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11 OTTOBRE 2002
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SANPAOLO
IMI E BANCO DI NAPOLI: I CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE APPROVANO IL PROGETTO
DI FUSIONE
Torino,
11 ottobre 2002 - I Consigli di Amministrazione di Sanpaolo Imi e di Banco
di Napoli hanno approvato il progetto di fusione che prevede
l'incorporazione di Banco di Napoli in Sanpaolo Imi. I Consigli hanno deciso
di sottoporre alle rispettive Assemblee straordinarie, che verranno
convocate nell'ultima decade del prossimo mese di novembre, un concambio di
n.1 azione ordinaria Sanpaolo Imi per n.6 azioni di risparmio del Banco di
Napoli. Finalita' dell'integrazione - Accelerazione e salto di qualità dei
processi di integrazione in corso Nel corso dell'ultimo triennio il Gruppo
Sanpaolo Imi ha posto in essere significative operazioni di crescita per
linee esterne mirate sia all'espansione territoriale, sia ad un
rafforzamento del suo posizionamento strategico e mix di business. Con
l'acquisizione del Banco di Napoli, completata nel 2000, e la fusione con il
Gruppo Cardine Banca, realizzata nel primo semestre 2002, il Gruppo ha
infatti conseguito: . il completamento di una forte rete distributiva di
filiali su tutto il territorio nazionale; . il rafforzamento, all'interno
del Gruppo, della componente banca commerciale con forte vocazione retail e
significativo radicamento territoriale; . il raggiungimento di economie di
scala sufficienti per ottenere livelli di efficienza operativa e
competitività, sia sul fronte della produzione sia della distribuzione, e
porre le basi quindi per una crescita endogena equilibrata e sostenibile nel
medio termine. Queste due operazioni sono state accompagnate da piani
industriali mirati all'integrazione delle reti distributive nella
salvaguardia del valore dei rispettivi brand sui mercati di riferimento,
alla razionalizzazione delle strutture di supporto operativo e di sede
centrale, alla condivisione degli skill di unità specialistici e fabbriche
prodotto e alla realizzazione di una forte governance, con l'accentramento
delle funzioni di indirizzo strategico e controllo sia dei rischi sia della
gestione. Questo ha comportato anche una ridefinizione della mission e del
focus di mercato del Banco di Napoli e delle banche reti di Cardine. Il
piano industriale redatto al momento dell'acquisizione del Banco di Napoli
prevedeva, come noto, la specializzazione del Banco sul suo core business
rappresentato dal mercato retail, dalle piccole e medie imprese e dai
rapporti con gli enti locali territoriali, e circoscritto alle aree di
maggiore radicamento del Mezzogiorno. L'attuazione del piano ha pertanto
comportato la messa in atto contestuale di due tipi di azioni: le une mirate
a focalizzare l'operatività del Banco attraverso la razionalizzazione o
dismissione di società o aree di business non rientranti nel nuovo core
business; le altre finalizzate a potenziare commercialmente e
tecnologicamente la rete filiali e tutti i prodotti e i servizi rivolti alla
clientela famiglie e imprese del Mezzogiorno. I risultati di queste azioni
sono stati evidenti sulla dinamica dei costi che, sia a fine 2001 sia nella
semestrale 2002, ha fatto registrare significative riduzioni, soprattutto
per quello che riguarda il costo per il personale. Da fine 2000,
considerando anche le cessioni, i dipendenti del Banco di Napoli sono
diminuiti di circa 1.500 unità ed altre circa 900 risorse sono state
riallocate all'interno del Gruppo..2 Le azioni di rilancio commerciale hanno
anch'esse consentito al Banco di realizzare importanti successi sul fronte
della vendita di fondi comuni, polizze vita e di servizi per le imprese. La
dimensione di tali realizzazioni ed il loro impatto in conto economico sono
tuttavia stati fortemente ridotti e condizionati dall'andamento dei mercati
finanziari e dalla dinamica dei tassi di interesse. Questi risultati non
sono tuttavia stati sufficienti a colmare il gap di produttività, espresso
in termini di margine di intermediazione per dipendente, tra le filiali del
Banco e quelle del Sanpaolo nelle stesse aree, allineamento che era alla
base delle ipotesi stesse del piano industriale, suggerendo pertanto la
definizione di modalità organizzative che consentano un più rapido travaso
di esperienze, prodotti e tecniche commerciali tra la rete Sanpaolo e quella
Banco di Napoli. Inoltre la contestuale presenza sullo stesso territorio di
riferimento di due reti filiali e due marchi limita la forza commerciale del
Gruppo e crea forti vincoli alla gestione unitaria delle risorse umane e
delle strutture tecnologiche e immobiliari. Tale elementi di criticità,
insieme ad una situazione di mercato per la quale non si intravedono ancora
segnali di significativa ripresa, rendono necessario un salto di qualità
che consenta al Banco di accelerare le tappe del processo di integrazione e
posizionarsi sul mercato in modo innovativo, più vicino alle esigenze dei
diversi segmenti di clientela, così come già sperimentato con successo
dalla stessa rete Sanpaolo. Salto di qualità che significa passare da
un'ottica di integrazione di singole banche ad una visione complessiva di
Gruppo, che nasca dalle mutate esigenze di mercato e miri ad aumentare
complessivamente, per tutte le reti distributive del Gruppo, il livello di
efficacia commerciale ed efficienza operativa. Linee realizzative di un
progetto basato su un nuovo modello di business per le reti bancarie di
Gruppo L'esperienza internazionale mostra chiaramente come il mercato premi
un approccio focalizzato per macro-segmenti di clientela, che consenta alla
banca di meglio e più efficacemente rispondere alle diverse esigenze di
famiglie ed imprese, pur mantenendo un coordinamento territoriale tra le
reti specializzate. La stessa esperienza della rete Sanpaolo conferma
l'efficacia di una divisionalizzazione per segmenti e di una
specializzazione della rete, con filiali dedicate alle imprese e filiali
destinate alla clientela private, che devono necessariamente avere
caratteristiche diverse da quelle dedicate alla clientela retail ed ai
piccoli operatori economici. Questo assetto a tendere delle reti bancarie si
realizzerà in modo rapido ma graduale, al fine di conciliare le esigenze di
efficienza operativa con le necessità di non penalizzare il servizio alla
clientela e il tradizionale rapporto di fiducia. La tempistica attuativa è
inoltre determinata dalla stato di avanzamento degli attuali processi di
integrazione delle strutture informatiche. Fusione per incorporazione del
Banco di Napoli in Sanpaolo Imi, da realizzarsi entro la fine del 2002.
Questa operazione societaria sarà seguita da un'azione di integrazione
delle strutture territoriali e di successiva enucleazione in una Direzione
Territoriale Sud delle attività e delle filiali retail e Poe del Banco e
della rete Sanpaolo operanti nel Sud. L'attività del Banco verso le Oo.Pp.
sarà viceversa conferita a Banca Opi. Scorporo della Direzione Territoriale
Sud nel nuovo Banco di Napoli, società con sede a Napoli, che sarà la sola
banca del Gruppo operante nel mercato retail e Poe nelle regioni Campania,
Puglia, Calabria e Basilicata. Tale operazione si realizzerà ad inizio
luglio 2003, ad avvenuto completamento dell'unificazione dei sistemi
informatici. Accelerazione dell'integrazione di Cardine Finanziaria,
attraverso l'accentramento nella Capogruppo nel 2003 in particolare delle
funzioni di supporto (Moi e Logistica) di Cardine Finanziaria, nell'ottica
di conseguire sin dalla prima fase i necessari benefici in termini di
economia di scala e di scopo. Non appena sarà realizzata l'integrazione del
sistema informativo, l'organico di Cardine Finanziaria scenderà dagli
attuali 1.300 circa a circa 300. Le altre funzioni di coordinamento
commerciale e supporto operativo svolte a favore delle banche rete verranno
successivamente accentrate in relazione all'efficacia operativa delle
singole banche. A tale scopo, in ottica di efficienza e razionalità,
saranno valutate le attività da far migrare sia verso la Capogruppo sia
verso le Banche reti..3 Integrazione delle reti distributive del Gruppo Le
reti distributive bancarie del Gruppo Sanpaolo Imi operanti sul territorio
nazionale -la rete Sanpaolo, la rete Banco di Napoli e le reti Cardine-
dispongono di 3.140 sportelli, per una quota di mercato del 10% circa,
dislocati in modo omogeneo sul territorio nazionale. La rete Sanpaolo ha
completato il processo di segmentazione della clientela. Essa ha altresì
realizzato la specializzazione delle strutture distributive, separando le
filiali imprese dalle filiali retail e Poe, ed avviando un processo di
creazione di filiali dedicate alla gestione della clientela private. Sono ad
oggi attive 130 filiali e 61 "team distaccati" specialistici
dedicati all'operatività con le imprese e 1.383 filiali svolgenti attività
verso la clientela retail e Poe. Per quanto riguarda la clientela private,
la rete Sanpaolo, che già ad oggi dispone di 16 filiali specializzate, sta
realizzando un progetto che prevede la creazione di nuove filiali, nonché
la costituzione presso le filiali retail e Poe di appositi moduli
specialistici indirizzati alle famiglie con elevata capacità patrimoniale.
Il processo di segmentazione e specializzazione è stato recentemente
avviato da parte del Banco di Napoli e delle banche Cardine. Il Banco di
Napoli, pur non disponendo ancora di una segmentazione puntuale della
clientela, ha posto al servizio delle imprese 47 filiali che in precedenza
svolgevano attività di capogruppo di sportelli operanti sul territorio;
tali sportelli sono in fase di razionalizzazione e dovranno ridursi a
tendere a circa 20 unità. Le banche Cardine non dispongono attualmente di
filiali specializzate nel servizio dei diversi segmenti di clientela. Nel
complesso le reti distributive del Gruppo svolgono la propria attività al
servizio di circa 5 milioni di clienti private, retail e Poe e di 130 mila
imprese. Il progetto prospettato rappresenterebbe un'evoluzione coerente con
il processo di segmentazione della clientela e di conseguente
specializzazione delle strutture distributive in fase di completamento da
parte della rete Sanpaolo ed in fase di avvio da parte delle reti Banco di
Napoli e Cardine. L'integrazione delle reti Sanpaolo, Banco di Napoli e
Cardine porterebbe infatti a completamento un modello distributivo, in linea
con le esigenze della clientela, specializzato per segmenti: Imprese,
Private, Retail e Poe. Ciò si accompagnerebbe agli evidenti benefici legati
alla razionalizzazione delle strutture di supporto e di corporate centre ed
all'eliminazione delle sovrapposizioni commerciali. Il progetto sarebbe
realizzato prevedendo strutture distributive uniche a livello nazionale,
facenti capo alla Capogruppo Sanpaolo Imi, per quanto riguarda i segmenti
Imprese e Private. Il Mercato Imprese sarà infatti servito su tutto il
territorio da una sola rete che, partendo dalle attuali 130 filiali e 61
"team distaccati" del Sanpaolo e con il contributo delle strutture
in formazione presso il Banco di Napoli e Cardine, arrivi a 200-250 filiali.
Il Mercato Private sarà anch'esso servito a livello nazionale da una sola
rete, formata a partire dalle attuali 16 filiali private del Sanpaolo; la
struttura sarà debitamente potenziata in termini di numero di filiali e di
risorse e si rivolgerà ad un perimetro da definire che comprenda le fasce
di clientela a più elevata capacità patrimoniale e reddituale. Le reti
Imprese e Private adotteranno sull'intero territorio logiche di servizio
alla clientela omogenee ed allineate ai migliori standard di mercato. Un
tale approccio commerciale sarà comprovato dall'adozione del marchio unico
Sanpaolo a livello nazionale. Il segmento Retail e Poe sarà presidiato
localmente dalle reti del Sanpaolo, del Banco di Napoli e delle banche
Cardine, ciascuna attiva nel proprio ambito territoriale di tradizionale
operatività. In particolare, a regime:. la rete Sanpaolo, dotata di circa
1.300 sportelli, presidierà il Nord Ovest e le regioni della costiera
tirrenica (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Toscana, Umbria e
Lazio) e le Isole maggiori (Sicilia e Sardegna). La rete includerà, oltre
agli sportelli Sanpaolo, le filiali Banco di Napoli e Cardine, presenti in
tali zone geografiche, operanti nel mercato retail e Poe; . la rete Banco di
Napoli, con circa 680 sportelli, presidierà le regioni del Sud (Campania,
Puglia, Calabria e Basilicata). La rete Banco di Napoli comprenderà gli
sportelli del Sanpaolo e del Banco di Napoli presenti in tali zone
geografiche, operanti nel mercato retail, Poe e imprese entro determinate
soglie dimensionali;.4 . le reti delle banche Cardine, con circa 950
sportelli, avranno la competenza sulle regioni del Nord Est e della costiera
adriatica (Triveneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise). Nelle reti
delle banche Cardine confluiranno gli sportelli del Sanpaolo, del Banco di
Napoli, oltre che di Cardine, presenti in tali zone geografiche, operanti
nel mercato retail e Poe. La soluzione adottata per il segmento retail e Poe
consentirà di utilizzare al meglio il vantaggio competitivo legato alla
conoscenza del territorio, che si ritiene premiante per l'attività in
oggetto. Le reti retail e Poe opereranno utilizzando i propri marchi
storici, in quanto espressione di radicamento sul territorio, presenza nel
tessuto sociale e nell'ambiente economico. Le reti saranno coordinate a
livello nazionale sotto il profilo commerciale ed utilizzeranno sistemi
informatici, procedure e prodotti comuni. L'attività nel settore opere
pubbliche e infrastrutture e nel settore esattoriale Un altro importante
segmento di mercato è rappresentato dal settore pubblico, che comprende il
finanziamento e l'advisory a enti locali, aziende ex-municipalizzate e per
la realizzazione di infrastrutture. Si tratta di un segmento che presenta
buone prospettive di mercato soprattutto a causa delle carenze
infrastrutturali che caratterizzano l'economia nazionale, soprattutto nel
Mezzogiorno. Il Gruppo Sanpaolo Imi è leader sul mercato italiano in questo
comparto attraverso la propria controllata Banca Opi; analoga operatività
viene svolta dal Banco di Napoli e dalle banche Cardine, entrati nell'ultimo
biennio nella compagine del Gruppo. Si tratta quindi di accentrare in Banca
Ooi tutta l'operatività del Gruppo nel settore, al fine di evitare
sovrapposizioni e dispersioni di conoscenza. Grazie all'operazione
prospettata verrà rafforzato il posizionamento competitivo del Gruppo
Sanpaolo Imi in tale settore. Le reti retail, ed in particolare il nuovo
Banco di Napoli che in tale settore gode di uno storico radicamento,
manterranno i rapporti correnti e i servizi di base con gli enti locali
decentrati (Comuni e Comunità Montane), garantendo e sviluppando così l'origination
per le operazioni ed i servizi offerti da Banca Opi. Il progetto prevede
infine l'integrazione delle attività esattoriali del Gruppo. Le attività
in tale comparto saranno infatti concentrate in un'unica società che,
stante il peso che riveste il business esattoriale sulla piazza partenopea,
avranno sede e direzione a Napoli. Il nuovo Banco di Napoli, con sede nel
capoluogo partenopeo, sarà la sola banca del Gruppo operante nel mercato
retail, Poe e imprese entro determinate soglie dimensionali in Campania,
Puglia, Calabria e Basilicata. Avrà una rete di circa 680 filiali ed un
organico di circa 5.500 risorse; in termini operativi, sulla base dei dati
di giugno 2002, potrà contare su una raccolta diretta di circa 11 miliardi
di euro, impieghi a clientela per oltre 6 miliardi di euro, risparmio
gestito per quasi 10 miliardi di euro e oltre 5,5 miliardi di risparmio
amministrato. Il nuovo Banco di Napoli sarà caratterizzato da una struttura
direzionale snella. La struttura direzionale sarà deputata al coordinamento
delle 5-6 aree territoriali in cui si articolerà la rete delle filiali. Le
attività necessarie al funzionamento operativo della nuova banca saranno
svolte in outsourcing dalla Capogruppo. Le filiali del nuovo Banco di Napoli
utilizzeranno il proprio marchio storico. Le filiali del Banco manterranno
pertanto la denominazione Banco di Napoli, evidenziando ovviamente
l'appartenenza al Gruppo Sanpaolo Imi. Si continuerà ad utilizzare anche il
marchio Sanpaolo per le filiali di tale provenienza. Vantaggi operativi e
sinergie economiche La nuova articolazione delle reti filiali sul territorio
produrrà benefici, in termini di efficienza operativa ed efficacia
commerciale, per tutte banche del Gruppo, grazie ad un approccio più
diretto e mirato alla clientela, all'univocità di struttura sul territorio
e ad un allineamento della produttività alla best practice di ciascun
segmento di clientela..5 Il Nuovo Banco di Napoli, banca leader nel mercato
retail, Poe e imprese entro determinate soglie dimensionali del Sud, avrà
come compito prioritario quello di allineare l'efficienza operativa ed il
livello di servizio fornito dalle filiali ex-Banco di Napoli a quelli delle
filiali Sanpaolo, che costituiranno il benchmark interno di riferimento. La
Rete Sanpaolo beneficerà di una più radicata presenza territoriale nel
mercato retail nelle regioni Lazio, Abruzzo e Molise, grazie alle filiali
ex-Banco di Napoli, che, da un lato, consentirà di realizzare maggiore
penetrazione commerciale e, dall'altro, di perseguire un allineamento
dell'efficienza operativa agli standard della Rete Sanpaolo. Lo sviluppo
anche nelle regioni meridionali di filiali imprese con modalità, prodotti e
skill già sperimentati da Sanpaolo nelle regioni del centro-nord consentirà
di sviluppare sia impieghi e margine di interesse, sia commissioni da
servizi con le imprese di media dimensione presenti in queste aree La
specializzazione di alcuni punti operativi sul mercato del private banking
nelle regioni del Sud consentirà al Sanpaolo di servire meglio questa
clientela numericamente limitata, ma più sofisticata e facoltosa, e di
cogliere appieno le opportunità di sviluppare anche nelle regioni del Sud
significativi portafogli finanziari individuali e servizi di consulenza
personalizzati, con relativo flusso commissionale. Le operazioni descritte
renderanno possibile un progressivo allineamento agli standard della rete
Sanpaolo del margine di intermediazione per dipendente proprio delle filiali
già del Banco. Inoltre, la fusione del Banco di Napoli ed il successivo
scorporo del nuovo Banco di Napoli permetteranno la razionalizzazione delle
strutture centrali e di area. Complessivamente, le azioni sopra descritte
consentiranno la realizzazione di sinergie per un importo stimabile in
130/150 milioni di euro. profili giuridici e modalita' di assegnazione delle
azioni - 1. Caratteristiche dell'operazione di fusione L'operazione di
fusione per incorporazione del Banco di Napoli in Sanpaolo Imi verrà
realizzata in conformità agli articoli 2501 e seguenti del codice civile e
secondo le modalità e le condizioni contenute nel progetto di fusione. Non
sono previste, in connessione o con l'occasione della fusione, modifiche
dello statuto della società incorporante. Ciò in quanto la fusione avverrà
mediante concambio delle azioni di risparmio del Banco di Napoli con azioni
ordinarie di Sanpaolo Imi. La situazione patrimoniale presa a riferimento
dalle due società per la fusione, redatta ai sensi dell'art.2501 ter codice
civile, è riferita alla data del 30 giugno 2002. 2. Il rapporto di
concambio Ai sensi di quanto disposto dall'articolo 2504 ter codice civile,
non saranno assegnate azioni dell'incorporante in sostituzione di quelle
dell'incorporanda possedute dalle società partecipanti alla fusione.
Pertanto, poiché Sanpaolo Imi detiene la totalità delle n. 1.864.097.491
azioni ordinarie del Banco di Napoli, non si darà luogo al concambio delle
azioni ordinarie della società incorporanda medesima. La fusione avverrà
secondo il seguente rapporto: n. 1 (una) azione ordinaria Sanpaolo Imi per
n. 6 azioni di risparmio del Banco di Napoli..6 Considerato che Sanpaolo Imi
detiene n. 111.765.709 azioni di risparmio della società incorporanda e che
il Banco di Napoli non detiene azioni proprie, tale rapporto determinerà
l'assegnazione di massime n. 2.718.609 azioni ordinarie Sanpaolo Imi in
concambio e sostituzione delle n. 16.311.650 azioni di risparmio Banco di
Napoli non detenute dalla società incorporante. L'assegnazione avverrà
senza emissione di nuovi titoli, mediante utilizzo di azioni proprie
detenute in portafoglio dalla società incorporante e pertanto senza aumento
di capitale della società incorporante medesima. Si provvederà a mettere a
disposizione degli azionisti della incorporanda un servizio per il
trattamento delle eventuali frazioni di azioni che si genereranno
all'applicazione del rapporto di concambio, a prezzi di mercato, senza oneri
e commissioni. Le azioni ordinarie Sanpaolo Imi assegnate in concambio hanno
godimento regolare. I Consigli di Amministrazione di Sanpaolo Imi e di Banco
di Napoli sono pervenuti alla determinazione del rapporto di concambio a
seguito di un processo valutativo delle società interessate all'operazione
di integrazione che ha coinvolto, in qualità di advisor dei Consigli
medesimi, rispettivamente, Jp Morgan per Sanpaolo Imi e il Prof. Enrico
Nuzzo per il Banco. La metodologia adottata e le conclusioni raggiunte al
termine di detta attività estimativa sono state illustrate dagli advisor
nelle relazioni predisposte e sottoposte all'esame dei rispettivi Consigli,
che ne hanno condiviso le assunzioni e la scelta dei criteri di valutazione,
nonchè verificato la puntualità dei risultati, giungendo ad una comune
determinazione dei valori e del rapporto di concambio. Il concambio delle
azioni di risparmio delle società incorporanda con azioni ordinarie della
società incorporante ha lo scopo di ampliare i diritti partecipativi degli
azionisti del Banco di Napoli e di non articolare maggiormente la struttura
del capitale - mediante la creazione di una nuova categoria di azioni
privilegiate, peraltro per un esiguo controvalore - in un momento nel quale
il mercato ne apprezza piuttosto la semplificazione. L'assegnazione di
azioni ordinarie inoltre offre agli azionisti della società incorporanda
l'opportunità di sostituire un titolo trattato sul mercato regolamentato ed
ampiamente liquido ad uno che, pur quotato, presenta - alla luce dei volumi
attualmente scambiati - caratteristiche di scarsa liquidabilità. In
considerazione del tipo di concambio, la società incorporanda provvederà a
convocare l'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio. 3. Effetti
della fusione La decorrenza degli effetti giuridici della fusione sarà
stabilita nell'atto di fusione. Essa potrà anche essere successiva alla
data dell'ultima delle iscrizioni previste dall'art.2504 codice civile. Le
operazioni della società incorporanda saranno imputate al bilancio
dell'incorporante, anche ai fini fiscali, a decorrere dal 1 gennaio
dell'anno in corso al momento della decorrenza degli effetti giuridici della
fusione. Dalla data di efficacia giuridica della fusione la società
incorporante assumerà le attività, i diritti e gli obblighi dell'incorporanda.
MR.
DE BEAUFORT WIJNHOLDS APPOINTED AS PERMANENT REPRESENTATIVE OF THE EUROPEAN
CENTRAL BANK IN WASHINGTON, D.C. WITH OBSERVER STATUS AT THE INTERNATIONAL
MONETARY FUND
Bruxelles, 11 October 2002 The Executive Board of the European Central Bank
(Ecb) has appointed Mr. J. Onno de Beaufort Wijnholds as the ECB's permanent
representative in Washington, D.C. with observer status at the International
Monetary Fund (Imf). Mr. de Beaufort Wijnholds will take up his duties on 1
January 2003. He will succeed Mr. Gerald Grisse, who has been called upon by
the Ecb Executive Board to become the Director General Administration of the
Ecb, in view of the retirement of Mr. Hanspeter Scheller, the current
Director General Administration. Mr. Grisse will take up his duties at the
Ecb on 1 February 2003. Mr. de Beaufort Wijnholds is currently elected
Executive Director of the IMF. Before, Mr de Beaufort Wijnholds held several
positions at De Nederlandsche Bank, his last position being Deputy Executive
Director.
RESPINTA
L'ISTANZA DI SOSPENSIONE DELLA FUSIONE ITALENERGIA - EDISON
Milano, 11 ottobre 2002 - Edison comunica che il Giudice designato
dell'Ottava Sezione del Tribunale Civile di Milano, dottor Raffaele Fulvio
D'Isa, con provvedimento del 9 ottobre 2002, ha motivatamente respinto
l'istanza di sospensione dell'efficacia della delibera di fusione tra
Italenergia ed Edison, proposta dal rappresentante comune degli azionisti di
risparmio Edison. La ricerca di George S. May International evidenzia la
difficoltà per le Pmi ad ottenere prestiti, proprio quando il credito alle
grandi società è messo in crisi da risultati e trucchi di bilanci
RAPPORTO
PERIODICO ASSOSIM GENNAIO-SETTEMBRE 2002: DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI
ASSOCIATI SUI MERCATI MOBILIARI INTERMEDIARI MOBILIARI: AUMENTA LA
NEGOZIAZIONE IN CONTO PROPRIO.
Milano, 11 ottobre 2002 - Sulla base dei dati sui volumi di negoziazione
delle proprie Associate, il Rapporto Assosim relativo al periodo Gennaio -
Settembre 2002 evidenzia le seguenti classifiche per gruppi: il comparto
"Azioni", comprendente Mta e .Mercato Ristretto, mostra al primo
posto il Gruppo San Paolo Imi (Banca Imi e hniweb Banca) con il 6,35%
rispetto al 6,15% del periodo precedente seguito dal Gruppo Intesabci (Intesabci
e Caboto Intesabci Sim) con il 5,72%, e da Eptasim che si posiziona al terzo
posto con un 5,53% rispetto al 2,58% del periodo precedente; il Nuovo
Mercato evidenzia al primo posto il Gruppo San Paolo Imi con una quota pari
al 12,11%. Il secondo posto è occupato dal Gruppo Capitalia (Capitalia,
Banca Mediosim, Fin-Eco Sim) con una quota pari al 11,42% e Gruppo Monte dei
Paschi (Intermonte Securities Sim e Banca 121) con il 6,02%; nel Mot si
conferma la classifica del precedente periodo per le prime due posizioni con
in testa Nuovi Investimenti Sim (22,30%). seguita da Uniprof Smi (14,29%).I1
terzo posto vede, invece, il Gruppo Unicredito (Rolo Banca 1473, TradingLab
Banca e Unicredit Banca Mobiliare - Ubm) con un 7,23%; sul Mercato dei
Covered Warrant una novità è rappresentata dalla presenza del Gruppo San
Paolo Imi al primo posto con una quota pari al 24,46% soprattutto dovuta
alla performance di Imiweb Banca; al secondo posto troviamo il Gruppo
Unicredito con il 16,04% e il Gruppo Citibank (Citibarik AG e Salomon
Brothers Intemational) con il 7,94%; nel Tradjng After Hours il primo posto
è occupato dal Gruppo Capitalia (12,22%), mentre guadagnano la seconda e la
terza posizione rispettivamente il Gruppo Sociétc Generale (Société
Generale Paris e SG Securities Milano) (10,72%) e il Gruppo San Paolo Imi
(10,23%), che evidenzia un aumento dell'operatività nel comparto; sull'
Idem, per quanto riguarda i Futures sul Mib30, la maggiore quota di mercato
è detenuta da Eptasim (12,73%) che si conferma al primo posto seguita dal
Gruppo Banca Sella (Banca Sella e Gestnord Intermediazione Sim) (9,82%) che
sale al secondo posto e dal Gruppo San Paolo Imi con il 9,32% al terzo
posto; con riferimento al comparto Miniflb si confermano prima e seconda m
classifica rispettivamente Nuovi Investimenti con una quota pari al 23,75% e
il Gruppo Banca Sella con il 23,15%; Co.n-mo. Sim guadagna invece la terza
posizione con )' 11,03%, Sulle opzioni Isoalfa si evidenzia al primo posto
il Gruppo Intesabci con il 9,31%, seguito al secondo ed al terzo posto,
rispettivamBntc, dal Gruppo Deutsche Bank (Deutsche Bank; Ag London e
Deutsche Bank Sim) con l'8,29% e dal Gruppo Banca Popolare di Milano (Banca
Akros e Banca Popolare di Milano) con il 6,56%; per il comparto relativo
alle opzioni sul Mib 30 si rileva che la prima posizione viene occupata dal
Gruppo San Paolo Imi la cui quota sale al 7,63% rispetto al 4,93% del
periodo precedente; 1' aumento è dovuto soprattutto a Imiweb Banca la cui
quota si attesta al 3,16% ; ai secondo posto il Gruppo Banca Sella con un
7,34% .seguito da Dresdner Kleinwort Wass. Sec. Sim con un 6,25%; in
riferimento al nuovo comparto Stock Futures, operativo dal 22 luglio 2002,
si attesta al primo posto il Gruppo Intesabci con il 32,78%, seguito da
Banca Nazionale del Lavoro con il 24,60% e da Banca Leonardo con il 9,86%.
Considerando ora la classifica per intermediari, l'aggregato
"Azioni" evidenzia al primo posto Eptasira con una quota di
mercato pari al 5,53% (rispetto alla tredicesima posizione dell'almo
precedente) dovuta un aumento dell'operatività soprattutto della
negoziazione in conto proprio; il secondo posto è occupato da Caboto
intesabci Sim con il 5,22% il terzo posto da Intermonte Securitiea Sim con
il 4,85%. Per quanto riguarda inoltre l'operatività del mercato azionario
si rileva rispetto al periodo gen - sett 2001 un calo dei volumi
intermediati del 8% e del numero di operazioni del 0,45%, Passando
all'analisi del Nuovo Mercato, Fin-Eco Sim si conferma al primo posto
(8,53%), seguita al secondo posto da Imiweb Banca che incrementa la sua
quota da 1,18% a 7,85% e al terzo posto da Caboto Intesabci Sim (5,83%).
L'operatività del comparto mostra una discesa dei volumi intermediali
(-42%) e del numero di operazioni (-51%), rispetto al periodo gen - sett
2001. Con riferimento al Mot il Rapporto Assosim attesta un incremento (24%)
dei volumi intermediati rispetto al precedente periodo 2001 ed un aumento
del taglio medio delle operazioni da 39.672 Euro del 2001 a 48.215 del 2002.
Tale fenomeno conferma la preferenza degli investitori nei confronti del
segmento obbligazionario. Per quanto concerne la classifica per intermediari
la classifica si mantiene inalterata per le prime tré posizioni,
confermando al primo posto, Nuovi Investimenti Sim (22,30%) seguita da
Uniprof Siim (14,29%) e Caboto Intesabci Sim (5,95%). La classifica per
intermediari nel Mercato dei Covered Warrant mostra al vertice Imiweb Banca
con ima quota di mercato pari al 22,51% rispetto al 2,51% del periodo
precedente, seguita al secondo ed al terzo posto rispettivamente da
TradingLab Banca con il 15,94% e da Citibank AG con il 7,00%. Per quanto
riguarda i volumi intermediati su tale mercato si evidenzia una riduzione
pari al 6% rispetto al periodo del 2001 e una contestuale riduzione del
numero delle operazioni del 5%. Sì registra invece un aumento dei volumi
nel Trading After Hours pari a +12% rispetto al periodo gen - sett 2001. La
classifica è guidata da Fin-Eco Sim (9,49%), seguita da SG Securities
Milano (8,78% rispetto al 1,01% del periodo precedente dovuto essenzialmente
dall'aumento dell'operatività in conto proprio) e Imiweb Banca (8,05
rispetto al 1,S9% del periodo precedente). Passando ora all'Idem, il
rapporto mostra la seguente classifica per intermediari: nel Fib30, che
evidenzia un aumento del numero dei contratti pari al 7% , al primo posto si
conferma Eptasim (12,73%), seguita da Banca Sella (7,72%) e da Dresdner
Kleinwort Wasserstein Securities Sim (7,63%); sul Miniifib si confermano al
primo e al secondo posto rispettivamente Nuovi Investimenti Sim (23,75%) e
Banca Sella (21,50%); il terzo posto viene guadagnato invece da Co.fi.mo.
Sim (11,03%) evidenziando un incremento dovuto essenzialmente alla
negoziazione in conto proprio; sulle opzioni sui titoli a2Ìonari guida la
classifica Deutsche Bank Ag London (8,24%) seguita da Caboto Intesabci Sim
(7,83%) e Giubergia Ubs Warburg Sim (6,38%); infine per quanto riguarda le
opzioni sul Mib30 si conferma al, primo posto Dresdner Kleinwort Wasserstein
Securities Sim (6,25%) seguita da Banca Sella (6,03%) e Nuovi Investimenti
Sim (4,58%); il nuovo compano Stock Futures vede al pruno posto Caboto
Intesabci Sim (27,22%), seguita da Banca Nazionale del Lavoro (24,60%) e
Banca Leonardo (9,86%). L'operatività dei Gruppi esteri appartenenti ad
Assosim si mostra interessante nel comparto dei Covered Warrant dove il
Gruppo Citibank sì posiziona al terzo posto (7j,94%) seguito dal Groppo
Société Generale Paris (6,08%); anche nel comparto Tah il Gruppo Société
Generale Paris ha una forte presenza con una quota del 10,72%, in parte
dovuta all'operatività m conto proprio della Sg Securities Milano. Il
Groppo Deutsche Bank si posiziona invece al secondo posto nel comparto delle
opzioni Isoalfa con 8,29%. Si continua a notare che nella parte alta delle
varie classifiche si concentrano sim e banche di investimento, a conferma
dell'utilizzo del soggetto giuridico "specializzato" nei gruppi
bancari/finanziari. Si rileva, inoltre che sul mercato Cash la variazione
dei volumi intermediati nei perìodi considerati è risultata negativa nel
segmento Mta dell' 8% a conférma della congiuntura economica che ha
indirizzato le preferenze degli investitori su titoli a reddito fisso. Altre
considerazioni che si possono fare dalla comparazione dell'operatività nei
primi nove mesi 2002 con l'analogo periodo 2001, è che alcuni intermediari
hanno risposto al calo degli ordini di clientela con un forte incremento
dell'attività in conto proprio; altri, tradizionalmente legati al retai! e
soprattutto ai clienti istituzionali, hanno perso terreno. Sempre più forte
nelle classifiche è la presenza di imprese di investimento di matrice
estera.
BNL:
PRECISAZIONI DELL' A.D. DAVIDE CROFF
Roma, 11 ottobre 2002. In relazione al difficile contesto che sta
interessando il mercato borsistico italiano, all'andamento particolarmente
negativo del titolo negli ultimi due giorni, al proliferare di voci di
mercato relative a presunti progetti di aumento di capitale,
l'Amministratore Delegato di Bnl Davide Croff precisa che la gestione
aziendale non presenta alcun elemento di novità né tantomeno di criticità
rispetto alla situazione conosciuta dal mercato a seguito della
presentazione del nuovo piano industriale approvato lo scorso 19 luglio,
nonché dei conti semestrali approvati il 13 settembre. L'Amministratore
Delegato di Bnl conferma, inoltre, che il management è fortemente impegnato
nel conseguimento degli obiettivi del nuovo piano industriale volto a
ridurre il profilo complessivo dei rischi aziendali, a migliorare
l'allocazione del capitale, ad accelerare il processo di riposizionamento
dei business più importanti, a rafforzare la struttura finanziaria e
patrimoniale dell'azienda, senza ricorrere ad aumenti di capitale. In
quest'ottica rientrano in particolare le misure che hanno consentito
l'azzeramento del rischio legato alla presenza di Bnl in Argentina, la
consistente riduzione del rischio in Brasile (intorno al 50% da inizio
anno), il contenimento e la razionalizzazione degli attivi ponderati, le
operazioni di cartolarizzazione per un importo complessivo di circa 2
miliardi di euro, comunicate lo scorso 13 settembre, e che saranno
realizzate entro l'anno.
ENEL:
NESSUNA IMMINENTE CESSIONE DI QUOTE
Roma, 11 ottobre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che le notizie pubblicate ieri dal Sole 24 Ore in merito ad una imminente
cessione di una quota di capitale dell'Enel da parte del Ministero sono
destituite di fondamento.
CLOSING
FACIS
Milano, 10 ottobre 2002 - Intervenute le necessarie autorizzazioni delle
autorità competenti, Gft Net (gruppo HdP) comunica che è stata data
esecuzione all'accordo, raggiunto il 25 luglio scorso, per la cessione a
Mediconf del 100% del capitale di Facis SpA e del 96,3% del capitale di Svik
s.r.o. (Slovacchia) per un corrispettivo complessivo di € 6,2 milioni
oltre ai debiti finanziari, dei quali € 8,0 milioni verso Gft Net
integralmente rimborsati al closing.
BLU:
OPERAZIONE BREAK-UP
Milano, 11 ottobre 2002 - Lo scorso 7 ottobre è stata perfezionata la
cosiddetta operazione di break-up della Blu S.p.A., quarto operatore
nazionale nel settore della telefonia mobile; in particolare sono stati
eseguiti, da un lato, le cessioni di rami aziendali Blu a H3G S.pA.,
Vodafone Omnitel S.p.A. e Wind Telecomunicazioni S.p.A., dall'altro lato, il
trasferimento delle azioni rappresentanti l'intero capitale sociale di Blu a
Telecom Italia Mobile S.p.A.. Mediobanca ha assistito, congiuntamente al
prof. Pellegrino Capaldo, la Blu ed i suoi azionisti in qualità di advisor
finanziario. Lo studio Gianni Origoni Grippo & Partners ha svolto il
ruolo di advisor legale.
WIND:
ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI SOCI VARA OPERAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE
Roma, 11 ottobre 2002 - Si è svolta ieri l'Assemblea Straordinaria di Wind
che, dopo avere disposto la riduzione del capitale per perdite a 331.611.485
euro, ha contestualmente approvato un aumento dello stesso capitale per 235
milioni di euro, in linea con le proposte formulate all'unanimità dal
Consiglio di Amministrazione del 18 settembre scorso. A conclusione del
processo di aumento, Wind disporrà di un capitale sociale pari a
566.611.485 euro.
HDP
PORTA AL 10% LA PARTECIPAZIONE IN POLIGRAFICI EDITORIALE
Milano, 11 ottobre 2002 - HdP, nell'ambito dell'intesa raggiunta lo scorso
10 aprile con il gruppo Monrif e la famiglia Monti Riffeser, comunica di
essere in possesso di una partecipazione corrispondente al 10 % del capitale
della Poligrafici Editoriale. La quota azionaria posseduta da HdP è il
risultato di un 5% acquisito dal gruppo Monrif e di un ulteriore 5%
progressivamente acquistato sul mercato. Il prezzo medio complessivo è di
€ 2,17 per azione.
DETERMINAZIONE
DEL PREZZO DELL'OPA RESIDUALE SULLE AZIONI MARANGONI
Milano, 11 ottobre 2002 - La Consob ha fissato in 3,004 euro per azione il
prezzo dellopa residuale che Finma spa e Ma.Gi.Ma. srl sono tenute ad
effettuare, ai sensi dellart. 108 del d.lgs. n.58/98, sulle azioni ordinarie
della Marangoni spa. A seguito dell'offerta pubblica di acquisto volontaria
svoltasi dal 12 giugno al 16 luglio 2002 e di ulteriori acquisti, infatti,
Finma e Ma.Gi.Ma. detengono il 48,11% del capitale ordinario della
Marangoni. Nella circostanza si applica tuttavia la disciplina dell'acquisto
di concerto in quanto fra gli offerenti, la Carini spa, la Caran srl, la
Roim srl, la stessa Marangoni (per azioni proprie possedute), la M.H.T. spa
e altre persone fisiche, tutti azionisti della Marangoni, è stato
sottoscritto, lo scorso 20 maggio, un patto parasociale ai sensi dellart.
122 del Tuf. Poiché le parti sindacate possiedono complessivamente il
90,74% del capitale dell'emittente si è determinato l'obbligo di offerta
pubblica residuale. Nella determinazione del prezzo è stato attribuito un
peso prevalente al patrimonio a valore corrente dell'emittente; tale
parametro ricomprende, per la metodologia adottata, anche quello dell'andamento
e delle prospettive reddituali. Un peso limitato è stato attribuito al
prezzo dellopa precedente (euro 2,70) in considerazione del giudizio
espresso dal mercato per via della ridotta percentuale di adesione all'offerta.
Un peso minore è stato infine attribuito al parametro del prezzo medio di
mercato dell'ultimo semestre in considerazione della ridotta quantità dei
volumi scambiati.
ORI
MARTIN: FINANZIAMENTO IN POOL DI 25 MILIONI DI EURO CAPOFILA ED ARRANGER:
BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA
Verona, 11 ottobre 2002 - La Ori Martin Spa, società siderurgica bresciana,
ha ottenuto da un pool di banche un finanziamento di 25 milioni di €. Il
finanziamento, organizzato dal Banco Popolare di Verona e Novara nel ruolo
di Arranger e Banca Capofila con la partecipazione di Banca Mediocredito,
Banca Intesa Bci e Banca Popolare di Bergamo, avrà durata di 84 mesi (pari
a 7 anni) ed è una linea di credito per cassa a tasso variabile, che
assumerà i connotati di "stand by revolving" per i primi 24 mesi,
con una previsione di rientro del finanziamento stesso nei successivi 60
mesi. "La nostra società" hanno dichiarato Elena Magri e Franco
Polotti, Amministratori Delegati di Ori Martin "ha sempre indirizzato
la politica degli investimenti verso un'impiantistica tecnologicamente
avanzata. Proprio per questo abbiamo scelto di ricorrere ad un nuovo
finanziamento che ci consentirà di migliorare i nostri livelli di qualità
e di mantenere la notevole flessibilità del processo produttivo che è da
sempre uno dei nostri punti di forza". Ori Martin è un'azienda leader
nel settore siderurgico nel comparto degli acciai di qualità e speciali, e
si è rivolta al Banco Popolare per coprire i propri fabbisogni finanziari
legati alla realizzazione del piano degli investimenti che la società ha
programmato per il prossimo triennio. In particolare gli investimenti
verranno finalizzati al miglioramento qualitativo dei prodotti attuali, ed
alla realizzazione di una maggiore efficienza nella gestione della società.
Il mercato a cui si rivolge Ori Martin è per il 70% nazionale ed è
costituito per lo più da aziende operanti nel settore automobilistico,
trattoristico e meccanico. All'interno di questo mercato Ori Martin è in
grado di offrire un prodotto molto curato sotto il profilo qualitativo e
questo ha portato l'azienda, negli ultimi tre anni, a realizzare una buona
crescita del fatturato che è passato da 158 €/mil nel 1998 a 190 €/mil
previsti al 31 Dicembre 2002. "Siamo particolarmente lieti di aver
partecipato a questo pool" afferma Giordano Simeoni responsabile
funzione corporate del Banco Popolare di Verona e Novara "la Ori Martin
è un'azienda leader nel suo comparto e da sempre ha scelto una strategia
con elevati standard qualitativi. Con questa società abbiamo rapporti di
collaborazione da tantissimi anni e possiamo dire di aver seguito la
crescita e lo sviluppo con l'attenzione tipica di una banca radicata nel
territorio come la nostra".
CREDIT
SUISSE ASSET MANAGEMENT SIM (CSAM) ANCHE LE GESTIONI PATRIMONIALI IN FONDI
CONFORMI AGLI STANDARD GIPS
Milano, 11 ottobre 2002 - Csam compie un ulteriore passo verso la
trasparenza: infatti, per la prima volta anche le Gestioni Patrimoniali in
Fondi (linee Cfa) sono state certificate quali conformi agli standard Gips (Global
Investment Performance Standards). Gli Standard Globali di Presentazione
delle Performance degli Investimenti sono parametri di riferimento
oggettivi, accreditati a livello internazionale, in grado di certificare la
correttezza del calcolo delle performance e del processo di gestione del
patrimonio. Inoltre, forniscono agli investitori gli strumenti necessari per
valutare e confrontare le performance delle diverse società di gestione su
orizzonti temporali significativi, permettendo così un investimento sicuro.
Csam offre, dunque, uno strumento che garantisce un'elevata qualità e
trasparenza del servizio offerto ai clienti. Un risultato particolarmente
significativo in un momento in cui emerge l'importanza dell'adozione di
principi deontologici per la misurazione e presentazione delle performance.
"Questa certificazione, rilasciata da un organo indipendente,
rappresenta un grande contributo alla trasparenza e affidabilità della
gestione, elemento fondamentale per le Gpf, che non hanno una quota
giornaliera pubblicata sui quotidiani, come nel caso dei fondi comuni"
- ha commentato Matteo Bosco, Chief Executive Officer di Csam. "Si
tratta di un risultato notevole conseguito dopo oltre un anno di intenso
lavoro: è stato necessario elaborare i dati di oltre 7.000 portafogli reali
con una storia quinquennale e approntare programmi informatici ad hoc di una
certa complessità" - ha spiegato Walter M. Sperb, Chief Investment
Officer di Csam. Già dal 1998 Csam si è adoperata a livello mondiale per
assicurare agli investitori la presentazione delle performance conforme agli
standard Aimr-Pps.
ISVAP:
SEGNALAZIONE DELL'ISTITUTO SU UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO
DELL'ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA
Roma, 11 ottobre 2002 - E' stato segnalato a quest'Istituto il rilascio di
garanzie per l'assicurazione della responsabilità civile auto da parte
della "€urop€ Insurance"con sede in Lamaca - Cipro. Si precisa
che detta società non è abilitata, a nessun titolo, all'esercizio
dell'attività assicurativa in Italia. Conseguentemente la stipula di
polizze recanti tale intestazione comporta per l'utenza il mancato
assolvimento dell'obbligo assicurativo R.C.auto e per gli intermediari
coinvolti lo svolgimento di un'attività non consentita. L'Isvap raccomanda
pertanto di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere
siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento
dell'attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti ed informazioni
potranno essere richiesti direttamente all'Isvap (Via del Quirinale, 21 -
00187 Roma - tel. 06.42.13.31 - telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti
attraverso la consultazione del sito Internet www.isvap.it
INVESTIRE
NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE È PIÙ SICURO MA LE BANCHE PREFERISCONO
ANCORA LE GRANDI SOCIETÀ
Milano, 11 ottobre 2002 - Nel 90% dei casi le Pmi devono offrire garanzie
reali che coprono 2 o 3 volte il debito con la banca. E intanto le grandi
S.p.A. possono contare su prestiti più agevolati anche se più rischiosi.
Il 90% delle piccole e medie aziende italiane che hanno un debito con la
banca, devono coprire il prestito con garanzie reali per un valore superiore
del 200 o anche del 300%. Inoltre le difficoltà ad ottenere prestiti
costringono le Pmi a ricorrere a più banche per ottenere, da ognuna di
queste, esigue quantità di denaro con costi molto alti. Questi i risultati
di una ricerca condotta da George S. May International, società americana
di consulenza per Pmi con sede ad Agrate Brianza, su un campione di 300
aziende italiane. La resistenza al prestito verso le aziende piccole e medie
è spesso giustificata dal fatto che queste appaiono sottocapitalizzate nei
loro bilanci ovvero con una alta percentuale di debito rispetto al fatturato
e quindi non garantiscono sufficienti sicurezze per gli Istituti di credito.
In realtà la situazione è ben diversa. Infatti molto spesso sia nelle Snc,
dove per definizione l'imprenditore risponde in proprio dei debiti
aziendali, ma anche nelle Srl e in alcune SpA, il titolare avvalla con
fideiussioni personali i prestiti della sua azienda, ponendo a garanzia
proprietà che in molti casi coprono il doppio o più del prestito
richiesto. Ma queste fideiussioni personali non compaiono nei bilanci, e così
il debito sembra molto più alto rispetto al fatturato. "In sostanza -
afferma Andrea Bertoni, consulente della George S. May International -
possiamo dire che le Pmi sono, in realtà, capitalizzate ma non
"ufficialmente" e il bilancio delle piccole e medie aziende non è
tenuto nella giusta considerazione dalla comunità finanziaria per
rilasciare o meno un prestito". Al contrario le grandi società
dedicano grande attenzione alla gestione del bilancio e in particolare si
avvalgono degli investor relator per presentare, ma sulla carta, il buon
andamento della gestione della S.p.A., mentre le società di revisione dei
conti si occupano di dimostrare la veridicità dei numeri presentati. E
questo sistema non sempre si dimostra affidabile come nel caso delle grandi
società americane che stanno mettendo a rischio la stabilità finanziaria
americana. "Il risultato - continua Andrea Bertoni - è che molto
spesso investitori e creditori delle grandi società ragionano sul reddito
sperato, mentre nei confronti delle Pmi si ragiona sullo storico e sulle
garanzie reali. In conclusione il rischio finanziario per le banche è molto
più alto verso le grandi imprese che verso le piccole e medie". Le
piccole e medie imprese - ammette Daniel Hostetler, Direttore Generale della
sede italiana della George S. May International - sono la principale risorsa
economica italiana sulla quale investire ma, in concreto, è più facile
ottenere crediti per i grandi gruppi industriali". Nel seguente schema
sono rappresentate alcune aziende campione, la regione dove si trovano, il
numero di banche con le quali hanno contratto debiti, il fatturato
dell'azienda, il debito di 1° rischio e la percentuale del debito sul
fatturato che per prassi bancaria non potrebbe superare il 19%. azienda
campione area geografica N° banche fatturato azienda Fidi/utilizzi 1°
rischio cc-sbf-anticipo fatturato debiti su fatturato (max per prassi 19%)
azienda campione
|
area geografica
|
N° banche
|
fatturato azienda
|
Fidi/utilizzi
1° rischio cc-sbf-anticipo fatturato
|
debiti su fatturato (max per
prassi 19%)
|
|
|
|
|
|
|
a
|
trentino
|
4
|
1.187.850
|
227.241
|
19%
|
b
|
lombardia
|
4
|
1.422.520
|
748.862
|
52%
|
c
|
lombardia
|
2
|
516.456
|
268.041
|
51%
|
d
|
veneto
|
5
|
2.051.329
|
309.000
|
15%
|
e
|
piemonte
|
3
|
619.748
|
201.418
|
32%
|
f
|
toscana
|
5
|
617.629
|
170.430
|
27%
|
g
|
veneto
|
10
|
5.000.000
|
150.000
|
30%
|
IN
VIA DI ELABORAZIONE LA GRADUATORIA FINALE TRA 38 ARTIGIANI E PICCOLI
IMPRENDITORI IN CERCA DI SPAZI PRODUTTIVI NEL NORD MILANO
Sesto San Giovanni, 11 ottobre 2002 - Grande richiesta di spazi per gli
artigiani e i piccoli imprenditori a Cologno Monzese dove il Bando per
l'assegnazione di lotti produttivi nell'area Cis 1 ha registrato un elevato
interesse. Entro le ore 18.00 del 30 Settembre sono state inoltrate presso
l'Agenzia Sviluppo Nord Milano e l'URP del Comune di Cologno 38 domande di
adesione corrispondenti a una richiesta di superficie lorda pavimentabile
pari a mq. 25.200 cioè quasi il triplo della superficie effettivamente
disponibile. Il nuovo insediamento produttivo previsto sull'area Cis 1,
situata a Cologno Monzese tra via Cesare Battisti e via Garibaldi, prevede
infatti la possibilità di edificare mq. 9.600 di s.l.p. suddivisa in lotti
da circa mq. 350 - 700 - 1.050. Il prezzo convenzionalmente fissato è di
€ 139,44 per mq. di s.l.p. Se tutte le domande degli imprenditori
potessero essere soddisfatte si registrerebbero sul territorio 104 nuove
assunzioni, 22 delle quali tra disoccupati di lungo periodo o cassintegrati.
Il rapporto tra le nuove assunzioni e la superficie richiesta, il carattere
innovativo dell'intervento, la compatibilità ambientale, l'affidabilità e
l'esperienza imprenditoriale, le caratteristiche delle aziende sono i
requisiti che dovranno essere vagliati dalla Commissione Tecnica al fine di
definire la graduatoria degli assegnatari. Entro fine ottobre la
Commissione, riunitasi in prima seduta lunedì 7 ottobre, consegnerà al
C.d.A. di Asnm la proposta di graduatoria.
IBM
GLOBAL FINANCING HA MESSO A PUNTO UNA SERIE DI PROGRAMMI DI FINANZIAMENTO
SPECIFICI PER LE IMPRESE DI PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI
Milano, 11 ottobre 2002 - Sempre più spesso le aziende si confrontano con
un mercato caratterizzato da crescente competitività e rapidi cambiamenti.
La chiave per il successo è dotarsi di tecnologie informatiche
all'avanguardia, in grado di supportare la strategia di business con la
massima efficienza ed efficacia. La scelta di una buona infrastruttura It
rappresenta però un investimento che spesso le piccole e medie imprese non
possono sostenere da sole. Secondo una ricerca recentemente condotta da Ibm,
solo il 40% delle Pmi europee ricorre ad un finanziamento quando acquista
prodotti o servizi It In effetti, molte aziende sottovalutano i vantaggi di
questa opzione, il cui mercato sta però crescendo a ritmi significativi:
alla fine del 2002, il valore complessivo dei finanziamenti It nel mondo sarà
di 16 miliardi di dollari, di cui 41% destinati all'acquisto di software,
servizi e prodotti storage. Idc ha stimato che nel 2004 il mercato italiano
della locazione It avrà un valore di oltre 2,7 miliardi di Euro, con un
tasso di crescita media annua intorno al 16,9%. Ibm Global Financing si
propone come partner finanziario per le aziende che vogliono usufruire delle
migliori tecnologie in modo flessibile e conveniente. Grazie ad Ibm Global
Financing, l'impresa avrà a disposizione le soluzioni It più avanzate e
potrà scegliere di distribuire i costi lungo l'intero ciclo di vita dei
sistemi, con opzioni di prestito a basso costo e a tasso fisso che
semplificano notevolmente la gestione contabile. Per l'acquisto di soluzioni
IT, le imprese possono scegliere tra un finanziamento "puro", un
contratto di locazione o un servizio di locazione finanziaria - l'offerta di
Ibm Global Financing copre tutte queste aree. I finanziamenti sono adatti
per le aziende che desiderano acquisire immediatamente la proprietà dei
beni, ma preferiscono differire nel tempo i pagamenti. Ibm propone prestiti
a tasso fisso molto convenienti, offrendo al cliente la massima flessibilità
nel concordare l'ammontare delle rate mensili in base all'andamento del
flusso di cassa. La locazione è invece la soluzione ideale per le aziende
che non sono interessate alla proprietà del bene e preferiscono affidarne
la gestione al locatore. Il punto di forza di questa formula è la
possibilità di eliminare completamente il rischio di obsolescenza
tecnologica dei sistemi informatici: al termine del periodo di noleggio,
infatti, il parco macchine può essere restituito e l'impresa potrà aprire
un nuovo contratto scegliendo i sistemi più aggiornati disponibili sul
mercato. La locazione finanziaria (meglio nota come leasing) è il servizio
che permette all'azienda di acquisire dei sistemi informatici a fronte del
pagamento di un canone mensile. Al termine del contratto, le macchine
possono essere riscattate versando un corrispettivo, che generalmente
corrisponde all'1% del prezzo iniziale d'acquisto. Inoltre, Ibm Global
Financing è in grado di predisporre dei programmi di finanziamento
personalizzati per soddisfare qualsiasi esigenza aziendale. I vantaggi delle
proposte Ibm sono quindi numerosi: approfondita conoscenza delle esigenze
delle Pmi - ogni anno Ibm conduce studi e ricerche per capire come evolve il
mercato delle piccole e medie imprese nei diversi Paesi europei. Grazie a
queste analisi e alla stretta relazione maturata con i clienti, Ibm può
vantare una vera conoscenza delle loro esigenze concrete. In base ai
risultati dell'ultimo sondaggio, tre sono i fattori critici per le Pmi
europee: la capacità di controllare con precisione i propri costi,
l'accesso a linee di credito convenienti e la possibilità di avere dei
sistemi informativi sempre aggiornati. Possibilità di semplificare la
gestione del finanziamento, con un solo contratto per tutte le soluzioni
acquistate - la definizione di un unico canone fisso mensile permette di
rendere più facile la pianificazione e il controllo del budget. Flessibilità
dei pagamenti in funzione del flusso di cassa generato dall'investimento.
Possibilità di conservare il capitale aziendale e le linee di credito
disponibili - i finanziamenti di Ibm (in particolare i leasing) sono
indipendenti dai rapporti che l'azienda ha con la propria banca, per cui
lasciano il cliente libero di utilizzare i capitali disponibili per altre
attività. Riduzione del rischio di obsolescenza tecnologica, che resta a
carico di Ibm. Massima libertà nella scelta dei beni oggetto di
finanziamento - l'offerta di Ibm Global Financing è valida per prodotti
hardware, software e servizi Ibm, dei Business Partner o di altri fornitori,
acquistati separatamente o all'interno di una soluzione integrata. Infolink:
http://www.ibm.com/financing/it/itfinancing/index.html
COUNTRY
PRESENTATION PERÙ
Milano, 10 ottobre 2002 - La valutazione di rischio moderato del Paese al
settembre 2002 lascia un buon margine di positività nel messaggio di saluto
del Dr. Celeste, Direttore di Ice Milano, alla Country presentation Perù di
quest'oggi all'Ice di Milano. Dello stesso tenore l'intervento del Ministro
dell'Economia e delle Finanze del Perù, Javier Silva Ruete il quale
rivolgendosi agli "imprenditori italiani intervenuti per conoscere
direttamente le proposte d'affari di parte peruviana" ha sottolineato
la "veloce ripresa del Paese (crescita del Pil dal -2,2% al 3,4%), il
mantenimento dell'inflazione all'1% ed il cambio stabile in un contesto
regionale fortemente incerto". "Gli obiettivi del Programma
Economico sono realistici e perfettamente coerenti ad una politica fiscale
di riduzione del deficit - già passato da un 3,2% del Pil ad un 2,3% nel
2001 e 2002 - e di redistribuzione della spesa sociale in favore delle
pensioni e della lotta alla disoccupazione" ha sostenuto Silva Ruete.
Grande attenzione ai temi di politica economica ma anche, naturalmente, ai
temi di politica commerciale. L'Accordo sulle Preferenze Tariffarie,
rinnovato fino al 2006, e l'ulteriore sgravio di dazi all'importazione di
macchine per l'industria (dal 7% al 4%) facilitano molto la vendita
dall'Italia di macchinari (soprattutto per la lavorazione alimentare,
tessile, plastica e dei metalli) e l'acquisto di materie prime. Anche gli
investimenti in loco dovrebbero essere favoriti dalla opportunità di far
transitare verso gli Usa produzioni a dazio zero.
LA
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO MONTANO BERGAMASCO
Bergamo, 11 ottobre 2002 - Si è tenuto mercoledì 9 ottobre in Servitec, il
primo incontro per l'avvio del progetto "La valorizzazione del
territorio montano bergamasco: i materiali lapidei e l'artigianato
locale", promosso dalla stessa Servitec di Dalmine e sviluppato in
collaborazione il Centro Studi sul Territorio dell'Università di Bergamo.
Obiettivo del progetto è quello di analizzare e studiare i più
interessanti materiali lapidei e i relativi metodi di lavorazione con
particolare riguardo alla ricostruzione del contesto socioculturale,
dell'ambiente e del territorio nel quale sono inseriti, ai fini di una loro
valorizzazione e, se del caso, riscoperta. Il settore lapideo rappresenta,
infatti, un patrimonio di risorse imprenditoriali, occupazionali e
soprattutto culturali che necessitano di essere valorizzate all'interno e
all'esterno del territorio bergamasco. La lavorazione delle pietre e dei
marmi ha una lunga tradizione nella provincia bergamasca. Dalla ricerca di
pietre per costruire e ricoprire le proprie abitazioni, presto gli antichi
bergamaschi passarono a una vera e propria industria: estrazione e
lavorazione di marmi, pietre da taglio, argille, minerali sono ormai un
settore consolidato. Da una prima indagine, propedeutica alla stesura del
progetto, è stato elaborato un programma di ricerca orientato in
particolare a materiali quali il Marmo Arabescato Orobico di Camerata
Cornello, la Pietra Cote di Pradalunga, l'Ardesia di Branzi, l'Ardesia di
Valleve, il Ceppo di Grè di Castro e la Pietra di Credano. Il progetto per
la valorizzazione e la promozione dei luoghi e dell'artigianato bergamaschi
si prefigge, per ciascuno dei materiali precedentemente analizzati, di:
documentare gli aspetti geologici e storici; evidenziare l'utilizzo nelle
diverse epoche storiche; promuovere la cultura dei materiali e dei luoghi in
cui sono prodotti. L'indagine sociale, storica e culturale si concretizzerà
attraverso la realizzazione di una pubblicazione rivolta a tutta la comunità
bergamasca, che sarà coinvolta nell'iniziativa attraverso una serie di
incontri e seminari dove verranno presentati i risultati della ricerca. La
presentazione pubblica del lavoro svolto sarà, soprattutto, occasione per
un confronto collettivo con la comunità locale per una valorizzazione delle
testimonianze storiche, culturali e sociali di un patrimonio comune di
assoluta rilevanza. L'importanza dell'iniziativa è testimoniata anche dal
riconoscimento ottenuto dalla Fondazione Della Comunità Bergamasca Onlus,
che ha concesso un contributo al progetto nell'ambito del bando N° 1, anno
2002. Di fondamentale importanza per il successo dell'iniziativa sarà anche
l'adesione al progetto da parte delle principali istituzioni, delle Comunità
Montane interessate e delle imprese del settore.
UN
QUINTO DELLA NUOVA RICCHEZZA NAZIONALE È LOMBARDO
Milano, 11 ottobre 2002. Un quinto di tutta Italia: tanto pesa l'economia
lombarda, che lo scorso anno ha prodotto il 20,8% del valore aggiunto
nazionale. E tra i settori trainanti nella regione ci sono: trasporti e
intermediazione finanziaria (82.292 euro, il 34,9% del valore aggiunto
regionale), industria (70.818 euro, 30%); commercio, alberghi e ristorazione
(38.907 euro, 16,5%), altri servizi pubblici e privati (30.725 euro, 13%),
costruzioni (9.384 euro, 4%), agricoltura (3.726 euro, 1,6%). Anche se il
primato nazionale è, senza eccezioni, in tutti i settori. A partire
dall'industria (27,4% del valore aggiunto nazionale), proseguendo con
trasporti e intermediazione finanziaria (21,6%), passando per il commercio
(20,3%), arrivando alle costruzioni (16,9%), per concludere con gli altri
servizi pubblici e privati (14,1%) e l'agricoltura (12,1%). Emerge
dall'elaborazione dell'ufficio studi della Camera di commercio di Milano su
dati dell'Istituto Tagliacarne sul valore aggiunto ai prezzi base del 2001.
"E' un contributo importante quello dell'economia milanese e lombarda
all'economia nazionale - ha detto Carlo Sangalli presidente della Camera di
commercio di Milano -. Che assume un rilievo ancora maggiore in termini di
valore aggiunto, mostrando la forza di moltiplicare la capacità produttiva,
di saper creare ricchezza. Con alcuni elementi di distinzione del sistema
imprenditoriale: rispetto al dato nazionale, l'importanza del settore
industriale - che contribuisce al 27% della ricchezza nazionale e del
commercio lombardo, che è il terzo principale settore per ricchezza creata
rispetto alla quarta posizione nella classifica italiana".
Lombardia: %
del valore aggiunto ai prezzi base 2001 (milioni di euro a prezzi correnti)
|
agricoltura
|
industria in
senso stretto
|
costruzioni
|
commercio,
alberghi e ristorazione
|
trasporti e
interm. Finanziaria
|
altri
servizi pubb. e privati
|
Tot. Valore
aggiunto Lombardia
|
% Lombardia
sul tot. nazionale
|
valore
aggiunto ai prezzi base 2001 (milioni di euro prezzi correnti)
|
3.726
|
70.818
|
9.384
|
38.907
|
82.292
|
30.725
|
235.852
|
20,8%
|
% del
settore sul tot./settore nazionale
|
12,1%
|
27,4%
|
16,9%
|
20,3%
|
21,6%
|
14,1%
|
|
|
% del
settore nella regione stessa
|
1,6%
|
30,0%
|
4,0%
|
16,5%
|
34,9%
|
13,0%
|
|
|
Elaborazione Camera di Commercio di
Milano La Lombardia settore per settore Industria. Il 27,4% del valore
aggiunto industriale nazionale è stato dato dalla Lombardia che ha guidato
la classifica nel 2001. Al seguito Veneto (11,9%), Piemonte (10,9%), Emilia
Romagna (10,7%), Toscana (7,3%), Lazio (5,6%), Campania (4,6%), Marche e
Puglia (3,2%), Sicilia (2,9%), Friuli Venezia Giulia (2,3%), Abruzzo (1,9%),
Liguria (1,8%), Trentino Alto Adige (1,5%), Umbria (1,4%), Sardegna (1,3%),
Calabria (0,9%), Basilicata (0,6%), Molise (0,4%) e Valle d'Aosta (0,2%).
Trasporti e intermediazione Finanziaria. Nel 2001 la Lombardia ha costituito
il 21,6% del valore aggiunto nazionale di questo settore. E dietro il Lazio
col 12,5%, Piemonte 8,8%, Emilia Romagna 8,2% , Veneto 8,1%, Toscana 6,4%,
Campania 6,3%, Siclia 5,7%, Puglia 4,2%, Liguria 3,4%, Friuli Venezia Giulia
2,3%, Marche 2,2%, Sardegna 2,1%, Calabria 2%, Trentino Alto Adige 1,8%,
Abruzzo 1,6%, Umbria 1,4%, Basilicata 0,6%, Molise 0,4% e Valled'Aosta 0,2%.
Commercio. La Lombardia ha prodotto circa un quinto del valore aggiunto
nazionale di questo settore (20,3%). Seguono Veneto (9,8%), Lazio ede Emilia
Romagna (9 %), Piemonte (8%), Toscana (7,8%), Campania (5,8%), Sicilia
(5,3%), Piuglia (4,6%), Liguria (3,5%), Trentino Alto Adige (3%), Marche
(2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,3%), Calabria (2,2%), Sardegna (2,1%),
Abruzzo (1,8%), Umbria (1,6%), Basilicata(0,6%), Molise e Valle d'Aosta
(0,3%). Costruzioni. Nel settore delle Costruzioni la Lombardia ha
determinato il 16,9% nel valore aggiunto nazionale. Seguono il Veneto con il
10,1%, Lazio 9,4%, Emilia Romagna 8,9%, Piemonte 8,3%, Campania 7,1% Sicilia
6,8%, Toscana 6,3%, Puglia 4,6%, Sardegna 3,1%, Trentino Alto Adige 3%,
Calabria 2,8%, Marche 2,5%, Friuli Venezia Giulia 2,2%, Abruzzo 1,9%, Umbria
1,4%, Basilicata 1,3%, Molise 0,5% e Valled'Aosta 0,4%. Altri servizi
pubblici e privati. In questo settore, che comprende attività orientate al
sociale e all'ambiente, attività di organizzazioni associative, culturali,
ricreative, sportive, la Lombardia ha prodotto il 14,1% del valore aggiunto
nazionale. Lazio 13,4%, Campania 9,1%, Sicilia 8,6%, Emilia Romagna 6,8%,
Piemonte 6,6%, Toscana 6,5%, Puglia 6,1%, Calabria 3,3%, Liguria 3,1%,
Sardegna 3%, Marche 2,5%, Abruzzo 2,%, Umbria 1,5%, Basilicata 1%, Molise
0,6% e Valle d'Aosta 0,4%. Agricoltura. In agricoltura la Lombardia ha
contribuito con il 12,1%. Segue l'Emilia Romagna (11,3%), Veneto 9,5%,
Sicilia 9,4%, Puglia 9,1%, Campania 7,8%, Piemonte 6,5%, Lazio 5,7%,
Calabria 4,4%, Sardegna 3,5%, Abruzzo, Marche e Trentino Alto Adige 2,6%,
Liguria 2,2%, Friuli Venezia Giulia 2,1%, Umbria 1,6%, Molise 0,7% e Valle
d'Aosta 0,1. Lombardia nel quadro nazionale. Nel quadro generale nazionale
del valore aggiunto ai prezzi base del 2001 la Lombardia ha determinato il
proprio contributo sull'intero paese con una percentuale del 20,8%. Seguono
Lazio (10,2%), Veneto (9,2%), Emilia Romagna (8,8%), Piemonte (8,6%),
Toscana (6,8%), Campania (6,5%), Sicilia (5,7%), Puglia (4,6%), Liguria
(2,9%), Marche (2,6%), Friuli Venezia Giulia (2,3%), Sardegna e Calabria
(2,2%), Trentino Alto Adige (2,1%), Abruzzo (1,8%), Umbria (1,4%),
Basilicata (0,8%), Molise (0,4%) e Valle d'Aosta (0,3%). Valore aggiunto
Italia. La fonte maggiore del valore aggiunto nazionale nel 2001 è stata
determinata dal settore dei Trasporti e intermediazione Finanziaria che ha
rappresentato il 33,5% del valore aggiunto italiano. Al seguito il settore
dell'Industria che ha contribuito a tale valore col 22,8%, altri servizi
pubblici e privati col 19,2%, il Commercio, alberghi e ristorazione col
16,9%, le costruzioni col 4,9% e l'Agricoltura col 2,7%.
CONFINDUSTRIA,
UN SONDAGGIO RIVELA: PRONTI A CRESCERE TRE PICCOLI IMPRENDITORI SU QUATTRO
AL FORUM DI PRATO DELLE PMI LA SFIDA DELLO SVILUPPO DIMENSIONALE E I FATTORI
DI FRENO
Roma , 11 ottobre 2002 - Un sondaggio realizzato per la quarta edizione del
Forum Pmi tra 140 imprese toscane - spaccato della realtà imprenditoriale
italiana - rivela: il 75,4% dei piccoli imprenditori interpellati è pronto
a crescere. Tre imprenditori su quattro covano progetti di sviluppo
aziendale, hanno, soprattutto, voglia di fare: questo rivela un tessuto
caratterizzato da un atteggiamento ottimista, aperto alle sfide dei mercati,
pronto a usare le energie e le risorse di cui dispone. Il contrario dello
stereotipo legato all'immagine di un sistema che ha scelto di restare
"bonsai" e che non spingerebbe sulla leva dimensionale per carenza
di risorse finanziarie o di incentivi. Sono le risorse umane, e in
particolare quelle più qualificate, il fattore che gli imprenditori
contattati ritengono più importante per l'attuazione dei progetti di
crescita. E infatti la difficoltà a reperire collaboratori adeguati a tutti
i livelli (dirigenti, tecnici, quadri) è la voce più segnalata dalle
imprese come elemento di freno allo sviluppo, prima, addirittura, della
pressione fiscale, che segue al secondo posto. La concorrenza dei paesi con
bassi costi di lavoro si colloca in terza posizione, seguita dai troppi
vincoli per assunzioni e licenziamenti e dalla rigidità del quadro
normativo italiano. Idee chiare anche sulle leve da usare per la crescita
delle proprie imprese: al primo posto gli imprenditori indicano
l'innovazione tecnologica e la ricerca di nuovi mercati, ma ponderano allo
stesso tempo attentamente i pro e i contro della crescita dimensionale e
tengono fermi i propri progetti per le difficoltà che incontrano a formare
le squadre giuste. Dalle risposte emerse nel sondaggio affiora la
consapevolezza di un vantaggio competitivo basato sulle proprie competenze
distintive, e nello stesso tempo, il limite di un paese che non valorizza la
sua risorsa più importante, il capitale umano, e dove il triangolo
ricerca-formazione-impresa non riesce a dialogare come dovrebbe. La piccola
e media impresa si conferma, in definitiva, un grande "serbatoio"
di sviluppo (il 96% delle imprese manifatturiere italiane ha meno di 250
addetti), un potenziale formidabile, che deve però fare i conti con le
incertezze della congiuntura e i ritardi di competitività del sistema
paese. E' su queste considerazioni che si soffermeranno le analisi e le
riflessioni degli esperti, economisti e imprenditori invitati alla quarta
edizione del Forum Pmi in programma il 18 e il 19 ottobre a Prato.
FACKELMANN
GROUP - PRESTIGE ITALIANA MATRIMONIO FATTO!
Milano, 11 otttobre 2002 - Fackelmann
Group di Hersbruck/Baviera, affermata
azienda nel settore dei casalinghi e dei mobili da bagno, ha acquistato
un'azienda di grande nome: Prestige Italiana Spa di Locate Varesino (Co). Fackelmann
è da anni leader in Germania nel suo settore, produce e
distribuisce con proprie filiali in 15 paesi oltre 3.000 prodotti, quali ad
esempio utensili da cucina, levatappi, apriscatole, forbici ecc. Nel 2001 il
fatturato è stato di 170 milioni di Euro. In Italia Fackelmann
è gia
presente da tempo con una fabbrica, Top Filter di Seregno, che produce
sacchetti filtro per aspiratori di uso domestico e industriale. Quanto prima
sarà intensificata la vendita anche di questi prodotti attraverso i negozi
e la grande distribuzione. Nella sua continua ricerca di espansione,
l'azienda tedesca ha individuato in Prestige Italiana Spa la partner
migliore per entrare nel nostro mercato dalla porta principale ed ha
raggiunto un accordo con Lifetime Hoan E Meyer Corp. (Usa) per
l'acquisizione dell'azienda italiana. Le linee dei prodotti si integrano
alla perfezione e la sinergia generata dalle due società nella
distribuzione e quindi nelle vendite condurrà inevitabilmente a traguardi
ancor più ragguardevoli. Il mercato può contare ora sull' entusiasmo e
l'ambizione di questa accoppiata vincente che, crediamo fermamente, non avrà
molti rivali in futuro.
BENEDICTE
HOARAU NUOVO DIRETTORE VENDITE AIR FRANCE ITALIA
Milano, 11 ottobre 2002 - Dopo 3 anni trascorsi a Milano con l'incarico di
Direttore Vendite Air France per l'Italia, Pierre Teboul torna in Francia
presso la Direzione delle Alleanze a Parigi, per contribuire allo sviluppo
di SkyTeam. Al suo posto succede Bénédicte Hoarau. Nata a La Réunion,
sposata, con una bambina di 4 anni, ha maturato un'intensa esperienza
professionale nel commerciale, dopo aver terminato gli studi presso l'Ecole
Supérieure de Commerce a Rouen. La sua carriera ha inizio nel 1985 presso
la Direzione Key Account della Rank Xerox a Parigi, in qualità di Déléguée
Commerciale. Nel 1987 ritorna a La Réunion, ove si occupa, fino al 1991, di
turismo istituzionale, ricoprendo, fino al 1989, il ruolo di Responsabile
della Promozione della destinazione La Réunion sul mercato francese, belga
e tedesco, presso il Comitato del Turismo de La Réunion. Dal 1989 al 1991,
si occupa della Creazione e Direzione del Servizio Sviluppo Turistico presso
la Camera di Commercio de La Réunion. A partire dal 1991, il settore del
Business Travel caratterizza i successivi undici anni, di cui 5 nella
Distribuzione con i seguenti incarichi: Responsabile Vendite Affari presso
Via Voyages; Direttore Vendite Key Account presso Havas Voyages American
Express e 6 presso Air France ove lascia il posto di Global Key Account
Manager nel settembre del 2002 per la sua nuova missione di Direttore
Vendite Air France per l'Italia. "Con questo incarico - dichiara Bénédicte
Hoarau - mi vengono offerte due soddisfazioni. A titolo personale perché
avrò la possibilità di "vivere" questo vostro meraviglioso paese
che già ho conosciuto in passato con brevi visite. Sul piano professionale
il vostro mercato mi offrirà la soddisfazione di partecipare alle
evoluzioni importanti che si annunciano nel nostro settore; saro' contenta
di apportare il mio contributo e di arricchire la mia
esperienza".
AUSTRIAN
AIRLINES: CAMBIO ALLA DIREZIONE ITALIANA DELLA COMPAGNIA DI BANDIERA
AUSTRIACA CINZIA FABBRIS È LA NUOVA DIRETTRICE GENERALE PER L'ITALIA &
MALTA
Milano, 11 ottobre 2002 - Austrian Airlines, compagnia di bandiera austriaca
e membro di Star Alliance, annuncia il cambio avvenuto quest'estate alla
Direzione Generale per l'Italia: la Sig.ra Cinzia Fabbris sostituisce il
precedente Direttore, il Sig. Paolo Locatelli. Cinzia Fabbris ha 39 anni e
vanta un'approfondita esperienza nel settore del trasporto aereo, maturata
inizialmente in United Airlines, e proseguita poi in veste di Area Manager
Centro Italia per il Gsa Travel United. Nel 1999 il nuovo incarico della
Sig.ra Fabbris è stato quello di District Sales Manager Nord Italia presso
Carlson WagonLit Travel. Nell'Aprile del 2001 la Sig.ra Fabbris é entrata a
far parte del team Austrian Airlines in qualitá di Business Sales Manager
per l'Italia. Nell'estate del 2002 ha assunto la funzione di Direttrice
Generale per l'Italia & Malta. La nuova Direttrice ha preso questo
incarico con l'obiettivo primario di rafforzare ulteriormente la conoscenza
del Gruppo Austrian Airlines in Italia e di guidare la Compagnia verso
traguardi di sempre maggior rilievo: confermando i successi sul mercato
dell'est europa, ed aumentando nello stesso tempo l'importanza dei voli a
lungo raggio in Asia ed Australia. La Sig.ra Fabbris guida un team di 33
collaboratori.
QATAR
AIRWAYS AUMENTA LA FREQUENZA DEI PROPRI VOLI A MUMBAI ED INIZIERÀ A VOLARE
ANCHE A HYDERABAD E KOCHI
Milano, 11 ottobre 2002 Il contratto commerciale firmato recentemente a
Mumbai, ha permesso a Qatar Airways, la Compagnia Aerea più in crescita del
Medio Oriente, di poter operare verso due nuove destinazioni in India ed
aumentare la frequenza dei propri voli a Mumbai. L'accordo è derivato da un
proficuo incontro con la delegazione guidata da Akbar Al Baker, Ceo di Qatar
Airways, avuta la scorsa settimana con le autorità dell'Aviazione Civile
Indiana. Il Chief Executive Officer di Qatar Airways, a seguito
dell'incontro, ha dichiarato: "Il nuovo contratto permette a Qatar
Airways di offrire ai passeggeri diretti verso l'India un ventaglio più
ampio di destinazioni ed un aumento delle frequenze". Dal 27 Ottobre,
Qatar Airways aumenterà con due voli settimanali la frequenza delle tratte
per Mumbai, passando dagli attuali quattro voli, a sei voli settimanali. Mr
Akbar Al Baker ha dichiarato che "l'aumento della frequenza dei voli
consentirà ai passeggeri di volare verso l'Hub commerciale indiano più
spesso, data la crescente domanda di posti per questa destinazione".
Dal 21 Novembre Qatar Airways inizierà a volare anche verso Hyderabad,
un'altra tra le principali città situata nella parte centro-sud dell'India.
La Compagnia Aerea in questa tratta volerà con i moderni Airbus A 320 e
Airbus A300. Dal 1 marzo del prossimo anno, la Compagnia di bandiera del
Qatar volerà tre volte a settimana verso Kochi, uno dei maggiori Hub
industriali ed economici nella parte sud dell'India. I voli a Kochi saranno
inseriti nell'orario aereo estivo. Qatar Airways anche in questa tratta
volerà con un Airbus A 300 e due Airbus A 320. Con l'aumentare delle
frequenze su Mumbai ed il lancio dei servizi verso le due nuove
destinazioni, il numero dei voli di Qatar Airways verso destinazioni indiane
salirà a 19. La Compagnia Aerea, ad oggi vola giornalmente a
Thiruvananthapuram, capitale dello stato del Kerala, a sud dell'India. Il
Sig. Akbar Al Baker ha commentato: " questo rende Qatar Airways come la
migliore scelta per i passeggeri sulla rotta Qatar - India". Qatar
Airways ha intrapreso l'ambizioso progetto di raddoppiare la forza della sua
flotta entro il 2004 ed aumentare il numero delle proprie destinazioni ad
oltre 50 nei prossimi due anni. La compagnia aerea opera anche attraverso
Qatar Aviation Services, Qatar Airways Holidays, Qatar Duty Free, Qatar
Distribution Company e la Qatar Air Catering Company per dare un servizio
sempre migliore ai propri clienti.
MASTER
PER SCIENZIATI-PILOTI ALL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE IN COLLABORAZIONE CON IL
BAYLOR INSTITUTE OF AIR SCIENCE DI WACO (TEXAS) E ALTRI DUE ATENEI USA. COME
VOLARE SU UNO SPECIALE ULTRALEGGERO PER MISURARE LA QUALITÀ DELL'ARIA
Carrara, 11 ottobre 2002 - Scientist pilot, ovvero scienziato ecologico
nonché pilota di aerei destinati al monitoraggio della qualità dell'aria.
E' il nuovo master istituito in questi giorni dal Dipartimento di Energetica
della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Firenze, frutto di un
accordo con il Baylor Institute of Air Scienze della Baylor University di
Waco, Texas. Ne ha dato notizia oggi ad Ariambiente, il Salone della qualità
dell'aria in corso a Marina di Carrara fino al 12 ottobre, la direttrice
scientifica del Baylor Institute, la professoressa Grazia Zanin, friulana,
da oltre 20 anni negli Stati Uniti. Il master (IMES - International Master
in Environmental Science - Concentrations in Biofuels and Air Quality)
coinvolge anche le università di Lisbona e di Aston (Inghilterra). Inizierà
con il prossimo anno accademico e prevede una serie di scambi di studenti
con tre università americane, lo stesso Baylor Institute, con la
Embry-Riddle Arenautical University di Daytona Beach, Florida, e l'Arizona
State University. Cinque i posti disponibili per quella di Firenze. Il
programma di addestramento al volo si basa su uno speciale e innovativo
ultraleggero prodotto dalla Flyline di Torviscosa, Udine. In codice si
chiama Sniffer ed è stato esibito oggi ad Ariambiente. Due le
caratteristiche principali: è equipaggiato con i più sofisticati strumenti
di rilevamento in dimensioni miniaturizzate e usa come carburante il
bietanolo, un propellente verde a inquinamento zero. "Il Baylor
Institute of Air Science", ha spiegato la professoressa Zanin,
"promuove del resto l'uso dei biocarburanti sia per i motori a pistone
sia per quelli a turbina". L'Istituto ha adottato lo Sniffer della
Flyline dopo aver utilizzato due diversi tipi di Cessna e altri aerei di
grosse dimensioni. Lo Sniffer è stato preferito sia per l'estrema
maneggevolezza, sia per le sue proprietà non inquinanti, sia per il costo
molto contenuto (40 mila Euro). Cifra abbordabilissima anche per i Paesi e
le istituzioni meno abbienti. Il Baylor Institute of Air Science prevede un
curriculum di studi di quattro anni durante i quali si ottiene il brevetto
di pilota oltre a una preparazione scientifica molto qualificata.
PER
UNA POLITICA DEI TRASPORTI URBANI AMBIZIOSA: LANCIO DEL FORUM CIVITAS
Bruxelles, 11 ottobre 2002 - La Commissione europea lancia il Forum Civitas,
una piattaforma per tutte le città europee che scelgono di impegnarsi per
introdurre politiche ambiziose dei trasporti urbani e nuove tecnologie.
"La Commissione europea esprime il suo sostegno ai rappresentanti
pubblici delle prime 19 città che stamattina hanno firmato la dichiarazione
sul Forum Civitas, e si congratula con loro. Sono lieta di annunciare che
nel 2003 intendiamo lanciare un nuovo invito a presentare proposte per
l'iniziativa Civitas, nell'ambito del Sesto programma quadro di ricerca e
sviluppo tecnologico", ha dichiarato Loyola de Palacio, vicepresidente
della Commissione responsabile per l'energia e i trasporti. L'iniziativa
Civitas, è rivolta a città ambiziose che stanno introducendo audaci misure
innovative per migliorare radicalmente la situazione dei trasporti urbani.
L'iniziativa vuole cambiare in maniera significativa la ripartizione del
traffico a favore di modi di trasporto sostenibili. Per raggiungere
l'obiettivo, le città che aderiscono a Civitas, adottano un approccio
ambizioso e coerente nelle politiche dell'energia e dei trasporti urbani.
Come primo passo, la Commissione europea concederà un contributo di 50
milioni di euro per cofinanziare una rosa di progetti in 19 città europee (Aalborg,
Barcellona, Berlino, Brema, Bristol, Bucarest, Cork, Gydnia, Göteborg,
Graz, Kaunas, Lilla, Nantes, Pécs, Praga, Roma, Rotterdam, Stoccolma e
Winchester). I progetti hanno preso avvio all'inizio del 2002 e
proseguiranno per quattro anni. Per il prossimo anno la Commissione intende
estendere il sostegno finanziario ad altre città europee nell'ambito del
Sesto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico. Il Forum, che
rappresenta un elemento fondamentale dell'iniziativa Civitas costituisce una
piattaforma per lo scambio di idee ed esperienze. Le città che partecipano
al Forum Civitas, potranno trarre beneficio dalle esperienze di altre città
accomunate dallo stesso impegno e all'avanguardia nell'introdurre l'utilizzo
di veicoli puliti, di carburanti alternativi e di politiche innovative per
migliorare il trasporto urbano. L'iniziativa Civitas, è in linea con la
strategia della Commissione intesa ad ottenere una sostituzione del 20% dei
carburanti diesel e della benzina nel settore dei trasporti su strada entro
l'anno 2020. La strategia delineata nel Libro bianco della Commissione sui
trasporti indica nei biocarburanti, nel gas naturale, nell'idrogeno e nelle
celle a combustibile le fonti energetiche in grado di costituire
singolarmente oltre il 5% del totale dei carburanti impiegati per il
trasporto entro tale data. Infolink: www.civitas-initiative.org
LA
COMMISSIONE VARA UN GRUPPO AD ALTO LIVELLO IN MATERIA DI IDROGENO E CELLE A
COMBUSTIBILE
Bruxelles, 11 ottobre 2002 - Un nuovo gruppo ad alto livello, che offrirà
consulenze in materia di idrogeno e di celle a combustibile è stato
lanciato oggi dal Presidente della Commissione, Romano Prodi, dalla
vicepresidente della Commissione, Loyola de Palacio, responsabile
dell'energia e dei trasporti, e dal Commissario alla ricerca Philippe
Busquin. Il gruppo comprende rappresentanti di primo piano di grandi imprese
europee del settore automobilistico ed energetico, dei servizi pubblici,
degli istituti di ricerca, delle imprese dei trasporti e dei responsabili
politici. Il gruppo valuterà i vantaggi potenziali che potrebbero derivare
dall'utilizzo dell'idrogeno e delle celle a combustibile per i trasporti, la
produzione di energia e numerosi altri settori nell'Unione europea, e
favorirà un'azione più mirata da parte dell'Unione europea in questo
campo. I primi risultati sono previsti per la metà del 2003, con un
rapporto di previsione che comprenderà un programma di ricerca
sull'idrogeno e le celle a combustibile ed azioni di attuazione e di
commercializzazione, e nel quale si terrà conto di temi come l'innovazione,
il marketing, la distribuzione e le infrastrutture, la sicurezza, la
collaborazione tra pubblico e privato e gli investimenti nel settore
dell'idrogeno. ll Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha
dichiarato: "Si tratta di una scelta importante per l'Europa. La
tecnologia ad idrogeno non solo ridurrà la nostra dipendenza energetica e
le emissioni di gas, ma sul lungo periodo cambierà notevolmente il nostro
modello socioeconomico e creerà nuove opportunità per i paesi in via di
sviluppo". La vicepresidente Loyola de Palacio, Commissaria alla
politica dei trasporti e dell'energia, ha aggiunto: "Sono alla ricerca
di modi nuovi ed originali per ridurre la dipendenza dell'Unione europea dal
petrolio e per realizzare al tempo stesso uno sviluppo sostenibile.
L'idrogeno e le celle a combustibile si prestano ai nostri scopi e possono
aiutarci enormemente a raggiungere il nostro obiettivo di sostituire il 20%
dei carburanti per autotrazione con carburanti alternativi entro il 2020.
L'idrogeno, inoltre, offre grandi opportunità per la distribuzione di
energia sostenibile (ad es. le fonti rinnovabili) e per la produzione
decentrata di energia." Il Commissario europeo alla ricerca Philippe
Busquin ha commentato: "Per rispettare i severi obiettivi di Kyoto,
l'Unione europea aumenterà l'utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e
dei carburanti sostitutivi, e in particolare dell'idrogeno. Oggi l'idrogeno
e le celle a combustibile sono troppo costosi, ed è per questo che abbiamo
bisogno di un approccio coerente a livello europeo. Favorendo l'incontro di
industriali, ricercatori, utenti e politici, intendiamo contribuire a
costruire un terreno d'intesa e a far si che l'Europa sia all'avanguardia
nella promozione delle fonti di energia sostenibili." Si prevede che la
domanda mondiale di elettricità raddoppierà entro il 2015. L'idrogeno
finirà per occupare un ruolo di primo piano per darci trasporti puliti e
produrre energia: l'unica emissione che produce è infatti il vapore acqueo.
Tuttavia, per passare dall'economia energetica di oggi, basata in gran parte
sui combustibili fossili, a un'economia che sfrutti maggiormente l'idrogeno,
abbiamo bisogno di incoraggiare la ricerca, il know-how e gli investimenti.
Il gruppo ad alto livello valuterà i progressi finora compiuti e contribuirà
a concepire azioni a breve termine per far penetrare l'idrogeno sul mercato
e a preparare una strategia a lungo termine per l'idrogeno e le celle a
combustibile a livello di Unione europea. Alcuni studi di mercato
indipendenti prevedono percentuali medie annue di aumento dei trasporti
alimentati da celle a combustibile del 40-60% nel prossimo decennio. Il
mercato europeo dei veicoli con celle a combustibile dovrebbe raggiungere i
16,3 miliardi di euro entro il 2020 e i 52 miliardi di euro entro il 2040.
Per quanto riguarda le centrali energetiche e la produzione di energia,
l'Europa e gli Stati Uniti dovranno trovare sostituti per i combustibili
odierni e rafforzare la loro capacità di produzione energetica. Tra le
innovazioni ci sarà l'impiego di microgeneratori che alimenteranno gli
elettrodomestici e forniranno l'energia alle regioni più remote. La
commercializzazione delle celle a combustibile, tuttavia, deve ancora
superare notevoli barriere tecniche e socioeconomiche, come ad esempio la
mancanza di infrastrutture di distribuzione dell'idrogeno. Gli Stati Uniti e
il Giappone sono all'avanguardia mondiale nella ricerca sulle celle a
combustibile. Negli Stati Uniti la ricerca procede grazie soprattutto
all'impulso del settore aerospaziale e della difesa. Il sostegno che il
governo americano offre per sviluppare la tecnologia delle celle a
combustibile comprende il programma Freedom Car Program (150 milioni di euro
all'anno), e il programma Seca (Solid State Energy Conversion Alliance) con
25-30 milioni di euro. Il Giappone sostiene lo sviluppo della tecnologia
delle celle a combustibile e dell'idrogeno con un programma della durata di
ventotto anni (1993-2020) che dispone di un budget complessivo di 2,4
miliardi di euro. Gli sforzi dell'Unione europea nel settore non sono
strutturati, sono scarsamente finanziati e frammentari. Il finanziamento
pubblico complessivo dell'Europa alla ricerca sulle celle a combustibile è
stimato intorno ai 50-60 milioni di0 euro annui, cioè un terzo degli
stanziamenti statunitensi e un quarto di quelli giapponesi. L'Unione europea
ha bisogno di una strategia coerente in questo campo, per favorire la
transizione e aiutare il settore a raggiungere una migliore proporzione tra
costi e benefici, rendendolo competitivo e trasformando le celle a
combustibile in prodotti commercializzabili. Per temi come l'alimentazione
energetica, la sicurezza e standard tecnologici comuni occorre trovare
rapidamente delle risposte. La ricerca sull'idrogeno e sulle celle a
combustibile finanziata dall'Unione europea Il Quinto programma quadro di
ricerca (1999-2002) ha speso 120 milioni di euro per la ricerca
sull'idrogeno e le celle a combustibile. Nel Sesto programma quadro
(2003-2006), la ricerca nel settore dell'energia e dei trasporti farà parte
della priorità tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed
ecosistemi", per la quale è stato stanziato un budget complessivo di 2
120 milioni di euro. Si prevede che gli stanziamenti per la ricerca sulle
celle a combustibile, e in particolare sulle loro applicazioni e sulle
tecnologie ad idrogeno, aumenteranno notevolmente rispetto al Quinto
programma quadro. I primi inviti a presentare proposte saranno pubblicati
nel corso del 2002, e il lancio dei progetti è previsto per la metà del
2003. Il gruppo ad alto livello sull'idrogeno e le celle a combustibile Il
gruppo ad alto livello è composto da figure di primo piano del settore
dell'idrogeno, delle celle a combustibile e dei trasporti. Si tratta di un
organismo informale dalla funzione consultiva, il cui ruolo principale
consisterà nell'assistere la Commissione nel determinare le prospettive e
l'impatto economico del passaggio a un'economia energetica sostenibile
basata sull'idrogeno e sull'elettricità e dell'introduzione delle celle a
combustibile come convertitori di energia. Entro la metà del 2003 il gruppo
presenterà un documento che esporrà una serie di idee in merito alle
azioni congiunte dell'Europa necessarie ad avviare un'industria dinamica
delle celle a combustibile e un'economia energetica sostenibile basata
sull'idrogeno. Alla relazione potrebbe seguire un piano d'azione più
dettagliato, che comprenderà un programma per la ricerca strategica nel
settore dell'idrogeno e delle celle a combustibile.
RUBBIA
NEL GRUPPO DI INDIRIZZO PER LO SVILUPPO DELL'IDROGENO E DELLE CELLE A
COMBUSTIBILE ISTITUITO DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Roma, 11 ottobre 2002 . Il Presidente della Commissione Europea, Romano
Prodi, insieme alla responsabile della Commissione Energia e Trasporti,
Loyola De Palacio ed al Commissario della Ricerca, Philippe Busquin, hanno
presentato oggi un nuovo Gruppo strategico e di indirizzo ad Alto Livello (Hlg)
sull'idrogeno e sulle celle a combustibile. Fanno parte di questo Gruppo i
più qualificati rappresentanti delle maggiori aziende europee energetiche e
dei trasporti, automobilistiche, compagnie elettriche pubbliche, istituti di
ricerca, decisori politici, con il compito di definire le strategie e le
priorità a livello europeo per promuovere la diffusione e l'utilizzo
dell'idrogeno e delle celle a combustibile. Il Prof. Rubbia, che partecipa
per l'Italia, ha sottolineato l'esigenza di una forte alleanza in ambito
europeo del sistema industriale con le strutture di ricerca per avviare un
programma di azioni in grado di portare nel giro di pochi anni a traguardi
significativi e per superare i problemi più rilevanti di carattere
tecnologico, inclusa la competitività dei costi, al fine di favorire una
vasta diffusione dell'idrogeno. Il Prof. Rubbia ha anche evidenziato che
esistono aree di ricerca e sviluppo che costituiscono importanti nicchie
dove l'Europa può ottenere significativi risultati e sulle quali il sistema
della ricerca del nostro Paese, e in particolare l'Enea, è impegnato con
propri programmi: a titolo di esempio ha citato la produzione di idrogeno a
partire dall'energia solare concentrata, che consente di realizzare una
forma di produzione energetica assolutamente pulita e particolarmente idonea
per paesi del Mezzogiorno d'Europa, come l'Italia. I primi risultati del
lavoro del Gruppo, che sono attesi per la metà del 2003, riguardano sia
valutazioni sulle azioni a breve per l'introduzione dell'idrogeno sul
mercato sia la predisposizione di una strategia a lungo termine a livello
Europeo. In particolare, il Gruppo predisporrà un documento programmatico
relativo alle azioni di ricerca, di diffusione e di commercializzazione, con
particolare riferimento alle collaborazioni pubbliche e private da attivare
ed agli investimenti da realizzare in questo settore.
DAIMLERCHRYSLER
FA UN NUOVO PASSO NELLO SVILUPPO DELLA TECNICA A CELLE COMBUSTIBILI: PRIMI
TEST DI GUIDA SU 60 MERCEDES-BENZ CLASSE A "F-CELL" IN EUROPA,
STATI UNITI, GIAPPONE E SINGAPORE 30 BUS CITARO A CELLE COMBUSTIBILI
VERRANNO UTILIZZATI DAL 2003 DALLE AZIENDE DI TRASPORTI
Milano, 11 ottobre 2002 - DaimlerChrysler presenta oggi, ad otto anni dal
lancio del progetto Necar 1, i primi veicoli a celle combustibili che
verranno distribuiti e testati dalla clientela d'Europa, Stati Uniti,
Giappone e Singapore. L'iniziativa interesserà 30 bus urbani Citaro, che
saranno affidati alle aziende di trasporto di dieci principali città
europee a partire dal 2003, insieme a 60 Mercedes-Benz Classe A "F-Cell".
Dal 2003 queste vetture saranno utilizzate e testate in Europa, Stati Uniti,
Giappone e Singapore. Grazie a questo decisivo passo in avanti,
DaimlerChrysler abbandona lo stadio progettuale di questo tipo di veicoli e
fissa un'altra pietra miliare verso la commercializzazione di questa
promettente tecnologia di propulsione. Il Prof. Klaus-Dieter Vöhringer,
Responsabile Ricerca e Sviluppo di DaimlerChrysler, ha affermato: "Il
superamento della dipendenza dal petrolio grezzo e la contemporanea
elaborazione di soluzioni per i problemi energetici del futuro è una delle
maggiori sfide che ricercatori e ingegneri devono affrontare."
Dall'introduzione della prima Necar nel 1994, DaimlerChrysler ha fatto
notevoli progressi nel campo della tecnologia delle celle a combustibile,
presentando 20 prototipi di veicoli e dimostrando in tal modo l'attuabilità
tecnica del nuovo rivoluzionario principio di propulsione, che impiega la
"cella a combustibile". La cella a combustibile funge da
convertitore di energia elettrochimica a bordo del veicolo generando energia
dall'idrogeno. Da allora le dimensioni e il peso dell'unità di guida sono
state sensibilmente ridotte, mentre le prestazioni hanno fatto riscontrare
un notevole miglioramento. Mercedes-Benz Classe A "F-Cell" è oggi
la prima vettura che, dalla fase di ricerca e sviluppo in questo campo,
arriva alla prova su strada. Oltre a presentare un design degli interni
particolare ed innovativo, la Classe A "F-Cell" offre lo stesso
spazio delle vetture a propulsione tradizionale ed è prodotta come una
vettura di serie, anche se in un numero limitato di esemplari. In futuro, lo
sviluppo di questa tecnologia progredirà principalmente nella direzione del
funzionamento pratico. La Classe A "F-Cell" rappresenta un passo
importante nella storia delle automobili e, ancora una volta, dimostra la
competenza tecnologica del gruppo DaimlerChrysler. "La tecnologia a
combustione ci offre la possibilità di combinare mobilità e compatibilità
ambientale, fornendo così un enorme contributo alla società" ha
affermato il Prof. Jürgen Hubbert, membro del Comitato Direttivo
DaimlerChrysler con responsabilità per Mercede-Benz, Maybach e smart.
"Per permettere la commercializzazione della cella a combustibile in un
prossimo futuro, è indispensabile chiarire anzitutto le questioni delle
infrastrutture e del combustibile nell'ambito di un'iniziativa mondiale,
insieme alla comunità politica, all'industria degli olii minerali ed al
settore energetico. Gli ingegneri progettisti hanno ancora molte sfide da
affrontare, in particolare, per quel che riguarda l'ulteriore riduzione di
pesi e costi, nonché il miglioramento dell'affidabilità e della durata. In
questo senso, i costruttori dovrebbero cooperare in maniera più intensiva,
così da promuovere il progresso di questa fondamentale tecnologia."
DaimlerChrysler presenta anche il primo bus europeo a celle combustibili:
dal 2003, 30 bus urbani basati sul modello Mercedes-Benz Citaro circoleranno
in dieci principali città europee: Amsterdam, Barcellona, Amburgo, Londra,
Lussemburgo, Madrid, Porto, Reykjavik, Stoccolma e Stoccarda. Questi bus
dimostreranno il grado di affidabilità di questa tecnologia di propulsione
in situazioni profondamente differenti fra loro: nelle difficoltà dei
servizi di linea giornalieri, nel freddo dell'inverno nordico e nel caldo
dell'estate spagnola, in pianure ed in regioni collinari come Stoccarda. In
futuro, diverse migliaia di passeggeri al giorno in Europa proveranno questo
sistema di guida innovativo e pulito. Il Dr. Eckhard Cordes, membro del
Comitato Direttivo DaimlerChrysler e Responsabile Veicoli Commerciali ha
commentato: "Il trasporto urbano dei bus è il campo ideale per
collaudare la cella a combustione come sistema di propulsione. Sono
orgoglioso del fatto che siamo riusciti a sviluppare il primo veicolo in
produzione al mondo con tecnologia a celle combustibili, sulla base del
Mercedes-Benz Citaro." Un anno fa, DaimlerChrysler aveva lanciato una
partnership con il servizio di consegne Hermes di Amburgo, per testare un
Mercedes-Benz Sprinter con tecnologia a celle combustibili nelle attività
quotidiane. Dopo oltre 16.000 chilometri, l'esperienza acquisita ha superato
le aspettative sia degli ingegneri che del cliente. Le caratteristiche di
funzionamento semplice ed al tempo stesso conveniente si sono rivelate
particolarmente convincenti. Soprattutto nel traffico urbano e per le
consegne, tutte queste qualità hanno suscitato un'ottima impressione
generale. Il Dr. Wolfgang Fürwentsches, Managing Director dell'Hermes
Versand Service, ha così commentato questa importante esperienza:
"Come operatori di un parco di 3.400 veicoli commerciali, ed in qualità
di principali clienti della DaimlerChrysler, abbiamo dato l'impulso per
promuovere le tecnologie ecologiche nel settore dei veicoli commerciali.
L'esperienza positiva avuta con Mercedes-Benz Sprinter a celle combustibili
conferma la nostra convinzione che questa tecnologia di propulsione sia il
progetto più attuabile per il futuro."
TRASPORTI
E MOBILITÀ :ENTRO OTTOBRE NASCE A MILANO LA SOCIETA' PER IL CAR SHARING
COMUNALE
Milano, 11 ottobre 2002 - Entro ottobre, promossa dal Comune, dopo un
accordo col Ministero dell'Ambiente, nasce a Milano la prima società
pubblica di "car sharing", dell'auto in condivisione. Il primo
atto sarà la costituzione di una s.r.l. di cui faranno parte, tra gli
altri, l'Automobile Club , l'Aem attraverso la Zin-Car e l'Unione del
Commercio. All'estero, soprattutto in Germania e Svizzera, il "car
sharing" ha avuto successo. Anche a Milano, come documenta uno studio
compiuto, per conto del Comune, dal Politecnico e dalla Bocconi,
l'iniziativa può avere buone prospettive. "Puntiamo a un'operazione di
largo respiro - precisa l'assessore ai Trasporti, Giorgio Goggi - A regime
la nuova società potrebbe contare su una flotta di 800 vetture".
Costituita la società in ottobre, il "car sharing" milanese
partirà all'inizio del 2003, collegato a posteggi a rotazione, autorimesse,
grandi stazioni e parcheggi d'interscambio, come intervento sperimentale, su
aree a campione del centro, all'interno delle Mura spagnole, con un parco
vetture di un centinaio di mezzi non inquinanti, dalle piccole city car,
alle monovolume, ai furgoni elettrici per il trasporto merci. E
l'amministrazione comunale sarà uno degli utenti, all'inizio soprattutto
per il trasporto merci. Sarà l'Aci a gestire il call center per le
informazioni e le prenotazioni delle vetture. L'utilizzo orario delle auto
in condivisione verrà subordinato all'adesione a un club, collegato alla
società. E l'iscritto riceverà una carta "intelligente" che gli
consentirà di avere a disposizione la vettura nel parcheggio concordato. Già
oggi funziona a Milano un primo esperimento di "car sharing", con
4 auto e un centinaio di associati, promosso da Legambiente e Touring Club.
L'operazione promossa dal Comune, a livello imprenditoriale, in parte
finanziata con fondi statali, e rivolta tra gli altri a professionisti,
società, piccole aziende che vogliono risparmiare sull'uso del mezzo
privato, prevede entro due anni un investimento sui 15 milioni di
euro.
CONSUMI
DI ENERGIA ELETTRICA: +3,2% A SETTEMBRE LE IMPORTAZIONI AUMENTANO DEL 4,1%.
DA GENNAIO A SETTEMBRE 2002 LA DOMANDA AUMENTA DELL'1,9%
Roma, 11 ottobre 2002 - Più 3,2% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di settembre 2002 rispetto al corrispondente mese
dell'anno 2001. 25,8 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia
richiesta in Italia. Il risultato ha risentito di fattori climatici
(temperatura media mensile superiore di due gradi rispetto allo stesso mese
dell'anno precedente), e di fattori calendariali (un giorno lavorativo in più
rispetto a settembre 2001). Depurata da questi effetti la variazione della
domanda è risultata pari a +1,2%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della
Rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a settembre 2002
rispetto a settembre 2001, ha interessato tutto il territorio nazionale: +4%
al Nord, +2,7% al Centro, +1,9% al Sud. I 25,8 miliardi di kWh richiesti nel
mese di settembre 2002 risultano distribuiti per il 47% al Nord, per il 29%
al Centro e per il 24% al Sud. Rispetto a settembre 2001, la dinamica
tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di
settembre 2002, ha fatto registrare un +7,4% nel Triveneto e un +4,1%
nell'area Emilia Romagna - Toscana. Nel mese di settembre 2002 il fabbisogno
di energia elettrica è stato coperto per l'84,1% con la produzione
nazionale e per la quota restante (15,9%) facendo ricorso alle importazioni,
che risultano aumentate, rispetto a settembre 2001, del 4,1%. In particolare
si è avuto a settembre 2002, rispetto allo stesso mese del 2001, un aumento
delle produzioni termoelettrica (+3%), idroelettrica (+6,5%) e
geotermoelettrica (+14,7%). In calo la produzione eolica (-5,6%).
Complessivamente la produzione nazionale a settembre 2002 è cresciuta del
3,8% rispetto a settembre 2001. Il profilo congiunturale della domanda
elettrica di settembre 2002 registra una ripresa dell'1,2% rispetto al
precedente mese di agosto. Da gennaio a settembre 2002 la richiesta di
energia elettrica è aumentata complessivamente dell'1,9% rispetto al
corrispondente periodo dello scorso anno Queste ed altre informazioni sono
disponibili nella pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema
Elettrico", che commenta in modo analitico l'andamento dei consumi
elettrici mensili, consultabile alla voce "dati statistici" del
sito web www.grtn.it
CONCLUSA
LA 4° GIORNATA DEL CONVEGNO SUL FOTOVOLTAICO IN EUROPA FORTE ANCHE LA
PRESENZA ESPOSITIVA
Roma 11 ottobre - E' giunta ieri alla conclusione la quarta giornata del
convegno - esposizione "Il fotovoltaico in Europa. La tecnologia solare
come fonte di energia."Un appuntamento di grande importanza per il
valore congressuale e per la presenza dei principali operatori del settore.
Tra gli espositori istituzionali spicca la presenza del Ministero
dell'Ambiente, del Centro di Ricerca della Commissione Europea e del Comune
di Roma. Su una superficie espositiva di più di 4000m2 disposti su due
piani, 109 operatori presentano progetti e novità del settore. Forte è la
presenza internazionale con 57 nazioni complessivamente rappresentate. Gli
espositori italiani sono 23, di cui 18 aziende, che non solo offrono
strumenti e mezzi per la realizzazione di impianti, ma spesso guidano
l'utente in tutta la fase dell'iter burocratico per ottenere le
autorizzazioni necessarie. Numerose sono le iniziative presentate, tra cui
il "Sun Day", organizzato dal Comune di Roma (in collaborazione
con l'Agenzia per il Risparmio Energetico, l'Assessorato alle politiche
Educative e Scolastiche e l'Assessorato alle Politiche Ambientali ed
Agricole), giunto alla sua seconda edizione. Questa è stata l'occasione per
dare ulteriormente spazio alla mostra itinerante"Casa Ecologica",
sponsorizzata dal Ministero dell'Ambiente per promuovere le fonti di energia
rinnovabile ed il risparmio energetico. L'itinerario della mostra (che
prevede 10 tappe in altrettante regioni italiane) è un'occasione per
presentare pubblicamente lo stato di attuazione a livello locale e nazionale
delle attività previste nell'ambito dei programmi nazionali per lo sviluppo
delle energie rinnovabili promossi dal Ministero. Tra le aziende spiccano le
principali società leader nella produzione di energia da fonti rinnovabili,
tra cui Enel, presente con Enel GreenPower, Enel.si, Tre e Conphoebus,
Eurosolare, società del Gruppo Eni operante nel fotovoltaico, Eta-Florencee
e W.I.P, organizzatrici del convegno.
ENI:
NUOVA SCOPERTA DI IDROCARBURI NEL GIACIMENTO DI KALAMKAS NEL MAR CASPIO
San Donato Milanese, 11 ottobre 2002 - Eni, operatore unico del North
Caspian Sea Psa attraverso Agip Kco, comunica il positivo completamento del
primo pozzo esplorativo nel giacimento di Kalamkas. Il pozzo, denominato
Kalamkas-1, si trova nel settore kazako del Mar Caspio, all'interno
dell'area esplorativa di Kalamkas, adiacente al giacimento di Kashagan che
è stato dichiarato commerciale il 30 giugno scorso. Kalamkas-1 fa parte
degli impegni sottoscritti con la firma del North Caspian Sea Psa
(Production Sharing Agreement) ed e' stato perforato da Agip Kco, operatore
unico, alla profondita' totale di 2360 metri. I test iniziali per verificare
la potenzialità del giacimento hanno dato una produzione di 2.300 barili di
olio al giorno. La perforazione in acque molto basse ed estremamente
sensibili dal punto di vista ambientale ha richiesto competenze e procedure
specialistiche. Inoltre, Kalamkas-1 e' il primo pozzo perforato in acque
kazake utilizzando una piattaforma mobile: la Qurtulus che è arrivata via
mare da Baku e tornera' in acque azere entro la prima meta' di ottobre. Agip
Kco sta continuando l'esplorazione di altri siti offshore all'interno
dell'area compresa nel North Caspian Sea Psa. La scoperta di idrocarburi nel
giacimento di Kalamkas, segue quella di Kashagan, la più importante degli
ultimi trent'anni, e conferma le potenzialità della Regione Caspica,
ritenuta la nuova frontiera dell'industria petrolifera. In questa Regione
l'Eni è uno degli attori più importanti: è operatore unico per tutto il
North Caspian Sea Psa, che include Kashagan e Kalamkas, ed è co-operatore
nel campo di Karachaganak.
PRESENTAZIONE
A BOLOGNA DEL PROGETTO MUS-E
Bologna, 11 ottobre 2002 - Oggi alle ore 12: si terrà la presentazione a
Bologna del Progetto Mus-E a Bologna. Nella sala riunioni di palazzo
d'Accursio, il vicesindaco di Bologna Giovanni Salizzoni incontrerà il
nuovo presidente dell'associazione Mus-e Italia Onlus Riccardo Garrone,
presidente Erg Spa e illustrerà l'andamento del progetto Mus-e nelle scuole
bolognesi. Il progetto Mus-e ha come obiettivo non solo quello di introdurre
l'arte nelle scuole primarie affinché diventi veicolo di comunicazione fra
le diverse culture, ma anche di prevenzione contro l'emarginazione e la
violenza. Nell'anno scolastico 2002/2003 il progetto si estenderà a più di
400 classi del Comune di Bologna e del Comune di San Lazzaro grazie al
sostegno di: Comune di Bologna, Carisbo, Fondazione Carisbo, Rolo Banca
1473, banca Popolare dell'Emilia - Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di
Cento, Centro servizi amministrativi Emilia- Romagna, Ducati sistemi Spa e
Assindustria Bologna. Il Mus-E (Musica-Europa) è un progetto europeo
multiculturale ideato dal violinista Yehudi Menuhin, scomparso nel 1999
finalizzato a integrare l'esperienza artistica (in particolare le arti
legate all'esperienza del canto, della musica e del movimento) con quella
scolastica. Infolink: www.mus-e.it
"SICUREZZA
SUL LAVORO":PRIMI PASSI A SCUOLA CONCORSO NAZIONALE "PRIMI IN
SICUREZZA - PREMIO EMILIO ROSSIGNI" RIVOLTO A TUTTE LE SCUOLE CHE
VOGLIONO SENSIBILIZZARE GLI STUDENTI SUL TEMA DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO
Bergamo, 11 ottobre 2002 - Tre sono le persone che ogni giorno muoiono in
Italia a causa di incidenti sul lavoro: un numero che da solo dice molto più
di tante parole. Un monito drammatico che deve far riflettere tutti. In
questo senso, la prevenzione assume un¹importanza decisiva che non può
rimanere confinata ad un concetto astratto ma deve essere insegnata e
divulgata a tutti i livelli. "Primi in Sicurezza" è un¹idea
innovativa che persegue proprio questo scopo. Quale miglior occasione di un
concorso rivolto alle scuole come mezzo di sensibilizzazione dei ragazzi,
lavoratori e datori di lavoro di domani? Il progetto, nato dalla stretta
collaborazione della rivista Okay! e la Rossini Trading SpA, Azienda che da
trent¹anni opera nel settore dell¹abbigliamento da lavoro e dell¹antinfortunistica,
ha immediatamente raccolto l¹entusiastico appoggio di molte istituzioni.
Sarà assegnata una medaglia del Presidente della Repubblica, mentre la
Commissione Europea, la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo e l'Anmil
(Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro) non si sono lasciate
sfuggire l¹occasione di offrire il loro patrocinio all'iniziativa. Possono
partecipare al concorso tutte le scuole materne, elementari, medie e medie
superiori d¹Italia che presenteranno i propri lavori alla redazione di
Okay! (via Corti 51, 24124 - Bergamo) entro il 15 marzo 2003. L¹unico
requisito è che il messaggio enunciato dallo slogan "Primi in
Sicurezza" sia espresso in tutta libertà, dando ampio sfogo alla
fantasia e alla collaborazione attiva tra studenti, insegnanti e genitori.
Saranno accettati i più svariati modi d¹espressione: dai lavori più
tradizionali quali disegni, poster, album fotografici, testi, favole,
articoli, giochi di società, sondaggi fino ai più moderni video, spot,
cd-rom, audiocassette, t-shirt. Tutto il materiale sarà visionato e
giudicato da una commissione che deciderà quali saranno i vincitori. I
primi tre classificati di ogni ordine scolastico si contenderanno
rispettivamente un computer (1.i classificati), un televisore o un
videoregistratore (2.i classificati) e un impianto audio (3.i classificati).
Un¹iniziativa importante, intitolata alla memoria di Emilio Rossini, un ³uomo²
ancor prima che un imprenditore, che, oltre a costruire un¹azienda ha
saputo tramandare una vera e propria cultura del lavoro. Un modo nuovo,
diverso e anche divertente per far avvicinare i ragazzi ad una riflessione
su una realtà drammatica cui dovranno far fronte nel loro prossimo futuro e
che appresa "banalmente" dalle pagine di un libro potrebbe non
lasciare alcuna traccia.
SONO
APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO GRATUITO DI ALTA FORMAZIONE ''BREVETTI, MARCHI
E PROPRIETA' INTELLETTUALI''
Milano, 11 ottobre 2002 - L'associazione S.E.I.D.O. - Scambi Esperienze
Internazionali Di Opportunita' organizza a Milano un corso gratuito di alta
formazione ''Brevetti, Marchi E Proprieta' Intellettuali'' da novembre 2002
ad aprile 2003 Destinatari. Il corso e' riservato a 16 giovani e adulti,
disoccupati, in possesso di diploma, laurea o iscritti a corsi universitari.
Finalita'. Formare professionalmente i partecipanti affinche' siano in grado
di assumere responsabilita' nel settore della ''Gestione di Brevetti, Marchi
e Proprieta' intellettuali''. Obiettivo del corso e' quello di far acquisire
agli allievi conoscenze teoriche e pratiche relative alle seguenti aree:
Area giuridica (Nozioni generali di diritto industriale, Cognizioni di base
su leggi brevetti, nazionali ed estere, Azionamento in tribunale di brevetti
e marchi, La causa, La condanna, Le procedure d'urgenza, La competenza
territoriale); Area tecnica (Brevetti e modelli, Procedure di deposito,
Convenzioni internazionali, Brevetti europei, Marchi italiani, Marchi
esteri); Area aziendale (Cognizioni di base sull'organizzazione aziendale);
Area linguistica (Inglese tecnico specifico); Area informatica (Microsoft
Office: Word, Excel, Acces, Power Point, E-mail e Internet). Ammissione.
L'ammissione al corso e' subordinata al superamento di una prova di
selezione effettuata da un'apposita Commissione (valutazione curriculum,
colloqui individuali). Sulla base della prova e di eventuali titoli
preferenziali (Laurea, Inglese tecnico, Informatica di base) la Commissione,
a proprio insindacabile giudizio, individuera' gli ammessi. Struttura del
corso: Durata: 800 ore di cui 480 di lezioni teoriche e di esercitazioni
pratiche, 320 di tirocinio/stage presso Studi professionali del settore.
Periodo: Il corso si svolgera' a Milano, iniziera' in novembre 2002 e
durera' fino ad aprile 2003. Frequenza: obbligatoria, mattina e pomeriggio,
dal lunedi' al venerdi'. Ai corsisti verranno erogati buoni pasto. Al
termine dell'intervento formativo e' previsto un esame di idoneita' per il
rilascio di un Certificato di Qualifica post-diploma.
INUTILI
E ILLEGITTIMI I DECRETI SULLE TARGHE ALTERNE
Carrara, 11 ottobre 2002 - "Dal punto di vista tecnico le targhe
alterne, comunque e da chiunque applicate, sono un provvedimento del tutto
privo di senso. Misure del genere non hanno mai risolto alcun problema di
inquinamento atmosferico". Lo ha affermato il direttore dell'Istituto
di Inquinamento Atmosferico del Cnr, Ivo Allegrini, anticipando oggi ad
Ariambiente, il Salone ecologista in programma fino a sabato a Carrara, una
relazione che presenterà domani a una conferenza sulle polveri fini (Pm10),
proprio mentre la Regione Toscana tiene alla manifestazione il suo congresso
regionale sulla qualità dell'aria. Come già una settimana fa in occasione
della decisione della Regione Emilia Romagna sulle targhe alterne lungo
tutto il percorso della via Emilia, Allegrini è intervenuto dopo il
recentissimo decreto della Regione Toscana che stabilisce il regime delle
targhe alterne in quasi tutta la regione dopo 5 giorni di superamento dei
livelli massimi (40 microgrammi per metro cubo) di concentrazione del Pm10.
"L'incidenza del traffico veicolare, specialmente leggero, e
specialmente sulle polveri fini è molto limitato", sostiene Allegrini.
"Soprattutto è molto limitata in riferimento alla media annua delle
concentrazioni che è il limite fissato dalle direttive europee. Poiché è
dimostrato che le targhe alterne fanno abbassare l'inquinamento di
percentuali variabili tra il 10 e il 25%, la loro applicazione in pochissimi
periodi dell'anni finisce per pesare sulla media annua in misura
irrilevante". Un altro aspetto del problema, ricorda Allegrini, è
legato al fatto che gli episodi di elevato inquinamenti sono legati alla
situazione metereologica, in particolare all'alta pressione. Queste
situazioni persistono solo per un numero limitato di giorni, in genere da 3
a 7. Quindi c'è il rischio che la restrizione del traffico con le targhe
alterne possa essere applicata solo per pochissime volte l'anno". Ma
secondo Allegrini esiste anche un aspetto "istituzionalmente molto
grave" rispetto alle decisioni di comuni o regioni di istituire le
targhe alterne. "Prendere queste decisioni sulla base di concentrazioni
prefissate", spiega il direttore dell'Istituto di Inquinamento
Atmosferico del Cnr, "significa introdurre, in modo surrettizio,
livelli di allarme. In realtà, le autorità che fissano i livelli di
allarme per l'inquinamento atmosferico non solo non possono essere le
amministrazioni regionali, ma neppure il governo centrale. L'unica
istituzione che può farlo è la Commissione Europea. La Commissione ha
infatti previsto livelli di allarme per biossido di zolfo (So2) e biossido
di azoto (No2), ma non li ha fissati per il Pm10. Ne' ha intenzione di farlo
nel prossimo futuro in quanto, evidentemente, non ne sussistono le
condizioni tecniche basati su dati epidemiologici". La stessa tabella
dell'Inventario regionale (Irse) presentata nei giorni scorsi dalla Regione
Toscana a giudizio di Allegrini non è affatto indicativa: "Il supposto
aumento del 14% di Pm10 definito 'significativo' dall'Irse", dice,
"indica in ogni caso un trend di possibile aumento interpretabile anche
come stabilizzazione delle concentrazioni per quanto si tratti di
un'osservazione su un periodo di 5 anni. Però, il trend degli altri
inquinanti (benzene, monossido di carbonio, ossidi azoto, azoto) dimostra
una drastica diminuzione. Allora è evidente che le polveri fini sono poco
correlate all'inquinamento complessivo da traffico veicolare".
UN
PREMIO NOBEL PER MATTEL
Milano, 11 ottobre 2002 - Mattel Italia e il Premio Nobel Rita
Levi-Montalcini insieme per promuovere la nuova iniziativa "Barbie
dalla parte dei bambini a supporto dei piccoli talenti" (Barbie Cares
Supporting Children in the Arts) che punta a stimolare la creatività e
l'interesse dei più piccoli nei confronti dell'arte. "Con questo
progetto", spiega Emilio Petrone, Amministratore Delegato di Mattel
Italia, "Mattel non solo si avvicina per la prima volta in modo diretto
all'universo scolastico, coinvolgendo sia docenti sia alunni, ma si pone
anche l'obiettivo di sensibilizzare la struttura pubblica in un campo così
emblematico e decisamente italiano come quello dell'arte. Siamo orgogliosi
di poter avere, quale testimonial dell'evento, il Premio Nobel Professoressa
Rita Levi-Montalcini, indiscusso punto di riferimento per grandi e piccoli.
La Professoressa Rita Levi-Montalcini ha sempre dimostrato una particolare
sensibilità a favore dello sviluppo dei giovani talenti, lo stesso animo
che porta oggi Mattel Italia a "sposare" le iniziative e i
progetti della Fondazione Levi-Montalcini". La Fondazione Rita
Levi-Montalcini ha come obiettivo prioritario di favorire lo sviluppo delle
potenzialità delle giovani e delle bambine africane. Questa iniziativa ha
come intento far sì che le nuove generazioni di donne africane e i loro
figli possano divenire la nuova classe dirigente del Continente africano.
Con questa strategia si rinforza la nuova visione legata a Barbie che, con
oltre 120 milioni di pezzi venduti al mondo, è sempre più un gioco
educativo in grado di stimolare l'immaginazione e di avvicinare bambini e
adulti nella scoperta dell'arte e della creatività. L'iniziativa a supporto
dell'arte, dopo il successo di quella a favore di Children in Crisis,
conferma la volontà di Mattel e Barbie di avvicinarsi in modo concreto
all'universo dei più piccoli e dar vita a progetti costruttivi e
concreti.
GHIDOLI
BY VIDIVI, UN NOME RAFFINATO PER LA CASA
Milano, 11 ottobre 2002 - Da un anno Ghidoli by Vidivi, firma prestigiosa
nel mondo dell'arredamento, ha a Milano un nuovo e grande spazio di vendita
al civico 37 di Via Stilicone dove è possibile trovare una ampia scelta di
prodotti e servizi di confezione su misura con una storia di tradizione e di
qualità alle spalle, quella delle "Telerie Ghidoli". E' un nuovo
regno del gusto e dell'amore dell'abitare dove sono esposte le novità di
stagione di un vastissimo assortimento di articoli, assieme ad interessanti
idee regalo per il prossimo Natale. Per la prossima stagione fredda Ghidoli
by Vidivi propone per i bimbi copripiumini e lenzuolini colorati, stampati
con soggetti allegri; per la culla, la carrozzina o il lettino foderine e
lenzuola in finissimo cotone da ricamare o sulle quali applicare bordi in
pizzo di sangallo o punto croce. Si trovano anche i paracolpi, quanto mai
indispensabili, da disporre attorno ai lettini. Divertenti i poncho in
spugna con cappuccio imbottito che rappresenta la testa di animali o di
personaggi fiabeschi; anche la linea Walt Disney è presente negli scaffali
del negozio. Tante sono le novità della linea copripiumini autunno-inverno.
I completi letto si rinnovano ed oltre alle tinte unite ed agli scozzesi
troviamo dei misti-lino a grandi scacchi multicolore. E' proposta anche una
nuova collezione di ricami con applicazioni di gusto country e naif, mentre
per un gusto più classico ritroviamo i preziosi rasi jacquard ed i lini
colorati. Per la tavola e la cucina abbinamenti vivaci ed inusuali per dei
"vis à vis" colorati in puro lino. La collezione di tessuti per
tovaglie, in grande altezza, permette la confezione in qualunque misura e
personalizzazione con bordi, finiture e punti particolari. Ritroviamo ancora
i colori caldi e vivaci delle collezioni per la cucina, dai canovacci (in
spugna, in lino, a nido d'ape, ecc.) ai sottopiatti, dai grembiuli ai guanti
da forno e presine, coordinate con pratici oggetti regalo. Ampia anche la
collezione di mollettoni (ovvero sotto-tovaglia), copri-piatti protettivi e
astucci in tessuto per riporre le posate; le traverse (il proteggi
materasso), il paracolpi per il letto ed infine i tessuti con i quali i
pittori preparano le loro tele e la vasta scelta di tessuti a disposizione
degli scenografi, tutti articoli che devono essere di ottima qualità per
assicurare al meglio le loro preziose funzioni.
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