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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 30 Maggio 2012 |
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Politica |
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QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: PROJECT BONDS, ACTA E CHAT SU FACEBOOK |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 - I deputati si confronteranno questa settimana sulle proposte per stimolare la crescita, come i project bonds e gli investimenti per il lavoro. Numerose commissioni si esprimeranno su Acta e Mario Draghi sarà al Pe per come presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico. La commissione al Budget voterà giovedì l´accordo raggiunto la settimana scorsa dal Consiglio che prevede di utilizzare 230 milioni di euro per i project bonds, finanziando così i progetti sui trasporti, l´energia e le tecnologie d´informazione. Il settore bancario sembra sempre più instabile. Mario Draghi sarà presente in commissione agli Affari economici giovedì per rispondere al lavoro svolto come presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico. Acta - La commissione agli Affari giuridici si riunirà mercoledì per verificare che Acta (accordo commerciale anticontraffazione) sia compatibile con il diritto europeo. La commissione alle Libertà civili farà lo stesso rispetto alla Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. La commissione all´Industria si incontrerà giovedì. Le loro opinioni saranno inviate alla commissione al Commercio, che voterà una raccomandazione in giugno. Fuori dal Parlamento - Non perdere la chat su Facebook con il presidente della Sinistra Unitaria (Gue/ngl) Gabi Zimmer. Mercoledì alle ore 9 e 45. Https://www.facebook.com/dialog/oauth?scope=publish_stream&redirect_uri=http%3a%2f%2fapps.facebook.com%2fepfb-chat%2f&client_id=188929731130869 |
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ANTONIO TAJANI VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SU CONFERENZA DI ALTO LIVELLO "MISSIONE CRESCITA: L´EUROPA ALLA GUIDA DELLA NUOVA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE" |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 – Di seguito l’intervento di ieri di Antonio Tajani Vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell’Industria e Imprenditoria: “1. Introduzione Una volta Winston Churchill ha detto: “i pessimisti vedono difficoltà in ogni opportunità. Gli ottimisti vedono opportunità in ogni difficoltà”. Voglio dirvi subito che faccio parte degli ottimisti. L´europa sta affrontando una situazione economica e sociale senza precedenti dal dopoguerra. Oltre all´urgenza di creare nuova occupazione e rilanciare la competitività, abbiamo davanti altre sfide vitali: crescita demografica mondiale e invecchiamento della popolazione europea, pressione crescente su materie prime ed energia, emergenza clima. Nel 2020 il mondo sarà molto diverso da oggi. Si passerà dagli attuali 69 a 121 trilioni di dollari di Pil. Il 70% di questa crescita porterà gli emergenti a pesare la metà del Pil globale e la Cina a superare l´Ue. Le ragioni di questi tassi di crescita di oltre cinque punti di media quella Ue negli ultimi 10 anni, sono legati soprattutto a demografia e nuova domanda spinta dall´aumento del reddito pro-capite. Ogni anno la popolazione mondiale aumenta di 70 milioni. Entro il 2020 la dipendenza Ue da gas e petrolio importato supererà rispettivamente l´80 e 90%. Nel 2030 il consumo energetico globale raddoppierà con la crescita nei paesi emergenti che porterà a due miliardi di persone a entrare nella fascia di reddito tra 10.000 e 30.000 dollari. Aumenteranno vertiginosamente consumi di beni e risorse. Ad esempio, nel 2030 il parco auto mondiale passerà dagli attuali 800 milioni a 1,6 miliardi, solo in Cina da 60 a 600 milioni. Se il mondo dovesse continuare con le tecnologie di oggi e l´attuale dipendenza da idrocarburi - pari all´80% -, le emissioni climalteranti aumenterebbero del 50% entro il 2050, sicurezza energetica e accesso alle materie prime, insieme alla speculazione, metterebbero sempre più a rischio crescita e base industriale europea. Queste formidabili sfide – che l’Europa deve necessariamente affrontare facendo fronte comune - costituiscono altrettante opportunità per cambiare, intercettare nuova domanda di beni e servizi, creare lavoro. A condizione che la politica faccia la sua parte puntando su una nuova rivoluzione industriale. La prima rivoluzione industriale è spesso associata all´utilizzo del vapore, del carbone, per far muovere le macchine; poi è cominciata l´era del petrolio. La nuova rivoluzione dovrebbe accompagnare, con lo sviluppo tecnologico, proprio l´uscita graduale dagli idrocarburi, un utilizzo più efficiente e sostenibile di risorse sempre più scarse. Più in generale, tutta l´economia sta subendo profonde trasformazioni, con nuove tecniche di produzione basate su tecnologie digitali, materiali avanzati, tecnologie abilitanti fondamentali, scienza del genoma, spazio, robotica, rinnovabili o riciclo di materie prime. Questa rivoluzione tocca molti settori, dalla produzione manifatturiera ai servizi, dall´energia alle materie prime, infrastrutture e trasporti, edilizia e turismo, fino alla chimica. E avrà come filo conduttore lo sviluppo tecnologico, la capacità di adattamento, nuove figure professionali. Il saper rispondere alla nuova domanda per creare crescita e occupazione. Banche e finanza, essenziali per consentire alle imprese d´investire sul futuro e cogliere queste opportunità, giocheranno un ruolo centrale. E Politiche e investimenti per la ricerca e l´educazione saranno sempre più le armi di una competizione globale tra vecchie e nuove potenze industriali per contendersi la leadership delle trasformazioni in atto e lo sfruttamento delle enormi potenzialità economiche e occupazionali. Un piano crescita che parta dall’innovazione industriale - I prossimi anni saranno cruciali per le economie mature che dovranno spingere il loro potenziale competitivo per intercettare la nuova domanda dai mercati più dinamici. E per salvaguardare tutele sociali e livello di vita. Oggi solo il 9% dell´export europeo va in Cina, e ancora meno in India, Brasile e altri emergenti. L´europa deve giocare con maggiore convinzione questa partita. Si prospettano milioni di nuovi posti puntando, ad esempio, sul´efficienza delle risorse, tecnologie abilitanti fondamentali, digitale o industrie creative. Ma bisogna fare scelte giuste e tempestive. Servono norme e target europei che consentano a industria e investitori scelte in un quadro di riferimento stabile che non ostacoli le potenzialità di questi settori; e un migliore e più equo accesso ai mercati internazionali; ma anche più investimenti in una ricerca vicina all´industria, infrastrutture materiali e immateriali strategiche in una dimensione europea; educazione e formazione mirata alla nuova domanda di lavoro. Con la strategia Europa 2020 l´Ue ha messo la barra nella giusta direzione per accompagnare la rivoluzione in atto. Ora si tratta di accelerare anche per uscire dalla morsa della crisi. Tra il 2008 e il 2009 i piani Usa e cinesi per rilanciare domanda interna e competitività hanno impegnato rispettivamente 780 e 500 miliardi di dollari, molti dei quali per promuovere green economy, ricerca e infrastrutture. Anche all´Europa ora serve un piano per la crescita ancora più ambizioso che acceleri la transizione verso un´economia più sostenibile e competitiva. Non si tratta di creare nuovo debito ma, al contrario, contribuire al risanamento dei conti utilizzando meglio le risorse. La conferenza di oggi è un´occasione per fare il punto sulle nuove frontiere tecnologiche di questa rivoluzione e la strategia europea per sfruttarne le potenzialità di crescita. E vorrei qui ringraziare il Presidente Barroso e tutti i Ministri e leader economici e stakeholder, insieme a Jeremy Rifkin, che potranno contribuire a proposte concrete da avviare con urgenza per superare la fase di crisi e tornare protagonisti del nostro futuro. 2. I settori trainanti della nuova rivoluzione Un industria più competitiva, efficiente e sostenibile - Tra 1990 e 2010 le emissioni in Europa si sono ridotte del 15.5% malgrado una crescita del 41%, anche grazie a progressi nell´efficienza delle risorse. In generale, vi è stato un progressivo "disaccoppiamento" tra crescita e impatto ambientale. Il miglioramento dell´efficienza é essenziale per sicurezza d´approvvigionamento e competitività industriale. Ma i progressi fatti non bastano. Secondo stime recenti, ogni punto di aumento di efficienza nell´uso delle risorse vale 23 miliardi e 150.000 nuovi posti. Questo potenziale va sfruttato come volano prioritario per la crescita. Pmi protagoniste della rivoluzione verde - Le Pmi rappresentano il 99% delle imprese Ue e il 67% dell´occupazione e, da un recente studio, emerge che creano l´85% dei nuovi posti. La via per uscire dalla crisi passa per un maggior sostegno ai loro sforzi per innovare, aumentare la qualità e sostenibilità, esportare. Solo con maggiori investi,enti in efficienza, rinnovabili, riciclo o produzioni di beni e servizi green si possono creare già nel 2014, 2.3 milioni di posti, in aggiunta ai 6,6 già creati in questi settori. L’auto del futuro - Oltre 12 milioni di posti nella Eu dipendono dall’industria dell’auto che è il principale investitore privato in ricerca con 28 miliardi l’anno. Il settore è, dunque, strategico per crescita e innovazione, ma soggetto a sfide formidabili. Nel 2020 il mercato cinese dell’auto raddoppierà e quello indiano triplicherà. Questo formidabile aumento nella domanda, rende inevitabili modelli molto più efficienti o a zero emissione. Nella Comunicazione sull’auto del futuro la Commissione delinea una strategia su due pilastri: continuare a lavorare su maggiore efficienza del motore a caldo, che resterà il più diffuso per il prossimo ventennio; ma prepararsi all´auto di domani, con motori a freddo e zero emissioni. Alcuni studi stimano il valore del mercato Ue, solo per l´auto elettrica, di 170 miliardi di euro e 110,000 nuovi posti entro il 2030. La maggiore diffusione dell´elettrico è legata al graduale venire meno di barriere tecnologiche e alti costi per batterie, tempi di ricarica, diffusione delle colonnine. Con la Green Cars Initiative sono disponibili fondi Ue e prestiti Bei per sostenere sviluppo tecnologico e rimuovere queste barriere. Se per numero di macchine prodotte Cina e Ue sono ormai alla pari, vi sono forti differenze sul valore complessivo delle auto vendute. Solo puntando su valore aggiunto di qualità e tecnologia e, sull’auto del futuro, l’Ue potrà restare leader del settore con una forte base di produzione nel suo territorio. Nella riunione conclusiva di Cars 21 del 6 giugno, presenteremo le linee d’azione per una nuova strategia sull´auto. Energie rinnovabili - Negli ultimi dieci anni il settore delle rinnovabili ha avuto uno sviluppo spettacolare con tassi di crescita del solare e dell’eolico dal 30-50% l´anno. Settori emergenti, quali mini idroelettrico, turbine sottomarine, solare a concentrazione, geotermico, nuove biomasse o biocarburanti di seconda e terza generazione, stanno attirando ingenti investimenti e creando nuova occupazione e figure professionali. Grazie all´applicazione dell´innovazione nella chimica o delle tecnologie abilitanti fondamentali le fonti verdi saranno sempre più competitive. Nella sola Ue le rinnovabili hanno un tasso di crescita occupazionale dell’11% l’anno e si stima che gli addetti del settore saranno oltre un milione entro il 2020 con potenzialità fino a tre milioni; e un fatturato di 100 miliardi l’anno. La nostra industria è ben posizionata per sfruttare queste opportunità con una fetta del 40% del mercato e leadership tecnologica in numerosi settori. Ma la competizione è agguerrita e Usa, Giappone, Korea e Cina stanno investendo molto. Ad esempio, la Cina è ormai leader mondiale per la produzione di pannelli fotovoltaici, e molto aziende europee non sono riuscite a stare al passo con la rapida evoluzione tecnologica del settore. Edilizia più efficiente e sicura - Il 40% dell’energia viene consumata negli edifici. La nuova edilizia dovrà – anche in linea con gli obblighi della direttiva sull´efficienza energetica degli edifici, da attuare entro luglio 2012, essere molto più sostenibile e sicura. Le opportunità d´investimento e creazione di nuovo lavoro sono enormi e possono ripagarsi riducendo la bolletta energetica. Solo in Germania, leader nel settore, il mercato vale oltre 400 miliardi l’anno e 4 milioni di posti. Per la Commissione l’attuazione della direttiva creerà fino a mezzo milione di occupati con un risparmio annuo di 5 miliardi di energia. Turismo sostenibile - Il turismo pesa oltre il 7% del Pil europeo con forti potenzialità di crescita. E’ tra le prime fonti di consumo di risorse ed emissioni. Investimenti in macchinari, nuovi materiali, ristrutturazioni e figure professionali per una migliore gestione di risorse e territorio possono creare lavoro, migliorare la competitività e mobilizzare decine di miliardi d´investimento. Oltre ad attirare clientela attenta alle tematiche ambientali. E´ anche essenziale puntare di più sui mercati emergenti, favorendo una maggiore apertura e semplificazione per i visti; e favorendo accordi volontari tra operatori che incoraggino il turismo fuori stagione e l´aumento del tasso di occupazione. Le Città e reti “Intelligenti” - I veri laboratori delle nuove tecnologie sono le città dove abita la larga maggioranza della popolazione mondiale e dove si consuma oltre il 60% dell´energia. Anche per problemi di emissioni nocive, con la crescita della popolazione e l´aumento delle concentrazione urbana le città dovranno trasformarsi. Energia, edifici, trasporti, illuminazione, gestione dei rifiuti o dell´acqua, dovranno diventare più sostenibili. Al cuore del mutamento, le reti intelligenti, vero sistema nervoso della citta del futuro frutto del matrimonio tra tecnologie digitali, applicazioni satellitari e reti elettriche. Innovazione e materie prime in Europa - L´accesso alle materie prime, essenziale per l´industria, è sempre più problematico. Per aumentare la produzione interna, la Commissione a febbraio ha proposto un partenariato per l´innovazione su prospezione, estrazione e trattamento. Puntando sull’innovazione si possono, ad esempio, sfruttare giacimenti anche a profondità di 500-1000 metri per un valore stimato a 100 miliardi. Oltre a consentire estrazione in zone remote o condizioni estreme, le nuove tecnologie possono trovare sostituti a materie prime o migliorare il riciclaggio dei 17 kg di rifiuti elettronici prodotti annualmente da ogni europeo. Tecnologie Abilitanti Fondamentali e chimica - Nella prima metà di giugno la Commissione presenterà "Una Strategia Europea per le Tecnologie Abilitanti Fondamentali”. L’obiettivo è valorizzare le potenzialità di micro e nanoelettronica, materiali avanzati, biotecnologie, fotonica, nanotecnologie e manifatturiero innovativo come fattori trainati della competitività e leadership tecnologica europea. L’impatto economico diretto e indiretto di queste tecnologie a livello globale é stato stimato 646 miliardi nel 2008 ed é destinato ad arrivare a 1000 miliardi già nel 2015. Spazio - Il mercato globale della navigazione satellitare vale già oggi 124 miliardi di euro e dovrebbe raddoppiare entro il 2020. Oltre il 6% del Pil europeo, pari a circa 800 miliardi, dipende da applicazione legate alla navigazione satellitare che toccano anche settori strategici quali reti e trasporti intelligenti. I benefici in termini di crescita e competitività di progetti Ue quali Galileo o Gmes sono stimati rispettivamente in 90 e 70 miliardi nei prossimi vent´anni. 3. Ruolo della politica Europea Un salto culturale - L´europa deve recuperare fiducia nella sua capacità di industriarsi, intraprendere, innovare e crescere. Per questo deve rimettere al centro l´economia reale e l´industria, la sua forza. In linea con la strategia Europa 2020, dobbiamo assicurare le necessarie sinergie tra le nostre diverse politiche per l´industria: sostenibilità, ricerca e innovazione, infrastrutture, educazione, mercato finanziario, tutte vanne focalizzate sui cambiamenti in atto in un piano coerente per uscire dalla crisi. Il Mercato "verde" é un´enorme opportunità per l´industria. Vale 1000 miliardi l´anno con prospettive di raddoppio entro il 2020. Ma la rivoluzione in atto va oltre. Tocca l´economia digitale e la società della comunicazione, che rende accessibili e meno costose informazioni e know how tecnologico, come il cloud computing. Stampanti in tre D che fabbricano oggetti su misura, macchine che si aggiustano da sole, robot per le catene di assemblaggio, software e materiali sempre più sofisticati, applicazioni dallo spazio, solo per fare qualche esempio. Questi cambiamenti saranno spinti da nuove idee e figure professionali, che rimpiazzeranno metodi di produzione e competenze tradizionali. Sarà necessario maggiore accesso al credito e ai capitali di rischio e un sistema bancario e una finanza più concentrata sulle imprese, attenta a nuovi progetti. Vincerà chi sarà più aperto al cambiamento e dimostrerà capacità di adattarsi rapidamente. Per cui serve, prima di tutto, un salto culturale e di mentalità per noi europei. Una maggiore propensione al rischio. Una cultura imprenditoriale e d´industria ancora più diffusa e un contesto favorevole al business. Questa transizione prevede un ruolo attivo per la politica. Oltre a regole, standard industriali ed al rafforzamento del mercato interno, servono investimenti significativi pubblici e privati. Quadro di regole e standard per incoraggiare investitori - Negli ultimi anni l´Ue ha definito una cornice di regole e standard finalizzata a spingere investimenti, innovazione industriale e sostenibilità´. In questo contesto, é essenziale che l´industria sia vista come partner necessario per trovare risposte efficaci e realistiche alle sfide – anche si sostenibilità ambientale - che abbiamo davanti. Soluzioni punitive, che implicano costi eccessivi dove la tutela ambientale diventa un handicap per l´industria, anziché un volano per la competitività non servono. Credo che andare oltre i target del 20-20-20 al di fuori da un accordo globale sia controproducente. L’ue non può più permettersi i costi energetici più alti al mondo e i relativi rischi di delocalizzazione che non farebbero che aumentare il problema del clima impoverendo la nostra base industriale. Stiamo lavorando per avere standard comuni europei per l´auto elettrica e allargare il campo di applicazione dalle direttiva Eco design che potrebbe, già nel 2020, farci risparmiare il 12% sul totale del consumi elettrici Ue. Più in generale, abbiamo proposto nuove regole per favorire standard innovativi. Fondamentali anche una maggiore integrazione del mercato interno eliminando le barriere residui e gli ostacoli alla concorrenza per beni e servizi e un piano d’infrastrutture trans europee per energia, trasporti o digitale; e sempre minore burocrazia e appalti pubblici orientati all´innovazione. Se per la ricerca e alcuni investimenti può essere utile una quadro fino al 2050 nella transizione verso un´industria e un´economia più sostenibile, la crisi ci impone un agenda – anche d´investimenti – per i prossimi mesi. Incentivare l’innovazione industriale - Per reagire alla crisi del 2008 l´Europa ha elaborato un piano con investimenti in infrastrutture energetiche e alcune iniziative d´innovazione industriale con parte di fondi Ue e prestiti Bei. Tra queste, quella su auto, manifatturiero e edilizia verde. Sono stati identificati settori chiave su cui convogliare risorse, quali rinnovabili, efficienza, reti e città intelligenti per attirare più investimenti privati su una base di fondi e prestiti pubblici. Dobbiamo continuare su questa via per uscire dalla crisi. Le ricette sono: maggiori fondi Ue per accesso al credito e venture capitale, infrastrutture e competitività, con una ricerca più orientata alle imprese, progetti pilota e dimostrativi vicini a sbocchi commerciali. Serve un´attenzione particolare per le Pmi, che devono avere i mezzi per adattarsi ai cambiamenti. Le proposte della Commissione per il nuovo bilancio Ue riflette in parte queste priorità, con Orizzonte 2020 che prevede 80 miliardi per ricerca e innovazione industriale, Cosme con più fondi per l´accesso al credito e ai capitali di rischio di imprese innovative, 50 miliardi per le infrastrutture di rete, di cui 10 per Project bond e, fondi regionali mirati su efficienza delle risorse, innovazione e Pmi. Aumentare questi investimenti non deve considerarsi un aggravio del debito, in quanto sono essenziali per generare ricchezza e competitività; e dunque, con un ritorno che contribuisce a risanare i bilanci. Penso, ad esempio, a un piano per l’edilizia più sostenibile e sicura, a una nuova cantieristica, più in generale, alla riconversione di parte dell’industria a maggiore efficienza nelle risorse. Stimoli, sotto forma di prestiti a tassi agevolati e/o con garanzie pubbliche o, incentivi fiscali, potrebbero finanziarsi risparmiando parte dei 310 miliardi di euro, pari al 2.5% del Pil europeo, che ogni anno spendiamo per importare oltre il 75% del gas e 85% del petrolio che consumiamo. O dai fondi che l´industria pagherà per le aste sulla Co2 del sistema di scambio d´emissioni dal gennaio 2013. Essenziale anche un maggiore ruolo della Bei. Col vertice di mercoledì si è più vicini a un accordo su una ricapitalizzazione di 10 miliardi, che consentirebbe una leva di oltre 180 miliardi, si potrebbe favorire credito e innovazione industriale nei paesi in difficoltà. Ma si può andare oltre utilizzando parte dei fondi Ue non spesi per ulteriori ricapitalizzazioni. Accesso al credito e ritardi di pagamento - Ogni settimana chiudono migliaia di aziende. Questo anche perché 1/3 delle Pmi non riesce ad avere il credito richiesto, con l’ultimo rapporto di Bce e Commissione che indica una tendenza ad ulteriore peggioramento. Senza accesso ai capitali le imprese non possono investire in qualità, innovazione e risorse umane. Rischiano di chiudere anche attività fondamentalmente sane. La Commissione sta attuando la strategia presentata a dicembre per più fondi Ue in garanzia per facilitare il credito, maggiore ruolo della Bei, un mercato integrato dei capitali di rischio, Basilea Iii adattata alle Pmi. In un momento cosi difficile in cui lo Stato, giustamente, chiede a cittadini e imprese sacrifici e fedeltà fiscale, ritengo un dovere morale, prima ancora che giuridico, che le Pubbliche Amministrazioni paghino tempestivamente i debiti alle imprese. L´attuazione immediata della direttiva sui ritardi di pagamento, senza attendere il marzo 2013, libererebbe 180 miliardi di debiti pubblici verso le imprese. Si potrebbero evitare migliaia di fallimenti e perdite di posti e, alla fine, gli stessi conti pubblici ne beneficerebbero. Una pubblica amministrazione alleata dell’innovazione - Tra i maggiori ostacoli agli investimenti in innovazione, sostenibilità e infrastrutture, i costi e i ritardi amministrativi, per licenze e adempimenti vari. Con la crisi non ci possiamo più permettere un’amministrazione pubblica che ostacoli le imprese anziché essere loro alleata. Vanno valutati – anche a livello Ue – sistemi per accelerare e semplificare le pratiche, introducendo silenzio assenso con tempi ragionevoli, come già previsto in alcuni casi per infrastrutture o rinnovabili. Servono anche deroghe per le Pmi che hanno costi burocratici 4 volte superiori alle grandi imprese. La Commissione sta attuando un piano per ridurre la burocrazia del 25% con risparmi di decine di miliardi. Abbiamo introdotto test di competitività per valutare l´impatto di nuove misure legislative sulle delle imprese; e i Mister Pmi, si fanno ogni giorno paladini - a tutti i livelli politici e amministrativi - della necessità di un contesto più favorevole al business. Internazionalizzazione - Le imprese Ue devono poter sfruttare meglio le opportunità dei mercati emergenti. Ho potuto constatare di persona nelle missioni per la crescita già effettuate con rappresentanti dell’industria e delle Pmi europee in Brasile, Usa, Messico e Colombia quanto la nostra tecnologia e qualità sia apprezzata e rappresenti un punto di forza nelle relazioni esterne. Intendo continuare le missioni recandomi tra la seconda metà del 2012 e l´inizio del 2013 in Nord Africa, Russia, Cina e Vietnam. Serve anche una politica commerciale meno ingenua, attenta a creare un vero accesso ai mercati per le nostre imprese a condizione di reciprocità che punti a una maggiore integrazione di aree strategiche quali mercato transatlantico e Nord Africa. Educazione, nuovi mestieri e cluster - Affinché la domanda di nuove figure professionali incontri l´offerta, le università devono lavorare a stretto contatto con le imprese. Bisogna puntare su cluster con Pmi e centri di ricerca in uno spazio per la formazione e la ricerca europea sempre più aperto, dove le università possano competere per l´eccellenza, attirare cervelli, evitando fughe di talenti negli Usa o in Asia. Innovazione industriale e governance europea - Alcune riforme strutturali, quali lo spostamento di tasse dal lavoro verso la rendita e il consumo o per scoraggiare sprechi di risorse sono utili per la competitività. La spinta all´innovazione industriale, quale motore di crescita, dovrebbe diventare elemento essenziale del semestre europeo e della nuova governance economica. 4. Conclusione La Commissione in prima linea - La strategia di uscita dalla crisi passa per maggiore attenzione all´economia reale, alle Pmi, alla forza innovativa e creatrice della nostra industria. Senza una forte base industriale non riusciremo a creare lavoro e a pesare nel mondo di domani. Solo dal manifatturiero in Europa dipendono direttamente 37 milioni di posti, oltre 76 con le ricadute su servizi che non avrebbero più ragione d’essere. Perdendo capacità nel manifatturiero vi sarà meno lavoro e non riusciremo più a innovare. Solo rilanciano spirito imprenditoriale, capacità di creare e fare imprese, di essere alla guida del nostro futuro, potremmo dare prospettive concrete alle nuove generazioni. Sono gli stessi imprenditori, per loro natura, a tendere all´innovazione, appassionati da idee che vogliono realizzare. Bisogna assecondare questa forza, togliendo ostacoli, aprendo prospettive certe e, qualora serva, anche con stimoli pubblici. La Commissione deve essere in prima linea per sostenere la leadership europea della rivoluzione industriale in atto. Oltre al partenariato per l´innovazione sulle materie prime del 29 febbraio e le strategie su Tecnologie Abilitanti Fondamentali e l’auto che presenteremo a giugno, entro l´estate vogliamo adottare una comunicazione sul settore dell´edilizia. Con l´evento di oggi intendiamo anche aprire una consultazione a tutte le parti interessati sulla revisione della politica industriale che intendo presentare a settembre affinché le imprese europee siano protagoniste delle sfide del mondo globale. Largo ai giovani - Se è vero che l´innovazione è la nuova energia nella macchina dei nostri sistemi economici, sono convinto che questa verrà in prevalenza dalle menti e dall´impegno di ventenni o trentenni. Attraverso i giovani i governi devono capire come dare spazio agli impulsi innovativi degli imprenditori emergenti. Non solo i giovani hanno il diritto a sedersi al tavolo della discussione, ma senza di loro mancherà una visione essenziale di come affrontare il futuro. Le nuove generazioni devono essere invogliate alla cultura del rischio. Sprecare il loro potenziale, i loro talenti, adesso, vorrebbe dire non aver capito l’essenza della crisi. Entro settembre presenteremo una Piano europeo per l´imprenditoria che rafforzi strumenti di accesso a credito e venture capital anche per start up e programmi di scambio di esperienze come Erasmus per giovani imprenditori. Dobbiamo anche essere più aperti al rischio che le nuove forme d´imprenditoria comportano senza drammatizzare il fallimento. Puntare sulla crescita - Il vertice informale di mercoledì ha affrontato i nodi della crisi mettendo sul tavolo, senza tabu, alcuni punti essenziali. Tra questi gli Eurobond, che potrebbero aiutare a contenere i debiti, e frenare la speculazione sui tassi; e una garanzia europea sui deposti bancari per dare maggiore stabilità alle banche e favorire il credito alle imprese. Auspicabile, adesso, anche una vera discussione sul ruolo della Bce e, sul valore dell´euro rispetto a monete concorrenti. In generale, dal vertice è emersa una maggiore consapevolezza sul fatto che i soli vincoli di bilancio, non bastano a risanare i conti. Su questa via si sono fatti alcuni progressi per gettare le basi di un vero e proprio Patto per la Crescita che si affianchi a quello Fiscale, necessario ma non sufficiente. Penso misure di stimolo, in linea con la cd Golden Rule, con alcuni investimenti in ricerca o infrastrutture o, la restituzione dei debiti alle imprese, non computati nel debito e nel deficit. O, ancora, all’utilizzo dei fondi regionali non spesi per favorire il credito, capitalizzare la Bei o promuovere Project bond. La gravità della crisi e i rischi reali della perdita di conquiste di sessant´anni d´integrazione impongono misure eccezionali, anche nel breve termine. E alcune di queste vanno necessariamente prese a livello europeo per essere davvero efficaci. Nel 1933 il Presidente Americano Franklin Delano Roosevelt, nel mezzo della grande recessione, dichiarava: “usciremo dalla crisi e prospereremmo di nuovo. L’unica cosa di cui aver paura, è la paura stessa”. Ma non c´è più tempo da perdere.” |
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UE: CONSULTAZIONE PUBBLICA: FAR SÌ CHE LA NOSTRA INDUSTRIA RIMANGA IL VOLANO DI UNA CRESCITA E DI UN´OCCUPAZIONE SOSTENIBILI |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 - L´europa ha bisogno di nuove idee per dare impulso al suo potenziale di crescita. L´innovazione industriale è uno dei principali volani utili per migliorare la nostra competitività. Per tale motivo la Commissione indice oggi una nuova consultazione pubblica destinata a fornire un input per il riesame intermedio, previsto per il settembre 2012, della comunicazione sulla politica industriale. Questo riesame si concentrerà sullo sviluppo di un numero limitato di nuove iniziative atte a produrre risultati sostanziali nel breve-medio termine. Inoltre, le nuove iniziative politiche dovrebbero avere un impatto dimostrabile e significativo sulla competitività, la crescita e l´occupazione. La Commissione ribadisce questa importante componente della sua strategia per la crescita economica in occasione della conferenza Mission Growth: Europe at the Lead of the New Industrial Revolution (Obiettivo crescita: l´Europa alla testa della nuova rivoluzione industriale) che si tiene a Bruxelles. La conferenza dovrebbe dare un forte impulso al dibattito grazie a nuove idee per la strategia della crescita imperniate sull´economia reale e sull´innovazione industriale al fine di promuovere un ruolo guida dell´Europa nello sviluppo delle nuove tecnologie (cfr. Memo/12/383). Tra gli oratori di maggior peso che parteciperanno alla conferenza vi sono il Presidente della Commissione europea, José Manuel Durão Barroso, il Vicepresidente Antonio Tajani, il Prof. Jeremy Rifkin, nonché diversi ministri di paesi Ue e dirigenti industriali. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l´industria e l´imprenditoria, ha affermato: "L´economia europea non può sopravvivere in modo sostenibile se non può fare affidamento su una base industriale forte e oggetto di una profonda riconversione. L´industria reca un grande contributo all´economia reale producendo valori reali. Si devono fare tutti gli sforzi necessari per assicurare un´industria moderna, efficiente nell´uso delle risorse, competitiva e salda in Europa. Invito tutti coloro che possono e desiderano contribuire alla prevista riconfigurazione della nostra politica industriale a farci sapere quello che andrebbe fatto secondo loro." Sito web della consultazione pubblica: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/industrial-competitiveness/industrial-policy/consultations/index_en.htm Ulteriori informazioni sulla competitività industriale: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/industrial-competitiveness/index_en.htm La consultazione - I principali obiettivi della consultazione consistono nel discutere su quali priorità la Commissione europea dovrebbe concentrarsi nonché raccogliere raccomandazioni dalle parti interessate sul miglior modo per promuovere la competitività delle industrie europee. La consultazione pubblica incoraggerà le parti interessate ed altri attori ad esaminare questioni quali: Quali sono oggi le principali priorità strategiche per l´industria europea? • In che modo le imprese stesse possono meglio rispondere a tali sfide? • Cosa possono fare i decisori per affrontare tali questioni a livello di Stato membro, locale o regionale? • Cosa possono fare i decisori per affrontare tali questioni a livello di Ue? Quali sono le tematiche interessate dalla consultazione? Il questionario identifica una serie di ambiti chiave suscettibili di un eventuale intervento politico e chiede il parere delle parti interessate in merito alle opzioni di cambiamento. Tra le tematiche coperte vi sono: un ambiente imprenditoriale e un´imprenditorialità favorevoli alle Pmi • accesso ai finanziamenti e ai capitali di rischio • riconversione industriale e politica tecnologica • competenze, ristrutturazione e cambiamento strutturale • migliorare il mercato unico • Tic, internet e vendite transfrontaliere • regolamentazione migliore e più coerente • infrastruttura energetica e concorrenza • mercato interno dei trasporti • regolamenti ambientali • efficienza nell´uso delle risorse e riciclaggio • energia e clima • accesso ai mercati internazionali e competizione globale • accesso alle materie prime. L´originale iniziativa faro in tema di politica industriale1 adottata nell´ottobre 2010 identificava l´importanza di una base industriale forte, diversificata e competitiva per l´economia dell´Ue e delineava una strategia di competitività industriale, di crescita economica sostenibile e di creazione di posti di lavoro. Il riesame comprenderà un´approfondita relazione sui progressi compiuti nell´attuazione di tale strategia oltre a prevederne il rafforzamento. La comunicazione del 2010 "Una politica industriale integrata per l´era della globalizzazione. Riconoscere il ruolo centrale di concorrenzialità e sostenibilità" - http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=com:2010:0614:fin:en:pdf La consultazione pubblica rimarrà aperta fino al 7 agosto. Una relazione di sintesi sarà pubblicata sulla pagina web della consultazione pubblica. |
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NORME IN MATERIA DI CAPITALE DELLE BANCHE: ACCORDO SU UN ORIENTAMENTO GENERALE PER I NEGOZIATI CON IL PARLAMENTO EUROPEO |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 - Il Consiglio europeo ha approvato all´unanimità un orientamento generale sulle due proposte: il cosiddetto pacchetto "Crd Iv" - cambiando le regole comunitarie in materia di requisiti patrimoniali per le banche e le imprese di investimento, per i negoziati che dovranno essere condotti con il Parlamento europeo. Tali proposte mirano a modificare le direttive esistenti in materia di requisiti patrimoniali delle due e sostituirli con due nuovi atti legislativi: una regolamentazione sui requisiti prudenziali da rispettare da parte delle istituzioni e una direttiva in materia di accesso all´attività di raccolta di depositi. Essi sono destinati a recepire nel diritto comunitario un accordo internazionale approvato dal G20 nel novembre 2010. Il Basilea Iii, firmato dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, rafforza gli obblighi di fondi propri delle banche, ha istituito un cuscino di conservazione del capitale e un buffer di capitale anticiclico obbligatoria discrezionale, e fornisce un quadro per le nuove disposizioni regolamentari concernenti la liquidità e il leverage. Lo scopo dei negoziati con il Parlamento è quello di ottenere l´adozione del pacchetto in prima lettura, se possibile entro giugno 2012. L´ insediamento sarebbe direttamente applicabile al fine di evitare differenze di applicazione tra gli Stati membri. Il testo di compromesso elaborato dalla presidenza stabilisce i requisiti per il capitale e stabilisce i requisiti di liquidità iniziale a partire dal 2013, in base alle norme nazionali, e, a partire dal 2015 uno , un fabbisogno di liquidità completamente tarato a Ue. Per affrontare le questioni relative al finanziamento a lungo termine, la Commissione è invitata nelle proposte di regolamento a presentare, entro e non oltre il 31 dicembre 2016, un rapporto di due e, se del caso, una proposta legislativa per un requisito finanziamento stabile. Il progetto di regolamento prevede inoltre l´introduzione di un leverage ratio a partire dal 1 ° gennaio 2018, a condizione che il Consiglio e il Parlamento accetta di base di una relazione che sarà presentata dalla Commissione nel 2016. In particolare, nell´ambito del progetto di regolamento del Consiglio, le banche e le imprese di investimento deve tenere la base di capitale di una categoria che corrisponde al 4,5% degli attivi ponderati per il rischio, invece del 2% applicabile dalle norme vigenti (4,5% a partire dal 2015, tra 3,5% e 4,5% nel 2013 e tra il 4% e 4,5% nel 2014). Il requisito patrimoniale complessivo rimane fissato a 8%. Secondo il progetto elaborato dalla Presidenza, gli strumenti di Tier 1 sono definiti con quattordici criteri, simili a quelle contenute nel Basilea Iii, e l´Autorità bancaria europea (Eba) è responsabile controllare la qualità degli strumenti emessi da istituzioni. Inoltre, il regolamento proposto consente agli Stati membri di imporre, per un massimo di due anni (prorogabile), più severe norme prudenziali per le istituzioni finanziarie accreditate a livello nazionale (ad esempio in materia di requisiti relativi al livello capitale, i requisiti per i grandi fidi, obblighi di pubblicazione, il livello di conservazione del cuscino di pesi patrimoniali, i requisiti di liquidità e il rischio di affrontare bolle speculative nel settore immobiliare residenziale o commerciale). Una decisione in tal senso da parte di un´autorità nazionale potrebbe essere annullata qualora, a seguito di un parere negativo del Eba, il Consiglio Risk (Esrb) o della Commissione, il Consiglio delibera maggioranza qualificata contro tali misure. Gli Stati membri dovrebbero anche essere in grado di aumentare i pesi rischio per le esposizioni relative agli immobili residenziali, commerciali e mostre nel settore finanziario oltre i livelli previsti dal regolamento, e fino al 25 %. La stessa Commissione ha la capacità di imporre un anno di più severe norme prudenziali, mediante atti delegati rivolte a tutti gli Stati membri. Il progetto di direttiva introduce ulteriori requisiti per la conservazione di un cuscino di equità del 2,5%, costituito da fondi propri di base Tier 1 identico per tutte le banche dell´Ue, capitale anticiclico buffer-specifica impostare uno , e la possibilità per gli Stati membri ad introdurre una riserva di capitale del core Tier 1 per ulteriore rischio sistemico per il settore finanziario o uno o più sottoinsiemi del settore. Gli Stati membri sarebbero in grado di applicare per gli ammortizzatori del rischio sistemico fino al 3% per tutte le esposizioni, e fino al 5% per le esposizioni nazionali e nei paesi terzi, senza dover ottenere l´autorizzazione preventiva Commissione, e può imporre cuscini ancora più elevati se ottenere l´autorizzazione preventiva della Commissione come un atto delegato. Se uno Stato membro decide di imporre un cuscino fino al 3% per tutte le esposizioni, questo cuscino dovrebbe applicarsi parimenti a tutte le esposizioni all´interno dell´Ue. Le proposte del pacchetto Iv Crd anche rafforzare i requisiti di governance e il controllo, prevedono l´applicazione di sanzioni da parte delle autorità di vigilanza per violazione delle norme comunitarie e mirano a ridurre la dipendenza istituti di credito di relazione alla classificazione del merito di credito da enti esterni, promuovendo approcci basati sui rating interni o modelli interni. Rispettivamente sulla base dell´articolo 114 e dell´articolo 53, paragrafo 1 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea, il regolamento e la direttiva deve essere adottata a maggioranza qualificata dal Consiglio, d´intesa con il Parlamento europeo . 1 : L´accordo è stato raggiunto durante una sessione di "Affari economici e finanziari". 2 : Vale a dire le direttive 2006/48/Ce e 2006/49/Ce. 1 : Per essere stabiliti attraverso un atto delegato sulla base di una raccomandazione del Comitato di Basilea. 2 : Sulla base di una valutazione del Eba. 1 : Le autorità nazionali sono responsabili della determinazione delle aliquote applicabili per attutire ciclico nel loro paese, mentre le scuole devono impostare i loro cuscini in base alla loro esposizione creditizia verso i singoli paesi. |
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IL QUADRO DI VALUTAZIONE DEI MERCATI DEI BENI DI CONSUMO RIVELA IN QUALI PAESI D´EUROPA LE CONDIZIONI CHE SI OFFRONO AI CONSUMATORI SONO MIGLIORI |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 – L´edizione di primavera del Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo pubblicata oggi in occasione del Vertice europeo dei consumatori 2012 indica che nel 2011, per il secondo anno consecutivo dopo l´autunno del 2009, si registrano miglioramenti in diversi paesi dell´Ue. Le condizioni per i consumatori sono misurate ad esempio in base alla fiducia dei consumatori nelle autorità, nei dettaglianti e nelle organizzazioni dei consumatori, nella sicurezza dei prodotti, nell´efficacia della risoluzione delle controversie nonché in base alla loro soddisfazione in relazione al disbrigo dei reclami. Il Quadro di valutazione indica inoltre che i consumatori ancora non possono fare acquisti transfrontalieri con la stessa facilità di quanto li fanno nel loro paese, trovandosi così penalizzati sia sul piano delle scelte che dei risparmi potenziali; l´agevolazione degli acquisti transfrontalieri potrebbe portare a un guadagno pari a 204 miliardi di Eur all´anno. John Dalli, Commissario responsabile per la salute e i consumatori, ha affermato: "Sollecito i decisori politici nazionali e le parti interessate ad avvalersi dei risultati del Quadro di valutazione per costituire un contesto consumeristico qualitativamente valido nell´interesse dei consumatori. Soltanto i consumatori che conoscono i loro diritti e sanno come farli valere possono sfruttare appieno le potenzialità del mercato unico al fine di incentivare l´innovazione e la crescita. Èessenziale pertanto creare le condizioni opportune per valorizzare tale potenzialità nell´interesse dell´economia europea, dei consumatori e delle aziende." Il Quadro di valutazione Il Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo fornisce dati e avvertimenti sul modo in cui il mercato unico funzione nell´interesse dei consumatori dell´Ue in termini di scelta, prezzi e tutela dei diritti dei consumatori. L´edizione di primavera ("Quadro di valutazione dei mercati dei beni di consumo") esamina l´integrazione del mercato al dettaglio e le condizioni che si offrono ai consumatori sul piano nazionale. Esso comprende l´indice delle condizioni per i consumatori calcolato in base alla qualità della normativa che interessa i consumatori e le imprese, all´efficacia della risoluzione delle controversie e della trattazione dei reclami, alla fiducia dei consumatori nelle autorità, nei dettaglianti, nei pubblicitari e nelle organizzazioni dei consumatori, e al grado di fiducia nella sicurezza dei prodotti presenti sul mercato. Tali dati offrono agli Stati membri un parametro di riferimento per consentire loro di valutare nel tempo i risultati raggiunti. Il Quadro di valutazione si basa essenzialmente su indagini relative ai consumatori e ai dettaglianti, su dati Eurostat nonché sulle informazioni fornite dagli Stati membri. Risultati chiave Si registrano progressi nelle condizioni che si offrono ai consumatori sul piano nazionale L´indica 2011 indica che le condizioni per i consumatori sono migliorate per il secondo anno consecutivo dopo l´autunno del 2009. I consumatori fruiscono dicondizioni migliori in Lussemburgo, Regno Unito, Danimarca, Austria, Irlanda, Finlandia, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Francia e Svezia (Stati membri che si situano al di sopra della media Ue). Il gap del commercio elettronico Il Quadro di valutazione indica che, sebbene il commercio elettronico continui a crescere, esso rimane essenzialmente domestico nonostante le chiare potenzialità che esso presenta nella sua dimensione transfrontaliera in termini di più ampia scelta e di possibilità di risparmiare. Si devono incentivare gli sforzi per valorizzare appieno i vantaggi di un vero e proprio mercato unico digitale. I consumatori possono essere più fiduciosi nell´acquistare in altri paesi dell´Ue poiché le loro preoccupazioni in merito ai venditori stranieri sono dimostratamente per lo più infondate e il commercio elettronico transfrontaliero risulta essere almeno altrettanto affidabile di quello domestico. I risultati evidenziano il ruolo chiave che potrebbe svolgere un´informazione più efficace sulle strutture già attive di consulenza transfrontaliera, sui meccanismi di attuazione della normativa e di riparazione (rete delle autorità nazionali di tutela1 e i Centri europei consumatori che forniscono aiuto e consulenza gratuiti ai consumatori che fanno i loro acquisti nel mercato unico). La conoscenza dei diritti dei consumatori è preoccupantemente scarsa Molti consumatori non conoscono i loro diritti. Soltanto il 12% dei rispondenti in tutta l´Ue è stato in grado di rispondere a domande sui loro diritti in quanto consumatori in relazione alle garanzie, ai periodi di ripensamento e all´atteggiamento da tenere se ricevono prodotti che non hanno mai ordinato. Molte imprese non erano a conoscenza dei loro obblighi legali nei confronti dei consumatori. Ad esempio, soltanto il 27% dei dettaglianti sapeva di quanto tempo dispongono i consumatori per restituire i prodotti difettosi. Persistono le pratiche commerciali sleali Le pratiche commerciali illegali continuano ad esistere. Dal 2010 un numero crescente di consumatori e dettaglianti dell´Ue si è imbattuto in pubblicità e offerte fuorvianti e ingannevoli, se non addirittura fraudolente, ed è cresciuto il numero di coloro che hanno ricevuto prodotti che non avevano mai ordinato. 7 anni dopo l´adozione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali tale fenomeno suscita sollecitudine e andrebbe affrontato in modo maggiormente attivo. Le autorità devono fare rispettare le regole che già esistono a tutela dei consumatori, in particolare dei consumatori vulnerabili, applicandole contro tali pratiche. I consumatori devono essere resi consapevoli del potere che detengono in modo da individuare ed evitare tali pratiche. Deve essere inoltre possibile disporre di soluzioni più celeri, più agevoli e meno costose nelle controversie con i commercianti, sia online che offline (cfr. Ip/11/1461). La Commissione esaminerà il modo per intensificare l´applicazione della normativa in modo da rafforzare la fiducia dei consumatori nelle transazioni transfrontaliere. Questo aspetto sarà enunciato in una relazione da presentarsi nel 2012 sull´attuazione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali.2 Prospettive future La nuova Agenda del consumatore europeo 2014-2020 intende emancipare i consumatori e sensibilizzarli dando loro gli strumenti per partecipare attivamente al mercato, per far sì che esso funzioni nel loro interesse, per esercitare il loro potere di scelta e far debitamente rispettare i loro diritti. Una volta adottate, le proposte attualmente all´esame relative ai meccanismi di risoluzione delle controversie con i commercianti senza dover adire il tribunale (risoluzione alternativa delle controversie e risoluzione delle controversie online - Adr/odr), aiuteranno i consumatori europei a meglio risolvere i loro problemi indipendentemente dal luogo e dal modo in cui acquistano un prodotto o un servizio nell´Ue. Testo integrale del Quadro di valutazione: http://ec.Europa.eu/consumers/strategy/facts_en.htm#5cms Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/consumers/consumer_research/editions/cms7_it.htm |
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MOLDAVIA, VERSO UNA DEMOCRAZIA BASATA SUL LIBERO MERCATO |
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Bruxelles, 30 maggio 2012 - L´unione europea si batte per sostenere i paesi vicini a diventare delle democrazie moderne competitive a livello globale. Nel caso della Moldavia, l´Ue sta negoziando la liberalizzazione dei visti e un accordo per il libero scambio. Il 29 maggio questi temi sono stati discussi in occasione del 15° incontro della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare Ue-moldova. Abbiamo incontrato la deputata rumena Monica Macovei, a capo della delegazione. Dalla dichiarazione d´indipendenza della Transinstria, una regione della Moldavia nell´Est del paese, hanno generato delle tensioni. Quale può essere il ruolo dell´Ue nella risoluzione di questo conflitto? Ho visitato la Transnistria. Molte persone se ne sono andate e la regione è ormai vuota. La gente ha bisogno di lavoro, welfare e principi per costruire la propria vita. La Repubblica di Moldavia sta negoziando per ottenere la liberalizzazione dei visti e l´accordo di libero scambio globale e approfondito in tutto il paese, Transnistria compresa. In questo modo tutti ne trarranno vantaggio. Nella storia il commercio ha sempre portato al progresso, migliorato le relazioni tra i popoli e stimolato lo scambio culturale e delle idee. In che modo il commercio può contribuire alle riforme in Moldavia? E in quali cambiamenti può sperare l´Unione europea? L´accordo di libero scambio globale e approfondito fa parte degli accordi di associazione - un accordo che l´Unione europea può concludere con uno o più paesi terzi o organizzazioni internazionali, ndr - iniziati in marzo 2012 e che spero verranno conclusi entro il 2013. La loro firma spingerà la Moldavia ad adattare le proprie strutture economiche e legali per assicurare la competitività necessaria al libero mercato, attirando così gli investitori stranieri. Questo permetterà anche alla Moldavia di vendere i propri prodotti nel mercato europeo. Il programma di liberalizzazione dei visti include anche molti punti legati ai diritti umani, che sono provvisoriamente sospesi. La Moldavia ha bisogno per esempio di una legge antidiscriminatoria. Oltre ad una riforma sul proprio servizio d´intelligence: al contrario di molti paesi della regione, la Moldavia non ha seguito il processo di riforme legate alla preadesione delle Nato. Perché l´Unione europea s´interessa alla Moldavia? Interessarsi alla sua politica interna potrebbe comportare dei rischi o degli svantaggi? È importante perché l´Unione europea vuole diffondere i propri valori e principi a tutti i paesi, in particolare quelli limitrofi. Questo significa migliorare il livello di vita dei cittadini e più sicurezza nella regione. Spero di poter festeggiare il giorno in cui la Moldavia entrerà a far parte dell´Unione europea rispettando tutti i criteri. |
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EMILIA ROMAGNA - TERREMOTO, ATTIVO SERVIZIO SMS SOLIDALE |
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Bologna, 30 maggio 2012 - E´ attivo dalle 19.00 di martedì 29 maggio, e fino al 26 giugno il numero di sms solidale 45500 per la campagna di raccolta fondi straordinaria a favore delle popolazioni della Regione Emilia-romagna duramente colpite dagli eventi sismici, il cui ricavato verrà versato sul fondo della Protezione civile. L´iniziativa è frutto di un accordo tra Regione Emilia-romagna e Protezione civile nazionale. "L´emilia-romagna - ha spiegato il presidente della Regione, Vasco Errani, che insieme al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, hanno seguito l´evolversi della situazione al Centro operativo di Marzaglia - deve trovare nell´Italia quella solidarietà che ha sempre offerto con orgoglio e umiltà al Paese". Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari: Tim, Vodafone, Wind, 3, Poste Mobile, Coopvoce, Tiscali e Noverca; mentre sarà sempre di 2 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa di: Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, Teletu e Tiscali. Il punto sul terremoto - Al momento sono 15 le vittime e 350 i feriti del sisma che ha colpito questa mattina l’Emilia-romagna. Oltre 8 mila le persone evacuate dalle loro abitazioni dopo le nuovescosse, 4.500 nel Modenese e le altre tra le province di Bologna e Ferrara. Entro la serata saranno allestiti 4.500 nuovi posti. La Protezione civile sta lavorando per rafforzare (con un migliaio di posti) le strutture già esistenti, entro la serata saranno attrezzati 5 nuovi campi di accoglienza con 1.250 posti, grazie all’aiuto delle Regioni Friuli Venezia Giulia (destinazione Mirandola) e Abruzzo (a Cavezzo), della Croce Rossa Italia (a Finale Emilia), delle Pubbliche assistenze lombarde (a Novi) e dagli alpini di Treviso (a Cento). In aumento anche gli alberghi disponibili ad ospitare la popolazione delle zone colpite, grazie ad un accordo con la Federalberghi annunciato dallo stesso Gabrielli. A Crevalcore (Bo) due treni speciali accoglieranno circa 450 sfollati, mentre un campo attrezzato dall´Esercito sarà gestito dai volontari della Protezione civile dell´Emilia-romagna. A Bondeno (Fe) è al lavoro il Genio ferrovieri di Castelmaggiore (Bo). Le scosse - La prima scossa, di magnitudo 5.8, è stata registrata alle ore 9 di questa mattina e altre due scosse di magnitudo superiore a 5 si sonmo sentire intorno alle 13. I comuni prossimi all´epicentro, cha ha avuto una profondità fra i 5 e i 10 km, sono Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola, San Felice Sul Panaro, San Possidonio e San Prospero, ma la scossa è stata avvertita in tutto il Nord Italia e fino alla Toscana e l’Umbria. Errani e Monti - “Faremo tutto quello che dovremo fare per la sicurezza dei cittadini e per dare la certezza che si ricostruisca - ha detto il il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, questa mattina in una conferenza stampa a Palazzo Chigi assieme al premier Mario Monti. "Riconosceremo i danni alle imprese e ai cittadini e ricostruiremo attraverso un percorso rapido e semplificato´´. “La popolazione colpita - ha aggiunto Errani - non sarà lasciata sola´´. Il presidente del consiglio ha invitato “tutti i cittadini ad avere fiducia” e ha aggiunto: “L´impegno dello Stato sarà garantito perché tutto avvenga nel modo migliore ed efficace. Sono certo che supereremo questo momento. L’impegno personale che ho visto sul campo da parte del presidente Errani ci incoraggia e ci dà fiducia´´. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che questa mattina ha subito chiamato il presidente della Regione, ha espresso “grande solidarietà´´ alle popolazioni colpite dal terremoto. Situazione terremoto 29 maggio 2012 alle ore 18.30 Punti Medici Avanzati E Ospedali - Provincia di Modena Ospedale di Mirandola- Evacuato dopo la prima scossa del 21 maggio. I 120 pazienti sono stati trasferiti presso le strutture ospedaliere della provincia. Ospedale di Carpi- Evacuato oggi 200 pazienti ricoverati: 160 sono stati trasferiti presso altre strutture ospedaliere della provincia, 40 dimessi. Ospedale di Finale Emilia- Evacuato dopo la prima scossa. I 20 pazienti sono stati trasferiti presso le strutture ospedaliere della provincia. Punti Medici Avanzati (Pma) - Sono attivi due punti medici avanzati a Finale Emilia, Mirandola. In questi punti opera personale – medici, infermieri e volontari - degli ospedali di Mirandola e Finale Emilia. Viene svolta attività di accettazione e valutazione dei pazienti con patologie a bassa criticità, internistici e traumatici. A seconda della patologia e della gravità, i pazienti vengono curati sul posto oppure inviati all’ospedale più idoneo. Sui due punti di assistenza medica di S. Felice sul Panaro e Massa Finalese operano invece i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta . Provincia di Ferrara Ospedale di Bondeno - Evacuato il 24 maggio. Dei 39 pazienti, 37 sono stati trasferiti presso l’ospedale di Cento, 1 ospedale del Delta, 1 centro riabilitazione san Giorgio. Chiusi il punto di primo soccorso. Ospedale S. Anna di Ferrara - Nonostante non vi siano danni strutturali, a causa delle ripetute scosse di terremoto, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura è stato nei giorni scorsi ridotto a 10 posti letto e verrà chiuso entro oggi. Eventuali necessità verranno coperte da Dipartimenti di Salute Mentale di Forlì, Imola e San Giovanni in Persiceto Case Residenza Per Anziani E Assistenza Distrettuale Ausl Modena - In tutta l’Ausl sono stati attivati 39 campi di accoglienza ed altre strutture di accoglienza (palestre, polisportive alberghi ecc) per l’ospitalità della popolazione di sfollati, continuano i sopralluoghi del Dipartimento di Sanità Pubblica finalizzati alla verifica delle condizioni igieniche e ambientali (malattie infettive, controlli acque, produzione e distribuzione alimentare. Il Dipartimento di Sanità Pubblica redige mappa puntuale degli esiti e al momento non si riscontrano particolari criticità). Distretto Mirandola (9 comuni tra cui Finale, Mirandola, San Felice, San Possidonio, San Prospero, Medolla, Cavezzo, Camposanto, Concordia). Sedi distrettuali di Cavezzo e Concordia non agibili. Danneggiamenti importanti sede distretto Mirandola. Ci sono 5 Cra (Case Residenza per Anziani) · Cra Cisa di Mirandola: da evacuare 180 anziani,. Alle 16 trasferiti 56 i più gravi a Bologna e Bagnolo in Piano. Alle 17 trasferiti altri 90 nella provincia di Parma, per i restanti trovata sistemazione e si sta organizzando il trasporto ( Pavullo, Fidenza, Reggio Emilia, Parma….in attesa di altri posti da Rimini, Ravenna). · Cra Concordia con 87 anziani trasferiti tra Modena e Reggio a cura ambulanza di Ravenna. · Cra Villa Rosati di Cavezzo, circa 70 anziani da evacuare. Sono in via di trasferimento a Villa Ranuzzi di Castedebole a Bologna. · Cra di Finale Emilia, ci sono 65 anziani, al momento non ci sono problemi, struttura agibile. · Cra di San Felice sul Panaro, 51 anziani già evacuati. Nel distretto circa 30 punti di raccolta della protezione civile dove è garantita assistenza di base da parte dei Mmg e Pls. Distretto di Carpi (4 Comuni: Carpi, Campogalliano, Soliera e Novi). Problemi principalmente a Novi e frazione di Rovereto di Novi. Ci sono 6 Cra · Cra Roberto Rossi di Novi, già evacuata: 40 anziani in tenda. In attesa di sistemazione a Carpi o su Modena. Non pz particolarmente gravi. Le altre 5 Cra nessun problema. Già visionate e valute agibili. Nel distretto 2 punti di raccolta con circa 70 persone (a ieri). Assistenza garantita tutto il giorno da Mmg e Pls. Continuità Assistenziale funzionante h24. Sede del Distretto evacuata, come l’ospedale, da indicazioni della Ds. Per gli altri distretti (Modena, Castelfranco, Vignola, Pavullo, Sassuolo) non segnalazioni di Cra inagibili. Ausl Ferrara - Tutte le strutture per anziani della provincia di Ferrara, non presentano danni strutturali di rilievo per cui non è necessario provvedere allo spostamento degli ospiti. Ausl Bologna - Distretti colpiti Pianura Est e Pianura Ovest Distretto Pianura Ovest · Cra di Crevalcore evacuata, 12 anziani assorbita dal gestore e 4 a domicilio. · Comunità terapeutica San Matteo, 42 ospiti, evacuata in occasione scossa del 20 Maggio (Ronchi di Crevalcore), gli ospiti sono stati accolti in altre strutture dello stesso gestore · Centro diurno per disabili adulti (Accanto), evacuati 16 disabili tre giorni fa e assorbiti dallo stesso gestore Alcuni anziani non auto-sufficienti messi in struttura per abitazione inagibile Punto di raccolta attivato a Crevalcore in data odierna Distretto Pianura Est - Nessuna Cra inagibile- 5 non autosufficienti spostati dal domicilio alla residenza. Centro di raccolta (50 posti) San Pietro in Casale (campo sportivo), nella Cra disponibili 25 posti. Ausl Reggio Emilia Distretto di Guastalla - Punto di raccolta a Reggiolo, 140 sfollati, di cui 26 già centro di accoglienza: centro sociale di Reggiolo attrezzato dal comune. 3 Cra a Reggiolo con anziani nel cortile in attesa di verifica di agibilità. |
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TERREMOTO. I SOCCORSI NEL MANTOVANO E IN EMILIA
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Milano, 30 maggio 2012 - Per i primi soccorsi ai comuni lombardi colpiti dalle scosse sismiche, la Regione ha inviato 2 colonne mobili della Protezione civile a Moglia e San Giacomo delle Segnate, attrezzate con cucina da campo e il necessario per allestire due tendopoli da 250 posti ciascuna. Sono stati reperiti altri 800 posti letto in vari comuni mantovani sempre per accogliere le famiglie evacuate (si calcolano 1350 persone). A Suzzara, San Giovanni del Dosso e Moglia sono stati allestiti 3 centri di coordinamento comunali. Tutti i servizi del Dipartimento di prevenzione dell´Asl di Mantova sono stati attivati per il soccorso ai feriti. In risposta alle richieste della Regione Emilia-romagna, la Lombardia, attraverso l´Areu (l´Azienda regionale emergenza urgenza) ha allestito un Posto Medico Avanzato (Pma) a Carpi, con una equipe di 3 medici, 3 infermieri e 10 tecnici. L´elicottero di Milano è stato inviato all´Ospedale Maggiore di Bologna mentre l´elicottero di Brescia è stato dislocato presso l´ospedale di Mantova. Da subito mobilitati gli assessori Romano La Russa (Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza), Carlo Maccari (Semplificazione e Digitalizzazione), Luciano Bresciani (Sanità) e Raffele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità) oltre che, naturalmente, il presidente della Regione Formigoni, che ha espresso "solidarietà e vicinanza alla popolazione colpita" e che fin dai primi attimi dopo la scossa delle 9 di questa mattina è in costante rapporto con la Sala operativa della Protezione civile regionale. Danni A Monumenti E Chiese - Ingenti i danni a monumenti e chiese. È crollata anche qualche casa e anche il settore agricolo risulta di nuovo fortemente colpito. "La nostra colonna mobile - ha spiegato l´assessore La Russa - è già partita per Moglia (Mn) dove sarà allestita una tendopoli da 250 posti con cucina da campo annessa. Un´altra delle stesse dimensione sarà pronta a breve anche a San Giacomo delle Segnate. Entro sera riusciremo a garantire altri 600 posti letto al coperto nei comuni limitrofi". Professionalita´ E Dedizione Nell´emergenza - L´assessore Carlo Maccari, presidente del Tavolo territoriale di Confronto di Mantova, a Moglia da questa mattina ha detto: "Ho potuto toccare con mano la gravità della situazione, ma anche la grande professionalità di tutti coloro che stanno lavorando nell´emergenza. L´intervento della Protezione Civile regionale, Croce Rossa, Vigili del Fuoco, Esercito e di tutte le altre Forze dell´ordine è stato tempestivo e continua senza soste. Aggiungendosi al sisma di pochi giorni fa, l´evento di oggi ha accentuato le ferite al nostro territorio ed è per questo che è molto importante lavorare tutti per affrontare questi momenti e pensare da subito a ripartire. Ne hanno bisogno da subito i cittadini, ma anche le imprese operanti in uno dei cuori produttivi del Paese" Attività Sismica - Dopo la scossa delle 9.00 di magnitudo 5.8 se ne sono verificato un´altra decina di cui due (alle 12:55 e alle 13:00) di magnitudo 5.3 e 5.1, con epicentro fra San Possidonio, Mirandola e Concordia (Mo), quindi in una zona proprio al confine con la Lombardia. Attività Centri Di Coordinamento Comunali - Sono stati attivati 3 Centri Operativi Comunali (Coc) a Moglia, San Giovanni del Dosso e Suzzara. La Provincia di Mantova coordina il censimento delle necessità per le evacuazioni e le richieste di posti letto. La Prefettura e Sala Operativa della Regione Lombardia sono in contatto diretto per tutte le necessità. Un´unità di Crisi dei Vigili del Fuoco si è insediata a Moglia. Carabinieri e Guardia di Finanza sono attivi per l´anti-sciacallaggio. Attività Sanitaria - L´areu (azienda regionale emergenza urgenza) ha inviato un Posto Medico Avanzato, per il supporto all´Ospedale di Carpi (Mo). Sono stati attivati tutti i servizi del Dipartimento di Prevenzione Medico (Dpm) dell´Asl di Mantova nei comuni terremotati, che registra alcuni feriti lievi a Moglia e a Pieve di Coriano (Mn). Ecco i danni rilevati nei diversi Comuni. - Bagnolo San Vito: c´è il rischio di crollo della torre in frazione Correggio Michele e sono in corso verifiche su scuole e municipio. - Borgofranco sul Po: in corso operazioni di verifica. - Carbonara di Po: sono state effettuate verifiche su strutture pubbliche che sono risultate indenni e alla chiesa che invece è stata chiusa e transennata. È altresì stata emessa un´ordinanza del sindaco per la chiusura delle scuole per oggi e domani. - Castellucchio: il sindaco, con ordinanza, ha disposto la chiusura delle scuole e dell´area della Torre civica. - Felonica: non si segnalano particolari danni. - Gonzaga: i tecnici stanno verificando la stabilità del ponte/cavalcavia sull´autostrada A22, è stata emessa un´ordinanza del sindaco per la chiusura di tutte le attività pubbliche fino a domenica e si registrano 40 persone evacuate. - Magnacavallo: i danni si riferiscono a lesioni al Centro polivalente ´Sandro Pertini´ mentre scuole ed edifici pubblici sono stati chiusi a titolo precauzionale. - Mantova: danni interessando la chiesa di Santa Barbara, Palazzo Tè e il Museo Diocesano nonché altri palazzi del centro storico. - Marcaria: scuole senza danni, ma chiuse a scopo precauzionale. Danni ingenti alla Latteria Sociale Casa Picese, in frazione Casatico, dove sono stoccate 15.000 forme di formaggio. - Moglia: la parte alta della chiesa nel centro storico è crollata, si registrano anche lesioni gravi al Comune, alla scuola media e in varie abitazioni private. - Ostiglia: nessun danno a persone o edifici. - Pegognaga: con ordinanza sindacale sono state disposte le chiusure del centro storico, delle scuole e della Sp 44. Crolli hanno interessato 3 chiese e alcuni capannoni industriali. - Pieve di Coriano: disposte dal sindaco le chiusure delle scuole, della chiesa del centro storico e del Municipio. È stata allestita una struttura di emergenza per ricovero presso il campo sportivo. - Poggio Rusco: crolli parziali diffusi sul territorio con lesioni gravi al Comune e alla chiesa. Scuole e case di riposo sono state evacuate mentre si sta valutando l´allestimento di tende per circa 50 persone. - Quingentole: nel paese sono in corso verifiche. - Quistello: danni alla chiesa e Comune inagibile. In allestimento 1 tensostruttura per l´accoglienza degli eventuali evacuati. - Revere: a titolo precauzionali disposte le chiusure di scuola e Municipio. - Roncoferraro: si registrano danni alle chiese delle frazioni Governolo e Barbasso. Sono poi in corso verifiche statiche e il sindaco ha emesso un´ordinanza che dispone la chiusura delle scuole. - San Benedetto Po: crollato 1 campanile, è stato chiuso il ponte sul Po ed è stato evacuato l´Ostello a causa dell´inagibilità della struttura. Il sindaco ha anche disposto la chiusura di scuole, centro storico e attività pubbliche. - San Giacomo delle Segnate: le verifiche sono in corso. - San Giovanni del Dosso: sono crollati il timpano della chiesa e parte del campanile. Si registrano problemi alla condotta dell´acquedotto e un´abitazione già inagibile è crollata. Il sindaco ha chiesto alla Direzione distrettuale la chiusura anticipata dell´anno scolastico. Una parte del paese registra difficoltà di accesso a causa dell´accumulo di calcinacci sulla sede stradale. - Schivenoglia: nessun crollo, ma si registrano feriti lievi e 1280 evacuati. Dopo le verifiche dei Vigili del fuoco alla Casa di riposo gli ospiti sono in corso di rientro. - Sermide: è stata transennata la torre civica nei pressi del Comuni mentre 1 albergo del centro storico è stato evacuato. Transennata, per il pericolo di crolli, anche la sinagoga e disposta, dal sindaco, la chiusura delle scuole fino a mercoledì 30 maggio compreso. - Serravalle a Po: sono in corso le verifiche. - Sustinente: danneggiate 2 chiese (una con crolli degli archi interni). - Suzzara: Coc allestito presso il Comune. Sono stati effettuati controlli sulle scuole dove non si rilevano danni ma per le quali è stata disposta la chiusura precauzionale. È stata chiusa per inagibilità la chiesa della frazione Spailetto e si registrano lesioni al campanile della chiesa dell´Immacolata Concezione e alla Torre medievale. A seguito delle lesioni in questi edifici è stata disposta l´evacuazione delle abitazioni adiacenti a piazza Garibaldi. - Villa Poma: è crollato il campanile della chiesa. Non risultano feriti, ma solo lesioni limitate agli stabili sui quali sono in corso ulteriori verifiche. - Villimpenta: le verifiche sono in corso. Dopo le scosse sismiche registrate, Regione Lombardia ha compiuto una verifica puntuale anche sul sistema viabilistico e infrastrutturale lombardo. Lo ha comunicato l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, spiegando che "sono state prese misure precauzionali laddove necessario". Treni - Il traffico ferroviario ha subito rallentamenti nel corso della mattinata ed è però ripreso regolare dopo le ore 13 sulle tratte Bologna-verona, Bologna-padova, Bologna-piacenza e Verona-modena. Il transito dei convogli, che in alcuni tratti procede a velocità ridotta, è stato sospeso per fare il punto sulla situazione delle infrastrutture, svolgendo i necessari controlli a seguito della scossa sismica. Per quanto riguarda il servizio Trenord, in particolare, il treno 20416 della linea Milano-piacenza (in partenza alle 9.09 da Piacenza per Milano Rogoredo), ha avuto un ritardo di 20 minuti perché bloccato per le verifiche che Rfi ha dovuto fare sul ponte del Po. La circolazione sulla Brescia-piadena-parma è stata sospesa per un´ora, due treni sono stati fermati a Torrile San Paolo (Pr) e sostituiti da bus, fino alla ripresa regolare del servizio. Attualmente il servizio su tutte le tratte è tornato ala normalità. Stazioni - Le biglietterie Trenord delle stazioni ferroviarie di Mantova, Ostiglia, Suzzara e Poggio Rusco, tutte in provincia di Mantova, sono state chiuse in via precauzionale in seguito alle forti scosse. Strade - In Provincia di Mantova sono state chiuse al traffico la Ss 496 in località San Giovanni del Dosso a causa della struttura pericolante della Chiesa e il ponte sul Po di San Benedetto sulla ex Ss 413 è stato chiuso ai mezzi pesanti. Sulla Ss 482 verrà disposto il senso unico alternato in località Torriana e sulla Ss 62 della Cisa i vigili del fuoco stanno valutando l´eventuale chiusura. La Sp 44 nella frazione Zambone (verso Ferrara) e Sp 40 in località Schivenoglia sono state chiuse al traffico. In località Poggio Rusco si stanno effettuando verifiche statiche sugli edifici che potranno comportare una possibile chiusura al traffico delle strade limitrofe. "Il terremoto e le ripetute scosse che si sono verificate nel corso della mattina hanno comportato un rallentamento del traffico ferroviario - ha riferito l´assessore - C´è stata una sospensione precauzionale del flusso dei treni sulla rete Rfi nelle direttrici Piacenza-bologna, Verona-bologna, Cremona-parma che però è poi ripreso normalmente". "Davanti a una scossa di questa forza - ha concluso Cattaneo - è stato necessario prendere delle misure precauzionali, come è accaduto con la viabilità nel territorio mantovano dove è stata disposta la chiusura del traffico in alcune strade o il divieto di transito ai mezzi pesanti". |
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TERREMOTO, LA SITUAZIONE ALLE ORE 13. SONO SALITE ALLE 17 LE VITTIME. TREDICIMILA GLI SFOLLATI. |
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Bologna, 30 maggio 2012 – Procede il lavoro per garantire assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto. Sono 17 le vittime, circa 350 i feriti; 228 le scosse che si sono verificate dopo quella principale avvertita alle 9 di ieri mattina. Le persone assistite dalla protezione civile regionale e nazionale sono salite complessivamente a 13 mila. Al momento sono stati resi disponibili circa 5 mila posti in più per l’accoglienza, allestiti dopo le nuove scosse di ieri; posti che in tutto sono ora sufficienti a garantire l’assistenza alle persone tra i 9 campi di assistenza della protezione civile, alberghi, palestre e scuole messe a disposizione dai Comuni. Il punto sugli aiuti - Tante le offerte di solidarietà che stanno arrivando anche in queste ore. L’aiuto più concreto che si può dare è mandare un semplice sms solidale al numero 45500 (gestito dalla Regione Emilia-romagna e dalla Protezione civile nazionale), che permette di donare due euro per dare un aiuto alle popolazioni delle zone colpite dal terremoto. Allo stesso numero si può anche telefonare dalla rete fissa. La Regione Emilia-romagna ha anche attivato una raccolta fondi rivolta a quanti - privati ed enti pubblici - desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto che ha colpito le province di Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna. Per i privati le possibilità sono le seguenti: versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-romagna - Presidente della Giunta Regionale - Viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna; bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a Regione Emilia-romagna, Iban coordinate bancarie internazionali: It – 42 - I - 02008 - 02450 - 000003010203; versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182. Per quanto riguarda invece gli enti pubblici, è previsto l’accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d’Italia - Sezione Tesoreria di Bologna. In tutti i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-romagna. Chi, invece, volesse comunque fare donazioni di beni materiali potrà contattare le grandi organizzazioni di volontariato che già sono attive (come Croce Rossa, Caritas, Associazioni nazionale degli alpini o simili). Se si vuole impegnare in prima persona il proprie tempo e le proprie competenze, è necessario rivolgersi alle associazioni di volontariato locali. |
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TERREMOTO. ALEMANNO NELLE ZONE COLPITE SU INVITO DEL SINDACO DI SASSUOLO |
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Roma, 30 maggio 2012 - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si recherà nelle zone del modenese colpite dal terremoto su invito del sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, che sta collaborando con gli altri sindaci dei territori interessati dal sisma e che ha chiesto aiuti concreti da portare direttamente sul posto. L’operazione della Protezione Civile di Roma Capitale è stata raccordata con la Protezione Civile Nazionale. Nei giorni scorsi Roma Capitale aveva già inviato soccorsi alle popolazioni terremotate. Anche in quell’occasione era prevista la partenza del sindaco Alemanno per le zone colpite, ma la presenza del Sindaco al fianco della Protezione Civile capitolina non era stata possibile a causa di impegni istituzionali. |
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TERREMOTO, ANCORA UNA GRANDE PAURA NESSUN DANNO AL MOMENTO NEL PARMENSE, PREOCCUPAZIONE PER LE POPOLAZIONI DEL MODENESE |
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Parma, 30 maggio 2012 – E’ la preoccupazione per quello che è accaduto ancora nelle zone del modenese a incombere sul tavolo tecnico che si è tenuto ieri mattina nella sede del coordinamento di Protezione civile di via del Taglio. Lì Prefetto, con Sindaco e presidente della Provincia, comandanti dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizie municipale e provinciale, 118, Ufficio scolastico provinciale e volontari della protezione civile hanno fatto il punto sugli esiti della forte scossa che alle 9 di ieri mattina ha attraversato il Parmense. Al momento sono stati attivati i controlli sulle scuole e mano a mano che risultano senza rischi gli studenti possono rientrare. “Stiamo procedendo con la verifica sugli edifici scolastici, un doveroso scrupolo – ha spiegato il prefetto di parma Luigi Viana – a fronte della fortunata assenza di segnalazioni di danne sia a cose che persone è evidente che una verifica sulle scuole è necessaria”. Si profila dunque una situazione senza particolari rischi, paura a parte, come conferma il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli : “Al momento la situazione non è grave, stiamo procedendo con le verifiche sulle scuole, e non vi sono situazioni da evacuazione – ha dichiarato il presidente della Provincia - La preoccupazione più grossa è per il territorio compreso fra le province di Modena, Bologna e Ferrara da cui giungono notizie non confortanti. Fra l’altro i nostri volontari di Protezione civile sono proprio impegnati nell’ospedale da campo di Mirandola e a Camposanto dove gestiscono la mensa”. Mentre a Parma ancora in questi momenti continuano le telefonate sia ai Vigili del fuoco che alla sede della Protezione Civile, purtroppo ben diversa è la situazione nelle zone del modenese già colpite la scorsa settimana. Il sisma di questa mattina ha infatti causato ulteriori vittime e tanti danni. Le squadre di soccorso parmensi stanno aspettando l’attivazione mentre è già stata richiesta l’unità cinofila. Il tavolo tecnico si è aggiornato alle 16 di ieri. |
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SISMA EMILIA: IL CORDOGLIO DEL PIEMONTE PER LE NUOVE VITTIME
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Torino, 29 maggio 2012 - Il presidente Roberto Cota ha espresso "il più sentito cordoglio a nome di tutti i piemontesi per le vittime del nuovo evento sismico che ha colpito l´Emilia il 29 maggio". "La nostra Protezione civile - ha aggiunto - è sul posto con un campo operativo da alcuni giorni ed è a disposizione secondo necessità in coordinamento con le altre strutture operative”. Aderendo all’invito del Dipartimento nazionale, la Regione sta organizzandone il raddoppio della capienza, in modo da portarla a 500 persone e contribuire così a dare un riparo al sempre più crescente numero di sfollati causato dalle ultime scosse. Il campo allestito dal Piemonte a San Giacomo di Mirandola è stato visitato il 29 maggio dall’assessore regionale alla Protezione civile, Roberto Ravello: “Ho ritenuto doveroso venire qui per porgere di persona, a nome mio e del presidente Cota, un sentito ringraziamento agli operatori ed ai volontari della Protezione civile del Piemonte per l’impegno e la professionalità che ancora una volta stanno dimostrando. Pur nelle difficoltà della situazione, ho potuto riscontrare che la gestione dell’emergenza si sta svolgendo nel migliore dei modi, grazie ad una buona sinergia tra le strutture regionali ed i volontari. Ancora una volta, senza retorica, ritengo doveroso rimarcare come lo spirito di abnegazione, l’altruismo e la professionalità dimostrati dalla nostra Protezione civile rappresentino un reale motivo di orgoglio per i piemontesi”. |
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TERREMOTO. CORDOGLIO DI ZAIA PER LE VITTIME IN EMILIA. MASSIMA ALLERTA DEL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE |
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Venezia, 30 maggio 2012 - Il presidente del Veneto Luca Zaia sta seguendo da vicino l’evoluzione della situazione conseguente alla forte scossa di terremoto di ieri mattina. “Voglio esprimere il cordoglio mio personale e di tutti i veneti – ha detto – per le nuove vittime causate dal sisma. La nostra regione è a disposizione per dare una mano, con rapidità ed efficacia, nel contesto delle azioni che venissero concordate con il Dipartimento nazionale e l’Emilia Romagna”. “Il nostro sistema di Protezione Civile è nello stato di massima allerta – ha aggiunto – per rispondere alle esigenze che si segnalano nel nostro territorio e per intervenire o implementare l’attività di aiuto già in atto nel modenese, nella zona di San Felice sul Panaro. Rispetto ai terremoti e ai loro effetti – ha concluso Zaia – dobbiamo e vogliamo creare una maggiore consapevolezza nella popolazione sui modi per affrontarli nel migliore e più corretto dei modi”. Per questo è allo studio la predisposizione di una sorta di manualetto con le principali indicazioni circa i comportamenti da tenere e le azioni da compiere, da distribuire alle famiglie. |
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TERREMOTO. PROTEZIONE CIVILE DEL VENETO: VERIFICHE IN CORSO. PRONTI A RAFFORZARE INTERVENTO IN EMILIA. UN MANUALETTO PER LE FAMIGLIE |
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Venezia, 30 maggio 2012 - La forte scossa di terremoto di ieri mattina è stata avvertita in quasi tutto il Veneto, soprattutto nel Polesine e nella bassa veronese, ma anche nelle province della zona centrale del territorio regionale. La Protezione Civile della Regione, in allerta sin dalla scossa del 20 maggio, sta effettuando le prime verifiche circa gli effetti del nuovo sisma. Sono già stati segnalati danni lievi (caduta di intonaci e cornicioni, che hanno sfiorato anche persone, ma sembra al momento senza serie conseguenze) che hanno coinvolto peraltro situazioni di criticità emerse già con il primo evento. La scossa ha fatto cadere una statua ai Giardini Papadopoli di Venezia, nei pressi di Piazzale Roma. In molte città, le autorità scolastiche hanno effettuato quanto previsto dai piani di emergenza ed hanno fatto uscire gli alunni dalle scuole a scopo precauzionale. L’assessore alla protezione civile si è recato nella Sala Operativa della Protezione Civile subito dopo l’evento. “Stiamo coordinandoci stiamo coordinandoci con il Dipartimento nazionale e con la Regione Emilia Romagna, dove c’è stato l’epicentro del terremoto, per valutare se dobbiamo rafforzare l’intervento già attuato con la realizzazione di una tendopoli a San Felice in Panaro. In ogni caso – ha detto l’assessore – abbiamo già dato la nostra disponibilità. Stiamo effettuando verifiche soprattutto in provincia di Rovigo, in collegamento con la Prefettura e le amministrazioni locali per avere un quadro circa l’entità di ulteriori danni. D’accordo con il presidente Luca Zaia – ha concluso l’assessore – abbiamo deciso di predisporre un manualetto, da distribuire alle famiglie del Veneto, con le indicazioni indispensabili su come comportarsi in casi come questi”. |
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SISMA EMILIA: REGIONE FVG STANZIA 200.000 EURO PER CAMPO MIRANDOLA |
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Trieste, 30 maggio 2012 - "Con il Presidente Tondo abbiamo già firmato il primo decreto che stanzia 200 mila euro per far fronte all´impegno dei nostri volontari in Emilia". Lo ha reso noto ieri il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, a margine della partenza di 39 nuovi volontari diretti al Campo di accoglienza già allestito a Mirandola (Modena). "Questi fondi vanno a coprire l´acquisto di materiali e di generi di prima necessità, indispensabili per far funzionare il campo di accoglienza dove trovano già riparo oltre 500 sfollati, che saliranno ad più di 800 dopo le forti scosse di oggi. Accanto a questo, lo stanziamento va a coprire l´acquisto di attrezzature tecnologiche e le spese per il monitoraggio e il censimento dei beni artistici danneggiati". "Si tratta di una presenza concreta al fianco delle popolazioni vittime del sisma - ha concluso Ciriani -, un impegno di solidarietà che tutto il Friuli Venezia Giulia sente fortissimo nei confronti di chi viene colpito da un terremoto, sappiamo cosa vuol dire questo dramma e non l´abbiamo mai dimenticato". |
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TERREMOTO ANCHE IN ALTO ADIGE, NESSUN DANNO A COSE O PERSONE |
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Bolzano, 30 maggio 2012 - È stata avvertita nitidamente anche in Alto Adige la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.8 della scala Richter che ieri mattina ha colpito il Nord Italia. Un centinaio le telefonate giunte alla Protezione civile, nessun danno a persone o cose, temporaneamente evacuate tre scuole. "La situazione in Alto Adige è sotto controllo – spiega il direttore della Protezione civile provinciale Hanspeter Staffler - non sono segnalati danni a persone o cose". Il movimento sismico di questa mattina attorno alle ore 9 è stato avvertito in tutto il territorio altoatesino per circa 15 secondi, alla centrale provinciale di emergenza e alla Ripartizione protezione antincendi e civile sono arrivate circa un centinaio di telefonate da parte di persone che chiedevano informazioni. A titolo preventivo sono state evacuate tre scuole, a Merano, Egna e Salorno, ma gli alunni sono rientrati poco dopo in aula. "I cittadini sono invitati a non chiamare le centrali di emergenza se non in caso di necessità – è l’appello di Staffler - per non intasare inutilmente le linee". Nessun allarme neppure per i due tecnici altoatesini che la settimana scorsa hanno fornito supporto presso il centro operativo regionale di Bologna: entrambi sono rientrati domenica dopo avere passato le consegne ai colleghi della Regione Friuli Venezia Giulia. Per informazioni utili sul comportamento da tenere in caso di terremoti i cittadini possono visitare la pagina web ospitata dalla Rete Civica all’indirizzo www.Provincia.bz.it/protezione-civile/rischi-naturali/terremoti.asp |
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SISMA IN EMILIA ROMAGNA, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE INVIA MESSAGGIO DI SOLIDARIETÀ AL COLLEGA ERRANI. “PRONTI A INTERVENIRE A FAVORE DELLE POPOLAZIONI COLPITE” .
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Ancona, 30 maggio 2012 - Solidarietà alla comunità emiliana così duramente colpita e cordoglio per le vittime di questa mattina che aggravano il già pesante bilancio del terremoto. Li ha espressi anche a nome di tutta la comunità marchigiana il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, in un messaggio inviato al presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani. “Caro Vasco – ha scritto Spacca – vivo insieme a te il drammatico momento che colpisce la comunità emiliana. Unitamente all’espressione di solidarietà e di condivisione per una così grande sofferenza, a nome di tutti i cittadini delle Marche, aggiungo che puoi contare sulla disponibilità di tutte le forze del nostro sistema di protezione civile e del volontariato marchigiano, per promuovere un’azione concreta ed immediata a favore della popolazione nuovamente colpita dal sisma”. Sin dalle prime scosse sismiche che hanno colpito l’Emilia Romagna, la protezione civile delle Marche si è mobilitata con mezzi e uomini. L’ospedale da campo è pronto per essere allestito nell’area colpita oggi da una nuova scossa di terremoto. Pronti per eventuali necessità anche moduli abitativi. Con circa 50 volontari e un posto medico avanzato a Finale Emilia, il sistema di protezione civile delle Marche è già operativo in Emilia sin dal 20 maggio. A disposizione dalle Marche anche quattro squadre di ingegneri specializzati nel rilievo dei danni agli edifici industriali da impiegare nel controllo delle fabbriche danneggiate. La protezione civile marchigiana è in costante contatto con la protezione civile nazionale e con quella dell’Emilia Romagna. |
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FVGSTRADE: UTILI ALLA REGIONE PER I TERREMOTATI DELL´EMILIA |
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Trieste, 30 maggio 2012 - "Ci sono momenti nei quali c´è chi ha più bisogno di te. E chi, come noi, ha conosciuto la solidarietà deve saper rinunciare a un´opera in più per aiutare chi vive momenti più difficili dei nostri". Lo affermato l´assessore regionale alle infrastrutture, Riccardo Riccardi, partecipando ieri mattina all´assemblea di Fvgstrade, alla quale ha chiesto di rivedere la proposta di accantonamento per distribuire i 559 mila euro dell´avanzo alla Regione. "Il Friuli Venezia Giulia - ha proseguito Riccardi - non può dimenticare e il Presidente Tondo ha deciso di partecipare al dramma dell´Emilia destinando queste risorse". A Fvgstrade, quindi, nessun accantonamento: l´utile di bilancio ritorna nelle disponibilità della Regione che, nella manovra di assestamento, li devolverà ai terremotati dell´Emilia. "Nel ringraziare il Presidente Santuz, gli amministratori della Società e tutto il personale per il lavoro svolto e i risultati ottenuti, mi sento di aggiungere - ha concluso l´assessore - che oggi possiamo essere ancor più orgogliosi di come questa società sta operando". |
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SISMA EMILIA ROMAGNA: 50 UOMINI 25 MEZZI DELL’ ABRUZZO VERSO ZONA COLPITA |
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L´aquila, 30 maggio 2012 - Arriverà a Cavezzano (Mo) alle prime ore di stamani, la Colonna Mobile della Protezione Civile della Regione Abruzzo che è in movimento verso il comune emiliano, epicentro della scossa che alle 9.03 di ieri ha causato altre vittime e ingentissimi danni. La Colonna Mobile, guidata da tre dipendenti della Protezione Civile abruzzese, è composta da 25 mezzi e oltre 45 volontari appartenenti all´Ana (Associanzione Nazionale Alpini) Abruzzi. Subito dopo il loro arrivo, gli uomini della protezione civile abruzzese allestiranno un campo capace di dare ospitalità a circa 250 senza tetto, oltre al personale. Il campo sarà dotato di una tensostruttura destinata ad ospitare la mensa, una cucina mobile capace di confezionare 1000 pasti al giorno, una cella frigorifero, villaggio/tende allestite con brande, materassi e sacchi a pelo, 3 moduli/docce, 3 moduli/Wc. Il campo sarà totalmente autosufficiente per una settimana, dopo di che riceverà il cambio del personale e il rifornimento delle derrate. Della Colonna Mobile fanno parte anche 2 mezzi della Croce Rossa Italiana che porteranno sul posto tende e brande. |
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TERREMOTO. PISAPIA: “VICINI ALLE FAMIGLIE DELLE VITTIME E AI CITTADINI DELLE ZONE NUOVAMENTE COLPITE” IL SINDACO: “SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO A MILANO” |
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Milano, 30 maggio 2012 – “Le nuove scosse che hanno colpito l’Emilia e tutto il Nord Italia hanno provocato, purtroppo, ancora vittime e terrore. Tutta Milano è vicina alle famiglie e a tutti i cittadini delle zone colpite dal sisma. Siamo già pronti, in accordo con la Protezione civile, a intervenire per aiutare la popolazione, non appena ci sarà richiesto”. Lo ha dichiarato ieri il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia . “Per quanto riguarda Milano la situazione è sotto controllo e stanno continuando le operazioni di monitoraggio delle scuole cittadine”. |
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ALTRE 10 TENDE (80 POSTI) NEL CAMPO TOSCANO DI SAN POSSIDONIO
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Firenze, 30 maggio 2012 – Cresce il campo toscano di San Possidonio, uno dei comuni emiliani colpiti dal sisma. E’ infatti partita ieri pomeriggio una nuova tranche di colonna mobile che porta con sé 10 tende per complessivi 80 posti letto. La capacità di accoglienza complessiva del campo passa quindi da 250 a 330 posti letto. “Li riserveremo sempre di più – afferma Antonino Melara, capo della protezione civile regionale da qualche ora tornato sul posto – a disabili accompagnati da badanti, anziani, donne e bambini”. Il presidente Enrico Rossi, che ha brevemente riferito al Consiglio regionale sulla situazione nel modenese e sull’attività di soccorso della Toscana, ha affermato che “la Toscana è pronta a inviare al bisogno tutto quanto verrà richiesto”. “C’è una forte richiesta di aiuto – ha detto il presidente – e certo non basteranno, se non per fronteggiare l’emergenza i 50 milioni stanziati dal Governo. La presenza della protezione civile regionale è rafforzata anche della presenza di tanti toscani nella colonna nazionale Anpas. La popolazione sfollata cresce di minuo in minuto. Esprimiamo la nostra vicinanza ai cittadini dei comuni colpiti, ai familiari delle vittime e un forte ringraziamento ai volontari impegnati sul posto”. |
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SISMA: CAPPELLACCI, SARDEGNA VICINA ALL’EMILIA. PRONTI A INVIARE UOMINI E MEZZI
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Cagliari, 30 Maggio 2012 - "Desidero esprimere in queste ore il più sincero sentimento di cordoglio per le vittime e di vicinanza alle comunità colpite dal sisma avvenuto in Emilia". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. "La Sardegna – ha aggiunto - è pronta a inviare uomini e mezzi per portare soccorso e sostegno alla popolazione e a collaborare con le istituzioni locali per affrontare questo momento di grave difficoltà". |
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TERREMOTO: IL PUNTO CON IL PRESIDENTE DELLAI A SAN FELICE SUL PANARO CAMPO TRENTO SARÀ AMPLIATO PER ACCOGLIERE 500 PERSONE, LA STORIA DI CORAGGIO DEL CANE ZAGOR |
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Trento, 30 maggio 2012 - Prima il punto con il presidente Vasco Errani ed il prefetto Franco Gabrielli. Subito dopo l´incontro con il sindaco di San Felice in Panaro e la visita al campo dove i trentini si stanno preparando per ampliare la capacità di accoglienza dei senza tetto dopo la nuova drammatica ondata di scosse di ieri mattina. E´ la cronaca del sopralluogo che il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha effettuato in queste ore in un´Emilia Romagna colpita ancora una volta duramente dal sisma. Accompagnato da Raffaele Decol e di ritorno dall´audizione tenutasi stamattina sui temi della Protezione civile alla Commissione ambiente della Camera dei Deputati, Dellai ha incontrato il gruppo di concittadini che, in veste di dipendenti della Pubblica amministrazione oppure quali volontari delle diverse organizzazioni convenzionate con la protezione civile, stanno portando il loro contributo per gestire una situazione davvero difficile. Da stamattina, fin dai primi minuti immediatamente successivi alla prima scossa delle ore 9, la Protezione civile trentina guidata da Roberto Bertoldi ha coordinato l´invio da parte delle regioni italiane delle colonne mobili con i soccorsi destinati ai centri dell´Emilia nuovamente colpiti dalle scosse di oggi. Complessivamente sono 10 i "moduli" aggiuntivi, alcuni inviati da associazioni di volontariato su richiesta della Protezione civile nazionale e altri inviati da sette regioni. In totale garantiranno un posto in tenda, vitto, servizi e assistenza a 2500 persone. La stessa Protezione civile trentina sta lavorando per ampliare il campo Trento a San Felice sul Panaro - dove sono ospitate attualmente 390 persone - per portarlo alla capienza di 500 persone e di 60 tende complessive. Sospese, per il momento, le verifiche statiche degli edifici danneggiati per il terremoto, a causa dell´instabilità degli stessi. A Campo Trento, coordinato dal dirigente del Servizio geologico provinciale Saverio Cocco, è arrivata anche la responsabile della Centrale unica per l´emergenza, Luisa Zappini, oltre naturalmente al presidente Lorenzo Dellai, già impegnato nella prima riunione. "Partecipiamo al dolore di chi anche oggi ha perso un proprio caro sotto le macerie - ha detto Dellai ai trentini che ha incontrato - offrendo una mano amica ed un cuore generoso, e per questo sono orgoglioso della prova che state dando. Sono ore febbrili, dettate dall´emergenza, alla quale daremo una risposta rafforzando la nostra presenza, attraverso un ulteriore impegno che stiamo pensando di programmare con i nostri tecnici ed i nostri volontari, a cominciare dalla messa in sicurezza di edifici e strade". Partecipano a queste operazioni infatti i Vigili del fuoco permanenti ed i Forestali, assieme ad una pattuglia di tecnici (sia liberi professionisti presenti in forza di una convenzione con gli ordini professionali, sia dipendenti di diversi servizi della Provincia, a cominciare dal Servizio prevenzione rischi, e dell´Itea), e poi ancora i Nuvola, gli Psicologi per i popoli, la Croce Rossa). In Trentino la situazione è sotto controllo, anche se si segnala il gran lavoro dei Vigili del fuoco volontari e permanenti, nonché degli ingegneri provinciali impegnati in decine di verifiche statiche sugli edifici pubblici e privati, fra cui soprattutto scuole, istituti e chiese. Sono ore concitate per la macchina della Protezione civile trentina, con tanti episodi di eroismo quotidiano dei nostri volontari. Fra le storie di coraggio si segnala quella di Michele Cesarini Sforza e del suo cane Zagor, una delle unità cinofile della Scuola provinciale cani da superficie catastrofe, impegnati a Mirandola. Quando Michele ha saputo dai vigili del fuoco che c´erano alcuni suoi colleghi operai che erano rimasti sotto le macerie del capannone della fabbrica dove lavora, ha preso subito il suo cane da ricerca su macerie e si è precipitato sul posto. Dopo alcuni minuti il cane Zagor ha fiutato la presenza di due persone: i soccorritori si sono messi a scavare, fino a trovare sotto le macerie due operai. La storia purtroppo non è a lieto fine: uno di loro era già morto, mentre l´altro, estratto vivo dalle macerie, è deceduto nel corso del pomeriggio. Michele Cesarini Sforza è un pendolare tra Trento e Mirandola, dove lavora come operaio in una delle fabbriche della zona, la B.b.g. Di San Giacomo Roncole, Mirandola, azienda leader nel settore della meccanica di precisione. I vigili del fuoco della cittadina emiliana lo conoscono bene, proprio per la sua attività di conduttore di cani da ricerca e catastrofe, ed immediata è stata dunque la loro telefonata per chiedergli di intervenire subito con il suo cane. |
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BOLZANO: PROVINCIA PRONTA AD AIUTARE LE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO |
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Bolzano, 30 maggio 2012 - "Siamo tutti addolorati per quanto sta succedendo in Emilia, esprimiamo la solidarietà alle popolazioni colpite e siamo pronti ad inviare uomini e mezzi in qualsiasi momento". Così il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder ha commentato le notizie sulla forte scossa di terremoto di ieri mattina nel Nord Italia. "Appena avvertita la scossa ci siamo messi in contatto con la centrale operativa di Bologna - ha spiegato Durnwalder - mettendoci immediatamente a disposizione per ogni operazione di intervento, come già fatto per il sisma dei giorni scorsi. L´ultima volta ci era stato chiesto l´invio di due tecnici, ora la Protezione civile provinciale è pronta ad inviare tende per accogliere gli sfollati, nonchè uomini e mezzi per assistere le persone colpite dal terremoto ed effettuare altri interventi". Il presidente si è detto "addolorato per le notizie in arrivo dall´Emilia", esprimendo la "solidarietà di tutta la Giunta provinciale alle popolazioni colpite dal sisma". La forte scossa di quest´oggi è stata avvertita anche in Alto Adige, dove non sono comunque segnalati danni a cose o persone. In mattinata, in via precauzionale, erano state evacuate tre scuole a Merano, Egna e Salorno, ma gli alunni sono potuti rientrare poco dopo negli edifici. |
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TERREMOTO ER: PUGLIA PROPORRÀ RIMODULAZIONE PROGRAMMI SVILUPPO RURALE
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Bari, 30 maggio 2012 - L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno in qualità di coordinatore della Commissione politiche agricole nazionale esprime al presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e al suo collega assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni sentimenti di solidarietà e vicinanza ed il cordoglio per le vittime del terremoto. Sentimenti che l’assessore Stefàno proporrà domani ai colleghi impegnati nei lavori della Commissione Politiche Agricole di legare ad un gesto concreto di aiuto da rivolgere ai territori colpiti. “Questo terremoto – spiega l’assessore - non colpisce solo un territorio ma investe duramente un Paese già provato dallo tsunami della crisi economica. Abbiamo il dovere morale oltre che politico di immaginare una chance a cui agganciare un messaggio di speranza ed una prospettiva di ripresa. Con questa finalità, domani in Commissione proporrò al sistema delle Regioni di rendere concreta la solidarietà del mondo agricolo, mediante una rimodulazione dei Programmi di Sviluppo rurale delle regioni italiane, compatibile con gli stati di avanzamento dei singoli programmi regionali a favore di un potenziamento del Psr dell’Emilia Romagna”. |
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TERREMOTO EMILIA: CONTINGENTE STRAORDINARIO DALL’UMBRIA |
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Perugia, 30 maggio 2012 – “Le immagini sconvolgenti che giungono dall’Emilia-romagna ci impongono, oltre agli adempimenti che ci richiede la protezione civile nazionale ogni ulteriore sforzo per essere vicini, con aiuti concreti, alle popolazioni così duramente colpite”. E’ quanto ha affermato la Presidente della regione Umbria Catiuscia Marini, al temine della riunione operativa che si è tenuta presso il centro regionale della protezione civile di Foligno. “Per questo, ha affermato la presidente, ho deciso di inviare una lettera a tutti i sindaci della regione affinchè mettano a disposizione innanzitutto tecnici (ingegneri, architetti e geologi) per intensificare la nostra presenza nelle zone terremotate nell’opera di verifica dell’ agibilità degli edifici. Abbiamo inoltre già comunicato la messa a disposizione degli immobili della nostra regione idonei per il ricovero dei beni culturali a rischio. Ovviamente, ha concluso la presidente Marini, siamo impegnati ad accogliere ogni ulteriore richiesta che ci dovesse pervenire sia dalla regione Emilia Romagna che dai comuni colpiti e ci renderemo disponibili per ogni necessità”. Intanto un contingente straordinario della Regione Umbria partirà nelle prossime ore con destinazione San Prospero, in provincia di Modena, dove sarà allestito un campo per ospitare 250 terremotati. La richiesta è giunta alla sala operativa della Protezione Civile proprio mentre stava per cominciare la riunione già convocata e cui partecipa la stessa presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che aveva già comunicato al dipartimento nazionale di Protezione Civile - che coordina le operazioni di gestione dell’emergenza – la massima disponibilità della Regione a fare quanto possibile, e nelle sue disponibilità, per assistere le popolazioni dell’Emilia Romagna, colpite dalle nuove e forti scosse di terremoto. La colonna mobile che raggiungerà San Prospero è composta da trenta volontari, più due funzionari della protezione civile regionale, ed è completamente autosufficiente ed in grado, quindi, di poter ospitare 250 persone. Appena questa mattina era partito il contingente di volontari e funzionari che ha dato il cambio al personale umbro che sta operando nell’altro campo allestito e gestito dalla Regione Umbria a Massa Finalese, e che ospita altri 250 terremotati. La Regione è inoltre impegnata nell’invio di tecnici per l’effettuazione dei rilievi e la verifica dell’agibilità degli immobili. In questo caso si tratta di squadre formate da funzionari della Regione e delle province di Perugia e Terni. Infine, già da alcuni giorni operano in Emilia Romagna i geologi della Regione, sia per la verifica degli effetti di amplificazione del sisma con l’utilizzo di speciali rilevatori, sia per lo studio dei fenomeni di liquefazione del terreno riscontrati in diverse località colpite dal sisma. La presidente Marini, già in occasione dei lavori del Consiglio regionale che si sono svolti oggi pomeriggio, aveva rinnovato innanzitutto il cordoglio dell’intera Umbria per le nuove vittime del terremoto in Emilia, annunciando che si sarebbe recata immediatamente alla riunione operativa in programma nel Centro di Protezione civile di Foligno. |
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TERREMOTO EMILIA: LAZIO, PRONTO A SUPPORTO CON PROTEZIONE CIVILE
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Roma, 30 maggio 2012 - "Rivolgo un pensiero ai morti in Emilia Romagna a causa del terremoto e porgo le condoglianze ai familiari. In questi giorni ho sentito il presidente Errani e gli ho rinnovato l´impegno della Protezione civile del Lazio che è pronta ad intervenire nel caso in cui serva un supporto". Così la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in apertura della conferenza stampa di presentazione del Protocollo di intesa tra la Regione Lazio e gli ordini professionali in caso di emergenza e calamità naturali. |
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NAPOLITANO IN FRIULI: TONDO, AUTONOMIA RICHIAMA RESPONSABILITA´
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Gemona del Friuli, 30 maggio 2012 - Nel suo intervento a Gemona del Friuli in occasione ieri del conferimento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della cittadinanza onoraria di Gemona del Friuli, il presidente della Regione Renzo Tondo, nel ringraziare per l´operato nel Friuli terremotato dell´allora commissario straordinario alla Ricostruzione Giuseppe Zamberletti, "che esercitò la sua funzione nel rispetto della specialità e del ruolo degli Enti locali, aprendo la strada agli amministratori pubblici che andavano ad assumersi la grande responsabilità della ricostruzione", ha rimarcato - anche con un po´ di sano orgoglio" - come il modello nazionale di Protezione civile abbia trovato le sue prima fondamenta proprio dalle esperienze maturate in Friuli nel 1976, dimostrando di "funzionare perché legato al territorio e aperto alla solidarietà". Ci teniamo continui con questo spirito e questa organizzazione, ha aggiunto Tondo, e oggi "non vogliamo sia messo in discussione". "Siamo fieri difensori della nostra autonomia ed altrettanto consapevoli che questa va declinata con grande senso di responsabilità e di solidarietà nazionale. Valga l´esempio - ha quindi sostenuto il presidente Tondo - dell´allargamento dell´autostrada Venezia-trieste, opera strategica per lo sviluppo dell´Italia intera, che il Friuli Venezia Giulia si è assunto la responsabilità di avviare autonomamente. Abbiamo utilizzato in modo virtuoso gli strumenti commissariali di protezione Civile, di cui auspichiamo la continuità nell´interesse di tutto il Paese" |
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SARDEGNA - INTERNAZIONALIZZAZIONE, INSEDIATO TAVOLO COOPERAZIONE DECENTRATA |
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Cagliari, 30 Maggio 2012 - Si è insediato il 28 maggio, nella sede della Regione in viale Trento, il Tavolo regionale della Cooperazione decentrata, un´occasione di confronto e riflessione per tutti gli attori - pubblici e privati - che operano in Sardegna nel campo della cooperazione e dell´internazionalizzazione. Obiettivo prioritario è quello di elaborare una visione condivisa della cooperazione in Sardegna, creando un Sistema regionale che possa interloquire proficuamente con il governo nazionale ed essere parte attiva del Sistema nazionale. Il Tavolo intende anche costituire la sede per la promozione di azioni d’internazionalizzazione con specifici paesi, considerati prioritari, favorendo il confronto nelle stesse aree geografiche e tematiche. L´incontro - aperto dall´Assessore dell´Industria, Alessandra Zedda, e coordinato dal direttore generale della Presidenza, Gabriella Massidda - ha visto la partecipazione di: funzionari regionali, rappresentanti degli enti locali, esponenti del mondo industriale, cooperativo, bancario, universitario e sindacale. Durante i lavori sono state illustrate le principali iniziative di cooperazione economica e sociale realizzate, come le missioni a Singapore e in Brasile, e le altre attività previste nel 2012. Sono state presentate, inoltre, le opportunità d´investimento per le imprese sarde offerte dalla Bielorussia, con la quale la Regione ha recentemente sottoscritto un´intesa che favorirà una già stretta collaborazione. Partendo dalle iniziative già avviate nel campo della formazione, come quella che ha consentito la creazione del centro di formazione professionale Sardegna Global per i giovani in uscita dagli orfanotrofi (e provenienti dalle zone maggiormente colpite dal disastro di Cernobyl) e quella successiva del progetto Sardegna Global, si vogliono creare nuove occasioni di sviluppo nel campo dell’ agricoltura, artigianato, della formazione professionale e della ricerca. |
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BILANCIO ABRUZZO: ENTRO 2016 SBLOCCO RISORSE PER 63 MLN IL GOVERNO HA IMPUGNATO FINANZIARIA PER UTILIZZO 35 MLN |
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Pescara, 30 maggio 2012 - "Oggi la fiscalità della Regione è più o meno nella media rispetto alle altre Regioni mentre, fino a tre anni fa, l´Abruzzo era la Regione più indebitata d´Italia. Ora, grazie alla politica di risanamento e rigore che abbiamo messo in atto già da tre anni e mezzo fa, cominciano a liberarsi risorse che saranno a diposizione dell´intero territorio regionale visto che, tra l´altro, da due anni non chiudiamo più il bilancio in deficit. Anzi, nel 2011 abbiamo registrato un avanzo di gestione". Lo ha ribadito, ieri pomeriggio, a Pescara, l´assessore al Bilancio, Carlo Masci, nel corso di un incontro con il tavolo tematico sulla fiscalità del Patto per lo Sviluppo. "Circa 98 milioni di euro sono ancora vincolati al pagamento delle cartolarizzazioni dei debiti del Servizio Sanitario regionale - ha spiegato Masci - e lo saranno fino al 2015 quando si libereranno 21 milioni di euro. Nel 2016, invece, verranno sbloccati ulteriori 42 milioni di euro. Questo ci consentirà di avviare un processo di utilizzo di risorse che andremo a modulare sulla base delle esigenze della collettività regionale. Nel 2021, infine, è prevista la fine della partita cartolarizzazioni". Intanto, si attendono, a stretto giro, segnali dal Governo nazionale che ha impugnato di fronte alla Corte costituzionale la Finanziaria regionale per l´utilizzo di 35 milioni di euro. "Si tratta di risorse disponibili - ha affermato Masci - ma secondo il Governo vincolate al ripiano dei deficit della sanità. Tuttavia, da due anni i deficit non ci sono più e noi riteniamo - ha concluso - che queste risorse, non quelle ancorate al Piano di rientro, che altra cosa, possano essere legittimamente destinate ai cittadini abruzzesi". |
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BOLZANO: FONDO BRANCHER, CONTRIBUTI SOLO PER I COMUNI DI CONFINE |
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Bolzano, 30 maggio 2012 - Sì ai soldi per i comuni di confine, sì ad un´amministrazione unica del fondo Brancher, no ad una gestione che investa il denaro lontano dall´Alto Adige. "Non vogliamo che i 40 milioni messi a disposizione dalla Provincia di Bolzano finiscano in progetti che nulla hanno a che fare con il nostro territorio", ha commentato Luis Durnwalder. L´accordo di Milano che regola il finanziamento dell´Autonomia prevede che la Provincia di Bolzano e quella di Trento investano ogni anno 40 milioni di euro a testa per agevolare uno sviluppo più armonico dei comuni di confine. Il cosiddetto fondo Brancher è nato per disinnescare il ripetuto fenomeno dei referendum promossi da comitati locali di Veneto e Lombardia per chiedere l´annessione alle due province a statuto speciale. "In tutto i comuni confinanti con l´Alto Adige sono 7 - ha spiegato il presidente altoatesino Luis Durnwalder - mentre in Trentino si arriva sino a 42. Siamo d´accordo che i benefici dei progetti finanziati con i soldi messi a disposizione dalla Provincia di Bolzano ricadano anche sulle zone attigue e quelle di confine, ma non possiamo certo accettare che con i fondi altoatesini si finanzino progetti in provincia di Vicenza, di Verona o di Brescia". La questione nasce dalla proposta, approvata anche dalla Giunta provinciale, di far confluire in un fondo unico il denaro proveniente da Trento e da Bolzano. "Il problema - ha sottolineato Durnwalder - è che i 40 milioni messi a disposizione dalla Provincia di Bolzano vogliono essere utilizzati per finanziare progetti lontani dal nostro territorio, senza tenere nella dovuta considerazione i comuni del bellunese e della Provincia di Sondrio, con i quali sono da tempo avviati contatti per iniziative comuni nel campo delle piste ciclabili, degli impianti di risalita e della viabilità. Se queste condizioni non cambieranno la Provincia di Bolzano non verserà i fondi previsti, e siamo pronti a fare ricorso". |
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FRA LE DECISIONI DI IERI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: FONDO PER LE GRANDI IMPRESE, BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE, ASTI-CUNEO, ATTIVITÀ DEGLI ORATORI, SOSTEGNO ALL’AGRICOLTURA E LOTTA ALLE ZANZARE |
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Torino, 30 maggio 2012 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Grandi imprese. Viene riattivato, su proposta dell’assessore Massimo Giordano, il fondo temporaneo di garanzia per le grandi imprese (oltre 250 addetti) come misura temporanea e straordinaria per temperare gli effetti della crisi economica. L’obiettivo è sostenere la continuità di concessione di crediti bancari alle aziende alle prese con criticità finanziarie congiunturali e momentanee verificatesi negli ultimi dodici mesi. La dotazione iniziale del fondo è di 15 milioni di euro. Borse di studio. Come proposto dall’assessore Elena Maccanti, sono stati forniti all’Edisu (Ente per il diritto allo studio universitario) i criteri per la pubblicazione dei bandi di concorso per l’erogazione delle borse di studio agli studenti universitari per l’anno accademico 2012-13, che corrispondono a quelli illustrati la scorsa settimana alla Vi Commissione consiliare. Asti-cuneo. Espressa, su proposta dell’assessore Barbara Bonino, la “positiva volontà di intesa” per la localizzazione delle opere contenute nel progetto definitivo del lotto Ii.6 Roddi-diga Enel dell’autostrada Asti-cuneo. Tenuto conto dei pareri e dei contributi tecnici pervenuti dagli enti locali, la delibera ritiene che l’autorizzazione debba essere condizionata al recepimento, in fase di progettazione esecutiva e di realizzazione, di una serie di prescrizioni riguardanti la viabilità complementare (come l’adeguamento della tangenziale di Alba, il terzo ponte sul Tanaro, nuove strade e rotonde), le interferenze con l’idrografia superficiale e la rete irrigua, l’abbattimento delle polveri per la costruzione della galleria di Verduno, le gestione delle terre e delle rocce da scavo, la posa di barriere antirumore adatte al paesaggio (anche miste in legno e vetro), l’incidenza sulle colonie di chirotteri. Oratori. Fissati, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, nuovi criteri e modalità per l’assegnazione dei contributi per lo svolgimento delle attività di oratorio agli enti di culto previsti dalla normativa (Regione Ecclesiastica Piemonte, Tavola Valdese, Comunità ebraica di Torino, Chiesa cristiana avventista del settimo giorno). Sono ammesse le spese di gestione e formazione collegate all’attività sulla quale si basano i progetti, nonché per l’acquisto di materiale e attrezzature e per l’ordinaria manutenzione. L’arco temporale di svolgimento dei progetti seguirà l’anno scolastico (1° settembre-31 agosto) e non più l’anno solare. Per quest’anno sono stati stanziati 3.500.000 euro. Agricoltura. Un disegno di legge presentato dall’assessore Claudio Sacchetto, che passa ora all’esame del Consiglio, comprende l’erogazione di un aiuto per la copertura degli interessi bancari sostenuti dagli organismi di difesa che hanno stipulato polizze assicurative contro le avversità atmosferiche per conto dei soci, il rafforzamento del sistema di garanzia per le piccole e medie imprese agricole, lo snellimento delle procedure di approvazione delle modifiche degli statuti dei consorzi gestori dei comprensori irrigui, l’incoraggiamento del riordino irriguo e della predisposizione di progetti strategici, la fornitura di un supporto tecnico-amministrativo per la gestione dei pascoli. Zanzare. Via libera, su proposta dell’assessore Paolo Monferino, al progetto unitario di lotta alle zanzare in risaia e nelle aree urbane predisposto dall’Ipla. Lo stanziamento complessivo ammonta a 7 milioni di euro. In particolare, nelle zone risicole si prevede l’aumento della superficie trattata fino a 40.000 ettari (+3.000 rispetto all’anno scorso), il maggior ricorso agli aerei rispetto agli elicotteri, la sperimentazione di larvicidi biologici per contrastare le specie tardive. Con 919.000 euro vengono cofinanziati i progetti locali presentati dai Comuni di Acqui Terme, Alessandria, Casale Monferrato, Castello di Annone, Leinì, Montalto Dora, Novara, Pinerolo, San Mauto Torinese, Torrazza Piemonte, Verbania e Veruno, dai Comuni biellesi, dal Parco di Avigliana e dalla Comunità collinare di Torino. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, il nuovo piano regolatore di Saluzzo e l’autorizzazione all’Atc di Torino di utilizzare 318.000 euro per la manutenzione straordinaria degli stabili di via delle Pervinche; - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, il protocollo d’intesa con i Comuni olimpici per il reinvestimento degli introiti derivanti dall’applicazione dell’imposta di soggiorno, secondo il quale il 35% della somma sarà trasferito in via sperimentale alla Regione, che la userà per il turismo delle valli secondo un piano deciso di comune accordo; - su proposta dell’assessore Michele Coppola, il protocollo d’intesa per il rinnovo dell’Osservatorio culturale del Piemonte; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, la convenzione con il Coordinamento regionale del volontariato di protezione civile; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il programma per la promozione della carne di razza piemontese redatto dal consorzio Coalvi, finanziato con un contributo massimo di 200.000 euro. |
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INCONTRO TRA L’AUTORITÀ DI GESTIONE ED IL PARTENARIATO SULLA RIMODULAZIONE DEL POR CALABRIA FESR 2007/2013
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Catanzaro, 30 maggio 2012 - Proficuo incontro, nella sede del Dipartimento Programazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria, tra l’Autorità di Gestione del Por Calabria Fesr 2007/2013 e il Partenariato Istituzionale ed Economico-sociale. All’ordine del giorno c’era lo stato di attuazione del Por Calabria Fesr 2007/2013 e la relativa rimodulazione finanziaria finalizzata ad attuare le priorità previste dal Piano di azione coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud, trasmesso dall’Italia alla Commissione Europea il 15 dicembre 2011. Ha introdotto i lavori la dottoressa Anna Tavano, Autorità di Gestione del Por Calabria Fesr 2007-2013, che, dopo una puntuale illustrazione dei dati di attuazione finanziaria e procedurale, rispettivamente aggiornati al 30 aprile, data di scadenza dell’ultimo monitoraggio Igrue validato, e ad horas quanto alle procedure di selezione in itinere e in fase di indizione, ha posto l’accento sulle difficoltà di realizzazione delle operazioni a regia regionale di cui sono beneficiari gli Enti Locali. A tale proposito l’Autorità di Gestione ha chiesto al Partenariato di esercitare, nei confronti dei vari beneficiari già individuati, un’azione di sollecitazione e sensibilizzazione sia in relazione alla velocizzazione delle procedure sia in riferimento all’attenzione alla regolarità delle procedure stesse al fine di assicurare il rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di appalti, rammentando le misure di rafforzamento del sistema di gestione e controllo adottate e gli strumenti (tra i quali: linee guida, vademecum per i controlli, disciplinare d’obblighi, circolare per la verifica dei progetti generatori di entrate) messi a disposizione dei beneficiari medesimi. I rappresentanti del Partenariato hanno preso atto di quanto esposto e si sono impegnati a trasferire ai beneficiari degli interventi le raccomandazioni e le sollecitazioni venute dall’Autorità di Gestione. Nella seconda parte dell’incontro l’Autorità di Gestione ha commentato la proposta di revisione finanziaria del Programma, già assentita dal Comitato di coordinamento tenutosi il 17 maggio scorso e che sarà portata al Comitato di Sorveglianza del 19 giugno prossimo, illustrando i criteri applicati per la riduzione della dotazione finanziaria di alcune Linee di intervento del Programma senza incidere sulla sua strategia e sugli obiettivi generali previsti. Il Partenariato si è riservato di far pervenire all’Autorità di Gestione le proprie valutazioni ed eventuali suggerimenti integrativi prima della riunione del Comitato di Sorveglianza, prevista per il 19 giugno a Catanzaro, da cui dovrà scaturire il via libera definitivo alla rimodulazione del Por Fesr 2007/2013. In chiusura si è discusso delle modalità operative per la costituzione di un vero e proprio Ufficio del Partenariato Economico e Sociale, con il compito di favorire, a livello tecnico, il confronto tra la Regione Calabria ed il Forum della Parti Economiche e Sociali. |
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PERSONALE: NUOVI TAGLI A POSIZIONI DIRIGENZIALI PER L´ABRUZZO L´OBIETTIVO E´ ARRIVARE A QUOTA 76 SERVIZI |
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Pescara, 30 maggio 2012 - Di seguito l’intervento Dall´assessore al Personale, Federica Carpineta: "La Giunta Regionale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha approvato su mia proposta la Delibera che prevede la "Razionalizzazione dei Servizi della Giunta Regionale". L´atto, che punta alla razionalizzazione della spesa e che era stato già annunciato, prevede la riduzione delle posizioni dirigenziali della Giunta Regionale a 76. Questo provvedimento di razionalizzazione e di risparmio segue quello già adottato che ha portato alla diminuzione delle Direzioni Regionali da 11 a 9. In altri termini, la Regione avrà e quindi pagherà due direttori in meno. In tre anni abbiamo ridotto le direzioni dalle 12 che abbiamo trovato a fine dicembre del 2008 alle 9 oggi previste; abbiamo tagliato le posizioni dirigenziali del 35 per cento per arrivare a 76, che la delibera odierna indica come obiettivo da raggiungere entro pochissimi mesi. E in questo tetto di 76 verranno compresi anche i servizi che riorganizzeranno le attività e le funzioni provenienti dagli enti che abbiamo soppresso, cioè l´Arssa e Abruzzo Lavoro. Il rapporto dipendenti per dirigente arriverà a 1/18, cioè, in media, ogni dirigente avrà 18 dipendenti, avvicinando così l´Abruzzo ai livelli virtuosi degli standard nazionali. Il passaggio successivo, anch´esso annunciato, sarà l´approvazione da parte della Giunta Regionale del progetto di legge sulla riorganizzazione della propria macchina amministrativa. Il provvedimento, com´è noto, in queste settimane è oggetto sia di positivo confronto con i sindacati sia di propositivo interesse da parte della Confindustria regionale, che ha fatto già pervenire una dettagliata e interessante nota, ricca di spunti, riflessioni e proposte. Contiamo di rispettare i tempi che ci siamo imposti, chiudendo questa fase di confronto entro pochi giorni. Stupisce, purtroppo, l´atteggiamento di certe categorie, che sembrano voler più difendere se stesse e lo status quo, piuttosto che responsabilmente divenire parte attiva dell´indispensabile percorso di rinnovamento intrapreso. Alcuni centri di potere, nonostante tutto quel che succede nel nostro Paese, continuano sfacciatamente a ergersi come conservatori delle proprie posizioni di privilegio, operando egoisticamente per frenare il futuro che appartiene ai nostri giovani. Le dichiarazioni della Direr sembrano dimostrare che non hanno letto o, forse, non hanno "capito" la delibera approvata ieri ma commentata anticipatamente, quand´era solo una proposta. Essa contiene l´indicazione di un chiaro obiettivo di razionalizzazione alla Conferenza dei Direttori; non prevede i fantomatici tagli lineari che tanto preoccupano i rappresentanti della Direr. L´indicazione di questo obiettivo alla Conferenza dei Direttori altro non è che la richiesta di procedere a individuare le posizioni dirigenziali che si rivelano essere vuote duplicazioni o che sono dimensionate in misura inaccettabile, per ridisegnare un assetto più funzionale e meno dispendioso. Si tratta cioè di una vera revisione della spesa, quella che molti conoscono solo nel termine oggi più volte proclamato di spending review. La Regione Abruzzo lo sta già facendo. La Giunta regionale sta procedendo a riorganizzare la propria macchina burocratica con attenzione e con molta serietà sulla strada del risparmio e dell´efficienza. Ha chiesto e sollecitato contributi positivi e migliorativi, non ostacoli, conservazione di privilegi e restaurazione di feudi di potere. L´impegno che abbiamo messo e mettiamo in questa difficile ma decisiva fase di razionalizzazione è dettato non solo dalla osservanza delle direttive nazionali e dalle evidenti emergenze economiche ma, soprattutto, dal rispetto che deve essere dato ai Cittadini Abruzzesi che sono poi quelli che da un lato fruiscono dei servizi offerti dalla burocrazia regionale ma dall´altro lato sono principalmente quelli che pagano tutti i costi di questo apparato". |
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BOLZANO: INNOVAZIONE E RICERCA, PIÙ COORDINAMENTO PER LA CRESCITA
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Bolzano, 30 maggio 2012 - Innovazione e ricerca: sono stati questi i temi al centro di una relazione presentata il 29 maggio alla Giunta provinciale dal presidente della Lub Konrad Bergmeister. "In questi settori dobbiamo fare di più - ha spiegato Luis Durnwalder - coordinando meglio il lavoro degli enti e puntando sui settori dove siamo all´avanguardia. Dalla formazione e dalla ricerca dipende il futuro dell´Alto Adige". "Il nostro obiettivo - ha proseguito Durnwalder - è quello di creare basi più ampie per l´innovazione e la ricerca, settori nei quali scontiamo ancora un gap rispetto alle regioni confinanti. Investendo in questi ambiti possiamo creare più posti di lavoro per i nostri giovani con una formazione di alto livello, ponendo anche un freno alla cosiddetta fuga dei cervelli". Nella relazione presentata questa mattina dal presidente della Libera Università di Bolzano Konrad Bergmeister, che ha riscontrato il parere favorevole di tutta la Giunta provinciale, si punta ad un maggiore coordinamento fra le strutture che fanno ricerca sul territorio (dalla Lub, all´Eurac, al Tis) e ad una concentrazione degli sforzi nei settori dove l´Alto Adige è già all´avanguardia. "Abbiamo grandi potenzialità nell´energia, nei prodotti agroalimentari e nelle tecnologie alpine - ha spiegato Luis Durnwalder - ed è in questi ambiti che vogliamo muoverci per creare nuove opportunità alle nostre imprese, le quali devono guardare sempre di più al di fuori dei confini altoatesini. Tutto ciò senza dimenticare la biomedicina, con l´esempio delle ricerca su Ötzi, e il settore socio-sanitario". Oltre alla ricerca svolta dalle grandi imprese, la Provincia intende sostenere con forza anche le aziende di piccole e medie dimensioni, "accompagnandole in questo percorso con servizi di assistenza e consulenza", ha aggiunto Durnwalder. La Giunta provinciale ha incaricato Konrad Bergmeister di prendere contatti con tutti gli enti di ricerca che operano sul territorio altoatesino per elaborare assieme un progetto concreto. "Investire nella formazione di alto livello e nella ricerca - ha concluso Luis Durnwalder - significa dare basi più solide al futuro di questa terra". |
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ROMA: ONLINE BANDO PER 244 NUOVI TIROCINI RETRIBUITI |
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Roma, 30 maggio 2012 - «Al via la seconda edizione di Pica - “Percorsi di cittadinanza attiva”, i 244 tirocini retribuiti di Roma Capitale dedicati a tutti i giovani, italiani e non, dai 18 ai 30 anni». Lo comunica, in una nota, l’assessore alle Risorse umane, Enrico Cavallari. «I ragazzi selezionati saranno impegnati per 6 mesi e percepiranno un rimborso complessivo di 2100 euro, pari a 350 euro mensili. La domanda di partecipazione potrà essere inoltrata entro le ore 23.59 del 27 giugno 2012, esclusivamente via web sul sito internet www.Picaroma.it utilizzando il form online: ogni candidato potrà scegliere soltanto uno dei 38 progetti messi a bando e compilare in ogni sua parte la scheda di partecipazione allegandovi il proprio curriculum vitae. Gli ambiti nei quali si potrà svolgere lo stage vanno dal turismo all’ambiente, dall’informatica allo sviluppo del territorio, dall’assistenza alla solidarietà fino alla sicurezza, all’informatica e alla tutela del patrimonio. Una volta terminata la fase delle candidature si procederà, durante l’estate, alla selezione dei tirocinanti valutandone i curricula e convocando i ragazzi per un colloquio motivazionale. L’avvio dei tirocini Pica 2012 è previsto per l’autunno per concludersi nella primavera 2013» aggiunge Cavallari. «Dopo lo straordinario successo della passata edizione, che ha visto circa 5000 giovani accogliere l’invito di Roma Capitale a svolgere un tirocinio formativo all’interno dell’amministrazione capitolina, in questa seconda edizione siamo riusciti ad aumentare i posti raggiungendo la quota di 244 unità. Pica – aggiunge Cavallari – rappresenta un fiore all’occhiello del dipartimento capitolino delle Risorse umane e il valore del progetto è già stato riconosciuto un anno fa come la migliore iniziativa di sussidiarietà orizzontale in tutta Italia. Attraverso la formula dei tirocini retribuiti intendiamo creare tra i giovani e le istituzioni una concreta occasione di scambio e di crescita reciproca oltre che offrire ai ragazzi un’opportunità unica di formazione sul campo e di educazione civica. Pica nasce infatti per rispondere al desiderio di tanti giovani di contribuire attivamente allo sviluppo sociale, culturale ed economico della propria città e di vedere concretizzato il proprio impegno sul territorio. Roma Capitale – conclude Cavallari - intende far spendere tali percorsi formativi anche in una dimensione europea favorendo, attraverso scambi e opportunità di mobilità, la promozione nei giovani della cittadinanza europea attiva. Le competenze acquisite durante i tirocini verranno poi certificate dal sistema Vpl (Validation of Prior Learning) già collaudato in ambito europeo: questo permetterà ai partecipanti di poter sperimentare il proprio bagaglio di conoscenze sul mercato del lavoro in tutta l’Ue». |
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ISEE: ACCORDO REGIONE TOSCANA - CAAF PER ASSISTERE AL MEGLIO I CITTADINI
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Firenze, 30 maggio 2012 – Un accordo tra Regione Toscana e Caaf (Centri autorizzati di assistenza fiscale) per assistere al meglio i cittadini per la predisposizione dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, metodo fondamentale per la determinazione della quota di compartecipazione degli utenti alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali e per l’accesso agevolato ai servizi pubblici. L’hanno firmato ieri in Regione la vicepresidente Stella Targetti e i rappresentanti dei 17 Caaf che hanno aderito all’accordo. “Ringrazio i Caaf per questa preziosa collaborazione, che ci aiuterà a semplificare la vita ai cittadini che si devono dotare dell’Isee – ha detto la vicepresidente Stella Targetti - Con l’accordo di oggi abbiamo fatto un ulteriore passo nel processo già avviato da Regione Toscana, attraverso il protocollo con Anci, Università e organizzazioni sindacali, con la legge finanziaria regionale e con il protocollo d’intesa con Inps. Ci attendiamo che il sistema diventi operativo nei prossimi mesi, quando il percorso statale che sta modificando l’Isee standard sarà completato. E quando per il pagamento del ticket aggiuntivo l’Isee diventerà l’unico indicatore della ricchezza di ciascuna famiglia”. L’accordo siglato con i Caaf (finora sono 17 quelli che hanno aderito, ma l’accordo è aperto e i Caaf abilitati potranno aderire quando lo vorranno) segue di due mesi l’intesa firmata, sempre sull’Isee, con l’Inps, che gestisce la banca dati, e nei cui archivi finiscono tutti gli Isee compilati. Grazie all’accordo Regione-inps sono state poste le basi per realizzare il collegamento telematico necessario per acquisire dall’Inps i dati relativi alle dichiarazioni Isee presentate dai cittadini. Ora, in base all’accordo firmato stamani con i Caaf, i cittadini potranno rivolgersi ai centri di assistenza fiscale per farsi calcolare gratuitamente l’Isee. Che, è il caso di ricordarlo, è un indicatore che non tiene conto solo degli stipendi, ma anche delle case, dei soldi in banca, del numero dei figli e di spese come affitto o mutuo. Insomma, un modo più articolato ed equo rispetto alla mera dichiarazione dei redditi. Per la prima volta l’Isee è stato applicato l’estate scorsa in Toscana ai ticket aggiuntivi sui farmaci e le visite specialistiche: compartecipazioni diverse a seconda della situazione economica. E in molti comuni lo stesso meccanismo riguarda mensa e trasporto scolastico. In futuro varrà anche per abbonamenti di bus e treni regionali. Nell’accordo, i Caaf si rendono disponibili a ricercare, anche attraverso interventi straordinari, tutte le forme per soddisfare il maggior numero possibile di richieste, garantendo l’assistenza alla compilazione, il rilascio delle attestazioni e la relativa certificazione contenente il calcolo dell’Ise e dell’Isee. I Caaf e le Società di servizio convenzionati non potranno richiedere ai cittadini alcun compenso per questa attività. Nelle sedi in cui il servizio verrà erogato sarà esposto un avviso al pubblico, per informare i cittadini di questo accordo. |
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VENDOLA ALLA MARCIA PER LA LEGALITÀ: "MESAGNE, CAPITALE DELL´ANTIMAFIA" |
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Mesagne, 30 maggio 2012 - “Quando combattiamo le mafie, lo facciamo perché innanzitutto esse feriscono la bellezza”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo ieri mattina a Mesagne alla Marcia per la Legalità organizzata dal Comune di Mesagne e dalle associazioni del territorio. “La Puglia – ha spiegato Vendola – era una terra interessante perché moderna e perché non conosceva mafie di tipo tradizionale. Qui fino agli anni 70 conoscevamo una normale criminalità soprattutto dedita al contrabbando di sigarette. Ma poi le grandi mafie tradizionali hanno guardato alla Puglia come a una terra vergine da conquistare. Fu il capo della camorra napoletana Raffaele Cutolo a scendere di persona a Lucera nel 1979 per provare a camorrizzare la Puglia. Un’opera di colonizzazione criminale da Napoli via Foggia per invadere il nostro territorio con i guappi e le camorre. E da Sud fu la Calabria dei fratelli Modeo che mise piede e radici a Taranto per cercare di ndranghetizzare la Puglia vista come una terra di conquista. E anche Cosa Nostra aveva impiantato alcuni semi già dagli anni ’60 quando i boss da Palermo transitavano presso la Corte d’Assise d’Appello per i processi che in quegli anni si stavano celebrando a Bari e, nei loro periodi di permanenza nelle prigioni pugliesi, affiliavano delinquenti e criminali del nostro territorio e provavano a spargere il loro messaggio di malvagità, intimidazione, violenza e omertà”. “Qui a Mesagne – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – in quegli anni accadde un fatto molto particolare. Contro i tentativi di colonizzazione mafiosa che venivano dal Nord e dal Sud, i criminali del posto si organizzarono per una specie di guerra d’indipendenza del crimine locale. Mesagne in quel momento ospitò il fondatore della Sacra Corona Unita ed ebbe nel corso degli anni, qui come in tutto il territorio brindisino, da dover imparare che cos’è il verbo del sangue, dell’omertà, dell’intimidazione e dell’omicidio”. “Non dobbiamo mai dimenticare – ha evidenziato Vendola – che Mesagne ha pagato un prezzo di sangue straordinario all’epopea dei criminali come Rogoli o Tonino Screti”. Vendola si è poi rivolto ai tanti ragazzi che affollavano Piazza Orsini con bandiere e striscioni colorati incoraggiandoli a non aver paura della mafia. “Non abbiate paura di fare i nomi dei boss. La mafia comincia dall’uso del vocabolario. Quando ci imbrogliamo e pensiamo che certi nomi siano impronunciabili, allora la mafia ha cominciato a vincere. Noi, invece dobbiamo sapere, come ci dicono le Scritture, che soltanto la verità ci farà liberi. Per liberarci dalle mafie, dobbiamo dire tutte le verità anche quelle più scomode”. Vendola ha poi ricordato le tante iniziative che il governo regionale ha fatto sul tema della legalità. “Qui a Mesagne, un mese fa, abbiamo portato il Commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Mallstromm per far vedere che cosa sono le buone pratiche antimafiose. Nel territorio brindisino abbiamo costruito le esperienze più avanzate d’italia di confisca di terreni e ville ai boss mafiosi. Siamo orgogliosi oggi di poter dire che Mesagne è capitale dell’antimafia e della legalità”. “Questa frase – ha continuato Vendola – è importante, tuttavia non è sufficiente e rischia di diventare un esorcismo. Perché se ancora di questi tempi scoppiano le bombe vuol dire che c’è qualche criminale che si sente impunito e che c’è qualcuno che gli offre protezione. C’è ancora quella zona grigia che è il nostro nemico principale da combattere”. Il Presidente Vendola ha poi sottolineato l’importanza della scuola. “Proprio la scuola di Melissa – ha detto – è l’esempio di quello che facciamo ogni giorno. Il Ministro Profumo si è congratulato per le esperienze così mature ed evolute messe in campo dalle scuole pugliesi. Noi siamo orgogliosi della nostra rete scolastica e di come essa rappresenta la trincea della legalità, della solidarietà, della cultura e dell’educazione alla bellezza e alla cittadinanza attiva. Questo è il nostro modo di combattere con i giovani, sapendo ascoltare la loro voce, interpretando i loro desideri, cercando di sintonizzarci anche sui loro linguaggi. Dobbiamo consentire che questa generazione possa essere libera di spiccare il volo verso il futuro”. |
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FAMILY 2012: LA SOCIETÀ CIVILE SA COSTRUIRE |
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Opera/mi, 30 maggio 2012 - "Il primo rischio in questo periodo di crisi è quello di privilegiare la nostra idea invece della realtà, guardando ad essa infatti possiamo osservare come il tessuto della società sia tutt´altro che incrinato". Lo ha detto ieri l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, intervenendo al convegno ´Tempi del lavoro Tempi della famiglia´ organizzato nell´ambito del Vii Incontro Mondiale delle famiglie delle politiche familiari della Regione Lombardia negli spazi dell´Abbazia di Mirasole a Opera (Mi). Investimento Su Famiglia - "La storia della Lombardia - ha proseguito Boscagli - è caratterizzata da un numero consistente di realtà, enti sanitari o d´assistenza nati per rispondere ai bisogni che emergono, dimostrazione che la società civile è ancora in grado di reagire senza sfaldarsi di fronte a periodi di crisi e difficoltà. Tutte queste realtà trovano il loro perno e la loro origine nella famiglia su cui Regione Lombardia ha da sempre scommesso e investito a partire dalla legge famiglia del ´99, che ha favorito la costituzione di reti e di associazioni familiari, sostenendone il protagonismo e la volontà di unirsi per rispondere ai bisogni. L´esito è stato un fiorire di realtà associative e di progetti innovativi: oltre 600 associazioni familiari e più di 5000 progetti, per un investimento, nel decennio, di 88 milioni di euro". Modello Fattore Famiglia - "Oggi, la logica della sussidiarietà - ha continuato Boscagli - è chiamata ad un ulteriore salto di qualità. Per questo, Regione Lombardia ha scelto di investire su un grande progetto di riforma del welfare, avviando una consultazione pubblica per giungere alla sottoscrizione di un nuovo Patto per il welfare lombardo, che permetta di individuare strumenti e risposte nuove come: il Fattore Famiglia, per commisurare in maniera equa la compartecipazione al costo dei servizi rispetto agli effettivi carichi di cura sostenuti dalle famiglie; il nuovo modello di valutazione multidimensionale dei bisogni; la Dote come strumento che sposta il finanziamento dall´offerta alla domanda". Conciliazione - "La nostra visione al tema della conciliazione - ha sottolineato Boscagli - è fortemente relazionale, di reciprocità e volta alla formazione di un reticolo fra attori e soggetti appartenenti a mondi diversi come: istituzioni, Terzo Settore e mondo economico. Su queste basi sono nati il Comitato Strategico Conciliazione Donna Famiglia Lavoro, la consultazione on line sui temi del Libro Verde e la pubblicazione del Libro Bianco, illustrato a Bruxelles alla presenza della Commissione Europea. Regione Lombardia, inoltre, ha messo a disposizione 5 milioni di euro per progetti sperimentali che hanno portato all´avvio di 33 progetti di durata biennale dedicati a sperimentare, a favore di oltre 6.300 lavoratrici e lavoratori dipendenti, soluzioni flessibili nell´organizzazione del lavoro e interventi a supporto degli impegni di cura familiare". |
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STATUTO, LA CRPO: PARITÀ DI GENERE IN GIUNTA E CONSIGLIO DELLA BASILICATA
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Potenza, 30 maggio 2012 - “La Regione della democrazia ci convince per il valore assegnato all’unità nazionale e all’autonomia regionale; lo stesso valore va assegnato alle autonomie locali poiché, soprattutto nella nostra Basilicata composta da piccole realtà su un territorio esteso, diventano i ‘luoghi’ delle persone, della solidarietà, della sostenibilità e della democrazia. Tuttavia si ritiene fondamentale, per una Regione realmente democratica ‘garantire’ e non ‘promuovere e sostenere’ le pari opportunità”. E’ quanto si legge in un documento che la Commissione regionale per le pari opportunità ha inviato al presidente e ai componenti della prima Commissione consiliare impegnata nella ridefinizione dello Statuto della Regione. “La Crpo considera la elezione diretta del presidente della Giunta una scelta di democrazia e di stabilità del governo regionale – si legge nel documento -; nella regolamentazione per la composizione della Giunta pensiamo sia necessario mantenere la previsione di assessori esterni e imprescindibile una affermazione chiara della garanzia di presenza paritaria dei generi : 50 e 50. La stessa norma paritaria dovrà essere prevista per le nomine di competenza della Giunta e del Consiglio: 50 e 50. La previsione dell’alternanza di genere alla guida del Consiglio Regionale e delle Commissioni Consiliari può rendere la Basilicata regione all’avanguardia in materia di ‘democrazia paritaria’ così come la ipotesi di alternanza di genere alla guida della Giunta Regionale affiancata al limite dei due mandati”. “La Crpo assegna infine grande rilevanza alla legge elettorale - si legge ancora nel documento - che sarà, immaginiamo a breve, materia di confronto. La Camera ha licenziato e trasmesso al Senato, l’8 maggio 2012, una proposta di legge conosciuta come legge della ‘doppia preferenza’. Se l’iter al Senato si concluderà positivamente, la norma interverrà su regioni e comuni regolamentando la presenza delle donne nelle liste elettorali. La Crpo tuttavia sollecita la Regione Basilicata ad accelerare l’iter di approvazione dello Statuto e la contestuale e rapida discussione della materia elettorale affinché vengano introdotte, qualunque sia il sistema prescelto, norme che garantiscano la rappresentanza paritaria di genere e prevedano pesanti sanzioni in caso di inottemperanza”. |
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PARI OPPORTUNITA´ :CHIODI, ADESIONE DEI CAPOLUOGHI ALL´INTESA IL PROCOLLO E´ STATO GIA´ SOTTOSCRITTO DALLE PROVINCEDELL’ABRUZZO |
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Pescara, 30 maggio 2012 - Un "Patto" tra la Regione Abruzzo e le Amministrazioni comunali delle quattro città capoluogo per la qualifica e la valorizzazioni delle risorse femminili nell´ottica di sviluppo delle politiche di Pari Opportunità. È questo l´obiettivo principale del Protocollo d´Intesa che il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, e la Consigliera regionale di Parità, Letizia Marinelli, hanno sottoscritto con i Sindaci di Chieti, Umberto Di Primio, di Pescara, Lugi Albore Mascia, e di Teramo, Maurizio Brucchi. Il sindaco dell´Aquila, Massimo Cialente, ieri era assente a causa di un lutto famigliare. Si tratta, nella sostanza, dell´adesione delle quattro città capoluogo di Provincia al Protocollo d´Intesa che lo scorso 13 aprile la Regione ha già sottoscritto con le Province, nell´intento di calare direttamente sul territorio tutta una serie di impegni e obiettivi per valorizzare e qualificare le risorse femminili nel campo della vita sociale, economica e lavorativa dell´Abruzzo. In questo modo i Comuni firmatari si impegnano a rendere le misure del Protocollo più aderenti alle specifiche attribuzioni e competenze degli Enti rappresentati, creando le premesse per le future progettazioni e per costruire modalità di valutazioni omogenee. "L´adesione al Protocollo da parte dei quattro comuni capoluogo - spiega la Consigliera regionale di Parità, Letizia Marinelli, - rappresenta solo il primo atto perché questo è un documento aperto anche agli altri comuni abruzzesi che intendono partecipare ad azioni coordinate a livello regionale. Si punta, nella sostanza, all´introduzione di misure legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne con lo scopo di non penalizzare il tempo da dedicare alla vita famigliare ? ha proseguito ? ed è per questo che vanno armonizzate le azioni che saranno adottate da tutti i Comuni per rendere flessibili gli orari di lavoro delle donne nelle pubbliche amministrazioni". In questo senso, le misure di conciliazione sono da considerarsi strumento per favorire il benessere sociale e familiare sia per il conseguimento delle Pari Opportunità sia per la crescita dell´occupazione femminile. "Sono tre anni che cerchiamo di operare con le amministrazioni locali secondo l´ottica di un´unica comunità regionale mettendo al bando sterili campanilismi ? ha affermato il presidente Chiodi ? e, grazie a questi sindaci ed a questa classe dirigente politica, ci stiamo riuscendo. E´ ovvio che per lavorare con questa visione unitaria occorrono persone che non temono che la loro autorevolezza possa essere sminuita dal fatto di lavorare insieme. I Presidenti delle Province ed i sindaci dei Comuni capoluogo lo hanno compreso poiché sono consapevoli del fatto che anche lo sviluppo culturale ormai passa per aree sempre più vaste e più coese". Tra i numerosi impegni che fissa il Protocollo verso le Amministrazioni comunali, spiccano quelli relativi a favorire e sostenere azioni di "flessibilizzazioni" e riorganizzazione dei tempi lavorativi che tengano conto della vita di relazione; di pensare azioni per il coinvolgimento delle donne in politica, nei processi decisionali e negli organismi di rappresentanza; di promuovere e programmare interventi per il sostegno ai Centri Antiviolenza in un´ottica di coordinamento regionale tra i Centri stessi e i Comuni; di considerare la riformulazione delle graduatorie per l´assegnazione degli alloggi nelle case comunali creando una corsia preferenziale per le donne che siano sotto tutela da parte dei Servizi Sociali e dei Centri Antiviolenza. Infine, l´intervento dell´assessore alle Pari Opportunità, Federica Carpineta che, dal canto suo, ha apprezzato notevolmente "la logica di coordinamento delle azioni tra le varie Istituzioni che ha così evitato dannose sovrapposizioni e duplivazioni di iniziative". |
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LAVORO: CARTA PARI OPPORTUNITA´,COSTITUITO TAVOLO REGIONALE SICILIA |
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Catania, 30 maggio 2012 - E´ stato inaugurato ieri , nella sede di Catania della Regione siciliana, il Tavolo regionale per la promozione della Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul lavoro. Una coalizione di istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacati sara´ da oggi impegnata a diffondere in Sicilia una moderna e inclusiva cultura del lavoro, libera da ogni pregiudizio e preclusione e capace di valorizzare il talento in tutta la sua diversita´. Il Tavolo regionale rientra nell´ambito delle iniziative previste dal Programma che il Fondo Sociale Europeo - asse pari opportunita´ e non discriminazione - ha previsto per promuovere nelle Regioni Obiettivo Convergenza la Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul Lavoro. Numerose le pubbliche amministrazioni e le imprese siciliane che, al termine della presentazione, hanno sottoscritto la Carta per dare concreta attuazione nei confronti dei propri dipendenti alle politiche e pratiche di uguaglianza di trattamento, sviluppo e valorizzazione per tutti e per tutte. All´incontro ha preso parte, fra gli altri, anche Carlo Pennisi, assessore comunale alle Politiche sociali e per la famiglia del comune di Catania. Il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, bloccato fuori dalla Sicilia per impegni istituzionali, ha fatto pervenire il seguente messaggio: ´L´amministrazione Regionale Siciliana, da tempo impegnata a realizzare politiche attive per promuovere un mercato del lavoro inclusivo e qualita´ occupazionale per le fasce piu´ deboli partecipa con convinzione alla costituzione di questa piattaforma di diffusione culturale. Ritengo che la Carta rappresenti per le organizzazioni pubbliche e private un utile quadro di riferimento operativo per una gestione efficace delle problematiche relative alle pari opportunita´ e alla non discriminazione sul lavoro´. Massimiliano Monnanni, Direttore dell´Unar, Ufficio Nazionale Antidiscriminazione del Dipartimento per le Pari Opportunita´ della Presidenza del Consiglio, ha affermato: ´La Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul Lavoro e´ stata individuata dall´Unar come lo strumento piu´ efficace per la valorizzazione delle risorse umane nelle imprese del Meridione e in tal senso sono state utilizzate per la sua diffusione le risorse messe a disposizione dai Fondi Strutturali Europei nelle Regioni Obiettivo Convergenza del Sud´. ´La Carta e´ divenuta parte integrante delle politiche per le pari opportunita´ e per il lavoro che il Ministro Elsa Fornero ha illustrato in Parlamento il 23 gennaio scorso. - ha sottolineato Alessandra Servidori Consigliera Nazionale di Parita´ - L´adozione di una strategia nazionale in materia di affermazione dei diritti e di contrasto alle discriminazioni costituisce un ambito di primaria rilevanza e di priorita´ per il governo. L´osservatorio sulla contrattazione decentrata, che valorizza la flessibilita´ concertata, rappresenta uno strumento fondamentale in questo ambito´. Secondo Ruggero Bodo, Consigliere di Indirizzo di Fondazione Sodalitas, che gestisce la Segreteria Organizzativa della Carta e alla quale Unar ha affidato l´implementazione del programma del Fondo Sociale, ´I Tavoli Regionali, proposti da Fondazione Sodalitas come presidio permanente per radicare e accompagnare sul territorio la Carta, rappresentano un impiego efficace e lungimirante dei Fondi Sociali Europei per migliorare la qualita´ dell´occupazione in un´ottica di sviluppo economico e di coesione sociale´. Angelo di Martino, Vicepresidente di Confindustria Catania ha dichiarato: ´Noi, come buona parte del sistema confindustriale sicialiano, aderiamo in qualita´ di partner sostenitori al Tavolo Regionale per la diffusione della Carta perche´ convinti che essa sia un utile strumento di promozione di una moderna cultura del lavoro nelle imprese associate fornendo anche uno strumento operativo di gestione delle problematiche sulla non discriminazizone e valorizzazione del talento in tutte le sue diversita´´. ´In particolare - ha proseguito Di Martino - come Confindustria Catania abbiamo dato piena attuazione alle pari opportunita´ e all´uguaglianza sul lavoro, tant´e´ che il nostro organico e´ per il 51% composto da genere maschile e per il 49% femminile. Su 6 responsabili di area operativa ben 3 (il 50%) sono donne e di esse 1 e´ sostituto del Direttore. Attuiamo, senza frapporre alcun ostacolo, rapporti di lavoro part-time per favorire la conciliazione delle esigenze lavoro-famiglia´. Obiettivo del Tavolo regionale della Sicilia sara´ quello di sensibilizzare gli attori locali, in particolare del mondo produttivo, sul tema delle pari opportunita´, di promuovere la sottoscrizione della Carta da parte di nuove aziende e di enti facilitando le Pmi nella sua sottoscrizione e applicazione, e di individuare azioni concrete replicabili per il suo sviluppo attraverso attivita´ di monitoraggio e di diffusione di pratiche esemplari. Il coordinamento e il presidio territoriale permanente del Tavolo regionale e´ affidato alla Consigliera Regionale di Parita´ Natalina Costa e alle sue colleghe provinciali, che ne cureranno lo sviluppo. Per dare visibilita´ al Tavolo della Sicilia sul sito della Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul lavoro (www.Cartapariopportunita.it) e´ stata creata un´apposita sezione dove sara´ possibile reperire le informazioni relative alla sua composizione oltre che alle attivita´ in corso. Inoltre, a sostegno del Tavolo, sara´ a breve distribuita una ´Bussola per le Pmi´ che aiutera´ le imprese di minori dimensioni ad orientarsi nelle problematiche delle pari opportunita´ fornendo loro esempi concreti di attuazione dei principi della Carta. Il Tavolo Regionale per la promozione della Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul lavoro della Sicilia e´ composto da: Soggetti promotori: Consigliera di Parita´ Regione Sicilia, Aidaf, Aidda, Ucid, Consigliera di Parita´ Provincia Agrigento, Consigliera di Parita´ Provincia Caltanisetta, Consigliera di Parita´ Provincia Catania, Consigliera di Parita´ Provincia Enna, Consigliera di Parita´ Provincia Messina, Consigliera di Parita´ Provincia Palermo, Consigliera di Parita´ Provincia Ragusa, Consigliera di Parita´ Provincia Siracusa, Consigliera di Parita´ Provincia Trapani. Partner Sostenitori: Regione Sicilia, Camera di Commercio di Messina, Confindustria Sicilia, Confinduatria Catania, Confindustria Messina, Confindustria Palermo, Confartigianato Regionale, Confartigianato Palermo, Cnif Confesercenti, Confcommercio Terziario Donna, Confcooperative Sicilia, Legacoop Sicilia, Commissione Pari Opportunita´, Legacoop Messina, Legacoop Palermo, Uni Coop Sicilia, Imprenditoria Femminile Comitato Palermo, Ancl Catania, Cgil Palermo, Coordinamento Donne Fisac, Confsal Sicilia, Ugl Sicilia, Unipa, Camera Penale Conca d´Oro, Ordine degli Avvocati di Messina, Ordine degli Ingegneri di Messina, Ordine dei Consulenti del Lavoro di Messina, Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili dei Tribunali di Messina, Ordine dei Medici e Odontoiatri di messina, Associazione Donne medico Messina Peloro, Associazione Albergatori, Giardini di Naxos, Azienda Speciale Servizi alle Imprese Le Organizzazioni che aderiscono al Tavolo sono: Aziende: Aidia, Angelo Randazzo, Averna, Ariel, Arnas Civico Palermo, Azienda Agricola Pianeta, Assistenza e Servizi, Soc Coop, Associazione Monsignor G.bacile Bisacquino, Bonarrigo Mario e Claudio, Bonarrigo Mario e Claudio srl, Caleco Italia, Centroimprese Novita´ Aziendali Palermo, Dipietro Group srl, Franca Mollura, Fratelli Di Martino Trasporti, I Sicaliani Coop Soc, Ismett, Istituto Zooprofilattico Sperimentale Sicilia, Levante Coop Soc, Libera Terra Mediterranea Soc Cons Srl, Luigi Sturzo Soc Coop, Medicare Coop Soc, Mediatrade, Miscela d´Oro, Myleco, Nicolo´ Riolo, Rete Centri Antiviolenza, Russotti Finance, Sifi spa, Sirio Coop Sociale, Solidarieta´ Coop Soc, Studio Milone Group, Studio Associati Maletti, Studio Mariano Giunta, Studio Consulenza Lavoro e Fiscale Sciacca Rag Guido, Talenti Onlus Coop Soc, Unione Mediatori Interculturali Professionisti Coop Soc, Uno Vending. Pubbliche Amministrazioni: Provincia di Messina, Comune di Messina, Comune di Carini, Comune di Graniti, Comune di Misterbianco, Comune di S. Teodoro, Comune di S. Lucia della Mela, Comune di S Teresa Riva, Azienda Sanitaria Provinciale Palermo, Azienda Ospedaliera ´Civico´ Palermo, Servizio Via Catania, Assessorati Regionali Famiglia e Lavoro. A proposito della Carta per le Pari Opportunita´ e l´Uguaglianza sul Lavoro Lanciata in Italia nel 2009 sulla scia del successo delle iniziative francese e tedesca, la Carta e´ una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversita´. La Carta fornisce un quadro di riferimento valoriale per guidare le imprese aderenti nella sua applicazione, contenendo non prescrizioni dettagliate ma pochi impegni programmatici basati su principi ed elementi chiave di efficaci programmi di cambiamento, sperimentati con successo dalle imprese impegnate da piu´ tempo in materia. La Carta per le Pari Opportunita´ e´ promossa da Fondazione Sodalitas insieme con l´Ufficio Consigliere Nazionale di Parita´ e con le reti d´impresa orientate eticamente Aidaf - Associazione Italiana delle Imprese Familiari, Aidda - Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti d´Azienda, Impronta Etica, Ucid - Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Ad oggi aderiscono alla Carta 176 aziende con oltre 600mila dipedenti. Il sito di riferimento e´ www.Cartapariopportunita.it |
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“DONNE E TECNOLOGIE INFORMATICHE” DISPARITÀ DI GENERE NELLA SCELTA DEGLI STUDI, MA IL MERCATO DEL LAVORO DI FATTO PREMIA LE DONNE. |
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Venezia, 30 maggio 2012 – Le donne che scelgono studi di area informatica e tecnologica sono appena l’1%, in Italia, eppure sono fra le più richieste nel mercato con una situazione occupazionale che arriva all’80% a tre anni dalla laurea magistrale, con punte del 100% in Veneto, e che supera nella stessa area perfino quella maschile ferma al 95%. Anche il reddito del gentil sesso occupato nel settore delle tecnologie è fra i più alti, superiore alla media nazionale femminile: il reddito mensile a tre anni dalla laurea magistrale per le donne che lavorano in questo settore è di 1.284 euro contro una media nazionale di 1.141 euro, con ancora una punta al rialzo in Veneto dove il compenso mensile per l’area Ict (Information and Communication Technology) è di 1.356 euro. È quanto emerge dallo studio “Donne e tecnologie informatiche” condotto dal Dipartimento di Scienze ambientali, informatica e statistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e promosso dalla Commissione Pari opportunità della Regione Veneto, presentato oggi nell’ateneo veneziano. A livello nazionale gli immatricolati maschi di area informatica (2010-2011) sono 12.657, le femmine 2.889, in Veneto 782 uomini e 144 donne. La disparità di genere permane dunque in ingresso, cioè nella scelta degli studi (l’area scientifica nel suo complesso vede una forte prevalenza di immatricolazioni maschili anche se in Italia considerando tutte le discipline risultano più universitarie che universitari), ma non in uscita: alla prova occupazionale le donne che lavorano in ambito tecnologico raggiungono migliori risultati rispetto alle colleghe inserite in altre professioni e in qualche caso anche rispetto ai colleghi maschi. «Dalla ricerca emerge evidente come la disparità di genere si verifichi in ingresso, ossia al momento delle iscrizioni all’Università: le donne che scelgono gli studi informatici sono, infatti, ancora una piccola minoranza rispetto agli uomini, ma non lo sono in uscita» sottolinea Agostino Cortesi, docente di Ca’ Foscari che ha guidato il gruppo di ricerca. «Questa disparità si può però ridurre intervenendo con maggiore efficacia nell’orientamento alla scelta del percorso universitario e smentendo stereotipi di tipo culturale secondo i quali questo tipo di studi non sono adatti alle donne. Il tema è peraltro di grande attualità: ridurre il gender gap in un’area strategica come quella delle Ict può costituire una grande opportunità di crescita, sia sociale che economica, sulla quale in momenti di grande incertezza e ripensamento come quelli che viviamo vale la pena di investire con decisione». L’importanza strategica di intervenire sulla fase di orientamento agli studi è evidenziata anche da Simonetta Tregnago, presidente della Commissione regionale Pari opportunità, che afferma: «Alla luce di quanto emerge dai dati occupazionali analizzati dall’indagine, le ragazze che si trovano ad affrontare una scelta così rilevante per il proprio futuro come quella universitaria andrebbero incoraggiate a iscriversi ad aree scientifiche e informatiche. Le tecnologie informatiche e il mondo del web racchiudono un forte potenziale di trasformazione in termini di occupazione e di empowerment per le donne». «Tra gli obiettivi di questo lavoro – continua -, anche quello di stimolare un dibattito tecnico e culturale per superare i pregiudizi che considerano il settore delle Ict prettamente maschile». |
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MEDICINA E SOLIDARIETÀ: 9 BIMBI IRACHENI PRIMI BENEFICIARI DEL PROGRAMMA UMANITARIO APPROVATO DALLA GIUNTA SARDA |
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Cagliari, 30 Maggio 2012 - Saranno 9 bimbi iracheni i primi beneficiari del Programma assistenziale per ragioni umanitarie 2012 approvato oggi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore della Sanità Simona De Francisci. Grazie all´intervento della Regione, i bambini potranno essere operati all’ospedale Microcitemico di Cagliari. "Con l’Iraq abbiamo già costruito un ponte di solidarietà sanitaria – ricorda l’assessore De Francisci - e un mese fa circa si è tenuto un incontro con i rappresentanti della Ninavah Thalassemia Society nell’ambito di una intensificazione dei rapporti collaborativi finalizzati alla realizzazione di un centro trapianti per midollo osseo a Mosul. L’iraq ha infatti scelto la Sardegna, attraverso consultazioni, scambi e cooperazione nel settore della tutela della salute e della ricerca medica, quale consulente privilegiato per tutti gli aspetti tecnici. La formazione e il training per i medici e gli ingegneri che costituiscono il personale sanitario e tecnico avverrà in collaborazione con l’ospedale Microcitemico di Cagliari. Il programma, che supporta le istituzioni (pubbliche e private) che svolgono attività di cooperazione internazionale o di assistenza umanitaria, privilegia l’assistenza a favore di cittadini bisognosi di cure urgenti e provenienti da Paesi extra Ue dove, per ragioni politiche o militari, gli accordi esistenti con il Servizio sanitario nazionale non possono essere rispettati e nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche per il trattamento di gravi patologie. |
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CONFERMATO IL SOSTEGNO AGLI ORATORI NEL PIEMONTE |
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Torino, 30 maggio 2012 - “In un momento di particolare fragilità sociale sono contento di poter confermare un importante impegno sugli oratori, che rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i nostri territori e soprattutto per i più giovani’’: il presidente Roberto Cota ha commentato così l’approvazione durante la riunione di Giunta regionale del 29 maggio, da lui presieduta, della delibera sui contributi agli enti di culto per lo svolgimento di attività di tipo oratoriale. “Pur in presenza di una sfavorevole congiuntura economica per quanto riguarda i trasferimenti di risorse nazionali e regionali a favore delle politiche sociali, la Giunta regionale, consapevole dell’importanza delle attività svolte a favore dei giovani dagli enti di culto, ha messo a disposizione una dotazione finanziaria sufficiente a sostenere i molti progetti virtuosi attivati negli passati - ha continuato Cota - L’impegno di quasi 3 milioni e mezzo di euro viene erogato per sostenere gli oratori nella promozione di programmi ed interventi per la diffusione dello sport, delle attività culturali e di tempo libero, in modo da prevenire e contrastare l’emarginazione sociale, il disagio anche causato da inabilità e la devianza in ambito minorile”. La riduzione dei trasferimenti finanziari nazionali, rispetto alle erogazioni degli anni precedenti, ha richiesto di procedere ad una revisione dei criteri per l’assegnazione delle risorse e ad una contestuale revisione dei termini per la presentazione dei progetti. In particolare, si è tenuto conto dell’esperienza maturata negli anni seguenti il 2008, in cui era stata introdotta la specifica contribuzione per i progetti legati alle attività estive, e dei suggerimenti proposti dagli enti stessi per consentire il proseguimento delle attività nell’attuale quadro di risorse disponibili. |
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