Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PRODOTTI E NOVITA´ ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 30 Gennaio 2007
NUTRIGENOMICA: INGREDIENTI DIETETICI  
 
Il 29 e 30 marzo si svolgerà a Berlino (Germania) una conferenza internazionale sulle innovazioni legate al tema del dimagrimento. L´attenzione dell´iniziativa sarà concentrata sulle più recenti evoluzioni concernenti ingredienti e integratori dietetici. Le singole sessioni affronteranno i seguenti temi: i nuovi obiettivi molecolari e cellulari degli ingredienti dietetici; la nutrigenomica, ingredienti approvati tramite test clinici; le idee innovative nel mercato dei prodotti dimagranti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Isanh. Com/slimming .  
   
   
OGM: VALENTINI, PRINCIPIO DI PRECAUZIONE PER TUTELA CITTADINI E PRODUZIONI DI QUALITÀ  
 
Qualità, sicurezza alimentare e tutela delle produzioni di nicchia. Sono stati questi i punti focali del dibattito sugli Ogm tenutosi a Bruxelles in occasione della manifestazione Oltre. L’agricoltura del Lazio in Europa, organizzata dall’assessorato regionale all’agricoltura presso la sede del Parlamento Europeo. All’incontro hanno preso, tra gli altri, il Presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo e l’Assessore all’agricoltura Daniela Valentini, il Sottosegretario alle Politiche agricole Guido Tampieri, esponenti del Parlamento europeo e della Fondazione Diritti Genetici. “Il convegno sugli Ogm è stato un’ulteriore iniziativa per sensibilizzare l’Europa su un tema così delicato – ha dichiarato Daniela Valentini – e che purtroppo ha coinciso con la bocciatura, da parte della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, di tutti gli emendamenti che rafforzavano il principio di precauzione. Per l’importanza e la centralità del tema – afferma la Valentini – continueremo la nostra battaglia insieme ai parlamentari europei affinché la decisione presa dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo venga annullata nella prossima assemblea plenaria”. “Attraverso il parere presentato dal Presidente Marrazzo e approvato dal Comitato delle Regioni – continua l’Assessore all’agricoltura – chiediamo all’Europa di proseguire con le ricerche per verificare l’effettiva nocività degli organismi geneticamente modificati e di adottare, nel frattempo, misure idonee per evitare che l’agricoltura tradizionale venga contaminata da Ogm. Tale contaminazione rappresenta un fattore di rischio per le produzioni tradizionali e biologiche sotto un duplice aspetto: quello qualitativo e quello economico. L’agricoltura, per essere competitiva sul mercato – dice la Valentini – ha bisogno di poter contare su prodotti di qualità, espressione di ogni territorio, gli stessi prodotti che abbiamo presentato in Europa e che sono stati apprezzati proprio per la loro tipicità e unicità”. .  
   
   
VERSO IL FORUM NAZIONALE DI CONFAGRICOLTURA. APPUNTAMENTO A MILANO IL 30 GENNAIO  
 
“Investimenti che danno frutti”: Confagricoltura chiama Istituzioni, Banche e imprenditori ad un confronto sul rapporto tra finanza e agricoltura, attraverso l’analisi dello scenario nazionale, delle nuove tendenze e degli strumenti disponibili. L’appuntamento di Milano, martedì 30 gennaio alle ore 10, è una tappa della riflessione articolata e approfondita che Confagricoltura ha avviato sul ruolo che l’impresa agricola può svolgere per il rilancio del Paese e della sua economia. Interverranno Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia; Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura nazionale; Mario Vigo, presidente di Confagricoltura interprovinciale di Milano e Lodi; Francesco Bettoni, presidente di Federlombarda; Augusto dell’Erba (presidente Iccrea Banca), Carlo Fratta Pasini (presidente del Banco Popolare di Verona e Novara); Sergio Lenzi (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara), Mario Maestroni, presidente della Banca Popolare di Cremona. A tracciare lo scenario finanziario agricolo nel nostro Paese sarà il presidente dell’Ismea, Arturo Semerari. Aziende come Castello Banfi (Montalcino) e la milanese Winetip (Milano) racconteranno, invece, la loro esperienza nell’utilizzo di strumenti finanziari per lo sviluppo delle loro attività. Modererà l’editorialista Enrico Cisnetto. Questo incontro anticipa il Forum nazionale di Confagricoltura in programma a Taormina, dal 22 al 24 marzo prossimi. .  
   
   
CONFAGRICOLTURA: PER IL POMODORO DA INDUSTRIA UNA PROROGA CONTROPRODUCENTE  
 
“Con sorpresa abbiamo appreso che il Ministero delle Politiche Agricole ha prorogato il termine ultimo per la stipula dei contratti per la coltivazione di pomodoro da industria dal 15 al 28 febbraio, generando così una situazione che certo non aiuta gli agricoltori interessati a compiere scelte adeguate ed a trattare in condizioni trasparenti ed eque con l’industria di trasformazione”. E’ questo il commento di Confagricoltura dopo che per l’ennesima volta il Ministero ha deciso senza consultazione di procedere alla posticipazione dei termini per i contratti tra produttori di pomodoro e primi acquirenti. “Lo slittamento dei termini - rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - mette in gravi difficoltà la componente agricola che avrebbe bisogno invece di acquisire informazioni complete sul prezzo e sulle altre condizioni contrattuali entro termini temporali tali da consentire una corretta programmazione dell’attività. In questa maniera vengono compromessi tutti gli sforzi che si stanno mettendo in atto per una razionale programmazione delle produzione e per raggiungere intese economiche equilibrate tra le parti”. “Siamo davvero sconcertati e sorpresi - conclude Confagricoltura -. E’ stata persa un’altra occasione per promuovere una ottimale regolazione in un mercato importante come quello del pomodoro da industria. A questo punto non resta che sperare nella approvazione della riforma della Pac che con il disaccoppiamento consente un migliore equilibrio del potere negoziale all’interno della filiera e restituisce al mercato la funzione di orientare i comportamenti degli operatori economici”. Confagricoltura ricorda che l’Italia è il secondo produttore al mondo di pomodoro da industria dopo gli Stati Uniti e incide per oltre il 50% sul totale della produzione dell’Unione europea. Negli ultimi anni sono stati coltivati in Italia tra i 60. 000 ed i 90. 000 ettari di pomodoro da industria. .  
   
   
RIFORMA EUROPEA ORTOFRUTTA – ZAIA: UN’OCCASIONE DA COGLIERE  
 
Verona - “I principi della proposta di riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato nel settore dell’ortofrutta sono condivisibili perché puntano a dare competitività al settore, favoriscono le aggregazioni, puntano a dare stabilità a un mercato attualmente molto fluttuante. Da qui a fine giugno si apre un periodo di approfondimento per giungere ad un documento definitivo che dia al comparto risposte utili all’evoluzione delle imprese”. Lo ha detto oggi pomeriggio il Vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia intervenendo a Verona al confronto sulla nuova Ocm ortofrutta, promosso da Confagricoltura Verona che ha visto la presenza tra gli altri del Presidente nazionale dell’organizzazione Federico Secchioni, del Presidente regionale Guidalberto di Canossa e di esponenti degli ortofrutticoltori di Spagna e Francia. Anche i rappresentanti del settore hanno apprezzato i principi ispiratori della riforma, che la prossima settimana sarà formalmente presentata al Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione Europea, in quanto orientati a rafforzare l’offerta e a cessare aiuti diretti all’industria di trasformazione che possano influenzare le reali quotazioni di mercato. Si tratta di temi strategici per l’agricoltura italiana, che insieme a quella spagnola rappresenta la punta di diamante di un settore che vede l’Unione Europea secondo produttore ed esportatore mondiale. “In questo scenario il Veneto si colloca ai vertici nazionali – ha sottolineato Zaia – con 25 mila ettari di orticoli che producono il 67% del totale nazionale, e 28 mila ettari di frutta, con una produzione lorda vendibile di 870 milioni di euro. Si tratta di una produzione di assoluta qualità che, prima in Europa, ha ottenuto riconoscimenti di Dop e Igp”. Occorrerà operare, secondo Zaia, per ottimizzare gli effetti della riforma nella fase di definizione del documento finale e di applicazione. In particolare, secondo il Vicepresidente della Giunta veneta, nel modulare il disaccoppiamento bisognerà fare riferimento ai periodi di produzione più recenti, in modo da premiare le aziende che si sono date maggiormente da fare. Occorrerà anche sostenere di più le organizzazioni dei produttori, perché la quota di aiuto rispetto al prodotto, così come è indicata dalla proposta, è troppo bassa. “Dovremo anche fare attenzione alla concorrenza “anonima” che arriverà dai paesi appena entrati nell’Unione Europea – ha concluso Zaia – dove vi sono pratiche di coltivazione molto diverse dalle nostre e assai meno preoccupate di assicurare qualità, salubrità e sicurezza per i consumatori. Serviranno controlli molto attenti e se questi venissero affidati alla Regione, sarebbero di sicuro più pregnanti, per garantire la vigilanza richiesta dai nostri consumatori”. .  
   
   
AGRICOLTURA: 30 MILIONI DI EURO PER FAVORIRE L´ACCESSO AL CREDITO E SOSTENERE LA COMPETITIVITA´ DELLE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE.  
 
 Nuove risorse e a condizioni particolarmente vantaggiose per sostenere gli investimenti e la competitività delle imprese agricole e agro-alimentari dell´Emilia-romagna. E´ questo l´obiettivo di "Investiagricoltura" il nuovo programma frutto di un accordo tra Regione Emilia-romagna e Banche tesoriere Unicredit Banca, Banca popolare dell´Emilia-romagna e Banco Popolare di Verona e Novara per facilitare l´accesso al credito degli imprenditori agricoli mettendo a loro disposizione 30 milioni di euro per il periodo 2007-2010 a un costo del denaro più basso di quello di mercato. "Un´iniziativa - ha spiegato oggi a Bologna l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni - che si realizza senza l´apporto di denaro pubblico e che permette di corrispondere a un´esigenza molto sentita dalle imprese agricole, che stanno uscendo da una situazione di difficoltà finanziaria legata al cattivo andamento dei prezzi agricoli e che d´altra parte sono chiamate ad una nuova stagione di investimenti, di scelte nuove anche sotto il profilo organizzativo. Penso al settore delle agro-energie, ma anche a quello dell´agricoltura no food, così come ai grandi temi della qualità e della certificazione". Le risorse serviranno a sostenere spese per investimenti, dunque tese a migliorare e ammodernare le strutture e i processi produttivi degli imprenditori agricoli e agro-alimentari emiliano-romagnoli. Il tutto nell´imminenza dell´avvio dei bandi del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013, che può contare complessivamente - considerando sia i finanziamenti provenienti dall´Unione europea che la compartecipazione statale e regionale - su 934 milioni di euro, che permetteranno di attivare investimenti privati per un importo analogo, mettendo dunque a disposizione dell´agricoltura emiliano-romagnola una cifra che sfiorerà i due miliardi di euro. Apprezzamento per l´inziativa rivolta ad un settore così importante per l´economia regionale quale quello primario, è stato espresso dai rappresentanti degli Istituti di credito. Bruno Bertani della Direzione commerciale del Banco popolare di Verona e Novara ha in particolare sottolineato "che l´accordo può determinare un ulteriore sviluppo di un settore quale quello agricolo talvolta trascurato". Per Giorgio Zanelli, condirettore regionale di Unicredit banca, "il comparto agricolo è diventato per noi un tema centrale a fronte di una fase di grande trasformazioni, come quella in atto nel settore delle barbabietole". Analogamente si è espresso Giancarlo Montorsi responsabile del Servizio finanziamenti speciali della Banca Popolare dell´Emilia-romagna che ha messo in evidenza il valore di un´iniziativa che "ci permette di consolidare la nostra presenza in un settore cui la nostra banca è da sempre molto vicina". Infine Marco Accarisi direttore del Consorzio Banche Popolari ha evidenziato che "l´accordo prevede oltre a tassi vantaggiosi anche procedure di concessione del credito particolarmente snelle". L´accordo tra Regione Emilia Romagna e Unicredit Banca, Banca popolare dell´Emilia-romagna e Banco popolare di Verona e Novara è stato reso possibile dalla convenzione stipulata nel 2004 tra l´Ente di viale Aldo Moro e le tre banche tesoriere e che - proprio per supportare le politiche della Regione in campo produttivo - prevede la messa a disposizione da parte degli Istituti di credito di un plafond per la concessione di mutui di 2 miliardi 580 milioni di euro nel periodo 2005-2010. Di questi, 30 milioni vanno dunque ora a sostenere la competitività del comparto agricolo. Saranno stanziati 15 milioni di euro da Unicredit Banca e 7 milioni e 500 mila euro ciascuno da Banca popolare dell´Emilia-romagna e Banco popolare di Verona e Novara, rinnovabili in base all´andamento del loro utilizzo da parte degli imprenditori agricoli. Le condizioni massime di accesso al credito per i beneficiari saranno quelle previste già dalla convenzione per il servizio di tesoreria vale a dire: Euribor 6 mesi lettera aumentato di uno spread di 1,00 punti per i mutui di durata quinquennale e Euribor 6 mesi lettera aumentato di uno spread di 1,25 punti per i mutui di durata decennale. Sono anche previsti mutui di durata fino a 25 anni ad un tasso Euribor 6 mesi lettera aumentato di 1,50 punti. Verranno finanziati esclusivamente attività di investimento: dalla realizzazione di opere di miglioramento fondiario, alla ricerca e alla valorizzazione commerciale dei prodotti; alla costruzione e adeguamento di beni immobili connessi all´attività agricola, all´acquisto di macchinari e attrezzature. L´ accordo tra la Regione e le tre banche tesoriere fa parte di una serie di iniziative che la Regione ha messo a punto e in parte già avviato proprio per sostenere il credito in agricoltura. A partire dalla legge di riforma - approvata nel settembre 2006 - dei Consorzi Agrifidi per migliorarne l´operatività e incentivarne l´aggregazione e passando per l´accordo firmato nel dicembre scorso con l´Ismea - l´Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - che mette a disposizione 10 milioni di euro nell´arco di 5 anni a sostegno del capitale di rischio delle imprese e per la copertura degli intervenenti di garanzia, controgaranzia e cogaranzia. .  
   
   
GRUPPO CREMONINI: AL VIA LA PROCEDURA DI ESTINZIONE ANTICIPATA DELL’OPERAZIONE DI CARTOLARIZZAZIONE DI CREDITI COMMERCIALI DEL GRUPPO.  
 
 Venerdì 26 gennaio 2007, il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. Ha deliberato di avviare la procedura di estinzione anticipata dell’operazione di cartolarizzazione dei crediti commerciali di alcune società del Gruppo (Montana Alimentari S. P. A. , Marr S. P. A. E Inalca S. P. A. ), lanciata il 22 luglio 2002. La decisione è stata determinata dall’opportunità di migliorare e ottimizzare la gestione dei crediti commerciali del Gruppo Cremonini al fine di ottenere efficienze operative e di costo. L’estinzione anticipata della cartolarizzazione riguarda l’intero ammontare del valore iniziale di 120 milioni di Euro. L’operazione prevedeva la cessione pro-soluto dei crediti alla società veicolo Cremonini Sec Srl, appositamente costituita in base alla Legge 130/99, ed aveva una durata legale di 7 anni, con possibilità di rimborso anticipato a partire dal 24 luglio 2005. I titoli, emessi alla pari con rating Aaa di Standard & Poor’s, verranno rimborsati da parte della società veicolo il 24 aprile 2007 (data di liquidazione cedola) utilizzando il monte incassi dei crediti in essere. .  
   
   
PARMALAT S.P.A: ASSEGNAZIONE AZIONI  
 
Collecchio (Pr), - Parmalat S. P. A. Ha reso noto in data , 25 gennaio 2007 che, a seguito del procedimento di accreditamento delle azioni ai creditori del Gruppo, il capitale sociale è aumentato di euro 186. 770 passando da Euro 1. 641. 527. 456 ad Euro 1. 641. 714. 226. L’aumento è dovuto alla conversione di numero 186. 770 warrants. In relazione a quanto sopra, si precisa inoltre quanto segue: n. Ro 47. 673. 685 azioni, pari al 2,9% del capitale sociale, sono tutt’ora in conto deposito presso Parmalat S. P. A. , di cui: n. Ro 16. 124. 843 pari al 1,0% del capitale sociale, in proprietà a creditori commerciali nominativamente individuati, attualmente depositate presso l’intermediario Parmalat S. P. A. In gestione accentrata Monte Titoli (rispetto a n. 16. 852. 397 azioni al 21 dicembre 2006); n. Ro 31. 548. 842 pari al 1,9% del capitale sociale, intestate a Fondazione Creditori Parmalat, di queste: 120. 000 azioni sono riconducibili al capitale sociale iniziale di Parmalat S. P. A. (invariate rispetto al 21/12/06) 31. 428. 842 pari al 1,9% del capitale sociale, si riferiscono a creditori ad oggi non ancora manifestatisi (rispetto a n. Ro 32. 547. 753 azioni al 21/12/06). .  
   
   
AGRICOLTURA: ALLEVATORI VERSO SISTEMA INTEGRATO FILIERA  
 
Il nuovo Piano di sviluppo rurale della Regione assicura il giusto spazio ai processi di filiera che sono necessari alla crescita del settore zootecnico del Friuli Venezia Giulia. E´ quanto è emerso dal convegno organizzato dall´Associazione allevatori Fvg nell´ambito della rassegna Agriest, nel comprensorio fieristico di Martignacco, sul tema "gli allevatori verso un sistema integrato di filiera: proposte per la valorizzazione del prodotto". Da parte dei relatori è stata infatti evidenziata la necessità di riorganizzare il comparto con progetti integrati che siano sostenuti e guidati dalle realtà cooperative, e che prevedano la valorizzazione del prodotto finito. Ciò per consentire di stabilizzare il prezzo del latte, garantendone una fruizione qualificata e finalizzata alla produzione di qualità, assicurando redditività alle aziende. Alla base di queste riflessioni c´è stata la presentazione, da parte del direttore dell´Associazione italiana allevatori (Aia), Paolo Scrocchi, del progetto "Italialleva", che ha l´obiettivo di valorizzare le produzioni zootecniche italiane attraverso un percorso di garanzia sui sistemi di produttivi, sulla provenienza e sulle caratteristiche, per garantire qualità, sicurezza e salubrità. Si tratta di un´iniziativa che coinvolge le realtà locali, per esempio con il marchio e il logo "Friuli produce", e dovrà tenere conto, è stato detto, delle specificità locali, le quali costituiscono il vero valore aggiunto del prodotto Italia, ma anche del prodotto Friuli Venezia Giulia. Per esemplificare meglio le potenzialità della zootecnia italiana, basti pensare che i prodotti lattiero caseari realizzati dall´Italia sono trenta volte più numerosi rispetto a quelli creati in Germania. Ecco dunque in che cosa consiste la vera ricchezza dell´agricoltura italiana: nelle peculiarità da esaltare. I lavori del convegno erano stati aperti dal presidente e dal direttore dell´associazione allevatori Fvg, Graziano Zanello e Nicola Galluà. Francesco Barreca, specialista del settore sistemi qualità, si era soffermato sugli aspetti legislativi, piuttosto articolati, che governano la zootecnia. Valerio Orlandini, vicepresidente di Venchiaredo, aveva sollecitato l´esigenza di avviare un maggior dialogo tra i produttori e le imprese di trasformazione, appunto attraverso un progetto di filiera, citando l´esperienza della Granarolo. Ivano Benvenuti, presidente di Confcooperative Fvg, si è invece soffermato sui passaggi del nuovo Piano di sviluppo rurale dedicati alla valorizzazione delle produzioni animali e della zootecnia. .  
   
   
PREMIO FEDERBIM VALSECCHI: IL 28 FEBBRAIO SCADONO I TERMINI DI PARTECIPAZIONE LA DOMANDA DOVRÀ ESSERE CONSEGNATA PRESSO LA SEDE DEL CONSORZIO BIM DI COMPETENZA TERRITORIALE  
 
Sondrio “Fili d’erba di montagna”, questo il titolo del pubblico concorso bandito da Federbim, la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano, al fine di ricordare l’impegno dei Parlamentari e degli Amministratori che hanno promosso e sostenuto i Consorzi Bim, ed in particolare l’opera del Senatore Athos Valsecchi, per oltre venti anni Presidente della Federazione. Il premio intende valorizzare i titolari di aziende agricole / agrituristiche che con la loro attività abbiano contribuito allo sviluppo dei territori montani. Ogni titolare di azienda può partecipare presentando la propria attività, mettendo in risalto eventuali progetti. Requisiti fondamentali di partecipazione l’ubicazione dell’azienda all’interno del territorio di un Bim (Bacino Imbrifero Montano) e la costituzione entro gli ultimi 5 anni dalla data del bando. Inoltre il titolare dell’azienda dovrà avere un età non superiore ai 40 anni alla data del bando. L’entità del premio è fissato nella somma di € 15. 000,00 così suddivisi: 1° premio € 5. 500,00, 2° premio € 3. 500,00, 3° premio € 2. 500,00, 4° premio € 2. 000,00, 5° premio € 1. 500,00. La domanda in carta semplice corredata da adeguata documentazione dovrà essere consegnata a cura dei concorrenti presso la sede del Consorzio Bim di competenza territoriale, o in assenza di questo direttamente alla Federbim entro e non oltre il 28 febbraio 2007. I moduli per la presentazione della domanda sono disponibili presso i Comuni e i Consorzi Bim. La domanda di partecipazione dovrà indicare altimetria, tipologia dell’attività (allevamento, forestazione, coltivazioni ecc. ), personale occupato, entità territoriale dell’azienda (sup. Ha), tipologia di prodotti e certificazione biologica. I Consorzi effettueranno una prima selezione a loro insindacabile giudizio e trasmetteranno alla Federbim la segnalazione di massimo 3 aziende agricole / agrituristiche. La graduatoria finale del concorso sarà effettuata a giudizio insindacabile da un comitato nominato dalla Federbim. L’assegnazione dei premi avverrà in una pubblica manifestazione nella città di Chiavenna, in data che verrà comunicata in tempo debito ai vincitori, che sono chiamati a partecipare anche con l’esposizione dei loro prodotti di nicchia messi a disposizione di autorità e personalità per la loro degustazione. .  
   
   
IL GRANO ROMAGNOLO VUOLE ESSERE RICONOSCIUTO DALL´EUROPA  
 
E’ stata consegnata al Ministero delle Politiche Agricole, il 29 dicembre scorso, la istanza di riconoscimento per il grano romagnolo Igp (Indicazione Geografica Protetta),secondo le direttive contenute nel Reg. Cee 510/2006 e dal Dm 17/11/2006. Sono stati, quindi, predisposti il disciplinare, la relazione tecnica, quella socio economica e quella storica oltre alla registrazione del logo. Con questo segnale che parte da lontano, l’Organizzazione di Produttori (Op) Cereali Romagna è la prima Azienda che richiede, in Italia, la denominazione Igp per un cereale. Grazie a questa azione, l´Op riesce a dare una spinta altamente propositiva in più direzioni, quali la qualità della produzione,la valorizzazione territoriale, la specializzazione di mercato. Il tutto allo scopo di salvaguardare il reddito dei soci (il Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini e la Cooperativa Cereali Padenna di Ravenna) e dei loro produttori, traghettando il grano tenero da una conoscenza mercantile come "commodity" a quella di "speciality". Un segnale innovativo, ma che ha un tragitto di riconoscimento lungo e complesso. “In un settore dove la redditività aziendale è talmente sottile – dice Filippo Tramonti, Presidente sia dell’Op sia del Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini – l’ iniziativa si aggiunge alle altre attivate da Cereali Romagna, farina di grano romagnolo e pane di Romagna in primis, e si colloca nella giusta direzione per uno sviluppo della cerealicoltura nazionale e regionale. L’agricoltura, infatti, è sempre più complessa. Conseguentemente deve darsi delle regole, imboccare nuove strade e possibilmente trovare soluzioni, indispensabilmente legate alla professionalità degli addetti ed alla qualità del prodotto. L’istanza di riconoscimento del grano romagnolo Igp è una di queste”. L’idea, che vede coinvolti come partecipanti anche alcune strutture aderenti alla Ciaad di Ferrara ed il Consorzio Agrario di Ravenna, è un’espressione della precisa volontà della base sociale di Cereali Romagna ed è una delle attività previste dall’ statuto dell’Op. E’ chiaro che si tratta dell’apertura di un fronte, con tutte le variabili del caso, che non stravolge equilibri con i vari colossi del settore, ma la svolta che si è data l’Op insieme agli altri partecipanti al progetto è l’aspetto più qualificante. Per questa importante iniziativa Cereali Romagna ha utilizzato la professionalità della Società di consulenza Frutta & Company s. R. L. Di San Marino. Il settore cerealicolo necessita di uno svecchiamento delle procedure, pena – conclude Tramonti - l’affossamento del sistema, ormai costretto a battersi quasi esclusivamente con armi di difesa mentre può attivarsi con opere di innovazione e fascia alta di mercato unitamente alla salvaguardia della origine del prodotto. .  
   
   
ALCOL E LAVORO, TOSCANA REGIONE CAPOFILA DEL PROGETTO NAZIONALE CONVEGNO L´1 E 2 FEBBRAIO AL POLO DELLE SCIENZE SOCIALI DELL´ATENEO FIORENTINO SARANNO ILLUSTRATI I RISULTATI E MOSTRATI INTERVENTI PER SENSIBILIZZARE E INFORMARE  
 
 Firenze - La sicurezza sui luoghi di lavoro parte anche da una corretta informazione e sensibilizzazione sui rischi derivanti dal consumo di alcol. Un fenomeno che, secondo recenti studi, coinvolgerebbe in Italia un elvato numero di persone. Al delicato tema è dedicato un convegno di due giorni, l´1 e 2 febbraio prossimi presso il Polo delle Scienze Sociali dell´Università di Firenze (via delle Pandette 9), che offrirà l´occasione per discutere, confrontarsi ed esporre tutti i dati disponibili sul fenomeno. "E´ un problema di non poco conto - ha dichiarato l´assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori - considerata la sua estensione e il grado di coinvolgimento di un numero crescente di giovani. In Toscana ci siamo attrezzati in modo capillare, soprattutto per cercare di prevenire il fenomeno, ma forse occorrerebbe una maggiore sensibilizzazione verso le fasce più deboli. Analizzando i dati relativi ai luoghi di lavoro emerge un panorama preoccupante". "Si tratta di un fenomeno che solo di recente è stato studiato nel nostro paese- ha spiegato il responsabile del progetto, il professore Calogero Surrenti - Dai primi dati emersi l´impatto sembra significativo sia in termini di mortalità che di morbilità, che in termini di salute pubblica. Dalla ricerca, la prima condotta in Italia e basata sulle risposte di 6000 lavoratori di comparti diversi, emerge che l´informazione sugli effetti dell´alcol ha una relazione diretta con le abitudini e gli stili di vita. Il fenomeno va affrontato secondo due direttrici: una che coinvolge direttamente i luoghi di lavoro e che mira ad identificare i comportamenti a rischio, l´altra che deve sviluppare interventi efficaci rispetto ai problemi alcologici conclamati. La Toscana si sta attrezzando in questo senso. Sono stati realizzati - ha concluso Surrenti - tre eventi formativi, uno per ciascuna area vasta, promossi da equipe poliprofessionali costituite da operatori che afferiscono ai servizi per le dipendenze e la prevenzione che hanno formato circa 100 operatori e sono state sviluppate sinergie tra servizi territoriali". L´incontro, promosso dal Centro Alcologico Regionale, dalla Regione, dall´Azienda Ospedaliero-universitaria di Careggi, dall´Azienda Sanitaria Fiorentina e dall´Università di Firenze, rappresenta l´atto conclusivo di un progetto (´Programma di sensibilizzazione, informazione e consulenza finalizzato alla prevenzione dell´uso inadeguato di alcol, diretto al personale dipendente di aziende´) finanziato dal Ministero della Salute e che vede la Toscana come capofila. Le Regioni che vi hanno preso parte sono Valle d´Aosta, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Calabria, Sicilia, Puglia, Molise e Provincia Autonoma di Trento. La Toscana per la realizzazione si è avvalsa del Centro Alcologico Regionale, a cui collaborano Aou di Careggi e l´Azienda Usl 10 di Firenze, Dipartimenti delle Prevenzione e delle Dipendenze. La prima giornata del convegno sarà dedicata alla presentazione di dati epidemiologici, modelli formativi e interventi di informazione e sensibilizzazione rivolti ai lavoratori. Il giorno dopo, attraverso la creazione di alcuni gruppi di lavoro, saranno individuate proposte e indicazioni in materia di politiche e interventi di provenzione e trattamento dei problemi legati all´alcol nei luoghi di lavoro. Tutti i materiali prodotti saranno messi a disposizione attraverso il sito www. Alcolonline. It Il progetto. L´origine è riconducibile a una doppia esigenza: rispondere alle indicazioni contenute in vari documenti e leggi, sia nazionali che europee (della Carta Europea sull´alcol, alla legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati, fino a quella in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro), e individuare, in collaborazione con i servizi pubblici che si occupano del problema, alle organizzazioni sindacali e ai datori di lavoro, modelli di intervento per aumentare la sicurezza dei lavoratori e garantire azioni efficaci per la cura e la riabilitazione delle persone coinvolte. Alcuni dati. Secondo stime dell´Ilo (Organizzazione Internazionale per il Lavoro), il 10-12% di tutti i lavoratori con età superiore ai 16 anni fa abuso di alcol. In base ad una ricerca svolta recentemente in Italia dalla Gidp-hrd (Associazione dei dirigenti delle risorse umane), circa il 45% dei manager, nel corso della loro vita professionale, ne ha fatto un uso occasionale o continuativo. Secondo l´Istat, il 75% degli italiani consuma bevande alcoliche (l´87% degli uomini e il 67% delle donne) e il primo bicchiere viene bevuto a 11-12 anni, conquistando così il primato europeo dove la media è di 14,5 anni. Inoltre 3 milioni sono i bevitori a rischio, 1 milione gli alcolisti e 400 mila i giovani ´dipendenti´, il 7% dei quali ammette di ubriacarsi almeno 3 volte la settimana. Su i circa 940mila infortuni sul lavoro, con durata di inabilità superiore a 3 giorni, che ogni anno vengono deunciati all´Inail, 470mila accadono con modalità in cui il consumo di bevande alcoliche può svolgere un ruolo deteminante. In base ad alcuni studi, un 10-20% degli infortuni sono da mettere il relazione al consumo di bevande alcoliche. Altri studi, che hanno misurato l´alcolemia dopo infortuni lavorativi, evidenziano che almeno il 4% degli infortunati presentava livelli significativi di alcolemia. Inoltre le assenze per malattie dal lavoro sono 4 volte maggiori negli alcolisti. I servizi alcologici in Toscana. Attualmente esistono un Centro Alcologico Regionale e 39 Equipe Alcologiche territoriali. L´attenzione al problema prende spunto da esperienze nate in ambito ospedaliero e successivamente cresciute verso forme di intervento aperte ed integrate a livello territoriale grazie anche alla collaborazione con operatori, volontari, associazioni, gruppi di auto-aiuto e la Sezione Toscana della Società Italiana di Alcologia. Il modello organizzativo si è strutturato progressivamente per gestire gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione in maniera globale e integrata. Tale modello è regolato dall´Azione Programmata ´Organizzazione dei servizi alcologici´ approvata nel 1998 i cui principi guida prevedono una risposta assistenziale organizzata a livello regionale e attraverso equipe multidisciplinari. .  
   
   
AGRICOLTURA: A CONVEGNO SU ENERGIA RINNOVABILE  
 
Si è rivelato un´importante occasione di approfondimento relativamente alle tematiche della fruizione dei dati disponibili sul mondo rurale il convegno "Andamento del settore agroalimentare", organizzato dalla Federazione regionale della Coldiretti, e al quale ha partecipato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio. L´iniziativa, nell´ambito della rassegna Agriest, a Torreano di Martignacco, aveva l´obiettivo di valutare le osservazioni e le proposte dell´osservatorio economico di settore, che è stato realizzato dalla Coldiretti assieme all´Inea (Istituto nazionale di economia agraria). Ma il suo punto focale è stato costituito dalla tavola rotonda conclusiva, condotta da Giuseppe Longo, e che aveva per argomento "l´informazione agroalimentare fa sistema". Proprio in questo titolo sta infatti la chiave di lettura per risolvere uno dei problemi annosi dell´agricoltura, italiana, e non solo: la disponibilità di dati aggiornati sui vari comparti. Dagli interventi succedutisi nella mattinata, di Francesco Marangon, del dipartimento Scienze Economiche dell´Università di Udine, di Greta Zilli e Federica Cisilino dell´Inea Fvg, di Andrea Gregori, del Ciase (Centro regionale assistenza socio economica), di Mario Gregori, del dipartimento di Biologia ed Economia Agro Industriale dell´ateneo udinese, seguiti all´introduzione del presidente regionale della Coldiretti, Dimitri Zbogar, è infatti emerso un quadro dell´agricoltura regionale che non coincideva del tutto con i dati a disposizione dell´Amministrazione. Quindi, proprio nel corso della tavola rotonda è stata evidenziata l´esigenza di implementare i risultati delle analisi statistiche eseguite da istituti, enti e associazioni, per poter disporre di un quadro puntuale dell´esistente. "Occorre - ha ribadito l´assessore Marsilio - saper fare sistema, cambiare mentalità e far compiere così un passo avanti all´intero settore primario del Friuli Venezia Giulia". Una scelta, che secondo l´assessore deve divenire propria di tutti i comparti dell´agricoltura, superando diffidenze e campanilismi, per guardare con maggiore fiducia alla collaborazione quale elemento essenziale per lo sviluppo, la crescita e l´innovazione. "Tutto questo - ha aggiunto l´assessore - con lo scopo di consentire alle nostre aziende di stare sul mercato con la necessaria competitività". Gli interventi alla tavola rotonda erano stati aperti dal direttore regionale della Coldiretti, Oliviero Della Picca, il quale ha ricordato che l´osservatorio costituito dall´associazione agricola e dall´Inea risponde proprio a questo scopo, in quanto era già stata verificata una effettiva disomogeneità dei dati disponibili relativi alle attività rurali. Anche per Della Picca occorre dunque fare sistema, e mettere a disposizione una fotografia del mondo agrario aggiornata anche trimestralmente. E ciò, ha replicato Marsilio, permetterebbe alla Regione di impostare con ancor maggior efficacia la programmazione delle politiche e degli interventi settoriali. Luca Cesaro, dell´Inea Fvg, si è poi espresso a difesa delle metodologie statistiche abitualmente utilizzate, affermando che se ci sono apparenti discrepanze nei risultati, esse sono dovute ai differenti metodi di approccio e di lettura dei dati. Francesco Del Zan, dell´Ersa, ha invece ricordato l´avvenuto passaggio delle competenze di carattere statistico dall´Ersa alla successivamente costituita Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale, come uno stimolo a individuare nuove tecniche di analisi del settore agricolo. Gianluca Dominutti, della direzione centrale Risorse Agricole, ha parlato del raccordo che ci deve essere anche tra le istituzioni, le associazioni, le realtà dell´ambito primario per la migliore gestione dei dati settoriali. Giovanni Biancolin, della Banca Popolare Friuladria, ha manifestato il grande interesse del sistema creditizio nei confronti di dati aggiornati sulla realtà agricola regionale; questo con lo scopo di poter meglio valutare le operazioni più convenienti da mettere a disposizione delle aziende. Nel trarre le fila dell´iniziativa, Marsilio ha affermato che -"è necessario fare il punto su tutte le attività di ricerca compiute in questi anni, interfacciando anche quelle inerenti settori diversi ma attinenti al lavoro nei campi, perché la Regione possa agire compiutamente nel predisporre interventi mirati". "Deve inoltre cambiare - ha concluso - il metodo di approccio delle stesse imprese verso le problematiche e l´attività aziendale: occorre in sostanza, una visione più ampia delle tematiche del sistema". L´esperienza del Friuli Venezia Giulia per l´introduzione delle biomasse e dei combustibili alternativi è significativa, e sta già dimostrando i suoi effetti. Ma, come ha affermato l´assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio, intervenendo ad Agriest, a Udine Fiere, al convegno organizzato dalla Confederazione Italiana Agricoltori della Provincia di Udine sul tema "Energia rinnovabile dall´agricoltura", occorre evitare che il mondo agricolo trascuri le sue produzioni tradizionali e punti ad altri seminativi, senza che vi sia un´adeguata progettualità di settore. La materia del risparmio energetico mediante l´impiego di combustibili non di origine fossile è infatti, secondo l´assessore -"complessa e articolata; quindi va affrontata con organicità, non attraverso singole e sporadiche iniziative". "L´obiettivo di produrre energia a costi inferiori - ha aggiunto - è uno dei traguardi del nuovo Piano energetico regionale, che verrà predisposto tenendo conto delle indicazioni di Agenda 21". Ma non per questo, ha proseguito Marsilio -"si possono trascurare decenni di esperienza maturata del settore agricolo con produzioni di qualità, alterando le caratteristiche fondamentali del nostro sistema rurale". L´esponente regionale ha poi ripreso uno degli interventi che lo avevano preceduto, quello di Dante Savorgan, della Cia Fvg, per ribadire che questa materia necessita di un ragionamento di filiera, atto a consentire lo sviluppo dell´agricoltura, e nel contempo della forestazione. Ma il benessere che il territorio potrà maturare in questo contesto, potrà essere assicurato senza dover passare attraverso la sperimentazione, perché, come aveva accennato nel suo intervento Marino Berton, presidente dell´Aiel (Associazione italiana energie agroforestali) questa fase è già stata superata, e le tecnologie a disposizione sono ormai avanzate. Non solo, ha aggiunto Marsilio - "ma proprio le esperienze maturate in Alto Adige e in Austria ci consentono già di parametrare le possibili strategie con le esigenze del nostro territorio". Energie alternative sì, dunque, secondo l´assessore, anche tenendo conto delle potenzialità della Chimica verde e delle iniziative produttive già in atto o in progetto in tal senso nella Bassa friulana, ma senza stravolgere l´assetto tradizionale dell´agricoltura regionale. Tra i vari relatori susseguitisi nell´affollato convegno, introdotto dal presidente provinciale della Cia, Ennio Benedetti, il quale aveva a sua volta affermato che l´agricoltura deve sì concorrere a produrre sostanze destinate all´energia, ma soprattutto alimenti, Emilio Gottardo, della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, aveva citato le iniziative di bioenergie già in atto nel Friuli Venezia Giulia. Grazie al Piano di sviluppo rurale sono infatti già attive 67 caldaie di medie e piccole dimensioni, distribuite sul territorio, mentre sono in fase di realizzazione in Carnia, con i fondi del Cipe, sei impianti di teleriscaldamento per edifici pubblici e privati. Altri due impianti analoghi sono in programma in altrettanti comuni, grazie al programma Probio. Entro l´anno partirà poi il teleriscaldamento dell´intero paese di Arta Terme. Quindi avverrà la produzione di calore ed energia a Forni di Sopra e a Sauris. In definitiva, nel Friuli Venezia Giulia sarà possibile realizzare ogni anno 25 megawatt di energia termica ecologica. Infine, Luigi Ferrante aveva parlato degli aspetti fiscali della fornitura di energia da biomasse, mentre Claudio Ferrari, dell´Esco Fvg, azienda partecipata per l´energia, si era soffermato sul supporto al risparmio energetico. .  
   
   
NASCONO DISTRETTI RURALI MONTAGNA E MONTI CIMINI  
 
 L´agricoltura laziale mette a sistema le sue risorse: nascono i distretti rurali dei Monti Cimini e della Montagna. 150 mila ettari di superficie agricola utilizzata, 29 mila aziende agricole, 68 comuni e circa 270 mila abitanti coinvolti nello sviluppo di un´agricoltura ricca di prodotti e capace di intrecciarsi con la storia, la cultura e le bellezze naturalistiche di tutto il territorio. I due nuovi distretti, situati nella parte sud-orientale della provincia di Viterbo (Monti Cimini) e in quella occidentale della provincia di Rieti (Montagna), contano anche sulla presenza di 9 mila allevamenti di bestiame, 370 attività di trasformazione agroalimentare e circa 5 mila addetti al settore agricolo. Caratterizzano l´agricoltura dei due territori, viti, olivi, nocciole, castagne, zootecnia, legni pregiati e biodiversità animali a cui si affiancano 4 Dop, 7 Doc e 3 Igt. "Con i nuovi distretti - ha dichiarato l’ assessore Daniela Valentini - l´agricoltura regionale ha la possibilità di progettare il proprio futuro a partire dalle sue vocazioni e di costruire un´economia agricola capace di camminare autonomamente e competere sui mercati con le proprie forze. Due zone ricchissime dove i prodotti di qualità possono senza dubbio diventare il volano di un´intera economia capace di mettere insieme intelligenza, passione e tutto quello che di nuovo e positivo vive sul territorio. Si tratta inoltre di distretti la cui crescita si intreccerà con le misure del nuovo Piano di Sviluppo Rurale. Da una parte la Montagna che, con il suo 80% di territorio provinciale, rappresenta la principale risorsa del reatino, dall´altra i Monti Cimini dove si concentra il 53% della produzione regionale di nocciole, le uniche in Italia ad avere il marchio di Denominazione di Origine Protetta: due distretti per dare sviluppo, occupazione e certezza di reddito e che abbiamo costruito attraverso un lavoro di concertazione che ha messo insieme tutte le forze territoriali. Si tratta infine di un percorso - ha concluso la Valentini - che prevede la nascita di altre realtà distrettuali". .  
   
   
LA GIUNTA MARCHIGIANA ANTICIPA I FONDI AGLI AGRICOLTORI  
 
´A due settimane dall´incontro con le associazioni di categoria, diamo seguito a quanto concordato. La Regione Marche mette a disposizione delle imprese agricole i 29 milioni e 314 mila euro, che non sono stati erogati dall´Agea a causa della sopravvenuta mancanza dei fondi Ue. Cio` consente di risolvere il problema delle molte imprese, che non avendo ricevuto le risorse del precedente Psr, relative ad investimenti, indennita` compensative e biologico, si trovavano ad affrontare situazioni di grave difficolta`´. Paolo Petrini, assessore all´Agricoltura, commenta cosi` la delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, che consente di superare il blocco degli aiuti alle imprese agricole a causa dei problemi di liquidita` dell´Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). L´atto approvato dall´esecutivo regionale e` stato predisposto dall´Assessorato al Bilancio e comportera` un emendamento alla legge finanziaria. In un quadro di risorse in calo, come quello che stiamo vivendo, per la Regione, osserva Petrini ´e` un impegno ingente accollarsi, anche se temporaneamente, l´anticipazione delle risorse, un impegno quantificabile in oltre un milione di euro´. Si tratta di una scelta che viene fatta in una logica che considera l´agricoltura fondamentale per la nostra economa. .  
   
   
GUARDIA DI FINANZA. SCOPERTA FRODE AI DANNI DELL’INPS, DENUNCIATO IL TITOLARE DI UN’AZIENDA AGRICOLA E 63 FALSI BRACCIANTI PER TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELLO STATO.  
 
 I Finanzieri del Comando Provinciale di Caserta, a seguito di articolate indagini di polizia economico-finanziaria, hanno scoperto una truffa ai danni dell’Inps perpetrata dal titolare di un’azienda agricola con sede in provincia di Napoli che, mediante la presentazione di documentazione fittizia, ha falsamente attestato l’instaurazione di rapporti di lavoro con 63 braccianti agricoli. Il sistema di frode accertato dalle Fiamme Gialle ha consentito ai falsi lavoratori di richiedere e godere delle indennità previdenziali, di disoccupazione, agricola, maternità e malattia, che avrebbero, inoltre, concorso a far maturare l’acquisizione, da parte dei beneficiari, del diritto al trattamento pensionistico. I 64 responsabili sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata ai danni dello Stato. .  
   
   
REPUBBLICA CECA, CRESCE IMPORTAZIONE DI MELE  
 
In forte incremento negli ultimi tre anni l´importazione di mele nella Repubblica Ceca. Secondo l´Ice, nel 2005 l´aumento fu, rispetto all´anno precedente, del 31 p. C. , per complessive 67. 000 tonnellate. Nel 2006, a fine novembre, era stata già raggiunta una quantità pari a 70. 000 tonnellate. Dopo la Polonia, le mele arrivano soprattutto da Italia, Belgio, Germania e Slovacchia. .  
   
   
AGRICOLTURA: MARSILIO PRESENTA AD AGRIEST  
 
 Il Nuovo Psr Fare sistema e rafforzare il ´made in Friuli Venezia Giulia´, puntando su quattro assi di intervento. È questo l´obiettivo della nuova programmazione della direzione centrale Risorse agricole, naturali, forestali e montagna, frutto - è stato rimarcato - di un lavoro di sintesi delle esigenze emerse nei tavoli di partenariato, altamente rappresentativi degli attori del settore, le cui linee sono state presentate oggi dall´assessore Enzo Marsilio, in occasione del convegno introduttivo di Agriest, ad Udine Fiere. Il nuovo Psr, il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, che la direzione si impegna ad inviare alla Commissione europea per la negoziazione nei primi di marzo, ´si propone, attraverso le aggregazioni di filiera e d´area, di rafforzare la competitività delle imprese regionali, migliorare la gestione sostenibile del territorio e dare ai consumatori prodotti e servizi di alta qualità, strettamente legati all´area geografica da cui provengono´. L´intervento di Marsilio davanti ad una folta platea di operatori del settore agricolo parte con una riflessione che riguarda i rapporti con lo Stato. ´Abbiamo chiuso, con un cofinanziamento maggiore degli anni precedenti, la trattativa sulle disponibilità delle risorse del nuovo piano, una trattativa che partiva con la premessa di un taglio del 30 per cento´. Marsilio ha poi rimarcato come il Piano di sviluppo rurale ´comporti una visione di insieme´ e che comunque sia necessario che esso faccia da collante alle numerose altre attività previste dalla Regione, in primis il forte impegno per il piano di riconversione irrigua, così come le opportunità aperte dalla legge sull´innovazione. La distribuzione delle risorse finanziarie prevista dal Psr è orientata ad aumentare la competitività delle imprese agricole, forestali, di servizio e stimolare gli operatori a lavorare in sinergia, promuovendo quelle filiere produttive e territoriali in grado di coniugare reddito e sostenibilità ambientale. Ma la nuova programmazione detta indirizzi anche per il potenziamento del settore energetico, soprattutto le bio-energie, favorendo lo sfruttamento economico anche della biomassa forestale. Nel contempo, il Psr dà anche inquadramento sperimentale alle iniziative che stanno nascendo per la produzione di biodiesel e bioetanolo da colture come il mais. ´La nostra regione, ad esempio con i progetti di San Giorgio di Nogaro e Torviscosa, è tra le più innovative per quanto riguarda le bioenergie´, ha ricordato Marsilio. Ottimo il bilancio del Psr appena concluso, presentato dal direttore centrale Risorse agricole, Augusto Viola. Il Friuli Venezia Giulia è stato tra le Regioni che hanno sfruttato meglio le compensazioni finanziarie gestite a livello nazionale: infatti nel 2000-2006 sono state spese tutte le risorse disponibili, ma anche quelle aggiuntive rimesse in gioco da altre Regioni non altrettanto ´virtuose´ nello sfruttamento dei fondi. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, Giuseppe Blasi della direzione generale del ministero delle Politiche agricole, il presidente di Udine e Gorizia Fiere, Sergio Zanirato, il presidente della Federazione delle banche di credito cooperativo Fvg, Italo Del Negro. Al dibattito hanno contribuito, tra gli altri, Giorgio Colutta, presidente di Confagricoltura, e Dimitri Zbogar, presidente della Coldiretti regionale, che ha rimarcato la centralità dell´obiettivo ´pacchetto giovani´ per puntare al rinnovamento della classe imprenditoriale agricola. .  
   
   
IV FORUM DI CDO AGROALIMENTARE IL 50% DEL LAVORO DI OGNI IMPRESA DOPO AVER PRODOTTO AL MEGLIO: IL MERCATO  
 
 Si è concluso il 27 gennaio 2007 a Rimini il Iv Forum di Compagnia delle Opere Agroalimentare dal titolo "Il 50% del lavoro di ogni impresa dopo aver prodotto al meglio: il mercato", evento che ha affrontato il tema dell’agroalimentare italiano, oggi al bivio decisivo per il futuro del settore: il passaggio da una filosofia “orientata alla produzione” ad una necessariamente “orientata al mercato”, per poter operare in un mercato agricolo profondamente cambiato in conseguenza degli accordi internazionali, dalla globalizzazione e del minore sostegno da parte delle politiche agricole comunitarie (Pac). Con questo 4°Forum – ha spiegato il Presidente di Cdo Agroalimentare, Camillo Gardini – la Compagnia delle Opere Agroalimentare ha voluto mettere a tema ciò che riteniamo essere la maggiore urgenza ed il fattore più importante per lo sviluppo del settore agroalimentare del nostro Paese: la crescita della coscienza imprenditoriale dei suoi operatori. La vera minaccia infatti per le nostre produzioni agricole ed i nostri trasformati non sono: la globalizzazione, i bassi prezzi dei manufatti provenienti dai paesi emergenti, o la riduzione dei sussidi comunitari, bensì la scarsa coscienza imprenditoriale presente negli operatori delle nostre imprese del settore”. Innovazione non è un concetto astratto, ma nasce da uno sguardo educato all’osservazione della realtà – ha poi ribadito Raffaello Vignali, Presidente Nazionale di Compagnia delle Opere, che ha aperto i lavori della seconda giornata del Iv Forum di Cdo Agroalimentare. Quanto più è potente l’educazione, tanto più si riesce a fare innovazione, tanto più ci si riesce a mettere insieme tra imprenditori, in una dinamica di rete: la sfida nostra di Compagnia delle Opere sta proprio nel documentare con i fatti come questa posizione paghi, anche da un punto di vista economico. E sono le persone che lavorano in un’impresa il fattore su cui si fonda la competitività dell’impresa: perché l’innovazione non sta solo nella tecnologica, sta nella capacità di osservare la realtà. Vignali ha poi concluso ribadendo il ruolo della politica nel processo di innovazione: Il compito della politica è servire la creatività straordinaria che c’è. Il piano di sviluppo rurale, perché favorisca l’innovazione, deve essere al servizio dell’innovazione, non altro. Deve aiutare a sviluppare una collaborazione tra imprese. La politica deve togliere i lacci dalle imprese, deve favorire lo sviluppo, deve creare le infrastrutture. La politica non deve “fare” al posto degli imprenditori. La politica deve essere coerente con l’innovazione. Nelle due giornate di lavori, a fianco dei numerosi imprenditori che hanno testimoniato la propria esperienza d’impresa, è intervenuto ieri anche Paolo De Castro, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Siamo condannati a crescere all’estero – ha spiegato il Ministro – perché la produzione oggi o la portiamo all’estero oppure quel prodotto in più porta solo prezzi bassi, e drammatiche crisi di mercato. Quest’anno le cose sono andate bene, ma è stato un caso, non ci sono state strategie commerciali particolari. Si è prodotto di meno, si è consumato di più… ma cosa succederà l’anno prossimo? La chiave, secondo il Ministro, per un reale sviluppo del settore, è la seguente: Occorre essere capaci di immettere prodotto sulla base delle aspettative di consumo. Dobbiamo prendere il nostro prodotto italiano, straordinario, che tutti vogliono, che tutti ci copiano, e portarlo là dove i consumi crescono. Cosa può fare il Governo? De Castro ha le idee chiare in merito: intanto, non mettere ostacoli. Cercare di aiutare le imprese ad essere più forti e competitive, attraverso azioni per il rafforzamento delle imprese, della parte commerciale, azioni infrastrutturali e di sistema, azioni orizzontali. E credo che nella finanziaria ci siano degli strumenti adatti a queste finalità. Sull’internazionalizzazione del mercato agroalimentare, è intervenuto anche Giovanni Alemanno, On. Del Parlamento e già Ministro del Mipaaf. Ci sono due tipi di internazionalizzazione: quella che fugge e delocalizza; e quella che mette radici e espande. Il nostro sistema agroalimentare deve essere orientato all’export. Dobbiamo conquistare i mercati di qualità all’estero. Sanno tutti che il prodotto italiano è buono: ma è necessario che gli strumenti di commercializzazione e di produzione, sappiano fare arrivare il prodotto sui mercati. Anche i piccoli marchi. In ultima istanza, Alemanno ha specificato che occorre cambiare mentalità: non si può più parlare di imprenditore agricolo, ma di imprenditore agroalimentare. L’intervento di Guido Tampieri, Sottosegretario al Mipaaf, ha poi concluso la mattinata di lavori. L’agricoltura italiana ha un gap di carattere strutturale che coincide con un gap di carattere organizzativo. Il sistema va ciclicamente in crisi in maniera talmente rapida che si può parlare di crisi permanente. In tal senso, l’innovazione non è più una scelta, ma un bisogno. .  
   
   
PETRINI: IL NUOVO PIANO DI SVILUPPO RURALE RILANCIA L´AGRICOLTURA BIOLOGICA MARCHIGIANA  
 
 ´Il nuovo Piano di Sviluppo Rurale si e` posto l´obiettivo di rilanciare l´agricoltura biologica nella Regione Marche dopo anni in cui si e` assistito ad un progressivo rallentamento nell´utilizzo dei prodotti biologici da parte dei consumatori, mentre sono aumentate le aziende che utilizzano tale sistema di coltivazione, ma che per i loro prodotti non trovano adeguata collocazione sul mercato´. Paolo Petrini, assessore all´Agricoltura, commenta le prospettive del biologico nell´ambito del nuovo Piano di Sviluppo Rurale. Le produzioni biologiche della regione Marche, in base ai dati elaborati dall´Osservatorio Agroalimentare, hanno raggiunto nel 2004 i 62. 600 ettari, quindi il 12,7% dell´intera superficie agricola. Marche 2001 2002 2003 2004 Var. % 04/03; Produttori agricoli 1. 905 1. 734 1. 586 2. 054 29,5; Trasformatori 132 123 126 135 7,1; Produttori+trasformatori 2. 037 1. 857 1. 712 2. 189 27,9; Superfice (ha) 40. 600 45. 300 48. 700 62. 600 28,5. ´Questo Assessorato ´ continua Petrini - ha affrontato fin dal mese di ottobre scorso le problematiche connesse alla prosecuzione degli impegni sottoscritti dagli agricoltori marchigiani che adottano il metodo dell´agricoltura biologica affinche` non perdano gli aiuti relativi all´annualita` 2007´. Il prolungamento dei precedenti impegni, sottoscritti nel 2001 e nel 2002 dalle aziende biologiche, non e` stato ritenuto fattibile per problemi connessi alla nuova normativa comunitaria. Un´ulteriore difficolta` sta nell´acquisizione delle domande da parte dell´ Agea. A cio` si deve aggiungere il fatto che la normativa introdotta nel nuovo Psr e` volta a tutelare le imprese agricole che perseguono l´obiettivo di collocare sul mercato le proprie produzioni biologiche. ´Le strutture competenti dell´ Assessorato ´ assicura Petrini - si attiveranno immediatamente nella stesura del bando per l´annualita` 2007, in modo tale che possa essere pubblicato non appena la Commissione Europea avra` approvato il nuovo Psr´. Gli operatori possono trarre le indicazioni per compiere le loro scelte agronomiche, per l´anno 2007, fin da adesso. Queste sono contenute nelle schede di misura 2. 1. 4 concernete ´Il Sostegno All´agricoltura Biologica´ e 2. 1. 5 ´ Pagamenti Per Il Benessere Degli Animali´. La struttura tecnica regionale restera` a disposizione degli utenti per fornire chiarimenti su quanto riportato nel nuovo Psr. ´A sostegno delle aziende biologiche ´ conclude l´Assessore - nel nuovo Psr sono state inserite tutta una serie di misure riguardanti: aiuti per la formazione professionale, aiuti al primo insediamento, aiuti per l´ammodernamento delle aziende, aiuti per sostenere i sistemi di qualita` dei prodotti ed aiuti per la promozione dei prodotti biologici´. .  
   
   
LA REGIONE MARCHE ALLA FIERA INTERNAZIONALE "DANUBIUS GASTRO"  
 
Stand sempre pieno di visitatori, per scoprire e gustare le Marche. Scorte dei prodotti alimentari esaurite in pochi giorni. Interesse e curiosita` per le bellezze turistiche presentate. E` stata un successo la partecipazione della Regione Marche alla Fiera internazionale agroalimentare ´Danubius Gastro´ di Bratislava, conclusasi nei giorni scorsi. Le Marche erano presenti con una rappresentanza di produttori e di piccole e medie aziende, che hanno proposto, al pubblico slovacco, le prelibatezze locali piu` rinomate: dalle olive, all´olio, senza trascurare la pasta e i distillati. ´E` la seconda volta che la Regione partecipa alla manifestazione ´ sottolinea il vicepresidente della Regione, Luciano Agostini - L´obiettivo e` quello di promuovere l´internazionalizzazione delle Marche, con un occhio di riguardo ai Paesi dell´Est, a seguito dell´allargamento dell´Unione europea verso questa direttrice geografica. Intendiamo incrementare, inoltre, anche le presenze turistiche dell´Europa orientale, per rafforzare la quota estera del mercato marchigiano´. La partecipazione alla 14a Fiera di Bratislava (curata dal servizio Promozione e Internazionalizzazione, d´intesa con quelli all´Agricoltura e Turismo) e` stata promossa in collaborazione con l´Associazione ´Amici Italo ´ Slovacchi´, presieduta dal console onorario Carlo Matarazzo. Secondo gli organizzatori, l´esposizione ha registrato oltre centomila visitatori, distribuiti tra gli ottocento espositori. Molto qualificata e` stata la presenza presso lo stand delle Marche, dove alle degustazioni hanno partecipato giornalisti della stampa specializzata, operatori turistici, responsabili della grande distribuzione, rappresentanti istituzionali. ´Unanime e` risultato l´apprezzamento, non solo gastronomico, delle Marche, ma del territorio nel suo complesso ´ ha affermato l´assessore regionale all´Agricoltura, Paolo Petrini ´ Agroalimentare, turismo, ambiente e cultura, rappresentano un ottimo biglietto da visita della nostra regione´. Dal successo di manifestazioni come quella di Bratislava, e` l´auspicio del console Matarazzo, ´possono scaturire nuove opportunita` per consolidare i rapporti, economici e istituzionali, con la Slovacchia, e per favorire processi di partenariato nell´utilizzo delle risorse europee. Contatti sono gia stati avviati, specie con importanti realta` del Piceno, che hanno fatto da apripista in questi anni. Gettate le basi, dobbiamo ora promuovere progetti concreti di cooperazione allo sviluppo e collaborazione internazionale con questa importante realta` europea´. .  
   
   
AGRICOLTURA, ACCORDO TRA REGIONE, ENTI LOCALI E SFIR PER UN NUOVO PROGETTO DI RICONVERSIONE DELLO ZUCCHERIFICIO DI SAN PIETRO IN CASALE (BO).  
 
 Siglato il 29 gennaio in Regione l´accordo per la riconversione dello zuccherificio di San Pietro in Casale, disattivato a seguito della riforma comunitaria del settore bieticolo-saccarifero. Secondo l´intesa - firmata dagli Assessori Rabboni e Campagnoli per la Regione, dai rappresentanti della Provincia di Bologna, del Comune di San Pietro in Casale e della Sfir, l´azienda proprietaria degli impianti - al posto dello zuccherificio verranno realizzate tre nuove attività, tra le quali la più rilevante sarà la realizzazione di un impianto per la produzione di contenitori alimentari biodegradabili in pura cellulosa, adatti per ogni tipo di applicazione in campo alimentare. La soluzione è stata individuata dopo che non è stata giudicata percorribile ,da parte di Sfir, la realizzazione di un impianto per la produzione di bioetanolo in provincia di Ferrara, come riconversione delle attività dell´ex-zuccherificio. Punto forte dell´intesa è la salvaguardia dell´occupazione, in quanto il personale attualmente in forza presso lo stabilimento di San Pietro in Casale verrà impiegato nelle nuove attività. "Esprimiamo soddisfazione per l´intesa raggiunta - affermano gli Assessori regionali all´Agricoltura, Tiberio Rabboni, e alle Attività produttive, Duccio Campagnoli - perché, dopo aver preso atto delle difficoltà in merito all´ipotesi bioetanolo, in poco tempo abbiamo costruito assieme alla Sfir una alternativa occupazionale per i dipendenti dell´ex-zuccherificio, in tempo utile per il rinnovo della cassa integrazione, che scade a marzo". Sulla base di quanto previsto dall´intesa, verrà inoltre costituita a breve una società di impiantistica e manutenzione per lo smontaggio e la messa in conservazione degli impianti per la produzione dello zucchero. Alla stessa società verranno assegnate le commesse per la costruzione e la manutenzione dei nuovi impianti. Sono previste infine azioni per il potenziamento delle attività di logistica e di movimentazione delle merci, a partire da quelle già esistenti. .  
   
   
ICE: I DOLCI MADE IN ITALY DI SCENA A COLONIA DAL 28 AL 31 GENNAIO OLTRE 50 AZIENDE ITALIANE PRESENTI ALLA FIERA I.S.M  
 
I prodotti dolciari italiani saranno di scena a Colonia dal 28 al 31 gennaio presso la Fiera I. S. M (Internationale Süsswaren Messe) - Salone Internazionale dei Prodotti Dolciari. La manifestazione, giunta quest´anno alla sua 37ª edizione, rappresenta l´unica fiera specializzata per il settore dolciario a livello mondiale e una vetrina fondamentale per scoprire i nuovi trend in tema di cacao, cioccolato, biscotti, snacks, gelati e pasticceria. La scorsa edizione dell´I. S. M. Ha visto la partecipazione di oltre 34. 000 visitatori e di 1. 600 espositori provenienti da diversi Paesi del mondo. L´istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) parteciperà alla fiera di Colonia con una collettiva di oltre 50 aziende italiane tra le più rappresentative del comparto, distribuite su una superficie di 800 mq. Dati alla mano, quello dolciario costituisce uno dei comparti più importanti dell´agroalimentare italiano oltre che un testimonial di eccellenza per il "Made in Italy" all´estero. Nei primi dieci mesi del 2006, le esportazioni sono ammontate ad oltre 860. 000 tonnellate per un valore di circa 1. 500. 000 di euro, registrando un incremento in valore del 13,28% e in quantità del 24,9% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. La Germania rappresenta il nostro secondo mercato di sbocco dopo la Francia, con una quota pari al 16,2% del totale esportato. Il mercato tedesco dei prodotti dolciari è rimasto, comunque, il mercato leader all´interno della Ue: circa il 20% dei prodotti dolciari europei viene infatti consumato in Germania. .  
   
   
L’ ASSOCIAZIONE FORESTALE ITALIANA PRESENTA IL LIBRO BIANCO DEL PIOPPO  
 
Il Comitato esecutivo della Commissione nazionale pioppo, rende noto che nel corso di Vegetalia che si svolgerà a Cremona dal 9 febbraio, verrà presentato “il Libro bianco del pioppo” con lo scopo di evidenziare le problematiche di una specie legnosa di grande rilevanza e per l´economia settoriale e per l´ambiente. Programma dell´importante Convegno è il seguente: “La pioppicoltura nella recente politica agricola e forestale” Roberto Carovigno Dirigente della Struttura Foreste della Regione Lombardia. “La ricerca” Stefano Berti Cnr – Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree. “La proiezione internazionale della pioppicoltura” Paolo Ducci Consigliere d’Ambasciata Ministero degli Affari Esteri Dgce, Coord. Polo Onu. “L’ecologia del pioppo” Giuseppe Scarascia Mugnozza Direttore dell’Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale del Cnr .  
   
   
IACOP E MARSILIO SU AGRICOLTURA IN VOJVODINA  
 
Le prospettive di ulteriore collaborazione tra il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma serba della Vojvodina sono state al centro del convegno svoltosi a Udine Fiere a Torreano di Martignacco, nell´ambito della rassegna Agriest, al quale hanno partecipato gli assessori regionali alle Relazioni Internazionali, Franco Iacop, e alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Enzo Marsilio. "Si è trattato di un evento importante - ha detto Iacop - che ha consentito di approfondire i rapporti tra le due realtà, tra le quali, proprio per meglio rispondere alle mutate pressioni di un mercato sempre più globalizzato e caratterizzato da competitività e innovazione tecnologica, occorre però ampliare le sinergie, e nel contempo valorizzare le complementarietà". La cooperazione tra il Friuli Venezia Giulia e la Vojvodina, che è la realtà a più alta vocazione agricola della Repubblica serba, è già stata avviata e, nel corso del convegno, sono state proposte alcune testimonianze, come quella del gruppo Fantoni rappresentato da Tullio Bratta, per significare la convenienza per gli operatori economici italiani a investire in quell´area. Iacop ha ricordato il protocollo di collaborazione tra la Regione e la Vojvodina, firmato nel 2003, nel quale sono stati identificati i principali settori di intervento nei quali concretizzare la cooperazione decentrata, e tra essi vi è l´agricoltura, per cui è stato aperto un ufficio di coordinamento permanente a Novi Sad. Iacop ha anche ribadito il ruolo delle Camere di commercio del Friuli Venezia Giulia, che hanno inserito nella propria attività la promozione dei processi di internazionalizzazione della nostra economia verso la Serbia. Per la promozione dell´economia agricola in Vojvodina, la Regione ha finanziato un progetto in materia di opere di bonifica e irrigazione attraverso l´Unione dei Consorzi di bonifica del Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei lavori, aperti dal saluto del presidente di Udine e Gorizia Fiere, Sergio Zanirato, e coordinati da Ugo Poli, vicepresidente di Informest, Daniel Petrovic, assessore all´Agricoltura, Risorse Idriche e Foreste della Provincia della Vojvodina, ha affermato che l´ente territoriale serbo è impegnato ad adeguare le leggi per il mondo agricolo alla prospettiva di adesione alla Ue, ma anche alle attese degli operatori economici stranieri. Petrovic ha invitato l´assessore Marsilio, per il prossimo mese di maggio, a visitare la fiera agricola internazionale della Vojvodina, che con oltre tremila espositori è la più grande esposizione settoriale dell´Europa dell´Est. Nel trarre le conclusioni, Marsilio ha affermato che da quanto emerge dall´esauriente quadro tracciato sull´economia della Vojvodina, risultano evidenti numerosi elementi di convenienza per le nostre imprese a cooperare e a investire nella realtà balcanica. Marsilio ha quindi detto che la visita alla fiera agricola alla quale è stato invitato potrà risultare un ulteriore momento di confronto e nel contempo di collaborazione; e soprattutto si potranno porre in loco le condizioni per relazionare direttamente gli operatori del Friuli Venezia Giulia con le opportunità locali. .  
   
   
CAMPARI: GRUPPO E SINDACATI DISPOSTI AD AVVIARE NEGOZIATO DEL TURCO, SE SI VA AVANTI REGIONE PRONTA A FARE SUA PARTE  
 
L´aquila - Gruppo Campari e parti sindacali sono disposti ad avviare un negoziato che "porti ad un accordo" sullo stabilimento di Sulmona. È quanto emerso, il 26 gennaio al termine del tavolo istituzionale convocato dal presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, al quale hanno preso parte gli assessori Valentina Bianchi e Fernando Fabbiani, i vertici del Gruppo industriale, i rappresenti istituzionali della Provincia dell´Aquila, il sindaco di Sulmona Franco La Civita, l´onorevole Paola Pelino e i sindacati di categoria. L´avvio del negoziato presuppone che parallelamente si trovino altre soluzioni industriali, esterne alla Campari stessa, come hanno ribadito i vertici del Gruppo, anche con il contributo della Regione Abruzzo. "Questo incontro è stato sul punto di chiudersi più volte con un esito negativo - ha detto il presidente Ottaviano Del Turco -. Se nonostante questo proseguiranno gli incontri in sede sindacale per vedere se ci sono soluzioni, vuol dire che qualche spiraglio si può pensare ci sia. Il compito della Regione - ha proseguito il Presidente - era di accertare se tra i due soggetti ci fossero le condizioni per aprire un negoziato di natura sindacale. Ho ribadito durante la riunione che questo incontro non poteva essere considerato un negoziato vero e proprio, ma solo l´accertamento delle condizioni per aprire un confronto tra le parti. E mi sembra che le parti non si siano lasciati sfuggire questa opportunità. È chiaro - ha concluso Del Turco - che qualora all´interno del successivo tavolo negoziale fosse richiesto l´intervento della Regione, noi saremo pronti a fare la nostra parte fino in fondo". Nel corso della riunione, la Campari ha ribadito in particolare i motivi che hanno portato a procedere al trasferimento delle produzioni attualmente allocate nello stabilimento di Sulmona. La Campari ha peraltro proposto l´apertura di due tavoli paralleli: il primo con le rappresentanze sindacali per raggiungere un accordo su un programma di misure alternative di sostegno, il secondo per valutare proposte che assicurino un futuro al sito di Sulmona, che non preveda un coinvolgimento diretto di Campari. .  
   
   
TRENTO, MELLARINI: IL MONDO DEL COMMERCIO MOBILITATO CONTRO L’ABUSO DI ALCOL  
 
“Il mondo del commercio, in stretta collaborazione con il mio assessorato, ‘sente’ profondamente il problema dell’abuso di alcol, in particolare da parte dei giovani. La lettera inviata dal collega Remo Andreolli ai gestori di pubblici esercizi si inserisce in un percorso che stiamo facendo, e che ha già prodotto un’intesa con i rappresentanti dei locali pubblici per la non somministrazione di bevande alcoliche a clienti al di sotto dei 16 anni. Altre iniziative sono però indispensabili, ed è nostro impegno concertarle con i gestori. ” Questo il commento dell’assessore all’agricoltura, commercio e turismo Tiziano Mellarini in merito all’iniziativa dell’assessorato alle politiche per la salute di invitare, con un lettera, i baristi del trentino ad usare la loro influenza nei confronti dei giovani avventori per dissuaderli dall’abuso di alcol. Un’iniziativa positiva, che rafforza un impegno già esistente sia sul versante pubblico così come su quello privato per la lotta all’alcolismo e la prevenzione dei rischi legati all’abuso di alcol. “Nel prossimo disegno di legge di adeguamento della legge Bersani 4 del 2000 – continua l’assessore Mellarini – stiamo ipotizzando di inserire anche il divieto di vendere superalcolici negli esercizi commerciali a chi ha meno di 16 anni. Naturalmente si tratta di un problema che non si può affrontare solo con i controlli, ma sensibilizzando tutti gli attori del sistema. Resta il fatto che già oggi la disponibilità, anche da parte dei gestori, di contribuire ad affrontare questa questione difficile e delicata, esiste e produce degli effetti. L’augurio è che, lavorando assieme, e moltiplicando i nostri sforzi, si possano raggiungere risultati sempre maggiori nel prossimo futuro. ” .  
   
   
ARGENTO PER LO CHEF DANESE AL CONCORSO INTERNAZIONALE BOCUSE D´OR  
 
Da Lione arriva la conferma che gli chef danesi sono ai vertici dell´alta gastronomia. Alla competizione internazionale di gastronomia tra le più importanti al mondo, il Bocuse d´Or a Lione 24 chef provenienti da altrettanti paesi, si sono sfidati nella preparazione del miglior piatto di pesce e nel miglior piatto di carne del 2007. Con due particolarità: il tutto doveva essere realizzato entro 5 ore e mezza e sotto gli occhi di migliaia di spettatori. Il secondo posto è stato assegnato a Rasmus Kofoed, rappresentante della Danimarca. Guadagna così il trofeo del Bocuse d´argento, dopo aver vinto il terzo posto nella precedente edizione. (È il primo cuoco a vincere due medaglie a questo concorso) Già chef ai ristoranti dell´Hotel d´Angleterre, Restaurant Egoisten, Kroghs Fiskerestaurant e Restaurant Gastronomique quest´anno ad aprile Rasmus Kofoed aprirà il suo ristorante di lusso biodinamico con proprio orto a Copenaghen nel parco Kongens Have. Un´ulteriore conferma che quest´anno è quello giusto per gustare al meglio la Danimarca. Non a caso la Danimarca è presente per la prima volta con ben 3 grandi chef (il mago dei dessert Henrik Konnerup Damgaard, lo chef danese “televisivo” più famoso Claus Meyere lo chef dello stellato ristorante Noma di Copenaghen René Redzepi) a Identità Golose (29 - 31 gennaio a Palazzo Mezzanotte a Milano), che oltre ad essere un incontro tra cuochi internazionali di altissimo livello, è un vero e proprio viaggio alla scoperta di quanto di nuovo la creatività di tanti Paesi a tutta gola è in grado di offrire in questo momento. Quale migliore occasione per presentare nella cornice del più grande evento della cucina d’autore ad un pubblico d’intenditori la nuova gastronomia scandinava? .  
   
   
FORMAGGIO E MARKETING: CONVEGNO ALLA SCUOLA SALERN DI VARNA  
 
 Bolzano - La promozione e la commercializzazione del formaggio sono al centro del quarto convegno sul tema in programma venerdì 2 febbraio alla scuola professionale provinciale per l´agricoltura e l´economia domestica Salern di Varna. Giunta alla sua quarta edizione, la tradizionale giornata di approfondimento sui temi della produzione e della commercializzazione diretta dei prodotti caseari e sulla loro importanza nelle aziende contadine è in programma venerdì 2 febbraio dalle 9 alle 16 alla scuola provinciale Salern di Varna. Esperti e tecnici incontreranno gli interessati per fare il punto sulla situazione nel settore. L´apertura del convegno è affidata all´assessore provinciale all´Agricoltura Hans Berger, seguiranno le relazioni sui vari aspetti riguardanti la produzione casearia e le direttive Ue. .  
   
   
AREZZO - 16 “SERATE TEMATICHE SULL´OLIO”  
 
 Saranno 16 e andranno avanti fino al 13 marzo prossimo, le "serate tematiche sull´olio" organizzate dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Arezzo, in collaborazione con le associazioni di categoria che hanno monitorato e seguito tutta la filiera fino alla predisposizione delle aziende e del prodotto. I ristoranti della Strada del Vino Terre di Arezzo proporranno 16 menù per scoprire gli oli aretini di alta qualità: una qualità accertata attraverso la commissione di assaggio Panel Arezzo. Le varietà degli oli, gli abbinamenti, l´utilizzo in cucina del prodotto e altre informazioni e piccoli segreti saranno scoperti in compagnia di esperti Aicoo, presenti durante tutte le serate. .  
   
   
L’ANASB LANCIA IL PIANO DI VALORIZZAZIONE DELLA CARNE DI BUFALO CAMPANA PER IL 2007 A CASERTA L’ VIII WORD BUFFALO CONGRESS: DAL 19 AL 22 OTTOBRE.  
 
L’associazione Nazionale Allevatori Specie Bufalina (Anasb) lancia una seconda annualità del piano per la valorizzazione della Carne di Bufalo Campana, che culminerà il prossimo autunno con l’ Viii World Buffalo Congress, che si terrà a Caserta tra il 19 ed il 22 ottobre. L’anasb, in collaborazione con l’Ente regionale di sviluppo agricolo per la Campania (Ersac), svilupperà nel corso del 2007 una intensa campagna di promozione e sensibilizzazione verso questo alimento sano, gustoso e particolarmente dietetico. Il direttore dell’Anasb Angelo Coletta sottolinea:”Anche le attività di valorizzazione della carne in Campania rientrano, a norma di statuto, nelle attribuzioni dell’associazione. ” Ecco come saranno articolate le iniziative. Durante l’anno scolastico a cura dell’Anasb si terranno delle lezioni a tema in scuole ed università della Campania, al fine di illustrare gli elevati valori nutrizionali della carne di bufalo, adatta alla dieta del giovane e dello sportivo. Due su tutti: il basso contenuto di colesterolo, e l’elevato tasso di ferro. “Crediamo molto negli educational – sottolinea il presidente dell’Anasb Raffaele Garofalo – un consumo equilibrato e consapevole di carne di bufalo può farsi largo grazie alla sensibilizzazione delle giovani generazioni. ” Saranno inoltre rese disponibili agli allievi informazioni sul valore sociale, culturale ed economico dell’allevamento bufalino in Campania. Nel corso del 2007 si terranno delle degustazioni guidate in alcuni ristoranti del Centro e Nord Italia, dedicate alla scoperta degli aspetti gastronomici della carne di bufalo. La stampa di settore sarà invitata a partecipare. Un altro tema della campagna saranno le promozioni guidate di carne di bufalo nella grande distribuzione organizzata. Dei risultati di queste operazioni promozionali verrà dato dettagliato riscontro alla stampa. Il 2007 è anche l’anno del Viii World Buffalo Congress, che si terrà a Caserta tra il 19 ed il 22 ottobre. E’ questa un’occasione in più per fare il punto dello stato dell’arte sul bufalo nel mondo, anche per quanto riguarda la produzione della carne. “Il Congresso Mondiale di Caserta del prossimo ottobre – conclude Garofalo – è un premio all’accresciuto credito della zootecnia ad indirizzo bufalino d’Italia, Paese che con il professor Luigi Zicarelli dell’Università degli Studi Federico Ii di Napoli presiede l’ International Buffalo Federation. .  
   
   
PIACENZA: UN MANUALE D’USO PER IL MARCHIO “PIACENZA 100 SAPORI”  
 
Venerdì 26 gennaio, presso la sede della Camera di Commercio, il presidente Giuseppe Parenti ha incontrato le associazioni di categoria ed alcuni imprenditori per approfondire le tematiche legate all’applicazione e alla diffusione del marchio “Piacenza 100 sapori”. Il marchio, ideato da Gianni Bortolotti, grafico di livello internazionale, dovrà accompagnare i prodotti agroalimentari piacentini di qualità, e ne rappresenterà il segnale inequivocabile di distinzione. Nel corso della riunione si sono gettate le basi per la predisposizione di un manuale d’uso del marchio in modo da creare uno strumento di riferimento. Il manuale d’uso del marchio, oltre ad essere una descrizione degli elementi grafici distintivi, dovrà infatti fornire tutte le indicazioni riguardo all’utilizzo del marchio in termini di dimensioni, colori, e possibili collocazioni, definendone l’uso proprio ed improprio. Esso costituirà il documento ufficiale per indicare i termini basilari delle corrette modalità e applicazioni di utilizzo del Marchio “Piacenza 100 sapori”. Solo lavorando correttamente su questo passaggio si potrà essere certi dell’ovvia identificazione tra prodotti piacentini di qualità e marchio collettivo. “Piacenza 100 sapori”, ha ribadito ancora una volta il presidente Parenti, trovando pieno accordo nei presenti “costituirà un’iniziativa unificante per il territorio piacentino e promuoverà l’immagine del sistema Piacenza in Italia e all’estero senza disperdere la visibilità soggettiva dei produttori. ” In attesa della predisposizione dei primi disciplinari che fissino -per le diverse categorie di prodotti- le caratteristiche necessarie per poterli fregiare del marchio “Piacenza 100 sapori” (aspetto sul quale sarà indispensabile la collaborazione dell’Università Cattolica), saranno i Doc ed i Dop i primi ambasciatori che sfoggeranno l’inedito riconoscimento. .  
   
   
CHEF DANESI AI VERTICI DELL´ALTA GASTRONOMIA.  
 
Alla competizione internazionale di gastronomia tra le più importanti al mondo, il Bocuse d´Or a Lione 24 chef provenienti da altrettanti paesi, si sono sfidati nella preparazione del miglior piatto di pesce e nel miglior piatto di carne del 2007. Con due particolarità: il tutto doveva essere realizzato entro 5 ore e mezza e sotto gli occhi di migliaia di spettatori. Il secondo posto è stato assegnato a Rasmus Kofoed, rappresentante della Danimarca. Guadagna così il trofeo del Bocuse d´argento, dopo aver vinto il terzo posto nella precedente edizione. (È il primo cuoco a vincere due medaglie a questo concorso) Già chef ai ristoranti dell´Hotel d´Angleterre, Restaurant Egoisten, Kroghs Fiskerestaurant e Restaurant Gastronomique quest´anno ad aprile Rasmus Kofoed aprirà il suo ristorante di lusso biodinamico con proprio orto a Copenaghen nel parco Kongens Have. Un´ulteriore conferma che quest´anno è quello giusto per gustare al meglio la Danimarca. Non a caso la Danimarca è presente per la prima volta con ben 3 grandi chef (il mago dei dessert Henrik Konnerup Damgaard, lo chef danese “televisivo” più famoso Claus Meyere lo chef dello stellato ristorante Noma di Copenaghen René Redzepi) a Identità Golose (29 - 31 gennaio a Palazzo Mezzanotte a Milano), che oltre ad essere un incontro tra cuochi internazionali di altissimo livello, è un vero e proprio viaggio alla scoperta di quanto di nuovo la creatività di tanti Paesi a tutta gola è in grado di offrire in questo momento. .  
   
   
A PASQUA …….CON GIROSAPORI 2007! IL GRAN TOUR ENOGASTRONOMICO DEI BORGHI DI APERTO PER FERIE SI CONCLUDERÀ A LUGLIO 2007  
 
Si chiama Girosapori 2007, il Gran Tour Enogastronomico che l’Unpli – l’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane ripropone anche quest’anno dopo il grande successo 2005 e 2006 (ogni anno oltre 10. 000 persone a tavola in tutt’Italia !) organizzato per la valorizzazione e la promozione delle tipicità d’eccellenza dei Borghi di Aperto per Ferie. L’itinerario enogastronomico, legato al prestigioso progetto realizzato da Unpli in collaborazione con il Ministero della Solidarietà Sociale per la rivitalizzazione di 20 borghi italiani a rischio spopolamento, è partito a Natale per toccare, nei prossimi mesi e fino all’estate 2007, tutte le regioni italiane. (vedi elenco borghi allegato) Girosapori 2007 avrà il compito, attraverso degustazioni e menù locali appositamente proposti da locande e trattorie dislocate nei vari borghi, di favorire non solo la conoscenza delle tipicità enogastronomiche presenti sul territorio, ma di avvicinare il turista attento, ad un patrimonio culturale e di tradizione straordinario. A partire dal 1 Aprile 2007 e fino al 15 dello stesso mese, poi, ogni borgo proporrà “Girosapori……pasqua con chi vuoi ! ovvero la possibilità di degustare nelle locande e nelle trattorie, un menù “pasquale” appositamente realizzato per l’occasione composto di antichi piatti della tradizione, immersi nelle atmosfere tranquille e irripetibili tipiche dei piccoli paesi, lontani dallo stress dello shopping cittadino. Il calendario completo dei borghi con le date, l’elenco delle tipicità e i riferimenti telefonici, sul sito http://www. Apertoperferie. Net/girosapori. Htm .  
   
   
“OPEN DAY” AL RISTORANTE LA TERRAZZA DELL’HOTEL GALLES PER I GIOVANI SPOSI  
 
Il Ristorante la Terrazza ospiterà domenica 11 febbraio tutti i giovani sposi che ancora devono scegliere la location per il banchetto del giorno più lieto. Una domenica diversa, per offrire la possibilità di visitare la sala panoramica al sesto piano dell’Hotel Galles, dalla capienza di 150 posti, e la sua invitante cucina. Un ambiente raffinato ed elegante, dove poter assaporare i sapori tradizionali della cultura gastronomica italiana, finemente rivisitata dagli chef del Ristorante. Il Ristorante La Terrazza, rappresenta nel centro di Milano una location diversa, elegante e suggestiva, sui tetti della città. Colori, sapori e atmosfere magiche, per regalare un sogno indimenticabile nel giorno più bello. La giornata inizierà con un brunch offerto dal Ristorante La Terrazza a tutte le coppie che accoglieranno l’invito, l’appuntamento è previsto alle ore 12 per concludersi con un aperitivo serale dalle 18 in poi. L’invito è un omaggio a tutte le coppie, si prega solo gentilmente di far pervenire la prenotazione e di confermare la presenza, entro e non oltre venerdì 9 febbraio. Prenotazione obbligatoria da far pervenire al numero: +39 347 2706516. Meeting@galles. It .  
   
   
"LE STAGIONI DELL´OLIO - XI SETTIMANA NAZIONALE DELL´OLIO" APPRODA AD IDENTITÀ GOLOSE  
 
Dal 29 al 31 gennaio a Milano, Palazzo Mezzanotte, degustazioni di extravergine con focus sui prodotti abruzzesi. Martedì 30 gennaio mini corso gratuito di degustazione "Le Stagioni dell´Olio - Xi Settimana Nazionale dell´olio" approda ad Identità Golose per promuovere l´extravergine di qualità. Dal 29 al 31 gennaio la manifestazione organizzata da Enoteca Italiana di Siena e dall’Associazione Città dell’Olio sarà presente a Milano per partecipare a Identità Golose, congresso italiano di cucina d´autore ideato dal giornalista Paolo Marchi. Gli oltre quaranta cuochi provenienti da otto nazioni diverse (Danimarca, Francia Giappone, Italia, Norvegia, Spagna, Stati Uniti e Svezia) saranno accompagnati nelle loro esibizioni culinarie da Degustolio, il ricco carrello di extravergine italiani ideato da Enoteca Italiana. Dal 29 al 31 gennaio, infatti, tutti i visitatori, curiosi ed esperti avranno la possibilità di conoscere ancor più da vicino uno dei prodotti base dell’alta qualità culinaria italiana. In assaggio circa un centinaio di extravergine con un focus di rilievo sugli oli provenienti dall’Abruzzo, regione ospite della manifestazione "Le Stagioni dell´Olio - Xi Settimana Nazionale dell´olio". Ma il percorso di conoscenza che Enoteca Italiana promuove all’interno di Identità Golose non si ferma qui e, martedì 30 gennaio, il personale esperto dell’Onaoo (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Olio di Oliva) guiderà tutti gli interessati ad un mini corso gratuito di degustazione per imparare a conoscere in ogni suo aspetto le ricche qualità dell’extravergine italiano. Per informazioni e prenotazioni: tel. 02 29512003 – info@dmspr. It .  
   
   
PRODOTTI TIPICI DI QUALITÀ, BURLANDO A EATALY: VERSO UN POLO DI ECCELLENZA DELL´ENOGASTROMIA ANCHE A GENOVA SI INTENSIFICANO I RAPPORTI CON SLOW FOOD, DOPO SLOW FISH E UNA SEDE UNIVERSITARIA DI POLLENZO NEL CAPOLUOGO LIGURE  
 
Cibi e bevande di altissima qualità, in piccole quantità. Direttamente dal produttore al consumatore e senza intermediari. Insieme alla ristorazione e alla didattica. L´esempio di Eataly, la rassegna fieristica aperta oggi al nell´ex opificio Carpano, al Lingotto di Torino, in collaborazione con Slow Food potrebbe essere ripetuto a Genova. Lo ha affermato il presidente della regione Liguria Claudio Burlando, ospite nel pomeriggio, a Eataly, con il presidente di Slow Food Carlin Petrini e il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, di ritorno dalla missione istituzionale di Berlino. "Dopo la collaborazione tra il Salone del Gusto di Torino e Slow Fish di Genova, il lavoro per il prossimo trasferimento di una sede dell´Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ai Magazzini dell´Abbondanza nel Porto Antico, credo che uno spazio permanente dedicato all´offerta di cibi e ai prodotti tipici di grandissima qualità possa rappresentare per l´area dell´expo, accanto all´Acquario, ai Magazzini del Cotone, alla Città dei Bambini, al Cineplex possa rappresentare qualcosa di importante e di competitivo per Genova, la Liguria e il Piemonte", ha affermato Burlando, che non ha escluso come un sito del genere possa anche essere realizzato in aree industriali dimesse. Burlando ha poi reso noto di aver concordato con il direttore della Casa Circondariale di Marassi, a Genova, Salvatore Mazzeo la possibilità di avviare una collaborazione per poter far svolgere ai detenuti una attività di tostatura del caffè in arrivo direttamente dalle piantagioni del Guatemala, seguendo l´esempio già attuato a Torino da Slow Food. .  
   
   
AL RISTORANTE LA TERRAZZA IL “FORMAGGIO” UN ANTICO SAPORE “UN APPUNTAMENTO PER TUTTI GLI AMANTI DEL GUSTO, IN UNA LOCATION ELEGANTE E RAFFINATA”  
 
Il Ristorante la Terrazza riprende con il nuovo anno l’appuntamento con le stuzzicanti settimane gastronomiche, un incontro di sapori e profumi in un’atmosfera unica e raffinata. Fino al 3 febbraio saranno di scena i formaggi, con un menù appositamente studiato dagli chef del Ristorante tutto a base di formaggio, dagli antipasti ai secondi, e accompagnato da pregiati vini. Il tutto servito in una location unica a Milano, sui tetti della città, dalla terrazza del Ristorante si gode di un panorama superbo. L´origine del formaggio si intreccia con le origini dell´uomo e delle società primitive. E´ strettamente legata alla capacità dell´uomo di praticare le diverse tecniche agricole, fra queste in modo particolare la domesticazione degli animali prima e l´allevamento dopo. Gli animali di più facile e più antica domesticazione sono: il bovino, l´ovino ed il caprino. Dell’ allevamento di queste specie si aveva già traccia nelle isole greche ed in Asia Minore 6. 000 anni a. C. , questi mammiferi sono in grado di produrre un alimento altamente nutritivo, il latte, tanto prezioso quanto facilmente deperibile. L´arte della preparazione del formaggio e le tecniche di caseificazione, soprattutto con l´uso di cagli vegetali, furono messe a punto dagli Etruschi, popolo di pastori e trasmesse ai romani, anch´esso inizialmente popolo di pastori. Nell´età imperiale il formaggio era presente nei banchetti con raffinate preparazioni culinarie. Con la fine dell´impero e l´inizio del Medioevo, il formaggio, soprattutto quello stagionato, divenne alimento molto diffuso in quanto, essendo molto nutriente e non facilmente deperibile, se ne poteva di fatto disporre per tutto l´anno. In quello stesso periodo storico, tra le altre attività alcuni ordini monastici quali i Cistercensi ed i Benedettini, si sono ingegnati nella conservazione e nel miglioramento delle tecniche di caseificazione di alcuni formaggi, consentendo così la persistenza di tali tecniche e dei prodotti sino ai giorni nostri. Meeting@galles. It .  
   
   
L’IMPORTANZA DELLA DERMONUTRIZIONE ED ESSENSIS DI DANONE: LA NOVITA’ PIU’ GUSTOSA PER PRENDERSI CURA DELLA NOSTRA PELLE  
 
Danone fa il suo ingresso nel mondo della bellezza, partendo dalla pelle, con Essensis: l’ultima grande innovazione in fatto di alimenti funzionali. Una pelle sana, infatti, è una pelle bella e, quindi, una pelle nutrita. Oggi Essensis, grazie a Pronutris, il complesso esclusivo di Danone contenente ingredienti completamente naturali (Omega 6, antiossidanti naturali, Vitamina E e fermenti esclusivi), nutre la pelle dall’interno, contribuendo a migliorarne la qualità e rendendola più sana. Essensis, che sarà sul mercato italiano a partire dal prossimo mese di febbraio, è una risposta concreta, oltre che un valido alleato, per il 95% delle donne italiane che, interrogate in proposito, si sono dette convinte dell’importanza di avere sempre una pelle nutrita in maniera corretta. Le Donne Italiane, L’alimentazione E La Bellezza L’indagine Essensis One to One, “Le donne italiane, l’alimentazione e la bellezza”, presentata in occasione del lancio di Essensis e condotta su un campione rappresentativo di 1. 000 donne, d’età compresa tra i 24 e gli oltre 54 anni, indaga le abitudini e le opinioni più diffuse delle italiane in fatto di alimentazione e bellezza. Il primo dato che emerge dalla ricerca è che il 78% delle donne italiane dichiarano di utilizzare abitualmente creme per il viso e/o per il corpo, mentre sono soprattutto i magazine femminili la prima fonte d’informazione delle donne (53%) sulla cura della pelle, seguiti dai consigli della profumeria (43%) e della farmacia (35%). Come dire: le donne italiane sono sempre più informate, attente e consapevoli dell’importanza di avere una pelle sana e, quindi, più bella. Il 60% del campione è abbastanza/molto soddisfatto della propria pelle, che cura soprattutto la mattina (81% del campione) piuttosto che la sera prima di andare a dormire (53%). Ogni giorno alla cura della pelle si dedicano in media 13 minuti: tuttavia, non è mai abbastanza e 1 donna su 2 ritiene che dovrebbe e vorrebbe fare ancora molto di più. Per le donne italiane, poi, prendersi cura della pelle è soprattutto un piacere (62%). Ecco perchè le spese per cure estetiche/dermatologiche in centri specializzati (51 Euro al mese) e quelle per l’acquisto di prodotti specifici per la pelle (36 Euro mensili) sono ritenute giuste e necessarie. Ma l’indagine insiste anche sull’importanza che tutte le donne italiane danno al nutrimento della loro pelle e più in particolare, al nutrimento della pelle dall’interno. Alimenti sani e corrette abitudini alimentari sono le componenti fondamentali per nutrire la pelle. Nello specifico – dopo l’acqua – lo yogurt è l’alimento maggiormente associato al concetto di nutrimento della pelle dall’interno. Nutrire la pelle dall’interno dev’essere un impegno quotidiano. In questo modo le donne sono consapevoli di ottenere risultati che si vedono, si sentono e durano anche nel tempo. L’importanza Della Dermonutrizione L’attenzione crescente delle donne italiane in fatto di pelle correttamente nutrita è il territorio di sviluppo della dermonutrizione, innovativo approccio a 360° che unisce la dermatologia alla nutrizione. «La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, una ‘membrana’ che ci riveste completamente – spiega Magda Belmontesi, dermatologa esperta di dermonutrizione e docente della Scuola Superiore di Medicina ad indirizzo estetico di Milano – ma anche un vero e proprio ‘biglietto da visita’ della nostra salute e del nostro benessere. Avere una pelle sana ci fa sentire bene ed anche più belle. Ecco perchè, per contrastare tutti i fattori di rischio della nostra pelle, stress, insonnia, raggi Uv, freddo, cambiamenti ormonali e invecchiamento cutaneo, è fondamentale adottare un programma di trattamento globale, che ‘tratti’ la pelle sia da fuori che da dentro. Questo è il principio della dermonutrizione e, per avere una pelle più sana e più bella, abbiamo pensato di indicare alcune regole base, tra cui seguire un’alimentazione corretta (che inizia con il consumo giornaliero di Essensis di Danone), praticare un po’ di attività fisica e avere corrette abitudini di igiene dermatologica». Essensis Di Danone Nato dopo due anni di ricerche cliniche e di laboratorio nel Centro Danone Research di Parigi, con un team dedicato di oltre 40 esperti tra nutrizionisti, dermatologi e ricercatori, Essensis è un alimento funzionale, con un minimo contenuto di grassi (solo l’1,5%). È, inoltre, il primo alimento ad essere arricchito con Pronutris, che contiene elementi completamente naturali: Omega 6 dall’olio di borragine, antiossidanti del tè verde , Vitamina E e fermenti esclusivi. Il direttore Marketing di Danone Italia, Alejandro Pinillos commenta così il lancio: «Danone con il lancio di Essensis, che avverrà contemporaneamente in 4 paesi europei nel mese di febbraio ‘07, si conferma leader nell’innovazione e apre un nuovo segmento nell’ambito degli alimenti funzionali. Essensis è frutto di una lunga ricerca che ci ha permesso ancora una volta di rispondere ad un trend di mercato e ad un reale bisogno dei consumatori: il prodotto si rivolge in particolare alle donne oltre i 25 anni, che,come ci dimostrano le ricerche di mercato, sono sempre più attente alla cura della propria pelle, attraverso la quale esprimono la loro bellezza. Il marketing mix sarà completamente innovativo: un nuovo beneficio offerto dalla categoria, il nutrimento della pelle dall’interno, ma anche un packaging dai colori impattanti, gusti sfiziosi e un grande piano di supporto al lancio attraverso una forte comunicazione in Tv e stampa, ma anche attraverso attività sul punto vendita e attività rivolte agli esperti nutrizionisti e dermatologi». .  
   
   
ETIQUETTE, LA RIVISTA DELL’ARTE DEL RICEVERE E DEL BUON VIVERE MADE IN ITALY  
 
La prima e unica rivista nazionale dedicata interamente all’arte del ricevere, ai beni di lusso e ricca di consigli sul vivere bene Etiquette è la rivista dell’arte del ricevere e del buon vivere. Nasce nel 2002 e subito diventa una pubblicazione di prestigio, in virtù del suo amore per le tradizioni del nostro Paese e per la ricerca di ciò che di meglio la società può offrire. Attraverso rubriche, curiosità, appuntamenti, Etiquette pone lo sguardo su tutto ciò che di meglio l’Italia può offrire: antiche tradizioni, luoghi ed eventi esclusivi, artisti e artigiani. È la storia del made in Italy, una storia d’amore per il fatto che nasce dal vivere in uno dei paesi più belli del mondo. È distribuita in più di 100. 000 copie, in tutta Italia e all’estero (Principato di Monaco, Svizzera, Francia e America) con una rete distributiva selezionata: alberghi di charme, hotel e centri benessere, negozi di lusso, circoli esclusivi, manifestazioni ed eventi in target. «Etiquette nasce per offrire ai propri lettori preziosi consigli: dall’arte di apparecchiare al vestito giusto da indossare per un colloquio di lavoro, creandosi un proprio stile che permetta di distinguersi in ogni situazione; ma questo non va inteso come rigida applicazione del Galateo, ma come un valore aggiunto in un’epoca in cui le buone maniere sembrano diventate un lusso» afferma Simona Artanìdi, direttore responsabile della rivista. Unica nel suo genere per la qualità degli argomenti trattati e per i rigorosi criteri con i quali sono selezionati, la vetrina creata da Etiquette ospita le eccellenze italiane in un contesto elegante e raffinato, e di un target selezionato costituito da personalità appartenenti alla nobiltà europea che, per cultura e tradizione, sono da sempre simbolo di savoir faire e raffinatezza, nonché custodi delle più esclusive regole dell´ospitalità. Principi, duchi, marchesi, conti, baroni, che Etiquette segue negli eventi mondani, nelle serate di gala che si tengono nei luoghi e nelle dimore più suggestive del nostro Paese. Etiquette, l’unica rivista nelle cui pagine scorre sangue blu, in onore di antichi saperi, preziose tradizioni, prestigiose proprietà, che raccontano parte dell’Italia e della sua cultura. Etiquette, la rivista di chi ama circondarsi di cose belle e vivere bene, è anche on line. Sul sito www. Etiquette. It è possibile leggere una selezione di articoli pubblicati sulla versione cartacea. .  
   
   
TRIONFO DEL CACAO BIOLOGICO ED EQUOSOLIDALE CON LE NUOVE TAVOLETTE DI CIOCCOLATO E I NUOVI FROLLINI ALCE NERO  
 
La gamma di prodotti certificati Fairtrade si arricchisce anche di un caffè arabica per macchina espresso E’ il cacao prodotto dai soci di Appta l’ingrediente principe delle nuove proposte biologiche ed equosolidali Alce Nero, che ampliano ulteriormente una gamma di prodotti buoni per i consumatori, per i produttori e per l’ambiente: squisiti frollini al cacao con granella di fave di cacao e due prelibate tavolette di cioccolato sempre con pezzetti di fave di cacao, una fondente e una di cioccolato bianco. Appta (Asociación de Pequeños Productores de Talamanca) è una delle più interessanti realtà cooperative del sud del Costa Rica: particolarmente impegnata nella promozione sociale delle comunità locali, è composta da più di mille piccoli produttori di 43 diverse comunità; l’80 per cento dei soci è indigeno e il 36 per cento, compresa la presidente, sono donne. Gli agricoltori mantengono intatto un rapporto sacrale con la pianta del cacao. Rispettata quale fonte di vita per le attuali e future generazioni, viene coltivata secondo le regole trasmesse dalle antiche civiltà precolombiane e secondo i rigorosi metodi dell’agricoltura biologica. L’impegno di Appta, grazie al sistema di certificazione Flo-fairtrade che garantisce il rispetto dei criteri del commercio equo e solidale (prezzi equi, contratti pluriennali, prefinanziamenti e sostegno a progetti locali di sviluppo ambientale e sociale) si sviluppa anche attraverso una intensa attività che mira a migliorare il livello di vita dei produttori e delle loro famiglie. La cooperativa fa inoltre parte di Coop Sin Fronteras, un’associazione internazionale promossa in Italia da Conapi e che coinvolge più di 12 mila produttori nel nord e sud del mondo promuovendo principi di qualità, salubrità e sostenibilità e favorendo il protagonismo dei produttori, dei territori e rapporti paritari e reciproci fra i soci. Le Tavolette Di Cioccolato Bio Ed Eque Dal Costa Rica Sono due raffinate tavolette arricchite con fave di cacao spezzate e privi di lecitina di soia. Il Cioccolato bianco con fave di cacao spezzate crea un inusuale connubio di sapori che abbina al gusto morbido del cioccolato bianco quello amaro delle fave tostate, ben completato dai sapori degli altri ingredienti: zucchero di canna, burro di cacao, latte intero in polvere e vaniglia. Il Cioccolato extra fondente con fave di cacao spezzate contiene a sua volta l’80 per cento di cacao (in pasta e burro), nonché zucchero di canna e vaniglia. Dal gusto raffinato, sarà particolarmente apprezzato dagli intenditori. Entrambe le tavolette, da 100 grammi, sono proposte in eleganti confezioni di cartoncino. I Frollini Al Cacao Con Fave Di Cacao Spezzate Sono squisiti biscotti biologici ed equosolidali privi di latte e uova ma ricchi del gusto e delle proprietà del cacao – contenuto sia come burro e in polvere, che in granella di fave –, della farine di quinoa e di frumento, dello zucchero di canna e dell’olio extra vergine di oliva. Il gusto amaro delle fave di cacao ben si sposa con l’intensità del cacao e con il gusto delicato della quinoa, offrendo al palato una vera delicatezza, gustosa sia per una sana prima colazione che per uno snack che fornisce una tonica sferzata di energia. Proposti in tubo da 250 grammi, saranno apprezzati anche dai vegetariani e da quanti soffrono di intolleranze ai latticini. Il Caffè Di Alta Montagna 100% Arabica Per Macchina Espresso Viene coltivato sopra i 1. 500 metri di altitudine dai soci di La Alianza in Costa Rica, Prodecoop nel nord del Nicaragua e Cepicafè in Perù. Specializzati nella coltivazione di caffè biologico, raccolgono i chicchi maturati debajo de la sombra, ossia sotto l’ombra degli alberi. Ed è proprio l’altitudine e la miscela di chicchi del Centroamerica e peruviani (questi ultimi con caratteristiche diverse) a fare di questa pregiata combinazione un caffè dall’aroma gradevole e dal gusto morbido. Sottoposto a macinazione specifica per le macchine espresso, viene proposto in pacchetti da 250 grammi. Gli Altri Prodotti Della Linea Biologica Ed Equosolidale Caffè di alta montagna 100% arabica - Costa Rica e Nicaragua Cioccolato extra fondente – Costa Rica Cioccolato al latte finissimo – Costa Rica Cioccolato al latte e nocciole intere - Costa Rica Cacao amaro in polvere – Costa Rica e Repubblica Dominicana Miele della foresta - Nicaragua Succo 100% Tropicale – Brasile e Costa Rica Succo 100% Mandarino e Arancia - Brasile Tè – India Tè verde – India Zucchero di canna – Perù www. Alcenero. It.  
   
   
MULTICENTRUM ADULTI: COMPLETO DALLA A ALLO ZINCO E CON LUTEINA, IN COMPRESSE ED EFFERVESCENTE.  
 
Il loro nome – vitamine – richiama il concetto di vita (è combinato con il termine amine, che significa “sostanze contenenti azoto”, l’elemento indispensabile per la vita) e lascia intendere quanto siano fondamentali per la struttura e l’attività delle cellule e, quindi, per il buon funzionamento dell’intero organismo. E, in effetti, senza di loro non potremmo vivere. La loro scoperta, avvenuta agli inizi del ‘900, ha dato anche una svolta concettuale molto importante nella medicina perché ha dimostrato che le malattie possono derivare, non solo dalla presenza di agenti dannosi, ma anche dalla mancanza di qualche fattore essenziale, dando così inizio alla medicina preventiva. * Le magnifiche 13. Le vitamine sono sostanze organiche molto diverse fra loro sia per la struttura chimica, sia per le funzioni che svolgono nell’organismo, ma accomunate dalla caratteristica di essere essenziali. Il nostro corpo, infatti, non è in grado di produrle autonomamente, per cui è necessario assumerle attraverso l’alimentazione. Il loro ruolo è prevalentemente catalitico: ciò significa che esse, anche in quantità molto piccole, attivano e regolano fondamentali reazioni biochimiche che avvengono nelle cellule (metabolismo). In pratica, le vitamine permettono all’organismo di utilizzare le sostanze nutritive e produrre energia e, quindi, di vivere. Finora sono state scoperte tredici vitamine e alcune sostanze che agiscono come tali, anche se di esse non si conoscono ancora tutti i meccanismi vitali. Una cosa, invece, è certa: ogni vitamina ha una sua funzione specifica nell’organismo, che la rende unica e insostituibile. I minerali sono sostanze inorganiche necessarie all’organismo per assolvere a moltissime e differenti funzioni e, così come avviene per le vitamine, devono essere assunti attraverso l’alimentazione. * Essenziali al pari delle vitamine. Nonostante siano nutrienti essenziali per l’organismo, i minerali vengono spesso considerati, a torto, meno importanti delle vitamine, tanto che difficilmente conosciamo gli alimenti che li contengono e ci preoccupiamo di inserirli nella nostra alimentazione quotidiana. Sicuramente sappiamo che senza un adeguato apporto di Calcio le ossa diventano fragili e che la mancanza di Ferro porta all’anemia, ma trascuriamo il fatto che i minerali contribuiscono anche al benessere psicofisico in generale. Ad esempio, una carenza grave di Magnesio può provocare ansia, irrequietezza, tremori, palpitazioni; se manca lo Zinco, diminuisce l’appetito e la prontezza mentale, i capelli diventano fragili e incanutiscono precocemente; un deficit di Manganese può compromettere la tolleranza al glucosio, con conseguente incapacità di eliminare gli zuccheri nel sangue. Multicentrum Adulti: Completo Dalla A Allo Zinco E Con Luteina, In Compresse Ed Effervescente. Multicentrum Adulti di Wyeth Consumer Healthcare è l’integratore multivitaminico-multiminerale completo di tutti i micronutrienti e, oggi, anche di luteina, indispensabili al buon funzionamento dell’organismo e al mantenimento del benessere psicofisico, con una formula specifica per ragazzi e adulti dai 12 ai 50 anni. Multicentrum Adulti è stato formulato in base a due concetti fondamentali: completezza e sicurezza ed è disponibile sia in compresse da deglutire sia in compresse effervescenti da sciogliere in acqua, al buon sapore di arancia. Queste due forme farmaceutiche presentano le stesse caratteristiche formulative. * La completezza. Contiene 27 elementi indispensabili per il benessere psicofisico: 14 vitamine (fra cui la luteina che, non potendo essere sintetizzata dall’organismo, è stata considerata come vitamina) e 13 minerali. Multicentrum Adulti: 27 Elementi Essenziali, In Una Formula Calibrata. Multicentrum Adulti contiene 27 elementi (14 vitamine e 13 minerali) indispensabili per il benessere psicofisico, in una formula calibrata e specifica per le diverse esigenze nutrizionali di questa fascia di età. .  
   
   
IL MERCATO INDIANO SARÀ LA PROSSIMA CONQUISTA DELL’ARTE SPUMANTISTICA E DEL PROSECCO DI CONEGLIANO DOC CARPENÈ MALVOLTI  
 
 Una ‘missione’ dal risultato positivo quella appena compiuta in India da Carpenè Malvolti insieme all’Istituto Grandi Marchi. Un viaggio esplorativo alla conquista di un mercato che fra due anni potrebbe rappresentare, per i vini e spumanti Italiani, volumi per circa 600. 000 bottiglie. <Al momento il mercato indiano registra circa 155. 000 di bottiglie di vino con etichette made in Italy per un valore che sfiora appena il milione di Euro. Se il vino italiano dovesse conquistare un 5 % del mercato Indiano, afferma Antonio Motteran, direttore generale della Carpenè Malvolti Spa, il volume conquistato potrebbe corrispondere a circa 600. 000 bottiglie rispetto alle attuali 155. 000. I dazi, le tasse e altre imposizioni di ingresso e commercializzazione variano da Stato a Stato, dichiara il Direttore Generale, e sono molto onerose, fino a superare il 250 % per i vini e oltre il 300 % per i superalcolici. Però dal 15 di gennaio 2007, si è avuta notizia che il Governo Indiano ha approvato nuove leggi e normative per l’importazione di Vini e Spumanti che prevedono una riduzione sensibile dei dazi e delle tasse e ciò lascia ben sperare per una accelerazione della crescita dei consumi nelle aree più avanzate come Mumbay, Bangalore e New Dehli. Oggi, continua il Direttore Generale l’industria indiana del vino vale circa 52 milioni di Euro e, dal 2003 cresce ad un ritmo che oscilla tra il 25% e il 30 % a stagione. L’economia Indiana, nel suo complesso, - sostiene il Dg Antonio Motteran - sembra avere registrato, nel 2006, una crescita del Pil superiore del 10 % e le previsioni per il futuro, espresse dagli Istituti Economici Internazionali, sono molto favorevoli, ponendola tra le aree economiche di maggiore interesse per il business dei prossimi vent’anni. Durante il nostro viaggio, abbiamo potuto verificare che negli Hotel internazionali l’organizzazione e il servizio risultano di ottimo livello e in tutti è presente una ristorazione di ottima qualità e tale segmento costituisce il canale di ingresso più idoneo per le marche di vini e spumanti di qualità>. Sono infatti le nuove classi medio alte, ad aver individuato nel linguaggio del vino una delle modalità di aggancio con il mondo occidentale. Si tratta di alcuni milioni di cittadini, giovani indiani tra i 25 e i 35 anni residenti nelle grandi città, i quali rappresentano un fatto culturale nuovo perché guardano sempre più allo stile occidentale, compreso quello alimentare, pur senza rinunciare all’identità delle proprie radici. <E’ ora che vanno gettate le basi per conquistare il loro mercato, precisa il Dg di Carpenè Malvolti, le prospettive di sviluppo dei rapporti commerciali italo-indiani nel mercato vitivinicolo sono senza dubbio buone. In particolare per il settore degli spumanti, le cui caratteristiche di leggerezza e freschezza, oltre alla gradazione alcolica contenuta, ben si combinano con i gusti della nuova middle class indiana. Inoltre conclude, Motteran, un elemento importante in termini di concorrenza è costituito dal prezzo dei nostri vini che costano fino un terzo dello champagne francese, tuttora il più consumato dai nuovi ricchi indiani appassionati di bollicine>. .  
   
   
CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE: QUANDO IL PRESTIGIO DI UN PREMIO DIVENTA MARKETING NUOVA STRATEGIA DI SISTEMA PER PORTARE I VINCITORI NELLA TAPPE ESTERE DI VINITALY  
 
Da quest’anno i vincitori avranno, a cura di Vinitaly, una maggiore visibilità commerciale sia durante la rassegna veronese, sia nel corso dell’anno grazie ad azioni promozionali mirate in giro per il mondo. Già siglato un accordo commerciale per la distribuzione nei punti vendita Isetan in Giappone. Novità importanti per il Concorso Enologico Internazionale (www. Vinitaly. Com), giunto alla sua 15^ edizione. La competizione internazionale realizzata nell’ambito di Vinitaly, conosciuta come la più partecipata e selettiva del mondo, diventa sempre più strumento di promozione commerciale. Diverse le iniziative pensate a tale scopo. Innanzi tutto le aziende vincitrici di una medaglia avranno l’opportunità, nel corso di Vinitaly, di promuovere i propri vini all’interno di un nuovo spazio dedicato. Inoltre, grazie ad un accordo con Spazio Italia, l’azienda vincitrice della sezione Italia avrà a disposizione 15 giorni di promozione all’interno dell’area gestita da Air Dolomiti/lufthansa nella zona partenze per l’Italia dell’Aeroporto internazionale di Monaco. Infine, come primo e concreto obiettivo raggiunto grazie all’ attività di Vinitaly Tour all’estero (che ogni anno tocca India, Russia, Usa, Giappone e Cina), la catena distributiva Isetan allestirà nei suoi punti vendita in Giappone un corner di vendita dei vini vincitori del Concorso Enologico. La competizione, in programma quest’anno dal 21 al 25 marzo, riunisce ventuno commissioni composte dai più autorevoli giornalisti internazionali e qualificati enologi, per un totale di 105 esperti, chiamati a valutare i campioni provenienti da oltre 30 Paesi. Nel 2006 sono state 1. 101 le aziende partecipanti per 3. 482 vini in concorso, ma sono state solo 88 le medaglie assegnate (il 3% del totale dei vini presentati) e un migliaio le menzioni. Tra le manifestazioni aderenti alla Federazione Internazionale dei Grandi Concorsi Enologici che ha sede a Montreal, in Canada, il Concorso Enologico Internazionale è considerata una sorta di “coppa del mondo”. Merito del rigore dimostrato e dell’autorevolezza acquisita in 15 anni, che rendono i riconoscimenti assegnati pieni di prestigio. “Le nuove iniziative legate al Concorso Enologico Internazionale – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – sono la naturale prosecuzione della strategia perseguita negli anni da Vinitaly di inserire tutte le proprie attività in un disegno promozionale di sistema. I risultati stanno pagando, soprattutto in termini di soddisfazione delle aziende, e questa nuova iniziativa non potrà che migliorare la visibilità di coloro che puntano sulla qualità”. .  
   
   
FESTIVAL DEL FRANCIACORTA A ROMA  
 
Grande festa a Roma per l’arrivo del Festival del Franciacorta che per dieci giorni invade la Capitale con eventi, incontri, appuntamenti. Un fiume di bollicine per salutare, sorprendere ed entusiasmare la città. Dieci giorni di degustazioni, incontri con i produttori e racconti sul territorio, per comunicare la cultura delle bollicine della più alta e prestigiosa qualità in una città come Roma, che ormai da anni si è guadagnata anche il titolo di capitale anche del vino. In questo contesto di consolidata cultura del vino, il Franciacorta torna per salutare le sue vecchie amicizie e per trovarne di nuove, per presentare il meglio della sua produzione nel luogo più bello del mondo. Il Franciacorta, prodotto in un territorio dalle caratteristiche uniche, risultato di lunghi anni di attesa in cantina, di un metodo fatto di regole severe e di un rapporto passionale con l’uomo che lo cura, si presenta a Roma per portare una testimonianza diversa, per raccontare la propria storia, arricchita da radici lontane e da esperienze giovani, da strutture solide per una grande missione da compiere: affermare le sue bollicine al livello più alto di qualità in Italia. E per condividere questa qualità che non è solo frutto del lavoro di una Regione ma risultato di cultura e passioni italiane. Una splendida occasione per degustare Brut, Dry, Rosé, Millesimati e Satèn Franciacorta Docg. E sarà anche il momento per provare gli abbinamenti con un tanti prodotti della gastronomia romana: ristoranti, enoteche, wine bar – i luoghi del gusto romano – si faranno promotori di degustazioni e incontri con le aziende di Franciacorta. L’appuntamento si articola in tre eventi: Aspettando il Festival: da mercoledì 28 febbraio, con una grande inaugurazione ufficiale, si apre la settimana di attesa del Franciacorta: enoteche, wine bar, ristoranti avranno in degustazione, in abbinamenti a cene e con la partecipazione di produttori ed enologi, le migliori bollicine italiane. Festival del Franciacorta: il 7 marzo all’Hotel Parco dei Principi, via G. Frescobaldi,5 dalle ore 16,30 alle ore 21,30 giornalisti e ristoratori, sommelier e appassionati del buon bere e mangiare sono invitati a incontrare le aziende che rappresentano la produzione del territorio della Franciacorta, in provincia di Brescia. Un grande evento articolato con molte manifestazioni ufficiali. Dopo il Festival: dalla sera del 7 alla chiusura del 10 marzo, per chi ci ha seguiti fino a questo momento, ancora altre possibilità di incontrare i produttori e degustare i vini con riflessioni e assaggi più mirati e speciali. In preparazione al Festival, l’Ais (Associazione Italiana Sommelier) ha programmato una serie di Master di specializzazione sul Franciacorta, per i suoi associati: un corso intensivo per capire meglio questo mondo complesso, la magia che rende possibile la produzione di vini così strutturati e longevi, ma pure freschi e piacevoli, che accompagnano i momenti migliori delle nostre giornate. Temi del Master: il territorio, la produzione, il metodo e tante degustazioni guidate che renderanno più consapevole l’incontro con le differenti tipologie di Franciacorta. .  
   
   
I GRANDI VINI ALTOATESINI IN SCENA A BOLOGNA  
 
Sono 37 i produttori altoatesini che incontreranno gli operatori e il pubblico bolognese lunedì 12 marzo, al Royal Carlton Hotel, per una indimenticabile degustazione dei loro premiati vini. Prende il via a Bologna lunedì 12 marzo il tour promozionale dei Vini Alto Adige 2007: evento organizzato dal Fondo Promozione Vini riunito nella Eos, nuova Azienda speciale della Camera di Commercio di Bolzano nata il 1° gennaio, che ha l’obiettivo di promuovere in Italia e all’Estero non solo i vini ma tutti i prodotti di qualità della Provincia autonoma. Una giornata per comunicare la qualità più alta e prestigiosa raggiunta dai vini altoatesini prodotti in una terra dove la cultura enoica ha una lunghissima storia da raccontare. Sarà un’occasione imperdibile per pubblico, operatori di settore, enoappassionati e giornalisti che potranno degustare un’anticipazione dell’annata 2006 che si prospetta tra le migliori di questi ultimi anni. I produttori, al gran completo, porteranno le loro diverse testimonianze raccontando la propria storia fatta di radici lontane e di una grande missione da compiere: il rispetto del territorio per il raggiungimento di una qualità senza compromessi. Ad ospitare l’evento le sontuose sale del Royal Carlton Hotel situato nel pieno centro della città a pochi passi dalla stazione e da Piazza Maggiore che si svolgerà dalle 16. 00 alle 21. 00 su invito, dalle 19. 00 aprirà le porte al pubblico con un biglietto d’ingresso di soli 8 € a persona. Per tutti la possibilità di partecipare a due preziosi seminari di approfondimento: “Le Collezioni dei Bianchi…” dalle 18. 00 alle 19. 00 dove verranno presentati i bianchi autoctoni e aromatici quali i Gewurztraminer, i Kerner, i Sauvignon dell’Alto Adige, “Le collezioni dei Rossi…” dalle 19. 00 alle 20. 00 dove gli stessi produttori presenteranno i rossi autoctoni quali Schiava, Lagrein, Santa Maddalena e Pinot Nero. Ai seminari, organizzati in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier, sarà possibile accedere solo su prenotazione telefonando alla delegata Ais Sig. Ra Aurora Cacciari al numero 335 1245953. Bologna testimonierà gli elevati vertici di qualità raggiunti da questi magnifici vini, successo confermato anche quest’anno dalle più autorevoli guide di settore, come risultato di un lavoro che sfiora la perfezione. .