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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Luglio 2008
FORUM ITALIA-FRANCIA. MORATTI: “CON LIONE NUOVE SINERGIE SUL TEMA DELL’ALIMENTAZIONE E DEI BIO POLI”  
 
Un rinnovato rapporto tra Italia e Francia sul tema dell’alimentazione. È questo uno dei temi emersi dalla tavola rotonda tenuta nell’ambito della sesta edizione del Forum delle Imprese Italia – Francia. “Milano è pronta a mettere a disposizione il suo know-how e le sue eccellenze in un’ottica di totale condivisione – ha dichiarato il Sindaco Letizia Moratti – anche alla luce della recente assegnazione dell’Expo nel 2015 che ha come tema “Nutrire il Pianeta Energia per la Vita”. “In vista dell’Expo 2015 – ha aggiunto Letizia Moratti – è stata istituita una rete di rapporti tra città diverse per sviluppare un’attività di promozione comune delle tipicità di ogni singolo Paese”. “L’expo di Milano sarà una vetrina globale in cui tutti i Paesi potranno esporre le proprie eccellenze e il proprio know-how – ha sottolineato il Sindaco di Milano – e in questa ottica stiamo lavorando anche con Lione sul tema della alimentazione, del cibo; vale a dire sul il tema dell’Expo 2015”. “Con ogni città – ha spiegato il Sindaco Moratti – cerchiamo di trovare un tema che sia di interesse comune, con Lione il tema dell’alimentazione è certamente centrale, così come il tema dello sviluppo delle piccole e medie imprese e dei ‘bio poli’ ”. Alla tavola rotonda di ieri, a fianco dell’Ambasciatore di Francia in Italia Jean-marc del La Sablière, è intervenuto l’assessore del Comune di Lione e vice Presidente del Grand Lyon, Jean-michel Daclin , che ha sottolineato le “forti sinergie tra Milano e Lione su diversi temi come l’economia, la creazione di imprese, la cultura, le eccellenze nell’ambito dell’Università, della ricerca e dell’impresa”. .  
   
   
MILANO GUARDA ALLE CITTA’ DEL GUSTO  
 
Dopo un lungo periodo di gestazione, prende il via l’adesione di Milano al circuito internazionale delle Città del Gusto come indicato ieri dalle parole del Sindaco Moratti. La prima riunione esecutiva dei membri fondatori, si è svolta a settembre nella città francese di Lione e ha visto la partecipazione dell’assessore al Turismo, Marketing territoriale, Identità Massimiliano Orsatti. Il progetto nato per volontà della città di Lione, vede attualmente coinvolte oltre 20 realtà internazionali, che fanno del turismo enogatronomico e della valorizzazione delle eccellenze alimentari un elemento fondamentale della propria politica di promozione turistica. Il circuito delle Città del Gusto ha come scopo primario quello di favorire la diffusione di una nuova e più ampia cultura del gusto e dell’alimentazione, attraverso la valorizzazione dell’identità e del patrimonio culinario e gastronomico. Patrimonio che sempre più spesso costituisce lo strumento migliore per affermare e promuovere una nuova idea di turismo più consapevole, capace di comprendere e conoscere, anche grazie al cibo, un territorio, il suo popolo e la sua arte. “Milano sta cambiando e con lei cambia anche il modo di proporsi al mercato turistico internazionale – commenta l’assessore Orsatti - . Una città che oggi si afferma, oltre che per settori come la moda o il design, anche grazie ad una più ampia offerta di proposte e servizi, come i nuovi itinerari turisti ispirati alla nostra identità e alla tradizione culturale, penso alla Milano della poesia, dalle fabbriche o dell’acqua, solo per citare alcuni esempi, ma anche alle tante proposte culturali messe in atto quest’anno. Proposte capaci di valorizzare aspetti meno noti della città oltre alle numerose eccellenze gastronomiche e culinarie che senz’altro costituiscono un asset vincente su cui puntare anche negli anni a venire ”. “La scelta - continua Orsatti - di aderire alle Città del Gusto rappresenta un nuovo modo di coniugare la grande ricchezza di tradizioni presenti in città con le nuove esigenze del turismo internazionale, oggi più attento alla scoperta del territorio, poiché il cibo è sempre scoperta, cultura e conoscenza”. Milano e la sua Amministrazione hanno dimostrato da tempo di credere nelle tante eccellenze del territorio quale plus per promuovere l’immagine della città ed incrementare così i flussi turistici sia di tipo business che laissure. Un impegno sottolineato, oltre che dal tema scelto per Expo 2015, anche dai recenti successi fatti registrare dall’ente fiera grazie a Tuttofood, la prima fiera dedicata alle eccellenze nazionali e internazionali o dall’imminente nascita ad opera della Sogemi, della Città del Gusto e del Benessere, il primo polo di eccellenza per il comparto agro-alimentare, della salute e dell’ambiente destinato a diventare in breve tempo il punto di riferimento per la formazione e lo sviluppo di una moderna cultura del gusto e dell’alimentazione nazionale. E’ grazie a iniziative come queste e all’impegno delle tante imprese e realtà che operano sul territorio che Milano, città simbolo del gusto e dell’eccellenza tutta italiana, si appresta ad entrare da protagonista nel circuito delle Città del Gusto. .  
   
   
PROPOSTO DALL’UMBRIA UN “CIRCO DEL GUSTO” IN BRASILE  
 
Perugia - Un “Circo del Gusto”, che metta in scena in Brasile lo spettacolo dei prodotti enogastronomici di eccellenza dell’Umbria, trasformati da un’alta ristorazione e accompagnati, per quella “filosofia” che vuole l’enogastronomia espressione del territorio e della sua storia, non soltanto da corsi di alta cucina, ma anche di lingua e cultura italiana, e, da ultimo ma non ultimo, da punti-vendita dei prodotti stessi, che i clienti, invogliati da quanto gustato, vorrebbero poter comprare. Frutto della iniziativa di un gruppo di imprenditori umbri, e pensata per inserirsi nel quadro dell’accordo di cooperazione internazionale fra cinque Regioni italiane (fra cui l’Umbria) e il governo del Brasile, il progetto è stato presentato ieri sera presso la Chiesa Tonda di Spello, in occasione di un incontro di cortesia fra la Regione dell’Umbria, rappresentata dall’assessore Vincenzo Riommi, e Cezar Alvarez Santos, capo di Gabinetto del Presidente della Repubblica del Brasile Lula Da Silva, nel quale è stato fatto il punto sulla cooperazione fra Umbria e Brasile e sulle azioni di valorizzazione delle iniziative umbre in Brasile. Una catena di ristoranti in Brasile, nel quadro di possibile accordo bilaterale fra il governo di Bahia e l’Umbria, attraverso i quali presentare cultura gastronomica, cucina, prodotti tipici, vino ed olio umbri, ma anche artigianato artistico; e, accanto, “educationals” sviluppati in collaborazione con il “Senac”, il Servizio Nazionale di Apprendistato Commerciale, Cucina e Cultura del Brasile: così l’imprenditore Livio Fancelli ha sintetizzato il progetto, che – ha detto - al “business” intende legare la diffusione e l’esportazione della “cultura slow”, di quel “vivere bene” che rappresenta lo slogan vincente e l’identità dell’Umbria. “Chef stellati”, dunque, sia in cucina, a sperimentare le mille variazioni ed esaltazioni possibili dei prodotti di grande qualità che l’Umbria possiede, e in aula, come docenti nei centri di formazione di alta cucina: per completare il quadro, corsi di lingua e di cultura italiana, curati dall’Università per Stranieri di Perugia, che dovrebbe entrare nel progetto insieme alla Regione Umbria, al Fondo Sociale Europeo, alla Banca Europea per gli Investimenti e al Governo di Bahia. “È un progetto di eccellenza, industriale e culturale – ha spiegato Fancelli -, che rappresenta un modo per stare nella globalizzazione, esaltando le diversità e le identità: l’idea del ‘circo’, di un ‘Circo del Gusto’ è la metafora di uno spettacolo culinario, che intreccia armonicamente e fa convivere le diverse culture gastronomiche, e non solo”. “È una proposta che nasce spontaneamente dagli operatori - ha detto l’assessore Vincenzo Riommi - ed è sempre positivo quando si incontrano persone che hanno voglia di fare e passione in quello che fanno”. “Una proposta interessante – ha detto il capo di gabinetto del presidente Lula, Cezar Alvarez Santos -, che può inserirsi nella filosofia comune a tutti i progetti di cooperazione in atto: accrescere la conoscenza ed offrire, attraverso una molteplicità di attori e di settori, un ‘prodotto-Italia’ complessivo, per promuoverne i territori nel mondo, valorizzando scambi culturali ed identità”. .  
   
   
REGGIO CALABRIA: SEMINARIO SULLA BORSA MERCI TELEMATICA  
 
Italiana Venerdì 4 luglio alle ore 9. 30 presso la Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Reggio Calabria avrà luogo il seminario tecnico sulla Borsa Merci Telematica Italiana per la presentazione dei nuovi strumenti di commercializzazione e delle opportunità per lo sviluppo del sistema agroalimentare relative alla sua evoluzione internazionale. La Bmti, infatti, è partner direttamente coinvolto nella realizzazione della Borsa Agroalimentare Telematica Mondiale (B. A. T. ), progetto cardine dell’Expo 2015 assegnato al Comune di Milano ed è attualmente al centro di importanti novità dovute all´introduzione dei nuovi soggetti preposti alla commercializzazione dei prodotti - i Sai, la nuova figura di broker professionale che dal 28 maggio 2008 ha in esclusiva il compito di raccogliere e gestire gli ordini telematici per conto degli operatori accreditati. Dopo l’apertura dei lavori da parte del dott. Lucio Dattola, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, è previsto l’intervento del Direttore della Borsa Merci Telematica Italiana, Annibale Feroldi, che illustrerà in dettaglio le principali innovazioni correnti e le prospettive strategiche di sviluppo della borsa per l’internazionalizzazione del settore agroalimentare. Seguiranno l’intervento del dott. Giampaolo Nardoni, funzionario della Bmti che presenterà la nuova struttura ed il funzionamento del sistema telematico di contrattazione, ed un dibattito durante il quale gli operatori aziendali e le associazioni di categoria potranno porre i quesiti del caso e presentare la propria esperienza imprenditoriale. “L´esigenza di ammodernamento dei servizi a supporto della commercializzazione in questi ultimi anni ha investito anche il settore agroalimentare, da sempre legato a logiche e sistemi tradizionali - riferisce il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Lucio Dattola. Nascono così innovativi strumenti e servizi per rendere più efficienti i mercati agroalimentari e per offrire agli operatori nuove opportunità commerciali. In questa ottica opera la Borsa Merci Telematica Italiana, il mercato telematico regolamentato, istituito ai sensi del D. M. 174/06, sul quale è possibile contrattare i prodotti agricoli, agroalimentari ed ittici. La Bmti, oggi, oltre ai servizi di accesso alla piattaforma telematica e di informazione sui mercati (comunicazioni prezzi, report, analisi e studi di prodotto), fornisce agli operatori accreditati alcuni nuovi servizi accessori alle contrattazioni telematiche tra cui il servizio “Mercato Telematico Sicuro” - attivo dal 3 marzo 2008 - che consente agli operatori professionali, per il tramite della nuova figura dei Sai – Soggetti Abilitati all’Intermediazione - di concludere contratti telematici assicurati. Questo conduce ad una maggiore sicurezza nelle transazioni sia in termini di qualità che di remunerazione dei prodotti. La borsa è inoltre al centro di un programma di sviluppo internazionale anche correlato al progetto di Borsa Mondiale prevista per l’Expo 2015 di Milano. Si tratta di un percorso dal quale le imprese reggine non possono rimanere fuori e per le quali, già da oggi, la Camera di Commercio ha attivato un servizio di assistenza specifica atto a garantire agli operatori il supporto necessario per valorizzare tali opportunità”. .  
   
   
ATTENZIONE: IL SUCCO STA PER SCADERE  
 
Possono i biosensori avvertire i produttori di succhi quando il succo di frutta sta per scadere? Il progetto di ricerca collettiva Qualijuice è al lavoro su una tecnologia che è in grado di farlo. In parte supportati dall´Ue con un finanziamento di 1,01 Mio Eur, i partner nel progetto stanno utilizzando la più recente tecnologia dei sistemi a biosensori che permette ai produttori di rilevare il deterioramento della qualità. Fonti sostengono che i benefici economici per l´industria potrebbero ammontare a vari milioni di euro. Il vantaggio per i consumatori è che non compreranno mai del succo che è scaduto. Bere del succo già pronto direttamente da un cartone, piuttosto che mettersi a spremere la frutta, è un segno dei tempi moderni. Ma per quanto possa sembrare veloce e delizioso, si pone la questione della sicurezza. Dietro le quinte, gli scienziati stanno lavorando duramente per garantire che quel succo di frutta, un piacere per i consumatori, giunga sulle loro tavole fresco come il giorno in cui è stato preparato. Il progetto Quali-juice venne avviato per sviluppare biosensori in grado di aiutare a identificare i batteri che possono danneggiare il succo di frutta. Gli sforzi dei ricercatori hanno ridotto al minimo la quantità di prodotto che viene persa in seguito al deterioramento della qualità, e mirano a migliorare di circa l´80% la produttività dell´industria dei succhi di frutta. I produttori europei di succhi di frutta, di piccole e medie dimensioni, devono combattere ogni giorno con il problema della contaminazione. I batteri lattici avviano una fermentazione indesiderata che può costare alle aziende milioni in mancati profitti. Il problema, tuttavia, è che la loro presenza può passare inosservata per giorni prima che i test possano identificarli. I batteri possiedono il potenziale di diffondersi e infettare enormi volumi di succo di frutta attraverso tutta la catena di produzione. Quando i batteri vengono individuati, a causa delle proprietà organolettiche del succo, è ormai troppo tardi per la pastorizzazione e quindi il prodotto diviene non adatto al consumo umano. Comunque, se i produttori vengono avvisati della contaminazione durante una fase precedente, essi possono pastorizzare il succo e quindi inviarlo al mercato. Poiché questo intervento consuma energia, e causa quindi un aumento dei costi di produzione, dovrebbe essere effettuato solo quando c´è un serio rischio di spreco per deterioramento. In questo modo, viene garantita ai consumatori l´assicurazione di qualità a un prezzo ragionevole, poiché un produzione efficiente con sprechi minimi significa costi ottimizzati per il produttore. L´obbiettivo principale di Quali-juice è quello di sviluppare e convalidare un sistema di preallarme on-line basato sulla tecnologia a biosensori, che segnali un critico deterioramento batterico indesiderato durante la produzione del succo. "Tre efficienti sistemi off-line stanno venendo attualmente esaminati in serie di test a lunga durata presso gli stabilimenti dei produttori che partecipano al progetto, " ha detto il dott. Hauke Hilz della Ttz Bremerhaven, l´organizzazione che coordina il progetto. A seconda delle necessità e del costo di investimento, tutti e tre i sistemi offrono alcuni vantaggi,´ ha aggiunto. Rispetto alle potenziali applicazioni, il progetto prevede che un programma a due livelli trasmetterà questa conoscenza all´industria: le associazioni europee verranno istruite e saranno poi loro a trasferire questa nuova conoscenza ai propri membri. Un grande interesse è stato dimostrato per la tecnologia Quali-juice, come dimostrato dai seminari già tenuti in Spagna, Austria, Polonia, Romania e Slovenia. Fonti dicono che saranno diversi i sistemi pronti per il mercato uno volta concluso il progetto a ottobre del 2008. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Qualijuice. Com/ .  
   
   
AGRICOLTURA VENETA. OGGI IN GIUNTA PRIMO PROVVEDIMENTO SBUROCRATIZZAZIONE  
 
Mogliano Veneto (Treviso - “Domani presenterò alla Giunta regionale il primo provvedimento finalizzato alla sburocratizzazione del settore agricolo”. Lo ha annunciato il 30 giugno il vicepresidente Franco Manzato, intervenendo a Mogliano all’assemblea di Confagricoltura Veneto, conclusa dallo stesso Ministro Luca Zaia. La Regione era presente all’importante assise anche con l’assessore al bilancio Isi Coppola, con il vicepresidente del Consiglio Regionale Carlo Alberto Tesserin e con il presidente della Quarta Commissione Consiliare Clodovaldo Ruffato. Quello di Manzato è stato un intervento a tutto campo, in risposta alle aspettative e alle sollecitazioni del presidente di Confagricoltura Veneto Guidalberto di Canossa: sulle prospettive del settore primario, sulle leggi del quale ha bisogno, sulle strategie a livello regionale e anche sul medio e lungo periodo, “tenendo presente che al centro della nostra azione – ha ribadito Manzato – ci sono l’azienda agricola e la sua redditività, stella polare della nostra politica”. “In questi giorni ho un confronto serrato con il mondo agricolo – ha aggiunto – e ho raccolto la sua sollecitazione per la sburocratizzazione. Domani sottoporrò alla Giunta la prima proposta di provvedimento, che riguarderà la chiusura degli Ispettorati all’agricoltura e sul quale mi confronterò con i componenti di Giunta. Si tratterà anche di razionalizzare gli enti e le agenzie regionali esistenti, attivare lo sportello unico per le aziende, creare una cabina di regia, che voglio io stesso presiedere e nella quale vorrei anche il presidente Ruffato, per procedere ad un monitoraggio continuo e quotidiano sull’attività amministrativa e la sua efficacia”. “Voglio anche utilizzare la mia esperienza di ex capogruppo consiliare per velocizzare il percorso della nuova legge sulla bonifica; di quella sull’agriturismo, del disegno di legge sul turismo, che punta a coniugare il settore dell’ospitalità con l’agricoltura, la cultura e l’identità; degli adeguamenti urbanistici". "Sul Programma di Sviluppo Rurale – ha detto ancora Manzato – intendo confrontarmi con tutti per valutare se non sia il caso di razionalizzare il numero delle azioni, concentrando le risorse su quelle più strategiche. A fine anno – ha concluso – intendo promuovere un’assise che permetta di elaborare assieme una strategia unitaria tra turismo, agricoltura, cultura e identità e di disegnare lo scenario di come saremo tra vent’anni”. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA – AGRICOLTURA, CRESCE LA PLV IN TUTTE LE PROVINCE  
 
Una forte crescita della produzione lorda vendibile e una ripresa dei redditi aziendali. Sono questi i due risultati più significativi della annata agricola 2007 fotografata dal quindicesimo Rapporto su “Il sistema agroalimentare dell’Emilia-romagna” frutto della collaborazione tra Regione e Unioncamere che è stato presentato nel corso di un seminario all’aula magna di Alma, scuola internazionale di cucina italiana nel Palazzo Ducale di Colorno (Parma). E’ stato un 2007 positivo per l’agricoltura emiliano-romagnola che ha visto un aumento della produzione lorda vendibile del 12,9 %, rispetto a una crescita media nazionale del 2,65%, superando i 4 miliardi di euro. La Plv cresce in tutte le province della regione che evidenziano un’inversione di tendenza dal 2006. Le variazioni della Plv totale rispetto al 2006 sono comprese tra il +8,2% di Parma e di Ravenna e il 17,2% di Forlì-cesena. Il balzo in avanti conferma i primi segnali di ripresa manifestatisi nel 2006 dopo un biennio 2004-2005 segnato da forti difficoltà ed è da ricondurre in gran parte alla favorevole dinamica dei prezzi all’origine che ha avuto conseguenze positive per le aziende agricole, il cui reddito netto è salito nonostante l’aumento dei costi energetici e produttivi, di circa il 7% per un valore di circa 20 mila euro per unità lavorativa famigliare. Un risultato buono, non solo se confrontato al dato medio italiano – che ci consegna una diminuzione del 2% - ma anche a quello europeo che invece indica un aumento del 5,5%. L’aumento del fatturato del 18% registrato tra le imprese che già esportano configura l’Emilia-romagna come regione centrale per il made in Italy, i prodotti tipici e di qualità. Come è andata nei diversi settori L’aumento della Plv si è manifestato nel 2007 sia tra le produzioni vegetali (+ 13,6%) che tra quelle animali (+12%). Va segnalato il vero e proprio record delle produzioni cerealicole (+45%) a fronte di una performance comunque decisamente positiva di tutto il comparto dei seminativi (+21%). Bene anche l’andamento del pomodoro da industria (+21,8%), di patate e ortaggi (+6,9%) delle piante industriali (+9,7%). Stazionario l’andamento delle produzioni frutticole (+0,3%), mentre è cresciuta la plv del vino (+16,3%). Più differenziato l’andamento delle produzioni animali. A fronte di una forte ripresa del comparto avicolo (+39,1%), vanno infatti segnalate le difficoltà per i bovini da carne (-6,8%), gli ovicaprini (-6%) e i suini (-7%). Bene invece la zootecnia da latte (+13,7%) e il Parmigiano-reggiano, i cui listini nel 2007 hanno guadagnato in media l’11%, con punte del 17% nell’ultima parte dell’anno, mentre le esportazioni sono aumentate del 9,6%. In crescita nel 2007 anche l’export agroalimentare che ha fatto segnate un + 5,2% (oltre 3,6 miliardi di euro). Germania, Francia, Regno Unito e Stati Uniti d’America sono le principali destinazioni. Il Rapporto 2007 conferma la notevole importanza del credito agrario in Emilia-romagna che sfiora i 4 miliardi di euro con un incremento oltre il 5% sul 2006. L’ occupazione nel 2007 ha fatto registrare una flessione di oltre il 6% rispetto all’anno precedente, attestandosi a poco più di 77 mila unità. Un calo che ha interessato essenzialmente i lavoratori autonomi (-10,7%) e può essere letto come un effetto del ricambio generazionale e della crescita della dimensione media aziendale. Questo spiega anche l’aumento del lavoro dipendente (+3,8%), rappresentato ormai per i tre quarti da immigrati. Flessioni più consistenti dell’ occupazione agricola si sono manifestate a Bologna, Ravenna e Piacenza. Il tasso di occupazione agricola a Ferrara è dell’ 8% e a Bologna 1,8%. Le specificità provinciali in cifre Per quanto riguarda le quotazioni medie dei terreni agricoli: rialzi per le province di Piacenza (tra 5-10%), Ferrara (tra 4-7%), e Rimini (+5%), crescita modesta per le province di Parma, Reggio Emilia, e Ravenna (tra il 2 e il 5%), stabili Modena, Bologna e Forlì-cesena. Relativamente al numero di produttori e trasformatori biologici, Forlì-cesena guida con 770 di cui 647 nella sezione produttori per 15,45% della Sau, segue Parma con 638 (di cui 533 produttori per 9,74% della Sau) e Bologna con 628 ( 487 nella sezione produttori per 7,25% della Sau). La concentrazione aziende agrituristiche nelle prime zone collinari a ridosso dei capoluoghi, vede 149 aziende agrituristiche a Bologna, 132 a Forlì-cesena, 109 Modena, 105 a Piacenza, 93 a Parma, con un incremento nel 2007 del 4,5%. L’importo del premio unico nel 2007 per i titoli ordinari è di oltre 205 milioni e diminuisce del 2% rispetto al 2006. Ferrara riceve circa il 20% dei pagamenti (41 milioni di euro), segue Bologna con circa 32 milioni di euro, quasi 28 milioni di euro a Parma, oltre 27 milioni di euro a Modena, 24,4 a Reggio Emilia, 23,6 milioni di euro a Piacenza, 15,8 a Ravenna, 8,6 a Forlì Cesena, 4,6 a Rimini. Il numero maggiore di beneficiari a Bologna con 7732. “Il 2007 conferma che la produzione agricola e agroalimentare dell’Emilia-romagna ha potenzialità di crescita - ha commentato il presidente di Unioncamere Emilia-romagna e della Camera di Commercio di Parma, Andrea Zanlari – L’ aumento dei prezzi internazionali delle materie prime agro-alimentari e, di riflesso, dei prezzi dei prodotti alimentari di base che si sta delineando come tendenza di medio-lungo periodo, pone il sistema agro-alimentare, di fronte ad una serie di sfide su una pluralità di fronti. La complessità dello scenario internazionale – ha spiegato Zanlari nel suo intervento - esige, oltre al ricorso agli usuali strumenti di natura macro-economica, l’impiego di politiche specifiche. L’innovazione di prodotto, di processo ed organizzativa, partendo dalla logistica, deve qualificarsi sempre più come strada maestra per la competitività delle imprese. In questo contesto si inserisce lo sforzo di fornire studi economici sempre più aggiornati, capaci di leggere le diverse realtà e calarle nei contesti provinciali”. Al seminario di approfondimento dei dati contenuti nelle oltre 400 pagine del Rapporto, hanno partecipato, oltre ad Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, Renato Pieri e Stefano Boccaletti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Piacenza) – Istituto di Economia Agroalimentare, Cristina Brasili e Roberto Fanfani dell’Università di Bologna – Dipartimento di Statistica e Francesco Braga Università di Guelph (Canada) – Istituto di Agribusiness. L’intervento di chiusura è stato invece affidato a Pier Luigi Ferrari, Vice Presidente Provincia di Parma e Assessore all’Agricoltura. . .  
   
   
CON CONSORZIO COLOSSELLA TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE CASEARIA  
 
“E’ nato il Consorzio Colossella con 125 allevatori e 6 caseifici per tutelare e valorizzare la produzione casearia del Lazio sui mercati nazionale ed internazionale”. A dichiararlo è Daniela Valentini, assessore regionale all’Agricoltura, dopo la firma dal notaio che ha ufficializzato la nascita della nuova struttura. L’assessore ha poi aggiunto che “la prima assemblea dei soci si svolgerà tra 15 giorni”. “Con la nascita del Consorzio e l’avvio del marchio Colossella, che contrassegnerà il latte prodotto negli allevamenti laziali - ha spiegato l´assessore - diamo la nostra garanzia di qualità e genuinità per rilanciare i prodotti di tutta la filiera lattiero-casearia”. Il Consorzio, il cui presidente è l’allevatore di Amaseno, Salvatore Rinna, promuoverà inoltre il consumo dei prodotti e si occuperà della formazione degli associati per accrescere la qualità del processo produttivo, restando aperto ad ogni altra adesione. “In questi due mesi - ha concluso Valentini - abbiamo fronteggiato la crisi che stava coinvolgendo i nostri territori e impiantato una vera e propria strategia a sostegno dell’intero settore. E la nascita del Consorzio rappresenta una vera e propria conferma dell’importanza del percorso intrapreso”. .  
   
   
RISORSE AGRICOLE: CHIESTO STATO CRISI PER COMPARTO SUINICOLO IN FVG  
 
La Giunta regionale ha deciso, su proposta dell´assessore alle Risorse agricole Claudio Violino, di chiedere al Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali di dichiarare lo "Stato di crisi di mercato" del settore del suino da carne. La Regione ha infatti riconosciuto che questo comparto sta attraversando da tempo una grave situazione di crisi derivante, in generale, da un aumento dei costi energetici e delle materie prime (cereali e soia) del mangime, da spese eccezionali affrontate dalle aziende per adattare le strutture alle prescrizioni comunitarie e nazionali in tema di benessere degli animali, dal calo delle quotazioni del prezzo dei suini del 10 per cento dovuto dallo squilibrio tra l´offerta e la domanda. Inoltre, sul piano specifico, dal 1 di luglio le produzioni suinicole del Friuli Venezia Giulia non possono essere conferite al circuito delle Dop "Parma-modena": tale limitazione interessa presumibilmente circa 320. 000 suini, per un peso di oltre 35. 000. 000 Kg di carne, che inevitabilmente graveranno sulla situazione di mercato già molto critica. Lo stato di crisi, chiesto dalla Regione, consentirebbe di utilizzare il Fondo per le crisi di mercato previsto dalla Legge 296 del 2006. .  
   
   
CONCLUSI IN UMBRIA I CONTROLLI DI “AGEA”, ENTRO LUGLIO L’ANTICIPO DEL 75%  
 
Perugia - L’”agea” ha concluso i controlli amministrativi sulle domande per le misure a superficie e entro la prima metà di luglio corrisponderà alle aziende l’anticipo del 75 per cento dei pagamenti degli impegni agroambientali. Lo comunica il vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore all’agricoltura, Carlo Liviantoni, sottolineando come “si tratti di una notizia importante per le aziende che investono sul territorio regionale. Non è stato semplice arrivare a questa svolta – ha detto Liviantoni, giunta dopo le nostre ripetute sollecitazioni al Ministero per le Politiche agroalimentari, ora accolte dal ministro Luca Zaia. Termina quindi – prosegue l’assessore - il lungo periodo di disagio per gli agricoltori umbri causato, per stessa ammissione di Agea, dal ritardo con il quale l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha messo a disposizione delle Regioni e delle Province il nuovo software necessario alla chiusura ‘on line’ dell’istruttoria ed al calcolo delle riduzioni ed esclusioni per determinare l’importo da erogare. Un software reso disponibile solo il 10 maggio scorso – ha concluso Liviantoni – anche a causa delle consistenti modifiche che si sono dovute apportare per adeguarlo alle nuove modalità di gestione”. Nel resoconto di “Agea” sulla situazione per il 2007 per le misure a superficie si evidenzia come l’avvio difficoltoso della programmazione 2007-1013 (i Piani regionali sono stati approvati tra la seconda metà del 2007 e il primo trimestre del 2008) ha contribuito allo slittamento nella presentazione delle domande e come le modifiche apportate dalla Comunità europea alle procedure di erogazione hanno determinato una situazione di emergenza per l’elevato numero di casi in cui si evidenziavano difformità tra le dichiarazioni degli agricoltori sulle superfici utilizzate e le rilevazioni eseguite dall’amministrazione. Secondo i dati forniti dall’assessorato regionale in Umbria sono 4 mila 254 le domande presentate ad “Agea” per gli impegni agroalimentari (a fronte di un totale nazionale di 56 mila 701), di cui 2. 478 sono quelle scritte in maniera corretta (il 58, 25 per cento). Le anomalie relative alla domanda sono 689 (a fronte di un totale nazionale di 23 mila 318) di cui 60 ancora da correggere, mentre 629 sono le anomalie già risolte (91,29 per cento). Le anomalie particellari riscontrate sono oltre 3 mila, di cui 806 da risolvere e 2 mila 476 risolte (il 75,44 per cento). .  
   
   
BASILICATA CIA: ACCISE ZERO SUL CARBURANTE AGRICOLO  
 
 “La Cia della Basilicata condivide l’iniziativa di Cgil, Cisl, Uil a favore della Val d’Agri tenuto conto che gli agricoltori non solo non hanno alcun beneficio diretto dal P. O. Val d’Agri ma continuano a subire la corsa senza sosta del prezzo del petrolio. Non a caso la “questione dei crescenti costi aziendali” è stato uno dei temi prioritari del Consiglio Regionale della Cia che si è tenuto il 28 giugno a Potenza”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’associazione degli agricoltori. “Un litro di gasolio alla pompa – sottolinea la Cia - costa ormai più di un litro di latte al dettaglio. Per non parlare poi del latte alla stalla, il cui prezzo al litro è poco meno di un quarto di quello del gasolio. I prezzi sui campi – aggiunge la Cia - continuano a segnare consistenti diminuzioni, mentre il “caro-petrolio” sta avendo effetti devastanti non solo per gli automobilisti, ma anche per gli agricoltori. L’impennata dei carburanti, in particolare del gasolio, che ha ormai raggiunto livelli vertiginosi, si è trasformata nei primi cinque mesi dell’anno, per le imprese agricole, in una “bolletta” di circa 300 milioni di euro. Un costo che rispetto alla fine del dicembre scorso è cresciuto di quasi il 30 per cento. Le imprese che più hanno risentito dei rincari energetici -sostiene la Cia- sono quelle zootecniche (specie da latte), dove i consumi di combustibile hanno fatto sentire i loro effetti devastanti, soprattutto per quello che concerne il riscaldamento delle stalle e gli impianti di mungitura. Stesso discorso per le serre con coltivazioni di ortaggi, fiori e piante, dove è massiccio l’uso del gasolio. Di qui l’auspicio della Cia che la svolta sollecitata da sindacati e popolazioni per la gestione delle risorse petrolifere possa produrre benefici diretti anche al mondo agricolo, innanzitutto attraverso l´accise a zero sul carburante in agricoltura (come già avviene per le lavorazioni in serra) e che il Piano industriale della Sel tenga conto delle esigenze delle aziende agricole e zootecniche candidate a produrre energia alternativa. Nel dettaglio, si nota che nella “voce” prodotti petroliferi, nello scorso mese di aprile, le aziende agricole -rimarca la Cia- hanno visto crescere i costi dei lubrificanti del 10,2 per cento, quelli dei carburanti del 7,2 per cento e quelli dell’energia elettrica del 5 per cento. Livelli che in maggio dovrebbero segnare un ulteriore pesante aumento, anche in considerazione dei rincari che si sono verificati nelle ultime settimane. Completamente diverso il discorso dei listini dei prezzi all’origine in agricoltura, che proseguono il loro trend al ribasso. I cali congiunturali più significativi sono stati rilevati per la frutta e gli ortaggi che a maggio, su base mensile, hanno segnato contrazioni del 7,8 per cento e del 6,8 per cento. Consistente anche la riduzione dei prezzi dei cereali, in calo del 5,6 per cento rispetto ad aprile. A rendere più complessa la situazione per le imprese agricole si sono aggiunti gli oneri previdenziali e quelli di carattere burocratico. Oneri pesanti che si traducono in forte ostacolo alla crescita economica delle imprese, con incidenza negativa notevole sull’occupazione e la competitività. Ecco perché la crescita dei costi di produzione, insieme a quelli previdenziali e burocratici, non mancherà di avere pesanti ripercussioni sui redditi dei produttori agricoli che -afferma la Cia- già nel 2007 sono scesi del 2 per cento. Un calo che fa seguito al meno 10,4 per cento del 2005 e al meno 3,4 per cento del 2006. Quella dei redditi degli agricoltori – conclude la Cia - è una situazione preoccupante, visto che negli ultimi otto anni i nostri produttori hanno registrato, in ambito Ue, la flessione più accentuata: meno 18,2 per cento. Dal 2000 è stato un crollo verticale”. .  
   
   
NUOVE VIE PER IL PARMIGIANO-REGGIANO DIVERSE POSSIBILITÀ, MA NESSUNA È FACILE PER AMPLIARE LA COMMERCIALIZZAZIONE  
 
 Ci sono possibilità di ampliare gli spazi commerciali per il Parmigiano-reggiano, ma non esistono vie facili; per produttori e caseifici quindi c’è soprattutto l’indicazione di esplorare nuovi orizzonti, in Italia ed all’estero, aumentando il proprio impegno sul versante commerciale, in primo luogo aggregandosi. E’ la sintesi dei lavori della giornata seminariale, 26 giugno, voluta dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con il Consorzio del formaggio Parmigiano-reggiano, tenutasi presso la Cantina Albinea Canali sul tema “Parmigiano-reggiano: Vendita diretta – Vendita a distanza – Esportazione… soluzioni o illusioni?”. “I tempi sono maturi per costruire una strategia commerciale autentica” ha sostenuto l’Assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi nell’introdurre i lavori. “Prodotti anche meno blasonati –ha affermato- hanno maggiore successo sui mercati esteri, semplicemente perché sono più presenti sui mercati stessi”. Sulle nuove opportunità di vendita è stato presentato nella prima parte della giornata uno studio commissionato dalla Provincia al C. R. P. A. (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia, “Con l’obiettivo di dare strumenti di conoscenza e di azione ai caseifici, -ha detto l’Assessore Rivi- oggi troppo frammentati e perciò con un debole potere contrattuale”. Un concetto ribadito anche nelle conclusioni dall’Assessore regionale dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni, che ha affermato che “per aprire l’orizzonte del Re dei formaggi ad una ripresa delle quotazioni, il tema fondamentale che si pone è di differenziarlo dal principale concorrente, il Grana Padano. Oggi ci sono troppe commistioni d’interessi e gli operatori di mercato sono soprattutto dell’area del Grana; il nostro comparto produttivo deve creare dei soggetti propri in grado di valorizzare il Parmigiano-reggiano”. Ci sono possibilità di Consorzi, associazioni e raggruppamenti temporanei, per operare sui mercati interni come su quelli esteri, è la strategia di un’aggregazione ‘di scopo’ e leggera, un salto culturale che deve imporsi nel comparto, secondo la Rivi. Per i mercati esteri queste forme aggregative possono anche disporre di finanziamenti sia nazionali che regionali, ha sostenuto Ugo Franco, direttore della sede Ice (Istituto nazionale per il commercio estero) di Bologna, intervenuto alla tavola rotonda che ha contrassegnato la seconda parte del seminario, con il confronto di alcuni “casi” aziendali di successo (Gianluigi Zenti per Accademia Barilla e Corrado Casoli per Cantine Riunite che si sono soffermati sul mercato Usa, il più importante), cui ha partecipato un organismo settoriale (Domenico Paris per Ass. I. Ca che raggruppa l’industria salumiera); a tirare le fila è stato il presidente del Consorzio Parmigiano-reggiano Giuseppe Alai. Lo studio del Crpa - Per il Crpa Franco Torelli ha presentato un’analisi su possibili vie alternative di commercializzazione nel mercato interno, partendo dal dato che su 117mila ton. Di Parmigiano-reggiano prodotto annualmente, solo 6. 400 sono vendute direttamente dai caseifici ai consumatori. La via del commercio elettronico rappresenta attualmente solo lo 0,6% di queste vendite dirette; c’è spazio ampio di sviluppo, ma il punto critico è il trasporto. Un’altra possibilità esaminata è stata quella dei Gruppi d’acquisto solidale (Gas), una realtà in crescita costituita in Italia da 454 gruppi con circa 20mila famiglie socie, che per ora comprano circa 150 ton. Del nostro formaggio, con ampi spazi di sviluppo. Gli spacci dei caseifici non sembrano avere un grande spazio di sviluppo nei confronti dei residenti nel comprensorio di produzione, ma azioni si dovrebbero invece sviluppare nei confronti dei numerosi visitatori. Altra possibilità, che presenta diverse problematiche, l’apertura di negozi di vendita in punti di particolare concentrazione dei consumatori (grandi città). Kees De Roest ha presentato invece la parte dello studio relativa ai mercati esteri. I maggiori mercati del Parmigiano-reggiano –ha rilevato- sono dove risiedono forti comunità italiane; il tema è quello di conquistare l’ampio spazio ancora disponibile, a prescindere dalla presenza o meno di comunità di connazionali. Per aiutare i caseifici ed i produttori ad orientare le proprie scelte, il Crpa ha costituito una banca dati che comprende 114 paesi, in cui sono contenuti gli elementi socio economici essenziali, dalla popolazione al potere d’acquisto, alle abitudini alimentari fino alle forme di vendita più sviluppate. Per sette paesi più importanti sono state poi stilate delle schede più approfondite. E’ essenziale per affrontare i mercati esteri –ha detto- dare continuità all’investimento, prestare cura ed attenzione al mercato ed al cliente, essere molto chiari (e possibilmente semplici) sulle caratteristiche e la riconoscibilità del prodotto, inviare prodotti di qualità. Vanno attuate anche forme di promozione, e sfruttato il canale della ristorazione italiana, sempre più diffusa all’estero. La tavola rotonda - Alai ha aperto ricordando la coincidenza tra i rilievi mossi in una recente iniziativa del Consorzio Parmigiano-reggiano e la relazione dell’Autorità Antitrust di pochi giorni fa, rispetto alla grande distribuzione nazionale, fondamentalmente non troppo grande e poco impegnata a veicolare all’estero i prodotti nazionali, anche quelli di maggior pregio. Dagli interventi è emerso che il formaggio è conosciuto sui mercati più importanti come quello Usa, però sono pochi quelli che l’hanno assaggiato davvero, ed in ogni caso non saprebbero come utilizzarlo; c’è quindi da fare un lavoro di trasferimento di cultura. Campagne pubblicitarie sono proibitive, dato che negli Usa la soglia minima per apparire comporta investimenti per 50 milioni di Euro. Manca quindi la massa critica minima, limite che va superato aggregando i diversi soggetti esportatori, o meglio ancora diversi prodotti, esportando quindi una cultura ed un territorio. .  
   
   
MARRAZZO, BENE IL ´MANIFESTO DEL BUON GOVERNO DEL TERRITORIO´ DELLA COLDIRETTI  
 
 Il ruolo dell´agricoltura nella tutela ambientale e nel buon governo del territorio laziale. Se ne è discusso il 27 giugno, a Villa Piccolomini a Roma, in un convegno organizzato dalla Coldiretti Lazio. Nell´ambito dell´appuntamento, è stato presentato il ´Manifesto del buon governo del territorio´, realizzato da Coldiretti Lazio. Il Manifesto è composto da sei proposte per l´arresto del consumo indiscriminato del suolo agricolo, la promozione della multifunzionalità nelle aree agricole, il riconoscimento del ruolo dell´agricoltura nelle aree protette, la tutela dell´acqua e del suolo, la salvaguardia della salute dei cittadini e la governance del territorio. All´iniziativa hanno partecipato Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, Massimo Gargano, presidente di Coldiretti Lazio, il vicepresidente della giunta regionale e assessore all´Urbanistica Esterino Montino, l´assessore regionale all´Agricoltura, Daniela Valentini, e l´assessore regionale all´Ambiente e Cooperazione tra i popoli, Filiberto Zaratti. “Oggi sono qui - ha dichiarato Marrazzo - perchè credo in questo vostro manifesto e lo voglio vivere con voi. Adesso dobbiamo però applicarlo, farne vivere i cardini”. Marrazzo ha poi sottolineato l´importanza dei nuovi piani Por e Psr approntati dall´amministrazione regionale: “Por e Psr - ha ricordato - puntano al verde ed è questa la nostra idea politica fino al 2013. Io credo che il Psr non debba rimanere lettera morta e, grazie all´impegno della regione - ha promesso - questo non avverrà”. Marrazzo ha quindi messo in evidenza la preoccupante diminuizione sul territorio degli ettari coltivati :”Sono preoccupato per il futuro della mia regione se penso a un territorio che, sempre più, da agricolo sta diventando cementificato. E quando si dice che gli agricoltori sono le sentinelle dell´ambiente questo è secondo me -ha concluso- ampiamente vero “. “Quest´iniziativa - ha dichiarato il presidente di Coldiretti Lazio Gargano - punta a chiedere all´amministrazione regionale di declinare ed applicare sui territori i provvedimenti presi recentemente per questo settore”. Gargano ha inoltre annunciato che a breve la Coldiretti Lazio presenterà una proposta di legge alla regione sui parchi agricoli. Il vicepresidente della Giunta regionale del Lazio, Esterino Montino, nel suo intervento, ha annunciato il prossimo provvedimento che verrà preso per l´ambito paesaggistico:”Il nostro obiettivo - ha assicurato - è approvare entro la primavera del prossimo anno il piano paesaggistico”. E riguardo all´iniziativa della Coldiretti, ne ha sottolineato l´importanza. “Il manifesto - ha detto - è in tutti i suoi punti condivisibile e trova il sostegno dell´amministrazione regionale come dimostrato dalla presenza all´appuntamento di diversi componenti della Giunta”. Anche l´assessore Valentini ha voluto fare il punto sulla situazione dell´agricoltura nel territorio regionale. “Oggi facciamo una fotografia della situazione del comparto: in questi tre anni - ha detto - abbiamo iniziato la nostra sfida per il rilancio”. Valentini ha quindi elencato gli interveneti finora realizzati:”Abbiamo attivato nuove strategia di sviluppo economico, e allo stesso tempo, realizzato la regolamentazione del settore, con l´approvazione di 5 nuove leggi”. L´assessore ha poi messo in evidenza un aspetto del nuovo Psr: “Il piano prevede l´apertura, per la prima volta in Europa, di 21 bandi in contemporanea, in modo da dare subito agli agricoltori un quadro certo di quello che si potrà fare nei prossimi anni”. Anche l´assessore Zaratti ha ribadito lo stretto legame tra agricoltura e tutela ambientale. “Si sono fatti passi in avanti in questa direzione, ma sono ancora altri e diversi gli interventi da realizzare”. Zaratti ha quindi sottolineato l´importanza della presenza degli agricoltori all´interno dei parchi naturali: “Le attività agricole nei parchi non devono essere un elemento accessorio, ma piuttosto si deve sempre piu´ permettere l´attività delle ´vere’ aziende agricole in questi territori. ”. Zaratti ha spiegato l´importanza di questa strategia:”Allo stesso tempo si garantisce il reddito degli agricoltori e la tutela del territorio dalle speculazioni”. “Alla regione Lazio siamo concordi - ha concluso - nel mettere in campo un connubio stretto tra agricoltura e ambiente. Spero che entro settembre-ottobre possiamo arrivare a presentare tutte le attività dei parchi del Lazio”. .  
   
   
AGRICOLTURA, IN ARRIVO PROTOCOLLO CON UNIVERSITÀ TUSCIA  
 
Un’agricoltura sempre più inserita nel contesto sociale, culturale ed economico della nostra realtà, al passo con i tempi e con la ricerca scientifica. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, siglerà il 17 luglio insieme al rettore dell’Università della Tuscia, Marco Mancini, al fine di promuovere un’attività di collaborazione nel settore dell’agricoltura che si avvalga delle competenze di entrambe le istituzioni coinvolte. “Un modo per valorizzare anche il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - ha spiegato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Valentini - grazie alla collaborazione con un’Università, quella della Tuscia, che, in virtù della presenza della facoltà di Agraria, ricopre per noi un’importanza fondamentale e permette all’agricoltura di raggiungere competenze e traguardi tali da divenire realmente uno strumento essenziale nell’economia regionale”. La collaborazione tra le due istituzioni prevede l’organizzazione di programmi di studio, ricerca e sperimentazione da parte dell’università su richiesta dell’Assessorato che, a sua volta, affiderà all’Ateneo anche l’esecuzione di progetti e le attività di formazione e aggiornamento professionale. Il gruppo di lavoro sarà composto da 3 rappresentanti dell’Università e 3 dell’Assessorato che si riuniranno periodicamente almeno ogni sei mesi. .  
   
   
VERONA – SAPORI VERONESI AL FANCY FOOD SHOW" DI NEW YORK  
 
Dal 29 giugno all’ 1 luglio a Manhattan si svolge la fiera Fancy Food Show che, tra i prodotti provenienti da ogni angolo del mondo, propone un trionfo di sapori ´made in Verona´ . La Camera di Commercio di Verona, infatti, sarà anche quest’anno a capo di una folta delegazione di imprese che esporranno nell’area a loro riservata presso il ´Fancy Food Show, la piu´ importante fiera del settore enogastronomico degli Stati Uniti che nella sua edizione estiva farà tappa come di consueto a New York. Con oltre 250 espositori sui 2000 complessivi della manifestazione e piu´ di 30 fra Regioni e Consorzi rappresentati, quella italiana e´ la presenza internazionale di maggior rilievo. Passeggiando tra gli stand italiani, i visitatori potranno sostare allo stand veronese dove potranno assaggiare una selezione di vini Doc e Docg, olii extravergini d’oliva, verdure sott’olio e sott’aceto, dolci tipici, funghi, e formaggi. Il ´Fancy Food Festival´ nasce nel 1955 come occasione espositiva di richiamo internazionale per la Nasft (National Association for Specialty Food Trade), l´unica associazione che rappresenta i produttori e gli operatori commerciali del settore enogastronomico statunitense. La presenza italiana è, come sempre, coordinata dall´Istituto per il Commercio Estero (Ice) che ha fornito uno spazio comune a molti enti locali come Regioni e Province o anche a Consorzi e Camere di Commercio Oltre ad organizzare la collettiva italiana l’Ice realizza occasioni formative dedicate a tutti quelli che vogliono ampliare la loro attività produttiva e di distribuzione, workshop su come dare rilievo al proprio marchio, seminari sui requisiti doganali Usa, etichettatura, procedure generali per l´importazione di alimentari e bevande negli Usa, oppure sulla legislazione Fda per l´importazione dei prodotti alimentari e la legge contro il bioterrorismo. Con l’occasione del ´Fancy Food Show´ è stata organizzata una vera e propria missione esplorativa e di promozione dell´economia provinciale, con la partecipazione di alcuni membri della Giunta camerale. La delegazione sarà ricevuta dalla Camera di Commercio Italiana a New York per illustrare le diverse attività produttive dal turismo alla gastronomia, al settore manifatturiero. In occasione dell’inaugurazione della fiera è prevista la visita del Sottosegretario allo Sviluppo Economico, On. Adolfo Urso e il Presidente Ice, Amb. Umberto Vattani che visiteranno lo stand veronese per incontrare le imprese ed i consiglieri camerali ed assaggiare le specialità di Verona che tanto successo hanno nel mondo ed in particolare negli Stati Uniti. .  
   
   
AGROALIMENTARE INFVG: MENO BUROCRAZIA PER LE IMPRESE  
 
"San Daniele, cittadina tra le più affascinanti della nostra regione, rappresenta il Friuli Venezia Giulia nel mondo con il suo prosciutto ed è parte della nostra ricchezza economica. Per il futuro della filiera agroalimentare occorre però fare in modo che le imprese si concentrino sulla produttività e non perdano più tempo nella burocrazia. L´amministrazione regionale, assieme al Governo, si impegnerà per questo obiettivo". Il presidente della Regione, Renzo Tondo, rilancia l´impegno per la centralità del comparto agroalimentare proprio dal palco dell´inaugurazione di "Aria di festa", la manifestazione che celebra il prosciutto esportato in tutto il mondo. "Anche in Canada - rivela il presidente - ho potuto constatare quanto fosse capillare la presenza del crudo di San Daniele". Tondo ricorda poi come "il Governo, grazie all´interessamento del ministro per le Politiche agricole Luca Zaia, abbia iniziato un percorso molto importante per l´intero settore applicando, ad esempio, la legge Biagi sui contratti degli stagionali in agricoltura e promuovendo norme e misure per la crescita dimensionale delle imprese agricole". In particolare, per il comparto dei produttori e allevatori, Zaia ha anticipato alla stampa la disponibilità del Governo a impegnare 700 mila euro per la promozione del prosciutto italiano a fronte di un progetto organico presentato da consorzi e imprese. Sulla concorrenza e la difesa dei marchi, il presidente della Regione ha invitato "a non pensare provinciale". "L´europa - ha commentato - piaccia o no, esiste e dobbiamo considerarla una risorsa: abbiamo dei prodotti straordinari che non temono nessuna concorrenza o imitazione. Impegnamoci a promuoverli, aumentiamo la produttività e saremo vincenti". Foltissima la presenza di pubblico alla cerimonia di inaugurazione durante la quale il sindaco di San Daniele, Gino Marco Pascolini, ha fatto gli onori di casa assieme alla madrina, la show girl Cristina Chiabotto. Tra gli altri, erano presenti il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, gli assessori regionali alle Risorse agricole, Claudio Violino, alla Cultura, Roberto Molinaro, gli onorevoli Ferruccio Saro e Angelo Compagnon, il consigliere regionale Paolo Menis e il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini. . .  
   
   
SEMINARIO: “L’EQUILIBRIO VEGETO-PRODUTTIVO DEL VIGNETO: CONDIZIONE NECESSARIA PER LA PRODUZIONE DI VINI PREGIATI”  
 
Aosta - L’assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali organizza, nell’ambito delle attività formative a cura della Direzione produzioni vegetali, agriturismo e servizi fitosanitari, un seminario dal titolo “L’equilibrio vegeto-produttivo del vigneto: condizione necessaria per la produzione di vini pregiati”. Il seminario tratterà gli aspetti fisiologici e colturali di alcune operazioni di potatura verde, quali la cimatura, la sfogliatura e il diradamento. Le lezioni saranno tenute da Matteo Gatti, ricercatore nel settore frutti-viticolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, in collaborazione con alcuni tecnici regionali. Il programma degli incontri prevede due sessioni teoriche, che avranno luogo ad Arnad e Aymavilles rispettivamente martedì 5 e mercoledì 6 agosto prossimo, e sei sessioni pratiche nei vigneti delle zone di Donnas, Arnad, Chambave, Aymavilles, Arvier e Morgex- La Salle, che si terranno tra il 6 e l’8 agosto prossimo. Per ulteriori informazioni e per iscriversi al seminario gli interessati sono invitati a rivolgersi all’Ufficio formazione e aggiornamento professionale dell’Assessorato, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-christophe (tel. 0165. 275294/0165. 275201), a partire da martedì 8 luglio e sino a venerdì 1° agosto. Il programma dettagliato è consultabile anche nelle pagine dell’Agricoltura del sito internet della Regione, all’indirizzo www. Regione. Vda. It. .  
   
   
ASCEA: CON IL CONVEGNO SU "LE PROTEINE NECESSARIE: I GRANDI LEGUMI DEL CILENTO", SI E´ CHIUSO IL "PRIMO FESTIVAL DELLA BIODIVERSITA´" DALL´INCONTRO SONO EMERSE NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL FUTURO DELL´INIZIATIVA  
 
Una tavola rotonda su "Le proteine necessarie: i grandi legumi del Cilento - Per un patto di agricoltura eco-compatibile", ha dato utili ed interessanti sbocchi per il futuro del "1° festival della biodiversità e dei legumi cilentani", tenutosi ad Ascea dal 23 al 29 giugno e teso al recupero delle produzioni millenarie ed inserito nel progetto Biospiagge, predisposto per aumentare la conoscenza dei prodotti e le aree rurali interne. All´incontro hanno partecipato: Raffaele D´angiolillo (assessore all´Agricoltura del comune di Ascea), Nicola Di Novella (direttore del Museo delle Antiche Coltivazioni di Sassano), Antonio Verdoliva (già Stapac Salerno), Enzo Galdi (presidente Coldiretti di Salerno), il giornalista Luciano Pignataro (premio Veronelli 2008), e Nino Pascale (presidente di Slow Food Campania). Raffaele D´angiolillo ha rilevato che "il festival è l´occasione per aprire un ragionamento sulla valorizzazione delle eccellenze locali, tutte meritevoli di scenari più ampi, da raggiungere anche attraverso una formazione e comunicazione al passo con i tempi". Nicola Di Novella, invece, dopo un´ampia carrellata sulle varietà coltivate (in particolare sulle caratteristiche di numerosissimi tipi di fagioli), ha posto l´accento "sullo studio dello scenario da occupare" ed "sulla necessità di preservare sia le piante sia il contesto in cui vivono". Antonio Verdoliva, inoltre, ha esortato a "difendere le nostre tipicità con il censimento delle varietà e con l´approvazione di un disciplinare, in modo da fare sistema e, nello stesso tempo, esaltare e tutelare in tal modo l´intero territorio". Enzo Galdi, dopo essersi complimentato per l´intuizione di Biospiagge, ha affermato che "la risorsa del momento è costituita dal territorio", la cui completa valorizzazione "non può prescindere dall´aspetto culturale, che va reso forte attraverso le scuole e la formazione". Luciano Pignataro, invece, dopo aver riferito delle difficoltà dell´agricoltura di pianura, ha invitato "a trovare nuovi spazi di mercato" e, soprattutto, "a caratterizzarsi con prodotti che altri non hanno e fatti bene". Nino Pascale, infine, nel dichiararsi entusiasta per "aver trovato tante persone così determinate nei loro intenti", ha aggiunto che Slow Food "è pronta a fare la sua parte per promuovere lo sviluppo locale e dare un futuro a queste piccole produzioni" che, ha concluso, "consentono ai contadini di recuperare una nuova e più consona dignità". Da registrare anche gli interventi del vice preside Alfonso Santoro (Ipsar di Casalvelino Cilento) e di Nicola Pastore (sindaco di Controne). L´assessore Raffaele D´angiolillo, nel chiudere il convegno, ha consegnato tre targhe per "l´alto esempio dato al territorio". I riconoscimenti sono andati ad Antonio Verdoliva ed ai ristoranti "Il papavero" di Eboli e "Pappacarbone" di Cava dei Tirreni. .  
   
   
CREMONA, A SETTEMBRE I MONDIALI DI PESCA AL COLPO  
 
Dal 5 al 7 settembre Cremona e il suo territorio ospiteranno la 55° edizione dei Campionati mondiali di pesca al colpo. L´evento "clou", per il territorio provinciale, andrà in scena sul Canale Navigabile tra Cremona e Spinadesco, nel tratto compreso tra il Ponte Caselli e il Ponte Cavatigozzi, nelle due giornata di gara, il 6 e il 7 settembre. Oltre 40 le delegazioni attese da tutto il mondo, per una partecipazione complessiva di 400 atleti e circa 200 dirigenti e accompagnatori. L´appuntamento iridato, organizzato dalla Fipsas (Federazione Italiana di Pesca sportiva e Attività subacquee), è stato presentato oggi in Regione, alla presenza degli assessori regionali al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, e ai Giovani, Sport e Turismo, Pier Gianni Prosperini. Alla conferenza stampa è intervenuto il presidente della Provincia di Cremona, Giuseppe Torchio, che insieme ai Comuni di Cremona e Spinadesco, all´Aipo (Agenzia Interregionale per il Po), alla Camera di Commercio e alla società sportiva Ravanelli - Trabucco ha fortemente voluto l´organizzazione dell´evento sportivo. Forte è l´appeal della pesca in Lombardia, testimoniato dall´elevato numero di tesserati Fisaps (90. 000 in Lombardia e 250. 000 in Italia), che ogni anno gareggiano lungo i fiumi italiani. "Dopo i Mondiali di tennis per diversamente abili svoltisi nelle scorse settimane - ha ricordato Prosperini - Cremona si ripresenta su una vetrina internazionale con una manifestazione di alto profilo, per la quale l´intera comunità ha lavorato con l´unico obiettivo di presentare al meglio il suo territorio. Ed è una caratteristica di questo parte di Lombardia, capace tradizionalmente di unire le forze al di là delle preferenze politiche". Una collaborazione "trasversale" sottolineata dal presidente provinciale Torchio, che ha evidenziato "gli investimenti fatti per creare un campo di gara che resterà, dopo i Mondiali, a disposizione degli appassionati". "E´ una bella partita - ha detto Boni - quella che giochiamo ogni volta che facciamo riscoprire la nostra regione con queste manifestazioni. Anche perché non dobbiamo ricordarci delle nostre strade d´acqua solo nei frangenti critici, nei casi di piena o magra". L´obiettivo, ha poi ricordato Boni, "resta sempre quello di collegare i canali navigabili con i Navigli e Milano. Progetto che nasce da lontano, che ho rilanciato mesi fa e che può diventare la via naturale di trasporto alternativa al sistema infrastrutturale stradale. Su questo tema Regione Lombardia può dire la sua". Il Canale Navigabile è, infatti, un corso d´acqua lungo circa 13 chilometri, la cui realizzazione è iniziata nel 1962 per collegare Milano con il mare Adriatico. La competizione inizierà ufficialmente venerdì 5 settembre, alle 18, con la cerimonia di apertura in piazza del Comune a Cremona. Tutte le informazioni su http://worldchampionship2008. Fipsas. It/ e www. Provincia. Cremona. It/mondialipesca2008/. (Ln) .  
   
   
NUOVI SEMINARI DELLO SPORTELLO EUROPA AL VIA UNA SERIE DI INCONTRI PRESSO LE CAMERE DI COMMERCIO PIEMONTESI SUGLI IMBALLAGGI E GLI OGGETTI A CONTATTO CON GLI ALIMENTI  
 
Dal 7 luglio al 10 luglio si svolgerà un nuovo ciclo di seminari su tematiche comunitarie di interesse per le imprese, organizzati dallo Sportello Europa (il servizio nato dalla collaborazione tra le Camere di commercio piemontesi con il supporto di Unioncamere Piemonte) e dal Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino. Durante gli incontri saranno illustrati alle imprese gli adempimenti previsti dalla nuova normativa relativa agli imballaggi e oggetti a contatto con gli alimenti. A partire dal 1° agosto 2008, infatti, i produttori, i trasformatori e i distributori di contenitori, imballaggi, utensili e macchinari destinati a venire a contatto con gli alimenti saranno obbligati dal Regolamento comunitario 2023/2006 ad applicare le Gmp (Buone Pratiche di Produzione). Gli incontri si terranno presso le Camere di commercio del Piemonte, secondo il seguente calendario: Camera di commercio di Cuneo - via Emanuele Filiberto 3 lunedì 7 luglio 2008, ore 9. 30; Camera di commercio di Vercelli – piazza Risorgimento 12 mercoledì 9 luglio 2008, ore 9; Camera di commercio di Alessandria - via Vochieri 58 giovedì 10 luglio 2008, ore 9. Lo Sportello Europa è un servizio che fornisce informazioni su politiche, finanziamenti, ricerca partner commerciali-produttivi e normative dell’Unione europea: le imprese possono trovare informazioni utili nell’apposita sezione sul sito di ogni Camera di commercio e di Unioncamere Piemonte all’indirizzo www. Pie. Camcom. It/sportello. Europa, oppure possono porre i propri quesiti sulle tematiche comunitarie direttamente on line sul sito internet www. Promopoint. Pie. Camcom. It, o telefonando al numero 848 800 229. .  
   
   
"MERENDA SANA E GENUINA", REGIONE PREMIA LE SCUOLE TRA I VINCITORI ISTITUTI DI PAVIA,VARESE,MILANO,LECCO E BERGAMO  
 
 Le Proposte:gelatina Alla Pesca,tortino Di Zucchine,chips Al Grana Gelatina alla pesca del lago di Monate con pan brioche al miele di castagno; chips di polenta, Grana Padano e mela; tortino di zucchine; stuzzichini di pane e ricotta saporita. E ancora spiedino di frutta e formaggi e frappè di mela e yogurt. Una serie di merende sane, appetitose e genuine. Ma soprattutto realizzate con i prodotti tipici del territorio. Con questo obiettivo e con la premiazione dei vincitori sì è concluso "Ora felice (happy hour) - racconta la tua merenda", concorso promosso dall´assessorato all´Agricoltura della Regione Lombardia. Oltre 400 studenti degli Istituti e delle Scuole alberghiere della regione hanno aderito all´iniziativa che prevedeva la realizzazione di una merenda "lombarda". Giudizio insindacabile, quello di una giuria composta da circa 500 studenti delle Scuole medie inferiori che hanno potuto assaggiare e apprezzare le proposte dei loro colleghi più grandi. "Il concorso - ricorda Giuliana Cornelio, dirigente dell´assessorato all´Agricoltura e responsabile del progetto - si è basato anche e soprattutto sulla collaborazione e sulla formazione degli insegnanti e degli studenti che vi hanno partecipato. L´attenzione della Regione verso l´educazione alimentare è costante e i nostri progetti continuano a riscuotere grande interesse". "Con l´assessore Viviana Beccalossi - conclude Giuliana Cornelio - abbiamo sempre puntato a diffondere tra i giovani l´educazione ad un consumo consapevole, con fuoripasto sani, gustosi e sostenibili e, cosa non indifferente, a base di prodotti locali. Nel porgere il benvenuto al nuovo assessore Luca Ferrazzi e nell´augurargli buon lavoro, sono certa che questo percorso continuerà con il successo fin qui riscontrato. Anche in questo modo è possibile inviare messaggi positivi per una corretta alimentazione dei nostri giovani". I vincitori del concorso "Ora felice" Scuole che hanno aderito al corso di formazione dell´assessorato all´Agricoltura: 1° classificato - Cfp Di Pavia Le merende consigliate dai ragazzi: Crostino della nonna, spiedino di frutta e formaggi, pane panoso. 2° classificato - Ipssar San Pellegrino Terme (Bg) Le merende consigliate dai ragazzi: stuzzichini di pasta sfoglia con ricotta e verdure, stuzzichini di pane e ricotta saporita. 3° classificato - Cfpa Casargo (Lc) Le merende consigliate dai ragazzi: frappè di mela e yogurt, ricotta su crostone di pane, mela cotta, toast di mele con ricotta. Scuole che non hanno aderito al corso di formazione dell´assessorato all´Agricoltura: 1° classificato - Ipsar "De Filippi" Di Varese Le merende consigliate dai ragazzi: gelatina di succo di pesche del Lago di Monate con pan brioche al miele di Castagno da gustare con formaggella del Luinese Dop. 2° classificato - Cfp Luigi Clerici- Brugherio (Mi) Le merende consigliate dai ragazzi: tortini di zucchine e mandorle; alveare di pane fantasia (con prosciutto, mozzarella e verdure). 3° classificato - Ipsar Carlo Porta- Milano Le ricette consigliate dai ragazzi: chips di polenta, grana e mela; grissini di riso con deeping di frutta. .  
   
   
OLTRE UN TERZO DEGLI ITALIANI ACQUISTA DIRETTAMENTE DAGLI AGRICOLTORI I PRODOTTI ALIMENTARI  
 
Di queste, oltre la metà si reca dall’agricoltore almeno 3 volte al mese. È questo un canale che si va rafforzando, che piace sempre di più ai consumatori, soprattutto giovani, del Nord-est e istruiti. I dati sono pubblicati in una recente indagine Nomisma-demetra. I consumatori italiani valutano inoltre con entusiasmo la possibilità di acquistare i prodotti degli agricoltori locali nei negozi abitualmente frequentati: oltre l’81% delle famiglie vorrebbe trovare corner dedicati a tali produzioni. A questo forte consenso si aggiungono ulteriori novità sul fronte normativo. Il decreto del 20 novembre 2007 ha conferito infatti rinnovato impulso al ruolo della vendita diretta di prodotti agroalimentari in mercati organizzati su suolo pubblico o privato e ha introdotto alcune importanti novità confermando l’importanza di promuovere lo sviluppo di mercati in cui gli imprenditori agricoli, nell’esercizio delle attività di vendita diretta, possano soddisfare le esigenze dei consumatori in ordine all’acquisto di prodotti agricoli che abbiano un diretto legame con il territorio di produzione. Nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Agricoltura e Industria alimentare, l’istituto di ricerca bolognese attiva un monitoraggio sulla vendita diretta dei prodotti. Nomisma si basa su una innovativa metodologia di ricerca per valutare le azioni che possono essere intraprese per sostenere e sviluppare la vendita diretta, come duplice strumento per garantire maggiore stabilità al reddito degli agricoltori e per tutelare al tempo stesso il potere di acquisto dei consumatori grazie ai minori costi finali del prodotto imputabili all’eliminazione dei passaggi intermedi. L’osservatorio Nomisma rappresenta quindi un importante strumento a servizio di Comuni e Regioni. .  
   
   
CHE NE È DEI MERCATI DEGLI ORTOLANI?  
 
Il caro-ortofrutticoli si potrebbe combattere realizzando i “mercati degli ortolani” previsti dalla legge n. 296/2006, che però sono ancora in alto mare. E’ quanto sostiene l’Unione Nazionale Consumatori, ricordando che la legge aveva incaricato i Comuni di trovare aree pubbliche riservate esclusivamente agli agricoltori che vendono i propri prodotti, sicuramente a prezzi più contenuti, perché si evitano i vischiosi passaggi intermedi che gonfiano i prezzi; inoltre, si rafforza l’economia agricola nazionale, si evita l’abbandono delle terre e i consumatori hanno la certezza di comprare ortofrutticoli nazionali, anzi della propria regione, freschi e genuini. Ma a distanza di quasi due anni, osserva l’Unione Consumatori, la norma è rimasta lettera morta “perché i Comuni sono affaccendati in altre faccende”, dice l’avv. Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Consumatori. Va ricordato che gli ortolani che vendono i propri prodotti non sono soggetti alle norme sul commercio e la differenza di prezzo rispetto alla distribuzione tradizionale è mediamente del 50%. .  
   
   
ANCI-RES TIPICA: I MERCATI CONTADINI. DALLA CAMPAGNA ALLA TAVOLA PER UNA SPESA SANA, CONVENIENTE E SOSTENIBILE LA PROPOSTA ANCI-RES TIPICA: UNA RETE ITALIANA DEI MERCATI SUL MODELLO DI QUELLA EUROPEA PER UN INCONTRO VIRTUOSO TRA PRODUTTORI E CONSUMATORI  
 
Roma - Un risparmio sulla spesa agroalimentare di circa il 30%. La certezza di consumare olio, pane, vino e ortaggi doc, prodotti in Italia e di alta qualità. Un rapporto diretto tra produttore e consumatore che elimina i costi delle intermediazioni e sostiene l’economia rurale. Un impatto positivo sull’ambiente e un’occasione per riscoprire il ricco patrimonio delle identità alimentari italiane. Sono i vantaggi garantiti dai mercati contadini, i nuovi spazi dedicati alla vendita diretta dei prodotti agricoli, che si stanno diffondendo anche in Italia. Anci e Res Tipica - l’Associazione costituita dall’Anci insieme alle Associazioni Nazionali delle Città di Identità per la promozione del “tipico” italiano – ne hanno discusso oggi a Roma nell’incontro “I mercati dei produttori agricoli locali: un’occasione per riscoprire i territori e le identità”. Oggi sono circa 200 i mercati del contadino già attivi in Italia e tra questi sono oltre 50 i ‘mercati delle identità’, ovvero i mercati contadini sostenuti da Anci-res Tipica che offrono non solo prodotti di qualità, ma anche servizi culturali legati all’arte e alla tradizione enogastronomica del territorio: degustazioni, lezioni di cucina, corsi di educazione alimentare, momenti di informazione e formazione sui saperi rurali. Circa la metà dei mercati contadini della rete Res Tipica hanno cadenza mensile, il 45% ha cadenza settimanale, gli altri sono quotidiani. 7 mercati su 10 si svolgono nel week-end e fungono da potente veicolo di attrazione turistica e di valorizzazione del territorio. Le regioni che registrano la più alta concentrazione di farmers market sono l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte e la Lombardia. “L’impegno di Anci e Res Tipica – ha affermato Pierciro Galeone, Amministratore Delegato Res Tipica-in Comune – è quello di aiutare le amministrazioni locali a realizzare questi mercati e a realizzarli bene. I farmers market devono diventare non solo luoghi di vendita diretta che consentano al consumatore di risparmiare e al produttore di avere un ricavo giusto, grazie all’eliminazione delle intermediazioni commerciali, ma anche occasioni per avvicinare i cittadini alla cultura rurale locale, garantendole valorizzazione e, di conseguenza, futuro”. Nel 2007 la realizzazione sul territorio di mercati dei produttori agricoli è stata prevista da un apposito Decreto del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che, come ha spiegato Riccardo Deserti, Direttore Generale Sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore del Mipaaf, “ha identificato i tratti caratteristici dei mercati contadini: una nuova forma di vendita diretta, fondata sull’identità agricola e quindi sulla possibilità per i produttori di informare direttamente i consumatori sull’origine dei prodotti, che sia megafono per il territorio. Non abbiamo voluto fornire una classificazione rigida – ha spiegato il dirigente del Ministero – bensì creare uno strumento per accompagnare la crescita spontanea dei mercati contadini e così dare gambe al loro sviluppo”. Il numero delle aziende che scelgono la vendita diretta è in continua crescita: nel 2007 sono state oltre 57. 000, con un aumento del 48% rispetto al 2001 e un fatturato di 2,5 miliardi di euro. I prodotti più venduti sono frutta e verdura (con il 28% del totale e 15. 940 aziende), il vino (37% e 21. 400 aziende), l´olio (20% e 11. 250 aziende), i formaggi (11% per cento e 6. 250 aziende), le carni e i salumi (8% e 4. 680 aziende) e il miele (3% e 1. 940 aziende). “Ho sentito parlare per la prima volta di farmers market in Germania, molti anni fa – ha raccontato Fausto Cantarelli, Ordinario di Economia Agroalimentare all’Università di Parma – e all’inizio ero scettico. Ma oggi sono convinto che questi mercati possano rappresentare un valido strumento per dare all’agroalimentare italiano quello che ora manca di più: la cultura. Una cultura che non si riduca alle raccolte di ricette, ma sostenga la qualità valorizzando la nostra storia e le nostre tradizioni e quindi offrendo alla produzione agricola un’arma in più per vincere la stagnazione della domanda”. All’interno dell’incontro sono state presentate le esperienze di 3 mercati del contadino italiani, fondati sull’autogestione dei produttori ma nati per volontà e con il contributo anche economico delle amministrazioni locali: San Cipirello (Pa), Montevarchi (Ar) e Trevi (Pg). Dal confronto delle 3 realtà sono emersi i vantaggi che i farmers market portano al territorio, spesso dopo aver vinto le resistenze degli stessi produttori che faticano a trasformarsi in venditori: risparmio, genuinità, qualità e cultura. I Sindaci e i tecnici dei 3 Comuni hanno sottolineato come questi mercati possano essere uno strumento potente per il sostegno di un’economia, quella rurale, che rischia di scomparire, ma a patto che vengano messi in piedi come dei “guanti” cuciti addosso alla realtà locale, diversi come diverse e ricche sono le identità territoriali italiane. Come Res Tipica, anche Coldiretti è impegnata da tempo nella promozione della filiera corta. “Il nostro obiettivo – ha detto Massimo Gargano, Presidente Coldiretti Lazio – è quello di avere a breve un mercato contadino in ogni capoluogo, escludendo le grandi città. La congiuntura economica negativa e l’evoluzione del consumatore che è sempre più attento, spingono naturalmente verso il successo di queste esperienze. L’impegno delle istituzioni deve essere quello di valorizzare il processo, garantendo 3 cose: controlli adeguati, attività di informazione e formazione e la costruzione di una rete tra le realtà locali”. E proprio la costruzione di una rete nazionale dei mercati è l’impegno che Anci e Res Tipica hanno annunciato in chiusura dell’incontro. “Nell’epoca del Mercato globale – ha dichiarato Ignazio Garau dell’Associazione Anci-res Tipica – il mercato con la m minuscola ritorna protagonista perché risponde a 5 bisogni di oggi: la riorganizzazione delle filiere distributive, che oggi assorbono l’80% del prezzo finale dei prodotti; la ricostruzione dei circuiti economici locali, che hanno visto sparire numerose produzioni perché non redditizie; la ricostruzione di un rapporto più stretto tra produzione e consumo, tra città e campagna; la convenienza e la valorizzazione delle identità territoriali. Per questo Anci e Res Tipica – ha concluso Garau - sull’esempio della Rete Europea dei Mercati cui hanno già aderito Torino, Barcellona, Budapest e Lione, puntano a realizzare una Rete Italiana dei Mercati, con l’obiettivo di affermare il valore di questo canale distributivo, l’unico in grado di garantire al 100% l’origine dei prodotti agroalimentari”. .  
   
   
NASCE A MONTEPULCIANO LA “TAVOLA DELLA COMUNICAZIONE ALIMENTARE ITALIANA” RIUNIONI PERIODICHE DI GIORNALISTI SPECIALIZZATI PER ANALIZZARE L’INFORMAZIONE, STUDIARNE I MECCANISMI E VALORIZZARE TRADIZIONI E QUALITÀ  
 
– La città di Montepulciano si appresta a diventare luogo d’incontro permanente tra operatori specializzati della comunicazione agroalimentare. Da venerdì 4 a domenica 6 luglio si riunirà infatti nella città del Poliziano la “Tavola della Comunicazione Alimentare Italiana”, organismo formato da giornalisti del settore che si propongono di studiare ed analizzare i meccanismi dell’informazione e di proporre modelli condivisi e riconosciuti. Il progetto, assolutamente innovativo ed inedito per l’Italia, è nato da una proposta formulata al Comune di Montepulciano da un gruppo di operatori che avvertono la necessità di conoscere più a fondo le regole della comunicazione sul cibo e sull’alimentazione, auspicando un’informazione sempre più corretta e trasparente. Nasce così la “Tavola della Comunicazione Alimentare Italiana”: gli uomini dei media hanno visto in Montepulciano la sede ideale di dibattito grazie alla sue caratteristiche di territorio legato a prodotti tipici di alta qualità che ne esprimono cultura e tradizione. L’amministrazione Comunale ha accolto la proposta, valutandola in linea con i propri obiettivi, in particolare con quello che prevede uno sviluppo coerente con la tutela del territorio e dei suoi prodotti, l’ha finanziata e due volte all’anno, grazie alla collaborazione con l’Apt Chianciano Terme – Valdichiana, accoglierà i giornalisti per le giornate di studio. In tal modo Comune si fa “garante” verso i giornalisti della continuità del lavoro di analisi e, laddove necessario, di riscrittura delle regole di una corretta informazione. “La Tavola della Comunicazione Alimentare Italiana – affermano i promotori del progetto – interpreta la necessità e l’urgenza di dare regole riconosciute ed autogestite alla comunicazione e all’informazione alimentare, rivendicando la deontologia professionale del giornalismo e l’etica della libera circolazione delle idee. Il nuovo organismo intende essere un riferimento per tutti i comunicatori professionali del settore alimentare, un raccordo costante tra i centri di ricerca universitari, consortili e imprenditoriali, in funzione della massima circolazione dell’informazione indipendente, responsabile e firmata e uno stimolo al confronto e all’approfondimento delle tematiche istituzionali, soprattutto al fine di indurre maggior responsabilizzazione nell’informazione di settore e di impegnare le istituzioni a orientare i consumatori verso una alimentazione consapevole e informata”. Oltre ad essere un laboratorio permanente sulla comunicazione alimentare, la “Tavola” gestirà un osservatorio su quanto viene comunicato in materia di alimentazione, di stili alimentari, di tradizioni gastronomiche, di pubblicità sul cibo, di produzione delle materie prime agro-alimentari e di formazione dei prezzi dei cibi. Per il primo biennio il coordinatore della Tavola sarà il giornalista bolognese Andrea Dal Cero, editore di capitaAlvino. .  
   
   
I PIACERI DI TAORMINA, DELL’ETNA E DEL VINO SICILIANO CON L’HOTEL VILLA DUCALE DI TAORMINA  
 
Perché non approfittare di una vacanza in una splendida località come Taormina non solo per godersi i panorami, il mare, la cucina e lo shopping, ma per scoprire meglio l’Etna e i vini siciliani che si producono sulle pendici del vulcano? E’ quanto propone l’Hotel Villa Ducale di Taormina con il suo pacchetto pensato per chi vuole saperne un po’ di più dei vini siciliani, il prodotto di punta di questa regione così ricca di bellezze naturali e di prelibatezze alimentari. Gli ospiti di Villa Ducale saranno accompagnati in un’azienda produttrice sull’Etna alla scoperta dei profumi e dei sapori indimenticabili delle etichette dell’isola. E dopo aver degustato la corposità di un rosso e la delicatezza di un bianco, un tuffo ristoratore nel blu profondo del mare di Sicilia non può mancare. Vigne sotto il sole A buon ragione si può dire che la Sicilia è la terra del vino: con 110mila ettari in produzione - circa il 16 per cento della superficie nazionale - fornisce tra il 13 e il 15 per cento del vino italiano con 6-7 milioni di ettolitri. Recentemente è stata inaugurata la Strada del Vino, un percorso ideale che si snoda da Riposto, il porto dell’Etna, e accarezza le colline, tra i tornanti ed i terrazzamenti che si arrampicano verso il vulcano, tra i caratteristici muri a secco di nera pietra lavica, tra gli antichi casolari contadini, le masserie e le sontuose ville dei nobili di un tempo. Il pacchetto L’hotel Villa Ducale ha predisposto un pacchetto che prevede tre oppure sei notti di pernottamento e comprende: un aperitivo di benvenuto, una visita guidata per due alla cantina Gambino a Linguaglossa con degustazione di cinque vini Gambino (due bianchi e tre rossi), e piatti tipici siciliani (trasferimento incluso); una serata siciliana in albergo con musica folcloristica e degustazione di rinomate etichette della zona (Cubia, Angimbè, Grillo Fina, Etna Rosso doc); una cena in elegante ristorante locale per due persone (vino locale incluso). Il costo di 3 notti in suite è di Euro 1200,00; 3 notti in junior suite Euro 1020,00; 6 notti in suite Euro 2400,00; 6 notti in junior suite Euro 2040,00; e-mail info@villaducale. Com Internet www. Villaducale. Com .  
   
   
ANCHE BRANCAMENTA, IL DRINK TUTTO GHIACCIO, SENSUALITÀ E PIACERE, È TRA I PROTAGONISTI DELL’ULTIMA PELLICOLA DEI FRATELLI VANZINA “UN’ESTATE AL MARE”.  
 
Brancamenta sceglie una frizzante commedia italiana ispirata al tema delle vacanze estive per questo product placement. La pellicola è un collage di sette episodi ambientati nelle località marine italiane più alla moda, e interpretati da attori noti e molto amati dal grande pubblico: Lino Banfi, Victoria Silvstedt, Ezio Greggio, Nancy Brilli, Anna Falchi, Enzo Salvi, Massimo Ceccherini, Alena Seredova, Gigi Proietti e la modella spagnola Marisa Jara, la protagonista del Brrrrrrivido di piacere. Brancamenta riprende una strategia di comunicazione già sperimentata con successo a partire dagli anni ‘60, quando marchi storici come Fernet Branca, Stravecchio e Punt e Mes erano presenti all’interno di grandi film della commedia popolare italiana come elementi di quotidianità in casa e nei ristoranti alla moda. Oggi, l’elemento distintivo di Brancamenta, la sensualità, trova senza dubbio una corrispondenza forte in uno dei tratti distintivi predominanti di “Un’estate al mare”, così come di molti film dei fratelli Vanzina. Il product placement è stato studiato con il regista in modo sinergico e perfettamente contestualizzato nel ritmo della trama, cioè durante una scena di seduzione della bellissima protagonista Marisa Jara. La scena, divertente e sottilmente sexy, vede l’avvenente Marisa, appena uscita dal mare, sdraiarsi sulla schiena del fidanzato e provocargli un brivido tremendamente seduttivo. Lo stesso tipo di brivido che Brancamenta sa dare (e che lo spot televisivo propone). La scena si chiude con i due che sorseggiano un bicchiere di Brancamenta ghiacciato accompagnati dal noto motivo musicale Brancamenta. Nel film sono presenti anche due icone Brancamenta, così inconfondibili da essere entrate nell’immaginario collettivo degli italiani. Il bicchiere usato dai due protagonisti dell’episodio è infatti copia fedele del celebre bicchiere scolpito nel ghiaccio adottato in passato in pubblicità, mentre la musica che accompagna la scena è lo storico refrain del maestro Tadini, un motivo così conosciuto da evocare immediatamente il ricordo delle sinuose e sensuali movenze della ragazza sotto la doccia dello spot Brancamenta. .  
   
   
I CEREALI FITNESS, UN AIUTO A MANTENERE LA LINEA NEL TEMPO DAL 20 GIUGNO ON AIR LA NUOVA CAMPAGNA TELEVISIVA  
 
Riuscire ad entrare negli abiti preferiti, stagione dopo stagione, superando la “prova zip” che indica, senza mentire, il grado di “forma. ” La zip che si chiude – e l’enorme senso di soddisfazione che ogni donna prova in quel momento – diventano così il simbolo dell’essere e del sentirsi in forma. Un concetto semplice e fondamentale: i Cereali Fitness ti aiutano a mantenere la linea nel tempo. E’ questo il messaggio del nuovo spot dei Cereali Fitness on air dal 20 giugno sulle principali emittenti nazionali e satellitari nel formato da 30’’. La campagna televisiva è stata ideata da Mccann Erickson (direzione creativa: Jane Tracy, regista: Lars Knorrn, Location : Argentina, Creativi : Caroline Gozier, Nathalie Lebarazer) “I Cereali Fitness di Nestlé sono pensati per una donna dinamica, moderna e consapevole dell’importanza di uno stile di vita corretto per il proprio benessere quotidiano, poiché essere in forma aiuta a sentirsi meglio con se stesse. Le donne di oggi hanno imparato che essere in forma non significa solo conquistare e mantenere la linea ma nutrirsi in modo corretto e completo senza rinunciare a gusto e piacere: i Cereali Fitness contengono almeno il 30% di frumento integrale e sono per questo alleati della linea, ma sono anche buoni e gustosi. ” dichiara Manuela Mezzasalma, Marketing Manager Nestlé Italia, Divisione Cereali. Il nuovo spot darà la possibilità alle consumatrici di vedere in tv il risultato del restyling del brand Fitness, che, di recente, ha coinvolto tutte le leve di comunicazione. Da febbraio è sugli scaffali il nuovo pack, che mostra le linee più leggere del nuovo logo ed una silhouette con forme più sinuose, morbide e femminili. E’ on line invece da maggio il sito www. Nestle-fitness. Com, rinnovato totalmente dall’agenzia Mrm Worldwide, con sezioni dedicate ai benefici dei cereali integrali, alle ricette più gustose e a tutti i segreti per una linea perfetta. .  
   
   
MADI VENTURA È IL FRUTTO DELL’UNIONE DI DUE TRA LE PIÙ SIGNIFICATIVE REALTÀ ITALIANE NEL MERCATO DELLA FRUTTA SECCA.  
 
L’importante patrimonio di conoscenza dei rispettivi mercati, ha permesso all’azienda di garantire e controllare la qualità e l’affidabilità di tutti i prodotti. Da oltre cinquant’ anni Ventura sceglie le proprie materie prime dove le migliori condizioni ambientali incontrano la più qualificata competenza agro-alimentare. Tutto ciò avviene sempre nel completo rispetto della natura. La gamma dei prodotti Ventura spazia dai classici frutti in guscio e sgusciati (noci, nocciole, mandorle, pinoli, anacardi) , alla frutta essiccata o disidratata (uva sultanina, albicocche, ananas, papaya, mango, cocco, ginger), ai tostati (arachidi, pistacchi), fino ad arrivare a specialità stagionali, quali fichi o datteri e ad una linea di snack (ceci tostati, mais tostato, semi di zucca). Oltre alla linea tradizionale, Ventura ha formulato prodotti innovativi tra i quali Bbmix, una gamma che comprende tre mix di frutta secca, confezionati in sacchetti da 150 g. Un vero e proprio mix di vitamine, di sali minerali e di grassi insaturi di origine vegetale. Bbmix accompagna ogni momento della giornata: aggiunge un tocco di bontà ai cereali della colazione, allo yogurt, alle macedonie di frutta e trasforma le insalate più semplici in gustose e salutari pause pranzo. Madi Ventura continuerà a stupirci con i prodotti prossimi al lancio. Sono i Pomodori Secchi e i Datteri Denocciolati , i primi faranno il loro ingresso sul mercato a fine giugno i secondi ad agosto. I Pomodori Secchi Ventura sono coltivati in Puglia dove vengono raccolti solo al momento idoneo di maturazione. Rigorosamente selezionati, sono essiccati al sole e successivamente igienizzati. L’intero procedimento mantiene intatte le caratteristiche organolettiche. Sono privi di conservanti e salati unicamente con sale marino iodato. Ideali per un appetitoso antipasto, si possono arricchire con capperi, olive, acciughe, peperoncino, origano e sedano. Sono ideali anche per insaporire sughi, omelettes, carni, insalate, pizza, bruschette, verdure grigliate, crostini e tramezzini. I Datteri Denocciolati sottovuoto Deglet Nour si presentano in confezioni da 100 g, sono protetti da un involucro sottovuoto che ne mantiene inalterati i sapori e le proprietà nutritive. Sono ideali da consumare tutto l’anno e in qualsiasi momento della giornata. La Produzione Gli stabilimenti di produzione sono specializzati nei processi di tostatura e di imbustamento di tutti i tipi di frutta secca in guscio, sgusciata e morbida. L’estrema attenzione che l’azienda dedica a tutto il processo produttivo garantisce la massima integrità e freschezza di tutti i prodotti. Gli stabilimenti sono dotati di 13 linee di confezionamento automatico in grado di produrre buste a cuscino, buste stabilo, buste a fondo quadro, vaschette e barattoli sigillati con materiale pelabile. Dalla tecnologia applicata al confezionamento nascono le innovative e praticissime vaschette bi-porzione Ventura: esse consentono di consumare solo la quantità necessaria di prodotto e permettono di conservare il rimanente in condizioni ideali. Le Certificazioni Molte sono le certificazioni che attestano la sicurezza dei prodotti Madi Ventura: il sistema di qualità è in ottemperanza alla norma Uni En Iso 9001 che stabilisce i requisiti internazionali per i sistemi di gestione qualitativa. Ulteriore attestazione di conformità dei sistemi produttivo-logistici dell’azienda ai più severi standard internazionali, sono il conseguimento delle certificazioni Brc e Ifs con i massimi punteggi (Luglio 2007). L’attenzione dell’azienda rivolta a tutti i consumatori, sempre più attenti ad una alimentazione sana e corretta, è riscontrabile nella cosiddetta Icona della Salute, un simbolo ad alta visiblità che segnala con immediatezza il contenuto nutrizionale del frutto: vitamine, minerali e preziosi oligoelementi. .  
   
   
CHIANTI CLASSICO DI CAPANNELLE: IL RILANCIO DEL SANGIOVESE L’AZIENDA RECUPERA LA TRADIZIONE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DEL SANGIOVESE PER IL CHIANTI CLASSICO  
 
Nel cuore di produzione del Chianti Classico crescono i vigneti dell’Azienda Agricola Capannelle a Gaiole, dalle cui uve si ricavano vini amati e apprezzati in tutto il mondo. Interprete fedele della tradizione, in questi mesi Capannelle aggiunge al suo portfolio la nuova annata 2004 del Chianti Classico Riserva Docg. La valorizzazione del grande Sangiovese, vitigno toscano per antonomasia, non è un semplice ritorno al passato, ma nasce dalla volontà di ricercare e salvaguardare la territorialità con modernità e stile, caratteristiche proprie dell´azienda e del suo giovane staff, guidato da Simone Monciatti, direttore tecnico ed enologo di Capannelle. Affinato fino a 18 mesi in botti di rovere e almeno 12 mesi in bottiglia, il Chianti Classico Riserva Capannelle vanta tra le principali caratteristiche organolettiche: colore rubino intenso e profondo; corredo olfattivo di caffè, cioccolata, vaniglia uniti a un tipico carattere di frutti rossi e giaggiolo; sapore armonico, asciutto, sapido, con tannini dolci e vellutati. Dalle eccellenti uve del Chianti Classico non poteva che nascere una grappa di alta perfezione: la Grappa di Chianti Classico. Ottima l’annata 2005 che ha prodotto un distillato raffinato dal colore ambrato, dal gusto morbido e accattivante, con riflessi gialli che denunciano l’elevazione in legno, e dal bouquet ricco e armonico con sentori di vaniglia. La combinazione di microclima e terreno sassoso, unite alle più moderne tecnologie, permettono di ottenere vini irripetibili. La gamma di Capannelle, oltre al Chianti Classico Riserva e Grappa di Chianti Classico, comprende anche: il Solare, nato dall’unione di Sangiovese con Malvasia Nera e il celebre 50&50 realizzato dal 1988 con Sangiovese di Capannelle e Merlot dell´azienda vinicola Avignonesi di Montepulciano; uno Chardonnay in purezza; un pregiato olio d’oliva extravergine. Capannelle sulla sommità di un colle a Gaiole, offre un punto di vista privilegiato sullo stupendo paesaggio chiantigiano, e dà ai suoi ospiti la possibilità di visitare la cantina e i vigneti, degustare i suoi vini e oli, accompagnati dai piatti della tradizione, e infine soggiornare nelle stanze “country style” del casale cinquecentesco, per un’esperienza 100% Made in Tuscany. Www. Capannelle. Com.  
   
   
RITORNA L’APPUNTAMENTO CON “QUELLI CHE… IL FREISA” !  
 
Sabato 5 luglio 2008 l’appuntamento è a Roatto (At), paese a Nord di Asti, dove, sotto l’imponente castello medievale, verrà allestita la settima edizione di “Quelli che. Il Freisa”, evento nato da un’idea di Domenico Capello titolare dell’azienda “La Montagnetta” e promosso in collaborazione fra l’Associazione Go Wine e la Pro Loco di Roatto. Un appuntamento unico nel suo genere che, in un momento di forte attenzione verso i vitigni autoctoni, conferma la sua precisa vocazione: dare voce e protagonismo al Freisa come importante e antico vitigno tutto piemontese. Il Freisa, vitigno noto fin dal 1700, dà origine a diverse denominazioni in tutto il Piemonte: la Freisa d´Asti, prodotta nel territorio collinare della provincia di Asti; la Freisa di Chieri, circoscritta alla zona che da Torino si spinge a levante fino a Chieri; il Langhe Freisa, prodotto nelle Langhe e il Monferrato Freisa dalla zona che abbraccia la provincia alessandrina. La manifestazione proporrà un banco d’assaggio, gestito da personale A. I. S e Go Wine, con circa 100 etichette di Freisa in rappresentanza di tutte le diverse tipologie. Secondo un canovaccio ampiamente consolidato, la giornata riserva uno spazio di approfondimento al controverso mondo della comunicazione attraverso un convegno che svilupperà il tema “La comunicazione del vino: dalla teoria alla pratica”. Intervengono: Sergio Miravalle (giornalista); Roger Sesto (giornalista e degustatore); Cinzia Montagna (giornalista); Walter Massa (produttore); Roberto Coppo (produttore); Monica Moccagatta (Enotecaria) e Domenico Capello (produttore) . Al termine del convegno sarà assegnato il riconoscimento “Quelli che…il Freisa lo amano” alla giornalista Licia Granello per per l’attenzione riservata, negli anni, a questo importante vitigno. Il programma della giornata del 5 luglio 2008: Ore 16. 30 Convegno: “La comunicazione del vino: dalla teoria alla pratica” Ore 17. 30: Assegnazione del riconoscimento”Quelli che…il Freisa lo Amano”. A partire dalle ore 19. 30: i Freisa saranno presentati in degustazione ed ogni visitatore, acquistando un calice di vetro, avrà la possibilità di scegliere e confrontare i vini proposti. I profumi e i sapori dei vini verranno accompagnati, grazie alla Pro Loco di Roatto, da piatti tipici della cucina piemontese, serviti all’aperto, e dall’acqua Vallechiara: l’acqua di Go Wine! Il tutto nel contesto dell’atmosfera magica delle sere d’estate, da una località collinare dove ammirare splendidi panorami. Per informazioni: Go Wine tel. 0173 364631 oppure mail: info@gowinet. It .  
   
   
I NUMERI DEL PASSITO DI PANTELLERIA: SI CONTRAE LA PRODUZIONE MA AUMENTA LA QUALITÀ  
 
Ottimi risultati per un vino che è apprezzato in tutto il mondo, anche se la produzione continua a scendere. Per il Passito di Pantelleria i numeri sono al ribasso solo per quanto riguarda la quantità, come illustrato nel Malvasia Wine & tour svolto a Salina dal 19 al 22 giugno. Dei cinquemila ettari coltivati a uva da vino di venti anni fa si è passati ad appena un migliaio, con una contrazione della produzione dai 450 mila quintali del 1973 (compresa di moscato e vini bianchi e rossi) ai 25 mila di quest’anno. “La produzione continua a diminuire - spiega Giuseppe Lo Re, presidente del Consorzio per la tutela del vino di Pantelleria - per le difficoltà di reimpianto dei vigneti, condizionati dalle rigide regole della riserva che copre quasi tutta l’isola (l’80% tra zone Zps e Sic), per la contrazione della manodopera con il passare delle generazioni e per la quasi impossibile meccanizzazione delle procedure di raccolta a causa dei terrazzamenti su cui si coltiva la vite”. Come se non bastasse lo scorso anno le piante sono state colpite anche dalla peronospora che ha distrutto parte del raccolto. Una serie di condizioni che ha imposto al Consorzio, che raccoglie cinque aziende rappresentanti l’85% della produzione dell’isola, l’elaborazione di un progetto per non perdere la coltivazione di uno dei prodotti tipici dell’isola assieme ai capperi. Un processo che però sembra quasi irreversibile, visto il costante dimezzamento della produzione negli ultimi trent’anni: se nel 1973 i quintali d’uva erano 450 mila nel 1990 sono già diventati 240 mila, per poi ridursi a 38 mila l’anno scorso e appena 25-30 mila nell’ultima vendemmia. “Ci interessa raggiungere i 50 mila quintali - conclude Lo Re – per permetterci una produzione di qualità a un regime costante. La nostra resta comunque una produzione di nicchia, ma se valorizzata può dare un grande impulso all’economia pantesca”. Nello scorso anno sono state confezionate 2,1 milioni di bottiglie che rappresentano lo 0,59% della produzione regionale. Le uve di Pantelleria hanno comunque raggiunto quotazioni interessanti anche a causa della riduzione del prodotto: le uve Doc sono vendute a cento euro al quintale, sessanta per le Igt, mentre l´uva passa raggiunge i 600-700 euro al quintale. La aziende vitivinicole a Pantelleria sono 28, ma solo due (Miceli e Pellegrino) raggiungono livelli internazionali. Aziende Vinicole Miceli, Cantina Rekale Aziende Vinicole Miceli ha ristrutturato completamente l’esistente cantina di Rekale nel 1994-5. La cantina è formata da un gruppo di dammusi, originariamente della famiglia Rodo, poi trasferitasi prima della seconda guerra mondiale, che costruì l’attuale complesso di dammusi per abitarvi e per svolgervi tutte le attività agricole tipiche dell’isola. Vi era la stalla, il frantoio, la cucina che serviva per tutta la famiglia, ricoveri per la produzione dei capperi e naturalmente una prima cantina. Subito dopo la seconda guerra mondiale fu costruita una seconda struttura, comprensiva dell’attuale tinaia, che presentava serbatoi In cemento, anche scavati nel sottosuolo a tufo vulcanico. L’azienda ha rimodernato completamente la cantina, eliminando le vasche in cemento e sostituendole con vasche in acciaio che consentono il completo controllo della temperatura nel corso della fermentazione e nel corso dell’affinamento. Le vasche scavate anticamente sono state utilizzate come bariccaia che attualmente ospita 60 barriques per l’affinamento per oltre 24 mesi del passito. Le uve vengono lavorate sia fresche, per la produzione di mosto e di vino, sia appassite allo stato di malaga nei terrazzamenti sottostanti (circa un ettaro). I dammusi sono adibiti ad ospitalità promozionale. Prodotti - Entelechia (Passito di Pantelleria Doc) - Nun (Moscato passito di Pantelleria Doc) - Tanit (Moscato di Pantelleria liquoroso Doc) - Yrnm (Zibibbo di Pantelleria Doc) - Yanir (Moscato Passito di Pantelleria Doc) - Gariche (Mosto parzialmente fermentato) Via Libertà, 207 - 90142 Palermo Tel. 091 6759411 - Fax 091 6759419/6759407 web site: www. Miceli. Net e-mail: rekale@miceli. Net Case Di Pietra L’azienda vinicola “Case di Pietra” sorge nella Contrada Nikà, una delle aree dell´isola più vocate alla viticoltura. A fondarla è Guido Tariciotti nel 1995, amante di Pantelleria e della sua terra nera, in seguito alla decisione di recuperare un vigneto abbandonato. Oggi quella distesa abbandonata è diventata il cuore verde e rigoglioso di Case di Pietra. Nelle sue vigne, che crescono nei poderi Nikà e Salto della Vecchia, esposte a sud e ad una quota tale da impedire che le uve risentano della salsedine, viene coltivato lo Zibibbo (moscato di Alessandria), “l’oro giallo di Pantelleria”. La tecnica utilizzata è quella ad alberello, come detta la più antica tradizione, la più idonea per esaltare la qualità del vitigno. Tutte le attività relative alla vinificazione delle uve, dalla conservazione, alla maturazione, all’imbottigliamento dei vini, vengono seguite e monitorate con cura, e tutte a temperatura controllata. Ai metodi più antichi della cultura viticola dell´isola Case di Pietra accosta anche l´innovazione, infatti ha adottato impianti a tecnologia avanzata per la vinificazione a freddo, un sistema che permette al prodotto di sviluppare proprietà organolettiche eccellenti garantendogli una qualità pregiata. I vini "Case di Pietra" si caratterizzano per note aromatiche così intense che gli conferiscono una spiccata personalità mediterranea, quella che appartiene alla terra, al sole e al mare di Pantelleria. Prodotti - Nika´ (Passito Doc di Pantelleria) - Nika´ (Zibibbo Doc di Pantelleria) Contrada Nikà (Scauri) - 91017 Pantelleria (Tp) Tel. E fax 0923 916152 Viale Beethoven, 56 - 00144 Roma Tel. E fax 06 59280220 web site: www. Casedipietra. Com e-mail: casedipietra@tiscali. It Enopolio Nell’isola di Pantelleria, nelle fertili terre vulcaniche, viene coltivato un vitigno antico, lo zibibbo, dall’arabo “zabib”, frutta appassita al sole. I contadini panteschi per secoli hanno mantenuto in vita questa tradizione, permettendo agli amanti del buon bere di gustare ancora, nel Xxi secolo, i sapori antichi di una cultura millenaria, tra cui primeggiano i passiti e i moscati. Una passione che ha portato la maggioranza di essi a unirsi e a fondare nel 1992 Soc. Coop. Enopolio di Pantelleria. Tra gli obiettivi prefissi vi era quello di riuscire a fare apprezzare i propri passiti e moscati in tutto il mondo, attraverso la produzione di vini naturali di elevata qualità, tutti ottenuti dalla lavorazione dell´uva moscato di Pantelleria con sistemi tradizionali, senza l´aiuto di mezzi meccanici. L´enopolio di Pantelleria, dopo una prima fase di produzione di vini sfusi, nel 1996 inizia l´imbottigliamento dei prodotti che si affermano sui mercati, ottenendo presto riconoscimenti nazionali ed internazionali. L´enopolio di Pantelleria, con i suoi oltre duecento soci viticoltori, rappresenta una parte significativa della base produttiva pantesca. I vini Enopolio sono unici, solari e aromatici, e vi portano a scoprire i profumi, le brezze marine, l´anima di Pantelleria. Prodotti - Ciraunis (Moscato naturale di Pantelleria Doc) - Gebel (Pantelleria bianco Doc) - Ka´la (Moscato liquoroso di Pantelleria Doc) - Oru´ (Passito di Pantelleria Doc) Via Balate (c. Da Arenella) - 91017 Pantelleria Tel. E fax 0923 912556 web site: www. Pantelleriadoc. It e-mail: enopolio@pantelleriadoc. It Carlo Pellegrino La Carlo Pellegrino è stata fondata a Marsala nel 1880. Da allora, attraverso una crescita costante e un impegno continuo, si è affermata come una delle aziende siciliane leader, non solo per la produzione e vendita di Marsala, ma anche per i vini di Pantelleria, a marchio Pellegrino e Duca di Castelmonte. Questi vengono prodotti nella moderna cantina di Pantelleria di contrada Kuddie Rosse, realizzata nel 1992, dopo attenti studi di mercato e di tecnologia enologica per i vini liquorosi, effettuati in Francia, con l’aiuto del Prof. Denis Dubourdieu sul “Mouscat de Frontignan” e sul “Baume de Venise”. La tecnologia acquisita, mai utilizzata prima in Italia, ha permesso di progettare la cantina ad hoc per la produzione di vini liquorosi di alta qualità. La Cantina Pellegrino di Kuddie Rosse era e rimane la maggiore cantina privata che utilizza oltre il 50% di tutta la produzione di uva Zibibbo dell’isola di Pantelleria e fa parte del “Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei vini D. O. C. Dell’isola di Pantelleria”, detenendo il 67%. Tra il 1992 e il 1993, la Carlo Pellegrino ha creato un nuovo segmento di mercato ovvero quello dei vini liquorosi D. O. C. Di Pantelleria. Sull’isola, la Pellegrino conduce la sperimentazione di nuove tecniche di viticoltura in terreni di nuova acquisizione in contrada Kufurà. Prodotti - Pantelleria (Moscato liquoroso Doc) - Nes (Passito di Pantelleria Doc) - Passito Di Pantelleria (Passito liquoroso Doc) - Moscato Di Pantelleria (Moscato liquoroso Doc) - Passito Di Pantelleria (Passito liquoroso Doc) Via del Fante, 39 - 91025 Marsala (Tp) Tel. 0923 719911 - Fax 0923 953542 web site: www. Carlopellegrino. It e-mail: info@carlopellegrino. It Salvatore Murana Salvatore Murana ha fondato la sua azienda nel 1984, con quell´impostazione artigianale volta a creare grandi vini di qualità ereditata dalla vocazione vitivinicola della famiglia, proseguendo così la tradizione enoica pantesca. Apprezzati in tutto il mondo, i vini di Salvatore Murana hanno avuto numerosi riconoscimenti da parte dei maggiori esperti, perché é l´anima da cui nascono che li rende così unici: quella di chi ha saputo rimanere attaccato al proprio territorio e trasferire nelle sue bottiglie i profumi e il sole della sua isola, Pantelleria, gioiello del Mediterraneo, ponte tra l´Africa e la Sicilia. Al grande amore, che lega quest´uomo alla sua terra, si uniscono altri importanti protagonisti nel dare a questi vini quel carattere inconfondibile e di classe che li caratterizza: i vigneti che crescono nelle migliori zone dell´isola, e precisamente nei pendii che si affacciano sul mare; la terra vulcanica, nera e fertile; e le brezze del “mare nostrum”, cioè del Mediterraneo. Uomo sincero e intraprendente, Salvatore Murana ha fondato "l´Isola nell´Isola", in quel di Mueggen, un luogo incantevole che sorge in una delle zone più remote di Pantelleria, adesso divenuta meta delle centinaia di turisti innamorati del suo passito e del vino bianco da tavola. La natura rigogliosa e il suggestivo paesaggio delle terrazze con i muretti in pietra lavica, il fascino dei dammusi, fanno da straordinaria cornice alla passione con cui Salvatore Murana si dedica alla produzione dei suoi vini. Come gli aromi del suo Martingana, il passito che ha vinto un premio Oscar, dove gli odori, uno per uno, sembrano essere stati studiati per far bene all´olfatto prima ed al palato dopo. E come il vento che ha levigato una per una le pietre di Pantelleria, così Salvatore, anno dopo anno ha raffinato i suoi prodotti fino a farne una delizia assoluta. Prodotti - Gadi´ (Pantelleria bianco Doc) - Khamma (Moscato Passito di Pantelleria Doc) - Martingana (Moscato Passito di Pantelleria Doc) - Mueggen (Moscato Passito di Pantelleria Doc) - Turbe´ (Moscato di Pantelleria Doc) C. Da Khamma - 90017 Pantelleria (Tp) Tel. 0923 915231 - Fax 0923 915231/915541 web site: www. Salvatoremurana. Com e-mail: salvatoremurana@tiscali. It .