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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Gennaio 2007
Politica
PER BRUXELLES "SOSTANZIALMENTE COERENTE" IL PROGRAMMA DI STABILITÀ DELL´ITALIA VALUTATI I BILANCI DI GERMANIA, FRANCIA, SLOVENIA E PAESI BASSI  
 
 Bruxelles, 24 gennaio 2007 - Dopo aver esaminato i programmi di stabilità aggiornati di Germania, Francia e Italia, la Commissione europea ritiene che in questi paesi sia in corso un aggiustamento strutturale del bilancio. Essi tuttavia dovrebbero impegnarsi maggiormente per garantire il conseguimento dei rispettivi obiettivi di bilancio a medio termine. L´italia dovrebbe attuare completamente il bilancio 2007 per correggere il suo disavanzo eccessivo e trarrebbe vantaggio da una più chiara strategia di aggiustamento a medio termine. Francia e Germania, dopo la correzione del disavanzo eccessivo, dovrebbero perseguire un maggiore livello di aggiustamento finalizzato all´avvicinamento ai loro obiettivi di bilancio a medio termine, in linea con il patto di stabilità e crescita il quale precisa che in "periodi di congiuntura favorevole" il miglioramento annuo del saldo strutturale dovrebbe essere superiore allo 0,5% del Pil. Dopo aver esaminato il primo programma di stabilità della Slovenia, la Commissione valuta positivamente il riconoscimento da parte del paese della necessità di portare avanti il risanamento delle finanze, ma ritiene che il ritmo del processo di adeguamento dovrebbe essere accelerato e concentrato nelle fasi iniziali. I Paesi Bassi hanno presentato una strategia atta a garantire l´equilibrio delle finanze pubbliche, ma dovrebbero fare in modo di evitare una politica prociclica nel 2007. “Tutti i paesi esaminati hanno fissato per le loro finanze pubbliche obiettivi a medio termine solidi e in linea con il patto di stabilità e crescita riveduto. Si prevede che nei prossimi anni essi compiano tutti dei progressi. Tuttavia, dall´esame sono anche emersi dei rischi per il conseguimento degli obiettivi di bilancio da parte di Germania, Francia, Italia e Slovenia. Per tali paesi la vera sfida è quella di sfruttare le loro consistenti prospettive di crescita per far sì che l´aggiustamento raggiunga il valore di riferimento del patto, ossia un miglioramento strutturale annuo di 0,5 punti percentuali del Pil. Questa volta si dovrebbe evitare l´errore fatto in passato di contare sull´aumento ciclico delle entrate in periodi di congiuntura favorevole per il miglioramento dei risultati di bilancio”, ha affermato il commissario per gli Affari economici e monetari Joaquín Almunia. L´italia ha presentato il 4 dicembre 2006 un nuovo aggiornamento del suo programma di stabilità, relativo al periodo 2006-2011. Sulla base di uno scenario macroeconomico plausibile, il programma mira a correggere il disavanzo eccessivo entro il 2007, come raccomandato dal Consiglio nel luglio 2005. La proiezione di un disavanzo pari al 5,7% del Pil nel 2006 riflette la cancellazione del debito della società ferroviaria di proprietà dello Stato relativo al progetto del paese per l´alta velocità (0,9% del Pil) e la sentenza della Corte di giustizia europea relativa all´Iva sulle autovetture aziendali (1,3%) senza impatto nell´anno in corso e negli anni seguenti. Inoltre, i dati disponibili indicano per il 2006 un risultato migliore del previsto. Dal 2007 in poi, gli obiettivi di bilancio sono relativamente invariati rispetto al precedente aggiornamento del programma. L´obiettivo a medio termine dell´Italia consiste nel conseguimento del pareggio in termini strutturali entro il 2011. Nel complesso, il programma è sostanzialmente coerente con una correzione del disavanzo eccessivo entro il 2007, subordinatamente ad un´attuazione completa ed efficace del bilancio 2007. Dopo il 2007, l´aggiustamento previsto è in linea con i requisiti del patto di stabilità e crescita e consentirebbe il conseguimento dell´Omt entro la fine del periodo coperto dal programma. Tuttavia, non sono forniti dati sulla strategia di aggiustamento, il che di per sé rappresenta un rischio per il conseguimento degli obiettivi di bilancio dopo il 2007 e rende difficile valutare correttamente la strategia di risanamento. Con un rapporto debito/Pil molto elevato, ma con costi di bilancio per l´invecchiamento demografico che, subordinatamente alla piena attuazione delle riforme pensionistiche adottate, dovrebbero registrare un aumento inferiore alla media dell´Ue, l´Italia è a medio rischio per quanto riguarda la sostenibilità delle finanze pubbliche a lungo termine. Di conseguenza, il Consiglio dovrebbe invitare l´Italia: (i) a realizzare il previsto risanamento delle finanze nel 2007 per correggere la situazione di disavanzo eccessivo in linea con la raccomandazione formulata dal Consiglio ai sensi dell´articolo 104, paragrafo 7; (ii) a garantire, dopo la correzione del disavanzo eccessivo, un adeguato avvicinamento all´Omt per conseguire tale obiettivo entro la fine del periodo coperto dal programma e far sì che il rapporto debito/Pil sia ridotto di conseguenza; (iii) in considerazione del livello del debito alquanto elevato, ad attuare pienamente le riforme pensionistiche adottate per evitare significativi aumenti della spesa connessa all´invecchiamento demografico; (iv) a migliorare il processo di risanamento del bilancio aumentandone la trasparenza, precisando la strategia di bilancio in una prospettiva a più lungo termine e attuando efficacemente meccanismi di sorveglianza e controllo della spesa, specialmente di quella sanitaria .  
   
   
AL VIA L’ANNO EUROPEO DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI AMBIZIOSA INIZIATIVA NELL’AMBITO DELLA LOTTA CONTRO OGNI TIPO DI DISCRIMINAZIONE  
 
 Bruxelles, 24 gennaio 2007 - E’ stato presentato ieri, nel corso di una conferenza stampa, il nuovo sito Internet dell’Anno europeo delle pari opportunità per tutti - 2007, la più ambiziosa e globale iniziativa dell’Ue nell’ambito della lotta contro ogni tipo di discriminazione. La lunga rassegna di eventi previsti, che inizia a Berlino il prossimo 30 gennaio con il Vertice sulla parità, ha come obiettivo il rafforzamento della consapevolezza riguardo ai vantaggi della diversità, nonché una maggiore sensibilizzazione sul diritto dei cittadini alla non discriminazione e alla parità di trattamento. Le attività che saranno intraprese nel corso dell’anno cercheranno di porre rimedio alle discriminazioni basate sul sesso, sulla razza o le origini etniche, sulla religione o le convinzioni personali, sulla diversa abilità, sull’età o le tendenze sessuali. L’ue vanta una delle più sviluppate legislazioni in materia, ma per una effettiva e corretta applicazione le norme devono essere conosciute e comprese dalla cittadinanza. A questo fine è stato lanciato il nuovo sito web, sul quale sono reperibili i risultati di un´indagine sulla percezione della discrimanizione da parte dell’opinione pubblica. Il sondaggio – effettuato dall’Eurobarometro in preparazione dell´Anno europeo – dimostra infatti che più della metà degli europei (51%) pensa che non si faccia abbastanza per combattere la discriminazione nei loro paesi e la maggior parte degli interpellati ritiene anche che la discriminazione sia ampiamente diffusa (64%). Pertanto, l’opinione pubblica europea si dimostra ampiamente favorevole dell´adozione di provvedimenti volti a promuovere le pari opportunità per tutti nel settore dell´occupazione. Commentando quanto emerso dal sondaggio, Vladimír Špidla, commissario europeo responsabile dell´occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità, ha sottolineato: “I risultati dell´indagine di oggi indicano chiaramente che il livello della discriminazione rimane alto per gli europei, che sono favorevoli all´adozione di misure più severe per combattere i pregiudizi, l´intolleranza e le diseguaglianze. Confido che l´Anno europeo del 2007 sulle pari opportunità per tutti animerà un dibattito vivace sulla diversità, dando nuovo slancio e maggiore efficacia alla lotta contro la discriminazione”. Questi, infatti, sono stati i propositi della decisione di designare il 2007 “Anno europeo delle pari oppurtunità per tutti”, presa dal Consiglio e dal Parlamento nel maggio 2006. L’iniziativa, che arriva esattamente 10 anni dopo l’Anno europeo contro il razzismo e l´introduzione, nel trattato Ce, dell´articolo 13, che dota la Comunità della facoltà d’intervenire per combattere la discriminazione, coinvolgerà i 27 Stati membri più i partner Efta/see Norvegia, Islanda e Lichtenstein. Per raggiungere i cittadini, la campagna sarà notevolmente decentralizzata e centinaia di attività saranno organizzate a livello comunale, regionale e nazionale. Le manifestazioni coinvolgeranno le persone e le organizzazioni maggiormente interessate al successo dell´anno: sindacati, datori di lavoro, Ong, associazioni di giovani, organizzazioni che rappresentano le persone vittime di diseguaglianze così come autorità locali e regionali. L´approccio decentralizzato dell´Anno europeo consentirà di portare avanti le attività anche dopo l´Anno, con un impatto duraturo sul terreno. Quattro le parole che sintetizzano al meglio il comune impegno e le sue finalità: diritti; rappresentanza; riconoscimento e rispetto. Il nuovo sito web dell´Anno europeo costituirà da parte sua un importante mezzo di comunicazione per l’intero periodo, fornendo informazioni aggiornate sulle iniziative cui possono partecipare i cittadini, fungendo da fonte d´ispirazione per molteplici attività e promuovendo la formazione di reti. Per garantire l´impatto a lungo termine dell´Anno europeo il nuovo programma dell´Ue per l´occupazione e la solidarietà, intitolato Progress - per il finanziamento delle attività del periodo 2007-2013 - riprenderà le idee migliori sviluppate durante l´Anno. I nuovi approcci, le nuove idee e il nuovo slancio dell´Anno europeo contribuiranno a rafforzare l´impegno dell´Ue nel campo della parità e della non discriminazione. .  
   
   
PRESENTATO PROGETTO “VENETO E-DEMOCRACY” PUBBLICA AMMINISTRAZIONE VUOLE AVVICINARSI A CITTADINO  
 
Venezia, 24 gennaio 2007 - Nota come “e-democracy”, l’introduzione di nuove forme di partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale attraverso l’impiego di nuove tecnologie informatiche e telematiche è uno degli obbiettivi che nel Veneto si sta particolarmente perseguendo. E’ questo lo scopo con il quale è stato realizzato il Progetto “Veneto E-democracy” (Ven. E-d), che ha visto un’intensa collaborazione tra Giunta regionale, Consiglio Regionale e Provincia di Rovigo nella realizzazione di quattro portali dedicati ad alcuni dei temi più centrali dell’attuale momento (programmazione territoriale e di sviluppo, gestione delle complesse procedure per accedere ai fondi europei, bilancio sociale della Regione e della Provincia). L’iniziativa è stata presentata ieri a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, dal Presidente del Consiglio regionale Marino Finozzi, dagli Assessori Regionali Fabio Gava (Economia con delega all’informatica) e Isi Coppola (Bilancio), e dal Vicepresidente della Provincia di Rovigo Sandro Spinello. Il Progetto, avviato alla fine del 2005, ha attualmente concluso la sua prima parte di sviluppo degli strumenti informatici, di definizione delle metodologie, e di produzione della documentazione a supporto di quanti (Enti locali, Associazioni, Organizzazioni di categoria, semplici cittadini) vogliano avviare esperienze di E-democracy, e sta entrando nella sua fase operativa con la realizzazione dei quattro portali: due (Bilancio Sociale e Fondi Europei) gestiti dalla Giunta; uno (definito “Terzo Veneto” e dedicato al Piano Regionale di Sviluppo - Prs e al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento - Ptrc) in capo al Consiglio regionale; ed un quarto in capo alla Provincia di Rovigo, sui temi del suo Bilancio Sociale. Presentando il lavoro del Consiglio sul “Terzo Veneto”, il Presidente del Consiglio Marino Finozzi ha sottolineato che “il Prs ed il Ptrc, nelle loro precedenti edizioni, sono stati perlopiù conosciuti dagli addetti ai lavori, mentre l’obbiettivo di questo progetto è quello di farne strumenti conosciuti e condivisi di programmazione e pianificazione, per funzionare come orientamento dei comportamenti economici e sociali per quanto riguarda il Prs e come orientamento delle modalità d’uso del territorio e dei fattori ambientali per il Ptrc. L’introduzione dello strumento di partecipazione digitale – ha aggiunto Finozzi – consentirà quindi di potenziare ed ampliare le attività di confronto e partecipazione, con lo scopo di rendere più efficace l’azione strategica pianificatrice ed attuativa dell’Amministrazione Pubblica”. Fabio Gava ed Isi Coppola hanno illustrato i due portali gestiti dalla Giunta. “I tavoli di partenariato – ha sottolineato Gava – sono un’attività fondamentale di concertazione nella definizione dei progetti europei, e a nessuno sfuggirà l’importanza e la concretezza di poter sviluppare il confronto e lo scambio di documenti per via telematica, accelerando così di molto i tempi e favorendo la completezza degli scambi rispetto alla semplice attività cartacea”. E-laborando è il titolo del progetto sul Bilancio Sociale Regionale presentato dall’assessore Isi Coppola. “Sul Bilancio Sociale – ha detto la Coppola – la Regione ha creduto sino in fondo sin dall’inizio per comunicare con i suoi cittadini ed essere loro accanto praticamente 24 ore su 24. Questa iniziativa arricchisce in maniera decisiva l’obbiettivo di interagire sempre di più con i cittadini, e con il sempre rilevante coinvolgimento del mondo della scuola. In qualche modo – ha aggiunto – con il portale dedicato si completa l’intero processo del Bilancio Sociale”. Anche il Vicepresidente della Provincia di Rovigo Sandro Spinello ha poi posto l’accento sull’importanza dei nuovi strumenti informativi per interagire con i cittadini. Grazie all’approccio tecnico utilizzato, come hanno fatto notare i tecnici che hanno realizzato il Progetto complessivo, un Ente Locale che intenda utilizzare i prodotti di Veneto E-democracy potrà anche liberamente modificarli per adattarli alle proprie esigenze senza dover chiedere il permesso e senza costi aggiuntivi. Il costo totale del progetto ammonta a 902 mila Euro, di cui 300 mila coperti dal finanziamento del Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione). .  
   
   
NUOVO GRUPPO CHIEDE LA CREAZIONE DI UN ISTITUTO EUROPEO PER LA PRIVACY  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2007 - È stata lanciata un´iniziativa in favore della creazione di un Istituto europeo permanente per la privacy, con l´obiettivo di favorire una sintesi fra tecnologia e vita privata. L´iniziativa per un Istituto europeo per la privacy coinvolge già circa 40 esperti, in particolare docenti universitari, ma anche rappresentanti del mondo imprenditoriale e un funzionario della Commissione europea. Alla base dell´iniziativa vi è il desiderio di verificare come taluni valori, quali la privacy e l´etica, possano essere integrati nelle future progettazioni e tecnologie relative ai prodotti. Il gruppo sottolinea che alcune società di livello mondiale, quali Ibm, Microsoft e Kpmg, stanno portando avanti ricerche su questioni inerenti alla privacy. In Europa, lo stesso tipo di ricerca è realizzata nell´ambito di una serie di progetti finanziati dall´Ue, fra cui Prime (Privacy and Identity Management for Europe - gestione della privacy e dell´identità in Europa), Fidis (Future of Identity in the Information Society - il futuro dell´identità nella società dell´informazione), e Bite (Biometric Identification Technology Ethics - etica della tecnologia d´identificazione biometrica). Anche alcune università europee stanno realizzando propri progetti di ricerca. «Ragioni di natura sia politica che socioetica impongono un´iniziativa comune e coordinata, nell´ambito di un approccio scientifico ed accademico indipendente, coerente ed olistico su un processo di indagine attivo, scrupoloso e sistematico, inteso a scoprire, interpretare e vagliare fatti attinenti alla privacy, ma in un contesto europeo», afferma l´iniziativa per un Istituto europeo per la privacy. Secondo l´iniziativa, un istituto permanente potrebbe lanciare azioni di sensibilizzazione riguardo alle problematiche interessate e potrebbe dare impulso allo sviluppo di centri di eccellenza volti a sostenere gli Stati membri dell´Ue e l´industria. L´istituto dovrebbe essere organizzato attorno ad una serie di temi di ricerca su sfide importanti, ma troppo complesse per esser affrontate da singoli o da piccoli gruppi di ricercatori. È stato istituito un comitato esecutivo affinché si faccia portavoce dell´idea presso le istituzioni dell´Ue. I tre membri che ne fanno parte sono un´università, il direttore di un consorzio di ricerca e il direttore esecutivo del forum europeo sulla biometrica. È stato inoltre creato un comitato scientifico consultivo di assistenza al comitato esecutivo. Numerosi funzionari della Commissione europea si dichiarano favorevoli all´istituto. «È fortemente necessario aumentare il livello di sensibilizzazione sulle questioni della privacy, sia a livello di grande pubblico, che nelle imprese e nelle istituzioni, e la struttura che avete in mente svolgerà sicuramente un ruolo utile in quel contesto», afferma Philippe Renaudière, capo dell´unità Protezione dei dati della Dg Giustizia, libertà e sicurezza. Jacques Bus, capo dell´unità Fiducia e sicurezza della Dg Società dell´informazione descrive la proposta come una «iniziativa interessante in un settore per l´appunto di cruciale importanza ai fini dello sviluppo futuro della società dell´informazione». «Sono lieto di comunicarvi che accogliamo favorevolmente questa iniziativa», aggiunge Jean-claude Burgelman del Centro comune di ricerca (Ccr). «Il futuro della privacy e dell´identità è un tema di ricerca (ed una questione politica) alla base del nostro interesse e del nostro lavoro in questa sede perché è un passo necessario per facilitare la diffusione del ricorso alla società dell´informazione da parte dell´utente. » http://www. Danishbiometrics. Org/?id=1 .  
   
   
SECONDO UN´INDAGINE, CONDIVIDERE LA PROPRIETÀ INTELLETTUALE GIOVA ALLE AZIENDE  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2007 - Le società europee sono sempre più convinte che la collaborazione con terzi nella ricerca e sviluppo (R&s) contribuirà a massimizzare il valore della loro proprietà intellettuale (Pi). Ritengono inoltre che i responsabili politici possano fare molto di più per salvaguardare e sfruttare la conoscenza e le idee europee: sono soltanto alcune delle conclusioni di una relazione prodotta dalla Economist Intelligence Unit (Eui). La relazione comprende un sondaggio condotto tra 405 alti dirigenti di paesi europei, oltre a una serie di interviste approfondite a diversi dirigenti con responsabilità dirette nella gestione della Pi delle rispettive società, e ad esperti del settore. In passato, le aziende erano solite investire nella R&s interna, nonché stanziare fondi destinati esclusivamente alle loro idee e tecnologie, ritenendo che fosse il modo migliore di proteggere la loro Pi e di trarne vantaggi economici. Tuttavia, nell´ambiente odierno traboccante di informazioni, molte imprese considerano obsoleto tale approccio alla protezione della Pi e agli affari, e tendono a privilegiare un´impostazione più aperta all´innovazione, in cui le idee entrano ed escono liberamente dalle aziende. Nell´indagine in oggetto, la maggior parte degli intervistati appoggia l´idea di una strategia Pi più aperta. Il 68% ritiene che intensificare la collaborazione con terzi sulla R&s aumenterà la produzione innovativa. Nel contempo, circa il 46% reputa che sia economicamente sensato condividere le invenzioni con le comunità «open source», mentre il 28% appoggia il concetto della condivisione delle invenzioni mediante licenze incrociate con terzi all´interno di «comunità di brevetti». Poiché la maggior parte degli accordi nel settore della R&s collaborativi si basa su contratti di licenza, il 51% degli intervistati si aspetta un incremento dei profitti dalle licenze nei prossimi due anni, e la maggioranza prevede un aumento degli utili dal 6 al 10%. Il 41% ritiene inoltre che l´esternalizzazione della R&s a terzi in cambio di diritti di licenza contribuirà ad accelerare la velocità di immissione sul mercato dei nuovi prodotti. «Sempre più società stanno tentando di attrarre idee dall´esterno o di esternalizzare la R&s», ha dichiarato Christopher Pike, un avvocato britannico specializzato in brevetti e autore di strategie di Pi. «In passato la risposta sarebbe presumibilmente stata: "Siamo proprietari di tutto e aggrediremo chiunque cerchi di avvicinarsi". Adesso la risposta più probabile è: "Possediamo determinate cose, altre invece le concediamo in licenza, ne facciamo oggetto di accordi incrociati di licenza o le acquisiamo tramite licenza". In ogni caso, la Pi è la valuta di scambio di tale rapporto». Christopher Pike ha fatto riferimento alla società Procter & Gamble e al suo programma Connect + Develop, in base al quale la società si è impegnata ad acquisire la metà delle sue innovazioni da fonti esterne, e di offrire a organizzazioni esterne la licenza sui propri brevetti in caso di mancato utilizzo dei medesimi a distanza di tre anni dalla loro concessione. Un approccio «aperto» all´innovazione non significa tuttavia ignorare l´esigenza di tutelare meglio la proprietà intellettuale. La maggioranza degli intervistati ha affermato che i politici potrebbero fare di più per armonizzare meglio la politica dei brevetti in tutta l´Unione europea. Un brevetto comunitario europeo che consenta a privati e aziende di ottenere un brevetto unico in tutta l´Ue viene considerato da molti il sistema migliore per garantire la protezione e lo sfruttamento adeguato della Pi delle aziende europee. La Commissione europea ha tentato ripetutamente di introdurre un brevetto comunitario, ma sinora si è scontrata con l´opposizione del Consiglio: l´ostacolo maggiore è rappresentato dalla lingua in cui autorizzare il deposito del brevetto. Tra le altre aree che secondo gli intervistati richiedono un intervento figurano, solo per citarne alcune, l´armonizzazione dei criteri di autorizzazione dei brevetti e i costi del contenzioso per la loro violazione, voci che differiscono entrambe da paese a paese, la garanzia della conformità ai trattati internazionali in materia di diritti di proprietà intellettuale (Dpi), l´elaborazione di una legislazione che migliori la protezione della Pi dei brevetti individuali all´interno delle comunità di brevetti, e la definizione di orientamenti applicabili per i contratti di licenza delle aziende. Http://www. Eiu. Com/ .  
   
   
ARMI MADE IN EUROPE: IN CHE MANI FINISCONO?  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2007 - Il Parlamento chiede regole precise nell´export d´armi Spesso, seguendo i reportage televisivi o guardando le foto riportate dalla carta stampata, ci accorgiamo di quante e quali armi siano in possesso della criminalità, dei terroristi, dei regimi oppressivi e addirittura di bambini soldato. I deputati europei non vogliono più vedere armi prodotte in Europa nelle loro mani. Ecco perchè il Parlamento europeo ha chiesto agli Stati membri di assumersi le proprie responsabilità e verificare dove vanno a finire queste armi… Tutti o quasi abbiamo sentito parlare del Kalashnikov, l´ahimè conosciuta arma automatica russa, e della sua diffusione nel mondo. Ma che dire delle armi "made in Europe"? Anche le armi europee, infatti, sono diffuse un pò dappertutto nel mondo, e di fatto l´Ue, assieme agli Usa e alla Cina, é l´esportatore più grande al mondo di armi. Il Parlamento europeo si è fatto portavoce delle preoccupazioni crescenti sulla vendita di armi prodotte nell´Unione europea a gruppi o individui fuori legge o a regimi oppressivi. La richiesta degli eurodeputati è chiara, far sì che le armi e le attrezzature militari europee non siano complici di tragedie, come avvenuto ad esempio nel Darfur o a Tiananmen. Cifre da brivido - Ogni anno, nel mondo, vengono prodotte 8 milioni di armi e raggiungono quota mille le persone che ogni anno vengono uccise con armi cosìddette leggere, il cui commercio risulta spesso illegale. Attualmente, sono in circolazione sufficienti pallottole per uccidere ogni essere umano addirittura due volte. Se diamo uno sguardo alla cifra globale utilizzata per l´acquisto di materiale militare, tale somma risulta 15 volte superiore a quella investita per gli aiuti umanitari internazionali. Sebbene l´Unione europea abbia adottato, con decisione del Consiglio del 1998, un codice di condotta sull´export di armi, tale documento non è vincolante. É per questo motivo che gli eurodeputati chiedono all´Ue di iniziare un´azione risolutrice in questo ambito, "quale attore globale responsabile contro la proliferazione", ponendo così fine alla diffusione incontrollata di armi del pianeta. Romeva: "Fatti non parole" - Il Parlamento ha adottato la scorsa settimana una relazione annuale sull´implementazione del codice di condotta europeo per l´esportazione di armi. Il testo d´iniziativa, affidato al deputato spagnolo Raül Romeva (gruppo Verde/ale), chiede un´applicazione legalmente vincolante del codice, con richiesta agli Stati membri di "tenere sotto costante controllo la situazione dei diritti dell´uomo nei paesi importatori di armi" e di "stilare una lista dei paesi coinvolti nei conflitti armati, dove l´export di armi dovrebbe essere messo al bando per principio. " "Il trasferimento irresponsabile di armi continua a impedire lo sviluppo democratico, sociale e economico in molte parti del mondo, contribuendo a conflitti violenti e alla corruzione", ha affermato Romeva. Il relatore del Parlamento, ha criticato "le contraddizioni fondamentali fra gli accordi sulle armi e il Codice di condotta", ricordando che molte esportazioni di armi europee finiscono, solo per citare qualche esempio, in Cina, Colombia, Etiopia, Eritrea, Indonesia, Israele e Nepal. I deputati che hanno preso parte al dibattito in aula, hanno chiesto un´azione senza indugi, affinché l´Ue non diventi vittima della sua stessa irresponsabilità. Il Parlamento chiede uno strumento vincolante - La relazione, votata dalla maggioranza schiacciante dell´Aula, chiede un controllo nella proliferazione di armi e il rispetto di principi globali, attraverso l´applicazione vincolante di uno specifico trattato sul commercio delle armi, attualmente in discussione alle Nazioni Unite. Fra le altre richieste, emergono l´armonizzazione della politica di controllo sull´export europeo di armi e il prolungamento dell´embargo nei confronti della Cina. .  
   
   
FISCO: ITALIA DEFERITA ALLA CORTE UE CONTESTATA LA VIOLAZIONE DELLA LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE DI CAPITALI E LA LIBERTÀ DI STABILIMENTO  
 
Bruxlles, 24 gennaio 2007 - La Commissione europea ha deciso di deferire alla Corte di giustizia delle Comunità europee Belgio, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Portogallo per le disposizioni delle loro normative in base alle quali alcuni pagamenti di dividendi destinati a società estere (dividendi in uscita) possono essere tassati più pesantemente di quelli destinati a società nazionali (dividendi interni). La Commissione ritiene che queste norme siano contrarie al trattato Ce e all’accordo See in quanto restringono sia la libera circolazione dei capitali che la libertà di stabilimento. Allo stesso tempo la Commissione ha formalmente richiesto alla Lettonia di modificare la sua legislazione fiscale riguardante i pagamenti di dividendi in uscita alle società. La richiesta è stata trasmessa in forma di “parere motivato” ai sensi dell’articolo 226 del trattato Ce. Se la Lettonia non risponde in modo soddisfacente al parere motivato entro due mesi, la Commissione può deferire la questione alla Corte di giustizia delle Comunità europee. "Gli Stati membri non possono tassare i dividendi pagati alle società di altri Stati membri in modo più gravoso dei dividendi pagati alle società nazionali” ha affermato il commissario competente per la fiscalità e l’unione doganale László Kovács. "Constato con soddisfazione che questo criterio è stato confermato dalla Corte di giustizia nella sentenza Denkavit, causa C-170/05, del 14 dicembre 2006". Le norme fiscali vigenti in Belgio, Spagna, Italia, Lettonia, Paesi Bassi e Portogallo possono comportare in alcuni casi una tassazione più gravosa dei dividendi in uscita che di quelli interni. Mentre questi ultimi non sono tassati o sono soggetti a livelli di tassazione molto bassi, i dividendi in uscita sono soggetti ad una ritenuta alla fonte che varia dal 5 al 25%. Per Belgio, Spagna, Italia, Lettonia e Portogallo la discriminazione riguarda i dividendi in uscita pagati a società di altri Stati membri e dei paesi See/efta che assicurano un´assistenza adeguata (scambio di informazioni). Nel caso dei Paesi Bassi la discriminazione riguarda invece soltanto questi ultimi paesi. La Commissione aveva inviato, il 25 luglio 2006, un parere motivato a Belgio, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Portogallo, chiedendo loro di modificare le rispettive legislazioni. In risposta al parere i Paesi Bassi hanno modificato la loro legislazione, ma soltanto per i dividendi pagati a società di altri Stati membri. Pertanto, per i Paesi Bassi, la decisione di adire la Corte di giustizia riguarda unicamente i dividendi pagati a società dei paesi See/efta che assicurano un´assistenza adeguata (scambio di informazioni). Belgio, Italia e Portogallo non hanno dato alcun seguito al parere motivato, mentre la Spagna ha dato una risposta negativa. Il 25 luglio 2006 la Commissione aveva inviato un parere motivato anche al Lussemburgo. Essa osserva con soddisfazione che il Lussemburgo ha deciso di porre fine alla discriminazione, la quale peraltro riguardava soltanto i paesi Efta che assicurano un´assistenza adeguata (scambio di informazioni). L´azione nei confronti del Lussemburgo sarà chiusa non appena esso avrà apportato le necessarie modifiche alle sue disposizioni fiscali. Nella sentenza Denkavit del 14 dicembre 2006 (causa C-170/05) la Corte ha confermato il principio secondo il quale i dividendi in uscita non possono essere assoggettati nello Stato della fonte (ossia lo Stato di residenza della consociata) ad un livello di imposizione superiore a quello applicabile ai dividendi interni. Tuttavia, secondo tale sentenza, può essere rilevante considerare se lo Stato di residenza della società madre riconosca o meno un credito d´imposta per la ritenuta applicata dallo Stato della fonte. Nel formulare le istanze da presentare alla Corte la Commissione terrà conto di questa recente sentenza. Finora, essa ha seguito l´impostazione adottata dalla Corte Efta nella sentenza Fokus Bank (causa E-1/04), nella quale esplicitamente si dichiarava che la concessione o meno di un credito d´imposta nello Stato di residenza non fosse rilevante. .  
   
   
AUSTRIA AL QUARTO POSTO NELL´EUROZONA  
 
Trieste, 24 gennaio 2007 - Secondo i dati elaborati dall´Istituto di credito austriaco Bank Austria, facente parte del gruppo italiano Unicredit, nel 2006 l´economia austriaca sarebbe cresciuta del 3,2 p. C. , contro il 2,7 p. C. Della media europea, registrando inoltre un tasso di inflazione (1,7 p. C. Secondo i calcoli Eurostat), inferiore a quello medio dell´Eurozona (2,2 p. C. ). Per Bank Austria, pertanto, nel 2006 l´Austria ha nuovamente consolidato la propria posizione quale Paese, con il quarto maggiore livello di reddito reale nell´Eurozona dietro a Lussemburgo, Irlanda ed Olanda. La notizia è riportata dall´Ice. .  
   
   
COLLOCAMENTO TRAMITE ASTA DEL BTP€I 2017 INDICIZZATO ALL´INFLAZIONE DELL´AREA EURO  
 
Roma, 24 gennaio 2007 - Il Mef comunica che in data 29 gennaio 2007, con regolamento 31 gennaio 2007, sarà emessa tramite asta la sesta tranche del Btp€i con decorrenza 15 marzo 2006 e scadenza 15 settembre 2017, fino ad un importo massimo di 1. 250 milioni di euro. Il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato, con la stessa metodologia adottata per i titoli venduti nelle aste di concambio. Per il resto, la procedura di collocamento si svolgerà seguendo le modalità tecniche e le convenzioni utilizzate nel collocamento dei Btp nominali. Il pubblico potrà prenotare i buoni entro il 26 gennaio 2007. Ogni operatore, entro le ore 11,00 del 29 gennaio 2007, potrà sottoporre attraverso la Rete Nazionale Interbancaria, fino ad un massimo di tre offerte, ciascuna di importo reale (non rivalutato sulla base del Coefficiente di Indicizzazione) non inferiore a 500. 000 euro. I prezzi offerti, anche essi formulati in termini reali, dovranno differire tra loro per almeno un centesimo di euro. La Banca d´Italia, sulla base del Coefficiente di Indicizzazione riferito al giorno di regolamento, provvederà ad effettuare il calcolo dei controvalori relativi al capitale sottoscritto e ai dietimi da versare per il regolamento dei buoni sottoscritti in asta. Il regolamento avverrà con valuta due giorni lavorativi successivi al giorno di svolgimento dell´asta (T+2), il 31 gennaio 2007. Per i suddetti Btp€i, per i quali il 15 settembre u. S. È pervenuta a scadenza la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi di interesse per 138 giorni. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo 0,40%. Gli operatori Specialisti in titoli di Stato avranno la facoltà di partecipare al collocamento supplementare, il cui importo massimo sarà pari al 10% del quantitativo offerto in asta, facendo pervenire le domande di sottoscrizione entro le ore 15,30 del giorno 30 gennaio 2007. L´importo spettante di diritto a ciascuno Specialista sarà pari al rapporto fra il valore dei Buoni di cui lo Specialista è risultato aggiudicatario nelle ultime tre aste «ordinarie» del Btp€i decennale (inclusa quella di cui all´oggetto del presente comunicato), e il totale complessivamente assegnato, nelle medesime aste, agli operatori ammessi a partecipare al collocamento supplementare. Le richieste saranno soddisfatte assegnando prioritariamente a ciascuno Specialista il minore tra l´importo richiesto e quello spettante di diritto. Si ricorda che, al fine della valutazione degli Specialisti, le quote di sottoscrizione in asta dei titoli indicizzati sono incluse nel calcolo della quota di primario con un peso uguale a quello previsto per i Btp nominali di analoga scadenza. .  
   
   
EMISSIONE BOT  
 
Roma, 24 gennaio 2007 - Il Mef ha disposto per il giorno 26 gennaio 2007, con regolamento 31 gennaio 2007, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 9. 000 31. 07. 2007 181
E´ da tener presente che il 31 gennaio 2007 vengono a scadere Bot per 9. 230 milioni di euro. I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 26 gennaio 2007, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 29 gennaio 2007. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell´asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 29 gennaio 2007. La circolazione dei Bot al 15 gennaio 2007 era pari a 135. 280 milioni di euro, di cui 5. 500 milioni di euro trimestrali, 53. 280 milioni di euro semestrali e 76. 500 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ  
 
Roma, 24 gennaio 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 26 gennaio 2007, con regolamento 31 gennaio 2007, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 2 gennaio 2007; terza tranche scadenza : 31 dicembre 2008 importo nominale dell´emissione : 2. 000 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 25 gennaio 2007; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 26 gennaio 2007; - regolamento sottoscrizione: il giorno 31 gennaio 2007. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
EMISSIONE DI CCT E BTP  
 
 Roma, 24 gennaio 2007 - Il Mef dispone, per il giorno 30 gennaio 2007, con regolamento 1° febbraio 2007, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Certificati di Credito del Tesoro: - settennali decorrenza: 1° luglio 2006; nona tranche scadenza: 1° luglio 2013 tasso d´interesse semestrale lordo: pari al tasso di rendimento semestrale dei Bot a sei mesi relativo all´asta tenutasi alla fine del mese precedente la decorrenza della semestralità, maggiorato di uno spread di 0,15 punti percentuali; la cedola in corso, di scadenza 1° luglio 2007, è risultata pari a 1,98%. - Buoni del Tesoro Poliennali: - triennali decorrenza: 15 giugno 2006; tredicesima tranche scadenza: 15 giugno 2009 tasso d´interesse annuo lordo: 3,75% - decennali decorrenza: 1° agosto 2006; terza tranche scadenza: 1° febbraio 2017 tasso d´interesse annuo lordo: 4% Tutti i titoli suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nei relativi decreti di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei titoli verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei titoli al giorno del regolamento. Per i Cct settennali, per i quali il 1° gennaio u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 31 giorni, per i Btp triennali, per i quali il 15 dicembre u. S. È scaduta la prima cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d´interesse per 48 giorni, mentre per i Btp decennali, per i quali il 1° febbraio p. V. Scadrà la prima cedola, i sottoscrittori non dovranno corrispondere dietimi d´interesse. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei titoli assegnati - pari allo: - 0,30% per i Cct settennali - 0,20% per i Btp triennali - 0,40% per i Btp decennali. Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
Cct Btp triennali Btp decennali
Prenotazione da parte del pubblico entro il 29 gennaio 2007 29 gennaio 2007 29 gennaio 2007
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 30 gennaio 2007 30 gennaio 2007 30 gennaio 2007
Regolamento sottoscrizioni 1° febbraio 2007 1° febbraio 2007 1° febbraio 2007
Dietimi d´interesse da corrispondere 31 giorni 48 giorni =
Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. .
 
   
   
SABATO CONVEGNO AL PALAZZO DELLA BORSA DI GENOVA SULLA RIFORMA DEL TFR E I NUOVI FONDI PENSIONE AMMINISTRATORI, ECONOMISTI, PROMOTORI A CONFRONTO SUL FUTURO DELLE LIQUIDAZIONI  
 
 Genova, 24 gennaio 2007 - Riforma del Tfr e previdenza complementare (presto anche per i dipendenti pubblici), il rapporto tra fondi pensione e mercati finanziari e la gestione del risparmio e la consulenza finanziaria sono il tema del convegno promosso da Sanpaolo Invest con il patrocinio della Regione Liguria, sabato 27 gennaio, alle 10,30, nel Palazzo della Borsa (Sala delle Grida), in via Xx Settembre, 44, a Genova. Nel corso del convegno, al quale è abbinata, sempre nel palazzo della Borsa, la mostra Contemporary Bank e che sarà aperto da Matteo Colafrancesco, direttore generale di Sanpaolo Invest, interverranno il professore Guido Alpa (Tfr, la nuova normativa e la finanza di impresa), l´assessore alle Finanze della Regione Liguria G. B. Pittaluga (Fondi pensione e mercati finanziari: il confronto con i paesi occidentali), Luca Frumento, legale dell´Anasf- Associazione nazionale agenti servizi finanziari (Intermediari finanziari, la nuova direttiva Ue), l´economista ed editorialista Carlo Maria Guerci (economia, risparmio e Tfr) e Rita Ghigo, responsabile Area Manager Sanpaolo Invest (Il Private Banking in Italia). .  
   
   
UNICREDIT APPROVA LO SQUEEZE-OUT IN HVB E BA-CA  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Ieri, il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano S. P. A. (“Unicredit”), in qualità di azionista di maggioranza di Bayerische Hypo- und Vereinsbank Ag (“Hvb”) e di Bank Austria Creditanstalt Ag (“Ba-ca”), ha approvato una delibera per iniziare la procedura di squeeze-out in entrambe le banche, per cui invierà richiesta formale ai rispettivi consigli di gestione. Unicredit attualmente detiene il 95% del capitale sociale di Hvb e il 94,98% del capitale sociale di Ba-ca, consentendo l’avvio di tale procedura secondo quanto previsto rispettivamente dalla normativa tedesca e austriaca. Per effettuare lo squeeze-out in Hvb, Unicredit intende proporre una delibera agli azionisti, in conformità alle sez. 327 a ff. Del German Stock Corporation Act e preferibilmente nel corso dell’assemblea annuale degli azionisti che avrà luogo il prossimo 16 Maggio 2007. In conformità agli obblighi di legge, Unicredit offrirà un adeguato corrispettivo in contanti per ogni azione Hvb al portatore, sulla base del parere preparato da un esperto. La congruità di tale corrispettivo sarà verificata da un esperto selezionato e nominato dal Tribunale competente di Monaco. Per effettuare lo squeeze-out in Ba-ca, Unicredit intende proporre una delibera agli azionisti in conformità all’Austrian Squeeze-out Act e preferibilmente nel corso dell’assemblea degli azionisti che avrà luogo entro il 3 Maggio 2007. In conformità agli obblighi di legge, Unicredit offrirà un adeguato corrispettivo in contanti per ogni azione Ba-ca al portatore. Unicredit e Ba-ca determineranno congiuntamente tale prezzo di squeeze-out, sulla base del parere preparato da un esperto, e la sua congruità sarà verificata da un esperto nominato dalla Corte Commerciale di Vienna su richiesta congiunta di Unicredit e Ba-ca. In ogni caso, Unicredit ha l’obiettivo di preservare la posizione attuale di Avz e Br-funds così come i diritti contrattuali derivanti dall’esistente Restated Bank of the Regions Agreement. .  
   
   
FUSIONE BPU BANCA-BANCA LOMBARDA:INDICAZIONI PER LE CANDIDATURE AL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA - DENOMINAZIONE PROPOSTA PER LA NUOVA CAPOGRUPPO: UNIONE DI BANCHE ITALIANE SCPA – UBI BANCA  
 
Bergamo e Brescia, 24 gennaio 2007 - I Consigli di Amministrazione di Bpu Banca e di Banca Lombarda hanno proceduto all’indicazione delle possibili candidature alla carica di componenti del Consiglio di Sorveglianza della Nuova Capogruppo che potranno essere sottoposte all’Assemblea ordinaria di Bpu Banca convocata in prima convocazione per il giorno 2 marzo ed in seconda convocazione per il giorno 3 marzo p. V. Si rammenta che il Consiglio di Sorveglianza della Nuova Capogruppo sarà formato da 23 membri, fra cui il Presidente, il Vice Presidente Vicario e due Vice Presidenti. Tali indicazioni prevedono quale candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Sorveglianza il dott. Gino Trombi di derivazione Banca Lombarda e alla carica di Vice Presidente Vicario il dott. Giuseppe Calvi di derivazione Bpu Banca. L’elenco dei nominativi indicati dai Consigli di Amministrazione di Bpu Banca e di Banca Lombarda è il seguente:
1) Trombi Dott. Gino
2) Calvi Avv. Giuseppe
3) Bellini Avv. Luigi
4) Cattaneo Prof. Mario
5) Fidanza Virginio
6) Fontana Rag. Enio
7) Garavaglia Dott. Carlo
8) Gussalli Beretta Dott. Pietro
9) Lucchini Dott. Giuseppe
10) Lucchini Dott. Italo
11) Manzoni Dott. Federico
12) Mazzoleni Mario
13) Moltrasio Ing. Andrea
14) Musumeci Prof. Avv. Salvatore Toti
15) Orlandi Dott. Sergio
16) Pedersoli Avv. Alessandro
17) Perolari Dott. Giorgio
18) Pivato Prof. Sergio
19) Polotti Rag. Franco
20) Rampinelli Rota Avv. Pierfrancesco
21) Sestini Dott. Roberto
22) Zaleski Ing. Romain
23) Ferro-luzzi Prof. Paolo
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BANCA CARIGE S.P.A. DELIBERA IL FUTURO ASSETTO DELLA DIREZIONE GENERALE  
 
Genova, 24 gennaio 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige S. P. A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, riunitosi il 22 gennaio sotto la Presidenza di Giovanni Berneschi, ha deliberato il futuro assetto dei vertici della Direzione Generale. In particolare ha confermato il Direttore Generale Rag. Alfredo Sanguinetto per tutta la durata dell´attuale Consiglio e quindi fino al 30/4/2009. Inoltre il Consiglio ha approvato, con decorrenza 1/5/2007, un nuovo organigramma che prevede l´istituzione di quattro Vice Direzioni Generali articolate come segue: Vice Direzione Generale Rete affidata all´attuale Vice Direttore Generale Dott. Carlo Arzani (con attribuzione del ruolo di Vice Direttore Generale Vicario), Vice Direzione Generale Prodotti affidata all´attuale Direttore Centrale Rag. Mario Cavanna, Vice Direzione Generale Governo e Supporto affidata all´attuale Direttore Centrale Dott. Ennio La Monica, Vice Direzione Generale Amministrazione affidata all´attuale Direttore Centrale Rag. Giacomo Ottonello. Il nuovo assetto dimostra la capacità di rinnovamento della Banca Carige e l’ampia gamma di validi Dirigenti in grado di subentrare in posti di alta responsabilità. .  
   
   
STANDARD & POOR’S HA CONFERMATO IL RATING AA E L’OUTLOOK STABILE DI ASSICURAZIONI GENERALI.  
 
Trieste, 24 gennaio 2007 Assicurazioni Generali rende noto che la società di rating Standard & Poor’s ha confermato il rating Aa e l’outlook stabile .  
   
   
CREDEM LANCIA EUROBOND PER 500 MILIONI DI EURO  
 
Reggio Emilia, 24 gennaio 2007 - Credem ha lanciato in data 22 gennaio 2007 un eurobond “senior” a tasso variabile della durata complessiva di 3 anni e sei mesi per un ammontare pari a 500 milioni di euro e taglio minimo di 50. 000 euro, nell’ambito del suo programma Emtn. Il bond è stato emesso e collocato ad un prezzo pari a 99,901%. Le obbligazioni hanno valuta di regolamento e data di godimento 05 febbraio 2007 e corrispondono cedole trimestrali lorde posticipate indicizzate al tasso Euribor a 3 mesi più 15 basis points p. A. Le obbligazioni avranno scadenza 05 agosto 2010. Il prestito prevede un rimborso alla pari e non è previsto l’anticipato rimborso delle obbligazioni. L’offerta si è svolta il 22 gennaio 2007 ed è stata rivolta esclusivamente ad operatori qualificati. La ripartizione dell’offerta per nazionalità degli investitori è stata la seguente: Belgio, Lussemburgo, Svizzera (4%); Francia (19%), Germania e Austria (25%); Irlanda (12%); Italia (12%); Paesi Nordici (6%); Spagna e Portogallo (5%), Regno Unito (16%); altri Paesi (1%). Il bond è stato sottoscritto da Banche (68%), Fondi (24%), Enti Sovranazionali (4%), Assicurazioni (2%), altri soggetti (2%). All’emissione sono stati assegnati i seguenti ratings: “A” di Fitch e “A-“ di S&p, che riflettono esattamente i ratings assegnati all’emittente dalle due agenzie. Le obbligazioni sono state collocate sull’Euromercato da un sindacato di collocamento composto da Abaxbank, Calyon, Hsbc Bank plc e Ing Bank N. V. , in qualità di “joint bookrunners” dell’emissione. E’ prevista la quotazione del prestito obbligazionario alla Borsa del Lussemburgo. L’emissione non è assistita da covenants o garanzie rilasciate da società del gruppo Credem o da soggetti terzi. I fondi raccolti dall’emissione sono destinati al normale svolgimento dell’attività bancaria e creditizia. Il presente prestito obbligazionario rientra nel Programma – Emtn (Euro Medium Term Note), rinnovato in data 20 dicembre 2006 per un ammontare complessivo massimo pari a 4,5 miliardi di Euro. .  
   
   
L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI BANCA ITALEASE SOTTOSCRIVE L’AUMENTO DI CAPITALE  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Banca Italease comunica che, in data 22 gennaio 2007, l’Amministratore Delegato Massimo Faenza, titolare di 6. 000 azioni ordinarie della società, ha esercitato i relativi diritti di opzione rivenienti dall’aumento di capitale deliberato dalla società in data 9 novembre 2006, sottoscrivendo 570 azioni ordinarie al prezzo di offerta di 37,60 euro ciascuna, per un controvalore totale di 21. 432 euro. .  
   
   
DA BANCA SELLA TRE NUOVE GPF MULTIMANAGER SEI I NUOVI MANDATI DI GESTIONE CHE VANNO COSÌ A COMPLETARE IL PROCESSI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE LINEE OFFERTE  
 
Biella, 24 Gennaio 2007 – Banca Sella lancia sei 6 nuovi mandati di gestione e ultima così il processo di razionalizzazione delle gestioni patrimoniali di Gruppo. La nuova offerta si articola in: 3 Gpf caratterizzate da una ampia composizione multimanager: obbligazionaria euro, obbligazionaria internazionale, bilanciata 5-15% azioni internazionale. 3 Gpm in titoli e fondi: bilanciata euro 5-15% azioni; bilanciata internazionale 5-15% azioni; azionaria internazionale 80-100% azioni. Inoltre è stata rivista la Gestione Obiettivo Profilo Dinamico, la gpf offerta dal Gruppo Banca Sella che consente di investire sul mercato azionario senza costi elevati. La gpf, infatti, investe in via prevalente in quote ed azioni di fondi e sicav di natura monetaria e obbligazionaria emessi da enti governativi, sovrannazionali e corporate, denominati prevalentemente in euro e residualmente in altre valute. La rimanente componente di portafoglio, fino ad un massimo del 50%, può essere investita in strumenti finanziari azionari con la possibilità di subire oscillazioni di peso percentuale da 0 a 50%. Gestione Obiettivo Profilo Dinamico è una gestione patrimoniale con un obiettivo di rendimento indicato con cadenza trimestrale (attualmente obiettivo di rendimento annuo pari all’Euribor 3 mesi + 2%) a valere per il trimestre successivo. Il gestore adotta uno stile di gestione attivo combinando diversi strumenti finanziari, entro limiti di rischio ben definiti, in modo dinamico e in funzione delle proprie aspettative di mercato. La gestione presenta un livello di rischio medio-alto, ha un orizzonte temporale minimo di 24 mesi, non prevede commissioni di gestione e di rimborso, richiede un conferimento minimo iniziale di 2. 500 euro. E’ inoltre possibile sottoscrivere Piani di Accumulo (pac) con versamenti mensili a partire da 50 euro e chiedere il rimborso in qualsiasi momento senza penali. La gamma Gestioni Obiettivo, sottoscrivibili in tutte le succursali del Gruppo Banca Sella, comprende anche la Gestione obiettivo prudente (obiettivo Euribor 3 mesi + 0,30%) e la Gestione obiettivo ponderato (Euribor 3 mesi + 0,85%) . .  
   
   
STANDARD & POOR´S CONFERMA: A+, UMBRIA AFFIDABILE  
 
Perugia, 24 gennaio 2007 – La agenzia di valutazione indipendente Standard & Poor’s ha confermato il rating di controparte a lungo termine “A+” alla Regione dell’Umbria, giudicando “stabili” le sue prospettive finanziarie. “Il rating – si legge in un comunicato della Agenzia che, com’è noto, è una delle maggiori e più accreditate nel mondo - riflette una buona situazione finanziaria che deriva dal contenimento del disavanzo sanitario, da un debito finanziario residuo moderato e da riserve liquide ingenti. Gli elementi di forza del rating della Regione – afferma ancora l’agenzia - sono attenuati dalla rigidità della struttura della spesa e da un’elevata dipendenza dai trasferimenti statali, di parte corrente e di parte capitale. Il rating della Regione – precisa ancora Standard e Poor’s - risente inoltre dei limiti all’autonomia gestionale e finanziaria imposti dalle relazioni istituzionali che intercorrono tra gli enti territoriali ed il Governo della Repubblica Italiana. La Regione Umbria – prosegue la nota - dimostra buoni risultati finanziari con un saldo corrente stimato pari all’11 % delle entrate correnti nel periodo 2005-2006. Tale risultato risulta dal contenimento della spesa sanitaria regionale che rappresenta più del 75 % del bilancio regionale e dal controllo dei costi amministrativi. Standard & Poor’s si attende che il saldo corrente sia sostenibile nei prossimi anni, in virtù di politiche regionali di controllo dei costi ampiamente collaudate e di maggiori trasferimenti statali per la spesa sanitaria regionale”. La valutazione dell’agenzia, legata a quella generale del Paese Italia, conferma quelle degli anni precedenti e costituisce, a giudizio degli Uffici regionali del bilancio, una “ulteriore testimonianza della affidabilità e solidità” della massima istituzione umbra e della sua “credibilità” internazionale. L’umbria potrà continuare ad avere un accesso privilegiato al mercato internazionale dei capitali, con minori costi di approvvigionamento e ulteriore allargamento dei possibili finanziatori. “Soddisfazione” per la conferma del rating umbro è stata espressa dall’assessore regionale al bilancio Vincenzo Riommi, a giudizio del quale “la valutazione dell’agenzia internazionale costituisce un riconoscimento non solo per la qualità del governo della Regione ma per il ‘Sistema Umbria’ nel suo complesso, ricco di imprese e professionalità lavorative in grado di proiettare un’immagine internazionale di grande qualità e capacità innovativa”. .  
   
   
IMPRESE:LEGGE COMPETITIVITA´ RIVOLUZIONA IL SISTEMA CORSARO: MENO BUROCRAZIA E MAGGIORE FACILITAZIONE AL CREDITO  
 
 Milano, 24 gennaio 2007 - Ricerca, internazionalizzazione, riqualificazione del territorio (con un nuovo meccanismo di recupero delle aree industriali dismesse) e sostenibilità dello sviluppo in un quadro di semplificazione e snellimento delle procedure. Sono questi, insieme alle politiche fiscali e agli interventi di facilitazione al credito, gli elementi più significativi della legge, proposta 9 mesi fa dalla Giunta regionale e approvata oggi dal Consiglio regionale. La legge, che nasce da una proposta dell´assessore all´Industria, Massimo Corsaro, e che ha avuto a suo tempo l´apprezzamento del mondo economico lombardo riunito nel Comitato strategico per la competitività, ha ottenuto il consenso dell´intera maggioranza, l´astensione di Ds e Margherita e il solo voto contrario di Verdi e Rifondazione Comunista. Via libera dunque ad uno strumento fortemente innovativo, costituito di soli 8 articoli che sostituisce interamente le vecchie normative settoriali. "La legge per la competitività - ha detto Formigoni - aiuta le nostre imprese e le nostre aziende, che sono il vero tessuto produttivo della nostra Regione (oggi oltre 800. 000), ad essere sempre più protagoniste sul mercato globale, proprio perché crea nuovo benessere e facilita la creazione di posti di lavoro". Come sia possibile questa svolta nel modo di fare politica nei confronti delle imprese l´ha spiegato l´assessore Corsaro che ha sottolineato come "la legge approvata semplifichi il sistema su più fronti. Su quello normativo riunendo in 8 punti le decine di articoli ultradecennali precedentemente vigenti, su quello operativo permettendo di applicare, caso per caso, lo strumento finanziario più adeguato". Assolutamente innovative anche le modalità di attuazione. "E´ la prima legge che non ´detta legge´ - ha proseguito Corsaro -, che non prescrive in maniera assoluta cosa si debba fare, come e quando. Una norma che diventa una sorta di cassetta degli attrezzi dove trovare priorità e strumenti, ed invita chi agisce sul fronte della competitività (Stato, Enti locali, Camere di commercio, Università, Associazioni imprenditoriali e imprese stesse) a collaborare per coniugare strumenti e priorità con l´obiettivo di modificare le azioni al mutare delle condizioni". Semplificazione - Oltre che nella revisione del sostegno finanziario alle imprese (che vale oltre 150 milioni all´anno per le sole piccole e medie imprese), la legge interviene con decisione sul fronte della semplificazione delle procedure e dei rapporti alla quale riserva due degli otto articoli (il quinto e il sesto). L´uno prevede infatti che tutti i procedimenti per i quali leggi e regolamenti non lascino spazio ad interpretazioni siano sostituiti da autocertificazioni. Con la conseguenza che saranno eliminate tante procedure inutili, come il certificato di agibilità che oggi da solo pesa ogni anno in Lombardia quasi mezzo milione di giornate-impresa. L´altro rivede completamente il meccanismo di autorizzazione delle richieste di autorizzazione che le imprese rivolgono alla Pubblica Amministrazione, prevedendo tempi certi e l´intervento del silenzio-assenso dopo un massimo di 45 giorni, quando oggi sono poche le pratiche che si "chiudono" in meno di 100 giorni. "Noi permetteremo a chi lavora in Lombardia - ha detto a questo proposito il presidente Formigoni - di risparmiare intere giornate di lavoro, che non saranno più perse in inutili pratiche burocratiche, cosa che comporterà anche un notevole risparmio. Un nuovo modo di operare che sarà portato avanti con il sistema imprenditoriale e delle Camere di Commercio". Formigoni ha anche spiegato che sarà di oltre un miliardo di euro la cifra che il Governo regionale prevede di stanziare sui sette capitoli individuati come prioritari (sviluppo del capitale umano, ricerca e innovazione, imprenditorialità, mercato e internazionalizzazione, gestione delle crisi, competitività del territorio e sostenibilità dello sviluppo). Distretti - In questo processo anche i distretti (disciplinati dall´articolo 4) assumono un ruolo attivo e giuridicamente rilevante. Potranno avere importanti compiti nella gestione di attività a favore delle imprese associate nonché nell´attività di promozione dello sviluppo di quelle che vi aderiscono e di relazione con la Pubblica Amministrazione. Recupero Aree Dismesse - E´ sicuramente il settimo l´articolo che introduce le novità più importanti. Le amministrazioni comunali avranno infatti la possibilità di espropriare le aree con una superficie superiore ai 2. 000 metri quadrati in cui si cessata ogni attività industriale da almeno quattro anni su una superficie non inferiore alla metà dell´area. Il Comune invita la proprietà dell´area a presentare una proposta di riutilizzo della stessa (in coerenza con l´assetto insediativo e la programmazione urbanistica del territorio) e, dopo un periodo che va dai 6 ai 18 mesi, il Comune stesso può presentare un bando per progetti di recupero industriale. Solo nel caso in cui si trovi quello adatto (e il proprietario - a cui si lascia la possibilità di prelazione - non intenda realizzarlo) si procederà all´ esproprio. "Confido nel fatto che anche Province, Camere di Commercio, Università ed associazioni - conclude Corsaro - sappiano cogliere l´appello a coordinare le risorse e proporre azioni comuni, perché se la competitività non si fa per legge, ancor meno si ottiene coltivando troppi e troppo piccoli orticelli". .  
   
   
NASCE F2I: FONDO ITALIANO PER LE INFRASTRUTTURE FINALIZZATO ALLA COSTITUZIONE DI UN FONDO CHIUSO CON L’OBIETTIVO DI CATALIZZARE NUOVI INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO INFRASTRUTTURALE DEL PAESE.  
 
 Milano, 24 gennaio 2007 – Ha preso avvio ieri, con la costituzione della Sgr e la firma dell´Accordo, il più grande Fondo per le Infrastrutture d´Europa. Soci primari istituzionali della finanza italiana, insieme ai maggiori Istituti di credito del Paese ed a banche d´affari estere, promuovono la nascita di F2 I — Fondo Italiano Per Le Infrastrutture. Obiettivo è di realizzare un Fondo con una dotazione di 2 miliardi di euro. Sponsors primari saranno: Cassa Depositi E Prestiti L´istituto bancario pubblico del Paese, da anni ormai impegnato a darsi un ruolo di mercato che, con l´arrivo del neo Presidente Alfonso lozzo, ha accelerato l´avvio di questa nuova iniziativa. Sistema Delle Fondazioni Bancarie Ii sistema delle Fondazioni, rappresentate dal Presidente Giuseppe Guzzetti, vede coinvolte Fondazione Carialo; Fondazione Monte dei Paschi di Siena; Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; Fondazioni: Cassa di Risparmio di Bologna, Cuneo, Forlì, Padova e Rovigo. Il sistema delle Fondazioni italiane che partecipa, nella proprietà e nella gestione, ad importanti assets (bancari ed istituzionali) del Paese, si affianca, per questa iniziativa, alle Casse di previdenza professionali. Unicredit - Una delle più grandi banche del Paese, con provata esperienza negli investimenti nelle infrastrutture. Banca Intesa San Paolo - Il nuovo grande soggetto bancario italiano, che partecipa al Fondo tramite Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo, la più importante e qualificata struttura bancaria dedicata al settore delle infrastrutture. Saranno presenti Istituti finanziari esteri, specializzati nel financíg e nei fondi per le infrastrutture. Già raggiunto l´accordo con Lehman Brothers; a breve verrà selezionata altra primaria banca internazionale. L´attività di F2 I sarà prevalentemente rivolta alle infrastrutture domestiche tramite l´acquisizione di partecipazioni di controllo oppure tramite l´acquisto di partecipazioni di minoranza purché tali da attribuire alla Sgr adeguati poteri di govemance. F2 I opererà per fornire maggiore stabilità all´azionariato delle infrastrutture del nostro Paese, favorire la loro propulsione, Io sviluppo ed ammodernamento del sistema stesso. Gli sponsors dovrebbero assicurare al Fondo apporti per circa 1 miliardo di euro. Un altro miliardo di euro verrà raccolto presso i mercati internazionali con il supporto del placement agent . .  
   
   
PROJECT FINANCE FATTORE STRATEGICO PER REALIZZARE INFRASTRUTTURE  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Un appello al Governo perché "dal prossimo Dpef o dalla prossima finanziaria ci sia una politica innovativa" volta ad estendere la capacità di investimento delle Regioni e degli Enti locali in modo da superare la cronica carenza di investimenti pubblici che impediscono di realizzare le infrastrutture che servono. Lo ha lanciato ieri l´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali della Regione Lombardia, Romano Colozzi, che è anche coordinatore del settore finanziario della Conferenza delle Regioni. Per farlo ha scelto la presentazione della quarta Guida agli operatori del project finance, curata da Finlombarda per conto di Regione Lombardia e pubblicata con il patrocinio di Abi - Commissione Regionale Lombardia, Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili). L´assessore Colozzi propone al Governo di individuare parametri per concentrare i tagli sugli sprechi ipotizzando deroghe al Patto di Stabilità per chi ha i conti in regola; di varare il federalismo fiscale e di lavorare anche a livello europeo visto che i parametri di Maastricht si sono rivelati penalizzanti per l´Italia che ha un indebitamento storicamente alto. "Il project finance e il Patto di Stabilità interno - ha affermato Colozzi - sono vasi comunicanti: per migliorare i conti bisogna lavorare sullo sviluppo, per lavorare sullo sviluppo bisogna realizzare le infrastrutture e per raggiungere questo obiettivo occorrono i soldi". Fondamentale, in questo quadro, il ruolo svolto da Regioni ed Enti Locali: da soli, ha messo in evidenza Colozzi, realizzano l´80% degli investimenti pubblici e questi hanno poi un ritorno superiore sul Pil rispetto a quelli statali: per ogni euro speso dal sistema delle autonomie sono generati fra gli 0,76 e gli 0,98 euro contro i poco più di 0,50 a livello nazionale. Sul fronte del project finance Regione Lombardia ha sviluppato e promosso, in una logica di sussidiarietà, il modello della finanza di progetto e delle collaborazioni pubblico-privato inizialmente nei trasporti, poi nel settore dell´edilizia sanitaria, dell´ammodernamento dei servizi pubblici e nella realizzazione di strutture sportive. Ne sono un esempio l´ospedale Niguarda Cà Granda a Milano, il Sant´anna di Como, gli ospedali di Vimercate e Legnano (Mi), e quello di Brescia. . .  
   
   
ESCE LA QUARTA GUIDA AGLI OPERATORI DEL PROJECT FINANCE: L´ATTENZIONE E´ PUNTATA SUGLI OPERATORI PIU´ ATTIVI NEL FINANZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE PUBBLICHE  
 
Milano, 24 gennaio 2007 — Regione Lombardia e Finlombarda hanno presentato ieri la quarta edizione della Guida agli operatori del Project Finance. A tre anni dalla sua ideazione, la Guida rappresenta oggi un consolidato strumento di raccordo tra il mondo dei costruttori, il mondo degli operatori finanziari e quello della pubblica amministrazione: offre una panoramica completa e aggiornata degli operatori finanziari attivi nel mercato italiano del project finance, fornendo informazioni dettagliate in merito all´attività svolta, alle strutture interne dedicate alle operazioni in questo ambito, alla tipologia dei servizi proposti e ai progetti referenziati. Romano Colozzi, Assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti istituzionali della Regione Lombardia commenta: "La Guida agli operatori del project finance costituisce un ulteriore passo nel percorso di sviluppo e promozione della finanza di progetto intrapreso da Regione Lombardia negli ultimi anni - prosegue Colozzi — percorso che ha portato a un ´intensa attività normativa volta a creare le condizioni di base per le collaborazioni pubblico private, all ´avviamento di progetti per la realizzazione di ospedali e autostrade regionali, all ´impegno per una più ampia diffusione della cultura del project finance. " Gli operatori finanziari censiti hanno fornito le informazioni rispondendo a questionari che sono stati predisposti, raccolti ed elaborati da Finlombarda. Per la prima volta è stato istituito un Comitato Scientifico, composto da esponenti del mondo accademico esperti in tematiche finanziarie e creditizie: il Professor Mario Mazzoleni, che ha ricoperto la carica di Presidente, il Professor Marco Giorgino e il Professor Stefano Gatti. Il Comitato ha seguito il lavoro di realizzazione della Guida sia in fase di raccolta delle informazioni, sia in fase di elaborazione dei dati di sintesi. Il monitoraggio ha coinvolto quest´anno 39 istituti di credito, di cui 30 italiani e 9 esteri, 11 in più rispetto al precedente anno; 3 assicurazioni monoline; 3 agenzie di rating; 3 fondi di private equity specializzati in infrastrutture, 2 in più rispetto allo scorso anno e la Banca Europea per gli investimenti, non censita nel 2005. All´aumento del numero di operatori censiti si accompagna un incremento nei valori rilevati. "Le informazioni raccolte nella Guida fotografano un mercato italiano della finanza di progetto caratterizzato da un accentuato dinamismo, come testimonia l´attività delle banche. (finanziamenti concessi dagli istituti di credito censiti, infatti, passano dai 12,7 miliardi di euro del 2005 a 18,6 miliardi di euro — sottolinea Marco Nicolai, Direttore Generale Finlombarda Spa —Aumenta sensibilmente anche il numero dei financial dose siglati, che passa dai 127 del 2005 ai 230 del 2006, con un incremento dell ´81%. " La quarta edizione della Guida ha contenuti aggiuntivi rispetto alle edizioni precedenti. E´ stata inserita una sezione dedicata a un approfondimento sul ruolo che Bei ha ricoperto partecipando a diverse iniziative realizzate in project finance o in public private partnership nel nostro Paese; le schede specificano la natura pubblica o privata dell´infrastruttura da realizzarsi in project finance; state effettuate analisi più dettagliate sulla chiusura´dei contratti di finanziamento (financial dose) e sui ruoli svolti dagli istituti di credito, arrivando a rilevarne 11: advisor, arranger, manager, underwriter, participant, bilateral lender, asseveratore, documentation bank, agent bank, banca garante, hedging bank. L´aggiunta di contenuti ed elaborazioni risponde alla volontà di incrementare ulteriormente il supporto informativo che la Guida agli Operatori del Project Finance fornisce a quanti sono interessati a sviluppare operazioni in project financing. La lettura delle informazioni raccolte nella Guida fotografa un interessante quadro sull´applicazione della finanza di progetto in Italia: la task force dedicata al project finance è stimata in circa 179 professionisti del settore, numero che sale a 392 se si considerano anche i professionisti che si occupano di operazioni in questo ambito pur non appartenendo ad unità organizzative dedicate al project financing. Gli operatori finanziari coinvolti hanno referenziato 1. 048 progetti relativi ad opere da realizzarsi in project finance. Gli operatori hanno segnalato la stipula di 230 financial close e indicato l´ottenimento di 2. 323 mandati sui progetti referenziati, tenendo in considerazione che in un medesimo progetto la banca può svolgere più ruoli e che più soggetti possono aver ricevuto da diversi committenti mandati per una stessa opera da realizzarsi in project finance. Dei 18,6 miliardi di euro di finanziamenti concessi dagli istituti di credito censiti, il 70%, per un valore di circa 12,9 miliardi di euro, è stato concesso per il finanziamento di infrastrutture private, mentre oltre il 30%, per un valore di circa 5,7 miliardi di euro, sono stati concessi per il finanziamento di infrastrutture pubbliche. Risultati analoghi emergono analizzando i contratti di finanziamento siglati dagli istituti di credito: il 35% dei financial dose stipulati (81 su un totale di 230) sono riconducibili al finanziamento di opere pubbliche. Si tratta di opere appartenenti prevalentemente ai settori delle Risorse idriche, dell´Energia, dei Parcheggi, delle Infrastrutture viarie, della Gestione e smaltimento rifiuti, dell´Edilizia Cimiteriale e della Sanità. Il restante 65% dei financial dose siglati dagli istituti di credito (149 su un totale di 230) fanno riferimento alla realizzazione di opere private, per la maggior parte riferite ai settori dell´Energia, dello Sviluppo immobiliare, della Gestione e smaltimento rifiuti, delle Risorse Idriche, delle Telecomunicazioni e dei Parcheggi. Marisa Bedoni, Presidente di Finlombarda, commenta: "La Guida agli operatori del project finance, giunta alla sua quarta edizione, rappresenta il contributo di Finlombarda alle esigenze riscontrate nel mercato italiano della finanza di progetto, caratterizzato, ancora oggi, da forti asimmetrie informative. La Guida, unica nel suo genere in Italia, è un prezioso strumento volto a far crescere la conoscenza e a favorire lo scambio di informazioni tra gli operatori pubblici e privati e rappresenta ormai uno strumento autorevole per gli operatori del. Mercato, come dimostra l´incremento del 40% dei soggetti che hanno aderito all´iniziativa. ". "Il Project Finance è uno strumento utile ad ottimizzare le risorse e realizzare buoni investimenti - lo ha dichiarato il Presidente della Commissione regionale Abi Lombardia, Roberto Brambilla, ricordando che - le banche che operano sul territorio hanno messo a disposizione di imprese e Pubblica amministrazione un ampio bagaglio di competenze e di risorse per fornire gli strumenti più adeguati alla realizzazione di quelle infrastrutture di cui il Paese ha bisogno. In quest ´ottica, la Guida agli operatori del Project Finance — ha proseguito Brambilla — è un valido strumento informativo per orientare imprese e Pubblica amministrazione verso le più ampie opportunità di intervento che le banche offrono in questo mercato. Siamo soddisfatti — ha concluso — anche per il numero crescente di banche italiane impegnate nel rafforzamento delle proprie strutture organizzative dedicate a questo strumento finanziario". La Guida agli operatori del project finance 2006, curata da Finlombarda per conto di Regione Lombardia, è stata pubblicata con il patrocinio di Abi Commissione Regionale Lombardia, Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Comitato per la Promozione del Partenariato Pubblico-privato, Eci (European Construction Institute), Ipfa (International Project Finance Association) e Oice (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-amministrativa). .  
   
   
APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN ELICA S.P.A. DELLE SOCIETÀ JET AIR S.R.L, TURBO AIR S.P.A. E FOX DESIGN S.P.A. CONTROLLATE, DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE, AL 100%.  
 
Fabriano, 24 gennaio 2007 - Elica S. P. A. A capo di un Gruppo produttore di cappe aspiranti da cucina ad uso domestico, ha comunicato il 22 gennaio che il Consiglio di Amministrazione della Società ha deliberato l´approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Elica delle società jet Air S. R. L. , Turbo Air S. P. A. E Fox Design S. P. A. Gli organi amministrativi delle citate società controllate hanno, sempre in data odierna, parimenti approvato il progetto di fusione. L´operazione sopra descritta è volta all´ottenimento di un´ ulteriore integrazione dei processi di business e alla razionalizzazione della struttura del Gruppo, mediante la realizzazione di un´organizzazione societaria coerente con la gestione del business. Di conseguenza è attesa una semplificazione della catena partecipativa e una maggiore efficienza gestionale in un´ ottica di contenimento dei costi operativi. Attualmente, infatti, Elica detiene il 100% del capitale sociale di jet Air S. R. L. E di Turbo Air S. P. A. , mentre possiede direttamente il 98% del capitale sociale di Fox Design S. P. A ed il restante 2% indirettamente, tramite la incorporanda jet Air S. R. L. L´operazione verrà attuata assumendo a riferimento le situazioni economico-patrimoniali al 30 settembre 2006 sia della società incorporante che delle incorporate. L´operazione verrà altresì realizzata senza emissione di nuove azioni e quindi senza dar luogo ad alcun aumento del capitale sociale della società incorporante. Elica darà tempestivamente comunicazione dell´assunzione, da parte degli organi societari competenti delle società interessate all´operazione, delle decisioni di fusione, anche ai sensi dell´articolo 71-bis del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato, essendo le società partecipanti alla fusione parti correlate ad Elica. L´operazione di fusione verrà completata entro l´esercizio in corso. Acquisizione del 15% di Air Force S. P. A, con conseguente incremento della partecipazione al 60%. Elica S. P. A. Comunica che, nell´ambito del proprio piano di espansione, procederà all´acquisizione da Fintrack S. P. A,. Società che controlla Elica tramite Fan S. A. , del 15% di Air Force S. P. A. , società attiva nella produzione e commercializzazione di cappe decorative appartenenti alle fasce alta e medio-alta di mercato, caratterizzate da un design innovativo e da un elevato contenuto tecnologico. Il controvalore dell´operazione, che sarà perfezionata entro mercoledì 24 gennaio 2007, è pari a Euro 0,3 milioni che verranno corrisposti utilizzando la liquidità di Elica. Con l´acq q E v &"# del capitale sociale di Air Force S. P. A. E rafforza ulteriormente la propria presenza commerciale nei mercati dell´Europa centro-settentrionale e nel canale dei mobilieri di fascia alta a elevato potenziale di crescita. Nei primi nove mesi del 2006, Air Force S. P. A. Ha realizzato ricavi pari a 11,6 milioni di Euro (+15,3% rispetto al 2005), un´Ebitda pari a 0,8 milioni di Euro (+ 3,2% rispetto al 2005) e un utile netto pari a 0,5 milioni di Euro (contro i -0,2 milioni di Euro nel 2005). Trattandosi di un´operazione fra parti correlate, il presente comunicato è predisposto anche ai sensi dell´articolo 71-bis del Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato ed integrato. Considerando che Elica è già presente nel capitale sociale di Air Force S. P. A. , detenendone il 45% ed in ragione dell´ammontare del corrispettivo pattuito, non si è ritenuto di procedere a valutazione di terzi indipendenti. .  
   
   
LEGNO E ARREDAMENTO. RICERCA, INNOVAZIONE E FINANZA CONVEGNO A UDINE PER PRESENTARE LE LINEE DELL’ACCORDO TRA FEDERLEGNO-ARREDO, CNR E BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA  
 
 Udine, 24 gennaio 2007 - Federlegno-arredo, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Banca Monte dei Paschi di Siena sono i protagonisti del convegno in programma il 23 gennaio 2007, nella suggestiva cornice del Castello di Udine, dal titolo “Legno e arredamento. Ricerca, innovazione e finanza”. Filo conduttore del dibattito è la valorizzazione del settore del legno, del sughero, del mobile e dell’arredamento attraverso la ricerca e l’utilizzo delle tecnologie; il tema, già trattato dalle parti, è anche alla base di un accordo siglato a Roma nelle scorse settimane da Roberto Snaidero, presidente della Federazione che riunisce le associazioni di categoria della filiera del legno e Fabio Pistella, presidente del Cnr. Dopo il saluto del sindaco di Udine Sergio Cecotti, introduce l’argomento una presentazione sulle esigenze del settore del legno-arredamento a cura del Catas, (Centro ricerche-sviluppo e laboratorio di prove settore legno-arredo). La parola passa quindi agli esponenti del Cnr, che parleranno delle opportunità di collaborazione e cooperazione offerte al settore dal più grande Ente di ricerca in Italia, coerentemente con la propria missione di “creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca”. “Il Cnr – sottolinea il Presidente Pistella - individua negli accordi-quadro con le strutture rappresentative del sistema produttivo nazionale, quali Federlegno-arredo il metodo efficace per far incontrare domanda e offerta di ricerca, favorendo quelle “iniezioni” di tecnologia che rendano altamente competitivi i settori produttivi, anche quelli a torto ritenuti “maturi”. Gli accordi stipulati attraverso soggetti quali le Associazioni di categoria, le Regioni o i grandi gruppi industriali - capaci di svolgere un ruolo di "centralini" nella diffusione dei trovati della ricerca - sono finalizzati, fra l´altro, allo sviluppo di tecnologie dal forte impatto "trasversale" sulla qualità della vita dei cittadini, sulla salute, sull´ambiente". D’accordo con questa posizione Federlegno-arredo. “Consideriamo fondamentale l’attività di ricerca per poter superare le sfide del settore su scala nazionale e internazionale, e le riconosciamo un ruolo centrale nelle possibilità di sviluppo, di ammodernamento e di innovazione tecnologica”, sostiene il presidente della Federazione Roberto Snaidero. “L’accordo stipulato con il Cnr costituisce pertanto uno strumento efficace per convogliare e qualificare differenti proposte e azioni finalizzate all’innovazione”. Si unisce all’intesa anche Banca Monte dei Paschi di Siena, che ha stretto con Cnr una partnership volta a favorire l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica nelle imprese. Fornitura di strumenti finanziari dedicati e supporto al processo di crescita gestionale delle imprese: sono questi dunque i principali elementi di cui si compone l’accordo tra Banca Monte dei Paschi e Cnr. Al vice presidente di Confindustria Pasquale Pistorio, che ha partecipato alla sigla dell’accordo tra le parti, va il compito di chiudere i lavori del convegno, sottolineando l’importanza della ricerca nella valorizzazione della materia prima del legno e salutando con entusiasmo il concretizzarsi in questa collaborazione dell’unione tra ricerca e impresa. .  
   
   
TECNOLOGIA GMV SULL’OTTAVA MERAVIGLIA DEL MONDO  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - – Il nome Gmv svetta sulla montagna d’acqua più alta del pianeta. Il Gruppo, leader assoluto nella componentistica per elevatori idraulici, è stato chiamato in Brasile a partecipare alla realizzazione degli imponenti ascensori panoramici, su quella che è stata definita “l’ottava meraviglia del mondo”: le grandiose cascate di Iguazu, alte 80 metri, al confine con l’Argentina. «Siamo particolarmente fieri di questa impresa – spiega l’amministratore delegato Marco Martini – perché si tratta di un’opera dell’ingegno umano ritenuta fino a poco tempo fa impossibile, date le improbe condizioni di lavoro». Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, dunque, si va ad aggiungere alle innumerevoli commesse ottenute in tutto il mondo, grazie alle quali Gmv, dopo un consolidato con un turnover 2005 da 85 milioni di Euro, ha chiuso il 2006 con un bilancio consolidato da 90 milioni di Euro (+6%). Oltre che in Brasile, il marchio Gmv sta ottenendo un particolare successo in Cina. In vista di una forte crescita della domanda, il Gruppo ha investito oltre 1 milione di Euro nell’ampliamento della sua struttura di Pechino e nell´ampliamento delle attrezzature per la produzione in loco. «Crediamo talmente in un nostro futuro in questo Paese – dice Martini – che stiamo puntando a un rafforzamento delle nostre capacità tecnico-produttive e a una valorizzazione delle risorse umane locali, con prossime assunzioni di personale da noi debitamente formato». Secondo i vertici Gmv, il fatturato generato da questo mercato toccherà quota 10 milioni di Euro entro il prossimo triennio. Componentistica, sì: ma anche ascensori. Il Gruppo lombardo, forte di uno straordinario know-how raggiunto in mezzo secolo d’attività, oggi lancia le proprie linee di ascensori completi. A fare da apripista è il modello Mrl (machine roomless) Fluitronic, frutto di due anni di ricerca e di un investimento di 3 milioni di Euro. Dotato di fluidi biodegradabili, con molta elettronica e senza locale macchine, questo rivoluzionario elevatore idraulico consente prestazioni d’eccellenza in un regime di massimo risparmio. «Il Fluitronic ci ha già portato un aumento di fatturato consolidato di 7 milioni di Euro – prosegue l’ad – che dovrebbero diventare 30 entro il 2009». Il crescente successo internazionale del Fluitronic è dovuto anche a lungimiranti politiche distributive e di marketing avviate dal fondatore, Angelo Martini. È lui l’ideatore dell’innovativo progetto Gmv10, già avviato in Italia e in Germania, che assicura all’acquirente una garanzia di ben dieci anni. «Stiamo creando sul territorio una fitta rete di clienti con i quali – con una formula conosciuta come Glocal, ovvero una compagnia Globale che agisce però loCale – poter offrire all´utilizzatore finale il miglior prodotto/servizio, coniugando cioè l’alta qualità del prodotto alla particolare accuratezza del servizio. Proprio grazie all´alta affidabilità di questo binomio "coniugante" registrata nel mercato abbiamo potuto varare la formula Gmv10». Una formula che, pur tenendo conto della sua novità nel mercato, è già valso al Gruppo negli ultimi mesi un aumento dell’entrata ordini del 15% in Italia e del 10% in Germania, e che ora verrà esportata nel resto del mondo. Il Gruppo Gmv impiega attualmente 400 addetti, all’interno di 21 fra filiali e distributori sparsi in tutto il mondo. In Italia Gmv (che ha la sede principale a Pero, in provincia di Milano) è presente con quattro stabilimenti produttivi. Ogni anno investe in media il 3% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. Grazie al successo crescente a livello internazionale e alla nuova linea di ascensori completi Green Lift, i suoi vertici prevedono di raggiungere nel prossimo triennio un fatturato consolidato di 120 milioni di Euro. .  
   
   
DUPONT REGISTRA UNA FORTE CRESCITA NEI RISULTATI DEL 4 TRIMESTRE E PER L´ANNO 2006. LA SOCIETA´ PREVEDE PER IL 2007 UNA CRESCITA NEGLI UTILI PER AZIONE DI $3.15  
 
Wilmington, De (Usa), 24 gennaio 2007 – “Questo e´ stato un quarto trimestre forte per la nostra societa´ con migliorati risultati di business ovunque e forte crescita al di fuori degli Stati Uniti. ” ha detto Charles O. Holliday Jr. , presidente e chief executive officer di Dupont. “Nell´anno, gli utili per azione sono cresciuti del 23 per cento e il ritorno sul capitale investito (Roic) e´ aumentato significativamente, riflettendo l´effetto positivo di esecuzione delle nostre strategie di sviluppo e delle nostre azioni per accelerare la creazione di valore. Costruiremo su questo momentum nel 2007. L’utile netto totale per il quarto trimestre 2006 e´ stato di $871 milioni, o $0. 94 per azione. L’utile netto del quarto trimestre 2005 era stato di $154 milioni, o $0. 16 per azione. La crescita dell’utile netto nel quarto trimestre 2006 riflette un 8 per cento di aumento delle vendite, costi fissi piatti, significativi e migliorati risultati operativi nelle piattaforme Agriculture & Nutrition e Performance Materials e recupero dell’impatto degli uragani Katrina e Rita nel quarto trimestre 2005. Le vendite nette consolidate per il quarto trimestre sono state di $6. 3 miliardi, in crescita dell’8 per cento rispetto al quarto trimestre del 2005 e includono un 2 per cento per superiori prezzi di vendita locali e un 2 per cento di beneficio dal cambio valuta. I volumi a livello globale sono cresciuti del 4 per cento. La societa´ riconferma le sue previsioni di un utile per azione di $3. 15 nel 2007. “Costruiremo nel 2007 su questo momentum, rafforzato dal progresso che abbiamo ottenuto con le iniziative per la produttivita´ e le strategie di sviluppo,” ha detto Holliday “Continueremo la nostra intensa focalizzazione sulle innovazioni di prodotto guidate dai clienti e sulla produttivita´ nei costi, procedendo nel contempo nello sviluppo di nuovi prodotti, servizi e tecnologie. ” .  
   
   
BALKANSONTHEWEB.NET, IL SITO INTERNET CREATO NELL´AMBITO DEL PROGETTO "MAHLDE.NET" PER INVESTIRE IN SERBIA E BOSNIA ERZEGOVINA.  
 
 Udine, 24 gennaio 2007 - Si potrà cliccare da oggi www. Balkansontheweb. Net, il sito Internet creato nell´ambito del progetto "Mahlde. Net", promosso dalla direzione regionale per le Relazioni Internazionali. Il progetto è stato presentato ieri a Udine, nella sede della Camera di commercio, nel corso di un seminario aperto ad imprenditori, rappresentanti delle associazioni di categoria, delle agenzie di sviluppo locale, di enti pubblici che vorranno investire in Serbia e Bosnia Erzegovina. "L´interesse ad aumentare le occasioni di incontro e scambio tra Enti locali del Friuli Venezia Giulia e quelli dell´area balcanica - ha sottolineato l´assessore regionale Franco Iacop - risulta evidente non solo dalla collaborazione già in atto con la rete di Agenzie di democrazia, create nell´immediato dopoguerra per dare supporto alle municipalità e trasferire modelli democratici, ma più in generale dall´opportunità di promuovere iniziative concrete per il rafforzamento di un vero e proprio partenariato territoriale nel campo delle relazioni economiche e nei servizi sociali e sanitari". A tali considerazioni, ha aggiunto Iacop, vanno aggiunti "gli evidenti rapporti di vicinato e i legami storici e culturali tra il Friuli Venezia Giulia e la regione adriatica orientale che implicano maggiori opportunità di dialogo e confronto non solo con la Slovenia, ma anche con le autorità locali bosniache, serbe, croate e montenegrine". Oltre a rappresentanti delle municipalità di Mostar, Kragujevac, Subotica, Prjiedor e Nis, al seminario hanno partecipato anche Aleksandar Miloradovic della Siepa, l´Agenzia serba per la promozione degli investimenti e delle esportazioni, che ha relazionato in merito agli incentivi per gli investimenti di aziende italiane in Serbia, e Aida Terzimehic della Fipa, Agenzia per gli investimenti esteri in Bosnia Erzegovina. Tra le altre iniziative presentate, quella di Informest mirata alla costituzione a Novi Sad di un ufficio permanente di cooperazione e raccordo fra il Friuli Venezia Giulia e la Provincia serba della Vojvodina, per facilitare la stabilità e la continuità delle relazioni bilaterali, nonché l´apertura di un desk a Osijek in Croazia. Bilanci positivi, inoltre, quelli che sono stati presentati oggi in occasione del seminario: in particolare il progetto Isser, promosso dalla Regione con il cofinanziamento del ministero degli Affari Esteri e che si avvia a conclusione dopo due anni di attività nella Vojvodina occidentale. In via di attuazione vi è un progetto particolarmente interessante di assistenza tecnica del settore delle bonifiche agricole realizzato da Informest in partenariato con l´Unione Consorzi di bonifica Fvg e di cui i primi risultati verranno presentati venerdì 26 gennaio ad Agriest, nel quartiere fieristico udinese. Oltre a ciò la Regione, attraverso Informest, è impegnata in un´attività di cooperazione con l´ufficio del Tutore dei minori e con le strutture pediatriche regionali e prossime iniziative nel settore economico e sociale che coinvolgeranno Area Science Park, Camera di commercio e Caritas di Gorizia, Comune di Monfalcone. Attraverso un finanziamento regionale, inoltre, anche Finest sta dando attuazione a Sprint, lo sportello regionale per l´internazionalizzazione, con la costituzione di un´ "Antenna Belgrado", struttura permanente per dare supporto alle imprese che vogliano investire in Serbia. .  
   
   
PRESENTATA LA GRADUATORIA DEI CONTRIBUTI REGIONALI TOSCANI PER L´INNOVAZIONE I PROGETTI FINANZIATI PER 3.600.000 ALL´INTERNO DEL PRAI VINCI PREMIATI IN PARTICOLARE I SETTORI DELLA MODA, DELLA NAUTICA E DELLA MECCANICA  
 
Firenze, 24 gennaio 2007 - Ecco la graduatoria, e una breve sintesi, dei progetti di rete finanziati all´interno del Prai, il Programma regionale di azioni innovative Vinci "Virtual Innovation and Cooperative Integration", presentata ieri da Ambrogio Brenna, assessore all´innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana. N. Prov Settore Soggetto 1 Pt Meccanica Omep S. P. A. Rail Team 342. 000,00; 2 Fi Meccanica -Sanitario E. L. E. N Spa Pilopt 350. 000,00; 3 Fi Meccanica Crt Srl Mec Plus 200. 000,00; 4 Fi Res-ambiente Carboli Srl M. A. S. S. A. 280. 000,00; 5 Li Res-amb As. I. U. Spa Recube. Net 350. 000,00; 6 Li Meccanica Emi S. R. L. E-meccanica 170. 000,00; 7 Pi Nautica C. G. S. Di M. Coluccia & C. Prina 150. 000,00; 8 Fi Ict-moda Itech Projects and Cons. Srl Virgoal 200. 000,00; 9 Po Moda Tecnotessile S. R. L. Innova 220. 000,00; 10 Li Nautica Daxo Srl eNautica 200. 000,00; 11 Fi Res-arredo Coltellerie Berti Spa Idetos 180. 000,00; 12 Ca Nautica Celver Elettronica Srl Nautilus 250. 000,00. E-meccanica - Il progetto va a costituire una gamma di servizi che abbraccia tutto il ciclo di vita del prodotto: dalla progettazione di impianti tecnologici alla costruzione di impianti tecnologici; dalla manutenzione di impianti tecnologici alla dismissione di impianti tecnologici fino alla commercializzazione verso stabilimenti di paesi in via di sviluppo di componenti meccanici ed elettrici di produzione propria o reperibili sul mercato italiano. E-nautica - Per la creazione di una azienda global service in ambito nautico, in un´ottica di fornitura di servizi ai clienti, volti alla ottimizzazione dei loro processi interni ed ai loro rapporti con gli interlocutori. L´azienda virtuale ha l´obiettivo di offrire una interfaccia unica nei confronti degli stakeholder del settore (cantieri navali, porti e servizi turistici, armatori, società fornitrici. ), proponendo in modo coordinato e non frammentato le competenze ed i servizi dei vari partner partecipanti al nuovo modello organizzativo, Virtual Enterprise. Idetos - Un modello innovativo di business per tutte le imprese aderenti nel settore della commercializzazione di arredi, capace di affermare in modo diverso, originale e di successo anche l´identità regionale. Un modello basato su un´innovazione organizzativa, su un modo nuovo di sviluppare l´innovazione di prodotto secondo una logica di strategia di prodotto innovativa, su modalità di integrazione fra le imprese sviluppate ad hoc sulla base di apposite piattaforme Ict. Innova - Il progetto, afferente al settore tessile, ha l´obiettivo di integrare le competenze precipue di ogni partner per la realizzazione di innovazioni sostanziali di prodotto e di processo mediante l´impiego di nuove tecnologie. La realizzazione in partnership di tali innovazioni consentirà di beneficiare innanzitutto di una ripartizione dei costi di sviluppo e sperimentazione tra le imprese della filiera e di fruire dei benefici derivanti dalla messa a punto di innovazioni non disponibili sul mercato, in grado quindi di fornire un gap competitivo estremamente significativo per tutti i soggetti coinvolti. Massa - L´idea imprenditoriale è di costituire una realtà operante nel settore del monitoraggio e controllo analitico ambientale di attività ad alto impatto, come ad esempio le discariche per rifiuti solidi urbani (Rsu) e assimilabili. Un soggetto utile ad affrontare e risolvere i sempre crescenti problemi di smaltimento dei rifiuti. Il progetto gode delle competenze e delle metodologie scientifiche e tecnologiche sviluppate dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dall´Università degli Studi di Firenze. Mec Plus - Per consolidare una rete di imprese della meccanica già esistente, per trasformarla in una supply chain (ovvero una catena di tutti gli operatori economici, compresi i canali commerciali, che alimentano il processo produttivo e distributivo) strutturata e orientata a realizzare una significativa crescita dimensionale, economica e tecnologica. Per favorire la crescita di una rete di imprese della meccanica, finalizzata a far evolvere il livello organizzativo, commerciale, tecnologico e produttivo delle imprese coinvolte, qualificando la tradizionale attività di subfornitura e diversificando l´attività produttiva anche verso la realizzazione di produzioni in conto proprio. Nautilus - L´opportunità di business riguarda la possibilità di ritagliarsi spazi di mercato all´interno del settore dell´automazione elettrica ed elettronica per la nautica da diporto, presentando un prodotto o servizio fortemente differenziato rispetto a quello attualmente presente nel settore, grazie all´impiego di innovazione organizzativa, di prodotto, di processo e di tecnologia. Il progetto è realizzato da 7 aziende che attualmente sono concorrenti all´interno del settore dell´automazione di macchine per la lavorazione di materiali lapidei. Pilopt - Il progetto ha lo scopo di creare azioni sinergiche fra aziende che operano in diversi settori dell´Hi-tech biomedicale e farmaceutico, per lo sviluppo di strategie di innovazione tecnologica, fornitura di nuovi pacchetti di servizi in campo medico-ospedaliero e apertura di nuovi mercati in campo nazionale ed internazionale. A tali azioni collaboreranno centri di ricerca applicata per il trasferimento dell´innovazione, un´azienda sanitaria locale ed una clinica oculistica statunitense per la validazione delle procedure e dei servizi forniti. Prina - Il progetto ha come obiettivo principale la realizzazione di una piattaforma Ict di lavoro virtuale comune capace di ridurre del 50% i costi e i tempi di progettazione di prodotti o parti di prodotti nel settore nautico. La piattaforma costituirà, nel corso della progettazione dei prodotti, un tavolo d´incontro virtuale tra studenti, designer, aziende produttrici o parti di esso nell´ambiente della cantieristica nautica, introducendo tecnologie, metodologie e strumenti di lavoro innovativi e avanzati. Rail Team - Il raggruppamento di Pmi del comparto del materiale rotabile, che da anni operano singolarmente e principalmente come subfornitori di un committente locale di riferimento (Ansaldobreda), ritiene indispensabile elevare il proprio livello competitivo attraverso la trasformazione del proprio ruolo da quello di semplice terzista a quello di subfornitore integrato di beni e servizi, rispondendo così anche ad una sollecitazione del committente di riferimento; l´ampliamento dell´offerta di prodotti e servizi per il Committente ad aree nelle quali le Pmi locali attualmente non operano; l´abbandono della logica di monocommittenza per affrontare progressivamente il mercato nazionale e internazionale Recube. Net - Il business proposto è legato alla trasformazione da costo a valore dei rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) riducendo allo stesso tempo la problematica di impatto ambientale ad essi connesso. Tutto ciò si realizza attraverso la creazione di un mercato che utilizzando lo sviluppo di reti informatiche e specifici programmi software, permetta di organizzare, ottimizzare il ciclo di raccolta/stoccaggio/trattamento/recupero/riqualificazione dei Raee organizzando i diversi componenti della filiera (dal raccoglitore al riutilizzatore). Virgoal - Per lo studio e l´applicazione di un modello organizzativo tramite il quale aziende eterogenee si possano raggruppare per cogliere nuove opportunità di mercato. Il modello sviluppato spazia dalle attività di classificazione delle aziende e dei centri di ricerca ed università, alla ricerca delle nuove opportunità di business, alla loro elaborazione in studi di fattibilità, fino alla creazione di virtual enterprise e virtual organisation composte da aziende eterogenee, università e centri di ricerca che decidono di cogliere insieme nuove opportunità. . .  
   
   
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE AL VIA IL SECONDO CICLO DI WORKSHOP  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Prosegue il percorso di adeguamento del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Milano, avviato lo scorso anno sulla base delle prescrizioni della legge regionale n. 12/05. Dopo il primo incontro tenuto lo scorso 20 novembre, il 24 gennaio al Palazzo delle Stelline, sala Toscanini dalle 15 alle 19, si terrà la seconda sessione dei workshop di approfondimento dei principali temi connessi alla pianificazione del territorio provinciale. In quella sede la Provincia si confronterà con tutti gli attori presenti sul territorio: l’università e la ricerca, l’associazionismo, gli imprenditori, i sindacati, le associazioni culturali e ambientaliste, gli esperti e i progettisti. Sono oltre cento i rappresentanti di queste realtà che proseguono così il lavoro, suddivisi in commissioni, al fine di costruire un contributo concreto per la definizione dei contenuti del Piano territoriale di coordinamento rinnovato. È prevista una terza sessione di seminari a conclusione di questa fase partecipativa, che si svolge in parallelo al lavoro all’interno dei tavoli territoriali che raggruppano i Comuni della provincia per aree omogenee. Il Forum plenario di chiusura arriverà alla formulazione del nuovo Piano che si avvierà al percorso istituzionale di esame e approvazione. .  
   
   
ATTIVITA´ PRODUTTIVE- RINNOVATO LO SPORTELLO SPRINT-ER. IL PRESIDENTE ZANLARI DI UNIONCAMERE: "PREVISTO IL SORPASSO DEL VENETO SE CONTINUA IL TREND POSITIVO DELL´EXPORT"  
 
Bologna, 24 gennaio 2007 - Oltre 7000 le imprese coinvolte tra il 2003 e il 2006 nei programmi promozionali dello Sportello regionale per l´Internazionalizzazione delle Imprese; 75 le missioni di imprenditori e istituzioni emiliano-romagnole che hanno visitato altri paesi, 76 le delgazioni che hanno visitato l´Emilia-romagna, per un totale di 1330 imprese coinvolte; quasi 1000 le aziende che ogni anno usufruiscono, in forma aggregata, delle opportunità finanziarie previste dai bandi regionali (concorsi o associazioni temporanee di impresa). Sono questi i dati illustrati oggi, nella sede della Regione, nel corso del convegno: "Per un sistema regionale di servizi alle imprese - L´accordo Regione Emilia-romagna Unioncamere Emilia-romagna per lo Sportello regionale per l´Internazionalizzazione delle Imprese", promosso dall´Assessorato alle Attività produttive della Regione, dal Ministero per il Commercio internazionale, Unioncamere Emilia-romagna, Ice, Simest, e Sace. Il convegno, che si è svolto alla presenza del sottosegretario al Commercio Internazionale Mauro Agostini e dei rappresentanti dei partner dello Sportello, oltre a presentare le novità di Sprinter è stata inoltre l´occasione per parlare di strategie e prospettive comuni, considerando l´evoluzione e le tendenze dell´export e internazionalizzazione del sistema produttivo emiliano-romagnolo. "Occorre potenziare sul territorio, in collaborazione con le Regioni, i servizi delle strutture nazionali per l´export - ha dichiarato l´assessore regionale alle Attività produttive Duccio Campagnoli - Il punto è che il Governo deve investire sul serio sulle reti del territorio, dopo il fallimento delle chiacchiere sui servizi per l´export del Governo Berlusconi". "E´ giusto che all´estero si vada tutti in squadra - ha aggiunto l´Assessore - senza dispersioni tra Stato e Regioni, ma è ancora più importante che ora davvero il Ministero investa nei servizi per il territorio che, negli ultimi anni, sono stati abbandonati". "In Emilia-romagna - ha riferito Campagnoli - c´è un ufficio Ice con un solo addetto e la Regione ha dovuto impegnarsi al massimo per garantire la presenza settimanale di addetti Simest e Sace. E´ assurdo che questo avvenga nel paese delle migliaia di piccole e medie imprese". "Chiediamo, quindi - ha concluso- una svolta nelle politiche nazionali per realizzare davvero questo decentramento". Andrea Zanlari, presidente di Unioncamere, ha riferito che l´Emilia-romagna potrebbe presto diventare la seconda regione Italiana, dopo la Lombardia, per valore delle esportazioni. "Oggi - ha precisato Zanlari - solo 1,4 milioni di euro di fatturato ci separano dal Veneto (praticamente la metà della differenza rilevata lo scorso anno alla stessa data) e se il trend registrato nei primi sei mesi dell´anno continuerà, ci sarà il superamento del Veneto". Zanlari ha inoltre auspicato un ampliamento della base delle aziende esportatrici in Emilia-romagna poiché l´esportazione è un fattore di traino di tutta la crescita economica della regione". Lo Sportello per l´Internazionalizzazione della Regione Emilia Romagna (Sprint-er) vanta una consolidata esperienza di assistenza diretta alle imprese e di promozione del sistema economico regionale sui mercati extra-europei. Lo Sportello è stata la prima realtà di questo tipo in Italia, nata a seguito dell´Accordo di Programma tra Regione e Ministero per il Commercio con l´estero, sottoscritto nel maggio 1996, al fine di "rendere massima la sinergia tra l´azione nazionale e quella regionale nel settore promozionale per migliorare l´efficacia dell´intervento pubblico in favore del sistema produttivo emiliano romagnolo e, in particolare, nel processo di internazionalizzazione dell´artigianato e delle Pmi". Il 2006 ha visto il rinnovamento dello Sportello, con l´ingresso di Unioncamere tra i partner, grazie all´Accordo di collaborazione operativa per le attività di internazionalizzazione, siglato da Regione Emilia-romagna, Unioncamere e Camere di Commercio nel dicembre 2005, e seguito dal Protocollo operativo tra Ministero del Commercio Internazionale, Regione Emilia-romagna, Ice, Sace, Simest e Unioncamere Emilia-romagna per la gestione dello Sportello regionale per l´internazionalizzazione, firmato nel 2006. "Questa collaborazione segna l´inizio di una nuova fase dell´attività dello Sprint - Er- ha sottolineato Campagnoli - caratterizzata da un ulteriore avvicinamento alle imprese, grazie alla diffusione su tutto il territorio regionale garantito dagli Sportelli provinciali istituiti presso ogni Camera di Commercio o loro struttura speciale". "Si tratta anche di un esempio positivo - ha aggiunto - di come fare sistema e ampliare la rete". .  
   
   
ILLY RICEVE CONSOLE GENERALE GERMANIA HARTMANN  
 
Trieste, 24 gennaio 2007 - Le opportunità di investimento delle imprese tedesche in Friuli Venezia Giulia, e in generale le prospettive di sviluppo dell´interscambio commerciale con la Germania, sono state prese in esame nel corso del colloquio del presidente della Regione, Riccardo Illy, con nuovo il console generale della Repubblica Federale di Germania a Milano, Axel Hartmann, che si è svolto oggi nella sede della Presidenza a Trieste. Il presidente e il console hanno ricordato i tradizionali e proficui rapporti della Regione con il mondo tedesco, in particolare con la Baviera, e hanno esaminato i vari programmi comunitari nei quali il Friuli Venezia Giulia e diversi Land della Germania da tempo lavorano fianco a fianco. Illy ha voluto sottolineare la posizione geografica strategica del Friuli Venezia Giulia per le imprese, soprattutto in vista del prossimo superamento dei ´colli di bottiglia´ ferroviari in territorio austriaco che permetterà di utilizzare pienamente la direttrice della Pontebbana. La presenza di tre porti (Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro) risulta particolarmente interessante - ha rilevato il presidente - per gli investimenti di quelle imprese che hanno la necessità di trasformare materie prime che arrivano via mare. Illy ha ricordato a questo proposito la presenza di un interessante polo chimico alle spalle di Porto Nogaro. Sono state anche esaminate le principali attività manifatturiere presenti in regione, dai vari distretti (legno-arredo, sedia e agroalimentare in particolare) alla meccanica, dalla produzione vitivinicola alle aziende che operano nel campo delle forniture per l´industria automobilistica. Nel corso del colloquio si è palato anche della presenza istituzionale della Repubblica Federale di Germania a Trieste. Il console Hartmann ha assicurato che, anche dopo la chiusura delle sede consolare onoraria di Trieste, determinata da una razionalizzazione della rete consolare in Italia, continuerà a operare il Goethe Institut, visto l´interesse che si manifesta in città per la lingua e la cultura tedesca. .  
   
   
“LA VITA INTELLETTUALE”: A BOLOGNA UN FORUM INTERNAZIONALE SUL FUTURO DELLE PROFESSIONI INAUGURA L’EVENTO LA PROF.SSA RITA LEVI-MONTALCINI.  
 
Bologna, 24gennaio 2007 - 13 e 14 febbraio 2007, a Bologna, presso il prestigioso Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo si terrà il Forum Internazionale “La Vita Intellettuale - Professioni, Arte e Impresa in Italia e nel pianeta”, organizzato da Praxis S. P. A. E Fondazione Intellectual Enterprise Onlus. Oltre trenta tra imprenditori, professionisti, intellettuali di provenienza internazionale e nazionale si confronteranno sui seguenti temi: Qual è la scommessa che le professioni si trovano a formulare oggi? •Come ciascun professionista, imprenditore, artista, valorizza la specificità che lo distingue e la indirizza verso la qualità e l’eccellenza? Come il professionista entra nel processo di produzione o di decisione delle imprese affiancandosi al management? Come diventa “imprenditore”, proponendo soluzioni e progetti innovativi? Come esce dal proprio studio professionale per incontrare l’impresa, la città, le istituzioni, divenendo non più solo un consulente ma un protagonista della vita pubblica ed economica? Interverrà all’inaugurazione del Forum, prevista per martedì 13 febbraio 2007 alle ore 9. 30 la Prof. Ssa Rita Levi-montalcini, Premio Nobel per la Medicina e Senatrice a vita. “Con questo convegno intendiamo convocare esponenti italiani e esteri delle professioni intellettuali, imprenditori, creativi e artisti, per discutere sull’avvenire dei lavoratori della conoscenza. Una categoria di lavoratori che in Europa e negli Stati Uniti ha raggiunto una percentuale variabile tra il 20 e il 30% dei cittadini in attività”, dichiara Claudio Bertocchi, Amministratore Unico di Praxis S. P. A. , la società che ha promosso e organizzato l’evento. Tra le relazioni previste: “L’ascesa delle professioni creative”, “Le professioni e l’assalto neo-liberale”, “Il mercato aspetta? Scenari di cambiamento per le professioni”, “Lo studio professionale come prodotto intellettuale”, “Professioni come forza sociale tra Confindustria e sindacato”. Tra i relatori presenti: Richard Florida, economista (Usa) di fama mondiale, autore del bestseller “L’ascesa della classe creativa” (2002) e del recente “La classe creativa spicca il volo” (2006) e Mario Botta, uno tra i più importanti architetti viventi: laureatosi con Carlo Scarpa, ha poi lavorato con Le Corbusier e Louis I. Kahn e le sue opere sono situate in tutto il mondo; in Italia, fra le altre, il Mart Museo d’Arte Moderna di Rovereto e la ristrutturazione della Scala di Milano. Interverranno inoltre al Forum alcuni relatori da Cina e India per fornire importanti contributi al dibattito sulla delocalizzazione e sull’organizzazione delle professioni, del lavoro creativo e dell’impresa nei propri Paesi. I temi del convegno verranno trattati in modo intersettoriale e all’interno di un dibattito libero e non vincolato a interessi particolari. “Il Forum si intitola ‘La vita intellettuale’ perché svolgere una professione intellettuale è un rischio e una scelta ben precisa. La ricerca, la curiosità, la tensione culturale e l’apertura verso il nuovo sono il vero capitale che ciascuno non può trascurare di costituire e che rappresenta il compito di un’intera vita. Ci auguriamo che questo Forum internazionale possa contribuire a instaurare un clima favorevole alla nascita di nuove modalità di espressione e organizzazione delle professioni oggi, contribuendo a fare della professione stessa qualcosa di non già dato, ma continuamente in divenire, come esige la Società nell’era della globalizzazione”, conclude Claudio Bertocchi. I relatori che hanno confermato la partecipazione al Forum: Guido Alpa Presidente Consiglio Nazionale Forense – Italia; Giancarlo Borgogno Presidente Normativa Tecnica Editore – Italia; Mario Botta Architetto – Svizzera; Anselmo Castelli Direttore Ratio Centro Studi Castelli – Italia; Massimo Colomban Presidente Parco Tecnologico Vega – Italia; Maurizio De Tilla Presidente Cassa Nazionale Forense – Italia; Richard Florida Sociologo, Università di Pittsburg – Usa; Simon Foxell Membro Royal Institute of British Architects - Regno Unito; Michelina Grillo Presidente Organismo Unitario Avvocatura – Italia; Federica Guidi Vice Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confindustria – Italia; Gerard Hanlon Ordinario Sociologia delle Professioni, Univ. Londra - Regno Unito; Gong Hongbing Professore Diritto Comparato Università Henan – Cina; Pawan Kumar Maheshwari Avvocato; Esperto Diritto Internazionale, Calcutta – India; Maria Malatesta Ordinario di Storia Contemporanea, Università di Bologna – Italia; Antonio Matacena Ordinario di Tecnica Professionale, Università di Bologna – Italia; Christopher Mc Kenna Said Business School, Università Oxford - Regno Unito; Daniel Muzio Management e Organizz. Studi Legali Univ. Lancaster - Regno Unito; Narasimhamurthy Nityananda Già Presidente Ordine Nazionale Commercialisti, Bangalore – India; Sergio Polese Presidente Consiglio Nazionale Ordine Ingegneri – Italia; Gian Paolo Prandstraller Sociologo, Università di Bologna – Italia; Balaveera Reddy Vice Rettore – Visvesvaraya Technological University – India; Ugo Ruffolo Ordinario di Diritto della Comunicazione, Università di Bologna – Italia; Enzo Rullani Ordinario di Economia e Direzione Aziendale, Università di Bologna – Italia; William Santorelli Presidente Consiglio Nazionale Ragionieri Commercialisti – Italia; Marina Ines Scrosoppi Brainworker, Psicanalista – Italia; Raffaele Sirica Presidente Consiglio Nazionale Ordine Architetti – Italia; Antonio Tamborrino Presidente Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti – Italia; Marina Timoteo Professore Diritto Comparato, Università di Bologna – Italia; Gianmario Tondato Amministratore Delegato Autogrill S. P. A. – Italia; Victor Uckmar Tributarista, Professore Emerito, Università di Genova – Italia; Yuqing Zhang Vice Presidente Ordine Avvocati Pechino, membro Wto – Cina. Presiede Claudio Bertocchi, Amministratore Unico Praxis S. P. A. Il Forum è aperto al pubblico e la partecipazione libera. .  
   
   
RANUCCI: LAZIO "REGIONE DELLA RICERCA"  
 
Roma, 24 gennaio 2007 - "Il presidente Napolitano ha potuto constatare personalmente l´eccellenza di cui il Lazio dispone sul proprio territorio nel campo della ricerca. In particolare la Regione Lazio ha avviato dal 2005 con l´European Brain Research Institute, presieduto dal Nobel Rita Levi Montalcini, un accordo che ci consente di finanziare, con 1. 5 milioni di euro l´anno, progetti che favoriscono il rientro dei cervelli italiani e del Lazio, l´attrazione di ricercatori provenienti dall´estero presso le strutture della Fondazione Ebri, oltre che progetti di ricerca nel settore delle neuroscienze e l´acquisto di macchinari e tecnologie indispensabili per lo svolgimento delle ricerche". Queste la parole con le quali l´assessore regionale al Turismo, allo Sviluppo e all’Innovazione Tecnologica, Raffaele Ranucci, ha commentato la visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ai laboratori della Fondazione Ebri. Del discorso del Presidente l’assessore ha apprezzato in particolare il passaggio sull’importanza degli investimenti nel campo della ricerca, sia da parte pubblica che privata, perché: “proprio questo è il senso dell´azione di Governo avviata finora dalla Regione Lazio”. "La conferma della validità di tale strategia – ha aggiunto l’assessore - è data dai risultati ottenuti dai due bandi a valere sul Fondo ricerca scientifica, scaduti lo scorso 29 dicembre, per i quali sono arrivate 220 domande per ´Progetti di Ricerca´ e 177 domande per ´Assegni di Ricerca´ “. Una voglia di conoscenza tra i giovani: ”che la Regione Lazio ha intenzione di sostenere e valorizzare, sia in termini di governance, attraverso la ´Legge regionale per la promozione della ricerca, l´innovazione e il trasferimento tecnologico´, attualmente all´esame del Consiglio regionale, sia in termini – ha concluso Ranucci - di risorse finanziarie destinate al settore, che ammontano per il 2007 a oltre 70 milioni di euro". .  
   
   
TERZA CONFERENZA REGIONALE SULLA SICUREZZA- SENIGALLIA 25-26 GENNAIO. AGOSTINI: SARA`` UN MOMENTO DI INETNSO CONFRONTO PER COSTRUIRE UN SISTEMA AVANZATO E REALMENTE INTEGRATO"  
 
 Ancona, 24 gennaio 2007 - ´Il gran numero di adesioni per partecipare alla terza Conferenza regionale sulla sicurezza fa prevedere un qualificato e intenso momento di confronto e di dibattito su questi temi che attraversano ogni settore della vita politica e sociale della comunita`. ´ Sono le parole del vicepresidente della giunta regionale e assessore alla politiche integrate di sicurezza e polizia locale, Luciano Agostini che con una relazione su ´Gli attori e le azioni della sicurezza locale´ introdurra` i lavori della Iii Conferenza regionale , in programma a Senigallia, presso la Rotonda a mare, Giovedi` 25 e Venerdi` 26 gennaio, con il sottotitolo ´Territori in sicurezza , tra liberta` e controllo´. ´Moltissimo interesse anche da fuori regione ´ ha aggiunto il vicepresidente - e la forte sensibilita` dimostrata da magistrati, sindaci, amministratori, rappresentanti degli apparati periferici dello Stato, operatori di polizia e del sociale, ci consentiranno di approfondire le analisi, avere il quadro reale della situazione nei territori e quindi di avanzare nella costruzione del sistema di politiche integrate di sicurezza che la Regione Marche ha avviato nel 2002 con la legge regionale. ´ Nella prima giornata, oltre ai lavori della sessione plenaria, si svolgeranno tre workshop laboratori e una tavola rotonda sulle normative regionali in materia di polizia locale, con il contributo di molte regioni italiane e di enti locali marchigiani. In particolare, nel work shop ´Mondo giovanile e sicurezza´ esperti e amministratori avvieranno un confronto per analizzare il ruolo dei giovani e degli adulti rispetto alle parole-chiave ´responsabilita`´ e ´consapevolezze´. La Riqualificazione urbana, tema del secondo workshop, consentira` di fare il punto sul governo del territorio e la sicurezza ambientale attraverso il contributo di urbanisti, progettisti e docenti universitari. Infine, nel terzo workshop ´Stampa locale e rappresentazione della sicurezza´ verra` analizzata la funzione dei media come costruttori della percezione del senso di sicurezza o insicurezza nei cittadini, con il contributo di operatori dell´informazione, esperti di comunicazione e magistrati. La seconda giornata di lavori sara` caratterizzata oltre che dalla presentazione del 3 compendio statistico sulla criminalita` nella Regione, dalle conclusioni del presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca. ´Nel novembre 2001, anno della prima conferenza regionale ´ ha concluso Agostini- a pochi mesi dall´attentato alle Torri Gemelle, discutere nelle Marche di sicurezza poteva sembrare presunzione o un´eccentricita`, eppure ha significato promuovere una cultura delle sicurezze nella nostra regione, tanto che oggi non solo possiamo dire che anche grazie a queste iniziative e` cresciuta l´attenzione e la sensibilita` dei cittadini su tali problemi, ma possiamo contare su un bagaglio di esperienza che ci permette di lavorare secondo consolidate e positive forme di collaborazione istituzionale. ´ .  
   
   
AL VIA SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE PER GESIONE ATTIVITA´  
 
Perugia, 24 gennaio 2007 - Creare una banca dati regionale ed un unico sistema informativo sulle attività di cava a cui possano accedere, previa autenticazione, tutti gli enti interessati. Con questa finalità la Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore all’ambiente Lamberto Bottini, l’attivazione del “Sistema informativo multiutente per la gestione delle attività di cava”, previsto nell’ambito del Piano regionale per le attività estrattive (“Prae”). Il sistema, realizzato dalla Regione, attualmente consultabile dai Comuni, verrà aggiornato ed integrato dalle Province di Perugia e Terni grazie ad un accesso autenticato. Lo sviluppo del sistema prevede l’aggiornamento dei dati anche di competenza comunale attraverso l’utilizzo di apposite password. “La banca dati realizzata nell’ambito del Sistema informativo ambientale della Regione Umbria – ha detto Bottini –, una volta a regime offrirà agli utenti un quadro aggiornato della situazione regionale e sarà un utile strumento per la programmazione e la gestione della attività di cava”. .  
   
   
ECOLOGICHE, CONFORTEVOLI, RISPARMIOSE E SICURE L’EDILIZIA DEL FUTURO GUARDA ALLE CASE DI LEGNO  
 
 Trento, 24 gennaio 2007 – Prima l’impianto solare termico, poi l’antenna parabolica. Sono questi, secondo un’indagine sociologica svolta in Trentino e nelle regioni del Nord Italia, gli optional considerati più importanti per la casa. Ma di quale casa stiamo parlando? Di quella “ecologica”, un tipo di abitazione della quale molti hanno sentito parlare ma pochi sanno realmente cos’è, come dimostra la bassissima percentuale (2 per cento) di quanti considerano come irrinunciabile la ventilazione controllata. Tra quanti sanno cosa sia realmente una casa ecologica, il 12 per cento considera possibile un suo acquisto e per essa è disposto a spendere fino al 10 per cento in più rispetto ad un’abitazione “tradizionale”, mentre il 5,3 per cento non ci ha pensato “per mancanza di informazione”. La grande maggioranza (97,3 per cento) è comunque consapevole che una casa ecologica consente un risparmio energetico ed oltre il 67 per cento gradirebbe vivere in una casa di legno. L’indagine è quella commissionata dall’Ivalsa del Cnr, l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree che ha sede a San Michele all’Adige, che ne ha reso noti i risultati stamane in occasione del convegno “Case di legno – la scommessa del Trentino, la risposta del mercato, le aspettative per il futuro” organizzato in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e l’Agenzia per lo sviluppo. Al convegno – aperto dall’assessore alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori – sono stati presentati gli ultimi risultati del progetto Sofie (Sistema Costruttivo Casa Fiemme), un progetto di edilizia ecocompatibile finanziato dalla Provincia autonoma di Trento che ha l’obiettivo di definire le prestazioni e le potenzialità di un sistema per la costruzione di edifici a più piani realizzato con strutture portanti (pareti e solai) di legno trentino di qualità certificata e caratterizzato da elevate prestazioni meccaniche e basso consumo energetico, ottimi livelli di sicurezza al fuoco e ai terremoti, comfort acustico e durata nel tempo. “Segreto” delle case progettate dall’Ivalsa sono proprio le strutture portanti, costituite da pannelli massicci di tavole incrociate, un sistema denominato X-lam – Cross Laminated Timber. Tavole di spessore variabile dai 5 ai 30 centimetri che vengono poi tagliate a seconda delle esigenze architettoniche complete di aperture per porte, finestre e vani scala e che nei laboratori dell’Ivalsa, a San Michele all’Adige, sono sottoposte ad ogni genere di “maltrattamenti”, prove di resistenza fisica, acustica, meccanica, all’umidità e al fuoco (mettendole a contatto ravvicinato con fiamme erogate da forni che arrivano a temperature di 1. 000 gradi e oltre). Le case in legno trentino del progetto Sofie stanno attirando l’attenzione di tecnici e ricercatori di tutto il mondo per un’altra caratteristica, la loro eccezionale capacità di resistere ai terremoti. Lo hanno già dimostrato lo scorso anno a Tsukuba, in Giappone, rimanendo in piedi dopo essere state “tormentate” da prove simulate di sisma fino a 7,2 sulla scala Richter. Il test è stato condotto su un edificio a tre piani ma il prossimo mese di luglio la casa di legno made in Trentino si sottoporrà in Giappone ad un’altra, più impegnativa sfida, una prova simulata di terremoto su un edificio alto sette piani, un test “estremo” mai effettuato fino ad ora. L’idea concreta legata a Sofie è quella di incrementare l’impiego del legno italiano come materiale strutturale nel mercato dell’edilizia, fornendo una valida ed economica alternativa alle soluzioni abitative tradizionali e nel contempo valorizzando una risorsa locale rinnovabile – il legno proveniente da foreste certificate per la gestione sostenibile – tuttora considerata di importanza strategica per l’economia delle regioni montane alpine. La convinzione che muove i diversi soggetti coinvolti è che sia necessario ridurre l’impatto negativo sull’ambiente provocato dall’attuale tecnologia edilizia basata su materiali non riciclabili nell’ecosistema e con caratteristiche non idonee, sensibilizzando il mercato immobiliare ai temi del risparmio energetico, del rispetto per l’ambiente e del benessere abitativo. Un campo di ricerca e di sviluppo per il quale è nato in Trentino il Distretto Habitech. Tema strategico, quello delle case in legno. Lo ha ricordato, aprendo il convegno, l’assessore alla ricerca Salvatori, facendo riferimento alle preoccupazioni che, a livello mondiale, emergono sempre più prepotentemente in relazione ai costi ambientali di un modello di sviluppo energivoro. Preoccupazioni che spingono a cercare forme di utilizzo alternative e risparmiose delle fonti energetiche e delle risorse naturali. E in legno, in questo, è un’opportunità da sfruttare, come dimostra la scelta del nuovo Distretto Habitech di costituire un gruppo di lavoro espressamente dedicato alle case di legno, un settore del mercato al quale si stanno orientando con convinzione, e successo – come è emerso al convegno - alcune imprese trentine. Ma come può decollare sul mercato la casa di legno? “Si tratta di usare meglio una risorsa rinnovabile” ha spiegato Salvatori “ed il contesto nel quale ci troviamo è ora favorevole, grazie anche alla presenza ed all’attività di ricerca che sta conducendo l’Ivalsa. Il progetto Sofie deve servire a favorire l’incontro tra le nuove competenze che si stanno maturando a livello di eccellenza e le tecnologie che si stanno sperimentando in questo campo”. E proprio questa è la strada che il convegno ha contribuito oggi a delineare con maggiore chiarezza e fiducia, mettendo a confronto – di fronte ad un pubblico folto e interessato – centri di ricerca come l’Ivalsa di San Michele all’Adige (che ha annunciato la prossima pubblicazione di un manuale tecnico per la costruzione delle case in legno), enti pubblici, università e imprese della filiera legno. Un percorso che parte dalla certificazione Pefc della gestione forestale sostenibile in Trentino (gli ettari di bosco certificato sono circa 248. 000, pari ad oltre il 70 per cento dell’intera copertura forestale della provincia, e 196 sono i Comuni ai quali la certificazione è già stata consegnata) nella quale, assieme alla Provincia autonoma di Trento, credono molto i Comuni trentini ed alcuni soggetti privati che, grazie alla loro capacità imprenditoriale, hanno individuato nella filiera foresta-legno-edilizia un settore della nostra economia che potrà sicuramente essere competitivo. . .  
   
   
“ASPETTI PROGETTUALI SPECIFICI DELLE STRUTTURE PREFABBRICATE” UN CORSO DI AGGIORNAMENTO PER APPLICARE AL MEGLIO LE NUOVE NORMATIVE ALLA PROGETTAZIONE STRUTTURALE  
 
 Milano, 24 gennaio 2007 - La sezione Strutture Prefabbricate di Assobeton, in collaborazione con il Collegio dei Tecnici della Industrializzazione Edilizia e con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, organizza il corso di aggiornamento “Aspetti Progettuali Specifici Delle Strutture Prefabbricate”. Il corso si pone l’intento di trattare alcune tra le tematiche fondamentali della progettazione strutturale offrendo valide soluzioni applicative in conformità con le norme vigenti. Infatti, a seguito dell’apertura del mercato europeo delle costruzioni, è stato attuato un ampio processo di armonizzazione delle norme di settore a partire dagli Eurocodici fino ad arrivare alle Norme Tecniche per le Costruzioni e agli Annessi Tecnici Nazionali. Inoltre il Cen ha recentemente pubblicato uno specifico sistema di norme che regolamentano la gestione del marchio Ce per i prodotti dell’industria della prefabbricazione commercializzati all’interno dell’Unione Europea. Il corso si terrà nei giorni: 1 e 8 Marzo 2007 Presso l’aula S01 del Politecnico di Milano Piazza Leonardo da Vinci 32 La prima giornata sarà dedicata alla progettazione in condizioni “statiche” e vedrà la presentazione delle “Linee Guida alla Progettazione Strutturale” predisposte dalla Sezione Strutture di Assobeton. La seconda giornata riguarderà invece la progettazione per carichi sismici. Alcuni temi chiave della progettazione delle strutture prefabbricate verranno presentati facendo riferimento ad applicazioni pratiche. I docenti del corso: Andrea Benedetti, Università di Bologna – Fabio Biondini, Politecnico di Milano – Alberto Castellani, Politecnico di Milano – Antonella Colombo, professionista a Varese – Bruno Della Bella, Assobeton – Liberato Ferrara, Politecnico di Milano – Antonello Gasperi, professionista a Modena – Stefano Knisel, professionista a Bergamo – Franco Mola, Politecnico di Milano – Bruno Monaco, professionista a Milano – Giampiero Montalti, professionista a Milano – Paolo Negro, Laboratorio Elsa, Jrc-ec – Giovanni Polizzari, Università di Brescia – Giandomenico Toniolo, Politecnico di Milano Per maggiori informazioni ed adesioni contattare la segreteria organizzativa del corso: a. Colombo@assobeton. It – g. Tardivo@assobeton. It .  
   
   
PRIMO NUMERO DEL “LISTINO PREZZI DELLE OPERE DI EDILIZIA”  
 
 Como, 24 gennaio 2007 - E’ stato pubblicato il primo numero del “Listino prezzi delle opere di edilizia” della provincia di Como: fino a ieri si doveva fare riferimento ai prezzi praticati nella provincia di Milano, meno attinenti per ovvie ragioni alla realtà lariana. La pubblicazione, che ha cadenza semestrale e un costo unitario di 40 euro (62 euro per l’abbonamento annuale comprensivo di due cd, 110 euro per il biennale), è disponibile nel capoluogo alla Libreria Giuridica di Via Mentana, alla Cartoleria Centrale in Viale Innocenzo Xi e alla Motus Comunicazione (la società responsabile della diffusione) in via Rusconi 10. I prezzi vengono rilevati da circa 85 segnalatori operanti nel settore - individuati dalla Cciaa e da 11 associazioni di categoria (Coldiretti; Collegio dei geometri; Collegio delle imprese edili ed affini; Collegio periti ed esperti; Confartigianato; Cia; Confesercenti; Cna; Consorzio florovivaisti lombardo; Unione industriali; Upcts) - e vengono validati dall’apposita Commissione istituita dalla Camera di Commercio, che ne certifica l’ufficialità. “L’intento – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio Paolo De Santis – è quello di tenere monitorato l’andamento dei prezzi delle opere edili nel nostro territorio, mettendo a disposizione degli operatori uno strumento di consultazione indispensabile per la trasparenza dei rapporti con i committenti”. I prezzi, suddivisi in 22 categorie e 7. 877 voci racchiusi in 370 pagine, si riferiscono in particolare alla mano d’opera, ai noleggi e ai costi dei materiali di: opere da imprenditore edile (nuove costruzioni, ristrutturazioni, prefabbricati); opere complementari (cementista e stuccatore, impermeabilizzazione, vetrocemento, pietra naturale, pavimentazione, esterni, florovivaista e giardiniere, lattoniere, falegname, fabbro e serramenta, vetraio, verniciatore, tappezziere); impiantistica (riscaldamento e condizionamento, idrico-sanitari, elettrici, ascensori). “I prezzi – ha specificato il membro della giunta camerale e pastpresident del Collegio delle imprese edili, Angelo Majocchi - si riferiscono a lavori per un edificio residenziale di media entità, valutato in 3. 000 metricubi nel comune di Como e zone limitrofe. Di fronte urgenze o difficoltà particolari è ovvio che potranno subire delle variazioni. Il listino è un punto di riferimento per gli operatori nel settore privato e ci auguriamo che a breve lo diventi anche per gli appalti delle pubbliche amministrazioni”. Il numero zero, un copioso volume di 400 pagine, è stato distribuito gratuitamente a 8. 000 operatori lo scorso giugno. L’appalto per la distribuzione della pubblicazione è stato affidato alla Motus Comunicazione. Per abbonarsi occorre versare l’importo dovuto con bollettino postale sul conto corrente postale n. 17334228 intestato a Motus Comunicazione Srl, via Rusconi n. 10, 22100 Como con la causale: abbonamento annuale al Listino Prezzi di Como. Listini precompilati sono disponibili nella sede della Camera di Commercio, in via Parini 16. La Commissione per l’accertamento dei prezzi si compone di 27 rappresentanti dei seguenti enti ed associazioni: Camera di Commercio; Collegio delle imprese edili ed affini; Ordine degli ingegneri; Ordine degli architetti; Collegio dei periti industriali; Collegio dei geometri; Unione degli industriali; Compagnia delle opere; Comune di Como; Provincia di Como; Agenzia del territorio; Direzione provinciale del lavoro; Unione provinciale commercio e turismo; Confesercenti; Confartigianato imprese; Confederazione nazionale artigianato; Consorzio florovivaisti lombardi; Lega delle cooperative; Confcooperative; Coldiretti La Spiga; Confederazione italiana agricoltori; Unione italiana agricoltori; Cgil, Cisl e Uil. .  
   
   
IMPREGILO: AGGIUDICATI I LAVORI PER LA REALIZZAZIONE DEL COMPLESSO IDROELETTRICO DI TOCOMA IN VENEZUELA  
 
Sesto San Giovanni, 24 gennaio 2007 - Il progetto prevede l’esecuzione della parte principale della diga di Tocoma, comprendente una centrale idroelettrica. I lavori, per un valore di 968 milioni di dollari, aggiudicati in via provvisoria a un Consorzio di imprese cui Impregilo partecipa con una quota del 40%. La formalizzazione del contratto è prevista a breve. Impregilo realizzerà l’impianto idroelettrico di Tocoma in Venezuela, un progetto promosso dalla società venezuelana Edelca, la società elettrica del Caronì. Il Consorzio di imprese formato da Impregilo, con una quota del 40%, dalla società brasiliana Odebrecht S. A (con una quota del 45%), dalla società venezuelana Vinccler C. A. (con una quota del 10%) e dalla società brasiliana Cbpo Engenharia Ltda, (con una quota del 5%), ha infatti ricevuto dal Committente, al termine di una gara pubblica internazionale, l’aggiudicazione provvisoria dei lavori. La formalizzazione del contratto, per un valore di 968 milioni di dollari, è prevista a breve. Il progetto prevede, in particolare, la realizzazione di una diga principale in calcestruzzo, lunga 300 metri e alta 82 metri, comprendente una centrale idroelettrica per una potenza complessiva installata di 2160 Mw. Impregilo è attualmente già impegnata nell’esecuzione, per conto del committente Edelca, delle opere propedeutiche e preliminari alla costruzione della diga principale. .  
   
   
MINI, MICRO E NANO-IDROELETTRICO, LA MICROGENERAZIONE DIMENTICATA L’ENERGIA DALL’ACQUA HA ANCORA UN POTENZIALE IMPORTANTE NON SFRUTTATO, E A BASSISSIMO IMPATTO AMBIENTALE. IL PUNTO IL 24 E 25 GENNAIO A MILANO ALLE GIORNATE DELLA MICROGENERAZIONE.  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Contribuisce a dare spessore ai dati sulle energie rinnovabili ma è la grande dimenticata nelle strategie e nelle politiche di incentivazione. E’ l’energia da fonte idroelettrica, che da sola costituisce l’80 per cento del totale delle rinnovabili in Italia, oltre che coprire per il 12-19 per cento il fabbisogno nazionale totale (dipende dagli anni). La giustificazione della poca rilevanza che le viene data in prospettiva di aumento dell’utilizzo delle rinnovabili è che non esisterebbe più lo spazio per nuovi impianti: ma non è vero, se invece di considerare le grandi dighe si sposta il discorso sui mini, micro e nano-impianti. Convenzionalmente il settore idroelettrico viene diviso in tre segmenti: il grande idro, con potenze installate superiori ai 10 Mwatt potenziali; il mini-idro, da 1 a 10 Mwatt, e il micro-idro, sotto il Mwatt. Secondo i dati ufficiali, prendendo in considerazione solo le centrali mini e micro, la potenza installata era alla fine del 2005 di circa 2,4 Gwatt. Per fare un confronto, alla stessa data tutto l’eolico cubava per 1,7 Gwatt e tutto il solare fotovoltaico per 34 Mwatt. Questi dati sono ampiamente noti, mentre sono molto meno diffusi fuori dall’ambito specialistico le stime autorevoli di ulteriore possibile sviluppo dell’idroelettrico nel nostro Paese. Studi successivi dell’Enea e di vari Enti universitari hanno dimostrato che solo facendo ricorso a impianti di piccola taglia (sotto i 10 Mwatt) che utilizzano acqua di flusso, ossia senza la costruzioni di bacini, o al massimo con flusso regolato (con piccoli bacini di derivazione, quindi non si sbarramento, che consentono la regolazione della portata alle turbine su scala giornaliera o al massimo settimanale) e solo realizzando impianti a impatto ambientale bassissimo o nullo sarebbe possibile installare altri 850 Mwatt (stima del 1999) . Questi dati sono basati su alcuni presupposti, specialmente legati alla tecnologia delle turbine, che variano nel tempo in direzione di una sempre maggiore efficienza. Inoltre, esiste una variabilità molto forte nelle stime anche a parità di tecnologia, dovuta ai criteri di “economicità” dell’impianto (anch’esso legato alla tecnologia e a fattori esterni come il costo della generazione da altre fonti). Esistono quindi stime che portano l’apporto potenziale dagli 850 Mwatt ai 2000 Mwatt, o addirittura a 4000 Mwatt se si tiene conto del micro-idro. Purtroppo l’Enea a partire dal 2003 sembra avere un po’ tralasciato gli studi in questo settore per concentrarsi su altre fonti rinnovabili a più alto profilo mediatico per cui non si hanno stime che tengano conto delle ultime novità tecnologiche, per esempio con i nuovi generatori basati sul principio della ruota di Archimede e sulle eliche immerse derivate dagli studi effettuati in ambito militare sulle eliche dei sottomarini, che permettono di sfruttare i flussi d’acqua anche solo in presenza di pendenze e non di salti. Alcune stime effettuate da società di consulenza pongono quindi il totale potenziale molto più in alto, soprattutto considerando il nano-idroelettrico, ossia impianti della potenza di qualche kilowatt che però possono essere replicati in centinaia di migliaia di siti a cura di privati, come dovrebbe avvenire con i tetti fotovoltaici. Secondo queste stime, da queste nano-centrali potrebbero arrivare altri 8-10000 Mwatt. Insomma, anche assumendo una cifra del potenziale del mini, micro e nano-idro pari al 50 per cento di quella massima, si arriva a 7 Gwatt, ossia a qualcosa come 21. 000 Gwatt/ora tenendo conto di fermi per manutenzione eccetera (le turbine girano giorno e notte). Per confronto, oggi la produzione dell’idroelettrico in Italia è stimata a circa 42. 000 Gwatt/ora. Se si aggiunge che con le tecnologie attuali un centrale idroelettrica di piccole dimensioni comporta un costo d’investimento di circa 2500 euro a Kwatt installato e che sono in essere le stesse incentivazioni previste per le altre fonti rinnovabili, si comprende come l’idroelettrico in ambito microgenerazione sia una fonte di energia con un notevole potenziale di sviluppo anche nel nostro Paese. Si tratta di farla uscire dall’ombra mediatica: a volte le lobby servono… Il ruolo dell’idroelettrico nella microgenerazione da fonti rinnovabili sarà uno dei temi forti delle Giornate della Microgenerazione, organizzate dalla Camera di Commercio di Milano, dal settimanale www. E-gazette. It e da Updating, che si svolgeranno a Milano il 24 e 25 gennaio 2007 a Palazzo Turati, sede della Camera di Commercio. L’evento, a partecipazione gratuita previa iscrizione, farà il punto della situazione di questo “mondo nuovo” dell’energia, esaminandone gli aspetti tecnologici, economici e normativi con un taglio professionale unico per il nostro Paese. I dettagli dell’agenda delle Giornate della Microgenerazione sono reperibili sul sito www. Microgenforum. It. .  
   
   
STANZIATI 750.000 EURO PER AUMENTARE I PANNELLI SOLARI TERMICI GLI INCENTIVI REGIONALI PREVEDONO FINO A 1000 EURO A IMPIANTO DOMESTICO  
 
Firenze, 24 gennaio 2007 - Incentivi per il solare termico. La Regione stanzia per il 2007 750. 000 euro per continuare a promuovere la diffusione nel territorio toscano dell´installazione di pannelli solari per il riscaldamento domestico dell´acqua sanitaria. La cifra, più che raddoppiata rispetto ai 300. 000 euro stanziati nel 2006, servirà a coprire fino al 20% le spese sostenute dagli utenti per interventi con un importo massimo di 5. 000 euro. E´ peraltro attivo presso Fidi Toscana anche il Fondo di garanzia, che prevede mutui garantiti dalla Regione, a tassi molto convenienti, fino a 40. 000 euro a intervento (per i privati). Al contributo regionale si affianca poi la possibilità di detrazione, nella dichiarazione Irpef, del 55% in tre anni delle spese sostenute, stabilita dalla finanziaria appena varata. Nel 2005-2006 sono stati installati in Toscana circa 22. 000 metri quadrati di pannelli. E´ la prosecuzione dell´accordo volontario per incentivare l´utilizzo delle fonti rinnovabili di energia e il risparmio energetico, sottoscritto con la Regione da Anci, Urpt, Soprintendenza per i Beni architettonici e il paesaggio, amministrazioni provinciali di Arezzo, Siena, Grosseto, Pistoia, Prato, Lucca, Livorno, Pisa e Firenze e agenzie energetiche provinciali di Lucca, Livorno, Pisa, Firenze, Massa Carrara. ´La Regione – afferma l´assessore all´ambiente Marino Artusa - ha posto al centro delle politiche ambientali la questione energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Lo stanziamento di bilancio per finanziare i pannelli solari termici, che in base alla legge 39 dovranno obbligatoriamente coprire fino al 50% il fabbisogno di acqua calda sanitaria nelle nuove costruzioni e in caso di ristrutturazione urbanistica, è un atto concreto in questa direzione. Del resto l´emergenza ambientale, su cui si sta mobilitando l´opinione pubblica proprio in questi giorni, non consente dilazioni. Dobbiamo abbattere le emissioni in atmosfera dei gas climalteranti con tutti i mezzi, e il ricorso al solare nell´uso domestico è una delle strade da percorrere´. La gestione dell´accordo, e la relativa concessione degli incentivi, viene seguita dagli uffici regionali del settore energia, in collaborazione con le amministrazioni provinciali e agenzie energetiche, a cui vanno rivolte le domande di incentivazione. La giunta ha anche approvato che il taglio di tonnellate equivalenti di petrolio (tep) conseguito negli anni 2005-2006 con la promozione dei pannelli solari termici venga tradotto in ´titoli di efficienza energetica´, i cosiddetti ´certificati bianchi´ (cioè i titoli che attestano il risparmio energetico obbligatorio per i maggiori distributori di elettricità e gas), attraverso un soggetto accreditato dall´Autorità per l´energia elettrica e il gas. Il distributore selezionato si impegnerà a trasferire alla Regione le cifre ottenute dalla loro contrattazione sul mercato dei titoli energetici, al netto delle spese sostenute per la loro quantificazione, trasformazione e vendita. Per i pannelli installati fino a tutto il 2004 ciò ha portato alla Regione Toscana, grazie all´accordo stipulato con il distributore toscano Consiag Reti, circa 200. 000 euro di cui sta per concludersi l´iter di incasso. ´Si è innescato – commenta l´assessore all´ambiente Artusa - un meccanismo virtuoso che offre un importante ritorno economico con vantaggi concreti per i cittadini. La nostra amministrazione ha dimostrato la capacità di interagire con i nuovi strumenti e regole del mercato dell´energia ottenendo risultati ambientali e di risparmio energetico, oltre che la reperibilità di risorse economiche rinnovabili´. .  
   
   
POLONIA DIVERSIFICA FORNITORI ENERGIA  
 
Trieste, 24 gennaio 2007 - La Polonia spera di ottenere le prime forniture di gas naturale liquido dall´Algeria entro il 2010-2011. Il Paese sta cercando di diversificare i suoi fornitori di energia, secondo quanto dichiarato dal ministro dell´economia polacco e ripreso dal sito Boston. Com. Piotr Wozniak, ministro dell´economia polacco, ha dichiarato che, assieme alla controparte algerina, rappresentata dal ministro Chakib Khelil, è stato firmato un memorandum d´intesa sulla cooperazione nel ramo energetico. La Polonia sta cercando di affrancarsi dalla Russia come unico fornitore di materia prima. L´azienda polacca che detiene il monopolio statale, la Pgnig, ha iniziato le trattative con l´algerina Sonatrach giovedì 18 gennaio. La Sonatrach è l´azienda petrolifera statale algerina. La cooperazione con il Paese del Mediterraneo permetterà alla Polonia di stabilizzare le forniture di gas. La Polonia è già stata colpita due volte dall´interruzione delle forniture da parte della Russia, negli ultimi 13 mesi, a causa delle dispute sul prezzo tra la Russia, l´Ucraina e la Bielorussia. .  
   
   
REGIONE LIGURIA NUOVO PARTNER CAMPAGNA UE SU ENERGIE RINNOVABILI, GIOVEDÌ A BRUXELLES DIPLOMA DA MINISTRO PECORARO SCANIO  
 
Genova, 24 gennaio 2006 - La Regione Liguria entra a pieno titolo, nella Campagna See "Sustainable Energy Europe", lanciata dalla Commissione Europea per promuovere l´energia sostenibile, stimolare la crescita economica, creare nuovi posti di lavoro e migliorare la competitività dell´industria europea sui mercati mondiali. L´ingresso della Liguria come partner della campagna See, attraverso l´Are-agenzia Regionale per l´energia- sarà ufficializzato giovedì prossimo, 1 febbraio, a Bruxelles, nel corso di un convegno promosso dal Ministero dell´ambiente e della Tutela del territorio e del mare in cui il ministro Alfonso Pecoraro Scanio presenterà la campagna See in Italia collegata a quella europea nell´ambito della settimana europea dell´energia sostenibile. Fra le migliori "buone pratiche" scelte, la Regione Liguria è presente grazie all´attività di Are Liguria per promuovere, con i finanziamenti regionali, la sostenibilità e il risparmio energetico attraverso le fonti rinnovabili nelle aree rurali. Dopo l´exploit di Varese Ligure che tre anni fa, grazie anche all´impegno del compianto sindaco Maurizio Caranza, scomparso recentemente, fu premiata come migliore comunità rurale sostenibile d´Europa, gli interventi si sono moltiplicati. Attualmente Are Liguria segue una sessantina di comuni e presto arriverà a una ottantina. Oltre a Varese Ligure hanno ricevuto la qualifica e la certificazione European Energy Award Celle Ligure e Ospedaletti, altri comuni liguri "virtuosi", attivi nella promozione delle energie rinnovabili, del risparmio energetico sono Toirano, Follo, Bergeggi, Montoggio, Albenga, Carcare, Sanremo, Mendatica, Castelnuovo Magra, Calice Ligure. Giovedì, al convegno di Bruxelles, che avrà luogo al Charlemagne Building, il ministro Alfonso Pecoraro Scanio consegnerà alla Regione Liguria, rappresentata dall´assessore all´Ambiente Franco Zunino, il diploma di nuovo partner See. .  
   
   
AIR LIQUIDE SPONSORIZZA L’ESPERIMENTO LISA - SAM (LABORATORIO ITALIANO DI SIMULAZIONE AMBIENTI – SIMULATORE DELL’AMBIENTE MARZIANO) PER LA REALIZZAZIONE DI UN SIMULATORE DELL’AMBIENTE MARZIANO  
 
 Milano, 24 gennaio 2007- Air Liquide, attiva nei gas ad uso industriale e medicale, sponsorizza l’esperimento Lisa – Sam (Laboratorio Italiano di Simulazione Ambienti - Simulatore dell’Ambiente Marziano) per la realizzazione di un simulatore di ambienti planetari. Air Liquide, infatti, fornirà l’azoto necessario al raffreddamento del simulatore e la sua sponsorizzazione permetterà di condurre gli esperimenti che altrimenti non avrebbero potuto disporre di adeguati finanziamenti. Tale simulatore nasce da un’idea di G. Galletta, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova ed è stato progettato dal Centro Studi e Attività Spaziali (Cisas) dell’Università. Le parti ottiche riguardanti la radiazione Uv sono state progettate e costruite dall´Inaf - Osservatorio Astronomico di Asiago. Il simulatore è stato costruito dalla società Cinel su disegni degli ingegneri partecipanti al progetto. Il simulatore sarà utilizzato come apparato sperimentale per svolgere ricerche di Biologia e Geologia in condizioni di temperatura, pressione e atmosfera estreme, non realizzabili altrimenti nei laboratori. Gli esperimenti serviranno a stabilire i limiti delle possibilità che ha avuto la vita di svilupparsi su Marte e chiariranno alcuni aspetti dell´origine della vita. Lisa funzionerà anche come facility di Planetologia e a tale proposito è stata già richiesta da biologi stranieri interessati all’ipotesi di un´origine della vita tramite batteri metanogeni e da mineralogisti interessati ai processi di ossidazione delle rocce sul pianeta rosso. Esiste inoltre la possibilità di utilizzare Lisa per scopi medici, ad esempio studiando come la radiazione Uv solare o artificiale interferisca con il metabolismo cellulare provocando neoplasie cutanee. Inoltre sarà possibile realizzare esperimenti di sopravvivenza cellulare su Marte. Lisa è il primo apparato italiano in grado di riprodurre condizioni così estreme come quelle del pianeta Marte ed è l’unico in grado di condurre sei esperimenti in parallelo con le stesse condizioni di temperatura e pressione. Attualmente Lisa si trova presso l’Osservatorio Astronomico di Padova Il Prof. Galletta, coordinatore del progetto, commenta: “Lisa rappresenta un esempio di lungimiranza dell’Università di Padova nel finanziare progetti cosi insoliti e interdisciplinari e un esempio di come la ricerca possa coniugarsi con l’iniziativa privata. Tutto ciò grazie a ditte come l’Air Liquide Italia che ne supportano con entusiasmo lo svolgimento. ” “Siamo particolarmente soddisfatti di sponsorizzare in modo attivo tale sperimento”, commenta Patrick Jozon, Direttore Generale di Air Liquide Italia. “Con 8 centri di ricerca e sviluppo, 200 nuovi brevetti registrati ogni anno, e un budget destinato alla ricerca pari a 165 milioni di euro nel 2005, la nostra società può dirsi veramente orientata alla ricerca, e tali attività di sponsorizzazione confermano la nostra vocazione”. .  
   
   
"MISSIONE ARIA PULITA": ANCHE LE INDUSTRIE COLLABORANO  
 
Bolzano, 24 gennaio 2007 - Soluzioni concrete per far fronte alla problematica delle polvere sottili saranno ricercate in seno a tavoli tecnici con rappresentanti delle aziende industriali e dei Comuni sotto la supervisione dell´Agenzia provinciale per l´ambiente. Questa strategia operativa è stata stabilita nell´ambito di un incontro tenutosi ieri a Bolzano al quale erano presenti gli assessori provinciali Michl Laimer e Werner Frick, il direttore dell´Appa, Luigi Minach, i direttori di dipartimento Walter Huber (ambiente) e Barbara Repetto (innovazione), rappresentanti dei Comuni e di aziende industriali. Su iniziativa dell´Agenzia provinciale per l´ambiente, nell´ambito della campagna di sensibilizzazione "Missione aria pulita", i rappresentanti dei Comuni e delle aziende industriali collaboreranno per contribuire al miglioramento della qualità dell´aria. Misure concrete per la riduzione della produzione di polveri sottili saranno elaborate in seno a cosiddetti tavoli tecnici coordinati dal direttore dell´Agenzia provinciale per l´ambiente Appa, Luigi Minach. Si tratta di un ulteriore tassello nell´azione "Missione aria pulita" che nel prossimo futuro interesserà anche il settore delle costruzioni. Come ha annunciato l´assessore provinciale Michl Laimer, infatti, ancora entro l´anno saranno predisposte delle linee guida per i cantieri, le cave e i centri per gli inerti con l´obiettivo di ridurre la produzione di polveri sdottili. Prime iniziative concrete per una migliore qualità dell´aria vengono intraprese dalle Acciaierie di Bolzano. Come ha spiegato il direttore dell´azienda bolzanina, Marco Guerrini, in stretta collaborazione con l´Appa è stata redatta un´analisi dettagliata in ambito aziendale e definito un catalogo di misure per ridurre ulteriormente, con un "salto di qualità", le emissioni di polveri nel periodo 2007-2008, fermo restando che vengono già oggi rispettate le prescrizioni di legge in materia. Anche l´impresa Alcoa intede seguire questa strada, come hanno evidenziato i responsabili aziendali. Come hanno sottolineato l´assessore provinciale Werner Frick e la direttrice del dipartimento innovazione, Barbara Repetto, il programma concordato è un importante segnale di sensibilità ambientale da parte delle aziende; il dipartimento provinciale all´industria e quello all´innovazione intendono sostenere, nell´ambito dei contributi previsti per gli investimenti ambientali, simili iniziative economiche che vanno nella giusta direzione di tutelare la popolazione e l´ambiente con un´azione a vasto raggio. .  
   
   
SVELATI I SEGRETI DELLA GESTIONE NATURALISTICA DI ROGGE E CANALI DI PIANURA  
 
Milano, 24 gennaio 2007 - Canali irrigui, rogge, fossi e piccoli corsi d’acqua come habitat ideali per uccelli e anfibi, fitodepurazione per abbassare i livelli di inquinamento, rive anti-nutrie, fontanili ripristinati, pesci che risalgono agevolmente la corrente, allagamenti guidati per ridurre i danni delle alluvioni. Questi sono alcuni dei segreti che possono portare alla rinascita ecologica della rete idrica tipica della pianura padana contenuti nell’ultima “bibbia delle acque” dal titolo La Gestione Naturalistica Del Reticolo Idrico Di Pianura presentata oggi a Lodi da Wwf Italia, Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana, Parco Adda Sud, Fondazione Cariplo e Comune di Cornegliano Laudese. Si tratta di un manuale rivolto ai tecnici delle amministrazioni comunali, ai consorzi di bonifica, alle comunità montane e a tutti coloro che sono impegnati nella manutenzione dei corsi d’acqua minori. Considerando l’area della pianura padana (dal Piemonte alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia Romagna) il testo racchiude l’esperienza maturata negli ultimi decenni sulla gestione naturalistica delle acque nelle zone pianeggianti del nord Italia. “Si è trattato di un lavoro lungo e complesso nel quale abbiamo inserito dati ambientali, grafici, schede, riferimenti legislativi, suggerimenti di ingegneria fluviale, relazioni sulla biodiversità e sulla gestione di alvei, sponde e canali” spiega Ettore Fanfani, direttore del Consorzio Muzza. Al seminario di presentazione hanno partecipato Paola Brambilla Presidente del Wwf Lombardia, Ettore Grecchi, Presidente del Consorzio Muzza, Anna Maria Martuccelli, Direttore generale dell’Anbi, Ettore Fanfani, Direttore del Consorzio Muzza, Andrea Agapito Ludovici, responsabile del programma acque del Wwf Italia e Attilio Dadda, Presidente del Parco Adda Sud. Ha chiuso i lavori Gianni Piatti, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente. “Con questo manuale vogliamo rivolgerci in particolare agli operatori sul territorio a cui la recente legislazione delega la buona gestione delle acque interne per dare suggerimenti pratici, sperimentare soluzioni innovative per il recupero della funzionalità ecologica del territorio e fornire indicazioni che permettano la tutela della risorsa acqua e il suo utilizzo razionale oltre alla salvaguardia del paesaggio agricolo anche attraverso la rinaturazione” ha detto Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia. Mai come in questi anni è necessario che l’attività dell’uomo sia sempre più integrata con la difesa della natura e dell’ambiente in cui si vive ed è per questo che abbiamo dato il nostro contributo a una ricerca così importante come quella presentata 18 gennaio” spiega il Presidente del Consorzio Muzza, Ettore Grecchi. .  
   
   
PAESAGGIO TOSCANO, NUOVE NORME PER UNA TUTELA PIÙ EFFICACE LA DISCIPLINA SARÀ MESSA A PUNTO, CON IL CONCORSO DI TUTTE LE ISTITUZIONI, ENTRO MAGGIO 2008. PER LE AMMINISTRAZIONI INADEMPIENTI PREVISTO IL POTERE SOSTITUTIVO DELLA REGIONE  
 
 Firenze, 24 gennaio 2007 - Dalla tutela passiva alla conservazione attiva: in Toscana solo progetti urbanistici di qualità, nel più rigoroso rispetto paesaggistico. Lo stabilisce l´intesa firmata oggi tra il ministro dei beni culturali Francesco Rutelli e il presidente della Regione Toscana Claudio Martini che dà il via alla pianificazione congiunta del territorio, in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio. La Regione Toscana inserisce quest´accordo nel nuovo Piano di indirizzo territoriale (Pit) trasformando gli attuali vincoli in scelte di pianificazione e azioni di concertazione delle politiche di protezione e valorizzazione del proprio territorio, con l´obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile. Un modello al quale partecipano a pieno titolo Province e Comuni, ciascuno con le proprie responsabilità. Prima dell´intesa – Fino ad oggi il vincolo paesaggistico era rappresentato da un perimetro che individuava un´area territoriale dichiarata di interesse paesaggistico. La tutela era pertanto affidata alla sensibilità di alcuni esperti del settore (professionisti specializzati nella materia). Esisteva un lavoro di analisi e di studio, ma di fatto non erano individuate le specifiche situazioni da tutelare: alberi, ville, coltivazioni, colline, centri storici. Ciò ha prodotto incertezze del diritto e un indebolimento dell´azione di tutela. In che senso? Il vincolo, derivante da una legge del 1939, era applicato ad aree che nel tempo si sono trasformate, dato che esso non vietava di edificare ma solo di ottenere un´autorizzazione finalizzata a garantire la qualità dell´intervento. Non era applicato a quelle aree che si riteneva non ne avessero bisogno. Così poteva succedere quanto si è verificato nel territorio di Scandicci, caso esemplare di anacronismo, dove sono vincolate le aree della piana,oggi industriali, ma non le colline. Dopo l´intesa - Questa intesa vuole restituire significato più chiaro e definito al vincolo paesaggistico. Come? Attraverso un piano che la Regione approverà a seguito della firma di oggi: il codice del paesaggio diventa parte integrante del Pit che entrerà in vigore dopo l´approvazione del Consiglio regionale. L´originalità della scelta toscana sta nell´approvazione di piani strutturali dei Comuni rispettosi e coerenti con i valori paesaggistici previsti nel codice dei beni culturali. Dalla ´tutela passiva´ in questo modo si passerà alla ´conservazione attiva´. Per fare questo sarà definita, con la partecipazione di tutte le istituzioni, una nuova e più puntuale normativa che toglierà spazio alla discrezionalità, capace di produrre scelte e regole condivise. Sarà possibile realizzare un efficace governo del territorio con un controllo più capillare e stringente sulla qualità delle trasformazioni. Identikit dell´intesa – Quattordici articoli che prendono le mosse da tre punti essenziali: - dalla Convenzione europea sul paesaggio che impegna Ministero e Regione e tutti gli altri soggetti istituzionali a integrare le proprie politiche di pianificazione territoriale e urbanistica con i valori in essa contenuti. - dal Patto istituzionale firmato il 2 novembre del 2006 tra Regione Toscana, Anci, Upi e Uncem per la redazione del Piano di indirizzo territoriale. - dall´universale riconoscimento del valore del paesaggio toscano sia per la sua bellezza, sia per la sua qualità culturale ed economica. Gli elementi più significativi: La riqualificazione delle aree rurali e urbane degradate; la tutela dei beni paesaggistici per garantirne la conservazione; i programmi di formazione per costruire una cultura diffusa della qualità del paesaggio; l´attivazione di un osservatorio sulle trasformazioni del paesaggio; la rivisitazione di tutti gli atti di tutela finora compiuti; lo scambio reciproco delle informazioni tra tutti i soggetti Le fasi operative: Entro maggio 2008 una nuova disciplina sul paesaggio - La Regione conferma la delega ai Comuni per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche che continueranno ad essere rilasciate dalle ´commissioni comunali per il paesaggio´ attualmente in carica. Entro maggio 2008 sarà messa a punto, d´intesa con il Ministero, una nuova disciplina paesaggistica, parte integrante del Piano di indirizzo territoriale. A seguito della firma di oggi tutti i piani urbanistici non ancora approvati dovranno essere ri-esaminati per valutarne l´adeguatezza e la coerenza con i nuovi contenuti della tutela dei beni paesaggistici. Entro un anno insediate le commissioni sovracomunali - Si procede all´integrazione della disciplina paesaggistica regionale attraverso accordi di pianificazione con Province e Comuni. La Regione istituirà le commissioni sovracomunali (che sostituiranno le attuali commissioni comunali per il paesaggio) entro e non oltre un anno dalla stipula dell´intesa con il Ministero. Dal maggio 2008 potere sostitutivo della Regione a fronte dei Comuni inadempienti Successivamente all´approvazione dei nuovi piani strutturali, la competenza autorizzativa resterà al Comune. Ma, se dopo il 1 maggio 2008 questo non si sarà adeguato (cioè non avrà proceduto a adeguatere il piano strutturale vigente alla nuova disciplina paesaggistica), la competenza autorizzativa verrà assunta dalla Regione. Rigore e semplificazione viaggeranno insieme - Più certezza nel diritto, semplificazione procedurale che ridurrà i tempi dei procedimenti a quelli realmente necessari a verificare la qualità dei progetti. Aumento delle risorse tecniche e dell´attenzione per gestire le questioni complesse a garanzia della tutela. Un esempio prima dell´intesa: aprire una finestra in una colonica o in un appartamemento storico vincolati richiedeva una serie di lunghe procedure, compreso l´intervallo di sessanta giorni durante i quali la Soprintendenza, dopo valutazione, poteva esprimersi con un sì o con un no. La stessa identica procedura veniva applicata all´avvio di una nuova lottizzazione o di un centro termale in zona protetta, questione di ben altro rilievo. Evidente quindi il rischio di disperdere energie e attenzione destinando un analogo impegno tanto a situazioni banali quanto a quelle più complesse. Tutto ciò a scapito dell´attenzione da dedicare a contesti ben più rilevanti. Con l´intesa: le questioni semplici inerenti case private e simili vengono risolte in sede comunale grazie all´applicazione della disciplina del piano, con risparmio di tempo e semplificazione di procedure. Le questioni importanti, quelle che vanno a incidere sul paesaggio e sulla sostenibilità, vengono invece sottoposte a valutazione coordinata di Stato, Regione, Provincia e Comune attraverso un´istruttoria ben più approfondita delle richieste e del loro reale impatto sul paesaggio. .  
   
   
IN BOCCONI SI APRONO LE PREISCRIZIONI ALLE LAUREE TRIENNALI  
 
 Milano, 24 gennaio 2007 - On line al sito dell’Ateneo dal 24 gennaio al 20 aprile. Il test, in otto città italiane, il 5 maggio. Cinque i corsi di laurea dell’area economico aziendale e uno in giurisprudenza. Bocconi anche per le aspiranti matricole del prossimo anno accademico 2007-08 anticipa il test di ammissione, rispetto alla prova di maturità, permettendo ai suoi futuri studenti, molti dei quali proviene da fuori Lombardia, oltre il 65%, di procedere all’immatricolazione subito dopo l’esito dell’esame di stato, ovvero da fine luglio. Apriranno, infatti, il prossimo 24 gennaio, per chiudersi il 20 aprile, le iscrizioni al test di ammissione, da effettuarsi esclusivamente on line al sito d’Ateneo http://www. Unibocconi. It Il test, di tipo logico attitudinale a risposta multipla, sul modello di quello delle migliori scuole internazionali, si svolgerà il prossimo 5 maggio e, solo per questa sessione primaverile, in otto città italiane: Milano, Bari, Cagliari, Napoli, Palermo, Rimini, Roma e Vicenza. A tutti coloro che non lo avranno superato, o non avendo ancora ben chiare le idee sulla propria scelta nemmeno l’hanno provato, la Bocconi offre una seconda chance il 5 settembre, ma solo a Milano. Per questa seconda prova le iscrizioni apriranno il 12 luglio per chiudersi il 27 agosto sempre e solo on line sul sito Bocconi. Per il prossimo anno accademico l’Ateneo di via Sarfatti offre 5 corsi di laurea triennali dell’area economico-aziendale (economia aziendale e management; economia e finanza; economia e management per arte, cultura e comunicazione; economia e scienze sociali; bachelor of international economics and management) e il corso a ciclo unico in Giurisprudenza. “Quando lo scorso anno abbiamo ripensato la struttura di tutti i corsi di laurea triennali si è deciso di adottare una struttura modulare”, commenta Andrea Beltratti, prorettore area undergraduate della Bocconi, “ che potesse garantire una grande flessibilità e scelte consapevoli operate di volta in volta dai nostri studenti. Ciascuno di loro, infatti, è chiamato a costruire in diversi momenti il proprio percorso di studio”. I posti a disposizione saranno circa 2. 500. .  
   
   
SECONDO UNO STUDIO GLI INGEGNERI DONNE ATTUANO STRATEGIE DI ADATTAMENTO  
 
Bruxelles, 24 gennaio 2007 - Stando a un nuovo studio realizzato dal Consiglio britannico per la ricerca economica e sociale (Esrc), nonostante un aumento del numero di donne che studiano ingegneria nel Regno Unito, poche scelgono una carriera nel settore e in questo caso adottano una strategia per far fronte a un ambiente dominato dalla presenza maschile. Grazie a diverse iniziative del governo, la percentuale di donne che studia ingegneria all´università è in costante aumento. Nel 2003 e 2004 il 15% di studenti di ingegneria era rappresentato da donne contro appena il 3% nei primi anni ´70. Poche donne, tuttavia, scelgono di fare carriera nel settore ingegneristico. Per scoprirne le ragioni, un´équipe diretta da Barbara Bagilhole dell´Università di Loughborough ha intervistato alcune studentesse di ingegneria prima, durante e dopo un tirocinio industriale previsto dal corso di laurea. Dallo studio è emerso che l´ingegneria rappresenta agli occhi delle donne una base utile per intraprendere diverse carriere. Tuttavia, sia gli studenti sia le studentesse criticano ampiamente il metodo didattico applicato, sostenendo che i corsi sono troppo teorici e non forniscono gli strumenti pratici necessari. I ricercatori inoltre hanno scoperto che nel corso del tirocinio le studentesse hanno attuato diverse strategie per adattarsi alla situazione in quanto tirocinanti e per far fronte a un ambiente dominato dagli uomini. «Le strategie consistono, tra l´altro, nell´adottare un atteggiamento maschile, accettare le sfide legate al genere, crearsi una reputazione e ridimensionare i punti deboli mettendo in risalto i vantaggi», spiega il prof. Bagilhole. Le studentesse di ingegneria apprezzano il loro status di «novità» e hanno opinioni tradizionalmente stereotipate sulle donne che non esercitano la professione. «Sono atteggiamenti che possono derivare dall´assimilazione della cultura industriale e non aiutano a difendere la causa delle donne nel settore dell´ingegneria», osserva il prof. Bagilhole. Sia in classe che sul luogo di lavoro le donne hanno constatato che per il fatto di essere donne avevano più possibilità di essere aiutate rispetto ai colleghi maschi. Ciò significa che nel settore ingegneristico molti considerano le donne meno competenti degli uomini. Molte donne inoltre avevano la sensazione che il genere le rendesse più impiegabili e se da un lato le misure volte ad assumere un numero maggiore di donne sono encomiabili, dall´altro molte donne si chiedono se sono state assunte per le loro competenze o per la loro appartenenza al sesso femminile. I ricercatori raccomandano che i corsi dell´istruzione superiore offrano una preparazione e meccanismi di sostegno orientati alle questioni di genere per gli studenti che devono effettuare un tirocinio in industria. I corsi potrebbero risolvere i problemi affrontati dalle donne sul luogo di lavoro. Da parte loro, le imprese e le organizzazioni operanti nel settore dell´ingegneria devono essere più trasparenti in fatto di criteri di assunzione e stabilire percorsi di carriera ben definiti. Inoltre devono consentire ai neoingegneri donne di creare più facilmente reti di contatti. Http://www. Esrcsocietytoday. Ac. Uk/ .  
   
   
SIGLATO ACCORDO PER FORMAZIONE GIOVANI INGEGNERI CINESI  
 
 Bologna, 24 gennaio 2007 – Venti giovani ingegneri cinesi per il sistema produttivo emiliano-romagnolo. E’ l’asse portante del corso di formazione che è stato sancito ieri mattina, con la sigla di un protocollo, nella sede bolognese dell’Api, in video-conferenza con Shanghai. Una firma posta sull’intesa dall’assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli, e dal presidente dell’Università di Tongji, Wan Gang. L’università di Tongji è il primo ateneo cinese, dove, in occasione della recente visita del presidente Prodi, si è deciso di insediare un campus Italia-cina. Il corso di formazione, che si svolgerà tra marzo e giugno 2007, è realizzato dal Forum permanente per la collaborazione industriale fra Italia e Cina (organizzato per iniziativa della Regione presso il Collegio di Cina, promosso con l’Università di Bologna e ospita già quasi 200 studenti cinesi) da Cofimp Api Bologna e Fondazione Aldini Valeriani. Destinatari, giovani cinesi laureati nell’Università di Tongji in economia ed ingegneria che siano interessati a opportunità lavorative, o che già collaborino con imprese emiliano-romagnole che abbiano branche commerciali o uffici di rappresentanza in Cina. Le imprese che hanno aderito all’iniziativa sono tra le più significative tra le ormai oltre 60 che sono insediate nell’area di Shanghai, tra cui Marposs, Bonfiglioli, Carpigiani, Ima e Samp. Lo scopo del progetto è fornire ai giovani cinesi gli strumenti di comprensione del sistema produttivo italiano e dell’Emilia-romagna, e la peculiare organizzazione delle sue imprese. Perciò, il corso di formazione professionale, il primo che mette in relazione il sistema economico emiliano-romagnolo e un ateneo cinese, comprende una prima sezione composta da lezioni tenute da imprenditori e studiosi italiani, ed una seconda parte con un vero e proprio internato in imprese che abbiano aderito all’iniziativa. “E’ un’iniziativa nuova – afferma l’assessore regionale Campagnoli - che esporta un tratto originale delle nostre piccole e medie imprese: quello della formazione professionale, della qualità del lavoro, dell’organizzazione di reti di imprese e di distretti. Ci fa piacere che in Cina, con la prestigiosa Università di Tongji, sia stata accolta con molta attenzione l’originalità di questa nostra proposta. L’emilia-romagna può davvero proporsi, con questa iniziativa ed altre che si sono attivate, come uno dei centri principali del rapporto tra Italia e Cina”. Il protocollo ha fatto seguito ad un precedente accordo, siglato lo scorso novembre a Shanghai, in cui Regione e Università di Tongji stabilivano un percorso di selezione e identificazione degli attori impegnati nel progetto di formazione. . .  
   
   
PERCORSI TRIENNALI SPERIMENTALI CONTRO LA “DISPERSIONE SCOLASTICA”  
 
Perugia, 24 gennaio 2007 – Con l’obiettivo di prevenire il fenomeno della “dispersione” scolastica, la Regione Umbria ha adottato in via transitoria provvedimenti che permetteranno ai giovani tra i 14 e 17 anni di frequentare percorsi triennali sperimentali: i ragazzi potranno così, nei primi due anni, assolvere l’obbligo d’istruzione in integrazione con la scuola; e, nel terzo anno, dedicarsi alla sola formazione professionale, in vista del conseguimento di una qualifica. L’impianto e l’articolazione triennale di tali percorsi – spiegano all’assessorato regionale all’istruzione ed al sistema formativo - si collocano nell’ambito dell’ “accordo-quadro” del 19 luglio 2003, in base al quale, a partire dall’anno scolastico 2003/2004, sono stati attivati in Umbria percorsi triennali integrati sperimentali, a seguito di avvisi pubblici emanati dalle Province. Questi percorsi, progettati e realizzati in partenariato con le istituzioni scolastiche e gli organismi di formazione professionale, si sviluppano negli indirizzi di studio della scuola secondaria superiore, in integrazione con il sistema della formazione professionale. Tale impianto prevede, quindi, che quote del percorso scolastico vengano realizzate nella formazione professionale. “La legge finanziaria – ha ricordato l’assessore regionale alla formazione Maria Prodi - ha introdotto l’obbligatorietà dell’istruzione per almeno dieci anni, per consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale, entro il diciottesimo anno di età elevando l’accesso al lavoro a 16 anni. In questo biennio – ha aggiunto - deve essere consentita l’acquisizione dei saperi e delle competenze previste nei ‘curricula’ relativi ai primi due anni degli istituti di istruzione secondaria superiore. Inoltre è previsto che, a seguito di accordi tra il ministero della pubblica istruzione e le Regioni, possano essere realizzati percorsi e progetti in grado di prevenire la dispersione scolastica e favorire il successo nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, anche in riferimento ai finanziamenti specifici messi a disposizione dal Ministero ed alla possibilità di finanziare la formazione professionale triennale con il Fondo Sociale Europeo”. La circolare “74/06” del ministero – precisano all’assessorato - introduce di conseguenza l’obbligatorietà, per l’anno scolastico 2007/2008, di iscrizione agli istituti secondari di secondo grado o ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale per tutti gli alunni che concludono nell’anno scolastico il primo ciclo di istruzione con il superamento dell’esame di Stato. L’obbligo di istruzione – dicono ancora - si assolve nel sistema dell’istruzione scolastica, nei percorsi integrati in fase transitoria e in percorsi e progetti concordati tra Regioni e ministero e realizzati da strutture formative inserite in un apposito elenco del ministero istituito con decreto. .  
   
   
COSOLINI, PROFESSIONI TECNICHE FONDAMENTO SVILUPPO  
 
Udine, 24 gennaio 2007 - ´La funzione delle professioni è centrale soprattutto in una società basata sull´economia della conoscenza e in generale su cambiamenti estremamente accelerati che determinano il modificarsi della qualità della vita della nostra comunità´. Il ruolo centrale delle professioni tecniche è stato ribadito ieri dall´assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Roberto Cosolini, nel corso di un incontro promosso dall´Ordine e dall´Associazione degli ingegneri della provincia di Udine sul tema ´Le nuove regole di mercato dei servizi tecnici: il ruolo dei professionisti´, al quale è intervenuto anche il presidente nazionale di Confedertecnica, Mario Cassano. In una situazione legislativa in forte evoluzione, ha sottolineato Cosolini, l´importanza dell´aggiornamento tecnico culturale e professionale ´è assolutamente centrale e conseguentemente le iniziative come quelle indette dagli ingegneri e architetti di Udine sono estremamente positive´. ´La funzione delle professioni - ha aggiunto l´assessore - ha una duplice valenza: da una parte quella di creare economia e quindi occupazione, in particolare occupazione intellettuale, allo stesso modo delle imprese, e dall´altra sviluppare conoscenze indispensabili sia all´economia per creare valore sia alla comunità che necessita sempre di migliori servizi´. Il riconoscimento di questa duplice valenza delle professioni ha stimolato la Regione ad estendere anzitutto al mondo delle professioni il tavolo di concertazione che prima era riservato solo ad imprenditori e sindacati, sia a dotarsi di strumenti per sostenere il mondo delle professioni e in particolare i suoi processi evolutivi e la sua crescita qualitativa. ´Oggi sono pienamente operativi - ha ricordato Cosolini - interventi per favorire l´attività dei giovani professionisti, la certificazione di qualità per sostenere la crescita dimensionale e per promuovere l´aggiornamento professionale, così come è attiva la Consulta delle professioni, sede di confronto istituzionale tra la Regione e le professioni ordinistiche´. Di fronte alle nuove regole sulla liberalizzazione introdotte a livello nazionale e regionale ingegneri e architetti liberi professionisti sono disposti a trarre il massimo beneficio in termini di chiarezza e competitività. ´Siamo pronti a cavalcare la liberalizzazione, ma chiediamo di farlo sulla base di regole certe che consentano lo sviluppo delle nostre strutture´, afferma Marcello Conti, presidente Inarsind, il sindacato nazionale degli ingegneri e architetti liberi professionisti. ´Abbiamo bisogno di regole che chiariscano qual è il nostro compito a livello professionale e, d´altra parte, dobbiamo essere in grado di manifestare correttamente i costi delle nostre prestazioni per permettere il confronto ai nostri committenti e clienti´. Nessuna preoccupazione per l´eliminazione dell´inderogabilità dei minimi tariffari, perché ´riteniamo che a fronte di prestazioni chiare ci debbano essere costi altrettanto chiari. Sarà premiata la serietà, l´impegno e la qualità della professione. Questa è la medicina per fare crescere le nostre strutture professionali che in questo momento sono estremamente frazionate e non riescono a competere con realtà oltre frontiera, molto più organizzate. Confidiamo molto, dunque, nella Regione che, per tramite dell´assessore Cosolini, ha sempre manifestato massima disponibilità e dialogo con il nostro mondo´, conclude Conti. Al dibattito erano presenti, tra gli altri, il presidente dell´Associazione degli ingegneri della Provincia di Udine, Marino Donada, il presidente dell´Ordine degli ingegneri di Udine, Gianpaolo Guaran, Lucio Asquini, presidente interprovinciale Inarsind, e Valter Vidoni, presidente della Confedertecnica regionale. .  
   
   
ALLARME FUGA DALLE CLASSI MULTIETNICHE: PENTENERO: 2.300.000 EURO PER INTERVENTI SPECIFICI VOLTI ALL´INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI  
 
Torino, 24 gennaio 2007 - In merito all’articolo comparso ieri sul quotidiano torinese La Stampa, circa l’atteggiamento di chiusura di alcuni genitori di studenti piemontesi nei confronti della multietnicità che caratterizza le scuole piemontesi, l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale precisa: “Dai dati in mio possesso, si evince che la presenza di alunni stranieri nelle nostre scuole è un fenomeno in costante evoluzione. Ben consapevole del ruolo che gli Enti pubblici devono svolgere per aiutare le scuole ad affrontare questa nuova realtà, fin dal mio insediamento ho sostenuto, con l’appoggio dell’intera Giunta, iniziative mirate a sviluppare la sensibilità per la cittadinanza attiva. La sinergia fra gli enti è garanzia di efficacia per il raggiungimento del risultato, per questo motivo, nel dicembre scorso ho siglato un accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale e le Oo. Ss. Per realizzare interventi comuni di contrasto al disagio e per favorire l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Le risorse che gli enti assicureranno per la realizzazione degli interventi specifici ammontano a complessivi 2. 300. 000 euro, nel corrente anno finanziario. A breve verrà reso operativo un fondo di emergenza che è stato istituito presso le amministrazione provinciali e i relativi uffici scolastici per far fronte alle situazioni straordinarie che si verificheranno nel corso dell’anno e verranno realizzati 9 progetti pilota di supporto alle scuole. Contemporaneamente verrà emanato un bando per aiutare finanziariamente le scuole nella realizzazione di progetti specifici. Per tranquillizzare le famiglie e le autonomie scolastiche ho ritenuto di segnalare quanto la Regione, l’Ufficio Scolastico regionale, e le Oo. Ss. Hanno intenzione di fare in proposito. Mi preme inoltre ribadire – conclude l’assessore - che pur comprendendo le difficoltà iniziali di inserimento, non bisognerebbe mai dimenticare e sottovalutare l’opportunità di crescita e di arricchimento che deriva dall’integrazione di culture differenti”. .  
   
   
LA SINISTRA GIOVANILE CAMPANA PRESENTA LE SUE PROPOSTE PER LA LEGGE REGIONALE SULLE POLITICHE GIOVANILI ALL’ASSESSORE D’AMELIO  
 
 Napoli, 24 gennaio 2007 - La Sinistra Giovanile della Campania ha inviato questa mattina all’assessore alle Politiche Giovanili della Campania Rosa D’amelio le proposte dell’organizzazione dei Democratici di Sinistra per la proposta di legge quadro regionale sulle politiche giovanili. Dopo l’incontro dei giovani campani dei ds, guidati dal segretario regionale Michele Grimaldi, con l’Assessore D’amelio svoltosi la settimana scorsa, sono state ufficializzate quindi le proposte elaborate dal gruppo di lavoro della Sg composto da Paolino Napolitano (Vicepresidente del Forum Campano dei giovani), Luigi Sarnataro (Responsabile Mezzogiorno Sg), Luana Evangelista (Responsabile politiche giovanili Sg) e Antonio Chianese (Responsabile Università Sg). Queste, in sintesi, le integrazioni chieste dai giovani della Quercia: - Allocazione in maniera prioritaria dei centri di aggregazione giovanile all’interno dei Beni confiscati alla camorra; Costruzione di centri d’ aggregazione giovanile realmente fruibili, aperti sino a sera inoltrata, amministrati dai Forum dei giovani comunali, la cui gestione operativa sia affidata a cooperative di giovani tramite bandi pubblici e trasparenti. Centri d’aggregazione che si chiede divengano incubatori di talenti, rete d’informazioni e opportunità, luoghi dove allocare sale prove musicali, palchi per compagnie teatrali, sedi d’associazioni e strutture che operano nel sociale, consultori per giovani coppie e giovani donne; Strumenti di penalizzazione e premialità per quelle amministrazioni comunali che istituiscano o no i Forum comunali giovanili; Obbligo di consultazione dei Forum per gli enti locali, provinciali e regionali in merito alle decisioni (soprattutto di bilancio) che riguardano le materie afferenti le politiche giovanili; Maggiori fondi per la Carta Giovani (da destinare ai giovani campani per l’acquisto e la fruizione a costi ridotti di tutti i beni culturali: libri, musei, cd e strumenti musicali); Maggiori fondi per l’accesso al credito e alla casa;. Maggiori controlli di qualità e sulla frequenza dei corsi di formazione. “Rispetto ad un impianto di legge giudicato già ampiamente positivo,- dichiara il segretario regionale della Sinistra Giovanile campana Michele Grimaldi- abbiamo chiesto di rafforzare ulteriormente gli strumenti di partecipazione, i diritti e le possibilità d’opportunità delle giovani generazioni campane, in un contesto per cui le ragazze ed i ragazzi del nostro territorio diventino non più solo beneficiari ma protagonisti attivi delle politiche a loro rivolte. ” .