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2003 anno 6°  

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27 MARZO 2003

pagina 1

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SECONDO LIIKANEN, L'EGOVERNMENT GARANTISCE UN SETTORE PUBBLICO PRODUTTIVO, APERTO ED INCLUSIVO 

Bruxelles, 27 marzo 2003 - Il 21 marzo il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha dichiarato che l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) può contribuire a migliorare l'amministrazione pubblica. In un discorso tenuto alla conferenza su Internet e i centri urbani, intitolata "eGovernment locale nella società dell'informazione", Liikanen ha definito l'eGovernment non tanto come un obiettivo, bensì come uno strumento che fornisce i mezzi tecnici e organizzativi per rafforzare le priorità politiche in ambiti come le amministrazioni locali, l'identità culturale e la lotta al divario digitale. Liikanen ha indicato come l'eGovernment possa migliorare attivamente il funzionamento delle amministrazioni: i servizi pubblici online dovrebbero coadiuvare i cittadini nella partecipazione all'iter decisionale fin dalle sue prime fasi, favorendo la creazione di un ambiente amministrativo aperto. "Amministrazione aperta [...] significa trasparenza e responsabilità" ha affermato Liikanen, aggiungendo che i cittadini devono avere la possibilità di verificare come vengono spesi i fondi pubblici. Tuttavia, il Commissario ammette che è difficile avvicinare l'eGovernment a tutti i cittadini, perché "gli enti pubblici devono affrontare un compito ben più complesso delle aziende. Non possono scegliere i clienti, ma devono porsi al servizio della comunità. Se le imprese possono concentrarsi sull'efficienza, essi devono applicare principi di efficienza ed equità". Liikanen ha sottolineato che, dal punto di vista tecnologico, è necessario un approccio a piattaforma multipla per garantire un accesso democratico all'eGovernment: la valorizzazione della televisione digitale, l'installazione di sportelli nelle zone pubbliche e l'uso dei cellulari garantirebbero un migliore accesso dell'intera comunità a tali servizi. Liikanen ha osservato che "gestire l'erogazione di servizi pubblici con coerenza ed efficienza, avvalendosi di piattaforme multiple online e offline, costituirà comunque una notevole sfida." Secondo il Commissario, l'eGovernment si propone anche come strumento per incrementare la crescita della produttività in tutta l'economia. Tuttavia, per raggiungere tale scopo è necessario riorganizzare le amministrazioni pubbliche. Liikanen ha ammesso che "la ridefinizione dei processi amministrativi è destinata a incontrare resistenze perché, spesso, comporta l'abbattimento delle barriere tra i dipartimenti. Per questo motivo l'eGovernment non può essere gestito da un dipartimento di tecnologia dell'informazione." Infine, Liikanen ha citato il piano d'azione "eEurope" con l'auspicio che si occupi delle sfide con cui si devono confrontare governi e cittadini, promuovendo la diffusione dell'eGovernment nei vari paesi. Quale parte integrante di tale piano, alla fine del 2003 verrà presentato un quadro per l'erogazione di servizi paneuropei interoperativi di eGovernment. 

LA COMMISSIONE EUROPEA SI TIENE INFORMATA ATTRAVERSO IL PROGRAMMA NEST 
Bruxelles, 27 marzo 2003 - In un'intervista concessa al Notiziario Cordis, William Cannell, capo unità responsabile del programma Nest presso la Dg Ricerca della Commissione, ha affermato che tale programma, dedicato alle scienze e tecnologie nuove ed emergenti, offre l'opportunità alla comunità di ricerca di indicare gli argomenti sui quali è opportuno concentrarsi. Apparso di recente nel panorama europeo della ricerca, Nest si propone di esplorare nuovi percorsi scientifici e tecnologici, oltre a consolidare ed accelerare lo sviluppo delle capacità europee nei settori di ricerca emergenti. Descrivendo la dinamica del programma, Cannell ha affermato che Nest riflette il cambiamento di tendenza globale del sesto programma quadro (6PQ), maggiormente incentrato sulle opportunità, piuttosto che esclusivamente sulla domanda. "In passato vi era la tendenza a fissare gli obiettivi in base alle esigenze socioeconomiche, approccio estremamente valido, che tuttavia ha fornito ai ricercatori l'impressione che [...] i loro progetti dovessero rispondere a tutta una serie di obiettivi diversi". Il Capo unità ha proseguito, dichiarando: "Credo sia importante affermare che Nest rappresenta un importante successo dal punto di vista della strategia comunitaria di ricerca, poiché, per la prima volta, disponiamo di un'attività piuttosto flessibile in termini di attuazione". Invece di stabilire a priori gli argomenti di ricerca che dovranno essere seguiti obbligatoriamente durante il programma quadro, Nest si propone di rispondere alle opportunità e alle esigenze nel momento in cui esse si presentano. Cannell ha posto l'accento sui settori che non rientrano fra le priorità tematiche del 6PQ, ma che necessitano di maggiore creatività, originalità e ambizione. Tuttavia, il programma Nest non deve essere unicamente percepito come uno strumento per colmare i vuoti fra le priorità tematiche. "La logica specifica alla base di Nest consiste nell'individuare opportunità nuove ed interessanti". Nel quadro di tale logica, particolare enfasi viene posta sulle attività multidisciplinari. Secondo Cannell, le nanotecnologie sono un esempio di attività di ricerca condotta con successo come interfaccia fra diversi settori scientifici, la quale è emersa ora come importante ambito di ricerca a sé stante. "L'integrazione fra discipline diverse ha prodotto uno straordinario incremento delle opportunità, permettendo alle persone di ragionare nell'ottica di due o tre discipline, piuttosto che di una sola". Tali settori di ricerca, sostiene il Capo unità, sono la reale dimostrazione del potenziale che Nest cerca di utilizzare: un processo volto a consentire ai ricercatori con nuove ambizioni di varcare i confini e ad incoraggiare la partecipazione di altri ricercatori attivi in diversi ambiti scientifici, creando così nuove discipline dal carattere decisamente non convenzionale. Come ha spiegato Cannell, Nest si basa su una duplice modalità operativa. La prima è puramente "bottom up" e consente ai ricercatori di proporre le sfide e le opportunità che ritengono interessanti. I progetti presi in considerazione in base a quest'approccio sono i progetti Adventure, dedicati alle nuove opportunità che, in teoria, potrebbero condurre a progressi scientifici, e i progetti Insight, volti ad analizzare i nuovi possibili rischi identificati dalle scoperte scientifiche. La seconda modalità operativa sarà introdotta nel corso del programma. "Cercheremo di conferire una massa critica più ampia alle nostre ricerche [...]. Occorre pensare in chiave europea e in termini di opportunità di sviluppo delle capacità europee". L'iniziativa Pathfinder si concentrerà sulla ricerca nei settori scoperti di recente. I progetti Nest, spiega Cannell, si avvarranno inizialmente degli strumenti tradizionali. A suo avviso, infatti, utilizzare strumenti su vasta scala come i progetti integrati (Ip) e le reti di eccellenza (NoE) nella fase iniziale potrebbe essere "controproducente". Tuttavia, il Capo unità ritiene che nell'ambito delle iniziative Pathfinder "potremo utilizzare gli strumenti di dimensioni più ampie, poiché avremo a disposizione un'agenda molto più chiara delle attività di ricerca che intendiamo condurre". Per quanto concerne la tempistica del programma Nest, Cannell ha affermato: "Stiamo cercando di lavorare attivamente e su base continuativa con la comunità di ricerca, al fine di identificare nuove tematiche. Siamo alla costante ricerca di nuovi ambiti scientifici". Inoltre, egli ha precisato che per gli inviti dei progetti Adventure e Insight sarà fissata una scadenza ogni sei mesi, mentre le iniziative Pathfinder verranno probabilmente condotte su base annuale, affinché possano operare in parallelo. Per quanto concerne la risposta ai primi inviti a presentare proposte, pubblicati molto di recente, Cannell ritiene che, sebbene sia troppo presto per pronunciarsi, la reazione da parte della comunità scientifica sia stata positiva. Grazie ad una rete di Punti di contatto nazionali (Pcn), specifica per il programma Nest, la Commissione è in grado di informare la comunità di ricerca dei criteri di valutazione definiti specificatamente in base ai requisiti dei progetti Nest. "Ci troviamo in una fase preparatoria nella quale cerchiamo di informare i ricercatori e noi stessi su ciò che facciamo. Riteniamo che si tratti di un'attività da e per la comunità scientifica. Noi mettiamo a disposizione gli strumenti necessari, ma in ultima istanza spetta ai ricercatori assumere le decisioni", ha concluso Cannell. Per ulteriori informazioni su Nest visitare il seguente sito: http://www.cordis.lu/fp6/nest.htm http://europa.eu.int/comm/research/fp6/nest/index_en.html 

LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UNA RELAZIONE DI ANALISI COMPARATIVA DEI BUSINESS ANGEL 
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La DG Imprese della Commissione europea ha pubblicato una nuova relazione di analisi comparativa che individua le migliori prassi nell'ambito del sostegno del settore pubblico a favore dei business angel. I business angel sono investitori individuali che forniscono finanziamenti e consulenze alle giovani imprese (start-up). Mediante la condivisione delle loro esperienze e la concessione di investimenti agli imprenditori, questi operatori possono offrire un contributo significativo alla crescita ed all'occupazione in Europa e creare una cultura più imprenditoriale. Le start-up si affidano in misura sempre crescente ai business angel per il finanziamento delle fasi iniziali, poiché le società di capitale di rischio hanno ridotto la concessione di finanziamenti su piccola scala e le banche stanno abbandonando questo settore a causa degli alti costi generali. Nel riconoscere l'importanza sempre maggiore del ruolo assunto da questi investitori, la Commissione ha costituito un gruppo di esperti con il compito di esaminare la possibilità del settore pubblico di sostenere e stimolare le attività dei business angel. Il gruppo di esperti è composto da rappresentati nominati dai governi e da esperti del settore privato. La premessa su cui si fonda la ricerca del gruppo è che, in base alle osservazioni emerse in una serie di forum, la capacità potenziale d'investimento dei business angel in Europa non è stata ancora utilizzata a pieno. La relazione individua nella creazione di reti di business angel, capaci di associare gli investitori ai progetti, un importante settore di sviluppo. Fra le raccomandazioni indicate nella conclusione della relazione figurano le iniziative volte a sensibilizzare i business angel, la creazione di una commissione di business angel, con l'incarico di discutere le questioni riguardanti questa comunità di investitori, e la concessione di finanziamenti pubblici per la creazione delle reti di business angel. 

LE BORSE DI OSPITALITÀ "MARIE CURIE" AIUTANO LA COMMISSIONE NELLA LOTTA CONTRO LA FUGA DI CERVELLI 
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La Commissione europea sta intensificando le proprie iniziative nel settore delle risorse umane e della mobilità, quale parte degli sforzi compiuti per reperire i 500.000 scienziati in più necessari a garantire l'attuazione dell'obiettivo di Barcellona in materia di spesa per la ricerca. Al fine di raggiungere l'obiettivo di elevare gli investimenti nella ricerca al tre per cento del PIL, la Commissione reputa necessario adottare iniziative per promuovere le carriere nel settore scientifico e contenere la fuga di ricercatori che assumono incarichi al di fuori dell'UE. Nella sua veste di commissario per la Ricerca, Philippe Busquin ha spiegato che: "Un numero sempre crescente di ricercatori formatisi in Europa partono per gli USA e vi si stabiliscono. Tali perdite considerevoli in termini di risorse umane comportano un indebolimento delle competenze nel settore della ricerca europea". In una conferenza organizzata il 24 marzo a Bruxelles per affrontare tali questioni, Busquin ha sottolineato che, se da un lato l'UE produce, in termini relativi, più dottorati rispetto agli Stati Uniti, dall'altro l'Europa dispone di un numero di ricercatori professionisti di gran lunga inferiore. Al fine di superare tale discrepanza, la Commissione sta adottando una serie di iniziative, fra le quali figurano la creazione di un portale della mobilità on line, progettato per fornire informazioni a quei ricercatori che intendono trasferirsi, e la pubblicazione, prevista per giugno 2003, di una comunicazione sull'analisi delle carriere dei ricercatori in Europa. Tuttavia, l'elemento fondamentale delle iniziative europee sulla mobilità è rappresentato dalle azioni "Marie Curie", sostenute con fondi comunitari pari a 1,58 miliardi di euro, nell'ambito del nuovo sesto programma quadro (6PQ). I programmi "Marie Curie" si concentrano principalmente sulla formazione dei ricercatori all'inizio della propria carriera o sulla promozione dello scambio di personale per creare partenariati e favorire il trasferimento di conoscenze all'interno dell'Europa. Le borse di ospitalità "Marie Curie" perseguono entrambi gli obiettivi, poiché conferiscono ai ricercatori, sia giovani sia affermati, la possibilità di assumere incarichi a tempo determinato, promossi in collaborazione con vari istituti di ricerca europei. È particolarmente incoraggiata la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI). Il primo invito a presentare proposte per le borse "Marie Curie" nell'ambito del 6PQ è stato lanciato nel dicembre 2002, ma gli esempi di sussidi finanziati nell'ambito del precedente programma quadro (5PQ) sono la dimostrazione di come funziona il programma. La Molteni Farmaceutici è un'industria farmaceutica italiana all'avanguardia che, con i suoi 170 dipendenti, viene classificata come PMI. Quando la società ha iniziato a svolgere ricerche sulle tecniche di terapia fotodinamica, ha riscontrato la mancanza, nell'ambito del proprio team interno di ricerca, di competenze scientifiche indispensabili al progetto. Il dott. Gabrio Roncucci della Molteni, dopo aver notato gli annunci relativi alle borse di ospitalità "Marie Curie" su alcune riviste scientifiche, ha deciso di utilizzare il programma con l'intento di reperire un ricercatore che potesse colmare tale mancanza. Il primo passo è stato quello di presentare alla Commissione una richiesta di finanziamento, per ottenere la copertura di tutti i costi di reclutamento dei ricercatori stranieri ed un contributo per i costi di ricerca e gestione. Come spiega il dott. Roncucci: "Quando si lavora in una piccola o media impresa si è costretti sempre ad affrontare un numero così elevato di problemi urgenti che talvolta non è facile trovare il tempo di compilare richieste di finanziamento, ma devo ammettere che redigere la domanda per le borse di ospitalità nell'industria non è complicato se si focalizza l'attenzione direttamente sull'aspetto scientifico del progetto". Una volta ottenuta l'ammissione al programma, il dott. Roncucci ha pubblicato un annuncio, in seguito al quale ha ingaggiato il dott. Aldrik Velders, un borsista di ricerca proveniente dai Paesi Bassi in possesso delle competenze idonee per rivestire il ruolo, il quale ha assunto l'incarico all'inizio del 2003. Il dott. Roncucci ritiene che poter disporre di un ricercatore straniero "con una preparazione ed una cultura scientifica diversa" è entusiasmante per il team di ricerca della Molteni, composto esclusivamente da italiani. Il dott. Velders, dal canto suo, ha dichiarato di apprezzare l'opportunità di impegnarsi in numerosi nuovi settori di ricerca e di immergersi nella cultura diversa del paese che lo ospita. "Questa borsa di studio rappresenta certamente un elemento distintivo sul proprio curriculum. Oltre che lavorare in un paese straniero, è di estrema importanza aver maturato un'esperienza 'industriale'", ha dichiarato il dott. Velders. Nell'esporre le proprie conclusioni sulla partecipazione al programma, Gabrio Roncucci ha dichiarato: "Consiglio vivamente alle altre Pmi di presentare richiesta di finanziamento per una borsa di ospitalità nell'industria "Marie Curie". Inoltre, suggerisco soprattutto ai borsisti di optare per un periodo di lavoro in una Pmi, piuttosto che in una grande impresa, poiché ciò consentirà loro di acquisire una maggiore conoscenza della realtà industriale". 

LA PIÙ RECENTE TECNOLOGIA MICROSOFT SU TUTTI I PC DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Roma, 27 marzo 2003 - Microsoft ha siglato con la Camera dei Deputati un accordo triennale (Enterprise Agreement) che prevede l'aggiornamento dell'intera gamma di soluzioni desktop dell'organo costituzionale. In particolare l'accordo prevede la standardizzazione dell'intera piattaforma desktop presente alla Camera, con Windows Xp e Office Xp Professional. Grazie a questo accordo Microsoft mette a disposizione della Camera dei Deputati le proprie soluzioni per ottimizzare la gestione dell'infrastruttura, elevare il livello di sicurezza grazie all'utilizzo delle ultime versioni del software disponibile e migliorare il mantenimento e il supporto del sistema informativo. Le funzionalità presenti in Windows Xp e Office Xp permettono, inoltre, di facilitare lo scambio delle informazioni e la diffusione della conoscenza tra gli utenti - sfruttando al meglio la posta elettronica e il Web - e di ottimizzare i flussi di lavoro. Infine, l'Enterprise Agreement rappresenta uno strumento contrattuale personalizzato che Microsoft offre alla Camera dei Deputati per semplificare la pianificazione del budget nell'arco dei tre anni. 

I 14 MILA UFFICI POSTALI DIVENTANO PUNTI DI ACCESSO PER I SERVIZI DELL'E-GOVERNMENT POSTE E MIT AMPLIANO SERVIZI ON LINE SUL TERRITORIO 
Roma, 27 mararzo 2003 - Le Poste Italiane diverranno punti di accesso per i servizi dell'e-Government, ossia punti di contatto per i servizi on-line della pubblica amministrazione. Un nuovo importante tassello sulla strada della modernizzazione del Paese, attraverso l'e-Government, è stato posto oggi da Lucio Stanca, ministro per 'Innovazione e le Tecnologie, e da Massimo Sarmi, amministratore delegato del gruppo Poste Italiane, con la firma di un protocollo d'intesa, per realizzare, nell'ambito delle indicazioni del Governo sulla Società dell'Informazione, un piano d'azione per servizi di qualità grazie alle modalità innovative offerte dalle nuove tecnologie, nonché per studiare altri progetti speciali, con il coinvolgimento delle amministrazioni Statali, Regionali e locali interessate. Poste Italiane, con la controllata Postecom, ha infatti predisposto servizi on line destinati a cittadini ed imprese nei settori della messaggistica, della posta elettronica certificata e dei pagamenti on line, attraverso la rete degli oltre 14 mila uffici postali, che diverranno così punti per l'accesso telematico ai servizi della pubblica amministrazione. Nel presentare l'accordo, il ministro Lucio Stanca ha sottolineato che "le Poste, con la capillare ramificazione degli sportelli, presenti anche nei più piccoli paesi, costituiscono una importante porta di accesso alla pubblica amministrazione da parte dei cittadini che non dispongono di una connessione alla Rete. Ma, soprattutto, il gruppo Poste con i suoi servizi, la logistica e il sistema integrato costituisce un punto di partenza per fornire agli italiani uno spettro sempre più ampio di servizi on line. Abbiamo in animo di allargare anche alle Poste i sistemi di pagamento in rete per i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Penso, ad esempio", ha precisato Stanca, "all'adozione dei sistemi di pagamento elettronico (monetica) per quei servizi, come le visure ed i certificati, per la cui erogazione è necessario applicare un bollo o versare un corrispettivo". Da parte sua Massimo Sarmi ha sostenuto che "grazie ad una profonda riorganizzazione e ad una robusta iniezione di tecnologia, Poste Italiane oggi può offrire servizi innovativi a valore aggiunto costruiti integrando le competenze e i servizi tradizionali con le nuove tecnologie. Proprio grazie a questa sinergia, Poste Italiane è in grado di svolgere un ruolo molto importante come 'punto di accesso integrato' fra la pubblica amministrazione e la collettività, semplificando la vita dei cittadini. Questo protocollo d'intesa con il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ci consentirà di procedere più velocemente sulla strada dell'e-Government e di dare un contributo concreto alla modernizzazione del nostro Paese".- 

INCONTRO MINISTERO- ACRI 
Roma, 27 marzo 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che ieri pomeriggio, presso la sede di via XX Settembre, si è svolto in un clima di grande cordialità un incontro tra il Ministro, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro, Domenico Siniscalco, e una rappresentanza dell'Acri, composta dal presidente Giuseppe Guzzetti e dai quattro vicepresidenti (Alberto Carmi, Emanuele Emmanuele, Giuseppe Mussari e Antonio Patuelli). L'Acri ha rappresentato al Ministro un elenco di questioni rilevanti per il mondo delle Fondazioni che il vertice del Ministero si è impegnato a tenere in considerazione e ad approfondire. I partecipanti hanno quindi deciso di aprire un tavolo tecnico che nei prossimi giorni proseguirà l'esame delle problematiche emerse. 

MERCATI MOBILIARI: LA COMMISSIONE PROPONE UNA DIRETTIVA VOLTA AD ACCRESCERE LA TUTELA DEGLI INVESTITORI E LA TRASPARENZA 
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva che introduce obblighi minimi di trasparenza per le informazioni che devono essere presentate dalle società i cui valori mobiliari sono negoziati in un mercato regolamentato, come ad esempio il mercato borsistico. La proposta, che rappresenta un elemento fondamentale del Piano d'azione per i servizi finanziari, mira a rafforzare la tutela degli investitori, a rendere il mercato europeo attraente per gli investitori e a migliorare l'efficienza, l'apertura e l'integrità del mercato europeo dei capitali. Essa consentirebbe inoltre di eliminare alcuni ostacoli nazionali inerenti agli obblighi di trasparenza che possono scoraggiare gli emittenti dal chiedere l'ammissione dei loro valori in più di un mercato regolamentato dell'Unione europea. Per raggiungere questi scopi, la direttiva proposta intende rafforzare il livello e la frequenza dell'informazione finanziaria che gli emittenti devono fornire ai mercati nel corso dell'esercizio finanziario. Essa mira inoltre a semplificare gli obblighi che gli emittenti sono tenuti a rispettare in materia di regime linguistico e di modalità di diffusione delle informazioni. La proposta sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri della UE ai fini della relativa adozione in conformità della cosiddetta procedura di co-decisione. Il commissario competente per il mercato interno, Frits Bolkestein, ha affermato: "Questa proposta mira a garantire che le decisioni in materia di investimenti siano basate su informazioni solide in merito agli emittenti dei valori mobiliari - informazioni di cui devono poter disporre tutti gli investitori, siano essi grandi o piccoli, esperti o inesperti. Decisioni di investimento prese sulla base di maggiori informazioni daranno luogo ad una migliore allocazione dei capitali. Ciò gioverà sia alle società quotate che agli investitori e apporterà enormi vantaggi all'economia europea nel suo insieme. Un vero mercato interno dei servizi finanziari presuppone che gli investitori possano investire oltre frontiera con facilità e serenità. Questo obiettivo deve essere conseguito senza addossare oneri eccessivi agli emittenti. Pertanto, a differenza dell'attuale prassi statunitense, si è optato per una frequenza dell'informativa meno impegnativa e per un mix più pragmatico di relazioni finanziarie semestrali più dettagliate e di informazione finanziaria trimestrale "leggera" ma affidabile. Si tratta del minimo indispensabile perché i moderni mercati dei capitali possano attrarre maggiori investimenti da parte di più persone. Le società accorte non considerano la trasparenza come uno spreco di energie bensì come un investimento in lealtà e fiducia." La proposta della Commissione, che fa seguito a due anni di ampie consultazioni con gli operatori dei mercati, con le autorità di regolamentazione e con le altre parti interessate, fa parte di un'ampia strategia volta a migliorare la chiarezza, l'attendibilità e la comparabilità delle informazioni fornite agli investitori. Altre iniziative della Commissione connesse con questo settore riguardano i principi contabili, i prospetti e il diritto societario. La direttiva proposta rafforzerà la normativa comunitaria esistente allineandola alle esigenze di un'economia più globale. Campo di applicazione - La proposta di direttiva si applica a tutte le società i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione su un mercato regolamentato della UE. Analogamente alla direttiva sul prospetto (attualmente all'esame del Consiglio e del Parlamento europeo), essa tiene conto delle peculiarità dei mercati obbligazionari all'ingrosso, ad esempio dei mercati delle euro-obbligazioni. Pertanto non vi saranno obblighi di informativa periodica per le società che emettono soltanto obbligazioni di valore nominale unitario pari o superiore a 50 000 Eur. Informazioni da comunicare La direttiva aggiorna e rafforza gli obblighi di informazione periodica per gli emittenti di valori mobiliari. L'attuale legislazione comunitaria risale a circa vent'anni fa e deve essere aggiornata per tenere conto dell'introduzione, a partire dal 2005, dei principi contabili internazionali (Ias) per tutte le società quotate nella UE (cfr. IP/02/827, IP/01/200 e Memo/01/40). Diversi Stati membri hanno già potenziato gli obblighi riguardanti la comunicazione obbligatoria di informazioni da parte degli emittenti e pertanto applicano obblighi ampiamente superiori a quelli attualmente previsti dal diritto comunitario. La direttiva proposta è frutto di un compromesso tra la necessità di assicurare agli investitori una maggiore trasparenza del mercato e la necessità di evitare agli emittenti oneri e costi superflui. Essa introduce un mix pragmatico di relazioni finanziarie semestrali più dettagliate e di informazione finanziaria trimestrale meno ampia per il primo e il terzo trimestre di ciascun esercizio finanziario. La direttiva proposta prevede che tutti gli emittenti di valori mobiliari comunichino al pubblico periodicamente: una relazione finanziaria annuale sottoposta a revisione (bilancio redatto conformemente ai principi contabili internazionali) ed una relazione sulla gestione entro tre mesi dalla fine di ciascun esercizio finanziario, una relazione finanziaria semestrale in forma abbreviata basata sul principio contabile internazionale relativo ai bilanci intermedi (Ias 34) nonché un aggiornamento dell'ultima relazione annuale sulla gestione. Inoltre gli emittenti di azioni dovranno anche pubblicare un'informazione finanziaria trimestrale meno ampia per il primo e per il terzo trimestre di un esercizio finanziario. Tale informazione include i dati dell'emittente relativi al fatturato netto, al profitto o alla perdita al lordo o al netto delle imposte e, a scelta dell'emittente, brevi informazioni sullo sviluppo futuro della società per il periodo restante dell'esercizio finanziario. Per quanto riguarda queste ultime, gli Stati membri non potranno imporne la pubblicazione. Le società che emettono soltanto titoli di debito, che attualmente non sono soggette ad alcun obbligo di informativa infrannuale, sarebbero tenute in base alla proposta a presentare relazioni finanziarie semestrali per i primi sei mesi dell'esercizio finanziario. Tutte queste informazioni infrannuali dovrebbero essere pubblicate entro 60 giorni dalla fine del periodo di riferimento. La direttiva proposta rafforza inoltre gli attuali obblighi in materia di informativa non periodica: per fornire al pubblico un'informazione più rapida e migliore sugli interessi rilevanti degli azionisti importanti è previsto l'obbligo di comunicazione, entro termini più brevi, per un numero superiore di casi di modifica degli assetti azionari degli emittenti. Gli azionisti interessati e la stessa società dovrebbero garantire che tali informazioni vengano messe a disposizione del pubblico; gli emittenti di valori mobiliari dovrebbero fornire informazioni ai possessori di azioni e di titoli di debito al fine di agevolare la partecipazione alle assemblee generali, comprese le informazioni sul voto per delega secondo le modalità previste dalla legislazione dello Stato membro d'origine dell'emittente. La proposta di direttiva consente alle società di trasmettere queste informazioni con mezzi elettronici a talune condizioni (cfr. infra). Tuttavia essa non disciplina le condizioni riguardanti il voto elettronico né armonizza il voto per delega nella UE. Queste questioni sono collegate al diritto societario e al governo societario, sui quali la Commissione emanerà una comunicazione separata questa primavera tenendo conto della relazione del novembre 2002 del gruppo ad alto livello di esperti in materia di diritto societario istituito dalla Commissione (cfr. IP/02/1600). Regime linguistico La direttiva proposta disciplina gli obblighi in materia di regime linguistico. Attualmente ogni Stato membro nel quale una società sia quotata può imporre che le informazioni vengano comunicate al pubblico nella/e sua/e lingua/e ufficiale/i. Dalle risposte alla consultazione è emerso che gli emittenti i cui valori mobiliari sono negoziati in diversi Stati membri ritengono che l'obbligo di comunicare informazioni in molte lingue sia costoso e oneroso. In base alla direttiva proposta, quando comunicano informazioni ad uno Stato membro ospitante, tali emittenti potranno utilizzare una lingua comunemente utilizzata negli ambienti della finanza internazionale, oltre alla lingua del loro Stato membro di origine. Diffusione delle informazioni al pubblico La direttiva proposta intende assicurare che gli emittenti diffondano informazioni tempestivamente dappertutto nello Stato membro di origine nonché all'estero. Per farlo, gli emittenti potrebbero decidere di utilizzare i mezzi di diffusione ubicati al di fuori del loro Stato membro di origine o di incanalare tutte le informazioni finanziarie tramite un'unica fonte. Gli Stati membri ospitanti nei quali sono negoziati i valori mobiliari dell'emittente non potranno imporre la loro politica bensì dovranno consentire all'emittente di utilizzare il suo sito Internet corredato da un sistema efficiente di avviso elettronico, che sarà disciplinato nel dettaglio dalle future misure di esecuzione. La proposta prevede inoltre che la Commissione, se del caso, rediga un elenco dei media il cui uso può essere imposto dallo Stato membro di origine. Background La Commissione ha preparato la sua proposta sulla base di ampie consultazioni svoltesi nell'arco di due anni con le autorità nazionali, gli emittenti di valori mobiliari, gli investitori, i revisori dei conti, le borse e i partecipanti al mercato (cfr. IP/02/684). La proposta è stata redatta tenendo conto delle disposizioni fissate dalla risoluzione del Consiglio europeo di Stoccolma sulla base delle raccomandazioni del Comitato dei saggi presieduto dal barone Alexander Lamfalussy sull'efficienza e la trasparenza del processo legislativo UE relativo ai mercati mobiliari (cfr. IP/02/195). Si tratta pertanto di una direttiva quadro in linea con l'accordo del febbraio 2002 con il Parlamento europeo sul miglioramento della regolamentazione dei mercati mobiliari comunitari. La proposta fissa obblighi generali di massima che le autorità degli Stati membri saranno tenute ad applicare. Essa prevede inoltre l'adozione di misure tecniche di esecuzione volte a garantirne l'attuazione uniforme e l'adeguamento agli sviluppi dei mercati e alle realtà di vigilanza. La portata delle misure di esecuzione sarà decisa dal Parlamento europeo e dal Consiglio tramite la procedura di co-decisione. Le misure di esecuzione della Commissione saranno elaborate sulla base della consulenza tecnica prestata dal Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei mercati mobiliari (Cesr) dopo una consultazione aperta degli operatori di mercato. Il testo integrale della proposta è disponibile nel sito web della Commissione all'indirizzo seguente: http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/mobil/index.htm 

CAMPARI: IL FATTURATO CONSOLIDATO CRESCE A € 661 MILIONI (+34%). L'EBITDA SALE A € 160 MILIONI (+40%). L'UTILE NETTO CONSOLIDATO SALE A € 87 MILIONI (+37%)
Milano, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Davide Campari-Milano S.p.A. ha approvato i risultati del bilancio consolidato relativi all'esercizio 2002, che confermano pienamente gli obiettivi di crescita annunciati e mostrano utili in forte aumento rispetto al 2001. Ricavi netti consolidati pari a € 661 milioni, in crescita del 34%. Ebitda pari a € 160 milioni, in crescita del 40%. Ebita pari a € 142 milioni, in crescita del 42%. Ebit pari a € 115 milioni, in crescita del 29%. Utile netto consolidato pari a € 87 milioni, in crescita del 37%. Eps pari a € 2,98, in crescita del 37%. Con il 2002 si corona un quinquennio di grande successo per il Gruppo Campari, che nel periodo ha raddoppiato le dimensioni, con ricavi consolidati netti passati da € 334 milioni nel 1998 a € 661 milioni nel 2002, e la redditività operativa, con un Ebita passato da € 76 milioni nel 1998 a € 142 nel 2002. Il Ceo Marco Perelli-Cippo: "Il Gruppo prosegue con successo la sua espansione sui mercati mondiali e vede salire la redditività in modo significativo. Nel 2003 cresceremo ancora, nonostante la congiuntura sfavorevole." All'Assemblea ordinaria degli azionisti, convocata per il 30 aprile, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di € 0,88 per azione (per un monte dividendi complessivo di € 24,7 milioni), in pagamento a partire dal 22 maggio (stacco cedola il 19 maggio). Il 2002 si chiude con risultati in forte crescita grazie anche alle due importanti acquisizioni effettuate all'inizio dell'anno, Skyy Spirits, Llc, e Zedda Piras S.p.A. e Sella & Mosca S.p.A., la cui integrazione è stata completata con successo nel corso dell'esercizio. Le vendite del Gruppo sono state pari a € 660,6 milioni, con una crescita del 33,7%. La crescita esterna è stata del 32,4%, attribuibile a Skyy Spirits, Llc (per il 26%) e a Zedda Piras S.p.A. e Sella & Mosca S.p.A. (per il 6,3%). La crescita organica è stata del 5,1% (1,3% dopo l'effetto cambi). Le vendite del segmento spirits, che rappresentano il 64,6% del fatturato, sono state pari a € 426,6 milioni, in crescita del 50,3%. A questo risultato ha contribuito in modo determinante Skyy Vodka, che prosegue il trend positivo delle vendite con incrementi a doppia cifra sia sul mercato statunitense che sui mercati internazionali. La crescita organica del segmento spirits è stata del 7,3% (1,3% dopo l'effetto cambi), favorita dal buon andamento di CampariSoda (+3,3%), Ouzo 12 (+4,5%) e Jägermeister (+4,3%) e sostenuta dal lancio di Campari Mixx. Il brand Campari ha registrato una crescita del 2,6% (-1,5% dopo l'effetto cambi), evidenziando un trend positivo sui mercati italiano e brasiliano e un andamento ancora non soddisfacente sul mercato tedesco. Le marche locali brasiliane Dreher, Old Eight e Drury's continuano a registrare un'ottima performance delle vendite a volume e a valore in valuta locale (+16%), ma subiscono l'impatto negativo dei cambi con una flessione del 12,4% ove convertite in valuta di consolidamento. Il segmento wines ha registrato una crescita del 31,3%, attribuibile all'acquisizione dei vini Sella & Mosca (+27,9%), la cui performance è stata positiva. Il portafoglio esistente è cresciuto del 5,1% (3,4% dopo l'effetto cambi): gli spumanti Cinzano hanno evidenziato una crescita particolarmente positiva (+15,5%); i vermouth Cinzano (-0,8%; -3,5% dopo l'effetto cambi) segnano un ulteriore consistente recupero nell'ultimo trimestre del 2002. Il segmento soft drinks ha registrato un calo del 0,1%; mentre le vendite di Crodino (di gran lunga il brand a margine più elevato del comparto) hanno proseguito un trend molto positivo, con una crescita del 4,3%; meno soddisfacente è stato l'andamento delle bevande gassate (marginali in termini di profittabilità), a causa soprattutto delle avverse condizioni climatiche della stagione estiva. Per il primo anno nella storia del Gruppo le vendite internazionali hanno superato quelle del mercato italiano, a dimostrazione del successo del Gruppo nel perseguimento di una strategia focalizzata sull'espansione internazionale. Il mercato italiano (47,1% del fatturato) ha registrato una crescita del 18%, grazie al contributo di Zedda Piras S.p.A. e Sella & Mosca S.p.A. (+11,1%) e alla consistente crescita organica (+6,9%) attribuibile al buon andamento di Campari, CampariSoda, Crodino e degli spumanti Cinzano e al lancio di Campari Mixx. L'area Americhe ha rappresentato il 30,3% del fatturato totale, con una crescita interamente generata dal mercato Usa per effetto del consolidamento di Skyy Spirits, LLC. In particolare, gli Stati Uniti, rappresentando il 20,9% del fatturato totale, divengono il secondo mercato più importante per il Gruppo. Il business brasiliano, pari al 8,4% delle vendite consolidate, ha registrato una crescita dei ricavi del 14,3% in valuta locale che, causa l'effetto cambi, si è tradotta in una flessione del 15% in valuta di consolidamento. L'impatto positivo delle acquisizioni si riflette sui tassi di crescita di tutti i livelli di redditività. Il margine commerciale è stato € 180,8 milioni, in crescita del 32,5% e con un'incidenza sui ricavi del 27,4%. L'Ebitda è stato € 160,0 milioni, in crescita del 39,7% e con un'incidenza sui ricavi del 24,2%. L'Ebita è stato € 142,4 milioni, in crescita del 42,3% e con un'incidenza sui ricavi del 21,6%. L'Ebit è stato € 114,7 milioni, in crescita del 29,4%, con un'incidenza sui ricavi 17,4%, e ha beneficiato anche del contributo di royalties per € 5,3 milioni attribuibili a Skyy Blue, il ready to drink lanciato nel mercato statunitense nel 2002 in partnership con SabMiller e divenuto uno dei tre brand leader del mercato. L'utile netto consolidato è stato € 86,7 milioni, in crescita del 36,7%; a tale risultato ha contribuito anche la riduzione del carico fiscale attribuibile ai benefici della legge Tremonti bis per gli investimenti relativi alla realizzazione del nuovo stabilimento di Novi Ligure. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammonta a € 478,9 milioni. Al 31 dicembre 2002 l'indebitamento finanziario netto è pari a € 198,8 milioni. La variazione della posizione finanziaria netta rispetto al 31 dicembre 2001, quando era positiva per € 96,6 milioni, è attribuibile al finanziamento delle acquisizioni effettuate. Peraltro, rispetto al 30 giugno 2002, quando era pari a € 239,4 milioni, l'indebitamento risulta significativamente ridotto grazie alla sostenuta generazione di cassa. Relativamente al 2003 si prevede che la positiva evoluzione del fatturato consolidato sia guidata per quanto riguarda la crescita esterna dal contributo derivante dalle vendite della Tequila 1800 negli Stati Uniti, per cui l'accordo di distribuzione è stato raggiunto nel 2002 e relativamente allo sviluppo del portafoglio esistente dall'allargamento distributivo di Campari Mixx sui mercato tedesco e austriaco. Il Consiglio di Amministrazione ha preso atto che il Ceo Marco Perelli-Cippo, dopo 30 anni di intelligente e appassionato lavoro nel Gruppo Campari, ha chiesto di non essere rinnovato nella carica alla naturale scadenza del suo mandato, coincidente con l'assemblea di bilancio del 2004 e il compimento dei 60 anni di età. Marco Perelli-Cippo resterà Ceo fino all'aprile 2004 e, successivamente, continuerà ad assicurare il suo prezioso contributo nel Consiglio di Amministrazione. Alla sua successione, che favorisce anche un ricambio generazionale, il Consiglio di Amministrazione ha designato Enzo Visone, 47 anni, nel Gruppo dal 1987, attualmente responsabile delle attività Internazionali e lo ha nominato, con effetto immediato, Deputy Ceo. Enzo Visone affiancherà fino al termine del suo mandato Marco Perelli-Cippo e successivamente sarà nominato Ceo del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione, preso atto delle motivazioni di carattere personale della decisione di Marco Perelli-Cippo, gli ha espresso apprezzamento unanime per lo straordinario impegno profuso nell'espansione mondiale di Campari e per gli eccezionali risultati raggiunti. Il Presidente Luca Garavoglia ha dichiarato: "Comprendo le ragioni che inducono Marco Perelli-Cippo a pianificare per tempo il passaggio di consegne alla guida del Gruppo e a dedicarsi alla propria vita privata, dopo tanti anni di impegno, duro lavoro ed eccezionali successi professionali. Per un anno continuerà a reggere integralmente le sorti del Gruppo e poi lascerà la guida in mani sicure secondo i programmi, in piena continuità strategica, a Enzo Visone. Marco Perelli-Cippo, a cui tutti in Campari dobbiamo moltissimo, rimarrà però anche nel futuro in Consiglio, perché il Gruppo possa continuare dopo il 2004 a valersi del suo impareggiabile apporto." 

SIRTI: NONOSTANTE L'ANDAMENTO NEGATIVO DELLE PARTECIPATE ESTERE, L'ESERCIZIO 2002 SI È CHIUSO CON UNA LEGGERA CRESCITA DEL MARGINE OPERATIVO LORDO (PASSATO DAL 10,1% ALL'ATTUALE 10,6%) 
Milano, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Sirti, presieduto dal dott. Gianni M.Chiarva, ha approvato ieri il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002. Il 2002 è stato caratterizzato dal permanere di condizioni di mercato con un trend simile a quello che aveva contraddistinto il 2001. In particolare l'andamento della domanda è stato condizionato da fattori strettamente legati alle dinamiche del settore delle telecomunicazioni, oltre che dall'incerta congiuntura economica. Tenendo conto delle difficoltà e delle incertezze connesse a tale scenario, il Gruppo Sirti è riuscito a conseguire risultati moderatamente positivi, sia dal punto di vista commerciale che da quello produttivo. A livello consolidato, il valore della produzione "tipica" realizzata nel 2002 ha raggiunto i 760 milioni di euro, con una flessione del 16,4% principalmente ascrivibile all'andamento generalizzato delle controllate estere. A fronte infatti di una diminuzione nel complesso contenuta (-6% circa) della produzione consolidata delle due società italiane (Sirti spa e Sirti Sistemi spa), si è registrata una contrazione superiore al 40% di quella estera, anche alla luce del processo di graduale ridimens ionamento della presenza del Gruppo al di fuori dell'Italia. In tale logica, tra la seconda metà del 2002 e l'inizio del 2003, sono stati stipulati accordi per la cessione delle attività in Polonia, Regno Unito, Portogallo, Germania, e Francia. Nonostante l'andamento negativo delle partecipate estere, l'esercizio 2002 si è chiuso con una leggera crescita del margine operativo lordo (passato dal 10,1% all'attuale 10,6%) grazie alla performance della capogruppo, della spagnola Seirt S.A. e della Aei Cubatel-Sirti. Il risultato operativo dell'esercizio si attesta a 46,8 milioni di euro (6,1% del valore della produzione, percentuale in linea con quella del 2001). Il Gruppo Sirti ha conseguito un utile netto consolidato di 7 milioni di Euro (rispetto ai 16,3 dell'anno scorso). Le disponibilità finanziarie nette del Gruppo sono positive per quasi 10 milioni. La Capogruppo Sirti S.p.A., nel 2002, ha conseguito un valore della produzione "tipica" di 541 milioni di Euro, con una flessione del 15% rispetto al precedente esercizio, flessione che si riduce al 7% nella configurazione "pari perimetro", considerando anche la produzione realizzata da Sirti Sistemi Spa, che a partire da ottobre 2001 è passata da divisione di Sirti Spa a controllata al 100%. Il risultato operativo si è attestato a 39,2 milioni di euro (7,2% della produzione), contro i 44 milioni (6,9% della produzione) del 2001, migliorando l'incidenza percentuale pur in presenza di una contrazione dei volumi. Dopo aver scontato 32 milioni di Euro di oneri correlati al negativo andamento della maggior parte delle controllate estere, Sirti Spa chiude l'esercizio con un risultato che si riduce ad 1 milione al netto delle imposte di competenza (nel 2001 l'utile netto pari a 48 milioni beneficiava di circa 30 milioni di Euro di dividendo straordinario di Seirt e di altri 30 milioni di saldo proventi straordinari). Visto il risultato, il Consiglio di Amministrazione propone di destinare integralmente il suddetto utile a Riserva Straordinaria. Per quanto riguarda la situazione finanziaria della Capogruppo, le disponibilità monetarie nette al 31 dicembre 2002 hanno una consistenza di circa 68 milioni di Euro, contro i 100 milioni del bilancio 2001. La diminuzione è da imputarsi principalmente all'esborso connesso al pagamento del dividendo 2001, pari a 110 milioni di euro, attuato mediante distribuzione integrale del corrispondente utile di esercizio e parziale utilizzo di riserve disponibili. Il Consiglio di Amministrazione odierno ha inoltre deliberato di proporre alla prossima Assemblea (fissata per il giorno 28 aprile 2003 in prima convocazione ed occorrendo in seconda convocazione il 6 maggio 2003) di autorizzare, ai sensi e per gli effetti dell'Art. 2357 del c.c., la società all'acquisto di azioni proprie ordinarie, in una o più volte entro 18 mesi dalla data della deliberazione. Il prezzo di acquisto di ciascuna azione non dovrà essere inferiore né superiore di massimo il 15% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati presso la Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. In ogni caso, il controvalore complessivo non potrà essere superiore a 35 milioni di Euro e il numero massimo delle azioni acquistate non potrà avere un valore nominale complessivo eccedente il 10% del capitale sociale. L'operazione viene proposta anche con la finalità di servire il piano di stock option previsto per i dipendenti. L'Assemblea del 28 aprile sarà chiamata inoltre a deliberare sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione, sul conferimento dell'incarico di revisione e, in sede straordinaria, sul trasferimento della sede sociale. Si comunica,altresì, che il Codice di Comportamento sull'Insider Dealing è stato uniformato alle modifiche formali suggerite da Borsa Italiana. 

ROLAND EUROPE SPA: IL CONSIGLIO REDIGE IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 IL SUCCESSO DEI PIANOFORTI DIGITALI GUIDA LA CRESCITA DEI MARGINI MOL 3,3 MILIONI DI EURO (+23%) REDDITO OPERATIVO 1,9 MILIONI (+68%)
Acquaviva Picena, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Roland Europe Spa, azienda leader in Europa nella progettazione, produzione e commercializzazione di strumenti musicali elettronici e attiva anche nella commercializzazione di periferiche di computer, si è riunito sotto la Presidenza di Carlo Lucarelli, per redigere il progetto di bilancio 2002. L'esercizio si chiude con un sensibile incremento dei margini reddituali - il valore aggiunto si attesta a 10,9 milioni di Euro contro 10,2 milioni del 2001; il margine operativo lordo raggiunge i 3,3 milioni di Euro con un incremento del 23% rispetto ai 2,7 milioni dello scorso esercizio.Il reddito operativo netto è pari a 1,9 milioni di Euro contro 1,1 milioni del 2001 e l'utile netto è pari a 0,9 milioni mentre era di 0,2 milioni lo scorso esercizio. La struttura patrimoniale si mantiene solida con un patrimonio netto pari a 29,2 milioni di Euro ed una posizione finanziaria netta positiva per 15,7 milioni di Euro. Il positivo scenario dell'esercizio ha consentito al Consiglio di proporre un dividendo di 0,03 Euro per azione da pagare il 19 maggio 2003. In dettaglio, la Divisione MI chiude con un fatturato di 38,6 milioni di Euro, pari a 72,6% del fatturato totale, in calo del 4,1% rispetto allo scorso esercizio. In termini di prodotto, i pianoforti digitali guidano la classifica delle vendite e hanno fornito un contributo fondamentale alla ripresa dei margini, mentre le tastiere amatoriali e professionali hanno subito una contrazione di fatturato, prevalentemente a causa di un effetto quantità.

 € mio.  2002  2001  %

Tastiere professionali/amatoriali

13,3  34,4  15,2  37,7

Pianoforti digitali

19,8  51,3  17,7  43,9

Organi, MIDI controller e altro

5,5  14,3  7,4  18,4

Totale 

38,6  100,0  40,3  100,0

In termini geografici, gli incrementi sul mercato nord-americano ed asiatico hanno solo parzialmente compensato il calo del mercato europeo.

€ mio. 2002  2001  %
Europa  22,2 57,6  25,1  62,4
America 10,9  28,2  10,2  25,2
Asia e altro  5,5 14,2  5,0  12,4
Totale  38,6  100,0  40,3  100,0

La Divisione DG ha chiuso l'esercizio con 14,6 milioni di euro di fatturato, con un incremento del 3,6% rispetto ai 14,0 milioni di Euro dello scorso esercizio. In termini geografici si registra un ulteriore incremento di vendite in Italia e nell'ex Yugoslavia, parzialmente neutralizzato dal calo del mercato francese.

€ mio.  2002 2001  %
Italia 9,2  63,0  8,5  60,6
Francia  4,5 30,8  5,0  35,5
Ex Yugoslavia e altro  0,9 6,2  0,5  3,9

Totale 

14,6  100,0  14,0  100,0

In termini di prodotto:

€ mio. 2002  %  2001  %
Stampa digitale e taglio 8,1  55,5  8,2  58,2
Applicazioni 3D e altro 6,5  44,5  5,8  41,8
Totale  14,6  100,0  14,0  100,0

"Abbiamo chiuso un buon esercizio 2002, confermando il cammino di ripresa della redditività già iniziato nel 2001" ha commentato Carlo Lucarelli, Presidente di Roland Europe. "Gli obiettivi per i prossimi due/tre anni sono molto chiari: per gli strumenti musicali puntiamo a ripristinare una posizione di leadership nel segmento delle tastiere di fascia alta mediante una nuova linea di prodotti, i Discover, il cui primo modello è stato lanciato a fine 2002; nel mercato dei pianoforti siamo saldamente al primo posto. Complessivamente contiamo di fare un +15/20% di fatturato entro il 2005. Per le periferiche per computer prevediamo un incremento di fatturato del +10/15% entro il 2005 offrendo le nostre soluzioni a nuovi mercati di nicchia, come fatto finora".

ENEL: DEBUTTA NEL FTSE 4 GOOD GLOBAL 100PRIMA UTILITY AL MONDO AD OTTENERE QUESTO RICONOSCIMENTO CHE PREMIA L'IMPEGNO DELL'ENEL NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY 
Roma, 27 marzo 2003 - Enel è la prima utility a fare il suo ingresso nel Ftse 4 Good Global 100, l'indice borsistico che raggruppa le prime 100 società al mondo che si distinguono per i risultati raggiunti e gli impegni presi in tema di sostenibilità ambientale e sociale nello svolgimento delle loro attività. I criteri di valutazione per l'ammissione al Ftse 4 Good si basano sull'analisi degli impegni e dei risultati raggiunti in campo ambientale (politica e sistemi di gestione ambientale, reportistica prodotta), sociale (sistemi di gestione dei rapporti e attività di collaborazione con gli stakeholder) e in termini di rispetto e tutela dei diritti umani. Le prime cento società che si distinguono in questa performance vengono inserite nell'indice Ftse 4 Good Global 100. Da quest'anno tra queste c'è anche Enel che ottiene così un importante riconoscimento per l'impegno nel perseguire uno sviluppo economico sostenibile, integrando i propri obiettivi aziendali con il rispetto dell'ambiente e lo sviluppo sociale della realtà in cui opera. A tal riguardo Enel ha di recente rafforzato il suo impegno dotandosi di moderni meccanismi organizzativi e gestionali quali l'adozione di un Codice Etico, dove sono stabiliti i valori e le regole di condotta che la società rispetta nello svolgimento delle proprie attività, e di un Modello Organizzativo tra i più avanzati per la prevenzione dei reati societari (come previsto dal dlgs 231/2001). Per rafforzare ulteriormente l'impegno nello sviluppo economico sostenibile Enel, a partire da quest'anno, pubblicherà il Bilancio di Sostenibilità dove verranno riportate le risorse impegnate in sponsorizzazioni, nelle attività a sostegno dei dipendenti e negli investimenti a tutela dell'ambiente. 

B. POP. BERGAMO CV L'UTILE NETTO CONSOLIDATO A EURO 181,5 MILIONI. LA RACCOLTA DIRETTA A EURO 33.414 MILIONI E GLI IMPIEGHI A EURO 30.440 MILIONI. IL ROE NORMALIZZATO AL 10,2% 
Bergamo, 27 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino ha esaminato il 25 marzo il bilancio consolidato di Gruppo dell'esercizio 2002, le cui risultanze gestionali, oltre ad essere maturate in uno scenario caratterizzato dallo sfavorevole andamento dei mercati finanziari e dalla persistente debolezza della fase congiunturale, riflettono la fase di avvio di una serie di iniziative e la realizzazione di importanti interventi di razionalizzazione e di revisione dei processi operativi realizzati nel 2002. Si fa riferimento, in particolare, alla migrazione del sistema informativo della Banca Popolare di Ancona, all'attivazione del Nuovo Assetto Organizzativo presso la Capogruppo e alla realizzazione della joint-venture con Prumerica Financial, tutti interventi che hanno comportato maggiori oneri di natura contingente, con benefici che potranno essere registrati progressivamente negli esercizi successivi. Gli andamenti della raccolta e degli impieghi sono in linea con i dati medi di sistema. La qualità del credito, espressa dal rapporto sofferenze/impieghi, registra un lieve miglioramento, mentre il calo delle quotazioni azionarie registrato nel 2002 si è riflesso negativamente sulla valorizzazione delle masse di risparmio gestito e della raccolta indiretta da Clientela. Significativo risulta l'incremento del risparmio assicurativo. Le risultanze economiche del 2002 evidenziano: un buon andamento del margine di interesse passato da euro 945,6 milioni a euro 962,7 milioni (+1,8%), in virtù dell'apprezzabile dinamica dei volumi intermediati che ha compensato la frazionale flessione dei differenziali sui tassi registrata nell'esercizio; un margine di intermediazione che si attesta a euro 1.443,3 milioni contro euro 1.430,9 milioni al 31/12/01 segnando un leggero incremento dello 0,87%, grazie alla buona tenuta del saldo altri proventi ed oneri di gestione e ad un incremento dei profitti da operazioni finanziarie che hanno parzialmente compensato il calo del saldo delle commissioni attive e passive; spese amministrative che ammontano a euro 775,6 milioni contro euro 714,1 milioni dell'esercizio 2001 (+8,62%). Tale aumento è dovuto alle recenti iniziative avviate in alcuni comparti operativi da alcune società del Gruppo. Hanno inciso: i maggiori costi connessi al rinnovo del contratto nazionale di lavoro e degli integrativi aziendali; il costo dei lavoratori interinali; l'incremento di organici in particolare presso la Bpa (+118 risorse), anche a seguito dell'acquisizione di 10 nuovi sportelli dal Gruppo San Paolo-Imi, presso altre società del Gruppo che hanno proceduto al rafforzamento delle strutture necessarie all'avvio della loro operatività (+70), nonché presso la Bpb Partecipazioni Assicurative in relazione all'accentramento di determinate funzioni del Gruppo Assicurativo (+16). Va inoltre tenuto conto dell'ingresso della Serit Picena nell'area di consolidamento (+51 risorse); un utile d'esercizio che si attesta a euro 181,5 milioni contro euro 200,6 milioni nel 2001 (-9,5%). L'utile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2002, così come quello al 31 dicembre 2001, risulta gravato di una rettifica di valore pari ad euro 46,2 milioni conseguente alla ripartizione in cinque anni della svalutazione delle junior notes effettuata dalla controllata Centrobanca S.p.A. Tenendo conto di tale rettifica, al netto dell'effetto fiscale, l'utile d'esercizio normalizzato al 31 dicembre 2002, sarebbe risultato pari a euro 206,3 milioni, mentre quello al 31 dicembre 2001 sarebbe stato pari a euro 225,3 milioni. Alla data del 25 marzo 2003 il numero degli sportelli si è ulteriormente elevato a 657. Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25 febbraio u.s. ha deliberato di proporre la distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione. In relazione alle disposizioni vigenti, la data di stacco del dividendo è fissata al 19 maggio 2003, mentre quella di pagamento è al 22 maggio 2003. Si precisa che la revisione contabile al 31 dicembre 2002 da parte della società Kpmg S.p.A è in via di completamento. Sono pure in fase di ultimazione le verifiche di competenza del Collegio Sindacale. 

BANCA POPOLARE DI LODI AVVIATO LO STUDIO DI UN NUOVO PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE FINALIZZATO ALLA FUSIONE DELLE BANCHE-RETE IN BIPIELLE RETAIL. RICONFERMATO IL DIVIDENDO DELLO SCORSO ANNO SU UN NUMERO MAGGIORE DI AZIONI. DIVIDENDO: 0,18 EURO PER AZIONE 
Lodi, 27 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi, presieduto da Giovanni Benevento, ha approvato il bilancio dell'esercizio 2002. I risultati sono sostenuti ancora una volta dall'eccellente andamento dell'attività bancaria tradizionale che ha beneficiato degli effetti positivi generati dal piano di riorganizzazione e ristrutturazione di Gruppo completatosi nell'ultimo trimestre dell'anno con l'avvio dell'attività di Bipielle Retail e Bipielle Investimenti, che ha supportato i risultati sia delle banche-rete, sia delle società prodotto. A tale proposito il Consiglio di Amministrazione ha altresì conferito all'amministratore delegato il mandato per avviare lo studio di un ulteriore progetto di ristrutturazione finalizzato alla fusione per incorporazione in Bipielle Retail delle banche-rete di Gruppo, dalla stessa controllate. Il progetto prevede il contestuale conferimento delle reti bancarie in autonome entità giuridiche che consentiranno di salvaguardare l'attuale configurazione giuridica, organizzativa e territoriale. L'operazione permetterà quindi di avviare un ulteriore processo di razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria e di conseguire al tempo stesso significativi benefici dal punto di vista economico e fiscale, migliorando ulteriormente l'attività nei confronti della economie locali. La Banca Popolare di Lodi ha confermato il proprio trend di sviluppo operativo e reddituale chiudendo l'esercizio 2002 con un utile netto di 91,9 milioni di euro, con un incremento del 9,91% rispetto allo scorso anno. In relazione a questo risultato il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea dei Soci, che si terrà in prima convocazione il 25/04/03 e in seconda convocazione il 26 aprile 2003, l'attribuzione per ciascuna azione Banca Popolare di Lodi di un dividendo pari a 0,18 euro. Il dividendo risulta pertanto invariato rispetto allo scorso anno, nonostante il numero delle azioni sia salito a 150.266.895 contro le 139.872.177 del 2001. La prima data utile per il pagamento del dividendo proposto è il 22 maggio 2003, con preventivo stacco cedola in data 19 maggio 2003. Nonostante le condizioni sfavorevoli dei mercati finanziari, i risultati della Capogruppo si confermano ancora una volta in crescita grazie alla soddisfacente tenuta dell'attività bancaria tradizionale. I dati patrimoniali evidenziano la crescita del totale dell'attivo che raggiunge 22.681 milioni di euro (+39,55%). La raccolta diretta da clientela sale a 12.332 milioni di euro con un incremento del 19,72%, mentre la raccolta indiretta si attesta 10.080 milioni di euro con una crescita del 44,88%. Il totale generale della massa amministrata da clientela raggiunge 41.099 milioni di euro con una crescita del 24,47%. Il positivo andamento della Banca Popolare di Lodi è confermato anche dall'analisi, su base omogenea rispetto al 2001, dei principali aggregati economici. Il margine d'interesse si attesta a 448,3 milioni di euro, con un incremento del 19,83% rispetto allo scorso esercizio, mentre le commissioni nette raggiungono 139,0 milioni di euro con una crescita del 35,68%. Il margine da servizi sale a 172,5 milioni di euro (+ 23,31%), così come il margine di intermediazione che raggiunge 620,8 milioni di euro (+20,78%). Il risultato di gestione si attesta a 301,7 milioni di euro facendo segnare una crescita del 24,68%. Particolarmente significativo risulta il dato riferito all'utile da attività ordinaria pari a 147,6 milioni di euro, contro i 102,1 milioni di euro dello scorso anno (+44,59%). La riduzione dei proventi straordinari (2,3 milioni di euro del 2002 contro i 25,4 milioni di euro del 2001) non ha inciso sull'ammontare dell'utile netto che sale a 91,9 milioni di euro con un incremento del 9,91%. Gruppo Bipielle Bilancio consolidato - I risultati a livello consolidato si confermano in crescita grazie all'eccellente andamento dell'attività bancaria tradizionale sostenuta dai processi di razionalizzazione e riorganizzazione interna che hanno portato Bipielle Retail a coordinare l'attività delle banche-rete e Bipielle Investimenti quella delle società prodotto. Le principali voci registrano, su base omogenea rispetto al 31 dicembre 2001, incrementi sostanziali. Il margine d'interesse sale a 819,4 milioni di euro, con un incremento del 12,36%, le commissioni nette si attestano a 326,2 milioni di euro con una crescita del 7,25%, il margine da servizi si mantiene invece invariato (424,2 milioni di euro del 2002 contro i 425,3 milioni di euro del 2001), seppur fortemente penalizzato dalla crisi dei mercati finanziari. Il margine di intermediazione si attesta a 1.243,6 milioni di euro, segnando un progresso del 7,71%. Il risultato di gestione, con 493,5 milioni di euro, segna un incremento del 15,33% grazie ad un'attenta politica di contenimento dei costi (+3,23%), nonostante gli investimenti tecnologici realizzati per uniformare la piattaforma informatica di Gruppo e migliorare i servizi offerti alla clientela. Sotto controllo si mantengono anche le spese per il personale che salgono soltanto dell'1,6%, pur in presenza di oltre 350 nuove assunzioni. In sensibile miglioramento risulta anche l'indice di efficienza: il Cost/Income scende di quasi 3 punti percentuali passando dal 62,94% del 31 dicembre 2001 all'attuale 60,31%. Particolarmente significativo risulta il dato riferito all'utile proveniente da attività ordinaria che raggiunge 122,3 milioni di euro, contro i 98,6 milioni di euro dello scorso anno (+23,94%), a conferma dell'efficace operatività del Gruppo. L'utile netto si attesta a 30,4 milioni di euro, contro i 63,2 milioni di euro del 2001, che però includevano oltre 100 milioni di euro di proventi straordinari. A livello patrimoniale, il totale dell'attivo raggiunge i 36.107 milioni di euro contro i 35.443 milioni di euro del 2001 con una crescita 1,87%. I crediti verso la clientela raggiungono 22.039 milioni di euro (+ 12,43%). Sotto controllo si conferma la qualità del credito con le sofferenze nette su impieghi allo 0,30% e le sofferenze su patrimonio netto al 3,92% (dati post cartolarizzazione). La copertura delle sofferenze a fini prudenziali è salita di 10 punti percentuali e si posiziona al 52%, rispetto al 42% del 2001. Positiva risulta anche la dinamica della raccolta diretta da clientela che registra un incremento del 4,87% attestandosi a quota 23.423 milioni di euro. La raccolta indiretta da clientela segna un progresso del 6,13% raggiungendo i 23.163 milioni di euro. Il totale della massa amministrata da clientela raggiunge 47.552 milioni di euro con un incremento del 6,75%. La struttura operativa del Gruppo Bipielle ha registrato un ulteriore rafforzamento: il numero degli sportelli è salito a 726 (679 nel 2001) e, in seguito all'aggregazione del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure e della Banca Caripe, ha superato all'inizio di quest'anno le 850 unità. Nello stesso periodo il numero dei dipendenti è passato da 7.232 del 2001 agli attuali 7.252. La rete dei promotori finanziari ha raggiunto invece le 660 unità. Con riferimento all'ulteriore piano di ristrutturazione avviato dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi in data 21 gennaio 2003, è stato altresì deliberato di procedere alla fusione per incorporazione della Banca Popolare del Trentino e della Banca Bipielle Adriatico nella Capogruppo Banca Popolare di Lodi. Le operazioni, che rientrano nel processo di riorganizzazione del Gruppo finalizzato ad accelerare l'emersione di sinergie e migliorare l'efficienza, verranno realizzate con il seguente rapporto di concambio: 1,54 azioni Banca Popolare di Lodi ogni azione Banca Popolare del Trentino; 1,80 azioni Banca Popolare di Lodi ogni azioni Banca Bipielle Adriatico. 

MANULI : INFORMAZIONI ULTERIORI RELATIVE ALL'OPERAZIONE DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DELLA SOCIETÀ CONTROLLATA HYDROFIT S.P.A
Brugherio, 27 marzo 2003: Con riferimento all´operazione di fusione per incorporazione di Hydrofit S.p.A. in Manuli Rubber Industries S.p.A. che è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Manuli Rubber Industries S.p.A. in data 12 marzo 2003, e che verrà sottoposta alle assemblee delle rispettive società in data 29 aprile 2003, si precisa che: La società Hydrofit S.p.A. ha per oggetto la fabbricazione di raccordi d'acciaio per tubi ad alta pressione. L'attività produttiva viene esercitata nello stabilimento di Boltiere. La società è interamente posseduta da Manuli Rubber Industries S.p.A. Le motivazioni dell'operazione di fusione sono essenzialmente di semplificazione della struttura e di miglioramento organizzativo. L'operazione infatti consente di eliminare tutta una serie di rapporti, attività ed adempimenti verso terzi e tra le due società interessate alla fusione che attualmente risultano duplicate. Inoltre, l'operazione permetterà alla società incorporante di gestire direttamente lo stabilimento produttivo della incorporata. La fusione viene proposta sulla base dei bilanci di esercizio al 31 dicembre 2002 delle società partecipanti alla fusione. Inoltre, possedendo la Società incorporante l'intero capitale sociale della società incorporanda l'operazione di fusione non darà origine ad alcun aumento di capitale in capo alla società incorporante. Pertanto si procederà al semplice annullamento dell'intero capitale sociale dell'incorporanda, rimanendo esclusa qualsiasi assegnazione di nuove azioni da parte della Società incorporante. Conseguentemente non si avrà alcun rapporto di cambio e l'operazione di fusione non produrrà effetti sulla composizione dell'azionariato e sull'assetto di controllo della società incorporante, non essendoci emissione e assegnazione di azioni della società incorporante. Lo statuto Sociale non subirà modifiche. Le operazioni della Società incorporanda saranno imputate al bilancio della Società incorporante con decorrenza dal 1° gennaio 2003. La regolamentazione fiscale della fusione risulta improntata al principio della neutralità in quanto non da luogo a realizzo o distribuzione di plusvalenze o minusvalenze dei beni delle società fuse. L'operazione non comporterà variazioni nei compensi degli amministratori di Manuli Rubber Industries S.p.A. e/o di società da questa controllate. 

CONVOCATO IL CDA DI INFERENTIA DNM S.P.A.: PROGETTO DI BILANCIO E DUE PROPOSTE DI AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE
Milano, 27 marzo 2003 - Inferentia Dnm informa che il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi il 25 marzo a Milano, ha deliberato di convocare per i giorni 30 aprile 2003 (prima convocazione) e 8 maggio 2003 (seconda convocazione) l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti per approvare il progetto di bilancio 2002. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato due proposte di aumento di capitale sociale con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, 8° comma, cod.civ.: la prima, di massimi nominali € 181.250, mediante emissione di massime 362.500 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,50 cadauna, da riservare a dipendenti e manager della società controllata Fullsix S.A.S.; la seconda, di massimi nominali € 50.000, mediante emissione di massime 100.000 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,50 cadauna, da riservare ad alcuni dipendenti, manager e collaboratori della società controllata Fullsix S.A.S. al servizio di un piano di incentivazione azionaria. Tali proposte verranno sottoposte ad una Assemblea Straordinaria degli Azionisti, da convocare nelle stesse date di quella Ordinaria fissata per l'approvazione del bilancio 2002. E' stato infine deciso di rinviare ad una successiva riunione del Consiglio, fissata per giovedì 27 marzo, l'esame del progetto di bilancio 2002. 

I SOTTOSCRITTORI ITALIANI RAPPORTO ASSOGESTIONI AL 1° GENNAIO 2002 
Milano 27 marzo 2003 - Fondi comuni d'investimento: sono piemontesi i risparmiatori più "ricchi" d'Italia, ma sono del Nord-Est gli investitori più "coraggiosi". Rovigo capitale del risparmio "aggressivo". Lecco capitale per sottoscrittori su residenti. L'italiano che "rischia" fa il commerciante. Notizie nuove e, se si vuole, clamorose, quelle che emergono dal Rapporto annuale sui sottoscrittori di fondi comuni d'investimento, la ricerca condotta ogni anno da Assogestioni basandosi su un campione pari all'80% della massa gestita da intermediari italiani, ovvero quasi dall'intero universo del risparmio italiano nei prodotti gestiti. Dalla nuova mappa del risparmio e del risparmiatore italiano, diffusa in occasione dell'Assemblea Annuale tenutasi a Milano, emerge che la regione dove risiedono i risparmiatori più "ricchi" d'Italia, ovvero coloro che investono oltre 150.000 euro in fondi comuni d'investimento, non è più la Lombardia (come nel 2000), ma il Piemonte con ben il 4,6% di ricchi investitori. Seguono il Lazio (4,3%) e la Campania (4,1%). Solo quinta la Lombardia (3,5%), forse per via del massiccio spostamento di gran parte dei risparmi, che erano investiti in fondi, in gestioni patrimoniali in fondi (Gpf). La regione dei più "poveri" è invece le Marche, con solo l'1,8% di investitori che investono oltre 150.000 euro, seguita dal Friuli Venezia Giulia (2%) e dalla Puglia (2,2%). La provincia dei più "ricchi" è il capoluogo piemontese, Torino, con ben il 5,5% di investitori della massima fascia d'investimento, seguita da Roma (5%) e Napoli (4,6%). La provincia dei più "poveri" non è nelle Marche, ma in Sardegna: è Nuoro (1,2%), seguita da Rovigo (1,3%) e Sondrio (1,4%). La classifica dei "coraggiosi", ovvero di coloro che prediligono investimenti con un elevato rapporto rischio/rendimento, vede in vetta il Nord-Est che nel 2000 aveva il 40% del patrimonio investito in fondi azionari, e che si riconferma con il 32,6%. Allo stesso modo il Sud dello stivale, meno propenso al rischio con "solo" il 19,9% investito in azionari. La città dei "coraggiosi" è Rovigo, con il 41,1% del patrimonio investito in azionari, seguita da Trento con il 40,5% e Padova con il 39,9%. La città dei "cauti" è senza dubbio Enna, i cui abitanti investono in fondi azionari solo il 12,1% del patrimonio complessivo investito in fondi, seguita da Agrigento (16,1%) e Caltanissetta (16,7%). Alle Isole, che prediligevano i bilanciati più di ogni altra zona d'Italia (38%) nel 2000, succedono in classifica il Nord-Ovest e il Nord-Est, rispettivamente con il 27,6% e il 27,4% del patrimonio investito in questa categoria di fondi. Le Isole retrocedono al 26,7%. Il Nord-Ovest detiene anche il record per quanto riguarda gli obbligazionari, come nel 2000, con il 19,2% (era il 20%). Al Sud piacciono i fondi obbligazionari a breve termine e monetari, i cui abitanti vi destinano il 45,1% dei loro investimenti. I fondi caratterizzati da un elevato rapporto rischio/rendimento piacciono di più a chi investe fino a 15.000 euro, mentre chi dispone di maggiori risparmi diversifica maggiormente. La media dell'asset allocation italiana di chi investe più di 15.000 euro è la seguente: 31,8% dei risparmi degli italiani è investito in obbligazionari a breve termine e monetari; il 16,4% in altri obbligazionari; il 26,7 in bilanciati; il 25,1% in azionari, a riconferma che la suddivisione degli investimenti degli italiani è assai ponderata e in media con i paesi più evoluti finanziariamente (anche migliore di quella dei paesi anglosassoni). Il totale dei sottoscrittori di fondi gestiti da intermediari italiani al 1° gennaio 2002 è di 8.313.459. Diminuisce leggermente la diversificazione in Italia: dal 48,3% del 2000, diventano il 51,9% nel 2001 i sottoscrittori che detengono solamente un fondo. A detenere più di 4 fondi sono il 18,6% contro il 21,2% del 2000 e il 14,1% del 1999. Patria dei fondi resta il Nord-Ovest con 3,2 milioni di individui proprietari di fondi (39%).
Nord-Est 2 milioni (24,4%). Centro 1,5 milioni (18,7%). Sud e isole 1,4 milioni (17,9%). Quanto alla classifica delle province in cui, sul totale della popolazione, c'è il maggior numero di detentori di fondi, balza dal terzo al primo posto la piccola Lecco (nel 2000 in vetta c'era Vercelli) con il 70,4%. Poi Mantova (la seconda era Savona) con il 64,5%. Terza Como (Lecco) con il 61,4%. Nella classifica delle città con la minor percentuale di detentori di fondi Benevento veste la maglia nera 13% (si riconferma il dato del 2000), poi Nuoro (Vibo Valentia) con il 13,1% e Oristano (Crotone) con il 13,7%. La regione che diversifica maggiormente, ovvero che ha la maggior percentuale di investitori con più di 7 fondi è la Toscana (era seconda dopo le Marche) con l'8,3%, seguita dalla Valle d'Aosta con il 7,8% e dal Piemonte con il 7,7%. Le regioni che diversificano meno si confermano, come nel 2000, la Puglia con il 3,1%, la Calabria con il 3,4% e la Basilicata con 3,5%. La provincia che diversifica maggiormente non è però in Toscana. E' Biella (era Macerata) con il 14,9%, seguita da Piacenza (12,3%) e Siena (11,6%). Le provincie che diversificano meno sono Agrigento con l'1,6%, Caltanissetta con il 2,4% e Vibo Valentia con il 2,5%. Circa l'età dei sottoscrittori: il maggior numero di over 55, tra i possessori di fondi, risiede, come nel 2000, in Liguria (49,7%). La città in vetta alla classifica per province è però Torino (50,4%) che raggiunge Genova (ex aequo). Il Trentino Alto Adige è la regione più 'giovane' che spodesta il Veneto con il 23,9% di risparmiatori sotto i 35 anni di età. In totale, gli over 35 sono l'81% (erano l'80%) dei sottoscrittori italiani. Gli over 55 detengono oltre il 55% del patrimonio, mentre gli under 35 detengono il 9,3% del patrimonio (era il 9,7%). Il 31,1% di patrimonio investito in fondi rispetto alle varie categorie professionali è rappresentata dagli impiegati, erano il 30% nel 2000, e i pensionati sono il 22,9%, erano il 30%. Gli operai sono il 4,6%, erano il 6%. Ma i più "coraggiosi" sono i commercianti, che investono in fondi azionari più del 39,8% del loro patrimonio (il 50% nel 2000), gli impiegati (il 34,2%, erano il 40%) e i pensionati (il 27,5, erano il 30%). I più "ricchi" sono i liberi professionisti, con ben il 3,9%, che detengono in fondi più di 150.000 euro. Gli impiegati e gli operai sono i più "poveri" con il 60% dei sottoscrittori sotto i 15.000 euro. 

FIRMATA LA CONVENZIONE TRA DIRECTA E LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARUGATE 
Torino, 27 marzo 2003. Directa, la Sim pioniere del trading online in Italia, ha firmato un accordo con la Banca di Credito Cooperativo di Carugate per offrire i propri servizi ai clienti dell'istituto di credito dell¹hinterland milanese. Grazie a questo accordo, la Bcc di Carugate tra i primi dieci istituti del Credito Cooperativo per graduatoria depositi offrirà ai suoi clienti tutti i vantaggi dell'operatività con Directa. "Siamo lieti di offrire ai clienti più esigenti della nostra Banca , la possibilità di operare direttamente sui mercati azionari, con esecuzione immediata degli ordini e a costi estremamente competitivi", ha affermato il Dott. Enio Sirtori, Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Carugate. "L'accordo con la Banca di Credito Cooperativo di Carugate ci offre l'opportunità di ampliare la distribuzione del nostro servizio di trading online nell'area milanese ha dichiarato l'Ing. Fabbri, Amministratore Delegato di Directa con possibilità di importanti sviluppi per Directa e per l'istituto di credito". Per il mercato azionario italiano le commissioni scendono di un euro ad ogni eseguito nella stessa giornata, da 9 sino a 3 euro. In alternativa, il Cliente può scegliere la commissione dell' 1,9 per mille (che diventa dell'1,3 per mille, dopo un intermediato pari a 2,5 milioni di euro) senza costi minimi per eseguito. Per il mercato dei derivati le commissioni scendono da 14 a 7 euro per i contratti Fib, da 8 a 4 euro per il Minifib, diminuendo di un euro a ogni eseguito nella stessa giornata. Il calcolo della degressività è fatto tenendo conto degli eseguiti giornalieri su Mta, Mcw, Mtf e Idem. Per i mercati americani le commissioni sono pari a 10 dollari per eseguito oppure 9 dollari più un quarto di cent per azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il principale Ecn del Nasdaq, senza costi di cambio. 

SANPAOLO IMI: PROSEGUE IL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE DEL GRUPPO E POTENZIAMENTO DELLE CAPACITÀDISTRIBUTIVE: OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO PER LA TOTALITÀ DELLE AZIONI DELLA BANCA POPOLAREDELL'ADRIATICO, GIÀ CONTROLLATA AL 70,86% 
Torino, 25 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del SANPAOLO IMI, nella riunione del 25 marzo, ha approvato una serie di iniziative volte a confermare il processo di razionalizzazione e potenziamento delle capacità distributive del Gruppo, come già indicato nel Piano Triennale. A tale scopo il Sanpaolo Imi procederà ad un'Offerta Pubblica di Acquisto volontaria, ai sensi degli artt. 102 e seguenti del DLgs 24/2/1998 n.58, sulle azioni ordinarie della Banca Popolare dell'Adriatico, società quotata al mercato ristretto, della quale già detiene indirettamente, attraverso la propria controllata Cardine Finanziaria, il 70,86% del capitale. E' quanto ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Banca nella riunione odierna, fissando altresì il prezzo e le condizioni essenziali dell'operazione. L'Offerta, che si prevede possa avere inizio nella seconda metà del prossimo mese di maggio, dopo la messa in pagamento del dividendo 2002 a favore degli attuali possessori dei titoli, avrà ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie in circolazione, escluse quelle già indirettamente possedute da Sanpaolo Imi. Sanpaolo Imi riconoscerà un corrispettivo in contanti di € 7,26 per azione. Considerato che il regolamento dell'Offerta avverrà successivamente allo stacco della cedola (€ 0,24 per azione) il corrispettivo, integrato dal dividendo percepito, incorpora un premio del 13,4% rispetto alla media dei prezzi di Borsa registrati nel corso dell'ultimo mese, del 10,5% rispetto a quella a tre mesi, del 10,3% rispetto a quella a sei mesi, dell'1,2% rispetto alla media dell'ultimo anno . L'impegno finanziario al servizio dell'Offerta sarà pari, nel caso di raggiungimento del 100% del capitale, a € 82 milioni circa e sarà finanziato con mezzi propri. L'iniziativa s'inquadra nell'ambito degli indirizzi strategici definiti in relazione al modello distributivo del Gruppo e persegue l'obiettivo di favorire, attraverso una più ampia integrazione della Banca Popolare dell'Adriatico all'interno del Gruppo, una ulteriore valorizzazione delle sue potenzialità economiche e produttive. L'operazione- in relazione alla quale Sanpaolo Imi si è avvalsa della consulenza di J.P. Morgan - è finalizzata all'acquisizione della totalità delle azioni della Banca Popolare dell'Adriatico e comunque a creare le condizioni per la revoca della quotazione del titolo..L'efficacia dell'Offerta è subordinata all'apporto di un numero minimo di azioni che consenta a Sanpaolo Imi di detenere il 90% più una azione del capitale sociale, con facoltà per Sanpaolo Imi di acquistare anche un quantitativo inferiore di azioni. A tale proposito si precisa che, all'eventuale raggiungimento di una soglia superiore al 90% del capitale non si procederà alla ricostituzione del flottante bensì al lancio di un'offerta residuale ai sensi dell'art.108 del DLgs 24/2/1998 n.58 e che, all'eventuale superamento, per effetto della prima offerta, ovvero dell'offerta residuale, del 98% del capitale, si eserciterà il diritto di acquisto di cui all'art.111 del decreto legislativo citato. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la concentrazione presso la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo delle attività della Banca Agricola di Cerea. L'operazione, che verrà realizzata mediante fusione per incorporazione di Banca Agricola di Cerea in Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, si propone la realizzazione dei seguenti obiettivi: realizzazione di sinergie di costo e di ricavo ottimizzazione della struttura del capitale valorizzazione della capacità di relazione dei territori di riferimento (mediante l'integrazione dei marchi aziendali e l'unificazione dei sistemi informativi, con vantaggi anche in termini più generali di integrazione di Cardine Finanziaria nel Gruppo Sanpaolo Imi) La fusione, subordinata all'ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte della Banca d'Italia, si perfezionerà senza emissione azionaria, essendo l'incorporante e l'incorporanda interamente possedute dall'unico socio Cardine Finanziaria. Attualmente la Banca Agricola di Cerea dispone di 18 sportelli (17 nella provincia di Verona), impiega 150 dipendenti ed il suo bilancio registra un utile di 1,4 milioni di euro, con un patrimonio netto di 50,1 milioni di euro; la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo opera invece con una rete di oltre 240 sportelli (130 solo nella provincia di Padova), impiega 3.100 dipendenti ed il suo bilancio registra un utile di quasi 80 milioni di euro, con un patrimonio netto di 706,4 milioni di euro. A seguito dell'Accordo Preliminare per la cessione delle azioni, del Patto di Sindacato (che scadrà nel giugno 2008) e dell'Accordo Quadro di Partnership Industriale stipulato tra la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, il Sanpaolo Imi e la Cassa di Risparmio di Firenze lo scorso 29 novembre 2000, la Fondazione ha comunicato la volontà di esercitare la Prima Tranche dell'Opzione di Vendita, avente come oggetto n. 11.140.493 azioni ordinarie - pari all'11,66% del capitale sociale - per un prezzo complessivo di € 90.349.398,23. Per quanto compete al Sanpaolo Imi le azioni oggetto di acquisto sono n.8.355.370 - pari all' 8,75% del capitale sociale - per un controvalore di € 67.762.050,70. Una volta perfezionata la cessione, che avverrà dopo il pagamento del dividendo 2002, previsto l'8 maggio prossimo, la quota detenuta dal Sanpaolo Imi nella Cassa dei Risparmi di Forlì passerà dal 21,02% al 29,77%. Si rafforza in questo modo la partnership industriale fra le tre banche, come testimoniano le molteplici iniziative già in essere nel campo del retail banking, del risparmio gestito, del credito e del credit risk management, nel settore estero e nella finanza, nell'investment banking e nel settore delle opere pubbliche..* Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha inoltre deciso che Pio Bussolotto rappresenterà il Gruppo nel Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Firenze e nel Patto di sindacato della Cassa stessa. Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha quindi affrontato il tema delle designazioni dei nuovi vertici di alcune società del Gruppo in prossima scadenza.

BANCA LOMBARDA ACQUISISCE BANCA IDEA DALLA BANCA POPOLARE DI VICENZA 
Brescia-Vicenza, 27 marzo 2003 - I Consigli d'Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza e di Banca Lombarda nelle sedute tenutesi rispettivamente nelle date di ieri e di oggi, hanno autorizzato la conclusione delle trattative tra le due banche per la cessione a Banca Lombarda dell'intera partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di Vicenza nel capitale sociale di Banca Idea S.p.A. Il prezzo pattuito, che sarà soggetto a verifica da parte di un'apposita società di revisione sulla base dei dati al 31 marzo 2003, è stato definito in via provvisoria pari a Euro 46,75 milioni determinato sulla base di un Patrimonio netto proforma di Euro 37,3 milioni; l'avviamento è stato definito in Euro 9,45 milioni, pari al 2% circa delle masse amministrate. L'efficacia del contratto sarà sospensivamente condizionata alla preventiva autorizzazione della Banca d'Italia; il contratto sarà altresì oggetto di comunicazione ai sensi della Legge n. 287/1990. Banca Idea, istituto di credito operante attualmente quale banca multicanale su tutto il territorio nazionale, ha da tempo focalizzato la propria attività su un modello mirante alla creazione di una rete territoriale a supporto dell'attività dei promotori finanziari. Attualmente la banca opera attraverso una rete distributiva di n. 61 punti operativi di cui: - n. 47 uffici promotori, privi di dipendenti dell'istituto; - n. 14 filiali caratterizzate dall'operatività tipica di uno sportello bancario e con propri dipendenti, e gli accordi prevedono che la cessione a Banca Lombarda avvenga dopo il trasferimento all'attuale Capogruppo Banca Popolare di Vicenza del ramo d'azienda costituito da 13 filiali bancarie e dalla parte delle strutture centrali e dei relativi organici a queste dedicati. Dopo la cessione del citato ramo d'azienda, la rete distributiva dell'istituto verrà ad essere costituita esclusivamente da promotori, il cui numero si attesta attualmente a circa 230, cui fanno capo mezzi amministrati per circa Euro 425 milioni, di cui circa Euro 300 milioni di raccolta gestita e assicurativa. La rete distributiva di Banca Idea risulta perfettamente complementare a quella del Gruppo Banca Lombarda e consentirà un significativo rafforzamento del canale distributivo rappresentato dalla rete promotori e dai Banca Lombarda Points, con una copertura che si estenderà all'intero territorio nazionale. La cessione della partecipazione da parte della Popolare berica, oltre a generare una significativa plusvalenza, si inserisce nel riassetto della struttura di Gruppo volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente acquisizione dal Gruppo Banca Monte Paschi della CariPrato. 

STIPULATO L'ATTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BANCA TOSCANA S.P.A. E BANCA AGRICOLA MANTOVANA S.P.A. IN BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A
Siena, 27 marzo 2003 - Ieri in esecuzione delle delibere assembleari del 28 febbraio 2003 della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ("Bmps"), della Banca Toscana S.p.A ("Bt") e della Banca Agricola Mantovana S.p.A. ("Bam"), è stato sottoscritto l'atto di fusione per incorporazione di Bt e Bam in Bmps, con decorrenza degli effetti giuridici dalle ore 23.59 del 30 marzo 2003. La fusione comporta: un aumento del capitale sociale della incorporante Bmps mediante l'emissione di n. 406.640.039 azioni ordinarie Bmps del valore nominale di Euro 0,64, con godimento 1° gennaio 2003; conseguentemente il capitale sociale di Bmps passerà da Euro 1.675.023.207,04 a Euro 1.935.272.832,00 e sarà rappresentato da n. 3.014.431.630 azioni ordinarie e da n. 9.432.170 azioni di risparmio; l'assegnazione ai possessori di azioni Bt e Bam, a partire dal giorno 31 marzo 2003, di: n. 1,95 azioni ordinarie Bmps, cod. Isin IT0003455497, con godimento 1° gennaio 2003, per 1 azione ordinaria Bt; n. 4,15 azioni ordinarie Bmps, cod. Isin IT0003455497, con godimento 1° gennaio 2003, per 1 azione ordinaria Bam. In accordo con Borsa Italiana S.p.A., le quotazioni delle azioni Bt e Bam saranno revocate a partire dal 31 marzo 2003 e, dalla stessa data, avrà inizio la quotazione delle azioni ordinarie Bmps, cod. Isin IT0003455497, con godimento 1° gennaio 2003. Queste ultime azioni si unificheranno con le azioni ordinarie Bmps attualmente in circolazione con le modalità previste dall'art. 1, Sez. 1A.2.8 delle Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.. Con successivo avviso pubblicato sulla stampa quotidiana, verranno precisate le modalità di assegnazione agli aventi diritto delle azioni dell'incorporante asservite al concambio. 

SCUDO FISCALE 2: DEUTSCHE BANK LANCIA WELCOME 5%, UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO A RENDIMENTO MINIMO GARANTITO LEGATO A UN CONTO CORRENTE REMUNERATO AL 5% FINO AL 30 APRILE 2003 
Milano, 27 marzo 2003 - Deutsche Bank Spa lancia WelCome 5%, un prodotto dedicato a privati e aziende che intendono rimpatriare i capitali depositati all'estero attraverso lo Scudo fiscale 2. L'offerta di Deutsche Bank, disponibile fino al 18 aprile 2003, ha una soglia minima di accesso di 50 mila euro e prevede l'investimento di almeno 2/3 del capitale in un prestito obbligazionario a capitale garantito con una durata di cinque anni, che permette il recupero della tassazione fiscale prevista dallo scudo (2,5%) e del tasso d'inflazione europea aumentato di uno spread pari al 2%. La rimanente quota del capitale (al massimo un terzo) sarà depositata in liquidità su un conto corrente con operatività a costo zero e un tasso d'interesse lordo del 5% fino al 30 aprile 2003. In particolare, WelCome 5% prevede che una quota non inferiore ai 2/3 del capitale sia investita in un prestito obbligazionario subordinato di tipo Lower Tier II, con un prezzo di emissione di 97,50 (sconto del 2,5% rispetto alla pari) e una durata di cinque anni. Il primo anno (22 aprile 2004) sarà staccata una cedola lorda pari all'1,50%, mentre alla scadenza (22 aprile 2008) sarà riconosciuto il 100% del valore nominale più una cedola lorda pari al 100% della variazione percentuale dell'indice dell'inflazione europea escluso tabacco (Cptfemu), rilevato a partire dal 2004 fino al 2008, con uno spread del 2%. La rimanente parte del capitale sarà depositata in liquidità su un conto corrente Deutsche Bank. Ai nuovi clienti è proposto il conto package db Pass Premium, che offre un rendimento del 5% e l'esenzione da spese di tenuta conto fino al 30 aprile 2003 (dal 1° maggio al 31 dicembre 2003 il tasso d'interesse sarà calcolato sul tasso interbancario Eonia, Euro overnight index average, ridotto dello 0,50% e il canone sarà pari a 14 euro mensili). Il conto db Pass Premium include gratuitamente nel canone la carta di credito serie oro, il deposito titoli e il servizio di home banking db interactive (tramite call center e collegamento al sito www.deutsche-bank.it Chi è già titolare di un conto corrente Deutsche Bank potrà invece aprire un conto senza spese, eventualmente secretato su richiesta (garanzia dell'anonimato a norma del decreto legge n. 350/2001) con le stesse condizioni di remunerazione (5% fino al 30 aprile 2003, poi Eonia ridotto dello 0,50% fino al 31 dicembre 2003). Dal 1° gennaio 2004 la liquidità sarà trasferita sul conto corrente di cui il cliente era già titolare e remunerata alle condizioni precedentemente in vigore. "WelCome 5% è un'offerta studiata per ottimizzare le opportunità dello Scudo fiscale bis, attraverso un investimento che garantisce la protezione del capitale, il recupero dell'imposta di legge e dell'inflazione oltre a due cedole addizionali", ha dichiarato Dario Di Muro, responsabile prodotti e investment center Deutsche Bank. 

MISURE AIR FRANCE 
Milano, 27 marzo 2003 - Lo scoppio del conflitto in Iraq ha accelerato il deterioramento del mercato a partire dal mese di marzo, sia in termini di traffico che di ricavo unitario. In queste condizioni, Air France ha adottato le prime misure all'interno del piano di adattamento che sarà oggetto di analisi settimanale, in funzione dell'evoluzione della situazione. In questo momento Air France basa le sue dichiarazioni ipotizzando un ritorno progressivo alla normalità, conformemente a ciò che era stato osservato in occasione della guerra del Golfo nel 1991 e degli eventi del mese di settembre 2001. Air France sorveglia attentamente l'evoluzione della situazione, in modo da poter adattare in permanenza l'offerta alle condizioni di mercato. Per il mese di aprile, la compagnia ha deciso di ridurre la capacità del 7% rispetto al programma iniziale, mantenendo l'insieme delle destinazioni offerte ai suoi clienti. Questo adattamento é applicato in maniera selettiva in funzione della situazione riscontrata in ogni zona geografica e preserva l'integrità della rete e l'efficacia del suo hub. Se da una parte l'attività sulla rete domestica, Caraibi e Oceano Indiano rimane positiva, dall'altra le reti dell'America del Nord, Asia, Vicino Oriente e Europa, risultano particolarmente toccate dalla diminuzione della domanda. Air France ha deciso di limitare l'importo degli investimenti per l'esercizio fiscale 2003-04, rinviando al prossimo autunno la consegna di 7 aeromobili a medio raggio. Con la riduzione degli investimenti a terra, nel corso del 2003-04 gli investimenti netti dovrebbero essere inferiori ad un miliardo di euro, consentendo alla compagnia di conservare un margine di flessibilità. In materia di spese operative, Air France ha ripreso il processo di riduzione drastica delle spese, implementato subito dopo gli eventi dell'11 settembre. Le economie legate alla sospensione, a titolo precauzionale, delle assunzioni e alla riduzione delle spese correnti si aggiungeranno a quelle sui costi variabili dovuti alla riduzione della capacità. Tenendo conto dell'aggravamento della congiuntura economica dovuta alla crisi nel Vicino Oriente, Air France non é più certa di poter raggiungere l'obiettivo di un risultato operativo superiore a quello dell'anno scorso. 

CANCELLATI ALCUNI VOLI PER IL MEDIO-ORIENTE 
Roma, 27 marzo 2003 - Alitalia informa che dopo aver operato continuativamente tutte le destinazioni servite nell'area, provvederà, dal 26 marzo fino al 13 Aprile, a cancellare i voli per alcune destinazioni a causa dell'evoluzione dello scenario bellico e la conseguente caduta di domanda di trasporto. Gli aeroporti interessati saranno Dubai, Beirut, Amman, Damasco. Alitalia mantiene un costante presidio sull'evoluzione della situazione per garantire una pronta ripresa dei servizi ed una puntuale informativa alla clientela. 

HAPAG-LLOYD EXPRESS (HLX): IN GERMANIA AL COSTO DI UN TAXI! 
Milano, 27 marzo 2003 - Tra qualche giorno l'apertura di nuove rotte Hapag-Lloyd Express in espansione con il secondo scalo ad Hannover Da aprile otto nuove rotte per un totale di 17 destinazioni europee Circa 350 hotel della Tui prenotabili tramite Hapag-Lloyd Express Europcar partner del noleggio auto Nessun dubbio sul trend dinamico ed in continua crescita intrapreso dalla Hapag-Lloyd Express (Hlx). Sia per rete di collegamenti sia per numero di aeromobili e passeggeri, la compagnia tedesca a basso costo sta superando ogni previsione. Già da fine marzo sarà attivo il secondo scalo pianificato ad Hannover e da metà aprile saranno disponibili altre otto nuove rotte verso l'Italia e la Spagna. Nessuna sorpresa, dunque, per il conseguente aumento della flotta: per far fronte alle nuove esigenze, la Hlx ha deciso di aggiungere alla propria flotta ancora due unità, passando dagli otto apparecchi previsti per aprile ad un totale di dieci; per l'esistente scalo di Venezia i piani della compagnia prevedevano già un aeromobile in più. I moderni jet dal look giallo taxi collegheranno i due scali di Colonia/Bonn ed Hannover con una rete di diciassette destinazioni europee in cinque paesi diversi. In questi giorni la compagnia ha registrato quasi un milione di prenotazioni dall'inizio del servizio, partito circa cinque mesi fa. I nuovi collegamenti da Hannover si concentrano su destinazioni italiane e spagnole. Roma e Nizza saranno collegate a partire rispettivamente dal 30 e dal 31 marzo. Dalla seconda metà di aprile la Hlx offrirà con Napoli, per sei volte a settimana, l'unico collegamento diretto con il nord della Germania, mentre in direzione Milano/Orio al Serio i voli avranno una frequenza di nove volte a settimana e di cinque su Pisa. Oltre la penisola, Hlx rende accessibili anche le due grandi isole turistiche dell'Italia. Sempre nel prossimo mese, Olbia sarà collegata tre volte a settimana da Hannover e giornalmente da Colonia/Bonn mentre su Catania si volerà quattro volte a settimana. Anche le nuove destinazioni spagnole saranno attive da metà aprile: Reus, vicino a Barcellona, e Valencia, sulla costa orientale, molto richieste dall'aeroporto di Colonia/Bonn, saranno collegate anche a quello di Hannover per sei volte a settimana. Bilbao, nel nord della Spagna, sarà collegata quasi giornalmente da Hannover. È ormai attivo il servizio on-line offerto dalla Hlx. Per ogni destinazione è possibile scegliere tra circa 350 hotel del gruppo Tui. Dalla casa vacanze all'albergo a 5 stelle, i clienti Hapag possono tranquillamente affidarsi al marchio TUI quale sinonimo di garanzia nella scelta delle strutture. Per accedere al servizio, basta cliccare sull'icona tui.de in basso a destra nella versione tedesca di www.hlx.com Prenotazioni on-line su www.hlx.com telefoniche al N.199 192 692 o presso le agenzie di viaggio abilitate. I prezzi dei biglietti partono, anche per le nuove destinazioni, da 19,90 Euro per tratta e persona tasse incluse. In caso di prenotazioni telefoniche o presso le agenzie di viaggio viene applicato un supplemento di 7,50 Euro per tratta. 

LA SICILIA OSPITERÀ UNA GIORNATA INFORMATIVA SUL 6PQ 
Catania, 27 marzo 2003 - Il 31 marzo si svolgerà a Catania una giornata informativa sulle opportunità di finanziamento nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). L'obiettivo della manifestazione è di mettere in luce le opportunità specifiche per gli operatori regionali nell'ambito del 6PQ. In particolare, si punterà l'attenzione sulle esperienze delle regioni che hanno partecipato al quinto programma quadro (5PQ). Fra gli oratori figurano alcuni rappresentanti della Commissione europea, i quali risponderanno alle domande e discuteranno le eventuali proposte di progetto. La giornata è organizzata dall'Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE) e patrocinata dal Comune di Catania. Infolink: http://www.apre.it/serviziapre/eventi/giornata.asp?id=551 

DALL'OSSERVATORIO DEI PREZZI DEL COMUNE E DELLA CAMERA DI COMMERCIO E CON LA GUERRA AUMENTANO I PREZZI PER CONTROLLARE SE IL PREZZO È GIUSTO MANIFESTI IN CITTÀ 
Milano, 27 marzo 2003. La situazione internazionale influenza il livello dei prezzi. La prospettiva della guerra ha portato ad un aumento del +2,8% dei prezzi rispetto all'ultimo mese (+15,2% in un anno). Su questo aumento dell'indice dei prezzi hanno un peso rilevante il petrolio e gli energetici in generale (+5,1% rispetto a gennaio, +25% in un anno) se confrontato con quello dei non energetici (+ 0,7% e +7,2%). Tra i prodotti alimentari, esauritosi il pericolo Bse, cresce il prezzo delle carni bovine (+2,3% in un mese,+13,4% in un anno). Cereali (-2,9%) e grassi (-1,7%) scendono rispetto il mese precedente; aumentano di poco le bevande (0,9%). Trainati nei mesi precedenti dal continuo aumento del prezzo della lana a causa della siccità in Australia, maggiore esportatore, che ha portato il settore a registrare un aumento del +60,5% in un anno, i prezzi delle fibre (+0,4%) risultano statici. Emerge dall'indice sul costo d'acquisto in euro delle materie prime in Italia, elaborato dall'ufficio mercati e consumi della Camera di Commercio di Milano, sulla base dei dati tratti dai listini sui prezzi all'ingrosso della stessa Camera di Commercio (a febbraio confrontati con gennaio e con l'anno precedente). E per aiutare i milanesi nei loro acquisti sono arrivati in città e in metropolitana i manifesti "La borsa della spesa", dove si possono controllare i prezzi al dettaglio in euro a febbraio 2003, tra cui: banane, pompelmi, patate, cipolle, pomodori, zucchine, acciughe, sarde, calamari, uova, carne, pollo, pesce spada, grana, parmigiano, mozzarella, maionese, pasta di semola, fettuccine all'uovo, passata di pomodoro, tortellini, ovetto di cioccolata, limoncello, minestrone, gasolio, benzina, collant in nailon, jeans, caffè al bar, bibita, brioche, shampoo, pizza, birra, cinema, detersivo. E, per segnalazioni di prezzi troppo alti, basta chiamare il numero verde indicato: 800212929. Se ne è parlato all'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del Comune e della Camera di Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione dati e proposte nato per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei prezzi per i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al Commercio del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei consumatori. "I dati -- ha dichiarato Renato Borghi vice Presidente dell'Osservatorio e membro di giunta della Camera di commercio - mostrano purtroppo una situazione che è preoccupante. D'altra parte, in un mondo sempre più globale, quando c'è una crisi della portata come quella che stiamo vivendo in questi giorni, i suoi effetti si fanno sentire in modo amplificato. Le istituzioni sono ora chiamate ad un compito impegnativo nella ricerca di individuazione di strumenti che possano contenere gli effetti della crisi ad evitare un effetto domino". Energia: prezzi alle stelle per timori di guerra. Il settore energetico, influenzato dalla situazione nel Golfo Persico, dai timori di guerra e dalla instabilità del Venezuela, subisce la terza variazione di segno positivo mensile consecutiva (+5,1% rispetto al mese di gennaio 2003). Su base annua la crescita, pertanto, si attesta al 25%. In particolare, il prezzo del petrolio a febbraio aumenta del 4,8% con una variazione annuale del 26,8%. Carne bovina: fine della crisi Bse. Il terzo aumento consecutivo a febbraio delle carni bovine (+2,3% in un mese,+13,4% in un anno), segno di un mercato in ripresa dopo la crisi dovuta alla BSE, ha determinato un incremento dell'indice alimentari dello 0,9%, (+9,4% in un anno). In leggero calo invece cereali e grassi (rispettivamente -2,9% e -1,7%), ma in aumento da un anno all'altro (+3,3% e 2,2%). In lieve aumento le bevande (+0,9%, +3,8%). Fibre per abbigliamento: dopo la crescita staticità. I prezzi dei non alimentari evidenziano un incremento del +0,7% rispetto a gennaio 2003 e del +6,4% rispetto a gennaio 2002 dovuto unicamente all'aumento dei metalli (+1,9 % e +2,4%); in lieve calo (-0,4% e -2,3%) la voce "varie industria". Sembra essersi arrestata invece la corsa delle fibre (+0,4%), trainata nei mesi precedenti dal continuo aumento del prezzo della lana, che portato il settore a registrare un aumento del +60,5% in un anno. 

PROLOGIS FIRMA CONTRATTO CON DIFARCO PER SPAZIO LOGISTICO "BUILD TO SUIT" IN ITALIA 
Piacenza, 27 arzo, 2003 - ProLogis , leader mondiale nella fornitura di servizi e impianti per la logistica , ha annunciato in data odierna di aver firmato un accordo con Difarco per la costruzione "build to suit" di unì capannone di 12.354 ml nel ProLogis Park Piacenza. Difarco utilizzerà la struttura per la distribuzione di prodotti cosmetici e farmaceutici sul territorio italiano e all'estero. "Abbiamo iniziato il nostro rapporto con la ProLogis l'anno scorso, e siamo rimasti colpiti dalla loro capacité di soddisfare una vasta gamma di necessita logistiche," ha dichiarato Cesare D'Acquisto, amministratore unico della Difarco. "Il ProLogis Park Piacenza unisce la convenienza di un facile accesso a diverse vie di comunicazione, a strutture di alta qualità, rendendolo l'ubicazione ideale per la continua espansione della Difarco come leader in Italia per la distribuzione di prodotti cosmetici e farmaceutici." Il ProLogis Park Piacenza é situato in una posizione strategica a 50 km a sud di Milano tra le autostrade Al. e A21, fornendo un facile accesso a tutte le maggiori vie di comunicazione per tutta l'Italia. Difarco é un cliente della ProLogis e attualmente già occupa una struttura di 30,513 m2 nel parco. La costruzione del nuovo capannone inizierà a Febbraio e la fine dei lavori é prevista per Settembre, 2003. Quando sarà completato, la Difarco occuperà 42.897 m2 di spazio industriale distribuito su due strutture al ProLogis Park Piacenza. "Siamo felici di fornire alla Difarco un'altra struttura all'avanguardia in uno dei poli logistici più strategici di tutta l'Italia," ha dichiarato, Ranald Eiabn, direttore della ProLogis per tutto il Sud Europa. "Questo capannone fa parte della prima fase di sviluppo del ProLogis Park Piacenza, che continuerà ad espandersi nei prossimi tre anni. Al suo completamento, il parco conterrà 232,258 rn2 di spazi per la logistica," Ad oggi, ProLogis ha costruito 4 capannoni nel ProLogis Park Piacenza per un totale di 80,000 n).2. La struttura offre una completa gamma di attrezzature, incluso sistemi moderni di sprinkler e riscaldamento, ed è collegata alla rete ferrol iarìa, ProLogis conta tra i suoi clienti nel parco Piacenza Logistica e Generali Trasporti. 

LASTMINUTE.COM PROPONE L'ACQUISIZIONE DI HOLIDAY AUTOS GROUP LIMITED TRAMITE UN PAGAMENTO INIZIALE DI 39.7 MILIONI DI STERLINE IN AZIONI E CASH 
Milano, 27 marzo 2003 - lastminute.com, leader europeo in soluzioni online per i viaggi e il tempo libero, annuncia oggi la proposta di acquisizione di Holiday Autos Group Limited, il più grande operatore di autonoleggio per il tempo libero al mondo. La compensazione iniziale sarà di 39.7 milioni di sterline (27,191,771 in azioni compensative e 16.0 milioni di sterline in cash). La società si è accordata sul finanziamento della componente in cash tramite l'emissione di 14,814,815 azioni a 81 pence per azione, completamente sottoscritte da Cazenove & Co.Ltd. La parte rimanente di £4.0 milioni di sterline verrà fornita dalle risorse in liquidi di lastminute.com. Il pagamento di una parte di compensazione (£3.3 milioni di sterline) sarà soggetto ad alcuni criteri di performance. Punti chiave della transazione: Acquisizione fondamentale per la crescita della struttura e del business di lastminute.com . Opportunità di sviluppare margini e sinergie operative per un ammontare pari ad almeno 4.0 milioni di Euro da ora a Settembre 2004. Rafforzamento della posizione di lastminute.com in un mercato chiave come la Germania (dove Holiday Autos è molto forte). Ttv combinato di 400 milioni di sterline e un profitto lordo di 83 milioni di sterline nell'anno finanziario del 2002. Miglioramento nelle funzionalità e nell'offerta del Breakbuilder di lastminute.com, il sistema che al momento abbina voli a hotel. E' stato proposta la candidatura di Clive Jacobs, Chairman e Chief Executive di holiday autos, a Executive Director e Vice Chairman di lastminute.com. Commenti sulla proposta di acquisizione: Allan Leighton, Chairman of lastminute.com dichiara: "Questa acquisizione ci muove verso il nostro obbiettivo di raggiungere 1 miliardo di sterline di Ttv con significativi margini e Ebitda nel medio termine. lastminute.com ha fatto enormi progressi nell'ultimo anno diventando il leader in Europa nel settore tempo libero online e la proposta odierna completa l'offerta. Holiday autos è un'estensione logica all'offerta esistente su lastminute.com e fornirà un miglioramento del prodotto e amplierà ulteriormente il numero dei clienti." Brent Hoberman, Chief Executive of lastminute.com afferma: "L'acquisizione di Holiday autos ci permetterà di fornire ai nostri clienti un ottimo servizio di autonoleggio. Inoltre aiuterà anche il miglioramento del "Breakbuilder" (costruisce pacchetti abbinando voli a hotel), lanciato nel Novembre 2002 fornendo una gamma di prodotti davvero unica. Breakbuilder verrà esteso presto a tutti gli altri paesi europei e la forza di holiday autos in mercati chiave come la Germania porterà grossi benefici al gruppo. Siamo anche molto lieti di annunciare che Clive Jacobs e il suo key senior management team si uniranno al nostro Gruppo e porteranno la loro professionalità acquisita in più di 15 anni di esperienza." Clive Jacobs, Chief Executive of holiday autos dichiara: "Sono orgoglioso della crescita che ha raggiunto holiday autos e della forza del brand nel nostro settore. Diventando parte di lastminute.com, abbiamo l'opportunità di sviluppare ancor più il nostro business e di offrire ai nostri clienti una incredibile gamma di prodotti e servizi, mentre i clienti di lastminute.com beneficeranno degli ottimi rapporti costruiti coi nostri fornitori in tutto il mondo" 

GRUPPO TREVI: COMMESSA PER 25 MILIONI DI EURO PER RECUPERO AMBIENTALE IN A.T.I. CON AQUATER 
Milano, 27 marzo 2003 - Il Gruppo Trevi, tra i protagonisti mondiali nel settore dell'ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle macchine per fondazioni e perforazioni da oltre 45 anni, si è aggiudicato, insieme ad Aquater (Gruppo Eni), un'importante commessa del valore complessivo di 25 milioni di euro, 13,7 milioni la quota di pertinenza Trevi, nell'ambito di un progetto di recupero ambientale dell'area industriale di Cengio (Sv), con una durata prevista di circa 32 mesi. Obiettivo dei lavoro è la messa in sicurezza definitiva del sito per la sua riqualificazione e pieno recupero ambientale; l'intervento fa seguito a quello realizzato negli anni novanta in questa area ed è finalizzato anche ad un suo possibile utilizzo futuro. Il Gruppo Trevi sarà impegnato nella realizzazione della nuova "cinturazione" perimetrale dello stabilimento, mediante opere strutturali fondate su diaframmi in cemento armato, diaframmi plastici impermeabili, diaframmi drenanti. Il Gruppo Trevi conferma la forte crescita delle attività anche nell'area del Golfo Persico, dove ha acquisito lavori per complessivi 3,3 milioni di usd. Il principale, nel sultanato dell'Oman, riguarda l'esecuzione di lavori di consolidamento del terreno per l'installazione di un impianto di liquefazione del gas. Tale commessa, del valore di 2,2 milioni di usd, fa parte di un progetto promosso dal Ministero del petrolio e del gas. "Le commesse acquisite - ha dichiarato il Presidente Davide Trevisani - confermano la solidità del Budget 2003 che prevede ricavi totali per 380 milioni di euro, con i margini industriali in crescita". 

SDG CONSULTING, LA SOCIETÀ DI CONSULENZA DI DIREZIONE E ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DI SDG GROUP, CERCA DIECI CONSULENTI DA INSERIRE NELL'ORGANICO DEGLI UFFICI DI MILANO E VERONA
Milano, 27 marzo 2003 - Leader europeo nella consulenza della Business e Knowledge Intelligence, la società di consulenza ha un'origine 100% made in italy: nata infatti nei primi anni '90 a Milano, ha registrato negli ultimi cinque anni una notevole crescita con l'apertura di altri tre uffici in Italia e l'espansione nel mercato europeo, in particolare in Spagna, Uk, Francia, Germania e con l'aumento dell'organico che è passato dai quattro consulenti iniziali ai novanta di oggi. Tra i duecento clienti attivi che operano nei diversi settori mercelogici, Sdg consulting annovera: Campari, Tamoil, San Paolo Imi, Dupont, Glaxo SmithKline, Johnson & Johnson, Pompea, Pharmacia, Rai, Basf, Hachette, Angelini, Salomon, Nestlè, Chupa Chups, Natuzzi, Ferrero, Sperlari, Bonfiglioli, Rana, Snaidero. La società ricerca per la sede di Milano e Verona tre senior consultant, a cui affidare la gestione di progetti e del team di lavoro che abbiano maturato una concreta esperienza nella consulenza direzionale e/o di business intelligence. Sempre per gli uffici di Milano e Verona cerca cinque junior consultant che abbiano già maturato un'esperienza lavorativa nel campo della consulenza e del controllo di gestione e due business analyst, neolaureati in ingegneria gestionale o Economia aziendale che siano fortemente interessati al mondo dei Dss (decision support system) e delle tecnologie per il trattamento dell'informazione direzionale. Per entrambi i profili è richiesta l'ottima conoscenza dell'inglese e la disponibilità a viaggiare. Infolink: www.sdgconsulting.net 

SEMINARIO "PASSAGGI PER PESCI NEL FIUME TICINO" 
Milano, 27 marzo 2003 . Il giorno 2 aprile alle ore 9,15 presso il Museo di Storia Naturale in Via Palestro avrà luogo il seminario "Passaggi per Pesci nel fiume Ticino". Il seminario è legato al Progetto Life- natura della Comunità europea. Ne discuteranno l'Assessore alla qualità dell'ambiente Nicoli Cristiani , il direttore del Parco del Ticino Dario Furlanetto e l'ing Antonio Bussi responsabile Enel per gli impianti idroelettrici. Per informazioni segreteria organizzativa Graia Varano Borghi (VA) tel. 0332 961097 

ACQUARIO DI CATTOLICA , DOMENICA 30 MARZO INIZIA LA STAGIONE 2003! 
Cattolica, 27 marzo 2003 - Si è appena conclusa la conferenza stampa indetta dalla società Parconavi Spa al Parco Le Navi di Cattolica, qui in breve riportiamo alcune note di sintesi e testimonianze di alcuni tra i maggiori soci . Nuove risorse economiche, nuove entrate nell' assetto societario della Parconavi SpA che apportano ulteriore competenza e conoscenza del territorio e in particolare dei parchi tematici, consentono gia da domenica 30 marzo, la riapertura al pubblico dell' Acquario di Cattolica al Parco Le Navi . Alla esperienza della Costa Edutainment, che ha apportato sin dal primo anno, il necessario bagaglio di professionalità e che esprime l'Amministratore Delegato della Parconavi Spa in Giuseppe Costa, maturato nella gestione di grandi strutture di intrattenimento educativo quali l'Acquario di Genova e il Bioparco - Giardino Zoologico di Roma, " Avendo oggi risolto i debiti pregressi, siamo pronti per poter ulteriormente sviluppare questo business e renderlo redditizio anche con un numero di visitatori inizialmente inferiori del previsto" afferma Giuseppe Costa al quale si affiancano dal 2003 : l'Advanced Edutaining Ventures S.r.l., guidata da Paolo Rambaldi, da oggi Vice Presidente di Parconavi SpA, la cui capacità professionale ed esperienza gestionale è altamente riconosciuta nel settore dei parchi tematici della Riviera Adriatica - Italia in Miniatura - ne è uno degli esempi a livello nazionale tra i più significativi; " Ho deciso di salire sulle Navi di Cattolica - afferma Rambaldi -perché credo molto nel potenziale inespresso di questa struttura, e nella professionalità, abnegazione e passione che ho riscontrato nello staff . La nostra società si impegnerà per caratterizzare e spettacolarizzare maggiormente il prodotto rendendolo più interattivo, ritengo inoltre, che i parchi tematici, oggi più che mai, debbano fare sistema per rinnovare l'offerta turistica del territorio in questo mondo cosi dinamico e in continuo divenire " Alla presidenza della Parconavi SpA è stato riconfermato Pietro Pazzaglini, attuale Assessore all'Urbanistica del Comune di Cattolica che oggi dichiara: "il Comune di Cattolica ha creduto in questo progetto di forte innovazione turistica fin dal primo momento, grazie anche alla lungimiranza e alla collaborazione della Regione Emilia Romagna proprietaria degli immobili e dell'area. Il rilancio 2003 dell' Acquario di Cattolica al Parco Le Navi è una ulteriore scommessa imprenditoriale per la costa romagnola, frutto in un corretto rapporto fra pubblico e privato" Attraverso la Società Immobiliare Verdi, costituita oltre che dalla Costa Edutainment, che ne detiene le quote di maggioranza, e dalla Advanced Edutaining Ventures, anche dalla Ferrim srl società della famiglia Ferretti, Alberta e Massimo e dalla holding abruzzese MaCa Invest srl, si imposteranno le linee di gestione ed i progressivi futuri sviluppi del Parco tematico Le Navi - Acquario di Cattolica. Interventi mirati a breve e lungo termine con l'obiettivo di rendere il visitatore protagonista attivo del viaggio - alla scoperta del mare e del suo rapporto con l'uomo - in cui si fondono Interazione /conoscenza/spettacolarità in una parola " Edutainment". Lo straordinario consenso riscontrato nei 240.000 visitatori nel 2002 (95% il grado di soddisfazione rilevato) incentiva ulteriormente la Parconavi S.p.A a proseguire sulla strada dello sviluppo e dell'investimento di nuove risorse su aree espositive dedicate al mondo marino. Ad oggi 47 vasche espositive, 3000 esemplari di 400 specie provenienti dal Mare Adriatico, resto del Mediterraneo e dai Mari Tropicali. L'Acquario di Cattolica dal 2002 è diventato il plus di forza del Parco Le Navi, una nuova e diversificata offerta nel panorama dei Parchi della Riviera Adriatica, capace di attrarre e di offrire il massimo delle emozioni a tutte le fasce di età. Ultimora - mentre era in corso la conferenza stampa, questa mattina lo squalo femmina australiano di Port Jackson, ospite nella grande vasca squali dal 2000, ha deposto due uova,(la cui forma ricorda una trivella), dimostrando così il raggiungimento della maturità sessuale. Certamente la ricerca di uno squalo maschio di Port Jackson diviene una delle priorità dell'Acquario di Cattolica 

VENERDÌ 28 MARZO: CONVEGNO SU LATTE MICROFILTRATO 
Dalmine, 27 marzo 2003 - Il prossimo venerdì 28 marzo (a partire dalle 9.30), presso il Polo per l'Innovazione Tecnologica gestito da Servitec in Via Pasubio, 3 (Edificio A - Aula 10), a Dalmine, l'Unione Provinciale Agricoltori di Bergamo organizza un convegno dal titolo "Latte fresco, latte microfiltrato: quali prospettive per i produttori, quali garanzie per i consumatori". L'iniziativa si propone di fare chiarezza intorno a una questione che da qualche tempo ha acceso vivaci polemiche nel mondo degli allevatori; la microfiltrazione. La microfiltrazione, lo ricordiamo, è un particolare processo industriale finalizzato a prolungare "artificialmente" la freschezza del latte oltre il termine canonico di quattro giorni previsto dalla legge sul fresco tradizionale. Quella parte del mondo industriale che ha introdotto sul mercato questo nuovo prodotto ha continuato a chiamarlo comunque "latte fresco", suscitando le reazioni del mondo degli allevatori, intenzionati a difendere le ragioni del latte fresco "Doc". Nei giorni scorsi, proprio in seguito a un ricorso presentato sia dai produttori di latte che dalle principali associazioni dei consumatori, il Tar del Lazio ha stabilito con una propria sentenza che non può chiamarsi "fresco" il latte sottoposto a procedimento di microfiltrazione. "Questo convegno - afferma Renato Giavazzi, presidente bergamasco di Confagricoltura - deve essere inteso come un tentativo di fare chiarezza in maniera definitiva attorno ad una questione che ha generato tante polemiche. Del resto l'atteggiamento degli allevatori è stato sempre fermo ma estremamente equilibrato. Il mondo agricolo non si è opposto all'utilizzo di nuove tecniche industriali di conservazione: semplicemente era inaccettabile che si chiamasse fresco un latte che tale non è. Ciò per una serie di ragioni che riguardano la qualità del prodotto e le sue caratteristiche organolettiche". Al convegno interverranno, oltre al presidente Giavazzi, anche l'assessore all'agricoltura della Provincia di Bergamo, Luigi Pisoni, Luciano Gusmini in rappresentanza dei giovani dell'Unione provinciale agricoltori e l'amministratore delegato di Servitec, Lucio Susmel. Approfondite relazioni tecniche saranno tenute da Gianpietro Boieri, presidente dell'Associazione Tecnologi Alimentari, Andrea Matterello, tecnologo alimentare, e Mario Nicoletti, presidente provinciale della Sezione lattiero-casearia di Confagricoltura. Concluderà i lavori del convegno Mino Galli, presidente nazionale della Sezione Latte di Confagricoltura. 

IN BIBLIOTECA IL FUTURO È PER GLI ADDETTI IN TECNICHE DI CATALOGAZIONE RISCONTRI OTTIMI E LA CO.N.SER. RILANCIA IL CORSO DI QUALIFICAZIONE PER LA TERZA VOLTA 
Perugia, 27 marzo 2003 - La prima volta fu un tentativo, la seconda una conferma, adesso è diventata una certezza. Può essere senza problemi anche una biblioteca ad offrire nuove, interessanti e soprattutto molteplici opportunità lavorative. Così, con dati e riscontri alla mano, sulla base dei bei traguardi raggiunti in termini occupazionali, la Co.n.ser. di Perugia, società operante da anni nel campo dei servizi bibliotecari, torna a rilanciare il Corso riconosciuto e non finanziato dalla Provincia di Perugia, Area lavoro, formazione, istruzione per "Addetto di biblioteca esperto in tecniche di catalogazione". I giovani che intendono affacciarsi a questo settore, sempre più bisognoso di professionalità, potranno dunque usufruire della terza edizione del citato corso (codice di riferimento Pg. 022) che la Co.n.ser. farà partire entro la prima decade di aprile e che si articolerà in una durata complessiva di 100 ore presso la sede della società di servizi perugina in via Madonna Alta, 138/f. Del resto quella bibliotecaria è una nicchia di mercato in costante espansione: da una parte, infatti, c'è bisogno di offrire a strutture pubbliche o private (biblioteche classiche, ecclesiastiche, universitarie, archivi, centri di documentazione) un'organizzazione sempre più efficace, dall'altra è prioritaria la necessità di valorizzare e talvolta difendere l'immenso patrimonio letterario e più in generale culturale in esse conservato. Situazioni che possono essere ovviamente ricondotte all'attività dell'addetto bibliotecario esperto in tecniche di catalogazione. Tanto più che al termine del percorso formativo, al candidato risultato idoneo alla prova di verifica finale verrà rilasciato, da parte della Provincia di Perugia, l'attestato di qualifica professionale valido ai sensi di legge. Il corso, che è a pagamento, è aperto a tutti i cittadini italiani e stranieri (purché in regola con la normativa in materia di soggiorno) senza limiti di età, in possesso di diploma di scuola media superiore, mentre lo svolgimento delle lezioni, articolate attraverso il metodo frontale con esercitazioni pratiche in aula e verifiche intermedie sul livello di apprendimento previste alla fine di ciascun modulo didattico, è previsto nel periodo di aprile-giugno con orari da definire con i partecipanti. Al fine di garantire lo standard qualitativo delle lezioni, le iscrizioni si chiuderanno al conseguimento del numero massimo di 15 partecipanti. In particolare il programma verterà su argomenti quali ad esempio le caratteristiche e l'organizzazione di una biblioteca, elementi di conservazione e tutela, lineamenti di teoria e tecniche di catalogazione, schemi e principi di classificazione, le descrizioni bibliografiche. Per informazioni ci si può rivolgere alla Co.n.ser. dal lunedì al venerdì con orario 9.00-12.30 o 16.00-17.30 (telefono 075/5002498, fax 075/5016238, e-mail: conser.pg@libero.it  

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