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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Dicembre 2007
POTENZA: SAN CARLO, AL VIA UNA NUOVA TECNICA PER CURA TUMORI  
 
Potenza, 18 dicembre 2007 - E´ una donna di 43 anni della provincia di Matera, affetta da un tumore al retto, la prima paziente che ieri mattina ha ricevuto il trattamento di Ipertermia oncologica profonda, nel reparto di Oncologia dell´Ospedale San Carlo di Potenza. Erano presenti per l’occasione il direttore generale f. F. Dottor Rubino Grieco e il direttore sanitario dottor Giuseppe N. Cugno. La seduta è durata 40 minuti. "Il macchinario inaugurato - ha spiegato il primario dell’U. O. Dott. Luigi Manzione - usa le radiofrequenze per raggiungere direttamente i tessuti profondi e distruggere le cellule tumorali riducendo drasticamente gli effetti collaterali". L’ipertermia risulta essere infatti una metodica indolore, non gravata da alcun effetto collaterale e uno strumento altamente efficace nel determinare effetti citotossici in associazione ai trattamenti tradizionali (radio e chemioterapia) con i quali la va in molti casi abbinata. La sinergia dell’Ipertermia con la chemio e la radioterapia, si basa su meccanismi fisici che permettono, grazie al calore artificiale, di aumentare la vascolarizzazione della massa tumorale permettendo ai farmaci chemioteraoici di agire in profondità nella massa stessa e ossigenare la zona trattata aumentando l’effetto citostatico delle radiazioni ionizzanti. Il suo utilizzo è particolarmente indicato per tutte le forme tumorali della zona pelvo-addominale. L’ipertermia è una tecnica che ha estesi usi clinici: ampia è l’applicazione (superficiale) in fisioterapia e riabilitazione. La sua adozione risale addirittura alla fine dell’Ottocento. Questa metodologia in oncologia si fonda sul principio che a 43-44° la maggior parte delle cellule tumorali tende a morire (fenomeno noto come apoptosi, parola greca che indica la caduta delle foglie in autunno) mentre la maggior parte elle cellule sane tende a sopravvivere. Obiettivo principale della terapia è dunque l’aumento della sopravvivenza e il miglioramento dei sintomi e della qualità di vita dei pazienti sottoposti al trattamento. “Quello del San Carlo è il primo macchinario per la terapia ipertermica presente in una struttura pubblica del Sud. - ha dichiarato con soddisfazione il Direttore Generale f. F. Dott. Rubino Grieco - Attraverso questo nuovo servizio, l’Azienda ospedaliera potentina conferma la sua grande attenzione alla ricerca e all’innovazione tecnologica per garantire all’utenza cure all’avanguardia rafforzando in tal modo il proprio ruolo di produttore di salute”. .  
   
   
LIBERTA’ DI SCELTA PER LE VACCINAZIONI: SI COMINCIA IL PRIMO GENNAIO 2008  
 
Padova 18 dicembre 2007 - “Dal primo gennaio 2008 i genitori di tutti i bambini veneti potranno decidere se vaccinare o meno i lori figli. L’obbligo vaccinale viene, infatti, sospeso. Siamo la prima regione ad aver intrapreso questa strada. Ciò significa che i Servizi vaccinali delle Ulss del veneto continueranno la chiamata attiva per le vaccinazioni senza distinzioni tra quelle obbligatorie (sono quattro: tetano, difterite, poliomelite, epatite B) e le otto raccomandate (influenza B, pertosse, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C, pneumococco, varicella), ma i cittadini potranno scegliere come comportarsi. ” Lo dice l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, che spiega: “ I genitori potranno informarsi ma soprattutto confrontarsi con i pediatri di libera scelta e con i medici dei distretti sanitari. L’iniziativa è stata concordata con il Ministero della Salute e si giustifica con l’alta copertura vaccinale raggiunta in veneto (mediamente il 98%). Il progetto è in linea con la programmazione europea che prevede il superamento dell’obbligo vaccinale e l’introduzione della libertà di scelta nei paesi d’Europa entro il 2010. La cultura della libertà di scelta è stata diffusa tra i cittadini in questi ultimi 6 mesi con una campagna di comunicazione studiata dalla regione del veneto e “adottata” dal Ministero della Salute e dalle altre regioni italiane. ” .  
   
   
SANITA´ EXTRACOMUNITARI, REGIONE LOMBARDIA RISPONDE A MEDICI  
 
Milano, 18 dicembre 2007 - "Ai medici di medicina generale e ai pediatri della Lombardia non vengono affatto trattenute le quote di stipendio dovute per gli extracomunitari in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, ma solo quelle relative ai clandestini. Non si può infatti non considerare tale un extracomunitario che da almeno 22 mesi non abbia avuto il rinnovo da parte delle istituzioni competenti". Lo afferma l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in merito alle polemiche sulle quote di rimborso ai medici di base per i pazienti extracomunitari tornate alla ribalta dei media in questi ultimi giorni. Per Bresciani le associazioni dei medici dovrebbero aver ben chiaro che "riconoscere a un medico la quota di remunerazione di un paziente che non ha è inaccettabile, tanto più se questo comporta un´ingiusta spesa di denaro pubblico, cioè a carico dei cittadini contribuenti". Nel fare questo la Regione Lombardia applica la normativa nazionale. Infatti l´Accordo collettivo nazionale del 23 marzo 2005 stabilisce la possibilità di "azioni di rivalsa per quote percepite (dai medici) a seguito di mancato rinnovo del permesso di soggiorno". E la Regione ha stabilito di fissare in 12 mesi il lasso di tempo concesso per il rinnovo, il che significa che alla scadenza del permesso di soggiorno il cittadino extracomunitario dispone di un anno di tempo per il rinnovo e conseguentemente esprimere all´Asl la scelta del proprio medico. Questa norma è stata introdotta su richiesta degli stessi medici di medicina generale e a loro evidente favore. Ora, a seguito dei controlli, sono state scomputate le quote di remunerazione relative a chi è senza permesso non da 12 ma da 22 mesi. "Accampare motivi etici o deontologici - prosegue Bresciani - è in questo caso del tutto fuori luogo. In Lombardia l´assistenza sanitaria in caso di necessità non è negata a nessuno. Quello che si vuole fare è semplicemente salvaguardare un principio fondamentale secondo cui ad ogni medico viene riconosciuta una quota relativa al numero dei cittadini realmente assistiti nel Ssr. Un principio che anche Snami e Fimmg non possono non condividere". "Ciò nonostante - conclude l´assessore - in seguito all´incontro del 30 novembre, abbiamo voluto venire loro incontro sospendendo le trattenute in busta paga e dando mandato alle Asl di chiarire qualsiasi caso dubbio entro e non oltre il 31 gennaio 2008. Da parte nostra saremo felici se nel frattempo i medici e i pediatri di base smetteranno di comportarsi come una corporazione interessata solo ai propri interessi economici e decideranno di collaborare con noi per risolvere la questione". .  
   
   
IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE TOSCANO ´GUARISCE´ DAL PRECARIATO TRE ANNI DI TEMPO ALLE AZIENDE PER ´STABILIZZARE´ IL COMPARTO  
 
 Firenze, 18 dicembre 2007 - Niente più lavoro precario nelle strutture del Servizio Sanitario della Toscana. A questo obiettivo mirano, in un arco triennale, le “Linee di indirizzo sul lavoro a termine” e la proposta di legge intitolata “Disposizioni per il personale delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale con rapporto di lavoro a termine” licenziate nella sua ultima seduta dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi. I due provvedimenti si richiamano entrambi ad una delibera dell’aprile scorso che dettava misure di razionalizzazione della spesa, al contenuto della legge Finanziaria nazionale e seguono il positivo confronto tra Regione Toscana, rappresentanti delle strutture aziendali e delle organizzazioni sindacali del comparto che il 14 novembre scorso hanno siglato un verbale di intesa. I provvedimenti che ne seguiranno interessano gli oltre 1000 dipendenti del comparto inquadrati a tempo determinato, parte dei 184 operatori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e la quota dei 763 con incarichi di tipo professionale che appartengono al comparto. In tutto i dipendenti del comparto nelle strutture sanitarie toscane sono circa 40. 400 (dato al 31 ottobre 2007). La delibera n. 285 del 23 aprile 2007 aveva chiesto alle Aziende sanitarie una ricognizione dei posti di lavoro coperti con personale precario (rapporti di lavoro a tempo determinato, collaborazioni coordinate e continuative, incarichi libero professionali e ex lavoro interinale). Ora si dovrà procedere a una serie di adempimenti. In primo luogo trasformare i posti coperti con personale dipendente a tempo determinato che rispondono ad esigenze stabili delle Aziende in posti da coprire con dipendenti a tempo indeterminato. Per quanto riguarda le modalità di copertura in questo caso entra in scena la legge regionale che la giunta propone al consiglio e che prevede specifiche procedure di concorso riservate. Per quanto riguarda le posizioni di lavoro coperti dalle collaborazioni coordinate e continuative o dagli incarichi professionali essi verranno trasformati in posti da coprire con personale dipendente, a tempo indeterminato se si tratta di posti che rispondono ad esigenze aziendali stabili (tramite i concorsi pubblici ordinari), a tempo determina o se corrispondono a esigenze aziendali temporanee (attraverso selezione riservata i cui criteri vengono stabiliti nella legge). Infine i posti di lavoro ex interinali verranno trasformati, quando rispondano a esigenze aziendali stabili, in posti di lavoro a tempo indeterminato e coperti con normale concorso. L’effettiva trasformazione dei posti avverrà gradualmente, secondo un piano triennale che ogni Azienda dovrà stilare e senza costi aggiuntivi, ossia senza uscire dal limite degli obiettivi aziendali di equilibrio economico finanziario concordati annualmente con la Regione. .  
   
   
FVG: PRESENTATI I RISULTATI CAMPAGNA DONO DEL SANGUE  
 
Udine, 19 dicembre 2007 - Sono stati presentati ieri i risultati della Campagna di sensibilizzazione al dono del sangue 2007 in Friuli Venezia Giulia. L´iniziativa, promossa da tutte le associazioni di donatori del sangue attive in regione, ha ricevuto il contributo da parte della Direzione centrale alla Salute ed alla Protezione sociale della Regione. La campagna ha previsto la distribuzione di pieghevoli, informazioni e materiale vario, riguardanti la donazione del sangue, durante tutte le manifestazioni di rilievo che si sono svolte in regione. Gli organizzatori (Fidas Fvg, Avis, Cri, Afds Pordenone, Afds Udine, Advs Gorizia, Advs Monfalcone, Ads Trieste, Gadas Torviscosa, Acds Carnia) hanno in seguito realizzato uno spot, che è stato trasmesso da tutte le principali emittenti radio-televisive e nelle sale cinematografiche della regione. L´obiettivo della campagna è il mantenimento dell´autosufficienza del sangue in regione attraverso la crescita del numero dei donatori, soprattutto dei giovani. La donazione è, come risaputo, utile anche ai fini della prevenzione delle malattie. La campagna di sensibilizzazione ha dato risultati positivi: un aumento, ad esempio, del 12% (rispetto all´ottobre del 2006) del conferimento del plasma. L´assessore regionale alla salute, Ezio Beltrame, ha nel corso della conferenza stampa messo in rilievo il senso della campagna stessa, lo spirito unitario con il quale è stata effettuata e l´importanza del lavoro quotidianamente e capillarmente svolto sul territorio da parte dei volontari. La regione Friuli Venezia Giulia si trova ai vertici italiani ed europei in merito alla donazione del sangue: sono circa 70 mila i donatori periodici; il centro di trapianto degli organi di Udine è il terzo più importante del Paese. I rappresentanti delle associazioni coinvolte hanno inoltre evidenziato l´importanza del dono del sangue coordinato, efficace ed efficiente al sistema (attraverso l´iscrizione nelle associazioni) ed hanno richiamato l´attenzione sull´esponenziale consumo del sangue nel mondo (nel 2016 sarà il doppio rispetto all´attuale). Per tale motivo, il concetto del dono del sangue "deve diventare parte del Dna dei giovani", hanno ribadito a termine della presentazione. .  
   
   
CONVEGNO CNR: QUANDO IL SANTO UFFIZIO RESPINGEVA I CLANDESTINI SBARCHI DI IMMIGRATI, PREVENZIONE DI EPIDEMIE, RISCHI IN MARE. QUANDO IL CONTROLLO DELLE NAVI ERA AFFIDATO ANCHE ALL’INQUISIZIONE  
 
 Roma, 19 dicembre 2007 - Sorveglianza delle frontiere e immigrazione clandestina: problemi che, come oggi, affliggevano le istituzioni doganali del Mediterraneo fin dal ‘700. Per fronteggiarli venne istituita una fitta rete di sorveglianza composta dai porti di Marsiglia, Napoli, Trieste e Venezia, che oltre a monitorare gli sbarchi irregolari di merci e uomini, preveniva il rischio della diffusione di epidemie e di nuove malattie. “Nonostante i controlli e il pattugliamento delle coste, anche tra Xviii e Xix secolo era frequente l’arrivo sulle coste italiane di clandestini non dichiarati sui passaporti o sulla documentazione ufficiale presentata dal comandante al momento dell’arrivo nel porto”, spiega Raffaella Salvemini dell’Istituto di studi sulle società del Mediterraneo (Issm) del Consiglio nazionale delle ricerche, organizzatrice del Workshop: “Istituzioni e trasporti marittimi nel Mediterraneo tra età antica e crescita moderna” che si tiene a Napoli fino a domani. In particolare l’Issm del Cnr, il cui direttore è Paolo Malanima, si è proposto di analizzare il ruolo delle istituzioni in rapporto all’evoluzione e ai problemi della navigazione, con riferimento alle regole, alle politiche economiche, commerciali, doganali e ai contratti di assicurazione adottati alle frontiere. L’iniziativa rientra nell’ambito di un più vasto progetto di studio avviato nel quadro delle attività scientifiche della Rete Euro-mediterranea Ramses 2, ispirata e coordinata dalla Maison Mèditerranèenne des Sciences de l’Homme d’Aix-en-provence e finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del Sixth framework programme priority 7 “Citizens and Governance in a Knowledge Based Society”. Un aspetto poco conosciuto della storia del commercio è il ruolo esercitato dagli ufficiali dell’Inquisizione nei confronti delle navi provenienti da ‘fuori Regno’, come si evince da una ricerca di Salvo Pappalardo dell’Università di Udine presentata al convegno. In Sicilia come in Sardegna nel Xvii secolo l’Inquisizione spagnola aveva il compito di visitare le imbarcazioni in arrivo prima che gli equipaggi potessero scaricare le merci, per verificare se erano stivati libri e immagini non consentite dall’ortodossia cattolica. Tale opera investigativa secondo Pappalardo, che sta conducendo uno studio presso l’archivio palermitano, potrebbe trovare forza nel fatto che la maggior parte dei capitani dei mercantili era di nazionalità olandese, inglese o tedesca. Gli ufficiali del Santo Uffizio interrogavano i capitani sulla loro identità, sulla denominazione delle imbarcazioni, provenienza e composizione merceologica dei beni trasportati. Tali compiti erano in concorrenza con quelli fiscali propri degli ufficiali regi della dogana. Dall’esame dei documenti, conclude il ricercatore, si evincono anche le vocazioni all’esportazione di prodotti di alcune aree della nostra penisola come, Santa Maria Capua Vetere, nel napoletano, Venezia o Livorno. .  
   
   
ANISAP-FEDERLAZIO: LA REGIONE NON VUOLE RISPETTARE IL PREACCORDO  
 
Roma, 18 dicembre 2007 – Di seguito una dichiarazione congiunta del presidente di Federlazio Sanità privata Claudia Melis e del presidente di Anisap Lazio Vittorio Cavaceppi. “La Regione Lazio, con una nota inviata ieri dal Direttore della Sanità regionale Alessandro Correani, sembrerebbe manifestare l’intenzione di cancellare definitivamente qualsiasi concertazione, di non voler più rispettare il Preaccordo firmato il 3 ottobre u. S. E adottare il Piano che elimina tutti i laboratori privati accreditati della Regione Lazio. Come noto, i laboratori privati accreditati avevano sospeso lo sciopero e ripreso l’assistenza gratuita sulla base di un Preaccordo che prevedeva il ripristino a partire dal 2008 dei tetti e tariffe del 2006, nonché l’elaborazione di un piano della rete dei laboratori privati accreditati nell’ambito di una apposita commissione con la partecipazione delle associazioni di categoria, dal momento che la delibera 418 del 2007 prevedeva l’approvazione di un piano di riorganizzazione ma per i soli laboratori pubblici. Ebbene, se fosse confermata la posizione del Dott. Correani, l’Assessorato si sarebbe sottratto a tutti gli impegni assunti con il Preaccordo e un’intera categoria avrebbe ripreso in buona fede l’assistenza inutilmente, senza garanzie di pagamenti e di un futuro. Mercoledì pomeriggio si dovrebbe tenere l’ultimo incontro tra l’Assessore alla Sanità Augusto Battaglia, Anisap e Federlazio Sanità privata, per stabilire definitivamente se l’Assessorato intende mantenere gli impegni assunti con il preaccordo oppure se le strutture private debbano considerare inaffidabile l’attuale governo regionale e agire di conseguenza in via giudiziaria contro un Piano che prevede l’espropriazione dei laboratori privati accreditati, la soppressione di migliaia di posti di lavoro e la negazione dell’assistenza ai cittadini della Regione Lazio”. .  
   
   
NOSTOI. CAPOLAVORI RITROVATI ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE GALLERIA DI ALESSANDRO VII 21 DICEMBRE 2007 - 2 MARZO 2008  
 
 Roma, 18 dicembre 2007 - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il Vicepresidente del Consiglio e Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Francesco Rutelli, martedì 18 dicembre 2007 inaugureranno la mostra "Nostoi. Capolavori ritrovati" che, ospitata al Palazzo del Quirinale dal 21 dicembre 2007 al 2 marzo 2008, presenterà per la prima volta in Italia 67 capolavori d´archeologia rientrati nel nostro Paese a seguito degli accordi raggiunti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con importanti musei americani e con collezionisti d´arte internazionali. La parola greca "Nostoi", legata ai poemi epici che raccontavano il ritorno degli eroi greci in Patria dopo la distruzione di Troia, si riferisce a lunghi e faticosi viaggi affrontati per tornare a casa. L´esposizione "Nostoi. Capolavori ritrovati", che si terrà nelle prestigiose sale della Galleria di Papa Alessandro Vii, impreziosita dagli affreschi di Pietro da Cortona, vuole essere il lieto fine di un racconto che narra la storia di magnifiche opere d´arte antica che, dopo essere state illecitamente trafugate pur appartenendo di diritto al patrimonio nazionale tornano finalmente a casa, grazie allo sforzo congiunto del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Magistratura, Diplomazia Culturale voluto dal Ministro Rutelli. L´esposizione è a cura del Prof. Louis Godart, Consigliere del Presidente della Repubblica per la Conservazione del Patrimonio Artistico, ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. "Nostoi. Capolavori ritrovati" testimonia la tenace volontà dell´Italia di recuperare sul piano internazionale l´unicità del nostro patrimonio culturale, per riportare il commercio dell´arte e dell´archeologia sotto i numi tutelari dei principi etici. Tra gli anni 1970 e i primi anni 2000 molti bacini archeologici del nostro Paese sono stati depredati di incommensurabili ricchezze: seguendo percorsi clandestini e traffici illeciti i reperti ritrovati da scavatori clandestini venivano venduti a mercanti senza scrupoli e tramite questi finalmente ceduti a importanti musei europei, americani e giapponesi e anche a ricchi collezionisti privati. La "decontestualizzazione" che subiscono i reperti scavati clandestinamente li rende "muti": non forniscono più informazioni agli studiosi sulla loro provenienza, sul corredo di cui eventualmente facevano parte, sugli oggetti da cui erano accompagnati. Lo scavo clandestino cancella tutta la Storia che gli oggetti recano con sé, e di cui sono impregnati. Giulio Carlo Argan diceva che "distruggere l´arte è un tal peccato che, se si riscrivessero le Tavole della Legge, dovrebbe di certo esservi ricompreso"; l´attività dell´Arma dei Carabinieri, della Magistratura, le trattative condotte dalla Diplomazia Culturale e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l´impegno profuso dalle Istituzioni internazionali vogliono portare, come può dimostrare la mostra "Nostoi. Capolavori ritrovati", alla condanna e alla totale interruzione di queste pratiche illecite. Il ritorno di straordinari capolavori si configura così come un percorso di ricontestualizzazione: la mostra presentata al pubblico presso il Quirinale vuole non solo essere un percorso tra preziosi manufatti mai visti, ma vuole soprattutto celebrare il ricollocamento di tali preziosi oggetti nell´ambiente di cui rappresentano un preciso momento culturale, le radici, un´epoca. Una grande battaglia etica a livello internazionale trova suggello nella mostra "Nostoi. Capolavori ritrovati" che apre le porte a nuove "restituzioni", e a una rinnovata e rinvigorita stagione di scambi sul piano di studi scientifici e di collaborazioni culturali con le Istituzioni Culturali dei Paesi coinvolti. Fondamentale il nuovo condiviso atteggiamento internazionale che vede l´Italia e gli Stati esteri uniti nella responsabilità di garantire e tutelare pubblico accesso al patrimonio artistico dell´umanità contro gli scavi clandestini e l´illegale "fuga" delle opere d´arte. Con questo metodo si sono conclusi con successo i negoziati con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museum of Fine Arts di Boston e il Princeton University Art Musem. L´esposizione permetterà di ammirare veri e propri capolavori, basti pensare che alcuni dei reperti in mostra sono degli hapax, reperti privi di simili, o equivalenti, in qualsiasi collezione, pubblica o privata, del mondo intero. Tra le opere restituite la Vibia Sabina, una statua in marmo paro del Ii sec. D. C. , alta 204 cm. , effige dell´imponente moglie dell´imperatore Adriano; lo splendido Cratere a calice, il più grande firmato dal pittore pestano Assteas, del 350-340 a. C. Raffigurante il mito di Europa e il toro; il Trapezophoros in marmo asiatico dipinto, di 95 cm. Di altezza e 148 cm. Di lunghezza che mostra due grifi che sbranano una cerva: gruppo marmoreo spettacolare, un unicum di elevatissima qualità; l´Antefissa con Sileno e Menade danzanti in terracotta, del 500-475 a. C, che rappresenta un gruppo di una Menade e un Sileno in passo di danza. Le figure, stanti su una base dipinta a motivi geometrici, muovono verso destra; la Menade, con il chitone che conserva cospicue tracce di policromia e le nacchere in una mano, cerca di sottrarsi all´abbraccio del Sileno, coronato d´edera, che da dietro l´abbranca per la spalla con la destra e nella sinistra regge un corno potorio; un Kantharos configurato a maschera dionisiaca, dell´Italia centro-meridionale, del 480 a. C. Ca. , attribuito al Pittore della Fonderia come ceramografo, e forse ad Euphronios come vasaio. Uno dei lati del vaso reca applicata una maschera di Dioniso, modellata a parte, l´altro una maschera di Satiro. .  
   
   
ARCHEOLOGIA, UNA MOSTRA A POTENZA FINO AL 18 MARZO 2008  
 
Potenza, 18 dicembre 2007 - Viene inaugurata oggi negli spazi espositivi del Museo archeologico provinciale “Frammenti di storia lucana. Torre di Satriano e l’area nord-lucana. Mostra archeologica”, esposizione organizzata dal ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Provincia di Potenza e dall’Università degli Studi della Basilicata – Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera. “Lungo un tragitto, segnato da 18 vetrine e corredato da 8 pannelli introduttivi, si sveleranno - si legge in una nota dell’assessorato provinciale alla Cultura - testimonianze di continuità abitativa e, precisamente, reperti archeologici provenienti da numerose sepolture, da una casa arcaica e dal santuario lucano portati alla luce a Torre di Satriano (comuni di Tito e Satriano di Lucania), risultato di sette anni (2000-2007) di campagne di scavo effettuate dalla Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera, sotto la direzione scientifica del prof. Massimo Osanna che, insieme con l’archeologa Barbara Serio, si è occupato del coordinamento generale della mostra. Accanto ai reperti di Torre di Satriano sono esposti manufatti provenienti da vari comuni della Provincia di Potenza (Cancellara, Oppido Lucano, Ruvo del Monte e Vaglio), rinvenuti nel corso di scavi effettuati a più riprese dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata”. A caratterizzare la mostra, continua la nota, sarà “la ricostruzione di una trapeza, tavolino basso e leggero, utilizzato durante i banchetti, pasti collettivi contrassegnati da un carattere di ritualità, su cui verranno posti vasi e oggetti componenti il servizio da banchetto e la proiezione di un video, realizzato da Officina Accademia Teatro e girato nel cuore di un antico insediamento, sull’altura di Torre di Satriano, di grande forza evocativa dove lo scorrere delle immagini sarà accompagnato da una voce narrante femminile che reciterà versi della poetessa greca Saffo. La mostra rimarrà aperta fino al 18 marzo 2008 con ingresso gratuito, negli orari di apertura del museo (da mar. A ven. : 9/13 -16/19; lun. , dom. E giorni festivi: 9/13)”. .  
   
   
GOLF - TARGET WORLD CHALLENGE: OTTAVA VITTORIA STAGIONALE DI TIGER WOODS  
 
Roma, 18 dicembre 2007 - Tiger Woods (266 - 69 62 67 68) ha vinto alla sua maniera anche il Target World Challenge, il torneo esibizione disputato allo Sherwood Cc di Thousand Oaks in California e riservato a sedici selezionati giocatori. E´ l´ottavo titolo stagionale per il numero uno mondiale, che ha lasciato a sette colpi Zach Johnson (273 - 69 67 69 68) e a nove Jim Furyk (275 - 68 67 68 71), il suo più tenace rivale. Infatti nel giro finale ha tentato di recuperare portandosi a quattro colpi dal vincitore con cinque buche da giocare, ma successivamente ha perso ritmo e seconda posizione, mentre il numero uno mondiale ha concluso guadagnando altri due colpi al par (meno 22 totale). Al quarto posto con 277 Lee Westwood, al quinto con 279 Henrik Stenson e Steve Stricker, al settimo con 281 Mark Calcavecchia, all´ottavo con 282 Vijay Singh e Colin Montgomerie, al decimo con 286 Padraig Harrington. Woods, che è apparso in ottima forma pur essendo stato a riposo per dieci settimane e che ha preso il comando nel secondo giro stabilendo con 62 colpi il nuovo record del campo togliendolo al neozelandese Michael Campbell (63 nel 2005), ha intascato un premio di 1. 350. 000 dollari su un montepremi di 5. 750. 000 dollari. .