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27 MARZO 2003
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SECONDO LIIKANEN, L'EGOVERNMENT
GARANTISCE UN SETTORE PUBBLICO PRODUTTIVO, APERTO ED INCLUSIVO
Bruxelles, 27 marzo 2003 - Il 21 marzo
il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki
Liikanen ha dichiarato che l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione (Tic) può contribuire a migliorare l'amministrazione
pubblica. In un discorso tenuto alla conferenza su Internet e i centri
urbani, intitolata "eGovernment locale nella società
dell'informazione", Liikanen ha definito l'eGovernment non tanto come
un obiettivo, bensì come uno strumento che fornisce i mezzi tecnici e
organizzativi per rafforzare le priorità politiche in ambiti come le
amministrazioni locali, l'identità culturale e la lotta al divario
digitale. Liikanen ha indicato come l'eGovernment possa migliorare
attivamente il funzionamento delle amministrazioni: i servizi pubblici
online dovrebbero coadiuvare i cittadini nella partecipazione all'iter
decisionale fin dalle sue prime fasi, favorendo la creazione di un ambiente
amministrativo aperto. "Amministrazione aperta [...] significa
trasparenza e responsabilità" ha affermato Liikanen, aggiungendo che i
cittadini devono avere la possibilità di verificare come vengono spesi i
fondi pubblici. Tuttavia, il Commissario ammette che è difficile avvicinare
l'eGovernment a tutti i cittadini, perché "gli enti pubblici devono
affrontare un compito ben più complesso delle aziende. Non possono
scegliere i clienti, ma devono porsi al servizio della comunità. Se le
imprese possono concentrarsi sull'efficienza, essi devono applicare principi
di efficienza ed equità". Liikanen ha sottolineato che, dal punto di
vista tecnologico, è necessario un approccio a piattaforma multipla per
garantire un accesso democratico all'eGovernment: la valorizzazione della
televisione digitale, l'installazione di sportelli nelle zone pubbliche e
l'uso dei cellulari garantirebbero un migliore accesso dell'intera comunità
a tali servizi. Liikanen ha osservato che "gestire l'erogazione di
servizi pubblici con coerenza ed efficienza, avvalendosi di piattaforme
multiple online e offline, costituirà comunque una notevole sfida."
Secondo il Commissario, l'eGovernment si propone anche come strumento per
incrementare la crescita della produttività in tutta l'economia. Tuttavia,
per raggiungere tale scopo è necessario riorganizzare le amministrazioni
pubbliche. Liikanen ha ammesso che "la ridefinizione dei processi
amministrativi è destinata a incontrare resistenze perché, spesso,
comporta l'abbattimento delle barriere tra i dipartimenti. Per questo motivo
l'eGovernment non può essere gestito da un dipartimento di tecnologia
dell'informazione." Infine, Liikanen ha citato il piano d'azione "eEurope"
con l'auspicio che si occupi delle sfide con cui si devono confrontare
governi e cittadini, promuovendo la diffusione dell'eGovernment nei vari
paesi. Quale parte integrante di tale piano, alla fine del 2003 verrà
presentato un quadro per l'erogazione di servizi paneuropei interoperativi
di eGovernment.
LA COMMISSIONE EUROPEA SI TIENE
INFORMATA ATTRAVERSO IL PROGRAMMA NEST
Bruxelles, 27 marzo 2003 - In un'intervista concessa al Notiziario Cordis,
William Cannell, capo unità responsabile del programma Nest presso la Dg
Ricerca della Commissione, ha affermato che tale programma, dedicato alle
scienze e tecnologie nuove ed emergenti, offre l'opportunità alla comunità
di ricerca di indicare gli argomenti sui quali è opportuno concentrarsi.
Apparso di recente nel panorama europeo della ricerca, Nest si propone di
esplorare nuovi percorsi scientifici e tecnologici, oltre a consolidare ed
accelerare lo sviluppo delle capacità europee nei settori di ricerca
emergenti. Descrivendo la dinamica del programma, Cannell ha affermato che
Nest riflette il cambiamento di tendenza globale del sesto programma quadro
(6PQ), maggiormente incentrato sulle opportunità, piuttosto che
esclusivamente sulla domanda. "In passato vi era la tendenza a fissare
gli obiettivi in base alle esigenze socioeconomiche, approccio estremamente
valido, che tuttavia ha fornito ai ricercatori l'impressione che [...] i
loro progetti dovessero rispondere a tutta una serie di obiettivi
diversi". Il Capo unità ha proseguito, dichiarando: "Credo sia
importante affermare che Nest rappresenta un importante successo dal punto
di vista della strategia comunitaria di ricerca, poiché, per la prima
volta, disponiamo di un'attività piuttosto flessibile in termini di
attuazione". Invece di stabilire a priori gli argomenti di ricerca che
dovranno essere seguiti obbligatoriamente durante il programma quadro, Nest
si propone di rispondere alle opportunità e alle esigenze nel momento in
cui esse si presentano. Cannell ha posto l'accento sui settori che non
rientrano fra le priorità tematiche del 6PQ, ma che necessitano di maggiore
creatività, originalità e ambizione. Tuttavia, il programma Nest non deve
essere unicamente percepito come uno strumento per colmare i vuoti fra le
priorità tematiche. "La logica specifica alla base di Nest consiste
nell'individuare opportunità nuove ed interessanti". Nel quadro di
tale logica, particolare enfasi viene posta sulle attività
multidisciplinari. Secondo Cannell, le nanotecnologie sono un esempio di
attività di ricerca condotta con successo come interfaccia fra diversi
settori scientifici, la quale è emersa ora come importante ambito di
ricerca a sé stante. "L'integrazione fra discipline diverse ha
prodotto uno straordinario incremento delle opportunità, permettendo alle
persone di ragionare nell'ottica di due o tre discipline, piuttosto che di
una sola". Tali settori di ricerca, sostiene il Capo unità, sono la
reale dimostrazione del potenziale che Nest cerca di utilizzare: un processo
volto a consentire ai ricercatori con nuove ambizioni di varcare i confini e
ad incoraggiare la partecipazione di altri ricercatori attivi in diversi
ambiti scientifici, creando così nuove discipline dal carattere decisamente
non convenzionale. Come ha spiegato Cannell, Nest si basa su una duplice
modalità operativa. La prima è puramente "bottom up" e consente
ai ricercatori di proporre le sfide e le opportunità che ritengono
interessanti. I progetti presi in considerazione in base a quest'approccio
sono i progetti Adventure, dedicati alle nuove opportunità che, in teoria,
potrebbero condurre a progressi scientifici, e i progetti Insight, volti ad
analizzare i nuovi possibili rischi identificati dalle scoperte
scientifiche. La seconda modalità operativa sarà introdotta nel corso del
programma. "Cercheremo di conferire una massa critica più ampia alle
nostre ricerche [...]. Occorre pensare in chiave europea e in termini di
opportunità di sviluppo delle capacità europee". L'iniziativa
Pathfinder si concentrerà sulla ricerca nei settori scoperti di recente. I
progetti Nest, spiega Cannell, si avvarranno inizialmente degli strumenti
tradizionali. A suo avviso, infatti, utilizzare strumenti su vasta scala
come i progetti integrati (Ip) e le reti di eccellenza (NoE) nella fase
iniziale potrebbe essere "controproducente". Tuttavia, il Capo
unità ritiene che nell'ambito delle iniziative Pathfinder "potremo
utilizzare gli strumenti di dimensioni più ampie, poiché avremo a
disposizione un'agenda molto più chiara delle attività di ricerca che
intendiamo condurre". Per quanto concerne la tempistica del programma
Nest, Cannell ha affermato: "Stiamo cercando di lavorare attivamente e
su base continuativa con la comunità di ricerca, al fine di identificare
nuove tematiche. Siamo alla costante ricerca di nuovi ambiti
scientifici". Inoltre, egli ha precisato che per gli inviti dei
progetti Adventure e Insight sarà fissata una scadenza ogni sei mesi,
mentre le iniziative Pathfinder verranno probabilmente condotte su base
annuale, affinché possano operare in parallelo. Per quanto concerne la
risposta ai primi inviti a presentare proposte, pubblicati molto di recente,
Cannell ritiene che, sebbene sia troppo presto per pronunciarsi, la reazione
da parte della comunità scientifica sia stata positiva. Grazie ad una rete
di Punti di contatto nazionali (Pcn), specifica per il programma Nest, la
Commissione è in grado di informare la comunità di ricerca dei criteri di
valutazione definiti specificatamente in base ai requisiti dei progetti Nest.
"Ci troviamo in una fase preparatoria nella quale cerchiamo di
informare i ricercatori e noi stessi su ciò che facciamo. Riteniamo che si
tratti di un'attività da e per la comunità scientifica. Noi mettiamo a
disposizione gli strumenti necessari, ma in ultima istanza spetta ai
ricercatori assumere le decisioni", ha concluso Cannell. Per ulteriori
informazioni su Nest visitare il seguente sito: http://www.cordis.lu/fp6/nest.htm
http://europa.eu.int/comm/research/fp6/nest/index_en.html
LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UNA
RELAZIONE DI ANALISI COMPARATIVA DEI BUSINESS ANGEL
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La DG Imprese della Commissione europea ha
pubblicato una nuova relazione di analisi comparativa che individua le
migliori prassi nell'ambito del sostegno del settore pubblico a favore dei
business angel. I business angel sono investitori individuali che forniscono
finanziamenti e consulenze alle giovani imprese (start-up). Mediante la
condivisione delle loro esperienze e la concessione di investimenti agli
imprenditori, questi operatori possono offrire un contributo significativo
alla crescita ed all'occupazione in Europa e creare una cultura più
imprenditoriale. Le start-up si affidano in misura sempre crescente ai
business angel per il finanziamento delle fasi iniziali, poiché le società
di capitale di rischio hanno ridotto la concessione di finanziamenti su
piccola scala e le banche stanno abbandonando questo settore a causa degli
alti costi generali. Nel riconoscere l'importanza sempre maggiore del ruolo
assunto da questi investitori, la Commissione ha costituito un gruppo di
esperti con il compito di esaminare la possibilità del settore pubblico di
sostenere e stimolare le attività dei business angel. Il gruppo di esperti
è composto da rappresentati nominati dai governi e da esperti del settore
privato. La premessa su cui si fonda la ricerca del gruppo è che, in base
alle osservazioni emerse in una serie di forum, la capacità potenziale
d'investimento dei business angel in Europa non è stata ancora utilizzata a
pieno. La relazione individua nella creazione di reti di business angel,
capaci di associare gli investitori ai progetti, un importante settore di
sviluppo. Fra le raccomandazioni indicate nella conclusione della relazione
figurano le iniziative volte a sensibilizzare i business angel, la creazione
di una commissione di business angel, con l'incarico di discutere le
questioni riguardanti questa comunità di investitori, e la concessione di
finanziamenti pubblici per la creazione delle reti di business angel.
LE BORSE DI OSPITALITÀ "MARIE
CURIE" AIUTANO LA COMMISSIONE NELLA LOTTA CONTRO LA FUGA DI
CERVELLI
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La Commissione europea sta intensificando le
proprie iniziative nel settore delle risorse umane e della mobilità, quale
parte degli sforzi compiuti per reperire i 500.000 scienziati in più
necessari a garantire l'attuazione dell'obiettivo di Barcellona in materia
di spesa per la ricerca. Al fine di raggiungere l'obiettivo di elevare gli
investimenti nella ricerca al tre per cento del PIL, la Commissione reputa
necessario adottare iniziative per promuovere le carriere nel settore
scientifico e contenere la fuga di ricercatori che assumono incarichi al di
fuori dell'UE. Nella sua veste di commissario per la Ricerca, Philippe
Busquin ha spiegato che: "Un numero sempre crescente di ricercatori
formatisi in Europa partono per gli USA e vi si stabiliscono. Tali perdite
considerevoli in termini di risorse umane comportano un indebolimento delle
competenze nel settore della ricerca europea". In una conferenza
organizzata il 24 marzo a Bruxelles per affrontare tali questioni, Busquin
ha sottolineato che, se da un lato l'UE produce, in termini relativi, più
dottorati rispetto agli Stati Uniti, dall'altro l'Europa dispone di un
numero di ricercatori professionisti di gran lunga inferiore. Al fine di
superare tale discrepanza, la Commissione sta adottando una serie di
iniziative, fra le quali figurano la creazione di un portale della mobilità
on line, progettato per fornire informazioni a quei ricercatori che
intendono trasferirsi, e la pubblicazione, prevista per giugno 2003, di una
comunicazione sull'analisi delle carriere dei ricercatori in Europa.
Tuttavia, l'elemento fondamentale delle iniziative europee sulla mobilità
è rappresentato dalle azioni "Marie Curie", sostenute con fondi
comunitari pari a 1,58 miliardi di euro, nell'ambito del nuovo sesto
programma quadro (6PQ). I programmi "Marie Curie" si concentrano
principalmente sulla formazione dei ricercatori all'inizio della propria
carriera o sulla promozione dello scambio di personale per creare
partenariati e favorire il trasferimento di conoscenze all'interno
dell'Europa. Le borse di ospitalità "Marie Curie" perseguono
entrambi gli obiettivi, poiché conferiscono ai ricercatori, sia giovani sia
affermati, la possibilità di assumere incarichi a tempo determinato,
promossi in collaborazione con vari istituti di ricerca europei. È
particolarmente incoraggiata la partecipazione delle piccole e medie imprese
(PMI). Il primo invito a presentare proposte per le borse "Marie
Curie" nell'ambito del 6PQ è stato lanciato nel dicembre 2002, ma gli
esempi di sussidi finanziati nell'ambito del precedente programma quadro
(5PQ) sono la dimostrazione di come funziona il programma. La Molteni
Farmaceutici è un'industria farmaceutica italiana all'avanguardia che, con
i suoi 170 dipendenti, viene classificata come PMI. Quando la società ha
iniziato a svolgere ricerche sulle tecniche di terapia fotodinamica, ha
riscontrato la mancanza, nell'ambito del proprio team interno di ricerca, di
competenze scientifiche indispensabili al progetto. Il dott. Gabrio Roncucci
della Molteni, dopo aver notato gli annunci relativi alle borse di ospitalità
"Marie Curie" su alcune riviste scientifiche, ha deciso di
utilizzare il programma con l'intento di reperire un ricercatore che potesse
colmare tale mancanza. Il primo passo è stato quello di presentare alla
Commissione una richiesta di finanziamento, per ottenere la copertura di
tutti i costi di reclutamento dei ricercatori stranieri ed un contributo per
i costi di ricerca e gestione. Come spiega il dott. Roncucci: "Quando
si lavora in una piccola o media impresa si è costretti sempre ad
affrontare un numero così elevato di problemi urgenti che talvolta non è
facile trovare il tempo di compilare richieste di finanziamento, ma devo
ammettere che redigere la domanda per le borse di ospitalità nell'industria
non è complicato se si focalizza l'attenzione direttamente sull'aspetto
scientifico del progetto". Una volta ottenuta l'ammissione al
programma, il dott. Roncucci ha pubblicato un annuncio, in seguito al quale
ha ingaggiato il dott. Aldrik Velders, un borsista di ricerca proveniente
dai Paesi Bassi in possesso delle competenze idonee per rivestire il ruolo,
il quale ha assunto l'incarico all'inizio del 2003. Il dott. Roncucci
ritiene che poter disporre di un ricercatore straniero "con una
preparazione ed una cultura scientifica diversa" è entusiasmante per
il team di ricerca della Molteni, composto esclusivamente da italiani. Il
dott. Velders, dal canto suo, ha dichiarato di apprezzare l'opportunità di
impegnarsi in numerosi nuovi settori di ricerca e di immergersi nella
cultura diversa del paese che lo ospita. "Questa borsa di studio
rappresenta certamente un elemento distintivo sul proprio curriculum. Oltre
che lavorare in un paese straniero, è di estrema importanza aver maturato
un'esperienza 'industriale'", ha dichiarato il dott. Velders.
Nell'esporre le proprie conclusioni sulla partecipazione al programma,
Gabrio Roncucci ha dichiarato: "Consiglio vivamente alle altre Pmi di
presentare richiesta di finanziamento per una borsa di ospitalità
nell'industria "Marie Curie". Inoltre, suggerisco soprattutto ai
borsisti di optare per un periodo di lavoro in una Pmi, piuttosto che in una
grande impresa, poiché ciò consentirà loro di acquisire una maggiore
conoscenza della realtà industriale".
LA PIÙ RECENTE TECNOLOGIA MICROSOFT SU
TUTTI I PC DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Roma, 27 marzo 2003 - Microsoft ha siglato con la Camera dei Deputati un
accordo triennale (Enterprise Agreement) che prevede l'aggiornamento
dell'intera gamma di soluzioni desktop dell'organo costituzionale. In
particolare l'accordo prevede la standardizzazione dell'intera piattaforma
desktop presente alla Camera, con Windows Xp e Office Xp Professional.
Grazie a questo accordo Microsoft mette a disposizione della Camera dei
Deputati le proprie soluzioni per ottimizzare la gestione
dell'infrastruttura, elevare il livello di sicurezza grazie all'utilizzo
delle ultime versioni del software disponibile e migliorare il mantenimento
e il supporto del sistema informativo. Le funzionalità presenti in Windows
Xp e Office Xp permettono, inoltre, di facilitare lo scambio delle
informazioni e la diffusione della conoscenza tra gli utenti - sfruttando al
meglio la posta elettronica e il Web - e di ottimizzare i flussi di lavoro.
Infine, l'Enterprise Agreement rappresenta uno strumento contrattuale
personalizzato che Microsoft offre alla Camera dei Deputati per semplificare
la pianificazione del budget nell'arco dei tre anni.
I 14 MILA UFFICI POSTALI DIVENTANO
PUNTI DI ACCESSO PER I SERVIZI DELL'E-GOVERNMENT POSTE E MIT AMPLIANO
SERVIZI ON LINE SUL TERRITORIO
Roma, 27 mararzo 2003 - Le Poste Italiane diverranno punti di accesso per i
servizi dell'e-Government, ossia punti di contatto per i servizi on-line
della pubblica amministrazione. Un nuovo importante tassello sulla strada
della modernizzazione del Paese, attraverso l'e-Government, è stato posto
oggi da Lucio Stanca, ministro per 'Innovazione e le Tecnologie, e da
Massimo Sarmi, amministratore delegato del gruppo Poste Italiane, con la
firma di un protocollo d'intesa, per realizzare, nell'ambito delle
indicazioni del Governo sulla Società dell'Informazione, un piano d'azione
per servizi di qualità grazie alle modalità innovative offerte dalle nuove
tecnologie, nonché per studiare altri progetti speciali, con il
coinvolgimento delle amministrazioni Statali, Regionali e locali
interessate. Poste Italiane, con la controllata Postecom, ha infatti
predisposto servizi on line destinati a cittadini ed imprese nei settori
della messaggistica, della posta elettronica certificata e dei pagamenti on
line, attraverso la rete degli oltre 14 mila uffici postali, che diverranno
così punti per l'accesso telematico ai servizi della pubblica
amministrazione. Nel presentare l'accordo, il ministro Lucio Stanca ha
sottolineato che "le Poste, con la capillare ramificazione degli
sportelli, presenti anche nei più piccoli paesi, costituiscono una
importante porta di accesso alla pubblica amministrazione da parte dei
cittadini che non dispongono di una connessione alla Rete. Ma, soprattutto,
il gruppo Poste con i suoi servizi, la logistica e il sistema integrato
costituisce un punto di partenza per fornire agli italiani uno spettro
sempre più ampio di servizi on line. Abbiamo in animo di allargare anche
alle Poste i sistemi di pagamento in rete per i rapporti tra cittadini e
pubblica amministrazione. Penso, ad esempio", ha precisato Stanca,
"all'adozione dei sistemi di pagamento elettronico (monetica) per quei
servizi, come le visure ed i certificati, per la cui erogazione è
necessario applicare un bollo o versare un corrispettivo". Da parte sua
Massimo Sarmi ha sostenuto che "grazie ad una profonda riorganizzazione
e ad una robusta iniezione di tecnologia, Poste Italiane oggi può offrire
servizi innovativi a valore aggiunto costruiti integrando le competenze e i
servizi tradizionali con le nuove tecnologie. Proprio grazie a questa
sinergia, Poste Italiane è in grado di svolgere un ruolo molto importante
come 'punto di accesso integrato' fra la pubblica amministrazione e la
collettività, semplificando la vita dei cittadini. Questo protocollo
d'intesa con il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ci consentirà di
procedere più velocemente sulla strada dell'e-Government e di dare un
contributo concreto alla modernizzazione del nostro Paese".-
INCONTRO MINISTERO- ACRI
Roma, 27 marzo 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che ieri pomeriggio, presso la sede di via XX Settembre, si è svolto in un
clima di grande cordialità un incontro tra il Ministro, Giulio Tremonti, il
Direttore generale del Tesoro, Domenico Siniscalco, e una rappresentanza
dell'Acri, composta dal presidente Giuseppe Guzzetti e dai quattro
vicepresidenti (Alberto Carmi, Emanuele Emmanuele, Giuseppe Mussari e
Antonio Patuelli). L'Acri ha rappresentato al Ministro un elenco di
questioni rilevanti per il mondo delle Fondazioni che il vertice del
Ministero si è impegnato a tenere in considerazione e ad approfondire. I
partecipanti hanno quindi deciso di aprire un tavolo tecnico che nei
prossimi giorni proseguirà l'esame delle problematiche emerse.
MERCATI MOBILIARI: LA COMMISSIONE
PROPONE UNA DIRETTIVA VOLTA AD ACCRESCERE LA TUTELA DEGLI INVESTITORI E LA
TRASPARENZA
Bruxelles, 27 marzo 2003 - La Commissione europea ha presentato una proposta
di direttiva che introduce obblighi minimi di trasparenza per le
informazioni che devono essere presentate dalle società i cui valori
mobiliari sono negoziati in un mercato regolamentato, come ad esempio il
mercato borsistico. La proposta, che rappresenta un elemento fondamentale
del Piano d'azione per i servizi finanziari, mira a rafforzare la tutela
degli investitori, a rendere il mercato europeo attraente per gli
investitori e a migliorare l'efficienza, l'apertura e l'integrità del
mercato europeo dei capitali. Essa consentirebbe inoltre di eliminare alcuni
ostacoli nazionali inerenti agli obblighi di trasparenza che possono
scoraggiare gli emittenti dal chiedere l'ammissione dei loro valori in più
di un mercato regolamentato dell'Unione europea. Per raggiungere questi
scopi, la direttiva proposta intende rafforzare il livello e la frequenza
dell'informazione finanziaria che gli emittenti devono fornire ai mercati
nel corso dell'esercizio finanziario. Essa mira inoltre a semplificare gli
obblighi che gli emittenti sono tenuti a rispettare in materia di regime
linguistico e di modalità di diffusione delle informazioni. La proposta sarà
presentata al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri della UE ai
fini della relativa adozione in conformità della cosiddetta procedura di
co-decisione. Il commissario competente per il mercato interno, Frits
Bolkestein, ha affermato: "Questa proposta mira a garantire che le
decisioni in materia di investimenti siano basate su informazioni solide in
merito agli emittenti dei valori mobiliari - informazioni di cui devono
poter disporre tutti gli investitori, siano essi grandi o piccoli, esperti o
inesperti. Decisioni di investimento prese sulla base di maggiori
informazioni daranno luogo ad una migliore allocazione dei capitali. Ciò
gioverà sia alle società quotate che agli investitori e apporterà enormi
vantaggi all'economia europea nel suo insieme. Un vero mercato interno dei
servizi finanziari presuppone che gli investitori possano investire oltre
frontiera con facilità e serenità. Questo obiettivo deve essere conseguito
senza addossare oneri eccessivi agli emittenti. Pertanto, a differenza
dell'attuale prassi statunitense, si è optato per una frequenza
dell'informativa meno impegnativa e per un mix più pragmatico di relazioni
finanziarie semestrali più dettagliate e di informazione finanziaria
trimestrale "leggera" ma affidabile. Si tratta del minimo
indispensabile perché i moderni mercati dei capitali possano attrarre
maggiori investimenti da parte di più persone. Le società accorte non
considerano la trasparenza come uno spreco di energie bensì come un
investimento in lealtà e fiducia." La proposta della Commissione, che
fa seguito a due anni di ampie consultazioni con gli operatori dei mercati,
con le autorità di regolamentazione e con le altre parti interessate, fa
parte di un'ampia strategia volta a migliorare la chiarezza, l'attendibilità
e la comparabilità delle informazioni fornite agli investitori. Altre
iniziative della Commissione connesse con questo settore riguardano i
principi contabili, i prospetti e il diritto societario. La direttiva
proposta rafforzerà la normativa comunitaria esistente allineandola alle
esigenze di un'economia più globale. Campo di applicazione - La proposta di
direttiva si applica a tutte le società i cui valori mobiliari sono ammessi
alla negoziazione su un mercato regolamentato della UE. Analogamente alla
direttiva sul prospetto (attualmente all'esame del Consiglio e del
Parlamento europeo), essa tiene conto delle peculiarità dei mercati
obbligazionari all'ingrosso, ad esempio dei mercati delle euro-obbligazioni.
Pertanto non vi saranno obblighi di informativa periodica per le società
che emettono soltanto obbligazioni di valore nominale unitario pari o
superiore a 50 000 Eur. Informazioni da comunicare La direttiva aggiorna e
rafforza gli obblighi di informazione periodica per gli emittenti di valori
mobiliari. L'attuale legislazione comunitaria risale a circa vent'anni fa e
deve essere aggiornata per tenere conto dell'introduzione, a partire dal
2005, dei principi contabili internazionali (Ias) per tutte le società
quotate nella UE (cfr. IP/02/827, IP/01/200 e Memo/01/40). Diversi Stati
membri hanno già potenziato gli obblighi riguardanti la comunicazione
obbligatoria di informazioni da parte degli emittenti e pertanto applicano
obblighi ampiamente superiori a quelli attualmente previsti dal diritto
comunitario. La direttiva proposta è frutto di un compromesso tra la
necessità di assicurare agli investitori una maggiore trasparenza del
mercato e la necessità di evitare agli emittenti oneri e costi superflui.
Essa introduce un mix pragmatico di relazioni finanziarie semestrali più
dettagliate e di informazione finanziaria trimestrale meno ampia per il
primo e il terzo trimestre di ciascun esercizio finanziario. La direttiva
proposta prevede che tutti gli emittenti di valori mobiliari comunichino al
pubblico periodicamente: una relazione finanziaria annuale sottoposta a
revisione (bilancio redatto conformemente ai principi contabili
internazionali) ed una relazione sulla gestione entro tre mesi dalla fine di
ciascun esercizio finanziario, una relazione finanziaria semestrale in forma
abbreviata basata sul principio contabile internazionale relativo ai bilanci
intermedi (Ias 34) nonché un aggiornamento dell'ultima relazione annuale
sulla gestione. Inoltre gli emittenti di azioni dovranno anche pubblicare
un'informazione finanziaria trimestrale meno ampia per il primo e per il
terzo trimestre di un esercizio finanziario. Tale informazione include i
dati dell'emittente relativi al fatturato netto, al profitto o alla perdita
al lordo o al netto delle imposte e, a scelta dell'emittente, brevi
informazioni sullo sviluppo futuro della società per il periodo restante
dell'esercizio finanziario. Per quanto riguarda queste ultime, gli Stati
membri non potranno imporne la pubblicazione. Le società che emettono
soltanto titoli di debito, che attualmente non sono soggette ad alcun
obbligo di informativa infrannuale, sarebbero tenute in base alla proposta a
presentare relazioni finanziarie semestrali per i primi sei mesi
dell'esercizio finanziario. Tutte queste informazioni infrannuali dovrebbero
essere pubblicate entro 60 giorni dalla fine del periodo di riferimento. La
direttiva proposta rafforza inoltre gli attuali obblighi in materia di
informativa non periodica: per fornire al pubblico un'informazione più
rapida e migliore sugli interessi rilevanti degli azionisti importanti è
previsto l'obbligo di comunicazione, entro termini più brevi, per un numero
superiore di casi di modifica degli assetti azionari degli emittenti. Gli
azionisti interessati e la stessa società dovrebbero garantire che tali
informazioni vengano messe a disposizione del pubblico; gli emittenti di
valori mobiliari dovrebbero fornire informazioni ai possessori di azioni e
di titoli di debito al fine di agevolare la partecipazione alle assemblee
generali, comprese le informazioni sul voto per delega secondo le modalità
previste dalla legislazione dello Stato membro d'origine dell'emittente. La
proposta di direttiva consente alle società di trasmettere queste
informazioni con mezzi elettronici a talune condizioni (cfr. infra).
Tuttavia essa non disciplina le condizioni riguardanti il voto elettronico né
armonizza il voto per delega nella UE. Queste questioni sono collegate al
diritto societario e al governo societario, sui quali la Commissione emanerà
una comunicazione separata questa primavera tenendo conto della relazione
del novembre 2002 del gruppo ad alto livello di esperti in materia di
diritto societario istituito dalla Commissione (cfr. IP/02/1600). Regime
linguistico La direttiva proposta disciplina gli obblighi in materia di
regime linguistico. Attualmente ogni Stato membro nel quale una società sia
quotata può imporre che le informazioni vengano comunicate al pubblico
nella/e sua/e lingua/e ufficiale/i. Dalle risposte alla consultazione è
emerso che gli emittenti i cui valori mobiliari sono negoziati in diversi
Stati membri ritengono che l'obbligo di comunicare informazioni in molte
lingue sia costoso e oneroso. In base alla direttiva proposta, quando
comunicano informazioni ad uno Stato membro ospitante, tali emittenti
potranno utilizzare una lingua comunemente utilizzata negli ambienti della
finanza internazionale, oltre alla lingua del loro Stato membro di origine.
Diffusione delle informazioni al pubblico La direttiva proposta intende
assicurare che gli emittenti diffondano informazioni tempestivamente
dappertutto nello Stato membro di origine nonché all'estero. Per farlo, gli
emittenti potrebbero decidere di utilizzare i mezzi di diffusione ubicati al
di fuori del loro Stato membro di origine o di incanalare tutte le
informazioni finanziarie tramite un'unica fonte. Gli Stati membri ospitanti
nei quali sono negoziati i valori mobiliari dell'emittente non potranno
imporre la loro politica bensì dovranno consentire all'emittente di
utilizzare il suo sito Internet corredato da un sistema efficiente di avviso
elettronico, che sarà disciplinato nel dettaglio dalle future misure di
esecuzione. La proposta prevede inoltre che la Commissione, se del caso,
rediga un elenco dei media il cui uso può essere imposto dallo Stato membro
di origine. Background La Commissione ha preparato la sua proposta sulla
base di ampie consultazioni svoltesi nell'arco di due anni con le autorità
nazionali, gli emittenti di valori mobiliari, gli investitori, i revisori
dei conti, le borse e i partecipanti al mercato (cfr. IP/02/684). La
proposta è stata redatta tenendo conto delle disposizioni fissate dalla
risoluzione del Consiglio europeo di Stoccolma sulla base delle
raccomandazioni del Comitato dei saggi presieduto dal barone Alexander
Lamfalussy sull'efficienza e la trasparenza del processo legislativo UE
relativo ai mercati mobiliari (cfr. IP/02/195). Si tratta pertanto di una
direttiva quadro in linea con l'accordo del febbraio 2002 con il Parlamento
europeo sul miglioramento della regolamentazione dei mercati mobiliari
comunitari. La proposta fissa obblighi generali di massima che le autorità
degli Stati membri saranno tenute ad applicare. Essa prevede inoltre
l'adozione di misure tecniche di esecuzione volte a garantirne l'attuazione
uniforme e l'adeguamento agli sviluppi dei mercati e alle realtà di
vigilanza. La portata delle misure di esecuzione sarà decisa dal Parlamento
europeo e dal Consiglio tramite la procedura di co-decisione. Le misure di
esecuzione della Commissione saranno elaborate sulla base della consulenza
tecnica prestata dal Comitato delle autorità europee di regolamentazione
dei mercati mobiliari (Cesr) dopo una consultazione aperta degli operatori
di mercato. Il testo integrale della proposta è disponibile nel sito web
della Commissione all'indirizzo seguente: http://www.europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/mobil/index.htm
CAMPARI: IL FATTURATO CONSOLIDATO
CRESCE A € 661 MILIONI (+34%). L'EBITDA SALE A € 160 MILIONI (+40%).
L'UTILE NETTO CONSOLIDATO SALE A € 87 MILIONI (+37%)
Milano, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Davide
Campari-Milano S.p.A. ha approvato i risultati del bilancio consolidato
relativi all'esercizio 2002, che confermano pienamente gli obiettivi di
crescita annunciati e mostrano utili in forte aumento rispetto al 2001.
Ricavi netti consolidati pari a € 661 milioni, in crescita del 34%. Ebitda
pari a € 160 milioni, in crescita del 40%. Ebita pari a € 142 milioni,
in crescita del 42%. Ebit pari a € 115 milioni, in crescita del 29%. Utile
netto consolidato pari a € 87 milioni, in crescita del 37%. Eps pari a €
2,98, in crescita del 37%. Con il 2002 si corona un quinquennio di grande
successo per il Gruppo Campari, che nel periodo ha raddoppiato le
dimensioni, con ricavi consolidati netti passati da € 334 milioni nel 1998
a € 661 milioni nel 2002, e la redditività operativa, con un Ebita
passato da € 76 milioni nel 1998 a € 142 nel 2002. Il Ceo Marco
Perelli-Cippo: "Il Gruppo prosegue con successo la sua espansione sui
mercati mondiali e vede salire la redditività in modo significativo. Nel
2003 cresceremo ancora, nonostante la congiuntura sfavorevole."
All'Assemblea ordinaria degli azionisti, convocata per il 30 aprile, verrà
proposta la distribuzione di un dividendo di € 0,88 per azione (per un
monte dividendi complessivo di € 24,7 milioni), in pagamento a partire dal
22 maggio (stacco cedola il 19 maggio). Il 2002 si chiude con risultati in
forte crescita grazie anche alle due importanti acquisizioni effettuate
all'inizio dell'anno, Skyy Spirits, Llc, e Zedda Piras S.p.A. e Sella &
Mosca S.p.A., la cui integrazione è stata completata con successo nel corso
dell'esercizio. Le vendite del Gruppo sono state pari a € 660,6 milioni,
con una crescita del 33,7%. La crescita esterna è stata del 32,4%,
attribuibile a Skyy Spirits, Llc (per il 26%) e a Zedda Piras S.p.A. e Sella
& Mosca S.p.A. (per il 6,3%). La crescita organica è stata del 5,1%
(1,3% dopo l'effetto cambi). Le vendite del segmento spirits, che
rappresentano il 64,6% del fatturato, sono state pari a € 426,6 milioni,
in crescita del 50,3%. A questo risultato ha contribuito in modo
determinante Skyy Vodka, che prosegue il trend positivo delle vendite con
incrementi a doppia cifra sia sul mercato statunitense che sui mercati
internazionali. La crescita organica del segmento spirits è stata del 7,3%
(1,3% dopo l'effetto cambi), favorita dal buon andamento di CampariSoda
(+3,3%), Ouzo 12 (+4,5%) e Jägermeister (+4,3%) e sostenuta dal lancio di
Campari Mixx. Il brand Campari ha registrato una crescita del 2,6% (-1,5%
dopo l'effetto cambi), evidenziando un trend positivo sui mercati italiano e
brasiliano e un andamento ancora non soddisfacente sul mercato tedesco. Le
marche locali brasiliane Dreher, Old Eight e Drury's continuano a registrare
un'ottima performance delle vendite a volume e a valore in valuta locale
(+16%), ma subiscono l'impatto negativo dei cambi con una flessione del
12,4% ove convertite in valuta di consolidamento. Il segmento wines ha
registrato una crescita del 31,3%, attribuibile all'acquisizione dei vini
Sella & Mosca (+27,9%), la cui performance è stata positiva. Il
portafoglio esistente è cresciuto del 5,1% (3,4% dopo l'effetto cambi): gli
spumanti Cinzano hanno evidenziato una crescita particolarmente positiva
(+15,5%); i vermouth Cinzano (-0,8%; -3,5% dopo l'effetto cambi) segnano un
ulteriore consistente recupero nell'ultimo trimestre del 2002. Il segmento
soft drinks ha registrato un calo del 0,1%; mentre le vendite di Crodino (di
gran lunga il brand a margine più elevato del comparto) hanno proseguito un
trend molto positivo, con una crescita del 4,3%; meno soddisfacente è stato
l'andamento delle bevande gassate (marginali in termini di profittabilità),
a causa soprattutto delle avverse condizioni climatiche della stagione
estiva. Per il primo anno nella storia del Gruppo le vendite internazionali
hanno superato quelle del mercato italiano, a dimostrazione del successo del
Gruppo nel perseguimento di una strategia focalizzata sull'espansione
internazionale. Il mercato italiano (47,1% del fatturato) ha registrato una
crescita del 18%, grazie al contributo di Zedda Piras S.p.A. e Sella &
Mosca S.p.A. (+11,1%) e alla consistente crescita organica (+6,9%)
attribuibile al buon andamento di Campari, CampariSoda, Crodino e degli
spumanti Cinzano e al lancio di Campari Mixx. L'area Americhe ha
rappresentato il 30,3% del fatturato totale, con una crescita interamente
generata dal mercato Usa per effetto del consolidamento di Skyy Spirits, LLC.
In particolare, gli Stati Uniti, rappresentando il 20,9% del fatturato
totale, divengono il secondo mercato più importante per il Gruppo. Il
business brasiliano, pari al 8,4% delle vendite consolidate, ha registrato
una crescita dei ricavi del 14,3% in valuta locale che, causa l'effetto
cambi, si è tradotta in una flessione del 15% in valuta di consolidamento.
L'impatto positivo delle acquisizioni si riflette sui tassi di crescita di
tutti i livelli di redditività. Il margine commerciale è stato € 180,8
milioni, in crescita del 32,5% e con un'incidenza sui ricavi del 27,4%. L'Ebitda
è stato € 160,0 milioni, in crescita del 39,7% e con un'incidenza sui
ricavi del 24,2%. L'Ebita è stato € 142,4 milioni, in crescita del 42,3%
e con un'incidenza sui ricavi del 21,6%. L'Ebit è stato € 114,7 milioni,
in crescita del 29,4%, con un'incidenza sui ricavi 17,4%, e ha beneficiato
anche del contributo di royalties per € 5,3 milioni attribuibili a Skyy
Blue, il ready to drink lanciato nel mercato statunitense nel 2002 in
partnership con SabMiller e divenuto uno dei tre brand leader del mercato.
L'utile netto consolidato è stato € 86,7 milioni, in crescita del 36,7%;
a tale risultato ha contribuito anche la riduzione del carico fiscale
attribuibile ai benefici della legge Tremonti bis per gli investimenti
relativi alla realizzazione del nuovo stabilimento di Novi Ligure. Il
patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammonta a € 478,9
milioni. Al 31 dicembre 2002 l'indebitamento finanziario netto è pari a €
198,8 milioni. La variazione della posizione finanziaria netta rispetto al
31 dicembre 2001, quando era positiva per € 96,6 milioni, è attribuibile
al finanziamento delle acquisizioni effettuate. Peraltro, rispetto al 30
giugno 2002, quando era pari a € 239,4 milioni, l'indebitamento risulta
significativamente ridotto grazie alla sostenuta generazione di cassa.
Relativamente al 2003 si prevede che la positiva evoluzione del fatturato
consolidato sia guidata per quanto riguarda la crescita esterna dal
contributo derivante dalle vendite della Tequila 1800 negli Stati Uniti, per
cui l'accordo di distribuzione è stato raggiunto nel 2002 e relativamente
allo sviluppo del portafoglio esistente dall'allargamento distributivo di
Campari Mixx sui mercato tedesco e austriaco. Il Consiglio di
Amministrazione ha preso atto che il Ceo Marco Perelli-Cippo, dopo 30 anni
di intelligente e appassionato lavoro nel Gruppo Campari, ha chiesto di non
essere rinnovato nella carica alla naturale scadenza del suo mandato,
coincidente con l'assemblea di bilancio del 2004 e il compimento dei 60 anni
di età. Marco Perelli-Cippo resterà Ceo fino all'aprile 2004 e,
successivamente, continuerà ad assicurare il suo prezioso contributo nel
Consiglio di Amministrazione. Alla sua successione, che favorisce anche un
ricambio generazionale, il Consiglio di Amministrazione ha designato Enzo
Visone, 47 anni, nel Gruppo dal 1987, attualmente responsabile delle attività
Internazionali e lo ha nominato, con effetto immediato, Deputy Ceo. Enzo
Visone affiancherà fino al termine del suo mandato Marco Perelli-Cippo e
successivamente sarà nominato Ceo del Gruppo. Il Consiglio di
Amministrazione, preso atto delle motivazioni di carattere personale della
decisione di Marco Perelli-Cippo, gli ha espresso apprezzamento unanime per
lo straordinario impegno profuso nell'espansione mondiale di Campari e per
gli eccezionali risultati raggiunti. Il Presidente Luca Garavoglia ha
dichiarato: "Comprendo le ragioni che inducono Marco Perelli-Cippo a
pianificare per tempo il passaggio di consegne alla guida del Gruppo e a
dedicarsi alla propria vita privata, dopo tanti anni di impegno, duro lavoro
ed eccezionali successi professionali. Per un anno continuerà a reggere
integralmente le sorti del Gruppo e poi lascerà la guida in mani sicure
secondo i programmi, in piena continuità strategica, a Enzo Visone. Marco
Perelli-Cippo, a cui tutti in Campari dobbiamo moltissimo, rimarrà però
anche nel futuro in Consiglio, perché il Gruppo possa continuare dopo il
2004 a valersi del suo impareggiabile apporto."
SIRTI: NONOSTANTE L'ANDAMENTO NEGATIVO
DELLE PARTECIPATE ESTERE, L'ESERCIZIO 2002 SI È CHIUSO CON UNA LEGGERA
CRESCITA DEL MARGINE OPERATIVO LORDO (PASSATO DAL 10,1% ALL'ATTUALE
10,6%)
Milano, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Sirti, presieduto
dal dott. Gianni M.Chiarva, ha approvato ieri il progetto di bilancio al 31
dicembre 2002. Il 2002 è stato caratterizzato dal permanere di condizioni
di mercato con un trend simile a quello che aveva contraddistinto il 2001.
In particolare l'andamento della domanda è stato condizionato da fattori
strettamente legati alle dinamiche del settore delle telecomunicazioni,
oltre che dall'incerta congiuntura economica. Tenendo conto delle difficoltà
e delle incertezze connesse a tale scenario, il Gruppo Sirti è riuscito a
conseguire risultati moderatamente positivi, sia dal punto di vista
commerciale che da quello produttivo. A livello consolidato, il valore della
produzione "tipica" realizzata nel 2002 ha raggiunto i 760 milioni
di euro, con una flessione del 16,4% principalmente ascrivibile
all'andamento generalizzato delle controllate estere. A fronte infatti di
una diminuzione nel complesso contenuta (-6% circa) della produzione
consolidata delle due società italiane (Sirti spa e Sirti Sistemi spa), si
è registrata una contrazione superiore al 40% di quella estera, anche alla
luce del processo di graduale ridimens ionamento della presenza del Gruppo
al di fuori dell'Italia. In tale logica, tra la seconda metà del 2002 e
l'inizio del 2003, sono stati stipulati accordi per la cessione delle
attività in Polonia, Regno Unito, Portogallo, Germania, e Francia.
Nonostante l'andamento negativo delle partecipate estere, l'esercizio 2002
si è chiuso con una leggera crescita del margine operativo lordo (passato
dal 10,1% all'attuale 10,6%) grazie alla performance della capogruppo, della
spagnola Seirt S.A. e della Aei Cubatel-Sirti. Il risultato operativo
dell'esercizio si attesta a 46,8 milioni di euro (6,1% del valore della
produzione, percentuale in linea con quella del 2001). Il Gruppo Sirti ha
conseguito un utile netto consolidato di 7 milioni di Euro (rispetto ai 16,3
dell'anno scorso). Le disponibilità finanziarie nette del Gruppo sono
positive per quasi 10 milioni. La Capogruppo Sirti S.p.A., nel 2002, ha
conseguito un valore della produzione "tipica" di 541 milioni di
Euro, con una flessione del 15% rispetto al precedente esercizio, flessione
che si riduce al 7% nella configurazione "pari perimetro",
considerando anche la produzione realizzata da Sirti Sistemi Spa, che a
partire da ottobre 2001 è passata da divisione di Sirti Spa a controllata
al 100%. Il risultato operativo si è attestato a 39,2 milioni di euro (7,2%
della produzione), contro i 44 milioni (6,9% della produzione) del 2001,
migliorando l'incidenza percentuale pur in presenza di una contrazione dei
volumi. Dopo aver scontato 32 milioni di Euro di oneri correlati al negativo
andamento della maggior parte delle controllate estere, Sirti Spa chiude
l'esercizio con un risultato che si riduce ad 1 milione al netto delle
imposte di competenza (nel 2001 l'utile netto pari a 48 milioni beneficiava
di circa 30 milioni di Euro di dividendo straordinario di Seirt e di altri
30 milioni di saldo proventi straordinari). Visto il risultato, il Consiglio
di Amministrazione propone di destinare integralmente il suddetto utile a
Riserva Straordinaria. Per quanto riguarda la situazione finanziaria della
Capogruppo, le disponibilità monetarie nette al 31 dicembre 2002 hanno una
consistenza di circa 68 milioni di Euro, contro i 100 milioni del bilancio
2001. La diminuzione è da imputarsi principalmente all'esborso connesso al
pagamento del dividendo 2001, pari a 110 milioni di euro, attuato mediante
distribuzione integrale del corrispondente utile di esercizio e parziale
utilizzo di riserve disponibili. Il Consiglio di Amministrazione odierno ha
inoltre deliberato di proporre alla prossima Assemblea (fissata per il
giorno 28 aprile 2003 in prima convocazione ed occorrendo in seconda
convocazione il 6 maggio 2003) di autorizzare, ai sensi e per gli effetti
dell'Art. 2357 del c.c., la società all'acquisto di azioni proprie
ordinarie, in una o più volte entro 18 mesi dalla data della deliberazione.
Il prezzo di acquisto di ciascuna azione non dovrà essere inferiore né
superiore di massimo il 15% rispetto alla media dei prezzi di riferimento
registrati presso la Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola
operazione. In ogni caso, il controvalore complessivo non potrà essere
superiore a 35 milioni di Euro e il numero massimo delle azioni acquistate
non potrà avere un valore nominale complessivo eccedente il 10% del
capitale sociale. L'operazione viene proposta anche con la finalità di
servire il piano di stock option previsto per i dipendenti. L'Assemblea del
28 aprile sarà chiamata inoltre a deliberare sul rinnovo del Consiglio di
Amministrazione, sul conferimento dell'incarico di revisione e, in sede
straordinaria, sul trasferimento della sede sociale. Si comunica,altresì,
che il Codice di Comportamento sull'Insider Dealing è stato uniformato alle
modifiche formali suggerite da Borsa Italiana.
ROLAND EUROPE SPA: IL CONSIGLIO REDIGE
IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 IL SUCCESSO DEI PIANOFORTI DIGITALI GUIDA LA
CRESCITA DEI MARGINI MOL 3,3 MILIONI DI EURO (+23%) REDDITO OPERATIVO 1,9
MILIONI (+68%)
Acquaviva Picena, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Roland
Europe Spa, azienda leader in Europa nella progettazione, produzione e
commercializzazione di strumenti musicali elettronici e attiva anche nella
commercializzazione di periferiche di computer, si è riunito sotto la
Presidenza di Carlo Lucarelli, per redigere il progetto di bilancio 2002.
L'esercizio si chiude con un sensibile incremento dei margini reddituali -
il valore aggiunto si attesta a 10,9 milioni di Euro contro 10,2 milioni del
2001; il margine operativo lordo raggiunge i 3,3 milioni di Euro con un
incremento del 23% rispetto ai 2,7 milioni dello scorso esercizio.Il reddito
operativo netto è pari a 1,9 milioni di Euro contro 1,1 milioni del 2001 e
l'utile netto è pari a 0,9 milioni mentre era di 0,2 milioni lo scorso
esercizio. La struttura patrimoniale si mantiene solida con un patrimonio
netto pari a 29,2 milioni di Euro ed una posizione finanziaria netta
positiva per 15,7 milioni di Euro. Il positivo scenario dell'esercizio ha
consentito al Consiglio di proporre un dividendo di 0,03 Euro per azione da
pagare il 19 maggio 2003. In dettaglio, la Divisione MI chiude con un
fatturato di 38,6 milioni di Euro, pari a 72,6% del fatturato totale, in
calo del 4,1% rispetto allo scorso esercizio. In termini di prodotto, i
pianoforti digitali guidano la classifica delle vendite e hanno fornito un
contributo fondamentale alla ripresa dei margini, mentre le tastiere
amatoriali e professionali hanno subito una contrazione di fatturato,
prevalentemente a causa di un effetto quantità.
€
mio. |
2002 |
% |
2001 |
% |
Tastiere professionali/amatoriali
|
13,3 |
34,4 |
15,2 |
37,7 |
Pianoforti digitali
|
19,8 |
51,3 |
17,7 |
43,9 |
Organi, MIDI controller e altro
|
5,5 |
14,3 |
7,4 |
18,4 |
Totale |
38,6 |
100,0 |
40,3 |
100,0 |
In termini geografici, gli incrementi
sul mercato nord-americano ed asiatico hanno solo parzialmente compensato il
calo del mercato europeo.
€ mio.
|
2002 |
% |
2001 |
% |
Europa |
22,2
|
57,6 |
25,1 |
62,4 |
America
|
10,9 |
28,2 |
10,2 |
25,2 |
Asia e altro |
5,5
|
14,2 |
5,0 |
12,4 |
Totale |
38,6 |
100,0 |
40,3 |
100,0 |
La Divisione DG ha chiuso l'esercizio
con 14,6 milioni di euro di fatturato, con un incremento del 3,6% rispetto
ai 14,0 milioni di Euro dello scorso esercizio. In termini geografici si
registra un ulteriore incremento di vendite in Italia e nell'ex Yugoslavia,
parzialmente neutralizzato dal calo del mercato francese.
€ mio. |
2002
|
% |
2001 |
% |
Italia
|
9,2 |
63,0 |
8,5 |
60,6 |
Francia |
4,5
|
30,8 |
5,0 |
35,5 |
Ex Yugoslavia e altro |
0,9
|
6,2 |
0,5 |
3,9 |
Totale |
14,6 |
100,0 |
14,0 |
100,0 |
In termini di prodotto:
€ mio.
|
2002 |
% |
2001 |
% |
Stampa digitale e taglio
|
8,1 |
55,5 |
8,2 |
58,2 |
Applicazioni 3D e altro
|
6,5 |
44,5 |
5,8 |
41,8 |
Totale |
14,6 |
100,0 |
14,0 |
100,0 |
"Abbiamo
chiuso un buon esercizio 2002, confermando il cammino di ripresa della
redditività già iniziato nel 2001" ha commentato Carlo Lucarelli,
Presidente di Roland Europe. "Gli obiettivi per i prossimi due/tre anni
sono molto chiari: per gli strumenti musicali puntiamo a ripristinare una
posizione di leadership nel segmento delle tastiere di fascia alta mediante
una nuova linea di prodotti, i Discover, il cui primo modello è stato
lanciato a fine 2002; nel mercato dei pianoforti siamo saldamente al primo
posto. Complessivamente contiamo di fare un +15/20% di fatturato entro il
2005. Per le periferiche per computer prevediamo un incremento di fatturato
del +10/15% entro il 2005 offrendo le nostre soluzioni a nuovi mercati di
nicchia, come fatto finora".
ENEL: DEBUTTA NEL FTSE 4 GOOD GLOBAL
100PRIMA UTILITY AL MONDO AD OTTENERE QUESTO RICONOSCIMENTO CHE PREMIA
L'IMPEGNO DELL'ENEL NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
Roma, 27 marzo 2003 - Enel è la prima utility a fare il suo ingresso nel
Ftse 4 Good Global 100, l'indice borsistico che raggruppa le prime 100
società al mondo che si distinguono per i risultati raggiunti e gli impegni
presi in tema di sostenibilità ambientale e sociale nello svolgimento delle
loro attività. I criteri di valutazione per l'ammissione al Ftse 4 Good si
basano sull'analisi degli impegni e dei risultati raggiunti in campo
ambientale (politica e sistemi di gestione ambientale, reportistica
prodotta), sociale (sistemi di gestione dei rapporti e attività di
collaborazione con gli stakeholder) e in termini di rispetto e tutela dei
diritti umani. Le prime cento società che si distinguono in questa
performance vengono inserite nell'indice Ftse 4 Good Global 100. Da
quest'anno tra queste c'è anche Enel che ottiene così un importante
riconoscimento per l'impegno nel perseguire uno sviluppo economico
sostenibile, integrando i propri obiettivi aziendali con il rispetto
dell'ambiente e lo sviluppo sociale della realtà in cui opera. A tal
riguardo Enel ha di recente rafforzato il suo impegno dotandosi di moderni
meccanismi organizzativi e gestionali quali l'adozione di un Codice Etico,
dove sono stabiliti i valori e le regole di condotta che la società
rispetta nello svolgimento delle proprie attività, e di un Modello
Organizzativo tra i più avanzati per la prevenzione dei reati societari
(come previsto dal dlgs 231/2001). Per rafforzare ulteriormente l'impegno
nello sviluppo economico sostenibile Enel, a partire da quest'anno,
pubblicherà il Bilancio di Sostenibilità dove verranno riportate le
risorse impegnate in sponsorizzazioni, nelle attività a sostegno dei
dipendenti e negli investimenti a tutela dell'ambiente.
B. POP. BERGAMO CV L'UTILE NETTO
CONSOLIDATO A EURO 181,5 MILIONI. LA RACCOLTA DIRETTA A EURO 33.414 MILIONI
E GLI IMPIEGHI A EURO 30.440 MILIONI. IL ROE NORMALIZZATO AL 10,2%
Bergamo, 27 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare
di Bergamo-Credito Varesino ha esaminato il 25 marzo il bilancio consolidato
di Gruppo dell'esercizio 2002, le cui risultanze gestionali, oltre ad essere
maturate in uno scenario caratterizzato dallo sfavorevole andamento dei
mercati finanziari e dalla persistente debolezza della fase congiunturale,
riflettono la fase di avvio di una serie di iniziative e la realizzazione di
importanti interventi di razionalizzazione e di revisione dei processi
operativi realizzati nel 2002. Si fa riferimento, in particolare, alla
migrazione del sistema informativo della Banca Popolare di Ancona,
all'attivazione del Nuovo Assetto Organizzativo presso la Capogruppo e alla
realizzazione della joint-venture con Prumerica Financial, tutti interventi
che hanno comportato maggiori oneri di natura contingente, con benefici che
potranno essere registrati progressivamente negli esercizi successivi. Gli
andamenti della raccolta e degli impieghi sono in linea con i dati medi di
sistema. La qualità del credito, espressa dal rapporto sofferenze/impieghi,
registra un lieve miglioramento, mentre il calo delle quotazioni azionarie
registrato nel 2002 si è riflesso negativamente sulla valorizzazione delle
masse di risparmio gestito e della raccolta indiretta da Clientela.
Significativo risulta l'incremento del risparmio assicurativo. Le risultanze
economiche del 2002 evidenziano: un buon andamento del margine di interesse
passato da euro 945,6 milioni a euro 962,7 milioni (+1,8%), in virtù
dell'apprezzabile dinamica dei volumi intermediati che ha compensato la
frazionale flessione dei differenziali sui tassi registrata nell'esercizio;
un margine di intermediazione che si attesta a euro 1.443,3 milioni contro
euro 1.430,9 milioni al 31/12/01 segnando un leggero incremento dello 0,87%,
grazie alla buona tenuta del saldo altri proventi ed oneri di gestione e ad
un incremento dei profitti da operazioni finanziarie che hanno parzialmente
compensato il calo del saldo delle commissioni attive e passive; spese
amministrative che ammontano a euro 775,6 milioni contro euro 714,1 milioni
dell'esercizio 2001 (+8,62%). Tale aumento è dovuto alle recenti iniziative
avviate in alcuni comparti operativi da alcune società del Gruppo. Hanno
inciso: i maggiori costi connessi al rinnovo del contratto nazionale di
lavoro e degli integrativi aziendali; il costo dei lavoratori interinali;
l'incremento di organici in particolare presso la Bpa (+118 risorse), anche
a seguito dell'acquisizione di 10 nuovi sportelli dal Gruppo San Paolo-Imi,
presso altre società del Gruppo che hanno proceduto al rafforzamento delle
strutture necessarie all'avvio della loro operatività (+70), nonché presso
la Bpb Partecipazioni Assicurative in relazione all'accentramento di
determinate funzioni del Gruppo Assicurativo (+16). Va inoltre tenuto conto
dell'ingresso della Serit Picena nell'area di consolidamento (+51 risorse);
un utile d'esercizio che si attesta a euro 181,5 milioni contro euro 200,6
milioni nel 2001 (-9,5%). L'utile del bilancio consolidato al 31 dicembre
2002, così come quello al 31 dicembre 2001, risulta gravato di una
rettifica di valore pari ad euro 46,2 milioni conseguente alla ripartizione
in cinque anni della svalutazione delle junior notes effettuata dalla
controllata Centrobanca S.p.A. Tenendo conto di tale rettifica, al netto
dell'effetto fiscale, l'utile d'esercizio normalizzato al 31 dicembre 2002,
sarebbe risultato pari a euro 206,3 milioni, mentre quello al 31 dicembre
2001 sarebbe stato pari a euro 225,3 milioni. Alla data del 25 marzo 2003 il
numero degli sportelli si è ulteriormente elevato a 657. Si ricorda che il
Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25 febbraio u.s. ha deliberato
di proporre la distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione. In
relazione alle disposizioni vigenti, la data di stacco del dividendo è
fissata al 19 maggio 2003, mentre quella di pagamento è al 22 maggio 2003.
Si precisa che la revisione contabile al 31 dicembre 2002 da parte della
società Kpmg S.p.A è in via di completamento. Sono pure in fase di
ultimazione le verifiche di competenza del Collegio Sindacale.
BANCA POPOLARE DI LODI AVVIATO LO
STUDIO DI UN NUOVO PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE FINALIZZATO ALLA FUSIONE
DELLE BANCHE-RETE IN BIPIELLE RETAIL. RICONFERMATO IL DIVIDENDO DELLO SCORSO
ANNO SU UN NUMERO MAGGIORE DI AZIONI. DIVIDENDO: 0,18 EURO PER AZIONE
Lodi, 27 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di
Lodi, presieduto da Giovanni Benevento, ha approvato il bilancio
dell'esercizio 2002. I risultati sono sostenuti ancora una volta
dall'eccellente andamento dell'attività bancaria tradizionale che ha
beneficiato degli effetti positivi generati dal piano di riorganizzazione e
ristrutturazione di Gruppo completatosi nell'ultimo trimestre dell'anno con
l'avvio dell'attività di Bipielle Retail e Bipielle Investimenti, che ha
supportato i risultati sia delle banche-rete, sia delle società prodotto. A
tale proposito il Consiglio di Amministrazione ha altresì conferito
all'amministratore delegato il mandato per avviare lo studio di un ulteriore
progetto di ristrutturazione finalizzato alla fusione per incorporazione in
Bipielle Retail delle banche-rete di Gruppo, dalla stessa controllate. Il
progetto prevede il contestuale conferimento delle reti bancarie in autonome
entità giuridiche che consentiranno di salvaguardare l'attuale
configurazione giuridica, organizzativa e territoriale. L'operazione
permetterà quindi di avviare un ulteriore processo di razionalizzazione e
semplificazione della struttura societaria e di conseguire al tempo stesso
significativi benefici dal punto di vista economico e fiscale, migliorando
ulteriormente l'attività nei confronti della economie locali. La Banca
Popolare di Lodi ha confermato il proprio trend di sviluppo operativo e
reddituale chiudendo l'esercizio 2002 con un utile netto di 91,9 milioni di
euro, con un incremento del 9,91% rispetto allo scorso anno. In relazione a
questo risultato il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre
all'Assemblea dei Soci, che si terrà in prima convocazione il 25/04/03 e in
seconda convocazione il 26 aprile 2003, l'attribuzione per ciascuna azione
Banca Popolare di Lodi di un dividendo pari a 0,18 euro. Il dividendo
risulta pertanto invariato rispetto allo scorso anno, nonostante il numero
delle azioni sia salito a 150.266.895 contro le 139.872.177 del 2001. La
prima data utile per il pagamento del dividendo proposto è il 22 maggio
2003, con preventivo stacco cedola in data 19 maggio 2003. Nonostante le
condizioni sfavorevoli dei mercati finanziari, i risultati della Capogruppo
si confermano ancora una volta in crescita grazie alla soddisfacente tenuta
dell'attività bancaria tradizionale. I dati patrimoniali evidenziano la
crescita del totale dell'attivo che raggiunge 22.681 milioni di euro
(+39,55%). La raccolta diretta da clientela sale a 12.332 milioni di euro
con un incremento del 19,72%, mentre la raccolta indiretta si attesta 10.080
milioni di euro con una crescita del 44,88%. Il totale generale della massa
amministrata da clientela raggiunge 41.099 milioni di euro con una crescita
del 24,47%. Il positivo andamento della Banca Popolare di Lodi è confermato
anche dall'analisi, su base omogenea rispetto al 2001, dei principali
aggregati economici. Il margine d'interesse si attesta a 448,3 milioni di
euro, con un incremento del 19,83% rispetto allo scorso esercizio, mentre le
commissioni nette raggiungono 139,0 milioni di euro con una crescita del
35,68%. Il margine da servizi sale a 172,5 milioni di euro (+ 23,31%), così
come il margine di intermediazione che raggiunge 620,8 milioni di euro
(+20,78%). Il risultato di gestione si attesta a 301,7 milioni di euro
facendo segnare una crescita del 24,68%. Particolarmente significativo
risulta il dato riferito all'utile da attività ordinaria pari a 147,6
milioni di euro, contro i 102,1 milioni di euro dello scorso anno (+44,59%).
La riduzione dei proventi straordinari (2,3 milioni di euro del 2002 contro
i 25,4 milioni di euro del 2001) non ha inciso sull'ammontare dell'utile
netto che sale a 91,9 milioni di euro con un incremento del 9,91%. Gruppo
Bipielle Bilancio consolidato - I risultati a livello consolidato si
confermano in crescita grazie all'eccellente andamento dell'attività
bancaria tradizionale sostenuta dai processi di razionalizzazione e
riorganizzazione interna che hanno portato Bipielle Retail a coordinare
l'attività delle banche-rete e Bipielle Investimenti quella delle società
prodotto. Le principali voci registrano, su base omogenea rispetto al 31
dicembre 2001, incrementi sostanziali. Il margine d'interesse sale a 819,4
milioni di euro, con un incremento del 12,36%, le commissioni nette si
attestano a 326,2 milioni di euro con una crescita del 7,25%, il margine da
servizi si mantiene invece invariato (424,2 milioni di euro del 2002 contro
i 425,3 milioni di euro del 2001), seppur fortemente penalizzato dalla crisi
dei mercati finanziari. Il margine di intermediazione si attesta a 1.243,6
milioni di euro, segnando un progresso del 7,71%. Il risultato di gestione,
con 493,5 milioni di euro, segna un incremento del 15,33% grazie ad
un'attenta politica di contenimento dei costi (+3,23%), nonostante gli
investimenti tecnologici realizzati per uniformare la piattaforma
informatica di Gruppo e migliorare i servizi offerti alla clientela. Sotto
controllo si mantengono anche le spese per il personale che salgono soltanto
dell'1,6%, pur in presenza di oltre 350 nuove assunzioni. In sensibile
miglioramento risulta anche l'indice di efficienza: il Cost/Income scende di
quasi 3 punti percentuali passando dal 62,94% del 31 dicembre 2001
all'attuale 60,31%. Particolarmente significativo risulta il dato riferito
all'utile proveniente da attività ordinaria che raggiunge 122,3 milioni di
euro, contro i 98,6 milioni di euro dello scorso anno (+23,94%), a conferma
dell'efficace operatività del Gruppo. L'utile netto si attesta a 30,4
milioni di euro, contro i 63,2 milioni di euro del 2001, che però
includevano oltre 100 milioni di euro di proventi straordinari. A livello
patrimoniale, il totale dell'attivo raggiunge i 36.107 milioni di euro
contro i 35.443 milioni di euro del 2001 con una crescita 1,87%. I crediti
verso la clientela raggiungono 22.039 milioni di euro (+ 12,43%). Sotto
controllo si conferma la qualità del credito con le sofferenze nette su
impieghi allo 0,30% e le sofferenze su patrimonio netto al 3,92% (dati post
cartolarizzazione). La copertura delle sofferenze a fini prudenziali è
salita di 10 punti percentuali e si posiziona al 52%, rispetto al 42% del
2001. Positiva risulta anche la dinamica della raccolta diretta da clientela
che registra un incremento del 4,87% attestandosi a quota 23.423 milioni di
euro. La raccolta indiretta da clientela segna un progresso del 6,13%
raggiungendo i 23.163 milioni di euro. Il totale della massa amministrata da
clientela raggiunge 47.552 milioni di euro con un incremento del 6,75%. La
struttura operativa del Gruppo Bipielle ha registrato un ulteriore
rafforzamento: il numero degli sportelli è salito a 726 (679 nel 2001) e,
in seguito all'aggregazione del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure e
della Banca Caripe, ha superato all'inizio di quest'anno le 850 unità.
Nello stesso periodo il numero dei dipendenti è passato da 7.232 del 2001
agli attuali 7.252. La rete dei promotori finanziari ha raggiunto invece le
660 unità. Con riferimento all'ulteriore piano di ristrutturazione avviato
dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Lodi in data 21
gennaio 2003, è stato altresì deliberato di procedere alla fusione per
incorporazione della Banca Popolare del Trentino e della Banca Bipielle
Adriatico nella Capogruppo Banca Popolare di Lodi. Le operazioni, che
rientrano nel processo di riorganizzazione del Gruppo finalizzato ad
accelerare l'emersione di sinergie e migliorare l'efficienza, verranno
realizzate con il seguente rapporto di concambio: 1,54 azioni Banca Popolare
di Lodi ogni azione Banca Popolare del Trentino; 1,80 azioni Banca Popolare
di Lodi ogni azioni Banca Bipielle Adriatico.
MANULI : INFORMAZIONI ULTERIORI
RELATIVE ALL'OPERAZIONE DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DELLA SOCIETÀ
CONTROLLATA HYDROFIT S.P.A
Brugherio, 27 marzo 2003: Con riferimento all´operazione di fusione per
incorporazione di Hydrofit S.p.A. in Manuli Rubber Industries S.p.A. che è
stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Manuli Rubber Industries
S.p.A. in data 12 marzo 2003, e che verrà sottoposta alle assemblee delle
rispettive società in data 29 aprile 2003, si precisa che: La società
Hydrofit S.p.A. ha per oggetto la fabbricazione di raccordi d'acciaio per
tubi ad alta pressione. L'attività produttiva viene esercitata nello
stabilimento di Boltiere. La società è interamente posseduta da Manuli
Rubber Industries S.p.A. Le motivazioni dell'operazione di fusione sono
essenzialmente di semplificazione della struttura e di miglioramento
organizzativo. L'operazione infatti consente di eliminare tutta una serie di
rapporti, attività ed adempimenti verso terzi e tra le due società
interessate alla fusione che attualmente risultano duplicate. Inoltre,
l'operazione permetterà alla società incorporante di gestire direttamente
lo stabilimento produttivo della incorporata. La fusione viene proposta
sulla base dei bilanci di esercizio al 31 dicembre 2002 delle società
partecipanti alla fusione. Inoltre, possedendo la Società incorporante
l'intero capitale sociale della società incorporanda l'operazione di
fusione non darà origine ad alcun aumento di capitale in capo alla società
incorporante. Pertanto si procederà al semplice annullamento dell'intero
capitale sociale dell'incorporanda, rimanendo esclusa qualsiasi assegnazione
di nuove azioni da parte della Società incorporante. Conseguentemente non
si avrà alcun rapporto di cambio e l'operazione di fusione non produrrà
effetti sulla composizione dell'azionariato e sull'assetto di controllo
della società incorporante, non essendoci emissione e assegnazione di
azioni della società incorporante. Lo statuto Sociale non subirà
modifiche. Le operazioni della Società incorporanda saranno imputate al
bilancio della Società incorporante con decorrenza dal 1° gennaio 2003. La
regolamentazione fiscale della fusione risulta improntata al principio della
neutralità in quanto non da luogo a realizzo o distribuzione di plusvalenze
o minusvalenze dei beni delle società fuse. L'operazione non comporterà
variazioni nei compensi degli amministratori di Manuli Rubber Industries
S.p.A. e/o di società da questa controllate.
CONVOCATO IL CDA DI INFERENTIA DNM
S.P.A.: PROGETTO DI BILANCIO E DUE PROPOSTE DI AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE
Milano, 27 marzo 2003 - Inferentia Dnm informa che il Consiglio di
Amministrazione della Società, riunitosi il 25 marzo a Milano, ha
deliberato di convocare per i giorni 30 aprile 2003 (prima convocazione) e 8
maggio 2003 (seconda convocazione) l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti per
approvare il progetto di bilancio 2002. Il Consiglio di Amministrazione ha
inoltre deliberato due proposte di aumento di capitale sociale con
esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, 8° comma,
cod.civ.: la prima, di massimi nominali € 181.250, mediante emissione di
massime 362.500 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,50 cadauna, da
riservare a dipendenti e manager della società controllata Fullsix S.A.S.;
la seconda, di massimi nominali € 50.000, mediante emissione di massime
100.000 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,50 cadauna, da riservare ad
alcuni dipendenti, manager e collaboratori della società controllata
Fullsix S.A.S. al servizio di un piano di incentivazione azionaria. Tali
proposte verranno sottoposte ad una Assemblea Straordinaria degli Azionisti,
da convocare nelle stesse date di quella Ordinaria fissata per
l'approvazione del bilancio 2002. E' stato infine deciso di rinviare ad una
successiva riunione del Consiglio, fissata per giovedì 27 marzo, l'esame
del progetto di bilancio 2002.
I SOTTOSCRITTORI ITALIANI RAPPORTO ASSOGESTIONI AL 1°
GENNAIO 2002
Milano 27 marzo 2003 - Fondi comuni d'investimento: sono piemontesi i
risparmiatori più "ricchi" d'Italia, ma sono del Nord-Est gli
investitori più "coraggiosi". Rovigo capitale del risparmio
"aggressivo". Lecco capitale per sottoscrittori su residenti.
L'italiano che "rischia" fa il commerciante. Notizie nuove e, se
si vuole, clamorose, quelle che emergono dal Rapporto annuale sui
sottoscrittori di fondi comuni d'investimento, la ricerca condotta ogni anno
da Assogestioni basandosi su un campione pari all'80% della massa gestita da
intermediari italiani, ovvero quasi dall'intero universo del risparmio
italiano nei prodotti gestiti. Dalla nuova mappa del risparmio e del
risparmiatore italiano, diffusa in occasione dell'Assemblea Annuale tenutasi
a Milano, emerge che la regione dove risiedono i risparmiatori più
"ricchi" d'Italia, ovvero coloro che investono oltre 150.000 euro
in fondi comuni d'investimento, non è più la Lombardia (come nel 2000), ma
il Piemonte con ben il 4,6% di ricchi investitori. Seguono il Lazio (4,3%) e
la Campania (4,1%). Solo quinta la Lombardia (3,5%), forse per via del
massiccio spostamento di gran parte dei risparmi, che erano investiti in
fondi, in gestioni patrimoniali in fondi (Gpf). La regione dei più
"poveri" è invece le Marche, con solo l'1,8% di investitori che
investono oltre 150.000 euro, seguita dal Friuli Venezia Giulia (2%) e dalla
Puglia (2,2%). La provincia dei più "ricchi" è il capoluogo
piemontese, Torino, con ben il 5,5% di investitori della massima fascia
d'investimento, seguita da Roma (5%) e Napoli (4,6%). La provincia dei più
"poveri" non è nelle Marche, ma in Sardegna: è Nuoro (1,2%),
seguita da Rovigo (1,3%) e Sondrio (1,4%). La classifica dei
"coraggiosi", ovvero di coloro che prediligono investimenti con un
elevato rapporto rischio/rendimento, vede in vetta il Nord-Est che nel 2000
aveva il 40% del patrimonio investito in fondi azionari, e che si riconferma
con il 32,6%. Allo stesso modo il Sud dello stivale, meno propenso al
rischio con "solo" il 19,9% investito in azionari. La città dei
"coraggiosi" è Rovigo, con il 41,1% del patrimonio investito in
azionari, seguita da Trento con il 40,5% e Padova con il 39,9%. La città
dei "cauti" è senza dubbio Enna, i cui abitanti investono in
fondi azionari solo il 12,1% del patrimonio complessivo investito in fondi,
seguita da Agrigento (16,1%) e Caltanissetta (16,7%). Alle Isole, che
prediligevano i bilanciati più di ogni altra zona d'Italia (38%) nel 2000,
succedono in classifica il Nord-Ovest e il Nord-Est, rispettivamente con il
27,6% e il 27,4% del patrimonio investito in questa categoria di fondi. Le
Isole retrocedono al 26,7%. Il Nord-Ovest detiene anche il record per quanto
riguarda gli obbligazionari, come nel 2000, con il 19,2% (era il 20%). Al
Sud piacciono i fondi obbligazionari a breve termine e monetari, i cui
abitanti vi destinano il 45,1% dei loro investimenti. I fondi caratterizzati
da un elevato rapporto rischio/rendimento piacciono di più a chi investe
fino a 15.000 euro, mentre chi dispone di maggiori risparmi diversifica
maggiormente. La media dell'asset allocation italiana di chi investe più di
15.000 euro è la seguente: 31,8% dei risparmi degli italiani è investito
in obbligazionari a breve termine e monetari; il 16,4% in altri
obbligazionari; il 26,7 in bilanciati; il 25,1% in azionari, a riconferma
che la suddivisione degli investimenti degli italiani è assai ponderata e
in media con i paesi più evoluti finanziariamente (anche migliore di quella
dei paesi anglosassoni). Il totale dei sottoscrittori di fondi gestiti da
intermediari italiani al 1° gennaio 2002 è di 8.313.459. Diminuisce
leggermente la diversificazione in Italia: dal 48,3% del 2000, diventano il
51,9% nel 2001 i sottoscrittori che detengono solamente un fondo. A detenere
più di 4 fondi sono il 18,6% contro il 21,2% del 2000 e il 14,1% del 1999.
Patria dei fondi resta il Nord-Ovest con 3,2 milioni di individui
proprietari di fondi (39%). Nord-Est 2 milioni (24,4%). Centro
1,5 milioni (18,7%). Sud e isole 1,4 milioni (17,9%). Quanto alla classifica
delle province in cui, sul totale della popolazione, c'è il maggior numero
di detentori di fondi, balza dal terzo al primo posto la piccola Lecco (nel
2000 in vetta c'era Vercelli) con il 70,4%. Poi Mantova (la seconda era
Savona) con il 64,5%. Terza Como (Lecco) con il 61,4%. Nella classifica
delle città con la minor percentuale di detentori di fondi Benevento veste
la maglia nera 13% (si riconferma il dato del 2000), poi Nuoro (Vibo
Valentia) con il 13,1% e Oristano (Crotone) con il 13,7%. La regione che
diversifica maggiormente, ovvero che ha la maggior percentuale di
investitori con più di 7 fondi è la Toscana (era seconda dopo le Marche)
con l'8,3%, seguita dalla Valle d'Aosta con il 7,8% e dal Piemonte con il
7,7%. Le regioni che diversificano meno si confermano, come nel 2000, la
Puglia con il 3,1%, la Calabria con il 3,4% e la Basilicata con 3,5%. La
provincia che diversifica maggiormente non è però in Toscana. E' Biella
(era Macerata) con il 14,9%, seguita da Piacenza (12,3%) e Siena (11,6%). Le
provincie che diversificano meno sono Agrigento con l'1,6%, Caltanissetta
con il 2,4% e Vibo Valentia con il 2,5%. Circa l'età dei sottoscrittori: il
maggior numero di over 55, tra i possessori di fondi, risiede, come nel
2000, in Liguria (49,7%). La città in vetta alla classifica per province è
però Torino (50,4%) che raggiunge Genova (ex aequo). Il Trentino Alto Adige
è la regione più 'giovane' che spodesta il Veneto con il 23,9% di
risparmiatori sotto i 35 anni di età. In totale, gli over 35 sono l'81%
(erano l'80%) dei sottoscrittori italiani. Gli over 55 detengono oltre il
55% del patrimonio, mentre gli under 35 detengono il 9,3% del patrimonio
(era il 9,7%). Il 31,1% di patrimonio investito in fondi rispetto alle varie
categorie professionali è rappresentata dagli impiegati, erano il 30% nel
2000, e i pensionati sono il 22,9%, erano il 30%. Gli operai sono il 4,6%,
erano il 6%. Ma i più "coraggiosi" sono i commercianti, che
investono in fondi azionari più del 39,8% del loro patrimonio (il 50% nel
2000), gli impiegati (il 34,2%, erano il 40%) e i pensionati (il 27,5, erano
il 30%). I più "ricchi" sono i liberi professionisti, con ben il
3,9%, che detengono in fondi più di 150.000 euro. Gli impiegati e gli
operai sono i più "poveri" con il 60% dei sottoscrittori sotto i
15.000 euro.
FIRMATA
LA CONVENZIONE TRA DIRECTA E LA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARUGATE
Torino, 27 marzo 2003. Directa, la Sim pioniere del trading online in
Italia, ha firmato un accordo con la Banca di Credito Cooperativo di
Carugate per offrire i propri servizi ai clienti dell'istituto di credito
dell¹hinterland milanese. Grazie a questo accordo, la Bcc di Carugate tra i
primi dieci istituti del Credito Cooperativo per graduatoria depositi offrirà
ai suoi clienti tutti i vantaggi dell'operatività con Directa. "Siamo
lieti di offrire ai clienti più esigenti della nostra Banca , la possibilità
di operare direttamente sui mercati azionari, con esecuzione immediata degli
ordini e a costi estremamente competitivi", ha affermato il Dott. Enio
Sirtori, Direttore Generale della Banca di Credito Cooperativo di Carugate.
"L'accordo con la Banca di Credito Cooperativo di Carugate ci offre
l'opportunità di ampliare la distribuzione del nostro servizio di trading
online nell'area milanese ha dichiarato l'Ing. Fabbri, Amministratore
Delegato di Directa con possibilità di importanti sviluppi per Directa e
per l'istituto di credito". Per il mercato azionario italiano le
commissioni scendono di un euro ad ogni eseguito nella stessa giornata, da 9
sino a 3 euro. In alternativa, il Cliente può scegliere la commissione
dell' 1,9 per mille (che diventa dell'1,3 per mille, dopo un intermediato
pari a 2,5 milioni di euro) senza costi minimi per eseguito. Per il mercato
dei derivati le commissioni scendono da 14 a 7 euro per i contratti Fib, da
8 a 4 euro per il Minifib, diminuendo di un euro a ogni eseguito nella
stessa giornata. Il calcolo della degressività è fatto tenendo conto degli
eseguiti giornalieri su Mta, Mcw, Mtf e Idem. Per i mercati americani le
commissioni sono pari a 10 dollari per eseguito oppure 9 dollari più un
quarto di cent per azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il
principale Ecn del Nasdaq, senza costi di cambio.
SANPAOLO
IMI: PROSEGUE IL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE DEL GRUPPO E POTENZIAMENTO
DELLE CAPACITÀDISTRIBUTIVE: OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO PER LA TOTALITÀ
DELLE AZIONI DELLA BANCA POPOLAREDELL'ADRIATICO, GIÀ CONTROLLATA AL
70,86%
Torino, 25 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del SANPAOLO IMI,
nella riunione del 25 marzo, ha approvato una serie di iniziative volte a
confermare il processo di razionalizzazione e potenziamento delle capacità
distributive del Gruppo, come già indicato nel Piano Triennale. A tale
scopo il Sanpaolo Imi procederà ad un'Offerta Pubblica di Acquisto
volontaria, ai sensi degli artt. 102 e seguenti del DLgs 24/2/1998 n.58,
sulle azioni ordinarie della Banca Popolare dell'Adriatico, società quotata
al mercato ristretto, della quale già detiene indirettamente, attraverso la
propria controllata Cardine Finanziaria, il 70,86% del capitale. E' quanto
ha stabilito il Consiglio di Amministrazione della Banca nella riunione
odierna, fissando altresì il prezzo e le condizioni essenziali
dell'operazione. L'Offerta, che si prevede possa avere inizio nella seconda
metà del prossimo mese di maggio, dopo la messa in pagamento del dividendo
2002 a favore degli attuali possessori dei titoli, avrà ad oggetto la
totalità delle azioni ordinarie in circolazione, escluse quelle già
indirettamente possedute da Sanpaolo Imi. Sanpaolo Imi riconoscerà un
corrispettivo in contanti di € 7,26 per azione. Considerato che il
regolamento dell'Offerta avverrà successivamente allo stacco della cedola
(€ 0,24 per azione) il corrispettivo, integrato dal dividendo percepito,
incorpora un premio del 13,4% rispetto alla media dei prezzi di Borsa
registrati nel corso dell'ultimo mese, del 10,5% rispetto a quella a tre
mesi, del 10,3% rispetto a quella a sei mesi, dell'1,2% rispetto alla media
dell'ultimo anno . L'impegno finanziario al servizio dell'Offerta sarà
pari, nel caso di raggiungimento del 100% del capitale, a € 82 milioni
circa e sarà finanziato con mezzi propri. L'iniziativa s'inquadra
nell'ambito degli indirizzi strategici definiti in relazione al modello
distributivo del Gruppo e persegue l'obiettivo di favorire, attraverso una
più ampia integrazione della Banca Popolare dell'Adriatico all'interno del
Gruppo, una ulteriore valorizzazione delle sue potenzialità economiche e
produttive. L'operazione- in relazione alla quale Sanpaolo Imi si è avvalsa
della consulenza di J.P. Morgan - è finalizzata all'acquisizione della
totalità delle azioni della Banca Popolare dell'Adriatico e comunque a
creare le condizioni per la revoca della quotazione del titolo..L'efficacia
dell'Offerta è subordinata all'apporto di un numero minimo di azioni che
consenta a Sanpaolo Imi di detenere il 90% più una azione del capitale
sociale, con facoltà per Sanpaolo Imi di acquistare anche un quantitativo
inferiore di azioni. A tale proposito si precisa che, all'eventuale
raggiungimento di una soglia superiore al 90% del capitale non si procederà
alla ricostituzione del flottante bensì al lancio di un'offerta residuale
ai sensi dell'art.108 del DLgs 24/2/1998 n.58 e che, all'eventuale
superamento, per effetto della prima offerta, ovvero dell'offerta residuale,
del 98% del capitale, si eserciterà il diritto di acquisto di cui all'art.111
del decreto legislativo citato. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato
la concentrazione presso la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo delle
attività della Banca Agricola di Cerea. L'operazione, che verrà realizzata
mediante fusione per incorporazione di Banca Agricola di Cerea in Cassa di
Risparmio di Padova e Rovigo, si propone la realizzazione dei seguenti
obiettivi: realizzazione di sinergie di costo e di ricavo ottimizzazione
della struttura del capitale valorizzazione della capacità di relazione dei
territori di riferimento (mediante l'integrazione dei marchi aziendali e
l'unificazione dei sistemi informativi, con vantaggi anche in termini più
generali di integrazione di Cardine Finanziaria nel Gruppo Sanpaolo Imi) La
fusione, subordinata all'ottenimento delle prescritte autorizzazioni da
parte della Banca d'Italia, si perfezionerà senza emissione azionaria,
essendo l'incorporante e l'incorporanda interamente possedute dall'unico
socio Cardine Finanziaria. Attualmente la Banca Agricola di Cerea dispone di
18 sportelli (17 nella provincia di Verona), impiega 150 dipendenti ed il
suo bilancio registra un utile di 1,4 milioni di euro, con un patrimonio
netto di 50,1 milioni di euro; la Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
opera invece con una rete di oltre 240 sportelli (130 solo nella provincia
di Padova), impiega 3.100 dipendenti ed il suo bilancio registra un utile di
quasi 80 milioni di euro, con un patrimonio netto di 706,4 milioni di euro.
A seguito dell'Accordo Preliminare per la cessione delle azioni, del Patto
di Sindacato (che scadrà nel giugno 2008) e dell'Accordo Quadro di
Partnership Industriale stipulato tra la Fondazione Cassa dei Risparmi di
Forlì, il Sanpaolo Imi e la Cassa di Risparmio di Firenze lo scorso 29
novembre 2000, la Fondazione ha comunicato la volontà di esercitare la
Prima Tranche dell'Opzione di Vendita, avente come oggetto n. 11.140.493
azioni ordinarie - pari all'11,66% del capitale sociale - per un prezzo
complessivo di € 90.349.398,23. Per quanto compete al Sanpaolo Imi le
azioni oggetto di acquisto sono n.8.355.370 - pari all' 8,75% del capitale
sociale - per un controvalore di € 67.762.050,70. Una volta perfezionata
la cessione, che avverrà dopo il pagamento del dividendo 2002, previsto l'8
maggio prossimo, la quota detenuta dal Sanpaolo Imi nella Cassa dei Risparmi
di Forlì passerà dal 21,02% al 29,77%. Si rafforza in questo modo la
partnership industriale fra le tre banche, come testimoniano le molteplici
iniziative già in essere nel campo del retail banking, del risparmio
gestito, del credito e del credit risk management, nel settore estero e
nella finanza, nell'investment banking e nel settore delle opere
pubbliche..* Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha inoltre
deciso che Pio Bussolotto rappresenterà il Gruppo nel Consiglio di
Amministrazione della Cassa di Risparmio di Firenze e nel Patto di sindacato
della Cassa stessa. Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha
quindi affrontato il tema delle designazioni dei nuovi vertici di alcune
società del Gruppo in prossima scadenza.
BANCA
LOMBARDA ACQUISISCE BANCA IDEA DALLA BANCA POPOLARE DI VICENZA
Brescia-Vicenza, 27 marzo 2003 - I Consigli d'Amministrazione della Banca
Popolare di Vicenza e di Banca Lombarda nelle sedute tenutesi
rispettivamente nelle date di ieri e di oggi, hanno autorizzato la
conclusione delle trattative tra le due banche per la cessione a Banca
Lombarda dell'intera partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di
Vicenza nel capitale sociale di Banca Idea S.p.A. Il prezzo pattuito, che
sarà soggetto a verifica da parte di un'apposita società di revisione
sulla base dei dati al 31 marzo 2003, è stato definito in via provvisoria
pari a Euro 46,75 milioni determinato sulla base di un Patrimonio netto
proforma di Euro 37,3 milioni; l'avviamento è stato definito in Euro 9,45
milioni, pari al 2% circa delle masse amministrate. L'efficacia del
contratto sarà sospensivamente condizionata alla preventiva autorizzazione
della Banca d'Italia; il contratto sarà altresì oggetto di comunicazione
ai sensi della Legge n. 287/1990. Banca Idea, istituto di credito operante
attualmente quale banca multicanale su tutto il territorio nazionale, ha da
tempo focalizzato la propria attività su un modello mirante alla creazione
di una rete territoriale a supporto dell'attività dei promotori finanziari.
Attualmente la banca opera attraverso una rete distributiva di n. 61 punti
operativi di cui: - n. 47 uffici promotori, privi di dipendenti
dell'istituto; - n. 14 filiali caratterizzate dall'operatività tipica di
uno sportello bancario e con propri dipendenti, e gli accordi prevedono che
la cessione a Banca Lombarda avvenga dopo il trasferimento all'attuale
Capogruppo Banca Popolare di Vicenza del ramo d'azienda costituito da 13
filiali bancarie e dalla parte delle strutture centrali e dei relativi
organici a queste dedicati. Dopo la cessione del citato ramo d'azienda, la
rete distributiva dell'istituto verrà ad essere costituita esclusivamente
da promotori, il cui numero si attesta attualmente a circa 230, cui fanno
capo mezzi amministrati per circa Euro 425 milioni, di cui circa Euro 300
milioni di raccolta gestita e assicurativa. La rete distributiva di Banca
Idea risulta perfettamente complementare a quella del Gruppo Banca Lombarda
e consentirà un significativo rafforzamento del canale distributivo
rappresentato dalla rete promotori e dai Banca Lombarda Points, con una
copertura che si estenderà all'intero territorio nazionale. La cessione
della partecipazione da parte della Popolare berica, oltre a generare una
significativa plusvalenza, si inserisce nel riassetto della struttura di
Gruppo volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito
dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente
acquisizione dal Gruppo Banca Monte Paschi della CariPrato.
STIPULATO
L'ATTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI BANCA TOSCANA S.P.A. E BANCA
AGRICOLA MANTOVANA S.P.A. IN BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A
Siena, 27 marzo 2003 - Ieri in esecuzione delle delibere assembleari del 28
febbraio 2003 della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ("Bmps"),
della Banca Toscana S.p.A ("Bt") e della Banca Agricola Mantovana
S.p.A. ("Bam"), è stato sottoscritto l'atto di fusione per
incorporazione di Bt e Bam in Bmps, con decorrenza degli effetti giuridici
dalle ore 23.59 del 30 marzo 2003. La fusione comporta: un aumento del
capitale sociale della incorporante Bmps mediante l'emissione di n.
406.640.039 azioni ordinarie Bmps del valore nominale di Euro 0,64, con
godimento 1° gennaio 2003; conseguentemente il capitale sociale di Bmps
passerà da Euro 1.675.023.207,04 a Euro 1.935.272.832,00 e sarà
rappresentato da n. 3.014.431.630 azioni ordinarie e da n. 9.432.170 azioni
di risparmio; l'assegnazione ai possessori di azioni Bt e Bam, a partire dal
giorno 31 marzo 2003, di: n. 1,95 azioni ordinarie Bmps, cod. Isin
IT0003455497, con godimento 1° gennaio 2003, per 1 azione ordinaria Bt; n.
4,15 azioni ordinarie Bmps, cod. Isin IT0003455497, con godimento 1°
gennaio 2003, per 1 azione ordinaria Bam. In accordo con Borsa Italiana
S.p.A., le quotazioni delle azioni Bt e Bam saranno revocate a partire dal
31 marzo 2003 e, dalla stessa data, avrà inizio la quotazione delle azioni
ordinarie Bmps, cod. Isin IT0003455497, con godimento 1° gennaio 2003.
Queste ultime azioni si unificheranno con le azioni ordinarie Bmps
attualmente in circolazione con le modalità previste dall'art. 1, Sez.
1A.2.8 delle Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da
Borsa Italiana S.p.A.. Con successivo avviso pubblicato sulla stampa
quotidiana, verranno precisate le modalità di assegnazione agli aventi
diritto delle azioni dell'incorporante asservite al concambio.
SCUDO
FISCALE 2: DEUTSCHE BANK LANCIA WELCOME 5%, UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO A
RENDIMENTO MINIMO GARANTITO LEGATO A UN CONTO CORRENTE REMUNERATO AL 5% FINO
AL 30 APRILE 2003
Milano, 27 marzo 2003 - Deutsche Bank Spa lancia WelCome 5%, un prodotto
dedicato a privati e aziende che intendono rimpatriare i capitali depositati
all'estero attraverso lo Scudo fiscale 2. L'offerta di Deutsche Bank,
disponibile fino al 18 aprile 2003, ha una soglia minima di accesso di 50
mila euro e prevede l'investimento di almeno 2/3 del capitale in un prestito
obbligazionario a capitale garantito con una durata di cinque anni, che
permette il recupero della tassazione fiscale prevista dallo scudo (2,5%) e
del tasso d'inflazione europea aumentato di uno spread pari al 2%. La
rimanente quota del capitale (al massimo un terzo) sarà depositata in
liquidità su un conto corrente con operatività a costo zero e un tasso
d'interesse lordo del 5% fino al 30 aprile 2003. In particolare, WelCome 5%
prevede che una quota non inferiore ai 2/3 del capitale sia investita in un
prestito obbligazionario subordinato di tipo Lower Tier II, con un prezzo di
emissione di 97,50 (sconto del 2,5% rispetto alla pari) e una durata di
cinque anni. Il primo anno (22 aprile 2004) sarà staccata una cedola lorda
pari all'1,50%, mentre alla scadenza (22 aprile 2008) sarà riconosciuto il
100% del valore nominale più una cedola lorda pari al 100% della variazione
percentuale dell'indice dell'inflazione europea escluso tabacco (Cptfemu),
rilevato a partire dal 2004 fino al 2008, con uno spread del 2%. La
rimanente parte del capitale sarà depositata in liquidità su un conto
corrente Deutsche Bank. Ai nuovi clienti è proposto il conto package db
Pass Premium, che offre un rendimento del 5% e l'esenzione da spese di
tenuta conto fino al 30 aprile 2003 (dal 1° maggio al 31 dicembre 2003 il
tasso d'interesse sarà calcolato sul tasso interbancario Eonia, Euro
overnight index average, ridotto dello 0,50% e il canone sarà pari a 14
euro mensili). Il conto db Pass Premium include gratuitamente nel canone la
carta di credito serie oro, il deposito titoli e il servizio di home banking
db interactive (tramite call center e collegamento al sito
www.deutsche-bank.it Chi è già titolare di un conto corrente Deutsche Bank
potrà invece aprire un conto senza spese, eventualmente secretato su
richiesta (garanzia dell'anonimato a norma del decreto legge n. 350/2001)
con le stesse condizioni di remunerazione (5% fino al 30 aprile 2003, poi
Eonia ridotto dello 0,50% fino al 31 dicembre 2003). Dal 1° gennaio 2004 la
liquidità sarà trasferita sul conto corrente di cui il cliente era già
titolare e remunerata alle condizioni precedentemente in vigore.
"WelCome 5% è un'offerta studiata per ottimizzare le opportunità
dello Scudo fiscale bis, attraverso un investimento che garantisce la
protezione del capitale, il recupero dell'imposta di legge e dell'inflazione
oltre a due cedole addizionali", ha dichiarato Dario Di Muro,
responsabile prodotti e investment center Deutsche Bank.
MISURE
AIR FRANCE
Milano, 27 marzo 2003 - Lo scoppio del conflitto in Iraq ha accelerato il
deterioramento del mercato a partire dal mese di marzo, sia in termini di
traffico che di ricavo unitario. In queste condizioni, Air France ha
adottato le prime misure all'interno del piano di adattamento che sarà
oggetto di analisi settimanale, in funzione dell'evoluzione della
situazione. In questo momento Air France basa le sue dichiarazioni
ipotizzando un ritorno progressivo alla normalità, conformemente a ciò che
era stato osservato in occasione della guerra del Golfo nel 1991 e degli
eventi del mese di settembre 2001. Air France sorveglia attentamente
l'evoluzione della situazione, in modo da poter adattare in permanenza
l'offerta alle condizioni di mercato. Per il mese di aprile, la compagnia ha
deciso di ridurre la capacità del 7% rispetto al programma iniziale,
mantenendo l'insieme delle destinazioni offerte ai suoi clienti. Questo
adattamento é applicato in maniera selettiva in funzione della situazione
riscontrata in ogni zona geografica e preserva l'integrità della rete e
l'efficacia del suo hub. Se da una parte l'attività sulla rete domestica,
Caraibi e Oceano Indiano rimane positiva, dall'altra le reti dell'America
del Nord, Asia, Vicino Oriente e Europa, risultano particolarmente toccate
dalla diminuzione della domanda. Air France ha deciso di limitare l'importo
degli investimenti per l'esercizio fiscale 2003-04, rinviando al prossimo
autunno la consegna di 7 aeromobili a medio raggio. Con la riduzione degli
investimenti a terra, nel corso del 2003-04 gli investimenti netti
dovrebbero essere inferiori ad un miliardo di euro, consentendo alla
compagnia di conservare un margine di flessibilità. In materia di spese
operative, Air France ha ripreso il processo di riduzione drastica delle
spese, implementato subito dopo gli eventi dell'11 settembre. Le economie
legate alla sospensione, a titolo precauzionale, delle assunzioni e alla
riduzione delle spese correnti si aggiungeranno a quelle sui costi variabili
dovuti alla riduzione della capacità. Tenendo conto dell'aggravamento della
congiuntura economica dovuta alla crisi nel Vicino Oriente, Air France non
é più certa di poter raggiungere l'obiettivo di un risultato operativo
superiore a quello dell'anno scorso.
CANCELLATI
ALCUNI VOLI PER IL MEDIO-ORIENTE
Roma, 27 marzo 2003 - Alitalia informa che dopo aver operato
continuativamente tutte le destinazioni servite nell'area, provvederà, dal
26 marzo fino al 13 Aprile, a cancellare i voli per alcune destinazioni a
causa dell'evoluzione dello scenario bellico e la conseguente caduta di
domanda di trasporto. Gli aeroporti interessati saranno Dubai, Beirut,
Amman, Damasco. Alitalia mantiene un costante presidio sull'evoluzione della
situazione per garantire una pronta ripresa dei servizi ed una puntuale
informativa alla clientela.
HAPAG-LLOYD
EXPRESS (HLX): IN GERMANIA AL COSTO DI UN TAXI!
Milano, 27 marzo 2003 - Tra qualche giorno l'apertura di nuove rotte
Hapag-Lloyd Express in espansione con il secondo scalo ad Hannover Da aprile
otto nuove rotte per un totale di 17 destinazioni europee Circa 350 hotel
della Tui prenotabili tramite Hapag-Lloyd Express Europcar partner del
noleggio auto Nessun dubbio sul trend dinamico ed in continua crescita
intrapreso dalla Hapag-Lloyd Express (Hlx). Sia per rete di collegamenti sia
per numero di aeromobili e passeggeri, la compagnia tedesca a basso costo
sta superando ogni previsione. Già da fine marzo sarà attivo il secondo
scalo pianificato ad Hannover e da metà aprile saranno disponibili altre
otto nuove rotte verso l'Italia e la Spagna. Nessuna sorpresa, dunque, per
il conseguente aumento della flotta: per far fronte alle nuove esigenze, la
Hlx ha deciso di aggiungere alla propria flotta ancora due unità, passando
dagli otto apparecchi previsti per aprile ad un totale di dieci; per
l'esistente scalo di Venezia i piani della compagnia prevedevano già un
aeromobile in più. I moderni jet dal look giallo taxi collegheranno i due
scali di Colonia/Bonn ed Hannover con una rete di diciassette destinazioni
europee in cinque paesi diversi. In questi giorni la compagnia ha registrato
quasi un milione di prenotazioni dall'inizio del servizio, partito circa
cinque mesi fa. I nuovi collegamenti da Hannover si concentrano su
destinazioni italiane e spagnole. Roma e Nizza saranno collegate a partire
rispettivamente dal 30 e dal 31 marzo. Dalla seconda metà di aprile la Hlx
offrirà con Napoli, per sei volte a settimana, l'unico collegamento diretto
con il nord della Germania, mentre in direzione Milano/Orio al Serio i voli
avranno una frequenza di nove volte a settimana e di cinque su Pisa. Oltre
la penisola, Hlx rende accessibili anche le due grandi isole turistiche
dell'Italia. Sempre nel prossimo mese, Olbia sarà collegata tre volte a
settimana da Hannover e giornalmente da Colonia/Bonn mentre su Catania si
volerà quattro volte a settimana. Anche le nuove destinazioni spagnole
saranno attive da metà aprile: Reus, vicino a Barcellona, e Valencia, sulla
costa orientale, molto richieste dall'aeroporto di Colonia/Bonn, saranno
collegate anche a quello di Hannover per sei volte a settimana. Bilbao, nel
nord della Spagna, sarà collegata quasi giornalmente da Hannover. È ormai
attivo il servizio on-line offerto dalla Hlx. Per ogni destinazione è
possibile scegliere tra circa 350 hotel del gruppo Tui. Dalla casa vacanze
all'albergo a 5 stelle, i clienti Hapag possono tranquillamente affidarsi al
marchio TUI quale sinonimo di garanzia nella scelta delle strutture. Per
accedere al servizio, basta cliccare sull'icona tui.de in basso a destra
nella versione tedesca di www.hlx.com Prenotazioni on-line su www.hlx.com
telefoniche al N.199 192 692 o presso le agenzie di viaggio abilitate. I
prezzi dei biglietti partono, anche per le nuove destinazioni, da 19,90 Euro
per tratta e persona tasse incluse. In caso di prenotazioni telefoniche o
presso le agenzie di viaggio viene applicato un supplemento di 7,50 Euro per
tratta.
LA
SICILIA OSPITERÀ UNA GIORNATA INFORMATIVA SUL 6PQ
Catania, 27 marzo 2003 - Il 31 marzo si svolgerà a Catania una giornata
informativa sulle opportunità di finanziamento nell'ambito del sesto
programma quadro (6PQ). L'obiettivo della manifestazione è di mettere in
luce le opportunità specifiche per gli operatori regionali nell'ambito del
6PQ. In particolare, si punterà l'attenzione sulle esperienze delle regioni
che hanno partecipato al quinto programma quadro (5PQ). Fra gli oratori
figurano alcuni rappresentanti della Commissione europea, i quali
risponderanno alle domande e discuteranno le eventuali proposte di progetto.
La giornata è organizzata dall'Agenzia per la promozione della ricerca
europea (APRE) e patrocinata dal Comune di Catania. Infolink: http://www.apre.it/serviziapre/eventi/giornata.asp?id=551
DALL'OSSERVATORIO
DEI PREZZI DEL COMUNE E DELLA CAMERA DI COMMERCIO E CON LA GUERRA AUMENTANO
I PREZZI PER CONTROLLARE SE IL PREZZO È GIUSTO MANIFESTI IN CITTÀ
Milano, 27 marzo 2003. La situazione internazionale influenza il livello dei
prezzi. La prospettiva della guerra ha portato ad un aumento del +2,8% dei
prezzi rispetto all'ultimo mese (+15,2% in un anno). Su questo aumento
dell'indice dei prezzi hanno un peso rilevante il petrolio e gli energetici
in generale (+5,1% rispetto a gennaio, +25% in un anno) se confrontato con
quello dei non energetici (+ 0,7% e +7,2%). Tra i prodotti alimentari,
esauritosi il pericolo Bse, cresce il prezzo delle carni bovine (+2,3% in un
mese,+13,4% in un anno). Cereali (-2,9%) e grassi (-1,7%) scendono rispetto
il mese precedente; aumentano di poco le bevande (0,9%). Trainati nei mesi
precedenti dal continuo aumento del prezzo della lana a causa della siccità
in Australia, maggiore esportatore, che ha portato il settore a registrare
un aumento del +60,5% in un anno, i prezzi delle fibre (+0,4%) risultano
statici. Emerge dall'indice sul costo d'acquisto in euro delle materie prime
in Italia, elaborato dall'ufficio mercati e consumi della Camera di
Commercio di Milano, sulla base dei dati tratti dai listini sui prezzi
all'ingrosso della stessa Camera di Commercio (a febbraio confrontati con
gennaio e con l'anno precedente). E per aiutare i milanesi nei loro acquisti
sono arrivati in città e in metropolitana i manifesti "La borsa della
spesa", dove si possono controllare i prezzi al dettaglio in euro a
febbraio 2003, tra cui: banane, pompelmi, patate, cipolle, pomodori,
zucchine, acciughe, sarde, calamari, uova, carne, pollo, pesce spada, grana,
parmigiano, mozzarella, maionese, pasta di semola, fettuccine all'uovo,
passata di pomodoro, tortellini, ovetto di cioccolata, limoncello,
minestrone, gasolio, benzina, collant in nailon, jeans, caffè al bar,
bibita, brioche, shampoo, pizza, birra, cinema, detersivo. E, per
segnalazioni di prezzi troppo alti, basta chiamare il numero verde indicato:
800212929. Se ne è parlato all'incontro dell'Osservatorio dei Prezzi del
Comune e della Camera di Commercio: lo strumento di monitoraggio, diffusione
dati e proposte nato per far fronte alla preoccupazione sugli aumenti dei
prezzi per i consumatori e per le imprese. Un'iniziativa dell'Assessorato al
Commercio del Comune di Milano di concerto con la Camera di Commercio, con
il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e dei
consumatori. "I dati -- ha dichiarato Renato Borghi vice Presidente
dell'Osservatorio e membro di giunta della Camera di commercio - mostrano
purtroppo una situazione che è preoccupante. D'altra parte, in un mondo
sempre più globale, quando c'è una crisi della portata come quella che
stiamo vivendo in questi giorni, i suoi effetti si fanno sentire in modo
amplificato. Le istituzioni sono ora chiamate ad un compito impegnativo
nella ricerca di individuazione di strumenti che possano contenere gli
effetti della crisi ad evitare un effetto domino". Energia: prezzi alle
stelle per timori di guerra. Il settore energetico, influenzato dalla
situazione nel Golfo Persico, dai timori di guerra e dalla instabilità del
Venezuela, subisce la terza variazione di segno positivo mensile consecutiva
(+5,1% rispetto al mese di gennaio 2003). Su base annua la crescita,
pertanto, si attesta al 25%. In particolare, il prezzo del petrolio a
febbraio aumenta del 4,8% con una variazione annuale del 26,8%. Carne
bovina: fine della crisi Bse. Il terzo aumento consecutivo a febbraio delle
carni bovine (+2,3% in un mese,+13,4% in un anno), segno di un mercato in
ripresa dopo la crisi dovuta alla BSE, ha determinato un incremento
dell'indice alimentari dello 0,9%, (+9,4% in un anno). In leggero calo
invece cereali e grassi (rispettivamente -2,9% e -1,7%), ma in aumento da un
anno all'altro (+3,3% e 2,2%). In lieve aumento le bevande (+0,9%, +3,8%).
Fibre per abbigliamento: dopo la crescita staticità. I prezzi dei non
alimentari evidenziano un incremento del +0,7% rispetto a gennaio 2003 e del
+6,4% rispetto a gennaio 2002 dovuto unicamente all'aumento dei metalli
(+1,9 % e +2,4%); in lieve calo (-0,4% e -2,3%) la voce "varie
industria". Sembra essersi arrestata invece la corsa delle fibre
(+0,4%), trainata nei mesi precedenti dal continuo aumento del prezzo della
lana, che portato il settore a registrare un aumento del +60,5% in un
anno.
PROLOGIS
FIRMA CONTRATTO CON DIFARCO PER SPAZIO LOGISTICO "BUILD TO SUIT"
IN ITALIA
Piacenza, 27 arzo, 2003 - ProLogis , leader mondiale nella fornitura di
servizi e impianti per la logistica , ha annunciato in data odierna di aver
firmato un accordo con Difarco per la costruzione "build to suit"
di unì capannone di 12.354 ml nel ProLogis Park Piacenza. Difarco utilizzerà
la struttura per la distribuzione di prodotti cosmetici e farmaceutici sul
territorio italiano e all'estero. "Abbiamo iniziato il nostro rapporto
con la ProLogis l'anno scorso, e siamo rimasti colpiti dalla loro capacité
di soddisfare una vasta gamma di necessita logistiche," ha dichiarato
Cesare D'Acquisto, amministratore unico della Difarco. "Il ProLogis
Park Piacenza unisce la convenienza di un facile accesso a diverse vie di
comunicazione, a strutture di alta qualità, rendendolo l'ubicazione ideale
per la continua espansione della Difarco come leader in Italia per la
distribuzione di prodotti cosmetici e farmaceutici." Il ProLogis Park
Piacenza é situato in una posizione strategica a 50 km a sud di Milano tra
le autostrade Al. e A21, fornendo un facile accesso a tutte le maggiori vie
di comunicazione per tutta l'Italia. Difarco é un cliente della ProLogis e
attualmente già occupa una struttura di 30,513 m2 nel parco. La costruzione
del nuovo capannone inizierà a Febbraio e la fine dei lavori é prevista
per Settembre, 2003. Quando sarà completato, la Difarco occuperà 42.897 m2
di spazio industriale distribuito su due strutture al ProLogis Park
Piacenza. "Siamo felici di fornire alla Difarco un'altra struttura
all'avanguardia in uno dei poli logistici più strategici di tutta
l'Italia," ha dichiarato, Ranald Eiabn, direttore della ProLogis per
tutto il Sud Europa. "Questo capannone fa parte della prima fase di
sviluppo del ProLogis Park Piacenza, che continuerà ad espandersi nei
prossimi tre anni. Al suo completamento, il parco conterrà 232,258 rn2 di
spazi per la logistica," Ad oggi, ProLogis ha costruito 4 capannoni nel
ProLogis Park Piacenza per un totale di 80,000 n).2. La struttura offre una
completa gamma di attrezzature, incluso sistemi moderni di sprinkler e
riscaldamento, ed è collegata alla rete ferrol iarìa, ProLogis conta tra i
suoi clienti nel parco Piacenza Logistica e Generali Trasporti.
LASTMINUTE.COM
PROPONE L'ACQUISIZIONE DI HOLIDAY AUTOS GROUP LIMITED TRAMITE UN PAGAMENTO
INIZIALE DI 39.7 MILIONI DI STERLINE IN AZIONI E CASH
Milano, 27 marzo 2003 - lastminute.com, leader europeo in soluzioni online
per i viaggi e il tempo libero, annuncia oggi la proposta di acquisizione di
Holiday Autos Group Limited, il più grande operatore di autonoleggio per il
tempo libero al mondo. La compensazione iniziale sarà di 39.7 milioni di
sterline (27,191,771 in azioni compensative e 16.0 milioni di sterline in
cash). La società si è accordata sul finanziamento della componente in
cash tramite l'emissione di 14,814,815 azioni a 81 pence per azione,
completamente sottoscritte da Cazenove & Co.Ltd. La parte rimanente di
£4.0 milioni di sterline verrà fornita dalle risorse in liquidi di
lastminute.com. Il pagamento di una parte di compensazione (£3.3 milioni di
sterline) sarà soggetto ad alcuni criteri di performance. Punti chiave
della transazione: Acquisizione fondamentale per la crescita della struttura
e del business di lastminute.com . Opportunità di sviluppare margini e
sinergie operative per un ammontare pari ad almeno 4.0 milioni di Euro da
ora a Settembre 2004. Rafforzamento della posizione di lastminute.com in un
mercato chiave come la Germania (dove Holiday Autos è molto forte). Ttv
combinato di 400 milioni di sterline e un profitto lordo di 83 milioni di
sterline nell'anno finanziario del 2002. Miglioramento nelle funzionalità e
nell'offerta del Breakbuilder di lastminute.com, il sistema che al momento
abbina voli a hotel. E' stato proposta la candidatura di Clive Jacobs,
Chairman e Chief Executive di holiday autos, a Executive Director e Vice
Chairman di lastminute.com. Commenti sulla proposta di acquisizione: Allan
Leighton, Chairman of lastminute.com dichiara: "Questa acquisizione ci
muove verso il nostro obbiettivo di raggiungere 1 miliardo di sterline di
Ttv con significativi margini e Ebitda nel medio termine. lastminute.com ha
fatto enormi progressi nell'ultimo anno diventando il leader in Europa nel
settore tempo libero online e la proposta odierna completa l'offerta.
Holiday autos è un'estensione logica all'offerta esistente su
lastminute.com e fornirà un miglioramento del prodotto e amplierà
ulteriormente il numero dei clienti." Brent Hoberman, Chief Executive
of lastminute.com afferma: "L'acquisizione di Holiday autos ci
permetterà di fornire ai nostri clienti un ottimo servizio di autonoleggio.
Inoltre aiuterà anche il miglioramento del "Breakbuilder"
(costruisce pacchetti abbinando voli a hotel), lanciato nel Novembre 2002
fornendo una gamma di prodotti davvero unica. Breakbuilder verrà esteso
presto a tutti gli altri paesi europei e la forza di holiday autos in
mercati chiave come la Germania porterà grossi benefici al gruppo. Siamo
anche molto lieti di annunciare che Clive Jacobs e il suo key senior
management team si uniranno al nostro Gruppo e porteranno la loro
professionalità acquisita in più di 15 anni di esperienza." Clive
Jacobs, Chief Executive of holiday autos dichiara: "Sono orgoglioso
della crescita che ha raggiunto holiday autos e della forza del brand nel
nostro settore. Diventando parte di lastminute.com, abbiamo l'opportunità
di sviluppare ancor più il nostro business e di offrire ai nostri clienti
una incredibile gamma di prodotti e servizi, mentre i clienti di
lastminute.com beneficeranno degli ottimi rapporti costruiti coi nostri
fornitori in tutto il mondo"
GRUPPO
TREVI: COMMESSA PER 25 MILIONI DI EURO PER RECUPERO AMBIENTALE IN A.T.I. CON
AQUATER
Milano, 27 marzo 2003 - Il Gruppo Trevi, tra i protagonisti mondiali nel
settore dell'ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle macchine per
fondazioni e perforazioni da oltre 45 anni, si è aggiudicato, insieme ad
Aquater (Gruppo Eni), un'importante commessa del valore complessivo di 25
milioni di euro, 13,7 milioni la quota di pertinenza Trevi, nell'ambito di
un progetto di recupero ambientale dell'area industriale di Cengio (Sv), con
una durata prevista di circa 32 mesi. Obiettivo dei lavoro è la messa in
sicurezza definitiva del sito per la sua riqualificazione e pieno recupero
ambientale; l'intervento fa seguito a quello realizzato negli anni novanta
in questa area ed è finalizzato anche ad un suo possibile utilizzo futuro.
Il Gruppo Trevi sarà impegnato nella realizzazione della nuova "cinturazione"
perimetrale dello stabilimento, mediante opere strutturali fondate su
diaframmi in cemento armato, diaframmi plastici impermeabili, diaframmi
drenanti. Il Gruppo Trevi conferma la forte crescita delle attività anche
nell'area del Golfo Persico, dove ha acquisito lavori per complessivi 3,3
milioni di usd. Il principale, nel sultanato dell'Oman, riguarda
l'esecuzione di lavori di consolidamento del terreno per l'installazione di
un impianto di liquefazione del gas. Tale commessa, del valore di 2,2
milioni di usd, fa parte di un progetto promosso dal Ministero del petrolio
e del gas. "Le commesse acquisite - ha dichiarato il Presidente Davide
Trevisani - confermano la solidità del Budget 2003 che prevede ricavi
totali per 380 milioni di euro, con i margini industriali in
crescita".
SDG
CONSULTING, LA SOCIETÀ DI CONSULENZA DI DIREZIONE E ORGANIZZAZIONE
AZIENDALE DI SDG GROUP, CERCA DIECI CONSULENTI DA INSERIRE NELL'ORGANICO
DEGLI UFFICI DI MILANO E VERONA
Milano, 27 marzo 2003 - Leader europeo nella consulenza della Business e
Knowledge Intelligence, la società di consulenza ha un'origine 100% made in
italy: nata infatti nei primi anni '90 a Milano, ha registrato negli ultimi
cinque anni una notevole crescita con l'apertura di altri tre uffici in
Italia e l'espansione nel mercato europeo, in particolare in Spagna, Uk,
Francia, Germania e con l'aumento dell'organico che è passato dai quattro
consulenti iniziali ai novanta di oggi. Tra i duecento clienti attivi che
operano nei diversi settori mercelogici, Sdg consulting annovera: Campari,
Tamoil, San Paolo Imi, Dupont, Glaxo SmithKline, Johnson & Johnson,
Pompea, Pharmacia, Rai, Basf, Hachette, Angelini, Salomon, Nestlè, Chupa
Chups, Natuzzi, Ferrero, Sperlari, Bonfiglioli, Rana, Snaidero. La società
ricerca per la sede di Milano e Verona tre senior consultant, a cui affidare
la gestione di progetti e del team di lavoro che abbiano maturato una
concreta esperienza nella consulenza direzionale e/o di business
intelligence. Sempre per gli uffici di Milano e Verona cerca cinque junior
consultant che abbiano già maturato un'esperienza lavorativa nel campo
della consulenza e del controllo di gestione e due business analyst,
neolaureati in ingegneria gestionale o Economia aziendale che siano
fortemente interessati al mondo dei Dss (decision support system) e delle
tecnologie per il trattamento dell'informazione direzionale. Per entrambi i
profili è richiesta l'ottima conoscenza dell'inglese e la disponibilità a
viaggiare. Infolink: www.sdgconsulting.net
SEMINARIO
"PASSAGGI PER PESCI NEL FIUME TICINO"
Milano, 27 marzo 2003 . Il giorno 2 aprile alle ore 9,15 presso il Museo di
Storia Naturale in Via Palestro avrà luogo il seminario "Passaggi per
Pesci nel fiume Ticino". Il seminario è legato al Progetto Life-
natura della Comunità europea. Ne discuteranno l'Assessore alla qualità
dell'ambiente Nicoli Cristiani , il direttore del Parco del Ticino Dario
Furlanetto e l'ing Antonio Bussi responsabile Enel per gli impianti
idroelettrici. Per informazioni segreteria organizzativa Graia Varano Borghi
(VA) tel. 0332 961097
ACQUARIO
DI CATTOLICA , DOMENICA 30 MARZO INIZIA LA STAGIONE 2003!
Cattolica, 27 marzo 2003 - Si è appena conclusa la conferenza stampa
indetta dalla società Parconavi Spa al Parco Le Navi di Cattolica, qui in
breve riportiamo alcune note di sintesi e testimonianze di alcuni tra i
maggiori soci . Nuove risorse economiche, nuove entrate nell' assetto
societario della Parconavi SpA che apportano ulteriore competenza e
conoscenza del territorio e in particolare dei parchi tematici, consentono
gia da domenica 30 marzo, la riapertura al pubblico dell' Acquario di
Cattolica al Parco Le Navi . Alla esperienza della Costa Edutainment, che ha
apportato sin dal primo anno, il necessario bagaglio di professionalità e
che esprime l'Amministratore Delegato della Parconavi Spa in Giuseppe Costa,
maturato nella gestione di grandi strutture di intrattenimento educativo
quali l'Acquario di Genova e il Bioparco - Giardino Zoologico di Roma,
" Avendo oggi risolto i debiti pregressi, siamo pronti per poter
ulteriormente sviluppare questo business e renderlo redditizio anche con un
numero di visitatori inizialmente inferiori del previsto" afferma
Giuseppe Costa al quale si affiancano dal 2003 : l'Advanced Edutaining
Ventures S.r.l., guidata da Paolo Rambaldi, da oggi Vice Presidente di
Parconavi SpA, la cui capacità professionale ed esperienza gestionale è
altamente riconosciuta nel settore dei parchi tematici della Riviera
Adriatica - Italia in Miniatura - ne è uno degli esempi a livello nazionale
tra i più significativi; " Ho deciso di salire sulle Navi di Cattolica
- afferma Rambaldi -perché credo molto nel potenziale inespresso di questa
struttura, e nella professionalità, abnegazione e passione che ho
riscontrato nello staff . La nostra società si impegnerà per
caratterizzare e spettacolarizzare maggiormente il prodotto rendendolo più
interattivo, ritengo inoltre, che i parchi tematici, oggi più che mai,
debbano fare sistema per rinnovare l'offerta turistica del territorio in
questo mondo cosi dinamico e in continuo divenire " Alla presidenza
della Parconavi SpA è stato riconfermato Pietro Pazzaglini, attuale
Assessore all'Urbanistica del Comune di Cattolica che oggi dichiara:
"il Comune di Cattolica ha creduto in questo progetto di forte
innovazione turistica fin dal primo momento, grazie anche alla lungimiranza
e alla collaborazione della Regione Emilia Romagna proprietaria degli
immobili e dell'area. Il rilancio 2003 dell' Acquario di Cattolica al Parco
Le Navi è una ulteriore scommessa imprenditoriale per la costa romagnola,
frutto in un corretto rapporto fra pubblico e privato" Attraverso la
Società Immobiliare Verdi, costituita oltre che dalla Costa Edutainment,
che ne detiene le quote di maggioranza, e dalla Advanced Edutaining Ventures,
anche dalla Ferrim srl società della famiglia Ferretti, Alberta e Massimo e
dalla holding abruzzese MaCa Invest srl, si imposteranno le linee di
gestione ed i progressivi futuri sviluppi del Parco tematico Le Navi -
Acquario di Cattolica. Interventi mirati a breve e lungo termine con
l'obiettivo di rendere il visitatore protagonista attivo del viaggio - alla
scoperta del mare e del suo rapporto con l'uomo - in cui si fondono
Interazione /conoscenza/spettacolarità in una parola " Edutainment".
Lo straordinario consenso riscontrato nei 240.000 visitatori nel 2002 (95%
il grado di soddisfazione rilevato) incentiva ulteriormente la Parconavi
S.p.A a proseguire sulla strada dello sviluppo e dell'investimento di nuove
risorse su aree espositive dedicate al mondo marino. Ad oggi 47 vasche
espositive, 3000 esemplari di 400 specie provenienti dal Mare Adriatico,
resto del Mediterraneo e dai Mari Tropicali. L'Acquario di Cattolica dal
2002 è diventato il plus di forza del Parco Le Navi, una nuova e
diversificata offerta nel panorama dei Parchi della Riviera Adriatica,
capace di attrarre e di offrire il massimo delle emozioni a tutte le fasce
di età. Ultimora - mentre era in corso la conferenza stampa, questa mattina
lo squalo femmina australiano di Port Jackson, ospite nella grande vasca
squali dal 2000, ha deposto due uova,(la cui forma ricorda una trivella),
dimostrando così il raggiungimento della maturità sessuale. Certamente la
ricerca di uno squalo maschio di Port Jackson diviene una delle priorità
dell'Acquario di Cattolica
VENERDÌ
28 MARZO: CONVEGNO SU LATTE MICROFILTRATO
Dalmine, 27 marzo 2003 - Il prossimo venerdì 28 marzo (a partire dalle
9.30), presso il Polo per l'Innovazione Tecnologica gestito da Servitec in
Via Pasubio, 3 (Edificio A - Aula 10), a Dalmine, l'Unione Provinciale
Agricoltori di Bergamo organizza un convegno dal titolo "Latte fresco,
latte microfiltrato: quali prospettive per i produttori, quali garanzie per
i consumatori". L'iniziativa si propone di fare chiarezza intorno a una
questione che da qualche tempo ha acceso vivaci polemiche nel mondo degli
allevatori; la microfiltrazione. La microfiltrazione, lo ricordiamo, è un
particolare processo industriale finalizzato a prolungare
"artificialmente" la freschezza del latte oltre il termine
canonico di quattro giorni previsto dalla legge sul fresco tradizionale.
Quella parte del mondo industriale che ha introdotto sul mercato questo
nuovo prodotto ha continuato a chiamarlo comunque "latte fresco",
suscitando le reazioni del mondo degli allevatori, intenzionati a difendere
le ragioni del latte fresco "Doc". Nei giorni scorsi, proprio in
seguito a un ricorso presentato sia dai produttori di latte che dalle
principali associazioni dei consumatori, il Tar del Lazio ha stabilito con
una propria sentenza che non può chiamarsi "fresco" il latte
sottoposto a procedimento di microfiltrazione. "Questo convegno -
afferma Renato Giavazzi, presidente bergamasco di Confagricoltura - deve
essere inteso come un tentativo di fare chiarezza in maniera definitiva
attorno ad una questione che ha generato tante polemiche. Del resto
l'atteggiamento degli allevatori è stato sempre fermo ma estremamente
equilibrato. Il mondo agricolo non si è opposto all'utilizzo di nuove
tecniche industriali di conservazione: semplicemente era inaccettabile che
si chiamasse fresco un latte che tale non è. Ciò per una serie di ragioni
che riguardano la qualità del prodotto e le sue caratteristiche
organolettiche". Al convegno interverranno, oltre al presidente
Giavazzi, anche l'assessore all'agricoltura della Provincia di Bergamo,
Luigi Pisoni, Luciano Gusmini in rappresentanza dei giovani dell'Unione
provinciale agricoltori e l'amministratore delegato di Servitec, Lucio
Susmel. Approfondite relazioni tecniche saranno tenute da Gianpietro Boieri,
presidente dell'Associazione Tecnologi Alimentari, Andrea Matterello,
tecnologo alimentare, e Mario Nicoletti, presidente provinciale della
Sezione lattiero-casearia di Confagricoltura. Concluderà i lavori del
convegno Mino Galli, presidente nazionale della Sezione Latte di
Confagricoltura.
IN
BIBLIOTECA IL FUTURO È PER GLI ADDETTI IN TECNICHE DI CATALOGAZIONE
RISCONTRI OTTIMI E LA CO.N.SER. RILANCIA IL CORSO DI QUALIFICAZIONE PER LA
TERZA VOLTA
Perugia, 27 marzo 2003 - La prima volta fu un tentativo, la seconda una
conferma, adesso è diventata una certezza. Può essere senza problemi anche
una biblioteca ad offrire nuove, interessanti e soprattutto molteplici
opportunità lavorative. Così, con dati e riscontri alla mano, sulla base
dei bei traguardi raggiunti in termini occupazionali, la Co.n.ser. di
Perugia, società operante da anni nel campo dei servizi bibliotecari, torna
a rilanciare il Corso riconosciuto e non finanziato dalla Provincia di
Perugia, Area lavoro, formazione, istruzione per "Addetto di biblioteca
esperto in tecniche di catalogazione". I giovani che intendono
affacciarsi a questo settore, sempre più bisognoso di professionalità,
potranno dunque usufruire della terza edizione del citato corso (codice di
riferimento Pg. 022) che la Co.n.ser. farà partire entro la prima decade di
aprile e che si articolerà in una durata complessiva di 100 ore presso la
sede della società di servizi perugina in via Madonna Alta, 138/f. Del
resto quella bibliotecaria è una nicchia di mercato in costante espansione:
da una parte, infatti, c'è bisogno di offrire a strutture pubbliche o
private (biblioteche classiche, ecclesiastiche, universitarie, archivi,
centri di documentazione) un'organizzazione sempre più efficace, dall'altra
è prioritaria la necessità di valorizzare e talvolta difendere l'immenso
patrimonio letterario e più in generale culturale in esse conservato.
Situazioni che possono essere ovviamente ricondotte all'attività
dell'addetto bibliotecario esperto in tecniche di catalogazione. Tanto più
che al termine del percorso formativo, al candidato risultato idoneo alla
prova di verifica finale verrà rilasciato, da parte della Provincia di
Perugia, l'attestato di qualifica professionale valido ai sensi di legge. Il
corso, che è a pagamento, è aperto a tutti i cittadini italiani e
stranieri (purché in regola con la normativa in materia di soggiorno) senza
limiti di età, in possesso di diploma di scuola media superiore, mentre lo
svolgimento delle lezioni, articolate attraverso il metodo frontale con
esercitazioni pratiche in aula e verifiche intermedie sul livello di
apprendimento previste alla fine di ciascun modulo didattico, è previsto
nel periodo di aprile-giugno con orari da definire con i partecipanti. Al
fine di garantire lo standard qualitativo delle lezioni, le iscrizioni si
chiuderanno al conseguimento del numero massimo di 15 partecipanti. In
particolare il programma verterà su argomenti quali ad esempio le
caratteristiche e l'organizzazione di una biblioteca, elementi di
conservazione e tutela, lineamenti di teoria e tecniche di catalogazione,
schemi e principi di classificazione, le descrizioni bibliografiche. Per
informazioni ci si può rivolgere alla Co.n.ser. dal lunedì al venerdì con
orario 9.00-12.30 o 16.00-17.30 (telefono 075/5002498, fax 075/5016238,
e-mail: conser.pg@libero.it
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