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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Gennaio 2009
PARLAMENTO EUROPEO: EUTELSTAT RIPRENDA A TRASMETTERE IN CINA IL CANALE NTDTV  
 
Strasburgo, 19 gennaio 2009 - Il Parlamento europeo esorta Eutelstat a riprendere senza indugio le trasmissioni in Cina di Ntdtv, l´unica rete televisiva indipendente in lingua cinese. Invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a prendere le azioni necessarie affinché ciò avvenga, sostenendo così l´accesso per milioni di cittadini cinesi ad un´informazione senza censura. Su iniziativa di Marco Cappato (Alde/adle, It), oltre 470 deputati hanno firmato una dichiarazione scritta con la quale si esorta Eutelstat a riprendere senza indugio le trasmissioni in Cina della Ntdtv, la sola televisione indipendente in lingua cinese a trasmettere in tale paese dal 2004. I deputati chiedono anche di fornire le ragioni di questa interruzione, avvenuta il 16 giugno 2008, «a qualche settimana dai Giochi olimpici, menzionando ragioni tecniche e senza dare altre spiegazioni». Il Parlamento, invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a prendere le azioni necessarie affinché ciò avvenga e a sostenere l´accesso per milioni di cittadini cinesi «ad un´informazione senza censura». Rileva infatti che «la libertà di espressione, particolarmente quella dei mezzi d´informazione, incluso Internet, è fortemente ristretta in Cina». Secondo il regolamento interno del Parlamento europeo, qualora una dichiarazione raccolga la firma della maggioranza dei deputati che compongono il Parlamento, il Presidente ne informa il Parlamento e pubblica i nomi dei firmatari nel processo verbale. Tale dichiarazione è quindi trasmessa, come posizione ufficiale del Parlamento, alle istituzioni in essa menzionate, con l´indicazione dei nomi dei firmatari. Nel commentare il superamento del numero di firme necessarie, Marco Cappato (Alde/adle, It) ha affermato che «il Parlamento dimostra, come sul Premio Sacharov a Hu Jia, come sull´invito al Dalai Lama, che quando critichiamo la Cina o l´Ue sui diritti umani lo facciamo a favore della libertà del popolo cinese». La raccolta delle firme dei deputati si chiuderà il 22 gennaio prossimo, non è quindi escluso che le adesioni a questa iniziativa aumentino. .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO ADOTTA LA DICHIARAZIONE SCRITTA CHE ESORTA EUTELSAT A RISTABILIRE LE TRASMISSIONI DI NTDTV IN CINA SENZA INDUGIO  
 
New York, 19 gennaio 2009 - Ntdtv desidera esprimere la sua gratitudine al Parlamento Europeo per aver adottato la Dichiarazione Scritta 86/2008 che esorta Eutelsat a “riprendere senza indugio le trasmissioni in Cina di Ntdtv ed a fornire le ragioni della sua interruzione”. È la prima volta che il Parlamento Europeo adotta ufficialmente una dichiarazione scritta che riguarda la questione della libertà di stampa e dei diritti umani in Cina. Esprimiamo il nostro riconoscimento al Parlamento Europeo per la sua determinazione nel difendere la libertà di stampa e il pluralismo, come stabilito dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. Come televisione no-profit e unico canale indipendente in lingua cinese a trasmettere in Cina, Ntdtv si è impegnata a fornire notizie obiettive e non censurate ai cinesi di tutto il mondo dal 2004. La nostra indipendenza è stata vista come una minaccia dal regime comunista cinese, che limita pesantemente la libertà di parola, particolarmente quella dei mezzi di comunicazione, incluso internet, all’interno dei suoi confini. Il regime ha spesso utilizzato la carota dei contratti con le imprese statali e il bastone della negazione di accesso al mercato per controllare le cronache giornalistiche dei media occidentali. Anche se Eutelsat afferma che l’interruzione della trasmissione di Ntdtv verso la Cina è dovuta soltanto a ragioni tecniche, in base a prove ottenute da Reporters Without Borders, abbiamo ragione di credere che Eutelsat abbia intenzionalmente escluso Ntdtv dal trasmettere in Cina per aprire la strada a legami commerciali con il regime comunista cinese. Perciò questa Dichiarazione Scritta non soltanto afferma il sostegno del Parlamento Europeo a Ntdtv, ma alla libertà di informazione in generale. E in particolar modo si tratta di un atto di accusa contro il tentativo del regime comunista cinese di interferire con società d’affari occidentali attraverso il ricatto economico. Con la Dichiarazione Scritta, il Parlamento Europeo compie un passo importante nell’aiutare Eutelsat a ristabilire la sua credibilità commerciale. Ntdtv chiede a tutti gli individui e organizzazioni preoccupati per la giustizia sociale e la libertà di espressione di esprimere la loro disapprovazione nei confronti di Eutelsat, per aver sacrificato il diritto di conoscere di 1. 4 miliardi di persone che vivono in Cina. Nello stesso tempo, Ntdtv continuerà a cercare un dialogo con Eutelsat, affinché apra di nuovo l’unica finestra di informazione libera sulla Cina Continentale e ristabilisca l’accesso a notizie non censurate per la sua gente. .  
   
   
DATI DELL’OSSERVATORIO STAMPA FCP RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-NOVEMBRE 2008 RAFFRONTATI AL GENNAIO-NOVEMBRE 2007.  
 
 Milano, 19 gennaio 2009 - Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale ha registrato nel periodo gennaio- novembre 2008 un andamento in flessione rispetto allo stesso periodo del 2007 (-5%). Questo dato è la conseguenza di andamenti diversi all’interno dei mezzi stampa rilevati. I Quotidiani in generale hanno registrato una diminuzione di fatturato del -5% ed un incremento degli spazi del +4 %, con una conseguente diminuzione del prezzo medio. La tipologia Commerciale nazionale ha registrato un - 9% a fatturato ed un +5% a spazio. La tipologia Di Servizio ha visto un fatturato in diminuzione del -5%, mentre lo spazio è cresciuto del +4%. La tipologia Rubricata ha segnato un calo di fatturato del -2 % e un aumento di spazio del +1%. La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto un +0,3% a fatturato ed un +3% a spazio. I Quotidiani a pagamento hanno registrato un andamento uguale a quello dei quotidiani in generale. I quotidiani Free Press hanno segnato andamenti in calo a fatturato (- 7%) e in crescita a spazio (+2%). Diminuisce del -8% il fatturato della commerciale nazionale e del -4% quello della locale, mentre gli spazi crescono rispettivamente del (+4%) e del (+1%). I Periodici in generale hanno registrato un fatturato in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2007 (- 5%) ed un calo degli spazi (- 3%). I Settimanali hanno ottenuto delle variazioni negative sia a fatturato (- 6%) sia a spazio (- 3 %). Per i Mensili si registra una lieve diminuzione di fatturato del -2% e un calo degli spazi - 3%. Le Altre Periodicità hanno riportato una flessione sia del fatturato (- 7%) che dello spazio (- 9%). Pertanto è possibile sintetizzare l’andamento come segue: Per i Quotidiani si è registrata una lieve crescita dei fatturati della pubblicità commerciale locale ed un calo di fatturato delle altre tipologie con una conseguente diminuzione del prezzo medio. I Periodici hanno evidenziato un andamento negativo dei Settimanali, dei Mensili e delle Altre periodicità .  
   
   
DIGITALE TERRESTRE, CONTRIBUTI SOLO A DECODER INTERATTIVI LA PRECISAZIONE È DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
 Trento, 19 gennaio 2009 – I contributi statali sono destinati in Trentino, così come in futuro anche nelle altre Regioni italiane, per l’acquisto dei decoder interattivi e non per decoder standard. La precisazione arriva dal ministero dello Sviluppo economico, che per la vendita degli apparecchi interattivi in Trentino ha destinato per gli anni 2008 e 2009 la cifra di 1,80 milioni di euro. In Trentino, il contributo statale per l’acquisto del decoder digitale interattivo è riconosciuto agli abbonati Rai dai 75 anni in poi. La precisazione è arrivata nelle scorse ore e chiarisce in maniera definitiva uno dei punti di possibile fraintendimento. Secondo una nota del Ministero dello Sviluppo economico, il contributo statale è concesso agli abbonati Rai con più di 75 anni per “l’acquisto del decoder per la televisione digitale che consenta la fruizione diretta e senza restrizione dei contenuti e servizi in chiaro e che forniscano prestazioni di interattività, anche da remoto, attraverso interfacce di programmi (api) aperte e riconosciute tali, conformi alla normativa comunitaria. Il decoder deve essere supportato da un modem abilitato a sostenere, per tale tipo di accesso, la classe di velocità V90/v92, fino a 53Kbits, ovvero una velocità almeno equivalente per le altre tecnologie trasmissive di collegamento alle reti pubbliche di telecomunicazioni”. Un´altra questione riguarda l’acquisto del televisore già abilitato a ricevere il segnale digitale. Quelli attualmente disponibili sul mercato sono dotati di un decoder digitale interno di tipo standard, non interattivo: anche in questo caso, non è possibile usufruire del finanziamento statale di 50 euro che, come detto, è riconosciuto solo per decoder interattivi. La decisione di finanziare solo i decoder interattivi è del Governo, d´intesa con la Comunità europea, con l´obiettivo di abbattere il "digital divide" (divario digitale). E´ convinzione del Governo e della Comunità europea che il digital divide si abbatta non garantendo la ricezione di due o più canali televisivi (obiettivo garantito da un decoder standard di prima fascia) bensì solo attraverso l´interattività (possibile con decoder interattivo, appunto) e quindi la possibilità di erogare e ricevere nuovi servizi attraverso la televisione. .  
   
   
PRESENTATO IL FILM DI MARCELLO E DARIO BALDI GIRATO IN TRENTINO “NARCISO, DIETRO AI CANNONI DAVANTI AI MULI” HA VINTO IL FESTIVAL DI SALERNO  
 
 Trento, 19 gennaio 2009 - Marcello Baldi prima di lasciarci l’estate scorsa dopo breve malattia, ha fatto in tempo a vedere un primo montaggio dell’opera cinematografica a cui - probabilmente - teneva di più. Lo sceneggiatore, regista cinematografico televisivo e teatrale nato a Telve 85 anni fa, vissuto a Roma per gran parte della vita è morto infatti poco dopo aver realizzato, assieme al figlio Dario, “Narciso dietro ai cannoni davanti ai muli”. Una pellicola con un ritmo pacato, di grande intensità emotiva che stimola la riflessione e sottolinea valori irrinunciabili per l’uomo. “Prima di tutto un omaggio alla mia terra, alla sua gente, ai valori che la caratterizzano” ha detto lui stesso sul set cinematografico. Il film è interpretato con grande maestria da Roberto Herlitzka che proprio per questa interpretazione ha ricevuto il primo premio alla 62° edizione del Festival Internazionale del Cinema. Sempre a Salerno la pellicola è stata premiata anche per la miglior colonna sonora scritta da Giuliano Sangiorgi. Produttore della pellicola è Paolo Ghezzi responsabile della Nervous Pixel. La pellicola è stata realizzata grazie al sostegno della Provincia autonoma e di istituzioni ed enti locali. Il 16 gennaio , alla presentazione e anteprima al Cinema Astra di Trento, erano presenti il Presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai, il regista Dario Baldi, alcuni attori del cast e il produttore Paolo Ghezzi della Nervous Pixel. Girato nello splendido scenario del Lagorai e nei Comuni di Telve, Telve di Sopra, Carzano e Torcegno il film è stato presentato ieri alla stampa nazionale a Roma alla Casa del Cinema di Villa Borghese. A rappresentare il Trentino c’era il consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi che ha ricordato come “il film di Marcello Baldi racconta una storia senza eroi e senza violenze, capace di parlarci di quest’epoca e delle sue contraddizioni”. Lontano dal trasferire trame di puri fatti che si sviluppano freneticamente il racconto cinematografico ha, infatti, un’andatura e un carattere che trasferiscono la bellezza dei luoghi e il lavoro dell’uomo e affronta contemporaneamente il tema attuale della supposta incompatibilità fra le diverse culture e religioni, fra popoli e razze diverse. Grande l’emozione di Dario, figlio del regista, nel presentare davanti agli organi di informazione la pellicola realizzata insieme al padre. “Voglio ringraziare soprattutto la gente di Telve, Telve di Sopra, Carzano e Torcegno - ha detto - per come ha partecipato alla realizzazione di questo film. L’entusiasmo e la pazienza di tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del film è stata un dono grande per mio padre e per il film”. .  
   
   
IL CONCORSO "RED SUBMARINE. IL TALENTO CE L´HAI NEL SANGUE: FALLO EMERGERE!"; RAGAZZE E RAGAZZI DI 4° E 5° SUPERIORE INVITATI A REALIZZARE UN VIDEOCLIP SUI TEMI DELLA DONAZIONE DI SANGUE - TESTIMONIAL NERI MARCORÈ  
 
Bologna, 19 gennaio 2009 - Un videoclip per comunicare, tra i più giovani, l’importanza di donare sangue. Gli autori saranno ragazze e ragazzi delle classi quarta e quinta degli Istituti superiori, invitati a mettere in campo le loro idee e la loro creatività nel concorso “Red submarine. Il talento ce l’hai nel sangue: fallo emergere!”. Il concorso è organizzato da Regione Emilia-romagna (Assessorato politiche per la salute e Assessorato scuola) e Ufficio scolastico regionale dell´Emilia-romagna, con la collaborazione delle associazioni di volontariato Avis e Fidas/advs. L’obiettivo è coinvolgere gli studenti delle ultime due classi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione, per sensibilizzarli sui temi della donazione di sangue, della solidarietà, dell’altruismo, in quanto loro stessi potenziali donatori. Testimonial del concorso è l’attore Neri Marcorè, protagonista, tra l´altro, di film di Pupi Avati, conosciuto per le sue imitazioni (in particolare nei programmi televisivi “L’ottavo nano”, “Parla con me”) e come conduttore da diversi anni della trasmissione “Per un pugno di libri”. I video possono essere realizzati con un telefonino o con una videocamera. Possono anche essere presentati solo come sceneggiatura con testi, disegni, foto, dialoghi, brani musicali. E’ possibile partecipare da soli, con un gruppo di compagni o anche con tutta la propria classe. Una giuria di esperti selezionerà i nove migliori lavori (uno per provincia). Gli autori e le autrici dei novi videoclip selezionati saranno premiati con una telecamera, il videoclip giudicato migliore in assoluto sarà prodotto e distribuito nel Circuito cinema regionale. In questi giorni, gli Istituti superiori di secondo grado di tutta la regione stanno ricevendo i materiali informativi relativi al concorso: un video di presentazione che contiene un intervento di Neri Marcorè, un depliant e una locandina. I lavori devono essere presentati entro il 30 aprile 2009: via email all’indirizzo infoconcorso@donaresangue. It ; via posta, presso Nouvelle, via Roma 41, 40061 Minerbio (Bo). La premiazione si svolgerà ai primi di giugno, nell’ambito delle iniziative promosse per la Giornata nazionale del donatore di sangue. Il concorso "Red Submarine. Il talento ce l´hai nel sangue. Fallo emergere!" è inserito nel “Progetto scuola”, che propone la collaborazione dei volontari di Avis e Fidas/advs per iniziative di sensibilizzazione rivolte agli studenti anche con la collaborazione e la compresenza dei docenti, ed è parte della campagna informativa regionale “Un piccolo gesto può fare grande la vita. Donare sangue, semplicemente importante” realizzata da Regione Emilia-romagna, Avis e Fidas/advs con diverse iniziative programmate lungo tutto l’arco dell’anno. Opuscoli, manifesti e locandine, radiocomunicati, promo sui siti internet più visitati della regione, tour con stand mobili e camper personalizzati con i colori della campagna in luoghi di grande afflusso pubblico: questi gli strumenti della campagna 2008/9, caratterizzati dall’immagine di volti di uomini e donne, di diverse età e di diverse etnie, a sottolineare la volontà di sviluppare quella cultura della solidarietà, già patrimonio della comunità regionale. Ulteriori informazioni sul concorso, il testo del bando e i materiali informativi, possono essere consultati nel sito web www. Donaresangue. It oppure nel portale del Servizio sanitario regionale www. Saluter. It. .  
   
   
ALLA BESANA LA MOSTRA CORRIERE DEI PICCOLI. STORIE, FUMETTO E ILLUSTRAZIONE PER RAGAZZI. UN EMOZIONANTE E DIVERTENTE VIAGGIO TRA I PERSONAGGI E LE STORIE DEL PERIODICO PIÙ AMATO DAI PICCOLI  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Fino al 17 maggio, a Milano alla Rotonda di Via Besana la bella mostra Corriere dei Piccoli. Storie, fumetto e illustrazione per ragazzi. Promossa e organizzata dalla Fondazione Corriere della Sera, che ha messo a disposizione il suo imponente archivio storico - come già avvenuto per la precedente esposizione dedicata alla Domenica del Corriere - la mostra è prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Skira e vuole celebrare il centenario della nascita del fortunato giornale per ragazzi - il primo numero esce il 27 dicembre 1908 - con un viaggio di grande emozione e divertimento attraverso i disegni e i materiali grafici originalii e una selezione del pubblicato, ad opera dei grandi artisti che misero il loro eccezionale talento al servizio del periodico. La mostra, come la precedente, è curata da Giovanna Ginex, storica dell’arte che ha dedicato anni di studio alla illustrazione italiana del Novecento In mostra più di trecento opere di straordinaria qualità grafica - selezionate grazie al riordino e alla archiviazione di oltre 39. 000 fogli solo per il Corriere dei Piccoli e di 5. 200 per il Corriere dei Ragazzi, pubblicato dal 1972 al 1976 - arricchite da materiali alla cui ricerca hanno collaborato gli illustratori ancora in vita o i loro eredi. Tavole, disegni, bozzetti, vignette, eseguite con tecniche e su supporti diversi - tempere, chine, matita, penna a sfera, pennarello, su carta da disegno, cartoncini, cartoni - in formati variabili, compresi tra il taccuino e le tavole di grandi dimensioni. Il Corriere dei Piccoli fa il suo debutto in edicola appunto nel 1908 con alle spalle uno sforzo progettuale e imprenditoriale di grande portata, che nei due anni precedenti mobilita collaboratori, tecnici e maestranze della editrice del Corriere della Sera. Il progetto, presentato a Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera, da Paola Lombroso Carrara, prevede una grande documentazione su quanto viene pubblicato in quegli anni in Europa e negli Stati Uniti nei periodici per ragazzi. Albertini e Silvio Spaventa Filippi, primo direttore del Corriere dei Piccoli, selezionano infatti molte vignette con i personaggi delle strisce comiche statunitensi, aprendo così la strada al fumetto. Allo stesso tempo, accolgono nel nuovo giornale diversi testi letterari italiani e stranieri di grande qualità. Il percorso della mostra parte da qui, presentando alcuni dei periodici stranieri ed italiani attivi sul mercato editoriale prima della nascita del Corriere dei Piccoli: subito evidente appare la grande originalità giornalistica e creativa del nuovo periodico, che infatti sbaraglierà la concorrenza, in primis quel Giornalino della Domenica pubblicato a Firenze, cui la “corazzata di Via Solferino” dichiara guerra aperta, adottando un prezzo di vendita più che dimezzato rispetto al rivale e schierando in campo la propria forza distributiva, che si avvale già dei fortunati La Domenica del Corriere, La Lettura e Romanzo per Mensile. Il giornale si presenta subito come unico nel suo genere con figure, storie e notizie, alternate a testi di grandi firme della letteratura (ad esempio, tra gli italiani, Ada Negri, Dino Buzzati, Gianni Rodari, Mino Milani), riduzioni dai classici, ma anche giochi, apparati didattici e rubriche di posta cui i piccoli lettori scrivono numerosi. Ma è la straordinaria qualità delle illustrazioni che sin dalle origini rappresenta il vero primato di eccellenza e originalità della testata. Albertini cerca soprattutto di assicurarsi la collaborazione fissa ed esclusiva di artisti giovani ma di grande talento, offrendo loro lo spazio per inventare personaggi e storie. Ricordiamo Antonio Rubino, creatore dei famosi Pierino e Quadratino, Attilio Mussino, con il suo Bilbolbul, Umberto Brunelleschi o il giovane attore e disegnatore Sergio Tofano, presente sul giornale sin dal 1909, ideatore nel 1917 del celeberrimo personaggio di Bonaventura, Bruno Angoletta con il suo Marmittone, creato nel 1928. Altro artista molto prolifico e legatissimo al Corriere dei Piccoli è Carlo Bisi, la cui notorietà è indissolubilmente legata alla fortuna di uno dei suoi personaggi: Sor Pampurio, apparso nel 1929. A questi si aggiunge Grazia Nidasio, creatrice di personaggi come Violante, Valentina Melaverde, Dottor Oss, fino alla Stefi che ancora oggi occhieggia dalle pagine del Corriere della Sera: artista dalla fervida creatività e fantasia, Nidasio ha lavorato per oltre trent’anni per il Corriere dei Piccoli. A lei e a Bisi, così come ai principali altri illustratori del giornale, viene dedicata in mostra una sezione monografica, con disegni originali ed esempi di numeri pubblicati, da cui emergono, oltre alla straordinaria qualità artistica di ogni singola opera, anche l’articolato percorso tecnologico che, dal disegno originale, porta alla pubblicazione stampata. Oltre ai disegni originali degli autori prima ricordati, in mostra sono esposti fogli e tavole di pubblicato, tra gli altri, Giovanni Manca, Gino Baldo, Domenico Natoli, Ugo Matania, Nadir Quintogiovanni Mosca, Leone Cimpellin, Dino Battaglia, Sergio Toppi, Bruno Bozzetto, Iris De Paoli, Aldo Di Gennaro, Gino Gavioli, Hugo Pratt, Mario Uggeri, Benito Jacovitti, Guido Crepax, Carlo Alberto Michelini, Giancarlo Alessandrini, Franco Bonvicini (Bonvi), Alberto Breccia, Franco Bruna (con le copertine per il Corriere dei Ragazzi), Daniele Fagarazzi, Milo Manara, Federico Maggioni, Tullio Altan, insomma il migliori disegnatori della lunga storia del giornale che, con la loro raffinata e colta figurazione, hanno fatto del Corriere dei Piccoli il periodico per ragazzi più amato per un intero secolo. Completano l’allestimento, a cura di Franco Achilli, oggetti d’epoca legati ai personaggi presentati negli anni; giocattoli derivati dai comics statunitensi e dai personaggi creati per il Corriere dei piccoli; burattini per i teatrini delle stanze dei giochi e marionette d’artista della Compagnia di Gianni e Cosetta Colla; pupazzi dei personaggi che il giornale condivide, dagli anni Sessanta, con la televisione, specialmente Carosello, e i cartoni animati come Topo Gigio e la Pimpa. Il catalogo della mostra, edito da Skira, contiene la storia di questa straordinaria avventura e dei suoi grandi protagonisti. L’esposizione non dimentica affatto i primi destinatari del settimanale, e prevede un programma di visite guidate “a misura di bambino”, in cui non soltanto gli adulti, ma anche i più piccoli possano trovare una diretta relazione con figure, personaggi, oggetti e situazioni dell’immaginario dei loro coetanei di tanti anni fa. È per questo motivo che lo spazio dei cosiddetti “laboratori” è pensato come aperto, un’area didattica in stretta relazione con il percorso di visita, che consente a bambini e ragazzi di scuole materne, elementari e medie un’esperienza memorabile di contatto con il popolare settimanale per l’infanzia, sia che essa si realizzi in visita didattica durante la settimana, sia autonomamente con le proprie famiglie durante il weekend. La mostra promette dunque un viaggio affascinante e divertente nel fumetto e nell’illustrazione italiani, dove gli adulti potranno ritrovare i personaggi più amati della propria infanzia e i bambini, attraverso giochi e percorsi pensati per loro, saranno intrattenuti da personaggi certamente diversi da quelli di oggi, ma indubbiamente capaci di catturarne la curiosità e la fantasia. .  
   
   
LIBERALIA ONLUS, A MATERA IV EDIZIONE PREMIO LETTERARIO  
 
 Matera, 19 gennaio 2009 - L´associazione culturale Liberalia onlus, in collaborazione con Altrimedia Edizioni, lancia a Matera la Iv edizione del Premio letterario “La città dei Sassi” dedicato a tutti gli autori di opere inedite. Lo rende noto l’associazione Liberalia. Tre sezioni a tema libero (poesia, narrativa, saggistica), due premi speciali, cinque autori premiati con la pubblicazione gratuita dell´opera e trenta ulteriori opere selezionate e menzionate come “meritevoli di pubblicazione”. Il Premio Letterario “La città dei Sassi” è un progetto ambizioso, dai risvolti economici e culturali importanti, che intende far comparire e competere nel mercato nazionale dell’editoria opere letterarie inedite meritevoli di pubblicazione, che altrimenti difficilmente troverebbero lo spazio e il supporto di cui necessitano. “Un Premio che rafforza con la Iv edizione - ha dichiarato il presidente di Liberalia Vittorio Sammarco - i suoi obiettivi: sostenere la cultura attraverso la promozione dei talenti di decisa qualità e sagacia letteraria; convogliare verso il territorio, in cui nasce e si sviluppa, flussi culturali importanti; coinvolgere e interessare i giovani mediante la creazione di un´area di confronto, uno spazio utile allo scambio di idee, stimoli, progettualità, e alla sperimentazione delle proprie capacità, alla valorizzazione del proprio sé, fino alla individuazione di un possibile percorso di autonomia personale e professionale. ” Tutti gli elaborati dovranno essere spediti entro il 30 aprile 2009. .  
   
   
L´ASSESSORATO PUGLIESE AL MEDITERRANEO ALLA FIERA DEL LIBRO  
 
Bari, 19 gennaio 2009 - Ci sarà anche l´Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia al 41st Cairo International Book Fair / Fiera Internazionale del Libro del Cairo (21 gennaio/ 2 febbraio 2009), nell´ambito del progetto “Immagine Italia, il Libro Ambasciatore della Cultura e del Made in Italy nel mondo”, del Centro per la Promozione del Libro Valorizzare la cultura euromediterranea e presentare la propria immagine attraverso le più significative pubblicazioni di editori e stampatori locali: con questo obiettivo l´Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia ha risposto all´invito di partecipazione al 41st Cairo International Book Fair, una delle più importanti fiere internazionali del libro nell´area mediterranea. L´invito, venuto dal Centro per la Promozione del Libro, è stato rivolto ad Enti istituzionali e culturali italiani, Assessorati alla Cultura, al Turismo, al Mediterraneo, alle Attività produttive, editori, stampatori per incoraggiarli a presentare un´immagine della cultura italiana attraverso i libri nei più importanti eventi e fiere internazionali del mondo. La Fiera Internazionale del Libro del Cairo è infatti solo il primo importante appuntamento dell´anno, la prima tappa prevista nell´ambito del Progetto “Immagine Italia, il Libro Ambasciatore della Cultura e del Made in Italy nel mondo”, che il Centro per la Promozione del Libro ha messo a punto. Con un bacino di utenza di oltre 2 milioni di visitatori e la presenza di 30 paesi esteri, la Fiera del Cairo ha una durata di 13 giorni, a partire dal 21 gennaio al 2 febbraio 2009. Al suo interno un´area espositiva dedicata al “Made in Italy”, suddivisa in stand personalizzati per ciascun soggetto partecipante, ospiterà soprattutto libri d´arte e di pregio, libri illustrati e fotografici, edizioni in facsimile, cataloghi di mostre e tutte quelle pubblicazioni che illustrino la tradizione di studi sulla cultura dell´Italia e dell´area euro-mediterranea. La Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo, presenterà una selezione di editori regionali con pubblicazioni d’Arte e su tematiche Euro-mediterranee. .  
   
   
IL POLLICE DEL CAMERIERE APPUNTI DI VIAGGIO CON CUCINA DI MARIO PATERNOSTRO  
 
Genova, 19 gennaio 2009 - Sarà presentato giovedì 22 gennaio 2009, alle ore 18, alla Porto Antico Libri (Genova, Area Porto Antico – Palazzo Millo), il secondo appuntamento della collaborazione De Ferrari e Verba Editori in Genova, con il nuovo volume di Mario Paternostro, Il Pollice Del Cameriere, (€15). Dialogheranno con l’Autore Paolo Lingua e Claudio G. Fava. Condurrà Davide Lentini Un viaggio alla scoperta delle specialità gastronomiche delle città di tutto il mondo. Fedele alla convinzione che “per entrare nello spirito di un quartiere bisogna vedere chi ci abita, chi ci lavora, come si mangia” Mario Paternostro, giornalista di chiara fama e insospettabile gourmet, trascina il lettore con sé in giro per i ristoranti, le trattorie, le birrerie, i caffé del globo terracqueo, accompagnato talvolta dalle più celebri figure del mondo della letteratura. Dalla Parigi della birreria Dauphine sulle orme di Maigret (ma l’autore ci disillude subito: “la birreria Dauphine non c’è, non è mai esistita”), a Dublino, sulle tracce del rognone di Leopold Bloom, fino alle grandi metropoli americane, come New York o Chicago, alla ricerca del vero hamburger, o alla Russia di Breznev fra borsc di cavolo, lontani echi di meravigliose zuppe di pesce dei fratelli Karamazov e i ricordi della nonna Macha, ucraina. E per soddisfare i lettori dal palato più sopraffino, un elenco dei cibi preferiti dei grandi personaggi del passato, come ad esempio il pollo alla Marengo di Napoleone, le anguille di papa Martino Iv o il gran bollito prediletto da Cavour. Fra massicce dosi di umorismo, aneddoti in gran quantità, ricette ed echi letterari, il benefattore Rana e i camerieri coi loro pollici (indispensabili per un buon servizio, come si apprende nel libro), un inno alla tavola internazionale. Mario Paternostro, giornalista, ha debuttato a “Il Lavoro”, il vecchio quotidiano socialista diretto da Sandro Pertini, è stato cronista politico de “Il Giornale” quando era diretto da Indro Montanelli, poi capocronista, inviato speciale e direttore de “Il Secolo Xix”. Ha scritto “La storia dei teatri a Genova”, “Genovesi”, “Enciclopedia della Liguria”, “Lezioni di Piano”. È professore di “Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico” alla Facoltà di Scienze Politiche. Dal 2003 è direttore di “Primocanale. ” Il pollice del cameriere. Appunti di viaggio con cucina. De Ferrari Editore, pag 160, Formato 15x21, € 15 . .  
   
   
LE MIE FIGURINE ROSSOBLÙ TRENT’ANNI DI GENOA VISSUTI IN PRIMA PERSONA DI GESSI ADAMOLI  
 
 Genova, 19 gennaio 2009 - Verrà presentato mercoledì 21 gennaio, alle ore 18, presso la Fondazione Genoa (Salita Dinegro, 7), il volume “Le Mie Figurine Rossoblù. Trent’anni di Genoa vissuti in prima persona. ” di Gessi Adamoli (Fondazione De Ferrari – Fondazione Genoa 1893, €16). Insieme all’Autore interverranno il prof. Avv. Andrea D’angelo, reggente della Fondazione Genoa, Giampiero Timossi, giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, e tanti genoani di ieri e di oggi Ricordi di trent’anni di giornalismo, appunti sparsi nella memoria, che seguono il filo delle emozioni e non necessariamente quello cronologico. Più di cinquecento giocatori del Genoa conosciuti grazie alla professione, ma soprattutto alla fede rossoblù, di cui Gessi Adamoli raccoglie qui le”figurine” del suo personale album. Un capitolo per ciascun allenatore e giocatore dalla fine degli anni ’60 ad oggi: apre la carrellata il mister della riscossa genoana, Giampiero Gasperini e via via si susseguono i protagonisti in ordine alfabetico. Gessi Adamoli, giornalista de “La Repubblica”, commentatore sportivo su alcune tv locali, è un tifoso appassionato. Per i tipi De Ferrari ha pubblicato “Chiamatemi Professore” biografia di Franco Scoglio. .  
   
   
ENRICO BRIGNANO IN LE PAROLE CHE NON VI HO DETTO AL TEATRO NUOVO DI MILANO  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Enrico Brignano affida alla brava e spigliata Simona Samarelli il ruolo della Memoria in uno spettacolo che lega a doppio nodo, lo scopo del non dimenticare “Le parole che non vi ho detto” all’arte di giocare con la quotidianità. Uno spettacolo sul filo del ricordo, uno show che da voce a sentimenti ed emozioni, provando a riempire il silenzio di una comunicazione sempre più difficile con ironia e comicità dietro un’apparente imbarazzo da palcoscenico. Brignano diverte divertendosi, incastonando battute a raffica, quasi senza accorgersene, in un copione studiato, vissuto e inventato. L’attore romano rompe il ghiaccio con una vera e propria attraversata linguistica del paese, un’escursione fra le tante varietà dialettali, dal lombardo al siciliano. Ma questo non è che il primo passo di un percorso incentrato, sulle molteplici possibilità di giocare con significati, significanti, metafore, allitterazioni e sciogli lingua. Ma “Le parole che non vi ho detto” è soprattutto uno spettacolo teatrale che diverte con il teatro, con la tradizione e con le regole. L’attore rilegge l’episodio di Giulietta e Romeo scherzando con la lingua di Shakespeare; ironizza sul destino di Edipo re indossando i panni del tragico messaggero. Trastulla il pubblico, passeggiando a piedi nudi nel parco e parlando di amore e sentimenti. La parola parlata e la parola recitata si rispecchiano l’una nell’altra, rincorrendosi, acciuffandosi, ri-perdendosi nuovamente, Acquistando con questo gioco, continuamente nuovi significati. Lo Spettacolo è incorniciato dalla, maestria delle musiche di Armando Trovajoli eseguite dall’orchestra diretta dal maestro Federico Capranica, che ne ha curato anche gli arrangiamenti. Nei suoi esilaranti monologhi, Brignano mette alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure, alle nevrosi, alle manie piccole e grandi nevrosi e idiosincrasie. Tra gite fuori porta a base di ogni ben di Dio e di stornelli seri e faceti, alle disavventure di un matrimonio in una torrida giornata d’agosto, il comico si diverte a caratterizzare gli aspetti più ridicoli e più curiosi di una città e di un intero paese. Ce n’è per tutti, nessuno escluso: tempo di bilanci, di riflessioni e di speranze per il futuro, Brignano diverte con (auto)ironia sottile, con una ispirazione sempre educata, a volte surreale e mai volgare, con uno spettacolo che ha come unica Grande pretesa, quella di far trascorrere una serata divertente e se assieme alle risate ci scappa pure qualche riflessione- www. Teatronuovo. It – e-mail: info@teatronuovo. It .  
   
   
“FIORI D’ACCIAIO” DI ROBERT HARLING AL TEATRO SAN BABILA  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Dramma e commedia si alternano in “Fiori d’acciaio”, piece tratta dall’omonimo film dell’ex coreografo Herbert Ross, uscito nelle sale nel 1989. Uno spettacolo tutto al femminile per Caterina Costantini, Sandra Milo e Rossana Casale che scandaglia l’animo delle donne, attraversando generazioni differenti. Le risate sono qualche amare in “Fiori d’acciaio”, perché la storia è commovente, ma allo stesso tempo molto divertente. Il testo è bello e coinvolgente e vede protagoniste sei donne dall’età e dai caratteri completamente diversi, unite da un’amicizia profonda, fatta anche di gelosie e pettegolezzi. La commedia è ambientata in un salone di bellezza della Lousiana. Qui le sei amiche si incontrano e si scambiano confidenze. Il modo fragile e superficiale che hanno di affrontare la vita si scontra però con la durezza della realtà, che fa emergere in loro una forza d’animo che pensavano di non avere. Ne nasce una storia vera, fatta da donne vere, che amano, ridono, lottano e affrontano le prove della vita con forza inaspettata e sorprendente ironia, “donne che sono come fiori, fiori d’acciaio”…. Alcune delle protagoniste di “Fiori d’acciaio” sono le stesse che hanno fato ridere e commuovere in “8 donne e un mistero”. Rossana Casale si presenta nella doppia veste di attrice e cantante. A dirigere sapientemente “Fiori d’acciaio” è il bravo Claudio Insegno. .  
   
   
AL DERBY DI MILANO CINZIA LEONE IN “OUTLET”  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - “Ma visto che questo spettacolo si chiama Outlet, quanto c’è di sconto? Ma se io me ne vado alle dieci e vedo solo mezz’ora, quanto pago? Ma se io vengo, ma rimango fuori dal teatro, quanto mi costa? Ma se io non vengo, ma rido a casa per conto mio, non pago proprio,vero?” Quanto ci piace risparmiare … Quanto ci piace pensare solo a risparmiare … Quanto ci piace comprare la macchina a rate a 30 euro al mese, praticamente un caffé al giorno… poi chi se ne frega se al bar, quando gli altri si ordinano un espresso, noi in un angolo tiriamo fuori il thermos. Quanto ci piace risparmiare . Perché non ci abbiamo più un centesimo e c’è la recessione? No! Perché risparmiare … è l’unico modo per non smettere di comprare. E per non smettere di comprare, e continuare a spendere, dobbiamo necessariamente trovare una sola cosa … le offerte! Le offerte di risparmio. Spendiamo il meno possibile ma soprattutto Ci spendiamo il meno possibile . Risparmiamo il più possibile ma soprattutto Ci risparmiamo il più possibile . Siamo delle centraline di risparmio viventi. Siamo Outlet che camminano. Outlet letteralmente significa sbocco . Praticamente le grandi firme sono riuscite a trovare, nell´outlet, uno sbocco per guadagnare sulla roba dell´anno prima, che gli era rimasta sul groppone . Loro hanno trovato uno sbocco e noi abbiamo abboccato con tutte le scarpe . Nel senso che ci siamo comprati pure le scarpe . Le grandi firme ´ste scarpe ce le avrebbero avute sul groppone, e gli sarebbe venuta la gobba, ma siccome ce le siamo messe ai piedi noi, ai piedi, a noi, ci sono venute le cipolle. Noi quando usciamo dall´outlet ci sentiamo più firmati di un referendum. Ci sentiamo come Cenerentola al ballo del principe . Solo che a Cenerentola, dopo il ballo, la scarpetta gliela infila il principe . A noi, dopo il ballo, con quelle cipolle, la scarpetta ce la può infilare solo il fruttarolo . Siamo usciti dall´era dell´immagine ma siamo entrati nell´era dell´immaginazione "Outlet" . Quella che non costa niente. Immaginarsi che sarà una cipolla a farci diventare una principessa . È veramente il massimo del risparmio! E la cosa tragica è che, esaltati dal bluff delle offerte di risparmio, abbiamo trasformato anche i nostri sentimenti in sentimenti outlet. Se incontriamo nuovi amici: "Io quando conosco qualcuno di nuovo, non dico piacere, dico Tim, se l´altro mi risponde Omnitel . Manco perdo tempo. Oggi un amico vero lo vedi al momento della ricarica. " Se amiamo qualcuno: "Amore, mi ami?" "Ti amo come il primo giorno" "Ma io non sento più la stessa passione" …"Amo´, so´ iniziati i saldi" …. “capirai … mò è iniziata pure la crisi …” …“ La nostra? Mi vuoi lasciare?” “ No No amore stai tranquilla noi ci siamo comprati il pacchetto anticrisi all’outlet. Dentro ci sta pure l’amante … possiamo andare avanti tutta la vita” www. Cinzialeone. Com .  
   
   
AL TEATRO ELFO ROMEO E GIULIETTA DI WILLIAM SHAKESPEARE CON REGIA E TRADUZIONE DI FERDINANDO BRUNI  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Un nuovo “Shakespeare” messo in scena da Teatridithalia dopo Amleto (1993), Sogno di una notte di mezza estate (1997), Il mercante di Venezia (2003) e La tempesta di Shakespeare (2005), quattro titoli di successo tuttora tra i più richiesti del repertorio della compagnia. Anche questo spettacolo, debuttato lo scorso luglio, nella cornice magica del Teatro Romano di Verona, è stato prodotto con il contributo dell’Estate Teatrale Veronese e di Amat. Ferdinando Bruni dirige un cast di giovani interpreti, affidando il ruolo di Giulietta a Federica Castellini, attrice venticinquenne, formatasi alla Scuola del Piccolo Teatro e già apprezzata tra gli interpreti del Ventaglio di Ronconi, e quello di Romeo a Nicola Russo, attivo nelle produzioni dell’Elfo sia come interprete (Sogno, Resti umani, Zoo di vetro, Come gocce su pietre roventi, Bottega del Caffè) che come regista (Le muse orfane e La storia dell’oca di Bouchard). Edoardo Ribatto (lo straziante Prior Walter di Angels in America) è Mercuzio. Alla loro prima collaborazione con la Compagnia e non ancora trentenni Alessandro Rugnone (Benvolio), Andrea Fugaro (Tebaldo), Silvio Laviano (Paride), Jacopo Fracasso (paggio). I ruoli cruciali della Balia e di Frate Lorenzo sono affidati a due nomi storici dell’Elfo: Ida Marinelli e Luca Toracca. Accanto a loro Alessandra Antinori (Donna Capuleti), Alberto Mancioppi (Capuleti), Fabiano Fantini (Principe) e Nicola Stravalaci (Montecchi). Note rileggendo Romeo e Giulietta: Brucia fino in fondo la tua vita e muori giovane. Questo motto che nel corso degli ultimi decenni del secolo scorso ha avuto tanta influenza sulla cultura (e sulla sottocultura) giovanile, alimentato dai miti delle vite spericolate e delle morti premature delle icone del cinema e della musica, da James Dean a Jim Morrison, racchiude in sé due possibili opposti significati: da una parte la fiducia nell’eroismo di una fine sfolgorante, nel pieno del vigore e della bellezza, che allontani per sempre lo spettro noioso della maturità e l’orrore della vecchiaia, dall’altro un avvertimento catastrofico che mette in guardia contro i pericoli di una vita che non vuole compromessi. Uno sguardo giovane quindi che sfida il buon senso in nome della passione e uno sguardo maturo che osserva questa sfida con la trepidazione del disincanto. Anche in Romeo e Giulietta questo doppio sguardo sembra convivere: da una parte un inno alla giovinezza, alla passione, alla velocità, al pericolo, dall’altra un presagio di rovina, un memento mori. E contrasti e contraddizioni abbondano ad ogni livello in questo testo che forse proprio perché mitico è in fondo poco conosciuto nella sua struttura. Contrasti nel tema (eros-morte), nei personaggi (giovani–vecchi), nel linguaggio (poetico- quotidiano), persino nella spiegazione che si vuole dare della catastrofe finale (destino-incidente). Tutta l’opera riverbera di contrasti, fra buio e luce, notte e giorno, gioia e lutto, balli e funerali, ma quello portante, che coinvolge chi assiste fosse anche all’ennesima rappresentazione di Romeo e Giulietta e che la rende sempre tragicamente attuale, è quello tra un amore assoluto, di una purezza che proprio la sua brevità e il suo destino di morte rendono totale, e un odio altrettanto assoluto, in quanto cieco, in quanto ormai immemore delle ragioni della sua nascita. Una lunga scia di sangue frutto di faide, di lotte faziose, di scontri politici o religiosi, perseguiti con l’ottusa bestialità delle risse fra tifoserie, collega la storia tragica dei due amanti di Verona con le vicende sanguinose della nostra epoca, e non ci sarà bisogno di ambientare la vicenda in Kossovo o in Israele, in Irlanda o nei Paesi Baschi, perché le parole di Shakespeare e la tragica fine dei suoi personaggi non risuonino in noi, perché le lotte fra Capuleti e Montecchi non richiamino alla mente altre lotte più vicine nel tempo e nello spazio. Quindi scena del nostro spettacolo sarà una Verona cupa, stremata da queste lotte, percorsa dai bagliore delle fiaccole delle ronde, risuonante dei clamori delle risse, dal clangore delle armi, ma anche capace di feste, di balli, di scherzi e risate. Una Verona anche sanguigna, che sa ancora ridere dell’amore e dei suoi tormenti attraverso l’umorismo non certo lieve della Balia, uno dei personaggi femminili più potenti del teatro shakespeariano, e attraverso i lazzi osceni e poetici di Mercuzio, “l’esibizionista più famigerato”, la cui morte, ancora una volta assurda e futile, segna il punto di passaggio fra l’andamento leggero, quasi da commedia della vicenda e il suo precipitare verso la tragedia. Una Verona evocata da uno spazio elisabettiano essenziale e duttile dove le luci, le musiche, i suoni facciano vivere ambienti e situazioni senza rallentare il famoso “Two hours’ traffic of our stage”, senza togliere centralità al ruolo dell’attore, al gioco fra i personaggi, alla loro fisicità, che qui più che mai è chiamata in causa dal ribollire giovanile del sangue, da un tumulto degli ormoni che, se non trova sfogo nei baci, si placa nelle risse e nei duelli. Al centro dello spazio, nel cuore della battaglia, in un luogo di silenzio, di allodole, di usignoli, di raggi di luna, dimentichi di tutto se non di loro stessi, Romeo e Giulietta vivono “la passione più cristallina, più sana e più positiva regalataci dalla letteratura occidentale” (Bloom), proprio perché tutta costruita sull’attesa del piacere, su piaceri non vissuti. La grandezza e la straordinarietà del personaggio di Giulietta sta proprio nel suo essere ‘umana’ e non idealizzata, quindi non esente dal desiderio, anche sessuale, e nel suo essere al tempo stesso una quattordicenne che si apre alla vita. Così come Romeo, con le sue depressioni teatrali, le sue ostentate complicazioni di linguaggio, il suo repentino cambiare oggetto d’amore, i suoi slanci e le sue goffaggini è il ritratto fedele di ogni ‘giovane uomo’ a cavallo fra adolescenza e maturità dal 1595 ai giorni nostri. E la simpatia che è praticamente inevitabile provare per loro deriva proprio dal fatto che li riconosciamo come veri, che li abbiamo già incontrati, che il loro amore assoluto e semplice ci ricorda gli entusiasmi e le paure, le passioni categoriche e le delusioni violentissime del nostro apprendistato alla vita. Mentre scrivo queste prime note e ripercorro ancora una volta il testo di Shakespeare, mi accorgo che uno dei motivi per cui la sua opera riesce a parlarci ogni volta come fosse la prima è una sua quasi magica capacità di muoversi insieme a noi attraverso le epoche della nostra vita. Così forse, proprio perché ormai sono definitivamente lontano dalla giovinezza, (anche da quella grottesca giovinezza prolungata tipica dei nostri tempi), mi accorgo di provare una pena e una tenerezza mai provate fino ad ora per Giulietta, per Romeo, per Paride, per Tebaldo, per Mercuzio, come se in qualche modo la loro vicenda ci raccontasse la vicenda di tutte le giovani vittime innocenti e inconsapevoli di un potere ‘adulto’ e cinico, stolido e crudele. E penso che forse davvero “Non ci fu mai storia più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo”. Ferdinando Bruni Dalla Rassegna Stampa:. Gli impeti dei due giovani amanti, il loro essere estremi, irragionevoli, ebbri di vita, di sentimento, di desiderio, e il continuo, pervasivo presagio di morte che sin dall’inizio incombe sulla vicenda sono i tratti più riusciti della lettura registica (. ). Nella lignea, duttile scena di Andrea Taddei, bravi i due giovani protagonisti, Federica Castellini è una Giulietta innamorata del suo amore, sicura e fragile che corre impavida e terrorizzata verso il sepolcro, e Nicola Russo è un Romeo nevrotico e irrequieto, affettuoso e aspro, inesperto e assoluto, anche lui in corsa verso la stessa meta stabilita dagli uomini più che dal destino. Magda Poli, Corriere della Sera. Trionfalmente applaudita Ida Marinelli, la balia d’una splendida verità. Luca Toracca nella tonaca di quel Frate Lorenzo che è il vero protagonista della tragedia, in quanto causa numero uno, per la vocazione a combinare continui pasticci, dei dolorosi eventi. Nell´essenziale impianto scenografico di Andrea Taddei e con i bellissimi costumi, anche questi, opera del traduttore e regista, sono poi da ricordare Edoardo Ribatto, Alessandro Rugnone, Alessandra Antinori. Carlo Maria Pensa, Libero Sin dall’inizio l’impronta della versione di Bruni sembra puntare sulla forza della parola e su una recitazione marcata che nel lungo fa emergere la bravura di Edoardo Ribatto-mercuzio e della veronese Federica Castellini nel ruolo, pur sempre difficile di Giulietta. Plauso anche alla balia Ida Marinelli e a Luca Toracca, un frate Lorenzo degno di De Filippo. Tiziana Cavallo, Corriere di Veronainfo@elfo. Org, www. Elfo. Org .  
   
   
TRENTO: “FRATELLINCIVILI”, UNO SPETTACOLO SUL SERVIZIO CIVILE  
 
 Trento, 19 gennaio 2009 - Uno spettacolo promosso dalla Provincia autonoma di Trento per sensibilizzare i giovani sulla “nuova” formula del Servizio Civile. Il 19 gennaio alle ore 11, presso l’Auditorium S. Chiara di Trento, 600 studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Buonarroti assisteranno a “Fratellincivili”. Sul palcoscenico una rappresentazione che vuole incoraggiare i ragazzi ad essere protagonisti di progetti di utilità sociale in ambiti come l’assistenza, la cultura, l’ambiente e la protezione civile. “Fratellincivili” è uno spettacolo complesso, che invoglia a riflettere sulla società moderna, oltre che sulle opportunità offerte da un’esperienza di Servizio Civile. L’inizio, un po’ circense e un po´ televisivo, vede in scena due fratelli che propongono al pubblico una tombola. Tra un ambo e una cinquina si rivela la vita dei due, i loro problemi e i contrasti familiari. Emerge in particolare l´insoddisfazione per questa vita, ricamata attorno all´illusione di una brillante carriera da conduttori di tombolate. Ben presto il gioco si trasforma rapidamente in scontro, duro, scortese, incivile, appunto. Poi, però, un po´ alla volta, le tensioni si sciolgono. Andrea e Mirko, nelle loro conversazioni, si fanno aiutare da brani di grande letteratura: le poesie di Ungaretti, la Trilogia della città di K di Agota Kristof, L’infinito viaggiare di Claudio Magris. Nobili esempi del sentimento di fratellanza. I due fratelli raccontano poi storie di giovani che hanno fatto il Servizio Civile, esperienze di condivisione di ideali, vita comune, confronto culturale, attenzione all´ambiente, amore del prossimo ma non solo. Sono anche episodi divertenti, ironici ed emozionanti. Sulla scena Andrea Brunello, uno degli attori, afferma: “Non si può fare uno spettacolo onesto se non si crede alla materia di cui si parla. Io credo nel ruolo e nel compito del Servizio Civile. Questo è uno spettacolo complicato da mettere in scena, non è mai facile trasferire dei concetti in teatro. Crediamo che se ognuno ha un pensiero onesto per migliorare la sua parte del mondo, molto è già fatto. E’ vero: non sarà uno spot, è teatro, e il teatro è poesia. ” Lo spettacolo che vede in scena Mirko Artuso e Andrea Brunello ed è diretto da Michela Marelli, verrà presentato nei mesi di gennaio e febbraio agli studenti di varie scuole trentine. .  
   
   
AL TEATRO LEONARDO DA VINCI INDIA CON LA REGIA DI ALFONSO SANTAGATA  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - India è un racconto di dei, dee, nascite, morti, metamorfosi, sviluppato a più voci e a vari livelli: narrazione, immagini, danza e canto. “Una piccola cosmogonia teatrabile” con musicisti che accompagnano dal vivo le parole di Mara Baronti, un’attrice e autrice da sempre innamorata dell’India, un’affabulatrice di storie che si dedica ormai da anni alla narrazione teatrale, attingendo alla mitologia e alla tradizione favolistica. «Il titolo è cambiato più volte nel corso delle prove - spiega la protagonista – a iniziare da Kalika Purana: antica storia sulla signora nera, per passare poi a Sulle tracce della Dea e ancora Gioco della vita e infine India. Sempre meno definito, come potete notare. Questo mi piace molto perché mi ricorda che gli indiani raccontano che gli elefanti, da loro amatissimi, un tempo potevano volare e cambiare forma, come le nuvole dei monsoni. India non racconta dei grandi successi nell’informatica, dei contadini e delle multinazionali, delle dighe, della dote e delle vedove, ma spero, del perché tutto questo può accadere. È un racconto di miti e di dei che ci serve a entrare nella filosofia degli indiani e, attenzione, qui la filosofia non è una materia scolastica, ma vita, ricerca giorno dopo giorno della conoscenza, non del mondo ma di Sé». Info@elfo. Org, www. Elfo. Org .  
   
   
AL TEATRO FRANCO PARENTI IL TEATRO ALLE 18.30: DELIRIO A DUE DI EUGÈNE IONESCO  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Il Teatro Franco Parenti programmerà una serie di spettacoli con inizio, tutti giorni, alle ore 18. 30 per permettere, a chi ha disponibilità per quell’ora, di assistere a piccoli classici come Delirio a due di Ionesco, o a spettacoli cult come Avanti e indietro, con Rosalina Neri e La bruttina stagionata con Gabriella Franchini. Delirio a due di Ionesco, che da’ inizio alla rassegna, è il ritratto spietato dell’ottusità umana, la commedia nella quale, ancora una volta, Eugène Ionesco porta in scena la stupidità, comica, disperante e avvilente degli esseri umani, impastoiati dalle loro ottundenti abitudini, degradati nelle loro tristi banalità. A tal punto chiusi nei loro miseri egoismi, nella loro meschina autosufficienza, nel loro gretto conformismo da non riuscire a dare un senso a ciò che accade loro intorno. Così, nella messinscena Bob Marchese, che ne è anche il protagonista con Fiorenza Brogi, Lei e Lui, normalmente infelici, normalmente insoddisfatti della vita passano il loro tempo litigando con cattiveria e violenza su futilità di ogni genere, rinfacciandosi disillusioni e sogni traditi. Parlano, urlano, disputano, mentre intorno a loro, come in uno spaventevole controcanto, la guerra infuria, i muri si sgretolano, piovono nella loro povera stanza granate, calcinacci cadaveri senza teste. I due protagonisti si trasformano in due campioni di umanità intorpidita e ottusa, capaci di metabolizzare, con cupa disinvoltura, le più crudeli atrocità, che Bob Marchese e Fiorenza Brogi fanno vivere con bella vivacità, riuscendo, nella loro marionettistica e grottesca verità, a svelare nel riso la tragicomica condizione esistenziale dell’uomo. Info@teatrofrancoparenti. Com - www. Teatrofrancoparenti. Com .  
   
   
NELLA SCATOLA MAGICA DEL PICCOLO TEATRO STREHLER PAOLO ROSSI… “SULLA STRADA ANCORA”  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Paolo Rossi… “sulla strada ancora”: dopo una parentesi di assenza dalla scena ritorna in teatro, nella “Scatola Magica” del Piccolo Teatro Strehler che lo ospiterà dal 4 al 22 febbario 2009, con uno spettacolo che mescola, come è nel suo stile, la realtà con l’immaginazione, ricco di affabulazioni, monologhi, poesie, barzellette e vita vissuta. Sulla strada ancora prende spunto dalla storia di uno spettacolo mai andato in scena, Ubu Re d’Italia, fino ad immaginare il prossimo ancora da realizzare, in una sorta di ponte immaginario. L’attore, l’uomo e il personaggio raccontano, con il linguaggio artistico tipico di Rossi, eventi e riflessioni sulla vita, sul mestiere dell’attore e, più in generale, sulla nostra società: vere e proprie lezioni di teatro, dove Jarry e Shakespeare, Cechov e Lenny Bruce si alternano in un vorticoso girotondo fino a confondersi con lo stesso artista. Paolo Rossi, protagonista unico in scena, propone diversi modi di fare teatro, cercando di ri-scoprire il rapporto con il pubblico e con il suo corpo, rivelando i percorsi che lo hanno portato sulla strada ancora. Un ritratto intimo, dolce-amaro di un Paolo Rossi inedito per ricordarsi che la vita a volte è meglio che sia affrontata con una risata. Oltre agli autori citati, l’attore presenta brani scritti da Stefano Benni, Carolina de La Calle Casanova e Renato Sarti, che dello spettacolo cura anche la regia. Www. Piccoloteatro. Org .  
   
   
AL TEATRO LITTA LA FINE DI SHAVUOTH QUELLA NOTTE DEL GIOVANE KAFKA IN UN TEATRO DEL GHETTO DI PRAGA  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - Trovare un senso all’esistenza attraverso il teatro e la scrittura. Due artisti si incontrano e si scrutano: dialoghi in piena notte sulla vita e sul coraggio che ci vuole per viverla, due giovani che cercano nell’arte una via per comunicare inquietudini, amore e desideri. La fine di Shavuoth con la regia di Cristina Pezzoli, va in scena al Teatro Litta di Milano dal 20 gennaio all’1 febbraio 2009. Dopo gli applausi di una ribalta nel ghetto ebraico di Praga, in una fredda notte d’autunno del 1911, Franz Kafka si ritrova stanco e assonnato nel vecchio Caffè-teatro Savoy dove nell’inutile attesa di un’attrice, dialoga con l’inserviente e un giovane attore Jitzach Löwy. Un episodio della vita dello scrittore praghese tratto dai suoi Diari, i cui primi appunti risalgono al 1910. Nella piece i due ingannano il tempo chiacchierando di tutto e di niente, della vita, dell’amore e dei desideri. Le battute scivolano via leggere e importanti, come solo in una confessione notturna può accadere. Il loro ritmo incalzante ci dà l’immagine di un mondo povero di cose ma ricco ed affascinante di sensazioni e sogni. Nella conversazione che diventa gioco e confidenza, tra piccole bugie e grandi verità, affiorano nomi noti della cultura, della letteratura e della pittura degli inizi del ‘900. Insieme a L’odore assordante del bianco, Processo a Dio, Memorie del boia, La fine di Shavuoth fa parte di una raccolta di testi per la scena scritti da Stefano Massini tra il 2004 e il 2005: Una quadrilogia raccoglie infatti quattro storie che si ispirano alla vita di artisti e pittori realmente esistiti tra Ottocento e Novecento: il pittore Van Gogh, lo scrittore Honoré de Balzac, l’attrice Elga Firsch e lo scrittore praghese Franz Kafka. “Il giovane Kafka dei ‘Diari’ è in visita al Café-teatro Savoy, nel ghetto, dove ha appena visto una commedia di Abraham Goldfaden e si è poi addormentato con la testa su un tavolo del bar, in attesa di Maria Tschissik, la primattrice per la quale ha un debole, anche se non oserà mai consegnarle di persona il suo mazzetto di fiori. Ma tra i lumi a petrolio, in quel cimitero di bottiglie vuote, davanti a un sipario rosso, avrà un lungo dialogo con un attore polacco destinato a divenire famoso, Jitzach Löwy. Nella pièce, gravida d’amore per il teatro, i due arrivano quindi a conoscersi e a farsi conoscere, e mettono a confronto le diversità dei loro modi di essere o di non essere, trasformando in azione i ritmi di un dialogo in cui si parla della letteratura e della vita, del problema di scrivere ma anche di vivere, finché per la prima volta, ma con grazia, prima del finale scatta la conclusione a sorpresa cara al nostro drammaturgo, quella che, secondo le regole, il commentatore dovrebbe far intuire evitando però di scoprirne i dettagli: e qui peraltro, a ben vedere, il colpo di scena si limita a un ritrovarsi dei due ragazzi che parevano sull’orlo di perdersi e invece si rincontrano in due diversi sogni evocati da momenti infantili, bambini smarriti nel tempio o alla festa di Shavuoth. ”www. Teatrolitta. It .  
   
   
CON GENOVA, DE ANDRÈ E FOSSATI MARTEDÌ 20 GENNAIO AL VIA PRIMO APPUNTAMENTO  
 
Perugia, 19 gennaio 2009 - Con un primo appuntamento dedicato a Genova, dal titolo “Uno sguardo dal mare: De Andrè, Fossati e altri marinai”, martedì 20 gennaio (ore 17. 30), nell’atrio del Teatro Morlacchi di Perugia, prende il via la terza edizione di “All That Music! Viaggio nell’Italia inCantata”, ciclo di video e audio-conferenze dedicato alla musica popolare italiana. La rassegna, organizzata dalla Fonoteca regionale “Oreste Trotta” con il sostegno di Regione Umbria, Comune di Perugia ed alcune aziende private, come gli altri anni è coordinata da Vincenzo Martorella, uno dei più noti e apprezzati critici musicali italiani, docente in diverse università italiane e americane. “Fino a metà marzo - ricordano dall’assessorato regionale alla Cultura e allo Spettacolo - saranno realizzate otto iniziative, ‘otto cartoline’ dall’Italia per far conoscere la musica di alcune grandi città che l’hanno creata e ispirata. A pochi giorni dalle celebrazioni per il decennale della morte - aggiungono in Regione - partiremo da De Andrè, dagli altri artisti che ne hanno seguito le orme e dal mare ligure, una delle principali fonti di ispirazione della cosiddetta ‘scuola genovese’”. Martedì, dopo l’incontro, sarà offerto un aperitivo nel bar del Teatro Morlacchi. L’ingresso è gratuito. Per ulteriori informazioni: Fonoteca regionale (tel. 075/5723308 – email fonotecatrotta@tiscali. It web www. Frot. Regioneumbria. Eu) .  
   
   
A ROMA, MUSEO FONDAZIONE ROMA ATTESA PER L¡¯ECCEZIONALE MOSTRA HIROSHIGE IL MAESTRO DELLA NATURA  
 
Roma, 19 gennaio 2009 - Per la prima volta in Italia 200 opere di uno dei pi¨´ grandi artisti giapponesi di ogni tempo. Dal 17 marzo in mostra nella capitale al Museo Fondazione Roma (gi¨¤ Museo del Corso). La Fondazione Roma, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele organizza a Roma, presso il proprio spazio espositivo, il Museo Fondazione Roma (gi¨¤ Museo del Corso) ¨C dal 17 marzo al 7 giugno 2009 ¨C la mostra Hiroshige. Il maestro della natura. La mostra, per la prima volta in Italia, presenta 200 opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858), uno dei pi¨´ grandi artisti giapponesi di ogni tempo, che ebbe una notevole influenza sulla pittura europea e soprattutto sull¡¯impressionismo e post-impressionismo. Imitato da numerosi artisti del Xix secolo, il caso pi¨´ celebre resta quello di Vincent Van Gogh che si ispir¨° profondamente alla sua tecnica e alle sue tematiche e riprodusse in modo fedele alcune delle sue opere in alcuni quadri famosissimi. Promossa dalla Fondazione Roma e prodotta in collaborazione con Arthemisia, la mostra ¨¨ a cura di Gian Carlo Calza, con il coordinamento scientifico di The International Hokusai Research Centre. E rappresenta un¡¯occasione unica per conoscere un artista che, per la straordinaria capacit¨¤ di contemplare ed esprimere la natura nel suo lato pi¨´ armonico, anche nel bel mezzo di tempeste di neve o gorghi di mare, ancora oggi veicola il messaggio di una intensa capacit¨¤ di ascolto religioso che accomuna i sentimenti dell¡¯uomo al respiro del cosmo, avvicinando l¡¯infinitamente piccolo allo sconfinatamente grande. ¡°Dopo l¡¯esposizione ¡®Capolavori dalla Citt¨¤ Proibita. Qianlong e la sua corte¡¯ del 2008 ¨C dichiara il Presidente Emanuele - la Fondazione Roma rivolge ancora una volta il suo sguardo e la sua attenzione al mondo orientale con una mostra dedicata ad un pittore considerato uno dei massimi esponenti dell¡¯arte ¡®Ukiyoe¡¯ (Mondo Fluttuante) che tra gli inizi del Seicento e la fine dell¡¯Ottocento espresse i gusti e lo stile della societ¨¤ giapponese proto-moderna delle grandi citt¨¤, delle classi mercantili e imprenditoriali e della borghesia in genere. Una societ¨¤ della quale Hiroshige ¨¨ indiscusso maestro del paesaggio, e, secondo alcuni, addirittura superiore a Hokusai per il suo particolare approccio religioso alla natura rispecchiante un sottile afflato scintoista¡±. ¡°La mostra ¨C continua Emanuele ¨C ¨¨ un ulteriore tassello del progetto interculturale che la Fondazione Roma porta avanti attraverso l¡¯iniziativa propria del suo Museo, che nel 2009 celebra i primi dieci anni di attivit¨¤. Dieci anni durante i quali la Fondazione ha promosso esposizioni ed eventi collaterali innovativi, che hanno contribuito sensibilmente ad arricchire l¡¯offerta culturale della citt¨¤ di Roma¡±. Provenienti dall¡¯Honolulu Academy of Arts, le opere in mostra saranno poi esposte dal 1 luglio al 10 settembre 2009 in una rassegna alla Dulwich Picture Gallery di Londra. La Mostra La produzione di Hiroshige ¨¨ essenzialmente di stampe policrome, il principale veicolo di diffusione dell¡¯arte del Mondo Fluttuante con fogli singoli e libri di illustrazioni di cui si stima ne abbia prodotte oltre 4000, oltre alle immagini per 120 libri. Si tratta di un¡¯arte per fruizione diretta, privata, non per esposizione monumentale: nella quiete della visione domestica, infatti, la sua qualit¨¤ e creativit¨¤ potevano arrivare a trasmettere il senso della grandiosit¨¤ delle gole e fiumi fra vertiginose montagne, di gorghi e correnti negli stretti del mare, intere penisole estese sotto la luna. Come nei tre celebri trittici, presenti in mostra, realizzati alla vigilia della scomparsa di Hiroshige a Edo nel 1858 durante un¡¯epidemia di colera. Divisa in cinque sezioni, la mostra della Fondazione Roma Museo, ¡°Hiroshige. Il maestro della natura¡± presenta opere provenienti dall¡¯Honolulu Academy of Arts che possiede forse la pi¨´ grande raccolta di stampe di Hiroshige in Occidente con oltre 3. 000 fogli derivanti per la massima parte dal lascito di James Michener, il celebre romanziere di Sayonara e Hawaii oltre a foto della fondazione Jcii di Tokyo il pi¨´ importante museo giapponese di strumenti fotografici e uno dei pi¨´ grandi di fotografia. La prima sezione, ¡±Il mondo della natura¡± raggruppa stampe che sono dei capolavori di rappresentazione di elementi della natura: uno stormo di oche selvatiche che in volo attraversano uno scorcio di luna piena o un piccolo branco di salmonidi, ayu, che risale la corrente striata di bianco e d¡¯azzurro o l¡¯improvviso scroscio di una cascata che aggetta da una roccia su un abisso con un rosso acero d¡¯autunno. La seconda, ¡°Cartoline dalle province¡± ¨¨ dedicata a opere in cui Hiroshige interpreta localit¨¤ del Sol Levante divenute famose per una caratteristica naturale (una cascata suggestiva, rocce di forma singolare, un albero contorto sulla scogliera), per una veduta spettacolare (gorghi profondi in uno stretto di mare, un lieve ponte sospeso su un precipizio) o per i loro valori mitologici, letterari o come frequentati punti d¡¯incontro. La terza ¡°La via per Kyoto¡± ¨¨ dedicata alle due grandi vie che collegavano la capitale imperiale di Kyoto a quella amministrativa di (Tokyo) Edo, rispettivamente lungo la costa (T¨­kaid¨­) e nell¡¯interno (Kisokaid¨­). In questa sezione ¨¨ contenuta l¡¯opera Cinquantatr¨¦ stazioni di posta del T¨­kaid¨­, universalmente considerato il capolavoro di Hiroshige realizzato intorno al 1834, poco dopo il viaggio fattovi dal grande maestro. Nella quarta ¡°Nel cuore di Tokyo¡± ¨¨ rappresentato il vedutismo di Edo, la ¡°capitale orientale¡±, l¡¯attuale Tokyo dove risiedeva lo shogun, il capo militare e politico del Giappone. Un centinaio e pi¨´ di luoghi che gli abitanti e i visitatori frequentavano costantemente come ¡°la citt¨¤ senza notte¡± di Yoshiwara coi suoi eleganti postriboli, Saruwach¨­ la via dei teatri, Nihonbashi punto di riferimento per ogni viaggio e di misura di ogni distanza del paese. Una sezione a parte ¡°Il vedutismo di Hiroshige nella prima fotografia¡±, a cura di Rossella Menegazzo, testimonia con foto e cartoline di paesaggio e di luoghi celebri, a qualche decennio di distanza, l¡¯influsso che il maestro ebbe sul nuovo mezzo visivo, e sull¡¯immaginario dei primi fotografi: il taglio visivo delle inquadrature, la scelta dei luoghi gi¨¤ da lui resi famosi nelle stampe, il suo ¡°modo di vedere¡± la realt¨¤ della natura perdurarono anche nelle nuove immagini. Tanto da far percepire una continuit¨¤ quasi naturale dalla tradizione pittorica dell¡¯ukiyoe alla modernit¨¤ del mezzo fotografico. Vita E Opere Nato a Edo (Tokyo) nella famiglia di un samurai funzionario dei vigili del fuoco nel 1797 a quindici anni, dopo la scomparsa di entrambi i genitori, ne eredit¨° la carica. Questo fatto, e la rendita che ne derivava, lo resero relativamente indipendente dalle fortune della sua passione di artista, ma anche ne ritardarono la crescita. Divenuto allievo di Utagawa Toyohiro (1763?-1828) ne assorb¨¬ l¡¯interesse per il paesaggio, ma la sua fioritura lo port¨° a uno stile totalmente diverso e al successo solo dopo la morte del maestro. La produzione artistica di Hiroshige annovera diversi generi, tra cui stampe di attori, guerrieri e cortigiane ma soprattutto immagini della natura: stampe di fiori, uccelli e pesci e, dagli anni trenta, il paesaggio, in cui introdusse un nuovo stile che lo port¨° alla fama immediata e a misurarsi con Hokusai. Con le Cinquantatr¨¦ stazioni di posta del T¨­kaid¨­ ebbe un successo strepitoso e stimol¨° la produzione di moltissime altre serie paesistiche. Nel 1837 inizi¨° a collaborare alla realizzazione delle Sessantanove [vedute] del Kisokaid¨­, gi¨¤ iniziata da Eisen e a cui fin¨¬ per subentrare del tutto creando 47 delle 71 tavole. Cos¨¬ negli anni trenta divenne il paesaggista pi¨´ in voga e lavor¨° a molte altre serie, dalle Vedute celebri di Kyoto del 1834 alle Cento vedute celebri di Edo, dal 1856 al 1858. Agli anni tra il 1856 e il 1858 risalgono anche i tre trittici sul tema tradizionale dei tre bianchi, di neve, luna, fiori: Monti e fiumi lungo il Kisokaid¨­, Veduta notturna degli otto luoghi celebri di Kanazawa e Paesaggio dei gorghi di Awa. .  
   
   
“BILANCE VAGABONDE” AL MUSEO DELLA BILANCIA DI CAMPOGALLIANO (MO) A SPASSO TRA LA BELLEZZA E LE RIGHE DELL’ARTE TRA IL 25 GENNAIO E IL 27 SETTEMBRE 2009  
 
Campogalliano, 19 gennaio 2009 - La bellezza della bilancia, la sua grazia, la sua armonia, guardandola come oggetto estetico, lasciando per un attimo da parte la sua funzione tecnica di strumento di misurazione: la mostra “Bilance Vagabonde” vuole mostrare “l’altro piatto” della bilancia. In esposizione al Museo della Bilancia di Campogalliano (Mo), dal 25 gennaio al 27 settembre 2009, la mostra disegna un percorso artistico finalizzato alla scoperta di nuovi ruoli e di nuove allegorie. Una miscellanea, che pur presentando opere di artisti e movimenti famosi (tra gli altri Rubens, Annibale Carracci, Durer, Vermeer, Chagall, Dadaismo, Nuova Oggettività, Surrealismi) non diventa una mostra d’arte. La carrellata di opere da vedere, usare e commentare, è costituita da riproduzioni a stampa e proiezioni sulle quali il pubblico è chiamato ad intervenire in prima persona. Il progetto, combinando la visione della bilancia da sempre considerata di uso quotidiano (quindi distante dal mondo dell’arte più aleatorio e aulico) con la relazione artistica, si propone di ottenere un doppio risultato: mettere in contatto due mondi apparentemente antitetici e insignire la bilancia di valori che vanno al di là della sua consueta materialità. L’arco temporale delle opere esposte è ampio, spazia dalle raffigurazioni di psicostasia egizia alle correnti artistiche del primo ‘900, e fino ad opere di arte contemporanea. Il filo rosso che le accomuna è la presenza costante dell’iconografia della bilancia, sempre analizzata attraverso pannelli per un´informazione puntuale e completa. Il percorso dell’esposizione si snoda attraverso undici postazioni (visioni dinamiche, allegorie misteriose, stadere perfette, provini alla dix, matitecoloribilance, tatto artistico, frutti impossibili, puzzle pittorico, bilance nel tempo, nuove dimensioni espressive, giustizia secolare e divina) nelle quali si verifica un continuo scambio tra l’aspetto tematico e quello ludico, il segmento cognitivo e il tratto interattivo o pratico. Ci s´immerge nell’atmosfera della mostra attraverso la visione di un trittico a tema, che ha la peculiarità di possedere parti mobili (quelle che riproducono bilance) e si prosegue seguendo indizi che guidano il pubblico alla scoperta dell´esatta collocazione di bilance “cancellate” col fotoritocco. Da un’altra parte il visitatore può indossare una mascherina che gli impedisce di vedere ed entrare in diretto contatto con il Kairos, un calco da bassorilievo d´epoca classica, e sulla scorta della suggestione tattile cercare i singoli particolari della scena e dello strumento raffigurato. E ancora libero sfogo alla creatività in un vero e proprio atelier artistico per le attività creative manuali, secondo i gusti e le età: realizzazione di un collage, possibilità di disegnare una bilancia “futurista” personalizzata, di dipingere e colorare. Si può anche entrare nel quadro in un modo divertente, diventare protagonisti della scenografia di Otto Dix indossando i costumi ed atteggiandosi come i personaggi del dipinto. Nel percorso espositivo si incontrano tanti momenti interattivi per scoprire un particolare utilizzo delle bilance, per ricostruirne cronologicamente le età, mostrarne l’evoluzione iconografica attraverso i secoli (dalla ceramica greca alla pittura del ‘900), e, con l’opera fotografica dell’artista contemporaneo Sergio Capone “Come pesare l’origine”, affrontare nuove dimensioni e tendenze espressive ed artistiche. Una mostra dunque che si discosta dal target scientifico dei progetti precedenti ma, secondo una tipica tradizione museale, non tralascia spunti didattici e metodologie di lavoro guidato. Bilance Vagabonde è una mostra divertente e che porta nello stesso tempo a riflettere, una particolare esposizione per un target variegato di persone, e per le famiglie alla ricerca di spazi creativi per il tempo libero. Continuamente il visitatore è stimolato a pensare, ragionare, cercare e scegliere soluzioni, trovare significati allegorici; è parte integrante dell’evento, potrà travestirsi e scattarsi foto e stamparle, in un’atmosfera pensata per creare quel tanto di virtualità che coinvolge in modo attivo. Dal sito del Museo della Bilancia è possibile scaricare il depliant dell’esposizione, presentando il quale si ha diritto all’ingresso gratuito al museo fino al 13 aprile 2009. Sito web: www. Museodellabilancia. It email infomuseo@museodellabilancia. It .  
   
   
ARRIVANO I PISCINELLA UN "CONTRO COMITATO" PER LA CULTURA A MILANO  
 
Milano, 19 gennaio 2009 - A Milano nasce un "contro comitato" per la cultura. Hanno tutti meno di quarant´anni i rappresentanti del mondo culturale invitati da esterni in risposta all´iniziativa dell´Assessore alla Cultura di Milano. Dimenticandosi di almeno due generazioni Massimiliano Finazzer Flory ha infatti recentemente costituito un comitato di 30 saggi con l´obiettivo di dare una svolta alla politica culturale della città. Non è solo a Milano che le giovani generazioni faticano a mettersi insieme e a trovare spazi. Il problema accomuna tutte le grandi città italiane e in generale il sistema culturale del nostro paese. La proposta di esterni nasce come una provocazione, ma intende arrivare alla formulazione di proposte concrete per quella che l´Assessore ha definito "liberazione della cultura". Saranno inizialmente 100 idee da affiancare al libro bianco del più paludato comitato di saggi. La prima riunione sarà il 27 gennaio (ore 18. 30) presso la Palazzina di via Paladini, sede di esterni (vedi foto). All´incontro, aperto al pubblico, verranno invitati anche l´Assessore e i suoi 30 saggi. Per i 30 piscinella (in italiano piccoletti) - e per molti altri che si aggiungeranno - sarà innanzitutto un´occasione di incontro interdisciplinare, punto di partenza per ripensare insieme la città. Sono musicisti, critici, organizzatori, sportivi, grafici, registi, pubblicitari, creativi, fotografi, cuochi, disegnatori, architetti, scrittori, imprenditori, intellettuali…un gruppo in continua evoluzione. Sono in preparazione altri due comitati di "saggi", uno sotto i 20 anni (i bei fioeu) e uno di bambini (i piscinitt). Questi i primi tredici nomi che hanno aderito alla proposta di esterni: Andrea Amichetti, editore, Alessandro Beretta, critico, Gentucca Bini, stilista, Elisabetta Caregnato, architetto, Carlotta Cossutta, movimento studentesco, Painè Cuadrelli, dj, Firouzeh Khosrovani, giornalista, Lucio Lazzara, grafico, Alberto Masetti, organizzatore, Giovanni Petrini, organizzatore, Federico Rizzo, regista cinematografico, Marco Sergi, editore, Luca Santaniello, violinista. Il gruppo è in costruzione e la lista in continuo aggiornamento. La prima riunione è in programma martedi 27 gennaio, alle 18. 30 nella sede di esterni, in via Paladini 8 a Milano. Per maggiori informazioni media@esterni. Org 02 713613 .  
   
   
ESTERI. ZARAGOZA PRIMA CITTA’ IN SPAGNA CERTIFICATA HERITY  
 
Roma, 19 gennaio 2009 - Zaragoza è la prima città spagnola a chiedere la Certificazione di Qualità Herity per i quattro musei che costituiscono la Ruta de Caesaraugusta (Museo del Foro, del Porto Fluviale, delle Terme e del Teatro). Il progetto prevede la valutazione del livello di organizzazione e di gradimento del pubblico delle strutture e della loro offerta culturale, seguendo 4 parametri di valutazione: rilevanza, conservazione, comunicazione e servizi offerti. Certificazione -che avrà una validità di tre anni, poi rinnovabile- a cui si giunge attraverso l’autovalutazione dei responsabili, come i direttori dei Musei, la valutazione di 3 esperti internazionali Herity e la raccolta di dati e opinioni del pubblico. La notizia ha arricchito la Seconda Conferenza Internazionale Herity 2008 che si è svolta a Roma presso Palazzo Valentini e la Sala Santa Marta dal 3 al 5 Dicembre 2008. .