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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Luglio 2008 |
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CONFERENZA ICT 2008 SULLE SCIENZE BIOMEDICHE |
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Bruxelles, 17 luglio 2008 - La conferenza sulle scienze biomediche Ict 2008 si terrà il 23 e 24 ottobre a Bruxelles, in Belgio. La conferenza è organizzata congiuntamente dalla direzione generale della Società dell´informazione e dei media e dalla direzione generale della Ricerca della Commissione europea, in cooperazione con gli Istituti nazionali della sanità statunitensi (Nih - Us National Institutes of Health). Affrontando questioni come "modellamento e simulazione dei computer per migliorare la salute dell´uomo" ("Computer modelling and simulation for improving human health"), la conferenza mira a fornire un approfondimento sulle prospettive esistenti e future nella ricerca integrativa sulle malattie umane complesse a livello europeo e internazionale attraverso: - la comunicazione delle opportunità e le sfide della biologia sistemica virtuale fisiologica e umana e altri temi che si trovano nel punto d´incrocio tra la tecnologia dell´informazione e della comunicazione (Tic), la biologia e la medicina, - fornire la possibilità di discussione sul progresso che sta dietro allo stato dell´arte attuale e promuovere la cooperazione e il networking internazionale, - fornire una panoramica delle attività attuali in questi campi non soltanto nell´Ue, ma anche negli Usa e in altri paesi e esaminare opportunità per una cooperazione più ravvicinata tra le agenzie di finanziamento Ue e statunitensi. La conferenza sulle scienze biomediche Ict 2008 si terrà in parallelo con un´esposizione, un meeting organizzato soprattutto dalla appena fondata Virtual Physiological Human Network of Excellence e un workshop transatlantico sul modellamento del cancro su scala multipla. Http://ec. Europa. Eu/information_society/events/ict_bio/2008/index_en. Htm . |
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LE MALATTIE NEURODEGENERATIVE SOTTO IL MIRINO DELL’ICGEB ATASSIA: ECCO I RESPONSABILI CHIARITO IL MECCANISMO CELLULARE ANOMALO CHE PROVOCA LA MALATTIA |
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Trieste, 17 luglio 2008 - I ricercatori del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) di Trieste fanno luce sui meccanismi cellulari responsabili dell’insorgenza dell’atassia di Friedreich, una malattia genetica ereditaria che comporta nel tempo un progressivo danneggiamento al sistema nervoso. La ricerca, da poco pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale “American Journal of Human Genetics”, è stata svolta anche grazie al sostegno dell’Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e della Fondazione Italiana per la Fibrosi Cistica. Era già noto che l’atassia è causata dalla mutazione di un gene localizzato nel cromosoma 9, il gene Fxn responsabile della sintesi della proteina “frataxina”. L’équipe guidata da Franco Pagani, responsabile del Laboratorio di Genetica Molecolare Umana dell’Icgeb, ha scoperto quali anomalie molecolari intervengono durante la sintesi della proteina frataxina a seguito delle mutazione del gene Fxn. Negli individui normali questo gene contiene una sequenza di 40 “triplette” di basi nucleotidiche, si presenta cioè come un “treno di 40 vagoni”; nei soggetti malati invece queste triplette vengono ripetute fino ad alcune centinaia e il gene Fxn risulta molto più lungo del normale. «La presenza di centinaia di triplette di basi nucleotidiche nel gene Fxn – spiega Pagani - non blocca, come si pensava, la “lettura” o la “trascrizione” del “messaggio” portato dal gene, ma provoca un difetto nel processo di biosintesi del precursore della proteina (il “frataxina pre-mRna”)». In pratica la presenza di “troppi vagoni” non permette di eseguire un corretto e completo “taglia e cuci” del prodotto di sintesi, altera cioè quei meccanismi cellulari di “rifinitura” che portano ad avere un precursore della proteina corretto e sano. «A causa della mutazione genica - prosegue Pagani - viene prodotto un “frataxina pre-mRna” che presenta una struttura molecolare modificata, in parte incompleta rispetto al normale. Questa sua incompletezza lo rende non idoneo a innescare a sua volta la sintesi della frataxina, la proteina che regola il flusso del ferro all’interno della centrale respiratoria della cellula (i mitocondri)». I soggetti malati di atassia producono infatti poca frataxina e subiscono conseguentemente un accumulo di ferro nelle cellule che alla lunga provoca disfunzioni nel sistema nervoso e l’insorgenza della malattia. «Poter avere una maggiore comprensione dei meccanismi molecolari che sovrintendono le sintesi proteiche in casi di anomalie genetiche – conclude Pagani - è fondamentale per capire come insorgono e si sviluppano numerose malattie neurodegenerative e potrà contribuire a mettere a punto nuove strategie terapeutiche». . |
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MILANO. LANDI: "PRONTO A RIFERIRE IN COMMISSIONE SU DISABILI" |
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Milano, 17 luglio 2008 - “In qualunque momento sono pronto a riferire in Commissione Salute. La situazione è chiara e sotto controllo”. Lo dichiara l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna in riferimento a quanto emerso oggi sul tema dei disabili a Milano. “L’assessorato alla Salute è seriamente impegnato per rispondere ai bisogni dei disabili – afferma Landi -. Nell’ambito dei servizi di propria competenza, è attento alle esigenze di questi soggetti pur nella consapevolezza che alcuni settori presentano criticità ancora da superare e sulle quali stiamo lavorando. Le risorse ci sono e i numeri sono la dimostrazione dell’interesse prestato dal Comune a questo settore. La spesa corrente (al netto delle spese di personale) per il 2008 ammonta complessivamente a circa 33milioni e 300mila euro, che corrisponde a oltre il 90% dell’intero budget dell’Assessorato. Nel 2006 la spesa era di 22 milioni”. “Il personale impegnato nei servizi per l’handicap, di cui auspico comunque un incremento, risponde con efficacia alle richieste di intervento”. I dati più significativi sull’attività a favore dei disabili: · 445 persone (erano 150 nel 2006) collocate in strutture di accoglienza per una spesa che si aggira sui 12 milioni di euro, · un incremento dei progetti personalizzati finanziati con la legge 162: circa 40 interventi per un totale di oltre 200 utenti coinvolti (nel 2006 la legge 162 non era stata finanziata), · avvio di progetti sperimentali quali la Continuità assistenziale nei Cdd (circa 800 utenti interessati), la sperimentazione di Cse per piccoli, · l’inserimento di figure professionali e prestazioni sanitarie negli stessi Centri Diurni. “L’attività di collaborazione con i soggetti esterni, in particolare del terzo settore –aggiunge l’assessore -, ha ricevuto un significativo impulso nel lavoro dei sottotavoli tematici previsti dal Piano di Zona, lavoro che ha portato all’elaborazione di progetti di intervento ad alto impatto sull’utenza (progetto “Durante noi – dopo di noi” progetto di intervento sulla sindrome autistica, elaborato in stretta collaborazione con la Asl di Milano)”. “Un tema sul quale è sicuramente necessario rivolgere una particolare attenzione – spiega Landi - è quello dell’aumento delle cosiddette ‘diagnosi miste’, nelle quali la disabilità è riferita a problemi sia di carattere organico che psichico. Questi casi rappresentano oramai una quota significativa dell’utenza in carico ai servizi comunali e presentano una particolare difficoltà di trattamento dovuta propria alla contemporanea presenza e incidenza di fattori diversi”. “La volontà dell’Assessorato – aggiunge l’assessore -, pur nella consapevolezza di muoversi su un terreno estremamente difficile ma proprio per questo di estremo rilievo, è quella di trovare sinergie operative tra ambito sociale, di competenza del Comune, e ambito sanitario di competenza di ospedali, Cps e Asl”. “Per quanto riguarda l’operatività della Consulta handicap – conclude Landi – posso confermare che il rapporto con il settore è continuo per scambio di informazioni e dati anche in mancanza di un aggiornamento recente”. . |
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PIANO SANITARIO TOSCANO APPROVATO, MA PREOCCUPANO I TAGLI DEL GOVERNO |
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Firenze, 17 luglio 2008 - Un apprezzamento per il lavoro svolto nel corso di tanti mesi e per il tono pacato e costruttivo del dibattito, ma anche e soprattutto una profonda preoccupazione per la sostenibilità economica messa in discussione dagli annunciati tagli governativi: tra questi due estremi si è mosso l’intervento con cui l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi ha concluso il dibattito sul Piano sanitario regionale 2008-2010, poi approvato a maggioranza dal Consiglio. «Mi limito a citare il presidente della Regione Lombardia», ha detto tra l’altro l’assessore Rossi. «Formigoni ha parlato di un taglio di 9 miliardi di euro nel triennio. Così tutte le Regioni rischiano il deficit. Per quanto ci riguarda in questi anni abbiamo sempre presentato i bilanci in pareggio, pur usufruendo di un mod! esto assestamento di risorse, pari al 3%, e soprattutto ristru! tturando e riqualificando la rete dei nostri servizi. Tutti percepiscono, poi, e anche nel corso di questo dibattito lo si è sentito ripetere spesso, che nel settore della sanità i bisogni aumentano, con l’aumento della popolazione anziana e della speranza di vita delle persone. Ragionevolmente la spesa sanitaria dovrebbe aumentare. Questo è il dato politico dirimente, che però viene sciolto dal governo in modo assolutamente negativo». «Da parte nostra – ha proseguito Rossi – abbiamo operato in questi anni un grande risanamento di cassa, abbattendo il debito circolante da 1500 a 1200 milioni. Questo significa che il sistema paga a 90 giorni, con un forte impatto positivo sul territorio. Abbiamo avviato un processo di regolarizzazione del precariato, che rischia di essere messo in discussione proprio dal maxiemendamento. Su tutte queste cose deve alzarsi alta una voce in difesa della sanità pubblica e di una sanit! à come quella toscana, che costituisce un elemento di forte tenuta e stabilità in un momento di difficoltà economico-finanziaria». L’assessore ha quindi ripercorso i punti salienti del Piano: «Nel Piano – ha detto tra l’altro – vengono bene affrontati problemi come quello della cronicità, del Pronto soccorso, sia sotto il profilo organizzativo sia sotto il profilo dell’accoglienza; si parla degli ospedali organizzati per intensità di cure e si valorizza il ruolo dei piccoli ospedali, affrontando il tema in maniera forte e con chiarezza di indirizzi. Si parla della produttività in sanità e di una sanità di iniziativa verso le fasce più deboli della popolazione, che non si piega al prestazionismo ma, mettendo al centro dell’attenzione la persona, ritrova con coraggio il senso profondo della propria missione. Questo messaggio – ha concluso l’assessore! Rossi – in Toscana può passare e risvegliare tan! tissime positive energie». . |
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ALZHEIMER IN EUROPA: VENETO SCELTO COME RELATORE A CONVEGNO INTERNAZIONALE PARIGI IN OTTOBRE |
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Venezia, 17 luglio 2008 - La Regione Veneto sarà relatrice ufficiale della Conferenza internazionale sull’Alzheimer che si terrà a Parigi il 30 e 31 ottobre, promossa dal Governo francese in qualità di Presidente di turno dell’Unione Europea, e alla quale interverrà anche il Presidente Sarkozy. Ne dà notizia l’Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto Stefano Valdegamberi informando della scelta avvenuta al termine dell’incontro del Board Elisan, il consiglio ristretto della Rete europea Elisan (European local inclusion & social action network) che dà voce alle realtà locali e regionali rappresentando 1011 città tra città e regioni e 28 milioni d’abitanti del Vecchio Continente e che si è tenuto nella sede della Regione Veneto a Bruxelles . “Scegliere il Veneto - spiega con soddisfazione Valdegamberi - è un riconoscimento evidente della stima e dell’apprezzamento che l’Europa nutre nei confronti delle politiche sociali da noi espresse in questi anni, in particolare nel settore dei servizi per la non autosufficienza che sono incentrati sulla dignità della persona. Inoltre, è un risultato delle relazioni positive svolte dal Veneto a livello internazionale, non solo di Unione Europea, che hanno fatto diventare la nostra regione un riferimento importante per chiunque voglia operare nel campo del sociale. Ricordo che io stesso partecipo, come Assessore veneto alle politiche sociali coordinatore delle Regioni al Consiglio europeo dei Ministri per le Politiche sociali in rappresentanza di tutte le Regioni italiane. Pertanto porterò a Parigi in ottobre l’esperienza veneta in particolare che è all’avanguardia ma anche quella italiana sui temi della salute dei cittadini e del sostegno alle famiglie interessate da patologie come l’Alzheimer che sono in aumento e coinvolgono, molto più di altre, non solo l’ammalato ma tutto l’ambiente familiare mettendolo fortemente a rischio”. La demenza e le altre forme di decadimento cognitivo sono la quarta causa di morte nei soggetti con più di 65 anni nei paesi occidentali. Il numero di casi di patologia cognitiva nel Veneto nel 2000 è di 70. 238 di cui almeno 30. 000 imputabili all’Alzheimer. Oggetto della Conferenza di Parigi, sarà precisamente il “modo di far fronte ai cambiamenti nella società: l’invecchiamento della popolazione, la sfida demografica e l’approccio per affrontare la malattia dell’Alzheimer”. “La Regione Veneto - precisa l’Assessore - presenterà in particolare le strategie regionali di prevenzione con il modello veneto di integrazione socio sanitario, elementi chiave sui quali il Veneto vuole approfondire il dialogo e il confronto internazionali. Ricordo che, recentemente, la Regione ha disposto un riassetto dei servizi per le persone affette da decadimento cognitivo”. Il Veneto è partner della rete Elisan dal maggio 2007 e dal 1999 partecipa ad altre reti europee: ospita a Venezia l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms sui “Determinanti socioeconomici della salute”, e fa parte di European Social Network e di Ensa (European Network of Social Authorities) network pubblici europei che puntano a rafforzare il ruolo delle politiche sociali nel continente in un continuo scambio di esperienze istituzionali. . |
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TRENTO: OSPEDALE DI MEZZOLOMBARDO RISTRUTTURATO E POTENZIATO PREVISTA NUOVA UNITÀ OPERATIVA DI RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA |
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Trento, 17 luglio 2008 - In una sala consiliare animata da una “inusuale”, come l’ha definita il Sindaco Rodolfo Borga, presenza di pubblico, l’assessore provinciale alle politiche per la salute Remo Andreolli ha incontrato ieri sera il Consiglio comunale di Mezzolombardo. Il tema della serata era il futuro dell’ospedale “San Giovanni”. “Sarà ristrutturato – ha detto l’assessore Andreolli - e lunedì prossimo consegneremo i lavori alla ditta incaricata di eseguirli. Oltre ai servizi di base per il territorio ci saranno medicina, riabilitazione cardiologica e radiologia in collaborazione con le strutture di Trento”. “Non c’è motivo di dare rassicurazioni sul futuro dell’ospedale – ha aggiunto l’assessore Andreolli – perché non è in discussione. Lo dimostra proprio il fatto che a breve inizierà l’intervento di ristrutturazione”. Ha spiegato poi che, con il progresso tecnologico che sta interessando anche la sanità provinciale, il modello che si sta realizzando prevede che gli ospedali periferici offrano sia servizi di base, e a basso impatto organizzativo, per il territorio di riferimento, che competenze di tipo specialistico, nel rispetto delle proprie caratteristiche o eccellenze, che devono essere promosse e destinate a tutta l’utenza del sistema sanitario provinciale. Per il San Giovanni sarà sostanzialmente riconfermato l’attuale quadro di attività. In futuro ci sarà ancora il reparto di medicina che avrà però un primario a tempo pieno. Attualmente il dottor Paolo Dal Rì ha anche l’incarico di guidare il reparto di medicina dell’ospedale di Trento. A breve questo posto sarà coperto attraverso un concorso e quindi finirà esigenza della sostituzione. “L’ospedale di Mezzolombardo – ha proseguito l’assessore Andreolli – è collegato funzionalmente con quello di Trento. Essendo quest’ultimo sempre più impegnato sul fronte operatorio in ambito cardiochirurgico, abbiamo pensato che a Mezzolombardo potrebbe trovare posto una Unità Operativa di riabilitazione cardiologica. Nelle prossime settimane assumeremo come Giunta provinciale un atto di indirizzo per l’istituzione di questa unità. Nel prossimo futuro si può anche ipotizzare, grazie alle nuove tecnologie Pacs (ndr. “picture archiving and communication system”), che al “San Giovanni” si sviluppi e si potenzi l’attività radiologica”. L’assessore ha poi risposto ad alcune domande dei consiglieri comunali coadiuvato dalla dottoressa Paola Maccani, dirigente del Distretto sanitario. Quest’ultima ha spiegato che entro il prossimo autunno saranno completati i lavori di potenziamento del centro prelievi che attualmente si fa carico ogni giorno di un numero di prestazioni che varia da 80 a 110. “L’investimento nella struttura – ha concluso l’assessore Andreolli – e la decisione di tracciare linee di sviluppo nuove per l’attività dell’ospedale sono la miglior testimonianza che sul suo futuro non ci sono dubbi”. Il Sindaco Borga, chiudendo l’incontro, ha sottolineato quanto l’argomento stia a cuore alla comunità e come fino ad oggi vi siano stati rapporti collaborativi tra amministrazione comunale e provinciale su questo tema. . |
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MILANO: AL COLLASSO L’AREA DEI SERVIZI AI DISABILI |
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Milano, 167 Luglio 2008 - E’ al collasso a Milano l’area comunale dei servizi ai disabili. Il fenomeno , come hanno sottolineato ieri in una conferenza stampa i consiglieri del Pd, Marco Cormio e Marco Granelli, si è aggravato con il passaggio di questi servizi all’Assessorato alla salute. Le strutture si sono impoverite, gli organici si rivelano sempre più inadeguati mentre emergono, rispetto al passato, nuovi bisogni ,come quelli legati all’Aids, agli stranieri, alla psichiatria. Bastano pochi dati a certificare lo stato di crisi dei servizi ai disabili: cinque persone devono occuparsi di circa 500 invalidi, ricoverati in struttura residenziali, mentre mentre il peso di 2 mila utenti si scarica su un organico di soli 15 assistenti sociali. Fino pochi mesi fa, anzi, gli assistenti in servizio erano solo 10. In città funzionano i Nuclei distrettuali per disabili. Lavorano su 9 zone, ma la sedi fisiche sono soltanto 5 e quindi lontane dalle famiglie. Gli abitanti delle zone 2, 3 e 6 devono infatti far capo al Centro storico. Occorre quindi provvedere con urgenza ad un rafforzamento degli organici ( assistenti sociali e operatori amministrativi) e all’ampliamento delle figure professionali, con la presenza di psicologi e fisiatri. Nel contempo va ripensata la distribuzione in città dei nuclei distrettuali incrementando anche le attività di raccordo con altri servizi che operano su utenti comunali (Servizio Adulti in difficoltà, Neuropsichiatria infantile, Centro Psicosociale). Data l’urgenza dei problemi, i consiglieri del Pd hanno chiesto all’assessore alla Sanità , Landi, di venire in commissione a relazionare sullo stato dei servizi e a spiegare come intende risolvere la pesante situazione attuale. . |
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UMBRIA PENALIZZATA DALLA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO, TAGLI PER 100 MILIONI DI EURO IN TRE ANNI |
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Perugia, 17 luglio 2008 - “Sono profondamente deluso dall’esito dell’incontro di ieri a Palazzo Chigi, sulle questioni della sanità, tra Governo e Regioni. Purtroppo si sono avverate le previsioni della vigilia: questo Governo vuole smantellare la sanità e dare poi la colpa alle Regioni”. E’ quanto afferma l’assessore regionale alla sanità, Maurizio Rosi, che, alla luce di quanto emerso dal vertice di Roma, si dice anche “molto preoccupato”. “La manovra finanziaria presentata dal Governo, infatti, prevede per la sanità dei tagli per il triennio 2009 – 2011 che, se rimanessero di tali dimensioni, comprometterebbero la sostenibilità del sistema sanitario anche per le Regioni come la nostra – afferma Rosi - che hanno dimostrato fino ad oggi una capacità di governo della spesa sanitaria. Per non parlare poi delle Regioni che sono alle prese con impegnative manovre di rientro che hanno richiesto drastici tagli alla spesa e la compartecipazione dei cittadini attraverso l’introduzione di tasse e ticket. Per queste realtà gli effetti della manovra sarebbero devastanti. In pratica su 21 regioni 18 sarebbero al collasso”. “Queste preoccupazioni, sottolinea l’assessore Rosi, sono state espresse in maniera unanime da parte dei Presidenti e degli Assessori alla Sanità di tutte le Regioni, inclusa la Lombardia che ha la responsabilità del coordinamento interregionale del settore economico-finanziario”. “Vale la pena ricordare alcune cifre perché possa essere più chiara la portata dei tagli, e di conseguenza la gravità della situazione. La manovra del Governo per il 2009 conferma il livello di finanziamento concordato nel Patto per la Salute sottoscritto con il Governo Prodi, ma non riconosce il finanziamento aggiuntivo di 834 milioni corrispondente alla soppressione dei ticket sulle prestazioni di assistenza specialistica. E’ vero che il Governo ha presentato un emendamento alla manovra con il quale ha annunciato la restituzione di questo finanziamento, ma si tratta di un vero e proprio bluff. In realtà lo Stato si limita a mettere a disposizione 50 milioni di euro, recentemente portati a 400 milioni dopo le vivaci proteste. Per la quota mancante la manovra introduce la possibilità per le Regioni di adottare misure di razionalizzazione che permetterebbero risparmi ai bilanci regionali da devolvere alla sanità”. “Ma se andiamo ad analizzare le misure di razionalizzazione previste dall’emendamento – prosegue l’assessore - ci si rende conto che si tratta per lo più di finzioni demagogiche e d’impatto finanziario ridicolo. Ad esempio è stato sbandierato il taglio del 20 per cento delle indennità dei revisori dei conti e dei direttori di nuova nomina. Ma essendo i direttori dell’Umbria (e con loro direttori amministrativi e sanitari) i meno pagati d’Italia avremo un risparmio insignificante”. “Se guardiamo poi ai dati della manovra per i prossimi anni vediamo che gli ulteriori incrementi previsti dell’1,2 per cento per il 2010 e del 2,2 per cento per il 2011 risultano i più bassi nella storia della sanità ‘regionalizzata’. Si deve oltretutto sottolineare che se si considera il costante aumento della popolazione (0,5 per cento all’anno) ed il trend inflattivo ormai prossimo al 4 per cento, si può tranquillamente affermare che per i prossimi anni siamo in presenza di un incremento reale pressoché nullo se non addirittura di segno negativo in un settore caratterizzato da una crescente disponibilità di tecnologie molto costose che offrono nuove opportunità di diagnosi e cura che contribuiscono in maniera determinante al miglioramento delle aspettative di sopravvivenza e di qualità della vita che non sarebbe etico negare ai cittadini”. L’assessore Rosi ha evidenziato che “pur in presenza di un indice di invecchiamento tra i più alti del paese, la nostra Regione fa registrare per il 2007 una spesa procapite di 1. 715 euro, molto inferiore alla media nazionale che è di 1. 731 euro. Se poi il confronto viene ristretto alle Regioni con invecchiamento pari a quello dell’Umbria, la differenza è ancora più netta (Liguria: 1. 906, Emilia Romagna 1. 811, Toscana 1. 740)”. Complessivamente nel periodo 2006-2008 si è registrato un incremento nel finanziamento del 13,4 per cento contro il 5,37 per cento del triennio successivo. Se consideriamo gli incrementi in valore assoluto possiamo concludere che nel prossimo triennio riceveremo oltre 100 milioni in meno rispetto a quelli che erano attesi sulla base del trend del 4,09 per cento relativo al periodo precedente. “Si tratta di un sottofinanziamento che, per essere integrato, richiederebbe ad una regione come la nostra di ricorrere ad un’addizionale ‘Irpef’ pari a circa il 5 per cento o a tickets devastanti. E pare certo, inoltre, che il fondo nazionale per la non-autosufficienza non verrà confermato e tuttora c’è da erogare quello stabilito dal passato governo Prodi (circa 8 milioni di euro)”. “Per ciò che riguarda l’Umbria – conclude Rosi - mancherebbero alla fine 100 milioni di euro in 3 anni. Una cifra che potrebbe mettere in ginocchio il sistema sanitario regionale che, per sopravvivere, si vedrebbe costretto all’imposizione di tickets, tasse o a ridurre in maniera insopportabile servizi sanitari fondamentali per i cittadini. Insomma, l’Umbria dei conti in ordine, degli ospedali nuovi e delle positive razionalizzazioni concluse e previste si vedrebbe oggetto di una incomprensibile e immeritata penalizzazione”. . |
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VILLAGGIO SAN SEBASTIANO’, CENTRO DI ACCOGLIENZA PER DISABILI FIRMATO IERI UN PROTOCOLLO D’INTESA NELLA SEDE DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE |
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Firenze, 17 luglio 2008 - Una struttura socio-sanitaria alle porte di Firenze, nel Comune di Impruneta, destinata alla cura e all’accoglienza di persone con grave disabilità. Il ‘Villaggio San Sebastiano’, questo il nome del progetto, è destinato a diventare un punto di riferimento per tutta la regione nel settore. Ieri mattina la firma del protocollo d’intesa tra Regione, Provincia di Firenze e Comune di Impruneta, nella sede della Misericordia di Firenze. Per la Regione è intervenuto l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori, per la Provincia quello alla pianificazione territoriale Luigi Nigi. Oltre al sindaco di Impruneta, Ida Beneforti Gigli. L’accordo è stato firmato nella sede della Misericordia di Firenze perché sarà proprio l’Arciconfraternita a gestire la struttura sanitaria di circa 800! 0 mq che sorgerà sui terreni di proprietà della ! Miserico rdia, in località Falciani. Nella costruzione, che accoglierà un centro residenziale e semiresidenziale per disabili psichici, fisici e sensoriali, con un ampio spazio dove svolgere anche attività all’aria aperta, di svago, sportive, riabilitative e percorsi psico-educativi, saranno ospitate le persone che adesso trovano spazio in due strutture gestite dalla Misericordia, in totale circa 120 posti. «Con questo progetto – ha dichiarato l’Assessore regionale alle Politiche Sociali, Gianni Salvadori – vogliamo dare un altro segnale importante al mondo della disabilità. La nostra priorità è garantire a tante persone in difficoltà una vita dignitosa, soprattutto aiutarle ad affrontare il ‘dopo di noi’ in maniera decorosa. Va dato atto del grande impegno della Misericordia che ha messo in campo notevoli risorse per mantenere in vita esperienze rilevanti a livello toscano. Da parte nostr! a abbiamo fatto e faremo tutto quello che è possibile per far sì che il centro che verrà realizzato possa essere in grado di offrire servizi di primo livello per la cura ed il soggiorno di persone affette da gravi disabilità». Anche l’Assessore provinciale Luigi Nigi ha voluto testimoniare il suo apprezzamento per l’iniziativa. «Si tratta di un progetto importante – ha dichiarato – che sosteniamo con impegno. Intendiamo stringerci insieme alla Regione, intorno alla Misericordia e al Comune di Impruneta, perché hanno saputo indicare una soluzione di eccellenza per rispondere a grandi problemi sociali». «L’arciconfraternita della Misericordia di Firenze – ha detto il Provveditore della Misericordia di Firenze, Andrea Ceccherini – accoglie con grande soddisfazione questo accordo che darà corso, nel più breve tempo possibile, alla formazione della struttu! ra socio-sanitaria ‘Villaggio San Sebastiano’, di ! propriet à della Misericordia di Firenze. Si è trattato del primo importante passo, ufficiale ed istituzionale, verso la realizzazione del nostro grande progetto finalizzato a dare a persone affette da disabilità intellettiva una nuova casa che sia, al tempo stesso, dimora e strumento terapeutico. Un ‘villaggio’ pensato e progettato per vivere al suo interno importanti esperienze personali e sociali ed adatto a suscitare emozioni positive e gradevoli dove sia possibile, nell’ambito di un percorso riabilitativo, passare dal ‘vivere in istituto’ ad ‘abitare una casa’. Ringrazio – ha concluso Ceccherini – la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e il Comune di Impruneta per la determinante sinergia che si è venuta a creare attorno a questo nostro ambizioso progetto di innegabile valenza sociale, scientifica e territoriale, non solo a livello regionale ma, in prospettiva, anche nazionale». . |
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OSPEDALE DELL’ANGELO SINTESI DI UMANITÀ, ALTISSIMA TECNOLOGIA, MOTIVATA PROFESSIONALITÀ |
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Venezia, 17 luglio 2008 - “L’ospedale dell’Angelo? Un esempio straordinario di ottima sanità veneta: strutturale, organizzativa e professionale, con il quale dovrà confrontarsi la sanità europea, e non solo, nei prossimi dieci anni”. Lo ha detto l’assessore regionale Sandro Sandri, che ieri mattina ha voluto visitare personalmente il nuovo ospedale di Mestre. “Una visita non a sorpresa – ha ribadito – ma conoscitiva, per verificare i traguardi raggiunti nella nostra più moderna struttura e vedere quali esperienze possano essere trasferite anche in altri nosocomi della Regione”. L’assessore Sandri, accompagnato tra gli altri dal direttore generale Antonio Padoan e dal direttore sanitario Onofrio Lamanna, si è recato nei laboratori d’analisi (capaci di servire l’utenza dell’intera provincia di Venezia e ai quali si stanno rivolgendo anche strutture private), nel Day Surgery, in alcuni reparti specialistici e negli uffici amministrativi. “Ho constatato una sintesi eccellente tra modularità e bellezza del sistema, umanità, entusiasmo degli addetti a qualunque livello”. Per paradosso, infatti, il bell’ospedale di Mestre, l’unico in Italia e forse in Europa che sarà servito entro l’anno anche da una fermata ferroviaria, è un nosocomio dove si sta bene, creato attorno al paziente e alle sue esigenze di persona, ma nello stesso tempo con una modularità tale da potersi adeguare anche a mutamenti repentini di esigenze sanitarie. E’ stata di fatto superata la “antica” rigida separatezza tra Divisioni, e si è proceduto per “piastre”, dove esigenze similari si integrano tra di loro fisicamente e dal punto di vista della cura (per esempio pediatria è connessa a ostetricia e ginecologia, in un contesto che vede assieme madri e bambini) e dove le degenze, le sale di medicazione, gli uffici, e così via possono essere rapidamente riadattati, “allungando” o “accorciando” i diversi reparti a seconda delle evenienze. E in più, il sistema di compartecipazione del privato che sta alla base del nuovo Ospedale dell’Angelo si traduce in un risparmio per le finanze sanitarie per quanto riguarda la manutenzione ed eventuali interventi strutturali che si rendano necessari, cui appunto deve provvedere la parte privata. . |
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PUGLIA: PROGETTO ASSESSORATO MEDITERRANEO PER DONAZIONI SANGUE IN ALBANIA |
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Bari, 17 luglio 2008 - Il contesto è quello delle regioni transfrontaliere dell´Adriatico, il settore è quello sanitario, i destinatari sono gli operatori del sistema trasfusionale, clinico, il personale del comparto sanitario e i dirigenti e volontari di organizzazioni non governative e associazioni di volontariato che operano per la promozione del Dono Volontario non remunerato del Sangue. Lo scopo è quello di contribuire all’autosufficienza del sangue ad uso clinico e degli emocomponenti nei paesi dell’Adriatico. Queste le coordinate del Progetto Adriblood, di cui si parlerà a Tirana venerdì 18 luglio (Hotel Tirana International, ore 9. 00 – 14. 00), nel workshop di presentazione dei risultati. Si tratta di un´esperienza pilota che vede come capofila la Regione Abruzzo e come partner, oltre alla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, le Comunità delle Università Mediterranee, l´Asl Lanciano/vasto, l´Università degli Studi dell´Aquila, l´Università degli Studi di Chieti – Pescara, l´Associazione S. R. C. Provinciale A. V. I. S. Venezia, la Regione Friuli Venezia Giulia – A. R. S. E l´Azienda sanitaria Regione Molise - zona di Termoli. Partner di supporto del progetto è la Croce Rossa con le sedi albanese, bosniaca, croata, montenegrina, serba ed italiana. Al workshop parteciperanno: Pasquale Colamartino, coordinatore del Progetto Adriblood; Luigi Ambrosi, Presidente Cum, Maria Teresa Lella, Presidente del Comitato Regionale Cri – Abruzzo, Cosimo Notarstefano del Cum e un rappresentante dell´Albania Red Cross. Chairman, Fausto Savoia, dell´Assessorato al Mediterraneo, Regione Puglia. Finanziato con risorse comunitarie del Nuovo Programma di Prossimità Fesr/cards Interreg Transfrontaliero Adriatico – nell’ambito della Qualificazione delle risorse umane, aggiornamento professionale e iniziative innovative sulla promozione sociale e sul mercato del lavoro, il Progetto punta a sviluppare rapporti di cooperazione formativa tra le istituzioni sanitarie e le organizzazioni non governative, impegnate nella promozione della donazione del sangue nei Paesi dell´area adriatica. Le sue attività principali sono infatti orientate a favorire lo scambio di esperienze, know how, informazioni e best practices tra il contesto sanitario e i soggetti che partecipano alla vita delle Ong, con l’obiettivo di: contribuire alla valorizzazione delle risorse umane e in particolare del loro grado di conoscenza e preparazione; facilitare la condivisione di un patrimonio di conoscenze ad alto valore professionale e sociale; alimentare i processi di cambiamento culturale tra regioni transfrontaliere. . |
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TRAPIANTI, COINVOLGIMENTO ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO FVG |
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Trieste, 17 luglio 2008 - Friuli Venezia Giulia solidale anche nella donazione degli organi. In rapporto alla popolazione residente la nostra regione ha un numero di donatori tra i più elevati in Italia, 33,8 per milione di abitanti. Parallelamente i tempi di attesa per un trapianto sono tra i più bassi. Per un rene, ad esempio, si aspettano sette mesi, contro i 28 della Lombardia e i 36 della media nazionale. Tuttavia la cultura del dono, atto di grande valore etico perché in grado si salvare o comunque migliorare una vita, va accresciuta, perché ancora molte sono le opposizioni, tra quelli che lo dichiarano in vita, o tra i familiari, o ancora per motivi religiosi. In questa indispensabile opera di sensibilizzazione, nonché nella programmazione e nel coordinamento delle attività di donazione e di trapianto, con una delibera della Giunta regionale dello scorso giugno sono state chiamate a concorrere anche le associazioni del volontariato, attraverso un Comitato rappresentativo di tutte le diverse realtà, che si è riunito per la prima volta a Trieste, presieduto dall´assessore alla salute e protezione sociale Vladimir Kosic. All´incontro erano presenti anche il responsabile del Centro regionale Trapianti, Francesco Giordano, il presidente di Federsanità Anci Fvg, Giuseppe Napoli, e il direttore scientifico di Ceformed (formazione permanente per i medici di base), Luigi Canciani. "E´ estremamente importante - ha detto l´assessore - valorizzare le competenze delle associazioni del volontariato, espressione dei bisogni e delle proposte, chiamandole ad una condivisione di responsabilità, da costruire sui progetti". Secondo l´assessore, il tema è quello "dell´alleanza terapeutica, che non si declina solo tra medico e paziente ma anche tra sistema e associazioni, che oggi trovano ascolto e conferma istituzionale". Un´alleanza che, questo l´invito di Kosic, "deve produrre risultati in termini di efficacia e di efficienza". Comitato come luogo programmatorio e di indirizzo, dunque. E come tale già oggi le associazioni - che hanno esaminato la bozza del regolamento della propria attività - hanno avuto modo di segnalare alcune criticità, tra cui, forse la principale, quella del ´follow-up´, ovvero della continuità terapeutica da assicurare al trapiantato. Esaminato, in questa prima riunione, anche un progetto di sensibilizzazione, rivolto soprattutto ai giovani con il coinvolgimento delle istituzioni, Comuni in primis, dei medici di medicina generale, delle Università e delle scuole, ove si prevede di distribuire un kit con opuscoli informativi, Dvd, gadget. La riunione del Comitato trapianti segue a quella, in mattinata, del direttivo di Nord Italia Transplant (Nitp), che ha scelto Trieste in quanto il Friuli Venezia Giulia è capofila di un tavolo di concertazione permanente con Veneto, Liguria, Lombardia, Marche e Provincia Autonoma di Trento, finalizzato a recepire e valorizzare il programma Nitp di sviluppo delle attività di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule secondo criteri di eccellenza clinica e di equità di accesso, e di incremento e della ricerca e dell´innovazione in questo campo. Nel corso dell´incontro, analizzati i dati nazionali sulle donazioni, è stato in particolare esaminato un decreto del governo sui trapianti e sul proseguimento delle cure all´estero, che appare di applicazione piuttosto complessa. Da qui una proposta, formulata dal Friuli Venezia Giulia, per una procedura semplificata che non aggravi da un lato i pazienti e dall´altro i centri regionali trapianti, e che sarà approfondita in sede di tavolo di concertazione. . |
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COMMISSARIAMENTO DELLA ZONA SANITARIA DI ASCOLI PICENO. |
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Ancona, 17 Luglio 2008 - Dichiarazione dell´Assessore alla Sanita` Almerino Mezzolani ´I motivi del commissariamento della Zona di Ascoli Piceno deciso oggi dal Governo regionale sono legati esclusivamente alla verifica dei risultati raggiunti sulla base dei criteri di valutazione qualitativi e quantitativi da tempo definiti, e non hanno nulla a che fare con le vicende della sanita` abruzzese´. . |
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TOSSICODIPENDENZE E INCLUSIONE SOCIALE, 100 BORSE LAVORO IN CAMPANIA |
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Napoli, 17 luglio 2008 – Oggi alle ore 10, al Centro Direzionale - Isola A6, viene presentato il progetto nazionale promosso dal ministero della Solidarietà Sociale sulla inclusione sociale di persone tossicodipendenti in trattamento, o da attrarre in trattamento, ad elevata emarginazione. Al progetto parteciperanno cinque regioni: Campania, Basilicata, Liguria, Puglia e Piemonte. Il Ministero ha messo a disposizione 6 milioni di euro, che saranno ripartiti tra le Regioni partecipanti, sulla base degli utenti iscritti ai servizi di tossicodipendenza. Un primo intervento sarà realizzato nell´area metropolitana di Napoli, dove verranno attivate 100 borse lavoro, ciascuna dell’importo di 4. 800 euro annui, per altrettanti tossicodipendenti da recuperare. Una apposita struttura, definita Gruppo di Pilotaggio regionale è stata costituita presso l´Assessorato alle Politiche Sociali per l´attuazione del programma previsto. Ne fanno parte, tra gli altri, i rappresentanti delle Asl, dei Sert, delle comunità di accoglienza, delle cooperative sociali. . |
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VITERBO: ATTIVO LO SPORTELLO DELLE ASSOCIAZIONI PRESSO LA CITTADELLA DELLA SALUTE |
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Viterbo, 17 luglio 2008 - Ottimizzare l’azione dei soggetti che, a vario titolo e quotidianamente, si adoperano a beneficio della salute dell’intera comunità. E´ lo scopo dello Sportello delle associazioni: ufficio già operativo presso il piano zero della Cittadella della salute di via Enrico Fermi a Viterbo. L’idea è stata sostenuta con convinzione dal direttore del Distretto viterbese, Antonella Proietti, e realizzata grazie all’impegno della responsabile dei servizi sociali, Patrizia Prosperi. Presso lo Sportello delle associazioni è già presente l’Arci con il progetto “Pari opportunità e inclusione sociale dei migranti nel territorio della provincia di Viterbo”. L’iniziativa, realizzata insieme all’Amministrazione provinciale, si pone l’obiettivo di stimolare la partecipazione sociale della cittadinanza immigrata, offrendo delle consulenze qualificate in specifici ambiti di intervento. Gli immigrati possono rivolgersi a questo servizio il lunedì, dalle 10 alle 12, e il giovedì, dalle 15 alle 17. Referente per il progetto è il servizio sociale del Distretto 3 nella persona dell’assistente sociale Simonetta Tribuzi. Lo Sportello delle associazioni, tuttavia, non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità. Per il prossimo futuro si propone di accogliere e ospitare tutte quelle realtà associative che riterranno opportuno avere un luogo di incontro con l’utenza dell’Azienda sanitaria, proprio al suo interno. Lo Sportello, tra l’altro, è in grado di: fornire informazioni sugli interventi di promozione e sostegno sull’associazionismo, offrire consulenze nell’ambito di competenza, divulgare la normativa e le opportunità che fornisce il settore, dare conto delle iniziative e delle novità di vario genere che coinvolgono l’associazionismo, sostenere i propri utenti nei percorsi sanitari e socio sanitari. “La presenza delle associazioni presso lo sportello – dice la dottoressa Patrizia Prosperi – favorisce l’opportunità per l’utente di un incontro con l’associazione nel contatto con la sanità. Grazie a un maggiore confronto con i protagonisti del volontariato presenti sul territorio, sono convinta che anche la Ausl potrà migliorare l’offerta dei servizi e progettare insieme con questi interlocutori delle iniziative di collaborazione e sensibilizzazione dei cittadini sui temi della salute”. Le associazioni che intendono mettersi in contatto con lo Sportello possono telefonare ai numeri 0761 237567 e 0761 236505. . |
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LA MOSTRA CHAGALL LE ANIME MORTE A ORTA SAN GIULIO (NOVARA) DAL 27 LUGLIO AL 16 NOVEMBRE 2008 |
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Orta San Giulio (No), 17 luglio 2008 - Le settecentesche sale di Palazzo Penotti Ubertini a Orta San Giulio (Novara), ospiteranno dal 27 luglio al 16 novembre 2008 il ciclo completo delle 96 incisioni (acqueforti e acquetinte) di Marc Chagall che illustravano il romanzo Le anime morte di Gogol’. Organizzata dall’Associazione Culturale Overview e curata da Flavio Arensi, la mostra intende far conoscere al grande pubblico uno dei capolavori grafici del Novecento, senza dubbio la più importante opera incisa di Chagall. Nella parole di Luca Caramella, presidente di Overview: “Presentando il capolavoro incisorio di Marc Chagall, Le anime morte, si da il via ad un nuovo progetto che nasce ad Orta ed inaugura un affascinante spazio espositivo cittadino: Palazzo Penotti Ubertini. Aggiungendosi alle iniziative di Ortissima Percorsidorta, che quest´anno omaggia il genio di Arnaldo Pomodoro, l´esposizione delle novantasei incisioni del maestro russo sono il primo appuntamento di un calendario annuale che intende portare in questa città mostre di importanti autori della contemporaneità, seguendo non soltanto le loro vicende artistiche, ma cercando di studiare il senso del nostro vivere il tempo presente”. “Le anime morte sono uno dei capolavori del Novecento che siamo felici di poter ospitare a Orta San Giulio, nella splendida cornice di Palazzo Penotti Ubertini – ha affermato Stefano Cusinato, sindaco di Orta. La nostra comunità è ormai abituata a custodire le opere dei più importanti autori del nostro tempo, ponendole come elementi di dialogo col territorio e con gli ospiti che raggiungono le sponde del nostro Lago”. Le anime morte è il titolo del romanzo incompiuto di Nikolaj Gogol’, composto prevalentemente a Roma nel corso di oltre quindici anni di lavoro. Il racconto si svolge intorno alle avventure del truffatore Čičicov, modesto proprietario terriero che tenta di fare fortuna con mezzi disonesti e percorre la campagna russa per comprare, da altri proprietari, le “anime morte”, ossia i nomi dei servi della gleba deceduti dopo l’ultimo censimento. A quei tempi infatti il patrimonio terriero veniva calcolato sul numero di “anime” possedute dai proprietari ed è questo numero che permette a Čičicov di ottenere dalle banche prestiti consistenti. Le tavole incise di Chagall rileggono il testo di Gogol’ e nel contempo disegnano un viaggio nei territori dell’umanità, con ampi richiami ai paesaggi russi, ai personaggi della madrepatria. Fu proprio Chagall, nel 1923 a Parigi, a proporre all’editore Ambroise Vollard - che lo aveva contattato con una richiesta diversa, quella di illustrare un libro per l’infanzia - di corredare figurativamente Le anime morte di Gogol’. Chagall incise le prime lastre nel 1924, concludendole verso la fine del 1925, e stampandole nel 1927 presso la calcografia Fort per l’editore Ambroise Vollard. Quest’ultimo, pur entusiasta del risultato, continuò a rimandare la pubblicazione dei libri, fino al sopraggiungere tragico della sua morte. Fu Stratis Eleftheriades detto Tériade, editore di origine greca, a terminare il monumentale progetto, il 28 ottobre 1948, a Parigi. Accompagna l’esposizione un catalogo Allemandi. Note biografiche Marc Chagall nasce a Vitebsk (Bielorussia) il 7 luglio 1887 da una famiglia di religione ebraica lituana di stretta osservanza, matura la sua prima formazione artistica San Pietroburgo: insoddisfatto dal clima culturale russo e affascinato dall´arte occidentale di Cézanne e Matisse, nel 1910 decide di trasferirsi a Parigi e lì rimane fino al 1914. In questo periodo, domicilia in un atelier del Passaggio Danzica, dove vivono anche Soutine e Modigliani. Partecipa a numerose esposizioni, come il Salon des Indepéndents e il Salon d´Automne. E´ questa la stagione in cui dipinge alcune delle sue opere più famose, come A la Rusie, a les ânes, at aux autres, Le peintre et sa fiancée, Le Violiniste. In Francia, dove entra in contatto con artisti e uomini di cultura, vive una stagione felicissima, nella quale nascono i suoi primi capolavori: solo parzialmente influenzati dal cubismo, in quegli anni movimento dominante nell´arte parigina, essi rivelano già quell´interesse totalizzante per il lato invisibile, spirituale e illogico della realtà che sarà la cifra stilistica costante della sua intera produzione. Dopo la sua prima personale a Berlino, nel 1914, ritorna a Vitebsk dove sposa Bella, conosciuta nel 1909. Apprezzato dalla nuova nomenclatura russa, Chagall diviene direttore della nuova Accademia di Vitebsk e gli viene dedicata una sala all´Hermitage di San Pietroburgo. In Russia, dopo la Rivoluzione d´ottobre Chagall apre una scuola d´arte a Vitebsk, presto abbandonata per trasferirsi a Mosca: nella capitale realizza la decorazione del Teatro Ebraico (1919-20), impresa che è considerata tra i suoi maggiori capolavori. Nel 1922, grazie all´aiuto dell´ambasciatore lituano a Mosca, riesce a lasciare la Russia per trasferirsi prima a Berlino, poi a Parigi. La capitale francese è la città nella quale sceglie di stabilirsi, e in Francia rimarrà, salvo una parentesi americana, fino al termine della sua vita. Nel maggio del 1920 si trasferisce a Mosca, dove rimane fino al 1922, anno in cui si trasferisce a Berlino. L´anno seguente eccolo di nuovo a Parigi. Qui si incontra con Ambroise Vollard e per lui esegue le incisioni per le Anime morte di Gogol e per le Favole di La Fontaine. Tra il 1925 e il 1932 Chagall si dedica particolarmente al lavoro su carta: realizza tempere, acquarelli e soprattutto incisioni destinate a culminare nel celebre ciclo di illustrazioni per la Bibbia. Nel corso degli anni Trenta ottiene i più prestigiosi riconoscimenti europei, mentre a partire dal 1941 (l´anno nel quale, costretto dalla guerra, l´artista abbandona Parigi per emigrare negli Stati Uniti) anche i musei e l´opinione pubblica d´oltreoceano cominciano a tributargli enormi onori. Al termine della guerra, Chagall torna stabilmente in Francia, a Vence, dove vive anni particolarmente fecondi, durante i quali si dedica anche alla ceramica e alla scultura. La sua opera, intrisa di uno spiritualismo che rivela una matrice insieme russa ed ebraica, costituisce l´espressione visiva di un ricchissimo mondo interiore: un fantasmagorico universo di emozioni, un caleidoscopio d´immagini reali e fantastiche, talvolta velato da un lirismo nostalgico, che sembra nascere quasi spontaneamente dal pennello. Il suo linguaggio atemporale, eterno come l´animo dell´uomo e la poesia dello spirito, riesce più di ogni altro a raccontare i sogni e a dare un volto alle speranze. Durante la seconda guerra mondiale, Chagall emigra negli Stati Uniti per problemi razziali, dal 1941 al 1948. Tornato in Francia, partecipa alla Xxv Biennale, dove riceve il premio per l´incisione, con alcune tavole della Bibbia - non ancora edita - e si trasferisce nel 1950 a Vence. Nel 1955, inizia in forma organica il ciclo di opere pittoriche di una certa misura, in un certo modo inaugurato da La Bibbia incisa e dai bozzetti preparatori, sul Messaggio biblico, che confluisce nel Museo Nazionale Messaggio Biblico di Nizza, a lui dedicato. Marc Chagall muore il 28 marzo 1985, a Saint Paul de Vence. Palazzo Penotti Ubertini Palazzo Penotti Ubertini sorge al centro dell’abitato di Orta San Giulio. L’edificio presenta un frontale imponente, con due balconi nel corpo centrale e un ampio portone attraverso al quale potevano transitare carrozze e cavalli. Splendido l’interno del primo piano con grandi saloni; qui s’incontra l’atrio, le cui pareti sono abbellite da armi antiche e da ritratti di personaggi storici legati alla storia dello stesso palazzo. Le sale sono ornate da stucchi, mentre i soffitti sono a cassettoni decorati, ancora conservati in buono stato. I camini sono la caratteristica saliente di questo Palazzo: in particolare, quello in marmo bianco, sovrastato da un bel ritratto di un membro di Casa Savoia. Nella stanza verso nord ritroviamo un altro camino, questa volta cinquecentesco, in pietra serena, sovrastato a centro dallo stemma visconteo e di casa Penotti. Circa l’erezione del Palazzo sappiamo che i Fortis o de Forte ebbero la casa da Francesco della Croce, erede di Francesca Gemelli: la casa dovette essere originariamente dei Gemelli e pare che il costruttore sia stato Paolo Gemelli, che la fece erigere nel primo decennio del secolo Xviii e fu terminata nel 1746: una riprova del possesso dei Gemelli è la presenza dallo stemma di casa Gemelli che si scorge in mezzo a un grazioso arco sulla Motta, contiguo al Palazzo Penotti. Dal costruttore Paolo Gemelli il Palazzo passò per eredità ai De Forte, che qui si rifugiarono durante la ventata napoleonica, provenienti da Venezia. In particolare a Marco Antonio De Forte, che fu Procuratore generale della Lombardia e per il suo talento e per i servigi resi ebbe il titolo di Barone e quello di Commendatore della Corona di Ferro. Il Palazzo passò poi ai Penotti, famiglia di notai e giureconsulti della riviera d’Orta. Dal matrimonio del loro figlio Marco Antonio Penotti con l’ortese Maria Ubertini, l’edificio passò in eredità alla famiglia Ubertini, attuali proprietari che hanno da poco avviato una notevole opera di restauro conservativo, per riportare il Palazzo alla sua primitiva bellezza. . |
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PROVE D’OLIMPIADI AL CSI5 DI SAN PATRIGNANO |
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San Patrignano, 17 luglio 2008 - Prove d’olimpiadi al concorso internazionale di salto ostacoli a San Patrignano dedicato al suo fondatore, Vincenzo Muccioli. Alla dodicesima edizione del Csi5* che, si terrà da venerdì 18 a domenica 20 luglio sulle colline riminesi, saranno in gara i binomi più importanti che affronteranno tra un mese Pechino 2008: il belga Jos Laskins in sella allo stallone grigio Cavalor Cumano, dove nel 2005 al campionato europeo a San Patrignano ha ottenuto un quarto posto individuale e un quinto a squadre. Insieme a lui ci saranno Gergo Schröder, n. 11 nella classifica mondiale e bronzo a squadre al Gp di San Patrignano nel 2005 e l’amazzone di punta svizzera Christina Liebherr con No Mercy. Tutti questi atleti proveranno lo stato di forma dei loro cavalli prima delle Olimpiadi. Tra di loro i favoriti per il Gran premio “Acqua Uliveto” dove sono in palio 200mila euro e a cui parteciperanno altri 45 cavalieri che affronteranno nei tre giorni di gara i percorsi tracciati dalla coppia svizzera formata dai course designer Rolf Lüdi ed Heiner Fischer. “I cavalli hanno accompagnato da sempre la storia di San Patrignano, alcuni dei momenti più importanti della nostra storia sono legati a loro – spiega Andrea Muccioli, responsabile dal ’95 del centro antidroga -. Grazie a loro e in tutto il mondo conoscono la nostra comunità e i risultati raggiunti sul recupero dalla tossicodipendenza. Nel 2005 abbiamo scritto una pagina senza precedenti nel mondo dello sport organizzando una grande edizione del campionato europeo di salto ostacoli ma soprattutto grazie ai cavalli abbiamo aiutato centinaia e centinaia di giovani a lasciarsi alle spalle la loro esperienza di droga. Per tutti noi questa è la più grande vittoria”. Nella giornata di venerdì l’ingresso è libero, mentre per sabato e domenica il prezzo del biglietto è di 10 euro. I titolari del patentino Fise avranno l’ingresso omaggio. Il concorso sarà seguito dalla Rai: venerdì 18 luglio in differita su Raisportpiù alle ore 24; sabato 19 luglio in diretta su Raisportpiù dalle 19 alle 20. 30 e domenica 20 luglio in diretta su Rai3 dalle 17. 55 alle 18. 55 e in differita su Raisportpiù alle ore 24. 30. Per il programma gare: www. Sanpatrignano. Org. . |
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LA COPPA DEL MONDO DI ROLLERSKI SULLE MONTAGNE OLIMPICHE |
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Torino, 17 luglio 2008 - Dal 5 al 7 settembre a Torino, Cesana, Pragelato e Sestriere si disputeranno le gare della Coppa del Mondo di Rollerski, valide anche per il Campionato Europeo della specialità. La manifestazione rientra nel calendario ufficiale della Fis (Federazione Internazionale Sci) ed è patrocinata dalla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, la quale ne ha affidata l’organizzazione al Gruppo Sportivo Dilettantistico Valanga, in collaborazione con lo Sci Club Valchisone e con lo Sport Club Angrogna. La manifestazione sarà presentata nel corso di una conferenza stampa in programma giovedì 17 luglio alle 12 presso la Sala Marmi di Palazzo Cisterna (sede della Provincia di Torino, Ente patrocinatore dell’iniziativa). Il rollerski o skiroll, nato come attrezzo di allenamento estivo per gli atleti dello sci nordico (lo hanno intensamente utilizzato, tra gli altri, Stefania Belmondo e Maurilio De Zolt) è divenuto nel tempo una disciplina a se stante e conta ormai da alcuni decenni una folta schiera di praticanti in Italia. A livello internazionale le gare sono patrocinate e coordinate dalla Fis, la Federazione Internazionale Sci. Nel nostro Paese invece il movimento dello skiroll fa capo alla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. Per saperne di più: www. Rollerski-worldcup-torino. Org . |
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