QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MARTEDI'
10 SETTEMBRE  2002

pagina 1

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLO SVILUPPO SOSTENIBILE, DIRITTI NELLA NUOVA ECONOMIA, IMMIGRAZIONE 

Bruxelles, 6 settembre 2002 - Nel corso della videoconferenza svoltasi il 6 settembre per il convengo Acli "Il welfare che verrà" il presidente della commissione Europea si è soffermato in particolar su tre temi: I risultati del Vertice mondiale di Johannesburg; Il modello sociale europeo; L'Europa come terra di immigrazione. Di seguito riportiamo il testo del discorso del presidente della commissione Europea. I risultati del Vertice mondiale di Johannesburg - Questi grandi incontri internazionali possono prestare il fianco a critiche, a volte anche giustificate. Ma sono comunque indispensabili. Non solo per il loro valore simbolico, ma anche per i contatti diretti che si instaurano tra i vari leader. Ad esempio, i miei incontri con Colin Powell, con Kofi Annan e con altri leader sono stati di grande utilità, e non solo per i temi specifici legati al vertice. Il Vertice di Johannesburg non è stato un trionfo, tuttavia abbiamo un buon risultato. Un documento finale c'è e indica la strada giusta a tutti i governi del mondo. Mancano alcuni impegni vincolanti che avrei voluto vedere, però si tratta di una buona base. Ed è un buon risultato per l'Europa, dato che noi europei siamo in prima linea nel difendere e promuovere un nuovo modo di concepire lo sviluppo. Lo sviluppo sostenibile rappresenta una delle grandi priorità del mandato di questa Commissione. Con perseveranza, stiamo ottenendo risultati importanti. Da ultimo, si pensi alle recenti dichiarazioni di ratifica del protocollo di Kyoto da parte di Russia, Cina e Canada. Abbiamo presentato importanti proposte sull'acqua e l'energia, Abbiamo rilanciato gli impegni comunitari e degli Stati membri a favore della cooperazione allo sviluppo e dello sviluppo sostenibile, Siamo stati i soli capaci di mediare fra posizioni altrimenti inconciliabili di altri blocchi di paesi. Insomma, sono soddisfatto. Johannesburg non ha prodotto il massimo ideale o sperato ma il massimo realistico e attuabile. Il modello sociale europeo - Gestione e controllo democratico della globalizzazione. Offrire un'alternativa realistica al 'pensiero unico'. Lotta all'esclusione sociale. Necessità di ripensare i rapporti all'interno delle comunità sociali e di ricostituire un tessuto sociale sano. Interventi specifici nelle periferie delle società europee, anch'esse, a loro modo, una nuova "frontiera". Oggi troppo spesso luogo di scontro e di disperazione, devono diventare il luogo in cui ripensare le società europee. Sistema di sicurezza sociale europeo: i poteri dell'Unione Europea e il loro ambito di applicazione. Tipico settore in cui particolarmente forte la necessità di rispettare la sussidiarietà. Formazione permanente: un nuovo diritto dei lavoratori - La formazione è grande cavallo di battaglia della mia Commissione. Se il lavoratore deve apprendere qualcosa di nuovo per tutta la vita per continuare a restare sul mercato, la formazione stessa diventa fondamentale. La formazione lungo tutto l'arco della vita non è più una semplice opzione. E' l'unica via per permettere al maggior numero possibile di lavoratori di partecipare pienamente alla nuova società della conoscenza. E' l'unica via per evitare nuove forme di esclusione e di fratture sociali. L'Europa come "Nuova America" - La crescita del divario fra Nord e Sud del mondo è inaccettabile. Abbiamo abbattuto un muro in Europa e non possiamo assolutamente permettere che si innalzi un nuovo muro, della richezza, che spaccherebbe in due il mondo. Questa è la nostra "nuova frontiera". Questo è il test decisivo per la nostra ambizione di essere innanzitutto anche se non solo!! "potenza civile" su scala mondiale. Come potenza civile, l'Unione rinnegherebbe sé stessa se non proseguisse sulla via della solidarietà e della cooperazione. Non si tratta di "fare della beneficenza". Si tratta di porre insieme le basi di un nuovo equilibrio mondiale. Aggiungo alla lista di vergogne del nostro tempo (fame, sete, ecc.) il fatto che miliardi di abitanti del pianeta non possono sperare in un futuro migliore. In Europa non manca certo lo spazio fisico per i nuovi immigrati né tantomeno manca spazio nella nostra economia. In questi anni, però, si è diffusa fra la gente la mentalità che non ci sia più spazio in Europa sul piano culturale, nella nostra storia, nella lingua, nelle nostre comunità, negli usi e nei costumi. L'Unione europea ha fatto dell'immigrazione un tema prioritario nella prima metà di quest'anno e la Commissione sta lavorando al problema da molti anni. Assicurare il controllo delle frontiere e gestire l'entità dei flussi migratori sono obiettivi importanti sia per le popolazioni che accolgono gli immigrati che per i migranti stessi. Ma questo lavoro deve essere indirizzato ad accogliere, non a respingere indiscriminatamente l'immigrato. Anche se volessimo farlo, sarebbe impossibile. Non possiamo costruire la fortezza Europa. Nessuna muraglia potrebbe reggere l'urto delle masse diseredate del pianeta. Dobbiamo approfondire il concetto di accoglienza. Immigrazione e lntegrazione: il concetto di cittadinanza europea ci offre grandi opportunità che dobbiamo sfruttare per allentare la tensione sempre più percepibile in Europa tra bisogno di manodopera, leggi sulla nazionalità, immigrazione regolare. Per questo, a livello europeo dobbiamo identificare un nucleo fondamentale di diritti ed obblighi in capo a tutti coloro che risiedono regolarmente all'interno dell'Unione. Già ora varie disposizioni dei trattati di riferiscono ai residenti. Nei limiti del possibile, e nel rispetto delle specifiche disposizioni costituzionali dei vari Stato sovrani, dobbiamo cercare di estendere determinati prerogative e determinati obblighi. 

BANCA INTESA: PRESENTATO IL PIANO DI IMPRESA 2003-2005 CRESCITA, EFFICIENZA, CREAZIONE DI VALORE 1,5 MILIARDI € DI RICAVI IN PIÙ, 1,5 MILIARDI € DI COSTI IN MENO ALLEANZE CON CREDIT AGRICOLE, GRUPPO GENERALI E GRUPPO LAZARD 
Milano, 10 settembre 2002 - Si è tenuto ieri, sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, il Consiglio di Amministrazione di IntesaBci. E' stato approvato, assieme alla relazione semestrale al 30 giugno 2002, il Piano di Impresa 2003-2005 presentato dall'Amministratore Delegato e Ceo Corrado Passera. Il Piano di Impresa 2003-2005 del Gruppo IntesaBci affronta e risolve le principali criticità, attiva il grande potenziale di crescita ancora inespresso, assicura una positiva inversione di tendenza dei risultati già nel 2003 e pone il Gruppo nella condizione di raggiungere risultati soddisfacenti entro il 2004 e collocarsi entro i 3 anni del piano fra i best performer del settore bancario. Il Piano risolve le criticità del Gruppo IntesaBci : 1) Qualità degli Asset e Profilo di Rischio Al fine di migliorare la qualità degli asset e ridurre il profilo di rischio del Gruppo, si sta intervenendo in molteplici direzioni quali per esempio: riduzione della esposizione del Gruppo nell'attività Corporate, con particolare riferimento al Large Corporate. riduzione dell'esposizione sui mercati internazionali, attraverso l'uscita dall'America Latina e la riduzione dell'attività corporate internazionale (Large e Mid). ridimensionamento di alcune attività non strategiche, come il trading di credit derivative. rafforzamento consistente della attività del Credit Department e del Risk Management di Gruppo, oltre che di tutti i sistemi interni di erogazione e monitoraggio del credito. Ciò porterà: a una maggiore incidenza del settore Retail (Divisione Rete, Banche Italia e Società Prodotto) rispetto al settore Corporate: dal 42% del 2001, il settore Retail crescerà fino al 60% nel 2005. a una maggiore incidenza della presenza in Italia rispetto alla presenza all'estero: nel 2001 il 71% degli attivi è stato realizzato sul mercato domestico, nel 2005 la percentuale salirà all'87%. a una diminuzione di un terzo del rapporto tra sofferenze nette e impieghi netti, rapporto che scenderà dal 3% del 2001 ad almeno il 2% nel 2005. 2) Presenza in America Latina Il Piano prevede l'uscita completa dall'America Latina nei prossimi mesi, imputando all'attuale esercizio - al meglio della conoscenza che si potrà avere entro i tempi del bilancio 2002 - gli ulteriori oneri derivanti dalle operazioni di dismissione. E' infatti attesa una plusvalenza dalla cessione del Brasile mentre sono invece prevedibili ulteriori oneri per le complesse dismissioni dell'Argentina, del Perù e degli altri paesi (Uruguay, Paraguay, ecc). 3) Livello di Patrimonializzazione Il Piano dedica massima attenzione al sostanziale miglioramento degli attuali coefficienti patrimoniali, che risentiranno negativamente nel secondo semestre 2002 dell'esercizio dei Put Warrant. Il Piano non prevede operazioni sul capitale, ma una serie di azioni a breve termine per ridurre gli asset "non core" (partecipazioni e immobili per almeno 24 miliardi di euro) e per diminuire il portafoglio crediti non strategico e/o non redditizio (oltre 19 miliardi di euro). A partire dal 2003 si aggiungeranno i benefici del recupero di redditività, nonché quelli derivanti dal riutilizzo delle azioni rivenienti dai Put Warrant. 4) Redditività e creazione di Valore Obiettivo primario del Piano di Impresa 2003-2005 è riportare entro il 2003 il Gruppo IntesaBci a produrre valore e a posizionarsi entro il 2005 tra i best perfomer del mercato in termini di creazione di valore, sfruttando le importanti potenzialità inespresse, il ruolo nel Paese, la professionalità e l'impegno del suo capitale umano. In estrema sintesi questi sono gli indicatori-chiave che riassumono gli obiettivi del Piano industriale: 

Gruppo IntesaBci - indicatori chiave

 

2001

Obiettivi al 2005

Cost/income

67%

52%

ROE

6,7%

14,8%

EVA

€ -768 milioni

€ 620 milioni

EPS

€ 0,14

€ 0,31 –0,35

Tier 1 capital ratio

6,0%

8,6%

Tier1 ratio al netto pref. shares

5,3%

7,7%

 Per poter aspirare ad un così significativo miglioramento dei risultati si sono dovute definire con chiarezza le responsabilità attraverso una nuova struttura organizzativa affidata ad una forte squadra di manager. La nuova struttura organizzativa prevede un'incisiva semplificazione che riporta a unità il Gruppo, assicura chiarezza di comando attraverso la figura del Ceo e accelera l'integrazione di tutte le componenti La nuova struttura si basa su: quattro Divisioni di Business - Rete, Banche Italia, Banche Estero e Corporate (in corso di costituzione) - alle quali sono affidati tutti i clienti del Gruppo; una serie di Società Prodotto che sono funzionali allo sviluppo delle Divisioni di Business e hanno il compito di allargare ulteriormente il mercato servito; Strutture di Gruppo (Direzioni Centrali e Società di Servizio), con precisi obiettivi di qualità, crescita e conto economico. La squadra di management che è andata formandosi negli ultimi tre mesi si rafforzerà ulteriormente, anche con innesti dall'esterno nei prossimi mesi. Il Piano si propone una crescita dei ricavi di oltre 1,5 miliardi di euro e una riduzione dei costi e delle rettifiche nette su crediti per 1,5 miliardi di euro per un totale di 3 miliardi di miglioramento del risultato ordinario. Crescere attraverso un servizio alla clientela significativamente migliore. Il miglioramento del servizio alla clientela - sia nel settore retail sia nel settore Corporate - sarà il risultato di un mix di azioni: il completamento dell'integrazione; la rapida unificazione dei sistemi informativi di Gruppo; la semplificazione e l'affidabilità delle procedure; la crescita della professionalità del personale - con un piano di formazione pluriennale che coinvolgerà tutti i collaboratori e con regole e azioni che punteranno decisamente sulla valorizzazione dei "talenti" e sulla responsabilizzazione di ognuno sui risultati. Sono inoltre previsti cospicui investimenti per la modernizzazione degli apparati e delle strutture di rete, anche attraverso un layout delle filiali più funzionale e innovativo e attraverso una migliore copertura del territorio. Verrà proposta anche un'offerta ampia, coerente e "tagliata su misura" per le esigenze delle tipologie sempre più differenziate di clientela. Tutte queste azioni - alcune delle quali iniziate prima del lancio del Piano - permetteranno di raggiungere un obiettivo importante: far sentire il cliente realmente "al centro" delle attenzioni della banca. È questo uno degli impegni che il Gruppo IntesaBci prende con la propria clientela, attraverso il Piano di Impresa. Ridurre i costi per essere competitivi : Il contenimento dei costi avverrà operando su tutte le componenti: spese di personale (aumenteranno però significativamente le spese per la formazione); altre spese operative (aumenteranno però quelle indirizzate allo sviluppo per esempio la comunicazione); costo del cattivo credito (attraverso un miglior livello del credito si ritornerà ad accantonamenti fisiologici). Le quattro leve del cambiamento: 1) Innovazione La scelta strategica del netto e rapido miglioramento del servizio alla clientela in ogni area di attività prevede che tutto il Gruppo sia "attraversato" da un profondo processo di innovazione organizzativa, commerciale e tecnologica. Nel corso del triennio 2003-2005 saranno perciò investiti 1,2 miliardi di euro, gran parte dei quali saranno indirizzati verso l'ammodernamento e l'efficientamento delle strutture Itc, lo sviluppo, la modernizzazione delle reti, la realizzazione del nuovo lay-out di filiale, ecc. 2) Investimento nel capitale umano La qualità e la responsabilizzazione di tutti i collaboratori giocheranno un ruolo di primo piano in particolare nel miglioramento del servizio alla clientela. Il primo obiettivo è accelerare l'integrazione, riconducendo i diversi modelli culturali - che rappresentano storie di successo delle banche di provenienza - a un'identificazione forte nel Gruppo IntesaBci, nei suoi valori, nelle sue regole e nei suoi obiettivi. Particolare importanza assume perciò la comunicazione interna, che dovrà essere costante, trasparente e diffusa sia dalle strutture centrali, sia nelle singole unità operative. Fondamentale per l'attuazione del Piano è la formazione. A questo proposito è previsto un grande impegno che prevede 800.000 giornate di formazione nei tre anni. 3) Alleanze Nell'attuale contesto - e ancor più in futuro - le alleanze hanno un ruolo imprescindibile per raggiungere la massa critica necessaria a ottenere le migliori economie di scala, per poter sostenere investimenti cospicui e per partecipare da protagonisti ai grandi network internazionali del sistema bancario e finanziario. Tre importanti alleanze sono previste dal Piano di Impresa: con il Gruppo Credit Agricole, nella costituenda Banca Private, nel credito al consumo e nella Bancassurance; con il Gruppo Assicurazioni Generali, nella Bancassurance e nella previdenza integrativa; con il Gruppo Lazard nel settore dell'Advisory (M&A e Equity Origination). 4) Comunicazione. Il Piano di Impresa si propone di operare un netto salto di qualità anche in questo settore, con l'obiettivo di: creare la nuova identità di Gruppo, rivedendo il logo di Gruppo (da IntesaBci a Banca Intesa) e tutti i loghi e brand utilizzati, in un'ottica di rivalorizzazione anche del marchio Comit nel settore del Corporate Banking. instaurare un rapporto ancor più trasparente con il mercato, la comunità finanziaria e l'opinione pubblica (in particolare attraverso l'informazione periodica sui piani e i risultati di ogni struttura del Gruppo, attraverso incontri con il top management e una presenza ancora più costante della funzione di Investor Relation). stringere rapporti continuativi con le associazioni dei consumatori (in un'ottica di monitoraggio permanente della qualità del servizio e di educazione al consumerismo, anche per individuare, progettare e lanciare prodotti e servizi sempre più adatti alle esigenze dei clienti). La relazione semestrale al 30 giugno 2002 presenta i seguenti risultati: risultato di gestione in diminuzione del 16,4% a 1.736 milioni di euro dai 2.076 del primo semestre 2001, riconducibile al calo dei ricavi determinato dallo sfavorevole contesto macroeconomico (il margine d'intermediazione registra una diminuzione del 9% a 5.195 milioni da 5.711 milioni), solo in parte compensato dal contenimento dei costi operativi (in riduzione del 4,8% a 3.459 milioni di euro da 3.635 milioni). La diminuzione risulterebbe del 10,4% al netto della componente di ricavi non ricorrente (dividendi incassati nel primo semestre 2001 a seguito dell'operazione di merchant banking Seat Pagine Gialle) e dell'effetto cambio (dovuto al rilevante deprezzamento delle principali monete di conto delle partecipate sudamericane nel primo semestre 2002); utile delle attività ordinarie in calo a 279 milioni di euro, dai 1.066 milioni del primo semestre 2001, come conseguenza dell'andamento negativo del risultato di gestione e della rigorosa politica di accantonamenti attuata nel quadro dell'approccio prudenziale del Piano di Impresa 2003-2005. Infatti, il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette di valore evidenzia un incremento di circa 450 milioni di euro (+44,3% a 1.457 milioni da 1.010 milioni), cui hanno concorso per oltre 200 milioni le posizioni Marconi e Worldcom e per circa 170 milioni gli stanziamenti per rettificare integralmente il valore relativo alle partecipate peruviane; utile netto consolidato in contrazione a 114 milioni di euro, rispetto ai 1.386 milioni del primo semestre 2001; i due dati sono peraltro scarsamente comparabili, poiché al 30 giugno dello scorso anno erano stati contabilizzati proventi netti straordinari per 776 milioni di euro a fronte dei 62 milioni del primo semestre 2002. La Capogruppo IntesaBci S.p.A. ha contribuito con un utile netto di 174 milioni di euro (714 milioni nel primo semestre 2001); crediti verso la clientela a circa 177 miliardi di euro, in diminuzione del 3,8% rispetto a fine 2001 e del 6,4% rispetto al giugno 2001; il rapporto sofferenze/impieghi, al netto delle rettifiche di valore, si attesta al 3,1% rispetto al 3% evidenziato al 31 dicembre 2001, con un grado di copertura delle sofferenze salito al 61% dal 59%. massa amministrata per conto della clientela a oltre 504 miliardi di euro, con una flessione dell' 1,9% rispetto al dicembre 2001 e un aumento dello 0,6% rispetto al giugno 2001; coefficienti patrimoniali pari al 6,4% (6% a fine 2001) per il rapporto tra patrimonio di base di Vigilanza e attività ponderate per il rischio (Tier 1 ratio) e al 10,3% (9,3% a fine 2001) per il rapporto concernente il patrimonio totale di Vigilanza. Nel secondo semestre 2002 verranno apportati in bilancio due importanti accantonamenti, oltre all'accantonamento per l'esercizio dei Put Warrant: accantonamenti per gli oneri di ristrutturazione; accantonamenti per l'uscita dall'America Latina. Ciò permetterà di evitare ulteriori impatti nei conti dei prossimi anni per eventi straordinari legati alla rifocalizzazione e ristrutturazione del Gruppo. Il Gruppo IntesaBci è uno dei principali asset del sistema finanziario italiano. Il Piano di Impresa 2003-2005 vuole rafforzare questo ruolo di "Banca per il Paese". Ciò significa in particolare: accompagnare e sostenere lo sviluppo delle aziende italiane che vogliono crescere, sia in Italia sia all'estero (con una presenza nel territorio ancora più integrata e attiva, con prodotti e servizi per il sistema industriale - in particolare medie e piccole imprese - ma anche e soprattutto con professionalità dedicate). Ciò prevede un notevole miglioramento della formazione di competenze nel territorio, con vantaggio anche per il miglioramento del profilo del rischio e della redditività. contribuire a soddisfare nel modo migliore - ma il più possibile semplice e trasparente - i bisogni finanziari dei cittadini e ad aumentare l'efficienza della Pubblica Amministrazione, grazie all'offerta di prodotti e servizi sempre più innovativi e competitivi. aumentare grazie all'ammodernamento di una componente rilevante del settore bancario e finanziario italiano la competitività del sistema-Paese. 

La nuova struttura organizzativa

LA NUOVA STRUTTURA ORGANIZZATIVA INTESABCI: AL VIA ALLEANZA STRATEGICA CON LAZARD 
Milano, 10 settembre 200 2- Nella prima fase della costituzione della joint-venture - fase che si prevede si completerà nei primi mesi del 2003 - IntesaBci acquisirà il 40% di Lazard Italia, che continuerà a sviluppare con l'attuale nome le proprie attività, rimanendo parte strategicamente integrante del Gruppo Lazard. Nel Consiglio di Amministrazione di Lazard Italia entreranno tre consiglieri del Gruppo Intesabci e altrettanti ne manterrà il Gruppo Lazard. Come Presidente e Amministratore delegato verranno confermati rispettivamente Gerardo Braggiotti e Arnaldo Borghesi. Lazard Italia continuerà ad offrire servizi di advisory nelle attività di M&A, corporate finance and restructuring e di Primary Equity Capital Market per le aziende medie-grandi e per le istituzioni pubbliche. Per quanto riguarda queste attività, e in particolare per aziende di grandi e grandissime dimensioni IntesaBci e Lazard opereranno in Italia esclusivamente mediante Lazard Italia. Attraverso la joint-venture Lazard Italia opererà insieme con IntesaBci nel complessivo sviluppo delle sue attività di Corporate Banking. IntesaBci e Lazard svilupperanno inoltre ulteriori accordi commerciali nel Private Equity in Europa, la distribuzione in Italia di prodotti di Asset Management di Lazard ed eventuali altre aree. In relazione a questi accordi IntesaBci diventerà partner economico di Lazard attraverso un investimento di 100milioni di dollari in Lazard Italia e attraverso la sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile Lazard per un controvalore di 150/200 milioni di euro al tasso di interesse del 3%. La definizione delle operazioni è soggetta all'approvazione della Banca D'Italia e delle altre autorità competenti. Il Gruppo Pirelli Pneumatici Cavi e Sistemi 

PIRELLI - RISULTATI AL 30 GIUGNO 2002: LA CRISI DEL MERCATO MONDIALE DELLE TLC CON LA CADUTA DI DUE TERZI DELLA DOMANDA MONDIALE DI CAVI E SISTEMI TLC PROVOCA UN CALO DEL PBIT DI GRUPPO DI CIRCA 90 MILIONI DI EURO (150 INCLUSO L'ACCORDO DI FORNITURA CON CISCO) RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2001 
Milano, 10 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli SpA, riunitosi ieri, ha esaminato i risultati, della gestione relativa al semestre chiuso al 30 giugno 2002. Nel loro insieme le attività del Gruppo, in un contesto fortemente negativo connesso alla crisi mondiale che colpisce in modo particolare il settore dei cavi e sistemi per telecomunicazioni, hanno avuto un andamento, seppure in rallentamento, mediamente migliore rispetto a quello dei principali concorrenti di riferimento. Come anticipato, il mercato del Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni sta attraversando una crisi mondiale senza precedenti, influenzando al di là di ogni possibile previsione l'andamento del settore. Le gravi difficoltà, partite a metà del 2001, si sono sempre più accentuate ed hanno causato ad oggi un calo di circa due terzi della domanda a livello mondiale: al crollo dei volumi si è accompagnata una marcata flessione dei prezzi. Il raffronto tra il primo semestre 2001 ed il primo semestre 2002 è tra il miglior periodo della storia dei cavi e sistemi per telecomunicazioni e quello che si sta rivelando come il peggiore in assoluto. Di conseguenza, nonostante i risultati positivi ottenuti dai Settori Cavi e Sistemi Energia e Pneumatici, il risultato operativo del Gruppo nel semestre, pari a circa 93 milioni di euro contro i 184 milioni di euro del primo semestre del 2001 (243 milioni di euro, considerato l'accordo di fornitura con Cisco Systems), registra una riduzione di 91 milioni di euro. In tale difficile contesto, il Gruppo sta attuando una significativa azione di contenimento dei costi che ha comportato nel primo semestre 2002 efficienze lorde sulle strutture e sui processi operativi pari a circa 90 milioni di euro. Il Gruppo sta quindi mostrando capacità di reazione ai drastici mutamenti di mercato. Il Settore Cavi e Sistemi Energia, che risente a sua volta di una congiuntura internazionale decisamente negativa, mostra un miglioramento della redditività, mentre il Settore Pneumatici conferma l'andamento positivo già realizzato nel primo trimestre, con una ulteriore forte crescita nei segmenti "alto di gamma". Il miglioramento dell'andamento della gestione dei settori Cavi e Sistemi Energia e Pneumatici e le azioni di contenimento dei costi non hanno potuto compensare appieno l'andamento negativo del Settore Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni. Il Gruppo accentuerà le azioni già intraprese per incrementare la redditività, anche in un contesto dove a breve non sono attesi miglioramenti dei mercati. Il Gruppo - Nei primi sei mesi del 2002 le vendite di Gruppo ammontano a 3.352 milioni di euro, con una riduzione dell'11,9% - al netto dell'effetto cambi - rispetto al primo semestre dello scorso anno, che riflette essenzialmente la contrazione dei ricavi del Settore Cavi e Sistemi Telecom (-65% circa), pur in presenza di un aumento della quota di mercato della Società nel settore. Il margine operativo lordo del Gruppo nel primo semestre 2002 è pari a 278 milioni di euro, contro i 432 milioni di euro dei primi sei mesi dello scorso anno, con una riduzione del 35% circa, dovuta essenzialmente al Settore Cavi e Sistemi Telecom, a fronte della tenuta nel Settore Pneumatici e del miglioramento registrato nel settore Cavi e Sistemi Energia. Va ricordato che il primo semestre del 2001 ha beneficiato di 59 milioni di euro derivanti dall'accordo di fornitura con Cisco Systems. Il risultato operativo del primo semestre 2002 è pari a 93 milioni di euro, contro i 184 milioni di euro dei primi sei mesi dello scorso anno, con un calo del 49,4% che, considerate le componenti di ricavo del primo semestre 2001 legate al citato accordo di fornitura con Cisco Systems, passa al 61,7%. Tale variazione può essere così sintetizzata: · le efficienze lorde raggiunte grazie alle già menzionate azioni messe in atto hanno un effetto positivo per 87 milioni di euro; · le varianti commerciali registrano un calo di 157 milioni di euro (su tale cifra il solo Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni pesa in negativo per 195 milioni di euro); · il costo unitario dei fattori produttivi, l'impatto della riduzione dei volumi, l'effetto cambio e le altri variazioni hanno un'incidenza negativa per circa 21 milioni di euro; · il venir meno dell'accordo di fornitura con Cisco Systems ha, come già detto, determinato minori ricavi per circa 59 milioni di euro. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 82 milioni di euro contro un saldo positivo di 33 milioni di euro dello stesso periodo del 2001. L'importo si riferisce per 21 milioni di euro all'adeguamento del valore di titoli in portafoglio ai prezzi di mercato, mentre il rimanente importo di 61 milioni di euro è da attribuirsi al saldo di oneri e proventi finanziari correlati all'andamento dell'indebitamento netto. Il risultato da partecipazioni, negativo per 54 milioni di euro, è relativo alla valutazione con il metodo del patrimonio netto della partecipazione in Olimpia SpA. Il saldo tra gli oneri e i proventi straordinari è positivo per 24 milioni di euro e comprende essenzialmente le plusvalenze realizzate da Pirelli SpA (per un totale di 17 milioni di euro) nell'ambito del processo di riallocazione degli immobili, di cui va segnalata la vendita a Pirelli & C. della Sede di Rappresentanza di Roma e dell'edificio storico della Bicocca degli Arcimboldi. Nel primo semestre 2001 la voce comprendeva essenzialmente le plusvalenze realizzate al lordo delle imposte per la cessione sul mercato delle azioni proprie di Pirelli SpA (30 milioni di euro) e 36 milioni di euro riconosciuti da Cisco Systems nell'ambito della cessione dei Sistemi Ottici Terrestri avvenuta nel corso del 2000. Il risultato netto del Gruppo nei primi sei mesi del 2002, prima degli effetti derivanti dalla partecipazione in Olimpia è positivo per 2 milioni di euro; a seguito di tali effetti risulta negativo per 52 milioni, contro il risultato positivo di 200 milioni di euro registrato nel primo semestre 2001. Il patrimonio netto al 30 giugno 2002 ammonta a 5.207 milioni di euro contro i i 5.660 di fine 2001, per effetto della perdita del semestre (52 milioni di euro), per il pagamento dei dividendi (149 milioni di euro) ma soprattutto per il negativo effetto cambio pari a 236 milioni di euro. In linea con le previsioni anticipate nel Piano Triennale, al 30 giugno 2002 l'indebitamento netto ammonta a 1.618 milioni di euro (1.089 milioni di euro a fine 2001), tenuto conto: dell'ultimo pagamento delle imposte per 263 milioni di euro inerenti alla cessione di Optical Technologies a Corning; del pagamento di dividendi per 149 milioni di euro; degli oneri di ristrutturazione per 72 milioni di euro. Il free cash flow è positivo per 59 milioni di euro. Gli investimenti in beni patrimoniali ammontano a 150 milioni di euro, contro i 310 milioni di euro del primo semestre 2001. Il rapporto con gli ammortamenti è di 0,94 (1,88 nel 2001). L'impegno prioritario del Gruppo nel campo della ricerca e dell'innovazione tecnologica, nonostante la congiuntura negativa, viene confermato anche nel primo semestre del 2002 con un incremento dei costi di ricerca e sviluppo a 115 milioni di euro (109 milioni di euro del primo semestre 2001), pari al 3,4% sulle vendite ( 2,8%). Il personale del Gruppo al 30 giugno 2002 è formato da 38.043 unità, contro le le 39.127 di fine 2001 e contro le 40.674 di fine giugno 2001. Per quanto riguarda le prospettive per il secondo semestre, a livello di risultato operativo, considerata la buona tenuta dei Settori Cavi e Sistemi Energia e Pneumatici, si prevede che l'andamento registrato dal Gruppo nella prima metà dell'esercizio possa essere sostanzialmente confermato grazie alle azioni di efficienza avviate, pur rimanendo condizionato dalla evoluzione del mercato dei Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni. Il management del Gruppo continua a monitorare attentamente la condizione di forte instabilità del quadro macroeconomico, con particolare riferimento ai mercati delle telecomunicazioni e a quello dell'energia, pronto ad intensificare le azioni di razionalizzazione. L'attività dei settori del Gruppo - Settore Cavi e Sistemi Energia Le vendite del settore al 30 giugno 2002 ammontano a 1.614 milioni di euro, con un decremento del 4,6% sullo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato operativo è pari a 26 milioni di euro contro i 20 milioni di euro del primo semestre del 2001. Tale risultato è pari all'1,6% delle vendite e si confronta con l'1,2% dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato netto nel primo semestre del 2002 è negativo per 1 milione di euro, dopo oneri finanziari pari a 27 milioni di euro, proventi straordinari per 10 milioni di euro ed oneri fiscali pari a 10 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2002 è passiva per 521 milioni di euro, in linea con il livello di fine 2001. A fine giugno 2002 il numero dei dipendenti è di 13.421 unità, con una riduzione di 714 unità rispetto alla fine del 2001. Nel secondo semestre del 2002 per il settore Settore Cavi e Sistemi Energia è previsto un miglioramento in conseguenza dei programmi di efficienza e di razionalizzazione in corso, permanendo un quadro macroeconico ancora incerto. Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni Le vendite del settore al 30 giugno 2002 ammontano a 284 milioni di euro, in forte flessione rispetto allo stesso periodo del 2001 (-65%), in un contesto di mercato che, come spiegato, sta attraversando una crisi senza precedenti. Il risultato operativo è negativo per 20 milioni di euro contro un risultato positivo di 82 milioni di euro del primo semestre del 2001 e riflette il calo dei volumi legato alla crisi del mercato. Il risultato netto nel primo semestre del 2002 è negativo per 33 milioni di euro, dopo oneri finanziari pari a 10 milioni di euro, oneri straordinari per 1 milione di euro ed oneri fiscali pari a 2 milioni di euro. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2002 è passiva per 409 milioni di euro rispetto ai 367 milioni di euro di fine 2001, con una variazione da attribuire principalmente ai fabbisogni gestionali del periodo. A fine giugno 2002 il numero dei dipendenti è di 3.220 unità, con una riduzione di 857 unità rispetto alla fine del 2001. Nel secondo semestre del 2002 per il settore Settore Cavi e Sistemi Telecomunicazioni non si prevedono significativi segnali di ripresa del mercato. Le azioni volte al miglioramento dell'efficienza proseguite anche nella prima metà dell'anno, i cui effetti potranno essere recepiti già dai risultati del secondo semestre, hanno l'obiettivo di mitigare gli effetti negativi derivanti dalla attuale situazione di mercato. Settore Pneumatici - Le vendite del settore al 30 giugno 2002 ammontano a 1.488 milioni di euro, in aumento dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2001. Il risultato operativo è di 111 milioni di euro (pari al 7,5% delle vendite), in linea con quello del primo semestre del 2001. Il risultato netto nel primo semestre del 2002 è pari a 55 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 32 milioni di euro, oneri straordinari per un milione di euro ed oneri fiscali pari a 23 milioni di euro), contro i 51 milioni di euro del primo semestre 2001. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2002 è passiva per 607 milioni di euro rispetto ai 684 milioni di euro di fine 2001, con una variazione positiva dovuta all'aumento di capitale per 80 milioni di euro effettuato dalla controllante Pirelli SpA (controbilanciato dal pagamento di dividendi alla controllante stessa per 30 milioni di euro), nonché alle azioni di controllo del capitale circolante. A fine giugno 2002 il numero dei dipendenti è di 20.533 unità, con un incremento di 539 unità rispetto alla fine del 2001, interamente dovuto all'incremento dei lavoratori temporanei (+ 579). L'andamento del Settore Pneumatici nel secondo semestre del 2002 è previsto leggermente migliore rispetto a quello dell'anno precedente. In allegato i dati di sintesi di conto economico e di stato patrimoniale, non auditati dalla società di revisione e non verificati dal Collegio Sindacale, della gestione al 30 giugno 2002. 

AD AGOSTO RACCOLTA NETTA POSITIVA IN TUTTE LE DIVISIONI DI PIONEER, A ECCEZIONE DI QUELLA INTERNATIONAL 
Milano, 10 settembre 200 2- Nel corso del mese di agosto Pioneer Investments ha ottenuto complessivamente una raccolta negativa per 162,7 milioni di Euro, a seguito dell'andamento della divisione International. Dall'inizio dell'anno la raccolta netta del gruppo rimane positiva per 2.149,5 milioni di Euro. Il patrimonio in gestione, si è mantenuto invariato rispetto al mese precedente anche a causa della sostanziale tenuta dei mercati nel periodo, a 101,5 miliardi di Euro. La divisione Italia ha riportato una raccolta netta pari a 9 milioni di Euro. Il risultato segna una inversione di tendenza dopo 4 mesi di trend negativo. Si conferma anche in questo mese il buon andamento del segmento high net worth che hanno raccolto +83,2 milioni di Euro (+574,7 milioni di Euro dall'inizio dell'anno), nonché dei prodotti a capitale garantito, mentre la raccolta del settore retail è stata pari a -18,9 milioni di Euro in netto miglioramento rispetto ai dati fortemente negativi dei mesi precedenti. Il patrimonio della divisione, pari a 78.900,6 milioni di Euro, è cresciuto dello 0,6% rispetto alla rilevazione del mese precedente. La divisione America in agosto ha ottenuto per il 19° mese consecutivo un risultato positivo, con flussi netti pari a 135,6 milioni di Euro, portando cosi il dato dall'inizio dell'anno a 2.647,8 milioni di Euro. La quota di mercato sulle vendite nette nel settore non proprietary e' in continua crecscita, raggiungendo il 5% nel mese di giugno e mantenendosi positiva in luglio nonostante il record storico negativo di riscatti dell'industria. Il patrimonio di questa divisione e' pari a 18.648,5 milioni di Euro. La divisione International ha ottenuto nel mese una raccolta netta negativa per 356,8 milioni di Euro, a seguito di un riscatto per 400 milioni di Euro effettuato da un singolo cliente istituzionale su un fondo monetario. E' continuato il trend positivo delle vendite nei paesi di lingua tedesca con una raccolta pari a 25,1 milioni di Euro (sesti per raccolta netta in giugno). Il dato complessivo dall'inizio dell'anno è positivo per 618,8 milioni di Euro. Il patrimonio della divisione International, pari a 2.816,6 milioni di Euro, è diminuito del 12% rispetto al mese precedente. La divisione New Europe ha ottenuto flussi netti positivi per 49,3 milioni di Euro (+277,3 milioni di Euro dall'inizio dell'anno). Il principale motore dei risultati della divisione è stata la Polonia grazie all'ottimo contributo della rete distributiva di Bank Pekao che ha continuato a vendere con successo prodotti obbligazionari e a capitale garantito. Il patrimonio della divisione New Europe a fine mese ha raggiunto i 1.181,4 milioni di Euro con un incremento del 5,6% rispetto al mese precedente (+13,1% dall'inizio dell'anno). Pioneer Alternative Investment ha raccolto nel mese 2,9 milioni di Euro con un progressivo da inizio anno di 154,7 milioni di Euro (i dati di raccolta e di AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree di business). Da rilevare le performance ottenute dai fondi di diritto italiano (Pioneer High Risk Bond, Pioneer Balanced Hedge, Pioneer Conservative Hedge) che hanno raggiunto, dalla data di lancio, i vertici delle classifiche italiane. Alla fine del mese di agosto il patrimonio di Pioneer Alternative Investment ha superato i 562 milioni di Euro crescendo del 1,3% rispetto al valore di luglio. 

BANCA PROFILO: APPROVATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2002. L'UTILE NETTO DI PERIODO È PARI A 1,56 MILIONI DI EURO (-49% RISPETTO AL 30/6/2001).
Milano, 10 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo ha approvato i dati sull'andamento del primo semestre 2002, periodo contraddistinto dal trend discendente dei mercati azionari e dall'incertezza della ripresa economica. I risultati indicano mezzi amministrati pari a 2,2 miliardi di Euro (-12%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo è riconducibile totalmente alla valorizzazione dei portafogli. Il dato sulla raccolta depurato dall'effetto della valorizzazione ha avuto infatti un incremento del 3% rispetto al 31/12/2001. L'utile nettodi periodo è pari a 1,56 milioni di Euro (-49% rispetto al 30/6/2001). L'attivo di bilancio ha raggiunto i 762 milioni di Euro e il patrimonio netto i 106 milioni di Euro, in lieve calo (118 nel 2001) per il pagamento dividendi e la distribuzione straordinaria agli azionisti della riserva sovrapprezzi di emissione. Il numero di addetti al 30 giugno 2002 è stato di 175 unità, in calo del 6 % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente come risultato del processo di riorganizzazione avviato nel 2001, teso ad una più efficiente allocazione delle risorse disponibili e ad avviare decise politiche di contenimento dei costi per fronteggiare l'impatto di una congiuntura sfavorevole. Gli interventi riorganizzativi hanno consentito risparmi per oltre 3 milioni di Euro (33%) alla voce "Costi e spese diverse" rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Gli investimenti sono stati ugualmente sostenuti, specie quelli diretti alla selezione e formazione di nuove risorse. E' stato anche realizzato, in collaborazione con Profilo Academy, un Master in Private Banking di 6 mesi al quale hanno preso parte 15 giovani laureati e dei quali 9 sono stati assunti con la qualifica di Junior Private Banker. In funzione del prevedibile aumento della competizione e in linea con il piano di sviluppo triennale della Banca, la società potenzierà il numero di risorse senior da destinare alle aree con più diretto impatto sulla produzione di ricavi. 

CRESCE ANCORA LA CASSA DI RISPARMIO DI SPOLETO: NEL SEMESTRE ULTERIORI IMPORTANTI PROGRESSI NELLE ATTIVITA' OPERATIVE E NEI RISULTATI REDDITUALI 
Spoleto, 10 settembre 200 2- La Cassa ha chiuso il primo semestre 2002 con un utile netto di 2,44 milioni di euro, in aumento del 16,7% rispetto allo stesso periodo del 2001, in linea con gli obiettivi di budget. In crescita anche gli altri principali dati di bilancio: la raccolta complessiva ha raggiunto i 937 milioni di euro (+5,8%) di cui la raccolta diretta pari a 576 milioni di euro (+15%) e gli impieghi pari a 426 milioni di euro (+4,85%), a conferma dell'ampia fiducia riscossa da CaRiSpo presso il pubblico dei risparmiatori e della qualità della sua offerta finanziaria. La banca conferma quindi la sua fase di espansione realizzando importanti progressi sia sotto il profilo delle attività operative, in particolare del sostegno creditizio al territorio, che in termini di risultato economico. "Merito dell'impegno operativo e di sviluppo svolto dalla struttura" - commenta Pacifici - "ma anche degli effetti di un processo di razionalizzazione e di ottimizzazione di attività e servizi che è stato possibile definire e realizzare nell'ambito della Holding IntesaBci Centro (che raggruppa altre 4 casse di risparmio del Centro Italia: Città di Castello, Foligno, Rieti, Provincia di Viterbo e Ascoli Piceno). Un progetto, quello della Holding, che mantiene tutta la sua validità e che tra i suoi obiettivi prioritari persegue quello di rafforzare il sistema delle casse di risparmio dell'Umbria e del Centro Italia per massimizzare il loro contributo allo sviluppo socio-economico dei rispettivi territori". "In questa chiave" - aggiunge Pacifici - "si inquadra l'adesione piena e convinta al Patto per lo Sviluppo e l'Innovazione, siglato in luglio da Holding IntesaBci Centro e dalle Casse di Risparmio da essa partecipate con la Presidenza della Giunta Regionale". Per quanto riguarda gli aspetti operativi, il Direttore Generale Bruno Proietti ha dichiarato: "abbiamo raggiunto importanti obiettivi di modernizzazione attraverso cospicui investimenti tecnologici e significative modifiche organizzative, puntando alla valorizzazione delle risorse umane e al miglioramento dei prodotti e dei servizi alla clientela ed i risultati stanno premiando i nostri sforzi. Stiamo ora definendo il piano strategico triennale con l'intento di migliorare ulteriormente l'efficienza della gestione, riducendo il peso dei costi operativi sul margine di intermediazione. Questo obiettivo sarà perseguito attraverso economie interne ma soprattutto puntando allo sviluppo e all'ampliamento della rete delle nostre agenzie, in procinto di passare dalle attuali 32 a 38, con una presenza che copre ormai gran parte del territorio regionale". 

IL BANCO DI CHIAVARI INCREMENTA L'UTILE NEL 1° SEMESTRE 2002 
Chiavari, 10 settembre 2002 - L'utile netto del semestre è risultato di 9,6 milioni di euro, superiore di 1,5 milioni di euro (+18,3%) rispetto a quello realizzato nell'analogo periodo dell'esercizio precedente. Il margine di interesse, confermando la positiva evoluzione del primo trimestre, ha evidenziato una crescita di 2 milioni di euro (+6,1%), posizionandosi a 34,2 milioni di euro. Tale miglioramento ha ampiamente compensato la leggera diminuzione delle commissioni nette (-1,2%) e dei profitti da operazioni finanziarie (-3,1%) originata dal negativo andamento dei mercati. Di conseguenza, il margine di intermediazione è passato da 54 a 55,7 milioni di euro (+3,1%). Gli oneri e le spese di gestione hanno registrato una diminuzione dell'1,8% su base annua. Il risultato di gestione, pari a 18,8 milioni di euro, ha pertanto evidenziato una crescita di 2,3 milioni di euro (+14,3%) rispetto al primo semestre 2001. Le componenti straordinarie della gestione sono risultate pari, su base netta, a 1 milione di euro (0,3 milioni a fine giugno 2001). Per quanto concerne l'andamento della gestione nel secondo semestre 2002, sotto il profilo economico, i costi operativi potrebbero presentare una maggiore incidenza ed è pertanto prevedibile un utile netto riferito all'intero esercizio corrente in linea con quello del 2001. Per quanto concerne gli aspetti patrimoniali, la massa amministrata della clientela è pari a 4.876 milioni di euro, con incrementi dell'1,6% su fine dicembre 2001 e del 2,5% nell'arco di un anno. All'interno di tale aggregato la raccolta diretta è salita a 1.719,2 milioni di euro (+2,9% su fine 2001 e +12% su base annua). La raccolta indiretta, che ha risentito in misura marcata della depressione dei corsi azionari, si è invece attestata a 3.157 milioni di euro, valore frazionalmente superiore a quello di fine 2001 (+0,9%) ed inferiore del 2,1% rispetto al 30 giugno dello scorso esercizio. E' proseguita l'espansione degli impieghi che hanno raggiunto i 1.476,7 milioni di euro (+4% su fine dicembre 2001 e +9% nell'arco di un anno). Il rapporto sofferenze nette / impieghi è risultato pari all'1,8%. 

BANCA CR FIRENZE - CRESCE DEL 6,3% L'UTILE DEL GRUPPO NEL PRIMO SEMESTRE 2002 
Firenze, 10 Settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha ieri approvato la Relazione Semestrale consolidata 2002 presentata dal Direttore Generale Lino Moscatelli. Lo stesso Consiglio ha inoltre preso atto dell'inserimento del titolo Banca CR Firenze all'interno dell'indice Midex di Borsa Italiana, indice che raccoglie le prime 25 società del listino in termini di capitalizzazione e liquidità subito successive a quelle del MIB30. Rispetto al 30 Giugno 2001, le modifiche al perimetro di consolidamento riguardano il consolidamento proporzionale di Findomestic Banca al 50% (35% fino al terzo trimestre 2001), il consolidamento integrale della Cassa di Risparmio di Mirandola (proporzionale al 50,7% fino al 1° trimestre 2002) ed il consolidamento a patrimonio netto al 47% di Cft Finanziaria (integrale fino al 1° trimestreo 2002). L'analisi economica che segue è su base proforma per il periodo 1/1 - 30/06/2001. Tutti gli altri dati sono raffrontati al 31/12/2001. Il gruppo - Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'utile netto consolidato è stato pari a Euro 46,1 milioni, in crescita del 6,3 %. Il margine di interesse sale del 7,3% (Euro 293,10 mil.) mentre i ricavi da servizi, pari a Euro 161,1 milioni, scendono del 5,8%, in particolare a causa del minore contributo degli utili da operazioni finanziarie; la voce commissioni ed altri proventi netti, infatti, scende solo dell'1,6%. Il margine di intermediazione sale del del 3% (Euro 478,2) grazie alla strutturale diversificazione delle fonti di contribuzione, elemento peculiare della composizione del Gruppo Banca CR Firenze. I costi operativi segnano una crescita contenuta al 3,3% (Euro 298,6 milioni), in linea con gli obiettivi, principalmente per effetto del sostenuto sviluppo operativo della partecipata Findomestic Banca Spa (credito al consumo) ed in parallelo con lo sviluppo delle altre attività di Gruppo mentre il costo del personale ha registrato alla chiusura del semestre un decremento dell' 1,2%. Prosegue il trend di miglioramento del rapporto cost/income che scende al 65,80% (da 67%). Il risultato di gestione si attesta a Euro 149,5 milioni (+5,0%). Gli accantonamenti e le rettifiche presentano un incremento del 10,5% dovuto essenzialmente ad accantonamenti prudenziali ai fondi per rischi ed oneri. L'utile delle attività ordinarie chiude con una crescita del 2,3% (Euro 94,9 milioni). Rispetto al 31 Dicembre 2001, la raccolta totale cresce del 4%, con la componente della raccolta diretta che raggiunge gli 11.885 milioni di Euro (+7,5%). All'interno della raccolta amministrata (+2,5%), il risparmio gestito resta sostanzialmente stabile oltre gli 8.000 milioni di Euro. Gli impieghi a clientela risultano pari a Euro 12.101 con un incremento di circa il 5% rispetto al 31 Dicembre 2001. Il rapporto sofferenze nette/impieghi netti passa da 1,75% della fine del 2001 a 1,13% del 30 Giugno 2002, con un indice di copertura delle sofferenze che sale ulteriormente al 54,4% dal 52% di fine anno. Banca Cr Firenze Spa - Sempre molto positivo l'andamento della Capogruppo che ha chiuso il semestre con un utile delle attività ordinarie (Euro 107,1) in crescita dell'11,4% ed un utile netto di Euro 59,4 milioni (+6,3%). Particolare attenzione è stata dedicata al controllo delle spese amministrative che, rimaste stabili, hanno consentito di conseguire un risultato di gestione pari ad Euro 133 milioni, in crescita dell'8,6%. Il cost/income ratio passa da 62,2% a 60,3%. La raccolta diretta ha superato gli 8.500 milioni di Euro con un incremento di circa il 4,4% e quella indiretta è rimasta stabile ad oltre 11.200 milioni. Il rapporto gestita su indiretta totale è pari al 57,1%. Gli impieghi a clientela sono risultati pari a Euro 7.679 milioni con un incremento del 4,2%. 

BANCO DI BRESCIA - RISULTATI PRIMI 6 MESI: UTILE NETTO A EURO 79,8 MILIONI (+13,3%), RACCOLTA DIRETTA A EURO 11.058 MILIONI (+7,9%), IMPIEGHI A CLIENTELA A EURO 11.209 MILIONI (-3,5%), MARGINE DI INTERMEDIAZIONE A 349,1 MILIONI (+3,7%). 
Brescia, 10 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Brescia (Gruppo Banca Lombarda), presieduto dal Dottor Gino Trombi, ha approvato in data odierna i risultati patrimoniali e economici al 30 giugno 2002. PRINCIPALI AGGREGATI PATRIMONIALI Prosegue il positivo andamento della raccolta diretta che registra un incremento del 7,9%, attestandosi a 11.058 milioni di Euro. Gli impieghi, pari a 11.209 milioni di Euro, sono risultati inferiori del 3,5% rispetto al valore di fine giugno 2001 a motivo dell'operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis realizzata nell'ultimo trimestre del precedente esercizio; rispetto al 31 dicembre 2001 gli impieghi segnano invece una crescita molto rilevante pari al 10,9%. Il risparmio gestito, comprese le riserve matematiche maturate sulle polizze vita, ammonta a 10.746 milioni di Euro in lieve flessione (-1,3%) a causa dello sfavorevole andamento del mercati finanziari. Particolarmente sostenuta è risultata la crescita del comparto assicurativo che ha registrato un incremento delle riserve tecniche di circa il 25%. Principali aggregati di conto economico il margine d'interesse si attesta a 199,6 milioni di Euro (+6,0); il margine di intermediazione si colloca a 349,1 milioni di Euro (+3,7%) il totale delle spese amministrative è rimasto sostanzialmente invariato registrando una crescita modesta pari allo 0,2%; L'utile netto del periodo si attesta a 79,8 milioni di Euro (+13,3%). Nel corso del semestre sono state attivate tre nuove filiali: a Merate in provincia di Lecco, a Melzo in provincia di Milano ed a Bassano del Grappa in provincia di Vicenza; al 30.6.2002 la rete di vendita conta 384 sportelli con una filiale in Lussemburgo. E' proseguita positivamente l'attività di collocamento dei prodotti del comparto Bancassicurazione con particolare riferimento alle nuove polizze a capitale garantito oltre a quelle tradizionali ed ai Piani a Premio ricorrente. Nell'area dei sistemi di pagamento ha preso avvio il nuovo prodotto "Prepagato" della linea "Carta Sempre" utilizzabile nella versione nominativa ed al portatore sui circuiti di pagamento e prelievo nazionali ed internazionali. Un ulteriore significativo progresso è stato registrato nell'ambito dei canali innovativi (con 53000 utenze sui canali virtuali e 17000 clienti operanti tramite Remote Banking) anche grazie alla rinnovata versione del sistema multicanale integrato "Extensive" dedicato ai Piccoli Operatori Economici e, con protocolli Cbi, utilizzabili anche per le aziende tramite Internet. 

PASSANO A BPM GESTIONI SGR LE GESTIONI PATRIMONIALI DI BANCA DI LEGNANO 
Milano, 10 settembre 2002 - Nell'ambito di un progetto di riorganizzazione all'interno del Gruppo Bipiemme, volto ad ottimizzare i servizi offerti alla clientela, dal 1 ottobre 2002 il servizio di "Gestione Individuale di Portafogli" della Banca di Legnano Spa verrà ceduto a Bipiemme Gestioni Sgr. Tale cessione non comporterà alcuna modifica né alla tipologia delle linee di gestioni in essere, né al costo del servizio. Verrà garantita alla clientela la continuità nella gestione dei patrimoni con l'utilizzo di avanzate risorse tecnologiche e di specifico know how. La Bipiemme Gestioni Sgr, infatti, opera nel settore del risparmio gestito dal 1984 e dispone di una struttura professionale altamente specializzata che gestisce un patrimonio di oltre 15 miliardi di euro per conto di oltre 250.000 clienti privati ed istituzionali, con una quota nel mercato dei fondi comuni italiani del 2%. 

BPN S.P.A. LANCIA SYRIO 
Novara, 10 settembre 2002 - Dopo aver collocato, a partire dal 1° giugno 2002, ben 175 milioni di Euro di polizze con caratteristiche analoghe, Banca Popolare di Novara S.p.A. si appresta a lanciare sul mercato una nuova polizza Index Linked denominata Syrio per complessivi 100 milioni di Euro. L'operazione è stata sollecitata dalle ulteriori richieste provenienti dalla clientela, particolarmente orientata verso questo tipo di investimenti che consentono una redditività costante fornita dal flusso cedolare garantito in un momento di particolare volatilità dei mercati, permettendo nel contempo di partecipare, in caso di ripresa nei prossimi 5 anni dei mercati azionari mondiali, ad una quota di utile riveniente da tale auspicata ripresa, attraverso la rivalutazione dei fondi componenti il paniere. Le principali caratteristiche di Syrio sono: Data valuta: 30 settembre 2002; Data scadenza: 30 settembre 2007; Nominale: 100 milioni di Euro; Cedole: 2,00% annuale; Rimborso a scadenza: 100% nominale + premio di rimborso; Premio di rimborso: massimo tra il capitale e il 40% di partecipazione agli utili forniti dall'andamento di un paniere di titoli composto da 20% Sogepo Europa, 25% Sogepo America, 15% Sogepo Pacifico, 40% Sogepo Bond; Taglio minimo: 5.000 Euro; Prenotazioni: presso i 534 sportelli della Banca Popolare di Novara S.p.A. 

MARZOTTO 1° SEMESTRE 2002: VALENTINO, ACQUISITO IL 31 MAGGIO 2002, CONSOLIDATI CON IL METODO DELLA MESSA IN EQUIVALENZA.
Valdagno, 10 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Marzotto S.p.A., riunitosi ieri, ha redatto la Relazione sull'andamento della gestione nel primo semestre 2002, che verrà resa pubblica entro il prossimo 13 settembre. I dati di seguito riportati comprendono i risultati economici del mese di giugno del Gruppo Valentino, acquisito il 31 maggio 2002, consolidati con il metodo della messa in equivalenza. Andamento del Gruppo Il fatturato netto consolidato del 1° semestre 2002, per area omogenea di attività rispetto al 2001, è ammontato a 832 milioni di euro, in diminuzione del 3,7% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (863 milioni). La riduzione è conseguente al calo del fatturato del settore tessile (- 20,8%) dovuto alla congiuntura estremamente sfavorevole del mercato e al processo di ristrutturazione in atto. Il settore abbigliamento ha registrato un incremento dell'1,3%. Fatturato Gli utili operativi del Gruppo sono ammontati a 39 milioni di euro (4,7% del fatturato), contro gli 87 milioni al 30 giugno 2001 (10,1% del fatturato). La forte riduzione è stata determinata: dalla diminuzione del Margine Operativo Lordo (- 34 milioni di euro), ridottosi a 90 milioni (10,8% sul fatturato) rispetto ai 124 milioni (14,4% sul fatturato) del 1° semestre 2001. Per area di attività, la riduzione è conseguente a: una contrazione della redditività del settore abbigliamento che, pur mantenendosi su buoni livelli (12,6% del fatturato), ha risentito della riduzione dei risultati della Hugo Boss, prevalentemente a seguito di difficoltà negli Stati Uniti; una performance negativa del settore tessile, nel comparto laniero e nel comparto liniero, causata sia dagli effetti delle ristrutturazioni in atto, sia dalle perduranti difficoltà di mercato che hanno comportato, pur in presenza di un aumento dei costi delle materie prime, una riduzione dei prezzi unitari di vendita e dei margini; dallo stanziamento prudenziale di maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti commerciali (16 milioni al 30 giugno 2002, contro 4 milioni al 30 giugno 2001); dall'aumento degli ammortamenti operativi per 2 milioni di euro. Gli oneri finanziari netti, per area omogenea e comprensivi delle differenze di cambio finanziarie, pari a 6 milioni di euro (al 30 giugno 2001: 10 milioni) rappresentano lo 0,8% del fatturato consolidato (1,1% al 30 giugno 2001). L'utile lordo della gestione corrente, incluse le perdite del mese di giugno del Gruppo Valentino ed al netto dei crediti d'imposta, è stato pari a 29 milioni di euro (77 milioni al 30 giugno 2001) e rappresenta il 3,4% del fatturato. L'utile consolidato pre-tax al 30 giugno 2002, al netto dei crediti d'imposta sui dividendi, è ammontato a 28 milioni di euro (30 giugno 2001: 82 milioni) ed è stato influenzato, oltre che dalla citata riduzione dell'utile operativo, dal saldo negativo (per 1 milione di euro) degli oneri e proventi straordinari (30 giugno 2001: positivo per 6 milioni). Al 30 giugno 2002: a) l'utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie è stato di 16,6 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 39,4 milioni del 1° semestre del 2001; b) l'utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo è ammontato a 1,7 milioni di euro (30 giugno 2001: 16,2 milioni). Al 30 giugno 2002 gli organici operativi del Gruppo per area omogenea assommavano a 11.647 unità (- 125 unità rispetto al 31 dicembre 2001 e + 134 unità rispetto al 30 giugno 2001). Organici Gli investimenti del periodo sono ammontati a 45 milioni di euro (30 giugno 2001: 62 milioni) a fronte di ammortamenti complessivi per 35 milioni di euro (al 30 giugno 2001: 36 milioni). Al 30 giugno 2002, per area omogenea di attività, l'indebitamento finanziario netto del Gruppo ammontava a 535 milioni di euro, contro i 429 milioni al 30 giugno 2001 (+ 106 milioni). In tale periodo il Gruppo Marzotto ha effettuato investimenti per 116 milioni di euro in immobilizzazioni e per 36 milioni nell'acquisizione del Gruppo Valentino, oltre ad aver distribuito dividendi agli Azionisti della Capogruppo ed alle minoranze per 50 milioni di euro ed aver finanziato l'aumento del capitale circolante netto per 50 milioni. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Valentino al 30 giugno 2002, non consolidato alla data, era pari a 222 milioni di euro. Al 30 giugno 2002, il patrimonio netto consolidato, comprensivo delle minoranze azionarie, ammontava a 603 milioni di euro (30 giugno 2001: 576) di cui 411 milioni di competenza degli azionisti della Capogruppo. Andamento di Marzotto S.p.A. Il fatturato della Società è ammontato a 266 milioni di euro (- 13% rispetto al primo semestre del 2001). La perdita operativa al 30 giugno 2002 è stata pari a 4 milioni di euro, contro un utile di 10 milioni al 30 giugno 2001. L'utile netto è stato pari a 18 milioni di euro (39 milioni al 30 giugno 2001). Previsioni per l'esercizio in corso Il Consiglio di Amministrazione prevede che il fatturato di Gruppo del 2002 per il nuovo perimetro di consolidamento (compreso il Gruppo Valentino) sarà in leggera crescita. Gli utili operativi dell'intero esercizio, a seguito della revisione delle stime economiche dell'esercizio effettuata dalla controllata Hugo Boss, sono previsti al 7/8% del fatturato (esercizio 2001: 10,5%), in aumento rispetto al 4,7% del 1° semestre 2002. Tenuto conto delle perdite del Gruppo Valentino e subordinatamente al realizzo di cespiti immobiliari ed altri assets non strategici, l'utile netto dell'esercizio 2002 dovrebbe non discostarsi da quello del 2001. L'indebitamento finanziario netto a fine esercizio, per il nuovo perimetro di consolidamento, è pertanto previsto in diminuzione rispetto a quello al 30 giugno 2002 (per la stessa area). In data 7 settembre 2002 la società "Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A." (holding finanziaria e industriale quotata alla Borsa Valori di Milano, operante nei settori del lino, del vetro e del vino) ha annunciato la presentazione di un'offerta pubblica di acquisto e di scambio (OPAS) che ritiene possa essere avviata entro i primi giorni del mese di novembre, avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie e di risparmio, convertibili e non, emesse dalla "Marzotto S.p.A.", pari a n. 72.188.302 azioni, di cui n. 66.338.327 ordinarie, n. 3.357.009 risparmio convertibili e n. 2.492.966 risparmio non convertibili. Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. intende riconoscere a ciascun aderente all'Offerta per ogni 3 azioni Marzotto di qualsiasi categoria portate in adesione all'Opas un corrispettivo così composto: 17,25 euro in contanti; 1 azione ordinaria Industrie Zignago Santa Margherita S.p.A. di nuova emissione da nominali euro 0.52 ciascuna, godimento 1.1.2002. In relazione alla annunciata Offerta, il Consiglio ha deliberato di avvalersi della collaborazione di "J.P. Morgan" in qualità di advisor finanziario. 

OLIDATA: 110,84 MLN DI EURO IL FATTURATO DEL 1° SEMESTRE 2002 UTILE ANTE IMPOSTE 2,01 MLN DI EURO 
Pievesestina di Cesena, 10 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione approva la relazione sul bilancio del primo semestre 2002: il risultato ottenuto nel primo semestre del 2002 con utile ante imposte di 2,014 mln di euro è valutato con soddisfazione considerando l'attuale scenario del mercato dell'IT. Un calo del fatturato del 17,39% rispetto a quanto prodotto nello stesso periodo del 2001, viene imputato principalmente alla diminuzione delle vendite nel segmento Pubblico e in quello del Consumer. In sintesi si riporta la tabella del fatturato suddivisa per segmento di mercato:
 Segmento di mercato      30.06.2002           30.06.2001        variaz.                    variaz. in
                                                                                                          in euro                      term.       % 
Consumer*                      22.444.179,78      28.299.467,02    -5.855.28 7,24           -20,69% 
P.A. & L.A.                        8.026.357,99       22.479.184,80   -14.452.826,81           -64,29% 
SOHO ITALIA                26.976.427,92        27.045.645,96          -69.218,04              -0,26% 
SOHO ESTERO              21.779.159,93        24.184.199,96    -2.405.040,03              -9,94% 
Trade                                 31.100.364,46        31.812.875,32        -712.510,86               -2,24% 
Software                                 521.889,38             365. 367,43           156.521,95             42,84% 
Totale fatturato              110.848.379,46      134.186.740,50     -23.338.361,04          -17,39% 

* Nel segmento Consumer è stato incorporato il segmento Utente Finale Internet Il risultato netto d'esercizio positivo di euro 2,014 mln, si contrappone al 3,839 mln di euro del 2001. Il Margine Operativo Lordo ottenuto di 5,563 mln di euro (pari al 5,02% del fatturato) ha permesso di raggiungere un Reddito Operativo di 4,007 mln di euro ( pari al 3,61% del fatturato). Gli indici di redditività producono: un R.o.S pari al 3,61 R.o.I. pari al 3,30% e un R.O.E. pari al 5,87%. Il cash flow evidenzia come la struttura finanziaria dell'impresa abbia seguito lo sviluppo degli indicatori economici: la liquidità generata dalla gestione reddituale produce nel I° S 2002 un valore positivo di 14,7 mln di euro. Olidata è il principale produttore italiano di Personal Computer. Fondata nel 1982, vanta centinaia di migliaia di sistemi installati e propone numerose linee di PC, adatti a tutte le esigenze, dalla famiglia alla grande azienda. Grazie alle moderne tecnologie impiegate, ai continui investimenti in ricerca e sviluppo e all'adozione dei severi canoni del sistema di qualità ISO9001 per la progettazione e la produzione, i Personal Computer Olidata garantiscono qualità e affidabilità senza paragoni. Olidata si distingue inoltre per essere stata la prima azienda del settore ad introdurre in Italia il sistema Build to Order, che permette di produrre i personal computer in base alle effettive richieste e consente quindi un'estrema flessibilità produttiva ed adattabilità alle esigenze specifiche dei clienti ed alla costante evoluzione del mercato. Infolink: www.olidata.it.

SAIPEM RAGGIUNGE IL 96,8% DEI DIRITTI DI VOTO IN BOUYGUES OFFSHORE A CONCLUSIONE DELL'OFFERTA PUBBLICA D'ACQUISTO LANCIATA IN FRANCIA 
San Donato Milanese, 10 settembre 2002 - Saipem, società dell'Eni, comunica che le azioni di Bouygues Offshore ora possedute rappresentano complessivamente il 96,8% dei diritti di voto. Tale quota deriva dell'acquisto di 7.398.988 di azioni a seguito dell'offerta pubblica d'acquisto (garantie de cours) lanciata in Francia sulle azioni di Bouygues Offshore (conclusasi il 6 settembre scorso), cui si sommano 8.685.600 azioni che Saipem ha comprato dalla Bouygues Construction S.A (9 luglio scorso). Saipem informa inoltre che l'offerta pubblica sul mercato americano diretta all'acquisto di American Depositary Shares e di azioni detenute da investitori statunitensi e' estesa fino alle ore 12:00 (New York time) di martedì 17 settembre 2002. All'offerta, in data 6 settembre, erano state conferite un totale di 96.970 azioni e di 415.901 American Depositary Shares, corrispondenti all'addizionale 1,8% dei diritti di voto. Come precedentemente annunciato, Saipem lancerà un'offerta pubblica di riacquisto (offre publique de retrait), a cui farà seguito, indicativamente verso la fine del mese di ottobre, lo squeeze-out dei rimanenti azionisti.

CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI: RAPPORTO SCIP AGLI INVESTITORI 
Roma,  10  settembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che nel sito www.tesoro.it tra gli ultimi documenti pubblicati, è disponibile la versione sia in italiano sia in inglese del Rapporto Semestrale agli investitori della Scip, Società Cartolarizzazione Immobili Pubblici S.r.l. 

EMISSIONE BTP 
Roma, 10 settembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, a seguito del comunicato stampa del 5 settembre scorso, precisa l'ammontare delle tranches dei BTP che verranno offerti nelle relative aste: Buoni del Tesoro Poliennali - triennali - 15.9.2002/2005 prima tranche: 3.000 milioni di euro; "quinquennali" 15.4.2002/15.10.2007 decima tranche: 1.750 milioni di euro; "trentennali" ,1? .2.2002/2033, sesta tranche: 1.000 milioni di euro.

DIRECT LINE DIVENTA LA PRIMA COMPAGNIA DIRETTA DI ASSICURAZIONI AUTO IN ITALIA OTTENUTA L'APPROVAZIONE DI ISVAP E FSA ALL'ACQUISIZIONE DI ROYAL INSURANCE 
Milano, 10 settembre 2002 - Con l'approvazione da parte degli istituti di vigilanza italiano e inglese, Isvap e Fsa, Direct Line diventa la più grande compagnia diretta di assicurazioni auto nel mercato italiano grazie all'acquisizione di Royal Insurance, filiale italiana del Gruppo Royal & Sun Alliance Insurance. Direct Line, che è oggi la più grande compagnia di assicurazione diretta già in Gran Bretagna e Spagna, rafforza così ulteriormente la sua posizione in Europa e diventa anche nel nostro Paese leader di mercato con circa 400.000 polizze. I profitti di Direct Line Group nella prima metà del 2002 sono stati oltre 235 milioni di Euro, un aumento del 37% rispetto allo stesso periodo del 2001 "Direct Line è l'unica compagnia presente in Italia a essere nata come diretta e a non presentarsi come emanazione di una compagnia tradizionale. E' proprio dal suo DNA diretto e dal suo essere sempre dalla parte del consumatore che nasce la capacità di imprimere una grossa scossa al mercato" - commenta Jamie Brown, Amministratore Delegato Direct Line Italia - "La forza del marchio Direct Line ha già dato prova di successo in Italia: infatti in soli 6 mesi abbiamo raggiunto una brand awareness del 20% e, grazie a questa acquisizione, l'obiettivo delle 500.000 polizze risulta ancora più vicino". Il mercato delle assicurazioni dirette sta dando segnali di forte dinamismo rispetto al passato. Ricerche di mercato effettuate da Direct Line nel corso del 2002 evidenziano che il 62% degli Italiani conosce l'esistenza delle compagnie dirette, rispetto ad un 55% del 2001. Un incremento ancora più significativo, che tocca addirittura il 60%, si registra tra chi dichiara di acquistare oggi la propria polizza auto tramite le compagnie dirette: il 5% degli Italiani. Dati Databank rivelano inoltre che il 28% degli assicurati dichiara che allo scadere della propria polizza ha intenzione di assicurarsi con una compagnia diretta. "Il dinamismo e la competizione sul mercato sono segnali positivi, che Direct Line vorrebbe veder crescere" - continua Jamie Brown - "La libera concorrenza dovrebbe essere un diritto legittimo sia per il consumatore che per le aziende: in un mercato libero sopravvive chi meglio soddisfa il cliente".

ERG ADERISCE A 1CITY.BIZ NON SOLO COME AZIONISTA, MA ANCHE COME BUYER E INTEGRA IL MARKETPLACE NEL PROPRIO SISTEMA GESTIONALE IL GRUPPO PETROLIFERO INTENDE SPOSTARE SU 1CITY.BIZ TUTTA LA GESTIONE DEGLI ACQUISTI NON OIL PER MIGLIORARNE L'EFFICACIA E L'EFFICIENZA 
Milano, 10 settembre 2002 - Il Gruppo Erg, primo gruppo petrolifero indipendente italiano, crede fortemente nel modello dell'e-Marketplace come futuro del processo di gestione degli acquisti aziendali. Una convinzione che si è concretizzata non solo nell'investimento in 1city.biz, la città dell'impresa - il marketplace di cui Erg è azionista al 25% e per il quale gestisce la parte relativa alla compravendita di beni e servizi per la manutenzione e la riparazione dell'impiantistica industriale - ma anche nel suo attivo utilizzo, che negli ultimi 6 mesi ha consentito all'azienda un saving di oltre il 15% sui prezzi di acquisto. "L'esperienza fin qui maturata, ci fa dire che il futuro degli acquisti, per l'efficacia e l'efficienza ottenibile nell'intero processo, è nei marketplace e 1city.biz è quello che meglio risponde alle nostre specifiche esigenze", ha dichiarato Carlo A. De Vita, Responsabile Acquisti di Erg SpA. "Con questo presupposto, ERG intende massimizzarne l'uso al punto da indirizzare progressivamente su questa piattaforma ogni richiesta futura da rivolgere al mercato, allo scopo di coglierne ogni vantaggio competitivo". Erg ha scelto inoltre di integrare con 1city.biz il proprio sistema gestionale. "Una scelta fatta in considerazione degli ulteriori duraturi benefici che ne possono derivare in termini di efficienza del processo di acquisto", ha dichiarato De Vita. "Con il meccanismo di 1city.biz, i tempi di gestione di un'asta sono già al di sopra di qualsiasi alternativa e metodo tradizionale ma siamo certi che - grazie a questa integrazione - potremo garantire un ulteriore risparmio di tempo, consentendo quindi ai nostri buyer di dedicarsi ad altre attività ad alto valore aggiunto, che ci consentano una continua ottimizzazione del processo di acquisto". 

ACQUISIZIONE DI KPMG CONSULTING UK & NL 
Milano, 10 settembre 2002 - Atos Origin, uno dei principali system integrator europei specializzati in servizi IT, ha completato l'acquisizione di Kpmg Consulting nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, dove le aziende acquisite adotteranno il nome Atos Kpmg Consulting. Atos Origin ha ottenuto da un consorzio di aziende di credito un finanziamento complessivo pari a 840 milioni di euro, che fornisce la copertura finanziaria per i 422 milioni di euro necessari per l'acquisizione di Kpmg Consulting nel Regno Unito e nei Paesi Bassi, rifinanziando inoltre le disponibilita' di credito gia' esistenti e fornendo fondi adeguati alle future necessita' di business. Atos Origin, uno dei principali service provider europei specializzati in Information Technology ed e-business. Infolink: http://www.atosorigin.it 

TECNOCASA - IL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO: CONTINUA IL SERENO 
Milano, 10 settembre 2002 - L'andamento del mercato immobiliare italiano nel primo semestre del 2002 è stato molto positivo, continuando un ciclo iniziato nel 1998. Si sono registrati aumenti nei volumi delle compravendite in diverse città.. Le quotazioni sono cresciute in tutti i segmenti considerali. L'incremento maggiore dei valori, nel primo semestre dell'anno, si è registrato nelle grandi città (+6%), seguite, dai capoluoghi di provincia (+5.4%) e dai comuni dell' hinterland (+3.9%). Dall'inizio del 1999 il differenziale che si è creato fra le metropoli e i capoluoghi di provincia è stato, a vantaggio delle prime, nell'ordine del 10%. Il gap tocca 1'11% facendo il confronto con i comuni dell' hinterland. Dal punto di vista geografico sono stati i capoluoghi delle province del centro Italia a mostrare nei primi sei mesi del 2002 le crescile più consistenti (+6.9%). Sono seguiti a ruota dai capoluoghi del sud Italia (+6.2%), mentre nel nord gli aumenti si sono arrestati al 4.4%. Sensibili incrementi delle quotazioni quindi, che si sono confrontati con limitate variazioni dei canoni di locazione (+3.4% nel semestre a livello italiano); è andata meglio nelle grandi città, ma questo non ha impedito una riduzione generalizzata dei rendimenti. A Milano il rendimento lordo di una locazione di un bilocale è nell'ordine del 5%, a Roma è intorno al 5.4%. Il mercato ha visto una preferenza riservata alle soluzioni usate, che hanno evidenziato una crescita delle quotazioni superiore dell' 1.1% rispetto al ristrutturato. Si fa ancora sentire l' effetto traino legato alle detrazioni fiscali per gli interventi di recupero. Si affacciano sul mercato con maggiore frequenza rispetto al passato categorie marginali di acquirenti, come gli stranieri e le famiglie monocomponenti. Nello stesso senso va interpretato il dato che vede generalmente nelle grandi città le tipologie immobìlìari economiche mettere a segno delle pe~fòrmance migliori rispetto alle altre categorie. I box hanno superato i posti auto nella rivalutazione media: 4.9 % i primi contro il 3.7% dei secondi. Lo scenario di riferimento non ha mostralo segni di cambiamento significativi per quel che concerne la domanda immobiliare. Le richieste di piccole tipologie riguardano una porzione sempre più cospicua di potenziali acquirenti. A Milano la somma delle richieste rivolte a mono e bilcali tocca il 65.9% e a Roma raggiunge il 50.8%. A livello italiano va segnalata la flessione di richieste riguardanti i tre locali, tipologia principe della famiglia classica. Nel settore dei mutui si è assistito ad un incremento del numero di operazioni. Il tasso Euribor a 3 mesi è inferiore di circa un punto a quello di un anno fa (3.46% rispetto al 4.53%) e questo ha agevolato la stipula di mutui. Si è incrementato infatti il rapporto fra n° di mutui e n° di compravendite. Si è verificato poi un balzo nell'importo erogato medio, passato dai circa 68 mila euro del primo semestre 2001 agli oltre 80 mila euro attuali. Fra le cause bisogna considerare anche l'allungamento dei tempi medi di rimborso. L'offerta disponibile sul mercato rimane un elemento critico per poter rispondere in modo adeguato ad una parte cospicua di clientela. Fra le caratteristiche apprezzabili della zona in cui è situato l'appartamento sì trovano il verde, la sicurezza, i collegamenti e la vicinanza ai supermercati. Sì confermano centrali le iniziative volte al recupero di aree dimesse e più in generale di riqualificazione urbana. A beneficiare degli effetti di rivalutazione dei valori non sono solo i quartieri interessati, ma anche tutte le aree limitrofe. La disponibilità di spesa media nelle grandi città è inflessione dopo molti mesi per classi superiori ai 199 mila euro. Probabilmente sì è raggiunto un limite riguardante la disponibilità immediata; i top prices non verranno superati dì molto. Ulteriori espansioni di mercato saranno possibili solo con la leva del finanziamento anche a lungo termine. Azzardare previsioni relativamente ad un ciclo immobiliare giunto al quinto anno non è sicuramente facile. Giocheranno un gran ruolo i tassi d'interesse dei mutui, la conferma o meno delle agevolazioni fiscali e più in generale le aspettative dei clienti. Proprio la percezione del mattone come bene rifiugio, in un periodo d'incertezza come l'attuale, può risultare l'elemento necessario alla continuazione del ciclo anche per il prossimo anno. 

SECONDO UNA RELAZIONE DI EUROSTAT, L'INDUSTRIA CHIMICA È UNO DEI PRINCIPALI INVESTITORI IN R&S 
Bruxelles, 10 settembre 2002 - Secondo la relazione "European business, Facts and Figures 2002" (Imprese europee, fatti e cifre per il 2002), pubblicata da Eurostat, l'industria chimica è uno dei principali investitori europei in ricerca e sviluppo (R&S). Il documento fornisce informazioni sui settori chiave europei dell'industria e dei servizi, fra cui figurano la chimica, i macchinari e gli impianti, nonché l'agroalimentare. Nel 2000, l'industria chimica ha prodotto il 16,2 per cento del valore aggiunto dell'industria manifatturiera dell'UE, e fra il 1990 ed il 2000 ha evidenziato un tasso di crescita annuo pari al 3,2 per cento rispetto all'1,9 per cento dell'intero settore manifatturiero. La chimica di base, l'industria farmaceutica e la trasformazione delle materie plastiche hanno inciso per oltre il 70 per cento del valore aggiunto. L'industria chimica effettua forti investimenti in R&S. Nel 1998 ha influito per il 26 per cento della spesa in R&S del settore manifatturiero dell'UE e, rispettivamente, nella misura del 46,1 per cento in Belgio, del 43,2 per cento in Danimarca e del 36,3 per cento nel Regno Unito. Nell'ambito di questo settore, la farmaceutica ha rappresentato il 53,8 per cento della spesa in R&S. L'industria chimica figura fra le prime tre per valore aggiunto in 11 Stati membri dell'UE su 15 ed è il settore principale in Belgio, Francia ed Irlanda. Il settore agroalimentare è tuttavia il più importante in termini di valore aggiunto in sei Stati membri, vale a dire Danimarca, Grecia, Spagna, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.

HDP:PATTO DI SINDACATO 
Milano, 10 settembre 2002 - Alla Direzione sono stati illustrati i conti semestrali, programmi e progetti industriali. Accettata la richiesta più volte ripetuta del Presidente Nicolo' Nefri, per motivi personali, di lasciare la carica, la Direzione lo ha ringraziato per l'opera svolta e ha deciso di proporre al Consiglio di Amministrazione la nomina di Franco Tato'. Inoltre, la Direzione del Sindacato non ha ritenuto che allo stato esistano le condizioni per un allargamento del Patto. Ciò, fermi restando l'apprezzamento e la stima unanime nei confronti della persona del Sig. Ligresti e del gruppo che a lui fa capo. 

SEAT PG: NUOVO VERTICE PER CONSODATA 
Parigi, 10 Settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione della società francese Consodata S.A., quotata sul Nouveau Marché della borsa di Parigi e controllata da Seat Pagine Gialle S.p.A., riunitosi a Parigi, ha formalmente approvato i risultati per il primo semestre dell'esercizio 2002. Il Consiglio inoltre, nel prendere atto delle dimissioni del Presidente del Consiglio di Amministrazione Marc Henon e del Direttore Generale, Patrick Normand, ha nominato - al fine di consentire l'immediata copertura delle cariche -Presidente , Fabrizio Grassi (Coo di Seat Pagine Gialle S.p.A.), e Direttore Generale, Angelo Novati (Cfo di Seat Pagine Gialle S.p.A.). La gestione operativa è affidata a Pierre le Manh , attuale Ceo per l'Europa. Le dimissioni, già attese, di Marc Henon e Patrick Normand, azionisti di minoranza di Consodata, fanno seguito agli accordi tra Seat e gli stessi azionisti di minoranza siglati rispettivamente il 31 luglio 2000 e l'11 febbraio 2002 e da ultimo modificati nel luglio del 2002. 

LA MIGLIORE START-UP ITALIANA. E' UN PRIMO COMPLEANNO PIENO DI SUCCESSI, QUELLO CHE SI APPRESTA A COMPIERE GEKOLAB, LA START-UP MILANESE NATA LO SCORSO 10 SETTEMBRE. 
Milano, 10 settembre 2002 - Un'azienda della new economy gia' nata ''diversa'', non su iniziativa di ingegneri o economisti, ma di un ex Dj e uno Snowboarder, appassionati di informatica e da anni attivi sulla rete. Diversa anche perche' Gekolab e' nata senza finanziamenti e senza l'intervento di investitori esterni. Fondata da Dimitri Albino, 30 anni, gia' sistemista del Politecnico di Torino ed esperto di Internet presso la Commissione Europea, 10 anni dedicati all'animazione musicale in alcune delle piu' importanti discoteche italiane e Giovanni Bruzzichelli - ''Bruzzi'' -, 29 anni, skater e campione di snow board, il webmaster piu' famoso e discusso d'Italia http://www.bruzzi.com Gekolab e' oggi, dopo soli 12 mesi, una realta' affermata e di successo, che impiega quasi 20 persone e che ha visto la propria fase di crescita sfrenata, e mai interrotta, nel periodo di maggior crisi del mercato mondiale delle tecnologie. In un anno, con un fatturato prodotto di quasi 2 milioni di Euro, un bilancio 2001 (gli ultimi 3 mesi) in leggero utile e il primo semestre 2002 con oltre 1 milione di Euro di fatturato, ebitda ed ebit positivi e cash flow attivo, i ragazzi di Gekolab hanno avuto anche il tempo di ristrutturare completamente un loft di 400mq, nel centro di Milano, dove ha sede l'azienda, o di partecipare con una squadra composta solo da personale interno alla prima gara di kart endurance dedicata al mondo della comunicazione. Il segreto di questo successo? Il No al Free Internet! Gekolab ha infatti sviluppato il mercato dei servizi internet a pagamento, realizzando servizi per i piu' importanti attori della scena nazionale ed internazionale e promuovendo innovativi sistemi per i micropagamenti, che sfruttano il telefono per le transazioni. La strada prosegue poi verso i servizi per la telefonia mobile, ed il prossimo 16 settembre l'azienda sara' la prima in Italia ad offrire al pubblico italiano la tecnologia J2Me (Java 2 Micro Edition), grazie alla quale saranno disponibili sul cellulare i video games piu' famosi, con oltre 40 titoli gia' disponibili per gli utenti. Anche i giochi per i telefonini, secondo la filosofia aziendale, non saranno gratuiti. ''I risultati che abbiamo ottenuto, soprattutto in termini economici'' - commenta soddisfatto Dimitri, fondatore e Amministratore Delegato di Gekolab - ''ci fanno sostenere con certezza di aver realizzato il miglior progetto italiano di start-up della new economy, prendendo come riferimento anche gli anni d'oro a cavallo del 2000.'' - aggiungendo - ''Nel periodo di maggior crisi del mercato mondiale e senza nessun aiuto dall'esterno, considerando che l'azienda si e' autofinanziata con il lavoro e i risultati, puntiamo a chiudere il bilancio 2003 con un fatturato di 3 milioni di Euro, un mol positivo non inferiore al 10% e un consistente utile netto, che saremo felici di non dover condividere con nessuno.'' Sollecitato, Dimitri commenta: ''Con Gekolab volevamo dimostrare che per creare un'azienda di successo non servono solo lauree prestigiose o, tanto meno, investitori avventurosi. La bolla scoppiata dimostra semplicemente che per poter sviluppare un'azienda di successo ci vogliono capacita', dedizione e massima attenzione ai fondamentali economici.'' - aggiungendo - ''Stiamo ricevendo numerose sollecitazioni e non escludiamo di aprire le nostre porte a investitori istituzionali. Si', Gekobal potrebbe essere la prossima matricola di successo, alla ripresa dei mercati finanziari, quantomeno saremmo in grado di presentarci con obiettivi concreti e bilanci sani, a differenza di quanto e' avvenuto fino ad oggi una novita' per gli investitori del nuovo mercato. Per ora abbiamo iniziato a sviluppare un piccolo gruppo, avviando una controllata a Londra, Gekolab Uk, e una nuova compagnia telefonica, Premiumtel. In ogni caso, se decideremo di avere uno o piu' partner finanziari al nostro fianco, sara' solo per garantirci una crescita migliore. D'altronde siamo dei privilegiati. Non avendo situazioni negative da sanare, possiamo permetterci di scegliere la nostra strada, guardando con soddisfazione ai conti in nero e augurandoci buon compleanno''. 

THE NUANCE GROUP : PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA 400 NEGOZI IN 55 AEROPORTI UBICATI IN 19 PAESI. 
Milano, 10 settembre 2002 - E' stata presentato ieri alla comunità finanziaria il Gruppo Nuance durante il quale sono intervenuti i vertici aziendali di The Nuance Group Ag (Peter Petersen - President & C.E.O. e Markus Braun - C.F.O.) e dei nuovi azionisti Stefanel S.p.A. (Giuseppe Stefanel - Chairman e Angelo Barozzi - C.E.O.) e gruppo Pam (Arturo Bastianello - M.D. e C.E.O. e Roberto Graziani - C.F.O.). Nel corso dell'incontro sono stati illustrati ai principali operatori finanziari il mercato di riferimento, le attività e le strategie di sviluppo del gruppo Nuance con indicazioni sugli ultimi risultati disponibili e sulle previsioni di sviluppo. Il management di The Nuance Group ritiene che il fatturato dell'esercizio in corso possa attestarsi su valori sostanzialmente in linea con quelli fatti registrare nel 2001 (circa 1.200 milioni di Euro) mentre l'ebitda è previsto in leggero miglioramento rispetto ai circa 62 milioni di Euro dello scorso esercizio. La strategia del gruppo Nuance nel prossimi anni sarà mirata a incrementare la propria quota di mercato ed il numero di punti vendita, focalizzando la propria attenzione nel business del retail aeroportuale, mediante il rafforzamento degli attuali fattori di successo: alta diversificazione geografica e di prodotto, management con esperienza molto qualificata. Il piano triennale elaborato dal management nei mesi precedenti l'acquisizione prevede che, grazie a queste azioni, il gruppo Nuance possa incrementare nei prossimi due anni il proprio fatturato di circa il 15%-20% all'anno riuscendo, al tempo stesso, ad aumentare la propria redditività portando il valore dell' Ebitda ad oltre il 6% (dal 5,5% del 2001). I nuovi azionisti hanno già iniziato l'analisi delle linee strategiche e hanno avviato il processo di pianificazione in modo da poter disporre del nuovo piano triennale che sarà approvato nei prossimi mesi. Il gruppo Nuance è il più grande operatore mondiale nel settore del retail aeroportuale e si posiziona attualmente anche al primo posto nel settore duty free, guadagnando, quindi, una posizione rispetto allo scorso anno. 

DAL 1° GENNAIO 2003 SWISS INTERNATIONAL AIR LINES DICE ADDIO AL PROGRAMMA QUALIFLYER E LANCIA IL PROPRIO PROGRAMMA PER VIAGGIATORI ABITUALI: SWISS TRAVELCLUB. 
Milano, 10 settembre 2002 - Il programma Qualiflyer e' stato operato congiuntamente da diverse compagnie aeree europee. A seguito pero' dei numerosi cambiamenti che l'industria del trasporto aereo ha recentemente subito, i partner del programma stanno ora perseguendo strategie differenti - in particolar modo per cio' che concerne il fronte delle alleanze. Swiss ha quindi deciso di proseguire con il programma Qualiflyer sotto un nuovo nome - Swiss TravelClub - a partire dal 1° gennaio 2003. I soci che utilizzeranno SWISS con particolare assiduita' potranno continuare ad usufruire dei benefici previsti dal programma, conformemente al loro status di Swiss TravelClub Silver (l'attuale Travelclub) o di Swiss TravelClub Gold (l'attuale Travelclub Gold). E coloro che viaggerano con la massima assiduita' saranno ancora invitati a far parte del SWISS Circle, il livello riservato esclusivamente ai migliori clienti della compagnia. I soci del Swiss TravelClub potranno accumulare e spendere miglia non solo volando con Swiss. Sara' infatti possibile accumulare miglia con i partners - incluso American Air Lines, Iberia e Finnair - strettamente allineati a Swiss in termini di alleanza strategica. Il nuovo programma includera' un numero di partner selezionati anche a terra. I soci Qualiflyer non dovranno fare nulla per il trasferimento della tessera associativa e delle rispettive miglia. E gli attuali soci Travelclub potranno beneficiare del loro status anche nel nuovo programma Swiss TravelClub. I conti miglia Qualiflyer continueranno ad avere la loro valenza come conti miglia Swiss TravelClub a partire dal 1° gennaio 2003. Le miglia gia' accumulate conserveranno la loro validita' conformemente ai Termini ed alle Condizioni Generali previsti; lo stesso vale per tutti i premi gia' rilasciati ma non ancora utilizzati (biglietti aerei, alberghi, ecc.). Anche il numero di tessera frequent flyer restera' invariato: cambiera' solo il prefisso, da Qg a Lx. I soci potranno continuare ad utilizzare la loro attuale tessera Qualiflyer finche' non riceveranno quella sostitutiva, nel gennaio 2003, unitamente alle informazioni dettagliate sul programma. Infolink: http://www.swiss.com/travelclub 

AIR FRANCE : IL PROGRAMMA DEI VOLI RITORNA ALLA NORMALITA 
Milano, 10 settembre 2002 - A partire da martedì mattina, 10 settembre 2002, l'operatività lungo raggio, in partenza da Orly e da Roissy, ritornerà alla normalità. Per quanto riguarda l'operatività a corto e medio raggio, il ripristino del programma dei voli, in partenza dagli scali francesi e europei, sarà effettivo nel corso della mattinata. Sono stati annullati alcuni voli lungo raggio, a destinazione di Parigi, a causa di aeromobili non disponibili dallo scalo di partenza. Sul medio raggio, a causa dei night-stop, alcuni voli sono stati cancellati. Malgrado queste cancellazioni, il programma sarà assicurato al 90%. La Compagnia ricorda alla sua clientela che le informazioni sul programma dei voli sono disponibili su Internet www.airfrance.com, o chiamando il call center al numero 848 -88 44 66 (per i privati) o 848 - 88 22 55 (per le agenzie). 

SARÀ PRESENTATO LA PROSSIMA SETTIMANA AI CITTADINI E A TUTTI GLI IMPRENDITORI INTERESSATI IL NUOVO BANDO PER L'ASSEGNAZIONE DI LOTTI PRODUTTIVI AD ARTIGIANI E A PICCOLE IMPRESE NELL'AREA CIS 1 DI COLOGNO MONZESE (MI) 
Cologno, Monzese, 10 settembre 2002 - Il Comune di Cologno Monzese e l'Agenzia Sviluppo Nord Milano (Asnm) hanno promosso la creazione di un nuovo insediamento produttivo per artigiani e piccole imprese nell'area Cis 1, situata tra le vie Cesare Battisti e Garibaldi. La realizzazione di questo nuovo insediamento a Cologno Monzese è possibile grazie ai contributi previsti dal 'Fondo per lo Sviluppo' del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale (L. 236/93). L'assegnazione dei lotti produttivi sarà realizzata attraverso un Bando pubblico, indetto alla fine di luglio da Asnm e dal Comune di Cologno Monzese. Le domande di partecipazione vanno presentate entro il 30 settembre 2002, ore 18.00. Nell'ambito delle iniziative tese a promuovere la conoscenza di quest'opportunità si è organizzata una serata in cui affrontare diffusamente tutte le questioni connesse al Bando e al nuovo insediamento. Saranno presenti il Sindaco Giuseppe Milan, l'Assessore alle Attività Produttive Salvatore Lo Verso, il Presidente di Asnm Luigi Vimercati e l'Amministratore Delegato Fabio Terragni. Presentazione pubblica, martedì 17 settembre 2002, h. 21.00 Villa Casati, piazza Mazzini 9, Cologno Monzese La documentazione relativa al Bando è scaricabile dai siti Internet: www.asnm.com www.comune.colognomonzese.mi.it  

TURISMO 11 SETTEMBRE UN ANNO DOPO 
Milano, 10 settembre 200 2- In occasione del proprio Consiglio Direttivo Unai - Unione Nazionale Alberghi Italiani, l'associazione di Confindustria che raccoglie oltre 2000 imprese alberghiere distribuite su tutto il territorio nazionale - traccia un primo quadro sulla crisi che ha investito il settore a partire dallo scorso 11 settembre. "In attesa dei dati definitivi sulla stagione in corso" ha dichiarato Carmela Colajacovo Vice Presidente Unai con la delega alla comunicazione "abbiamo chiesto ai nostri associati un'analisi riferita agli ultimi 12 mesi. I risultati hanno purtroppo confermato le aspettative: la crisi è ancora forte ed il recupero dalla crisi dell'11 settembre è ancora di là da venire. I motivi li conosciamo, l'attentato, la congiuntura economica internazionale, una stagione climatica che ha pesantemente condizionato i mesi di luglio ed agosto. I dati parlano chiaro, negli ultimi 12 mesi, rispetto all'analogo periodo precedente la contrazione del fatturato, si attesta mediamente al - 12,28 % con un tasso di occupazione camere che è sceso del -12,44%. Si conferma, ad un anno dall'attentato di New York, il dato preoccupante delle città d'arte che hanno risentito maggiormente del calo di presenze straniere che ha colpito il nostro paese, in primis Venezia con rispettivamente con un -14,73% e -15,20%. E' vero che su queste destinazioni è settembre a segnare la stagione, ma difficilmente è immaginabile un recupero sostanziale." "In questi mesi molti operatori hanno affrontato la crisi guardando avanti, affrontando ristrutturazioni in attesa di una ripresa che ancora tarda a venire," ha sottolineato Bartolomeo Terranova, Presidente di Unai commentando i dati "è necessario che la prossima Conferenza del Turismo Italiano, in programma a Lamezia Terme il prossimo 27/28 settembre, affronti questi temi e metta in campo interventi strutturali per un settore che negli ultimi 12 mesi ha visto le proprie prospettive di sviluppo capovolte." 

COSMIT/FEDERLEGNO-ARREDO : INTERESSANTI SPUNTI DI RIFLESSIONE DA UNA RILEVAZIONE CONDOTTA ALL'INTERNO DI ASSUFFICIO SULLE ESPORTAZIONI NEL PRIMO SEMESTRE 2002 
Milano, 10 settembre 2002 - Prendendo in esame un campione significativo per valore assoluto del fatturato aggregato e sostanzialmente stabile nella composizione (35 imprese che coprono il 45% del fatturato del comparto) il Centro Studi Cosmit/Federlegno-Arredo ci offre interessanti spunti di riflessione sullo scenario europeo del mercato del mobile per ufficio. Dai dati forniti, perfettamente allineati con l'indagine Istat, emerge che il decremento di maggiore entità è quello registrato per il fatturato estero, in calo di oltre il 18% rispetto allo stesso periodo (gennaio-aprile) dell'anno precedente. Anche le previsioni per il terzo trimestre restano prevalentemente pessimiste con particolare riferimento agli ordini esteri, mentre per l'ultimo trimestre 2002 il saldo tra crescita e flessione ritorna positivo. Cauto ottimismo, dunque, per le imprese del settore, che sulla base della previsione degli ordinativi, vedranno una valenza principale di crescita con maggiori aspettative sul mercato interno (40,5 per l'Italia contro il 36,4% per l'estero). Un altro segnale incoraggiante emerge dal confronto fra il fatturato estero, rispetto al quale quello italiano ha avuto una caduta minore (circa dell'8% a fronte di un 18%) rivelando una maggiore capacità di tenuta delle imprese italiane. Un'altra considerazione riguarda la sostanziale correlazione tra il settore casa e quello dell'ufficio, che sembrano muoversi in parallelo sul mercato, ovviamente con i dovuti distinguo. Ed è in questo contesto che si collocano le riflessioni di Paolo Fantoni, consigliere assUfficio: "L'attuale scenario europeo sta rafforzando il primato dell'Industria italiana del mobile, che svolge un ruolo di leader del mercato. Ci auguriamo che questo primato possa estendendosi anche al settore del Mobile per Ufficio e proprio in questa direzione dovremo muoverci anche sul piano associativo per rinsaldare le priorità di indirizzo del mercato italiano come luogo su cui far confluire, in prospettiva, gli interessi dei mercati. Un obiettivo che, mi auguro, potremo raggiungere valorizzando adeguatamente quelli che da sempre costituiscono i punti di forza dell'imprenditoria italiana, non ultima la flessibilità intesa come capacità di cogliere in anticipo e quindi soddisfare anche le richieste più esigenti". Il settore del Mobile per ufficio guarda quindi avanti, facendo tesoro di tutti gli input che il mercato trasmette. Non verranno trascurati, dunque, dati significativi emersi dall'indagine assUfficio quali la profonda crisi delle esportazioni verso la Germania (solo dal gennaio-marzo 2003 il 41% delle imprese interpellate prevede una ripresa degli ordini per questo mercato) o i segnali di difficoltà espressi dalla Francia, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti. Di rilevante interesse, fra i mercati più dinamici, la Grecia, il Belgio e il Portogallo. E, in assoluta controtendenza, la Russia, che tra i principali mercati di esportazione spicca con un incremento del 24% del valore, a fronte di un decremento medio del 19% del valore sul totale delle esportazioni. "Rispetto all'esperienza della partecipazione al Neocon, che purtroppo ha avuto un risvolto negativo a causa delle gravi inadempienze del nostro interlocutore, cercheremo di acquisire ulteriori elementi di valutazione per intraprendere ogni possibile iniziativa utile a limitare i danni arrecati ai nostri associati". Con queste riflessioni Bruno Moschetta, delegato da assUfficio per le fiere estere, chiude l'amara parentesi del Neocon, che ha visto l'associazione impegnarsi anche in ambito legale per supportare le aziende coinvolte. Un giudizio che, lungi dal voler chiudere l'argomento, apre invece nuove prospettive sulla presenza futura alla fiera di Chicago, destinata ad assumere una veste sempre più istituzionale e, quindi, credibile. "Anche sulla scorta dei fatti accaduti - continua Moschetta - mi pare opportuno che la nostra Associazione debba strutturarsi per agire in stretta sinergia con l'Istituto per il Commercio Estero, che in quanto diretta emanazione del Ministero potrà offrire ai nostri referenti internazionali precise garanzie sia in termini economici che istituzionali. Con un obiettivo: garantire alle aziende interessate una presenza sempre più compatta e rappresentativa e, soprattutto, arrivare ad inserire Neocon nei programmi di attività ordinarie di Ice 2003, a fronte di un interesse concreto da parte dell'organizzazione fieristica rispetto ad una partecipazione italiana in collettiva". E' la sesta partecipazione collettiva alla importante rassegna di Colonia quella che assUfficio si prepara ad affrontare per il prossimo ottobre. All'edizione di Orgatec targata 2002 l'associazione parteciperà con una collettiva di \circa 1.500 mq. e uno stand istituzionale finalizzato a proporsi come 'Punto Italia'. In un'ottica di valorizzazione della presenza italiana nel contesto della rassegna e di stimolo dell'afflusso dei visitatori nell'area della collettiva, assUfficio ha previsto una vivace attività di animazione. A 'Punto Italia' sarà perciò possibile la libera consultazione di riviste made in Italy che spazieranno dalla moda al turismo al cibo, ma anche la scoperta del 'gusto italiano' grazie all'allestimento di un open bar pensato come luogo di aggregazione e di incontro fra le aziende e i loro visitatori, nonché raccogliere materiale e informazioni sull'industria del mobile nel suo complesso e sul settore ufficio. Ad una efficace presentazione delle aziende espositrici punterà invece la proiezione continuativa su maxi schermo di un video che, proponendone i profili, consentirà agli operatori interessati di cogliere per ciascuna di esse la specificità dell'offerta e le caratteristiche produttive. Problematiche connesse ai Piani di sicurezza e alla Garanzia del prodotto, Oneri legati alla fornitura in opera di mobili, sedute e complementi d'arredo per ufficio, Obblighi ed esclusioni relativi alla produzione di Mobili elettrificati con riferimento alla norma Cei 64-8, Realizzazione di un Dizionario tecnico in sei lingue. Sono questi i temi prioritari individuati in relazione alle preferenze espresse dalle aziende associate, attorno ai quali si snoderà per il prossimo anno l'attività della Commissione Tecnica, che vede l'attiva presenza di 18 delegati di altrettante imprese. Nelle prossime news provvederemo a documentare in dettaglio gli sviluppi della discussione sui singoli argomenti. Chi invece fosse interessato a conoscere i contenuti degli incontri realizzati dalla Commissione Tecnica nel corso del 2002 può trovarne una sintesi sul sito dell'Associazione Infolink: www.federlegno.it/assufficio/norme/commissionetecnica   

AL VIA LA SEDICESIMA EDIZIONE DEL MASTER IN TOURISM MANAGEMENT LE ISCRIZIONI SI CHIUDONO IL 4 OTTOBRE 
Milano, 10 settembre 2002 - Il settore turistico, che al di là del recente momento congiunturale, resta in Italia e all'estero una delle aree di business con maggiori tassi di sviluppo sia sotto il profilo economico che occupazionale, è caratterizzato da profonde evoluzioni che con il moltiplicarsi delle catene alberghiere, dei villaggi-vacanze, delle agenzie di viaggio e delle aziende di promozione turistica, offrono sempre più numerose opportunità di impiego ai più alti livelli manageriali. E' proprio per fornire una nuova classe dirigente qualificata e professionalmente preparata negli specifici settori dei viaggi e dell'ospitalità, che da sedici anni il Mib School of Management e la società di consulenza Turisma, organizzano a Trieste, nella prestigiosa sede del Palazzo del Ferdinandeo. Il Master in Tourism Management, riservato a non più di trenta giovani laureati (sono eccezionalmente ammessi anche giovani diplomati con specifica esperienza nel settore). Il Master, la cui sedicesima edizione inizierà a novembre e si concluderà a settembre del 2003 (attenzione: le iscrizioni si chiudono il 4 ottobre!) si propone di fornire sia le competenze manageriali a carattere generale, sia la conoscenza di tematiche specialistiche dell'industry tourism che assumono valenza strategica in ambito gestionale e che consentono ai partecipanti di esplorare e approfondire il mondo del turismo nella sua complessità. Il programma del Master (consultabile insieme con le modalità di iscrizione sul sito internet www.turisma.it è strutturato in diverse aree tematiche che coprono tutte le realtà del management turistico. In particolare, il corso si articola nei seguenti moduli: Basic Management, Tourism Management, Hospitality Operations, Tour Operating & Retail, Leisure Management. Il Master si snoda lungo un percorso formativo consistente in circa 850 ore di lezioni attive, a cui si aggiungono 4 mesi di stage. Coordinatori del master sono la professoressa Donata Vianelli del Mib e il dottor Piergiorgio Mangialardi, marketing manager di Turisma. Grazie ai contributi offerti dalla direzione Regionale Commercio, Turismo e Terziario della Regione Friuli Venezia Giulia, la scuola mette a disposizione alcune borse di studio per i candidati più meritevoli. "Per avere un'idea dell'importanza che il master di Trieste riveste da sedici anni nel panorama della formazione dei nuovi manager del turismo", afferma Piergiorgio Mangialardi, "basti pensare che nel corso delle precedenti edizioni gli allievi sono stati complessivamente oltre 300 e che al termine di ciascun corso si sono tutti inseriti agevolmente nel mondo del management turistico raggiungendo posizioni di elevata responsabilità. Alcuni sono diventati direttori commerciali di aziende alberghiere, altri partner di società internazionali di consulenza, altri ancora project manager di grandi eventi. I dati statistici del placement rivelano che il 40% si è inserito in catene alberghiere, il 25% nel settore dei Tour Operator, il 25% nei servizi collegati al turismo (quali, per esempio, le fiere) e il restante 10% nella consulenza direzionale". Infolink: www.turisma.it 

DA UNA ELABORAZIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO SU DATI EXCELSIOR QUALE SCUOLA? LE IMPRESE PREFERISCONO I RAGIONIERI CRESCE, LA DOMANDA DI PERITI TURISTICI, CHIMICI ED ELETTROTECNICI. IN DISCESA L'INDIRIZZO ELETTRONICO E LA MATURITÀ LINGUISTICA 
Milano, 10 settembre 2002. Sono ancora una volta i ragionieri e i periti aziendali i diplomati di scuola media superiore maggiormente ricercati dalle imprese milanesi: nel corso del 2002, sono infatti oltre 9.500 le assunzioni richieste per questo titolo di studio (ma -1,7% rispetto alle previsioni relative al 2001). Seguono i periti informatici con quasi 2.300 nuove assunzioni (stabile), i periti meccanici (+0,1%), e i diplomati in maturità linguistica (-0,6%). In crescita la domanda di periti elettrotecnici (769 assunzioni; +0,3%), quello chimico (+0,3%) e soprattutto l'indirizzo turistico-alberghiero (+0,5%; con quasi mille nuove assunzioni), mentre i geometri e i periti edili arrivano a quasi 600 assunzioni (-0,1%). Ben staccati la maturità classica e scientifica, con 219 assunzioni, la maturità artistica e musicale, con 124 assunzioni e la maturità magistrale e assimilate con soltanto 58 assunzioni. Complessivamente, delle oltre 66 mila nuove assunzioni previste dalle imprese milanesi per il 2002, il 37,4% (24.739) coinvolge persone in possesso di un diploma di scuola media superiore, il 29,5% di un titolo di licenza media o elementare, il 16,2% di un titolo universitario (in crescita rispetto al 15,4% di un anno fa). Il 16,9% dei neoassunti proviene invece dal canale di formazione professionale. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall'elaborazione fatta dalla Camera di Commercio sull'ultima rilevazione Excelsior di Unioncamere riferita ai flussi di entrata e uscita di occupati richiesti dalle imprese per l'anno 2002. "Il mondo del lavoro - ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano - sta cambiando velocemente, specie in una realtà come quella milanese, sempre più legata ai servizi. E in tutto questo, ciò che fa davvero la differenza è il capitale umano. Anche nei settori più tradizionali: non stupisce, allora, l'aumento della domanda di diplomati in istituti alberghieri e del turismo, segno di una ricerca sempre più insistente di professionalità e specializzazione. L'urgenza diventa quella di creare un circolo virtuoso tra domanda e offerta di lavoro, tra mondo scolastico e realtà produttiva. Anche perché i dati Excelsior confermano che, sebbene in flessione (-4%), ancora nel 34,3% dei casi le imprese milanesi non riescono a trovare facilmente la figura professionale richiesta. Un dato che è del 43,4% per l'industria e del 29,9% per i servizi. Nel 46,1% dei casi la ragione è da rintracciare nella ridotta presenza della figura ricercata, nel 37,6% nella mancanza di qualificazione professionale, e nel 6% nella carenza di strutture formative". Tutti i dati della ricerca - Diploma di scuola media superiore e assunzioni. Delle 66.086 assunzioni previste nella Provincia di Milano nel corso del 2002, è l'indirizzo amministrativo-commerciale (titolo di studio: ragioniere; perito aziendale; analista contabile) il diploma di scuola media superiore più gettonato dalle imprese con oltre 9.500 assunzioni (pari al 14,4% del tot.). Segue l'indirizzo informatico (titolo di studio: perito informatico) con quasi 2.300 nuove assunzioni (pari al 3,4% del totale), l'indirizzo meccanico (titolo di studio: perito meccanico; perito di industria metalmeccanica e mineraria) con 1.673 assunzioni (pari al 2,5%), la maturità linguistica con 1.022 assunzioni (pari all'1,5%), l'indirizzo elettronico (titolo di studio: perito elettronico; tecnico delle industrie elettriche) con 933 assunzioni (1,4%) e l'indirizzo turistico e alberghiero (titolo di studio: tecnico delle attività alberghiere; perito turistico; operatore turistico) con 932 assunzioni (1,4%). Seguono l'indirizzo elettrotecnico (titolo di studio: perito elettrotecnico) con 769 assunzioni (1,2%), quello chimico con 689 assunzioni (1%). L'indirizzo edile (titolo di studio: perito edile; geometra) si ferma a 583 assunzioni (0,9%). Ben staccati la maturità classica e scientifica, con 219 assunzioni (0,3%), la maturità artistica e musicale, con 124 assunzioni (0,2%) e la maturità magistrale e assimilate con 58 assunzioni (0,1%). Confronto tra le previsioni del 2002 e quelle dell'anno precedente. Nelle previsioni 2002, rispetto a quelle fatte per il 2001, si assiste ad una contrazione della domanda di nuovi assunti provenienti dall'indirizzo amministrativo-commerciale (erano il 16,1% nel 2001: -1,7%), da quello in telecomunicazioni (-1,2%), da quello elettronico (-0,7%), dalla maturità linguistica (-0,6%) e dall'indirizzo grafico e pubblicitario (-0,5%). In crescita invece l'indirizzo turistico-alberghiero (+0,5%), quello elettrotecnico (+0,3%) e quello chimico (+0,3%). Sostanzialmente stabili gli altri. Conoscenza informatica e linguistica. Tra i neo-assunti di scuola media superiore, nel 68,8% dei casi è richiesta la conoscenza informatica, nel 48,9% è richiesta la conoscenza di una lingua straniera, mentre nel 51,6% delle volte è prevista la necessità di una ulteriore formazione (nel 21% dei casi con corsi esterni; nel 43,3% con corsi interni; nel 19,7% con affiancamento). Tra i singoli indirizzi, è richiesta una buona conoscenza informatica soprattutto tra gli assunti provenienti dalla maturità linguistica (96,9%), dall'indirizzo amministrativo-commerciale (87,8%), dalla maturità artistica e musicale (80,6%). Una buona conoscenza linguistica è invece richiesta soprattutto tra chi è diplomato in un liceo classico o scientifico (93,6%) e tra chi ha fatto l'indirizzo aeronautico e nautico (100%). Infine, la necessità di una ulteriore formazione è prevista soprattutto per chi proviene dall'indirizzo aeronautico e nautico (94,1%), dagli altri indirizzi industriali (81,4%), dall'indirizzo informatico (68,8%) e da quello tessile e moda (68,8%). Canale professionale e assunzioni. Complessivamente, il 16,9% delle nuove assunzioni delle imprese milanesi, pari ad oltre 11 mila unità, proviene da chi ha frequentato corsi di formazione e istruzione professionali. Più in dettaglio: 6.558 assunzioni (il 9,9% del totale) dall'istruzione professionale statale (di durata triennale); mentre 4.591 (il 6,9%) dai corsi di formazione professionale breve (durata biennale) organizzati dalle Regioni. Per quanto riguarda l'istruzione professionale, l'indirizzo che ha avuto più successo è di gran lunga quello tecnico industriale (3.400 assunzioni: 5,2%), seguito da quello turistico-alberghiero, con quasi 1.200 assunzioni (1,8%). Per quanto riguarda la formazione professionale, al primo posto si situa l'indirizzo tecnico industriale (2.899 assunzioni: 4,4% del totale). Assunzioni per livello di istruzione: dato complessivo. Delle 66 mila nuove assunzioni, il 29,5% (pari a 19.512 unità) coinvolge persone in possesso di un titolo di licenza media o elementare, il 6,9% (4.591 unità) di una formazione professionale breve, il 9,9% (6.558) di istruzione professionale, il 37,4% (24.739) di un diploma di scuola media superiore, il 16,2% (10.686) di un titolo universitario. Tra questi ultimi, al primo posto si situa il gruppo economico-giuridico-sociale (4.373 assunzioni: 6,6% del totale), che supera per la prima volta dopo diversi anni il gruppo tecnico-ingegneristico (4.068 assunzioni: 6,2% del totale). 

Assunzioni previste dalle imprese per il 2002, per livello di istruzione, indirizzi formativi e caratteristiche richieste

 

 

 

 

Provincia di Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE

ASSUNZIONI

2002

di cui: (valori %)

 

con necessità di ulteriore formazione (1)

richiesta

conosc.

lingue

richiesta conoscenza

informatica come

 

Tot.

con corsi

esterni

con corsi

interni

con

affiancam.

 

(v.a.)

Utilizzatore

programmat.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE GENERALE

        66.086

50,3

21,0

39,6

18,3

33,4

42,4

6,7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LICENZA MEDIA/SCUOLA DELL'OBBLIGO

        19.512

35,3

16,5

23,3

11,6

4,6

9,0

0,1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE BREVE 

(2 anni)

          4.591

35,2

10,7

23,5

16,8

5,1

17,1

0,1

 

Indirizzo agrario-alimentare

66

6,1

1,5

1,5

4,5

12,1

12,1

0,0

 

Indirizzo tecnico-industriale

2.899

33,6

6,6

18,3

20,9

2,4

18,6

0,1

 

Indirizzo tecnico-artistico

113

34,5

0,9

22,1

21,2

13,3

14,2

0,0

 

Indirizzo amministrativo-commerciale

534

36,3

19,7

33,7

4,3

12,0

30,9

0,0

 

Indirizzo turistico-alberghiero

401

46,9

21,2

36,7

10,2

18,5

3,5

0,0

 

Altri indirizzi

578

37,5

18,3

33,7

13,0

0,0

7,3

0,0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ISTRUZIONE PROFESSIONALE  (3 anni)

          6.558

55,2

14,3

37,6

35,0

12,6

23,3

0,2

 

Indirizzo agrario-alimentare

65

10,8

9,2

10,8

0,0

0,0

1,5

9,2

 

Indirizzo tecnico-industriale

3.420

55,0

11,3

35,1

39,3

4,8

19,8

0,1

 

Indirizzo tecnico-artistico

217

65,0

5,1

50,2

54,8

3,2

4,1

0,5

 

Indirizzo amministrativo-commerciale

1.152

68,1

25,4

44,4

27,5

25,4

48,4

0,0

 

Indirizzo turistico-alberghiero

1.195

44,1

10,7

39,3

30,5

26,9

14,5

0,0

 

Altri indirizzi

509

54,4

22,2

33,2

29,5

7,7

22,0

0,0

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DIPLOMA SCUOLA MEDIA SUPERIORE

        24.739

51,6

21,0

43,3

19,7

48,9

68,8

9,1

 

Indirizzo agrario-alimentare

109

11,9

1,8

1,8

10,1

1,8

2,8

0,0

 

Indirizzo aeronautico e nautico

17

94,1

94,1

94,1

0,0

100,0

5,9

0,0

 

Indirizzo chimico (e nucleare)

689

59,1

44,1

56,2

6,7

43,5

58,6

1,5

 

Indirizzo elettronico

933

56,4

23,3

46,6

23,0

37,5

73,2

8,1

 

Indirizzo elettrotecnico

769

48,1

23,5

43,4

20,8

35,1

68,3

2,9

 

Indirizzo informatico

2.271

68,8

30,3

62,4

28,7

71,0

26,3

72,9

 

Indirizzo meccanico

1.673

64,0

25,4

39,7

33,5

33,8

54,1

3,8

 

Indirizzo in telecomunicazioni

162

35,8

20,4

24,1

10,5

72,2

79,6

5,6

 

Indirizzo tessile e moda

96

68,8

49,0

46,9

16,7

46,9

65,6

3,1

 

Altri indirizzi industriali

86

81,4

40,7

55,8

31,4

50,0

39,5

0,0

 

Indirizzo amministrativo-commerciale

9.522

47,4

14,9

39,3

22,5

50,0

87,8

3,1

 

Indirizzo edile

583

50,9

18,0

39,3

26,9

21,1

75,1

4,3

 

Indirizzo turistico e alberghiero

932

34,3

17,7

29,1

13,1

55,2

28,6

0,0

 

Indirizzo grafico, pubblicitario, cinematografico

151

33,8

7,3

23,2

13,2

60,9

78,8

6,6

 

Indirizzo artistico, decorativo

54

40,7

0,0

40,7

38,9

77,8

83,3

0,0

 

Indirizzo para-sanitario sociale

112

24,1

13,4

24,1

0,0

8,9

23,2

0,0

 

Maturità artistica (e musicale)

124

2,4

1,6

2,4

0,0

80,6

80,6

0,0

 

Maturità classica e scientifica

219

34,7

8,7

34,7

20,1

93,6

53,0

0,0

 

Maturità linguistica

1.022

30,8

11,6

27,2

13,7

56,7

96,9

0,0

 

Maturità magistrale e assimilate

58

50,0

22,4

43,1

6,9

24,1

37,9

0,0

 

Diploma di scuola media superiore non specificato

5.157

57,3

26,9

50,5

10,3

45,4

62,0

1,7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TITOLO UNIVERSITARIO

        10.686

78,4

37,9

69,3

17,8

75,0

64,9

20,1

 

Gruppo scientifico

294

93,5

22,4

92,2

8,5

95,2

98,6

1,4

 

Gruppo agrario-alimentare

9

77,8

55,6

66,7

22,2

88,9

77,8

0,0

 

Gruppo tecnico-ingegneristico

4.068

80,8

43,3

74,2

16,0

85,8

44,2

50,5

 

Gruppo economico-giuridico-sociale

4.373

76,6

37,1

63,1

22,0

80,5

90,8

1,9

 

Gruppo pedagogico-linguistico-

letterario-artistico

213

54,5

40,4

48,4

8,5

65,7

75,6

0,0

 

Gruppo medico e paramedico

1.635

78,3

29,3

73,0

15,3

30,0

38,4

0,1

 

Titolo universitario non specificato

94

64,9

30,9

61,7

2,1

84,0

85,1

3,2

 

 

(1) La somma dei valori percentuali relativi alle tre modalità indicate può superare il valore riportato nella colonna totale in quanto le imprese potevano indicare più di una modalità di formazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  

Titoli      Home    Archivio news