NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
18 LUGLIO 2002
pagina 1
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
SAT-ECONOMY:
AXA LANCIA PER PRIMA IN ITALIA L'ASSICURAZIONE CHE PAGHI SOLO QUANDO GUIDI
SI CHIAMA "AUTOMETRICA" IL SATELLITE E' ALLA BASE DI QUESTA
INNOVAZIONE
Milano,
18 luglio 2002 - A partire dal 9 settembre 2002, Axa immetterà sul mercato
italiano un nuovo tipo di polizza auto " pay per use", che
attraverso un innovativo sistema di calcolo consentirà di stabilire il
premio dell'assicurazione auto in funzione dell'effettivo utilizzo. I tre
concetti su cui Axa ha basato le proprie riflessioni sono: La sinistralità
è fortemente correlata al quantitativo di chilometri percorsi; la presenza
di sistemi Gps sulle automobili è in continuo aumento; in Italia il 25%
degli automobilisti percorre mediamente meno di 10.000Km in un anno. Axa ha
quindi elaborato un sistema innovativo di rilevazione della percorrenza al
fine di calcolare una tariffa personalizzata per ogni assicurato. Le
informazioni necessarie sono "quando e dove", intendendo per
"quando" il giorno (lunedì, mercoledì o domenica) e per
"dove" l'area in cui l'auto sta circolando (extraurbana, urbana e
ad alta densità di traffico). Tali informazioni vengono automaticamente
inviate dal sistema Gps ed elaborate dal terminale Axa, senza nessun
intervento da parte dell'assicurato. Nel caso l'auto sia sprovvista dei
sistema Gps idoneo e sia necessaria l'installazione a bordo del veicolo, Axa
ha raggiunto un accordo di partnership con la società Ds Ingegneria che
fornirà l'apparecchiatura Microsat a costi decisamente inferiori al prezzo
di mercato. Il Gps sarà acquistabile direttamente presso l'agenzia Axa
Carlink con cui si sottoscrive il contratto. Riassumento: il consumo viene
calcolato in base ai chilometri realmente percorsi, in funzione dei giorno
(da lunedì a venerdì e fine settimana) e dell'area (extraurbana, urbana e
ad alta densità di traffico). Il premio iniziale varia in base a due
parametri: comune di residenza e chilometraggio annuo medio dichiarato
dall'utente. In seguito la regolazione dipende dallo storico dell'anno
precedente. Nel caso in cui, il chilometraggio effettivo dovesse essere
superiore/inferiore a quello dichiarato non verrà applicata nessuna
franchigia e il conguaglio/rimborso verrà effettuato a fine anno. Il premio
sarà calcolato in base ad una componente fissa, equivalente al 35% dei
premio, e ad una variabile, corrispondente al 65%, in base alla percorrenza
effettiva. Presso le agenzie Axa Carlink sarà possibile effettuare :
sottoscrizione della polizza Irc e garanzie accessorie; acquisto dei sistema
Gps; prenotazione per l'installazione dell'apparato (entro 48 ore
lavorative); eventuale finanziamento per acquisto del sistema in 12 mesi a
tasso 0. Vantaggi della polizza Axa Autometrica: convenienza sul costo
Rcauto per le auto con basse percorrenze; convenienza sul costo
Incendio/Furto; nessuna franchigia in caso di mancato funzionamento del
sistema o di eventuale superamento dei chilometraggio inizialmente
dichiarato; conguaglio o rimborso a fine anno con garanzia sul premio
massimo, pari al premio di una polizza tradizionale; smart card gratuita;
possibilità di consultare i chilometri percorsi su Internet; pronto
intervento; assistenza in "Viva-voce"; sistema Gps con possibilità
di estensione a servizi di localizzazione e navigazione. Per informazioni
Numero Verde 800959668
PRODI
SUL "REGOLAMENTO DI ESENZIONE PER CATEGORIA RELATIVO AL SETTORE
AUTOMOBILISTICO"
Bruxelles, 18 luglio 2002 Nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri il
presidente della Commissione Europea Romano Prodi ha sottolineato che Il
nuovo regolamento definisce l'organizzazione della distribuzione
automobilistica e dei servizi post-vendita in Europa nei prossimi otto anni.
Nel corso degli ultimi quindici o vent'anni l'industria automobilistica
europea ha subito una profonda trasformazione ed é divenuta un'industria
globale e aperta alla concorrenza. Tuttavia questa modernizzazione non ha
toccato il settore della distribuzione e della manutenzione. Le case
produttrici lo riconoscono e cercano di migliorare l'efficienza della
distribuzione ma contemporaneamente vorrebbero mantenere chiuse le proprie
reti di vendita e di riparazione, derogando alle normali regole della
concorrenza. In base al Trattato, abbiamo il dovere di trovare un equilibrio
tra i vantaggi dell'industria e i benefici del consumatore. Per questo, il
nuovo regolamento mira a tutelare l'interesse: degli automobilisti a
disporre di un'ampia scelta a prezzi competitivi; delle case produttrici
alla difesa dell'immagine del marchio; dei rivenditori a rafforzarsi e
divenire più competitivi; dei produttori di componenti di dipendere meno da
un solo cliente; e, soprattutto, l'interesse generale della nostra economia
di operare in un mercato; unico efficiente, trasparente e competitivo che
porterà grandi vantaggi per tutti.
IL
NUOVO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL'ESENZIONE PER CATEGORIA PER
GLI AUTOVEICOLI
Bruxelles, 18 luglio 2002 - e cosa è un'esenzione per categoria? Il
trattato CE prevede una norma fondamentale (articolo 81, paragrafo 1) che
vieta gli accordi che hanno effetti contrari alla concorrenza. D'altra
parte, molti accordi comunemente applicati, favorevoli alla concorrenza e
vantaggiosi per i consumatori, contengono naturalmente delle clausole che
limitano la capacità di concorrenza dell'una o dell'altra parte ed il
trattato, all'articolo 81, paragrafo 3, accorda dunque alla Commissione il
potere di esentare tali accordi dal divieto generale. Piuttosto che
esaminare ogni singolo accordo notificato, la Commissione spesso esenta,
mediante un regolamento, un'intera categoria di accordi, a condizione che
rispondano a determinati requisiti e non contengano nessuna delle
restrizioni che sono considerate fondamentali e non esentabili. Il nuovo
regolamento per il settore degli autoveicoli è un esempio di una tale
"esenzione per categoria". Il nuovo regolamento applica l'articolo
81, paragrafo 3 del trattato CE a determinati tipi di accordi di
distribuzione e di prestazione di servizi nel settore automobilistico e
sostituisce il regolamento d'esenzione per categoria 1475/95, che è entrato
in vigore nel 1995 e scade il 30 settembre 2002. Come ha elaborato la sua
proposta la Commissione? La proposta è stata elaborata dopo un intenso
lavoro di raccolta dati e di consultazioni. * Il primo passo è stata la
pubblicazione, nel novembre 2000, di una relazione di valutazione che ha
individuato una serie di problemi del sistema di regolamentazione
attualmente in vigore. La relazione si basa su inchieste e contributi da
parte di tutte le categorie interessate (produttori, rivenditori,
riparatori, produttori di pezzi di ricambio, operatori indipendenti,
consumatori). La Commissione ha tenuto inoltre conto delle esperienze
acquisite controllando l'attuazione del regolamento in vigore e, non da
ultimo, trattando i casi individuali nell'ambito dei quali sono state
inflitte ammende a grandi produttori automobilistici europei per pratiche
anticoncorrenziali. Nella relazione si constata che i consumatori europei
non hanno beneficiato di un'equa parte dei vantaggi del sistema, che la
concorrenza tra i rivenditori non è sufficientemente sviluppata e che i
rivenditori sono troppo dipendenti dai produttori. I consumatori incontrano
in pratica molte difficoltà(1) ad esercitare il diritto, tipico di un
mercato unico, di sfruttare le differenze di prezzo esistenti tra gli Stati
membri, acquistando il proprio veicolo dove il prezzo è più basso. * Vari
consulenti indipendenti sono stati incaricati di eseguire una serie di
studi(2) sugli elementi principali della revisione, analizzando in
particolare l'obbligo di collegare vendite e servizi, le ragioni delle
differenze di prezzo, le opinioni dei consumatori sulle diverse
caratteristiche del sistema attuale e dei sistemi in futuro e l'impatto
potenziale di varie modifiche normative su tutti gli interessati. * Nel
febbraio 2001 si è svolta un'audizione per discutere i risultati della
relazione di valutazione e dei primi due studi, alla quale hanno assistito,
tra l'altro, le associazioni dei consumatori, quelle dei rivenditori di
autoveicoli e i rappresentanti dei principali costruttori. La Commissione ha
inoltre esaminato le opinioni espresse individualmente dalle parti
interessate ed ha tenuto conto delle numerose osservazioni presentate dai
consumatori europei. * Il 5 febbraio 2002 la Commissione ha adottato un
progetto del regolamento in questione(3). Il progetto è stato pubblicato il
16 marzo nella Gazzetta ufficiale (GU C 67 del 16.3.2002) con un invito a
presentare osservazioni. Le parti interessate hanno inviato 350 contributi,
valutati attentamente dalla Commissione. * La Commissione ha consultato il
Comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti, composto di
rappresentanti degli Stati membri, nel marzo e nel giugno 2002. * Il
Parlamento europeo e il Comitato economico e sociale hanno espresso il
proprio parere sul progetto di regolamento alla fine del maggio 2002. Tutto
il materiale relativo al processo di revisione è disponibile nel sito web
della Commissione all'indirizzo http://europa.eu.int/comm/competition/car_sector/distribution/
Perché non lasciare semplicemente scadere il regolamento di esenzione per
categoria 1475/95? Durante il processo di revisione, la Commissione ha
considerato una serie di alternative per la modifica normativa. Sin
dall'inizio era chiaro che lasciare semplicemente scadere il regolamento
1475/95 non rappresentava una possibilità realistica. Se la Commissione si
limitasse a lasciare scadere il regolamento in vigore, il settore
automobilistico rientrerebbe automaticamente nel campo di applicazione delle
norme generali di concorrenza relative agli accordi di distribuzione
(regolamento della Commissione di esenzione per categoria applicabile agli
accordi verticali 2790/99). Anche se questo regolamento generale è adeguato
per la maggior parte dei settori economici, la Commissione ha concluso che
non comporta sufficienti garanzie per ovviare ai problemi sottolineati nella
relazione di valutazione per il settore automobilistico. Garanzie aggiuntive
erano particolarmente necessarie poiché la Commissione aveva individuato il
cosiddetto "effetto cumulativo" nel settore degli autoveicoli.
Questo può manifestarsi quando un'elevata percentuale di merci viene
distribuita utilizzando reti di distribuzione che hanno caratteristiche
quasi identiche atte a restringere la concorrenza. Le norme generali di
concorrenza per gli accordi di distribuzione consentirebbero inoltre una
riproduzione quasi identica del sistema attuale per quanto riguarda le
vendite di autoveicoli(4). Le norme attuali consentono una combinazione di
territorio di vendita esclusivo e di selettività per i rivenditori. Tale
combinazione è stata individuata nella relazione di valutazione come uno
dei principali problemi per la concorrenza derivanti dal regime attuale. Le
norme generali di concorrenza per gli accordi di distribuzione non prevedono
inoltre una situazione soddisfacente per quanto riguarda i settori dei
servizi di riparazione, in particolare relativamente alla fornitura di pezzi
di ricambio e alle condizioni alle quali i riparatori indipendenti devono
svolgere la propria attività. Qual è la natura del regime proposto? Pur
essendo più rigoroso del precedente, il nuovo regolamento è meno
prescrittivo. I costruttori automobilistici possono scegliere un sistema di
distribuzione esclusiva, nell'ambito del quale ai rivenditori viene
assegnato un determinato territorio, o un sistema di distribuzione
selettiva. In caso di distribuzione selettiva, il costruttore può applicare
una combinazione di criteri qualitativi e quantitativi o può scegliere i
suoi rivenditori in base a criteri esclusivamente qualitativi. In
quest'ultimo caso, non potrà stabilire un numero massimo di rivenditori e
qualsiasi rivenditore che risponda ai criteri potrà far parte della rete.
In tutti i sistemi selettivi, qualitativi e/o quantitativi, il produttore può
richiedere che le vendite vengano effettuate solo ai consumatori finali e
agli altri membri della rete autorizzata. Il regolamento favorirà la
nascita di punti vendita multimarca? Sebbene in base al regolamento in
vigore possano in teoria vendere veicoli di più marche, i rivenditori in
pratica lo fanno raramente(5). Attualmente i produttori possono esigere che
i rivenditori vendano altre marche soltanto in locali separati, attraverso
una società diversa e con una gestione ed un personale distinti, il che in
pratica rende le vendite multimarca antieconomiche. Gli studi hanno tuttavia
dimostrato che esiste una domanda da parte dei consumatori affinché i
rivenditori vendano più di una marca. Il nuovo regolamento elimina quindi
la maggior parte delle restrizioni permesse in base alle norme in vigore,
dando ai rivenditori, e quindi ai consumatori, un'effettiva possibilità di
scelta. I produttori di automobili possono tuttavia tutelare la propria
immagine di marca richiedendo che i veicoli vengano esposti negli autosaloni
in settori distinti per le singole marche, analogamente a quanto avviene nei
saloni dell'auto. L'imposizione di personale di vendita specifico per le
singole marche non verrebbe consentito in quanto potrebbe rappresentare un
costo aggiuntivo considerevole, frenando di conseguenza lo sviluppo
dell'attività multimarca, a meno che non venga deciso dal rivenditore e il
produttore paghi tutti i costi aggiuntivi. I costruttori di autoveicoli,
infine, potranno inoltre richiedere che un rivenditore multimarca si
rifornisca di un numero minimo di autovetture della loro marca, ma tale
minimo non potrà superare il 30%. Quali sono i cambiamenti per i cosiddetti
"intermediari"? L'esperienza ha dimostrato quanto sia difficile
per i singoli consumatori acquistare un autoveicolo all'estero. Essi possono
avere problemi di lingua o non avere dimestichezza o facilità di contatto
con l'ambiente commerciale di un altro Stato membro. Le regolamentazioni
adottate in passato in questo settore hanno dunque permesso il ricorso, da
parte del consumatore, ad un rappresentante, comunemente definito
intermediario. Molti degli operatori che si fanno pubblicità via Internet,
come Virgin Cars o OneSwoop, operano come intermediari. Le misure finora
adottate dalla Commissione permettono ai produttori di imporre delle
limitazioni alle attività di questi intermediari, ad esempio con la
clausola in base alla quale nessun intermediario può comperare un numero di
autoveicoli che superi il 10% del totale in volume delle vendite di un
rivenditore. Queste norme ovviamente ostacolano un tipo di commercio
perfettamente legittimo ed in futuro saranno vietate. La sola regola che i
produttori di automobili potranno imporre sarà che l'intermediario disponga
del mandato del consumatore. Cosa avverrà con le vendite presso i
supermercati? È stata valutata la possibilità che la Commissione obblighi
in qualche modo i produttori di automobili a vendere ai supermercati. In
un'economia di libero mercato la regola generale è che i produttori di
merci possono scegliere a chi vendere e soltanto in circostanze estreme
un'autorità di concorrenza può intervenire per costringere un fornitore di
beni o servizi a vendere ad un determinato singolo o ad una classe di
operatori. La Commissione riconosce il fatto che una situazione così
estrema non esiste attualmente nel settore automobilistico in Europa e ha
dunque optato per una serie di norme flessibili che consentono ai produttori
di scegliere se vendere autoveicoli ai supermercati Durante il lungo ed
approfondito processo di consultazione intrapreso dalla Commissione, nessun
supermercato o associazione di categoria di supermercati ha mai espresso
direttamente il desiderio di vendere automobili su base regolare. È inoltre
dimostrato che se i produttori fossero ora costretti ad ammettere i
supermercati nei loro sistemi di distribuzione, ne potrebbe derivare un
effetto negativo sui produttori e sui distributori. I consumatori non
sembrano inoltre molto attratti dall'idea di acquistare un'automobile in un
supermercato (vedi studio Lademann). Non si può d'altro canto nemmeno
sostenere che il nuovo regolamento non offra ai supermercati nuove
possibilità commerciali. I supermercati potrebbero infatti diventare
rivenditori (mono o multimarca) se soddisfano gli stessi criteri stabiliti
dal produttore per qualsiasi altro rivenditore potenziale e se il produttore
di autoveicoli li accetta come tali. Ad esempio, alcuni produttori
potrebbero scegliere i supermercati come propri rivenditori esclusivi in
alcune zone dell'UE. Alcuni costruttori che vogliano applicare solo sistemi
selettivi basati su criteri di qualità non potrebbero rifiutare i
supermercati come rivenditori autorizzati, qualora questi soddisfino i
medesimi criteri qualitativi dei rivenditori "tradizionali".
Tuttavia, se un produttore applica sistemi selettivi basati su criteri
quantitativi (ossia limita il numero dei propri rivenditori), è possibile
che non si accetti che un supermercato entri a far parte della rete
ufficiale anche se soddisfa i criteri qualitativi. I supermercati o altri
esercizi possono ovviamente agire anche come intermediari per i consumatori,
dato che le norme sugli intermediari sono diventate meno rigide, e possono
anche stabilire relazioni privilegiate con i rivenditori in tutto il mercato
comune. 'El Corte Inglés' ha ad esempio introdotto questo modello in Spagna
e potrebbe svilupparlo ulteriormente. Perché la Commissione ha rinunciato
ad esigere dai produttori di automobili di vendere anche ad operatori
Internet "puri"? L'analisi della Commissione tende a dimostrare
che, a lungo termine, i presunti vantaggi per i consumatori verrebbero
superati dagli svantaggi: si potrebbe immaginare che i distributori Internet
che vendono veicoli esclusivamente in rete approfittino abusivamente
dell'attività degli altri distributori che hanno l'obbligo di investire in
un salone, in veicoli di dimostrazione e in personale di vendita addestrato
per consigliare i consumatori. I consumatori potrebbero utilizzare tutte
queste strutture, per poi rivolgersi ad un commerciante Internet per
l'acquisto vero e proprio del nuovo veicolo. In considerazione di questi
rischi e del fatto che uno studio effettuato per la DG Concorrenza (lo
studio Lademann) dimostra che i consumatori non sono ancora molto attratti
dall'idea di acquistare un'automobile da un distributore che operi
esclusivamente via Internet, al momento non sembra opportuno costringere i
produttori a dare a questi operatori un accesso pieno ed incondizionato alle
reti di distribuzione. È necessario tuttavia sottolineare che il nuovo
regolamento specifica che nessun rivenditore che soddisfi i criteri del
produttore può essere limitato nella sua facoltà di vendere via Internet o
nell'uso di siti Internet di riferimento. Internet è un mezzo a basso costo
che dovrebbe, a medio termine, ridurre sia i costi di distribuzione che i
prezzi al consumo. Gli operatori Internet, analogamente ai supermercati,
potrebbero inoltre agire come intermediari per i consumatori, stabilendo
relazioni privilegiate con i rivenditori in tutto il mercato comune. La
riorganizzazione del collegamento tra le vendite e i servizi post-vendita
andrà veramente a vantaggio dei consumatori? Con il sistema attuale tutti i
rivenditori membri della rete sono obbligati ad effettuare la vendita di
autoveicoli e a fornire i relativi servizi se questo viene richiesto dal
costruttore. Essi non possono attualmente scegliere l'una o l'altra attività,
il che restringe considerevolmente la loro libertà commerciale. Con il
nuovo sistema, un distributore che voglia specializzarsi nella vendita di
automobili potrà scegliere se fornire lui stesso i servizi post-vendita o
subappaltarli ad uno o più riparatori ufficiali che siano facilmente
accessibili per i suoi consumatori. Questo metodo garantirà che i clienti
di ciascun distributore possano rivolgersi ad almeno un riparatore ufficiale
e che il rivenditore comunichi loro la sede di tale riparatore e la distanza
tra il punto vendita e l'officina prima dell'acquisto dell'automobile. Con
il nuovo sistema, inoltre, esisterà in tutta Europa, esattamente come oggi,
la necessaria infrastruttura di riparatori ufficiali che rispettano gli
standard di qualità del produttore richiesti per il rispetto delle garanzie
e l'esecuzione del servizio assistenza gratuito, nonché del servizio in
caso di operazioni di revisione di autoveicoli difettosi. La differenza tra
il nuovo e il vecchio sistema è che, in futuro, alcuni riparatori ufficiali
non venderebbero autoveicoli nuovi. Questo avviene tuttavia già adesso: ad
esempio Audi, VW e Ford hanno una rete di riparatori ufficiali (ad esempio i
centri di assistenza Audi in Germania e in Belgio o i punti assistenza Ford)
che effettuano riparazioni con un regime simile. Nessun problema relativo a
questo regime è stato segnalato ai servizi della Commissione. Con il nuovo
sistema, inoltre, i riparatori indipendenti possono diventare riparatori
ufficiali se soddisfano i criteri stabiliti dai costruttori automobilistici,
migliorando in questo modo il servizio ai consumatori e la copertura
territoriale. I rivenditori che non dispongono più di una concessione
potranno inoltre rimanere riparatori ufficiali della marca. In questo modo
si eviterà il rischio che il mercato perda competenza tecnica e si
contribuirà a mantenere una fitta copertura di punti di assistenza. Quali
sono gli effetti previsti delle nuove norme nel settore dei servizi di
riparazione? Oltre a tutti i vantaggi già esposti, relativi alla
riorganizzazione del legame tra attività di vendita e attività
post-vendita, gli effetti saranno significativi per i riparatori
indipendenti e per la fornitura di pezzi di ricambio originali. Innanzitutto
ciascun riparatore che soddisfi i criteri del produttore potrà diventare
riparatore ufficiale, aumentando in questo modo il numero di imprese in
concorrenza. I riparatori indipendenti, come nel sistema attuale,
continueranno ad avere accesso ai pezzi di ricambio, ma verrà ulteriormente
migliorato il loro accesso alle informazioni tecniche, al software e alla
riprogrammazione, alle attrezzature, alle apparecchiature di diagnostica e
di riparazione e alla formazione. L'accesso alle informazioni tecniche verrà
reso più conveniente per le necessità specifiche, ad esempio l'assistenza
offerta da parte dei club automobilistici e da altri servizi di assistenza
su strada. Il principio è che tale accesso debba essere concesso a
condizioni non discriminatorie sia ai riparatori autorizzati che a tutti gli
altri: se i primi devono pagare un software specifico o sostenere parte dei
costi di un corso di formazione, ai secondi devono essere applicati i
medesimi prezzi. I riparatori indipendenti, compresi quelli qualificati che
non intendano diventare riparatori autorizzati, saranno dunque in grado di
concorrere al medesimo livello con i riparatori autorizzati e potranno così
adeguarsi all'evoluzione tecnologica. Attualmente esistono nell'UE più di
100 000 riparatori indipendenti, che costituiscono una pressione
concorrenziale considerevole rispetto alle reti autorizzate e detengono il
50% del mercato di tutti i servizi di riparazione e addirittura l'80% per
gli autoveicoli con più di 4 anni. Si tratta di quote di mercato notevoli
che giustificano l'applicazione di condizioni più rigorose sul mercato dei
servizi di riparazione. Analogamente, i produttori di pezzi di ricambio
avranno un migliore accesso ai riparatori sia autorizzati che indipendenti.
Questi produttori fabbricano l'80% di tutti i componenti e pezzi di ricambio
degli autoveicoli nuovi, mentre il costruttore dei veicoli ne produce solo
il 20%. Con il nuovo regolamento, i produttori di pezzi di ricambio potranno
apporre il proprio logo, assieme a quello del costruttore dell'autoveicolo,
sui pezzi di ricambio originali venduti al produttore degli autoveicoli. I
produttori di pezzi di ricambio potranno inoltre vendere il medesimo pezzo
con il proprio logo senza che perda la caratteristica di "pezzo di
ricambio originale" sia ai riparatori autorizzati che a quelli
indipendenti. Solitamente tali pezzi di ricambio sono meno cari rispetto
agli stessi pezzi forniti dal produttore di autoveicoli. In conclusione, il
nuovo regolamento introdurrà una maggiore concorrenza tra riparatori
autorizzati, tra riparatori autorizzati e riparatori indipendenti e tra i
costruttori di autoveicoli e i produttori di pezzi di ricambio nella
fornitura di pezzi di ricambio originali. La maggiore concorrenza dovrebbe
determinare prezzi più concorrenziali per i consumatori e una maggiore
qualità dei servizi post-vendita. Quali sono gli effetti previsti delle
nuove norme sull'occupazione nel settore? Il regolamento non dovrebbe avere
alcun effetto netto direttamente individuabile sull'occupazione in questo
settore, che è determinata in ultima analisi dalla redditività dei mercati
al dettaglio e dei servizi post-vendita. La maggior parte dei produttori sta
già realizzando programmi per ridurre i costi e razionalizzare le reti
della distribuzione nella CE. Si prevede che questa tendenza, iniziata con
l'attuale regolamento 1475/95, continui anche in futuro; gli analisti
dell'industria prevedono che il numero di rivenditori ufficiali appartenenti
ad una rete di distribuzione diminuirà del 20-25% entro il 2010, a
prescindere dalle regole di concorrenza applicabili al settore. Il
regolamento offre agli ex rivenditori la possibilità di diventare
riparatori ufficiali nell'ambito della rete di distribuzione dei produttori.
In pratica, non è possibile imporre alcun massimale al numero di riparatori
che soddisfano i criteri qualitativi per far parte della rete, il che
permette agli ex rivenditori di continuare ad operare nella rete come
riparatori autorizzati. In questo modo, il regolamento dovrebbe compensare
almeno in parte la diminuzione prevista nel numero di rivenditori. Anche
coloro che attualmente operano come riparatori indipendenti possono trovare
questa possibilità interessante, anche se per soddisfare i criteri previsti
per i membri della rete di un produttore possono aver bisogno di un certo
livello di investimenti in attrezzature, personale e formazione. Inoltre,
permettendo ai riparatori indipendenti di adeguarsi ai cambiamenti
tecnologici, il progetto di regolamento può indirettamente mantenere o
perfino aumentare l'occupazione, incoraggiando questi riparatori a
consolidare la loro posizione sul mercato. Le nuove norme creano le
condizioni almeno perché l'occupazione possa essere almeno mantenuta al
livello odierno nel settore post-vendita, che occupa molte più persone
rispetto a quello delle vendite, compensando in questo modo l'attuale
tendenza alla razionalizzazione delle reti di vendita da parte dei
costruttori di autoveicoli. La Commissione prevede che i prezzi al dettaglio
diminuiranno grazie alle nuove norme? La Commissione europea non è
un'autorità incaricata della fissazione dei prezzi. L'unico compito della
Commissione per quanto riguarda i prezzi è garantire che sul mercato
esistano condizioni tali da permettere una concorrenza soddisfacente e senza
distorsioni. Questo implica anche che i consumatori devono avere il diritto
di acquistare ovunque nel mercato unico al prezzo più conveniente. Una vera
concorrenza sul mercato, tuttavia, è generalmente un fattore importante per
impedire livelli e differenze di prezzo non giustificati. Le relazioni
semestrali della Commissione sui prezzi delle automobili(7) rilevano
differenze di prezzo che possono indicare una mancanza di concorrenza o una
compartimentazione del mercato che vanno al di là degli effetti dovuti ai
diversi livelli di tassazione degli autoveicoli nell'UE. Il nuovo
regolamento intende creare le condizioni di mercato che consentano la
riduzione delle forti differenze di prezzo che sono dovute alle rigidità
degli attuali sistemi di distribuzione nell'Unione europea e prezzi più
competitivi sui mercati della vendite e dei servizi post-vendita. È
importante inoltre ricordare che la concorrenza avviene anche ad altri
livelli: la qualità e la diversità del prodotto, ad esempio, sono elementi
importanti per la concorrenza nell'industria automobilistica di oggi ed
hanno, non da ultimo, un'importanza fondamentale per i consumatori. Le nuove
norme determineranno un'armonizzazione dei prezzi (tasse escluse) in tutta
l'UE? Alcuni costruttori di autoveicoli non hanno atteso un nuovo
regolamento per armonizzare i prezzi al dettaglio in tutta l'UE. Questo è
avvenuto solo per il segmento alto delle autovetture (Mercedes, alcune BMW,
Porsche) nell'area dell'euro. Anche se vi è una tendenza
all'armonizzazione, nessuno può prevedere a quale livello avverrà la
convergenza (a livelli uguali, superiori o inferiori a quelli attuali). Ciò
dipenderà dal grado di concorrenza effettiva tra le varie marche. Se, come
affermano i costruttori, la concorrenza tra loro è aspra a livello di
prezzi e d'innovazione, la convergenza potenziale dovrebbe portare i prezzi
al di sotto degli attuali prezzi medi in tutta l'UE. Anche gli aumenti di
prezzo dovrebbero essere difficili in caso di concorrenza effettiva, a meno
che essi non siano concordati o decisi in comune dai costruttori. D'altro
canto, per quanto riguarda gli aumenti di prezzo nei paesi con tasse elevate
sugli autoveicoli, quali la Danimarca, la Finlandia, la Grecia o l'Irlanda,
i produttori terranno conto del rischio di perdere quote di mercato locali o
di una domanda ridotta per gli autoveicoli nuovi. Se esiste una notevole
concorrenza tra le marche, a lungo termine le nuove norme non dovrebbero
avere come conseguenza aumenti dei prezzi, a meno che essi non siano decisi
o concordati tra i costruttori di autoveicoli. Se vi sono accordi o prassi
concordate per aumentare i prezzi, ciò sarebbe contrario alle norme di
concorrenza e verrebbe sanzionato dalla Commissione. Concentrazione dei
concessionari e effetti sui prezzi La maggior parte dei costruttori sta già
razionalizzando la propria rete di distribuzione e non ha atteso le nuove
norme per diminuire il numero dei concessionari(8). I livelli di
concentrazione a livello del dettaglio nell'area dell'euro sono estremamente
bassi. Ad esempio in Francia, dove il livello di concentrazione è uno dei
più alti dell'UE, la massima quota di mercato detenuta da una singola
impresa è pari al 2,3% (tale impresa gestisce diverse concessioni di varie
marche). Gli altri due paesi con i maggiori livelli di concentrazione sono
il Portogallo e la Spagna. I livelli di concentrazione più bassi si
registrano in Germania e in Austria. Di conseguenza non vi sono dubbi che
nell'area dell'euro si parta da mercati al dettaglio estremamente
frammentati. Per quanto riguarda le dimensioni dei distributori, un
distributore nell'UE vende in media 300 autoveicoli l'anno. Vi è
potenzialmente la possibilità di economie di scala a livello del dettaglio
che potrebbero essere trasferite ai consumatori. Non sembra inoltre esserci
una correlazione tra concentrazione e prezzi più alti. Anche se la Francia
è uno dei mercati più concentrati, i prezzi sono nella media dell'area
dell'euro. I prezzi in Portogallo e in Spagna, due tra i mercati più
concentrati, sono i più bassi di tutta l'area dell'euro. I prezzi in
Germania e in Austria, i mercati più frammentati, sono invece i più alti.
Se in tutta l'UE il numero di concessionari dovesse scendere del 30% nel
2010 (ossia del 5-10% in più rispetto al calo del 25% che è generalmente
previsto, anche nello studio commissionato dall'industria
automobilistica(9)), la concentrazione raggiungerebbe i livelli attuali
della Spagna e del Portogallo. I costruttori di automobili potrebbero
inoltre imporre prezzi al dettaglio massimi qualora pensassero che i
concessionari stanno abusando del proprio potere di mercato locale. Che cosa
è la clausola di ubicazione e come funziona? La clausola di ubicazione è
una disposizione in base alla quale un produttore di autoveicoli può
controllare dove il distributore stabilisce i propri punti vendita o
consegna. Fatta salva la politica del produttore per quanto riguarda la
copertura territoriale, essa garantisce inoltre ai distributori esistenti
che nessun altro distributore concorrente aprirà vicino a lui punti vendita
o consegna concorrenti. Le clausole di ubicazione restringono la concorrenza
tra rivenditori della stessa marca. Esse consentono una riproduzione quasi
identica dell'attuale sistema di distribuzione degli autoveicoli, che
combina protezione territoriale e selettività. La relazione di valutazione
della Commissione sul regime attualmente applicabile alla distribuzione di
autoveicoli ha considerato questa combinazione come la principale
restrizione negativa, che ostacola considerevolmente la concorrenza tra
concessionari. Di conseguenza il nuovo regolamento vieta l'uso di queste
clausole di ubicazione da parte dei produttori quando è applicata la
distribuzione selettiva (le vendite sono permesse solo ai consumatori finali
e ad altri membri autorizzati della rete costituita dal produttore e di
conseguenza vietate ad operatori indipendenti). Questo si applica sia alle
autovetture che ai veicoli commerciali leggeri. Il nuovo regolamento prevede
dunque che non sia possibile vietare ai distributori esistenti in un sistema
selettivo di aprire punti vendita o consegna secondari in qualunque parte
dell'UE. Tali sedi aggiuntive, tuttavia, devono rispettare i criteri del
produttore per la zona in questione in modo che vi sia una concorrenza equa
tra i concessionari stabiliti e i nuovi concorrenti potenziali: un
concessionario belga delle Ardenne che desideri aprire un autosalone sugli
Champ Elysées a Parigi dovrà soddisfare le regole stabilite dal produttore
per questa ubicazione di primo piano. Nell'ambito della distribuzione
esclusiva, il produttore mantiene un controllo di fatto sul luogo di
stabilimento dei propri distributori, in quanto attribuisce territori di
vendita esclusivi. Con questo tipo di distribuzione, tuttavia, i
distributori autorizzati sono liberi di vendere a rivenditori indipendenti
di autoveicoli (compresi supermercati e operatori Internet) e questi
operatori indipendenti possono ricorrere all'arbitraggio tra i territori
assegnati in maniera esclusiva e in tutta l'UE. La situazione è dunque
diversa rispetto al regime attuale. Le nuove norme si applicano in egual
misura a camion, autobus, veicoli commerciali leggeri e autovetture? Anche
se le nuove norme si applicano in egual misura a tutti questi autoveicoli,
sia per le vendite che i servizi post-vendita, i produttori possono
applicare clausole di ubicazione per camion e autobus. In pratica, ciò
significa che questi rivenditori dovrebbero avere il consenso del produttore
prima di aprire un punto vendita o un'officina secondari. Vi saranno
conseguenze negative per la copertura geografica nell'UE? I produttori
mantengono sempre il pieno controllo sul primo luogo di stabilimento di un
rivenditore di autoveicoli. Un rivenditore esistente non può chiudere la
propria sede principale e spostarsi in un altro luogo dell'UE, senza perdere
il proprio accredito come membro autorizzato della rete di distribuzione del
produttore. La copertura geografica può essere inoltre ottenuta senza
problemi se i produttori applicano sistemi di distribuzione esclusiva
(assegnazione di territori di vendita esclusivi, come per molti altri
prodotti che richiedono servizi post-vendita, ad esempio i trattori
agricoli). Il grado di copertura geografica dipende dunque principalmente
dalla decisione del produttore. Ad esempio, molti costruttori hanno
ristrutturato la propria rete di concessionari o lo stanno facendo ora allo
scopo di ridurre il numero di rivenditori in tutta l'UE. I produttori di
autoveicoli possono inoltre decidere, se lo desiderano, di compensare i
bassi volumi di vendita in determinate aree concedendo condizioni speciali
per mantenere i rivenditori in tali zone. L'attività multimarca contribuirà
inoltre alla redditività delle concessioni situate in zone con vendite
basse o in aree remote. Per quanto riguarda le imprese di riparazione, il
produttore non ne può più controllare il numero. Tutti i riparatori che
soddisfano i criteri di qualità stabiliti dal produttore possono diventare
membri della rete autorizzata. Anche se non intendono diventare riparatori
autorizzati, le disposizioni del nuovo regolamento sull'accesso ai pezzi di
ricambio, alle informazioni tecniche, alle attrezzature e alla formazione
stanno creando per i riparatori indipendenti le condizioni per rimanere in
affari e continuare a competere con le reti autorizzate. Questo elemento
contribuisce almeno al mantenimento dell'attuale copertura geografica.
Combinazione di distribuzione selettiva ed esclusiva nell'UE Anche se non
potranno più combinare territori di vendita esclusivi e distribuzione
selettiva per un singolo rivenditore, i produttori di autoveicoli potranno
decidere di attuare la distribuzione esclusiva in un mercato e quella
selettiva in un altro. Ciò potrebbe essere interessante qualora gli
obiettivi del produttore varino tra i diversi Stati membri. Il nuovo
regolamento contiene tuttavia garanzie per evitare una situazione nella
quale l'uso di sistemi paralleli determini una compartimentazione del
mercato unico.
BORSA
ITALIANA SPA: GLI AZIONISTI DI MONTE TITOLI ACCETTANO L'OFFERTA DI BORSA
ITALIANA
Milano, 18 luglio 2002 - Alla scadenza del periodo utile indicato da Borsa
Italiana nella sua offerta agli azionisti Monte Titoli per l'acquisto
dell'intero capitale azionario della società, le accettazioni pervenute
consentiranno a Borsa Italiana di acquistare oltre il 94% del capitale della
stessa Monte Titoli, tenuto conto che Borsa Italiana già ne detiene il
4,1%. In base alle accettazioni, più della metà delle azioni sarà
conferita in cambio di azioni di Borsa Italiana di nuova emissione mentre le
altre saranno cedute per contanti.
MARCHIO
DI QUALITA ' AIAF PER CONSORS
Milano, 18 luglio 2002 - Consors Online Broker Sim ha ottenuto l
'autorizzazione ad esporre il Marchio di Qualità Aiaf,che rappresenta una
certificazione della serietà e della professionalità con cui il broker
diffonde on-line l 'informazione finanziaria elaborata internamente dall
'Ufficio Studi. Il Decalogo Aiaf Il codice di autoregolamentazione
dell'Associazione degli Analisti Finanziari raccomanda standard etici e best
practice cui gli operatori devono attenersi per poter esibire il
"Marchio di Qualità Aiaf",prevedendo precise norme di
comportamento e caratteristiche che la comunicazione finanziaria deve
rispettare su quattro principali aree: 1)il Messaggio; 2)il Consulente che
diffonde il Messaggio; 3)la Società che diffonde il Messaggio; 4)l 'impegno
del Consulente e della Società. Consors Online Broker Sim prosegue nella
politica di cura del servizio offerto, perseguendo e mantenendo elevati
standard qualitativi per i servizi finanziari e per l 'informativa che
propone al mercato. Infolink: www.aiaf.it
GRUPPO
PIRELLI: CALENDARIO DELLE RIUNIONE DEL CONSIGLI DI PIRELLI SPA, PIRELLI
& C. REAL ESTATE E PIRELLI & C.
Milano, 18 luglio 2002 - Il Gruppo Pirelli rende noto che i Consigli di
Pirelli SpA, Pirelli & C. Real Estate e Pirelli & C. si riuniranno
per esaminare i dati preliminari e non auditati relativi ai primi sei mesi
del 2002, rispettivamente il 26 il 29 e il 30 luglio prossimi. Si riepiloga
di seguito il nuovo calendario previsto degli eventi societari: Pirelli
& C.: 30 luglio 2002: Riunione del Consiglio degli Accomandatari per
l'esame dei dati preliminari e non auditati relativi ai primi sei mesi del
2002; 11 settembre 2002: (e non più il 10 settembre come in precedenza
comunicato): Riunione del Consiglio degli Accomandatari per l'esame della
relazione semestrale al 30 giugno 2002 (il suddetto documento sarà reso
disponibile al pubblico entro il 13 settembre 2002 e pertanto, ai sensi
dell'art. 82 della deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale
relativa al secondo trimestre 2002 non verrà predisposta); 13 novembre
2002: (e non più il 12 novembre come in precedenza comunicato): Riunione
del Consiglio degli Accomandatari per l'esame dei risultati consolidati del
terzo trimestre 2002. Pirelli & C. Real Estate: 29 luglio 2002: Riunione
del Consiglio di Amministrazione per l'esame dei dati preliminari e non
auditati relativi ai primi sei mesi del 2002; 10 settembre 2002: Riunione
del Consiglio di Amministrazione per l'esame della relazione semestrale al
30 giugno 2002 (il suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico
entro il 13 settembre 2002 e pertanto, ai sensi dell'art. 82 della
deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale relativa al secondo
trimestre 2002 non verrà predisposta); 12 novembre 2002: Riunione del
Consiglio di Amministrazione per l'esame dei risultati consolidati del terzo
trimestre 2002. Pirelli SpA 26 luglio 2002: Riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'esame dei dati preliminari e non auditati relativi ai
primi sei mesi del 2002; 9 settembre 2002: Riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'esame della relazione semestrale al 30 giugno 2002 (il
suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro il 13 settembre
2002 e pertanto, ai sensi dell'art. 82 della deliberazione Consob 11971/99,
la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2002 non verrà
predisposta); 11 novembre 2002: Riunione del Consiglio di Amministrazione
per l'esame dei risultati consolidati del terzo trimestre 2002.
PHILIPS
ANNUNCIA UNA NUOVA PROCEDURA PER GARANTIRE L'INDIPENDENZA DEI REVISORI SU
SCALA GLOBALE
Amsterdam, 18 luglio 2002 - Royal Philips Electronics ha annunciato una
nuova procedura per garantire l'indipendenza dei revisori esterni di Philips
e di tutte le società controllate. Philips ha sempre mantenuto una
procedura di stretta separazione tra le funzioni di revisione e quelle di
consulenza delle società esterne di auditing, rispettando quanto previsto
dalla Regola 2-01 della Sec in base alla quale la società incaricata della
revisione deve essere indipendente dall'azienda tanto nella realtà dei
fatti quanto nell'apparenza. Tale procedura è stata ora resa ancora più
rigorosa con regole che Philips si è autoimposta e che superano i requisiti
definiti dall'esterno. "Philips si è posta all'avanguardia nel
definire una procedura non ambigua relativamente al ruolo del revisore
esterno su base globale", ha dichiarato Jan Hommen, Vice Chairman e
Chief Financial Officer di Philips. "Abbiamo sempre mantenuto una
stretta separazione tra la sezione consulenziale e quella di revisione dei
nostri auditor. Rispetto alla nostra abituale procedura, questa decisione è
un passo logico intrapreso alla luce dei recenti avvenimenti che stanno
animando il mondo delle corporation. Philips presenta i propri risultati
finanziari sulla base della massima trasparenza e apertura e questa nuova
procedura globale riflette la nostra attitudine." La nuova procedura,
operativa dal 15 luglio 2002, può essere così riassunta: Chiara
definizione di quali servizi possa o non possa fornire il revisore esterno;
Assegnazione tramite gara di incarichi per servizi di tipo non correlato
alla revisione che generino onorari superiori a Euro 250,000; Approvazione
formale preventiva della commissione di revisione da parte del Supervisory
Board per qualsiasi attività che generi onorari superiori ai 2 milioni di
Euro; Cambiamento del revisore principale dopo un massimo di 5 anni e
cambiamento dei partner di auditing rilevanti dopo un massimo di sette anni;
Assegnazione di incarico al revisore esterno per un periodo di tre anni,
durante il quale il Supervisory Board effettuerà la valutazione delle
prestazioni del partner in base a criteri misurabili, informerà gli
azionisti del risultato nella riunione generale successiva e rivolgerà
all'assemblea generale una proposta relativa alla nomina del revisore
esterno; Chiara definizione delle responsabilità del revisore esterno e
della sua indipendenza, con valutazione su base annuale da parte della
commissione di revisione ; Accordo che vincola le assunzioni reciproche tra
Philips e il revisore esterno; Pubblicazione nell'Annual Report della
procedura di indipendenza del revisore e di tutti gli onorari per attività
di revisione e non, assegnati al revisore esterno per i servizi prestati nel
corso del periodo.
MEDIOLANUM
SPA:I SEMESTRE 2002 - RISULTATI PRELIMINARI LE MASSE AMMINISTRATTE HANNO
RAGGIUNTO CIRCA 21.560 MILIONI DI EURO
Milano, 18 luglio 2002 - Il Gruppo Mediolanum ha chiuso il primo semestre
2002 facendo registrare ottimi risultati soprattutto in considerazione del
perdurare del periodo negativo delle economie mondiali. Le Masse
amministrate consolidate grazie alla tenuta della raccolta netta, sempre
positiva nel semestre, hanno raggiunto circa Euro 21.560 milioni, crescendo
del 9% nei dodici mesi (Euro 19.823 milioni al 30 giugno 2001), nonostante
l'importante deprezzamento dovuto all'andamento negativo dei mercati
azionari. Escludendo le nuove iniziative (Banca Esperia e le controllate
straniere, Fibanc e Gamax) il patrimonio è cresciuto nel periodo del 4%, a
circa Euro 18.450 milioni (17.690 al 30 giugno 2001). Con riferimento
all'Italia, sono stati registrati i seguenti volumi: La Raccolta netta
totale, che include assicurazione vita, fondi comuni e gestioni e la
raccolta diretta e indiretta della banca, ha messo a segno il suo nuovo
record semestrale ammontando ad Euro 1.873 milioni circa e superando del 2%
la già notevole raccolta netta del 1° semestre 2001(Euro 1.832 milioni).
In particolare, la raccolta netta si articola in Euro 1.005 milioni circa
(+2% rispetto a Euro 982 milioni del 2001) relativi al risparmio gestito ed
Euro 869 milioni circa (+2% rispetto a Euro 850 milioni del 2001) relativi
al risparmio amministrato. I Premi Lordi Vita sono ammontati
complessivamente a circa Euro 1.110 milioni, a fronte degli Euro 702 milioni
del 2001 (+58%). Di particolare rilievo la nuova produzione, che ha
registrato un incremento del 76% circa (Euro 790 milioni circa contro Euro
448 milioni dello scorso anno). I Fondi Comuni di Investimento e le Gestioni
hanno registrato una raccolta lorda consolidata di oltre Euro 1.481 milioni
contro gli Euro 1.859 milioni dell'anno precedente. Al 30 giugno 2002 la
Rete di vendita di Banca Mediolanum ha registrato un organico complessivo di
n. 5.150 Consulenti globali (con una contrazione del 6% sul totale di n.
5.507 al 30 giugno 2001). Da segnalare il forte progresso qualitativo della
rete, con 4.086 promotori finanziari, in crescita del 18% rispetto ai 3.473
del 2001. Aggiungendo a questi i 1.281 operatori assicurativi di Partner
Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum riportano un organico
complessivo di 6.431 unità. il totale dei C/C al 30 giugno 2002 era n.
323.400 a fronte dei n. 266.000 al 30 giugno dello scorso anno, con un
incremento del 18%. totale dei Clienti al 30 giugno 2002 era di circa n.
743.900 primi intestatari a fronte dei n. 679.000 alla stessa data dello
scorso anno, con un incremento del 9%. I Nuovi Clienti acquisiti nel periodo
sono stati circa 64.900. Mediolanum S.p.A. comunica inoltre che, ai sensi
dell'art. 82, comma 2, del Regolamento Consob n. 11971/1999, la relazione
semestrale al 30.06.2002 sarà resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza
del semestre.
GRUPPO
STEFANEL: I° TRIMESTRE 2002 FATTURATO STABILE AVVIATO IL PROCESSO DI
CRESCITA E DIVERSIFICAZIONE CON L'ACQUISIZIONE DEL 50% DI NUANCE GROUP
Ponte di Piave, 18 luglio 2002 - Si è riunito il 12 luglio - sotto la
Presidenza di Giuseppe Stefanel - il Consiglio di Amministrazione della
Stefanel S.p.A. che ha approvato i risultati consolidati del Gruppo dei
primi tre mesi dell'esercizio in corso (01/03/2002 - 31/05/2002). Nel corso
del primo trimestre è stato avviato il processo di crescita e
diversificazione previsto dal piano triennale, attraverso l'importante
acquisizione, il cui closing è previsto per la fine di luglio, del 50% di
Nuance Group, il più grande operatore mondiale nel settore del retail
aeroportuale presente con 387 negozi in 20 paesi distribuiti in 4
continenti. Tale operazione che, come già indicato, è sottoposta
all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni richieste, prevede un
impegno finanziario di circa 140 milioni di Euro a cui il Gruppo farà
fronte con l'utilizzo di linee finanziarie a medio-lungo termine dedicate.
L'acquisizione assume una notevole rilevanza strategica e consentirà al
Gruppo Stefanel, una volta completata, di conseguire un giro d'affari più
che triplo con una fortissima presenza internazionale. Inoltre, il ciclo
particolarmente volatile del settore abbigliamento potrà trovare una sua
stabilizzazione proprio grazie all'Airport Retailing caratterizzato da una
natura fortemente captive e da una clientela che dispone di potere
d'acquisto superiore alla media. Nell'ambito di una politica di
rafforzamento della rete distributiva, è entrata nella fase operativa la
campagna di recruiting dei nuovi affiliati della catena di negozi in
franchising "Stef in Time" che prevede il raggiungimento nell'arco
del triennio di 120-150 nuovi punti vendita distribuiti sul territorio. E'
proseguita l'attività connessa ai progetti di miglioramento dei processi
operativi, amministrativi e di pianificazione e controllo avviati nel
secondo semestre del 2000 e che saranno completati nel corso del corrente
esercizio, così come previsto. In particolare, è stato predisposto un
piano di consegne della collezione A/I più in linea con le esigenze della
clientela. Si evidenzia che i dati del trimestre marzo-maggio sono
scarsamente rappresentativi in quanto risentono fortemente della ciclicità
dei ricavi del settore di riferimento che, peraltro, è caratterizzato da
una generale stagnazione dei consumi. Il Gruppo Stefanel ha conseguito, nel
trimestre in esame, un fatturato netto pari a 46,7 milioni di Euro (53,1
milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente). Tale
diminuzione è riconducibile alla chiusura del business cK (5,1 milioni di
Euro), della linea Kid (0,5 milioni di Euro) e della linea donna prodotta da
Interpool (0,5 milioni di Euro), pertanto risulta sostanzialmente in linea
con il valore dello scorso esercizio. Il margine industriale lordo si è
attestato sui 28,3 milioni di Euro, contro i 29,5 dello stesso trimestre
dell'esercizio precedente. L'incidenza di tale valore sul fatturato ha avuto
un incremento di 5 punti percentuali attribuibile primariamente a un diverso
mix di vendite e al venire meno dell'effetto diluitivo dei business dismessi
cK, Kid, e Interpool donna. Il risultato operativo negativo per 5,3 milioni
di Euro, registra una flessione di 0,8 milioni di Euro rispetto allo stesso
periodo dell'esercizio precedente a causa della maggiore incidenza delle
spese generali, amministrative e commerciali determinata dall'aumento del
numero di negozi a gestione diretta Stefanel e Hallhuber i cui volumi di
vendita, in un mercato riflessivo, non hanno consentito di ottenere il
completo assorbimento. L'esposizione finanziaria netta del Gruppo è di
104,4 milioni di Euro, in aumento di 14,4 milioni di Euro rispetto allo
stesso periodo dell'esercizio precedente. Tale variazione è attribuibile
all'iscrizione tra le disponibilità al 31 maggio 2001, delle azioni
Mediobanca per 15,8 milioni di Euro. La Stefanel S.p.A. ha emesso un
prestito obbligazionario, dell'ammontare di 100 milioni di Euro della durata
di tre anni dalla data di regolamento fissata per l'11 aprile 2002, con
rimborso in un'unica soluzione a scadenza e con cedola annuale al tasso
fisso del 6,75%. Nel secondo semestre dell'anno si prevede un graduale
miglioramento dei consumi anche se in misura modesta. Il Gruppo si aspetta
che, in concomitanza del miglioramento della congiuntura si manifestino i
primi effetti delle molte iniziative avviate, tra cui la nuova campagna di
comunicazione. Inoltre, a seguito del completamento dell'acquisizione del
50% del Gruppo Nuance prevista per la fine di luglio 2002, l'esercizio
corrente è destinato a vederne l'ingresso nel Bilancio Consolidato con
effetti che, a livello di conto economico, si ritiene saranno
positivi.
RECORD
DI BBC WORLDWIDE PER LA STAGIONE 2001-2002 RISULTATO: 106 MILIONI DI
STERLINE IL CONTRIBUTO PER BBC TRA I BESTSELLER, THE BLUE PLANET (IL PIANETA
BLU, RAI 1), WALKING WITH BEASTS (I PREDATORI DELLA PREISTORIA, RETE 4)
OLTRE A L'ANELLO DEBOLE, TOP OF THE POPS, TWEENIES, TELETUBBIES
Milano, 18 luglio 2002 - Il bilancio di Bbc Worldwide per l'anno finanziario
2001 - 2002, reso pubblico ieri, rivela che per la prima volta il ritorno
dell'investimento fatto da Bbc in programmazione e altri servizi e prodotti
ha superato i 100 milioni di sterline. 106 milioni di sterline è, infatti,
la cifra record raggiunta quest'anno: lo scorso anno erano stati 96 milioni
di sterline. I dati 2001 - 2002 indicano una crescita a doppia cifra del
fatturato per il terzo anno. Rispetto a una generale situazione di
recessione per il mercato dei media, le vendite di Bbc Worldwide sono
cresciute dai 587 milioni di sterline del 2000/1 ai 660 del 2001/2: un
incremento del 12%: Inoltre, sulla base dell'attuale valore dei cambi, Bbc
Worldwide entra per la prima volta nella 'categoria' delle aziende con
vendite che si collocano nell'ordine del miliardo di dollari. Nel corso
dell'anno, Bbc Worldwide ha chiuso accordi per oltre 40.000 ore di programmi
Bbc in tutto il mondo, ha potenziato il suo network di canali raggiungendo
più di 460 milioni di case, ha venduto 100 milioni di riviste e circa 30
milioni di libri, video, Dvd e prodotti musicali e multimediali. Tra i
'bestseller' due dei programmi Bbc in onda con successo negli ultimi mesi
anche in Italia: The Blue Planet (Il Pianeta Blu, trasmesso da Superquark su
RaiUno) e Walking with Beasts (messo in onda da La Macchina del tempo, Rete
4 con il titolo I Predatori della Preistoria). Inoltre, tra gli altri, Top
of the Pops, L'Anello Debole, Tweenies e gli amatissimi Teletubbies
protagonisti della serie per i bimbi in età prescolare, in onda al momento
su RaiDue, la mattina. Rupert Gavin, Bbc Worldwide Chief Executive ha
dichiarato: 'Questi notevoli risultati mostrano una crescita consistente in
un momento molto difficile del mercato e fanno di Bbc Worldwide una delle
aziende del mercato britannico dei media che ha ottenuto i migliori
risultati. Quest'anno abbiamo dato un apporto davvero significativo
all'attività di Bbc e siamo perfettamente in linea con il nostro obbiettivo
finanziario a lungo termine, per il 2007: un miliardo di sterline come giro
d'affari e un contributo per Bbc di 200 milioni di sterline'.
OPA
VOLONTARIA DI FINMA E MAGIMA SUL CAPITALE ORDINARIO DI MARANGONI S.P.A. -
RISULTATI DELL'OFFERTA
Milano, 18 luglio 2002 - Al termine del periodo di adesione (12 giugno / 16
luglio 2002) dell'offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria
(l'"Offerta") promossa da Finma S.p.A. e Ma.Gi.Ma S.r.l. (gli
"Offerenti") su n. 2.762.100 Azioni ordinarie Marangoni S.p.A.
(l'"Emittente"), rappresentanti il 13,811% del capitale sociale
dell'Emittente, gli Offerenti comunicano che, essendo state conferite in
adesione all'Offerta n. 835.714 Azioni, pari al 30,256% delle Azioni oggetto
dell'Offerta e al 4,179% del capitale sociale dell'Emittente, ed avendo
acquistato durante il periodo di adesione ma al di fuori dell'Offerta,
complessivamente n. 74.154 Azioni, pari allo 0,371% del capitale sociale
dell'Emittente, al prezzo di Euro 2,70 per Azione, risulta essersi avverata
la condizione a cui era subordinata l'efficacia dell'Offerta (cfr. Documento
di Offerta, Avvertenze, sub a.1). Pertanto l'Offerta stessa è diventata
irrevocabile, gli Offerenti acquisteranno pro quota, in parti uguali, tutte
le Azioni conferite, al corrispettivo offerto di ? 2,70 per Azione, in data
e valuta 19 luglio 2002, e verranno a detenere, tenuto conto delle Azioni
possedute alla data di pubblicazione del Documento di Offerta, dei risultati
dell'Offerta nonché degli acquisti effettuati nel periodo di adesione
all'Offerta ma al di fuori della stessa, n. 9.621.053 Azioni, pari al
48,105% del capitale sociale dell'Emittente. Le Parti Sindacate, in esito
all'operazione detengono complessivamente n. 18.147.768 Azioni pari al
90,739% del capitale sociale dell'Emittente. In conformità a quanto
previsto al Capitolo C, sub c.6 del Documento d'Offerta, l'avviso contenente
i risultati definitivi dell'Offerta, nonché le indicazioni necessarie sulla
conclusione dell'Offerta e sull'esercizio delle facoltà previste nel
Documento d'Offerta, saranno pubblicati sui quotidiani "Il Sole 24
Ore", "l'Adige" e "Trentino" il giorno 18 luglio
2002.
BENETTON
GROUP LANCIA BOND DA 300 MILIONI DI EURO
Ponzano, 18 luglio 2002, ore 12.00 - Benetton Group ha lanciato ieri un
prestito obbligazionario da 300 milioni di euro. Il prestito, organizzato da
Caboto Intesa Bci, Mediobanca, Mcc e Schroder Salomon Smith Barney, è in
fase di collocamento sui principali mercati finanziari a investitori
istituzionali e al dettaglio. L'operazione, che va a sostituire un bond in
scadenza di ammontare similare, mira a mantenere un equilibrio tra fonti di
finanziamento bancario e obbligazioni. Le principali caratteristiche del
prestito sono le seguenti: Emittente Benetton Group S.p.A.; Valore nominale
complessivo 300 milioni di Euro delle obbligazioni; Tipologia Frn - Bond a
Tasso Variabile; Prezzo di emissione 99,857; Prezzo di rimborso Alla pari;
Data di emissione 26 luglio 2002; Data di scadenza 26 luglio 2005; Cedola
trimestrale 50 pb sopra Euribor 3 mesi; Quotazione Borsa del
Lussemburgo.
L'ASSOCIAZIONE
DEI PRODUTTORI DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI (APER): "QUALI SONO I
VERI FINI DELLA CAMPAGNA CONTRO L'EOLICO?"
Milano, 18 luglio 2002 - Di seguito riportiamo una nota dell'Aper su un tema
di recente attualità in merito al quale l'associazione così replica:
"Stiamo da mesi assistendo in Italia ad una sistematica campagna di
disinformazione sull'energia eolica che, inizialmente promossa dal Comitato
per l'Ambiente del sig. Ripa di Meana ha trovato nel tempo ampia copertura
sulla stampa nazionale di informazione e insospettabili adesioni da parte di
Ministri della Repubblica. Una campagna così sistematica e articolata che,
viste le ultime dichiarazione riportate dalla stampa in cui si individua nel
Decreto Bersani la causa di tutti i mali, fa temere nasconda ben altre
motivazioni che non quelle dichiarate della tutela del paesaggio. Ancora una
volta viene fuori il vizio tutto italiano di fare i primi della classe in un
contesto europeo da cui abbiamo tutto da imparare. Lo sviluppo della
produzione eolica non è una scoperta italiana, anzi il nostro paese è tra
gli ultimi nel ricorrere a questa fonte rinnovabile, se è vero che in
Italia sono stati installati ad oggi 697 MW mentre in Danimarca ne hanno già
realizzati 2.417 MW, in Germania 8.750 MW, in Spagna 3.660 MW ed altri ne
stanno realizzando a ritmo serrato. Non è vero che il potenziale eolico
potrà contribuire solo marginalmente al fabbisogno energetico del Paese
mentre è vero che l'utilizzazione del potenziale eolico del nostro
territorio rappresenta ad oggi la maggiore opportunità di incrementare
rapidamente la quota di energia pulita e raggiungere quegli obiettivi che ci
siamo volontariamente assunti di fronte all'Europa per raddoppiare al 2010,
in armonia con gli obiettivi degli altri paesi, il contributo da fonti
rinnovabili al fabbisogno energetico. Ma soprattutto non è vero che il
meccanismo dei certificati verdi istituito dal Bersani sia uno strumento
messo a disposizione di pochi speculatori per "guadagnare un po' di
quattrini spaccando montagne, distruggendo pianori, alterando paesaggi
prestigiosi"come ha scritto un noto giornalista poco informato. Si
tratta di uno strumento di promozione per lo sviluppo delle fonti
rinnovabili in linea, anzi più rigoroso, di quelli definiti negli altri
stati europei. Queste campagne in nome della conservazione del Bel Paese
dimenticano quali siano i veri problemi da affrontare: l'effetto serra, i
cambiamenti climatici, i rischi enormi legati all'emissione in atmosfera di
Co2 e degli altri gas climalteranti legati alla produzione dell'energia con
l'uso di combustibili fossili. Se non prenderemo misure drastiche i
"paesaggi prestigiosi" potrebbero sparire spogliati dalle piogge
acide o travolti dai dissesti idrogeologici o più semplicemente
desertificati o coperti dal mare. Non possiamo fare finta di non conoscere i
disastri provocati dalla combustione nella produzione convenzionale
dell'energia che, se a prima vista non si notano come una torre eolica,
minano tuttavia il nostro ambiente e la nostra salute in maniera
irreversibile. La scelta di fondo è semplice: limitare i nostri consumi in
maniera massiccia risparmiando e consumando in maniera sempre più
efficiente e produrre energia nelle forme più sostenibili senza rinunciare
a nessun contributo da fonte rinnovabile, sia esso eolico, idroelettrico, da
biomasse, geotermico o fotovoltaico. A meno che non si abbia in mente
un'altra soluzione: un bell'impianto nucleare in un paese straniero, magari
a poche miglia dalle nostre coste! Aper - Associazione dei Produttori di
Energia da fonti Rinnovabili si oppone drasticamente ad ogni tentativo,
attraverso una campagna di disinformazione mirata a creare un movimento di
opinione contrario al potenziamento dell'eolico in Italia, di mettere le
premesse per una revisione della politica di promozione delle fonti
rinnovabili nel nostro Paese. Aper svolgerà ogni azione necessaria per
contrastare questo tentativo collaborando con le altre organizzazioni per la
promozione di una campagna di informazione onesta e attendibile per
diffondere la vera cultura della sostenibilità e dell'utilizzo delle fonti
rinnovabili. Aper ha convocato per il giorno 25 luglio un incontro con le
associazioni ambientaliste e gli altri enti interessati per concordare una
forte azione di comunicazione per il sostegno allo sviluppo delle fonti
rinnovabili."
SOLDI
SETTE: GLI SCANDALI MINANO LA FIDUCIA DELLE FAMIGLIE
Roma, 18 luglio 2002 - lla fiducia dei risparmiatori, nella rilevazione di
fine giugno, si attesta a 103 (il valore 100 è indice di stabilità),
scendendo dai 120 di fine marzo e fotografando così una famiglia che guarda
ai prossimi mesi con diminuita fiducia, anche se in un'ottica di stabilità.
"Sono soprattutto i valori che riguardano l'intenzione di investire in
azioni (101 a giugno, 113 a marzo) a mostrare il calo dell'ottimismo. È la
probabile conseguenza dei continui cali di Borsa e del susseguirsi di
scandali finanziari ad aver influito sul risultato", dice Vincenzo
Somma direttore responsabile di Soldi Sette. "Meglio va per
obbligazioni e immobili in cui gli indici (in entrambi i casi i valori sono
rimasti fermi a 111) mostrano ancora una visione moderatamente ottimista del
futuro", continua Somma. Forte del contatto diretto e permanente con i
risparmiatori, Soldi Sette, il settimanale di Altroconsumo interamente
dedicato al mondo del risparmio, calcola e diffonde ogni trimestre i
risultati delle proprie indagini sintetizzandoli in un indice - l'Indice
Soldi Sette sulla fiducia dei risparmiatori. L'indice di fiducia degli
investitori è basato su un'indagine telefonica effettuata su un campione di
lettori del settimanale scelti in modo casuale. L'indice permette anche di
monitorare la percezione che le famiglie hanno sullo stato della loro
situazione finanziaria complessiva e le loro intenzioni di investimento (in
azioni, obbligazioni, immobili) nei mesi a venire. Col tempo l'Indice Soldi
Sette sulla fiducia dei risparmiatori intende infatti fornire un'indicazione
sulla futura evoluzione dei mercati.
CREDITO
VALTELLINESE: CESSIONE CREDITI
Sondrio, 18 luglio 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito
Valtellinese, riunitosi quest'oggi, ha deliberato l'avvio della seconda fase
del "progetto Cassa San Giacomo", banca che, dopo aver ricevuto
l'autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, ha ceduto la rete dei propri
sportelli al Credito Siciliano e - secondo la sua nuova mission - sta
operando a favore dell'intero Gruppo nelle aree della gestione della
problematica del rischio di credito, della consulenza in materia legale e
dell'amministrazione dei contratti di leasing. La richiamata seconda fase
del progetto prevede ora l'acquisto dei crediti non performing dalle banche
del Gruppo. Al riguardo, la prima operazione di acquisto concernerà - una
volta ottenute le necessarie autorizzazioni - un ammontare di crediti del
Credito Siciliano per massimi 135 milioni di euro circa. Prima della data di
efficacia della cessione dei crediti, il Credito Artigiano ed il Credito
Siciliano entreranno a far parte della compagine sociale della Cassa San
Giacomo (attualmente detenuta al 99% dal Credito Valtellinese) con il 30%
circa ciascuno.
AEROPORTI
DI ROMA
Milano, 16 luglio 2002 Leonardo Holding S.A., partecipata da Gemina S.p.A.
(42%), Finstahl S.A (gruppo Falck) (31%), Compagnia Italpetroli S.p.A. (16%)
e Impregilo S.p.A. (11%), ha sottoscritto lo scorso 15 luglio 2002 un
contratto per la vendita del 44,74% di Aeroporti di Roma S.p.A. ad un
consorzio facente capo al gruppo australiano Macquarie Bank per un prezzo di
480 milioni di Euro. Mediobanca ha assistito Leonardo Holding S.A. in qualità
di consulente finanziario.
SCIOPERO
NAZIONALE DEL TRASPORTO AEREO ALITALIA CANCELLA 151 VOLI COINVOLTI 27.500
PASSEGGERI
Roma, 18 luglio 2002 - A seguito dello sciopero nazionale del trasporto
aereo proclamato dagli aderenti alle organizzazioni sindacali Filt-Cgil,
Sulta e dai controllori di volo del Centro Regionale Assistenza al Volo di
Roma aderenti all'Anpcat e Uiltrasporti per venerdì 19 luglio dalle ore
12,30 alle ore 16,30, Alitalia comunica che sarà costretta a cancellare
nell'arco orario dello sciopero su 207 voli in programma 151 voli, di cui 81
nazionali e 70 internazionali. Nessun volo intercontinentale sarà
cancellato. I voli modificati sono 136. Per lo sciopero di 4 ore 27.500
passeggeri non potranno volare. Alitalia si scusa con i propri passeggeri
per i disagi che dovranno sopportare e invita la clientela a contattare il
Centro Prenotazioni Alitalia (numero 8488-65641.2.3 da tutta Italia e
06-65641.2.3 dal distretto di Roma) per avere tutte le informazioni sui
voli.
DEMOLIZIONE
DELLE PETROLIERE A SCAFO SINGOLO: LA COMMISSIONE AUTORIZZA L'AIUTO CONCESSO
DALL'ITALIA ALLE IMPRESE ARMATORIALI
Bruxelles, 18 luglio 2002 La Commissione ha deciso di autorizzare un regime
di aiuti istituito dall'Italia per incoraggiare le imprese armatoriali ad
eliminare dal mercato le navi cisterna a scafo singolo aventi più di 20
anni di età. Il regime incentiva l'impiego di petroliere a doppio scafo ma
impone l'osservanza di tutta una serie condizioni. La Commissione condivide
le finalità del regime, che dà attuazione alla normativa comunitaria sulla
sicurezza della navigazione e introduce più elevati standard di sicurezza
nei trasporti marittimi con vari mesi di anticipo sulla data in cui le norme
comunitarie diventeranno obbligatorie. L'Italia ha notificato alla
Commissione un progetto di legge che incentiva le imprese armatoriali ad
eliminare le navi cisterna a scafo singolo che hanno più di 20 anni di età.
La normativa italiana va al di là di quanto prescrive la legislazione
comunitaria in tema di eliminazione delle navi cisterna a scafo singolo.
Sono infatti contemplate anche le navi cisterna di portata inferiore alle 5
000 tonnellate, per le cui operazioni le vigenti norme comunitarie non
prevedono alcuna restrizione. La legge italiana (legge 7 marzo 2001, n. 51)
prevede che le imprese armatoriali che procedono alla demolizione di vecchie
navi cisterna adibite al trasporto di greggio e di prodotti petroliferi e
chimici beneficino di un contributo nella misura massima di poco meno di 4
milioni di € (7 500 milioni di Itl Nel corso del procedimento di indagine
che è durato sei mesi, il governo italiano ha fornito alla Commissione una
serie di garanzie che sono state recepite e chiarite dalla odierna
decisione. Grazie a tali garanzie la Commissione è giunta alla conclusione
che il regime de quo fornirà un cospicuo contributo alla protezione
dell'ambiente e alla sicurezza della navigazione marittima.
IL
REGNO UNITO OSPITERÀ UNA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE SUL BIOMERCATO
Harpenden 18 luglio 2002 - La terza edizione della manifestazione "Rothamsted
International Biomarket", sostenuta dalla Commissione nell'ambito del
programma "Qualità della vita" del quinto programma quadro, si
terrà dal 5 al 7 novembre ad Harpenden (Regno Unito). La manifestazione si
sostanzia in un incontro internazionale di interconnessione commerciale per
quanti sono impegnati nella ricerca, nello sviluppo e nella
commercializzazione di prodotti e servizi innovativi derivati dalle piante e
dalle risorse microbiche. In particolare, l'iniziativa è rivolta a
bioimprenditori, gestori di incubatori di imprese e direttori per lo
sviluppo commerciale nel settore delle bioscienze, investitori, agenti di
brevetti, gruppi per il trasferimento tecnologico ed altre parti interessate
alla commercializzazione di prodotti ottenuti dalle piante e dai microbi. Il
programma affronterà le seguenti tematiche: agrobiotecnologie,
bioprospezione, biorimedi, bioterapia, protezione dei raccolti, diagnostica,
alimenti funzionali, genomica, materie prime industriali, biotecnologie
marine, inoculanti microbici, farmacognosia, biologia molecolare delle
piante e materie prime rinnovabili. La manifestazione darà altresì risalto
alla sottosezione "La fabbrica della cellula" del programma
"Qualità della vita". Infolink: http://www.biomarket.iacr.ac.uk
ROMEO
GIGLI E MARGHERITA BUY A "DONNA SOTTO LE STELLE"
Roma, 18 luglio 2002. Romeo Gigli sceglie Margherita Buy come testimonial
per "Donna sotto le stelle" il 17 luglio. Scelta in linea con la
sintonia di Gigli col buon Cinema Italiano e bandiera di una collezione
pensata per una donna vera dall'animo forte. Forse è stanco di sentirsi
definire "Il poeta dell'Italian Fashion", ma è innegabile che la
creatività di Romeo Gigli voli sempre molto in alto a catturare la
rarefazione dell'eleganza e la purezza delle linee. Per "Roma sotto le
stelle" Romeo Gigli propone l'essenza stessa del movimento per una
donna d'argento vivo. È movimento puro il gioco di piume e balze che, nei
cappotti piccolissimi, sottolinea il ginocchio. È leggerezza aerea il
cappuccio che incornicia il viso in una nuvola velata da garze percorse da
sprazzi di luce. Gli abiti in seta e velluto languido acquistano una
morbidezza fluidissima in strati diversi e sovrapposti. Le gonne dalla vita
molto alta sono sorrette da un'unica bretella, indolente e ammiccante,
mentre frange, reti, placche - come frammenti di folgore - elettrizzano il
movimento del corpo. Ed è ancora movimento, ma tutto sul mappamondo,
l'andare incessante dell'uomo di Romeo Gigli in un'odissea che ripercorre i
colori, le suggestioni, le culture, le inquietudini, le nostalgie di tutto
il mediterraneo e oltre. E nel suo abbigliamento tutto riesce a convivere: i
grandi rigati marinari coi gessati più severi e sartoriali; la linea minima
delle giacche coi pantaloni a vita alta il tutto a disegnare questo giovane
Ulisse del III Millennio.
Pagina 1 Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|