NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
18 LUGLIO 2003
pagina 1
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 48 95 97 34 |
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
APPROVATO IN PRIMA LETTURA BILANCIO UE
2004
Roma, 18 luglio 2003 - Il Ministero
dell'Economia e delle Finanze comunica che il Consiglio Ecofin Bilancio,
presieduto dal Sottosegretario Gianluigi Magri, ha approvato in prima
lettura il Bilancio UE 2004. Il Bilancio prevede impegni per 111.906 milioni
di euro e pagamenti per 100.123 milioni.Nel documento: vengono rispettati i
massimali di spesa come previsto dalle prospettive finanziarie approvate a
Berlino nel 1999; sono stati mantenuti margini per fronteggiare eventuali
spese impreviste; viene fatta una programmazione accurata degli stanziamenti
di pagamento; viene rispettata una rigorosa disciplina di bilancio anche in
presenza dei nuovi Paesi aderenti.
SUL SITO IL DPEF 2004-2007
Roma, 18 luglio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sul sito www.tesoro.it nel
banner dedicato, è stato pubblicato il Documento di Programmazione
Economica e Finanziaria 2004-2007.
APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE
EUROPEA INTERVIENE NEI CONFRONTI DI SEI STATI MEMBRI
Bruxelles, 18 luglio 2003 - La Commissione europea ha deciso di intervenire
in otto casi per tutelare la legislazione dell'Unione europea in materia di
appalti pubblici, che mira a garantire che tutte le imprese europee possano
concorrere sullo stesso piano all'assegnazione degli appalti. Le procedure
aperte e trasparenti previste dal diritto comunitario significano più
concorrenza, maggiori garanzie contro la corruzione e servizi migliori e a
prezzo più basso per i contribuenti. La Commissione ha deciso di deferire
l'Irlanda, l'Italia e la Germania alla Corte di giustizia, rispettivamente
per la proroga senza gara d'appalto di un contratto con l'amministrazione
postale irlandese per la prestazione di servizi di pagamento in materia di
sicurezza sociale, l'acquisto senza gara d'appalto di elicotteri da parte
delle autorità forestali italiane e la mancata applicazione delle norme
comunitarie a un contratto per la gestione dei rifiuti nel Landkreis
Friesland. La Commissione ha inoltre trasmesso richieste formali
d'intervento a Grecia, Italia, Paesi Bassi e Svezia perché alcuni appalti
pubblici sono stati aggiudicati in maniera difforme rispetto ai principi del
trattato UE o delle direttive sugli appalti. Questi inviti formali hanno
preso la forma di un "parere motivato", che costituisce la seconda
fase della procedura d'infrazione ai sensi dell'articolo 226 del trattato
CE. In mancanza di una risposta soddisfacente, la Commissione può deferire
gli Stati in questione alla Corte di giustizia europea. La Commissione ha
inoltre chiuso la procedura nei confronti del Belgio, poiché la Vallonia ha
rinunciato a richiedere che la pietra utilizzata nei lavori sia di origine
belga. Irlanda - pagamenti della sicurezza sociale La Commissione ha deciso
di deferire l'Irlanda alla Corte di giustizia per aver rinnovato senza
ricorso alla concorrenza gli accordi contrattuali con An Post
(amministrazione postale nazionale) per la prestazione di servizi di
pagamento in materia di sicurezza sociale. La Commissione aveva inviato, nel
dicembre 2002 (cfr. IP/03/266), un parere motivato, al quale le autorità
irlandesi non hanno dato risposta soddisfacente. Questo caso non è
espressamente coperto dai requisiti sulla pubblicazione e aggiudicazione dei
contratti fissati dalla direttiva sugli appalti di servizi (92/50/CEE).
Tuttavia, la Commissione ritiene che sia coperto dalle disposizioni generali
di tale direttiva, dagli obblighi generali della legislazione comunitaria in
materia di non discriminazione, pari trattamento e trasparenza e, infine,
dai principi di libera prestazione di servizi sanciti dal trattato. Le
autorità irlandesi avrebbero pertanto dovuto assicurare, a vantaggio di
tutti i potenziali interessati, un livello di pubblicità necessario
sufficiente a garantire la concorrenza. La forma e la portata di tale
pubblicità dipende dalla natura dei servizi in questione e dalla misura in
cui il contratto poteva rivestire interesse per fornitori di servizi
esclusivamente regionali, nazionali o comunitari. Il contratto con la An
Post, ad esempio, ammonta a circa €40 milioni e avrebbe potuto interessare
numerosi fornitori non irlandesi. Pertanto, la pubblicità non avrebbe
dovuto avere carattere puramente nazionale. Italia - acquisto di elicotteri
per la lotta antincendi A seguito dell'invio di un parere motivato nel marzo
2003 (cfr. IP/03/486), la Commissione ha deciso di adire la Corte di
giustizia nei confronti dell'Italia. Un'ordinanza del presidente del
Consiglio dei ministri italiano del 24 luglio 2002 dispone che l'ente
italiano incaricato di vigilare sul patrimonio boschivo (Corpo forestale
dello Stato) sia autorizzato ad acquistare i velivoli più idonei a
consentire l'esecuzione dei suoi compiti mediante una procedura d'appalto a
trattativa privata che esula dalle norme di concorrenza stabilite dalle
direttive comunitarie in materia di appalti pubblici. Come la Corte di
giustizia ha ricordato in varie occasioni, le disposizioni che, a norma
della direttiva sugli appalti pubblici di forniture (93/36/CEE) autorizzano
le suddette deroghe sono oggetto d'interpretazione restrittiva e compete
all'amministrazione aggiudicatrice che vuole avvalersene l'obbligo di
provare l'esistenza di circostanze atte a giustificare tali deroghe, ad
esempio l'estrema urgenza determinata da avvenimenti imprevedibili per
l'amministrazione aggiudicatrice. A parere della Commissione, tali
circostanze non sussistono nel caso in oggetto. Germania - smaltimento dei
rifiuti nel Landkreis Friesland La Commissione ha deciso di deferire la
Germania alla Corte di giustizia per via di un appalto per lo smaltimento
dei rifiuti aggiudicato dal Landkreis Friesland senza applicare la procedura
aperta a livello UE prevista dalla direttiva sugli appalti pubblici di
servizi (92/50/CEE). L'appalto è stato aggiudicato nel 1994, per il periodo
1995-2004, per un valore di DM 29 milioni (€ 14,83 milioni). In risposta
alla lettera di messa in mora inviata dalla Commissione nel luglio 2000, le
autorità tedesche hanno riconosciuto la violazione del diritto comunitario,
sostenendo tuttavia l'impossibilità di rescindere il contratto prima del
termine senza incorrere in una richiesta di danni; hanno inoltre dichiarato
che il contratto non sarebbe stato esteso al di là della data
originariamente prevista e che in futuro i servizi sarebbero stati
aggiudicati in conformità con la legislazione comunitaria. Tuttavia, la
Commissione ha ritenuto che le misure promesse non siano sufficienti a porre
rimedio all'infrazione, poiché il contratto resta in vigore fino alla fine
del 2004. Inoltre, casi del genere si riscontrano con frequenza in Germania.
La Commissione ha iniziato l'esame di un caso simile nel Landkreis Friesland,
che riguarda lo stesso ente appaltante. Grecia - fornitura di stazioni
meteorologiche automatiche La Commissione ha deciso di inviare un parere
motivato alla Grecia per l'appalto pubblico per la fornitura di 14 stazioni
meteorologiche automatiche bandito dall'aviazione militare, non pubblicato
nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee (GU). L'importo complessivo
del progetto superava la soglia prevista dalla direttiva sugli appalti
pubblici di forniture (93/36/CEE); il bando di gara avrebbe pertanto dovuto
essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. La Commissione ritiene che le
forniture oggetto dell'appalto non rientrino nell'eccezione prevista per le
forniture di determinati materiali nel settore della difesa, in quanto si
tratta di forniture non destinate principalmente ad uso militare. Infatti,
le stazioni meteorologiche serviranno ad ammodernare il sistema dell'agenzia
meteorologica nazionale e saranno utilizzate soprattutto per i giochi
olimpici, e in seguito dall'agenzia, per i bisogni dell'aviazione civile, e,
eventualmente dall'aviazione militare. Non sembra inoltre possibile invocare
l'estrema urgenza determinata da avvenimenti imprevedibili per
l'amministrazione aggiudicatrice. La necessità di disporre di stazioni
meteorologiche operative per i giochi olimpici del 2004 non può essere
considerato come un avvenimento imprevedibile; infine, non esisteva
un'urgenza tale da non poter rispettare i termini richiesti dalla procedure
aperte e ristrette. Italia - costruzione e gestione di autostrade La
Commissione ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia in materia di
modalità di attribuzione della costruzione e della gestione dell'autostrada
della Valtrompia e dell'autostrada denominata Pedemontana Veneta Ovest.
L'organismo di diritto pubblico Anas - autorità competente in Italia in
materia di rilascio delle concessioni autostradali di portata nazionale - ha
assegnato la concessione per la costruzione e la gestione delle dette
autostrade con procedura a trattativa privata, senza aprire preventivamente
i lavori alla concorrenza a livello comunitario. La direttiva che coordina
gli appalti pubblici di lavori (93/37/CEE) prevede che gli enti appaltanti
che intendono attribuire concessioni di lavori pubblici (qualora il valore
dei lavori sia uguale o superiore ai 5 milioni di euro) devono fare
conoscere la loro intenzione tramite avviso pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale dell'Unione europea. Paesi Bassi - fornitura di contenitori per
rifiuti domestici a Assen La Commissione ha deciso di inviare ai Paesi Bassi
un parere motivato riguardante appalti di fornitura di contenitori per
rifiuti domestici. Il comune di Assen ha aggiudicato questi appalti a un
fornitore con procedura a trattativa privata. La direttiva che regola gli
appalti pubblici di forniture (direttiva 93/36/CEE) non si applica a questi
contratti, poiché il loro importo complessivo non supera la soglia di
applicazione della direttiva. Tuttavia, la Commissione ritiene che
aggiudicare gli appalti direttamente a un fornitore senza aprirli alla
concorrenza a livello comunitario rappresenti una violazione del principio
generale del trattato CE relativo alla parità di trattamento derivante dal
principio di non discriminazione sulla base della nazionalità. Sarebbe
stato opportuno garantire un grado adeguato di pubblicità per mettere in
concorrenza diverse imprese e attribuire il contratto alla migliore offerta,
garantendo in tal modo un'oculata spesa dei fondi pubblici. Svezia -
contratto quadro per lavori pubblici a Eskilstuna La Commissione ha deciso
di inviare un parere motivato alla Svezia riguardante la decisione della
municipalità di Eskilstuna di aggiudicare un contratto quadro comprendente
diversi lavori per un valore di almeno €19,6 milioni senza applicare le
disposizioni della direttiva relativa all'aggiudicazione di lavori
(93/37/CEE). Sebbene le autorità svedesi abbiano riconosciuto l'infrazione
ed abbiano annunciato che parte dei lavori è già stata ultimata, la
Commissione constata che i lavori nel loro insieme sono ancora in corso e ha
deciso di inviare un parere motivato. La mancata corretta applicazione della
direttiva sui lavori pubblici rischia di privare le imprese europee della
possibilità di presentare offerte e l'ente pubblico responsabile, e quindi
il contribuente, rischia di pagare un prezzo più alto del necessario per i
lavori in questione. Belgio - pietre blu I capitolati d'oneri degli appalti
di lavori pubblici della regione Vallonia specificavano che l'estrazione di
pietre blu doveva avvenire esclusivamente in Belgio. L'indicazione di una
provenienza precisa è in linea di principio proibita dalla legislazione
europea. Dopo la lettera di messa in mora della Commissione del 16 ottobre
2002, i capitolati d'oneri specificheranno d'ora innanzi che sono altresì
ammesse le pietre naturali equivalenti di origine straniera. La Commissione
ha pertanto deciso di archiviare il caso. Informazioni aggiornate sulle
procedure d'infrazione per tutti gli Stati membri sono riportate sul sito
seguente: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
GLI ATTI DI UNA CONFERENZA OFFRONO UNA
GUIDA AI FINANZIAMENTI UE
Bruxeles, 18 luglio 2003 - Sono ora disponibili gli atti della conferenza
dal titolo "Sistemi di finanziamento europei per le imprese dei paesi
candidati", svoltasi nell'ottobre 2002, che offrono informazioni
esaurienti e consigli utili alle imprese dei paesi candidati all'UE che
intendono usufruire di un sostegno comunitario. Gli atti, messi a
disposizione dall'Associazione slovena per l'economia e la ricerca (Sbra),
contengono informazioni sui finanziamenti alla ricerca e su altre fonti
comunitarie di sostegno, quali il programma di agevolazione finanziaria per
le Pmi (piccole e medie imprese) e la Banca europea per la ricostruzione e
lo sviluppo (Bers). La sezione dedicata alle Pmi offre anche dei consigli
sul superamento degli ostacoli ai finanziamenti, nonché informazioni sulle
Pmi e il Sesto programma quadro, sul sostegno offerto da Cordis, sul
finanziamento pubblico e sugli Eurosportelli. Per ricevere una copia degli
atti rivolgersi a: Sbra Tel: +32 2 645 1910 Fax: +32 2 645 1917 E-mail: info@sbra.be
LA COMMISSIONE DEFINISCE MISURE PER
CONTRASTARE IL FENOMENO DELLO SPAMMING
Bruxelles, 18 luglio 2003 - La Commissione ha definito una serie di misure
per far fronte alla proliferazione di messaggi commerciali di posta
elettronica non richiesti, fenomeno altrimenti conosciuto con il nome di
spamming. I dati mostrano che lo spamming rappresenta quasi il 50 per cento
del traffico mondiale di e-mail, e si stima che, soltanto nel 2002, il
fenomeno abbia comportato per le imprese europee una perdita di produttività
per un importo complessivo di 2,5 miliardi di euro. Tuttavia, gli esperti
sostengono che la conseguenza più allarmante dello spamming sia
probabilmente la sua capacità di minare la fiducia del consumatore, che è
la base su cui si fonda il successo del commercio e dei servizi elettronici.
Commentando la proliferazione dello spamming in occasione di una conferenza
stampa tenutasi il 15 luglio, il commissario europeo per le Imprese e la
Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato che la lotta a questo
fenomeno riguarda tutte le parti interessate: "L'UE, gli Stati membri,
l'industria ed i consumatori hanno tutti un ruolo da svolgere nella lotta
allo spamming, sia a livello nazionale sia internazionale. È necessario
intervenire prima che gli utenti di e-mail ed SMS cessino di usare Internet
o i servizi mobili, o ne limitino l'utilizzo più di quanto sarebbe stato
altrimenti necessario". Al fine di contrastare il fenomeno dello
spamming, Liikanen ha dichiarato che occorre affrontare varie questioni di
natura giuridica, tecnica, sociale e didattica. Sul fronte giuridico, l'UE
ha adottato nel luglio 2002 una direttiva sulla tutela della vita privata
nel settore delle comunicazioni, definendo un regime di "opt-in"
(accettazione esplicita) secondo il quale le e-mail commerciali, gli SMS e
gli MMS non richiesti possono essere inviati agli utenti soltanto previo
loro consenso. Si invitano altresì gli Stati membri a vietare lo spamming e
ad applicare la direttiva entro ottobre. "Spetta ora agli Stati membri
tener fede agli impegni assunti e rispettare la scadenza prevista. Il
perseguimento dei trasgressori che operano all'interno del paese deve
costituire per loro una priorità", ha sostenuto il Commissario. Per
quanto riguarda la ricerca di soluzioni tecniche contro lo spamming,
Liikanen ha annunciato l'adozione di appropriate misure giuridiche per
consentire ai fornitori di servizi Internet (Isp) ed all'industria di
sviluppare servizi software capaci di bloccare, nella maniera più efficace
possibile, e-mail, Sms ed altri Mms non desiderati. "È necessario
offrire agli abbonati la possibilità di filtrare le e-mail commerciali non
desiderate o fornire loro questa funzione di filtro, sotto forma di servizio
base per i clienti", ha dichiarato il Commissario. Fra le altre azioni
indicate da Liikanen figurano la sensibilizzazione dei consumatori nei
confronti delle regole di base applicabili allo spamming e del software
utilizzato per impedire l'invio di tali messaggi. "Le misure di
sensibilizzazione vanno rivolte altresì all'industria, che dovrebbe essere
in grado di distinguere fra prassi commerciali ammissibili e non
ammissibili", ha aggiunto il Commissario. Tuttavia, poiché gran parte
dello spamming ha origine al di fuori dell'UE, Liikanen ha dichiarato che è
necessario affrontare il fenomeno dello spamming a livello internazionale.
Egli ha citato gli sforzi che Stati Uniti ed Australia stanno già compiendo
verso l'adozione di leggi contro lo spamming ed ha sottolineato che è
importante collaborare per garantire l'uniformità di tali leggi: "Più
le leggi saranno uniformi, migliore sarà la loro applicazione a livello
internazionale". Al fine di introdurre azioni multilaterali contro lo
spamming, Liikanen ha annunciato che la Commissione ospiterà nel gennaio
2004, a Bruxelles, un seminario dei paesi Ocse (Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico) dedicato a questo tema. La Commissione
ha proposto altresì di inserire la questione dello spamming nel piano
d'azione per la società dell'informazione, che dovrà essere approvato al
prossimo Vertice mondiale sulla società dell'informazione, previsto per
dicembre. A livello comunitario, Liikanen ha dichiarato che le misure
proposte saranno ulteriormente dibattute con tutte le parti interessate, in
occasione di un seminario che si terrà ad ottobre. Si prevede altresì che
tali azioni saranno inserite in una comunicazione sullo spamming, che verrà
adottata in autunno.
BNL:VARATO IL NUOVO ASSETTO
ORGANIZZATIVO DELLA BANCA
Roma, 18 luglio 2003. Il Comitato Esecutivo della Banca Nazionale del
Lavoro, presieduto da Luigi Abete, ha reso operativo il nuovo assetto
organizzativo della Banca, già approvato dal Consiglio di Amministrazione
nella seduta del 4 luglio scorso. Tale assetto vuole concorrere a:
semplificare i meccanismi di governance razionalizzando le linee di riporto
e il governo delle partecipazioni strumentali in una logica di sviluppo e
valorizzazione del business; accelerare il miglioramento strutturale del
rapporto cost to income aumentando l'efficienza dei processi operativi e
razionalizzando su base strutturale le componenti di costo ed investimento;
presidiare in maniera integrata l'allocazione del capitale e il controllo
delle performance economico-finanziarie unificando, nella Direzione
Finanziaria ricoperta ad interim dal direttore generale Mario Girotti, la
responsabilità e le leve operative per l'ottimizzazione della struttura
finanziaria, l'allocazione del capitale proprio e, nella struttura di Risk
Management ricoperta ad interim dal vice direttore generale Ademaro Lanzara,
le logiche di governo integrato del rischio. Nell'ambito della nuova
struttura di governance, accanto alle già esistenti funzioni di Auditing,
Comunicazione, Risorse Umane e Partecipazioni, sono state istituite 3 nuove
funzioni: il Risk Management; le Attività Istituzionali, costituite da
consulenza legale, studi e relazioni esterne; la Direzione Finanziaria a cui
fanno capo le attività di pianificazione, bilancio, tesoreria e relazioni
con gli investitori. Wholesale Banking e Commercial Banking, unitamente a
Operations e Crediti costituiscono le funzioni di line, alla cui guida si è
scelto di valorizzare risorse interne con ampia e qualificata esperienza: le
competenze del Wholesale Banking, guidato da Riccardo Lupi, sono state
ampliate con l'attribuzione del presidio delle attività della rete estera e
delle istituzioni finanziarie; Alessandro Maida sostituisce Mario Girotti
alla guida del Commercial Banking; Francesco Colella acquisisce la
responsabilità della funzione Operations; Alessandro Di Giovanni è stato
chiamato alla guida dei crediti.
BANCA INTESA CEDE IL 41,14% DI CARINORD
2, HOLDING DI CONTROLLO DI CASSA DI RISPARMIO DELLA SPEZIA E DI CASSA DI
RISPARMIO DI CARRARA
Milano, 18 luglio 2003 - E' stato firmato ieri il contratto definitivo per
la cessione a Cassa di Risparmio di Firenze e a Banca Carige dell'intero
capitale sociale di Carinord 2, detenuto da Banca Intesa (41,14%),
Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia (31,83%) e Fondazione Cassa di
Risparmio di Carrara (27,03%). Carinord 2 è la holding che controlla Cassa
di Risparmio della Spezia e Cassa di Risparmio di Carrara. Banca Intesa cede
l'intera partecipazione posseduta in Carinord 2 (41,14%) al prezzo di 115
milioni di euro in contanti, realizzando una plusvalenza di circa 30
milioni. In particolare, Banca Intesa cede alla Cassa di Risparmio di
Firenze il 24,68% del capitale sociale di Carinord 2 al prezzo di 69 milioni
e a Banca Carige il restante 16,46% al prezzo di 46 milioni. Con la
cessione, realizzata congiuntamente alle Fondazioni Cassa di Risparmio della
Spezia e Cassa di Risparmio di Carrara, decadono gli impegni assunti da
Banca Intesa in sede di accordo originario con le medesime Fondazioni, che
avrebbero comportato un ulteriore investimento di circa 300 milioni di euro.
L'operazione si inquadra nell'ambito della cessione delle attività non più
strategiche e della razionalizzazione della presenza territoriale, che
privilegia - dovunque possibile - la presenza diretta. Il perfezionamento
dell'operazione è soggetto all'approvazione delle autorità
competenti.
EMISSIONE DI OBBLIGAZIONI PER US$ 300
MILIONI SUL MERCATO ISTITUZIONALE AMERICANO RICHIESTE DI SOTTOSCRIZIONE PARI
A OLTRE QUATTRO VOLTE L'OFFERTA INIZIALE DI US$ 150 MILIONI
Milano, 18 luglio 2003 - Il Gruppo Campari ha completato con grande successo
un'emissione obbligazionaria attraverso un collocamento privato sul mercato
istituzionale americano per Us$ 300 milioni. Deutsche Bank ha agito in
qualità di advisor e sole placement agent. L'operazione ha riscosso uno
straordinario successo presso gli investitori istituzionali, tanto da
rappresentare una delle operazioni migliori dell'anno in termini assoluti e
una delle emissioni più competitive in termini di tassi d'interesse
ottenuti mai effettuata da un gruppo italiano. A fronte di richieste di
sottoscrizione pari a oltre quattro volte l'offerta iniziale di US$ 150
milioni, l'importo è stato incrementato a US$ 300 milioni. La transazione
è strutturata su due tranche rispettivamente di US$ 100 e US$ 200 milioni e
con scadenze a 12 anni e 15 anni bullet. La cedola fissa è rispettivamente
del 4,33% e 4,63% per le due tranche e corrisponde, al momento della
transazione, a un tasso variabile Euribor maggiorato di uno spread inferiore
ai 60 basis point. Le obbligazioni (senior notes) sono state emesse dalla
capogruppo Davide Campari-Milano S.p.A. Questa operazione rappresenta il
ritorno del Gruppo Campari sul mercato degli investitori istituzionali
statunitensi dopo l'operazione inaugurale conclusa esattamente un anno fa (Us$
170 milioni su tre scadenze, 7 anni amortizing, 10 anni amortizing e 10 anni
bullet). A seguito dell'eccezionale successo riscontrato dall'operazione
dell'anno passato, il Gruppo ha voluto cogliere il momento estremamente
favorevole sul mercato del debito rispetto alla domanda da parte degli
investitori e al livello dei tassi di interesse. In tal modo, Campari ha
potuto raccogliere capitale di debito con scadenze ancora superiori rispetto
all'operazione dell'anno passato e a condizioni ancora più vantaggiose,
consolidando una posizione di forza per finanziare futuri progetti di
sviluppo.
AUMENTO DI CAPITALE PER OPENJOB IL
FONDO CHIUSO DI INVESTIMENTO "WISEQUITY", CHE ANNOVERA TRA I SUOI
SOTTOSCRITTORI IL GRUPPO DE AGOSTINI, ENTRA NELLA COMPAGINE SOCIETARIA
Gallarate, 18 luglio 2003 - Openjob SpA, società attiva nel settore del
lavoro temporaneo, ha concluso in queste ore un'importante operazione di
aumento di capitale. "Wisequity ", Fondo chiuso d'Investimento di
diritto Italiano con un patrimonio di oltre 100 milioni di Euro che annovera
tra i suoi principali sottoscrittori il Gruppo De Agostini, entra nella
compagine societaria. L'accordo è stato infatti firmato alla presenza
dell'Amministratore Delegato della società Wise Venture Sgr, Dott. Paolo
Gambarini, e del Presidente di Openjob, Avv. Domenico Piovesana. Wise
Venture Sgr, che ha recentemente ottenuto da Banca d'Italia l'autorizzazione
a gestire il Fondo chiuso Wisequity, è controllata e gestita da Paolo
Gambarini, Michele Semenzato e Fabrizio Medea. L'aumento di capitale siglato
proietterà Openjob tra le prime 10 società di lavoro temporaneo in Italia,
permetterà di accelerare lo sviluppo sul mercato e farà nascere nuove
occasioni di business, cogliendo le opportunità offerte dalla recente
riforma del Mercato del Lavoro. La strategia della società prevede di
arrivare entro breve a quota 100 filiali operative su tutto il territorio
nazionale; questa operazione si realizzerà sia attraverso l'apertura di
nuove sedi sia attraverso l'acquisizione di "competitors" già
attivi sul mercato italiano. Con l'occasione Openjob SpA si è dotata di un
nuovo Consiglio d'Amministrazione, che vede la conferma come Presidente
dell'Avv. Domenico Piovesana, come Vice Presidente, dell'Avv. Jean-Jacques
Prati Lucca e la nuova nomina di Rosario Rasizza, già Direttore Generale,
ad Amministratore Delegato della Società oltre alla nomina del Dott. Sergio
Maiorana e del Dott. Stefano Ghetti , quest'ultimo come rappresentante del
Fondo Wisequity.
GIACOMELLI SPORT GROUP S.P.A:
PRESENTATA AL TRIBUNALE DI RIMINI LA DOMANDA DI AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA.
ERNESTO MUSUMECI ENTRA, IN SOSTITUZIONE DEL DIMISSIONARIO DOMENICO LIBRI,
NEL CDA
Rimini, 18 luglio 2003: Il Gruppo Giacomelli Sport comunica che l'istanza di
amministrazione controllata per Giacomelli Sport Group S.p.A, approvata dal
Consiglio di Amministrazione, è stata depositata giovedì 10 luglio 2003 al
competente Tribunale di Rimini. Si comunica, inoltre, che, con riferimento
alle società operative Giacomelli Sport Spa, Longoni Sport Spa e Natura
& Sport srl, in data 11 luglio 2003 il consigliere Domenico Libri ha
rassegnato le dimissioni dalla carica; in sua sostituzione i consigli di
amministrazione delle società hanno cooptato il Sig. Ernesto Musumeci, già
Presidente del Consiglio di Amministrazione di Giacomelli Sport Group
S.p.A.
BANCA IFIS PRIMI RISULTATI AL 30 GIUGNO
2003
Mestre, 18 luglio 2003 - Banca Ifis S.p.A., impresa bancaria specializzata
nel factoring, presieduta da Sebastien Egon Fürstenberg, continua a
crescere nel primo semestre del 2003. I primi dati al 30 giugno 2003 sono
largamente positivi. In particolare, il Margine di intermediazione raggiunge
gli 11,4 milioni di Euro (7,8 al 30 giugno 2002, +46%). Molto rilevante
anche la crescita dei volumi negoziati (+50% a 543 milioni di euro) e degli
impieghi, che alla chiusura del semestre sono risultati pari al 306 milioni
di euro (210 al 30/06/2002 e 255 al 31/12/2002). La Banca, quotata al
Mercato Ristretto di Borsa Italiana, ha richiesto il passaggio al listino
principale (Mta) dove prevede di essere quotata entro il 2003. La quotazione
sul Mercato Telematico avverrà senza aumenti di capitale: al 31 dicembre
2002 Banca Ifis esponeva un coefficiente di solvibilità superiore al 15% e
un free capital di oltre 20 milioni di euro.
PIRELLI NUOVE DATE PER CDA DEL GRUPPO
PIRELLI
Milano, 17 luglio 2003 - Il Gruppo Pirelli rende noto che i Consigli di
Amministrazione di Pirelli SpA e di Pirelli & C. SpA si riuniranno il 31
luglio prossimo per esaminare i dati preliminari e non auditati relativi ai
primi sei mesi del 2003; il Consiglio di Pirelli & C. Real Estate SpA si
riunirà invece il 29 luglio prossimo. Le suddette date sostituiscono quelle
comunicate in precedenza. Si riepiloga di seguito il nuovo calendario
previsto degli eventi societari, conto tenuto dell'operazione di
semplificazione della struttura societaria: Pirelli & C. Real Estate -
29 luglio 2003 (e non più il 30 luglio come in precedenza comunicato):
Riunione del Consiglio di Amministrazione per l'esame dei dati preliminari e
non auditati relativi ai primi sei mesi del 2003; 3 settembre 2003 (e non più
il 9 settembre come in precedenza comunicato): Riunione del Consiglio di
Amministrazione per l'esame della relazione semestrale al 30 giugno 2003 (il
suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro il 13 settembre
2003 e pertanto, ai sensi dell'art. 82 della deliberazione Consob 11971/99,
la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2003 non verrà
predisposta); 7 novembre 2003: Riunione del Consiglio di Amministrazione per
l'esame dei risultati consolidati del terzo trimestre 2003. Pirelli SpA - 31
luglio 2003 (e non più il 29 luglio come in precedenza comunicato):
Riunione del Consiglio di Amministrazione per l'esame dei dati preliminari e
non auditati relativi ai primi sei mesi del 2003. Pirelli & C. SpA - 31
luglio 2003: Riunione del Consiglio di Amministrazione per l'esame dei dati
preliminari e non auditati relativi ai primi sei mesi del 2003; 5 settembre
2003 (e non più l'11 settembre come in precedenza comunicato): Riunione del
Consiglio di Amministrazione per l'esame della relazione semestrale al 30
giugno 2003 (il suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro
il 13 settembre 2003 e pertanto, ai sensi dell'art. 82 della deliberazione
Consob 11971/99, la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2003
non verrà predisposta); 11 novembre 2003 (e non più il 10 novembre come in
precedenza comunicato): Riunione del Consiglio di Amministrazione per
l'esame dei risultati consolidati del terzo trimestre 2003.
FINECOGROUP: APPROVATA L'ACQUISIZIONE
DEL 47,5% DI ROMAVITA DA TORO ASSICURAZIONI. DELINEATE LE LINEE GUIDA DEL
PIANO DI STOCK OPTION. CONCLUSA LA CESSIONE DI ENTRIUM A DIBA
Milano, 18 luglio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di FinecoGroup,
riunitosi oggi a Milano, ad apertura dei lavori ha voluto commemorare la
recente scomparsa dell'Amministratore Delegato Giorgio Brambilla, ricordando
le sue elevate capacità professionali unitamente a quelle umane. Il
Consiglio ha approvato l'acquisizione del 47,5% di RomaVita detenuto da Toro
Assicurazioni per 245 mln di Euro, subordinatamente alla definizione della
cessione di Toro, da parte di Fiat, al Gruppo De Agostini e all'approvazione
da parte delle Autorità di Vigilanza. Tale acquisizione consentirà a
FinecoGroup di aumentare la propria partecipazione nel capitale di RomaVita
al 95% e di procedere verso l'integrazione delle due compagnie , RomaVita e
Cisalpina Previdenza con importanti sinergie industriali ed operative. Il
Consiglio ha poi approvato le linee guida del piano di incentivazione
azionaria rivolto al management del Gruppo e ai promotori finanziari della
rete FinecoCity che sarà sottoposto alla prossima assemblea degli
azionisti. La società intende così fidelizzare le figure chiave del Gruppo
e incentivarle al raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati. In
particolare, la partecipazione dei promotori finanzia ri FinecoCity al piano
di stock option rappresenta il riconoscimento della professionalità e
dell'impegno dimostrati dalla rete fino ad oggi. Infine, il Consiglio di
Amministrazione, ha preso atto che entro la fine di luglio si concluderà la
cessione della tedesca Entrium a DiBa (ING Group).
NOKIA CONTINUA AD AUMENTARE LA PROPRIA
QUOTA DI MERCATO DEI TELEFONI MANTENENDO UNA REDDITIVITÀ ECCELLENTE
CONFRONTO TRA SECONDO TRIMESTRE 2003 E SECONDO TRIMESTRE 2002: IL FATTURATO
NETTO È STATO DI 7.019 MILIONI DI EURO (6.935 MILIONI DI EURO NEL SECONDO
TRIMESTRE 2002), CON UN AUMENTO DELL'1%.
Milano, 18 luglio 2003 - Jorma Ollila, presidente e ceo: Una redditività
costantemente eccellente e ulteriori sviluppi positivi in termini di quota
del mercato dei telefoni cellulari nel corso del trimestre sono stati molto
rassicuranti. Abbiamo registrato miglioramenti in due zone strategiche: gli
Stati Uniti, che rappresentano il nostro mercato più ampio, e il mercato
globale del Cdma. La quota di mercato dei telefoni cellulari Nokia è
attualmente valutata al 39%, con un aumento sequenziale e anno su anno per
il secondo trimestre. In generale, tuttavia, il nostro fatturato riflette la
debolezza generalizzata dell'economia e del dollaro. La crescita del 14% del
volume dei telefoni cellulari durante il trimestre è stata sostenuta dalla
consegna di 13 nuovi modelli. La chiave del nostro successo è stata, e
continuerà ad essere, la nostra vincente capacità realizzativa e la nostra
solida posizione competitiva in tutte le principali tecnologie e segmenti.
Per l'intero 2003 prevediamo di rafforzare la nostra leadership con il
lancio record di più di 35 nuovi modelli. Successivamente ai modelli
multimediali ricchi di funzionalità già presenti sul mercato e dotati
delle tecnologie correnti, le consegne del Nokia 6650, il nostro primo
telefono 3G Wcdma, hanno determinato la disponibilità totale di questa
nuova tecnologia attraverso i normali canali di distribuzione in tutti i
mercati. Ritengo questo aspetto molto importante dal punto di vista
strategico, non solo per noi ma anche per l'intero settore. E non si è
trattato semplicemente del lancio di un prodotto, ma del culmine della prova
sul campo più vasta mai condotta nel settore, un progetto lungo ed
esaustivo che ha utilizzato 20.000 telefoni su praticamente tutte le reti
Wcdma del mondo. Grazie al nostro portafoglio sempre più ampio,
introduciamo il potere della mobilità in campi nuovi, come immagini,
musica, giochi e applicazioni per le imprese, oltre ad accrescere le
opportunità di mobilità per l'utente. Quasi un terzo dei telefoni Nokia
oggi in vendita sono dotati di schermo a colori e funzioni multimediali. Il
nuovo telefono Nokia 6600 con fotocamera, lanciato in giugno, rappresenta un
esempio perfetto di smart phone che associa funzioni di business, come la
sicurezza dell'e-mail, a un'esperienza multimediale personale. In alcuni
mercati importanti, come l'Inghilterra e la Scandinavia, stiamo assistendo
ad un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso apparecchi più
ricchi di funzioni. Nel business delle reti, le decisive azioni di
ristrutturazione, tuttora in corso come previsto, permetteranno di
posizionare meglio la nostra società rispetto alle attuali difficoltà
poste dal mercato. Per quanto riguarda le reti Wcdma, siamo soddisfatti dei
progressi intrapresi durante il trimestre. Grazie alla nostra capacità di
rollout e alla nostra prontezza commerciale, siamo una tra le pochissime
maggiori aziende in grado di guidare questa industria verso il futuro. La
capacità di fornire il pieno potenziale della mobilità alle imprese
rappresenta una nuova ondata della comunicazione di business e un'importante
opportunità per noi. Integrando le tecnologie mobili nella propria
infrastruttura, le imprese possono conseguire significativi miglioramenti
della produttività e dell'efficienza. A questo scopo stiamo creando un
nuovo business group, Nokia Enterprise Solutions, che risponderà
direttamente a me. Il gruppo fornirà una gamma molto varia di telefoni,
nonché soluzioni di sicurezza e di connettività mobile specificatamente
studiate per soddisfare le esigenze delle imprese. Sviluppi del business e
previsioni - Fatturato del secondo trimestre Il fatturato di Nokia del
secondo trimestre, pari a 7,0 miliardi di Euro, è aumentato dell'1%
rispetto al secondo trimestre 2002. Il fatturato dei telefoni cellulari è
aumentato del 2% anno su anno, ampiamente in linea con le previsioni,
raggiungendo 5,5 miliardi di Euro. Mentre i volumi sono cresciuti del 14%,
le vendite hanno subito gli effetti negativi della debolezza del dollaro e,
in misura minore, di un aumento delle vendite di telefoni a basso prezzo in
alcuni mercati emergenti, come l'India. La forte crescita del fatturato
netto in Europa è stata praticamente compensata da un fatturato leggermente
minore in Asia Pacifico e sostanzialmente minore nelle Americhe. Il
fatturato di Nokia Networks è rimasto invariato a 1,5 miliardi di Euro,
secondo le precedenti previsioni massime, come riflesso della costante
crescita nelle Americhe, di una situazione invariata in Europa e di una
diminuzione in Asia Pacifico. Redditività del secondo trimestre L'utile di
esercizio proforma del gruppo Nokia nel secondo trimestre è sceso del 32%
fino a 858 milioni di Euro, comprensivi di un onere di 399 milioni di Euro
relativo alla ristrutturazione di Nokia Networks. In Nokia Mobile Phones, la
continua competitività dei prodotti e l'efficienza operativa hanno guidato
la redditività, con un aumento anno su anno del 9% dell'utile di esercizio
proforma fino a 1,3 miliardi di Euro e margini proforma relativi ai telefoni
cellulari del 23,1%. In Nokia Networks, la perdita di esercizio proforma è
stata pari a 334 milioni di Euro. Escludendo l'onere di ristrutturazione di
399 milioni di Euro, Nokia Networks avrebbe evidenziato un modesto utile di
esercizio proforma. L'utile per azione proforma (diluito) del gruppo Nokia
ha raggiunto 0,14 Euro, corrispondente al range previsto di 0,13-0,16 Euro.
La posizione di cassa di Nokia rimane solida, con una disponibilità totale
di 9,9 miliardi di Euro alla fine del trimestre. La ristrutturazione di
Nokia Networks in corso Nel secondo trimestre, Nokia ha assunto un onere di
399 milioni di Euro per l'annunciata ristrutturazione di Nokia Networks.
Tale onere consiste in una quota non di cassa di 304 milioni di Euro per
riduzioni e chiusure di progetti di ricerca e sviluppo, mentre il resto
riguarda le riduzioni del personale. Per la fine del 2003 si stima che Nokia
Networks avrà in totale circa 15.000 dipendenti, rispetto a 17.361 al 31
dicembre 2002. Prospettiva per il terzo trimestre 2003 Per il terzo
trimestre Nokia prevede una crescita dei volumi dei telefoni cellulari
superiore al 10%, pertanto più rapida del mercato, con una solida e
costante redditività. Tuttavia, il fatturato di Nokia Mobile Phones nel
terzo trimestre dovrebbe rimanere invariato o diminuire leggermente anno su
anno rispetto allo stesso periodo del 2002, soprattutto a causa del
deprezzamento del dollaro. In Nokia Networks, le condizioni di esercizio non
mostrano alcun segno di miglioramento e per il terzo trimestre si prevede un
calo del fatturato anno su anno del 15-20%. Alla luce di questa prospettiva,
Nokia Networks dovrebbe registrare una modesta perdita di esercizio proforma
nel periodo. Nokia prevede che l'utile per azione proforma per il terzo
trimestre sarà dell'ordine di 0,15-0,17 Euro, mentre l'utile per azione
registrato (diluito) sarà dell'ordine di 0,14-0,16 Euro. L'utile per azione
proforma (diluito) per il terzo trimestre 2002 è stato di 0,18 Euro, mentre
l'utile per azione registrato (diluito) è stato di 0,13 Euro. La quota del
mercato dei telefoni cellulari di Nokia sale al 39% Secondo le stime, la
quota di mercato di Nokia per il secondo trimestre ha raggiunto il 39%, con
un aumento sequenziale e anno su anno, soprattutto grazie all'aumento della
quota di mercato negli Stati Uniti. I volumi totali del mercato dei telefoni
cellulari per il secondo trimestre sono aumentati anno su anno per il quinto
trimestre consecutivo, salendo dell'11% fino a 105 milioni di pezzi, mentre
il volume di Nokia è aumentato del 14% fino a 41 milioni di pezzi. Nokia
continua a prevedere una crescita globale del volume dei telefoni per
l'intero 2003 intorno al 10%, rispetto a 405 milioni di pezzi nel 2002. La
crescita del volume dovrebbe essere superiore alla crescita del mercato per
l'intero anno. La società registra un aumento della quota di mercato del
Cdma. In linea con l'obiettivo a lungo termine di Nokia di diventare leader
nella produzione di telefoni mobili Cdma, nel secondo trimestre la società
ha avviato le consegne di quattro nuovi telefoni Cdma, compreso il lancio
del Nokia 3586i, il primo con schermo a colori. Nokia ha inoltre dato inizio
alle consegne di telefoni Cdma in India, mentre in Cina ha ottenuto la
licenza di produzione del Cdma. Produzione e vendita inizieranno nel paese
nella seconda metà dell'anno. Gli effetti positivi di questa espansione
della gamma di prodotti e della clientela hanno permesso a Nokia di
registrare nel secondo trimestre un aumento della quota del mercato del Cdma.
Il mercato delle reti mobili rimane lento Nel business delle infrastrutture
di rete, le condizioni del mercato non mostrano alcun segno di
miglioramento. Gli investimenti degli operatori sono scesi a un livello
straordinariamente basso e Nokia continua a prevedere una contrazione
generale del mercato del 15% o più per l'intero anno 2003. Nuovo business
group concentrato sulle soluzioni d'impresa Nokia crea Nokia Enterprise
Solutions, un nuovo business group rivolto al mercato delle imprese. Nokia
Enterprise Solutions riunirà le varie attività di Nokia destinate alle
imprese svolte da Nokia Mobile Phones e Nokia Ventures Organization, allo
scopo di fornire alle imprese una gamma di telefoni cellulari e piattaforme
mirate e competitive, nonché soluzioni per una connettività sicura. Il
nuovo business group inizierà a registrare i propri dati finanziari a
partire dal primo trimestre 2004.
AEM TORINO S.P.A. - AUMENTO DEL
CAPITALE SOCIALE
Torino, 18 luglio 2003 - L'Offerta in Borsa dei diritti inoptati relativa
all'aumento di capitale deliberato dall'Assemblea Straordinaria di Aem
Torino S.p.A. in data 30 aprile 2003, risultano esercitati n. 346.306.998
diritti e sono state sottoscritte n. 115.435.666 azioni ordinarie con
abbinati Warrant Aem Torino 2003-2008, pari al 25,00% del nuovo capitale
sociale. Essendo stato l'aumento di capitale integralmente sottoscritto, il
consorzio di garanzia costituito e diretto da Banca Imi S.p.A. non rileverà
alcuna azione. All'esito dell'operazione, il capitale sociale risulta
aumentato ad Euro 461.742.666 e suddiviso in n. 461.742.666 azioni del
valore nominale di 1 Euro.
INCONTRO INFORMALE DEI MINISTRI EUROPEI
DELL'AMBIENTE E DELL'ENERGIA AL VIA IL DIALOGO TRA ENERGIA E AMBIENTE. FONTI
RINNOVABILI, SVILUPPO DI NUOVE FONTI ENERGETICHE COME L' IDROGENO,
DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE PULITE
Montecatini, 18 luglio 2003 - L'avvio ad un "modello europeo" di
integrazione e dialogo tra ambiente ed energia, per affrontare la doppia
sfida globale della protezione del clima e della sicurezza energetica, dalle
quali dipendono le prospettive dello sviluppo sostenibile. Questo il tema
della riunione congiunta dei Ministri dell'Ambiente e dell'Energia dei 15
Stati Membri, dei nuovi 10 paesi dell'Unione, di Bulgaria, Romania, Turchia
e della Norvegia, e dei Commissari europei all'ambiente e all'energia che si
svolgerà a Montecatini dal 18 al 20 luglio, presieduta dai Ministri
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli e delle Attività
Produttive, Antonio Marzano. Proprio l'Europa ha la responsabilità e la
possibilità di dare il "passo" al processo internazionale avviato
prima dalla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici e poi dal
Protocollo di Kyoto, nel nuovo contesto della liberalizzazione dei mercati
dell'energia. La riunione di Montecatini consentirà ai responsabili europei
delle politiche ambientali ed energetiche di valutare i diversi scenari
climatici ed energetici elaborati dalle agenzie internazionali, di
considerare il ruolo della liberalizzazione dei mercati energetici come
strumento per aumentare l'efficienza e ridurre le emissioni senza
compromettere la competitività dell'Europa, di definire la strategia
europea in vista della prossima Conferenza delle Parti firmatarie della
Convenzione sui Cambiamenti Climatici, che si terrà a Milano dal 1 al 12
dicembre. I Ministri saranno sollecitati a confrontarsi sulle problematiche
tecnologiche ed economiche che condizionano il successo della strategia
europea per la riduzione delle emissioni: l'aumento dell'efficienza, per
"dissociare" la crescita della produzione di energia elettrica dal
consumo di combustibile. Ovvero, per assicurare nello stesso tempo maggiore
produzione e minori consumi; lo sviluppo delle fonti rinnovabili; l'uso
pulito di combustibili fossili, con la segregazione dell'anidride carbonica;
lo sviluppo di nuove fonti e vettori energetici a partire dall'idrogeno; i
meccanismi di finanziamento pubblico e i meccanismi di mercato che devono
favorire lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie "pulite".
Inoltre, considerando che ogni riduzione delle emissioni di anidride
carbonica è efficace indipendentemente dal luogo del pianeta nel quale
viene realizzata, la riunione di Montecatini affronterà i termini
dell'impegno dell'Europa per la diffusione delle tecnologie
"pulite" nel mercato mondiale dell'energia, in particolare nelle
economie emergenti dell'Asia e del Sud America che assumono un ruolo sempre
più rilevante sia dal punto di vista dei consumi che da quello delle
emissioni. E la Presidenza italiana intende sollecitare l'Unione Europea ad
utilizzare in modo pieno i meccanismi del Protocollo di Kyoto, che
rappresentano un volano straordinario per la "globalizzazione"
delle tecnologie pulite e per orientare in modo sostenibile la crescita
dell'intero pianeta. E in particolare questo messaggio sarà rivolto alla
Russia che verrà così sollecitata alla ratifica del Protocollo di Kyoto.
INSTALLATORI E MANUTENTORI DI IMPIANTI
TERMICI ED ELETTRICI POST-CONTATORE, REGOLE E CONCORRENZA: LA CAMERA APPROVA
IMPORTANTE PROVVEDIMENTO
Milano, 18 luglio 2003 - Nell'ambito della discussione in Aula sul Disegno
di Legge 3297 - Riordino dell'energia - i Deputati hanno approvato un
importante provvedimento che vieta alle aziende operanti nei settori
dell'energia elettrica e del gas che hanno la concessione o l'affidamento
dei servizi pubblici locali di avviare nello stesso territorio e per lo
stesso periodo di tempo, attività diverse in concorrenza con le piccole
imprese e quelle artigiane nel settore dei servizi sul cosiddetto post
contatore. "Si tratta di un ulteriore passo in avanti - ha detto
Maurizio Calzolari, Presidente dell'Anim Cna Nazionale - sulla strada di un
assetto davvero libero e concorrenziale di quello che è il mercato naturale
delle nostre piccole imprese. Se, come auspichiamo, anche il Senato farà la
sua parte, potremo finalmente contare su di un sistema che garantirà gli
investimenti delle nostre aziende in direzione del miglioramento della
qualità e dell'ottimizzazione delle nostre risorse. Siamo purtroppo ancora
di fronte ad una liberalizzazione parziale delle forniture di gas e di
energia elettrica e non sarebbe tollerabile che sul mercato di riferimento
delle nostre aziende possano confrontarsi soggetti che godono di posizioni
di vantaggio, determinate dal fatto di poter fornire energia elettrica e/o
gas ai potenziali clienti ed altri, cioè le piccole imprese di
installazione e manutenzione che, dati i vincoli del mercato, questo non
possono oggettivamente farlo. L'ampia convergenza di gran parte dei Deputati
sul testo proposto dal Relatore del provvedimento ci fa ben sperare per il
prosieguo del dibattito al Senato. Siamo probabilmente alla vigilia di un
importante risultato che la nostra Associazione insegue da tempo a difesa
degli interessi delle imprese che rappresentiamo! E' comunque un risultato
molto importante che testimonia non solo la correttezza delle nostre tesi ma
anche la forza di organizzazioni che come l'Anim e la Cna hanno saputo
mobilitarsi in queste settimane con un gran numero di iniziative pubbliche
che hanno visto la partecipazione di centinaia di imprenditori. Dobbiamo
continuare su questa strada perché il cammino che ci attende è ancora
lungo."
MILANO SEMPRE PIU' LOCOMOTIVA
L'ECONOMIA MILANESE VA MEGLIO DEL RESTO DEL PAESE. A SORPRESA RITORNA IL
"POSTO FISSO" (+33.000 OCCUPATI). CRESCE IL NUMERO DI IMPRESE
(+1,5%).
Milano, 18 luglio 2003. Milano leader del sistema imprenditoriale italiano e
lombardo. Per il settimo anno consecutivo si conferma la crescita delle
imprese, tra iscritte e cessate: +1,5%, rispetto al +1,4% lombardo e +1,1%
italiano. Crescono i settori innovativi: informatica (+2,4%) e ricerca e
sviluppo (+2,7%). Ma anche quelli tradizionali: alberghi e ristoranti (+2%),
trasporti (+8,2%) e telecomunicazioni (+15,7%). Ma com'è il nuovo
imprenditore milanese? È per il 74,5% di sesso maschile, tra i 25 e i 35
anni (40,4%), impegnato nel commercio (24%), nel terziario avanzato (17%),
nell'edilizia (16%) e nel manifatturiero (10%). E sempre più straniero: al
31 dicembre 2002 le ditte individuali con titolare extracomunitario in
provincia di Milano sono 11.881 unità, più della metà della Lombardia
(54,8%) e il 9,6% del totale nazionale. Sono il 7,8% di tutte le imprese, in
aumento rispetto al 6,5% del 2001. Soprattutto Egiziani, Cinesi, Marocchini
e Senegalesi. Diventa sempre più organizzato l'imprenditore milanese: sono
23.822 quelli in gruppo. Ma anche sempre più presente in tutta Italia. Il
31,7% dei posti di lavoro creati dalle imprese milanesi sono fuori dal
territorio provinciale (27% in Lombardia, 19% Nord-Est, 19% Centro, 18% Sud,
16% Nord-Ovest). Milano sempre più ricca: l'indicatore della ricchezza
prodotta cresce del 5,4%. E sempre più produttiva: il valore aggiunto per
addetto relativo all'intero sistema economico milanese (64,3 mila euro) è
superiore del 15% al dato lombardo e del 34% a quello nazionale. Il reddito
pro-capite sale ancora dello 0,8% nell'ultimo anno e raggiunge i 18.751 euro
annui, ma diminuisce la voglia di consumare e la propensione al consumo
scende dall'88,41 del 2001 all'88,12 del 2002. E per i prezzi, anche dopo
l'introduzione dell'euro, a fronte di una media nazionale dell'inflazione
del 2,5% per il 2002, a Milano questo valore si attesta all'1,9%. Se vediamo
la situazione di giugno 2003, l'inflazione a Milano si ferma al 2,3%
rispetto al 2,6% della media italiana. Positivo anche l'andamento del
mercato del lavoro: occupazione +2%, contro l'1,6% della Lombardia e l'1,5%
dell'Italia. Soprattutto per le donne (+3,4% contro lo 0,8% maschile). Il
tasso di disoccupazione, invece, è rimasto fermo al 4,6%. Se i contratti a
tempo determinato sono aumentati (+6.000 individui), e i lavoratori
parasubordinati crescono (+14.524 lavoratori), il mondo del part-time
registra una contrazione di circa 5.000. Mentre torna a trainare il
contratto a tempo indeterminato (+33.000 occupati). Le professioni che vanno
di più? Quelle intellettuali e scientifiche. Nella provincia di Milano sono
passate dal 9,3% (sul totale delle assunzioni programmate) del 2000 al 12,4%
del 2002. In calo, invece, la ricerca di professioni tecniche, dal 24,6% al
19%, pur restando nel complesso le più richieste. Negativo però, nella
difficile situazione internazionale, l'andamento del commercio estero:
esportazioni (-4,5%) e importazioni (-5,8%). Soprattutto con gli Stati Uniti
d'America (-11% l'export; -13% l'import) e con l'area Nafta (-11,8%
l'export; -16,7% l'import). Crescono del 2% le imprese all'estero
partecipate da imprese milanesi (3.361 per un totale di 275 mila addetti, il
25% del totale italiano) e del 5% le partecipazioni estere in Italia (2.359
imprese, oltre 324.000 addetti, il 43% del totale italiano). Emerge dal
rapporto annuale "Milano Produttiva", a cura dell'Ufficio studi
della Camera di Commercio, giunta alla 13° edizione, con un bilancio
dell'economia di Milano e provincia nel 2002. "Anche in un anno
difficile come è stato il 2002 - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente
della Camera di Commercio di Milano - soprattutto a livello internazionale,
Milano ha confermato ancora una volta di godere di "sana e robusta
costituzione". "E' innanzitutto proseguita, rinnovandosi, quella
voglia di fare impresa dei milanesi che era riemersa già da sette anni e
che ha fatto registrare 29 mila nuove imprese. E in questa crescita si
inserisce quella dell'imprenditorialità etnica, come cammino di
integrazione possibile (12 mila ditte individuali con titolare
extracomunitario). Milano è sempre più la città dei lavoratori della
conoscenza, siano essi lavoratori dipendenti o indipendenti, dell'high tech
manifatturiero e della net economy, dell'economia dei servizi, delle imprese
innovative localizzate nei distretti. L'economia "arcipelago"
milanese è l'economia più multilocalizzata d'Italia, attraverso le reti
corte e lunghe dei gruppi di imprese, delle delocalizzazioni produttive,
degli investimenti verso l'estero. Ma non c'è crescita senza innovazione,
di cui si fanno portatrici a Milano le oltre 18 mila imprese a elevato
contenuto di conoscenza. Ma in una realtà globalizzata le imprese risentono
della riduzione del commercio con l'estero in una congiuntura difficile a
livello internazionale. Per essere più competitivi e di qualità occorre
investire nelle tre "i": infrastrutture, innovazione,
istruzione". Crescita economica e settori. Milano leader del sistema
imprenditoriale italiano e lombardo. Per il settimo anno consecutivo si
conferma la crescita: da 317.959 a 322.709 imprese (+1,5%; +4.750 unità),
con un tasso di natalità pari al 9,1% (era 9,9% nel 2001). I dati relativi
allo sviluppo delle imprese milanesi si presentano superiori sia rispetto a
quelli lombardi (+1,4% l'incremento di nuove imprese in Lombardia) sia
rispetto al Paese (+1,1% in Italia). Complessivamente si registra una
crescita nonostante i riflessi del difficile momento congiunturale che ha
attraversato l'economia italiana in quest'ultimo anno. La rete
imprenditoriale milanese è caratterizzata da una buona presenza di società
di capitali (28%, superiore sia a quella lombarda 20,3% sia a quella
nazionale 11,5%), con un incremento del 4,1% rispetto al 2001 e concentrate
prevalentemente nel settore dei servizi (38,6%). Più alta, ma inferiore
rispetto a quella lombarda e italiana (rispettivamente del 54,8% e del
68,6%) la percentuale di ditte individuali pari al 47,1% (con una crescita
dell'1,8% rispetto al 2001). Si intensifica la crescita dei servizi reali
alle imprese (+2.231 imprese; +3,1%), nel cui ambito si collocano il settore
dell'informatica (+2,4%) e della ricerca e sviluppo (+2,7%). Cresce anche il
settore degli alberghi e dei ristoranti (+2%), il comparto dei trasporti e
delle comunicazioni (+2,3), all'interno del quale si registrano variazioni
significative per le attività ausiliarie dei trasporti (+8,2%) e delle
telecomunicazioni (+15,7%). Minimo, invece, l'aumento del settore
dell'intermediazione finanziaria e monetaria (+0,8%) e del commercio (+
0,2%). Per quanto riguarda le attività manifatturiere si evidenzia una
contrazione (-1,2%) estesa a tutti i comparti del settore, eccetto
l'industria alimentare (+4,4%), la fabbricazione di combustibili e carbone
(+1,4%), la fabbricazione di macchine per ufficio ed elaboratori (+2,4%), la
fabbricazione di mezzi di trasporto (+2,9%). L'identikit del nuovo
imprenditore milanese: è per il 74,5% di sesso maschile, tra i 25 e i 35
anni (40,4%). Il 24% opera nel commercio, il 17% nel terziario avanzato, il
16% nell'edilizia e il 10% nel manifatturiero. Occupazione e contratti
atipici. Il mercato del lavoro nel 2002 ha visto un andamento positivo.
L'occupazione è cresciuta di due punti percentuali (contro l'1,6% della
Lombardia e l'1,5% dell'Italia). Il tasso di disoccupazione, invece, è
rimasto fermo al 4,6%. A registrare il maggior incremento l'occupazione
femminile (+3,4% contro lo 0,8% maschile). Ma alla crescita del lavoro
dipendente ha fatto da contrappeso la contrazione di quello autonomo
(-5,7%). I settori in cui si registra una maggiore presenza di lavoratori
dipendenti sono l'industria manifatturiera (89,3%) e i servizi reali
(72,4%). Per quanto concerne la provincia di Milano, i contratti a tempo
determinato sono aumentati, accogliendo 6.000 individui in più rispetto al
2001, mentre, a sorpresa, il mondo del part-time registra una contrazione di
circa 5.000. Tuttavia, il part-time si conferma il contratto
"femminile" per eccellenza, dal momento che circa l'80% degli
occupati nel part-time è donna. Nonostante questi contratti abbiano coperto
una posizione di rilievo, è il contratto a tempo indeterminato ad incidere
in maniera considerevole sulla crescita dell'occupazione, con un incremento
di circa 33.000 occupati. Il lavoro parasubordinato, comunque, è in
continua espansione. E, in provincia di Milano, il fenomeno risulta
particolarmente esteso. Basti pensare che nel 2001 i lavoratori
parasubordinati risultavano 235.60, rispetto al 2000 l'incremento ha
riguardato 14.524 lavoratori, con una variazione percentuale del 6,6%.
L'estensione di forme contrattuali più flessibili, che aveva dato un
apporto notevole all'aumento dell'occupazione alla fine degli anni Novanta,
pare abbia iniziato ad avvertire una leggera frenata. Il ritorno al
contratto standard a tempo indeterminato denota probabilmente il fatto che
le imprese, dopo un lungo periodo di crescita nel mercato del lavoro,
cerchino di fidelizzare i propri occupati. La professionalità. Nella
ricerca di professionalità cresce la richiesta di figure intellettuali e
scientifiche: nella provincia di Milano passano dal 9,3% (sul totale delle
assunzioni programmate) del 2000 al 12,4% del 2002. Aumenta meno la domanda
di dirigenti che passa dall'1,1% del 2000 al 1,6% del 2002. Scende, invece,
la ricerca di professioni tecniche, dal 24,6% al 19%, pur restando nel
complesso le più richieste. Rispetto al 2000 gli ultimi dati disponibili
evidenziano una crescita considerevole dei fondi destinati dalle aziende
alla formazione del personale (+8,6%). Sono soprattutto le aziende del
terziario (44,6% della spesa totale della provincia) seguite dall'industria
estrattiva e chimica (15,9%) e da quella meccanica (11,6%) a promuovere più
formazione. Il valore aggiunto. Nel corso del biennio 2000-2001 l'indicatore
della ricchezza prodotta dal sistema economico milanese ha ottenuto un
incremento del 5,4% (in valore assoluto la provincia milanese nel 2001 ha
prodotto 117.510 milioni di euro). Ma l'incremento maggiore si è registrato
nel settore dei servizi (+6,5%), seguito dall'industria (+2,8%; inferiore,
tuttavia, a quello italiano +4,3%). L'impulso proveniente dal terziario ha
modificato anche la macrocomposizione del valore aggiunto provinciale: nel
2001 il terziario acquista un peso di oltre il 69%, mentre l'industria
rappresenta poco più di un terzo del totale. Internazionalizzazione
commerciale. La congiuntura economica internazionale negativa e
l'apprezzamento dell'euro sul dollaro hanno inciso pesantemente sul ribasso
tra il 2001 e il 2002 delle esportazioni (-4,5%). E la debolezza della
domanda interna ha provocato la diminuzione delle importazioni milanesi
(-5,8%). La contrazione dell'interscambio si è registrata soprattutto con
gli Stati Uniti d'America (-11% l'export; -13% l'import) e con l'area Nafta
(-11,8% l'export; -16,7% l'import). In aumento, invece, i flussi di scambio
con la Cina (+4,8% l'export; +10,2% l'import) e le esportazioni in Medio
Oriente (+11,3%). Anche se l'area che contribuisce maggiormente alla tenuta
del sistema commerciale ambrosiano resta l'Europa. L'Unione Europea
rappresenta il 68,5% dell'import e il 48,0% dell'export milanese, nonostante
la variazione negativa del 2002 (-4,8% l'import; -2,7% l'export). L'analisi
dell'interscambio commerciale della provincia di Milano per settori
merceologici, in linea con i dati relativi alle aree geoeconomiche, rivela
una variazione negativa sia dell'import (-11,2%) sia dell'export (-4,2%).
Per entrambe le grandezze, il settore che ha subito la riduzione più
elevata è stato quello elettrico, che ha visto diminuire le importazioni
del 14,6% e le esportazioni del 20,1%. Variazioni negative dell'import si
sono registrate anche per il settore della carta e dell'editoria (-12,1%) e
della raffinazione del petrolio (-9%). Per l'export il calo maggiore si è
avuto nel settore del cuoio e delle pelli (-15,1%). Saldo positivo, invece,
nel 2002 per il settore dei servizi con un export cresciuto dello 0,6%,
nonostante la diminuzione delle importazioni del 14,7%. Hanno contribuito
maggiormente alla caduta dell'import le comunicazioni (-44,8%), i servizi
finanziari (-43,6%), le royalties e le licenze (-32,3%). Aumentano, invece,
le assicurazioni (+37,9%) e le costruzioni (+29,6%). L'impresa etnica. Al 31
dicembre 2002 le ditte individuali con titolare straniero operanti nella
provincia di Milano sono 12.951 unità, di cui la stragrande maggioranza
costituita da imprese extracomunitarie (11.881 unità, che rappresentano il
91,7% del totale delle ditte straniere). Le ditte milanesi con titolare
extracomunitario rappresentano più della metà delle stesse imprese
lombarde (54,8%) e il 9,6% del totale nazionale e nel 2002 hanno registrato
una crescita del 21%. Altrettanto considerevole è la loro incidenza sul
totale delle ditte individuali milanesi, pari al 7,8% (in aumento rispetto
al 6,5% del 2001). Gli andamenti degli ultimi anni confermano la maggiore
diffusione delle imprese con titolare egiziano, cinese e marocchino che, nel
2002, evidenziano una buona crescita, rispettivamente del 25,9%, 12,7% e
25,9%. La quarta comunità più diffusa è quella senegalese che, dopo la
performance eccezionale del 2001 (+125,9%), si attesta su una crescita del
28,3%. Un incremento notevole interessa anche le imprese di cittadini
dell'Ecuador (+74,2%), del Pakistan (+66%) e dell'Albania (38,9%). La
maggior parte delle ditte extracomunitarie si occupa di servizi (62,6%), di
industria (36,3%), commercio (33,2%). In buona posizione le ditte che si
occupano di trasporti (8%) e di ristorazione (3,8%). Gli investimenti
esteri. Nel 2002 le imprese all'estero partecipate da imprese milanesi sono
state 3.361 per un totale di 275 mila addetti, il 25% del totale italiano,
con una crescita del 12% di imprese nel periodo 2000-2002. La maggior parte
delle attività si concentra in due soli settori: l'industria manifatturiera
(36% del totale nazionale in termini di addetti) e il commercio all'ingrosso
(43%). Il polo milanese assorbe il 43% del totale delle partecipazioni
estere in Italia con 2.359 imprese in cui sono occupati oltre 324.000
addetti, con una crescita tra il 2000 e 2002 del 5% in numero di imprese. I
settori principali: commercio all'ingrosso (62% del totale nazionale in
termini di addetti), informatica e telecomunicazioni (65%), servizi
professionali (56%), settore manifatturiero (28%). Prezzi. Milano si
conferma città europea anche rispetto all'introduzione dell'euro e rispetto
all'andamento dei prezzi. A fronte di una media nazionale dell'inflazione
del 2,5% per il 2002, a Milano questo valore si attesta all'1,9%. Con dati
più bassi per abitazioni, acqua, energia e combustibili (-0.6% nel 2002),
per servizi sanitari e spese per la salute (1%), per i trasporti (+1,9%). Più
alti della media generi alimentari e bevande analcoliche (+2.4%),
abbigliamento e calzature (+ 2%), alberghi, ristoranti e pubblici esercizi
(+3.8%), istruzione (2.9%). I dati di giugno confermano che a Milano
l'inflazione resta più bassa della media del Paese: 2,3% rispetto 2,6%. I
gruppi. Nel sistema imprenditoriale italiano si sono diffusi nuovi modelli
organizzativi, come la creazione di reti o network d'imprese, basati sulla
costituzione di legami flessibili di cooperazione, come i consorzi ed i
rapporti di subfornitura, oppure sulla costituzione di legami forti, come
l'adesione ad un gruppo, costituito da un insieme di imprese legate tra loro
da partecipazioni e quote. Nel loro complesso, le imprese milanesi in gruppo
(società di capitale e non) sono 23.822, (quasi il 20% del totale
nazionale) e rappresentano il 94% degli addetti e il 78% del fatturato delle
società di capitale milanesi, mentre sono 7.515 i gruppi in cui il
controllo è attribuibile ad una società capogruppo della provincia. Questi
ultimi controllano nel complesso 27.010 imprese, se si considerano sia le
società localizzate nel territorio provinciale (22.410) sia in quello
regionale (1.830) ed extraregionale (2.770), mentre sono 1.412 le imprese
che, sebbene siano localizzate sul territorio milanese, sono controllate da
capogruppo non milanesi. La delocalizzazione. Milano è la provincia che ha
la percentuale più alta di delocalizzazione, cioè occupazione creata fuori
dal territorio provinciale con 440.995 dipendenti (il 31,7% del totale) di
23.911 unità locali di imprese milanesi. Il fenomeno delocalizzativo si
dirige in primo luogo verso i territori più prossimi e più ricchi della
Lombardia (27% dei dipendenti delocalizzati), seguito dal Nord-Est (19%),
dal Centro (19%), dal Sud (18%) e dal resto del Nord-Ovest (16%), assorbendo
comunque l'Italia settentrionale la quota di addetti di gran lunga maggiore
(62%). Tra i settori che presentano una più spinta propensione a
delocalizzare, rientrano alcuni di quelli in cui Milano detiene una
significativa specializzazione e in cui operano grandi imprese a diffusione
nazionale (come la chimica, l'elettronica, il commercio al dettaglio, la
finanza). Ma il capoluogo lombardo, pur presentando il grado di attrazione
più basso rispetto a quello delle province corregionali (12,9%), in termini
assoluti è la città che attrae sul suo territorio oltre il 70% di tutta
l'occupazione esogena presente in Lombardia. Produttività e redditività.
Milano si pone come la provincia italiana con la più elevata produttività
nominale del lavoro: il valore aggiunto per addetto relativo all'intero
sistema economico milanese (64,3 mila euro) è superiore del 15% al dato
lombardo e del 34% a quello nazionale. Alla maggiore produttività si
accompagna peraltro un maggior costo del lavoro. E si spiega principalmente
con la relativa maggior presenza, in provincia di Milano, di imprese di più
grandi dimensioni, operanti nei settori ad elevato contenuto tecnologico e
maggiormente esposte alla concorrenza internazionale. Anche in termini di
reddittività del capitale (ROI) il sistema produttivo milanese mostra una
performance media (6,7%) superiore a quella del sistema lombardo (6,5%) e
nazionale (4,5%). Questa differenza è dovuta soprattutto alla maggiore
reddittività che caratterizza il settore dei servizi a Milano. Redditi e
consumi. Il benessere economico milanese si conferma stabile. Il reddito pro
capite disponibile passa da 18596 euro del 2001 a 18751 euro del 2002. Il
reddito 2002 medio per la Lombardia è di 16680 euro, e per l'Italia e
13968. Diminuisce però la propensione al consumo dei milanesi che passa
dall'88,41% del 2001 all'88,12% del 2002. La tecnologia e i distretti.
Nell'area milanese sono attive oltre 18 mila imprese a elevato contenuto di
conoscenza, divise quasi equamente tra servizi ICT (insieme di informatica e
telecomunicazioni) e high tech manifatturiero (o industrie science based).
Più del 50% - con punte superiori al 60% - delle imprese lombarde ad alto
contenuto di conoscenza risulta concentrato in provincia di Milano. La
diffusione sul territorio delle imprese manifatturiere high tech assume a
volte la forma del distretto industriale. È il caso del Distretto delle
apparecchiature elettrico-elettronico dell'Est Milanese, che fa parte dei
nuovi distretti di specializzazione industriale (in tutto 16) definiti dalla
Regione Lombardia nel 2001. Si tratta, per numero di occupati, del terzo
distretto più importante della Lombardia. Nel contesto dei settori basati
sulla conoscenza e la comunicazione occupano infine un posto non
trascurabile le attività riconducibili alla filiera dell'audiovisivo, dove
Milano si presenta come il primo "centro di produzione" cine-video
d'Italia (superando la stessa Roma), con 2.300 imprese, il 19% in più di
Roma.
LOMBARDI PIÙ RICCHI E PIÙ "RISPARMIOSI"
LE "FORMICHE" STANNO A COMO E LE CICALE A CREMONA. PER IL RESTO
L'ECONOMIA TIENE.
Milano, 17 luglio 2003. La congiuntura negativa ha portato i Lombardi alla
prudenza. La propensione al consumo (rapporto consumo/reddito) è scesa
dall'87,76 del 2001 all'87,46 del 2002. Sebbene il reddito sia cresciuto
dello 0,8% in un anno passando da 16543 euro annui del 2001 a 16680, i
lombardi aumentano i risparmi. La classica delle "formiche" vede
in testa Como, Lecco, Varese, Lodi. Si dimostrano "cicale"
Cremona, Sondrio, Milano e Brescia. Nella regione, tuttavia, si conferma la
crescita: 10.763 nuove imprese attive e uno sviluppo (2001/2002) dell'1,4%.
La rete imprenditoriale lombarda, che registra un tasso di natalità
dell'8,7%, è caratterizzata da una buona presenza di ditte individuali
(54,8%), società di persone (22,9%) e società di capitale (20,3%). Nella
regione si evidenzia il maggior peso del comparto dell'artigianato (33% sul
totale di imprese lombarde) con un tasso di natalità del 7,9%.
Extracomunitarie sono 21.667 imprese su un totale nazionale di 124.361, di
queste il 32,8% nel settore del commercio, il 25,1% nelle costruzioni e il
15,2% nelle attività manifatturiere. La Lombardia è sempre più
produttiva: l'indicatore della ricchezza prodotta cresce del 5,5%. Negativo
però, nella difficile situazione internazionale, l'andamento del commercio
estero: l'import e l'export da paesi stranieri sono diminuiti entrambi,
rispetto al 2001, del 2,9%. Cresce l'occupazione: +1,62 (superiore al valore
nazionale pari al +1,46%). Ma la crescita maggiore la registra l'occupazione
femminile +2,46%, contro l'1,05% di quella maschile. Emerge dal rapporto
annuale "Milano Produttiva", a cura dell'ufficio studi della
Camera di Commercio, giunta alla 13° edizione, con un bilancio
dell'economia relativo al 2002. "Anche in un anno difficile come è
stato il 2002 - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di
Commercio di Milano - soprattutto a livello internazionale, la Lombardia ha
confermato ancora una volta di godere di buona salute. E' innanzitutto
proseguita, rinnovandosi, quella voglia di fare impresa dei milanesi e dei
lombardi che era riemersa già nel corso del 2001. E in questa crescita si
inserisce quella a ritmi accelerati dell'imprenditorialità etnica. Nel 2002
in Lombardia si sono registrate quasi 22.000 ditte individuali con titolare
extracomunitario, soprattutto nel settore dell'edilizia, del commercio al
dettaglio e del piccolo trasporto. La Lombardia con il suo capoluogo è
sempre più la regione dei lavoratori della conoscenza, siano essi
lavoratori dipendenti o indipendenti, dell'high tech manifatturiero e della
net economy, dell'economia dei servizi, delle imprese innovative localizzati
nei distretti e meta distretti urbani. Ma dagli aspetti internazionali
vengono alcuni dei maggiori punti interrogativi per l'economia lombarda. In
una realtà globale le imprese risentono della riduzione del commercio con
l'estero in una congiuntura difficile a livello internazionale. Restano poi
le sfide sul territorio, a partire dalle infrastrutture per la mobilità
delle persone e delle merci. Ma anche dagli investimenti non solo materiali,
ma anche immateriali, ossia sulla formazione delle risorse umane, che
rappresentano una condizione imprescindibile per il consolidamento di un
percorso di crescita fondato sulla qualità".
PROVINCE
|
TOTALE IMPRESE
|
Imprese
con addetti
|
Incidenza %
|
Addetti
|
Incidenza %
|
Di cui
Dipendenti
|
Incidenza %
|
VARESE
|
53.127
|
7,9%
|
236.612
|
6,9%
|
161.159
|
6,5%
|
COMO
|
37.300
|
5,6%
|
159.997
|
4,7%
|
105.526
|
4,3%
|
SONDRIO
|
15.115
|
2,3%
|
48.044
|
1,4%
|
27.087
|
1,1%
|
MILANO
|
269.773
|
40,3%
|
1.774.348
|
52,0%
|
1.409.072
|
57,1%
|
BERGAMO
|
71.210
|
10,6%
|
339.062
|
9,9%
|
237.603
|
9,6%
|
BRESCIA
|
89.210
|
13,3%
|
377.782
|
11,1%
|
244.669
|
9,9%
|
PAVIA
|
39.254
|
5,9%
|
120.894
|
3,5%
|
66.834
|
2,7%
|
CREMONA
|
24.957
|
3,7%
|
89.246
|
2,6%
|
51.277
|
2,1%
|
MANTOVA
|
36.106
|
5,4%
|
131.233
|
3,8%
|
75.195
|
3,0%
|
LECCO
|
20.570
|
3,1%
|
93.163
|
2,7%
|
62.636
|
2,5%
|
LODI
|
12.564
|
1,9%
|
43.978
|
1,3%
|
25.925
|
1,1%
|
TOTALE
|
669.186
|
100,0%
|
3.414.359
|
100,0%
|
2.466.983
|
100,0%
|
La situazione nelle province - Sono i Mantovani i Lombardi che vantano di
registrare, dopo i Milanesi, il pil pro capite più alto con 23.570,8 euro
all'anno e una crescita dal 1995 del 25,2%, seguono Brescia (22.739,3;
+25,7%), Lecco (21.318,3; +24,9%), Bergamo (21.039,3; +19,8%), Como
(20.853,8; +26,3%). Un altro indicatore che ancor meglio esprime il livello
di benessere economico della popolazione residente, inteso come la quantità
di beni e servizi di cui ciascun individuo può disporre, è il
"Reddito disponibile pro capite delle famiglie". Secondo questo
indicatore le città in testa alla classifica delle province lombarde sono
Varese con 16.079 euro pro capite per famiglia (2002) con una crescita
rispetto al 2001 dello 0,6%, Como: 15.329 e una crescita dello 0,7%,
Brescia: 15.292, con una crescita dell'1,1%, Pavia: 15.051 euro e una
crescita dello 0,7%, rispetto a una media regionale di 16.680 e una crescita
dello 0,8%, valori questi trainati da quelli del capoluogo lombardo che
registra un reddito di 18.751 e una crescita dello 0,8%. Seguono nella
classifica Mantova (15.092; +0,6%), Cremona (14.957;+0,8%), Bergamo
(14.877;+1,1%), Lodi (14.756;+1%), Sondrio (13.012;+0,3%). Ma se a Milano si
guadagna di più, indubbiamente si consuma di più, nel capoluogo nel 2002
si è calcolato un consumo pro capite pari a 16.523 euro. In un confronto
regionale in termini di propensione al consumo, ossia di rapporto
consumo/reddito, Milano risulta scavalcata da Sondrio (88,87), Cremona
(90,51) e Brescia (88,37); ben più alte della media regionale pari a 87,46
e una media nazionale pari a 86,81. In Lombardia si sta diffondendo sempre
di più il fenomeno di imprese organizzate in gruppi. La città che conta il
maggior numero di imprese organizzate in gruppo dopo Milano (22.619 imprese)
è Brescia (3.549; 28,5% delle società di capitale), seguita da Bergamo
(2.964; 25,7%), Varese (2.062; 24,2%) e Como (1.319; 26,9%). Quanto alla
collocazione geografica delle imprese lombarde contrariamente alla tendenza
di Milano che intensifica i processi di delocalizzazione (31,7%
dell'occupazione è creata fuori dal territorio milanese), questo fenomeno
è meno evidente nelle altre città lombarde dove, invece, risulta
particolarmente alto il grado di attrazione, cioè di occupazione creata sul
territorio da imprese esogene. A Lodi il 32% dei dipendenti lavora in
imprese con sede fuori dal territorio. Un altro dato alto di attrazione ha
anche Cremona (25%,3%), Varese (24,3%), Lecco (21,8%), Pavia (21,4%). Valori
ben più alti del dato medio regionale (8,3%).
MA L'ITALIA NON È CARA ANCHE SE
RISPARMIAMO DI PIÙ
Milano, 18 luglio 2003. L'Italia non è poi così cara se confrontata con
gli altri Paesi europei. Solo sesta nella classifica dell'aumento del coso
della vita. L'indice dei prezzi al consumo negli ultimi due anni (Maggio
2001 e Maggio 2003) si è assestato al 5,4%. In testa Irlanda (+9,1%),
Grecia (+7,4%), Portogallo (+7,3%), Olanda (+6,6%) e Spagna (+6,5%). Nella
seconda parte della classifica, invece, troviamo Lussemburgo (+3,6%),
Francia (+3,4%), Finlandia (+2,9%), Austria (+2,6%), Belgio (+2,3%) e
Germania (+1,8%). Ma la congiuntura negativa degli ultimi due anni ha spinto
gli Italiani al risparmio. La propensione al consumo è passata dall'87,74%
del 2001 all'86,81% del 2002, nonostante l'aumento (+1,7%) del reddito pro
capite che è passato da 13.734 euro pro capite del 2001 a 13.968 euro del
2002. E non si arresta la nascita di nuove imprese. Nel 2002 le imprese in
Italia sono aumentate dell'1,1%. Per il 68,6% si tratta di ditte
individuali, per il 17,9% di società di persone, e per l'11,5% di società
di capitale. Crescono soprattutto le imprese artigiane (+8,6%) in
particolare nel Nord, (Nord-Est +9,1%, Nord-Ovest +8,3%). Sempre più
presenti le imprese extracomunitarie che ormai rappresentano il 3,7% del
totale delle imprese, con una crescita, rispetto al 2001, del 18,9%. Il 4,5%
delle ditte etniche è composto da imprese agricole ( con una crescita
2002/2001 del 7%), il 35,5% da industrie (con una crescita 2002/2001 del
22,5%), il 43,1% da imprese del commercio (19,7%). In contrazione, invece,
gli scambi internazionali. In Italia si è registrato un calo sia delle
importazioni (-1,2%) sia delle esportazioni (-1,5%). Quanto al tenore di
vita degli Italiani dal 2000 al 2001 l'indicatore della ricchezza pro capite
è aumentato del 4,8%. Nel 2002 il quadro occupazionale ha evidenziato
dinamiche positive: + 315.000 occupati, di cui il 56% rappresentato dalla
popolazione femminile. Il tasso di disoccupazione, tuttavia, resta alto
(9%), soprattutto nelle regioni del sud. In Calabria il tasso di
disoccupazione supera il 25%, in Campania il 21%, in Sicilia sfiora il
20,1%, nonostante l'occupazione al sud, rispetto al 2001 sia cresciuta
dell'1,9%. Il tessuto imprenditoriale italiano si conferma caratterizzato da
una marcata presenza (91,6%) di piccole imprese, nonostante resti, a livello
di sistema, una forte concentrazione di fatturato prodotto (32% realizzato
dallo 0,1% delle imprese di grandi dimensioni). "Anche in un anno
difficile come è stato il 2002 - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente
della Camera di Commercio di Milano - soprattutto a livello internazionale,
in Italia è proseguita, rinnovandosi, quella voglia di fare impresa che era
riemersa già negli ultimi anni. Anche l'indagine sui prezzi europei
evidenzia come l'introduzione dell'euro rappresenti una sfida per imprese e
consumatori in un mercato unico in cui la competitività tra aree locali e
nazionali è sempre più diretta. Ma dagli aspetti internazionali vengono
alcuni dei maggiori punti interrogativi per l'economia italiana. In una
realtà globale le imprese risentono della riduzione del commercio con
l'estero in una congiuntura difficile a livello internazionale. Restano poi
le sfide sul territorio: le infrastrutture per la mobilità delle persone e
delle merci e gli investimenti sulla formazione delle risorse
umane".
OLCESE S.P.A. PREVISTA UNA
RIORGANIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Milano, 18 luglio 2003. Olcese S.p.A. informa che nell'ambito del Piano
industriale approvato nell'ottobre del 2002 - attualmente in fase di
aggiornamento ed in procinto di essere approvato nella nuova versione
aggiornata ed integrata - è prevista una riorganizzazione e
ristrutturazione delle attività produttive delle società francesi
indirettamente controllate attraverso Caulliez Textiles. Olcese informa che
le competenti autorità francesi hanno fissato un periodo, della durata di
mesi 6, durante il quale verrà applicata alle suddette controllate la
normativa speciale francese relativa al "redressement judiciairie".
Tale legislazione, che ha come principio ispiratore da un lato la
salvaguardia delle società e dall'altro lato la trasparenza nelle decisioni
e nelle complesse operazioni di ristrutturazione, consente di fatto al
Gruppo Olcese di facilitare e accelerare significativamente le fasi di
ristrutturazione aziendale, sia industriale che finanziaria, di tutto il
comparto francese in linea con gli obiettivi strategici del Piano
Industriale.
MOBY ORDINA DUE CRUISE FERRIES A
FINCANTIERI
Trieste, 18 luglio 2003 - Vincenzo Onorato, Presidente Moby, e Giuseppe
Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri hanno presentato oggi alla
stampa il progetto per la costruzione di due nuove navi gemelle, una delle
quali in opzione. Le nuove unità, che andranno ad ampliare la moderna
flotta Moby, saranno sister-ships di Moby Wonder e Moby Freedom. I due nuovi
cruise ferries - la prima nave sarà consegnata a maggio 2005 - saranno
allestiti, secondo le ultime tendenze del moderno cabotaggio, con gli stessi
elevati standard delle navi da crociera, sia per quanto riguarda
l'arredamento delle cabine e delle aree pubbliche che per la vasta gamma di
intrattenimenti offerti a bordo: con una stazza di 36.000 tonnellate
potranno ospitare fino a 2.080 passeggeri e 120 membri dell'equipaggio, in
379 cabine e, grazie alla potenza installata a bordo di 50.400 Kw, potranno
raggiungere punte di velocità di 29 nodi e mantenere una velocità di
servizio di 27 nodi; ristorante a la carte, self-service, 3 Show Lounge,
Coffe Shop e Sport Bar sono solo alcuni dei servizi a disposizione degli
ospiti Moby. Tale ordine del valore complessivo di circa 200 milioni di
Euro, aggiudicato a seguito di un'agguerrita competizione internazionale,
segna il ritorno di Moby ai cantieri italiani. " Un passo determinante
- ha detto Vincenzo Onorato, Presidente Moby - per il consolidamento della
nostra leadership nel cabotaggio italiano". "Siamo particolarmente
soddisfatti - ha dichiarato Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di
Fincantieri - perché con questo ordine arricchiamo il carnet dei nostri
clienti con un altro marchio prestigioso e consolidiamo la nostra leadership
europea nel comparto dei cruise ferries". Bono ha poi aggiunto: "
La qualità delle nostre navi e la puntualità che assicuriamo nella loro
consegna sono risultati fattori determinanti nella scelta operata
dall'armatore ".
AMBIENTE: ACCORDO ITALIA-ROMANIA PER
TUTELARE IL DANUBIO
Roma, 18 luglio 2003 - Il "bel Danubio blu", il lungo fiume che
percorre l'Europa dell'Est celebrato in un famoso valzer dal musicista
viennese Johann Strauss, non corre il rischio di perdere il suo peculiare
colore: merito di un accordo siglato a Bucarest fra l'Istituto
sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e
l'Agenzia Spaziale Romena, che prevede una intensa cooperazione nel settore
ambientale, a cominciare da uno studio sulla situazione del famoso fiume che
sfocia nel Mar Nero. "L'analisi della foce del Danubio e del suo ruolo
nell'evoluzione costiera del Mar Nero - spiega Ivo Allegrini, direttore
dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Cnr - è un argomento di
primario interesse per la Romania ma anche per l'Europa nel suo complesso.
Altre importanti linee di ricerca riguardano lo studio dei Carpazi, dello
sviluppo agricolo delle zone pianeggianti e delle zone umide. Oltre a
costituire una grande opportunità di ricerca - sottolinea Allegrini -
questo accordo rafforza ulteriormente le relazioni scientifiche fra Italia e
Romania, destinate a intensificarsi in previsione dell'ingresso della
Romania nell'Unione Europea". L'accordo prevede anche lo scambio di
ricercatori e la partecipazione a programmi dell'Unione Europea.
MECADES: I SOCI CONFERMANO IL
PROLUNGAMENTO DELL'ACCORDO SODDISFAZIONE PER GLI OTTIMI RISULTATI FINORA
CONSEGUITI
Milano, 18 Luglio 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Centrale
d'Acquisto Mecades, tenutosi presso la sede sociale, ha deliberato di
prolungare l'accordo di cooperazione la cui scadenza era prevista per il
31.12.2003. Tale decisione è stata presa all'unanimità, a seguito degli
ottimi risultati sin qui raggiunti sia in termini di negoziazioni che di
sinergie operative. I soci di Mecades sono attualmente: Aspiag-Despar,
Metro, Interdis e Sisa. Aligros ne fa parte con un accordo di partnership.
Nata nel 1995, Mecades è la centrale d'acquisto da più tempo in attività.
Sono oltre 5.000 i punti vendita della distribuzione grande e piccola che si
riferiscono ad essa, garantendo un'equilibrata presenza su tutto il
territorio nazionale dell'industria di marca e al tempo stesso la corretta
valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali. "L'accordo -
hanno commentato le aziende socie - è particolarmente importante in quanto
dimostra che le centrali di acquisto cominciano a ragionare anche in termini
strategici ponendosi obiettivi di medio e lungo periodo e avviando rapporti
con l'industria che superano la mera negoziazione legata alla scontistica."
Mecades sviluppa, oltre a contratti d'acquisto anche sinergie nel settore
non food, politica di primi prezzi ed altre azioni strategiche. I Soci hanno
manifestato la volontà futura di realizzare anche accordi di cooperazione
nell'attività di importazione e nella logistica.
TERRANOVA APRE IL 300° PUNTO VENDITA
IL NETWORK ITALIANO FESTEGGIA IL MONOMARCA NUMERO 300 CON L¹INAUGURAZIONE
DEL PUNTO VENDITA DI MOSCA
Milano, 18 luglio 2003 Terranova aprirà ufficialmente sabato 19 luglio 2003
il punto vendita numero 300. E per festeggiare questo importante
appuntamento ha scelto Mosca, in particolare Tverskaja n°4, la più
prestigiosa via commerciale della capitale, a pochi passi dalla Piazza Rossa
e dal Cremlino. Il punto vendita è composto da un fronte vetrina di 20
metri ed una superficie di vendita di circa 400 mq. distribuita su 2 livelli
più soppalco, interamente dedicata alla collezione Terranova uomo - donna
con una vasta gamma per Ice abbigliamento, le calzature e gli accessori
moda. Positivi sono i commenti dei due Condirettori Commerciali di
Terranova: "...alla Teddy siamo abituati a rispettare le promesse,
infatti dopo l'Ucraina ecco la Russia e precisamente Mosca annuncia
Pierluigi Marinelli - Siamo veramente soddisfatti di questo evento in quanto
oltre che aprire nel più importante punto commerciale della capitale
l'accordo di affiliazione è stato siglato con un partner sicuramente capace
di sviluppare il marchio sia in Russia che in altri paesi quali l'Armenia,
la Bielorussia, il Kazakistan. Possiamo sicuramente dire che con l'apertura
di questo negozio le porte dell'ultimo baluardo dell'Est Europa si apriranno
per Terranova. Inoltre raggiungere il traguardo di 300 punti vendita con un
negozio di così grande importanza strategica e commerciale non può che
essere di buon auspicio ad un altro traguardo: quello dei 650 negozi entro
il 2006. Siamo veramente orgogliosi del nostro lavoro". "...il
nostro prodotto sposa perfettamente la voglia di progresso che esiste nei
paesi dell'ex Unione Sovietica - sottolinea Endrio Marcelloni - Mosca è la
capitale culturale di questi popoli e siamo certi che il gradimento ottenuto
negli altri paesi sarà qui esaltato. Per avere successo in questi mercati
occorre abbinare ad un prodotto attuale un rapporto qualità prezzo
ottimale. Il nostro prodotto sposa appieno tali esigenze ed i risultati
esaltano il nostro lavoro. La nostra presenza in mercati totalmente
differenti ci aiuta a metterci sempre in discussione per elaborare strategi
sempre attuali e capaci di confrontarci con i più importanti marchi
internazionali, facciamo leva sul Made in Italy per caratterizzare la nostra
offerta e siamo sicuri di rappresentare al meglio l'Italia
all'estero".
OLTRE I BLOCCHI: LA COMPAGNIA DELLE
OPERE PER IL BENE COMUNE DI MILANO
Milano, 18 luglio 2003 - Nel corso della conferenza stampa tenuta presso il
Palazzo dei Giureconsulti di Milano Antonio Intiglietta, Massimo Ferlini e
Raffaello Vignati hanno espresso il loro giudizio positivo sull'accordo
siglato fra il Comune di Milano ed il Ministero del Lavoro per l'esperimento
avviato a Milano per l'applicazione della Legge Biagi. Il provvedimento
permette di aprire ai privati di creare servizi integrati per rispondere al
bisogno di lavoro. In Piazza Sant'Eustorgio 2, in particolare, opera
"Piazza del Lavoro di Milano" il cui scopo è realizzare un punto
unico di risposta alle esigenze della persona in materia di lavoro:
accoglienza, orientamento al lavoro ed alla professione, accompagnamento al
lavoro, formazione professionale, tirocini aziendali, integrazione doamda ed
offerta di lavoro. Piazza del Lavoro nasce da un'idea maturata all'interno
di un gruppo di persone che da tempo lavorano insieme, pur appartenendo a
realtà imprenditoriali diverse, su progetti che pongono la persona al
centro di ogni progetto. Quelle stesse persone che da anni operano nella
Compagnia delle Opere, nata a Milano nel 1986 per promuovere e tutelare la
presenza dignitosa delle persone nel contesto sociale e il lavoro di tutti,
nonché la presenza di opere e imprese nella società, favorendo una
concezione del mercato e delle sue regole in grado di comprendere e
rispettare la persona in ogni suo aspetto, dimensione e momento della
vita.
A GIULIANA TESO CONFERITA LA NOMINA DI
"COMMENDATORE AL MERITO DELLA REPUBBLICA"
Milano, 18 luglio 2003 - Giuliana Teso, la stilista che con il marito
Riccardo dirige e gestisce l'omonima griffe, è stata insignita nel giugno
2003 dell'onorificenza di "Commendatore al Merito della
Repubblica". Con questa onorificenza è stato premiato l'impegno di
Giuliana Teso nel divulgare il Made in Italy ad altissimo livello in Italia
e nel mondo e la sua dedizione al lavoro , ma anche il suo impegno nel
sociale: questo suo spirito umanitario e sensibile è stato riconosciuto
anche dal Rotary Club, che nel 2001 l'ha premiata con il Paul Harris Fellow.
Giuliana Arrigoni sposa Riccardo Teso ed entra così nell'azienda del
marito, la neo-costituita Papillon con sede a Vancimuglio. Qui può
cominciare a sperimentare la sua abilità di creatrice e ad effettuare quel
tirocinio che le consentirà di impadronirsi delle tecniche di lavorazione e
di conoscere a fondo il settore. Il primo significativo risultato lo
riscuote nel 1980, quando firma con il proprio nome una collezione moda per
l'azienda e la presenta alla clientela italiana nel suo show-room. Il
debutto ufficiale della griffe Giuliana Teso sul mercato nazionale e su
quello estero avverrà due anni dopo. Nel 1984 Giuliana Teso entra a far
parte della selezionata schiera di stilisti che partecipano allo show
"American Legend" e la sua collezione di visoni reversibili
stampati coccodrillo e impreziositi da perle e strass le fanno conquistare
l'attenzione della stampa e dei buyers internazionali. D'ora in avanti sarà
un crescendo di successi. Nel 1987 a "Contemporary", durante la
Fiera di Milano Collezioni, ottiene il riconoscimento dal "gotha"
del pret-a porter che la battezza "la signora in pelliccia". Negli
anni successivi è invitata alle passerelle di moda italiana in pelliccia a
Mosca dall'ente sovietico Sojuzpushnina e a Tokyo presso la Spirall Hall,
festeggiando così i primi 10 anni nel mondo della pellicceria. Nel 1994
Giuliana Teso è invitata a sfilare la propria collezione A/I al Gala della
Pellicceria e della Moda Nord Americana, riscuotendo uno strepitoso
successo. La crescita stilistica trova riconoscimento anche in quella di
mercato. Giuliana Teso infatti entra nei più prestigiosi department store
americani quali Neiman Marcus, Bergdorf Goodman, Saks of Fifth Avenue e
nelle più esclusive boutiques del mondo in Giappone, Corea e Russia dove è
presente con negozi monomarca. Dalla pelliccia come trampolino di lancio, la
produzione dell'azienda si amplia fino a diventare un total look che applica
alla produzione di lussuosi cappotti in tessuto con bordi in pelliccia,
abbigliamento, maglieria, pelle, accessori, complementi per la casa, la
stessa attenzione, ricerca dei materiali, dettagli e cura nella
realizzazione, che viene dedicata agli ormai famosi capi in pelliccia. Nel
1998 Giuliana Teso viene invitata al Quirinale dal Presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per una serata in onore dell'Alta Moda. Nel
1999 è dalla Casa Bianca che giunge a Giuliana Teso un invito per una
serata che celebra le donne del ventesimo secolo intitolata "Ritratti,
Profili e Progressi" ed in questa circostanza viene ricevuta
dall'allora presidente Bill Clinton. Nel 1999, nell'ambito dei
festeggiamenti del 50° anniversario dell'A.I.P. (Associazione Italiana
Pellicceria) viene conferito a Giuliana Teso l'Oscar della Pellicceria a
riconoscimento del suo significativo contributo a favore del prestigio del
Made in Italy nel mondo, mentre nel 2000 la stilista vive l'emozione
dell'incontro con Papa Giovanni Paolo II in occasione del Giubileo della
Moda.
IL CARDINALE GIOVANNI BATTISTA RE,
GAETANO GIFUNI, CARLO RUBBIA E CESARE ROMITI RICEVERANNO IL DOTTORATO
"AD HONOREM" DELLA ST. JOHN'S UNIVERSITY
Roma, 18 luglio 2003 - Il 20 luglio 2003 la St. John's University ospiterà
la 7^ Cerimonia di Conferimento Master nel suo Campus di Roma. Circa 40
studenti italiani, statunitensi e di altre nazionalità riceveranno il
Master in International Relations e Business Administration alla presenza di
S.E. il Cardinale Pio Laghi In occasione della cerimonia, la St. John's
University conferirà il dottorato "ad honorem" a quattro eminenti
personalità italiane: ?S.E. Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto per la
Congregazione dei Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per
l'America Latina, riceverà il dottorato "ad honorem" in Legge.
?Il Dottor Gaetano Gifuni, Segretario Generale della Presidenza della
Repubblica Italiana, riceverà il dottorato "ad honorem" in Legge.
?Il Professor Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, riceverà il il
dottorato "ad honorem" in Pedagogia. ?Il Dottor Cesare Romiti,
Presidente della R.C.S. quotidiani s.p.a., riceverà il dottorato "ad
honorem" in Scienze commerciali Alla cerimonia prenderanno parte i
membri del Consiglio d'Amministrazione della St. John's University e dell'Advisory
Board del Campus di Roma, di cui è stata recentemente nominata vice-chair
la Contessa Marisa Pinto Olori del Poggio che ha avuto un ruolo
particolarmente attivo nello sviluppo dell'Università e che fin dall'inizio
ha contribuito a dare un dinamico impulso alle attività del Campus di Roma.
"La St. John's University è orgogliosa di proseguire le intense
relazioni con l'Italia e di organizzare in Roma corsi di Scienze economiche
improntati ai metodi di insegnamento americani" ha dichiarato il Rev.
Donald J. Harrington, C.M., Presidente della St. John's University. "Da
sette anni i nostri studenti possono godere degli importanti vantaggi di
ricevere un'istruzione che può dirsi davvero globale". La Cerimonia
avrà luogo alle ore 18.00 di domenica 20 luglio presso il Campus della St.
John's University in Roma, via Santa Maria Mediatrice, 24
SILIQUINI: AVVIARE UNA STAGIONE DI
COORDINAMENTO ISTITUZIONALE TRA MIUR, ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI E
FACOLTA'
Roma, 18 luglio 2003 - "Con oggi, avviamo ufficialmente una stagione di
coordinamento istituzionale e permanente tra Miur, Ordini professionali e
Facoltà. Vogliamo, infatti, condividere delle valutazioni con le Università
e con gli Ordini: due mondi che sempre più dovranno collaborare come già
fanno e come sempre più è necessario facciano." Lo ha affermato il
Sottosegretario di Stato Sen. Avv. M. G. Siliquini nel suo intervento alla
conferenza organizzata, presso il Ministero, tra il Miur e i Presidenti
degli Ordini e dei Collegi professionali e i Presidenti delle Conferenze dei
Presidi delle Facoltà con la presenza del Ministro Moratti. "In vista
della riforma del D.P.R. 328, intendiamo", ha evidenziato la senatrice
Siliquini, "operare secondo un progetto organico il più possibile
condiviso dalle categorie interessate e concertato con gli altri soggetti
istituzionali competenti. Penso ad un importante raccordo che comporterà
ottimi risultati relativamente alla progettazione dei percorsi formativi in
termini aderenti alle esigenze delle professioni, alla possibilità di
tirocini a rilevante valenza formativa negli studi professionali, alla
valutazione delle problematiche esistenti in materia di competenze e di
figure professionali , all'esigenza di un monitoraggio condiviso dalle
Professioni e dalle Facoltà, all'individuazione di linee guida per
determinare criteri omogenei per il riconoscimento dei titoli dall'Europa e
dall'Estero". Il Sottosegretario ha sottolineato "la volontà di
modificare il sistema di accesso alle professioni intellettuali,
intervenendo sul D.P.R. 328/2001 e sugli Esami di Stato, che necessitano di
una disciplina organica coerente con la riforma universitaria e con le
esigenze delle professioni. Questa materia è di primaria importanza per il
MIUR perché costituisce l'essenziale momento di raccordo tra la formazione
e l'inserimento nel mondo del lavoro. Abbiamo preso atto che il sistema di
accesso alle professioni è divenuto più complesso: con la riforma
universitaria è venuta meno la corrispondenza univoca tra il corso di
laurea e lo sbocco professionale. I corsi universitari afferenti ad una
classe consentono l'accesso a più professioni e contemporaneamente, per
ogni singola professione, si consente l'accesso da differenti classi di
laurea. Di conseguenza, l'Esame di Stato non può essere solo una pura
verifica della formazione universitaria, peraltro già certificata, ma deve
consentire la valutazione di conoscenze, competenze ed abilità
professionali. Inoltre, l'Esame di Stato dovrà essere anche più equo ed a
tal fine si procederà con misure organizzative che incideranno sugli
elementi strutturali che finora hanno impedito la trasparenza e l'uniformità
del giudizio delle commissioni. Ravvisiamo la necessità che vi sia una
maggiore omogeneità degli esiti dell'Esame di Stato per ogni singola
professione. Infatti, i dati preoccupanti che abbiamo al Miur dimostrano
come il turismo per gli Esami di Stato, non sia una scelta opportunistica: a
volte è una necessità. Vi sono, infatti, variazioni statistiche rilevanti
sull'esito degli Esami in aree territorialmente omogenee, ad esempio in sedi
limitrofe del Nord". "Il nostro progetto", ha concluso il
Sottosegretario, "comprende una serie di provvedimenti legislativi per
modificare gli Esami di Stato e le modalità di accesso a tutte le
professioni che sono regolate dal D.P.R. 328/2001 ed, inoltre, a quelle che
non sono state ancora regolamentate di giornalista, tecnologo alimentare,
statistico e consulente del lavoro. Il regolamento 328 è stato un
provvedimento importante e necessario, all'epoca idoneo per consentire ai
nuovi laureati l'inserimento in ambiti professionali: ora si apre una
seconda fase di verifica che va effettuata partendo dalle necessità delle
professioni, affinché tutte abbiano un futuro di sviluppo nell'interesse
dei cittadini e per il benessere economico del paese".
QUALIFICHE PROFESSIONALI: LA
COMMISSIONE AGISCE PER FAR APPLICARE LE SENTENZE DELLA CORTE IN ITALIA,
SPAGNA E IRLANDA
Bruxelles, 18 luglio 2003 - La Commissione europea ha deciso di rammentare
all'Italia, alla Spagna e all'Irlanda i loro obblighi di eseguire le
sentenze della Corte di giustizia europea. Nel marzo 2002, la Corte ha
constatato che l'Italia è venuta meno ai suoi obblighi che le incombono in
virtù del diritto europeo per quanto concerne la libera circolazione degli
architetti e il riconoscimento reciproco delle loro qualifiche. L'Italia ha
eseguito solo parzialmente questa sentenza. La Spagna non ha eseguito una
sentenza della Corte del maggio 2002 per quanto concerne il recepimento
corretto della direttiva 93/16/CEE intesa a facilitare la libera
circolazione dei medici e il riconoscimento reciproco dei loro diplomi.
Infine, nel dicembre 2002 la Corte ha condannato l'Irlanda per non aver
notificato alla Commissione le misure di recepimento nel diritto nazionale
della direttiva 98/5/CE concernente l'insediamento degli avvocati. L'Irlanda
non ha ancora comunicato queste misure. Le "lettere di messa in
mora" inviate dalla Commissione costituiscono la prima fase della
procedura applicata sulla base dell'articolo 228 del trattato per
costringere gli Stati membri a rispettare le sentenze della Corte. Se gli
Stati membri non eseguono le sentenze della Corte, la Commissione potrà
chiedere alla Corte di infliggere loro un'ammenda. Se il diritto europeo sul
riconoscimento delle qualifiche professionali non è rispettato, le persone
qualificate rischiano di essere private del diritto di esercitare la loro
professione in tutti gli Stati membri. Inoltre, ostacolando il
riconoscimento europeo delle qualifiche professionali, gli Stati membri
riducono la possibilità, per i propri cittadini, di scegliere i
professionisti qualificati di altri Stati membri per ottenere la prestazione
di un servizio sul loro territorio. Italia - architettura La Commissione ha
deciso di inviare all'Italia una lettera di messa in mora per mancata
esecuzione della sentenza della Corte del 21 marzo 2002 (causa C-298/99).
Con questa sentenza, la Corte ha constatato che l'Italia è venuta meno ai
suoi obblighi che le incombono in virtù dell'articolo 49 del trattato CE
vietando all'architetto, stabilito in un altro Stato membro e prestatario di
servizi in Italia, di possedere un'infrastruttura permanente nel territorio
italiano. La sentenza riguarda anche il recepimento incompleto della
direttiva relativa al riconoscimento reciproco delle qualifiche nel settore
dell'architettura (85/384/Cee) e la non conformità con questa direttiva
dell'esigenza generale e sistematica di traduzione ufficiale e di
presentazione degli originali dei documenti richiesti. Con la 'Legge
Comunitaria' 2002, pubblicata il 7 febbraio 2003, l'Italia ha corretto la
maggior parte delle inadempienze in questione. Tuttavia, l'abolizione del
divieto per il prestatario di servizi di possedere un'infrastruttura sul
territorio italiano non risulta chiaramente dalla legge e talune
disposizioni della direttiva 85/384/CEE non sono state ancora recepite in
modo completo e corretto. Spagna - diplomi di medico specialista La
Commissione ha deciso di inviare una lettera di messa in mora al Regno di
Spagna per mancata esecuzione della sentenza della Corte del 16 maggio 2002
(causa C-232/99) relativa al recepimento incorretto dell'articolo 8 della
direttiva intesa a facilitare la libera circolazione dei medici e il
riconoscimento reciproco dei loro diplomi, certificati e altri titoli
(93/16/Cee). Questa direttiva codifica un certo numero di direttive adottate
dal Consiglio dal 1975 nel settore della libera circolazione dei medici.
Essa è entrata in vigore il 1° gennaio 1986 per la Spagna. Essa prevede in
particolare l'obbligo per gli Stati membri che hanno ricevuto una domanda di
accesso alle specializzazioni in medicina, che non sono coperte dal sistema
di riconoscimento reciproco automatico istituito dalla direttiva, di
riconoscere, a determinate condizioni, le formazioni acquisite altrove
nell'Unione. Le autorità competenti dello Stato membro d'accoglienza devono
tener conto, interamente o in parte, dei periodi di formazione acquisiti in
un altro Stato membro quando tali periodi corrispondono a quelli richiesti
nello Stato membro d'accoglienza per la formazione specialistica in
questione. Dopo aver verificato il contenuto e la durata della formazione
specialistica dell'interessato sulla base dei diplomi, certificati e altri
titoli presentati, le autorità possono imporre una formazione
complementare. La Spagna non ha fino ad ora comunicato le misure adottate
per conformarsi alla sentenza della Corte. Irlanda - avvocati La Commissione
ha deciso d'inviare una lettera di messa in mora anche all'Irlanda per
mancata esecuzione della sentenza della Corte del 10 dicembre 2002 (sentenza
C-362/01) relativa alla mancata comunicazione delle misure di recepimento
nel diritto nazionale della direttiva 98/5/CE concernente l'insediamento
degli avvocati. Questa direttiva, che doveva essere recepita nella
legislazione nazionale entro il marzo 2000 intende facilitare l'insediamento
basato sul titolo professionale di origine, l'acquisizione del titolo
professionale di accoglienza e l'esercizio in comune della professione. In
particolare, la direttiva consente ad un avvocato di insediarsi in uno Stato
membro e di praticare il diritto del paese d'accoglienza immediatamente dopo
aver dimostrato di essere già iscritto all'albo degli avvocati in un altro
Stato membro, senza aver bisogno di superare una prova o di seguire un
tirocinio. Inoltre, dopo aver esercitato effettivamente e regolarmente per
tre anni un'attività in cui interviene il diritto dello Stato membro in
questione, incluso il diritto comunitario, un avvocato ha il diritto di
accedere alla professione nello Stato membro d'accoglienza e di acquisire
così il titolo professionale di tale Stato membro. Ad esempio, in virtù
della direttiva, un "advokat" danese può insediarsi in Germania,
iniziare immediatamente a praticare il diritto tedesco quale "advokat"
e ottenere dopo tre anni il titolo tedesco di "Rechtsanwalt". Le
autorità irlandesi non hanno ancora notificato alla Commissione le misure
adeguate per eseguire la sentenza della Corte. Per ottenere informazioni
aggiornate sulle procedure di infrazione riguardanti l'insieme degli Stati
membri si può consultare il sito seguente: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6
Titoli
Home Archivio news
|