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20 MARZO 2002

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E-GOVERNMENT, PROSEGUE NELLE MARCHE IL "VIAGGIO NELLE REGIONI"(*) IL MINISTRO STANCA INCONTRA AD ANCONA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE D'AMBROSIO

Roma, 20 marzo 202 - Sei giorni dopo l'appuntamento in Basilicata - preceduto dagli incontri in Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Puglia - il "Viaggio nelle Regioni" del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, giunge oggi ad Ancona per il convegno su "L'attuazione dell'e-Government nei sistemi regionali", in programma alle ore 9.30 presso il Polo Universitario Monte Dago - Via Brecce Bianche - Aula Magna d'Ateneo. Nell'ambito del processo di realizzazione e attuazione del "governo elettronico" (la possibilità di fornire in rete informazioni e servizi della Pubblica Amministrazione) che il Ministero e il Governo stanno portando avanti su scala nazionale, il 31 gennaio scorso, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera al Dpcm che disciplina procedure e modalità di accesso ai circa 260 milioni di Euro destinati a Regioni ed Enti locali per la realizzazione di progetti di e-Government. Nelle scorse settimana - in vista dell'emissione dei bandi di gara per l'assegnazione dei primi 120 milioni di Euro - è stato pubblicato l'Avviso per la presentazione dei progetti da co-finanziare. Il contributo del Governo "sarà pari a non più del 50% dell'ammontare complessivo della spesa prevista". Alla conferenza interverrà, tra gli altri, anche Vito D'Ambrosio, Presidente della Regione Marche.

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE: OPERAZIONE DI CONCAMBIO
Roma, 20 Marzo 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il 22 marzo p.v. si terrà un'operazione di concambio. L'asta per l'assegnazione del titolo in emissione verrà effettuata mediante il sistema dell'asta marginale, con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità assegnata da parte del Ministero dell'Economia, che escluderà le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. L'esclusione viene decisa unicamente in relazione alla valutazione dei prezzi e delle quantità proposte in asta. Non è prevista la corresponsione della commissione di collocamento. Sarà offerto in asta un titolo in cambio di un solo titolo. Saranno ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti in titoli di Stato". I titoli oggetto dell'operazione saranno: Titolo ammesso al concambio (oggetto del riacquisto) IT0001376141 Btp 1-9-02 cedola 3.75%. Titolo offerto in asta IT0003171946 Bytp 1-03-07 cedola 4,50%; Il giorno stabilito per l'asta, alle ore 10, verrà annunciato il prezzo di riacquisto del titolo ammesso al concambio. Il regolamento è previsto per il giorno 27 marzo.

RIUNITA IERI A ROMA LA COMMISSIONE RICERCA & INNOVAZIONE DI CONFINDUSTRIA DIANA BRACCO: "AUMENTARE L'IMPEGNO PER DARE COMPETITIVITÀ AL SISTEMA" CONFINDUSTRIA AL GOVERNO: PIU' RISORSE PER LA RICERCA
Roma, 20 marzo 2002 - "Dobbiamo operare sulla cultura del nostro Paese. Solo creando quella sensibilità che permetta di cogliere come ricerca e innovazione siano pervasive della nostra quotidianità e base di benessere sociale, sarà possibile attivare quelle iniziative che riteniamo indispensabili per il rilancio del sistema ricerca in Italia. Parallelamente, occorre operare affinché il Governo, cogliendo quanto questa cultura sia vitale per la crescita di una economia moderna, aumenti l'impegno dedicato alla ricerca". E' questo l'"appello" lanciato da Diana Bracco, Consigliere Delegato per la Ricerca, l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico di Confindustria, alla riunione plenaria della Commissione svoltasi ieri presso la sede di Viale dell'Astronomia al quale si è unito quello del Direttore Generale, Stefano Parisi che si è augurato che nel prossimo Dpef trovi un cospicuo spazio il settore della ricerca: "non vorrei che si ripetesse" ha detto "la situazione dell'anno scorso". Ai lavori erano presenti l'on. Guido Possa, Vice Ministro all'Istruzione, Università e Ricerca, in rappresentanza del Governo, e oltre 150 fra imprenditori, rappresentanti di grandi e piccole aziende, ed esponenti delle associazioni territoriali della Confederazione. La Commissione ha illustrato i risultati ottenuti in quasi due anni di lavoro: un sito dedicato all'interno di quello di Confindustria quale strumento di divulgazione delle informazioni e studi prodotti dai vari gruppi di lavoro; una rete di animatori per raggiungere capillarmente il sistema imprenditoriale attraverso iniziative di formazione e conoscenza; un forte impulso alla comunicazione per far uscire il tema della Ricerca & Innovazione dall'ambito ristretto degli addetti ai lavori, accendendo un dibattito che ha coinvolto attraverso i media tutti gli attori più importanti. E ancora, il progetto di un tavolo di coordinamento Confindustria/Miur; la sottoscrizione di un protocollo di intesa con la Conferenza del Rettori; lo sviluppo di un repertorio per identificare punti di forza della ricerca pubblica e criteri di eccellenza. Un percorso che vedrà nei prossimi mesi due nuovi appuntamenti di grande rilievo: l'Assise biennale di Confindustria, prevista a Parma il 12 e 13 aprile prossimi, e in cui per la prima volta i temi della ricerca e dell'innovazione saranno al centro del dibattito; e "La giornata della ricerca", una grande manifestazione che si propone di lanciare un forte messaggio a tutti gli attori impegnati in questo campo. Se da un lato il bilancio è positivo, molte sono le questioni ancora aperte, come evidenziato dai dati relativi all'impegno del nostro Paese in ricerca. A fronte di uno scenario in cui l'Italia continua ad essere fanalino di coda tra i Paesi tecnologicamente avanzati (la crescita della spesa pubblica in ricerca nel nostro Paese è rimasta piatta nel 2001 rispetto a un +2% di Francia e Germania rispetto all'anno precedente, di +7% della Gran Bretagna e addirittura di +13% negli Usa), le imprese hanno risposto con un impegno in aumento, ed oggi equivalente a quello dei loro partners europei. Due le esigenze fondamentali per rilanciare la ricerca in Italia: da un lato, risorse (non solo finanziamenti, ma anche strumenti di agevolazione efficienti e funzionali); dall'altro una forte flessibilità: flessibilità del sistema con disponibilità al rischio e all'investimento sul lungo termine; flessibilità nella sperimentazione e del riorientamento degli obiettivi; flessibilità del mercato del lavoro (oggi le imprese operano in un sistema ingessato dove la mobilità delle persone non esiste e il ricercatore italiano non è figura valorizzata). "Si parla tanto di 'fuga di cervelli'" - ha sottolineato Diana Bracco - " mentre bisognerebbe indurre la 'circolazione dei cervelli' in quanto è dallo scambio delle idee che nascono nuove idee. Non è un caso che in quei Paesi dove c'è maggiore rigidità del sistema sociale c'è anche un minor sforzo negli investimenti".

INTESA LEASING SPA(GRUPPO INTESABCI). CRESCE IL VALORE DEI CONTRATTI E DEGLI INVESTIMENTI (+23%) UTILE NETTO 2001: 17,091 MILIONI DI EURO
Milano, 20 marzo 2002. Intesa Leasing, societa' del Gruppo IntesaBci presieduta da Giampiero Calleri, nonostante le difficolta' derivanti dall'incerta fase congiunturale e' riuscita a consolidare la propria posizione al secondo posto nella classifica degli operatori del settore, chiudendo il bilancio dell'esercizio 2001 con un utile netto pari a 17,091 milioni di euro. I risultati commerciali hanno evidenziato un aumento del valore complessivo dei contratti, che sono ammontati a 2.408 milioni di euro, in crescita del 23,7% rispetto all'esercizio precedente. Particolarmente soddisfacente si e' rivelato il settore immobiliare, che ha registrato un incremento del 16% in termini di numero di contratti e di oltre il 62% come valore, grazie anche agli effetti dell'integrazione con la Comit, particolarmente attiva in questo comparto. Il valore del portafoglio leasing del 2001 e' composto per il 48% da beni immobili, per il 40% da beni mobiliari e per il restante 12% da veicoli. Al 31 dicembre 2001 si registrano investimenti netti in beni in leasing per un ammontare di 4.412 milioni di euro (+23,3% rispetto al 2000) e canoni per 1.521 milioni di euro (+12,8%).

NHS NUOVA HOLDING SANPAOLO IMI:UTILE NETTO CONSOLIDATO CRO 54 MILIONI DI CURO
Milano, 20 marzo 2002 - In data 12 marzo 2002, il Consiglio di Amministrazione della Nha - Nuova Holding Sanpaolo Imi - S.p.A., merchant bank dei Gruppo Sanpaolo Imi, ha approvato il progetto dì bilancio 2001 da proporre all'Assemblea degli Azionisti. Nhs ha chiuso l'esercizio 2001 con un utile netto consolidato di 54 milioni di curo circa (76 mNioni di curo nel 2000). A tale risultato si perviene dopo prudenziali accantonamenti e rettifiche di valore su partecipazioni per 164 milioni di curo. Alla fine del 2001, il patrimonio netto consolidato della Nhs - comprensivo dell'utile - è risultato superiore a 800 milioni di curo. Il portafoglio investimenti pari a 1.147 milioni di curo, è costituito per 470 milioni di curo da attività di merchant banking, per 54 milioni di curo da quote di fondi di private equity, e per 623 milioni di curo da altre partecipazioni e titoli immobilizzati. Il dividendo proposto a valere sull'utile civilistico di 63 milioni di curo è pari a 53 milioni di euro, corrispondenti a 0,69 curo per ciascuna delle 77.224.560 azioni ordinarie della Nhs.

NEGRI BOSSI: IL CDA APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO E IL BILANCIO CONSOLIDATO 2001 IL CDA DELIBERA DI PROPORRE LA DISTRIDUZIONE DI DIVIDENDI PER 880.000 EURO - PAY OUT 80%
Cologno Monzese, 20 marzo 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Negri Bossi S.p.A., gruppo leader in Italia nella progettazione e commercializzazione di macchine per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche, ha approvato oggi il progetto di bilancio e il bilancio consolidato relativi all'esercizio 2001 e ha deliberato di proporre all'Assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo. I dati consolidati approvati conferma i risultati economici e finanziari della Relazione Trimestrale al 31 dicembre 2001, approvata in data 12 febbraio 2002. I principali dati finanziari consolidati dell'esercizio 2001 contenuti nel Progetto di bilancio approvato oggi sono: Il fatturato consolidato si è attestato a 96,8 milioni di Euro, rispetto ai 109,7 milioni di Euro dell'esercizio 2000 (-11,8%). I dati non tengono conto della recente acquisizione di Oima S.p.A. che sarà formalmente consolidata a partire dall'esercizio 2002, con la quale il fatturato proforma 2001 ha raggiunto i 121 milioni di Euro (+10,3%). Il Margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 6,5 milioni di Euro (il 6,9% del fatturato) e ha registrato una riduzione del 35% rispetto all'esercizio 2001. Il Reddito operativo (Ebit) annuo è pari, invece, a 4,7 milioni di Euro (-45% rispetto all'esercizio 2000) al lordo degli ammortamenti dei costi di Ipo per 577 mila Euro. La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2001 si è assestata a 23,4 milioni di Euro. Un Utile netto ..... E' stato deliberato di proporre all'Assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo di 0,04 Euro per azione che corrisponde ad un pay out dell'80%. Il fatturato consolidato dell'esercizio è stato influenzato dalla situazione economica internazionale e dalla tardiva approvazione della c.d. "Legge Tremonti-bis"., che ha generato una traslazione degli ordini all'esercizio in corso. Il breakout del fatturato per area geografica evidenzia, su base annuale, un aumento della quota export, che ha superato il 56%, grazie soprattutto alla buona performance del mercato Britannico (+19%) che rappresenta il 18,4% del totale consolidato. La Posizione Finanziaria Netta, paragonata ai mezzi propri (superiori ai 48 milioni di Euro), evidenzia un ottimo buon rapporto Debt/Equity che consente di affrontare con tranquillità i futuri impegni legati alla strategia di acquisizioni volta ad ampliare la gamma di prodotti offerta e a favorire l'ingresso in nuovi mercati. Il Consiglio di Amministrazione ha, inoltre, deliberato di sottoporre all'Assemblea la distribuzione di dividendi per un importo complessivo pari a 880.000 Euro, corrispondente a 0,04 Euro per azione. Il pay-out ratio è del 80%, il dividend yield, con una quotazione media del titolo a 2,50 Euro è del 1,6%. La data di stacco della cedola è prevista proposta per il 6 maggio, mentre la data di pagamento è sarebbe fissata per il 9 maggio 2002. L'Assemblea dei soci è stata convocata fissata in prima convocazione per il 24 aprile 2002 presso Borsa Italiana S.p.A. e in seconda convocazione per il 26 aprile presso la sede sociale di Negri Bossi S.p.A.. Giulio Cicognani, Presidente di Negri Bossi, S.p.A., ha dichiarato: "la buona partenza del 2002 e l'ingresso di Sacmi ci permettono di essere ottimisti per i risultati dell'esercizio in corso, che prevediamo di chiudere con un fatturato in crescita del 40%. Negri Bossi, inoltre, grazie alla condivisione del global network di Sacmi che aumenterà la propria penetrazione nei mercati internazionali, e grazie alle sinergie industriali delle tre tecnologie per la plastica, riuscirà a raddoppiare il fatturato, con conseguente aumento dei margini, nei prossimi tre anni."

CHL: OPERAZIONE DI AUMENTO DI CAPITALE
Milano, 20 marzo 2002 - In relazione al completamento della recente operazione di aumento di capitale avente ad oggetto n. 4.348.797 azioni ordinarie Chl pari ad un controvalore di Euro 16.525.428,60, interamente sottoscritto, Chl comunica che i soci fondatori Paolo Bargagni, Ugo Bolla, Fernando Franchi e la società Starrange S.A. risultano titolari di una partecipazione nel capitale sociale di Chl pari rispettivamente al 4,73%, 3,76%, 8,06% e 7,81%. Stefano Bargagni, Presidente e socio fondatore di Chl S.p.A. ha istituito un trust di cui egli stesso è beneficiario, trasferendo nel medesimo le proprie azioni Chl pari al 12,46% del capitale, ed individuando gestori del trust i signori Paolo Bargagni e Ugo Bolla, anch'essi soci fondatori di Chl. Il trust ha aderito al patto di sindacato sottoscritto dai soci Paolo Bargagni, Fernando Franchi e Ugo Bolla il 20 marzo 2000 e modificato in data 30 ottobre 2001, confermando in capo a Stefano Bargagni il mandato con rappresentanza per l'esercizio dei diritti di voto delle azioni oggetto del patto nelle Assemblee ordinarie e straordinarie della Società. Stefano Bargagni mantiene, quindi, l'esercizio del diritto di voto relativo a tutte le azioni sindacate, assicurando in tal modo uniformità e continuità di indirizzo gestionale della Società.

IL NUOVO ASSETTO DEL GRUPPO UNION INVESTMENT ACQUISITI NUOVI INVESTITORI MALGRADO LA DEBOLEZZA DELLE BORSE

Francoforte, 20 marzo 2002 - "Il 2001 si guadagna la qualifica di anno straordinario", questo il giudizio espresso da Manfred Mathes in occasione della conferenza stampa annuale della Union-Fonds-Holding AG, svoltasi a Francoforte il 18 febbraio 2002. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha illustrato per la prima volta il nuovo assetto del Gruppo Union Investment, che oltre a Union Investment Privatfonds con fondi comuni comprende ora anche Difa, con fondi immobiliari aperti, Union Investment Institutional con fondi speciali e Defo con fondi speciali immobiliari. Il Gruppo Union Investment, nelle sua nuova veste ampliata, ha registrato un aumento della quota di mercato dal 25,7 al 27,9%, inclusi i fondi immobiliari aperti di nuova emissione. Il Gruppo Union Investment è da tre anni al terzo posto fra le società tedesche di fondi d'investimento e detiene una quota del 16,7% dell'intero patrimonio gestito nel settore dei fondi comuni. Il patrimonio gestito da Union a dicembre 2001 nell'ambito dell'intero Gruppo, inclusi quindi i fondi speciali, ammontava a circa 100 miliardi di euro. Vendite nette di fondi comuni: i nuovi favoriti - "L'afflusso di capitali dei fondi comuni, che l'anno scorso ha raggiunto 10,7 miliardi di euro, è risultato inferiore al volume di 15 miliardi di euro dell'anno precedente. Considerate le turbolenze dei mercati azionari, questo risultato è tuttavia di gran lunga migliore di quanto potessimo prevedere, malgrado gli investitori abbiano nuovi favoriti ", ha commentato Mathes. Fondi obbligazionari - I fondi obbligazionari hanno festeggiato il comeback dell'anno con un afflusso di 2,6 miliardi di euro (nell'anno precedente vi sono stati riscatti netti per 2,0 miliardi di euro). "L'iniziativa anticiclica dei fondi obbligazionari Union, lanciata sui mercati azionari quando ancora perdurava la fase di rialzo, sta dando i suoi frutti con un'ondata di vendite vivaci" ha dichiarato Mathes. Con una gamma di prodotti interessanti, ampliata già nel 1999 e nel 2000 grazie a nuovi fondi con prestiti obbligazionari d'impresa, ulteriori prodotti con tassi d'interesse elevati e un fondo di convergenza in euro, Union ha compiuto un'inversione di tendenza impressionante. Fondi del mercato monetario - Un vero e proprio balzo in avanti è stato registrato nel 2001 dai fondi del mercato monetario, con un afflusso netto di capitale pari a 3,6 miliardi di euro mentre l'anno precedente si era registrata una perdita di 120 milioni di euro). Questa crescita è tanto più sorprendente, in quanto i tassi d'interesse del mercato monetario permangono al minimo storico. Fondi azionari - I fondi azionari del Gruppo Union sono al terzo posto nell'ordine di gradimento degli investitori. Dopo l'afflusso di 15,1 miliardi di euro netti, registrato nell'anno record 2000, la domanda ha evidenziato una flessione netta a 2,9 miliardi. Secondo il raffronto BVI, Union Investment è risultata essere la migliore società tedesca di investimento di capitali per quanto concerne le vendite di fondi azionari. "Qui in Germania, un euro su tre di quelli investiti nei fondi azionari è confluito in un fondo azionario Union", ha sottolineato Mathes. "E' straordinario soprattutto il fatto," aggiunge Mathes, "che malgrado le pesanti flessioni registrate dalle Borse gli investitori non hanno assolutamente voltato le spalle ai fondi azionari. Quindi anche dopo la fase di ribasso delle azioni, protrattasi per 20 mesi, non si sono registrati gli esodi prociclici temuti da alcuni osservatori del mercato. Anzi, contrariamente alle esperienze sinora maturate, gli investitori hanno sfruttato i ribassi per nuovi investimenti anticiclici, prevalentemente in piani di risparmio." Fondi immobiliari - Con un afflusso netto di capitale pari a 1,1 miliardi di euro (a fronte di un riflusso di 210 milioni registrato nel 2000), si apre un nuovo capitolo per i fondi immobiliari aperti di Difa. Al riparo dalle turbolenze dei mercati azionari, gli investimenti immobiliari, caratterizzati da valori stabili, hanno registrato quotazioni elevate in quanto i fondi immobiliari aperti della Difa hanno un effetto stabilizzante sui depositi degli investitori. Fondi misti - L'afflusso di capitali ai fondi misti, inclusi i fondi AS, ha raggiunto 493 milioni di euro, mentre l'anno precedente si erano avuti 2,1 miliardi di euro. Andamento dei titoli ampiamente differenziato - "Visto con gli occhi degli investitori, il 2001 non è stato l'anno delle azioni e quindi nemmeno dei fondi azionari", ha precisato Mathes parlando dell'andamento dei titoli nell'anno passato. Tuttavia in questo difficile anno borsistico i principali fondi di Union Investment, il cui volume è rimasto in gran parte inalterato, si sono comportati bene. Così ad esempio UniFonds, con un portafoglio pari a 2,9 miliardi di euro, ha superato di 2,9 punti percentuali il suo benchmark, con un andamento pari a meno 15,6%. Anche UniGlobal, con un portafoglio di 2,4 miliardi di euro investiti nei mercati azionari di tutto il mondo, ha subito una riduzione del valore dell'11,6%, ma ha evidenziato un risultato di più dello 0,3% rispetto al parametro di confronto. Nettamente diverso è stato l'andamento dei fondi ripartiti per settore e aree geografiche. Mentre UniEM Fernost, che investe nelle borse dell'Estremo Oriente, ha realizzato un incremento pari al 16,0%, i fondi che investono nelle borse tecnologiche hanno subito pesanti flessioni sino al 70%. Mathes ha espresso soddisfazione per i risultati ampiamente positivi dei fondi obbligazionari. UniEuroAspirant, che opera con prestiti obbligazionari dei paesi che hanno chiesto di aderire all'euro, si è contraddistinto per un + 16,2%, seguito da UniRentaCorporates con 9,1%, che investe a livello mondiale in prestiti obbligazionari d'impresa. Anche UniRenta, il principale fondo obbligazionario con circa tre miliardi di euro, ha superato il suo benchmark di 1,2 punti percentuali con un incremento del valore pari a 5,8%. Mathes ha illustrato per la prima volta l'andamento dei fondi immobiliari aperti, che hanno realizzato buoni risultati negli investimenti. Il fondo Difa no. 1 - il principale fondo del Gruppo Union (6,9 miliardi di euro) - ha registrato un incremento del 6,1%, mentre il Difa-Grund ha totalizzato un + 5,6%. Last but not least, si sono avuti risultati convincenti anche per i fondi del mercato monetario del Gruppo Union. UniMoneyMarketEuro - che con 4,5 miliardi di euro è il fondo del mercato monetario con il portafoglio più consistente - ha totalizzato un + 4,3%, superando il suo benchmark di 0,6 punti percentuali. E nella fase di ribasso degli interessi, anche il secondo fondo in ordine di grandezza della UnionGeldmarktFonds ha superato l'indice di riferimento di 0,3 punti percentuali, con una performance pari al 4,0%. La nuova struttura del Gruppo Union Investment - La capogruppo Union-Fonds-Holding AG comprende le quattro società operative di investimenti di capitale presenti in Germania, due delle quali hanno modificato in questi giorni la denominazione sociale, ha spiegato Mathes parlando della nuova struttura ampliata del Gruppo. Le società sono: Union Investment Privatfonds GmbH - la casa madre nota sinora come Union Investment Gesellschaft - riunisce le attività connesse ai fondi comuni d'investimento con un volume di 60 miliardi di euro. Questa cifra comprende i fondi delle società di capitale all'estero. Union Investment Institutional GmbH - società di fondi speciali sinora denominata Devif - opera con clienti istituzionali. Il segmento dei mandati istituzionali gestisce un volume di 29,4 miliardi di euro. Difa Deutsche Immobilienfonds Ag di Amburgo, responsabile della gestione immobiliare del Gruppo Union Investment, gestisce fondi immobiliari aperti. I fondi Difa sono gestiti, nel comparto clienti privati, con i fondi titoli comuni della Union Investment Privatfonds-Fonds. A fine dicembre 2001 il patrimonio dei fondi comuni Difa ammontava a circa 9,8 miliardi di euro e nel corso dell'anno ha già superato il limite di 10 miliardi di euro. Defo Deutsche Fonds für Immobilienvermögen GmbH. Fa parte del Gruppo Union Investment soltanto dal mese di dicembre dell'anno scorso e gestisce portafogli istituzionali nel settore dei fondi speciali immobiliari con un volume di 1,2 miliardi di euro. "Il nuovo Gruppo Union Investment è quindi il gruppo di investimento più ampiamente diversificato della Germania", ha sottolineato Mathes. "D'ora in poi, un unico gruppo, Union Investment, sarà in grado di offrire tutte le classi di asset". I punti fermi della strategia - "Union Investment lavora a pieno ritmo per integrare ulteriormente nell'organizzazione della Union-Holding le società di investimento di capitale della FinanzVerbundes", ha spiegato Mathes. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione ha poi fissato le seguenti priorità. Ampliare le competenze di base - I centri di competenza di base nella gestione dei fondi e nelle vendite saranno ampliati ulteriormente. E' intenzione di Union potenziare la gestione del fondo titoli, il cui organico negli ultimi tre anni è stato aumentato da 70 a 118 unità, con l'impiego di altri operatori del mercato di capitale. Aumentare il grado di notorietà - Dal mese di ottobre 2000, Union ha aumentato già dal 5% al 22% il grado di notorietà del marchio Union Investment e prevede un ulteriore miglioramento grazie ad una campagna pubblicitaria con lo slogan "Valori per la vita". Rilanciare il marchio Unico - La consociata Unico rilancerà il marchio con una nuova offerta compatta di prodotti, la cui particolarità consiste nel fatto che possono essere offerti non solo dalle banche cooperative, ma anche tramite altri canali di distribuzione. Potenziare le soluzioni strutturate - Di fronte alla volatilità dei mercati di capitale, acquistano importanza le offerte strutturate. Union intende quindi commercializzare sempre più i prodotti posizionati in base a opportunità e rischi. A questo scopo già nel mese di gennaio 2002 ha avviato l'attività di gestione patrimoniale tramite la consociata Union Privatbank Schweiz di Zurigo. Le quattro varianti di gestione patrimoniale, con diversi livelli di opportunità e rischio, sono gestite da Union, insieme ad esperti della banca svizzera privata Julius Bär. Curare la gamma di prodotti - Nei prossimi mesi, Union lancerà un fondo per prestiti convertibili e un prodotto per gli Emerging Market Bonds. Nella primavera 2002 lancerà inoltre un altro fondo garanzia della serie UniGarant. "Ampliamo la gamma dei nostri prodotti con coerenza, non appena il mercato lo richiede", ha concluso Mathes.

CONSORS ONLINE BROKER SIM SI PRESENTA ALLA CLIENTELA ISTITUZIONALE CON UN NUOVO PRODOTTO. IMPLEMENTATI I SERVIZI "OMGEO ALERT "E "OMGEO OASYS GLOBAL "PER IL TRADING ISTITUZIONALE.
Milano, 20 marzo 2002 - Consors Online Broker Sim continua il suo processo di crescita con un 'importante novità.La società di trading online si appresta infatti a mettere a disposizione dei suoi clienti istituzionali due prodotti innovativi per favorire la loro operatività. "Omgeo Oasys Global "e "Omgeo Alert "fanno parte della nuova serie di prodotti di Intelligent Trade Management sviluppati dalla Omgeo Ltd.,la società leader nell 'offerta di soluzioni per la gestione delle operazioni di trading. Le istituzioni finanziarie interessate al servizio potranno beneficiare di una significativa riduzione dei tempi e dei costi di regolamento delle operazioni grazie ad una serie di servizi /vantaggi che questo sofisticato sistema offre:automazione del sistema di invio conferme,matching e conferma delle operazioni in tempi ristretti (T+O), eliminazione degli errori derivanti dal processo manuale o verbale di comunicazione, riduzione dei costi e della ripetitività delle operazioni. Il servizio Alert,costituito da un database globale che raccoglie i dati di Account e Settlement instructions delle più importanti istituzioni finanziarie del mondo,consente di accedere e scambiare tempestivamente istruzioni di regolamento tra Investment Managers,Broker /Dealers e Custodians in oltre 35 paesi,con più di 4,6 milioni di conti di Broker (Biass)e oltre 150.000 conti di Investment Managers garantendo così precisione nella comunicazione e permettendo di agevolare l 'operatività sui mercati esteri,oltre a facilitare gli aggiornamenti sulle attività svolte. L 'utilizzo di un sistema elettronico riduce,infatti,notevolmente il rischio di errori e accellera i tempi di realizzazione delle operazioni.

"IL VALORE DEL MICROCREDITO"
Milano, 20 marzo 2002 - Cesvi cooperazione e sviluppo, Ong impegnata da diciassette anni in progetti umanitari in tutto il mondo e il settimanale Vita, leader nella diffusione di un'inforMazione indipendente e costantemente aggiornata sul terzo settore, hanno organizzato a Milano, ospiti del Centro Congressi della Fondazione Cariplo, il convegno " Il valore del microcredito". Sono tra gli altri intervenuti: Mario Baldassarri, Vice Ministro dell'Economia e Finanza, Caterina Bertolini, Ministero Affari Esteri, Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo, Jarnes Kaddaras, Vicepresidente Accion, Ir.Pascal-Firmin Ndmira, Direttore generale Cofide-Compagnie Finacière pour le Développement, Aldo Poli, Presidente Banca del Monte di Lombardia, Giuseppe Tonello, Presidente Codesarrollo, Monsignor Ersilio Tonini, Cardinale di Ravenna, Fabio Salviato Presidente Banca Popolare Etica, Stefano Zamagni, Presidente Icmc-International Cattiolic Migration Commission, Carlo Borgomeo, Presidente Borgomeo & Co. e Marco Vitale, Presidente Aifi-Associazione Italiana Investitori Istituzionali.ù Ospite della manifestazione è stato Muhammad Yunus. Fondatore e Direttore generale della Grameen Bank, autore del best-seller internazionale " Il banchiere dei poveri". La Grameen Bank, fondata dal Professor Yunus in Bangladesh nel 1977, ha rovesciato le pratiche bancarie convenzionali, concedendo prestiti ai poveri, normalmente esclusi dal circuito economico, e creando un network basato sulla fiducia, la partecipazione e la creatività. Yurius è partito da un'idea semplice, ma straordinaria: se le risorse finanziarie sono rese disponibili ai poveri a condizioni adeguate e ragionevoli, "questi milioni di poveri, con i loro milioni di piccoli obiettivi possono dar vita al più grande svilupo che si possa, immaginare ". La Grameen Bank conta oggi oltre 2 milioni e mezzo di beneficiari, 95% dei quali sono donne. Con 1.170 filiali, fornisce i suoi servizi in 40.000 villaggi, coprendo più della metà dei villaggi del Barigladesh. Nel corso degli anni dalla Grameen Bank è nata la "Grameen Farmily" un insieme di fondazioni e organizzazioni presenti in tutto il mondo. "Il convegno - ha detto Riccardo Bonacina, Responsabile editoriale di Vita, - "è stato un'occasione unica, e tra l'altro concomitante con la sessione 0nu sulla finanza per lo sviluppo in corso a Monterrey, per approfondire anche in Italia un tema capitale, per una globalizzazione capace di includere tutti, come il microcredito, mettendo a confronto le principali esperienze nel mondo e gli operatori italiani. Con questo apuntamento si inaugura anche il 'Club Vita" il primo centro culturale new global che affiancherà il settimanale offrendo un luogo di dibattito, di confronto e di creatività per tutti coloro che hanno a cuore uno sviluppo per tutti e piú partecipato ", Per Maurizio Carrara, Presidente del Cesvi, "si è trattato di un momento di incontro, confronto e riflessione necessario per arricchire il dibattito sul tema del microcredito. Tema che sempre più si configura come uno strumento economico in grado di offrire alternative e spunti interessanti anche in settori dell'economia dei "paesi del nord del mondo ". Abbiamo voluto la presenza del Prof Yúnus per raccontare la nascita e la crescita della Grameen Bank, che ha rappresentato negli ultimi venti anni, per le Ong come il Cesvi, una delle modalità più significative con cui confrontarsi nell'attuazione di progetti di microcredito a sostegno dell'economia locale nei paesi in via di sviluppo

COS'È IL MICROCREDITO
Milano, 20 marzo 2002 - Nei Paesi in via di sviluppo milioni di famiglie povere ricavano una parte importante dei proprio reddito da piccole attività produttive, rurali e urbane. Uno dei principali problemi di queste persone è l'impossibilità di accedere al prestito, bancario, per l'esiguità della richiesta e la mancanza di garanzie reali di solvibilità. Secondo i dati dell'Undp (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), il 20% più ricco della popolazione mondiale ottiene il 95% del credito complessivamente erogato nel mondo. Un programma di microcredito consiste nell'erogazione di prestiti a singoli o gruppi, in particolare a donne, per consentire loro di avviare piccole attività in ambito agricolo, commerciale, artigianale. I beneficiari si impegnano a restituire il denaro entro un lasso di tempo prestabilito: al momento della restituzione, hanno diritto a ricevere un nuovo prestito, grazie al quale possono ampliare la propria attività e reinserirsi a poco a poco, con dignità, nel ciclo economico. Il microcredito è quindi un importante strumento per spezzare il circolo vizioso della povertà e dei sottosviluppo imposto dal credito usuraio, che è spesso l'unica fonte finanziaria accessibile ai poveri. E' la Grameen Bank, la "banca villaggio" fondata nel 1977 da Muhammad Yunus in Bangladesh, a lanciare a livello internazionale l'idea di microcredito: si tratta di una banca rurale che concede prestiti e supporto organizzativo ai più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari, chiamati Solidarity Groups. I principi su cui si basa Grameen sono semplici e chiari: è la banca a contattare i clienti e non viceversa il prestito è individuale, ma per ottenerlo è necessario costituire un gruppo di 5 persone, formato da individui estranei alla propria famiglia, affini per condizione economica e sociale, pronti ad impegnarsi anche moralmente per garantire la restituzione dei denaro il gruppo deve presentare un progetto in cui specifica le attività che intende sviluppare per poter ricevere il prestito, i singoli componenti dei gruppo devono superare un esame individuale sul progetto i prestiti hanno scadenza annuale v/ il tasso d'interesse annuale è dei 20% la quota di rimborso settimanale è dei 2% per 50 settimane la banca segue il cliente dalla concessione dei prestito fino al suo completo rimborso, accertandosi dei positivo andamento dei progetto la maggioranza degli azionisti sono i clienti stessi i dividendi per i clienti/azionisti sono in natura, non in denaro, e devono essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita di tutto il nucleo familiare Grameen Bank è oggi la quinta banca del Bangladesh, con una raccolta di circa 1 miliardo di dollari, di cui 75% impiegati in prestiti a favore dei quasi 2 milioni e mezzo di nullatenenti (quasi tutti donne), dislocati in 40.000 villaggi. Il tasso di restituzione dei prestiti risulta elevatissimo: più dei 95%. Sull'esempio di Grameen Bank, diverse organizzazioni non governative internazionali hanno adottato nel corso degli ultimi vent'anni programmi di microcredito, al fine di integrare i progetti di intervento a sostegno dell'economia locale dei Paesi in via di sviluppo.

QUINTO RAPPORTO SUL MERCATO IMMOBILIARE LOMBARDO
Milano, 20 marzo 2002 - Il mercato residenziale - Il 2001 si è confermato positivo per il mercato residenziale italiano, e in particolare per quello della Lombardia. Rispetto al 2000, il fatturato generato dalle compravendite di abitazioni è aumentato del 7,5 per cento, raggiungendo i 17 miliardi di euro, pari a quasi un quarto del totale nazionale. Nel corso dell'anno l'andamento è stato piuttosto omogeneo, ricalcando perlopiù quello dei dodici mesi precedenti, ad eccezione del terzo trimestre, caratterizzato da una fase di lieve contrazione del numero di transazioni e da una dilatazione dei tempi medi necessari per chiudere le trattative tra venditori e potenziali acquirenti. Gli ultimi tre mesi sono stati invece molto dinamici. Agli eventi dell' 11 settembre il mercato residenziale italiano, e in particolare quello lombardo, ha risposto con un'impennata nelle compravendite, avvalorando la tesi che vede il mattone come principale bene rifugio nel momenti di incertezza non solo economica. Il risultato finale è stato un aumento percentuale del numero di compravendite, rispetto al 2000, del 3,1 per cento. L'incremento è stato maggiore nei capoluoghi, più 4,4 per cento contro il 2,4 per cento, registrato nelle province. In totale sono stati acquistati circa 12,4 milioni di metri quadrati. Gli incrementi percentuali potrebbero sembrare bassi, ma èimportante ricordare che il confronto avviene con un anno, il 2000, che èstato veramente eccezionale. Entrando nel dettaglio delle singole province, a differenza del 2000 si segnala qualche flessione. 1 mercati delle undici province hanno avuto in generale un andamento in linea con la media regionale, ma mentre alcune province sono state caratterizzate da un'accelerazione del mercato, altre (poche) hanno subìto una leggera contrazione. In questo secondo caso è comunque ragionevole pensare non ad un inizio di crisi del settore, ma ad un momento di stasi in aree in cui l'incremento delle vendite era stato, nell'ultimo biennio, impetuoso. t infatti significativo che, ovunque, la domanda di abitazioni (come viene altresì approfondito nel capitolo 4 del presente Rapporto) non dia nessun cenno di diminuzione. Per quanto riguarda i prezzi, la loro risalita ha riguardato quasi tutto il territorio. L'incremento medio (comprendendo sia le vendite dell'esistente che le nuove costruzioni) è stato del 7,8 per cento: i minimi oscillano tra il 2 ed il 3 per cento, le punte massime superano il 15 per cento. t aumentato anche l'indice di assorbimento (rapporto tra immobili compravenduti e offerti), soprattutto per quanto riguarda le nuove realizzazioni e le vendite dell'usato di maggior qualità. L'offerta continua ad essere complessivamente poco adeguata alle esigenze della domanda, sia in termini quantitativi che qualitativi. Nonostante si possa registrare, in alcune realtà, un buona disponibilità di prodotto nuovo (accolto con favore dal mercato) e l'attività di recupero del patrimonio esistente continui a dare ottimi risultati, una parte consistente della domanda di alloggi incontra difficoltà a trovare un immobile in linea con le proprie esigenze. Il mercato delle locazioni abitative - Il settore delle locazioni abitative ha chiuso l'anno rispettando il trend positivo iniziato nel 2000. t sintomatico il fatto che in molte città sia cresciuto il numero di coloro che acquistano un appartamento come investimento, ritenendo congrui i benefici economici che l'immobile stesso si presume essere in grado di garantire. In verità si tratta spesso di sottomercati che si sviluppano perché è presente una richiesta di locazione in molti casi alimentata dalla presenza di facoltà universitarie, ma non solo. La crescita rapida dei prezzi delle abitazioni sta lentamente estromettendo una fascia di potenziali acquirenti dal mercato delle compravendite. Sta quindi crescendo una domanda che vede nella locazione la soluzione più valida per i propri bisogni abitativi, in relazione alle disponibilità economiche, come ad esempio le giovani coppie che non si vogliono impegnare subito in un acquisto considerato il livello di precarietà del lavoro (temporaneo, flessibile) e gli immigrati, in attesa di una sistemazione definitiva. 1 canoni di locazione hanno subìto incrementi medi oscillanti tra l'1,5 e il 5 per cento, con punte del 6, nei capoluoghi più dinamici. Trascurabili invece le variazioni nei piccoli centri. 1 rendimenti lordi medi sono in generale sempre più interessanti, tenuto conto che oggi è possibile stimare una banda di oscillazione che va dal 4 al 6,5 per cento. Il mercato terziario/uffici- Il 2001 si è confermato l'anno della vera e propria ripresa del mercato terziari o/uffici. Il fatturato negli undici capoluoghi di provincia lombardi è aumentato di oltre l'11 per cento. Per il mercato degli uffici non si parla più di crisi: il numero degli scambi cresce, aumenta la domanda, prezzi e canoni di locazione tendono a risalire, ad una velocità maggiore di quanto previsto un anno fa. Per le cosiddette "top location" gli incrementi in qualche caso hanno sfiorato il 15 per cento. L'offerta tende a diminuire, soprattutto quella di qualità, su cui punta gran parte della domanda. Quest'ultima infatti si rivolge sempre più ad immobili di maggior pregio e di elevato standard qualitativo. Il ruolo dei grandi investitori istituzionali italiani ed esteri, disponibili a riversare sul mattone elevate risorse finanziarie, è oggi divenuto sempre più importante (come approfondito nel capitolo 5 del presente Rapporto). Parlare del terziario oggi, e di ripresa, in Lombardia, significa ovviamente fare riferimento ad un'area ben definita, che vede Milano come baricentro con estensioni non omogenee verso est e nord-ovest. Nel resto della regione, pur essendo il mercato meno significativo dal punto di vista numerico, si assiste comunque, in diverse realtà, ad un generale maggior livello di dinamicità, con domanda e offerta in aumento e aumentate possibilità di incontro. Il mercato degli immobili industriali - L'anno appena concluso è stato decisamente positivo per gli immobili ad uso produttivo, comprendendo in questa categoria anche le strutture dedicate alla logistica, nonostante il raffreddarsi della congiuntura europea abbia provocato un rallentamento delle decisioni di investimento da parte di molte aziende. La Tremonti-bis può dare un impulso importante a questo settore e sostenere la ripresa in atto. La domanda, consistente per i tagli medi e in crescita anche per le superfici sopra i 5.000 metri quadrati, tende a concentrarsi in aree collocate al margini delle maggiori città, caratterizzate da maggiore facilità di collegamento con le arterie autostradali, o situate in prossimità dei grossi nodi di interscambio. Per quanto riguarda le quotazioni, in questi ultimi dodici mesi, si sono registrati degli aumenti medi dei prezzi di vendita del 6,4 per cento.

ITALDATA, IN COLLABORAZIONE CON LA DIVISIONE ITS DEL GRUPPO, LANCIA UN NUOVO E-BUSINESS DATA CENTER
Milano e Avellino, 20 marzo 2002 - Nasce ad Avellino un nuovo e-business data center in grado di offrire servizi innovativi e di alto livello, studiati e calibrati per il mondo delle medie imprese italiane. Attingendo alla sua pluriennale esperienza nel settore dell'outsourcing e nello sviluppo di applicazioni di e-business, il Gruppo Siemens Business Services ha infatti elaborato una propria offerta di Asp Enabling e ha realizzato un nuovo E-Bdc (E-Business Data Center), con l'obiettivo di offrire servizi a valore aggiunto alle aziende che intendono affrontare le sfide del nuovo mercato puntando alla focalizzazione del proprio core business. Questo progetto rientra nella logica di una più ampia strategia di Servizi IC e si integra con le attuali soluzioni ed infrastrutture disponibili nel Data Center di Milano. L'E-Bdc di Avellino - coordinato e gestito da Italdata, società del Gruppo Siemens Business Services - mette a disposizione dei propri clienti non solo le infrastrutture tecnologiche tipiche di un Internet Data Center, ma anche le applicazioni e gli strumenti personalizzati indispensabili per realizzare soluzioni complete erogabili via Web. "E-Bdc si basa su un concetto molto simile a quello alla base dell'hosting, con la differenza che nel nostro caso il cliente ha a disposizione apparecchiature dedicate, con garanzie di continuità di servizio e di privacy, per farvi risiedere le sue applicazioni core; l'accesso ai servizi comuni, come formazione o live collaboration, è invece condiviso attraverso l'accesso a specifici portali", spiega Edmondo Gnerre, direttore generale di Italdata. A poco più di due mesi dall'apertura del nuovo centro, sono già più di 20 i clienti che usufruiscono delle offerte ASP, società estremamente diversificate sia per settore di appartenenza che per tipologia di offerta richiesta. La scelta di Avellino come sede del nuovo e-business data center si basa sull'elevata disponibilità di personale qualificato proprio su tematiche tecniche, proveniente dalle vicine università di Salerno, Napoli e Benevento. "La disponibilità di professionisti con buone competenze, unita al minor costo del lavoro rispetto ad altre regioni italiane, ci consentono di praticare offerte mediamente più basse rispetto alla concorrenza, a parità di qualità del servizio", specifica Gnerre. "L'offerta dell'E-Bdc si focalizza sulle seguenti tipologie di servizi base: dedicated hosting, shared hosting, housing, application management services, storage & backup services, bandwidth services, security services, click stream analisys services, Asp application design e Asp architecture design", sottolinea Enrico Projetto, direttore della divisione Its di Siemens Informatica. "L'integrazione dei servizi erogabili dai due Data Centers risponde pienamente alle necessità delle aziende clienti, spesso distribuite sul territorio e con esigenze a diversi livelli di complessità" - aggiunge Projetto. Inoltre, per alcune aree applicative, il centro completa l'offerta in ambito Asp con i portali: Kon, per i servizi di e-learning, Gon, per servizi alla Pubblica Amministrazione, @YourService, per i servizi alle piccole e medie imprese, e Meet@once - mailto:Meet@once, per i servizi di live collaboration e community.

ENERGIA: SI' DEL SENATO A DECRETO SBLOCCA-CENTRALI
Roma, 20 marzo 2002 - L'Aula del Senato, nella seduta del 13 marzo scorso, ha approvato la conversione in legge del decreto sulla sicurezza del sistema elettrico nazionale, detto sblocca-centrali. Il provvedimento, che passa ora all'esame della Camera, prevede misure volte ad accelerare e a semplificare le procedure di autorizzazione per l'installazione, la modifica o il potenziamento di nuove centrali. Con il decreto si vuole colmare la distanza tra la crescita del consumo di energia e il minor incremento della produzione elettrica. http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=RESAULA&leg=14&id=17566

EDIPOWER SI AGGIUDICA EUROGEN, IL SECONDO PRODUTTORE ITALIANO DI ENERGIA ELETTRICA, PER 3,7 MILIARDI
Milano, 20 marzo 2002 - Edipower, la newco creata da Edison (40%), Aem Milano (13,4%), Aem Torino (13,3%), e Atel (13,3%), cui partecipano anche Unicredito (10%), Interbanca (5%) e Royal Bank of Scotland (5%), si è aggiudicata Eurogen, la maggiore delle tre società di generazione elettrica che Enel sta privatizzando, per 2.980 milioni di euro. Includendo il debito finanziario di Eurogen, il valore complessivo dell'operazione raggiunge circa 3,7 miliardi di euro, ovvero 528 mila euro a MW, valore significativamente inferiore alle più recenti transazioni nel settore. La decisione è stata comunicata dall'Enel ai rappresentanti di Edipower nel pomeriggio di domenica 17 marzo, al termine di una fase di rilanci, successiva all'offerta vincolante presentata lo scorso giovedì 14 marzo. "L'acquisizione della società, con una potenza installata di circa settemila megawatts, pari a circa il 10% della capacità produttiva nazionale, rappresenta una piattaforma formidabile per i soci industriali di Edipower per sviluppare la propria base di clienti e rafforzare le attività di vendita e trading in una fase importante del processo di liberalizzazione del mercato" ha dichiarato il presidente di Edipower Giuliano Zuccoli. "Nei prossimi anni, Edipower, secondo i programmi, procederà al repowering di alcune centrali di Eurogen con l'obiettivo di migliorare l'efficienza degli impianti, ottenere un incremento della capacità e produrre energia a prezzi competitivi, riducendo nel contempo l'impatto ambientale. I soci industriali di Edipower utilizzeranno pro quota la capacità produttiva della società e gestiranno direttamente la commercializzazione dell'energia prodotta" ha aggiunto Giordano Serena, amministratore delegato di Edipower. Secondo le procedure stabilite dal venditore, il contratto di compravendita verrà sottoscritto nei prossimi giorni. La transazione è soggetta all'approvazione delle autorità antitrust competenti. Il closing avverrà nei prossimi 2 o 3 mesi. Per finanziare l'operazione, i soci di Edipower sottoscriveranno aumenti di capitale pari al 25% del valore dell'operazione. In aggiunta, Edipower si è assicurata un finanziamento ponte a 18 mesi da parte di un sindacato di banche italiane (Interbanca, IntesaBCI, e Gruppo Unicredito) e straniere (Barclays, Credit Agricole Indosuez, Royal Bank of Scotland e Societé Generale); 1,8 miliardi di euro saranno garantiti dagli assets di Eurogen, senza alcun ricorso agli azionisti, mentre la parte rimanente sarà garantita solo dagli azionisti industriali in maniera proporzionale rispetto alla quota posseduta. E' prevista un'ulteriore linea di credito per far fronte agli investimenti in repowering programmati per i prossimi 18 mesi. Morgan Stanley e Rothschild sono gli advisor finanziari e gli studi Chiomenti e Giliberti sono gli advisor legali di Edipower per questa transazione.

INTENSO DIBATTITO IERI A MILANO AL CONVEGNO INTITOLATO "IMPRESE COMMERCIALI E CENTRI URBANI: PROGETTUALITÀ PER IL XXI SECOLO" IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO IPOTIZZA LA CREAZIONE DEI "TOWN MANAGER"
Milano, 20 marzo 2002 - Lavorare di concerto è indispensabile per arginare molti dei problemi che sono oggi all'ordine dei giorno delle città: inquinamento fuori controllo, spopolamento legato al peggioramento della qualità della vita, desertificazione dei centro nelle ore serali, mancanza di parcheggi e di trasporti pubblici efficienti. 'Un' idea - ha detto Sergio Billé, Presidente della Confcommercio - potrebbe essere quella di creare un Town manager, cioè una persona che possa coordinarsi con i vari assessorati e risolvere via via i problemi, le disfunzioni, i ritardi che possono manifestarsi in campo urbanistico, per l'arredo urbano, per il traffico, per la raccolta dei rifiuti e così via". "Una figura - ha detto ancora Billé - che si collochi e faccia da ponte, da catena di trasmissione tra imprese e amministrazione, in modo che si possano affrontare, con tempestività, i piccoli e grandi problemi di cui soffre oggi la comunità urbana". "Creare un tavolo di lavoro comune, al quale far sedere tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella valorizzazione dei centri urbani" è anche la convinzione di Paolo Ricotti, Amministratore delegato di Gruppo Coin che invita anche a non dimenticare, inoltre, come 1a gestione dei tempo da parte del consumatore è cambiata: gli acquisti si concentrano nel tardo pomeriggio, la sera, nei giorni festivi e l'attuale normativa non consente oggi alle imprese di rispondere correttamente alle esigenze emergenti dei cittadini". Carlo Alessandro Puri Negri, Amministratore Delegato di Pirelli & C. si è detto poco convinto dell'utilità di tavoli dove cercare di essere tutti d'accordo e ha invitato a preferire la logica del mercato, che trova il suo equilibrio "senza forzature burocratiche ed eccessi di regolamentazione". Intenso il dibattito alla tavola rotonda impostata su questi argomenti: a chi, come il Presidente di Confedilizia Corrado Sforza Fogliani, ha chiesto una "crociata sociale contro gli ipermercati, colpevoli della desertificazione dei centri città", ha risposto Giovanni Cobolli Gigli, Amministratore Delegato di Gruppo Rinascente, sostenendo che 'non è con le crociate che si risolvono i problemi, ma progettando bene le iniziative, che siano in città o fuori città". Il convegno, promosso da Gruppo Rinascente, Gruppo Coin, Indicod e Istei -istituto di Economia d'impresa, si è svolto presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca e ha visto gli interventi anche di Guido Martinotti, ordinario di sociologia urbana e Pro Rettore dell'Università, Igino Rossi, Emrys Jones, Silvio Brondoni, ordinario di Marketing e Vittorio Giulini, Presidente di Sistema Moda Italia.

 SPORTELLI UNICI PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE
Roma, 20 marzo 2002 - Il dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato on-line l'Avviso 1/2002 per il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di sportelli unici per le attivita' produttive. L'obiettivo che s'intende perseguire e' la costituzione di sportelli unici che siano in grado di svolgere tutte le funzioni relative agli impianti e a tutte le attivita' di produzione di beni e servizi. Le candidature dovranno pervenire al Formez entro e non oltre le ore 14.00 del 22 aprile 2002. http://194.242.231.145/intranet/Sportello-/Avviso-1--/index.htm

AUMENTANO LE GARANZIE PER I CONSUMATORI
Roma, 20 marzo 2002 - E' stato pubblicato sul Supplemento Ordinario della Gazzetta Ufficiale dell'8 marzo scorso il decreto legislativo che recepisce la direttiva 1999/44/CE finalizzata a garantire una piu' elevata tutela per il consumatore. Il provvedimento prevede, tra l'altro, l'estensione della garanzia per i beni di consumo da uno a due anni. Il consumatore, dal momento dell'acquisto di un bene, ha quindi due anni di tempo per accorgersi di eventuali difetti dello stesso. Il decreto entra in vigore il 23 marzo 2002 e riguarda gli oggetti comprati a partire da questa data. http://www.governo.it/servizi/provvedimenti/dettaglio.asp?d=15253 

GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA 2002
Roma, 20 marzo 2002 - Il 22 marzo di ogni anno viene celebrata in tutto il mondo, su iniziativa dell'Onu, la "Giornata Mondiale dell'Acqua". Il ministero delle Politiche Agricole e Forestali d'intesa con il ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, rendendosi interprete degli indirizzi dell'Onu, realizza iniziative volte a richiamare l'attenzione sul tema dell'acqua come bene di vitale importanza per tutti gli abitanti del pianeta. Il tema della giornata mondiale del 2002 e' "L'Acqua e lo sviluppo". Per maggiori informazioni: http://www.corpoforestale.it/eventi/acqua2002/index.htm 

RINASCE IL KURSAAL DI PALERMO: ORA È UNA SALA BINGOSNAI
Palermo, 20 marzo 2002 - Torna a vivere il Kursaal: lo storico cinema palermitano, e prima ancora teatro, dopo anni di chiusura riapre i battenti nelle nuove vesti di sala bingo. Si tratta della seconda sala aperta nel capoluogo siciliano, ma gli investimenti e i restauri cui il palazzo in stile liberty è stato sottoposto negli ultimi mesi ne hanno fatto una delle sale bingo più grandi e prestigiose d'Italia. L'inaugurazione della sala Bingosnai Kursaal è prevista per martedì 19 marzo 2002, alle ore 18.30, in via Emerigo Amari 168, con la presenza delle più importanti autorità politiche regionali, provinciali e comunali. Sino alle 21.30 l'ingresso sarà riservato ai soli invitati, mentre le porte del Kursaal si apriranno al pubblico a partire dalle ore 22.00. La serata sarà condotta da Marcello Mordino e Vittorio Cassarà, due dei "postini" della popolare trasmissione televisiva "C'è posta per te". La sala Bingosnai Kursaal di Palermo è stata realizzata seguendo le indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti, in modo da rispettare - e restaurare - il progetto originale dell'architetto Basile, ma ora gli ambienti interni si preparano ad accogliere i giocatori del bingo offrendo i massimi livelli di comfort e tecnologia. La sala Bingosnai Kursaal offre infatti 440 postazioni gioco, due estrattori completamente automatizzati, quattro tabelloni elettronici affissi alle pareti e contenenti tutte le informazioni relative al gioco (numeri estratti con evidenziate le ultime tre palline, premo bingo, premio cinquina, ecc.), tre videoproiettori. Tutti i 48 tavoli da gioco sono dotati di monitor che riportano le stesse informazioni dei tabelloni elettronici, e inoltre sono disponibili otto terminali "Teo", veri e propri gioielli tecnologici realizzati da Snai per i giocatori che, ad ogni estrazione, acquistano almeno sei cartelle: i terminali Teo, collegati direttamente con l'elaboratore che sovrintende ogni fase del gioco, contrassegnano sullo schermo i numeri progressivamente estratti e avvisano tempestivamente il giocatore in caso di cinquina o di bingo. Una volta a regime, i terminali Teo a disposizione dei giocatori saranno complessivamente venti. Non è tutto: Franco Casarubea e Massimo Monti, i due titolari della Kursaal S.r.l., hanno voluto fare di questa sala bingo un vero e proprio punto di riferimento per l'entertainment palermitano. All'interno del Kursaal sono stati quindi realizzati un bar, un ristorante con servizio ai tavoli da gioco e una sala riservata ai bambini, ma entro breve si aggiungeranno un piano bar, un internet point e una sala tv con canali satellitari. Un piccolo fiore all'occhiello è il restauro della splendida terrazza con vista su piazza Politeama; la terrazza ospita anche un ristorante all'aperto. Da sottolineare come la sala BingoSNAI Kursaal abbia consentito la creazione di 40 nuovi posti di lavoro tra personale addetto al gioco e personale destinato ai servizi di ristorazione. Le principali figure professionali destinata alla gestione del bingo (direttore di sala, capotavolo, cassiere) sono state formate presso l'Accademia del Bingo (la prima scuola in Italia per la formazione di operatori di sale bingo, con sede a Montecatini), per garantire i più alti standard di professionalità. Per giocare a bingo sono necessarie apposite cartelle, vendute all'interno della sala. Il costo delle cartelle è di 1,50 euro ciascuna. La direzione della sala ha facoltà di mettere in vendita, per un massimo di dodici volte al giorno, cartelle speciali al prezzo di 3,00 euro ciascuna: in questo caso, ai giocatori è offerta la possibilità di vincite di importo superiore alla media. Sono premiati la cinquina e il bingo: alla prima viene assegnato (secondo disposizioni ministeriali) l'8% dell'importo delle cartelle vendute per ogni estrazione, mentre la percentuale sale al 50% per il bingo. A partire da mercoledì 20 marzo la sala Bingosnai Kursaal sarà aperta tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 2.00. Da ricordare che, nel rispetto delle normative, l'ingresso alle sale bingo è vietato ai minori non accompagnati. Inoltre, i minorenni non possono in alcun modo partecipare al gioco del bingo.

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