema ingessato dove la
mobilità delle persone non esiste e il ricercatore italiano non è figura
valorizzata). "Si parla tanto di 'fuga di cervelli'" - ha sottolineato
Diana Bracco - " mentre bisognerebbe indurre la 'circolazione dei cervelli'
in quanto è dallo scambio delle idee che nascono nuove idee. Non è un caso che
in quei Paesi dove c'è maggiore rigidità del sistema sociale c'è anche un
minor sforzo negli investimenti".
INTESA
LEASING SPA(GRUPPO INTESABCI). CRESCE IL VALORE DEI CONTRATTI E DEGLI
INVESTIMENTI (+23%) UTILE NETTO 2001: 17,091 MILIONI DI EURO
Milano, 20 marzo 2002. Intesa Leasing, societa' del Gruppo IntesaBci presieduta
da Giampiero Calleri, nonostante le difficolta' derivanti dall'incerta fase
congiunturale e' riuscita a consolidare la propria posizione al secondo posto
nella classifica degli operatori del settore, chiudendo il bilancio
dell'esercizio 2001 con un utile netto pari a 17,091 milioni di euro. I
risultati commerciali hanno evidenziato un aumento del valore complessivo dei
contratti, che sono ammontati a 2.408 milioni di euro, in crescita del 23,7%
rispetto all'esercizio precedente. Particolarmente soddisfacente si e' rivelato
il settore immobiliare, che ha registrato un incremento del 16% in termini di
numero di contratti e di oltre il 62% come valore, grazie anche agli effetti
dell'integrazione con la Comit, particolarmente attiva in questo comparto. Il
valore del portafoglio leasing del 2001 e' composto per il 48% da beni immobili,
per il 40% da beni mobiliari e per il restante 12% da veicoli. Al 31 dicembre
2001 si registrano investimenti netti in beni in leasing per un ammontare di
4.412 milioni di euro (+23,3% rispetto al 2000) e canoni per 1.521 milioni di
euro (+12,8%).
NHS
NUOVA HOLDING SANPAOLO IMI:UTILE NETTO CONSOLIDATO CRO 54 MILIONI DI CURO
Milano, 20 marzo 2002 - In data 12 marzo 2002, il Consiglio di Amministrazione
della Nha - Nuova Holding Sanpaolo Imi - S.p.A., merchant bank dei Gruppo
Sanpaolo Imi, ha approvato il progetto dì bilancio 2001 da proporre
all'Assemblea degli Azionisti. Nhs ha chiuso l'esercizio 2001 con un utile netto
consolidato di 54 milioni di curo circa (76 mNioni di curo nel 2000). A tale
risultato si perviene dopo prudenziali accantonamenti e rettifiche di valore su
partecipazioni per 164 milioni di curo. Alla fine del 2001, il patrimonio netto
consolidato della Nhs - comprensivo dell'utile - è risultato superiore a 800
milioni di curo. Il portafoglio investimenti pari a 1.147 milioni di curo, è
costituito per 470 milioni di curo da attività di merchant banking, per 54
milioni di curo da quote di fondi di private equity, e per 623 milioni di curo
da altre partecipazioni e titoli immobilizzati. Il dividendo proposto a valere
sull'utile civilistico di 63 milioni di curo è pari a 53 milioni di euro,
corrispondenti a 0,69 curo per ciascuna delle 77.224.560 azioni ordinarie della
Nhs.
NEGRI
BOSSI: IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO E IL BILANCIO CONSOLIDATO 2001 IL
CDA DELIBERA DI PROPORRE LA DISTRIDUZIONE DI DIVIDENDI PER 880.000 EURO - PAY
OUT 80%
Cologno Monzese, 20 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Negri Bossi
S.p.A., gruppo leader in Italia nella progettazione e commercializzazione di
macchine per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche, ha approvato oggi
il progetto di bilancio e il bilancio consolidato relativi all'esercizio 2001 e
ha deliberato di proporre all'Assemblea dei soci la distribuzione di un
dividendo. I dati consolidati approvati conferma i risultati economici e
finanziari della Relazione Trimestrale al 31 dicembre 2001, approvata in data 12
febbraio 2002. I principali dati finanziari consolidati dell'esercizio 2001
contenuti nel Progetto di bilancio approvato oggi sono: Il fatturato consolidato
si è attestato a 96,8 milioni di Euro, rispetto ai 109,7 milioni di Euro
dell'esercizio 2000 (-11,8%). I dati non tengono conto della recente
acquisizione di Oima S.p.A. che sarà formalmente consolidata a partire
dall'esercizio 2002, con la quale il fatturato proforma 2001 ha raggiunto i 121
milioni di Euro (+10,3%). Il Margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a
6,5 milioni di Euro (il 6,9% del fatturato) e ha registrato una riduzione del
35% rispetto all'esercizio 2001. Il Reddito operativo (Ebit) annuo è pari,
invece, a 4,7 milioni di Euro (-45% rispetto all'esercizio 2000) al lordo degli
ammortamenti dei costi di Ipo per 577 mila Euro. La Posizione Finanziaria Netta
al 31 dicembre 2001 si è assestata a 23,4 milioni di Euro. Un Utile netto .....
E' stato deliberato di proporre all'Assemblea dei soci la distribuzione di un
dividendo di 0,04 Euro per azione che corrisponde ad un pay out dell'80%. Il
fatturato consolidato dell'esercizio è stato influenzato dalla situazione
economica internazionale e dalla tardiva approvazione della c.d. "Legge
Tremonti-bis"., che ha generato una traslazione degli ordini all'esercizio
in corso. Il breakout del fatturato per area geografica evidenzia, su base
annuale, un aumento della quota export, che ha superato il 56%, grazie
soprattutto alla buona performance del mercato Britannico (+19%) che rappresenta
il 18,4% del totale consolidato. La Posizione Finanziaria Netta, paragonata ai
mezzi propri (superiori ai 48 milioni di Euro), evidenzia un ottimo buon
rapporto Debt/Equity che consente di affrontare con tranquillità i futuri
impegni legati alla strategia di acquisizioni volta ad ampliare la gamma di
prodotti offerta e a favorire l'ingresso in nuovi mercati. Il Consiglio di
Amministrazione ha, inoltre, deliberato di sottoporre all'Assemblea la
distribuzione di dividendi per un importo complessivo pari a 880.000 Euro,
corrispondente a 0,04 Euro per azione. Il pay-out ratio è del 80%, il dividend
yield, con una quotazione media del titolo a 2,50 Euro è del 1,6%. La data di
stacco della cedola è prevista proposta per il 6 maggio, mentre la data di
pagamento è sarebbe fissata per il 9 maggio 2002. L'Assemblea dei soci è stata
convocata fissata in prima convocazione per il 24 aprile 2002 presso Borsa
Italiana S.p.A. e in seconda convocazione per il 26 aprile presso la sede
sociale di Negri Bossi S.p.A.. Giulio Cicognani, Presidente di Negri Bossi,
S.p.A., ha dichiarato: "la buona partenza del 2002 e l'ingresso di Sacmi ci
permettono di essere ottimisti per i risultati dell'esercizio in corso, che
prevediamo di chiudere con un fatturato in crescita del 40%. Negri Bossi,
inoltre, grazie alla condivisione del global network di Sacmi che aumenterà la
propria penetrazione nei mercati internazionali, e grazie alle sinergie
industriali delle tre tecnologie per la plastica, riuscirà a raddoppiare il
fatturato, con conseguente aumento dei margini, nei prossimi tre anni."
CHL:
OPERAZIONE DI AUMENTO DI CAPITALE
Milano, 20 marzo 2002 - In relazione al completamento della recente operazione
di aumento di capitale avente ad oggetto n. 4.348.797 azioni ordinarie Chl pari
ad un controvalore di Euro 16.525.428,60, interamente sottoscritto, Chl comunica
che i soci fondatori Paolo Bargagni, Ugo Bolla, Fernando Franchi e la società
Starrange S.A. risultano titolari di una partecipazione nel capitale sociale di
Chl pari rispettivamente al 4,73%, 3,76%, 8,06% e 7,81%. Stefano Bargagni,
Presidente e socio fondatore di Chl S.p.A. ha istituito un trust di cui egli
stesso è beneficiario, trasferendo nel medesimo le proprie azioni Chl pari al
12,46% del capitale, ed individuando gestori del trust i signori Paolo Bargagni
e Ugo Bolla, anch'essi soci fondatori di Chl. Il trust ha aderito al patto di
sindacato sottoscritto dai soci Paolo Bargagni, Fernando Franchi e Ugo Bolla il
20 marzo 2000 e modificato in data 30 ottobre 2001, confermando in capo a
Stefano Bargagni il mandato con rappresentanza per l'esercizio dei diritti di
voto delle azioni oggetto del patto nelle Assemblee ordinarie e straordinarie
della Società. Stefano Bargagni mantiene, quindi, l'esercizio del diritto di
voto relativo a tutte le azioni sindacate, assicurando in tal modo uniformità e
continuità di indirizzo gestionale della Società.
IL
NUOVO ASSETTO DEL GRUPPO UNION INVESTMENT ACQUISITI NUOVI INVESTITORI MALGRADO
LA DEBOLEZZA DELLE BORSE
Francoforte, 20 marzo 2002 - "Il 2001 si
guadagna la qualifica di anno straordinario", questo il giudizio espresso
da Manfred Mathes in occasione della conferenza stampa annuale della
Union-Fonds-Holding AG, svoltasi a Francoforte il 18 febbraio 2002. Il
Presidente del Consiglio di Amministrazione ha illustrato per la prima volta il
nuovo assetto del Gruppo Union Investment, che oltre a Union Investment
Privatfonds con fondi comuni comprende ora anche Difa, con fondi immobiliari
aperti, Union Investment Institutional con fondi speciali e Defo con fondi
speciali immobiliari. Il Gruppo Union Investment, nelle sua nuova veste
ampliata, ha registrato un aumento della quota di mercato dal 25,7 al 27,9%,
inclusi i fondi immobiliari aperti di nuova emissione. Il Gruppo Union
Investment è da tre anni al terzo posto fra le società tedesche di fondi
d'investimento e detiene una quota del 16,7% dell'intero patrimonio gestito nel
settore dei fondi comuni. Il patrimonio gestito da Union a dicembre 2001
nell'ambito dell'intero Gruppo, inclusi quindi i fondi speciali, ammontava a
circa 100 miliardi di euro. Vendite nette di fondi comuni: i nuovi favoriti -
"L'afflusso di capitali dei fondi comuni, che l'anno scorso ha raggiunto
10,7 miliardi di euro, è risultato inferiore al volume di 15 miliardi di euro
dell'anno precedente. Considerate le turbolenze dei mercati azionari, questo
risultato è tuttavia di gran lunga migliore di quanto potessimo prevedere,
malgrado gli investitori abbiano nuovi favoriti ", ha commentato Mathes.
Fondi obbligazionari - I fondi obbligazionari hanno festeggiato il comeback
dell'anno con un afflusso di 2,6 miliardi di euro (nell'anno precedente vi sono
stati riscatti netti per 2,0 miliardi di euro). "L'iniziativa anticiclica
dei fondi obbligazionari Union, lanciata sui mercati azionari quando ancora
perdurava la fase di rialzo, sta dando i suoi frutti con un'ondata di vendite
vivaci" ha dichiarato Mathes. Con una gamma di prodotti interessanti,
ampliata già nel 1999 e nel 2000 grazie a nuovi fondi con prestiti
obbligazionari d'impresa, ulteriori prodotti con tassi d'interesse elevati e un
fondo di convergenza in euro, Union ha compiuto un'inversione di tendenza
impressionante. Fondi del mercato monetario - Un vero e proprio balzo in avanti
è stato registrato nel 2001 dai fondi del mercato monetario, con un afflusso
netto di capitale pari a 3,6 miliardi di euro mentre l'anno precedente si era
registrata una perdita di 120 milioni di euro). Questa crescita è tanto più
sorprendente, in quanto i tassi d'interesse del mercato monetario permangono al
minimo storico. Fondi azionari - I fondi azionari del Gruppo Union sono al terzo
posto nell'ordine di gradimento degli investitori. Dopo l'afflusso di 15,1
miliardi di euro netti, registrato nell'anno record 2000, la domanda ha
evidenziato una flessione netta a 2,9 miliardi. Secondo il raffronto BVI, Union
Investment è risultata essere la migliore società tedesca di investimento di
capitali per quanto concerne le vendite di fondi azionari. "Qui in
Germania, un euro su tre di quelli investiti nei fondi azionari è confluito in
un fondo azionario Union", ha sottolineato Mathes. "E' straordinario
soprattutto il fatto," aggiunge Mathes, "che malgrado le pesanti
flessioni registrate dalle Borse gli investitori non hanno assolutamente voltato
le spalle ai fondi azionari. Quindi anche dopo la fase di ribasso delle azioni,
protrattasi per 20 mesi, non si sono registrati gli esodi prociclici temuti da
alcuni osservatori del mercato. Anzi, contrariamente alle esperienze sinora
maturate, gli investitori hanno sfruttato i ribassi per nuovi investimenti
anticiclici, prevalentemente in piani di risparmio." Fondi immobiliari -
Con un afflusso netto di capitale pari a 1,1 miliardi di euro (a fronte di un
riflusso di 210 milioni registrato nel 2000), si apre un nuovo capitolo per i
fondi immobiliari aperti di Difa. Al riparo dalle turbolenze dei mercati
azionari, gli investimenti immobiliari, caratterizzati da valori stabili, hanno
registrato quotazioni elevate in quanto i fondi immobiliari aperti della Difa
hanno un effetto stabilizzante sui depositi degli investitori. Fondi misti -
L'afflusso di capitali ai fondi misti, inclusi i fondi AS, ha raggiunto 493
milioni di euro, mentre l'anno precedente si erano avuti 2,1 miliardi di euro.
Andamento dei titoli ampiamente differenziato - "Visto con gli occhi degli
investitori, il 2001 non è stato l'anno delle azioni e quindi nemmeno dei fondi
azionari", ha precisato Mathes parlando dell'andamento dei titoli nell'anno
passato. Tuttavia in questo difficile anno borsistico i principali fondi di
Union Investment, il cui volume è rimasto in gran parte inalterato, si sono
comportati bene. Così ad esempio UniFonds, con un portafoglio pari a 2,9
miliardi di euro, ha superato di 2,9 punti percentuali il suo benchmark, con un
andamento pari a meno 15,6%. Anche UniGlobal, con un portafoglio di 2,4 miliardi
di euro investiti nei mercati azionari di tutto il mondo, ha subito una
riduzione del valore dell'11,6%, ma ha evidenziato un risultato di più dello
0,3% rispetto al parametro di confronto. Nettamente diverso è stato l'andamento
dei fondi ripartiti per settore e aree geografiche. Mentre UniEM Fernost, che
investe nelle borse dell'Estremo Oriente, ha realizzato un incremento pari al
16,0%, i fondi che investono nelle borse tecnologiche hanno subito pesanti
flessioni sino al 70%. Mathes ha espresso soddisfazione per i risultati
ampiamente positivi dei fondi obbligazionari. UniEuroAspirant, che opera con
prestiti obbligazionari dei paesi che hanno chiesto di aderire all'euro, si è
contraddistinto per un + 16,2%, seguito da UniRentaCorporates con 9,1%, che
investe a livello mondiale in prestiti obbligazionari d'impresa. Anche UniRenta,
il principale fondo obbligazionario con circa tre miliardi di euro, ha superato
il suo benchmark di 1,2 punti percentuali con un incremento del valore pari a
5,8%. Mathes ha illustrato per la prima volta l'andamento dei fondi immobiliari
aperti, che hanno realizzato buoni risultati negli investimenti. Il fondo Difa
no. 1 - il principale fondo del Gruppo Union (6,9 miliardi di euro) - ha
registrato un incremento del 6,1%, mentre il Difa-Grund ha totalizzato un +
5,6%. Last but not least, si sono avuti risultati convincenti anche per i fondi
del mercato monetario del Gruppo Union. UniMoneyMarketEuro - che con 4,5
miliardi di euro è il fondo del mercato monetario con il portafoglio più
consistente - ha totalizzato un + 4,3%, superando il suo benchmark di 0,6 punti
percentuali. E nella fase di ribasso degli interessi, anche il secondo fondo in
ordine di grandezza della UnionGeldmarktFonds ha superato l'indice di
riferimento di 0,3 punti percentuali, con una performance pari al 4,0%. La nuova
struttura del Gruppo Union Investment - La capogruppo Union-Fonds-Holding AG
comprende le quattro società operative di investimenti di capitale presenti in
Germania, due delle quali hanno modificato in questi giorni la denominazione
sociale, ha spiegato Mathes parlando della nuova struttura ampliata del Gruppo.
Le società sono: Union Investment Privatfonds GmbH - la casa madre nota sinora
come Union Investment Gesellschaft - riunisce le attività connesse ai fondi
comuni d'investimento con un volume di 60 miliardi di euro. Questa cifra
comprende i fondi delle società di capitale all'estero. Union Investment
Institutional GmbH - società di fondi speciali sinora denominata Devif - opera
con clienti istituzionali. Il segmento dei mandati istituzionali gestisce un
volume di 29,4 miliardi di euro. Difa Deutsche Immobilienfonds Ag di Amburgo,
responsabile della gestione immobiliare del Gruppo Union Investment, gestisce
fondi immobiliari aperti. I fondi Difa sono gestiti, nel comparto clienti
privati, con i fondi titoli comuni della Union Investment Privatfonds-Fonds. A
fine dicembre 2001 il patrimonio dei fondi comuni Difa ammontava a circa 9,8
miliardi di euro e nel corso dell'anno ha già superato il limite di 10 miliardi
di euro. Defo Deutsche Fonds für Immobilienvermögen GmbH. Fa parte del Gruppo Union Investment soltanto dal
mese di dicembre dell'anno scorso e gestisce portafogli istituzionali nel
settore dei fondi speciali immobiliari con un volume di 1,2 miliardi di euro.
"Il nuovo Gruppo Union Investment è quindi il gruppo di investimento più
ampiamente diversificato della Germania", ha sottolineato Mathes.
"D'ora in poi, un unico gruppo, Union Investment, sarà in grado di offrire
tutte le classi di asset". I punti fermi della strategia - "Union
Investment lavora a pieno ritmo per integrare ulteriormente nell'organizzazione
della Union-Holding le società di investimento di capitale della
FinanzVerbundes", ha spiegato Mathes. Il Presidente del Consiglio di
Amministrazione ha poi fissato le seguenti priorità. Ampliare le competenze di
base - I centri di competenza di base nella gestione dei fondi e nelle vendite
saranno ampliati ulteriormente. E' intenzione di Union potenziare la gestione
del fondo titoli, il cui organico negli ultimi tre anni è stato aumentato da 70
a 118 unità, con l'impiego di altri operatori del mercato di capitale.
Aumentare il grado di notorietà - Dal mese di ottobre 2000, Union ha aumentato
già dal 5% al 22% il grado di notorietà del marchio Union Investment e prevede
un ulteriore miglioramento grazie ad una campagna pubblicitaria con lo slogan
"Valori per la vita". Rilanciare il marchio Unico - La consociata
Unico rilancerà il marchio con una nuova offerta compatta di prodotti, la cui
particolarità consiste nel fatto che possono essere offerti non solo dalle
banche cooperative, ma anche tramite altri canali di distribuzione. Potenziare
le soluzioni strutturate - Di fronte alla volatilità dei mercati di capitale,
acquistano importanza le offerte strutturate. Union intende quindi
commercializzare sempre più i prodotti posizionati in base a opportunità e
rischi. A questo scopo già nel mese di gennaio 2002 ha avviato l'attività di
gestione patrimoniale tramite la consociata Union Privatbank Schweiz di Zurigo.
Le quattro varianti di gestione patrimoniale, con diversi livelli di opportunità
e rischio, sono gestite da Union, insieme ad esperti della banca svizzera
privata Julius Bär. Curare la gamma di prodotti - Nei prossimi mesi, Union
lancerà un fondo per prestiti convertibili e un prodotto per gli Emerging
Market Bonds. Nella primavera 2002 lancerà inoltre un altro fondo garanzia
della serie UniGarant. "Ampliamo la gamma dei nostri prodotti con coerenza,
non appena il mercato lo richiede", ha concluso Mathes.
CONSORS
ONLINE BROKER SIM SI PRESENTA ALLA CLIENTELA ISTITUZIONALE CON UN NUOVO
PRODOTTO. IMPLEMENTATI I SERVIZI "OMGEO ALERT "E "OMGEO OASYS
GLOBAL "PER IL TRADING ISTITUZIONALE.
Milano, 20 marzo 2002 - Consors Online Broker Sim continua il suo processo di
crescita con un 'importante novità.La società di trading online si appresta
infatti a mettere a disposizione dei suoi clienti istituzionali due prodotti
innovativi per favorire la loro operatività. "Omgeo Oasys Global "e
"Omgeo Alert "fanno parte della nuova serie di prodotti di Intelligent
Trade Management sviluppati dalla Omgeo Ltd.,la società leader nell 'offerta di
soluzioni per la gestione delle operazioni di trading. Le istituzioni
finanziarie interessate al servizio potranno beneficiare di una significativa
riduzione dei tempi e dei costi di regolamento delle operazioni grazie ad una
serie di servizi /vantaggi che questo sofisticato sistema offre:automazione del
sistema di invio conferme,matching e conferma delle operazioni in tempi
ristretti (T+O), eliminazione degli errori derivanti dal processo manuale o
verbale di comunicazione, riduzione dei costi e della ripetitività delle
operazioni. Il servizio Alert,costituito da un database globale che raccoglie i
dati di Account e Settlement instructions delle più importanti istituzioni
finanziarie del mondo,consente di accedere e scambiare tempestivamente
istruzioni di regolamento tra Investment Managers,Broker /Dealers e Custodians
in oltre 35 paesi,con più di 4,6 milioni di conti di Broker (Biass)e oltre
150.000 conti di Investment Managers garantendo così precisione nella
comunicazione e permettendo di agevolare l 'operatività sui mercati
esteri,oltre a facilitare gli aggiornamenti sulle attività svolte. L 'utilizzo
di un sistema elettronico riduce,infatti,notevolmente il rischio di errori e
accellera i tempi di realizzazione delle operazioni.
"IL
VALORE DEL MICROCREDITO"
Milano, 20 marzo 2002 - Cesvi cooperazione e sviluppo, Ong impegnata da
diciassette anni in progetti umanitari in tutto il mondo e il settimanale Vita,
leader nella diffusione di un'inforMazione indipendente e costantemente
aggiornata sul terzo settore, hanno organizzato a Milano, ospiti del Centro
Congressi della Fondazione Cariplo, il convegno " Il valore del
microcredito". Sono tra gli altri intervenuti: Mario Baldassarri, Vice
Ministro dell'Economia e Finanza, Caterina Bertolini, Ministero Affari Esteri,
Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo, Jarnes Kaddaras,
Vicepresidente Accion, Ir.Pascal-Firmin Ndmira, Direttore generale
Cofide-Compagnie Finacière pour le Développement, Aldo Poli, Presidente Banca
del Monte di Lombardia, Giuseppe Tonello, Presidente Codesarrollo, Monsignor
Ersilio Tonini, Cardinale di Ravenna, Fabio Salviato Presidente Banca Popolare
Etica, Stefano Zamagni, Presidente Icmc-International Cattiolic Migration
Commission, Carlo Borgomeo, Presidente Borgomeo & Co. e Marco Vitale,
Presidente Aifi-Associazione Italiana Investitori Istituzionali.ù Ospite della
manifestazione è stato Muhammad Yunus. Fondatore e Direttore generale della
Grameen Bank, autore del best-seller internazionale " Il banchiere dei
poveri". La Grameen Bank, fondata dal Professor Yunus in Bangladesh nel
1977, ha rovesciato le pratiche bancarie convenzionali, concedendo prestiti ai
poveri, normalmente esclusi dal circuito economico, e creando un network basato
sulla fiducia, la partecipazione e la creatività. Yurius è partito da un'idea
semplice, ma straordinaria: se le risorse finanziarie sono rese disponibili ai
poveri a condizioni adeguate e ragionevoli, "questi milioni di poveri, con
i loro milioni di piccoli obiettivi possono dar vita al più grande svilupo che
si possa, immaginare ". La Grameen Bank conta oggi oltre 2 milioni e mezzo
di beneficiari, 95% dei quali sono donne. Con 1.170 filiali, fornisce i suoi
servizi in 40.000 villaggi, coprendo più della metà dei villaggi del
Barigladesh. Nel corso degli anni dalla Grameen Bank è nata la "Grameen
Farmily" un insieme di fondazioni e organizzazioni presenti in tutto il
mondo. "Il convegno - ha detto Riccardo Bonacina, Responsabile editoriale
di Vita, - "è stato un'occasione unica, e tra l'altro concomitante con la
sessione 0nu sulla finanza per lo sviluppo in corso a Monterrey, per
approfondire anche in Italia un tema capitale, per una globalizzazione capace di
includere tutti, come il microcredito, mettendo a confronto le principali
esperienze nel mondo e gli operatori italiani. Con questo apuntamento si
inaugura anche il 'Club Vita" il primo centro culturale new global che
affiancherà il settimanale offrendo un luogo di dibattito, di confronto e di
creatività per tutti coloro che hanno a cuore uno sviluppo per tutti e piú
partecipato ", Per Maurizio Carrara, Presidente del Cesvi, "si è
trattato di un momento di incontro, confronto e riflessione necessario per
arricchire il dibattito sul tema del microcredito. Tema che sempre più si
configura come uno strumento economico in grado di offrire alternative e spunti
interessanti anche in settori dell'economia dei "paesi del nord del mondo
". Abbiamo voluto la presenza del Prof Yúnus per raccontare la nascita e
la crescita della Grameen Bank, che ha rappresentato negli ultimi venti anni,
per le Ong come il Cesvi, una delle modalità più significative con cui
confrontarsi nell'attuazione di progetti di microcredito a sostegno
dell'economia locale nei paesi in via di sviluppo
COS'È
IL MICROCREDITO
Milano, 20 marzo 2002 - Nei Paesi in via di sviluppo milioni di famiglie povere
ricavano una parte importante dei proprio reddito da piccole attività
produttive, rurali e urbane. Uno dei principali problemi di queste persone è
l'impossibilità di accedere al prestito, bancario, per l'esiguità della
richiesta e la mancanza di garanzie reali di solvibilità. Secondo i dati dell'Undp
(Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), il 20% più ricco della popolazione
mondiale ottiene il 95% del credito complessivamente erogato nel mondo. Un
programma di microcredito consiste nell'erogazione di prestiti a singoli o
gruppi, in particolare a donne, per consentire loro di avviare piccole attività
in ambito agricolo, commerciale, artigianale. I beneficiari si impegnano a
restituire il denaro entro un lasso di tempo prestabilito: al momento della
restituzione, hanno diritto a ricevere un nuovo prestito, grazie al quale
possono ampliare la propria attività e reinserirsi a poco a poco, con dignità,
nel ciclo economico. Il microcredito è quindi un importante strumento per
spezzare il circolo vizioso della povertà e dei sottosviluppo imposto dal
credito usuraio, che è spesso l'unica fonte finanziaria accessibile ai poveri.
E' la Grameen Bank, la "banca villaggio" fondata nel 1977 da Muhammad
Yunus in Bangladesh, a lanciare a livello internazionale l'idea di microcredito:
si tratta di una banca rurale che concede prestiti e supporto organizzativo ai
più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari, chiamati Solidarity Groups. I
principi su cui si basa Grameen sono semplici e chiari: è la banca a contattare
i clienti e non viceversa il prestito è individuale, ma per ottenerlo è
necessario costituire un gruppo di 5 persone, formato da individui estranei alla
propria famiglia, affini per condizione economica e sociale, pronti ad
impegnarsi anche moralmente per garantire la restituzione dei denaro il gruppo
deve presentare un progetto in cui specifica le attività che intende sviluppare
per poter ricevere il prestito, i singoli componenti dei gruppo devono superare
un esame individuale sul progetto i prestiti hanno scadenza annuale v/ il tasso
d'interesse annuale è dei 20% la quota di rimborso settimanale è dei 2% per 50
settimane la banca segue il cliente dalla concessione dei prestito fino al suo
completo rimborso, accertandosi dei positivo andamento dei progetto la
maggioranza degli azionisti sono i clienti stessi i dividendi per i
clienti/azionisti sono in natura, non in denaro, e devono essere utilizzati per
migliorare le condizioni di vita di tutto il nucleo familiare Grameen Bank è
oggi la quinta banca del Bangladesh, con una raccolta di circa 1 miliardo di
dollari, di cui 75% impiegati in prestiti a favore dei quasi 2 milioni e mezzo
di nullatenenti (quasi tutti donne), dislocati in 40.000 villaggi. Il tasso di
restituzione dei prestiti risulta elevatissimo: più dei 95%. Sull'esempio di
Grameen Bank, diverse organizzazioni non governative internazionali hanno
adottato nel corso degli ultimi vent'anni programmi di microcredito, al fine di
integrare i progetti di intervento a sostegno dell'economia locale dei Paesi in
via di sviluppo.
QUINTO
RAPPORTO SUL MERCATO IMMOBILIARE LOMBARDO
Milano, 20 marzo 2002 - Il mercato residenziale - Il 2001 si è confermato
positivo per il mercato residenziale italiano, e in particolare per quello della
Lombardia. Rispetto al 2000, il fatturato generato dalle compravendite di
abitazioni è aumentato del 7,5 per cento, raggiungendo i 17 miliardi di euro,
pari a quasi un quarto del totale nazionale. Nel corso dell'anno l'andamento è
stato piuttosto omogeneo, ricalcando perlopiù quello dei dodici mesi
precedenti, ad eccezione del terzo trimestre, caratterizzato da una fase di
lieve contrazione del numero di transazioni e da una dilatazione dei tempi medi
necessari per chiudere le trattative tra venditori e potenziali acquirenti. Gli
ultimi tre mesi sono stati invece molto dinamici. Agli eventi dell' 11 settembre
il mercato residenziale italiano, e in particolare quello lombardo, ha risposto
con un'impennata nelle compravendite, avvalorando la tesi che vede il mattone
come principale bene rifugio nel momenti di incertezza non solo economica. Il
risultato finale è stato un aumento percentuale del numero di compravendite,
rispetto al 2000, del 3,1 per cento. L'incremento è stato maggiore nei
capoluoghi, più 4,4 per cento contro il 2,4 per cento, registrato nelle
province. In totale sono stati acquistati circa 12,4 milioni di metri quadrati.
Gli incrementi percentuali potrebbero sembrare bassi, ma èimportante ricordare
che il confronto avviene con un anno, il 2000, che èstato veramente
eccezionale. Entrando nel dettaglio delle singole province, a differenza del
2000 si segnala qualche flessione. 1 mercati delle undici province hanno avuto
in generale un andamento in linea con la media regionale, ma mentre alcune
province sono state caratterizzate da un'accelerazione del mercato, altre
(poche) hanno subìto una leggera contrazione. In questo secondo caso è
comunque ragionevole pensare non ad un inizio di crisi del settore, ma ad un
momento di stasi in aree in cui l'incremento delle vendite era stato,
nell'ultimo biennio, impetuoso. t infatti significativo che, ovunque, la domanda
di abitazioni (come viene altresì approfondito nel capitolo 4 del presente
Rapporto) non dia nessun cenno di diminuzione. Per quanto riguarda i prezzi, la
loro risalita ha riguardato quasi tutto il territorio. L'incremento medio
(comprendendo sia le vendite dell'esistente che le nuove costruzioni) è stato
del 7,8 per cento: i minimi oscillano tra il 2 ed il 3 per cento, le punte
massime superano il 15 per cento. t aumentato anche l'indice di assorbimento
(rapporto tra immobili compravenduti e offerti), soprattutto per quanto riguarda
le nuove realizzazioni e le vendite dell'usato di maggior qualità. L'offerta
continua ad essere complessivamente poco adeguata alle esigenze della domanda,
sia in termini quantitativi che qualitativi. Nonostante si possa registrare, in
alcune realtà, un buona disponibilità di prodotto nuovo (accolto con favore
dal mercato) e l'attività di recupero del patrimonio esistente continui a dare
ottimi risultati, una parte consistente della domanda di alloggi incontra
difficoltà a trovare un immobile in linea con le proprie esigenze. Il mercato
delle locazioni abitative - Il settore delle locazioni abitative ha chiuso
l'anno rispettando il trend positivo iniziato nel 2000. t sintomatico il fatto
che in molte città sia cresciuto il numero di coloro che acquistano un
appartamento come investimento, ritenendo congrui i benefici economici che
l'immobile stesso si presume essere in grado di garantire. In verità si tratta
spesso di sottomercati che si sviluppano perché è presente una richiesta di
locazione in molti casi alimentata dalla presenza di facoltà universitarie, ma
non solo. La crescita rapida dei prezzi delle abitazioni sta lentamente
estromettendo una fascia di potenziali acquirenti dal mercato delle
compravendite. Sta quindi crescendo una domanda che vede nella locazione la
soluzione più valida per i propri bisogni abitativi, in relazione alle
disponibilità economiche, come ad esempio le giovani coppie che non si vogliono
impegnare subito in un acquisto considerato il livello di precarietà del lavoro
(temporaneo, flessibile) e gli immigrati, in attesa di una sistemazione
definitiva. 1 canoni di locazione hanno subìto incrementi medi oscillanti tra
l'1,5 e il 5 per cento, con punte del 6, nei capoluoghi più dinamici.
Trascurabili invece le variazioni nei piccoli centri. 1 rendimenti lordi medi
sono in generale sempre più interessanti, tenuto conto che oggi è possibile
stimare una banda di oscillazione che va dal 4 al 6,5 per cento. Il mercato
terziario/uffici- Il 2001 si è confermato l'anno della vera e propria ripresa
del mercato terziari o/uffici. Il fatturato negli undici capoluoghi di provincia
lombardi è aumentato di oltre l'11 per cento. Per il mercato degli uffici non
si parla più di crisi: il numero degli scambi cresce, aumenta la domanda,
prezzi e canoni di locazione tendono a risalire, ad una velocità maggiore di
quanto previsto un anno fa. Per le cosiddette "top location" gli
incrementi in qualche caso hanno sfiorato il 15 per cento. L'offerta tende a
diminuire, soprattutto quella di qualità, su cui punta gran parte della
domanda. Quest'ultima infatti si rivolge sempre più ad immobili di maggior
pregio e di elevato standard qualitativo. Il ruolo dei grandi investitori
istituzionali italiani ed esteri, disponibili a riversare sul mattone elevate
risorse finanziarie, è oggi divenuto sempre più importante (come approfondito
nel capitolo 5 del presente Rapporto). Parlare del terziario oggi, e di ripresa,
in Lombardia, significa ovviamente fare riferimento ad un'area ben definita, che
vede Milano come baricentro con estensioni non omogenee verso est e nord-ovest.
Nel resto della regione, pur essendo il mercato meno significativo dal punto di
vista numerico, si assiste comunque, in diverse realtà, ad un generale maggior
livello di dinamicità, con domanda e offerta in aumento e aumentate possibilità
di incontro. Il mercato degli immobili industriali - L'anno appena concluso è
stato decisamente positivo per gli immobili ad uso produttivo, comprendendo in
questa categoria anche le strutture dedicate alla logistica, nonostante il
raffreddarsi della congiuntura europea abbia provocato un rallentamento delle
decisioni di investimento da parte di molte aziende. La Tremonti-bis può dare
un impulso importante a questo settore e sostenere la ripresa in atto. La
domanda, consistente per i tagli medi e in crescita anche per le superfici sopra
i 5.000 metri quadrati, tende a concentrarsi in aree collocate al margini delle
maggiori città, caratterizzate da maggiore facilità di collegamento con le
arterie autostradali, o situate in prossimità dei grossi nodi di interscambio.
Per quanto riguarda le quotazioni, in questi ultimi dodici mesi, si sono
registrati degli aumenti medi dei prezzi di vendita del 6,4 per cento.
ITALDATA,
IN COLLABORAZIONE CON LA DIVISIONE ITS DEL GRUPPO, LANCIA UN NUOVO E-BUSINESS
DATA CENTER
Milano e Avellino, 20 marzo 2002 - Nasce ad Avellino un nuovo e-business data
center in grado di offrire servizi innovativi e di alto livello, studiati e
calibrati per il mondo delle medie imprese italiane. Attingendo alla sua
pluriennale esperienza nel settore dell'outsourcing e nello sviluppo di
applicazioni di e-business, il Gruppo Siemens Business Services ha infatti
elaborato una propria offerta di Asp Enabling e ha realizzato un nuovo E-Bdc
(E-Business Data Center), con l'obiettivo di offrire servizi a valore aggiunto
alle aziende che intendono affrontare le sfide del nuovo mercato puntando alla
focalizzazione del proprio core business. Questo progetto rientra nella logica
di una più ampia strategia di Servizi IC e si integra con le attuali soluzioni
ed infrastrutture disponibili nel Data Center di Milano. L'E-Bdc di Avellino -
coordinato e gestito da Italdata, società del Gruppo Siemens Business Services
- mette a disposizione dei propri clienti non solo le infrastrutture
tecnologiche tipiche di un Internet Data Center, ma anche le applicazioni e gli
strumenti personalizzati indispensabili per realizzare soluzioni complete
erogabili via Web. "E-Bdc si basa su un concetto molto simile a quello alla
base dell'hosting, con la differenza che nel nostro caso il cliente ha a
disposizione apparecchiature dedicate, con garanzie di continuità di servizio e
di privacy, per farvi risiedere le sue applicazioni core; l'accesso ai servizi
comuni, come formazione o live collaboration, è invece condiviso attraverso
l'accesso a specifici portali", spiega Edmondo Gnerre, direttore generale
di Italdata. A poco più di due mesi dall'apertura del nuovo centro, sono già
più di 20 i clienti che usufruiscono delle offerte ASP, società estremamente
diversificate sia per settore di appartenenza che per tipologia di offerta
richiesta. La scelta di Avellino come sede del nuovo e-business data center si
basa sull'elevata disponibilità di personale qualificato proprio su tematiche
tecniche, proveniente dalle vicine università di Salerno, Napoli e Benevento.
"La disponibilità di professionisti con buone competenze, unita al minor
costo del lavoro rispetto ad altre regioni italiane, ci consentono di praticare
offerte mediamente più basse rispetto alla concorrenza, a parità di qualità
del servizio", specifica Gnerre. "L'offerta dell'E-Bdc si focalizza
sulle seguenti tipologie di servizi base: dedicated hosting, shared hosting,
housing, application management services, storage & backup services,
bandwidth services, security services, click stream analisys services, Asp
application design e Asp architecture design", sottolinea Enrico Projetto,
direttore della divisione Its di Siemens Informatica. "L'integrazione dei
servizi erogabili dai due Data Centers risponde pienamente alle necessità delle
aziende clienti, spesso distribuite sul territorio e con esigenze a diversi
livelli di complessità" - aggiunge Projetto. Inoltre, per alcune aree
applicative, il centro completa l'offerta in ambito Asp con i portali: Kon, per
i servizi di e-learning, Gon, per servizi alla Pubblica Amministrazione, @YourService,
per i servizi alle piccole e medie imprese, e Meet@once - mailto:Meet@once, per
i servizi di live collaboration e community.
ENERGIA:
SI' DEL SENATO A DECRETO SBLOCCA-CENTRALI
Roma, 20 marzo 2002 - L'Aula del Senato, nella seduta del 13 marzo scorso, ha
approvato la conversione in legge del decreto sulla sicurezza del sistema
elettrico nazionale, detto sblocca-centrali. Il provvedimento, che passa ora
all'esame della Camera, prevede misure volte ad accelerare e a semplificare le
procedure di autorizzazione per l'installazione, la modifica o il potenziamento
di nuove centrali. Con il decreto si vuole colmare la distanza tra la crescita
del consumo di energia e il minor incremento della produzione elettrica. http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=RESAULA&leg=14&id=17566
EDIPOWER
SI AGGIUDICA EUROGEN, IL SECONDO PRODUTTORE ITALIANO DI ENERGIA ELETTRICA, PER
3,7 MILIARDI
Milano, 20 marzo 2002 - Edipower, la newco creata da Edison (40%), Aem Milano
(13,4%), Aem Torino (13,3%), e Atel (13,3%), cui partecipano anche Unicredito
(10%), Interbanca (5%) e Royal Bank of Scotland (5%), si è aggiudicata Eurogen,
la maggiore delle tre società di generazione elettrica che Enel sta
privatizzando, per 2.980 milioni di euro. Includendo il debito finanziario di
Eurogen, il valore complessivo dell'operazione raggiunge circa 3,7 miliardi di
euro, ovvero 528 mila euro a MW, valore significativamente inferiore alle più
recenti transazioni nel settore. La decisione è stata comunicata dall'Enel ai
rappresentanti di Edipower nel pomeriggio di domenica 17 marzo, al termine di
una fase di rilanci, successiva all'offerta vincolante presentata lo scorso
giovedì 14 marzo. "L'acquisizione della società, con una potenza
installata di circa settemila megawatts, pari a circa il 10% della capacità
produttiva nazionale, rappresenta una piattaforma formidabile per i soci
industriali di Edipower per sviluppare la propria base di clienti e rafforzare
le attività di vendita e trading in una fase importante del processo di
liberalizzazione del mercato" ha dichiarato il presidente di Edipower
Giuliano Zuccoli. "Nei prossimi anni, Edipower, secondo i programmi,
procederà al repowering di alcune centrali di Eurogen con l'obiettivo di
migliorare l'efficienza degli impianti, ottenere un incremento della capacità e
produrre energia a prezzi competitivi, riducendo nel contempo l'impatto
ambientale. I soci industriali di Edipower utilizzeranno pro quota la capacità
produttiva della società e gestiranno direttamente la commercializzazione
dell'energia prodotta" ha aggiunto Giordano Serena, amministratore delegato
di Edipower. Secondo le procedure stabilite dal venditore, il contratto di
compravendita verrà sottoscritto nei prossimi giorni. La transazione è
soggetta all'approvazione delle autorità antitrust competenti. Il closing
avverrà nei prossimi 2 o 3 mesi. Per finanziare l'operazione, i soci di
Edipower sottoscriveranno aumenti di capitale pari al 25% del valore
dell'operazione. In aggiunta, Edipower si è assicurata un finanziamento ponte a
18 mesi da parte di un sindacato di banche italiane (Interbanca, IntesaBCI, e
Gruppo Unicredito) e straniere (Barclays, Credit Agricole Indosuez, Royal Bank
of Scotland e Societé Generale); 1,8 miliardi di euro saranno garantiti dagli
assets di Eurogen, senza alcun ricorso agli azionisti, mentre la parte rimanente
sarà garantita solo dagli azionisti industriali in maniera proporzionale
rispetto alla quota posseduta. E' prevista un'ulteriore linea di credito per far
fronte agli investimenti in repowering programmati per i prossimi 18 mesi.
Morgan Stanley e Rothschild sono gli advisor finanziari e gli studi Chiomenti e
Giliberti sono gli advisor legali di Edipower per questa transazione.
INTENSO
DIBATTITO IERI A MILANO AL CONVEGNO INTITOLATO "IMPRESE COMMERCIALI E
CENTRI URBANI: PROGETTUALITÀ PER IL XXI SECOLO" IL PRESIDENTE DI
CONFCOMMERCIO IPOTIZZA LA CREAZIONE DEI "TOWN MANAGER"
Milano, 20 marzo 2002 - Lavorare di concerto è indispensabile per arginare
molti dei problemi che sono oggi all'ordine dei giorno delle città:
inquinamento fuori controllo, spopolamento legato al peggioramento della qualità
della vita, desertificazione dei centro nelle ore serali, mancanza di parcheggi
e di trasporti pubblici efficienti. 'Un' idea - ha detto Sergio Billé,
Presidente della Confcommercio - potrebbe essere quella di creare un Town
manager, cioè una persona che possa coordinarsi con i vari assessorati e
risolvere via via i problemi, le disfunzioni, i ritardi che possono manifestarsi
in campo urbanistico, per l'arredo urbano, per il traffico, per la raccolta dei
rifiuti e così via". "Una figura - ha detto ancora Billé - che si
collochi e faccia da ponte, da catena di trasmissione tra imprese e
amministrazione, in modo che si possano affrontare, con tempestività, i piccoli
e grandi problemi di cui soffre oggi la comunità urbana". "Creare un
tavolo di lavoro comune, al quale far sedere tutti coloro che a vario titolo
sono coinvolti nella valorizzazione dei centri urbani" è anche la
convinzione di Paolo Ricotti, Amministratore delegato di Gruppo Coin che invita
anche a non dimenticare, inoltre, come 1a gestione dei tempo da parte del
consumatore è cambiata: gli acquisti si concentrano nel tardo pomeriggio, la
sera, nei giorni festivi e l'attuale normativa non consente oggi alle imprese di
rispondere correttamente alle esigenze emergenti dei cittadini". Carlo
Alessandro Puri Negri, Amministratore Delegato di Pirelli & C. si è detto
poco convinto dell'utilità di tavoli dove cercare di essere tutti d'accordo e
ha invitato a preferire la logica del mercato, che trova il suo equilibrio
"senza forzature burocratiche ed eccessi di regolamentazione". Intenso
il dibattito alla tavola rotonda impostata su questi argomenti: a chi, come il
Presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, ha chiesto una
"crociata sociale contro gli ipermercati, colpevoli della desertificazione
dei centri città", ha risposto Giovanni Cobolli Gigli, Amministratore
Delegato di Gruppo Rinascente, sostenendo che 'non è con le crociate che si
risolvono i problemi, ma progettando bene le iniziative, che siano in città o
fuori città". Il convegno, promosso da Gruppo Rinascente, Gruppo Coin,
Indicod e Istei -istituto di Economia d'impresa, si è svolto presso l'Aula
Magna dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca e ha visto gli interventi
anche di Guido Martinotti, ordinario di sociologia urbana e Pro Rettore
dell'Università, Igino Rossi, Emrys Jones, Silvio Brondoni, ordinario di
Marketing e Vittorio Giulini, Presidente di Sistema Moda Italia.
SPORTELLI
UNICI PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE
Roma, 20 marzo 2002 - Il dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato
on-line l'Avviso 1/2002 per il finanziamento di progetti finalizzati alla
realizzazione di sportelli unici per le attivita' produttive. L'obiettivo che
s'intende perseguire e' la costituzione di sportelli unici che siano in grado di
svolgere tutte le funzioni relative agli impianti e a tutte le attivita' di
produzione di beni e servizi. Le candidature dovranno pervenire al Formez entro
e non oltre le ore 14.00 del 22 aprile 2002. http://194.242.231.145/intranet/Sportello-/Avviso-1--/index.htm
AUMENTANO
LE GARANZIE PER I CONSUMATORI
Roma, 20 marzo 2002 - E' stato pubblicato sul Supplemento Ordinario della
Gazzetta Ufficiale dell'8 marzo scorso il decreto legislativo che recepisce la
direttiva 1999/44/CE finalizzata a garantire una piu' elevata tutela per il
consumatore. Il provvedimento prevede, tra l'altro, l'estensione della garanzia
per i beni di consumo da uno a due anni. Il consumatore, dal momento
dell'acquisto di un bene, ha quindi due anni di tempo per accorgersi di
eventuali difetti dello stesso. Il decreto entra in vigore il 23 marzo 2002 e
riguarda gli oggetti comprati a partire da questa data. http://www.governo.it/servizi/provvedimenti/dettaglio.asp?d=15253
GIORNATA
MONDIALE DELL'ACQUA 2002
Roma, 20 marzo 2002 - Il 22 marzo di ogni anno viene celebrata in tutto il
mondo, su iniziativa dell'Onu, la "Giornata Mondiale dell'Acqua". Il
ministero delle Politiche Agricole e Forestali d'intesa con il ministero
dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, rendendosi interprete degli indirizzi
dell'Onu, realizza iniziative volte a richiamare l'attenzione sul tema
dell'acqua come bene di vitale importanza per tutti gli abitanti del pianeta. Il
tema della giornata mondiale del 2002 e' "L'Acqua e lo sviluppo". Per
maggiori informazioni: http://www.corpoforestale.it/eventi/acqua2002/index.htm
RINASCE
IL KURSAAL DI PALERMO: ORA È UNA SALA BINGOSNAI
Palermo, 20 marzo 2002 - Torna a vivere il Kursaal: lo storico cinema
palermitano, e prima ancora teatro, dopo anni di chiusura riapre i battenti
nelle nuove vesti di sala bingo. Si tratta della seconda sala aperta nel
capoluogo siciliano, ma gli investimenti e i restauri cui il palazzo in stile
liberty è stato sottoposto negli ultimi mesi ne hanno fatto una delle sale
bingo più grandi e prestigiose d'Italia. L'inaugurazione della sala Bingosnai
Kursaal è prevista per martedì 19 marzo 2002, alle ore 18.30, in via Emerigo
Amari 168, con la presenza delle più importanti autorità politiche regionali,
provinciali e comunali. Sino alle 21.30 l'ingresso sarà riservato ai soli
invitati, mentre le porte del Kursaal si apriranno al pubblico a partire dalle
ore 22.00. La serata sarà condotta da Marcello Mordino e Vittorio Cassarà, due
dei "postini" della popolare trasmissione televisiva "C'è posta
per te". La sala Bingosnai Kursaal di Palermo è stata realizzata seguendo
le indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti, in modo da rispettare - e
restaurare - il progetto originale dell'architetto Basile, ma ora gli ambienti
interni si preparano ad accogliere i giocatori del bingo offrendo i massimi
livelli di comfort e tecnologia. La sala Bingosnai Kursaal offre infatti 440
postazioni gioco, due estrattori completamente automatizzati, quattro tabelloni
elettronici affissi alle pareti e contenenti tutte le informazioni relative al
gioco (numeri estratti con evidenziate le ultime tre palline, premo bingo,
premio cinquina, ecc.), tre videoproiettori. Tutti i 48 tavoli da gioco sono
dotati di monitor che riportano le stesse informazioni dei tabelloni
elettronici, e inoltre sono disponibili otto terminali "Teo", veri e
propri gioielli tecnologici realizzati da Snai per i giocatori che, ad ogni
estrazione, acquistano almeno sei cartelle: i terminali Teo, collegati
direttamente con l'elaboratore che sovrintende ogni fase del gioco,
contrassegnano sullo schermo i numeri progressivamente estratti e avvisano
tempestivamente il giocatore in caso di cinquina o di bingo. Una volta a regime,
i terminali Teo a disposizione dei giocatori saranno complessivamente venti. Non
è tutto: Franco Casarubea e Massimo Monti, i due titolari della Kursaal S.r.l.,
hanno voluto fare di questa sala bingo un vero e proprio punto di riferimento
per l'entertainment palermitano. All'interno del Kursaal sono stati quindi
realizzati un bar, un ristorante con servizio ai tavoli da gioco e una sala
riservata ai bambini, ma entro breve si aggiungeranno un piano bar, un internet
point e una sala tv con canali satellitari. Un piccolo fiore all'occhiello è il
restauro della splendida terrazza con vista su piazza Politeama; la terrazza
ospita anche un ristorante all'aperto. Da sottolineare come la sala BingoSNAI
Kursaal abbia consentito la creazione di 40 nuovi posti di lavoro tra personale
addetto al gioco e personale destinato ai servizi di ristorazione. Le principali
figure professionali destinata alla gestione del bingo (direttore di sala,
capotavolo, cassiere) sono state formate presso l'Accademia del Bingo (la prima
scuola in Italia per la formazione di operatori di sale bingo, con sede a
Montecatini), per garantire i più alti standard di professionalità. Per
giocare a bingo sono necessarie apposite cartelle, vendute all'interno della
sala. Il costo delle cartelle è di 1,50 euro ciascuna. La direzione della sala
ha facoltà di mettere in vendita, per un massimo di dodici volte al giorno,
cartelle speciali al prezzo di 3,00 euro ciascuna: in questo caso, ai giocatori
è offerta la possibilità di vincite di importo superiore alla media. Sono
premiati la cinquina e il bingo: alla prima viene assegnato (secondo
disposizioni ministeriali) l'8% dell'importo delle cartelle vendute per ogni
estrazione, mentre la percentuale sale al 50% per il bingo. A partire da
mercoledì 20 marzo la sala Bingosnai Kursaal sarà aperta tutti i giorni dalle
ore 16.00 alle ore 2.00. Da ricordare che, nel rispetto delle normative,
l'ingresso alle sale bingo è vietato ai minori non accompagnati. Inoltre, i
minorenni non possono in alcun modo partecipare al gioco del bingo.
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