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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 10 Dicembre 2008 |
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BASILICATA, NUOVE FUNZIONI CORECOM; ALBANO: SERVONO RISORSE FINANZIARIE |
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Potenza, 10 dicembre 2008 - Con l’accordo raggiunto a Roma dalle Regioni e dall’Agcom, che delega nuove funzioni ai Comitati regionali per le comunicazioni, “i Corecom assumeranno un ruolo sempre più incisivo nell’ambito territoriale, soprattutto tenendo conto dell’attività di carattere amministrativo e di servizi nei confronti dei cittadini-utenti”. E’ quanto dichiara la presidente del Corecom Basilicata, Loredana Albano, per la quale “bisognerà ora procedere ad un serrato confronto con il presidente del Consiglio regionale De Franchi e il presidente della Regione De Filippo per definire il nuovo assetto organizzativo del Corecom Basilicata. Servono risorse umane e risorse finanziarie aggiuntive per sostenere le nuove funzioni. Infatti il piano di ripartizione economico previsto dal nuovo accordo non è sufficiente per partire con il piede giusto. Valuto positivamente lo sforzo economico messo a disposizione dell’Autorità ma tocca alle Regioni e ai Consigli regionali fare la propria parte”. Il nuovo accordo definisce la cornice giuridica con la quale già a partire dal prossimo anno i Corecom (previsti dalla legge 249/97 e istituiti con legge regionale, quali organi funzionali dell’Agcom) potranno essere investiti di nuovi e significativi poteri, con l’obiettivo di accrescere le garanzie e l’esercizio dei diritti degli operatori e degli utenti a livello locale, avvicinando al cittadino i centri decisionali e la possibilità di accedere direttamente ad una serie di servizi. In particolare Corecom potranno essere decentrate competenze quali la vigilanza in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale (mediante il monitoraggio delle trasmissioni dell’emittenza locale), la tenuta del Registro degli operatori di comunicazione (Roc) e la decisione sulle controversie tra operatori ed utenti. Albano giudica inoltre positivamente la recente proposta di legge del consigliere regionale Scaglione per la istituzione dell’Osservatorio della Comunicazione, “che rappresenta sicuramente un primo passo in avanti per individuare personale e attrezzature sufficienti per la delega relativa al monitoraggio. Per questo chiedo a tutti i consiglieri regionali un sostegno a tale iniziativa che spero ora venga integrata predisponendo già lo schema di modifica della legge istitutiva dei Corecom, nella prossima finanziaria secondo il nuovo accordo quadro raggiunto in sede nazionale. Questo accelererebbe il processo per aprire la trattativa sull’acquisizione delle nuove deleghe con l’Agcom e posizionerebbe la Basilicata tra le prime Regioni a testimoniare la volontà di una efficiente azione amministrativa in questo senso”. . |
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A VILLA SETTEMBRINI FILM SIC MOSTRA CINEMA DI VENEZIA |
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Venezia, 10 dicembre 2008 - Si apre oggi a Villa Settembrini a Mestre (Venezia) la rassegna “Film di qualità dalla Settimana Internazionale della Critica”, che propone una selezione di cinque film presentati nel corso delle ventitre edizioni della Settimana Internazionale della Critica, sezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’iniziativa è promossa dalla Regione in collaborazione con Cinit-Cineforum Italiano e rientra nell’ambito del progetto “La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità” per la valorizzazione del cinema e la promozione della cultura cinematografica su tutto il territorio regionale. La Settimana Internazionale della Critica (SIC), ideata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, si tiene ogni anno nell’ambito e con la collaborazione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica de La Biennale di Venezia con l’obiettivo di segnalare film di registi esordienti, favorendo la diffusione delle opere prime. La rassegna, che prende avvio domani, sarà introdotta da Giuseppe Ghigi, giornalista e critico cinematografico che per anni è stato componente della commissione selezionatrice della SIC. Villa Settembrini è sede della mediateca regionale dove sono raccolti oltre mille titoli di documenti audiovisivi. Il programma prevede domani (ore 17. 00) la visione di “Ballo a tre passi”, regia di Salvatore Mereu, con Caroline Ducey, Yaël Abecassis, Michele Carboni, Italia, 2003: il 17 dicembre “L’esatto contrario del sesso”, regia di Don Roos, con Martin Donovan, Christina Ricci, Lisa Kudrow, Lyle Lovett, Johnny Galecki, USA, 1998; il 14 gennaio “Due amici”, regia di Spiro Scimone, Francesco Sframeli con Spiro Scimone, Francesco Sframeli, Sara Bertelà, Felice Andreasi, Italia, 2002; il 21 gennaio “Tutta colpa di Voltaire”, regia di Abdel Kechiche con Sami Bouajila, Elodie Bouchez, Bruno Lochet. , Francia, 2000; il 28 gennaio “Fandango”, regia Kevin Reynolds, con Judd Nelson, Kevin Costner, Sam Robards, USA, 1985. . |
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FATTURATI DELL’OSSERVATORIO FCP-ASSORADIO DEL PERIODO GENNAIO-OTTOBRE 2008 RAFFRONTATI AL GENNAIO-OTTOBRE 2007. |
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Milano, 10 dicembre 2008 - L´osservatorio Fcp-assoradio ha raccolto i dati relativi all´andamento del fatturato: l´andamento progressivo del periodo gennaio-ottobre 2008 rispetto all´uguale periodo del 2007 ha segnato un incremento del + 3,7%, con un volume totale di Euro 339. 740. 000. Gli avvisi trasmessi sono cresciuti del +2,8%. Il singolo mese di ottobre 2008 confrontato con ottobre 2007, ha registrato una diminuzione di fatturato del -2,4% ed un calo del numero di avvisi del -4,3%. I valori di fatturato suddetti sono nettissimi (al netto anche dello sconto d´agenzia). Massimo Colombo Presidente di Fcp-assoradio così commenta: Purtroppo, come temevamo,l´autunno si sta rivelando difficile anche per il mercato radiofonico, ma il mese di ottobre ha comunque evidenziato una buona tenuta rispetto all´andamento di tutto il mercato pubblicitario, questo ci fa ben sperare che, nonostante le difficoltà del momento, potremo chiudere l´anno con un segno positivo. Tutti gli associati si stanno impegnando al massimo per cercare di offrire al mercato sempre maggiori opportunità e certezze e pensiamo che la radio possa rappresentare un buon rifugio per gli investitori in tempi di crisi dato che è reattiva, economica e molto efficace. . |
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GIOVEDÌ 11 DICEMBRE A PESCARA LA PRESENTAZIONE DI “ALLA PROVA DEL FUOCO. SOCIALISTI FRANCESI ED ITALIANI DI FRONTE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE”, IL LIBRO DELLA STORICA FRANCESCA CANALE CAMA |
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Pescara, 10 dicembre 2008 - A novant’anni dalla fine della Grande Guerra nel 1918 torna d’attualità l’Europa dell’epoca che oggi si riconosce unita anche nella memoria delle sue più grandi lacerazioni. E’ questo uno dei temi di “Alla prova del fuoco. Socialisti francesi ed italiani di fronte alla prima guerra mondiale” il libro della docente di storia delle Relazioni Internazioni alla Seconda Università di Napoli Francesca Canale Cama, edito da Guida Editore, che sarà presentato nella Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Gabriele D´annunzio di Pescara (Viale Pindaro 42) giovedì 11 dicembre alle 17 . Prenderanno parte alla presentazione il preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Pescara Bernardo Razzotti, il direttore del Dipartimento di studi filosofici, storici e sociali Giovanni Brancaccio, il docente di Storia contemporanea all´Università di Bologna Angelo Varni e il docente di Storia moderna all´Università L’orientale di Napoli Luigi Mascilli Migliorini. Il volume ha ricevuto a gennaio il Premio Minturnae Storia 2007, giunto alla trentaduesima edizione ed assegnato tra gli altri quest’anno allo studioso dei sistemi politici Paolo Pombeni e, con il premio alla carriera, allo storico delle relazioni internazionali Ennio di Nolfo. Il Libro Ieri come oggi il tema del conflitto suscita appassionati interrogativi nelle coscienze europee, che, periodicamente, di fronte ad eventi catastrofici, riscoprono l’ambiguità e la complessità della relazione che lega la guerra e la pace. Nell’esperienza del socialismo europeo, alle prese con la questione e soprattutto quando, tra il 1911 e la Prima guerra mondiale, l’evento- guerra inizia visibilmente ad occupare la scena europea, questo denso nodo problematico assume le dimensioni di tensioni vissute come fratricide ed inconciliabili, di uno scontro identitario tra chi alla prova dei fatti giustifica e chi combatte la guerra. Questa ricerca, basata su una solida conoscenza della stampa e degli archivi socialisti di Amsterdam e sull’inedita comparazione di due percorsi e di due pensieri profondamente differenti, quello del socialismo francese e quello del socialismo italiano, propone un’interpretazione innovativa ed attenta alle sfumature del complicato legame tra guerra e pace nella difficile congiuntura della prima guerra mondiale. . |
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IL PIANTO DELLE FARFALLE DI MARTINA NATELLA |
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Milano, 10 dicembre 2008 - La musica è il vero protagonista di questo romanzo: fa da sfondo al complicato rapporto affettivo tra Alice, giovane adolescente e Alberto, uomo immaturo che conduce una doppia vita sentimentale, accompagna Alice nella difficile prova di raccontare se stessa all’amico Matteo, dirige il delicato equilibrio relazionale con lo zio Aldo. Una vacanza che si presenta apparentemente noiosa agli occhi della ragazza si trasforma in una splendida avventura di crescita personale; la giovane impara ad apprezzare se stessa e le proprie capacità e scopre nella musica un punto fisso di riferimento e di arricchimento personale. Alcuni splendidi gatti nati nella casa di campagna dello zio portano il nome delle note musicali e Musica è il nome che Alice dà alla gatta che riceve in dono dallo zio, un dono destinato a suggellare il momento unico e irripetibile che Alice ha vissuto. La farfalla compare nel testo come simbolo di libertà; Alice, triste e affranta, un giorno si domanda, vendendo una farfalla posata su di un tavolino, se davvero le farfalle piangono… forse, certamente nella farfalla la ragazza vede se stessa e un simbolo di rinascita quando la osserva librarsi dal davanzale di casa di Aldo. Biografia - Martina Natella è nata nel 1989 a Fiorenzuola d’Adda, dove vive. Studia Scienze della Mediazione Linguistica a Milano. Ha partecipato al Concorso Nazionale Biennale di Narrativa “Il racconto Italiano” 2003, classificandosi al secondo posto. Ha già pubblicato, nel 2007, “Ali di panna”. Editrice Nuovi Autori Milano pagine 104 Prezzo Copertina € 11. 00. . |
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OGGI CONFERENZA DI ANDREAS SCHALHORN CURATORE DEL CONTEMPORANEO DEL KUPFERSTICHKABINETT DI BERLINO SULL’OPERA DI ROBERTO CIACCIO |
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Roma, 10 dicembre 2008 . In occasione dell’esposizione monografica di Roberto Ciaccio “Le Son des Ténèbres” opere 1990–2008, proveniente dal Kupferstichkabinett dei Musei Statali di Berlino, Mercoledi 10 dicembre ore 18. 30. L’istituto Nazionale per la Grafica ha il piacere di ospitare a Palazzo Fontana di Trevi, Andreas Schalhorn - curatore del Contemporaneo del Kupferstichkabinett di Berlino - per un incontro con il pubblico insieme all’artista ed allo stampatore Giorgio Upiglio. Andreas Schalhorn illustrerà in una conferenza con proiezioni, nel quadro delle più avanzate ricerche internazionali del contemporaneo, il percorso innovativo del lavoro di Roberto Ciaccio inerente ai suoi contenuti espressivi e alle modalità tecniche che lo contraddistinguono. I contenuti dell’opera di Roberto Ciaccio risultano fortemente determinati da una matrice filosofica (il pensiero Heideggeriano e di Jacques Derrida) e caratterizzati da una forte tensione metalinguistica sul linguaggio della stampa originale. Verranno indagate problematiche relative alla unicità e serialità, al concetto stesso di originale e al rapporto di rispecchiamento e consonanza tra artista e stampatore. L’opera di Roberto Ciaccio, caratterizzata dalla monotipia, dal monoprint, e dalla particolarità delle opere sui diversi metalli – ferro, rame, zinco, ferro cromato, ferro lucidato – apre un inedito orizzonte di riflessione sul linguaggio della stampa originale di cui l’Istituto Nazionale per la Grafica è referente e custode. Inoltre sarà possibile visitare l’esposizione in un percorso guidato dall’artista e dallo stampatore Giorgio Upiglio; successivamente sarà possibile per il pubblico assistere alla stampa del manifesto originale, concepito per la mostra, nella stamperia dell’Istituto ad opera di Giorgio Upiglio e di Antonio Sannino. Le opere di Roberto Ciaccio figurano in importanti musei internazionali: Museum of Modern Art, New York. Tel Aviv Museum of Art. Museo Cantonale di Lugano. Mart di Rovereto. Kupferstichkabinett di Berlino. Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Archivio del Moderno, Accademia Internazionale di Architettura di Mendrisio. Biblioteca Nazionale Braidense di Milano . Alcune tra le principali esposizioni monografiche: Galleria Civica d’Arte Moderna Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1991. Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti, Verona 1995. Museo nazionale di San Matteo, Pisa 1997. Fondazione Mudima, Milano 2002. Hellenic American Union, Atene 2005. Kupferstichkabinett, Museo Statale di Berlino, Kulturforum 2006, Galerie Patrick Cramer, Ginevra 2008. . |
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LENZ RIFRAZIONI PRESENTA ROMEO AND JULIET DA ROMEO AND JULIET DI WILLIAM SHAKESPEARE |
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Parma, 10 dicembre 2008 - Lenz Rifrazioni, formazione tra le più rigorose e visionarie del panorama teatrale contemporaneo con la direzione artistica curata da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, presenta, giovedì 11 dicembre alle ore 18. 30 presso Lenz Teatro in via Pasubio 3/ e a Parma e sabato 20 dicembre alle ore 19 presso il Teatro alla Corte di Giarola (Collecchio) la creazione Romeo and Juliet, tratta dal capolavoro di William Shakespeare, con la regia di Maria Federica Maestri e la traduzione di Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni, interpretato, tra gli altri, da un gruppo di attori ex lungo degenti psichici del manicomio di Colorno e da disabili intellettivi. Nuova tappa di un progetto laboratoriale ed artistico con ospiti di comunità Terapeutico-riabilitative portato avanti dalla compagnia negli ultimi otto anni in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Parma, la nuova creazione rappresenta un punto fondamentale del percorso teatrale che ha messo al centro della poetica e dell’estetica di Lenz Rifrazioni la sensibilità psichica dell’attore contemporaneo. Il progetto artistico è realizzato con il sostegno di Ausl_dipartimento di Salute Mentale, Provincia di Parma, Comune di Colorno, Comune di Collecchio, Comune di Parma_agenzia Disabili. In collaborazione con Domus Parma Cooperativa Sociale Onlus, Centro Polifunzionale “P. Corsini” di Pellegrino Parmense. Un ulteriore passaggio artistico dopo l’ampio progetto quadriennale sull’opera teatrale di Georg Büchner (Woyzeck, Lenz, Leonce e Lena, La Morte di Danton), e gli ottimi riscontri del tour di Leonce und Lena realizzato nel 2007 nei più importanti teatri dell’Emilia-romagna, in collaborazione con la Regione Emilia-romagna e vincitore del Premio nazionale per la comunicazione responsabile Aretê 2007. Gli attori incarnano, in una piena autonomia espressiva raggiunta dopo anni di codificazioni, interscambi ed esplorazione di linguaggi, i personaggi che mettono in scena. Le storie di Romeo, Giulietta e Mercuzio diventano altari quotidiani in cui testo e vita si rincorrono per sedimentare la nascita di un nuovo testo creativo, fissato attraverso interazioni nello spazio scenico che diventano monumenti tragici ed estetici delle storie individuali degli attori ex-degenti psichici, molti dei quali hanno trascorso parte della propria esistenza nella struttura manicomiale di Colorno. Dopo la presentazione, in settembre, di Romeo and Juliet_studio nella splendida cornice della Cappella di San Liborio della Reggia di Colorno nell’ambito del convegno internazionale “Singolare/plurale” dedicato all’attualità del pensiero di Franco Basaglia il percorso di Lenz Rifrazioni prosegue l’11 dicembre a Lenz Teatro e il 20 dicembre all’interno della stagione teatrale 2008/2009 del Teatro alla Corte di Collecchio come progetto residenziale. Giovedì 11 dicembre_ore 18. 30, Lenz Teatro_via Pasubio 3/ e Parma; Sabato 20 dicembre_ore 19, Teatro alla Corte_collecchio. . |
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SI CONCLUDE IL CAMMINO VOLUTO DALLA REGIONE IN VISTA DEL TESTO UNICO SULLA CULTURA LO SPETTACOLO TOSCANO SI CONFRONTA ALLA PERGOLA DI FIRENZE GIOVEDÌ 11 DICEMBRE CON GLI INTERVENTI DI AMBRA GIORGI E PAOLO COCCHI |
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Firenze, 10 dicembre 2008 - E´ ospitato al Teatro della Pergola, interamente dedicato alle attività di spettacolo, l´ultimo dei tre seminari di studio organizzati dalla Regione Toscana in preparazione della nuova legge su beni e attività culturali. L´appuntamento è per giovedì prossimo, 11 dicembre, con inizio alle ore 10. 00. Dopo il saluto di Marco Giorgetti, direttore della “Pergola”, sono previsti gli interventi di Ambra Giorgi, Ilaria Fabbri, Paolo Cocchi rispettivamente presidente della quinta Commissione del Consiglio Regionale, responsabile del settore Spettacolo della Regione Toscana, assessore regionale alla cultura. Dalle 11. 30 confronto; chiusura attorno alle 17. 30 con Gian Bruno Ravenni, coordinatore dell´Area Cultura e Sport della Regione Toscana. Gli altri due seminari in preparazione del Testo Unico destinato a razionalizzare e semplificare le normat ive in un settore così importante per la Toscana si sono svolti a Pistoia e Montevarchi. . |
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“COME LA MELODIA QUALCOSA PASSA LIEVE PER LA MENTE...” OKSANA LAZAREVA CONTRALTO ALT CLAUDIO CURRÒ DOSSI PIANOFORTE KLAVIER |
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Merano, 10 dicembre 2008 - In questo concerto Vi saranno proposti alcuni fra i brani più belli e famosi , sia del repertorio liederistico, che operistico. Il tema principale del nostro concerto è quello dei sentimenti, argomento che unisce tutte le arti e che mai tramonterà, rimane sempre attuale, importante e continua a riscuotere un forte interesse negli artisti dei vari generi… L’anima dell’uomo, i suoi sogni, i desideri, le illusioni, sono temi che coinvolgono l’uomo da millenni, e sempre fanno rivivere in noi emozioni nuove, forti, ma allo stesso tempo eterne: ecco il perché di questo programma che ha la particolarità, che lo rende ancora più curioso ed interessante, di essere affidato alla versatile voce del contralto, che nella tradizione del melodramma viene usata sia per ricoprire i ruoli femminili che quelli maschili… “Come la melodia qualcosa passa lieve per la mente…” … ispirandosi a questa idea saranno interpretati lieder ed arie d’opera , fra quelle più commuoventi e dolci scritte dai compositori. Oksana Lazareva contralto Nata a Tomsk (Siberia) , dopo aver studiato presso l‘ Università Statale delle Arti Teatrali, si diploma brillantemente in Direzione di coro e subito dopo in Canto, prima presso il Conservatorio Tchaikovsky a Mosca , poi presso il Conservatorio di Verona. Debutta nella carriera operistica nel 1994 nel ruolo di Olga dell’opera “Eugenio Onegin” di Tchaikowski , è stata poi Duniasha nella “Fidanzata dello Zar” di Rimskj-korsakov, Varvara in “Non solo amore” di Scedrin, Mamma Lucia nella “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, Giovanna e Maddalena nel “Rigoletto” di Verdi, Fidalma nel “Matrimonio segreto” di Cimarosa, Carmen nell’ omonima opera di Bizet, Azucena nel “Trovatore” e Ulrica nel “Ballo in maschera” di G. Verdi ed inoltre protagonista nelle opere contemporanee di D‘amico, Manucci, Galante e Lenzi. Si è esibita nella Sala Grande e nella Sala Rachmaninov di Mosca, a Londra per l‘Istituto italiano di cultura, in Austria per l’Osterfestival, a Roma per il festiva Europa, a Verona per la Fondazione Arena di Verona, a Milano per l’Accademia del Teatro alla Scala, in Francia nei teatri di Parigi, Bearritz, Cognac, Perigueux, Niort, in Belgio nel Palais des beaux-arts di Charleroi, in Spagna, oltre che nelle maggiori città italiane. Affianca alla sua brillante carriera operistica un approfondito studio del repertorio cameristico russo ed europeo insieme alle frequentissime escursioni nella musica sacra. Claudio Currò Dossi pianoforte Diplomato con lode al Conservatorio Monteverdi di Bolzano con il Maestro Andrea Bambace, si classifica al 1° posto nei concorsi pianistici di Osimo ( a soli 12 anni) e La Spezia; al 2° in quelli di Mantova ed Albenga; al 3° a Taranto e Messina ed è premio speciale a Savona. Si perfeziona a Londra con Noretta Conci e al conservatorio di Mosca con Victor Merzhanov. La sua attività concertistica lo ha portato ad esibirsi sia come solista che con orchestra ed in formazioni cameristiche nelle maggiori città italiane (Lyceum di Firenze, Fenice di Venezia, Trento, Bolzano,messina, etc. ) ed all’estero (Istituto italiano di cultura, Accademia italiana e Barbican Centre di Londra, Università di Hartford, Chicago, Festival Rachmaninov Tambov, International Music College Camerton, Festival “Virtuosi” L’vov Ucraina, Conservatorio Tchaikowsky Mosca, Bruxelles, Svizzera, , Finlandia , Monaco etc. Merano 16 dicembre 2008 ore 20. 30 “Pavillion des Fleurs”, Corso Libertà, 35 Ingresso libero – Eintritt frei . |
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MATERA, RITORNA "CITTÀ DEI SASSI OPERA FESTIVAL" |
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Matera, 10 dicembre 2008 - Al via la campagna abbonamenti del Città dei Sassi Opera Festival, rassegna lirico teatrale al suo terzo anno di programmazione. Sull’onda del successo delle precedenti edizioni, il cartellone organizzato dall’associazione Lucania Arte Teatro di Matera propone un’altra selezione di eventi dedicati al bel canto. Grande merito va ascritto all’ideatore della manifestazione nonché presidente del sodalizio che la organizza, cioè il maestro Enzo Di Matteo, baritono materano, un artista di chiara fama che con il suo talento ha portato alto nei maggiori teatri nazionali ed esteri il nome della sua città e della regione. Anche l’edizione 2008-09 del Città dei Sassi Opera Festival sarà preceduta dal Concorso internazionale di canto lirico Matera Città dei Sassi, progetto finanziato dalla Unione europea. La seconda edizione del premio, in programma da 12 al 14 dicembre prossimi, selezionerà le giovani voci provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. Domenica 14 dicembre, poi, ci sarà il concerto dei finalisti e la proclamazione dei primi tre classificati da parte della commissione esaminatrice che sarà formata da nomi illustri del panorama artistico e culturale non solo locale e il cui presidente é il celebre direttore d’orchestra Claudio Desderi. Se il concorso internazionale di canto lirico apre la rassegna concertistica del Città dei Sassi Opera Festival, con la Serata di gala del 14 dicembre, che si svolgerà nell’Auditorium del Conservatorio “Duni”, il cartellone degli appuntamenti si articolerà in altri momenti che da dicembre a maggio proporranno un variegato programma di concerti dedicati al bel canto. Il 18 gennaio 2009 sarà eseguito il Concerto in fa minore Bwv 1056 di Johann Sebastian Bach. Nella stessa serata sarà dato spazio al bel canto con l’interpretazione di Celebri arie per soprano, pianoforte e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart e, per finire, sarà proposto il celebre Gloria in re maggiore Rv 589 di Antonio Vivaldi per messo soprano, soprano e orchestra. I brani celebri repertorio romantico per coro e cantanti solisti, invece, saranno eseguiti nella terza Rassegna Cori d’Opera in programma il 31 gennaio. La rassegna continuerà il 7 marzo con una serata dedicata alla musica di Giacomo Puccini con la rappresentazione, in forma scenica con cantanti e attori, dello spettacolo “Le Donne di Puccini” che propone un repertorio di celebri arie dei personaggi femminili del grande compositore toscano. Ancora una rappresentazione lirica, con contanti e orchestra, sarà proposta l’11 aprile: si tratta dall’operina del Settecento «La Contadina Astuta» di Giovanni Battista Pergolesi. A conclusione dell’edizione 2008-09 del Festival ci sarà, a grande richiesta del pubblico, una serata dedicata all’operetta. Il 23 maggio sarà rappresentata, con costumi d’epoca, la famosa «Il Paese dei Campanelli» di Virgilio Ranzato. . . |
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I MACCHIAIOLI E LA FOTOGRAFIA MNAF. MUSEO NAZIONALE ALINARI DELLA FOTOGRAFIA, 4 DICEMBRE 2008 – 15 FEBBRAIO 2009 QUANDO L’OBIETTIVO RIVOLUZIONÒ IL PENNELLO |
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Firenze, 10 dicembre 2008 – I Macchiaioli e la fotografia, ovvero un viaggio alle origini del rapporto fra artista e macchina, tra antico pennello e nuovo strumento di rappresentazione della realtà. A questo tema affascinante, che sintetizza magnificamente lo spirito di un’epoca di frontiera e che percorre tutta la pittura figurativa dell’Ottocento, è dedicato l’ultimo dei molti eventi che l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con il concorso del Polo museale fiorentino e di alcune altre istituzioni, ha promosso e prodotto nel 2008 per celebrare l’arte di Giovanni Fattori nel centenario della morte. Ideata dallo storico dell’arte Carlo Sisi, questa incalzante cavalcata fattoriana è come noto iniziata in febbraio con la pubblicazione del prezioso Zibaldone di Telemaco Signorini e ha poi attraversato Firenze con una serie di importanti esposizioni (Fattori e il Naturalismo in Toscana a villa Bardini, I luoghi di Fattori all’Accademia di Belle Arti, I ritratti di Fattori tuttora in corso alla Galleria di arte moderna di Palazzo Pitti), che hanno identificato anche non pochi capitoli inediti di una vicenda artistica data troppo spesso per scontata. Da ultimo, un convegno sul restauro dei dipinti del Xix secolo che ha richiamato i maggiori esperti internazionali, e adesso questa curiosissima mostra di chiusura al Museo Nazionale Alinari della Fotografia (4 dicembre 2008 – 15 febbraio 2009, www. Firenzeperfattori. It e www. Alinarifondazione. It), che per la prima volta ricostruisce i passaggi di quello che fu, a suo modo, un amore a prima vista e che svela non pochi segreti della visione del mondo macchiaiola. Curata da Monica Maffioli con Silvio Balloni e Nadia Marchioni, l’esposizione nasce dalla collaborazione tra Ente Cassa, Fondazione Alinari (editore del bel catalogo, pagine 224, € 30) e Biblioteca Marucelliana di Firenze, con allestimento grafico di Stefano Rovai. Si tratta di una selezione particolarmente significativa di circa 200 opere tra fotografie (numerosi gli inediti), dipinti (di Fattori, Signorini, Boldini, Banti. Gioli, Cabianca) e raffronti iconografici. Opere disposte secondo un racconto in cinque capitoli: 1) Roma e la formazione di un codice visivo comune: i modelli fotografici per gli artisti; 2) Firenze e la cultura visiva dei Macchiaioli: modelli, luoghi e personaggi; 3) Banti, Cabianca, Signorini e la fotografia; 4) Un fotografo per i Macchiaioli; 5) La Marsiliana, luogo d’incontro tra pittura e fotografia. Diventano così evidenti, non senza sorprese, le connessioni tra i due diversi modi di riprodurre la realtà. La fotografia fa propri i canoni estetici e le regole della pittura contribuendo così a trasformare le prospettive e le ricerche artistiche, in particolare dei Macchiaioli. Non pochi utilizzarono le fotografie come strumenti di lavoro, alcuni vollero essere essi stessi fotografi. “La capacità dell’obiettivo di captare i chiaroscuri”, spiega del resto Maffioli, “consente all’artista di isolare gli elementi portanti dell’immagine e di mettere in evidenza le qualità dei volumi. La fotografia ha infatti dalla sua uno strumento linguistico formidabile: non deve, come la pittura, separare gli oggetti con linee di contorno, giacché procede per giustapposizioni di macchie di colore e di contrasti luci/ombre”. Grazie al nuovo strumento si fa dunque strada un diverso rapporto con la realtà visiva e diventa possibile una poetica della luce come elemento di un ritrovato naturalismo. Tutto ciò nel contesto di un dialogo tra pittura e fotografia che in Toscana animò, appunto, la cultura artistica della Macchia, così come in Francia alimentò la straordinaria stagione degli Impressionisti. “Le celebrazioni fattoriane”, dice il Presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Edoardo Speranza, “si completano con questa bella iniziativa che ci aiuta a capire meglio fenomeni artistici della seconda metà dell’Ottocento. Nel complesso, Firenze per Fattori ci ha fatto riflettere sulla tradizione figurativa del secolo Xix in Toscana e ci ha consentito di apprezzare un passato ricco di talenti e di suggestioni cromatiche con tutta la sua intatta capacità di suscitare emozioni” I cinque temi della mostra 1) Roma e la formazione di un codice visivo comune: i modelli fotografici per gli artisti La formazione di un linguaggio visivo comune: la scuola fotografica romana e il Caffè Greco, luogo d’incontro tra pittura e fotografia alla metà del Xix secolo. Le fotografie di modelli, paesaggi, natura, animali, realizzate da Giacomo Caneva, Carlo Baldassarre Simelli, Federico Faruffini sono alcuni dei codici visivi di riferimento per la coeva elaborazione pittorica di molti autori, ritrovando elementi iconografici comuni e soprattutto le basi per la ricerca di un nuovo modo di interpretare la luce e il colore. 2) Firenze e la cultura visiva dei Macchiaioli: modelli, luoghi e personaggi Come a Roma, anche a Firenze si sviluppa un vasto ambiente fotografico, professionale e amatoriale, che i Macchiaioli frequentano con crescente assiduità e interesse e che diventa presto elemento imprescindibile della loro formazione artistica. Le opportunità di incontro sono numerose: dalle frequentazioni del Caffè Michelangelo, più volte immortalate dall’apparecchio fotografico, all’Esposizione Nazionale del 1861, prima occasione ufficiale di verifica dello stato delle Arti in Italia, compresa la fotografia. A parte ciò, i pittori della Macchia frequentano di persona gli atelier dei più noti fotografi fiorentini dell’epoca, come testimonia il pantheon dei ritratti di pittori collezionato da Lamberto Vitali e oggi conservato a Firenze nell’omonimo fondo alla Biblioteca Marucelliana. 3) Banti, Cabianca, Signorini e la fotografia Alcuni casi significativi di una evidente compresenza della fotografia nella fase creativa del pittore. La fotografia diventa elemento di riferimento sia visivo che di ricerca del vero: stessi codici estetici legati al tema della luce e stessa iconografia in un ripetersi di soggetti figurativi: alcune fotografie inedite realizzate da Cristiano Banti e Vincenzo Cabianca sono prova di un diretto coinvolgimento con l’apparecchio fotografico e la personale sperimentazione del medium. Telemaco Signorini, invece, è l’ideatore delle immagini scattate dall’amico Giulio de Gori, in parte oggi conservate nel fondo Vitali della Biblioteca Marucelliana, cui si aggiungono le stampe fotografiche della collezione Murray, esposte per la prima volta al pubblico nel loro insieme. 4) Un fotografo per i Macchiaioli Uno straordinario e inedito gruppo di fotografie realizzate da un non identificato personaggio legato alla cultura dei Macchiaioli. Lo testimoniano alcuni quadri presenti nell’atelier dove le fotografie sono state prese, ma soprattutto un’eccellente espressione del gusto estetico delle inquadrature e delle pose dei suoi modelli, che rimandano a numerose opere eseguite dai pittori della ‘macchia’, sia per i soggetti rappresentati che per le modalità compositive. 5) La Marsiliana, luogo d’incontro tra pittura e fotografia La Marsiliana, tenuta maremmana dei principi Corsini, luogo d’incontro per eccellenza tra fotografia e pittura per le abituali frequentazioni di Giovanni Fattori, Francesco e Luigi Gioli con il fotografo amatoriale Piero Azzolino. Qui si offrono le occasioni per vivere in comune esperienze visive, partecipando a momenti di vita quotidiana agreste (la marcatura del bestiame). . |
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MOSTRE ED EVENTI PER I 7 SECOLI DEL COTTO DI IMPRUNETA ANTEPRIMA DI UN 2009 STRAORDINARIO. COSÌ SARANNO CELEBRATI I 700 ANNI DEL PIÙ POVERO, PIÙ BELLO E PIÙ TIPICO DEI MATERIALI: LE SCULTURE DEL RINASCIMENTO, GLI ITINERARI, I CONVEGNI, L’ARCHITETTURA, I RESTAURI. |
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Firenze, 10 dicembre 2008 – Il cotto dell’Impruneta compie 700 anni. Sette secoli di vita ufficialmente documentati all’Archivio di Stato da un atto notarile datato 23 marzo 1309, primo statuto della corporazione dei fornaciai, produttori per Firenze di brocche, conche e orci pregiati per la conservazione degli alimenti, nonché di embrici, coppi e mattoni per l’industria delle costruzioni, oltre a bellissimi vasi da fiori e sculture di ogni tipo. Il 23 marzo 2009, esattamente 700 anni dopo, debutterà in tutto il Chianti un fitto calendario di iniziative (mostre, pubblicazioni, convegni, grandi restauri) per celebrare questo straordinario materiale che, a cominciare dalla cupola del Duomo, rappresenta uno degli elementi artistici e architettonici più identitari e riconoscibili del territorio fiorentino, oltre che un’attività economica tutt’oggi assai importante. Un’anteprima di quanto si prepara è stata presentata oggi alla stampa dai vertici del Comune di Impruneta, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dell’Osservatorio Mestieri d’Arte (Oma), che promuovono le manifestazioni con la collaborazione di varie istituzioni: Regione con Toscana Promozione, Provincia con Azienda per il Turismo, Camera di Commercio, Soprintendenze al Polo Museale Fiorentino e ai Beni storico artistici di Firenze-prato-pistoia, Opificio delle Pietre Dure. L’evento maggiore, sicuramente di più vasto richiamo, è la grande mostra di sculture e manufatti che si inaugurerà appunto il 23 marzo all’Impruneta nei secolari locali di piazza Buondelmonti (salone e chiostro della Basilica di S. Maria e Loggiati del Pellegrino) con il titolo Il cotto dell’Impruneta. Maestri del Rinascimento e le fornaci. La prima iniziativa è invece di questi giorni, un utile e curioso volume (La Terracotta dell’Impruneta. Sapere antico e lavoro moderno, pagine 112, € 14) appena pubblicato dalla Fondazione di Firenze per l’Artigianato Artistico con il contributo di Ente Cassa, settimo titolo di una collana dedicata all’artigianato. Lo firmano due giovani ricercatrici fiorentine, Laura Casprini Gentile e Laura Hamad, che in italiano e inglese, non senza molte belle immagini, raccontano storia, segreti, applicazioni e itinerari del cotto Si tratta di un viaggio spettacolare che, partendo da laboratori e fornaci, tocca la cupola di Brunelleschi, i preziosismi delle pavimentazioni medicee nella Biblioteca Laurenziana e in Palazzo Vecchio, musei, chiese, abitazioni, giardini e fortilizi, comprese alcune delle più rare architetture in laterizio: i palazzi Budini-gattai e Zuccari, e due celebri edifici militari, la cinquecentesca Fortezza da Basso e la Scuola di Guerra Aerea costruita nel parco delle Cascine negli anni 1937-1940. Per il 2009 il comune di Impruneta sta lavorando anche a un itinerario geografico – stradale per segnalare sul terreno dove andare e che cosa vedere, iniziativa corredata da una opportuna mappa turistica. Il Museo Horne ospiterà invece Artigiani in Famiglia, iniziativa didattica per i bambini in collaborazione con Oma. Quanto alla mostra, avrà essenzialmente tre sezioni: una di architettura con ampio uso di apparati multimediali, una sulle manifatture locali comprese le produzioni attuali, la terza (la principale) sulla scultura rinascimentale in terracotta. Quest’ultima farà evidentemente la gioia degli ammiratori di Brunelleschi, Michelozzo, Della Robbia, Verrocchio, Benedetto da Maiano, Ghiberti, Desiderio da Settignano e dei tanti altri maestri del Rinascimento, le cui opere saranno messe a disposizione dai principali musei fiorentini. Nella circostanza avrà inizio anche il restauro della fornace Agresti, una delle più antiche di Impruneta, destinata a ospitare un museo, esposizioni, laboratori didattici e un incubatore di imprese legate ai materiali tradizionali toscani (argilla, ceramica, marmo, legno, argento, ecc. ). Il progetto si avvale di finanziamenti della Regione innescati grazie a uno stanziamento di Ente Cassa. A fine mostra (23 luglio) inizierà invece il restauro dei Loggiati del Pellegrino. . |
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IL PROGETTO EUROPEO POPART AFFRONTA IL DETERIORAMENTO DELLE MATERIE PLASTICHE NEI MUSEI |
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Bruxelles, 10 dicembre 2008 - I conservatori di tutto il mondo si impegnano per la preservazione e il mantenimento dei manufatti conservati nei musei. Tuttavia, sebbene i conservatori si occupino in modo significativo di dipinti, sculture e fossili, devono affrontare anche un´altra questione, quella relativa alla modalità migliore per la preservazione della plastica. Gli artisti hanno utilizzato i polimeri sintetici nel proprio lavoro a partire dagli anni Cinquanta del Xx secolo: ora l´Unione europea sostiene un progetto che mira a migliorare la conservazione di queste opere d´arte. Il progetto Popart ("Preservation of plastic artefacts in museum collections") ha ricevuto un finanziamento pari a 2,1 milioni di euro nell´ambito del tema "Ambiente" del Settimo programma quadro. Popart è un consorzio composto da ricercatori museali, accademici e agenzie governative provenienti da otto paesi, che si occupa di esaminare il deterioramento della plastica e di sviluppare tecniche per l´esposizione e la pulizia degli oggetti. I partner del progetto concentrano la propria attenzione su alcune collezioni create con polimeri sintetici come l´acetato di cellulosa e il cloruro di polivinile (Pvc), così come pure manufatti tridimensionali soggetti a processi di degradazione fisica. Obiettivo del progetto è sviluppare una strategia paneuropea per una migliore conservazione e per il mantenimento degli oggetti in plastica presenti nelle collezioni museali. I partner uniranno le proprie risorse per valutare e stabilire procedure efficaci per l´esposizione, la pulizia e il restauro di questi manufatti. Il progetto prevede cinque fasi fondamentali: identificazione dei manufatti in polimero, stima delle collezioni, valutazione dello stato di degradazione del polimero, conservazione e diffusione. Ai fini dell´identificazione dei manufatti in polimero i ricercatori creeranno una collezione di riferimento costituita da campioni di oggetti di plastica che rappresenterà i materiali nuovi e ormai deteriorati presenti nei musei. Non saranno meno di un centinaio i manufatti che verranno valutati, esaminati e identificati dai ricercatori per mezzo dell´uso calibrato della spettroscopia nel vicino infrarosso (Nirs). Nella fase di stima delle collezioni, i partner del progetto si occuperanno di valutare la frequenza e il tipo di deterioramento degli oggetti e classificheranno inoltre la degradazione del polimero. Come affermano, si occuperanno anche di valutare lo stato di degradazione nelle collezioni a distanza di dieci anni dalla produzione degli oggetti. I ricercatori hanno osservato che gli obiettivi per la conservazione sono la caratterizzazione dei prodotti di degradazione prodotti dagli oggetti in polimero durante le fasi di archiviazione e la valutazione del rischio, così come pure lo studio della degradazione di alcuni polimeri di riferimento, ricorrendo a varie tecniche di analisi, tra le quali la luminescenza chimica e termica. Popart stabilirà il rischio associato alla pulizia e diffonderà i risultati ottenuti in schede tecniche relative alle migliori modalità per detergere i manufatti ai fini di una conservazione ottimale degli stessi. Al termine del progetto i ricercatori sottoporranno i risultati scientifici a varie riviste e in occasione di diverse conferenze. I partner del progetto hanno affermato che la stessa banca-dati Cordis verrà utilizzata per informare il pubblico sul progetto e verranno inoltre preparati comunicati stampa per fornire una breve panoramica del progetto. Quest´anno hanno già avuto luogo alcuni workshop e due sono in programma per giugno 2009. Il processo di diffusione comprenderà anche la discussione dei risultati insieme ai conservatori e ai sovraintendenti di quattro musei. Come affermato dal team, i risultati ottenuti in questo studio aiuteranno i conservatori e i sovraintendenti a migliorare lo stato di conservazione dei manufatti in plastica. Nel caso venissero identificati siti a rischio, i ricercatori collaboreranno con il personale addetto per trovare delle soluzioni. Per ulteriori informazioni, visitare: Popart http://popart. Mnhn. Fr/ . |
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GRAN FINALE DEL “RALLY” DEI MUSEI PROVINCIALI ALTOATESINI |
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Bolzano, 10 dicembre 2008 - È sceso il sipario nei giorni scorsi sul primo “rally” dei Musei provinciali altoatesini che ha fatto registrare 2. 500 visite alle proprie strutture museali. I vincitori del concorso sono stati premiati al Museo Archeologico nel corso della Lunga notte dei musei di Bolzano. Il primo “rally” dei Musei provinciali altoatesini ha riscosso un grande successo di pubblico: 2500 visitatori, nel 90% dei casi altoatesini, hanno visitato almeno tre musei provinciali tra marzo e settembre 2008 ed hanno risposto correttamente alle domande sui musei visitati, timbrando la tessera rally ad ogni fermata museale. All’iniziativa hanno aderito gli otto musei riuniti nell’ente Musei provinciali altoatesini: Museo Archeologico e Museo di Scienze Naturali a Bolzano, Castel Wofsthurn Museo della caccia e della pesca a Mareta, Museo degli usi e costumi a Teodone, Museo del vino a Caldaro, Museum Ladin Ćiastel de Tor a San Martino in Badia, Touriseum a Castel Trauttmansdorff a Merano, Museo delle miniere con i siti di Cadipietra, Ridanna, Passiria e Predoi. In palio c’erano ben novantanove premi, tra cui una crociera sul Nilo offerta dal Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole dell’Alto Adige (Vog), un volo panoramico sulle Dolomiti offerto dall’emittente radiofonica Südtirol1, un weekend di relax e benessere all’Hotel Untertheimer Hof di Villandro, ingressi per le Terme di Merano, biglietti per spettacoli teatrali messi a disposizione dal Teatro Stabile di Bolzano e dal Südtiroler Kulturinstitut, tanti libri, giochi e sorprese. Inoltre chi ha raggiunto almeno due musei in bicicletta ha partecipato all’estrazione di tre mountainbike Ktm Fire Xt sponsorizzate da Sportler. La crociera è andata a Verena Reichegger di Falzes, le mountain bike a Agnes Gianmoena di Mareta/racines, Roland Bacher di Naz-sciaves e al piccolo Simon Terzer di Bressanone, che ha solo cinque anni. Il volo panoramico è stato vinto da Gebhard Oberparleiter di Brunico e il weekend di relax da Michael Epp di Trodena. Agli oltre trenta rallysti più attivi che hanno visitato tutte e otto le tappe museali ed hanno risposto correttamente alle relative domande va comunque un premio: una visita guidata speciale al Museo Archeologico dell’Alto Adige con la direttrice Angelika Fleckinger che avrà luogo il 21 marzo 2009 alle ore 11. Da marzo a ottobre 2009 il Museo Archeologico ospiterà la mostra “Mummie. Sogno di vita eterna”, una grande esposizione sulla storia naturale e la cultura delle mummie allestita in cooperazione con i Musei Reiss-engelhorn di Mannheim in Germania. Nell’ambito del “rally” i Musei provinciali altoatesini hanno registrato 2. 500 visite alle proprie strutture museali. In questo senso, il rally ha centrato l’obiettivo di combinare divertimento e cultura, per vivere il museo in modo moderno e innovativo e ripercorrere, anche grazie a un gioco a premi avvincente, la storia e le tradizioni dell’Alto Adige da diversi punti di vista: archeologia, scienze naturali, etnografia, cultura ladina, industria mineraria e sviluppo turistico. L’itinerario storico-culturale dei Musei provinciali altoatesini passa attraverso reperti museali “classici” e modernissime postazioni multimediali interattive, per dare il senso della continuità tra passato e presente. . |
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